Alluvione, come prepararsi alla richiesta di risarcimento danni
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26/11/2020 Alluvione, come prepararsi alla richiesta di risarcimento danni - Il Crotonese Alluvione, come prepararsi alla richiesta di risarcimento danni Di Sara Grilletta 25 Novembre 2020 CRONACA Si è tenuto nel pomeriggio di ieri un incontro tra il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ed i presidenti degli ordini professionali della provincia che fin da subito hanno assicurato la disponibilità dei propri associati a redigere gratuitamente le perizie sui danni subiti da privati, attività commerciali ed imprese in seguito al violento nubifragio dello scorso fine settimana. Nel corso dell’incontro è emerso che è prematuro il coinvolgimento dei tecnici per la redazione delle perizie. In questa prima fase al Comune serve una stima approssimativa dei danni complessivi causati dal maltempo, in base alla quale avanzare la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Per questo è in fase di redazione, da parte degli uffici dell’Ente, un facsimile della scheda con cui tutti coloro siano stati danneggiati dall’alluvione dovranno indicare la propria anagrafica ed una prima stima autonoma dei danni. E’ utile in questa fase, prima di ripulire magazzini ed altri locali dal fango, effettuare foto e video dello stato dei luoghi, così come conservare le pezze giustificative dell’eventuale merce contenuta nei locali commerciali ed andata perduta. https://www.ilcrotonese.it/alluvione-come-prepararsi-alla-richiesta-di-risarcimento-danni/ 1/1
26/11/2020 Cirò Marina, Siccità e Maltempo : “Subito aiuti concreti per il crotonese” - ilCirotano Cirò Marina, Siccità e Maltempo : “Subito aiuti concreti per il crotonese” «La siccità degli ultimi mesi e le bombe d’acqua abbattutesi nel comune di Cirò Marina, insieme alla pandemia da Coronavirus, hanno gettato settori strategici dell’agricoltura cirotana in una difficoltà senza precedenti». È quanto affermato da Maria Teresa Gentile, consigliere delegato all’Agricoltura, caccia, pesca e Psr del Comune di Cirò Marina, secondo cui «sono soprattutto le aziende zootecniche, orticole e olivicole ad aver subito i danni maggiori, con l’apparato produttivo costruito in anni di lavoro ormai compromesso». «Pertanto l’amministrazione comunale di Ciro Marina chiede al Ministro selle Politiche agricole Teresa Bellanova e all’assessore regionale Gianluca Gallo aiuti immediati per un pronto intervento, superando ogni forma di burocrazia che potrebbe compromettere la bontà degli stessi aiuti», ha continuato. Inoltre chiede «un intervento immediato per il ripristino delle infrastrutture stradali, nello specifico le strade interpoderali, in quanto i danni provocati dall’alluvione impediscono in raggiungere diverse aziende presenti sul territorio». L’atteggiamento dell’amministrazione, dunque, appare chiaro: «Saremo vigili e fiduciosi https://www.ilcirotano.it/2020/11/25/ciro-marina-siccita-e-maltempo-subito-aiuti-concreti-per-il-crotonese/?print=print 1/2
26/11/2020 Cirò Marina, Siccità e Maltempo : “Subito aiuti concreti per il crotonese” - ilCirotano affinché le istituzioni governative diano le dovute risposte che le nostre aziende attendono in tempi brevi», ha concluso la consigliera Maria Teresa Gentile. https://www.ilcirotano.it/2020/11/25/ciro-marina-siccita-e-maltempo-subito-aiuti-concreti-per-il-crotonese/?print=print 2/2
26/11/2020 Clima, in Italia mille eventi estremi in 10 anni: allagamenti e trombe d'aria in forte aumento. Il caso Roma SEGUI › ALLERTA METEO Clima, in Italia mille eventi estremi in 10 anni: allagamenti e trombe d'aria in forte aumento. Il caso Roma ITALIA Mercoledì 25 Novembre 2020 Clima, mille eventi estremi in 10 anni, tra allagamenti e trombe d'aria che fanno segnare una casistica in aumento rispetto all'anno scorso. E crescono anche le ondate di calore. Record su record, dunque, con il cambiamento climatico che non arresta la corsa e in 10 anni in Italia si è manifestato con 946 fenomeni metereologici estremi in 507 Comuni; solo nei primi 10 mesi del 2020, 1 ci sono stati 86 casi di allagamento da piogge intense e 72 casi di trombe d'aria, in forte 60 aumento sul 2019. Lo ha rilevato l'Osservatorio CittàClima di Legambiente (con un'analisi fino a ottobre 2020) evidenziando che sono fenomeni in costante crescita, come emerge dal Rapporto 2020 «Il clima è già cambiato», presentato in un webinar organizzato dalla stessa associazione. CALABRIA SPORT Crotone, il maltempo non dà tregua: Lazio, l'atterraggio a Crotone: paura crolla ponte a Melissa. Il... tra i giocatori poi... APPROFONDIMENTI Il caso di Roma Fra le città più colpite è clamoroso il caso di Roma, dove dal 2010 a ottobre 2020 si sono verificati 47 eventi estremi, 28 dei quali riguardanti allagamenti per piogge intense e poi Bari e Agrigento dove ci sono state anche trombe d'aria e Milano dove sono anche esondati i fiumi Seveso e Lambro. https://www.ilmessaggero.it/italia/clima_italia_eventi_estremi_allagamenti_trombe_aria_ultima_ora_25_novembre_2020-5607055.html 1/4
