(9) - AREA FORMAZIONE - i.c. milani
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(9) - AREA FORMAZIONE PREMESSA Una delle novità più rilevanti della legge 107/2015 riguarda la formazione degli insegnanti, che il comma 124 definisce come “obbligatoria, permanente e strutturale”. Tale disposizione è entrata in vigore insieme con il resto della legge e quindi dal luglio 2015. Tuttavia, essa aggiunge: “ Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa”. Si ricorda che la formazione deve essere “certificata”, cioè erogata da un soggetto accreditato dal MIUR. Tutte le scuole statali e le Università sono automaticamente soggetti accreditati. Tutti gli altri devono riportare in calce agli attestati gli estremi del decreto ministeriale che conferisce loro l’accreditamento. Per la stessa ragione, l’autoformazione individuale non può concorrere al raggiungimento del minimo previsto (anche se, ovviamente, ciascuno è libero di farla “in più”). A conferma di quanto sopra esposto si riporta di seguito ed integralmente la nota MIUR relativa al “Piano Nazionale per la Formazione” NOTA MIUR PROT. AOODPIT N. 2915 del 15.09.2016, Oggetto: Prime indicazioni per la progettazione delle attività di formazione destinate al personale scolastico. In previsione dell'imminente presentazione del "Piano Nazionale per la Formazione", si anticipano alcuni passaggi significativi del documento affinché le scuole possano iniziare a pianificare gli aspetti organizzativi e gestionali delle attività di formazione del personale scolastico. Premessa La legge 107/2015, come è noto, propone un nuovo quadro di riferimento per la formazione in servizio del personale docente, qualificandola come "obbligatoria, permanente e strutturale" (comma 124), secondo alcuni parametri innovativi: a) il principio della obbligatorietà della formazione in servizio, intesa come impegno e responsabilità professionale di ogni docente; b) la formazione come "ambiente di apprendimento continuo", insita in una logica strategica e funzionale al miglioramento; c) la definizione e il finanziamento di un piano nazionale triennale per la formazione; d) l'inserimento, nel piano triennale dell'offerta formativa di ogni scuola, della ricognizione dei bisogni formativi del personale in servizio e delle conseguenti azioni da realizzare: e) l'assegnazione ai docenti di una carta elettronica personale per la formazione e i consumi culturali; f) il riconoscimento della partecipazione alla formazione, alla ricerca didattica e alla documentazione di buone pratiche, come criteri per valorizzare e incentivare la professionalità docente.
Pertanto, il "Piano Nazionale per la Formazione" definisce le priorità e le risorse finanziarie per il triennio 2016-2019 e delinea, a partire dall'anno scolastico 2016-2017, un quadro strategico e operativo, per sostenere in maniera trasparente, innovativa ed efficace una politica concreta per lo sviluppo professionale del personale della scuola. Le priorità nazionali sono inserite in una logica sistemica che considera il quadro di riferimento normativo e culturale in cui le azioni formative si collocano. Infatti: il Piano Triennale per l'Offerta Formativa contiene anche la previsione delle azioni formative che l'istituto si impegna a progettare e a realizzare per i propri docenti (e per tutto il personale), anche con modalità differenziate, in relazione alla necessità di realizzare quanto previsto nel Piano stesso: il Rapporto di Autovalutazione fornisce una rappresentazione della scuola attraverso l'analisi del suo funzionamento, individuando priorità e traguardi da conseguire; il Piano di Miglioramento della scuola, anch'esso parte del Piano Triennale dell'Offerta Formativa, pianifica il percorso per realizzare le azioni previste. L'obiettivo è la creazione di un sistema di sviluppo professionale continuo, un ambiente di apprendimento "diffuso" qualificato da un insieme di differenti opportunità culturali per la formazione: corsi, comunità di pratiche, proposte di ricerca didattica, esperienze associative, attività accademiche, riviste e pubblicazioni, ecc. Le priorità Le priorità della formazione per il prossimo triennio sono definite a partire dai bisogni reali che si manifestano nel sistema educativo e dall'intersezione tra obiettivi prioritari nazionali, esigenze delle scuole e crescita professionale dei singoli operatori. Tali obiettivi, per poter essere raggiunti, saranno sostenuti anche da specifiche azioni a livello nazionale e afferiscono alle seguenti aree: Autonomia organizzativa e didattica Didattica per competenze e innovazione metodologica Competenze digitali e nuovi ambienti per l'apprendimento Competenze di lingua straniera Inclusione e disabilità Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale Scuola e Lavoro Valutazione e miglioramento Ogni area rappresenta uno spazio formativo dedicato prioritariamente ai docenti, ma che coinvolge anche gli altri soggetti professionali (dirigenti, figure di sistema, personale amministrativo). Le priorità nazionali, riferimento per tutto il personale e per lo stesso MIUR, saranno considerate e contestualizzate dai dirigenti scolastici attraverso gli indirizzi forniti al Collegio dei docenti per l'elaborazione, la realizzazione e la verifica del Piano di formazione inserito nel Piano triennale dell'Offerta Formativa.
