La radio si rinnova, trasformandosi in mezzo per un pubblico differenziato; la Tv continua a proporsi come veicolo di educazione e cultura di ...

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La radio si rinnova, trasformandosi in mezzo per un pubblico differenziato; la Tv continua a proporsi come veicolo di educazione e cultura di ...
La radio si rinnova, trasformandosi in mezzo
per un pubblico differenziato; la Tv continua a proporsi
    come veicolo di educazione e cultura di massa
              per un pubblico generalista.
Il contesto politico-sociale
Periodo travagliato per storia italiana: si esaurisce spinta industrializzazione, ma continua processo di
modernizzazione socio-culturale; movimenti studenteschi e operai (diritto allo studio, aumenti salariali, migliore
qualità di vita e lavoro, contro le istituzioni “autoritarie”); iniziano “gli anni di piombo”; calamità naturali; crisi
economica mondiale (petrolio); avvio rivoluzione nel sistema comunicativo.

•   1966 - 4 Novembre: l’Arno rompe gli argini; Rai di Firenze unico ponte di collegamento con il resto d’Italia

•   1966/68 - Studenti universitari occupano Università di Trento, poi Pisa, Torino, Cattolica di Milano…
              Protesta studentesca si estenderà alle scuole e si collegherà con movimento operaio
             Marzo ‘68, Valle Giulia a Roma, primo scontro violento studenti-polizia.
•   1968      - Terremoto in Sicilia (la Rai raccoglie fondi)
•   1968/76 - Si susseguono governi a guida DC (monocolore e/o con centro-sinistra)
•   1969      - 20/21 luglio: sbarco sulla Luna (in diretta Tv e radio)
              - Le lotte operaie dell’ “autunno caldo”
              - 12 Dicembre: strage di Piazza Fontana a Milano, 17 morti. È il primo di una lunga serie di
                attentati che insanguinerà l’Italia negli anni successivi: Brescia, Piazza della Loggia, 1974, 8
                morti; Treno Italicus, 1974, 12 morti; Stazione di Bologna, 1980, 85 morti; Rapido 904, 1984,
                17 morti; …

•   1970    - 20 maggio: Legge n. 300 sullo Statuto dei lavoratori
•   1971    - 27 Dicembre: Giovanni Leone sesto Presidente della Repubblica (1971-78)

•   1973    - Forte recessione nei Paesi capitalistici (crisi petrolifera). Dal 1°dicembre 1973 al 2 giugno 1974
             decretato dal Governo lo stato di “austerità”: le auto non possono circolare la Domenica; cinema e
              teatri chiudono alle 23; la tv chiude le trasmissioni entro le 22,45 e la radio alle 23

•   1974 - 12 Maggio: referendum sul divorzio (60% i SI)
Il contesto comunicativo (a)

•   1966     - Riforma della programmazione radiofonica (Leone Piccioni)
             - 6 Marzo: cominciano le trasmissioni in Italia di Radio Montecarlo

•   Fine ’60 - Diffusione in Italia filodiffusione (distribuzione programmi radio su rete telefonica),
               transistor (radio tascabile), autoradio (ascolto in mobilità)

•   1970     - marzo: da Partinico, trasmette illegalmente e per sole 27 ore, la prima radio libera:
               Radio Sicilia Libera (Danilo Dolci)

•   1971     - Avvio trasmissioni delle Tv private via cavo (Telebiella)

•   1972     - Scade concessione ventennale Rai (poi rinnovata fino al ’94)

•   1973     - Trasmissioni radio e Tv in Italia della Svizzera italiana e Capodistria

•   1974     - Dimissioni Ettore Bernabei (DG) e Umberto Delle Fave (Presidente)
             - Avvio trasmissioni Telemilano cavo (S. Berlusconi)
             - Sentenze Corte Costituzionale n. 225 e n. 226

•   1975     - Marzo: avvio boom radio private con Radio Milano International (oggi R101)
Il contesto comunicativo (b)
1975     14 aprile: Legge Riforma Rai n. 103
         (effetto di un ampio movimento d’opinione politico, sindacale, culturale e
         professionale, e all’interno stesso della Rai, in direzione maggiore autonomia
         e pluralismo gestionale dell’azienda)

   •   Controllo sul servizio pubblico passa dal governo al Parlamento (tramite
       Commissione di Vigilanza, 40 membri nominati dal Parlamento)
   •   Rai società per azioni a totale partecipazione pubblica (IRI 99,55%, SIAE
       0,45)
   •   Principali organi: Assemblea generale dei soci, Consiglio d’amministrazione (16
       membri), Presidente, Direttore generale
   •   Ristrutturazione interna (per radio e tv): Reti, Testate, Dipartimento scolastico-
       educativo, Supporti (ogni struttura opera in autonomia)
   •   Previsione nuova rete Tv a carattere regionale (Rai 3, dal 1979)
   •   Normativa che accoglie sentenze C.C. in merito a emittenti estere e via cavo

