ANALISI DEL MERCATO DELLE VALUTE - SCENARIO PREVISTO DELLE VALUTE VERSO L'EURO - eKuota

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ANALISI DEL MERCATO DELLE VALUTE - SCENARIO PREVISTO DELLE VALUTE VERSO L'EURO - eKuota
ANALISI DEL MERCATO DELLE VALUTE
SCENARIO PREVISTO DELLE VALUTE VERSO L’EURO
                                                                     05 GIUGNO 2018

SOMMARIO

Le principali variazioni previste per il prossimo mese nei confronti dell’Euro
sono:

Le coperture con la maggior efficacia in caso di acquisti o incassi di valuta per il
prossimo mese sono:

Ekuota srl – Via Gobbi, 4 20136 Milano – www.ekuota.com
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ANALISI MENSILE VALUTE
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ACCURATEZZA DELLE PRECEDENTI STIME

Nel report del mese precedente, le stime di Ekuota hanno ottenuto una
accuratezza compresa tra il 99,47% e il 97,79%. In particolare, l’accuratezza della
previsione della Lira turca è molto alta: pari al 99,47%.

Tabella: riassunto delle previsioni dello scorso mese e dell’errore percentuale

Legenda: Proiezioni ekuota a 1 mese (50° perc.): la proiezione indicata nello scorso report con orizzonte al mese
successivo. Fixing: la quotazione di chiusura del giorno. Media Mobile 20: la media delle quotazioni dei 20 giorni
precedenti. Errore %: differenza percentuale tra la proiezione ekuota e la Media Mobile 20. MAPE: il rapporto tra
l’errore percentuale cumulato di periodo in p eriodo e il numero di periodi di riferimento; L’Accuratezza previsionale:
(1-MAPE).

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INDICE
1. PRINCIPALI INDICAZIONI OPERATIVE
2. PROIEZIONI DEI CAMBI VERSO L’EURO
3. COPERTURE CON LA MIGLIORE EFFICACIA
4. LE PERFORMANCE DA INIZIO ANNO
5. QUADRO MACROECONOMICO
6. ACCURATEZZA DELLE PRECEDENTI STIME

In questo report mensile, i modelli quantitativi di Ekuota sono stati utilizzati con i dati
aggiornati alla data indicata. L’obiettivo è fornire una visione delle tendenze delle
quotazioni dei cambi verso l’Euro e sulle indicazioni che derivano per la pianificazione
dei flussi di cassa relativi. Le proiezioni sono stime sul futuro, e quindi come tali non
devono essere intese come garanzia di risultati.

Le proiezioni Ekuota sono basate sull’analisi statistica e sulle attuali condizioni di
mercato. Gli output rilevanti nel nostro modello sono l’intervallo di prezzi previsto e le
previsioni a breve termine per il prossimo mese.

Le stime di scenario sono composte da:

   -   il 10° quantile, il prezzo al ribasso atteso per il prossimo mese;
   -   il 50°quantile, il prezzo medio atteso per il prossimo mese. Questo prezzo è un
       riferimento per fini di budgeting, non di trading;
   -   il 90° quantile, il prezzo al rialzo previsto per il prossimo mese.

Nella piattaforma di Ekuota è a disposizione un aggiornamento continuo delle stime.
E’ consigliato verificare e aggiornare tali stime con periodicità frequente e soprattutto
in occasione di eventi rilevanti per i mercati finanziari.

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1. PRINCIPALI INDICAZIONI OPERATIVE

EURO/USD
TENDENZA PREVISTA: RIBASSO
PRECENDENTI STIME DI EKUOTA: 99,21% DI ACCURATEZZA

Le stime di Ekuota dello scorso mese prevedevano un intervallo di prezzo compreso
tra 1,17 e 1,27 con una media pari a 1,22. Il cambio Euro/USD è rimasto all’interno
dell’intervallo previsto e la media a 20 giorni è risultata inferiore a quella prevista
(1,192 rispetto a 1,217 prevista).

Grafico: Cambio Euro/USD e Media Mobile a 20 giorni (MM20)

La divisa comunitaria è al minimo da Novembre e in meno di 3 mesi ha perso quasi
il 7% sulla valuta statunitense. Il motivo principale è legato al rallentamento
generale dell’economia, che da Febbraio sta deludendo le attese. Tale frenata
coinvolge anche le economie trainanti dell’unione, come la Germania, il cui indice
PMI manifatturiero sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende della
manifattura è sceso recentemente sui minimi degli ultimi 14 mesi. La conferma
giunge dall’indice delle sorprese economiche elaborato da Citigroup, che misura la
percentuale di dati economici che si sono rivelati sopra le attese. L’indice ha
assunto, intorno a Febbraio 2018, un valore pari a -98%, indicando che la quasi
totalità dei dati si è rivelata inferiore alle attese.
La situazione viene ulteriormente peggiorata dall’incertezza politica italiana dovuta
all’emergere di una forte accezione antisistemica ed euro-scettica nei principali
partiti: Lega e M5S. La reazione dei mercati finanziari ha portato all’aumento dello

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spread Btp-Bund che nei giorni scorsi ha superato livelli record: oltre 250 punti, per
poi assestarsi oggi sui 219 punti.

