A tutta videochat - Avvocato Antonella Oliva
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A tutta videochat L’emergenza sanitaria non è arrivata in modo del tutto improvviso, l’abbiamo sentita sussurrare, poi parlare lontano, poi ha iniziato ad avvicinarsi a falcate ampie ma silenziose; e così quando la sua voce ha iniziato a suonare a meno di un metro da noi, molta parte del Paese è rimasta stupita. E ci siamo trovati impreparati su molti aspetti e fronti. Abbiamo iniziato a tenerci lontani ma stiamo scoprendo che è importante supplire alle distanze fisiche con i vari strumenti offerti della tecnologia. Le Videochiamate e le video chat sono uno strumento estremamente prezioso per tenere riunioni rimanendo a distanza ma al tempo stesso consentendo di incontrarsi e discutere insieme delle scelte e decisioni da prendere. Insomma il bello è che si può continuare a lavorare. Questo momento che stiamo vivendo ci può far cogliere l’occasione di adottare finalmente in modo professionale strumenti di cui abbiamo consapevolezza da molti anni (e del resto sono nella nostra quotidianità da decenni) e che sinora erano stati solo facoltativi o per alcuni di noi sconosciuti. Ma attenzione, questa occasione è buona per impadronirci degli strumenti, non per sceglierli passivamente! Li dobbiamo scegliere nella consapevolezza di quali opportunità ci offrono e quali sono le cautele che dovremo adottare e quali i rischi da evitare: sta a noi usare e scegliere la tecnologia adatta alle nostre esigenze, tenendo conto della protezione che dobbiamo a noi stessi e agli altri.1 Nelle righe che seguono, cercheremo di illustrare: 1) come funziona un programma per effettuare video chiamate (o videochat), 2) quali sono gli aspetti da tenere in considerazione per sceglierlo, ed infine verrà offerta una breve valutazione sulle informative collegate a questi programmi. 1Agli albori dell’informatica e per molti anni abbiamo chiamato “virus” le minacce informatiche perché queste si propagavano sfruttando anche utenti inconsapevoli (anzi, spesso corretti e generosi) che volevano condividere informazioni e file. Questo ci invita appunto a comportamenti attenti e consapevoli, perché gli imprevisti e le conseguenze indesiderate sono una conseguenza inevitabile dell’agire, non essendo proponibile l’inazione, dobbiamo acquisire consapevolezza e tenere comportamenti accorti.
Indice Videochat e videochiamata come scegliere il programma adatto? ................................................. 3 Sicurezza .......................................................................................................................................... 3 Procedura di registrazione ................................................................................................................ 3 Tracciabilità dei dati ......................................................................................................................... 4 Videochiamata: trattamento dei dati personali, ruoli e attori del trattamento ............................. 4 Le informative: come si legge una informativa................................................................................. 4 Il titolare del trattamento .................................................................................................................. 5 Chiarezza .......................................................................................................................................... 5 Terminologia ............................................................................................................................... 5 Leggibilità ................................................................................................................................... 6 Completezza ..................................................................................................................................... 6 Aspetti trattati.............................................................................................................................. 6 Diritti illustrati ............................................................................................................................ 6 Verificabilità..................................................................................................................................... 6 Coerenza interna ......................................................................................................................... 6 Riferimenti normativi corretti ..................................................................................................... 6 Riscontro su azioni delle Autorità indipendenti .......................................................................... 7 Specificità ......................................................................................................................................... 7 Due programmi consigliabili e due informative decenti ........... Errore. Il segnalibro non è definito. Pagina 2 di 8
