AD ALTO RENDIMENTO - Laura Silvia Bardi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
INTRODUZIONE Tic tac tic tac… ricordate quando eravate piccoli e la nonna metteva il timer per 2 sapere quando provare la cottura della torta? Sembrava che il tempo di attesa si dilatasse e 25 minuti diventavano lunghissimi! Ecco, la stessa impressione ce l’abbiamo quando usiamo la Tecnica del Pomodoro per gestire le nostre attività lavorative ad alta concentrazione: il tempo si allunga. In questo ebook scopriremo le basi della Tecnica del Pomodoro, come funziona il suo ritmo di alternanza di 25 minuti di lavoro e 5 di pausa, come fa ad essere efficace e quali sono le condizioni che lo rendono utile. Gli studi dicono che si può aumentare il rendimento del proprio lavoro o studio fino al 300%. Imparando nel frattempo modi di gestire le interruzioni, il multitasking e i seccatori… Se poi lavorate da casa, beh la torta potete sfornarla durante i 5 minuti di pausa! Cosa leggerete in questo ebook: 1. Da dove arriva la tecnica del Pomodoro e il suo ideatore Francesco Cirillo 2. Come funziona la tecnica 3. Come gestire le interruzioni e le distrazioni interne ed esterne 4. Come stimare il nostro lavoro in “pomodori” 5. Come abituarsi al nuovo ritmo laurasilviabardi.it
Nel panorama del Time Management ci sono moltissime tecniche e sono più o meno utilizzate e più o meno note. La Tecnica del Pomodoro è una di queste, spesso nota per sentito dire o passaparola e non sempre utilizzata nel modo più efficace. Funziona molto bene, in particolare, per i lavori che 3 richiedono maggiore attenzione e concentrazione. Il buon Francesco Cirillo è l’ideatore di questa tecnica. La storia racconta che Francesco Cirillo, di origini italiane ed emigrato negli Stati Uniti, ha cominciato a frequentare l’Università e dopo, dopo i primi esami, ha capito che c’era qualcosa che non andava nel suo metodo: stava perdendo moltissimo tempo e non riusciva più a dare gli esami alle scadenze. Così ha pensato bene di mettersi alla prova. Credo che capiti a molti di noi, mentre studiamo, di avere dei momenti in cui si fa molta fatica a mantenere la concentrazione. Ecco, Cirillo si è trovato proprio in questa condizione, gli sembrava di stare delle ore su un argomento e di non combinare poi un gran che, così ha tentato un esperimento per capire quanto tempo riusciva a rimanere concentrato su un'unica cosa, senza distrazioni. Così ha preso un pomodoro da cucina - avete presente quei timer della nonna che squillano quando la torta è pronta, all'epoca eravamo negli anni ‘80, quindi i timer del cellulare non esistevano - e si è detto: “Vediamo se riesco a stare concentrato sullo studio per almeno 10 minuti di fila”. Beh, come potete immaginare, il primo tentativo non è andato proprio benissimo… Da lì, ha cominciato a pensare che poteva essere una buona idea quella di misurare il tempo in cui le persone avevano la possibilità di restare concentrati, in maniera continuativa e duratura, per poi trovare una tecnica che potesse aiutare tutti coloro che, come lui, avevano bisogno di iniziare e finire un lavoro o uno studio in maniera rapida e continuativa. Così, tentativo dopo tentativo, ha formulato la Tecnica del Pomodoro e ha deciso poi di scrivere un libro – che vi consiglio caldamente di acquistare e studiare- per divulgare il metodo che aveva messo a punto. laurasilviabardi.it
