D.S. Agostino Miele - Anno scolastico 2014-2015
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Il senso della valutazione nella scuola Serve ý per migliorare alle è guardarsi con gli occhi degli altri scuole ý per recuperare immagine è che non si dica che “se la cantano e se la suonano” ý per difendersi dalle critiche e dagli a8acchi è potendo contrapporre evidenze ai pregiudizi ý quel che non viene mai valutato, non ha valore ý senza valutazione, la scuola è solo un “costo” Agostino Miele 2015 4
Il senso della valutazione nella scuola Misurazione e ý misurazione: valutazione è rilevare una grandezza in un ogge8o/fenomeno è per farlo, deve esistere un’unità di misura riconosciuta ý valutazione: è a8ribuire un valore ad un ogge8o/fenomeno è deve essere possibile confrontare l’aspe8ativa con il risultato ý la misurazione è di per sé a-‐‑valutativa è un termometro misura “x” gradi su una scala data ý la valutazione presuppone una desiderabilità è “x” gradi sono “caldo” o “freddo” secondo i casi Agostino Miele 2015 5
Il senso della valutazione nella scuola Cosa si ý nei sistemi scolastici: può è si possono misurare gli apprendimenti misurare è se esistono standard di riferimento -‐‑ è si possono valutare gli apprendimenti Cosa si è se è definito un livello di desiderabilità può è non si possono “misurare” le scuole valutare è non si possono “misurare” i docenti è non si può “misurare” l’output complessivo ý ma nessuna valutazione è possibile senza dati è e quindi la misurazione è preliminare alla valutazione Agostino Miele 2015 6
Il senso della valutazione nella scuola A ý gli standard di riferimento possono essere: proposito di unità è “assoluti”, cioè fissati a priori di misura è secondo un criterio di desiderabilità “politica” è “relativi”, cioè fissati a posteriori è secondo un criterio comparativo di tipo statistico ý i primi possono “me8ere in tensione” è tu8o il sistema (almeno in teoria) è in quanto l’obie8ivo è fissato “a prescindere” ý i secondi possono “me8ere in tensione” è solo metà del sistema (sempre in teoria) è in quanto metà (circa) delle scuole sarà sempre sopra la media Agostino Miele 2015 7
Il senso della valutazione nella scuola Quale è il ý quale funzione svolge la scuola nelle società mandato assegnato moderne? alla è accompagnare la crescita di ogni persona scuola è da bambino a giovane adulto è favorire lo sviluppo di sentimenti ed emozioni è far acquisire le categorie di giudizio fondamentali: il vero, il buono, il bello . . . è formare il futuro ci8adino è nella relazione con gli altri è nel sistema di diri8i e di doveri è nella conoscenza dei limiti sociali alla libertà individuale (ecco perché la scuola aperta è meglio del prece8ore privato . . .) è preparare alla vita a8iva è a8raverso l’acquisizione di conoscenze e saperi è a8raverso lo sviluppo di competenze Agostino Miele 2015 8
Il senso della valutazione nella scuola Quali ý si possono misurare: aspe8i è l’acquisizione di conoscenze e di saperi del è il livello di competenze mandato si ý non si possono misurare: possono è il valore aggiunto apportato alla crescita misurare è sentimenti, emozioni, relazioni, … è l’elaborazione delle categorie di giudizio è il vero, il buono, il bello, … è lo sviluppo delle competenze di ci8adinanza è diri8i e doveri, appartenenza, socialità, solidarietà, … Agostino Miele 2015 9
Il senso della valutazione nella scuola Per dirla con un aforisma Non tu8o quel che conta può essere contato; non tu8o quel che può essere contato conta. (Albert Einstein) Agostino Miele 2015 10