Videochat e videochiamata2 come scegliere il programma adatto? Valutando il programma da scegliere per lavorare con colleghi e clienti a distanza in chiamate video, dovremo fare una valutazione complessa che tiene conto di molti elementi variabili; per questo motivo non esiste sempre il programma perfetto ed è possibile che, situazione per situazione, potremo usarne di differenti, perché, appunto, differenti situazioni consigliano differenti programmi. I criteri di scelta del programma adatto scendo noi devono basarsi su: • sicurezza del trattamento e dei dati utilizzati; • facilità di registrazione e sicurezza della procedura di registrazione; • tracciabilità dei dati utilizzati; • qualità dell’informativa per il trattamento dei dati. Tratteremo di seguito i primi tre aspetti mentre dedicheremo un paragrafo più approfondito al tema dell’informativa: infatti mentre siamo utenti informati dell’informatica con competenze giuridiche, siamo professionisti specializzati proprio sulle norme del trattamento dei dati e quindi è proprio questa la chiave caratteristica che suggeriamo per la valutazione dei programmi. Sicurezza Ovviamente un programma che viaggia sulla rete e che interconnette più dispositivi deve essere sicuro, sappiamo benissimo che la parola indica un aspetto relativo e non assoluto: programma sicuro non vuol dire al riparo da rischi, non vuol dire che le minacce sono tutte inefficaci, esattamente come una vettura sicura non è una vettura che non avrà mai incidenti. Dobbiamo pretendere che il programma che scegliamo preveda una cifratura della comunicazione end-to-end, ma dobbiamo anche ricordare che se questo protegge dall’intercettazione la comunicazione, non ci protegge dall’ipotesi che il dispositivo (sorgente o destinatario) sia intercettato! Dobbiamo controllare anche quale sia il sistema di cifratura prescelto e controllare che sia considerato sufficientemente robusto, dobbiamo verificare che tipo di protezione è assicurata ai metadati che non possono essere cifrati (le identità di chi effettua la videochiamata, la loro localizzazione et cetera). Procedura di registrazione Per potere usare un programma dobbiamo registrarci. La procedura di registrazione deve essere semplice e snella, ma al tempo stesso deve essere sicura. Non possiamo accettare la macchinosità che viene richiesta dai certificatori per rilasciare una firma digitale, ma al tempo stesso non possiamo tollerare che l’invio delle credenziali avvenga su moduli non in SSL o che chi ci offre l’account sia a conoscenza della nostra parola chiave. Sarebbe anche bene controllare come possiamo recuperare le credenziali e come possiamo, nel tempo, cambiarle. 2I due termini saranno indicati come sinonimi pur esistendo, in teoria, delle sottili distinzioni: in un caso è una chiamata accostata alla possibilità di chattare e nell’altro è semplicemente la possibilità di chiamare, oggi quasi sempre tramite il protocollo VoIP e quindi tramite il web. Pagina 3 di 8
Tracciabilità dei dati Dobbiamo proteggere noi stessi e i nostri contatti dalla pervasività di certi fornitori. In modo amabile e dolce, alcuni fornitori vogliono sapere tutto di noi e tutto dei nostri contatti, vogliono (o pretendono di farlo) condividere la nostra rubrica indirizzi in modo da archiviare informazioni utili.3 In altri casi se il servizio che ci viene offerto è collegato ad altri, dobbiamo accettare che il fornitore compili su di noi un profilo assai dettagliato e questo ci espone a concedere spazio al nostro fornitore.4 Videochiamata: trattamento dei dati personali, ruoli e attori del trattamento Dal momento in cui due persone effettuano una videochiamata tramite il web siamo in presenza di una operazione di trattamento di dati personali, che coinvolge più attori secondo ruoli differenti. Abbiamo almeno5 due interessati che sono gli utenti della chiamata, e poi abbiamo una messe di responsabili del trattamento che offrono connettività: con due utenti ci sono almeno due ISP che rendono possibile la chiamata ma che non sono quelli che la operano. Ad operare la chiamata c’è un’altro soggetto (o più soggetti in concerto tra loro) che ha creato e sviluppato il programma in uso tra i due soggetti. Questi soggetti sono, per moltissimi aspetti, contitolari o titolari del trattamento, 6 perché hanno configurato il sistema e hanno la responsabilità di mantenerlo in buon funzionamento, questo però non esclude che, in alcuni casi, in una videochiamata effettuata per lavoro, uno dei due utenti, debba fornire una informativa al proprio utente, cliente, paziente: è il caso in cui liberi professionisti raccolgano informazioni dal cliente per svolgere il servizio incaricato, ad esempio. In quel caso l’informativa normale dovrà essere integrata degli elementi relativi a questo ambito di comunicazione differente e si dovranno menzionare i responsabili e i terzi titolari. Le informative: come si legge una informativa Uno dei quattro criteri che secondo noi devono guidare nella scelta (già lo abbiamo detto sopra) è quello di verificare la qualità dell’informativa offerta. Raramente le informative vengono lette, e purtroppo raramente vengono scritte per essere lette, sebbene nella nostra vita professionale abbiamo fatto di tutto per rendere semplici, accattivanti e pieni di informazioni veloci ed utili, i testi delle nostre informative, temiamo che raramente siano state lette. Alcuni di questi testi fanno bella mostra di sé in luoghi aperti al pubblico e distrattamente sono stati visti e letti da migliaia e migliaia di persone, ma, temo, ben di rado sono stati letti veramente. 