26/11/2020 Clima, in Italia mille eventi estremi in 10 anni: allagamenti e trombe d'aria in forte aumento. Il caso Roma https://www.ilmessaggero.it/italia/clima_italia_eventi_estremi_allagamenti_trombe_aria_ultima_ora_25_novembre_2020-5607055.html 3/4
26/11/2020 Clima, in Italia mille eventi estremi in 10 anni: allagamenti e trombe d'aria in forte aumento. Il caso Roma I dati Nel dettaglio, è stato spiegato nel webinar (organizzato da Legambiente e redatto con il contributo di Unipol, la collaborazione scientifica di Enel Foundation e arricchito dalle collaborazioni con Ipra, Legambiente Emilia-Romagna e decine di circoli locali), nell'ultimo decennio, i Comuni italiani hanno visto succedersi 416 casi di allagamenti da piogge intense (di cui 319 avvenuti in città) che hanno determinato 347 interruzioni e danni alle infrastrutture con 80 giorni di stop a metropolitane e treni urbani. Il maltempo ha provocato 83 giorni di blackout elettrico e si contano inoltre 14 casi di danni al patrimonio storico-archeologico; 39 casi di danni provocati da lunghi periodi di siccità e temperature estreme; 257 eventi con danni dovuti a trombe d'aria; 35 casi di frane causati da piogge intense e 118 eventi (89 avvenuti in città) da esondazioni fluviali. L'Osservatorio CittàClima ha contato 251 morti, di cui 42 riferiti al solo 2019, in aumento rispetto ai 32 del 2018; 50mila, invece, rileva il Cnr, le persone evacuate in seguito a frane e alluvioni. Sotto la lente d'ingrandimento della mappa di CittàClima, le aree urbanizzate della Penisola, le più popolose e spesso sprovviste di una corretta pianificazione territoriale, nonché le più esposte agli effetti del cambiamento climatico. In evidenza, come detto, i casi di Roma (47 eventi estremi), Bari (41 eventi di cui una ventina di allagamenti da piogge intense e altrettante trombe d'aria). Poi Agrigento con 31 eventi legati ad allagamenti (in 15 casi) e danni alle infrastrutture (in 7 casi) come per i danni da trombe d'aria. A Milano 29 eventi in total e almeno 20 esondazioni tra Seveso e Lambro. Nei dieci mesi del 2020 ci sono stati anche 15 esondazioni fluviali, 13 casi di danni alle infrastrutture, 12 casi di danni da siccità prolungata, 9 frane da piogge intense. Legambiente sottolinea che gli episodi tendono a ripetersi negli stessi Comuni dove si erano già verificati in passato. «Sempre più drammatiche le conseguenze dei danni da trombe d'aria, che nel Meridione sferzano le città costiere, mentre al Nord si concentrano nelle aree di pianura» spiega Legambiente confermando «più forti e prolungate le ondate di calore nei centri urbani» e alluvioni «con quantitativi d'acqua che normalmente cadrebbero in diversi mesi o in un anno e che invece si riversano nelle strade in poche ore, seguiti sempre più spesso da lunghi periodi di siccità». https://www.ilmessaggero.it/italia/clima_italia_eventi_estremi_allagamenti_trombe_aria_ultima_ora_25_novembre_2020-5607055.html 4/4
26/11/2020 Il clima è già cambiato: 10 anni di impatti climatici sulle città italiane - Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile Legambiente: «Il Recovery plan deve mettere l’adattamento al clima di città e territori al centro delle priorità. L’Italia, tra i pochi Paesi Ue a non disporre di un piano d’adattamento, continua la rincorsa ai danni, anziché puntare sulla prevenzione» Il clima è già cambiato: 10 anni di impatti climatici sulle città italiane In crescita trombe d’aria, alluvioni, ondate di calore: quasi mille in oltre 500 Comuni [25 Novembre 2020] In Italia il cambiamento climatico non si ferma e batte record su record, investendo in pieno, con i suoi effetti più evidenti, i principali centri urbani. A rilevarlo ancora una volta è il Rapporto 2020 “Il clima è già cambiato” dell’Osservatorio CittàClima di Legambiente, che dal 2010 a fine ottobre 2020 ha registrato sulla sua mappa «946 fenomeni metereologici estremi in 507 Comuni, con impatti suddivisi in categorie utili a comprendere il rischio climatico nelle diverse aree del territorio nazionale». E si tratta di fenomeni in costante crescita. Infatti, dal rapporto redatto con il contributo di Unipol, la collaborazione scientifica di Enel Foundation e arricchito dalle collaborazioni con Ispra, emergono dieci anni di eventi estremi: «Nell’ultimo decennio, i Comuni italiani hanno visto succedersi 416 casi di allagamenti da piogge intense (319 dei quali avvenuti in città) che hanno determinato 347 interruzioni e danni alle infrastrutture con 80 giorni di stop a metropolitane e treni urbani; 83 giorni di blackout elettrico; 14 casi di danni al patrimonio storico- archeologico; 39 casi di danni provocati da lunghi periodi di siccità e temperature estreme; 257 eventi con danni dovuti a trombe d’aria; 35 casi di frane causati da piogge intense e 118 eventi (89 avvenuti in città) da esondazioni fluviali». Un impatto insostenibile e che ha richiesto un tributo di vite umane: l’Osservatorio CittàClima ha contato 251 morti, di cui 42 riferiti al solo 2019, in aumento rispetto ai 32 del 2018. Per il CNR le persone evacuate in seguito a frane e alluvioni sono 50.000. Tra le città più colpite, per l’Osservatorio il caso più clamoroso è quello di Roma, dove «dal 2010 a ottobre 2020 si sono verificati 47 eventi estremi, 