Cento anni sullo schermo - L'Arena di Verona in sette film

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Cento anni sullo schermo - L'Arena di Verona in sette film
martedi 2013 ARENA PROGRAMMA_opuscolo NUOVO 13/06/13 17:10 Pagina 1

               Cento anni sullo schermo
               L’Arena di Verona in sette film
               L’icona assoluta della città scaligera,   Verona, 25 giugno - 6 agosto 2013, ore 21.00
               attraverso la visione di sette film,      Arena Festival Hall
               tra storia, avventura,                    Palazzo della Gran Guardia, Sala Convegni
               commedia e melodramma                     Piazza Bra’

                                                                                       Ministero per i Beni
                                                                                       e le Attività Culturali
                                                                                       Direzione Generale
                                                                                       per il Cinema
Cento anni sullo schermo - L'Arena di Verona in sette film
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       Cento anni sullo schermo
       L’Arena di Verona in sette film
       Verona, 25 giugno - 6 agosto 2013, ore 21.00
       Arena Festival Hall
       Palazzo della Gran Guardia, Sala Convegni - Piazza Bra’

       Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti

      Cento anni sullo schermo

      L’Arena è il cuore pulsante di Verona, centro topografico, artistico e turistico di una città al con-
      tempo antica e moderna, che il mondo ci invidia e accorre a visitare, ogni anno, con rinnovato
      entusiasmo.
      Dai trionfi imperiali agli spettacoli gladiatorii, da Shakespeare alla Stagione lirica, nata proprio
      cento anni fa, l’anfiteatro è stato protagonista di infinite tragedie e amori, veri e rappresentati,
      anche sul grande schermo.
      Fondazione Arena, in occasione del Festival del Centenario, ha voluto festeggiare il primo seco-
      lo dall’approdo dell’Opera nell’anfiteatro con una rassegna di film a ingresso gratuito, tutti gira-
      ti all’ombra degli arcovoli.
      Sessant’anni di storia cittadina scorreranno sullo schermo, impressi sulle pellicole di sette regi-
      sti, dal 1949, anno in cui Verona ospitò le riprese del suo primo kolossal in costume, Fabiola, di
      Alessandro Blasetti, fino al 2011, quando è stata protagonista del classico musical di Bollywood
      Rockstar, di Imtiaz Ali.
      Tra questi due titoli, molto diversi tra loro, si collocano le rare immagini della città in rovina dopo
      i bombardamenti alleati (ne Gli amanti di Verona, del 1948, di André Cayatte), gli spettacolari
      Spartaco (1953) di Riccardo Freda con Massimo Girotti e Barabba di Richard Fleischer (1962)
      prodotto dal grande Dino De Laurentiis e interpretato da un prestante Anthony Quinn circonda-
      to dalle fiere del circo Togni e da migliaia di comparse veronesi.
      C’è spazio anche per le risate, quelle della commedia all’italiana del Merlo Maschio (1972) di
      Paquale Festa Campanile, con Lando Buzzanca orchestrale areniano, prima sponsor delle nudi-
      tà della moglie, la bellissima Laura Antonelli, e poi folle di gelosia fino a perdere la ragione.
      L’ultimo titolo è un gioiello poco frequentato, Gli amanti devono imparare (1962) di Delmer
      Daves, un Vacanze romane scaligero, con l’immancabile gita in Vespa dei turisti americani, i gio-
      vani divi Suzanne Pleshette e Troy Donahue.
      Roma ha visto Anita Ekberg che si bagnava nella fontana di Trevi? Verona, grazie a Cayatte, ha
      portato Anouk Aimée ad immergersi nell’Adige senza veli. Anche quella è stata “dolce vita”.
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                                                            Martedì 25 giugno ore 21.00
                                                            ROCKSTAR
                                                            (India 2011, 159’)
                                                            di Imtiaz Ali

                                                            Martedì 2 luglio ore 21.00
                                                            BARABBA
                                                            (Italia/Usa 1962, 134’)
                                                            di Richard Fleischer

                                                            Martedì 9 luglio ore 21.00
                                                            IL MERLO MASCHIO
                                                            (Italia 1972, 113’)
                                                            di Pasquale Festa Campanile

                                                            Martedì 16 luglio ore 21.00
                                                            GLI AMANTI DI VERONA
                                                            (Les amants de Vérone,
                                                            Francia 1948, 85’)
                                                            di André Cayatte