3 Controllate il vostro numero di telefono in questo DB: sync.me e chiedetevi come sia stato possibile (se ci siete) finirvi dentro. Non è improbabile che uno dei vostri contatti vi abbia venduto (inconsapevolmente) in cambio di un servizio gratuito. Ma il servizio non era gratuito! Semplicemente il suo prezzo non era espresso in denaro! 4 Bisogna sempre ricordare che siamo nella condizione dialettica con i nostri fornitori che Hegel descrive nel rapporto servo-padrone. Più informazioni e più spazio concediamo al nostro fornitore e più si ridurrà la nostra autonomia contrattuale e più rischia di ridursi il nostro potere negoziale. 5 Ormai è abbastanza normale che i software consentano videochiamate tra più persone: quello che anni fa era esclusiva di Skype Premium (a pagamento) e iChat per gli utenti Mac, è oggi disponibile tra più e differenti piattaforme, grazie a più di un software. 6 Il titolare del trattamento è l’ente che effettua la raccolta dei dati e sovrintende alle operazioni di trattamento anche curando gli aspetti di sicurezza con l’ausilio di propri addetti e di uno o più responsabili. Pagina 4 di 8
Eppure, l’informativa è la croce e la delizia della consulenza nell’ambito della protezione dei dati personali; è la stella che brilla (o che dovrebbe brillare) su ogni operazione di trattamento ed è la spia che dovrebbe farci decidere se procedere alle operazioni di trattamento. È la stella polare che definisce gli obblighi di trasparenza ed è quell’obbligo che tutti, anche i più disinvolti ignoranti delle norme, conosce. Tutti sanno che “l’informativa” serve, quasi tutti la vogliono, e quasi tutti pretendono da un consulente che ne produca una così come Harry Houdini farebbe sbucare dal nulla una bianca colomba. Molti non comprendono mai veramente appieno che l’informativa non è un documento universale valido per ogni occasione, ma che ogni informativa che viene scritta viene scritta partendo da… Un foglio bianco. Nelle righe che seguono cerchiamo di indicare cosa si deve controllare e leggere di una informativa che riguardi un programma di videochat. Il titolare del trattamento In tutte le informative dovrebbe essere un punto cruciale e fondamentale, chi scrive ha sempre pensato che debba essere il primo punto da evidenziare e così ha fatto anche quando il vecchio testo dell’art. 13 del d.lg.196/2003 non metteva il titolare del trattamento al primo posto. Del resto, quando scarichiamo un programma e ci apprestiamo ad usarlo, il titolare del trattamento è anche il nostro contraente: non è corretto stipulare un contratto e sottoscrivere una licenza per l’uso di un programma informatico senza sapere chi è il nostro licenziante! Stabilito chi è il titolare è opportuno anche riflettere su come deve essere il titolare ideale e cosa non vogliamo che sia un titolare del trattamento a cui con fiducia consegnamo un trattamento così delicato come una conversazione professionale con un cliente. Non vogliamo che sia una società con sede in un Paese dove non esistono tutele per la protezione dei dati personali, sotto questo punto di vista vanno bene moltissimi Paesi ma non è augurabile che il titolare del trattamento abbia sede in Cina.7 Chiarezza Una informativa deve essere chiara! Non deve essere un documento leggibile solo da iniziati, e il linguaggio giuridico, per quanto necessario in alcuni casi, deve essere usato senza a ricorrere a perifrasi che creano la distanza tra il redattore e il lettore che molto è amata nei testi normativi più enfatici (e vetusti). Terminologia I termini - come precisato sopra - però devono essere tecnicamente inappuntabili: non si può usare l’espressione informazioni personali al posto di dati personali, gli uni non sono gli altri nell’uso tecnico.8 7 La Cina oltre a non avere alcuna norma a protezione dei dati personali (come potrebbe mai) ha inserito di recente una clausola nella propria legislazione, che obbliga le società che forniscono servizi informatici, a concedere pieno accesso ai dati trattati al governo che potrà agire a tutela degli interessi nazionali. 8 I dati personali sono le informazioni riferibili ad un interessato individuabile, mentre le informazioni personali sono quelle informazioni che, seppure riferibili astrattamente ad un interessato, non consentono più alcuna individuazione. Pagina 5 di 8
Leggibilità Non può essere un testo troppo prolisso. Se una informativa è più lunga di una pagina dattiloscritta non c’è stato lo sforzo di scriverla bene, o, peggio, è stata scritta per perdere tempo e nascondere informazioni cruciali. Completezza L’art. 13 del RGPD (o GPDR se amata la versione anglofona del Regolamento) dice chiaramente cosa si deve dire e cosa non si può non dire (sono, in lina di massima, dodici cose che devono essere dette). Non è ammissibile censurare uno di questi temi. Aspetti trattati Oltre che indicare il titolare (o il suo rappresentante nell’UE) si devono indicare i dati personali trattati, le finalità di trattamento, le modalità, qualora il titolare procederà ad operazioni per legittimo interesse, quale è la base giuridica del trattamento, devono essere indicati eventuali trasferimenti fuori dall’UE (cosa