Francesco Cirillo è partito da una necessità di studio e di conseguenza quella che ha tracciato è una tecnica che si applica particolarmente bene alle attività che richiedono concentrazione, ma può anche essere usata per svolgere tutti quei compiti che spesso ci portano via tempo e voglia e che tendiamo a procrastinare. Del resto, se stabiliamo una durata definita e limitata per un lavoro, 4 sarà più facile che riusciamo a svolgerlo senza permettergli di occupare tutto il tempo che abbiamo a disposizione… Si parte dal principio del multitasking, che di solito è oggetto di due atteggiamenti opposti. Il primo appartiene a quelli per cui il multitasking è una cosa bellissima e si vantano dicendo “io riesco a fare tantissime cose tutte insieme…!!” Il secondo appartiene a chi, invece, pensa l’opposto, ovvero che il multitasking non funzioni per nulla e che sia fondamentalmente una schifezza. Beh, ci sono degli studi che dicono che effettivamente il multitasking fa sprecare moltissimo tempo. Perché? Perché lo avrete visto anche voi, che quando passate da un’attività all'altra o quando venite interrotti c’è sempre quel momento in cui si dice: “Cos’è che stavo facendo? Ah sì, stavo facendo questo”. Ecco, quel momento di disorientamento lì si chiama “switch”. Il tempo di switch, da un’attività ad un'altra, ha un impatto significativo sulla concentrazione e sul rendimento e ci fa perdere una marea di tempo. È chiaro che più l'interruzione è breve e meno richiede concentrazione, meno lo switch è significativo, resta però il fatto che la nostra mente passa da un pensiero ad un altro in una maniera assolutamente poco efficace. La tabellina qui di fianco, vi dice che se avete un progetto dedicate ad esso il 100% del tempo e ovviamente lo spreco nello switch è zero. Guardate invece cosa succede quando le attività simultanee cominciano a diventare 2, 3, 4, 5... A 2 attività, il 40% la prima più il 40% della seconda fa l’80% e state sprecando il 20%. A quota 3 lo switch comincia a diventare significativo, perché state laurasilviabardi.it
perdendo la bellezza del 40% del vostro tempo. Se voi allargate questa visione a un'ora, a mezza giornata, a una giornata di lavoro, cominciate a vedere quanto sia realmente significativo lo spreco di tempo. Penso che sia esperienza di tutti il fatto di stare facendo un lavoro, essere concentrati su qualcosa e arriva la telefonata, arriva il messaggio, arriva l'e-mail, arriva il collega che chiede 5 qualcosa, arriva il capo che dice: “Ah senti, c'era anche quell'altra cosa da fare”. Penso che tutti quanti viviamo più o meno in questo tipo di realtà ed è questo il multitasking di cui sto parlando e il tempo di switch che ci frega. Bene, se state facendo un lavoro e arriva l'e-mail, di solito andate a guardarla, valutate se effettivamente sia una cosa urgente oppure no, magari lo è e allora rispondete subito. Una volta che avete risposto, se vi va bene, la cosa finisce lì, altrimenti parte uno scambio di e-mail. Dopodiché, ricominciate a fare il lavoro che stavate facendo prima. Naturalmente, usato così, il tempo che sprechiamo è veramente molto. Partendo da questo principio, la tecnica del pomodoro cerca di massimizzare il tempo a nostra disposizione. Di per sé la tecnica è veramente di una semplicità assoluta. Il periodo di concentrazione per le persone, spesso è percepito di durata molto variabile e soggettiva. Nella tecnica del pomodoro questo tempo viene disciplinato ed il modulo è questo: 25 minuti di lavoro, 5’ di pausa, 25’ di lavoro, 5’ di pausa e via dicendo. Perché 25’? Di solito, si pensa che il livello di concentrazione continuativo di una persona sia almeno di mezz'ora o 40 minuti, ma Francesco Cirillo nelle varie prove fatte, ha visto che 25’ sono una buon tempo medio, trasversale rispetto alle persone ed alle tipologie di attività e facile da adottare. Vedrete, provando, che nell'esperienza effettivamente 25 minuti sono laurasilviabardi.it
