USA GO WEST! A San Francisco ho lasciato un pezzetto del mio cuore.
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www.avventu.re/9685 RACCONTI DI VIAGGIO | East Africa RACCONTI DI VIAGGIO | Stati Uniti d’America USA GO WEST! A San Francisco ho lasciato un pezzetto del mio cuore. Da un Far West Discovery Testo e foto del coordinatore Andrea Moioli D a dove si parte per raccontare un viaggio che è l’espressione stessa della libertà? Qual è il miglior Dal Colorado e il ventre molle dell’America, attraversando deserti e canyon, praterie e Così da Denver, in una giornata uggiosa ci muoviamo verso lo Utah, tra le verdi foreste paesaggi alpini, fino all’immenso Pacifico e al alpine tra Vail e Aspen, nel cuore delle Montagne modo per buttare giù su un pezzo di carta le cuore pulsante dell’ovest: Los Angeles. Da qui Rocciose, dove gli abeti e i laghi la fanno da emozioni vissute attraversando uno stato che è un un’immersione trattenendo il fiato per tutta la padrona in quest’estate aspettando quando in continente? Il Farwest è un viaggio che emoziona costa californiana fino a San Francisco. Oltre l’est inverno ritorneranno ad essere bordi di piste da sci e, dopo tanti anni non ho paura ad affermare l’alba, oltre l’ovest il mare, e tra l’est e l’ovest la e di pattinaggio. Scendendo, la terra cambia e il che è un viaggio iniziatico, il viaggio della vita, il sete del viaggiatore che non mi dà pace. Sono già verde acceso si sbiadisce, si tramuta in qualcosa viaggio dopo il quale niente sarà più come prima. stato in questi posti altre volte, ma come si dice, di diverso e più spento, tra il giallo della terra arsa La strada corre diritta tra grattacieli e canyon, tra al primo viaggio si scopre mentre al secondo ci dal sole e il rosso delle rocce di arenaria. Accanto riserve indiane e spiagge incorniciate tra cactus e si arricchisce. E le tasche del mio animo hanno a noi scorre il Colorado ancora giovane, piccolo balene. Dal punto più alto costruito da un uomo, voglia di riempirsi. Tornare in un posto già vissuto è ed impetuoso che si insinua in un panorama al punto di basso creato dalla natura. Basta solo una sfida. Ma il vero viaggiatore questo fa: visitare differente tra pareti verticali di un canyon in riempire il serbatoio e lasciarsi trasportare dal in estate ciò che ha visto d’inverno, di giorno ciò arenaria che arroganti ci stringono in un serpente vento caldo verso ovest, quel West che come una che ha sognato di notte, col sole ciò che ha sperato grigio fino alla prossima valle. È un peccato non calamita trascina gli uomini già da molto tempo. con la pioggia. potersi fermare ad ogni curva per godere dello 2 - Avventure nel mondo 1 | 2020 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 2 13/12/19 07:14
RACCONTI DI VIAGGIO | Stati Uniti d’America spettacolo della natura che in milioni di anni custoditi al caldo gelosamente in modo che la ha pazientemente modificato la tela grezza che notte successiva, tu possa ancora immergerti aveva a disposizione! E più avanti la creatività nel caldo abbraccio del sogno e farti cullare tra della Natura stupisce quando ad i pensieri positivi. Arches National Park si è divertita a scolpire ! maestose sculture Giorno 3 di pietra rossa, a Si dorme poco qui in Utah. Sarà il fuso orario o ricreare le forme la fresca brezza mattutina ma alle sei sono già più strane e i profili al market a prendermi un caffè e una ciambella. più impensabili: Perché la strada è lunga e la voglia di morderla rocce in bilico su fino all’ultimo metro è tanta. spuntoni calcarei Dal motel sulle sponde del fiume San Juan ci e massi ciclopici dirigiamo verso l’Arizona dove i monoliti della scavati dalla Monument Valley ci aspettano. “Sono un po’ potenza