Il senso della valutazione nella scuola Distinguere per ý non tu8o quel che la scuola fa può essere misurato comprendere è ma questo non significa che “non conta” ý è solo che non esiste uno strumento unico è che renda ragione di ogni aspe8o ý occorre separare quel che è utile misurare è perché non si può fare a meno di competere e quindi comparare ý da quel che è comunque necessario valutare è anche utilizzando strumenti non quantitativi ý perché a8iene ai valori individuali e colle8ivi è che sono quelli che tengono insieme la società ý questo è l’ogge8o proprio della rendicontazione sociale è che si basa sulle a8ese della comunità e non su unità di misura Agostino Miele 2015 11
Il senso della valutazione nella scuola Valutare: ý nella scuola esiste un’ulteriore ambiguità semantica: a quale è valutare per formare (che è proprio dei docenti) fine è valutare per certificare (che è proprio dei decisori) ý non c’è un’alternativa fra le due dimensioni è sono entrambe necessarie è ma in momenti diversi e per fini diversi ý la prima è una valutazione che investe la persona è ed accompagna il suo sviluppo e il processo formativo) ý la seconda è una valutazione che riguarda la società è ed indica l’apporto che il singolo può offrire alla comunità Agostino Miele 2015 12
I principali modelli di valutazione delle scuole esistenti Agostino Miele 2015 13
I principali modelli di valutazione esistenti Cosa si può ý secondo la ricerca internazionale: valutare è il sistema nel suo insieme è le scuole è il personale è gli apprendimenti Agostino Miele 2015 14
I principali modelli di valutazione esistenti Cosa ý dipende dalle scelte politiche generali in materia di scuola si valuta ý “cosa” si valuta dipende da “per chi” si valuta ý Inghilterra è si valuta per informare l’utenza è che ha il diri8o di scegliere la scuola per i propri figli è si valutano le scuole – tramite l’OFSTED è si valutano gli apprendimenti – tramite test nazionali ý Francia è si valuta per informare l’Amministrazione è che a sua volta deve garantire l’equità del sistema per tu8i i ci8adini è si valutano i docenti – sistema ispe8ivo capillare è si valutano gli apprendimenti – ma solo su base statistica è perché l’utenza non ha il diri8o di scegliersi la scuola (carte scolaire) Agostino Miele 2015 15
I principali modelli di valutazione esistenti La valutazione ý modelli di valutazione esterna delle è di natura ispe8iva scuole: due famiglie di è oppure basati su test di risultato modelli è eventualmente integrati da “customer satisfaction” valutativi ý modelli di autovalutazione/valutazione interna è basati sull’analisi dei processi è oppure sulla verifica dei risultati è eventualmente integrati da una “validazione” esterna Agostino Miele 2015 16
I principali modelli di valutazione esistenti Modelli ý modelli “input driven” o procedurali fondati sull’autovalu è ISO 9001 e simili -‐‑ tazione: è CAF, CQAF, EFQM, … Tre tipologie principali ý modelli “output driven” è CIPP è schede di qualità (sistema olandese) ý modelli misti è “peer review” è validazione da parte di un nucleo esterno territoriale Agostino Miele 2015 17
I principali modelli di valutazione esistenti Valutazione ed ý i servizi pubblici si svolgono sempre in tre autonomia tempi: è determinazione obie8ivi e allocazione risorse è a8uazione / erogazione è verifica dei risultati ý i sistemi centralistici regolano minutamente è il primo ed il secondo tempo è ed assumono che il terzo sia una variabile dipendente ý i sistemi basati sull’autonomia presidiano è il primo ed il terzo tempo è e considerano il secondo una variabile indipendente Agostino Miele 2015 18
I principali modelli di valutazione esistenti I modelli di valutazione ý sono tipici dei sistemi a prevalenza centrale procedurale è analizzano a8entamente i processi è li scompongono in passi elementari è ne definiscono i “requisiti formali di qualità” è me8ono a punto il “manuale della qualità” (o simili) è che raccoglie tu8i gli standard definiti a priori è in fase di a8uazione, documentano ogni passo è secondo protocolli definiti in anticipo è in fase di controllo, verificano la conformità è fra processo a8eso e processo a8uato è sulla sola base della documentazione dei processi; un esempio: la rendicontazione dei proge8i europei è la qualità è misurata dalla corrispondenza fra le due fasi è ma non si entra nel merito dei risultati è che, per definizione, devono corrispondere alle a8ese, se il processo di a8uazione è stato scrupoloso e ben documentato Agostino Miele 2015 19