28 dei quali riguardanti allagamenti in seguito alle piogge intense». Al secondo posto c’è Bari, dove gli eventi estremi sono stati 41, soprattutto allagamenti da piogge intense (20) e trombe d’aria (18). Segue Agrigento, con 31 eventi: 15 allagamenti e 7 danni alle infrastrutture causati anche da trombe d’aria. Da segnalare anche Milano, con 29 eventi in totale, 20 dei quali sono le esondazioni dei fiumi Seveso e Lambro. In questo terribile 2020 bisestile, fino a fine ottobre, «in Italia si sono verificati 86 casi di allagamento da piogge intense e 72 casi di trombe d’aria, in forte aumento rispetto ai 54 casi dell’intero 2019 e ai 41 registrati nel 2018. Ancora, 15 esondazioni fluviali, 13 casi di danni alle infrastrutture, 12 casi di danni da siccità prolungata, 9 frane da piogge intense». Legambiente sottolinea come «ad aumentare siano gli eventi estremi che riguardano contemporaneamente anche due o più categorie e che gli episodi tendono a ripetersi negli stessi Comuni dove si erano già verificati in passato». Sempre più drammatiche, in particolare, le conseguenze dei danni da trombe d’aria, che nell’Italia meridionale si abbattono sulle città costiere, mentre in quella settentrionale si concentrano nelle aree di pianura. Nei centri urbani italiani le ondate di caldo sono sempre più forti e prolungate e nelle città la temperatura media cresce a ritmi più elevati che nel resto del Paese. Tra i fenomeni estremi a maggiore intensità, anche quelli alluvionali, con quantitativi d’acqua che normalmente cadrebbero in diversi mesi o in un anno e che invece si riversano nelle strade in poche ore, seguiti sempre più spesso da lunghi periodi di siccità. https://www.greenreport.it/news/clima/il-clima-e-gia-cambiato-10-anni-di-impatti-climatici-sulle-citta-italiane/ 1/2
26/11/2020 Il clima è già cambiato: 10 anni di impatti climatici sulle città italiane - Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile Secondo il programma di osservazione europea Copernicus, il settembre 2020 è stato il più caldo mai registrato in tutto il mondo. Inoltre, nonostante i lockdown diffusi, secondo l’ultimo bollettino Wmo, le concentrazioni globali di CO2 hanno ufficialmente superato la soglia di 410 ppm. Legambiente ricorda che «a rischio c’è la salute delle persone, tanto che il paper Valuing the Global Mortality Consequences of Climate Change Accounting for Adaptation Costs and Benefits, pubblicato ad agosto dal National Bureau of Economic Research, stima che le vittime legate all’aumento delle temperature globali arriveranno a eclissare l’attuale numero di morti per tutte le malattie infettive combinate del pianeta, se non si adotteranno misure per invertire la rotta. Mentre secondo il Climate Risk Index di Germanwatch, tra il 1999 e il 2018 l’Italia ha registrato complessivamente 19.947 morti riconducibili agli eventi meteorologici estremi e perdite economiche quantificate in 32,92 miliardi di dollari. E a pagare le conseguenze maggiori, ancora una volta, saranno i più poveri, nel Belpaese come nel resto del mondo». Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente , ha sottolineato che «nel Rapporto 2020 di CittàClima abbiamo tracciato un bilancio degli ultimi dieci anni con numeri e una mappa aggiornata degli impatti nel territorio italiano L’intento è quello di far capire come serva un cambio delle politiche di fronte a fenomeni di questa portata. L’Italia è oggi l’unico grande Paese europeo senza un piano di adattamento al clima, per cui continuiamo a rincorrere le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione. Dal 2013 il nostro Paese ha speso una media di 1,9 miliardi l’anno per riparare ai danni e soltanto 330 milioni per la prevenzione: un rapporto di 6 a 1 che è la ragione dei danni che vediamo nel territorio italiano – osserva ancora Zanchini – Il Recovery plan deve contenere la risposta a queste sfide, con risorse per l’adattamento e un cambio della governance che oggi non funziona. Del resto, oggi sappiamo che cosa dobbiamo fare, come raccontiamo con decine di buone pratiche nel rapporto, e abbiamo tutte le informazioni e gli strumenti per analizzare le aree coinvolte dai fenomeni, per comprenderne le possibili cause antropiche, le scelte insediative, i fenomeni di abusivismo edilizio che ne aggravano gli impatti e individuare efficaci strategie di contrasto e adattamento». Il rapporto di Legambiente presenta anche alcune buone pratiche già attuate in tutto il mondo e in diverse città italiane, con risultati positivi nella prevenzione del rischio e nell’adattamento al cambio climatico: dai regolamenti edilizi sostenibili allo smart mapping, dalla tutela delle aree verdi estensive alberate a interventi mirati come quelli effettuati in provincia di Pisa dove si è proceduto al detombamento dei corsi d’acqua, al drenaggio e al rallentamento delle acque meteoriche e all’installazione dei semafori anti- allagamento per prevenire fenomeni alluvionali. Andrea Minutolo, responsabile dell’ufficio scientifico di Legambiente, ribadisce che «il Recovery plan deve affrontare di petto il dissesto idrogeologico, affatto disgiunto dalla questione climatica, e tuttavia sempre considerato