Grafico: Dollar Index

Al rallentamento dell’economia europea si aggiunge il rafforzamento del dollaro,
come segnalato dal Dollar Index che da Febbraio ha già guadagnato il 6,5%.
Questo rialzo è dovuto al fatto che l’economia statunitense continua a crescere:
l’ISM PMI manifatturiero, rilasciato il 1 giugno, è pari a 58,7% ed è superiore alle
previsioni di mercato del 58,1%. Questo indicatore segnala ottime prospettive
future. Nel primo trimestre del 2018 il PIL statunitense è cresciuto al tasso
annualizzato del 2,8% (dato aggiornato a Giugno 2018), al di sopra del periodo
precedente (2,6%), superando le aspettative del mercato, che erano pari al 2%. Il
dato riguardante l’inflazione di Aprile, rilasciato il 10 Maggio, pari al 2,5%, mostra
un aumento di un decimo di punto percentuale rispetto al mese precedente ed è
perfettamente in linea con il consenso del mercato.
Il tasso di inflazione dell’area Euro in Maggio è pari a 1,9%, è il livello più alto
dall’Aprile del 2017. Il dato, rilasciato il 31 Maggio 2018, è superiore alle attese
(1,6%) ed è dovuto principalmente all’aumento del prezzo del petrolio. L’IHS Markit
PMI Manifatturiero dell’Eurozona di Maggio è pari a 55,5%, mostrando un trend
discendente rispetto al mese precedente (56,2%), ma pareggiando le attese del
mercato.
Il Dollar Index ha toccato in data 29 Maggio il livello più alto da sei mesi,
attestandosi a 94,789. Gli investimenti denominati in dollari sono influenzati da
questo forte rialzo: ne è un esempio l’oro, che siccome è diventato più costoso per

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chi detiene moneta straniera, la domanda si è ridotta e il prezzo è diminuito di
conseguenza. In data 23 Maggio, la Fed ha inaspettatamente annunciato che
avrebbe temporaneamente lasciato crescere l’inflazione al di sopra del target del
2%, anche se occorre preventivare un nuovo futuro rialzo dei tassi di interesse.
Queste indicazioni hanno colto di sorpresa gli analisti, che si aspettavano un
inasprimento della politica monetaria e un immediato rialzo dei tassi. Il dollaro forte
influisce negativamente sulle valute dei paesi in via di sviluppo, dal momento che
causa   una   fuoriuscita   di   capitali   dalle   economie   emergenti   e   quindi   il
deprezzamento delle relative valute.
A creare forte incertezza sul cambio euro-dollaro contribuisce, tuttavia, la politica
protezionista americana che ha imposto tariffe su acciaio e alluminio, sulle
transazioni con l’IRAN e con aziende russe accusate di terrorismo. Nei confronti
dell’Unione   Europea,      Trump     ha    rimosso    l’esenzione   imponendo      dazi
all’importazione di acciaio (25%) e alluminio (10%). Tutto ciò segna l’inizio di una
guerra commerciale che coinvolge anche la Cina e può compromettere la crescita
economica delle maggiori economie mondiali.
Nella prossima riunione della BCE del 14 giugno ci saranno indicazioni sulla fine
del QE preannunciato da diverso tempo. In tale occasione in caso di comunicazioni
di anticipo della politica restrittiva, è atteso un apprezzamento dell’Euro che non è
ancora previsto nel nostro scenario.

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Grafico: Scenario previsto da Ekuota per il 4 Luglio 2018

Intervallo previsto per il prossimo mese è: 1,100 e 1,231.    (EUR/USD fixing del
04/06/2018: 1,1737).
La volatilità annua è pari al 7,01%, in leggera diminuzione rispetto al mese scorso
(7,16%).
La tendenza prevista è: RIBASSO (apprezzamento del USD).

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EURO/LIRA TURCA (EURO/TRY)
TENDENZA PREVISTA PER IL PROSSIMO MESE: RIALZO
PRECENDENTI STIME DI EKUOTA: 99,47% DI ACCURATEZZA

Le stime di Ekuota dello scorso mese prevedevano un intervallo di prezzo compreso
tra 4,777 e 5,503 con una media pari a 5,131. La media a 20 giorni è risultata molto
aderente a quella prevista (5,142 rispetto a 5,131 prevista). Il cambio EUR/TRY è
uscito dall’intervallo previsto in data 22 maggio a seguito dell’allarme lanciato
dall’agenzia di rating Fitch che sottolineava la preoccupazione relativa all’elevata
dipendenza della banca centrale dalle decisioni politiche del presidente Erdogan.

Grafico: Cambio Euro/TRY e media mobile a 20 giorni (MM20)

Da tempo si rincorrono segnali preoccupanti circa la mancata indipendenza della
banca centrale. La Turchia, infatti, è al centro di una crisi valutaria da quando il
Presidente Recep Tayyip Erdogan ha affermato di voler realizzare un controllo più
stretto sulla banca centrale in caso di vittoria alle elezioni politiche previste per
questo mese. A seguire la banca centrale ha convocato un meeting straordinario,
in cui ha rialzato il tasso base di 300 punti, fino al 16,5%. Erdogan, che si è
storicamente opposto a qualsiasi innalzamento dei tassi, considerato dagli
investitori come l’unico mezzo per fermare il declino, ha apparentemente fatto un
passo indietro, dichiarando che “la Turchia è una nazione che rispetta le regole del
libero mercato e le istituzioni”. Gli esperti ritengono che tale misura sia insufficiente
e che sarebbe stato necessario un innalzamento fino al 19,5%. La Turchia ha un
elevato deficit di bilancio (5% del PIL) e, pertanto, necessita di finanziamenti esteri,
che diventeranno sempre più costosi, in seguito agli avvenimenti degli ultimi mesi.
Christine Lagarde, Direttore del FMI, ha pubblicamente invitato il Governo turco a