degli stanchino” diceva Forrest Gump ai piedi dei elementi. Giriamo giganti. Noi invece abbiamo ancora tutta la voglia per il parco del viaggiatore impressa nei nostri occhi e da contenti con i scaricare attraverso le nostre suole! finestrini abbassati E mentre con le nostre automobili percorriamo le e Jimi Hendrix o i sterrate più famose del West, il pensiero va a John Bee Gees a tutto Ford e John Wayne, Sergio Leone e Terence Hill, volume, scattando e ci sentiamo meno soli tra i cactus e il deserto. foto a più non Più a sud l’Arizona ci accoglie a braccia aperte posso. E quale miglior punto per terminare una tra una vegetazione che dal deserto si tramuta giornata che arrampicarsi fino in cima alle rocce in conifera mano a mano che saliamo passando per godere di un tramonto cinematografico da cittadine storiche come Flagstaff, Williams e incorniciato dal più bel arco del mondo, il Delicate Seligman. Città appoggiate alla statale come nodi Arch, simbolo di questa terra aspra dove siamo, su una fune. Ma la fune è la più bella del mondo: lo Utah! l’epica Route 66 che da Est arriva al Pacifico! Cittadine che ci accolgono con il folklore redneck Giorno 2 e le bandiere appese alle finestre, tra cappellini di Si parte da Moab (Utah) dove il fiume Colorado Trump 2020 venduti un po’ ovunque e burritos di ha disegnato la sua tela tra le rocce di arenaria. fagioli, Budweiser e Dr. Pepper. This is America! Milioni di anni di lento cesello insieme al vento per creare il palcoscenico perfetto. Canyonlands Giorno 4 e Dead Horse Point hanno quel fascino primitivo Un condor vola alto sopra di noi. Plana con dell’indomabile cavallo selvatico. Nato e cresciuto movimenti circolari sfruttando le correnti nelle steppe spoglie che pur di non farsi catturare ascensionali e sotto di sè ha almeno 1000 metri dai crudeli uomini dell’Ovest e rinunciare alla sua prima di arrivare alla prima fonte d’acqua. Il libertà, preferisce gettarsi giù dalla rupe. Come Colorado scava incessante la sua strada, e Thelma e Louise. Distese infinite di canyon che sprofonda nella terra, stanco per il continuo scavano e scendono fino al cuore della roccia, deviare. Davanti a me l’infinito si apre e la vista si fino a incontrare quel fiume che li ha generati. perde senza poi sapere dove rivolgere lo sguardo. Più a sud la strada si fa sterrata e del canyon Il Grand Canyon è qui davanti a noi con tutta la è rimasto solo qualche pinnacolo qua e là: è la sua spaventosa vastità. Appena arrivato sulla Valley of Gods, la Valle degli Dei, dove giganteschi terrazza del Mather Point temo di aver perso un monoliti ci guardano assonnati curiosi di vedere paio di respiri e forse anche un battito di cuore. così tante persone fotografare chi qui c’è da Non c’è nulla da vedere ma c’è tutto da guardare. milioni di anni e piano piano si sta sgretolando Non una roccia particolare o una costruzione col tempo. memorabile, come in altre parti già viste fin qui, Mentre il sole si addormenta, le ombre si allungano ma solamente e drammaticamente la percezione e alcuni giganti di pietra forse arrabbiati di non di guardare in uno spazio apparentemente essere più visti col chiaro del sole, diventano rossi infinito fatto da un canyon di rocce scavate da dalla rabbia. Così lo spettacolo della Monument acqua e vento. Nient’altro. Eppure la potenza Valley nella riserva Navajo ci saluta e ci prepara dell’insieme lascia sconvolti. Passeggiamo per alla notte. qualche ora sul reef ovvero sul bordo del canyon C’è una leggenda Navajo. Sopra ogni letto si con alla nostra destra lo spazio che si apre sotto appende un acchiappasogni, un piccolo telaio di noi. Inizia a fare caldo anche se siamo a oltre rotondo di fili intrecciati da cui pendono delle 2000 metri e le nostre acque stanno per finire piume. Se fai sogni brutti, questi rimangono e quelle delle fontanelle sanno troppo di cloro intrappolati nel telaio e, quando giunge il sole, per dissetarci. Tornati al visitor center dopo aver vengono bruciati dai suoi caldi raggi. Ma se preso un infinità di navette che fanno la spola fai sogni belli, vengono catturati dalle piume e tra le diverse terrazze sul Canyon, ci dirigiamo Avventure nel mondo 1 | 2020 - 3 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 3 13/12/19 07:14
