AQVILEIA NOVA IV foglio del civismo culturale udinese - aquileia nova

Pagina creata da Matilde Orsini
 
CONTINUA A LEGGERE
AQVILEIA NOVA                                                                                          IV

                      foglio del civismo culturale udinese
Numero Unico del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” / Presidenza: prof. Alberto Travain /
email: fogolarcivic@libero.it / aquileianova@libero.it / www.aquileianova.eu // Ciclinprop gratuito: Udine 11.06.2018

Un'Euroregione confederale
per rimanere noi stessi in Europa
nel segno comune di Madre Aquileia!
Siamo in giugno, ossia a tre mesi dalle elezioni politiche italiane, ad uno ed oltre da quelle regionali del Friuli Venezia Giulia
e da quelle comunali udinesi. Lo scenario è politicamente cambiato, non soltanto in ambito italico, ma anche transfrontaliero,
alpino-adriatico, euroregionale, che dir si voglia. S'è votato anche in Slovenia. Ed ecco formarsi o forse ricomporsi per
sommi capi e su temi specifici una compagine pur variegata che dall'Adriatico anzi dallo Ionio raggiunge il Baltico. Tutti
sovranisti, tutti a far barricate contro l'interminabile ondata migratoria, tutti a contestare un'Europa dei banchieri usurpatrice
dei diritti dei popoli. Tutti d'accordo anche sul separarsi, sul riconoscere come totalmente fittizio e infondato il legame tra le
genti del Vecchio Continente, comprese quelle egregiamente integrate di recente approdo? Sarebbe un affronto alle nostre
radici, quelle vere, quelle profonde, che non sono italiane od austriache, croate o ungheresi, bensì friulane, carinziane,
istriane, fiumane... Radici diffuse, che s'intersecano e sfidano Stati e Nazioni. Innanzitutto l'augurio più sincero è quello che i
territori della nostra piccola Europa, quella “aquileiese”, quella che per secoli ci ha affratellati sotto le insegne di un
patriarcato che vorremmo rivedere laico, moderna confederazione morale e politica, tra Adriatico e Drava, anzi, come in
origine, sino al Danubio, sappiano farsi davvero propulsori di una pluralistica coesione del cuore dell'Europa rispetto ai
poteri forti del Continente e del mondo. Lo facciano anche coinvolgendo i rispettivi Paesi d'attuale appartenenza oppure
svincolandosi dagli stessi qualora osteggiati in questo proposito. Sarebbe comunque vergognoso che i popoli di Aquileia
ritrovassero una qualche affinità sull'esclusivo tema della rispettiva difesa di diritti e confini. Sarebbe la riprova dello scarso
impegno delle classi dirigenti dei nostri territori, salvo degne eccezioni, nella promozione di una seria, diffusa e capillare
coscientizzazione culturale, identitaria, tesa a riannodare antichi fili, a riconnettere, non solo come ambito di relazione
preferenziale e di cooperazione ma anche come spazio di appartenenza, quell'Euroregione cui i nostri politici neanche sono
stati capaci di dare un nome all'altezza delle sue tradizioni. L'hanno chiamata “Senza Confini” ossia nullità, davvero un “non
luogo”, realtà neutra e sterile, senza memoria e senza, perciò, un futuro consapevole! Complimenti! Bravi! Sarà il caso,
allora, che la nostra Udine, rinnovati i vertici amministrativi, si rimetta a fare politica estera, come ai bei tempi, sebbene truci,
in cui liberamente agiva da interlocutore internazionale! Riusciranno i nostri “eroi”, anzi vorranno, o rimarranno inchiodati alla
politica della mattonella e della fontanella o dell'emergenza immigrati per la quale anche certo sono stati eletti? Volare alto!
Amministrare una “Nuova Aquileia” non è come reggere un ridente comunello senza ambizioni, senza antichi sogni nel
cassetto...                                                                                                      Prof. Alberto Travain
                                                                                                      presidente FOGOLÂR CIVIC

                                                                   1
Comunicato Fogolâr Civic – Udine, 25 aprile 2018
                          “Resistence cuintri des cjacaris e dai imbrois”:
                                 civismo udinese per il 25 aprile
Fogolâr Civic e Academie dal Friûl celebreranno il 25 di ogni mese la “meglio” gioventù della
Mitteleuropa impegnata contro tiranni e malavitosi di casa e nel mondo. Travain: “Richiamo
patriottico e cosmopolita alla rivolta popolare permanente a tutela del bene comune nello spirito
irriducibile di Madre Aquileia!”
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
“Celebrare, in Friuli, in Italia, la Festa della Liberazione sia celebrazione a 360 gradi di ogni rivolta contro ogni tirannide ed
invasione nonché incitamento a presidio e mobilitazione popolari permanenti. Non sia, invece, celebrazione della
presente Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza sì, ma manifestatasi in mille campi figlia non degna dei suoi molteplici
ideali e valori: una Repubblica che per interessi di bottega e strategici disinvoltamente dialoga, ai suoi vertici, con
conclamati tiranni quali, non ultimo, il generale-presidente egiziano Al Sisi e ciò nonostante l'impunito scempio in terra
nilotica del probo ricercatore friulano Giulio Regeni, un vero 'resistente' della cultura, della civiltà, della verità, che lo Stato
italiano – sono due anni e tre mesi esatti dalla tragedia – mostra chiaramente di aver deciso di sacrificare e sulla cui
tragedia ancora si concede qualche insopportabile nota retorica. Celebriamo i popoli che si ribellano ai loro tiranni e ai
loro invasori, ovunque, nello spazio e tempo. Ma basta richiami alla difesa dei valori di una Repubblica che, in mille modi
ed in mille campi, da tanto tempo ne ha fatto carta straccia!”. Questa la durissima nota del Fogolâr Civic udinese, guidato
dal prof. Alberto Travain, in occasione del 25 aprile 2018: “'resistence cuintri di cjacaris e imbrois di Stât', contro retorica
e ambiguità istituzionali ci si deve tutelare e ribellare al giorno d'oggi!”
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
                                                    Comunicato Fogolâr Civic – Udine, 26 aprile 2018
          A Udine celebrazioni civiche per San Marco “euroregionale”
Il 25 aprile 2018 il Fogolâr Civic ha festeggiato nel capoluogo storico friulano il “pari de civiltât
alpine-adriatiche”
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
                                                                Tutte le signore del Fogolâr Civic con una rosa rossa ossia
                                                                il “bocolo” di San Marco, dono del presidente sociale, prof.
                                                                Alberto Travain, tradizione veneziana che l'intellettuale
                                                                udinese ha riconnesso ad antichi simbolismi friulani,
                                                                richiamanti il mito del Patriarca Bertrando e la fazione
                                                                storica popolare “zamberlana”. Mercoledì 25 aprile 2018,
                                                                ricorrenza di San Marco, una comitiva del Movimento
                                                                Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” si è data
                                                                appuntamento a Udine, nel Duomo, presso l'altare
                                                                specificamente dedicato alla figura, per celebrare quello
                                                                che il sodalizio da anni considera come “giorno della
                                                                cultura euroregionale”, assumendo l'evangelista a matrice
                                                                della civiltà alpino-adriatica o mitteleuropea. Nella sua
                                                                dissertazione in friulano, il prof. Travain ha rievocato le
                                                                tappe della leggenda marciana: dallo sbarco del santo
                                                                nell'omonima pineta di Aquileia alla predicazione
                                                                aquileiese in tutta la Mitteleuropa romana sino alla
                                                                dispersione del suo Vangelo, conservato nell'antica
                                                                metropoli altoadriatica, tra le cattedrali di Cividale, Praga e
                                                                Venezia; dal furto delle reliquie per mano veneziana ad
                                                                Alessandria d'Egitto alla sostituirsi della Serenissima ad
                                                                Aquileia come capitale anche culturale-religiosa del
                                                                Nordest italico. “O sin ca a ricuardâ il San Marc di Aquilee,
                                                                che al unive i popui di là dai confins, no il patron de
                                                                Republiche di Vignesie, che al meteve dongje dome i siei!”
ha rimarcato Travain. Lo studioso romano Alfredo Maria Barbagallo si è soffermato, invece, sulla persona di Marco e sul
non troppo indagato suo rapporto con la Sacra Sindone. Presso lo stesso altare infine è stato deposto un mazzo di rose
con la dedica “al pari de civiltât alpine-adriatiche”. Presenti anche il presidente dell'Arengo cittadino udinese, prof.ssa
Renata Capria D'Aronco, alla guida anche del Club per l'Unesco di Udine, il vicepresidente arengario dott.ssa Maria Luisa
Ranzato insieme ai consiglieri popolari Alfredo Maria Barbagallo, Jolanda Deana, Luisa Faraci, dott. Carlo Alberto Lenoci,
Luigina Pinzano. Per il Servizio Cerimoniale fogolarista sono concorsi i collaboratori Manuela Bondio, Marisa Celotti,
Milvia Cuttini, Renata Marcuzzi, Eugenio Pidutti, Paola Taglialegne Tra gli intervenuti, anche don Tarcisio Bordignon,
cappellano onorario del Fogolâr Civic, il geom. Sergio Bertini, presidente provinciale udinese dell'Istituto del Nastro
Azzurro e la sig.ra Mirella Valzacchi, del coordinamento euroregionalista friulano “Europa Aquileiensis”.

