Analnatrac la magia che fa cadere le Stelle in Europa

Pagina creata da Giorgia Spinelli
 
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Analnatrac… la magia che fa
cadere le Stelle in Europa
A me dicono che parlo sempre male del movimento. E’ probabile
che lo faccia per giustificati motivi. Buona lettura e, come
dico sempre io, buona riflessione.

 Da quando è diventato forza di governo il MoVimento ha
 inevitabilmente dovuto accettare alcuni compromessi, come era
 inevitabile. Se vuoi avere un alleato, in politica come in
 guerra, che per Clausewitz era la naturale continuazione
 della prima, quello si sacrifica per te solo nella misura in
 cui tu ti sacrifichi per lui. E’ un gioco che entrambi devono
 rispettare, per cui niente da eccepire se Di Maio
 apparentemente incespica difendendo alcune posizioni scomode
 di Salvini. Negli ultimi
 mesi però alcune scelte del Mov hanno manifestato una netta
 tendenza da non confondere con il compromesso dettato dalle
 circostanze di cui
 sopra, e non dipendenti in nessun modo dall’accordo di
 governo steso con la Lega, o da presunte influenze nefaste
 che questa avrebbe emanato contaminando la purezza
 rivoluzionaria dell’alleato.
 Infatti alcune prese di posizione mettono in luce una
 contraddittorietà sostanziale, laddove, a furia di fare
 compromessi, emerge che quello che porti avanti te lo rimangi
 tutto, e da ciò nasce il legittimo dubbio che tu lo volessi
 realmente portare avanti. Provate ad immaginare se gli
 Alleati in guerra con Hitler invece di invadere l’Europa nel
 1944 ci avessero ripensato e giudicato che, tutto sommato, le
 cose andavano bene così. E’ vero, c’erano oltre 100 milioni
 di Europei sotto i regimi nazifascisti, ma in fin dei conti i
 più qualcosa riuscivano a fare per sbarcare il lunario. C’era
 il problema dei campi di sterminio, ma a vedere bene la gente
 moriva anche prima. Quindi è come se USA, Inghilterra e
Russia, dopo aver deciso già dal 1942 di aprire un secondo
fronte in Europa per portare al collasso i regimi di Hitler e
Mussolini, avessero di punto in bianco detto “Un momento!
Hitler non è poi cosi malvagio… la Germania Nazista ha fatto
degli errori, ma ha pur sempre
rappresentato un modello e cerca di mantenere l’unità, per
cui meglio
tenerne conto”. Che era vero, ma era un’unità nata e voluta
per imporre il diktat tedesco e mantenerlo con la forza delle
armi e della repressione. In fin dei conti, per salvaguardare
il proprio debito ingigantitosi a causa delle spese del
conflitto, la Gran Bretagna avrebbe potuto dire che per
sostenere la guerra al Nazismo aveva spremuto il proprio
impero fin troppo, e forse era meglio fermarsi. Niente più
operazione Overlord né D-Day. Col Nazismo era meglio trattare
– nonostante la storia recente avesse dimostrato che era
inutile farlo, diversamente non si sarebbe
arrivati all’invasione della Polonia nel 1939 – e farsi
invitare dai gerarchi del Reich a una visita di cortesia
oltre il Vallo Atlantico. Poi, una volta dentro, con la
diplomazia, si sarebbero potuti ntavolare discorsi su come
riservare trattamenti migliori ai popoli Europei, e cambiare
il Nazismo dall’interno.
Ecco, non so voi, ma io avevo aderito al Movimento 5 Stelle
perché credo in un’idea rivoluzionaria di cambiamento,
sostenuta dai principi del sovranismo, dal recupero di
diritti costituzionali dei cittadini svuotati di significato,
in opposizione allo strapotere delle multinazionali e delle
lobbies che avanzano sotto l’egida di politiche economiche
neoliberiste di privatizzazioni, di imposizioni, che le
scelte dell’EU hanno favorito negli ultimi 20 anni, anni che
hanno visto il PIL Italiano andare a picco.
Sentire ora il Mov che dopo il NO TAV e NO VAX, trasformati
in TAV FORSE SI’e SI’ VAX, ha convertito il NO EU in SI’ EU
come se fosse il cambio più favorevole motivandolo con la
difesa del PIL (?) … per me è troppo. Ma come?!! Ci avete
bombardato da 10 anni la testa e sfondato i timpani urlando
con tutte le motivazioni del caso che questa Europa così non
va, che Angelona Merkel è una dittatrice, che Rigor Mortis
era un servo dell’UE che faceva quadrare i conti sacrificando
diritti e risparmi degli Italiani, che sarebbero stati i
cittadini a decidere sull’euro ed ora, forti di una posizione
di governo ci venite a dire che il modus operandi giusto è
quello di presentarsi a Bruxelles bussando all’ufficio di
Juncker e dire “Scusi, secondo lei possiamo fare qualcosa?”?!