I principali modelli di valutazione esistenti I modelli «output ý sono tipici dei sistemi a forte autonomia locale driven» (fondati sui risultati) è definiscono a8entamente gli obie8ivi a8esi è individuano gli indicatori di risultato è individuano a priori gli standard di prestazione a8esi è lasciano che le stru8ure locali scelgano da sole è il modo che ritengono migliore per implementare il servizio è verificano con rigore e dal centro i risultati è per vedere se corrispondono agli standard fissati è responsabilizzano gli operatori per gli esiti è sono tendenzialmente di tipo “high stakes” (a posta elevata) è cioè comportano premi o sanzioni per gli a8ori del servizio è utilizzano, in misura più o meno grande, il controllo sociale è tipicamente, la pubblicità sui risultati o la rendicontazione sociale Agostino Miele 2015 20
I principali modelli di valutazione esistenti I modelli ý cercano di correggere i dife8i degli altri due misti è partono, di solito, dall’autovalutazione è più o meno “pilotata” e/o “assistita” è vi affiancano una validazione esterna è condo8a da un nucleo professionale di solito centrata sul processo di autovalutazione, più di rado (o almeno non dire8amente) sui risultati è oppure affidata ad un gruppo di “pari” è secondo la modalità del “critical friend” Agostino Miele 2015 21
I principali modelli di valutazione esistenti Il ý è un modello di tipo CIPP (cioè fondato sugli esiti) modello è Context contesto del DPR è Input risorse n 80 è Process processi è Product risultati ý ma modificato, in quanto: è quasi tu8i gli elementi sono definiti dall’esterno è tramite i dati INVALSI e le elaborazioni intermedie è il piano di miglioramento è regolamentato è anche questo a8raverso indicatori forniti da INVALSI è serve a valutare anche persone e non solo scuole è ma soltanto i dirigenti delle scuole e non i docenti ý deve sopperire alla mancanza di standard a priori è e quindi rendere confrontabili i risultati di o8omila scuole è in modo da poter definire dei punti di riferimento statistici Agostino Miele 2015 22
Le fonti Agostino Miele 2015 23
DPR 275/99 Art.4 comma 4 DPR n. 80/2013 Direttiva n.11 del Circolare Ministeriale n. 18 settembre 2014 47 del 21 ottobre 2014 Nota prot. 1738- . del 2 marzo 2015 legge 26.2.2011, n. 10 art. 2 comma 4-undevicies (legge delega) La scuola si valuta
Le fonti ….individuano inoltre le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispe8o della normativa • DPR 275/99 nazionale ed I criteri per la valutazione periodica dei Art.4 comma 4 risultati conseguiti dalle istituzioni scolastiche rispe8o agli obie8ivi prefissati Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e • DPR n. 80/2013 formazione Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni • Direttiva n.11 del scolastici 2014/15,2015/16 e 18 settembre 2014 2016/17 Istruzioni deGagliate sul Circolare processo di Ministeriale valutazione degli n. 47 del 21 istituti ottobre 2014
Il procedimento di valutazione Agostino Miele 2015 26
Il procedimento di valutazione Agostino Miele 2015 27
Il procedimento di valutazione AUTOVALUTAZIONE Le istituzioni scolastiche (statali e paritarie) sono chiamate a sviluppare - nel corrente anno scolastico – un’attività di analisi e di valutazione interna partendo da dati ed informazioni secondo il percorso delineato dal Rapporto di autovalutazione (RAV). Il RAV è da elaborare, entro il primo semestre 2015, esclusivamente on line attraverso una piattaforma operativa unitaria Agostino Miele 2015 28