                                                                                    2
Comunicato Fogolâr Civic – Udine, 26 aprile 2018
                        Ricordato a Udine chi salvò Palmanova nel 1945
Fogolâr Civic rinnova l'omaggio alla memoria di mons. Merlino e di quanti altri contribuirono al
salvataggio della città stellata, monumento rinomato del Friuli in tutto il mondo.
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Palmanova, la celeberrima città-fortezza stellata friulana progettata per conto di Venezia da Giulio Savorgnan non
esisterebbe più se, dopo estenuanti trattative condotte nella notte tra il 24 e il 25 aprile 1945, l'arciprete locale mons.
Giuseppe Merlino, offrendo la sua stessa vita in cambio, non avesse dissuaso i nazisti in ritirata dall'intento di farla saltare
in aria. A Udine, in occasione della tradizionale Festa di San Marco, non solo patrono della Serenissima, ma prima ancora
di Aquileia e del Friuli oltreché della Mitteleuropa, il 25 aprile 2018, una delegazione del Movimento Civico Culturale
Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, guidata dal prof. Alberto Travain, anche in rappresentanza del Circolo Universitario
Friulano "Academie dal Friûl”, ha appositamente deposto un mazzo di rose presso la locale colonna marciana, al chiaro
scopo di rendere omaggio – come nella dedica – “a bons. Merlino e a ducj chei che a àn salvade Palme”. Ogni anno, dal
2012, da quando, per iniziativa del suo presidente, il Fogolâr Civic ha riproposto la memoria storica e leggendaria delle
vicende che portarono al salvataggio di uno dei monumenti del Friuli chiaramente più noti al mondo, il sodalizio,
nell'anniversario, ha reso omaggio,alla tomba dell'arciprete con una deposizione floreale ed un momento commemorativo
presso la suggestiva chiesa palmarina di San Francesco. Quest'anno, invece, la commemorazione s'è fatta a Udine,
omaggio del popolo della capitale friulana a chi salvò dalla distruzione la “città ideale” realizzata in Friuli dalla civiltà
europea del Rinascimento per fronteggiare l'avanzata ottomana nel cuore del Continente. Il tutto, non a caso, nel giorno
di San Marco, per motivi anche diversi, caro alla storia e alla cultura di entrambe le località. Particolarmente pregnante la
testimonianza di don Tarcisio Bordignon, notissimo sacerdote udinese nativo di Palmanova, oggi anche cappellano
onorario del Fogolâr Civic, che fu discepolo di mons. Merlino, di cui ha ricordato la grande statura morale di pastore e di
uomo di carità, cosiddetto “Leone di Palmanova”, spesosi per salvare da nuovi barbari l'eccezionale propugnacolo
friulano di Venezia. Alla cerimonia sono intervenuti anche il cameraro presidente dell'Arengo udinese, prof.ssa Renata
Capria D'Aronco, leader tra le altre del Club per l'Unesco di Udine, il procuratore vicepresidente arengario dott.ssa Maria
Luisa Ranzato nonché i consiglieri popolari Alfredo Maria Barbagallo, Jolanda Deana, Luisa Faraci, dott. Carlo Alberto
Lenoci, Luigina Pinzano. Il Servizio Cerimoniale del Fogolâr Civic era presente nelle persone dei collaboratori Manuela
Bondio, Marisa Celotti, Milvia Cuttini, Renata Marcuzzi, Eugenio Pidutti, Paola Taglialegne Tra gli intervenuti, anche il
geom. Sergio Bertini, presidente provinciale udinese dell'Istituto del Nastro Azzurro e la sig.ra Mirella Valzacchi, del
coordinamento euroregionalista friulano “Europa Aquileiensis”.
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
                                                    Comunicato Fogolâr Civic – Udine, 26 aprile 2018
                             Regeni come Bragadin,
          eroe altoadriatico ricordato a Udine nel giorno di San Marco
Nel Giorno della Cultura Euroregionale il Fogolâr Civic celebra i giovani testimoni contemporanei
del valore mitteleuropeo, figlio di Madre Aquileia
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Con l'antico triplice grido di guerra “San Marco!”, nel quadro
delle celebrazioni popolari spontanee della ricorrenza di San
Marco Evangelista, ribattezzata come “Giornata della Cultura
Euroregionale”, mercoledì 25 aprile 2018, il Movimento
Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” unitamente
al Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”,
aderente la Presidenza del Club per l'Unesco di Udine,
patrocinante l'Arengo udinese, ha reso omaggio, nella
capitale storica del Friuli, al fiero ricordo del ricercatore
friulano Giulio Regeni a due anni e tre mesi dalla sua
scomparsa nonché alla memoria del coraggioso giornalista
slovacco Jan Kuciak a due mesi dal ritrovamento del
cadavere. Un mazzo di “bocoli” ovvero di rose “marciane”
dedicato ai due giovani “fîs eroics de Mittel-Europe” di oggi,
deposto presso la locale colonna forense “della Giustizia”, ha
siglato l'avvenimento. “Entrambi, in qualche modo, esempi di
lotta contro la tirannide ai giorni nostri e di inettitudine o
compromissione a seconda dei casi dei rispettivi governi
nazionali, i dolorosi casi Regeni e Kuciack differiscono per le
diverse potenza e incidenza delle mobilitazioni di popolo nei
Paesi di appartenenza delle due vittime, mobilitazioni che in
Slovacchia hanno concorso alla decapitazione dell'esecutivo,
mentre in Italia e nel natio Friuli Venezia Giulia di Giulio
Regeni, se anche le maggioranze che hanno malgestito la