E sull’onda di questo ormai non mi stupiscono più le
trasformazioni come quella di Reggio Emilia, dove una lista
del Mov viene appoggiata da un noto esponente locale di Più
Europa (del resto anche il tanto detestato Pizzarotti ormai
uscito dal Mov aveva fatto una scelta analoga con gli amici
di casa radicale), il partito di Madama Bonino finanziato da
Zio Paperone Soros, uno dei più grandi speculatori finanziari
della storia contemporanea, che si è arricchito sulla pelle
dei milioni di cittadini europei.
E’ lo stesso Soros che ora finanzia ONG che commerciano in
esseri umani attraverso il Mediterraneo e che ha fatto
riversare per anni in Europa, diventando uno dei maggiori
sostenitori di quel traffico contro cui il governo italiano
di Lega e M5S ha detto no. Solo che… solo che la Lega, che al
suo interno annovera sovranisti come Paolo Savona, che ha
idee molto chiare sulla moneta unica e sulla volontà di
potenza della Germania moderna, come Claudio Borghi e Alberto
Bagnai, ha coerentemente portato avanti una scelta Sovranista
contro lo strapotere dell’EU, e nonostante il suo Sovranismo
sia imperfetto, in quanto non respinge il liberismo, tuttavia
viene espresso con determinazione. Mentre il Mov che fa?
Invece di portare in Europa un progetto nazionale e popolare
come quello avviato in Italia, con prese di posizione di
rottura rispetto alla volontà dell’UE, ha deciso senza
democratica decisione su Rousseau di battezzare il New Deal e
andare a Bruxelles da Europeista a fare campagna per chiedere
un reddito minimo europeo come avvenuto per i cittadini
Italiani. Ma il tutto avviene all’insegna del garbo, come se
facendo minuetti con gente come Oettinger e Juncker vi fosse
la speranza di spuntarla. E per compiere il passo epocale si
affida ad una schiera di candidati nella top ten della quale
sono magicamente spuntate illustri sconosciute del
giornalismo e capitane d’industria, decise a tavolino, che,
senza voler dubitare delle loro
capacità di persuasione o di strategie da blitzkrieg,
sembrano stare al progetto rivoluzionario iniziale come Renzi
sta a Che Guevara.