un buon tempo. Quindi, di per sé si tratta di fissare il timer del pomodoro, lavorare 25 minuti, quando squilla fare 5 minuti di pausa, anche questi misurati col pomodoro, poi squillano i 5’ di pausa e si ricomincia a lavorare per 25’. La base quindi è estremamente semplice, alla portata di chiunque. A questo punto direi che possiamo entrare nel dettaglio: 25 minuti di lavoro, 5 di 6 pausa e ogni quattro pomodori vi meritate una pausa un po’ più lunga di circa 20 minuti. I tempi devono essere tassativi e rispettati. I venticinque sono proprio venticinque e i cinque devono essere cinque, mi raccomando, funziona se le permettete di funzionare. Altrimenti tanto valeva non usare il pomodoro… Altro concetto facilmente travisabile è quello della pausa. La pausa è una pausa, cioè non vado a rispondere alle e-mail o a parlare con il collega o a finire un altro pezzo di lavoro, perché sennò siamo di nuovo nel contesto dello switch: stiamo comunque lavorando e la mente non stacca. La pausa vuol dire “La” pausa, quindi mi alzo, vado in bagno, vado a prendere il caffè, scambio due parole, l'importante è che siano proprio 5 minuti. Il nostro cervello ha bisogno di una ricarica, ma non deve allungare troppo il passo. Questi 5 minuti devono essere 5 perché immaginando un ciclo di un’ora di lavoro quello che succede è che partiamo dal minuto 1 e abbiamo bisogno di 10 minuti per raggiungere il livello massimo di concentrazione, dopodiché questa concentrazione rimane a un buon livello per circa una ventina di minuti e quindi arriviamo ai 40’ di cui parlavamo prima, poi la concentrazione comincia a calare. Se la nostra pausa è al massimo di cinque minuti, non perdiamo quel livello di soglia dell'attenzione che abbiamo guadagnato nei primi dieci minuti, di conseguenza riusciamo a staccare a sufficienza in quei cinque minuti, ma se diventano di più allora faremo fatica a ricominciare. Quindi il ritmo è questo: 25 - 5 - 25 - 5 e ogni quattro pomodori almeno 15-20 minuti di pausa. Mi raccomando le pause brevi sono proprio pause, mentre delle pause lunghe faremo sì una pausa ma magari possiamo permetterci di rivedere laurasilviabardi.it
la nostra organizzazione o inserire la gestione delle urgenze che vedremo tra poco. • Un Pomodoro dura 25 minuti piu 5 minuti di pausa (§2.1).* 7 • Ogni 4 Pomodori si fa una pausa di 15-30 minuti (§2.1.2). • Il Pomodoro è indivisibilè. Non èsistono i quarti o i mèzzi Pomodori (§2.1). * Il simbolo § è il riferimento ai paragrafi del testo originale Un’altra delle regole importanti da tenere a mente è che il pomodoro è indivisibile, ovvero non ci sono quarti di pomodoro o decimi di pomodoro o un pomodoro e mezzo: il pomodoro è 25 minuti più i 5 di pausa. STOP. E allora cosa succede andando avanti? La casistica si amplia, bisognerà imparare “quanti pomodori ci metto a fare questo lavoro” e quindi a stimare in unità di tempo-pomodoro… che cosa succede se finisco prima o se il tempo non mi basta o se mi chiamano e lascio a metà il lavoro… Bene vediamo qualcuna di queste situazioni. Una delle regole fondamentali è che quando il pomodoro è iniziato, deve squillare. Questo vuol dire che dobbiamo arrivare alla fine dei 25 minuti e non importa se siamo a metà dell'attività o se l'attività è già a buon punto prima del termine dei 25 minuti. Se ho un’interruzione a metà di un pomodoro e questa interruzione è così importante e così impattante da interrompere definitivamente il pomodoro, questo pomodoro non è mai esistito. Un pomodoro interrotto è da considerarsi nullo. Quando ricomincerete quella attività, non comincerà da un quarto di pomodoro, ma dal minuto zero di quel pomodoro. laurasilviabardi.it
Se, invece, siete fortunati e avete finito prima il vostro lavoro, prima che il pomodoro squilli, cosa fate? Rivedete il vostro lavoro, affinandolo fino a che il pomodoro non squilla. Un pomodoro iniziato deve squillare. Questo vi farà guadagnare naturalmente in qualità del lavoro, ma soprattutto vi aiuterà a ricalibrare la stima di quanto ci mettete a fare un lavoro, che sia uno, 8 due, tre, quattro pomodori, non ha importanza, ma il fatto di rispettare la tempistica aiuta la vostra mente a entrare nel meccanismo dei blocchi da 25’ più 5’. • “Un Pomodoro iniziato dèvè squillarè” • Un Pomodoro intèrrotto dèfinitivamèntè – ovvèro