                                                                                    3
tragedia risultano fortemente compromesse, non si può dire che vi sia una pressione sociale tale sul tema da indurre i
governanti a consoni consigli. In Italia e in Friuli, alla fine, pare prevalere la ragion di Stato, non il patriottismo, non la più
intransigente civica ed umana solidarietà. Ma che popolo è, se non misera ed informe plebe, quello che antepone gli
affari di bottega dei propri potenti, gli interessi strategici internazionali del proprio Stato e le infinite dietrologie correlate
agli stessi, al sentimento istintivo, naturale, sanguigno, della difesa a prescindere della propria gente, di un proprio figlio,
in questo caso eroico? Che popolo è il popolo italiano? Che popolo è il popolo friulano? Rispetto, certo, per le generose
mobilitazioni registrate in questi due anni, ma non basta. L'Egitto ha dimostrato che gli italiani si possono sequestrare,
torturare per giorni, uccidere ignominiosamente, continuando a ricevere complimenti e lusinghe dalle più alte cariche dello
Stato italiano. Che vogliamo di più? Che rispetto pretendiamo dal mondo se non ne abbiamo di noi stessi? Che dire del
Quirinale, che ha confermato l'amicizia italiana al rieletto presidente d'Egitto, pur rinnovando, pro forma, l'istanza di verità
per Giulio Regeni? Una verità che evidentemente è il segreto di Pulcinella! Tipicamente italiano! Ebbene, noi vogliamo
che i Friulani si distinguano, che le genti del Nordest si distinguano, si dissocino da questi atteggiamenti; che le genti figlie
di Aquileia come lo era Regeni, si sentano principalmente colpite e mobilitate ad oltranza nel nome di Giulio, unite ed
irriducibili contro tutto e tutti, a difesa di un proprio figlio. Quale orgogliosa indignazione sollevò secoli or sono in tutto
l'Alto Adriatico – ed in tutta Europa eccettuata la Francia – l'orribile scuoiamento da parte dei Turchi del valorosissimo
capitano veneziano Marcantonio Bragadin? Quale voglia di riscatto, che si risolse nella sonora 'lezione' di Lepanto?
Vecchie storie, si dirà. No, semplicemente storie di dignità, di senso della patria e della propria gente, di tutta un'umanità
da riscattare. Se questi sono oggi sentimenti tramontati, significa che siamo tramontati noi, che non siamo popolo civile!
Regeni come Bragadin!”. Appassionato il discorso tenuto dal prof. Alberto Travain, presidente del Fogolâr Civic, cui ha
fatto seguito l'intervento del cameraro dell'Arengo udinese, prof.ssa Renata Capria D'Aronco. Presenti, il procuratore
vicepresidente arengario dott.ssa Maria Luisa Ranzato nonché i consiglieri popolari Alfredo Maria Barbagallo, Jolanda
Deana, Luisa Faraci, dott. Carlo Alberto Lenoci, Luigina Pinzano. Il Servizio Cerimoniale del Fogolâr Civic è intervenuto
nelle persone dei collaboratori Manuela Bondio, Marisa Celotti, Milvia Cuttini, Renata Marcuzzi, Eugenio Pidutti, Paola
Taglialegne Tra le rappresentanze, il geom. Sergio Bertini, presidente provinciale udinese dell'Istituto del Nastro Azzurro e
la sig.ra Mirella Valzacchi, del coordinamento euroregionalista friulano “Europa Aquileiensis”.
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
                                                   Comunicato Fogolâr Civic – Udine, 29 aprile 2018
          “Riportare l'ordine nelle scuole per riportarlo nella società!”
Dopo i casi di Lucca e dello Stringher, il civismo udinese e friulano stretto attorno al Fogolâr Civic
chiede di sottrarre autonomia e discrezionalità alle istituzioni scolastiche in materia educativa.
Travain: “Sia lo Stato o meglio la Regione a decidere le regole: a scuola si applichino e si
sorveglino! Bisogna rompere le viziose dinamiche che ostacolano una vera e seria didattica della
convivenza civile!”
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
“Se gli studenti di Lucca non avessero diffuso i video delle loro bravate e il docente dello 'Stringher' di Udine non fosse
finito all'ospedale e innanzitutto sulle pagine della stampa locale, chissà se, nel vigente regime di libera concorrenza
selvaggia, l'omertà serpeggiante tra le scuole a tutela di un buon nome utile a raffazzonare utenti ad ogni costo per
mantenere classi, posti ed entrate, avesse permesso comunque di far emergere l'accaduto, di valutarlo nei suoi veri
contorni e auspicabilmente di trarne le debite conclusioni?”. Tagliente, il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento
Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, del Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl” e del
Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” oltreché Delegato Presidenziale del Club per l'Unesco di
Udine alla Formazione Civica e alla Cittadinanza Attiva, affida il 29 aprile 2018 a una nota stampa un duro commento sui
perniciosi fatti registrati emersi di recente in ambito scolastico. “Bisogna riportare l'ordine nelle scuole. 'La Scuola deve
educare, non punire!' eccepiscono i 'buonisti', devastatori di ogni principio. La punizione rientra nel campo di
un'educazione impartita e rifiutata. Quindi, ci sta perfettamente, in termini costruttivi! Ma qui non si tratta soltanto di
carenza o risibilità delle punizioni. Figuriamoci quali effetti possano avere, ad esempio, le sospensioni presso ragazzi i cui
orizzonti risultano avulsi da ordinaria civiltà! Il problema sta a monte. Manca un'educazione a monte. Non si insegna e
non si governa la scuola, oggi ostaggio dei genitori-utenti, minimizzando il problema educativo! Certi fatti avvengono
perché lo Stato e i suoi dirigenti scolastici non sono in grado d'imporre e garantire condizioni educative di base o perché
dette condizioni non vengono nemmeno prospettate come tali, non costituiscono regola minima oggettiva da seguire
annegando nel dubbio della norma ondivaga, contraddittoria, poco credibile, rinegoziabile continuamente tenuto conto dei
contingenti rapporti di forza? Se carriera e riconoscimenti di un 'preside' oggi come non mai si misurano certo
segnatamente in base al numero degli iscritti e dei promossi presso la sua scuola, il raggiungimento non secondario di tali
obiettivi pare, nella pratica, fare a pugni con certe legittime pretese educative, destinate a sfumare di fronte al capriccio
dell'utenza più irresponsabile e talvolta al capestro di una legislazione 'populista' che, da lunga tratta, ha destabilizzato
scuola, famiglia, società, istituzioni, minando o destrutturando equilibri sostituiti da traballanti od inconsistenti impalcature
morali e sociali. Se certi atti fossero frutto anche di cosiddetto disagio sociale e psicologico, quanto di quello stesso
disagio sarebbe da imputare a conseguenza della situazione di ambiguità e precarietà diffusa, creata o legittimata in vari
settori dal legislatore? Detta in modo semplice: se ragazzi e bambini danno i numeri perché si ritrovano, ad esempio,
famiglie che vanno a rotoli, chi ha legittimato e quindi incentivato il diritto di mandare a rotoli le famiglie se non lo Stato
attraverso la sua legislazione? Scuole non raramente ridotte a squallido campo d'ipocrisia e omertà assunte come arma
di difesa e pratica indecorosa di sopravvivenza non può svolgere affatto un ruolo educativo credibile e determinante nei