RACCONTI DI VIAGGIO | Stati Uniti d’America a nord dell’Arizona uscendo dall’enorme buco del da giorni temevo l’incontro come si teme una donna terreno sul quale stavamo. Le solite strade diritte desiderata lontana che da troppo tempo non si fa in mezzo al nulla ci fanno compagnia fino a Page, sentire. Sarà cambiata? Sarò cambiato io e non la una sonnolenta cittadina tutta arroccata intorno alla desidererò piu? Ma i timori della vigilia svaniscono highway principale dove mangiamo carne affumicata quando incontro di nuovo il Bryce Canyon: lo in un drive in all’aperto. Difficile pensare a qualcosa spettacolo più incredibile che la natura possa aver di più Americano creato. Modellato con sapienti dita per milioni di anni, i suoi camini ti entrano nel cuore e perdersi Giorno 5 tra le imponenti mura è una gioia indimenticabile. La Gli scherzi che la natura regala, appaiono in natura mette il palcoscenico, lo spettacolo siamo noi questo luogo come cose totalmente normali e non e le nostre facce felici e commosse. potrebbero esistere in nessun altra parte del mondo. Di mattina iniziamo con una bella passeggiata nel Giorno 7 deserto, con un sole già feroce. I piedi affondano Dal Bryce allo Zion, da est a ovest. Un solo Stato e nella sabbia mentre la strada sale audacemente due mondi diversi. Anche quando si passa l’intera verso il crinale della collina. Dall’alto delle rocce si giornata guidando o sonnecchiando su una Grand apre sotto di noi l’Horseshoe Bend Point, un ferro di Dodge Caravan che percorre rigorosamente i 90 cavallo perfetto fatto di acqua con al centro una diga miglia all’ora su una highway sperduta nel nulla, fatta di rocce. Qui la montagna non si è fatta scavare è impossibile annoiarsi. Basta guardare fuori dal e ha costretto l’acqua a deviare dal suo percorso finestrino e osservare le nuvole che riflettono essere felice e te ne freghi del caldo, della strada diritto creando una meraviglia naturale. Passeggio le loro ombre prima su steppe desertiche poi su infinita in mezzo al più disperato nulla, di quella sul bordo del crinale stando attento a non mettere conifere verdi, cambiando forma e colore insieme canzone nella tua chiavetta usb che ormai rimbomba piedi fuori luogo, e sento una irresistibile spinta al paesaggio sottostante. E’ come vedere un film, nell’auto ininterrottamente da giorni e che ogni volta verso il vuoto: una sensazione a metà tra il piacere ma di quelli fatti bene, un Fellini o un Truffaut, uno ha un sapore sempre più sbiadito. Guardi avanti e dell’attrazione e la paura dell’altezza. Il ritorno verso Scorsese o un Kurosawa. Pascoli di bovini e bisonti scorgi le alte montagne della Sierra Nevada e sogni le macchine, sullo stesso sentiero dell’andata ma che ti guardano attoniti, piccoli laghi dall’apparenza la freschezza alpina. Dal punto più basso del mondo con un sole più feroce, è una prova coraggiosa. Nel rinfrescante o alte montagne che ti guardano occidentale si risale lentamente e dai laghi salati pomeriggio andiamo verso l’Antelope Canyon a piedi minacciose come a impedirti la loro salita. Poi abbacinanti si torna al verde smeraldo degli abeti tra le due pareti di roccia strette tra di loro dove a un