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lasciare che la banca centrale turca faccia “il proprio lavoro” senza subire le
influenze politiche.
Il tasso di inflazione in Turchia è salito a 12,15% (Maggio 2017) su base annuale
nel 2018 dal 10,85% del mese precedente, il secondo più alto da Febbraio 2004.
Il tasso di crescita del PIL turco nell’ultimo trimestre del 2017 è stato pari a 1,8%,
mentre il dato del medesimo trimestre annualizzato si attesta a 7,3% . Questi dati,
rilasciati il 29 Marzo, spiegano come l’economia turca appaia fortemente in salute,
nonostante le pressioni politiche sopra descritte, che portano alla svalutazione della
lira turca e ad una inflazione a doppia cifra, raramente osservabile in altre economie
emergenti. La condizione economica turca è una conseguenza delle tradizionali
politiche adottate, volte a favorire le esportazioni attraverso la debolezza della lira
turca, senza curarsi della perdita di potere d’acquisto di coloro che detengono la
valuta turca, né delle preoccupazioni dei creditori internazionali.
L’indice PMI turco a Maggio è pari a 46,4% (il dato è stato rilasciato l’1 Giugno).
Questa è la seconda contrazione consecutiva nel settore manifatturiero di più
grande entità almeno dal 2012. Come immediata conseguenza, la Lira ha perso il
2% rispetto al dollaro. La riduzione dell’indice è dovuta principalmente all’aumento
del costo degli input provenienti dall’estero a causa della debolezza della Lira turca.

Grafico: Scenario previsto da Ekuota per il 4 Luglio

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Intervallo previsto nel prossimo mese: 5,183 - 6,281 (EUR/TRY fixing del 04/06/18:
5,4062).
La volatilità annua è pari al 18,24%, in forte aumento rispetto al mese scorso
(12,71%).
La tendenza prevista è: al rialzo (deprezzamento della lira turca).

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EURO/RUBLO (EURO/RUB)
TENDENZA PREVISTA PER IL PROSSIMO MESE: RIALZO
PRECENDENTI STIME DI EKUOTA: 97,79% DI ACCURATEZZA

Le stime di Ekuota dello scorso mese prevedevano un intervallo di prezzo compreso
tra 67,09 e 94,24 con una media pari a 78,26. Il cambio EUR/RUB è rimasto
all’interno dell’intervallo previsto e la media a 20 giorni è risultata inferiore a quella
prevista (74,47 rispetto a 78,26 prevista).

Grafico: Cambio Euro/RUB e media mobile a 20 giorni (MM20)

La decisione di Trump, comunicata in data 8 Maggio, di ritirare gli Stati Uniti
dall’accordo nucleare iraniano ha creato forti conseguenze nei mercati finanziari.
Decidendo di non aderire al trattato stipulato nel 2015, Trump ha determinato nuove
sanzioni su Teheran. L’IRAN è il terzo più grande produttore dell’OPEC e le sanzioni
hanno portato forti tensioni sui prezzi del BRENT. Il future sul petrolio BRENT ha
subito un forte rialzo a partire dall’8 Maggio.
Grafico: Rublo/Brent

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Come si vede dal grafico di Ekuota, il rialzo del prezzo del Brent è fortemente
correlato con il rafforzamento del Rublo e, in particolare al rialzo del BRENT ha
corrisposto al rafforzamento del Rublo.
Russia e Arabia Saudita stanno programmando un possibile aumento della
produzione (OPEC e non-OPEC) di petrolio di un milione di barili per giorno. La
decisione finale verrà presa nei giorni 22-23 Giugno in un meeting di funzionari
OPEC e non-OPEC a Vienna.
L’indice IHS Markit Russia Manufacturing PMI di Maggio, rilasciato il 1 Giugno, è
diminuito al 49,8% rispetto al 51,3% del mese precedente. Il dato si colloca al di
sotto delle aspettative del mercato, pari a 52,2%.
Il tasso di crescita annualizzato (dato rilasciato il 16 Maggio 2018) del PIL nel primo
trimestre (Q1) del 2018 è stato pari a 1,3%, maggiore sia di quello dell’ultimo
trimestre del 2017 (0,9%), sia delle aspettative del mercato (1,1%).

Grafico: Scenario previsto da Ekuota per il 4 Luglio

Intervallo previsto a un mese: 67,370 - 84,743 (EUR/RUB fixing del 04/06/18:
72,6631). La volatilità annuale è pari al 17,47%, in leggero aumento rispetto al mese
precedente (17,22%).
La tendenza prevista è: al rialzo (deprezzamento del Rublo).

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EURO/REAL (EUR/BRL)

TENDENZA PREVISTA PER IL PROSSIMO MESE: RIALZO
PRECENDENTI STIME DI EKUOTA: 98,96% DI ACCURATEZZA

Le stime di Ekuota dello scorso mese prevedevano un intervallo di prezzo compreso
tra 3,931 e 4,663 con una media pari a 4,262. La media a 20 giorni del cambio
EUR/BRL è risultata pari a 4,269, pertanto vicina a quella prevista.