Il procedimento di valutazione VALUTAZIONE ESTERNA Nel corso del prossimo anno scolastico è prevista l’attivazione della fase di valutazione esterna attraverso le visite alle scuole dei nuclei. Saranno coinvolte circa 800 istituzioni scolastiche, secondo quanto previsto dalla Direttiva 11/2014. Quest’ultime in parte (3%) saranno scelte casualmente, in parte (7%) saranno individuate sulla base di specifici indicatori di efficienza e di efficacia. Agostino Miele 2015 29
Il procedimento di valutazione AZIONI DI MIGLIORAMENTO – AGGIORNAMENTO RAV A partire dal prossimo anno scolastico tutte le scuole pianificano e avviano le azioni di miglioramento, avvalendosi eventualmente del supporto dell’INDIRE o di altri soggetti pubblici e privati (università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali). Un primo aggiornamento del RAV, finalizzato alla verifica dello stato di avanzamento del processo e ad un’eventuale ritaratura degli obiettivi, è previsto per il mese Agostino Mieledi luglio 2016. 2015 30
Il procedimento di valutazione Valutazione esterna - Azioni di miglioramento – Azioni di rendicontazione sociale Nel terzo anno di messa a regime del procedimento di valutazione in cui proseguono l’autovalutazione, la valutazione esterna e le iniziative di miglioramento, le scuole promuovono, in chiave dinamica, anche a seguito della pubblicazione di un primo rapporto di rendicontazione, iniziative informative pubbliche ai fini della rendicontazione sociale, ultima fase del procedimento. Agostino Miele 2015 31
Il procedimento di valutazione Da dove ý si articola in due passaggi si è 1) analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati } resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle parte: rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall'ʹInvalsi, oltre a ulteriori elementi la significativi integrati dalla stessa scuola; prima fase è 2) elaborazione di un rapporto di autovalutazione in formato ele8ronico, secondo un quadro di riferimento predisposto dall'ʹInvalsi, e formulazione di un piano di miglioramento; ~ Agostino Miele 2015 32
Il procedimento di valutazione Primo passaggio: ý utilizza tre tipologie di informazioni: l’autoanalisi è “dati resi disponibili dal Ministero” (i dati di “Scuola di istituto in Chiaro”) è “rilevazioni sugli apprendimenti ed elaborazioni sul valore aggiunto, restituite dall’INVALSI è “ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola” Agostino Miele 2015 33
Il procedimento di valutazione Primo passaggio: ý l’autoanalisi di istituto Agostino Miele 2015 34
Il procedimento di valutazione Secondo passaggio: ý il rapporto di autovalutazione è suddiviso in il rapporto tre sezioni: di auto-‐‑ valutazione è esiti (successo scolastico, competenze di base, equità degli esiti, risultati a distanza) è contesto (contesto socio-‐‑economico-‐‑culturale, risorse) è processi (pratiche educative e dida8iche, ambiente organizzativo per l’apprendimento) ý consiste in una serie di domande stru8urate è che – a gruppi – si aggregano in alcuni macro-‐‑indicatori Agostino Miele 2015 35
Il procedimento di valutazione Secondo passaggio: il ý anche il piano si articola in diversi punti: piano di miglioramento è situazione a8uale, descri8a tramite indicatori (quantitativi) è valori / dati di riferimento (quelli rispe8o ai quali ci si confronta ed a cui si tende) è risultato a8eso al termine del periodo triennale (può essere inferiore rispe8o al valore di riferimento -‐‑ di regola, lo è) ý questi tre elementi devono essere resi espliciti è per tu8i gli obie8ivi indicati nel piano ý vanno individuati un numero limitato di obie8ivi è orientativamente: uno o due nell’area degli esiti, uno o due in quella dei processi ý il piano deve essere aggiornato in itinere è la prima volta, a luglio 2016 Agostino Miele 2015 36