L'obbligatorietà della Formazione Le azioni formative per gli insegnanti di ogni istituto sono inserite nel Piano Triennale dell'Offerta formativa, in coerenza con le scelte del Collegio Docenti che lo elabora sulla base degli indirizzi del dirigente scolastico. L'obbligatorietà non si traduce, quindi, automaticamente in un numero di ore da svolgere ogni anno, ma nel rispetto del contenuto del piano. Tale piano può prevedere percorsi, anche su temi differenziati e trasversali, rivolti a tutti i docenti della stessa scuola, a dipartimenti disciplinari, a gruppi di docenti di scuole in rete, a docenti che partecipano a ricerche innovative con università o enti, a singoli docenti che seguono attività per aspetti specifici della propria disciplina. Al fine di qualificare e riconoscere l'impegno del docente nelle iniziative di formazione, nel prossimo triennio in via sperimentale, le scuole articoleranno le attività proposte in Unità Formative. Si anticipa che ogni Unità Formativa dovrà indicare la struttura di massima di ogni percorso formativo (attività in presenza, ricerca in classe, lavoro collaborativo o in rete, studio, documentazione, ecc.), nonché le conoscenze, le abilità e le competenze, riconoscibili e identificabili quali aspetti della professionalità docente e quale risultato atteso del processo formativo. Le scuole riconoscono come Unità Formative la partecipazione a iniziative promosse direttamente dalla scuola, dalle reti di scuole, dall'Amministrazione e quelle liberamente scelte dai docenti, purché coerenti con il Piano di formazione della scuola. L'attestazione è rilasciata dai soggetti che promuovono ed erogano la formazione, ivi comprese le strutture formative accreditate dal MIUR, secondo quanto previsto dalla Direttiva 176/2016. È punto qualificante della progettazione il coinvolgimento di associazioni disciplinari e professionali, università e soggetti che a vario titolo erogano formazione e che siano promotori di didattiche innovative e partecipate, se coerente con il piano delle scuole o delle reti. Indicazioni organizzative: reti e scuole-polo Il contesto delineato, sulla base di quanto previsto dalla legge n. 107/2015, richiede una nuova struttura organizzativa con l'obiettivo di rafforzare l'autonomia delle istituzioni scolastiche, sviluppando sinergie e collaborazioni attraverso la costituzione di reti (commi da 70 a 72) finalizzate anche alla realizzazione dei piani di formazione per il personale scolastico, e " ... alla valorizzazione delle risorse professionali, alla gestione comune di funzioni e di attività amministrative ... ". La nota MIUR prot. 2151 del 07.06.2016 indica le modalità per la costruzione delle reti di ambito e di scopo, fornendo modelli esemplificativi anche per la definizione dei relativi accordi. Nella citata Nota si esplicita che "... per il raggiungimento della finalità sopracitata, le reti di ambito di una stessa provincia e/o città metropolitana si possono coordinare tra loro e con le articolazioni territoriali dell'USR al fine di affrontare in modo più organico problematiche comuni, coinvolgendo, se necessario, enti locali ce/o rappresentanze del mondo della cultura e del lavoro. La rete è anche il luogo per razionalizzare e ottimizzare l'utilizzo delle risorse, semplificare le procedure di assegnazione e di rendicontazione delle stesse". Le istituzioni scolastiche, soprattutto sulle tematiche formative, hanno da tempo utilizzato le reti per progettare azioni comuni, così come l'individuazione di "scuole-polo" o "snodi formativi" è stata una modalità organizzativa che ha consentito di supportare anche le attività del nuovo percorso rivolto ai docenti neo-assunti nello scorso anno scolastico. Le modalità organizzative suggerite nel Piano per la Formazione riprendono queste buone pratiche e si collocano in continuità con esse. La