in un’ottica emergenziale nel nostro Paese. Eppure, cambiamento climatico e dissesto idrogeologico sono due facce della stessa medaglia. E’ evidente come qualsiasi pianificazione territoriale dovrebbe tenere in forte considerazione la componente climatica, che amplifica eventi naturali quali le frane e le alluvioni e si somma a una serie di fattori come consumo di suolo, impermeabilizzazione, espansione urbanistica, erosione costiera, conservazione delle aree naturali: tutti elementi che devono necessariamente rientrare in una logica di programmazione efficace». Il Cigno Verde chiede al governo: «L’approvazione immediata del piano di adattamento climatico; di rafforzare il ruolo delle Autorità di distretto e dei Comuni negli interventi contro il dissesto idrogeologico, con risorse per la progettazione e realizzazione degli interventi, l’assunzione di tecnici; che le aree urbane diventino la priorità negli interventi di adattamento al clima; norme più efficaci per adattare i territori agli impatti climatici e mettere in sicurezza le persone». A quest’ultimo proposito, Legambiente ritiene che «Per uscire dal campo della contabilità dei danni e dei morti, occorra cambiare le regole d’intervento con un patto tra Governo, Regioni e Comuni, approvando una Legge dello Stato che consenta di assumere decisioni non più procrastinabili per mettere in sicurezza territori e persone». Per gli ambientalisti il provvedimento di legge dovrebbe porsi 10 obiettivi: Vietare qualsiasi edificazione nelle aree a rischio idrogeologico e in quelle individuate da enea come aree di esondazione al 2100 per l’innalzamento del livello dei mari; Delocalizzare gli edifici in aree classificate ad elevato rischio idrogeologico; Salvaguardare e ripristinare la permeabilità dei suoli nelle aree urbane; Vietare l’utilizzo dei piani interrati per abitazioni; Mettere in sicurezza le infrastrutture urbane dai fenomeni metereologici estremi; Vietare l’intubamento dei corsi d’acqua e pianificare la riapertura di quelli tombati nel passato; Recuperare, riutilizzare, risparmiare l’acqua in tutti gli interventi edilizi; Utilizzare materiali capaci di ridurre l’effetto isola di calore nei quartieri; Creare, in tutti gli interventi che riguardano gli spazi pubblici, come piazze e parcheggi, ma anche negli interventi di edilizia private, vasche sotterranee di recupero e trattenimento delle acque piovane; Prevedere risorse statali per mettere a dimora alberi e creare boschi urbani. https://www.greenreport.it/news/clima/il-clima-e-gia-cambiato-10-anni-di-impatti-climatici-sulle-citta-italiane/ 2/2
26/11/2020 La NASA trova segni di grandi inondazioni su Marte risalenti a 4 miliardi di anni fa La NASA trova segni di grandi inondazioni su Marte risalenti a 4 miliardi di anni fa Il rover Curiosity della NASA ha scovato sulla superficie di Marte alcune increspature relative a grandi eventi di inondazioni risalenti a quattro miliardi di anni fa. Da Marco Inchingoli - 25 Novembre 2020 Il rover Curiosity della NASA ha scovato alcune increspature all’interno del cratere Gale di Marte che porterebbero a pensare ad eventi di inondazioni risalenti a quattro miliardi di anni fa. La scoperta confermerebbe una remota possibilità che un tempo esistesse la vita sul pianeta. I ricercatori della Jackson State University, della Cornell University e della University of Hawaii hanno collaborato con la NASA per esaminare i dati sui sedimenti raccolti da Curiosity. La “mega-alluvione” – come nominata dai ricercatori – potrebbe essere stata causata da un asteroide o una cometa che ha colpito il pianeta, riscaldando e liberando il https://focustech.it/2020/11/25/nasa-inondazioni-marte-curiosity-519260 1/3
26/11/2020 La NASA trova segni di grandi inondazioni su Marte risalenti a 4 miliardi di anni fa ghiaccio immagazzinato sulla superficie marziana. L’acqua fino a 78 piedi di profondità ha infuriato attraverso il cratere a 32 piedi al secondo, lasciando dietro di sé gigantesche increspature che sono strutture rivelatrici familiari agli scienziati sulla Terra. Sulla Terra dove si trova l’acqua “c’è vita” e dunque su Marte quattro miliardi di anni fa potrebbe essersi sviluppata la vita microbica. Le increspature create dalle inondazioni – note anche come antidune – sono alte fino a 30 piedi e si diffondono a circa 450 piedi l’una dall’altra. Come nel caso della Terra, le caratteristiche geologiche, incluso il lavoro dell’acqua e del vento, sono state congelate nel tempo su Marte per circa quattro miliardi di anni – trasmettendo processi che hanno modellato la superficie di entrambi i pianeti in un lontano passato. Lo scoppio della “mega-alluvione” Le antidune osservate nei dati di Curiosity sono identiche alle caratteristiche formate dallo scioglimento del ghiaccio sulla Terra circa due milioni di anni fa. Su Marte il rilascio delle scorte di acqua ghiacciata probabilmente ha richiesto un evento di impatto significativo che ha rilasciato anidride carbonica, metano e ghiaccio sotto forma di vapore acqueo. Il vapore acqueo e i gas si sono combinati per produrre un breve periodo caldo e umido che avrebbe potuto portare allo sviluppo della vita, così affermano