Grafico: cambio Euro/BRL e media mobile a 20 giorni (mm20)

La Banca Centrale del Brasile ha mantenuto uno dei suoi tassi di riferimento
invariato al 6,5% durante il suo meeting del 16 Maggio. La manovra è stata votata
all’unanimità ed ha sorpreso i mercati, dal momento che ha interrotto una striscia
di 11 tagli continui. Al momento, pertanto, il tasso di interesse sui prestiti viene
mantenuto al suo livello più basso nella storia moderna del paese. Il tasso di
interesse in Brasile, infatti, si è aggirato intorno a una media del 15,29% dal 1999
al 2018, raggiungendo il picco massimo (45%) nel Marzo 1999 e il minimo nel marzo
2018 (6,5%).
Circa i prossimi meetings, la Banca Centrale prevede di mantenere inalterato il
tasso di interesse, in contrasto con la tendenza a una politica monetaria
accomodante delle precedenti riunioni. La Banca Centrale ha cominciato ad
adottare una politica monetaria espansiva a partire dall’Ottobre 2016. Il tasso di
inflazione in Brasile è 2,76% su base annuale nell’Aprile del 2018 contro
un’aspettativa del mercato di 2,82%. I prezzi sono cresciuti più rapidamente per i

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comparti dei trasporti, housing e spese personali, ma più lentamente per cibo e
salute.
Il 30 Maggio sono stati rilasciati i dati riguardanti il PIL su base annuale del primo
trimestre, che è pari a 1,2%, inferiore sia a quello del periodo precedente (2,1%) e
a quello atteso dal mercato (1,3%).
Il PMI manifatturiero è sceso a 50,70% a Maggio rispetto al 52,30% del mese
precedente, secondo i dati rilasciati da Markit il primo Giugno.

Grafico: Scenario previsto da Ekuota per il 4 luglio

Intervallo previsto a un mese: 4,119 – 5,049 (EUR/BRL fixing del 04/06/2018:
4,3893).
La volatilità annua è pari al 11,06%, in aumento rispetto a quella del mese scorso
(10,53%).
La tendenza prevista è: al rialzo (deprezzamento del Real).

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2. PROIEZIONI DEI CAMBI VERSO L’EURO

Le principali variazioni previste a un mese in apprezzamento dell’Euro sono verso:
   •   Lira turca (TRY) + 5,30%
   •   Real brasiliano (BRL) + 3,66%
   •   Rublo (RUB) + 3,33%

Le principali variazioni previste a un mese in deprezzamento dell’Euro sono verso:
   •   Dollaro statunitense (USD) – 1,25%
   •   Yuan Cinese (CNY) – 0,95%

Le proiezioni Ekuota sono basate sull’analisi statistica e sulle attuali condizioni di mercato.
La variazione attesa è ricavata dalla differenza tra la proiezione e il cambio spot. La valuta di
base è l’euro. Nella tabella che segue il dettaglio.

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3. COPERTURE CON LA MIGLIORE EFFICACIA

Nella tabella è mostrato il confronto tra le stime di Ekuota (proiezioni a un mese e
a tre mesi) e i livelli attuali dei prezzi forward.
La variazione mostra la differenza tra:

   • Il cambio a termine previsto (la stima di Ekuota) e
   • Il cambio forward alla stessa data.

Le variazioni positive mostrano una sopravalutazione del cambio forward (il cambio
forward è superiore alla stima di Ekuota alla stessa scadenza). In tal caso
l’indicazione è di vendere il forward.
Viceversa, se il cambio forward è inferiore alla stima prevista, l’indicazione è di
acquistare il forward perché è sottovalutato.

Sulla base delle indicazioni di sopra/sotto valutazione delle quotazioni dei prezzi a
termine, le coperture a un mese con la migliore efficacia sono:

   •   In previsione di futuri acquisti di Dollari americani: comprare forward;
   •   In previsione di futuri incassi in Lire turche e Rubli: vendere forward.

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4. LE PERFORMANCE DA INIZIO ANNO

(VAR. % DAL 01/01/2018 AL 04/06/2018)

Contrariamente ai primi mesi del 2018, l’Euro ha invertito la tendenza all’apprezzamento e si
è indebolito fino a segnare -2,73% rispetto al Dollaro Statunitense – USD e -1,44% rispetto
alla Sterlina Britannica – GBP. La valuta britannica è in una fase di apprezzamento a seguito
dell’attesa di un imminente rialzo dei tassi di interesse della BOE.

Lo Yen Giapponese – JPY (-5,11%) ha continuato ad apprezzarsi rispetto all’Euro, toccando
il 29 Maggio la quota record di 125,88. Questo è conseguenza del flight to quality di molti
investitori che, preoccupati per la situazione politica italiana, hanno deciso di acquistare valute
forti, come le Yen. Terminata la crisi politica, la divisa giapponese è ritornata su livelli pre-crisi
(Fixing al 4/06/2018: 128,441).

Lo Yuan Cinese – CNY (-4,05%) ha visto apprezzarsi fortemente la propria valuta rispetto
all’Euro, invertendo la tendenza dei primi mesi dell’anno, che avevano visto la valuta cinese
perdere terreno rispetto alla divisa comune. Questo effetto è dovuto in parte alle dichiarazioni

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ANALISI MENSILE VALUTE
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di alcune banche centrali africane, in data 31 Maggio, di utilizzare lo Yuan come riserva di
valore.