rete costituisce la realtà scolastica nella quale viene progettata e organizzata la formazione dei docenti e del personale tenendo conto delle esigenze delle singole scuole. La progettazione delle azioni formative a livello di ambito territoriale potrà assumere diverse forme e prevedere ulteriori articolazioni organizzative, a partire dalle reti di scopo, per particolari iniziative rispondenti a specifiche tematiche o rivolte a categorie di destinatari (neo-assunti, ATA, dirigenti, figure intermedie, docenti di diversi settori disciplinari, ecc.). Nell'ambito della progettazione di ambito è comunque possibile l'assegnazione di fondi anche a singole scuole per rispondere a esigenze formative previste nel piano triennale e non realizzabili in altro modo. Ogni rete di ambito individuerà una scuola-polo per la formazione, anche non coincidente con la scuola capo-fila della rete stessa. La scuola-polo, in coerenza con le modalità specifiche che saranno scelte dalla rete di ambito per la concreta gestione delle proposte formative e delle risorse, sarà assegnataria delle risorse finanziarie provenienti da fondi nazionali. Le scuole-polo dovranno garantire possibilmente i seguenti requisiti: 1) favorire una progettazione didattica delle scuole della rete anche su azioni trasversali di formazione per più gradi scolastici, ferma restando la possibilità di costituire reti di scopo; 2) essere disponibili a raccordarsi con l'ufficio scolastico regionale per armonizzare le azioni formative in coerenza con le priorità indicate nel Piano Nazionale per la Formazione: 3) ricercare e sviluppare accordi di partenariato con i diversi enti e soggetti del territorio, al fine di garantire un costante incremento della qualità delle iniziative formative realizzate per i docenti dell'ambito territoriale. Alle scuole-polo saranno attribuite le risorse finanziarie per la formazione per un triennio, a partire da questo esercizio finanziario (2016). Le scuole-polo, oltre a coordinare la progettazione e l'organizzazione delle attività formative, avranno il compito di garantire una corretta gestione amministrativo-contabile delle iniziative di formazione realizzate dalla/e rete/i di istituzioni scolastiche presenti nell'ambito e di interfacciarsi con l'USR per le attività di co-progettazione, monitoraggio e rendicontazione. Le scuole-polo e le reti potranno avvalersi della consulenza delle strutture tecniche e amministrative dell'amministrazione scolastica, in particolare dello staff regionale di supporto alla formazione. Attività degli USR Ogni Ufficio Scolastico regionale è invitato ad avviare le necessarie interlocuzioni con le istituzioni scolastiche al fine di agevolare una progettazione formativa a livello territoriale che risponda ai bisogni espressi dal personale scolastico, alle esigenze delle scuole, alle priorità strategiche nazionali. A tal fine, si suggerisce di convocare apposite conferenze di servizio con i dirigenti scolastici dei diversi ambiti territoriali e procedere alla composizione di un apposito staff regionale di supporto, in cui siano presenti diverse figure di riferimento per la formazione, a partire dal diretto coinvolgimento dei dirigenti tecnici e del personale scolastico utilizzato, ai sensi dell'art. 1, comma 65, della legge n. 107/2015. Lo staff avrà inoltre cura di interloquire con ciascuna rete di ambito affinché sia individuata l'istituzione scolastica più idonea a svolgere il ruolo di scuola-polo. Gli Uffici scolastici regionali avranno cura di comunicare all'indirizzo di posta elettronica formazione.scuola@istruzione.it, entro il 30 ottobre 2016, le scuole-polo individuate cui verranno assegnate le risorse per la formazione.