                                                ***
Abbonati Tv in costante crescita: 2 milioni nel 1960; 6 milioni nel 1965; 10 milioni nel 1971; 12
milioni nel 1975 (abbonamento Tv comprensivo anche della radio)
Abbonati solo radio in progressiva diminuzione: dai 6 milioni circa dei primi anni ’60 ai 700mila nel
1975.
1           Orientamenti del potere politico/azienda

                   Rendere complementari i due mezzi

            Radio                                      Televisione

mezzo per un pubblico differenziato            mezzo per un pubblico ampio,
(una radio dei giovani e per i giovani)     popolare e il più possibile omogeneo
                                               (la tv strumento di unificazione
                                                  socio-culturale del Paese)
1a           Orientamenti del potere politico/azienda (a)

                     Radio: mezzo per un pubblico differenziato

    Rendere la radio un mezzo di svago e di informazione adeguato - sia nello stile
     sia nei contenuti - alle diverse abitudini di ascolto e alla mutata composizione
                                        del pubblico.

- Maggiore stabilità della collocazione oraria dei vari generi di trasmissione
- Snellimento delle trasmissioni culturali, più brevi, più numerose, maggiormente legate a
  fatti e problemi di attualità
- Maggiore attenzione ai problemi della divulgazione musicale

                                 (Rai, Relazione e Bilancio 1967, p.16)
                (Rai-Documentazione e Studi, Annuario 1968, Torino, ERI 1968, pp.11-12)
1a           Orientamenti del potere politico/azienda (b)

                         Radio: mezzo per un pubblico differenziato

Una tappa importante: la Riforma della programmazione (Leone Piccioni, 1966)
-   Palinsesto differenziato per fasce orarie e categorie sociali (maschi, casalinghe e giovani)
-   Particolare attenzione per il pubblico giovanile
-   Sperimentazione di nuovi linguaggi e generi radiofonici

Le premesse generali:
-   Il transistor e la filodiffusione cambiano profondamente le modalità di ascolto
    e favoriscono il consumo di musica per i giovani

-   Affermazione di una “cultura giovanile”, che trova elemento forte di identificazione
    nella musica rock (nata in Usa e “rielaborata” in Inghilterra); ruolo importante di
    Radio Luxembourg, delle ”radio pirata”, di Radio Montecarlo; 1965 anno cruciale per Italia
    (i Beatles, la rivista musicale Big, Il Piper Club; ma già precedentemente: i Festival del
    rock and roll, il fenomeno Celentano, i primi complessi “beat”)

       “Questa musica che incatena i giovani e talvolta li rende più liberi, più felici, più aperti”
                                  (Radiocorriere n. 43, 1966, p. 34)
2a           Caratteri della programmazione (a)
                                Radio

Palinsesto più variato e strutturato su appuntamenti fissi; ulteriore valorizzazione
fasce orarie diurne; ampio ricorso al contenitore e a forme di dialogo con il pubblico.
Dal 1968, il Secondo Programma trasmette 24 ore su 24.

  ✔ Informazione e cultura

     Tra le novità: - Speciali GR (1970)
                   - Corso di storia del teatro in 42 serate (1969)
                   - Le interviste impossibili (1974, scrittori contemporanei in dialogo
                     con grandi personaggi del passato)

                                           Interviste Impossibili
                                           Umberto Eco intervista Beatrice
2a       Caratteri della programmazione (b)
                                 Radio

✔ Intrattenimento (musica, varietà, quiz, sport, ecc.)

- i giovani: da Bandiera gialla 1965 a Per voi giovani 1966,
Hit Parade 1967, Alto gradimento 1970, Popoff 1973
- la famiglia: Gran Varietà 1966, Il Gambero 1967, La
corrida 1968                                                     Gran Varietà
                                                                 Paolo Stoppa e
- le casalinghe: Una commedia in trenta minuti 1969, lo          Rina Morelli (1970)
sceneggiato quotidiano (da Rocambole 1967 a trasposizioni
da fumetto, originali, soap)
- i maschi: notiziari e commenti sportivi, radiocronache
calcio, ciclismo, automobilismo

Contenitori: Chiamate Roma 3131 (1969, prima
trasmissione con il pubblico protagonista); Voi ed io (1970,
intrattenimento e attualità, animato da un personaggio dello     Gino Cervi in Le
                                                                 inchieste del
spettacolo); Buon pomeriggio (1970, sui problemi gente           commissario Maigret
comune, tra interviste, consulenze, inchieste tra il pubblico)   (1966)
1b        Orientamenti del potere politico/azienda

Televisione: mezzo per un pubblico ampio, popolare e il più possibile omogeneo

Si punta, da un lato, su spettacolo leggero (varietà, musica, sport); dall’altro su
offerta di informazione e cultura di qualità (rubriche, inchieste, documentari, dibattiti)
maggiormente orientata alla divulgazione e all’approfondimento (meno pedagogismo).

                                     !

✔ Dimensione ascolto su base ormai familiare (nel ‘75, circa il 90% delle famiglie ha
  un televisore in casa)
✔ Pubblico non solo da educare, ma “consumatore”
✔ Educazione scolastica intesa come integrazione e/o ampliamento dei contenuti
  educativi tradizionali (soprattutto dai primi anni ‘70)
2b             Caratteri della programmazione (a)
                               Televisione

Palinsesto organizzato in base a “politica dei generi” (differenziazione netta tra tipi di programma). Dal 1968,
si estende la programmazione alla fascia meridiana (12.30-14); al mattino, i programmi scolastici e la messa
domenicale.