                                                                                    4
confronti delle giovani generazioni! Istituzioni ridotte ad amministrare e contenere il capriccio e le bizze di un'utenza
sempre più ingovernabile in luogo di uno Stato o di una Regione con vero senso di sé nonché del valore civico orientante
della funzione pubblica: questa pare essere la situazione odierna. Sottrarre autonomia e discrezionalità alle istituzioni
scolastiche e sottoporle a rigido controllo pubblico, statale o regionale, anche in tema di regole di condotta e di loro
applicazione! Bisogna riportare l'ordine nelle scuole per poterlo riportare anche nella società! Un dirigente scolastico non
può essere il piccolo sovrano assoluto della sua scuola per il fatto che la legislazione gli permette di tenere in pugno i
docenti di sede e d'imporre loro tolleranze consonanti con le sue ambizioni d'incremento dell'utenza! E gli insegnanti
dovrebbero mostrarsi in genere più uniti e solidali tra loro, non pendere dal labbro di dirigenti che ne calpestano non di
rado dignità e professionalità! Docenti alla mercé di dirigenti, genitori e studenti tutto rappresentano fuorché la necessaria
autorità, precondizione per far gustare alla giovane utenza l'autorevolezza della propria didattica e del messaggio
culturale diffuso. Insegnanti come capro espiatorio dell'apparente fallimento educativo di uno Stato che sembra abdicare
rispetto al ruolo di educatore indirizzato proficuamente a garantire convivenza e coesione della comunità? Sia lo Stato o
meglio la Regione a decidere le regole: a scuola si applichino e si sorveglino! Bisogna rompere le viziose dinamiche che
ostacolano una vera e seria didattica della convivenza civile!”
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
                                                   Comunicato Fogolâr Civic – Udine, 30 aprile 2018
            Travain lancia a Udine l'idea del “Mittelball” euroregionale
Il presidente del Fogolâr Civic agli incontri Unesco per la Giornata Internazionale della Danza
espone l'idea di un ballo di debutto nel cuore friulano della Mitteleuropa: “Così si rifonda,
accostando i giovani alla tradizione, una piccola grande patria comune, eredità di Aquileia!”.
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
                                          Venerdì 27 aprile 2018, a Udine, presso la sede universitaria di Palazzo Florio,
                                          nella cornice degli incontri culturali dedicati dal Club per l'Unesco di Udine alla
                                          Giornata Internazionale della Danza, il prof. Alberto Travain, presidente del
                                          Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, del Circolo
                                          Universitario Friulano "Academie dal Friûl” e del Coordinamento Euroregionalista
                                          Friulano “Europa Aquileiensis” nonché Delegato Presidenziale del locale Club alla
                                          formazione civica e alla cittadinanza attiva, è intervenuto in lingua friulana con un
                                          singolare contributo dal titolo “Dal bal des debutantis a chel dai coscrits tal sium di
                                          un grant Udin” (Dal ballo delle debuttanti a quello dei diciottenni nel sogno di una
                                          grande Udine). Tema apparentemente insolito – ha detto il professore – per la
                                          sfera di un impegno civico che solitamente usa altri argomenti. Un “bal di debut”
                                          inteso, però, come festosa ma compunta e radicata presentazione sociale delle
                                          generazioni neomaggiorenni – ha detto Travain – può essere davvero un
                                          appuntamento “strategjic” nel quadro di una ripensata e più incisiva formazione alla
                                          cittadinanza, occasione mondana e culturale di accoglienza della gioventù in seno
alla comunità civile ma anche simbolica assunzione di responsabilità da parte della prima nei confronti della seconda. Il
docente è andato alle radici di una tradizione da rivisitare, che anche nel Friuli trova apprezzabili testimonianze: prima fra
tutte forse – ha ricordato Travain – quella inerente al fatale ballo di carnevale a ridosso della famigerata “Crudel Zobia
Grassa”, ballo in onore della debuttante Lucina Savorgnan, tenutosi a Udine, dove oggi si trova Piazza Venerio, la sera
del 26 febbraio 1511, evento dal quale prese le mosse l'universalmente nota tragedia di Romeo e Giulietta immortalata da
Shakespeare. Ma, come richiamato dal titolo stesso della conferenza, non un ballo qualsiasi ma uno degno di “un grant
Udin” non dovrebbe circoscriversi – ha rimarcato il relatore – entro una dimensione meramente locale, municipale, e
nemmeno solamente friulana. “Udin 'Aquilee gnove' al clame la Mittel-Europe!”: ultima sede del Patriarcato, padre
culturale comune dell'area alpino-adriatica e danubiana o mitteleuropea, Udine – a detta di Travain – oltreché capitale
morale di un Friuli, mitico cuore cesariano d'Europa, dovrebbe riproporsi, anche eventualmente attraverso l'idea di questo
ballo, come matrice e riferimento di tutte le genti che in qualche modo Aquileia unì, quindi davvero la Mitteleuropa. L'idea
di un “Mittelball” udinese – così l'ha definito il relatore –, sorta di “batisim”, di battesimo laico, sociale, civico,
euroregionale, eco secolare – ha rimarcato Travain – di quello spirituale, culturale, morale, che la grande Aquileia
impartì in secoli remoti affratellando i più diversi popoli dell'Europa Centrale, potrebbe davvero – ha sottolineato – essere
un volano per il rilancio del capoluogo storico friulano quale centro, riferimento, di una rinascita o reinvenzione di una
comunità europea alpino-adriatica procedente dal Friuli e dalle sue radici di crocevia e di propulsore internazionale. Ballo
di debutto di una gioventù da ricollegare a una tradizione, che anche nel campo della danza ha in Friuli e nella
Mitteleuropa espressioni proprie particolari, come è noto, dalla Furlana al Walzer, ha prospettato Travain, condividendo
anche la proposta della maestra Maria Isola, presente in sala, di estendere la festa danzante all'intera comunità. Un'idea,
quella del “Mittelball” di debutto euroregionale, su cui da tempo il prof. Travain si confronta con la presidente dell'Arengo
udinese nonché del Club per l'Unesco locale, prof.ssa Renata Capria D'Aronco incontrandone sincera adesione. Anche la
presidente dell'Associazione Giulietta e Romeo in Friuli, prof.ssa Laura Zanelli, intervenuta all'incontro, ha dichiarato la
propria disponibilità a collaborare alla realizzazione di un'iniziativa del genere. “Così si rifonda, accostando i giovani alla
tradizione, una piccola grande patria comune, eredità di Aquileia!” ha concluso Travain. Presente anche delegazione
sociale del Fogolâr Civic composta dalla segretaria sig.ra Jolanda Deana e dalle sodali sig.ra Marisa Celotti e sig.ra
Paola Taglialegne.