La Lira Turca – TRY si deprezza del -18,49% da inizio anno. Erdogan, affermando
pubblicamente di voler rendere sempre meno indipendente la banca centrale, ha innescato
una crisi valutaria. Il tasso di inflazione in Turchia, dato rilasciato a Maggio 2018, è pari al
12,15%. La banca centrale turca ha aumentato i tassi d’interesse, nonostante l’opposizione di
Erdogan ma, secondo gli analisti internazionali, tale misura è ancora insufficiente.

Il Real Brasiliano – RUB si deprezza del -11,10%. La Banca centrale nel suo ultimo meeting
del 16 Maggio ha deciso di tenere invariato il tasso d’interesse sui prestiti, pari al 6,5%,
nonostante sia al minimo storico dal 1999 e andando invertendo così la tendenza di
accomodare la politica monetaria.

Il Rublo Russo – RUB si deprezza del -5,12%. Le sanzioni americane hanno indebolito il
Rublo anche se a seguito del rialzo del BRENT da inizio maggio, la valuta russa ha recuperato
terreno.

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VARIAZIONE DA INIZIO ANNO DELLE PRINCIPALI VALUTE VERSO USD
(VAR. % DAL 1/1/2018 AL 04/06/2018)

Il Dollaro USA si è notevolmente rafforzato durante l’ultimo mese come si vede nel grafico
sopra.

La Lira Turca – TRY si deprezza del -21,78% da inizio anno a causa della crisi valutaria
innescata dalla politica di Erdogan di rendere sempre meno indipendente la banca centrale.
La banca centrale turca ha aumentato i tassi d’interesse, nonostante il parere contratio di
Erdogan ma, secondo gli analisti internazionali, tale disposizione non è sufficiente. La Turchia
sta affrontando una forte inflazione: 12,15% il dato di Maggio.

Il Real Brasiliano – BRL si deprezza del -14,21% da inizio anno. I tassi sui prestiti sono al
minimo storico dal 1999 (6,5% a Marzo 2018) e la Banca Centrale, nel suo ultimo meeting del
16 Maggio, ha deciso di mantenerli invariati. La crescita del primo trimestre 2018 ha deluso le
aspettative ed è inferiore al trimestre precedente (1,2% rispetto al 2,1%).

Il Rublo Russo – RUB si è deprezzato del -8,07% da inizio anno. La moneta russa è stata
duramente colpita dalle sanzioni americane contro importanti aziende del paese.

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Il Peso messicano – MEX si è deprezzato del -2,40% dall’inizio dell’anno. Nei mesi scorsi
sembrava invece essersi rivalutato rispetto all’inizio dell’anno dato che gli investitori erano
diventati sempre più scettici sul fatto che Trump avrebbe attuato le sanzioni commerciali nei
confronti dei partner commerciali europei intrattengono rapporti di scambio con l’Iran. Per
quanto riguarda invece l’estensione di dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio a Canada,
Messico ed Unione Europea, il segretario al commercio statunitense Ross ha dichiarato che
l’imposizione dei dazi ai vicini Canada e Messico è il risultato di dialoghi per il rinnovo del Nafta
che si sono rivelati inconcludenti. Qualora dovessero esserci degli sviluppi positivi sul tema
Nafta, nelle prossime settimane si potrebbe assistere ad un ritracciamento delle quotazioni vs
area 22,50.

Non appena il Messico ha pubblicato un decreto firmato dal presidente Enrique Pena Nieto
con cui si annunciano dazi contro una serie di prodotti agricoli e in acciaio in arrivo dagli Usa,
la valuta messicana è arrivato a perdere l'1,7% contro il dollaro in risposta alla decisione del
presidente americano Donald Trump di fare scattare anche per il Messico - così come il
Canada e la Ue - le tariffe doganali contro acciaio e alluminio entrate in vigore l'1 giugno
scorso. La valuta potrebbe altresì ricevere un supporto dalla Banca centrale, viste la recente
politica del governatore che ha richiamato la necessità di una politica monetaria “prudenziale”
per favorire il ritorno dell’inflazione al 3% anche per evitare una volatilità elevata sul cambio
nei confronti del dollaro. La crescita dell’economia messicana si mantiene costante, avendo
chiuso l’ultimo trimestre con un tasso di crescita del 1,3% del PIL. Nel complesso, i servizi e
l'agricoltura continuano a crescere.

Lo Yen giapponese – JPY si apprezza del +2,45% dall’inizio dell’anno anche se negli ultimi
due mesi il divario si è ridotto. Lo Yen ha continuato ad apprezzarsi fino al picco massimo del
30 maggio scorso, in corrispondenza della crisi italiana, un record che non si vedeva da diversi
mesi. Finito il timore dato dalla crisi italiana, lo Yen è tornato i livelli precedenti la crisi.

Lo Yuan cinese – CNY ha guadagnato il +1,37% da inizio anno rispetto al Dollaro americano.
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina dopo la’imposizione di tariffe doganali per circa
60 miliardi di dollari sulle importazioni cinesi pesano sulle valutazioni. L’ultima mossa di Donald
Trump è stata la minaccia di dazi su 50 miliardi di dollari di merci cinesi per punire la
sistematica violazione della proprietà intellettuale da parte di Pechino. In questa fase Trump
non sembra però potersi impegnare in uno scontro frontale con Xi Jinping, perché ha bisogno
dell’appoggio o anche solo del non boicottaggio della Cina nel dossier nordcoreano. In data
31 maggio, gli alti funzionari delle banche centrali di 14 paesi africani, ma anche i

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rappresentanti della banca africana per lo sviluppo, hanno discusso del problema delle
sanzioni americane al forum nella capitale dello Zimbabwe, Harare. I Viste le sanzioni
americane, i Paesi dell'Africa Orientale e Meridionale stanno valutando la possibilità di
utilizzare la valuta cinese come riserva.