cervo! Stai attento! Attraversa la strada senza montani. Quanto ho viaggiato? Possibile solo 4 ore? malapena passa un uomo a braccia aperte. Ma se si guardare quello screanzato! guarda in altro, le pareti rosse proseguono tortuose per centinaia di metri fino a fare intravedere scorci di Giorno 8 Giorno 10 cielo azzurro. È un posto meraviglioso, un antico letto Las Vegas. Luci, colori, suoni. Poi attorno il nulla. Ci svegliamo con un venticello frizzante e una di un fiume sotterraneo scavato nei millenni, ma ora Il deserto, il bianco, il silenzio. I contrasti tra una temperatura decisamente più fresca rispetto alla sembra scavato col laser per ricreare giochi di luce frenetica città e il paesaggio lunare di una terra giornata di ieri. incredibili. Raggi bianchi sotto il livello del mare. Entriamo nello Yosemite Park tramite il Tioga Pass, scendono dalla sommità E infine il caldo. Quel una stupenda strada panoramica che attraversa e si scontrano con le caldo che ti schiaffeggia la riserva da est a ovest, tra vallate immense e rocce disegnando forme la faccia anelando meravigliosi laghetti dove è un piacere immergere e sagome incredibili. l’ombra. E allora l’unica i piedi stanchi. La nostra guida soluzione è tuffarsi Ormai abbiamo fatto quasi 4000 chilometri da continua a spiegarci in piscina prima che quando è iniziato il nostro viaggio ed iniziamo ad a cosa assomigliano l’aria condizionata dei essere un po’ stanchi dei paesaggi aridi e duri, del le varie concrezioni casinò, eccessiva come caldo e della sabbia ovunque tu diriga lo sguardo qui formate ma sono eccessivo il kitsch di e delle rocce che impassibili ti guardano passare. troppo sbalordito certi hotel, ti colga la Il paesaggio alpino dello Yosemite è una boccata da ciò che vedo per gola e ti rendi afono di ossigeno che a questo punto era assolutamente dargli retta. Penso di per il resto del viaggio. indispensabile. Lungo la strada numerosi cartelli aver passeggiato per D’altronde a metà gialli romboidali ci invitano a prestare attenzione alla mezz’ora a bocca aperta viaggio anche il corpo presenza di orsi in questo territorio; orsi alquanto guardando all’insù ha bisogno di riposarsi affamati che non si farebbero problemi a rompere toccando le rocce come lo sta già facendo un finestrino di una macchina se all’interno ci fosse levigate e perdendomi la mente, lontana dalle un po di carne secca, magari di alce (come nella mia tra i fasci di luce. preoccupazioni delle routine quotidiane e dalle macchina). Riuscissimo mai a vedere un orso…. Già...l’Arizona è diversa da qualsiasi altra parte del solite facce grigie del vicino di casa e del collega mah! mondo. L’Arizona non perde occasione per stupirti: rompiscatole. Un ruscello impetuoso scorre a destra tra massi quando pensi di essere in una terra aspra e dura, enormi, a tratti facendo fatica a passare. Ripide riesce a regalarti momenti di poesia soave e capisci Giorno 9 pareti quasi perfettamente verticali lo incanalano che il pugno che pensavi di ricevere in pieno volto Se ieri mi lamentavo del caldo, oggi dovrei scatenare mentre tutt’attorno è un brulicare di abeti e sequoie si è tramutato nella più calda carezza. Ora si ritorna una rivolta! Mai nome fu più azzeccato per un luogo: talmente grandi da non vederne la sommità. nello Utah The Death Valley, la Valle della Morte. Fa caldo. Tanto. Scoiattoli grigi ci fanno compagnia, talmente abituati Troppo. Sopportabile? Certo. Perché si sopporta tutto agli uomini che ci passano in mezzo alle gambe, Giorno 6 quando sei felice. E quando sfrecci con la testa cercando del cibo da mangiare. Ci sono posti del cuore che non vedi l’ora di rivedere. fuori dal finestrino sentendo l’aria calda nei capelli Usciamo dallo Yosemite con un tramonto clamoroso Io ho tenuto per tre anni nel cuore questo posto e e il senso di infinita libertà nella testa, non puoi che che ci saluta, vermiglio e rosa, con alcune note viola 4 - Avventure nel mondo 1 | 2020 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 4 13/12/19 07:14