                                                            Martedì 23 luglio ore 21.00
                                                            SPARTACO
                                                            (Italia/Francia 1953, 106’)
                                                            di Riccardo Freda

                                                            Martedì 30 luglio ore 21.00
                                                            GLI AMANTI DEVONO IMPARARE
                                                            (Rome Adventure, Usa 1962, 118’)
                                                            di Delmer Daves

                                                            Martedì 6 agosto ore 21.00
                                                            FABIOLA
                                                            (Italia 1949, 164’)
                                                            di Alessandro Blasetti
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      Martedì
     25 giugno
     ore 21.00
                             ROCKSTAR
                             (India 2011, 159’)

                             Regia e sceneggiatura: Imtiaz Ali, musica: Allah-Rakha Rahman,
                             fotografia: Anil Mehta, montaggio: Aarti Bajaj
                             interpreti: Ranbir Kapoor, Nargis Fakhri, Shammi Kapoor, Shikha Jain.

     «La famosa rockstar indiana Jordan (Ranbir Ka-        portante famiglia di attori indù. Imtiaz Ali, già
     poor) si esibisce davanti a un’immensa folla          regista di grandi successi di critica e botteghino
     nell’Arena di Verona. Eppure, non troppo tempo        in patria (L’amore arriva in treno, Love Aaj Kal)
     prima, era solo Janardhan Jakhar, un impacciato       si conferma così, al suo quarto lungometraggio,
     studente aspirante musicista che veniva ridico-       come uno dei più promettenti autori di questa
     lizzato da tutti. Finché non si è messo in testa di   affascinante cinematografia, per noi occidenta-
     conquistare Heer Kaul (Nargis Fakhri), la ragaz-      li ancora in gran parte da scoprire.»
     za più sexy dell’università, perché venendo ri-                          Paolo Sorrenti, Carnet Verona
     fiutato avrebbe provato dolore, indispensabile
     – così gli avevano detto – per creare vera musi-
     ca! Nonostante lei sia già promessa a un altro
     uomo, nascerà tra i due un’amicizia inaspetta-
     ta… Bollywood (fusione di Bombay-Hollywood)
     è la potente industria cinematografica indiana
     caratterizzata da musica, canzoni, danza e sce-
     nari esotici (per il pubblico indiano). Da qui l’a-
     bitudine a girare alcune scene in Europa: in
     questo caso Praga e Verona, di cui si ammirano
     piazza Bra e l’Arena, Castelvecchio, Sottoriva e
     Castel San Pietro. Rockstar può vantare delle
     musiche meravigliose, diverse dal normale stile
     bollywoodiano, nonché la migliore interpreta-
     zione di Ranbir Kapoor, membro della più im-
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       Martedì
       2 luglio
      ore 21.00
                             BARABBA
                             (Italia/Usa 1962, 134’)

                             Regia: Richard Fleischer, sceneggiatura: Christopher Fry, Diego Fabbri,
                             dal romanzo omonimo di Pär Lagerkvist, musica: Mario Nascimbene,
                             interpreti: Anthony Quinn, Silvana Mangano, Vittorio Gassman.

     «Messo in libertà da Ponzio Pilato, Barabba           «[...] Tratto dall’opera letteraria di un Premio
     (Quinn) riprende la sua vita violenta. Fino all’in-   Nobel, Pär Lagerkvist, con un altro Nobel, Sal-
     contro con l’apostolo Pietro (Andrews). Dal           vatore Quasimodo, che ne scrisse i dialoghi ita-
     romanzo omonimo del premio Nobel Pär                  liani, si avvale di una folla di attori americani e
     Lagerkvist (sceneggiato da Christopher Fry e          italiani di bel nome. Curiosità del doppiaggio:
     Diego Fabbri a partire da un adattamento di Ivo       Anthony Quinn ha la voce di Arnoldo Foà che vi
     Perilli e Giuseppe Berto), la non disprezzabile       recita il ruolo di Giuseppe di Arimatea con una
     risposta del produttore De Laurentiis ai kolos-       voce non sua. L’Arena di Verona, trasformata in
     sal hollywoodiani: il gigantismo è utilizzato al      circo romano, dotata di una sopraelevata per i
     meglio da Fleischer per sottolineare le contrap-      giochi dei gladiatori, occupa nel racconto un
     posizioni simboliche che attraversano l’esisten-      ruolo molto importante. Gli animali furono for-
     za di Barabba – la luce e le tenebre, la morte e      niti dal Circo Togni. Le riprese veronesi furono
     la resurrezione – e che danno al film un autenti-     effettuate nelle prime settimane dell’aprile 1961
     co spirito religioso, praticamente unico in           e coinvolsero migliaia di comparse veronesi.»
     superproduzioni di questo tipo. Ai dialoghi ita-                                      Verona e il cinema
     liani collaborò Salvatore Quasimodo. Paola               a cura di Giancarlo Beltrame e Paolo Romano
     Pitagora è Maria Maddalena.»
                                    Il Mereghetti 2011
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       Martedì
       9 luglio
      ore 21.00
                            IL MERLO MASCHIO
                            (Italia 1972, 113’)