sènza “gèstionè” dèll’intèrruzionè (§2.2.2) – è da considèrarsi nullo, mai caricato è non puo èssèrè sègnato con la X (§2.1.1); • Sè un’attivita viènè tèrminata a Pomodoro iniziato, si prosèguè rivèdèndo la stèssa attivita fino allo squillo dèl Pomodoro (§2.1.3). A questo punto di solito, durante la mia attività di formazione, arrivano obiezioni del tipo “Eh, ma come faccio se mi chiamano?”, “Eh, ma come faccio se arriva il capo?”, oppure “Eh, ma come faccio se arriva una e-mail importante?” Allora, rimanendo sempre nel buon senso, la maggior parte delle interruzioni, voi, se volete, siete in grado di gestirle, ne sono certa. Si tratta “solo” di prendere il toro per le corna e decidere che durante il pomodoro non vi farete interrompere per nessun motivo (salvo alluvioni, terremoti o invasioni di cavallette, naturalmente…) Quando siete “sotto pomodoro” il consiglio fondamentale è disattivate le notifiche, quelle del cellulare, quelle delle e-mail, tutte…! Sono certa che non succederà assolutamente niente se per 25 minuti una e-mail aspetta, sempre ammesso che arrivi al primo minuto del vostro pomodoro, oppure un messaggio o qualunque laurasilviabardi.it
altra comunicazione vi arrivi. Diciamo che questo aspetto, nella tecnica del pomodoro, è il più difficile, perché siamo molto abituati ad avere tante conversazioni aperte, tante chat, a rispondere subito alle e-mail, a lasciare che le telefonate e i colleghi ci interrompano, ad andare sulle conversazioni che siano via e-mail o telefoniche o via WhatsApp o altro. A volte spesso in multitasking 9 addirittura tra una conversazione e l’altra. Non so se capita a voi, ma una cosa che vedo abbastanza spesso è questa: cuffie alle orecchie mentre parlo con qualcuno al telefono e nello stesso tempo sto rispondendo a qualcun’altro via WhatsApp o sto scrivendo una e-mail o finendo un lavoro. Questo genere di comportamento quando siete sotto pomodoro lo dovete assolutamente evitare. Si dice che dovete “proteggere il vostro pomodoro”, che in sostanza vuole dire proteggere la qualità del vostro lavoro e del vostro tempo. Questo implica naturalmente che anche chi avete intorno deve sapere che voi, per quei 25 minuti, non ci siete. Fate finta di non essere in ufficio, per esempio, dovete creare una sorta di complicità con i vostri colleghi, loro sanno che gli darete ascolto, ma non immediatamente, quindi informateli. Se c'è bisogno di qualche intervento, che può essere fatto alla fine del lavoro che state svolgendo, ve lo scrivete da qualche parte e riprogrammate l'interruzione. Rispondete con cose del tipo “Sì guarda dammi ancora 10 minuti”, “Tra 5 minuti ti richiamo”, fate delle interruzioni le più rapide possibili. Dopodiché necessariamente - ipotizziamo che vi abbiano telefonato - la vostra mente rimarrà in qualche modo appesa pensando “Devo chiamare il mio collega”, “Mi devo ricordare di chiamarlo”. Ecco, i pensieri ricorrenti fanno parte delle interruzioni chiamate interne, cioè è la nostra mente che ci interrompe dicendoci delle cose, ricordandocene altre. Anche questo è da evitare, perché anche queste sono interruzioni. Quindi che fare? Semplicemente scrivetevelo. Così facendo, autorizzate la vostra mente a scaricarsi sapendo che quella cosa non verrà dimenticata e siete di nuovo liberi di concentrarvi sul vostro pomodoro. Mi raccomando, quando prendete un impegno con un collega o un cliente, poi dovete mantenerlo, perché diversamente l'equilibrio si spezza e le persone, anziché imparare ad evitare di interrompervi, continueranno a farlo pensando che non li richiamerete o non risponderete alle loro e-mail. laurasilviabardi.it