                                                                                    5
Comunicato Fogolâr Civic – Udine, 1 maggio 2018
                              “Con o contro il Comune:
             il civismo udinese si stringa attorno al rinnovato Arengo!”
Il presidente del Fogolâr Civic, prof. Alberto Travain, s'interroga sul futuro dei rapporti tra
cittadinanza attiva e nuovi “sorestants” comunali, in vista del ballottaggio Fontanini-Martines.
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
                                                              In occasione del Primo Maggio, Festa del Lavoro ma anche
                                                              antichissima festività di primavera, di auspicata rinascita, di
                                                              fronte ai risultati parziali delle elezioni comunali udinesi,
                                                              approdanti a ballottaggio Fontanini-Martines, il presidente del
                                                              Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof.
                                                              Alberto Travain, diffonde una nota in cui s'interroga sui futuri
                                                              rapporti tra i nuovi “sorestants” e la ricostituita assemblea
                                                              popolare cittadina spontanea denominata “Arengo”. Eccone il
                                                              testo. “Dal 2015 la cittadinanza udinese ha di nuovo
                                                              l'opportunità, per lo meno una volta all'anno, nell'usuale
                                                              scadenza del 29 settembre, di riunirsi, proporre e deliberare
                                                              insieme posizioni, pronunciamenti, da sottoporre ad
                                                              amministratori e soggetti terzi. Un'opportunità di autoconvocarsi
                                                              e di farsi sentire come collettivo, che si è ritagliata
                                                              autonomamente, su primo stimolo del Fogolâr Civic, movimento
                                                              civico culturale mobilitato da decenni allo scopo, in un epoca in
                                                              cui, in Italia, più volte è sembrato montare l'istanza di un
                                                              concorso diretto del cittadino alla gestione della cosa pubblica,
                                                              istanza crescente al montante degradare della fiducia verso le
                                                              rappresentanze politiche. 'Judâsi un cul altri e vê vôs in cjapitul',
                                                              'solidarietà e partecipazione': ecco il motto di sintesi di una
                                                              campagna di promozione di un senso di cittadinanza attivo e
radicato nelle tradizioni del repubblicanesimo partecipativo storico udinese, avviata nel 1989 dal civismo che si raccoglie
oggi attorno alle insegne del Fogolâr Civic e che iniziò la sua opera, al tempo, dai microfoni di una radio locale con la
battagliera rubrica intitolata 'La Cjampane dal Arengo'. Fondato nel 1340 dal patriarca aquileiese Bertrando, patrono civile
e padre della massima costituzione democratica locale, l'Arengo ossia l'assemblea popolare della cittadinanza udinese fu
abolita dalla Serenissima nel 1513 in seguito ai tumulti della 'Joibe Grasse' di due anni prima. Dall'ultimo scorcio del
Novecento, il richiamo storico-culturale, civico-politico, a quella Udine, Atene friulana, 'Nuova Aquileia' partecipativa,
divenne costante di un certo civismo, anche con approdi considerevoli, come la proclamazione in Consiglio municipale,
nel 2001, del Patriarca Bertrando, padre dell'Arengo, a patrono laico della città e la collocazione, nel 2015, di una sua
effigie artistica, dono del Fogolâr Civic, nella Sala del Popolo di Palazzo D'Aronco. Il 29 settembre dello stesso anno,
dopo aver invano sollecitato il Comune a prendere l'iniziativa, quello stesso civismo riunì, di nuovo, dopo 502 anni,
un'assemblea deliberante del popolo cittadino, assemblea – si disse – 'autoriconvocata', che non soltanto votò le
proposte presentate dalla cittadinanza convenuta, ma elesse, come l'antico Arengo, civiche magistrature, aventi, in
questo caso, il fine di perorare di fronte alle autorità e presso le forze sociali le cause sollevate in assise; magistrature,
queste, al cui vertice si conferma ancor'oggi la figura proba ed apprezzata della prof.ssa Renata Capria D'Aronco, anche
presidente del Club per l'Unesco di Udine. I candidati poi al ballottaggio per la poltrona di Primo Cittadino nel 2013,
professori Adriano Ioan e Furio Honsell, alle ore 12 di mercoledì 17 aprile di quell'anno, firmarono, nelle mani del
sottoscritto prof. Alberto Travain, presidente del Fogolâr Civic, un capitolato d'intenti implicante, al primo punto, un
impegno preciso a 'sviluppare periodiche pratiche di partecipazione civica collegiale autodeterminata, propositiva e
deliberativa quantunque giuridicamente non vincolate, da integrarsi nell'ordinamento municipale' ossia 'di tornâ a vê une
ponte di ce che al jere il Renc citadin pastanât dal Patriarcje Beltram e abulît cinccent agns indaûr'. Ricorrevano, infatti, in
quell'anno, i cinque secoli dall'abolizione della formidabile assemblea cittadina. Titolo del punto da sottoscrivere:
'Democrazia partecipativa: rifondare l'Arengo cinquecento anni dopo la sua abolizione'. Il prof. Ioan perse le elezioni e
dopo qualche anno, compianto, morì; il prof. Honsell fu riconfermato, ricordò l'abolizione dell'Arengo e dei diritti politici
storici del popolo udinese in Consiglio comunale; poi, in questo campo, il nulla. E l'iniziativa, allora, l'assunse direttamente
il civismo sociale. Honsell garantì ospitalità in municipio, la sua personale partecipazione all'assemblea ed eventi ad essa
correlati, l'incontro e l'ascolto delle delegazioni, qualche pur raro coinvolgimento collaborativo dell'Amministrazione. Ora il
futuro del riformato Arengo udinese, auspicato ed autonomo 'cavallo di Troia' del cittadino comune in seno al governo
della città, sarà un regredire rispetto a livelli di riconoscimento ottenuti sinora oppure un proficuo incremento in termini di
considerazione e partecipazione costruttiva al bene collettivo? Il futuro dell'Arengo cittadino sotto il nuovo sindaco
Fontanini o Martines sarà di valida integrazione nella macchina politico-amministrativa di una Udine rivolta al futuro ma
immancabile nel traghettare in quella direzione anche opportunità ed esperienze di democrazia diretta procedenti dalla
radice del suo essere comunità? Oppure l'Arengo dovrà porsi strenuamente come Comune 'estrinseco', realtà alternativa
di raccolta e progetto della cittadinanza inascoltata e scontenta, laboratorio equilibrato e autorevole del fermento civico,
della più o meno latente e cosciente opposizione ai 'sorestants' di turno? Con o contro il Comune, il civismo udinese,
quello vero, si stringa attorno al rinnovato Arengo!”.