                            Regia: Pasquale Festa Campanile, sceneggiatura: Pasquale Festa Campanile,
                            dal racconto Il complesso di Loth di Luciano Bianciardi, musica: Riz Ortolani,
                            interpreti: Lando Buzzanca, Laura Antonelli, Lino Toffolo.

     «Violoncellista di fila di Verona (Buzzanca) fru-    «[...] È l’Arena di Verona la vera protagonista di
     strato, si fa invidiare per le rotonde forme della   questa commedia ricca di pruderie e tutta gio-
     bella moglie innamorata (Antonelli) finché la        cata, esterni ed interni, nella città scaligera.
     esibisce nuda davanti a 20000 spettatori dell’A-     Prove d’orchestra, con un Lino Toffolo in un az-
     rena durante l’Aida. Finisce in manicomio. Dal       zeccato ruolo solo apparentemente di spalla, e
     poco noto romanzo Il complesso di Loth di Lu-        frammenti di spettacoli lirici ne fanno un set
     ciano Bianciardi una delle più pimpanti e aguz-      animato di infinite sottolineature psicologiche.
     ze commedie di Festa Campanile che, con un           Le riprese veronesi furono effettuate tra la fine
     crescendo paradossale, è un iperbolico apolo-        di giugno e i primi di luglio 1971 sull’Adige, in
     go sulla crisi d’identità con un Buzzanca in for-    piazza dei Signori, in piazza delle Erbe (dove
     ma e con una fulgida Antonelli al culmine della      era stata collocata l’abitazione della coppia) e
     sua sensualità dalle segrete reticenze. Leo Pe-      naturalmente in Arena. Un flash-back fu girato
     stelli, sorvegliato critico di “La Stampa”, scris-   a Fumane, nelle cantine dell’azienda vinicola
     se: “Attrice da tenere sott’occhio, e possibil-      Allegrini.»
     mente sottomano”. Uno dei film italiani più                                          Verona e il cinema
     esportati dell’epoca.»                                  a cura di Giancarlo Beltrame e Paolo Romano
                                      Il Morandini 2013
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       Martedì
      16 luglio
      ore 21.00
                             GLI AMANTI DI VERONA
                             (Les amants de Vérone, Francia 1948, 85’)

                             Regia: André Cayatte, sceneggiatura: André Cayatte, Jacques Prévert
                             da Romeo e Giullietta di William Shakespeare, fotografia: Henri Alekan,
                             interpreti: Anouk Aimée, Serge Reggiani, Martine Carol.

     «Mentre si sta girando un film tratto da Romeo        «[...] Le scene veronesi furono girate tra le rovi-
     e Giulietta di Shakespeare, due controfigure dei      ne del ponte di Castelvecchio, dando al film un
     protagonisti rivivono la passione dei leggenda-       senso di malinconica premonizione. Anouk Ai-
     ri amanti, vittime della gelosia di un fidanzato      mée che si bagna nuda nelle acque dell’Adige
     abbandonato e dell’egoismo del padre dell’e-          rappresentò all’epoca un piccolo scandalo. Al-
     roina. L’idea di partenza è di Cayatte, ma sce-       tre scene sono ambientate in un albergo vero-
     neggiatura e dialoghi sono di Jacques Prévert. Il     nese. Le immagini delle rovine, che compaiono
     film appartiene a lui più che al regista: la conti-   durante una passeggiata in città dei due giova-
     nuità tematica con i film scritti da Prévert per      ni amanti, sono tra le poche che documentano i
     Carné è evidente. Non quella stilistica, sfortu-      danni subiti da Verona dai bombardamenti al-
     natamente. All’attivo della regia è la direzione      leati durante la seconda guerra mondiale. Vi si
     degli attori, tra cui, ammirevoli, la 16enne          riconosce il campanile di San Sebastiano, oltre
     Aimée al suo secondo film e il 26enne Reggiani.       alle rovine della chiesa e uno dei primi cinema
     Almeno per l’interpretazione è il “più prevertia-     veronesi, dove oggi ha sede la biblioteca civica.
     no dei film scritti da Jacques Prévert” (R.           Si vedono brevemente anche l’Arena e il Teatro
     Quéval). Bianconero di Henri Alekan e Jean            Romano in panoramica da Castel San Pietro.»
     Bourgoin.»                                                                          Verona e il cinema
                                    Il Morandini 2013         a cura di Giancarlo Beltrame e Paolo Romano
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                   Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica

             IL      MUSEO SI METTE IN MOSTRA

                            AMO                               AMOPAVAROTTI
                       Dall’Idea alla Scena                                 La Mostra

                 AMO L’ARENA                                  ARENA di VERONA
          100 Anni di Festival attraverso 200 Anni di Verdi    Un Secolo di Immagini e Suggestioni

                            Le Mostre del Centenario
         VERONA FINO AL 3 NOVEMBRE 2013
                           TUTTI I GIORNI DALLE 9.00 ALLE 19.30

          AMO ARENAMUSEOOPERA Via Massalongo 7 Verona

                                                                                            TICKET
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Cento anni sullo schermo - L'Arena di Verona in sette film
martedi 2013 ARENA PROGRAMMA_opuscolo NUOVO 13/06/13 17:10 Pagina 10

       Martedì
      23 luglio
      ore 21.00
                              SPARTACO
                              (Italia/Francia 1953, 106’)

                              Regia: Riccardo Freda, sceneggiatura: Riccardo Freda, Gino Visentini,
                              Jean Ferry, Marie Bory, fotografia: Gabor Pogany, musica: Renzo Rossellini,
                              interpreti: Massimo Girotti, Gianna Maria Canale, Carlo Ninchi.

     «Ridotto in schiavitù, il trace Spartaco tenta la       portata sullo schermo. Già in giorni di cinema si-
     fuga più volte, stimola e capeggia la rivolta dei       lenzioso (1909 e 1912) e, clamorosamente, da Ku-
     gladiatori, è ferito, ama teneramente Sabina, fi-       brick nel kolossal d’autore del 1962 con Kirk Dou-
     glia del suo ex padrone Licinio Crasso che, do-         glas protagonista. In questo di Freda si è utilizza-
     po una prima sconfitta romana, promette la li-          ta l’Arena di Verona come anfiteatro in cui si alle-
     bertà per lui e i suoi seguaci. In sua assenza, si      nano i gladiatori della Roma imperiale. I leoni e le
     decide un dissennato attacco frontale. Occulta-         controfigure erano stati forniti dal circo di Darix
     ta la dimensione sociale degli avvenimenti              Togni. La facciata neoclassica del municipio in
     (Spartaco come il Cristo pugnace della tradizio-        piazza Bra per tutto il mese di settembre del 1952
     ne proletaria e socialista), Freda e i suoi sce-        venne trasformata in tempio romano con l’ag-
     neggiatori puntano sul versante avventuroso e           giunta di due grandi statue laterali e di frontoni.
     spettacolare con risvolti erotici che gli attirano il   In Arena, invece, venne costruita una grande pi-
     severo giudizio del Centro Cattolico. Il perso-         scina e con una bireme vi si girarono le scene di
     naggio era già stato portato sullo schermo al-          naumachia. Tutti interventi scenografici opera del
     l’epoca del muto nel 1909 e nel 1913.»                  gardesano (era nato a Lazise) Franco Lolli.»
                                     Il Morandini 2013                                       Verona e il cinema
                                                               a cura di Giancarlo Beltrame e Paolo Romano
     «Nel 73 a.C., per avere difeso una schiava, il sol-
     dato romano Spartaco viene mandato a combat-
     tere nell’Arena come gladiatore. Innamorato di
     Sabina, figlia di Licinio Crasso che gli promette la
     libertà, conduce alla ribellione gli altri schiavi e
     perde la vita in battaglia. Storia romana più volte
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       Martedì
      30 luglio
      ore 21.00
                            GLI AMANTI DEVONO IMPARARE
                            (Rome Adventure, Usa 1962, 118’)

                            Regia e sceneggiatura: Delmer Daves, dall’omonimo racconto
                            di Irving Fineman, musica: Max Steiner, interpreti: Troy Donahue,
                            Suzanne Pleshette, Rossano Brazzi, Angie Dickinson.