Attività del MIUR Con uno o più decreti saranno ripartite le risorse alle scuole-polo, in base ai destinatari delle iniziative formative di ciascun ambito territoriale. Per ciascun finanziamento può essere prevista una quota non superiore al 3% per le attività gestionali e amministrative svolte dalle scuole-polo a supporto della governance territoriale e per eventuali rimborsi spese, effettivamente sostenute e documentate, dallo staff regionale per lo svolgimento delle attività di analisi e monitoraggio del Piano sul territorio regionale. Si ringrazia per la consueta fattiva collaborazione Il Capo Dipartimento Rosa De Pasquale FORMAZIONE IN RETE La scuola potenzia l'apertura verso il territorio circostante, mediante la partecipazione ad alcune reti di cui l'Istituto non è capofila. Questa attività di rete favorisce il confronto tra docenti di scuole diverse su temi importanti inerenti le pratiche didattiche e le strategie educative, per la formazione e l’aggiornamento del personale. Altri accordi sono formalizzati con il comune di Fondi per la gestione dei locali scolastici da concedere temporaneamente a terzi, nonché con altre scuole, università ed associazioni sportive (accordi di rete). FORMAZIONE E FAMIGLIE. In questo Istituto la partecipazione delle famiglie ai momenti decisionali è soddisfacente, collocandosi ad un livello medio-alto di partecipazione, in linea coi valori di riferimento. Anche la partecipazione alle numerose attività della scuola (festa dell'accoglienza, manifestazioni nei periodi natalizi e in chiusura di anno scolastico, incontri periodici con le famiglie, incontri per la presentazione dell'offerta formativa, open day ) si colloca su un livello medio-alto, che testimonia come i genitori attribuiscano alla scuola ancora un importante valore di guida e di riferimento, riconoscendole la giusta autorevolezza, pur con atteggiamento non sempre costruttivo. Tale livello di partecipazione si mantiene alto nelle attività promosse per gli alunni. La scuola organizza specifici momenti formativi-informativi sulle problematiche genitori-figli. Il coinvolgimento della componente genitori nella definizione dei regolamenti scolastici è soddisfacente, dal momento che questi sono stati elaborati con il contributo dell'intero Consiglio di Istituto. La scuola utilizza il sito web ed i social network per la diffusione delle proprie attività ed adotta il sistema elettronico per la comunicazione con le famiglie (registri elettronici e scrutini on line).
STRUTTURAZIONE DELLA FORMAZIONE TRIENNALE Unità Priorità di Tematiche Tematiche dal Aree formative formative formazione Trasversali RAV 125 ore Totali Didattica per competenze e innovazione metodologica (inclusa la C.L.I.L.) Valutazione, autovalutazione e miglioramento Competenze digitali e nuovi ambienti per l'apprendimento. Coding e pensiero computazionale . Animatore digitale. Attuazione del PNSD - Individuazione degli animatori digitali MIUR (prot. 17791 del 19 novembre 2015) Aspetti normativi e ordinamenti scolastici (Docenti e A.T.A.) Segreteria digitale Inclusione studenti stranieri, disabili, BES e DSA Il P.d.M. e sua elaborazione Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale (sicurezza, legalità, pace, affettività, privacy, 1° soccorso , uso del defibrillatore ... ecc.) Didattica disciplinare di Italiano e Matematica per il miglioramento degli esiti prove INVALSI “Audiolibro per docenti” in rete con l’I.T.T. “A. Pacinotti” di Fondi Autonomia organizzativa e didattica Competenze di lingua straniera Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile (UNPLUGGED) Aree formative trasversali da progetti ed Enti di formazione accreditati Erasmus – eTwinning ecc.) ( Indire – Cosa prevede la formazione obbligatoria dei docenti MIUR. La formazione obbligatoria dei docenti prevede un impegno triennale. (cfr. L. 105/2015). Sarà compito della rete di scopo e/o di ambito territoriale predisporre il piano triennale di formazione della Scuola. Sarà cura di ogni docente realizzare un proprio portfolio professionale allo scopo di documentare la carriera e le esperienze acquisite in ambito formativo. (Si rimanda alle disposizioni, in materia, del MIUR).