i ricercatori. La condensazione del calore generato dall’impatto ha probabilmente formato nuvole di vapore acqueo che hanno creato piogge torrenziali, forse in tutto il pianeta. Uno studio precedente, utilizzando anche i dati di Curiosity, ha rivelato prove di tempeste che hanno riempito laghi e fiumi di pioggia sul pianeta, circa quattro miliardi di anni fa. In un caso quell’acqua è entrata nel cratere Gale e, quando combinata con l’acqua che scendeva dal Monte Sharp, ha prodotto gigantesche inondazioni improvvise. Questo ha lasciato depositi di creste di ghiaia che circondano il cratere che possono essere visti oggi sul Pianeta Rosso e ha aiutato il team a calcolare la scala della “mega- alluvione”. Il team scientifico del rover Curiosity ha già stabilito che il cratere Gale https://focustech.it/2020/11/25/nasa-inondazioni-marte-curiosity-519260 2/3
26/11/2020 La NASA trova segni di grandi inondazioni su Marte risalenti a 4 miliardi di anni fa una volta aveva laghi e ruscelli persistenti in passato. Questi specchi d’acqua longevi sono buoni indicatori che il cratere, così come il Monte Sharp al suo interno, erano in grado di sostenere la vita microbica. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports. Ph. Credit: NASA JPL https://focustech.it/2020/11/25/nasa-inondazioni-marte-curiosity-519260 3/3
26/11/2020 Maltempo a Crotone, dopo due giorni ancora molti disagi CRONACA Maltempo a Crotone, dopo due giorni ancora molti disagi Nei negozi si continua a spalare fango e a rimuovere detriti e soprattutto merci deteriorate dall'acqua. In alcuni quartieri della periferia ci sono ancora intere aree non praticabili e gli abitanti fanno fatica persino a uscire di casa tempo di lettura: 4 min CROTONE M A LT E M P O aggiornato alle 11:15 25 novembre 2020 © Il Crotonese / AGI - La bomba d'acqua su Crotone AGI - A due giorni dall'alluvione che ha colpito la città di Crotone e la sua provincia sono ancora numerosi i disagi che si vivono nel territorio. Nei negozi si continua a spalare fango e a rimuovere detriti e soprattutto merci deteriorate dall'acqua. Le squadre dei Vigili del https://www.agi.it/cronaca/news/2020-11-25/maltempo-crotone-danni-disagi-10420267/ 1/2
26/11/2020 Maltempo a Crotone, dopo due giorni ancora molti disagi fuoco di Crotone, con il sostegno delle associazioni di Protezione civile provenienti non solo dalla Calabria ma anche da Puglia, Basilicata e Campania, lavorano senza sosta con i mezzi meccanici per ripulire le strade della città e quelle provinciali, alcune delle quali interrotte come a Strongoli, Melissa, Cirò. In alcuni quartieri della periferia di Crotone come Poggio Pudano ci sono ancora intere aree non praticabili e gli abitanti fanno fatica persino a uscire di casa. Ci sono torrenti esondati in altre contrade come Fondo Farina a sud della città o Margherita a nord, mentre si sta stabilizzando il corso del fiume Esaro che costeggia popolosi quartieri come Fondo Gesù. Resta interrotta da una frana la strada provinciale che collega il centro cittadino alla località Capocolonna dove vivono decine di famiglie. Cosi' come non e' stata ancora ripristinato il traffico sulla linea ferroviaria Crotone Sibari. Sorvegliato speciale il ponte sul fiume Neto, lungo la strada statale 106, che a causa della pioggia ha mostrato segni di cedimento anche se l'Anas ha rassicurato sulla percorribilità dopo averne interdetto il traffico ai mezzi pesanti nella giornata di domenica scorsa. Ancora tutti da quantificare i danni all'agricoltura con i campi allagati in gran parte della provincia. A proposito di danni l'Amministrazione comunale di Crotone, per velocizzare al massimo le procedure relative alla verifica dei danni subiti, ha invitato privati ed attività commerciali e produttive a inviare al Comune documentazione fotografica ed una relazione relativa ai danni stessi che serviranno ad integrare le rilevazioni che gli uffici tecnici comunali e le altre unità di soccorso stanno effettuando in queste ore. Per supportare cittadini e imprese nella redazione delle relazioni tecniche per la stima dei danni, su invito del Comune, si sono resi disponibili i presidenti degli ordini degli ingegneri Antonio Grilletta, degli architetti Danilo Arcuri e del collegio dei geometri Anna Maria Oppido a titolo di volontariato. Grande solidarietà con i crotonesi colpiti dall'alluvione sta emergendo da più parti se è vero che la raccolta fondi organizzata dal Comune di Crotone in collaborazione con il giornale della città "il Crotonese" ha già raggiunto in due giorni oltre sei mila euro, ma tanti altri bonifici devono essere ancora contabilizzati dagli uffici comunali. In ogni caso il Comune di Crotone ha già chiesto sia lo stato di emergenza che di calamità naturale con apposita delibera, come pure ha fatto la Regione Calabria. Anche la Caritas della diocesi di Crotone che ha lanciato una raccolta fondi con causale 'emergenza alluvione'. "I fondi - ha sottolineato il direttore don Rino Le Pera - saranno usati https://www.agi.it/cronaca/news/2020-11-25/maltempo-crotone-danni-disagi-10420267/ 2/2