                                                                                    6
Comunicato Arengum/Arengo/Renc – Udine, 7 maggio 2018 (fonte concessa)
              A Udine la politica rende omaggio all'Arengo dei cittadini
Fontanini e Martines hanno sottoscritto presso la fontana di Piazza San Giacomo un capitolato
d'impegni sottoposto loro dal presidente della rinnovata assemblea popolare istituita dal
Patriarca Bertrando. Capria D'Aronco: “Riconoscimento di autorevolezza e base per future
proficue sinergie”
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
                                                                 Hanno pubblicamente firmato entrambi il capitolato
                                                                 d'impegni sottoposto loro dal presidente dell'Arengo
                                                                 cittadino, prof.ssa Renata Capria D'Aronco. Domenica 6
                                                                 maggio 2018, presso la fontana di Piazza Matteotti o San
                                                                 Giacomo, a Udine, candidati ammessi a ballottaggio per la
                                                                 locale carica di Sindaco, ossia l'on. Pietro Fontanini ed il
                                                                 dott. Vincenzo Martines, hanno sottoscritto tutti e venti i punti
                                                                 del documento civico tratto dal deliberato arengario udinese
                                                                 2015-2017. “Apprezzabile e per nulla scontata la firma
                                                                 d'impegno dei candidati in lizza: segno positivo di trasversale
                                                                 riconoscimento di autorevolezza, ai vertici del mondo politico
                                                                 cittadino, nei confronti della rinata assemblea popolare,
                                                                 fondata nel 1340 dal celeberrimo Patriarca Bertrando e
                                                                 autoriconvocatasi in seno al civismo locale di oggi a partire
                                                                 dal 2015. Da qui la fiducia, dunque, in una maggiore sinergia
                                                                 tra Comune e Arengo, realtà accreditata già dal sindaco
                                                                 Honsell, ad incremento del bene comune e dello spirito
                                                                  partecipativo degli udinesi, dato identitario da rinnovare tra
                                                                  la cittadinanza odierna!”: così ha commentato soddisfatta il
                                                                  “cameraro” del ricostituito Arengo, prof.ssa Capria D'Aronco.
                                                                  Note particolari. Martines, puntuale all'incontro, riguardo
                                                                  all'articolo 16 del capitolato, richiamante il “diritto naturale
                                                                  del popolo catalano alla propria autodeterminazione”, ha
                                                                  voluto chiarire un propria specifica lettura del testo,
                                                                  interpretando quello stesso diritto come fondato sulla
                                                                  coscienza. Fontanini, causa disguido arrivato scusandosi
                                                                  con qualche ritardo, ha aderito alla lettera del documento
                                                                  promettendo, in taluni casi, anche di andare oltre il
                                                                  deliberato civico. Presenti alla sottoscrizione anche il
                                                                  procuratore arengario, dott. Maria Luisa Ranzato con i
                                                                  consiglieri popolari sig. Alfredo Maria Barbagallo e dott.
                                                                  Carlo Alberto Lenoci. A far da corona, anche
                                                                  rappresentanza del Movimento Civico Culturale Alpino-
                                                                  Adriatico “Fogolâr Civic”, realtà sociale prima promotrice
                                                                  della ricostituzione dell'Arengo, con il presidente prof.
                                                                  Alberto Travain e le collaboratrici sig.ra Marisa Celotti e
sig.ra Mirella Valzacchi. Alla fine, per entrambi i candidati, foto presso la storica fontana di Giovanni da Udine con la
grande bandiera dell'Arengo, bianconera profilata di rosso, richiamo ai vessilli da combattimento dei “quintieri” politico-
militari in cui nel Medioevo si articolava il popolo-esercito comunale.
Ecco il testo sottoscritto dai due candidati Sindaco di Udine.

LA PRESIDENZA POPOLARE ELETTA DALLA CITTADINANZA UDINESE RIUNITA IN ARENGO IL 29 SETTEMBRE
2017, sentite le altre magistrature espresse dalla medesima assemblea, ha concordato di sottoporre alla condivisione dei
candidati ammessi a ballottaggio per la locale carica di Sindaco, come da costume, presso la fontana di Piazza Matteotti
o San Giacomo, alle ore 11 di domenica 6 maggio 2018, il seguente capitolato di civiche istanze, tratte dal deliberato
assembleare arengario 2015-2017, a scopo di sottoscrizione generale o parziale (per punti) e di conseguente assunzione
d'impegno personale e di parte, quale che sia il risultato elettorale finale e compatibilmente con esso. L'Arengo udinese
ribadisce la propria ferma determinazione a cooperare attivamente e concretamente per il bene della città e dei cittadini
del Comune di Udine!

Il candidato aderisce e s'impegna, quindi, nei termini detti, a:
                                                   (materie fondamentali)
◻1 – (PROMOZIONE ARENGO PARTECIPATIVO) riconoscere e sostenere politicamente e istituzionalmente l'iniziativa
arengaria spontanea avviata nel 2015, volta allo sviluppo di periodiche pratiche di partecipazione civica collegiale
autodeterminata, propositiva e deliberativa, giuridicamente pur non vincolante, nella prospettiva di una sua integrazione
nell'ordinamento municipale e con basilari garanzie di gratuita e privilegiata ospitalità nei locali del municipio e sul sito

                                                                                    7
internet comunale (cfr. arengumutini290917.25.7_9.2);
◻2 – (PROMOZIONE UDINE “NUOVA AQUILEIA”) promuovere un'identità del capoluogo friulano inteso come 'Nuova
Aquileia', ribadendo la centralità europea dell'antica metropoli aquileiese e in successione diretta quella della sua
filiazione locale, con assunzioni di responsabilità conseguenti in materia di promozione dei dati orientanti verso tali
concetti (cfr. arengumutini290916.17.6.2);
                                                        (materie generali)
◻3 – (PROMOZIONE ESEMPIO REGENI) perseverare nella più irriducibile rivendicazione umana e patriottica di giustizia
sul Caso Regeni, riconoscendo, nel tratto morale del ricercatore di Fiumicello, l'identità di onestà e tenacia caratteristica
delle genti aquileiesi e friulane di cui Udine da sempre ambisce ad ergersi quale capitale (cfr. arengumutini290916.12.1.2;
arengumutini290917.17.8.3; arengumutini290917.18.8.4);
◻4 – (PROMOZIONE CULTURA CIVICA) promuovere la cultura civica volontaristica ospitandone gratuitamente le
iniziative presso le sedi municipali e pubblicizzandole diffusamente attraverso i servizi d'informazione e comunicazione
istituzionali (cfr. arengumutini290917.24.7_9.1);
◻5 – (PROMOZIONE AUTONOMIE CIVICHE ARTICOLATE E PARTECIPATE) promuovere autonomie civiche articolate
e partecipate, anche attraverso una rigenerazione delle Circoscrizioni rionali connessa a rinvigorimento dei comitati di
quartiere preposti alla valorizzazione del territorio e con il sostegno ad un ampio ventaglio di opzioni partecipative ( cfr.
arengumutini290916.11.1.1; arengumutini290917.14.5.1);
◻6 – (PROMOZIONE INCLUSIONE) promuovere un'educazione scolastica e sociale poliedricamente tesa alla cultura
dell'inclusione (cfr. arengumutini290916.15.2.1);
◻7 – (PROMOZIONE RISPETTO IDENTITÀ DEI LUOGHI) promuovere un rispetto istituzionale dell'identità dei luoghi,
con particolare riguardo a momenti e sedi della progettazione e della gestione urbanistiche (cfr.
arengumutini290916.16.5.2);
◻8 – (PROMOZIONE TURISMO CULTURALE) recepire la particolare rilevanza per Udine della tematica del turismo
culturale, della sua pregnanza materiale e spirituale, della sua insostituibilità per una cultura metropolitana moderna (cfr.
arengumutini290917.12.2.1);
◻9 – (PRESIDIO “SCHERMO BUROCRATICO”) evitare l'eventualità che il personale burocratico possa costituirsi in
pernicioso schermo tra la cittadinanza e le sue rappresentanze elettive (cfr. arengumutini290915.12.1.2);
◻10 – (PRESIDIO DISAGI AUTOSERVIZI) presidiare sulla qualità della salubrità e della sicurezza del servizio offerto
dagli autobus cittadini, in particolare ai soggetti deboli (cfr. arengumutini290915.13.18);
◻11 – (PRESIDIO POSTEGGI DISABILI) garantire verifica dell'occupazione dei posti auto riservati ai disabili da parte di
persone non autorizzate (cfr. arengumutini290915.14.3);
◻12 – (PRESIDIO RISCHIO CLINICO) presidiare la sanità locale, a garanzia contro il persistente o montante rischio
clinico d'infezioni (cfr. arengumutini290917.15.8.1);
◻13 – (PROMOZIONE INFORMAZIONE PLURALE) invocare nuove iniziative editoriali tese ad articolare il quadro
dell'offerta giornalistica in ambito locale e regionale nonché a promuoverne un'apertura internazionale mitteleuropea (cfr.
arengumutini290917.16.8.2);
◻14 – (PRESIDIO INSEGNAMENTO STORIA LOCALE) presidiare affinché nelle scuole dell'obbligo del territorio non sia
ridimensionato od espunto l'insegnamento della storia locale raccomandato da normative e indicazioni statali (cfr.
arengumutini290917.20.8.6);
◻15 – (FINANZIAMENTI CONDIZIONATI) condizionare o commisurare i finanziamenti pubblici destinati
all'associazionismo in base alla disponibilità dimostrata dai sodalizi a relazionarsi e collaborare liberalmente con
Amministrazione e/o soggetti terzi nell'ambito d'iniziative tese a promuovere uno spirito civico comunitario locale (cfr.
arengumutini290917.22.8.8);
◻16 – (SOSTEGNO AUTODETERMINAZIONE CATALANA) appoggiare pubblicamente l'esercizio del diritto naturale del
popolo catalano alla propria autodeterminazione nell'auspicato quadro di un'Europa unita delle regioni e dei cittadini ( cfr.
arengumutini290917.19.8.5);
                                                       (materie particolari)
◻17 – (INTITOLAZIONE DE MARCO) riconoscere l'intitolazione civica spontanea della rotonda verde di Piazzale della
Repubblica a Udine alla compianta civista locale sig.ra Francesca De Marco (1931†2014), prima promotrice della
mobilitazione civile di “Borgo Stazione” (cfr. arengumutini290917.21.8.7);
◻18 – (TARGA SANTISSIMO CROCEFISSO) provvedere alla collocazione di una targa commemorativa presso l'ex
Oratorio del Santissimo Crocefisso (cfr. arengumutini290917.23.4.2);
◻19 – (ATTUAZIONE TESTAMENTO CICERI) promuovere moralmente l'attuazione delle volontà testamentarie della
compianta prof.ssa Andreina Nicoloso Ciceri, donante al Comune di Tricesimo proprietà e beni volti alla realizzazione di
una preziosa biblioteca pubblica utile allo studio della cultura friulana (cfr. arengumutini290917.27.7_9.4);
◻20 – (GARANZIE IGIENICHE IN BORGO STAZIONE) promuovere garanzie igieniche nel quartiere della Stazione
ferroviaria con istallazione di bagni chimici e maggior pulizia nei sottopassaggi (cfr. arengumutini290916.19.17.2;
arengumutini290917.26.7_9.3).