     «Una bibliotecaria americana (Pleshette) a Ro-       è a Verona per girare, sempre per Delmer Daves,
     ma in vacanza, si innamora di un architetto (Do-     questo film. Le riprese effettuate a Verona e sul
     nahue) che cerca di dimenticare la sua ex aman-      lago di Garda sono nella seconda parte del film.
     te. Grazie anche ai consigli di un maturo italia-    Da segnalare un viaggio in Vespa lungo la Garde-
     no (Brazzi) riuscirà a conquistare l’uomo. Un        sana Orientale e le scene girate sul Ponte scali-
     film ironico e raffinato, impreziosito da una        gero, sul balcone e nel cortile di Giulietta, in Are-
     straordinaria fotografia. Insolito ruolo di cinica   na, sul lungadige con in successione Ponte Pie-
     amante per la giovane Dickinson. Due anni do-        tra, la chiesa di San Giorgio, il vescovado e il duo-
     po Donahue e la Pleshette si sposeranno.»            mo sullo sfondo, tra i banchetti di piazza delle Er-
                                    Il Mereghetti 2011    be, in Cortile Mercato Vecchio e una piazza dei
                                                          Signori invasa dai piccioni.»
     «Prudence, ex bibliotecaria americana, si prende                                       Verona e il cinema
     una vacanza in Italia. Qui conosce Roberto che          a cura di Giancarlo Beltrame e Paolo Romano
     l’aiuta a trovare alloggio a Roma dove conosce
     Don, uno studente connazionale. Don soffre per
     essere stato abbandonato da Lydia. Tra i due na-
     sce una forte simpatia e insieme decidono di vi-
     sitare varie località della Penisola. Quando tor-
     nano, Lydia tenta di rimettersi insieme a Don, che
     starebbe per cedere. Ma il giovane capisce che
     ormai il suo amore è Prudence. Nella seconda
     settimana del settembre 1961, Troy Donahue, al
     massimo della popolarità dopo Scandalo al sole,
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       Martedì
      6 agosto
      ore 21.00
                             FABIOLA
                             (Italia 1949, 164’)

                             Regia: Alessandro Blasetti, sceneggiatura: A. Blasetti, A. Pietrangeli,
                             D. Fabbri, C. Zavattini, E. Cecchi, J-G. Auriol, V. Brancati, C. Pavolini,
                             interpreti: Michèle Morgan, Heny Vidal, Elisa Cegani, Michel Simon,
                             Gino Cervi, Rina Morelli, Paolo Stoppa.

     «Dal romanzo Fabiola, ovvero La Chiesa delle           tirio di Sebastiano, Fabiola si convince che l’as-
     catacombe (1854) del cardinale Nicholas Wise-          sassino è da cercare tra le alte sfere del Potere.
     man. All’inizio del IV secolo Rhual, giovane gallo     Per le sue palesi simpatie verso i cristiani, viene
     convertito al cristianesimo, trova lavoro a Roma       imprigionata. Per i cristiani l’imperatore Costan-
     come gladiatore e s’innamora di Fabiola, figlia        tino che si avvicina con le sue guarnigioni a Ro-
     di un senatore che viene assassinato per ordine        ma, sarà la salvezza. Blasetti, come si avverte
     dell’imperatore. Dell’omicidio sono accusati i         dalla didascalia d’apertura, dedicò il film, primo
     cristiani contro i quali si scatena la persecuzio-     kolossal italiano del dopoguerra, ai perseguitati,
     ne. Fabiola passa dalla loro parte. Fu il primo        agli offesi, alle vittime di ogni violenza. Fu scritto
     colosso italiano del dopoguerra e il primo nella       da una schiera infinita di sceneggiatori d’alto no-
     classifica degli incassi tra i film nazionali nella    me. Da qui, forse, la sua non omogeneità narrati-
     stagione 1948-49. Finanziato con capitali catto-       va arricchita di didascalie esplicative. Il film, che
     lici (Unitalia), spiacque ai cattolici perché trop-    costò molto e poté godere di un cast d’interpreti
     po audace nelle scene erotiche.»                       eccezionale, fu comunque accolto assai bene dal
                                       Il Morandini 2013    pubblico che gli decretò il primo posto nella gra-
                                                            duatoria degli incassi stagionali. Le spettacolari
     «Roma, IV secolo. Il senatore Fabio Severo viene       scene dei combattimenti tra cristiani e gladiatori
     misteriosamente assassinato e del delitto sono         furono girate nell’Arena di Verona nel settembre-
     ingiustamente accusati i cristiani, che subiscono,     ottobre 1948, con migliaia di veronesi coinvolti
     per questo, una dura persecuzione. Tra loro vi è       come comparse. Alle scenografie lavorò il vero-
     anche l’ex gladiatore Rhual, che si è convertito al    nese Franco Lolli.»
     cristianesimo e che rifiuta la libertà ottenuta per                                      Verona e il cinema
     lui da Fabiola, figlia di Fabio Severo. Dopo il mar-      a cura di Giancarlo Beltrame e Paolo Romano
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                 Giovedì 18 luglio, ore 21.30                             Venerdì 19 luglio, ore 21.30
                 LA MIGLIORE OFFERTA                                      L’UOMO NERO