26/11/2020 Maltempo. Comune di Corigliano-Rossano chiede lo stato di calamità – Paese24.it Paese24.it www.paese24.it Maltempo. Comune di Corigliano-Rossano chiede lo stato di calamità 24 novembre 2020 https://www.paese24.it/?print-my-blog=1&post-type=post&statuses%5B%5D=publish&rendering_wait=0&post_page_break=1&columns=1&font_size=l… 1/3
26/11/2020 Maltempo. Comune di Corigliano-Rossano chiede lo stato di calamità – Paese24.it Chiesto dal comune unico di Corigliano-Rossano, al Governo nazionale e alla Regione Calabria, lo stato di calamità natuale per le mareggiate ed il violento nubifragio che si è registrato nell’ultimo fine settimana (sabato 21 e domenica 22 novembre 2020) con danni ingenti. Tanti i disagi con strade, box e sottopassi completamente sommersi d’acqua. Contrade isolate per una serie di frane. Mareggiate lungo tutta la costa che ha provocato danni enormi ai diversi lidi balneari. https://www.paese24.it/?print-my-blog=1&post-type=post&statuses%5B%5D=publish&rendering_wait=0&post_page_break=1&columns=1&font_size=l… 2/3
26/11/2020 Maltempo. Comune di Corigliano-Rossano chiede lo stato di calamità – Paese24.it Nel centro storico di Rossano, a causa delle abbondanti piogge, è crollato il muro della Chiesa di San Marco danneggiando due auto che sono state sommerse completamente dai detriti. Per fortuna non ci sono stati feriti. Tanta, poi, la paura negli abitanti del luogo, per la bomba d’acqua, che, a molti, ha fatto rivivere l’alluvione del 12 agosto 2015 in cui, come è noto, si registrarono danni ingenti nell’intera area-urbana di Corigliano e Rossano. Tante le chiamate arrivate al centralino dei Vigili del Fuoco per una serie di interventi. Una situazione di calamità naturale, per le abbondanti piogge, che ha creato non pochi problemi all’intero territorio nell’ultimo fine settimana. Prezioso, tra l’altro, l’intervento degli uomini della Protezione Civile e della macchina comunale (Centro COM) del comune unico di Corigliano-Rossano che, durante l’emergenza, si sono prodigati a monitorare l’intera area-urbana. Uomini e mezzi al lavoro, in queste ore, per liberare le strade da frane e quantificare, allo stesso tempo, i danni provocati dal maltempo. Antonio Le Fosse https://www.paese24.it/?print-my-blog=1&post-type=post&statuses%5B%5D=publish&rendering_wait=0&post_page_break=1&columns=1&font_size=l… 3/3
26/11/2020 Maltempo: Cia, Governo intervenga su sistema idrico a partire dalle fiumare calabre | Agricultura.it Maltempo: Cia, Governo intervenga su sistema idrico a partire dalle fiumare calabre di Agricultura.it - 24 Novembre 2020Roma Le piogge di particolare intensità nel Crotonese con disastrose ripercussioni anche sull’agricoltura del territorio, allagamenti e semine compromesse, danni a strutture e reti viarie, riporti l’attenzione sulla necessità di un Piano nazionale di gestione anche del sistema idrico del Paese come già sollecitato da tempo e anche dopo l’ultima tragedia a ottobre nel Nord Ovest d’Italia. A intervenire di nuovo sul tema è Cia- Agricoltori Italiani che chiede al Governo di agire subito con una metodologia innovativa e più pragmatica, sotto la regia della Presidenza del Consiglio. Per Cia, lo stato emergenziale in cui si trova ora Crotone, a causa delle piogge abbondanti, mette sotto lente d’ingrandimento le criticità gestionali delle fiumare calabre così come delle bonifiche del sistema idrico locale. Si tratta dell’ennesimo caso che fa dell’Italia un Paese estremamente fragile e che per questo richiede con assoluta urgenza, interventi organici e investimenti in prevenzione. Dunque per Cia non è più rinviabile un Piano nazionale che metta seriamente mano alla gestione delle infrastrutture idriche e di bonifica, in grado di affrontare il dramma del rischio idrogeologico legato a fenomeni climatici sempre più frequenti. Secondo Cia, infatti, serve un nuovo approccio sistemico a tutte le aree del Paese, come l’organizzazione ampiamente sostiene da più di un anno con il progetto “Il Paese che Vogliamo”, rivolto alla tutela e rinascita delle aeree interne. “Se non si riparte da un dialogo costante con le strutture e i protagonisti che controllano capillarmente il territorio -commenta il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino– non se ne esce. Occorre risalire i fiumi e indagare a monte, su quei versanti spopolati e caratterizzati da un sistema idrografico e demografico alterato ormai per sempre. E’ chiaro che non è sufficiente l’intervento di un singolo ministero -conclude Scanavino-. Il nuovo Piano di manutenzione deve seguire la regia centralizzata di Palazzo Chigi, attingendo anche dal Recovery Fund le risorse necessarie alla messa in sicurezza del territorio nazionale”. https://www.agricultura.it/2020/11/24/maltempo-cia-governo-intervenga-su-sistema-idrico-a-partire-dalle-fiumare-calabre/ 1/1