Arengum/Arengo/Renc
Camerarius/Cameraro/Cjamerâr
prof.ssa Renata Capria D'Aronco

Udine, 4.V.2018

                                                              8
Comunicato Europa Aquileiensis – Udine, 10 maggio 2018 (fonte concessa)
                                 Fontanini con “Europa Aquileiensis”:
                                    il candidato del centrodestra
                              appoggiato dagli euroregionalisti di Travain
Dando immediato e proficuo riscontro al “documento programmatico” dal Coordinamento Politico
Euroregionalista Friulano inviato all'attenzione di entrambi i candidati al ballottaggio udinese, l'ex
presidente della Provincia incassa ora anche il sostegno elettorale del partito espresso dal
civismo che si raccoglie attorno al trentennale movimento udinese del Fogolâr Civic.
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
                                                                                                            Martedì 8 maggio 2018 avevano inviato ad
                                                                                                            entrambi i candidati al ballottaggio per la
                                                                                                            poltrona di Sindaco di Udine, l'on. Pietro
                                                                                                            Fontanini e il dott. Vincenzo Martines, un
                                                                                                            “documento programmatico” da valutare nei
                                                                                                            suoi contenuti ed eventualmente da
                                                                                                            condividere, contro possibile appoggio
                                                                                                            elettorale.        Così,       quelli      di     “Europa
                                                                                                            Aquileiensis”, nuovo partito euroregionalista
                                                                                                            friulano nato da una costola del trentennale
                                                                                                            movimento civico culturale udinese del
                                                                                                            Fogolâr Civic, giovedì 10, di buon mattino,
                                                                                                            hanno ricevuto positivo riscontro dal
                                                                                                            candidato del centrodestra. Da qui, la presa
                                                                                                            di posizione ufficiale, per voce del
                                                                                                            coordinatore della formazione, prof. Alberto
                                                                                                            Travain: “Sia chiaro che è Fontanini ad
                                                                                                            aderire        al     programma             di     Europa
                                                                                                            Aquileiensis, non il contrario, ma questo ci
                                                                                                            richiama ad un apprezzamento del
                                                                                                            candidato che non può che tradursi nel più
                                                                                                            sincero appoggio elettorale. Di Fontanini,
                                                                                                            tra l'altro, apprezziamo le positività del suo
noto carattere irriducibile nonché il suo intimo ed antico amore per la 'patria' friulana, garanzie potenziali per 'costruire'
davvero un 'buon' sindaco di Udine, ma non basta. Lo sosterremo nella volontà d'interpretare, nel presente, al meglio, i
valori e le tradizioni che hanno fatto della nostra città, nella Storia, una 'nuova Aquileia' civista, proiettata non solo sul
Friuli ma su tutta la Mitteleuropa un tempo 'aquileiese'!”. Il Coordinamento Politico Euroregionalista Friulano /
Coordenament Politic Euroregjonalistic Furlan “Europa Aquileiensis” esprime positiva considerazione, comunque, nei
confronti di entrambi i candidati, firmatari dell'impegnativo capitolato civico sottoposto loro domenica scorsa, 6 maggio,
dal cameraro presidente dell'Arengo cittadino, prof.ssa Renata Capria D'Aronco, base su cui costruire senz'altro una
convergente politica a favore di un rilancio di Udine come laboratorio e modello civico regionale e transfrontaliero. La
parola d'ordine, però, ora è una sola: “Votait Fontanin!”.
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
                                                  Comunicato Fogolâr Civic – Udine, 12 maggio 2018
                       Bando 1418: quando, in Friuli, Davide sbalzò Golia
Emozione al Castello di Udine per le rimembranze popolari spontanee del VI centenario dell'ultima
battaglia vinta dai friulani contro la conquistatrice Venezia. All'iniziativa, voluta fortemente dal
Fogolâr Civic guidato dal prof. Alberto Travain, sono intervenute anche rappresentanze
istituzionali e sociali del Friuli occidentale, protagonista di quella remota vittoriosa resistenza:
“Dite ai vostri compaesani che a Udine non si dimentica la storia comune che ci rende un
popolo!”. Appuntamento al 2019, per il seicentenario dell'assedio di Prata.
–------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per iniziativa del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano
“Academie dal Friûl”, in collaborazione con le Presidenze del Club per l'Unesco di Udine e della Federazione provinciale
locale dell'Istituto del Nastro Azzurro, con il patrocinio morale dell'Arengo popolare cittadino, mercoledì 9 maggio 2018,
nel cuore del Friuli, in cima all'acropoli udinese, s'è commemorato il VI centenario dell'ultima battaglia vinta dai friulani nel
tentativo di ostacolare l'avvento in regione della Serenissima, battaglia che si combattè il 9 maggio 1418 nella località di
Bando, presso Morsano al Tagliamento, dove un corpo di spedizione veneto, costituito da cavalleria e fanteria
mercenarie, fu sbaragliato dai friulani della Destra Tagliamento guidati dall'irriducibile conte Nicolussio di Prata, dal conte