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ANALISI MENSILE VALUTE
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5. QUADRO MACROECONOMICO

DATI DI POLITICA MONETARIA
                                                                     Tasso                                                       Variazione
                        Ultima variazione dei tassi               interesse 3           Inflazione            Trend               bilancio
     VALUTA
                             (rialzo o ribasso)                     mesi (al                 %           dell'inflazione           banca
                                                                  01/06/2018)                                                     centrale
       USD                       Rialzo/mar.18                        2,32%                2,50%            Aumento             Diminuzione
      EURO                       Ribasso/2016                        -0,35%                1,90%           Diminuzione          Diminuzione
       GBP                       Rialzo/nov.17                        0,62%                2,40%           Diminuzione          Diminuzione
       CHF                      Ribasso/gen. 15                      -0,73%                0,80%            Aumento              Aumento
       TRY                     Rialzo/mag. 2018                      17,34%               12,15%            Aumento              Aumento
       RUB                      Ribasso/mar.18                       7,07% *               2,40%            Aumento             Diminuzione
        JPY                      Ribasso/2016                        -0,03%                0,60%           Diminuzione           Aumento
       AUD                       Ribasso/2016                        2,11% *               1,90%             Invariata           Aumento
       CAD                       Rialzo/gen.18                        1,75%                2,20%            Aumento              Aumento
       INR                      Ribasso/ago.17                       6,40% *               4,58%            Aumento             Diminuzione
       CNY                       Ribasso/2015                         4,33%                1,80%           Diminuzione           Riduzione
       MEX                       Rialzo/gen.18                       7,85% *               4,55%           Diminuzione           Aumento
 * = ultimo dato
   disponibile
Legenda: Ultima variazione dei tassi (rialzo/ribasso): variazione dei tassi di interesse ufficiali della banca centrale. Tasso interesse 3 mesi:
quotazione del tasso di interesse interbancario a 3 mesi (Libor/Euribor) alla data di riferimento per la valuta considerata. Inflazione %: dato
sull’inflazione annuale rilasciato per il mese di riferimento. Trend dell’inflazione: la variazione (in aumento o in diminuzione) dell’ultimo dato
riportato confrontato con quello del mese precedente. Variazione bilancio banca centrale: la variazione (in aumento o in diminuzione) del
bilancio della banca centrale rispetto all’ammontare alla stessa data del mese precedente.

USA – In Maggio il tasso di disoccupazione è sceso a 3,8% dal 3,9% del mese precedente,
sotto le aspettative del mercato di 3,9%. È il livello più basso da Aprile del 2000. Il tasso di
disoccupazione sottolinea come le condizione economica generale sia più che positiva.
Pertanto è lecito attendersi ulteriori rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed nei prossimi
meetings.

Nel prossimo meeting di Giugno ci si attende che la Fed procederà a un nuovo aumento dei
tassi di interesse, qualora dovesse continuare a ricevere segnali confortanti sulla salute
generale dell’economia. Inaspettatamente, a seguito dell’ultimo meeting, la Fed ha anche
dichiarato che un temporaneo periodo di inflazione sopra il 2% sarebbe in linea con i propri
obiettivi.

Eurozona – Come ampiamente previsto, nel meeting del 26 Aprile la Bce ha preso la decisione
di mantenere il tasso di rifinanziamento allo 0%, aggiungendo che gli acquisti di asset
continueranno a un ritmo di 30 miliardi al mese fino a settembre, o otre, se necessario. Il tasso

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ANALISI MENSILE VALUTE
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di inflazione di Maggio, divulgato in data 31/05, è pari a 1,9% e si è fortemente avvicinato
all’obiettivo della BCE (appena sotto il 2%). Dal momento che ci si attende che l’inflazione
delle Germania sia maggiore di quella media dell’Eurozona, emergono in questi giorni diverse
voci che chiedono la fine anticipata del QE. La più autorevole di queste voci appartiene a
Sabine Lautenschlaeger, membro del consiglio direttivo dell’Eurotower, la quale ha affermato
che Maggio potrebbe essere il mese in cui decidere una volta per tutte di mettere fine
gradualmente al programma di acquisto di attività entro la fine dell’anno. Il tasso sui depositi e
sui prestiti della Bce sono anch’essi rimasti invariati, rispettivamente a -0,4% e 0,25%.

Regno Unito - Durante il meeting del 9 Maggio, il Monetary Policy Committee della BOE ha
votato a maggioranza di mantenere il tasso ufficiale allo 0,5%. Tutti i membri sono concordi,
tuttavia, nel prospettare la necessità di futuri aumenti nel tasso di interesse ufficiale. Questa
manovra sembra essere necessaria per riportare l’inflazione, che in Aprile si attesta a 2,4%
(ultimo dato disponibile), al target della BOE (2%). L’economia del Regno Unito è cresciuta
dell’1,2% su base annuale nel primo trimestre del 2018, rallentando rispetto al mese
precedente (1,4%), ma in linea con le aspettative del mercato. È il tasso di crescita più basso
del secondo trimestre del 2012, dovuto alla riduzione della spesa in housing, investimenti
aziendali e esportazioni. L’IHS Markit PMI è pari a 54,4% nel Maggio 2018, risalendo rispetto
al 53,9% del mese precedente (il più passo da 17 mesi), e attestandosi ben al di sopra delle
aspettative del mercato (53,5%). Questo è un segnale incoraggiante che potrebbe
ulteriormente giustificare un aumento dei tassi di interesse.