RACCONTI DI VIAGGIO | Stati Uniti d’America e un sole rosso fuoco al centro tra l’insenatura di lentamente il sole si tuffa dentro il mare mentre noi nave mentre tagliamo la nebbia che ci isola dal mondo due colline. estasiati rimaniamo a guardare l’infinito spettacolo. e attracchiamo sulla Roccia. L’aria è fredda e il vento In silenzio davanti a un caminetto in riva al mare è pungente. L’atmosfera è lugubre e pare ancora di Giorno 11 aspettiamo sereni nell’assenza di rumore: solo la sentire i lamenti degli assassini e stupratori. Salendo Quando entri nel parco delle Sequoie sai già che risacca del mare e le nostre risate. Quel “solo” che la ripida ascesa passiamo dalla porta d’ingresso del passerai una giornata incredibile, dove la sensazione basta per sempre. carcere, dalla stanza dove i detenuti si spogliavano di essere minuscolo nel mondo ti abbraccia stretto e ricevevano la divisa. Saliamo ripide scale e siamo stretto fino a farti mancare il respiro. Dove la Giorno 14 all’interno del penitenziario con lunghi corridoi con le certezza di essere solo di passaggio davanti a chi La strada verso San Francisco è piena celle disposte su tre piani, larghe un sta qui da migliaia di anni ti sconvolge fino a farti di curve costeggiando il Pacifico. Non metro e mezzo, profonde tre e altre sentire una parte del tutto. Utile forse, dannosa si addice molto il nome. Sembra quasi due. La sensazione è claustrofobica. probabilmente, ma solo una parte. Se il Generale che i primi esploratori, dopo averlo Chiudo gli occhi e sento il rumore Sherman, la sequoia più imponente del mondo, con solcato, abbiano deciso di dargli questo dei passi, rumore di chiavi che i suoi 83 metri di altezza e 30 di circonferenza ci nome taumaturgicamente sperando ruotano nelle serrature e grida di impaurisce, centinaia di altre sequoie non battezzate che il grande Oceano placasse un po’ scherno ai nuovi arrivati. Cammino ci stupiscono nello stesso modo, forse anche di il suo carattere fumantino. Non ha come uno zombie con la mia audio più, negli stanchi slalom in mezzo ai loro imponenti funzionato un granché. La nebbia sale guida che mi racconta le storie tronchi. Un rumore, forse. Temiamo speranzosi di dal mare formando un denso muro che umane di disperazione e sventura avvistare un orso. Ma niente. Loro sono troppo pigri attraversiamo più volte fino a Carmel e provo emozioni contrastanti di e noi sicuramente troppo rumorosi. Ma basta questa e poi Monterey dove veniamo presi a ceffoni dalla compassione e ribrezzo. Compassione per esseri passeggiata nella natura per ricevere più di quello ricchezza degli abitanti e dalla magnificenza delle umani reclusi in condizioni estreme e ribrezzo per che ciascuno di noi stava cercando. ville. Campi da golf bordo mare con cervi come ciò che sono stati nella loro vita e li hanno condotti giardinieri, leoni marini che si tuffano per pescare, fino a qui. Vedo la nebbia muoversi oltre le vetrate Giorno 12 il sole che a malapena fa capolino tra le nuvole. piombate del carcere e la luce farsi più forte. Los Angeles è proprio qui sotto… Basta solo un Vecchi miliardari statunitensi si ritrovano qui, su Storie di evasioni, uccisioni, torture e anche storie piccolo sforzo… Allora….SI VA! queste ville sul mare a giocare a golf e bere un di quotidiana vita tra una lettura è una sonata di Prima tappa Hollywood con la sua insegna gigantesca bicchiere di bourbon. Sfrecciano Ferrari, Bugatti