                                                                                    9
Federico di Porcia e dai nobili Iacopo e
                                                                                    Ulvino di Valvasone nonché Francesco di
                                                                                    Prodolone, della casata dei Colloredo, vero
                                                                                    artefice della vittoria. Vi perse la vita più
                                                                                    della metà del contingente veneziano,
                                                                                    composto da circa seicento armati; quattro
                                                                                    furono, invece, le perdite tra i friulani, che,
                                                                                    per errore, erano anche venuti, nel furore
                                                                                    della mischia, alle mani tra loro. A Udine è
                                                                                    giunta anche la leggenda secondo la quale
                                                                                    in riva al Tagliamento, in quei pressi, vi
                                                                                    sarebbe o vi sarebbe stato un bosco
                                                                                    moralmente interdetto all'accesso, per
                                                                                    sacro timore reverenziale nei confronti dei
                                                                                    trapassati! La cerimonia commemorativa è
                                                                                    stata introdotta dalla lettura solenne,
                                                                                    nell'originale latino e in traduzione friulana,
                                                                                    dello storico passo del “Chronicon
                                                                                    Spilimbergense” che rievoca lo scontro. È
                                                                                    seguita poi l'orazione civile tenuta dal prof.
                                                                                    Alberto Travain, presidente del Fogolâr
                                                                                    Civic e dell'Academie dal Friûl nonché
                                                                                    delegato presidenziale del Club per
l'Unesco di Udine alla formazione civica e alla cittadinanza attiva. “Ricordare i sei secoli dell'ultima vittoria di un Paese
sconfitto, dell'ultimo effimero trionfo di una piccola patria battuta e per tanti secoli destinata alla sottomissione, è certo di
più che un atto dovuto. È un'affermazione di principio: il principio irrazionale ed eroico di Davide contro Golia, del piccolo
contro il gigante, del debole contro il potente. Un principio che certo fa a pugni con il più celebrato pragmatismo friulano,
del fare pratico senza altra remora. Deve esistere, invece, ed esiste nella Storia un Friuli che, contro il più becero e
disperato realismo della soggezione al potere imperante, sa non piegarsi e tenere il campo, figlio onorevole dei più remoti
suoi antenati aquileiesi e troiani, indisponibili notoriamente ad abbassare il capo di fronte alla forza!”. Così, Travain. A
seguire, la Liturgia della Parola, presieduta da don Tarcisio Bordignon, cappellano del sodalizio fogolarista, è stata
introdotta dalla lettura, rispettivamente in friulano e veneto udinesi, del passo biblico del Primo Libro di Samuele
rievocante, appunto, l'epico scontro tra Davide e Golia, e da quella tratta dalla Prima Lettera di San Giovanni Apostolo,
sulla divinità della benevolenza, tema rimarcato susseguentemente anche da una pagina del Vangelo giovanneo in cui
Cristo esalta al massimo l'amore e l'amicizia: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.
Valori di civiltà supremi sui quali si è soffermato don Bordignon, richiamando ad una continua ricerca di soluzioni pacifiche
alle controversie piccole e grandi che dividono l'umanità. È seguita la deposizione di una dedica commemorativa della
battaglia di Bando, presso l'inferriata delle antiche prigioni castellane udinesi, simbolo di secoli di dominazione ed
oppressione, la stessa inferriata presso la quale, dal 1997, auspice il movimento culturale Fogolâr Civic / Academie dal
Friûl, il 19 marzo di ogni anno, si ricorda il martirio dell'ultimo alfiere dello Stato friulano-aquileiese, Marco di Moruzzo,
rimontante al 1421. All'ordine “presentîr!” le bandiere degli storici “quintieri” militari di Udine e del Friuli Storico si sono
inchinate per la lettura della “preiere” laica “dal patriot alpin-adriatic”, scritta dal prof. Alberto Travain, che il sodalizio
fogolarista udinese dal 2015 in genere dedica alla commemorazione dei caduti per la patria e per la libertà in ambito
euroregionale: essa poeticamente ricorda come il sangue versato sul campo di tante Termopili della Mitteleuropa, unita
nei secoli da Aquileia, ritorni, attraverso le acque di Mediterraneo e Mar Nero, alle sponde dell'originaria patria troiana,
matrice del mito e del più remoto civismo associato all'area. “Lum nestre di vite, fâs che tes venis de nestre memorie mai
no si sfanti il ricuart di chel sanc nocent e gloriôs spandût jù pai secui in tantis Termopilis su cheste crosere antighe di
Europe che e ten par sô mari Aquilee regjine, nobil umôr tornât indaûr a Mediterani e Mâr Neri, grim de sô liende prime,
dutune cun aghis che a smontin rampidis dai crets vuardiâts des stelis alpinis” (trad. it. - Nostro lume vitale, fa' che nelle
vene della nostra memoria non debba svanire il ricordo del sangue innocente e glorioso versato nei secoli in tante
Termopili su questo antico crocevia d'Europa che vuole Aquileia regina per madre, nobile linfa restituita al Mediterraneo e
al Mar Nero, grembo del suo primo epos, insieme alle acque che scendono limpide da rocce guardate dalle stelle alpine).
Ad accompagnare la composizione floreale, un cartiglio recante la scritta: “Ai nestris valorôs che a Bant a àn tignude alte
la bandiere di Aquilee e de Furlanie”. In chiusura di cerimonia, gli interventi delle rappresentanze istituzionali e sociali
convenute oltreché dallla città di Udine, dalle comunità del Friuli occidentale più direttamente coinvolte dal ricordo di dette
vicende. Il sindaco di Udine, rag. Carlo Giacomello, ha ripreso la metafora, ricorrente durante la cerimonia, di Davide
contro Golia, del piccolo contro il grande, celebrando quanti in tanti secoli e millenni di storia friulana, ridotti di numero e
forza, seppero senz'altro opporsi ai grandi poteri della propria epoca. Il sindaco di Prata di Pordenone, dott. Dorino Favot,
si è soffermato sul grande valore identitario dell'evento, sia in chiave regionale che locale paesana, ringraziando per i
solleciti a recuperare e valorizzare le salienti vicende di resistenza antiveneziana anche riguardanti il proprio Comune. Ha
parlato, poi, il vicesindaco di Morsano al Tagliamento, sig. Alfonso Singh, rimarcando l'importanza della conoscenza
storica per un incremento della coscienza odierna di quella culturalmente che ha definito non a torto “nazione” friulana. Il
parroco di Morsano-Bando, padre Carlo Defendente Bellotti, ha detto di aver apprezzato molto l'iniziativa
commemorativa, con l'auspicio che su certi temi si pervenga sempre più ad un coinvolgimento anche delle giovani

                                                                10
Puoi anche leggere