A volte in azienda o in open space creo delle sorte di giochi per cui un team inizia il pomodoro sincronizzando la partenza dei timer (fa molto mission impossibile e diventa ludico oltre che utile!), oppure facciamo dei cartelli colorati da attaccare ai monitor dei pc con su scritto “torno alle 12.00!” e il collega è dietro lo schermo che va giù a lavorare di pomodoro fino alle 12 e tutti lo sanno… trovare i vostri 10 trucchi, fate in modo che il vostro tempo valga almeno tanto quanto quello degli altri. “Protèggèrè il Pomodoro” (§2.2.3). Informarè èfficacèmèntè, nègoziarè vèlocèmèntè la riprogrammazionè dèll’intèrruzionè, richiamarè nèl tèmpo promèsso chi ci ha intèrrotto. Bene. Una volta sfangate le distrazioni, dovete iniziare a stimare in pomodori. Che significa? Fate un'ipotesi come “Ma sì, più o meno questo lavoro ci vuole una mezz'oretta, va bene un pomodoro”, “Questa, invece, è parecchio più lunga, eh non lo so, forse ci va un'ora o un'ora e mezza...” Quando siete indecisi, state alti piuttosto che bassi, quindi ad esempio tre pomodori se prevedete un'ora e un quarto. State larghi, poi imparerete a stimare sempre meglio gli slot di tempo da 25’+5’. Se avete delle attività macro da 4, 5, 6, 7 pomodori di stima vuol dire che sono delle attività ad alto livello, sono delle attività rilevanti e di conseguenza dovrete spezzettarle in task più brevi, in compiti più piccoli e gestibili, in modo tale da poter dividere la vostra macro-attività in sequenze di 2, 3 pomodori o 4 al massimo. Questo perché quando entrate nell'ottica dei pomodori, quattro pomodori sono già la bellezza di 2 ore, più la pausa ovviamente, quindi diventa un lavoro troppo lungo e troppo continuativo. Il pomodoro stanca da morire perché ci fa lavorare a flusso continuo. Ci sono persone che sono in grado di mantenere la loro concentrazione anche decisamente più a lungo di mezz'ora o quaranta minuti. Dipende dal tipo di attività, oltre che dal tipo di predisposizione laurasilviabardi.it
mentale. È tipico, per esempio, di chi fa programmazione, di chi lavora con i computer, di chi fa presentazioni o produce software, perché si entra in una sorta di tunnel, credo che sia un po' un'esperienza comune quando si lavora al computer, si perde un pochino il concetto del tempo. Per cui ci sono persone che sono in grado di lavorare o di studiare anche molto a lungo. Il problema qual è? 11 Se voi lavorate 3-4 ore continuativamente, senza alzarvi e magari non ve ne accorgete neanche, sì ok magari riuscite a produrre tantissimo, ma create un debito di energia tale per cui poi per il resto del vostro tempo la capacità produttiva e la concentrazione crollano. Quindi, se siete in questa categoria di “long players”, cercate di riabituare la vostra mente ad avere dei cicli che sono più consoni a quella che è la nostra struttura mentale. Quindi: le macro-attività le suddividete in attività più piccole. Se ci sono attività più brevi di un pomodoro le aggregate (ad esempio rispondo a una e-mail, chiedo al collega cosa volesse poco fa…) in modo tale che la vostra copertura sia comunque un pomodoro di 25 minuti. Questo è un esempio di tabella di pianificazione. Troverete al termine di questo ebook una tabella che potete usare per sperimentare e tenere sotto mano le regole base. laurasilviabardi.it
Come vedete ci sono tre settori: 1. Attività da realizzare oggi. 2. Attività urgenti e non pianificate 3. Magazzino delle attività. 12 Allora, diciamo che questa mattina ho deciso di lavorare con il pomodoro - vi consiglio di evitare di pianificare un'intera giornata in pomodoro, perché è davvero stancante, il livello di energie che assorbe è molto alto, è meglio cominciare con poche attività durante la giornata che decidete di pianificare col pomodoro. Per cui, prendete un pezzo di carta e vi scrivete attività 1, attività 2, eccetera e di fianco fate dei pallini che simulino i pomodori. Per esempio, l'attività 1 in questa dura un pomodoro e l'attività 2 ne necessita due e così via. Questo, vi aiuta a focalizzare bene quanto tempo ci metterete a fare queste attività e quanto state caricando la vostra