PREMESSA Il Piano di Formazione dei docenti, strettamente legato al RAV e al Piano di Miglioramento (PdM), rappresenta il documento operativo e programmatico per la formazione dei docenti dell’Istituzione scolastica, inserito all’interno del P.T.O.F. Sulla base dei punti di forza e di debolezza emersi dal Rapporto di Autovalutazione (RAV), il PdM definisce gli “Obiettivi di processo”, cioè le attività pratiche dell’azione didattica, atti a raggiungere le priorità o traguardi di miglioramento. In questo contesto ogni istituzione scolastica è chiamata a delineare un Piano di formazione per i docenti per il triennio 2016-2019; detta formazione, ai sensi della Legge 107/2015 art. 1 c. 124, “e' obbligatoria, permanente e strutturale” e “ Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80 (…)”. Il Piano di formazione è orientato, dunque, a fare acquisire le strategie e le metodologie più appropriate nonché le pratiche innovative atte ad assicurare la crescita e la promozione personale e professionale del docente e, parimenti, il successo formativo degli alunni in coerenza con le priorità, i traguardi e gli obiettivi del PdM. La programmazione delle attività formative deve essere orientata a realizzare un'offerta formativa di qualità, rendendo l'Istituzione scolastica il luogo prediletto dell'innovazione, in cui possano svilupparsi identità libere, consapevoli di sé, orientate al lavoro collaborativo di gruppo, rispettose delle diversità e delle regole, capaci di confronto e di scambio arricchente. Un progetto efficace di innovazione strutturale e curricolare del sistema scolastico non si realizza senza i docenti, ovvero senza la loro partecipazione e condivisione. Valorizzare il lavoro docente e l'ambiente scolastico come risorsa per la didattica significa favorire la comunicazione tra docenti, diffondere la conoscenza di significative pratiche didattiche, pianificare gli interventi per giungere, infine, ad una valutazione positiva del progetto formativo promosso collegialmente. In sostanza, ciò significa trasformare la nostra scuola in Laboratori di Sviluppo Professionale per tutto il personale. PRIORITA’ E AREE PER LA FORMAZIONE Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV), definiti nel successivo Piano di Miglioramento, costituiscono parte integrante e punto di partenza per la stesura del Piano di Formazione dell’ I.C. “Milani”, valido per il triennio 2016-2019, che si pone i seguenti obiettivi: - Risultati scolastici: migliorare i livelli di conoscenze, abilità e competenze degli alunni; - Risultati nelle prove standardizzate nazionali: migliorare gli esiti delle prove Invalsi di Italiano e di Matematica e diminuire la varianza interna alle classi e la varianza fra le classi. Si propone, pertanto, come strumento in grado di:
- Dare un quadro comune a tutti gli interventi di formazione; - Definire con chiarezza le priorità della formazione per il prossimo triennio; - Assicurare la qualità dei percorsi formativi; - Qualificare e riconoscere l'impegno del docente nelle iniziative di formazione; - Creare un sistema di sviluppo professionale continuo, un ambiente di apprendimento "diffuso", qualificato da un insieme di differenti opportunità culturali per la formazione. Prevede, per ciascuno dei tre anni 2016-2019, attività di aggiornamento e formazione destinate ai docenti, coerentemente con gli obiettivi e i tempi stabiliti nel PdM, inserito all’interno del Piano dell’Offerta formativa (PTOF), tenuto conto delle priorità della formazione trasversali a tutte le discipline, con particolare riferimento alle seguenti aree: - Autonomia organizzativa e didattica; - Didattica per competenze e innovazione metodologica; - Competenze digitali e nuovi ambienti per l'apprendimento; - Competenze di lingua straniera; - Inclusione e disabilità; - Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile; - Integrazione competenze di cittadinanza e cittadinanza globale; - Valutazione e miglioramento. IL PIANO DI FORMAZIONE DELL’ISTITUTO L’Istituto organizza corsi ed itinerari, sia singolarmente che in Rete con altre scuole, che concorrono alla formazione sulle tematiche sopra individuate. La misura minima di formazione (in termini di ore) che ciascun docente, a partire dal corrente anno scolastico 2016/17, dovrà certificare a fine anno è di 20 ore di formazione annuale, salvo diverse indicazioni fornite dal Piano Nazionale di Formazione per la realizzazione di attività formative. Oltre alle attività d’Istituto, è prevista la possibilità di svolgere attività individuali di formazione scelte liberamente ma in piena aderenza al RAV, al Piano di Miglioramento e alle necessità formative individuate per questa Istituzione Scolastica. Si riconosce e si incentiverà la libera iniziativa dei docenti, da “ricondurre comunque a una dimensione professionale utile ad arricchire le competenze degli insegnanti e quindi la qualità dell’insegnamento”. Il Piano di Formazione tiene conto delle linee generali indicate annualmente dal MIUR e degli orientamenti strategici della politica di Qualità del nostro Istituto, finalizzata al miglioramento continuo e si avvarrà di corsi organizzati dall’ USR e da altri enti territoriali o istituti, delle iniziative progettate dall’Istituto, autonomamente o in rete con altre scuole. Sono compresi nel piano di formazione dell’Istituto:
- i corsi di formazione organizzati da MIUR e USR, per rispondere a specifiche esigenze connesse agli insegnamenti previsti dagli ordinamenti o ad innovazioni di carattere strutturale o metodologico decise dall’Amministrazione; - i corsi proposti dal MIUR, Ufficio Scolastico Regionale, Enti e associazioni professionali, accreditati presso il Ministero, coerenti con gli obiettivi sopra enunciati; - i corsi organizzati dalle Reti di scuole a cui l’Istituto aderisce; - gli interventi formativi, sia in autoaggiornamento sia in presenza di tutor esterni o interni, autonomamente progettati e realizzati dalla scuola, a supporto dei progetti di Istituto previsti dal PTOF; - gli interventi formativi predisposti dal datore di lavoro derivanti da obblighi di legge (Decreto Legislativo 81/2008). Il Piano di Formazione prevede, inoltre, anche iniziative che fanno ricorso alla formazione on-line e all’autoformazione. STRUTTURAZIONE DELLA FORMAZIONE ANNUALE/TRIENNALE Nel corso del triennio di riferimento, l’Istituto Comprensivo Milani si propone l’organizzazione delle seguenti attività formative di seguito specificate: PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE Personale Periodo Aree formative Attività formativa coinvolto attuazione Didattica per competenze e innovazione Corso di Formazione sulla metodologia Docenti 2016-2019 metodologica (inclusa la C.L.I.L.) CLIL (anche on-line) secondaria Il PdM e sua elaborazione (Valutazione, Corso di Formazione: Docenti autovalutazione e miglioramento; “Analisi prove Invalsi” (interno). primaria e didattica disciplinare di Italiano e Autoformazione: secondaria 2016-2019 “Preparazione alle Prove Invalsi”; Matematica per il miglioramento degli di Italiano e “Simulazione Prove standard”; Matematica esiti delle prove INVALSI) “Raccolta e monitoraggio risultati”. Corso di formazione Prof. Buonagurio (8 h) Corso di formazione on-line Competenze digitali e nuovi ambienti “Coding in your classroom, now!” Tutti i per l'apprendimento (Coding, pensiero Prof. Bogliolo su piattaforma EMMA 2016/19 docenti computazionale, robotica ecc.) Università Federico II di Napoli (48 h) Corso di formazione (robotica) Proff. Carnevale Morena, Falanga (6 h) massimo 10 partecipanti Animatore digitale. Attuazione del PNSD - Individuazione degli animatori Corso di formazione Tutti i 2016/17 digitali MIUR (prot. 17791 del 19 Ins. Carnevale Mich. (20 h) “LIMpariamo” docenti novembre 2015) Aspetti normativi e ordinamenti Tutti i Corso di formazione docenti 2016/17 scolastici (Docenti e A.T.A.) Prof. Buonagurio (6 h) Pers. ATA Segreteria digitale Da definire 2016/19
Corso di Formazione (20 h): “In classe ho un ragazzo che…..” Inclusione (stranieri, disabili, BES e Centro Clinico Psicologico e Riabilitativo Tutti i “In Movimento”. 2016/17 DSA) docenti Corso di e-learning (40 h): “Dislessia Amica” Associazione Italiana Dislessia Integrazione, competenze di cittadinanza Tutti i Corso di Formazione (5 h): e cittadinanza globale (sicurezza, docenti “Primo soccorso e uso del defibrillatore” - 2016/17 legalità, pace, affettività, privacy, 1° Personale Dott. Viola - soccorso , uso del defibrillatore ... ecc.) ATA “Audiolibro per docenti” in rete con l’ Tutti i Da definire 2016/17 I.T.T. “A. Pacinotti” di Fondi docenti Tutti i Competenze di lingua straniera Formazione autonoma 2016-2019 docenti Coesione sociale e prevenzione del Corso di Formazione (20 h): Tutti i 2016/17 disagio giovanile (UNPLUGGED) Regione Lazio - ASL di Latina docenti Aree formative trasversali da progetti Tutti i ed Enti di formazione accreditati Formazione autonoma 2016-2019 docenti (Indire – Erasmus – eTwinning ecc.) Per ciascuna attività formativa: Il direttore del corso provvederà alla documentazione inerente le modalità di realizzazione e dipartecipazione; I docenti partecipanti ad attività esterne all’Istituto dovranno mettere a disposizione dei colleghi dell’ I.C. “Milani”il materiale prodotto o distribuito durante il corso. Il D.S. accerta l’avvenuta formazione mediante “Attestato di partecipazione” o “Diploma di competenze acquisite” rilasciato dall’Ente formatore. N.B. Si ricorda che la formazione deve essere certificata, cioè erogata da un soggetto accreditato dal MIUR. Tutte le scuole statali e le Università sono automaticamente soggetti accreditati. Tutti gli altri Enti formatori devono riportare in calce agli attestati gli estremi del decreto ministeriale che conferisce loro l’accreditamento. Il presente Piano può essere successivamente integrato con altre iniziative di formazione di volta in volta proposte a livello nazionale, regionale e provinciale, cui l’Istituto aderisce.
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