Russia – Durante Aprile, l’inflazione annuale registrata si è posizionata al 2,4%, invariata
rispetto a quella del mese precedente, ma in generale rialzo rispetto all’inizio dell’anno (2,2%,
il minimo storico da quando questo dato viene registrato). Sebbene il dato sembri positivo, non
solo si attesta sotto le attese del mercato (2,5%), ma rimane molto lontano dall’obiettivo della
banca centrale russa, intorno al 4%. La Banca Centrale, durante il meeting del 27 Aprile, ha
mantenuto il suo principale tasso di riferimento al 7,25%, dopo cinque tagli consecutivi,
sostenendo che un rublo più debole nel contesto delle tensione geopolitiche avrebbe
contribuito a innalzare l’inflazione. La Banca centrale ha contestualmente dichiarato che non
vi è il rischio che l’inflazioni superi il target del 4%. La Banca ha inoltre affermato che la politica
monetaria diventerà neutrale nel 2018 e l’inflazione si avvicinerà al 4% nel 2019.

Messico – La Banca Centrale del Messico ha deciso all’unanimità di mantenere il tasso di
riferimento al 7,5% nel Maggio 2017, come ampiamente atteso. Gli addetti ai lavori ritengono

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ANALISI MENSILE VALUTE
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che il corrente livello dei tassi sia appropriato per riportare l’inflazione al target del 3%. In
ulteriori dichiarazioni della Banca, sono stati sottolineati alcuni rischi che l’economia
messicana si troverà ad affrontare, tra i quali la rinegoziazione degli accordi NAFTA e le
elezioni del 2018. In Aprile, l’inflazione è scesa al 4,55%, rispetto al 5,04% del mese
precedente e non solo si attesta sotto le aspettative del mercato (4,59%) ma anche si attesta
al livello più basso da Dicembre 2016.

Giappone – In Aprile il tasso di disoccupazione in Giappone rimane invariato rispetto ai due
mesi precedenti, attestandosi a 2,5%. Nonostante questo dato mostri un lieve rialzo rispetto a
quello di inizio anno (2,4%), rimane comunque a un livello molto basso, inferiore a quello
dell’anno scorso (2,8%) e vicino ai minimi storici. Il livello di inflazione è sceso a 0,6% (rispetto
all’1,1% del mese precedente). Questa forte diminuzione è dovuta alla riduzione nei prezzi di
cibo e trasporti e riporta l’inflazione sotto il punto percentuale, dopo il rialzo dei primi mesi
dell’anno. La Banca del Giappone ha mantenuto il tasso a breve termine a -0,1% in Aprile. La
Banca ha anche mantenuto il medesimo target per il tasso sui titoli di stato a 10 anni (intorno
a 0%) ma ritiene di poter avvicinare la data in cui ci si attende che il livello di inflazione
raggiungerà l’obiettivo del 2%.

Turchia – In Maggio il tasso di inflazione in Turchia è salito a 12,15% su base annuale nel
2018, mostrando un trend al rialzo rispetto al 10,85% del mese precedente e raggiungendo il
secondo livello più alto da Febbraio, principalmente a causa dell’aumento nei prezzi di cibo,
bevande non alcoliche, trasporti, abitazioni e servizi.

La Banca Centrale della Turchia ha mantenuto il suo tasso di rifinanziamento all’8% nel
meeting di emergenza del 23 Maggio 2018. Nella medesima circostanza, tuttavia, è stato
deciso di alzare un altro dei propri tassi di riferimento (il liquidity window rate) di 300 punti
base, fino a 16,5%. Questa manovra ha l’obiettivo di fermare il crollo della lira, che ha già
perso circa il 24% sul dollaro dall’inizio dell’anno. Gli addetti ai lavori ritengono che questo
rialzo possa non essere sufficiente e prospettano ulteriori aumenti nel futuro.

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DATI DI POLITICA FISCALE

Legenda: Crescita PIL% a/a - attuale: ultimo dato pubblicato sulla variazione % annuale del PIL trimestrale del paese considerato. Crescita
PIL% a/a - dato precedente: penultimo dato pubblicato sulla variazione % annuale del PIL trimestrale del paese di riferimento. Bilancia dei
pagamenti (% su PIL) attuale: rapporto % tra saldo della bilancia dei pagamenti e il PIL del paese considerato, relativo al mese in questione.
Bilancia dei pagamenti (% su PIL) precedente: rapporto % tra saldo della bilancia dei pagamenti e il PIL del paese considerato, relativo al
mese precedente. Tasse sulle aziende (aumento o diminuzione): ottenuto dal confronto tra l’aliquota fiscale societaria attualmente in vigore
e quella del periodo precedente all’ultima modifica.

USA – L’economia statunitense è cresciuta a un tasso annualizzato pari al 2,8% nel primo
trimestre del 2018, più alto di quello del periodo precedente (2,6%). Per quanto riguarda le
future perfomances, continueremo a osservare una lieve crescita per i rimanenti trimestri del
2018. L’attuale deficit nella bilancia dei pagamenti per gli Stati Uniti è pari a 2,4%, esattamente
pari alla media degli ultimi 40 anni.