giornata, perché una volta che l'avete scritto diventa decisamente più visibile. Inoltre vi aiuta a stabilire delle priorità, mettendo naturalmente all'inizio le attività che sono più importanti o più urgenti. A mano a mano che lavorate e finiscono i pomodori li spuntate e cancellate le attività portate a termine. Le altre due sezioni della tabella vi aiutano a gestire le interruzioni di cui parlavamo prima. Capiterà anche avendo le migliori intenzioni, di essere “sotto pomodoro” e vi arriva tra capo e collo qualche cosa che necessariamente vi interrompe il lavoro, perché è urgente e non è pianificata e allora la piazzate lì, alla voce “urgenti e non pianificate”, possibilmente anche questa stimata. È proprio un'attitudine mentale quella che vi chiedo di acquisire. Il fatto di legittimare l’imprevisto, vi permette alla fine della giornata di capire nel complesso com'è andato il vostro flusso di lavoro con i pomodori, “c'è un motivo se non sono arrivato all'attività 3, perché l’urgente non pianificata 1 mi ha interrotto e mi ha fatto lavorare per altre due ore”, ad esempio... Nel magazzino delle attività ci mettete tutto quello che dovete scaricare dalla vostra testa. Non è l'interruzione da gestire nell'immediato, ma sono tutte quelle interruzioni, interne ed esterne, che continuano a girare nella vostra mente. laurasilviabardi.it
Quindi facciamo finta che mentre sto lavorando mi vieni in mente che “Ah, già stasera devo andare a comprare il latte”, lo scrivete, oppure vi arriva la telefonata che potete gestire anche tra mezz'ora o oggi pomeriggio, la segnate lì. Tutto quello che a voi viene in mente da fare e che gli altri portano a voi come interruzione esterna, come la e-mail, il messaggio, il collega che arriva, scrivete 13 tutto all'interno di questo magazzino delle attività. E’ chiaro che dovete avere il tempo di gestire il magazzino delle attività, ed è uno dei motivi per cui vi dico di evitate di pianificare l'intera giornata sui pomodori, perché da qualche parte in questa giornata dovrete avere un’attività che dice “Guardare il magazzino delle attività”, in modo tale che non vadano nel dimenticatoio, ma siano gestite con un ritmo che decidete voi e non nel bel mezzo di un lavoro di concentrazione. Come vedete, Cirillo, da una base molto semplice, ha creato un sistema articolato in grado di prevedere le problematiche più comuni e gestire le difficoltà di ogni giorno. È semplice nel meccanismo, ma tende a risolvere a tutta una serie di intoppi, quali la nostra capacità di stima, che a mano a mano diventa sempre migliore, le interruzioni che noi tendiamo magari a gestire nell'immediato anziché assegnare loro delle priorità, tutte quelle interruzioni e distrazioni della vita di tutti i giorni. Il rendimento “sotto pomodoro” arriva anche a un buon 300% di quello normale, è stato testato e dimostrato in centinaia di differenti ambiti di studio e di lavoro, quindi è una tecnica molto preziosa che può aiutare chiunque a fare molte più cose in meno tempo e soprattutto con una qualità migliore e un livello di stress molto inferiore. All'inizio ci vuole pazienza perché non siamo abituati a misurarci, a sistemare le attività all'interno di slot di tempo, a rispettare una cadenza dettata da uno strumento esterno. Se avete un timer fisico, questo ticchetterà e all'inizio, magari vi darà un po' fastidio, in realtà piano piano vi accompagnerà e per molti so che diventa poi rassicurante. Se siete in una situazione in cui non potete usare un timer fisico, perché magari disturba qualcun altro, sappiate che ci sono delle app laurasilviabardi.it