                 Sabato 20 luglio, ore 21.30                              Giovedì 25 luglio, ore 21.30
                 GAMBIT                                                   BLOW-UP

                 Venerdì 26 luglio, ore 21.30                             Sabato 27 luglio, ore 21.30
                 VERTIGO                                                  DRIPPED

                 Sabato 27 luglio, ore 21.45
                 COME RUBARE UN MILIONE
                 DI DOLLARI E VIVERE FELICI

                 CINEMA sotto le stelle 2013

                                                                             F come falso
          in collaborazione con
                                                Ministero per i Beni
                                                                             Gli inganni dell’arte nel cinema
                                                e le Attività Culturali
                                                Direzione Generale
                                                per il Cinema                Verona, 18-27 luglio 2013, alle ore 21.30
                                                                             cortile di Castelvecchio
                                                                             Ingresso libero
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     alba pratalia
                                                John Ruskin
                                                Lettere da Verona
                                                Il libro raccoglie, per la prima volta, le lettere che John
                                                Ruskin, il grande critico d’arte dell’Inghilterra vittoriana,
                                                scrisse alla madre e alla cugina Joan nel 1869, durante
                                                il più lungo dei suoi soggiorni a Verona, che definì
                                                «la città più ricca di poesia» e a cui dedicò vari scritti
                                                (di cui il volume offre un’antologia).
                                                Nelle tavole a colori sono stampati alcuni dei bellissimi
                                                acquerelli dedicati da Ruskin alle arche scaligere
                                                e ad altri soggetti veronesi.
                                                Testo inglese a fronte
                                                a cura di Giuseppe Sandrini
                                                fotografie di Aldo Ottaviani
                                                224 pagine, 16 tavole a colori, 2013

     Giani Stuparich           Francesco Calzolari          Antonia Pozzi              Dino Campana
     La strada di Podestaria   Il viaggio di Monte          Soltanto in sogno          La Verna
                               Baldo                        Lettere e fotografie
                                                            per Dino Formaggio

                                                                                       Per adesioni
                                                                                       all’associazione
                                                                                       e acquisti di libri
                                                                                       rivolgersi a:

                                                                                       alba pratalia
                                                                                       associazione
                                                                                       di promozione sociale

                                                                                       via Laghetto Squarà 14/a
     Fra Petronio              František Krátký             Giani Stuparich            37141 Verona
     da Verona                 L’Italia a colori            L’erba nocca               tel. 045 88 400 18
     Produzioni marine         Il viaggio di un fotografo                              www.albapratalia.it
                               boemo nel 1897                                          info@albapratalia.it
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                                    ARENA FESTIVAL HALL
                                    Via Roma 7/d
                                    37121 Verona - Italy

                                    Arena Film Festival
                                    Arena Festival Hall
                                    Palazzo della Gran Guardia, Sala Convegni - Piazza Bra’

                                    info:   arenafestivalhall@arenaextra.it
                                            www.arenafestivalhall.it

     Verona Film Festival                            Ringraziamenti
     Verona, via Leoncino, 6                         Giancarlo Beltrame
     tel. 045 800 53 48                              Corrado Bosi
     www.veronafilmfestival.comune.verona.it         Alessandro Pennasilico
     veronafilmfestival@comune.verona.it             Viviana Zambonini

     Paolo Romano responsabile programma             A cura di Verona Film Festival
     Fanny Moro organizzazione generale              redazione: Daniele Mattarucco
     Maria Pia Mazzi assistente programmazione       grafica: Corrado Bosi cdf-ittica.it
     Maria Luisa Grigoletti segreteria               stampa: Cortella Verona
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