Ora è vero che la politica è l’arte del compromesso, ed è
vero che la
verità in politica, come nella vita, non è appannaggio di un
confine, di un partito o dei suoi esclusivi rappresentanti.
Ed è pure vero che si possono fare dei compromessi se servono
a raggiungere un obiettivo
definito e che non si deve necessariamente caricare a testa
bassa tutti i macigni solo per rompersi il cranio; anzi,
meglio usare tattiche del salto della rana. Ma fra aggirare
il nemico per prenderlo sul fianco, o sfinirlo per fame, e
fare dietro-front facendo finta di niente… beh, ripeto, è
come se alla vigilia del D-Day Eisenhower non avesse dato
l’OK alla partenza della flotta e dei mezzi da sbarco diretti
in Normandia senza avvertire nessuno, e poi fra lo stupore
generale, avesse con Churchill dato la voce ai Russi dicendo:
“Ci siamo sbagliati su Hitler e
sulla Germania, ragazzi. L’attacco per liberare l’Europa
dalla tirannide per noi può aspettare. Ora stiamo cercando di
farci invitare dai Tedeschi ad un tavolo, per parlarne, con
l’obiettivo di dare un rancio comune a tutti gli abitanti dei
paesi occupati dal Reich. Questa è la vera liberazione.
Chiaro che voi potete continuare ad attaccare da soli il
nemico per liberare l’Europa nell’est, se volete, e
naturalmente ammiriamo i vostri enormi sacrifici. Noi per
salvaguardare PIL e pelle abbiamo deciso che domani non
s’invade più”.
Wow, che ribaltone!!! Viene da chiedersi come l’avrebbero
presa in
America e in Gran Bretagna quei milioni di uomini e donne del
mondo
libero che sostenevano da anni lo sforzo bellico alleato, per
non
parlare di coloro sacrificati a subire l’oppressione
Nazifascista in
nome di un capriccio. Per fortuna di tutti le cose andarono
diversamente nel ’44-‘45.
Purtroppo con queste strampalate decisioni che ne
contraddistinguono il comportamento, non c’è da stupirsi se
poi il Mov imbarchi di tutto e finisca col fare scelte che ne
minano sempre più la credibilità. Viene da chiedersi se
dietro questa ondivaga linea politica non si agiti ben altro
che determina repentini cambi di rotta senza che questi
abbiano riscontri con quanto sostenuto fino al giorno prima.
Perché me lo ricordo Grillo infiammare gli animi tuonando per
anni contro l’Europa dell’euro, delle lobbies e di Angela
Merkel, in difesa del Sovranismo, come fece anche Di Battista
– ora sostanzialmente eclissatosi – come mi ricordo la
campagna politica del 2018, in cui milioni di voti
contribuirono al successo del Mov per via delle prese di
posizione in opposizione all’UE.

Mi ricordo anche Mov e Lega salutare con gioia nel giugno
2016 l’esito del Referendum sulla Brexit, ora vista come
anatema che fa passare per rivoluzionari gli appartenenti al
partito conservatore Britannico! E credo che come me queste
cose siano impresse nella memoria recente di milioni di
Italiani, che a questo punto non possono fare altro che
chiedersi di fronte al FORSE SI’ TAV, SI’ VAX e SI’ EU, se la
tanto invocata rivoluzione non sia in realtà solo una
facciata tenuta in piedi da un’abile macchina di propaganda
che vende slogan di democrazia, puntellati ogni tanto da
qualche provvedimento, e che attraggono masse di bisognosi in
cerca di conferme e di speranze, su cui basare i numeri del
consenso.
Un consenso che senza strafare permette di attestarsi sul 20%
e continuare a farsi gli affari propri mentre si racconta la
storia della rivoluzione e il cambiamento dell’anno che verrà
perché si sa… i danni causati dal malaffare di decenni di
governo della casta sono stati così tanti e così gravi che
prima di cambiare veramente, prima di vedere giustizia e
meritocrazia affermarsi sulle Italiche sponde, dovremo
permettere ancora alcune nomine di personaggi come Lanzalone
qui e là, lasciare che struttura, statuto, soldi e candidati
del Mov siano gestiti da pochi, alcuni dei quali non
sottoposti a nessun controllo, fare giravolte continue alla
Fouché su programmi, impegni ed alleanze, e poi vedere… Ma
voi continuate a seguirci su Facebook e a leggere il Blog, mi
raccomando, e a votarci quando ve lo diciamo. Perché stiamo
lavorando per voi, per i prossimi 50 anni. Intanto un po’ di
RdC l’abbiamo dato, o no? Fidatevi. E’ tutta democrazia
diretta”.
Sembra invece una forma di oligarchia di cerchie di amici,
che
intavolano iniziative da show principalmente mirate a
suscitare consenso che a realizzare un reale cambiamento
sistemico in questa nazione. Perché è il consenso a garantire
il mantenimento del Mov nel sistema politico, consenso
gestito come una formula magica, Analnatrac utvasbeethod
dokiel… la magia del fare e del non fare, dove il D-Day si
trasforma in Caporetto così, per incanto, del tutto tutto e
niente
niente, qualunquemente, direbbe qualcuno. Il tutto portato
disinvoltamente avanti da un partito che a questo punto si
sta rivelando, purtroppo, sempre più come tutti gli altri;
anzi, forse un
po’ peggio.
E naturalmente Buon Voto il 26 Maggio.
Alessandro Guardamagna

25.05.2019

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