per il cellulare e per il computer che possono fare la stessa funzione del timer da cucina. Si deve creare un'abitudine e i risultati si ottengono, come si suole dire, pomodoro dopo pomodoro. All'inizio forse dovrete mettere a punto il meccanismo, forse non 14 stimerete con precisione, o non sarete capaci di utilizzare il magazzino delle attività e le urgenti non pianificate, ma non ha importanza, lasciate scorrere, fate andare e prendete nota di tutto quello che è cambiato, di quello che non avete stimato bene, sovrastimato, sottostimato e questo vi permetterà di acquisire la capacità per riuscire a farlo meglio la prossima volta. Una delle massime nel libro della tecnica del pomodoro è “il prossimo pomodoro andrà meglio” - state sereni, rispettate lo schema e fatela andare. laurasilviabardi.it
Consigli pratici da chi utilizza la tecnica del pomodoro sistematicamente. • Cominciate col facile, cominciate senza riempire tutta la giornata di pomodori, ma magari all'inizio prevedete solo una o due attività in una giornata. 15 • Abituatevi ad avere un pezzo di carta accanto a voi – in questo caso analogico è meglio- questo vi permette di ricordarvi di scrivere tutte le attività che non vengono gestite, le urgenze, di scrivere tutto quello che vi passa per la testa che vi sta interrompendo. Qui al fondo ne avete un modellino. • Datevi e date delle regole • Rendete complici i vostri colleghi. Spiegateglielo. All'inizio, di solito i colleghi guardano un po' strano, ma quando capiranno come state lavorando, vedrete che il sistema si autoregolerà. Il fatto di avere un pomodoro visibile a tutti sulla scrivania aiuterà anche i vostri colleghi ad evitare di interrompervi, perché guarderanno il timer e prenderanno nota del tempo senza interrompervi neanche più. Si crea un meccanismo virtuoso e vi assicuro che nella mia esperienza questo meccanismo virtuoso diventa spesso contagioso all'interno dell'ambiente di lavoro e la tecnica del pomodoro si diffonde, come anche il rispetto per il tempo e il lavoro degli altri. Bene, riepiloghiamo cosa vi serve per un buon rendimento col pomodoro. 1. Un timer o un’app Pomodoro, fate voi 2. Un foglio per stimare in pomodori la vostra to do list di oggi 3. Un foglio – o anche lo stesso di prima - per segnare le attività urgenti e non pianificate e tutte le interruzioni che arrivano 4. Rispettare lo schema temporale in maniera rigida 5. Giocarci e scherzarci su con voi stessi e con i colleghi laurasilviabardi.it
Vi auguro di utilizzare a lungo e con gioia questa tecnica semplice ed efficace. Se volete leggere il libro di Francesco Cirillo si intitola “La tecnica del pomodoro” ed è edito da tre60. 16 Io sono Laura Silvia Bardi, sono Trainer e Coach professionista da molti anni e sono felice di aver trascorso questo tempo con voi. Se volete saperne di più sulle tecniche di Time Management mi trovate su LinkedIn, su Instagram e sul sito laurasilviabardi.it Namastè. Laura laurasilviabardi.it
TECNICA DEL POMODORO – VADEMECUM • Un Pomodoro dura 25 minuti più 5 minuti di pausa (§2.1). • Ogni 4 Pomodori si fa una pausa di 15-30 minuti (§2.1.2). • Il Pomodoro è indivisibile. Non esistono i quarti o i mezzi Pomodori (§2.1). • “Un Pomodoro iniziato deve squillare”: • Un Pomodoro interrotto definitivamente – ovvero senza “gestione” 17 dell’interruzione (§2.2.2) – è da considerarsi nullo, mai caricato e non può essere segnato con la X (§2.1.1); • Se un’attività viene terminata a Pomodoro iniziato, si prosegue rivedendo la stessa attività fino allo squillo del Pomodoro (§2.1.3). • “Proteggere il Pomodoro” (§2.2.3). Informare efficacemente, negoziare velocemente la riprogrammazione dell’interruzione, richiamare nel tempo promesso chi ci ha interrotto. • “Se dura più di 5-7 Pomodori, spezzala” (§2.3, §3.11, §4.2). Attività complesse vanno spezzate in più attività. • “Se dura meno di 1 Pomodoro, aggregala” (§2.3, §4.2). Attività semplici vanno aggregate. • I risultati si ottengono “Pomodoro dopo Pomodoro” (§3.8). • “Il Prossimo Pomodoro andrà meglio” (§3.9). ATTIVITA’ DA REALIZZARE OGGI URGENTI E NON PIANIFICATE MAGAZZINO DELLE ATTIVITA’ laurasilviabardi.it
Puoi anche leggere