molto frequente nel caso di specie), e per quanto tempo i dati saranno conservati o indicando un termine o una logica che comporta la conservazione degli stessi.9 Diritti illustrati Dovranno poi essere anche indicati i diritti: come esercitare il diritto alla portabilità, come esercitare eventualmente il diritto all’accesso ai propri dati personali e quali diritti tra il diritto di oblio e opposizione possono essere esercitati. Verificabilità Il testo è vero? Il testo è correttamente scritto? Come possiamo controllarlo? Per quanto dipendiamo largamente dalla fiducia che accordiamo al nostro fornitore (ma non è un male, qualsiasi contratto o rapporto contrattuale prevede una dose di fiducia accordata all’altro contraente), possiamo anche fare alcune verifiche. Coerenza interna In una buona informativa tutto dovrebbe tornare: se si parla di un titolare che ha sede fuori dell’UE dovremo trovare anche l’indicazione di quale rappresentante è stato nominato nell’UE, o, nel caso di aziende con sede negli USA, del fatto che la società ha sottoscritto l’accordo Privacy Shield. Se la finalità di trattamento è solo quella di fornire il servizio, non devono essere raccolti dati non pertinenti che al servizio (è un errore che fanno molti perché nascondono di avere fini differenti…). Riferimenti normativi corretti Il RGPD non deve essere richiamato letteralmente, tuttavia, se i riferimenti normativi vengono fatti, che siano corretti: non si deve citare che l’art. 13 del RGPD per l’informativa. E non si deve citare una norma non cogente per i cittadini dell’UE (ma è molto comune citare la legge sulla protezione dei dati personali vigente in California). 9Ed è tautologicamente inaccettabile dire che i dati saranno conservati sino a quando la loro conservazione è necessaria per il trattamento, tuttavia una simile indicazione che non dice niente, è abbastanza adottata nel caso di fornitori di programmi per video chiamate. Pagina 6 di 8
Riscontro su azioni delle Autorità indipendenti Quanto è buona la fama del titolare che ci offre il servizio presso le Autorità Indipendenti d’Europa? Questo è un buon parametro esterno per valutare l’opportunità di affidarsi al servizio. Whatsapp, ad esempio, è stata sanzionata da più autorità indipendenti e, insieme al suo proprietario (Facebook) ha mostrato una notevole indifferenza al rispetto dei diritti degli interessati e dei doveri creati dalle norme. Specificità Se sto scegliendo quel programma, per quanto uniformi siano i suoi servizi non è accettabile che l’informativa copra tutti i servizi che potenzialmente la società offre. Le informative di Twitter (che non offre servizi di Videochat) sono un esempio negativo paradigmatico: così generali da rendere impossibile la comprensione del testo, alla luce del servizio richiesto. Due programmi consigliabili e due informative decenti. Per ogni programma indicato saranno menzionate note relative agli aspetti che sopra abbiamo preso in esame. Skype Da molti anni (maggio 2011) Skype è una società completamente parte del gruppo che la controlla e sviluppa: Microsoft Corporation. Sicurezza Skype sin dagli albori è stato ritenuto un programma estremamente sicuro, al punto che le procure italiane che, in alcuni anni hanno effettuato tentativi di intercettazione delle conversazioni, si sono ridotte a dovere installare programmi che intercettassero non la comunicazione ma il dispositivo chiamante (o ricevente). Ad oggi il livello di sicurezza viene ritenuto molto elevato anche se non è mai stato esaminato da soggetti terzi e anche se è fondato sulla sicurezza dei server impiegati. Skype è inoltre disponibile per molte piattaforme e anche per differenti e molteplici dispositivi, rendendo così facile il suo utilizzo anche per quegli utenti Registrazione Il procedimento di registrazione, è semplice anche per chi non abbia già un account Skype. Si basa semplicemente sulla creazione di un nome utente e di una password passando attraverso una verifica via posta elettronica o, numero di telefono. Dopo alcuni anni l’aggiornamento della password è consentito e avviene con efficienza. Come si vede la registrazione avviene all’interno dei servizi Microsoft, infatti l’indirizzo utilizzato è un sottodominio di live.com che è dominio di proprietà diretta di Microsoft. Tracciabilità Anche leggendo l’informativa, il nome utente e i servizi sono totalmente collegati a Microsoft, se questo può essere un limite vi è anche il vantaggio che Microsoft non ha interesse a monetizzare le informazioni che raccoglie sui propri clienti. Pagina 7 di 8
Informativa Se dovessimo valutare l’informativa di Microsoft per Skype rispetto ai termini normativi e alla sua ideale capacità di informare gli interessati, il nostro giudizio sarebbe non positivo. Tuttavia avendo visto una copiosa galleria di orrori sull’argomento, conserviamo il rigore per i testi che produciamo personalmente per i clienti, e valutiamo con molta elasticità quelli di terzi. Almeno l’informativa indica Microsoft come responsabile (sorvoliamo sulla mancanza assoluta di indicazioni del ruolo di Skype che è pure società esistente) e almeno cita una norma: il California Consumer Privacy Act. Avv. Antonella Oliva Pagina 8 di 8
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