armonica. Esco dal carcere per prendere fiato.. a dominare dall’alto il carnaio di Hollywood Blvd e e Lamborghini. Si preparano le feste in villa per Prendo aria su una terrazza davanti al faro e vedo la sua Walk Of Fame dove migliaia di persone sono stasera mentre sulla spiaggia le onde stanche si la città di San Francisco che si apre davanti a me intente a camminare a faccia all’ingiù cercando riversano sul bagnasciuga portando con se i resti di e mi viene da piangere. Mi faccio forza e rientro, la stella del proprio beniamino. Così fino al Teatro una mareggiata. passeggio ancora una volta tra i lunghi corridoi Cinese con lo spiazzo dalle numerose targhe freddi circondati da celle tutte uguali tra di loro e poi cementate con le impronte di mani e piedi dei più Giorno 15-16-17 esco passando dalla sala mensa, dove più di 1500 famosi. San Francisco. Finalmente! Oppure purtroppo. detenuti hanno mangiato in cinquant’anni di attività Seconda tappa l’oceano con una passeggiata Perché San Francisco è la fine del viaggio, il tesoro del penitenziario. da Venice Beach fino a Santa Monica, dove le alla fine della mappa. Aria. Libero. Libertà. Lo posso fare. Posso uscire. Io. E torrette azzurre di Baywatch ci osservano insieme La città è avvolta nella nebbia. Una nebbia fredda mi rimane quella sensazione mista tra compassione ai loro bagnini con i loro costumi rossi. In questa che si muove veloce raso terra e un vento che ti e riprovazione, tra umana pietà e disumana rabbia. città ovunque ti giri c’è qualcosa che ti ricorda entra nelle ossa. Le strade di San Francisco si alzano Decidiamo poi di andare verso Sausalito, dall’altra un set di un film e l’impressione è di esserci già e si abbassano sulle colline che creano la città parte del simbolo della città, il Golden Gate Bridge, il stato e di sentirsi un po’ a casa propria. Rimango rimestando l’aria e creando fastidiose correnti. Al ponte rosso ad arcata unica più famoso del mondo. piacevolmente colpito da Ocean Blvd a Santa Monica Pier 39 il battello parte e usciamo dalla città verso il Da Sausalito la vista migliora e almeno i basamenti e me lo segno mentalmente nel caso un giorno mi centro della baia. La Roccia è davanti a noi, mentre e la campata sono visibili, mentre i pilastri sono trasferirò a vivere a Los Angeles. Fantascienza...ma spunta dalla nebbia. La Roccia è Alcatraz, il più duro sommersi dalle nubi. Salendo verso Battery Point il perché non sognare un po’? Il molo di Santa Monica carcere americano ormai abbandonato da più di vento è tagliente e soffia a raffiche fortissimo tanto è la giusta follia in un mondo di eccessi, culminato cinquant’anni. Dei leoni marini passano accanto alla da venire sbalzati via. con un giro sulla ruota panoramica al tramonto. Dall’altro sembra tutto più silenzioso e distaccato, ma dura giusto il tempo di una rotazione completa per poi rituffarsi tra le urla dei ragazzi eccitati sulle montagne russe. Cala il sole e inizia a fare freddo e arriva un po’ di vento dal nord. Allora ci rintaniamo da Bubba Gump per una cena rigorosamente a base di gamberi. In tutti i modi. Chissà domani cosa ci attende? D’altronde la vita è come una scatola di cioccolatini.... Giorno 13 I tramonti. I tramonti in California mi ammazzano. Potrebbero essere set cinematografici o teli piazzati ad arte da esperti tecnici delle luci. Invece è tutto vero. Ogni istante cambia un colore, una sfumatura, un riflesso. Tra Malibu e Santa Barbara, fino a San Simeon ai confini del Big Sur, la strada percorre la costa accarezzandola ai bordi della spiaggia e Avventure nel mondo 1 | 2020 - 5 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 5 13/12/19 07:14
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