✔ Informazione
  - TG (servizi puntuali sui principali eventi, dalla guerra in Vietnam alle proteste studentesche
    e operaie)
  - Rubriche, dibattiti, inchieste e speciali di approfondimento su attualità interna
    e internazionale: Faccia a faccia 1968 (rappresentanti del pubblico in studio fanno domande
    a protagonisti eventi); AZ: un fatto come e perché 1969 (inchieste in studio), Stasera
   1972 (rotocalco)

                        La sigla di AZ                             La sigla di Faccia a faccia
2b            Caratteri della programmazione (b)
                             Televisione

✔ Educazione e cultura
  - Divulgazione scientifica (Orizzonti della scienza e della tecnica 1966)
  - Approfondimento umanistico e scientifico (Sapere 1967)
  - Narrazione storiografica e documentari (I giorni della storia 1968, Nascita di una
    dittatura 1972)

✔ Intrattenimento
  - Musica e varietà (Festivalbar 1966, Senza rete 1968, Settevoci 1966, Speciale per voi
    1969; Rischiatutto 1970)
  - Fiction (film, telefilm, sceneggiati di impronta più cinematografica: L’Odissea 1968)
  - Sport (notiziari, rubriche, radiocronache, dibattiti: 90°minuto 1970, Domenica sprint 1975)

              Nascita di una dittatura                                 Speciale per voi
3                  Il pubblico

                     Radio                                        Televisione

✔ Pubblico differenziato per categorie sociali       ✔ Pubblico generalista e dimensione
                                                       familiare dell’ascolto
    - maschi adulti (informazione e sport)
    - casalinghe (fiction e intrattenimento vario)   ✔ Tv come “medium domestico” per
    - giovani (programmi musicali)                     eccellenza (luogo di incontro familiare)

✔ Radio come “medium individuale” e
   personalizzato

✔ Radio strumento di compagnia, “sottofondo
   sonoro”, nello svolgimento di altre attività
4          Ruoli e funzioni sociali (a)

Radio: “una radio dei giovani e per i giovani” (intrattenimento musicale e confronto pubblico sui
problemi giovanili).
Primi segnali di una radio come strumento della partecipazione (informazione alternativa, pratica
politica), che troverà più completa espressione con il boom delle radio private da seconda metà anni
‘70.
La radio si rivela mezzo capace di adattarsi al cambiamento socio-culturale.

TV: strumento di diffusione culturale permanente, ma anche veicolo di un “intrattenimento ad ogni
costo”, che mal si concilia con il clima di grande tensione sociale. Viene meno l’identificazione con
modelli di vita condivisi che aveva caratterizzato la prima fase di sviluppo.

                                                  ***
Se la radio sa cogliere ed esprimere le istanze di una crescente cultura giovanile, la Tv (almeno dopo il
’68), non riesce a rappresentare in maniera efficace la crisi del sistema sociale (fine del “miracolo
economico”, ribellioni studentesche, protesta sociale). Su tematiche giovanili, la tv esprime attenzione
informativa, ma anche atteggiamento paternalistico. Il successo di pubblico tuttavia continua, legato
soprattutto a intrattenimento e informazione quotidiani.
4            Ruoli e funzioni sociali (b)

Riflessioni finali sulla Tv…

“… è vero che la TV ha influito sul costume del nostro paese come avviene dovunque, vista la potenza
di questo mass-media. Ma quell’influsso è stato assolutamente negativo non foss’altro perché ha
accreditato l’immagine falsa di un’Italia con i lustrini, che non è mai esistita e mai esisterà… ‘Può una
televisione, gestita in un regime di monopolio controllato dai partiti della maggioranza, essere lo
specchio fedele di quel pluralismo culturale che caratterizza, per nostra fortuna l’Italia di questi anni?’ La
risposta è decisamente negativa”.
    (A. Sensini, Il monopolio ha impedito alla Tv di entrare nella maggiore età, “Corriere della sera”, 4 gennaio 1974)

“Dominata senza possibilità di autonomia da un potere politico… la TV ha costantemente espresso una
contraddizione. Da un lato ha alimentato l’immagine di un paese modesto, bigotto, morigerato, cui era
bene non offrire eccessive aperture, cui era opportuno mostrare la vita come tranquilla accettazione
dell’autorità, delle vecchie regole morali, dei vecchi principi legati alla società contadina o piccolo
borghese; dall’altro lato ha dato sfogo alle sollecitazioni consumistiche, intervenendo pesantemente (e
non soltanto con la pubblicità vera e propria) per trasformare la gente delle parrocchie in avidi
instancabili, insaziabili consumatori… Ed è nato così l’italiano televisivo, cioè l’italiano secondo la
rappresentazione televisiva”.

            (R. Leydi, Che cosa ha fatto la TV agli italiani, “Europeo”, dicembre ’73-gennaio ‘74)
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