Eurozona – L’economia dell’Eurozona è cresciuta a un tasso annualizzato del 2,50% nel
primo trimestre del 2018, in linea con le previsioni del mercato, ma inferiore a quello del periodo
precedente. Le più solide economie dell’Eurozona hanno rallentato mentre Italia e Spagna non
hanno mostrato cambiamenti rilevanti. L’area Euro ha registrato un surplus nella bilancia dei
pagamenti pari a 3,5%, il più alto del 2017.

Cina – L’economia cinese è cresciuta del 6,8% nel primo trimestre, in linea con le aspettative
del mercato e pari a quello dei due periodi precedenti. In Cina il comparto servizi è emerso
come il settore trainante dell’economia, dal momento che le ottime performances dei servizi e
del consumo hanno contribuito a compensare la debole performance del settore manifatturiero

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e delle performance. Inoltre la Cina ha registrato un saldo positivo nella bilancia dei pagamenti
dell’1,3%, che è leggermente al di sotto della media degli ultimi 20 anni.

Regno Unito – L’economia britannica è cresciuta dell’1,2% su base annuale nel primo
trimestre del 2018, rallentando rispetto alla crescita dell’1,4% del periodo precedente e
pareggiando la previsione del mercato. È il tasso di crescita più basso dal secondo trimestre
del 2012, a causa del rallentamento nella spesa delle famiglie, investimenti e esportazioni. Il
Regno Unito registra inoltre un deficit nella bilancia dei pagamenti del 4,1%, non troppo
distante dal deficit più ampio nella storia del Paese (5,8%).

India – L’economia indiana è cresciuta del 7,2% su base annuale negli ultimi tre mesi del
2017, ben al di sopra del 6,5% del periodo precedente e battendo le aspettative del mercato
del 6,9%. È il tasso di crescita maggiore dal terzo quarto del 2016. Le aree di performance
migliori del Paese, nonché quelle maggiormente in crescita, fanno parte del comparto dei
servizi, come hotel, trasporti e comunicazioni e altri, da cui deriva più del 60% del prodotto
interno lordo. L’India ha inoltre registrato un deficit nella bilancia dei pagamenti pari allo 0,7%,
non troppo distante dalla media di 1,14%, registrata dal 1970 al 2016.

Canada – Il tasso di crescita del Canada è stato pari al 2,9% nell’ultimo trimestre del 2017,
leggermente inferiore a quello del periodo precedente (3%). L’economia è stata sostenuta da
maggiori investimenti delle imprese e in strutture residenziali (aumentati del 3,2% dopo un
terzo semestre caratterizzato da bassa crescita). Inoltre il Canada ha registrato un deficit nella
bilancia dei pagamenti del 3%, più alto del deficit medio storico (1,43%).

Giappone – Il prodotto interno lordo del Giappone è cresciuto dello 0,90 % su base annuale
nel primo trimestre del 2018, dimezzandosi rispetto a quello del periodo precedente. Tra i
maggiori responsabili di questo calo vi è la domanda da privati incredibilmente bassa. Inoltre
il Giappone ha registrato un surplus del 4,02%, molto più alto della media storica (2,51%).

India – Il tasso di crescita del PIL annualizzato è pari al 7,7% nel primo trimestre del 2018, il
tasso di crescita più alto dal secondo trimestre 2016 ed è in linea con il trend rialzista iniziato
a luglio 2017. Ad Aprile l’inflazione è risultata pari al 4,58%, in leggero aumento rispetto al
mese precedente (4,28%) e sopra le aspettative del mercato (4,42%).

L’indice PMI Manifatturiero è sceso al 51,2% in Maggio 2018 rispetto al 51,6% del mese
precedente ed è sotto le aspettative di mercato, che erano del 51,5%.

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Il tasso di disoccupazione in India è aumentato al 3,52% nel 2017 (dato di Dicembre 2017)
rispetto al 3,51% del 2016. Dal 1983 al 2017 la media del tasso di disoccupazione si è
assestata sul 4,11%.

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6. ACCURATEZZA DELLE PRECEDENTI STIME DI EKUOTA (ULTIMI MESI)

Legenda: Proiezioni ekuota a 1 mese (50° perc.): la proiezione indicata nello scorso report con orizzonte al mese
successivo. Fixing: la quotazione di chiusura del giorno. Media Mobile 20: la media delle quotazioni dei 20 giorni
precedenti. Errore %: differenza percentuale tra la proiezione ekuota e la Media Mobile 20. MAPE: il rapporto tra
l’errore percentuale cumulato di periodo in periodo e il numero di periodi di riferimento; Accuratezza previsionale:
(1-MAPE).

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Informazioni importanti
Informazioni aggiuntive disponibili su richiesta
Previsioni. Le previsioni sono state fatte con un modello statistico di proprietà, che ha un indice di affidabilità (100-Mape) del
98,15% su un mese, del 96,6% su tre mesi, del 94,7% su sei mesi. Gli operatori possono usare queste previsioni per
determinare la direzione dei trends futuri, tuttavia esulta raccomanda di usare sempre questa analisi congiuntamente a
un’analisi dei fondamentali come la crescita macroeconomica e le aspettative sulla politica monetaria. Sebbene la previsione
possa offrire un importante outlook del futuro, raccomandiamo di fare sempre verifiche incrociate con una solida analisi dei
prezzi e dei rischi associati al ritrovamento di segnali significativi nei fondamentali delle quotazioni dei cambi nel tempo.

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