E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. CORIGLIANO ROSSANO Giovedì 26 novembre 2020 info@quotidianodelsud.it REDAZIONE: Via Rossini, 2/A 23 87040 Castrolibero (CS) Tel. 0984.852828 cosenza@quotidianodelsud.it STATUTO Lo schema prevede una suddivisione in articoli e sezioni Si pongono le basi per la “Carta” Nell’ultimo incontro ha relazionato il segretario generale dell’ente, Lo Moro di SABRINA SAVOIA Il lavoro preparatorio è stato fondamentali che rappresentano partecipazione. È un in- svolto dal segretario generale la struttura portante del comune dice emendabile, flessibi- E’ ENTRATA nella sua fase rea- dell’ente Paolo Lo Moro, che ha del futuro con un occhio alla pro- le e modificabile secondo lizzativa la redazione della carta sottoposto all’attenzione della pria identità e alla storia comune le determinazioni che la fondante di quella che si presen- Commissione la bozza di lavoro e di questa grande realtà urbana. commissione assumerà ta come la terza città della Cala- una relazione di accompagna- «Oggi abbiamo creato i pre- nel corso dei lavori. Il La presidente della commissione, Salimbeni bria. Durante la seduta dello mento alla stessa. Lo schema supposti per la realizzazione del- nuovo Statuto sarà il scorso venerdì 13 novembre, prevede una suddivisione in arti- la nostra carta fondante - ha frutto di un ragionamento con- verso l’accesso civico generaliz- prosieguo della commissione del coli e sezioni e contempla al pro- commentato il Presidente della diviso, sarà identitario e in grado zato e il diritto all’informazione. 12 novembre scorso, è stato pro- prio interno tutta una serie di Commissione Statuto Maria Sa- di garantire snellezza e funzio- La città che vogliamo creare sarà posto ai membri della commis- istituti giuridici indispensabili limbeni - e devo ringraziare il nalità alla macchina comunale, moderna ed efficiente, che guar- sione statuto del Comune di Cori- per garantire il corretto funzio- dottor Lo Moro per il lavoro svol- privilegiando gli istituti di parte- da al futuro consapevole della gliano Rossano uno schema di namento dell’Ente. Digitalizza- to e tutti i membri della Commis- cipazione e garantendo il rap- sua tradizione identitaria, stori- indice per argomenti. zione e partecipazione, capisaldi sione per il contributo fattivo e la porto fra cittadini ed ente, attra- ca e artistica». SCHIAVONEA La conferma della maggioranza gg dopo p l’alluvione LA SITUAZIONE Pure senza luce Allagamenti, la frazione sarà Dopop l’acqua, q , resta il fango, g , tanti rifiuti al centro di interventi mirati da eliminare di GIUSEPPE SAVOIA ranza consiliare - che nono- di MATTEO MONTE lasciano gli arbusti dopo la stante il regolare funziona- pota sul lungomare te li ri- I GRUPPI consiliari di mag- mento ci sono delle anomalie SABBIA, fango e spazzatura trovi quasi su via provinciale gioranza intervengono sulla pregresse, frutto del non dovunque. Si presenta cosi dopo una mareggiata. Non mareggiata dello scorso 21 idoneo proporzionamento Schiavonea, nei giorni im- c’è bisogno di investigatori novembre che ha messo in dell’impianto; sarà dunque mediatamente successivi al privati per capire che se gli ginocchio la popolosa frazio- necessario procedere ad una recente allagamento. Corsi e scoli sono otturati e le pompe ne di Schiavonea in area di riprogettazione dell’intero ricorsi storici, con una or- non funzionano tempestiva- Corigliano. Un problema sistema di espulsione dell’ac- mai consolidata costante: mente in alcune zone si ri- storico dell’antico borgo ma- qua, finalizzato all’ottimiz- non si riesce a prevenire, schia davvero di lasciarci la rinaro e del suo abitato. zazione delle potenze impie- men che meno ad intervenire pelle. E visto che stiamo par- «Al netto della solita stru- gate passando per il funzio- tempestivamente. Ed in certi lando di tragedie, non è pas- mentalizzazione da parte namento sincrono delle due casi si rasenta l’ilarità. sato tanto dalla morte del po- della minoranza, che spesso pompe presenti, visto che D’accordo, le dune di con- vero barbone nella centralis- denota grande superficialità questa vecchia anomalia trada Fabrizio, ricettacolo di sima via delle begonie. Dei oltre al disconoscimento del- porta ad azionarne una sol- erbacce e spazza- pensieri, o meglio la realtà, risulta ormai chia- tanto, allungando inevitabil- tura anche in con- ancora delle azio- ra - affermano i gruppi di mente i tempi sia di prosciu- dizioni normali, ni, andrebbero ri- maggioranza - l’improroga- gamento dell’intera area che ma il muretto di volte a tutti questi bilità di alcuni interventi La frazione marina di Schiavonea, sotto l’acqua dei disagi agli abitanti e agli contenimento con sfortunati che ad volti sia a mitigare gli effetti operatori per la inaccessibi- le aperture appare oggi vivono per di eventi naturali, sempre a primavera inoltrata. di acqua di oltre un metro e lità sui luoghi stessi. Non si è davvero un modo strada. Gente fra- più spesso eccezionali, che a Attraverso i numerosi var- mezzo. trattato di un guasto o di un di porre riparo dicia che in quei tutelare le abitazioni e le atti- chi di accesso alla spiaggia, Tale intervento potrebbe mancato funzionamento agli straripamenti giorni di tempesta vità di Schiavonea. Tra tutta carrabili e pedonali, si sono costituire già di per sé un dell’impianto, come erronea- quantomeno grot- ha lottato per la una serie di interventi, au- creati veri e propri corridoi primo elemento di contrasto mente hanno evidenziato al- tesco. Per non usa- L’albero abbattuto sopravvivenza, spichiamo l’immediato posi- naturali dai quali si è inca- alla furia del mare». cuni, ma come già specifica- re altri vocaboli. Il scaldandosi con zionamento di paratie amo- nalata la mareggiata, trasfe- Per quanto riguarda l’im- to, l’attuale sistema non risultato è sotto gli coperte e bivac- vibili da installare prima rendo l’enorme volume di ac- pianto delle pompe idrovore, sfrutta a pieno la potenza occhi di tutti. Mare Un grosso cando in lidi di- dell’inizio dell’inverno, qua sia sulla viabilità del installate in prossimità del delle pompe idrovore che, a che entra nelle ca- smessi e perico- quando è più alta la probabi- lungomare che sulle traver- Palmeto e deputate all’espul- causa dell’insufficiente vo- se dei residenti con albero lanti. Con la politi- lità che si verifichino eventi se di accesso, rendendolo di sione delle acque raccolte sul lume di acqua di pescaggio ancora più forza. ca che non rispar- di simile portata, o di minore fatto inaccessibile con punti lungomare, “è stato consta- dell’attuale vasca, non fun- Tragedia sfiorata è caduto mia il solito teatri- intensità, da rimuovere, poi, che hanno registrato altezze tato - spiegano dalla maggio- zionano in concomitanza» anche in un cortile no trito e ritrito. nei pressi del pal- Tanta paura Colpa di chi c’era meto. Un albero di prima, colpa di chi POLITICA Il coordinatore, Giuseppe Cuda, 22enne di Mandatoriccio ingenti dimensio- ni è stato buttato fra i cittadini governa adesso, tutto un festival di giù dal forte vento. poco originali fra- Attiva sul territorio “Azione under 30” Per fortuna solo tanta paura si fatte che non rendono ono- ed un grosso boato, senza re ad una città sempre più particolari danni a persone o miseramente ferma al palo. cose. Scoramento ed amarez- Capitolo illuminazione. An- di MATTEO CAVA da, è aperto a giovani intraprendenti Varacalli di Siderno e Luca De Iacovo di za tra i cittadini del centro che qui la polemica è sterile iscritti al partito Azione di Carlo Calen- Rende. Al loro coraggio – scrive Cuda - storico marinaro. ma al tempo stesso rovente. E’ NATO “Azione Under 30”. Si tratta di da, ma anche a giovani non iscritti che va il mio primo ringraziamento, così co- Gente ormai abituata a C’è chi grida allo scandalo, un coordinamento spontaneo e volonta- sono alla ricerca di un luogo dove dialo- me a tutti quelli che negli ultimi giorni questi disagi. Acqua in casa chi ricorre alla carta bollata e rio di ragazzi e ragazze, che intendono gare, dibattere con la possibilità di con- hanno deciso di aderire a questo pro- e tanta paura nei momenti chi fa spallucce. contribuire alla crescita di “Azione” e, tribuire con le proprie competenze alla getto, perchè non è semplice parlare di del maltempo, disagio ed im- E, ancora, intere zone del- soprattutto, del proprio territorio lavo- crescita del progetto e al cambiamento politica e cambiamento in una terra che potenza nei giorni successi- la città metropoli, definizio- rando in uno spazio di idee in continua della propria terra. Azione Under30 è non conosce nè politica, e nè cambia- vi. Provate a fare un giro per ne volutamente ironica, sono evoluzione. ampiamente presente in Calabria. mento da trent’anni. Non ci fermiamo le strade. Le discariche, gli al buio. Il lungomare ieri era Il gruppo è presente in tutte le regio- “Non è stato semplice costruire le basi qui – fa sapere Cuda - siamo più di qua- infiniti immondezzai pre- totalmente senza illumina- ni italiane, compresa la Calabria. Il su cui poggiare il terreno delle propo- ranta giovani e voglio aprire le porte a senti sul territorio hanno zione. Stesso dicasi per di- coordinamento regionale è affidato a ste. Grande merito – spiega Cuda - va tutti quelli che “non ci stanno”. Non vo- sparpagliato ovunque rifiu- versi quartieri. Contrada Giuseppe Cuda, 22enne di Mandatoric- dato ai promotori principali del proget- gliamo diffondere l’illusione di un cam- ti. A conti fatti una conside- Santa Lucia, via Lucarini, cio e studente dell’Università della Cala- to. Sono cinque giovani provenienti da biamento, ma una speranza fatta di razione appare quanto mai via Tieri, solo per citare i casi bria. Uno degli obiettivi cel progetto è differenti zone della Calabria e accomu- concretezza, perchè noi saremo nei pro- doverosa. Se Schiavonea ad più eclatanti. Un servizio, avvicinare i ragazzi che stanno comin- nati dalla stessa passione e determina- blemi con le proposte, senza lasciare oggi vive di questi disagi la per come attualmente gesti- ciando a scoprire il mondo della politica zione di proporre un vero cambiamen- nessuno indietro, senza rincorrere più colpa non è solo delle condi- to, che al momento non rie- e che hanno la volontà di entrare a far to. Antonio De Rasis di Mandatoriccio, parole portate via dal vento”. Per parte- zioni meteorologiche. E non sce a garantire sicurezza e la parte della comunità a piccoli passi. Angelo Falcone e Giuseppe Fusaro en- cipare basta soltanto la voglia di fare e occorrono nemmeno studi di minima illuminazione ai cit- “Azione Under30 Calabria”, spiega Cu- trambi di Corigliano-Rossano, Matteo di mettersi in discussione. scienziati per capire che se si tadini.
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