Il procedimento di valutazione Seconda fase: la valutazione esterna ý 1) individuazione da parte dell‘INVALSI delle situazioni da so8oporre a verifica, sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia previamente definiti dall'ʹInvalsi medesimo; 2) visite dei nuclei, secondo il programma e i protocolli di valutazione ado8ati; 3) ridefinizione da parte delle istituzioni scolastiche dei piani di miglioramento in base agli esiti dell'ʹanalisi effe8uata dai nuclei; ~ Agostino Miele 2015 37
Il procedimento di valutazione Seconda fase: la ý la valutazione esterna sarà effe8uata da un valutazione nucleo composto da: esterna è un componente del contingente ispe8ivo (che coordina più nuclei) è due esperti esterni (uno di ambito organizzativo, l’altro di ambito dida8ico) ý sarà effe8uata a partire dall’inizio del 2015-‐‑2016 è e per tu8o l’anno scolastico ý sarà “visitato” il 10% delle scuole ogni anno è il 7% sulla base di parametri di efficienza ed efficacia / criticità, il 3% per “campionamento casuale” ý per le altre, ci si fermerà al rapporto di auto-‐‑ valutazione Agostino Miele 2015 38
La DireGiva n. 11 Agostino Miele 2015 39
La DireGiva n. 11 Le priorità ý dovranno orientare le scelte delle scuole strategiche è nell’individuazione degli obie8ivi di miglioramento ý sono così enunciate: è riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso è riduzione delle differenze fra scuole ed aree geografiche è rafforzamento delle competenze di base rispe8o alla situazione di partenza è valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti è rispe8o ad università e mondo del lavoro ý come si vede, riguardano tu8e è gli esiti di apprendimento e l’impiegabilità Agostino Miele 2015 40
La DireGiva n. 11 Le priorità strategiche ý La dire8iva 11/2014 chiede sopra8u8o di promuovere strategie di miglioramento a partire: è dalle scelte interne condivise è da una etica della rendicontazione è dalla partecipazione e responsabilizzazione di tu8i i sogge8i della scuola è dal consolidamento dell’identità e del senso di appartenenza Agostino Miele 2015 41
La DireGiva n. 11
La DireGiva n. 11 43
Cosa fare: il nucleo di autovalutazione Agostino Miele 2015 44
Il nucleo di autovalutazione È ý a stre8o rigore, no, in quanto: necessario costituirlo? è non è previsto né dal regolamento (DPR 80), né dalla dire8iva n. 11 ý ci si può avvalere di una funzione strumentale ý comunque, la CM 47 invita a costituire apposite “unità” è delle quali suggerisce anche la composizione ý è in ogni caso opportuno valutare l’opportunità di farlo è perché nel RAV si chiede di indicare come è composto è per coinvolgere un maggior numero di persone è per non sovraesporre il dirigente nelle scelte è perché potrebbe diventare obbligatorio l’anno prossimo Agostino Miele 2015 45
Il nucleo di autovalutazione Come costituirlo. ý il suggerimento della CM non è vincolante (dice “preferibilmente”) è dirigente, docente referente per la valutazione, uno o più docenti con adeguata professionalità, “individuati nell’ambito della comunità scolastica” ý il Collegio Docenti potrebbe indicare i nomi dei docenti Agostino Miele 2015 46
Il nucleo di autovalutazione Cosa fa il nucleo di autovalutazione ý in una prima fase, non molto è il QS è compilato dal dirigente ý si suggerisce che, nel fra8empo, il nucleo è studi ed approfondisca la documentazione SNV è legga con a8enzione il fascicolo del RAV è per individuare le fonti da cui desumere i dati necessari è per formulare item da integrare nei questionari docenti, genitori, .. è analizzi i dati di istituto già noti è Scuola in Chiaro + esiti prove INVALSI è discuta le “domande guida” del RAV è e si dia risposte condivise per ognuna Agostino Miele 2015 47
Cosa fare: i questionari Agostino Miele 2015 48
I questionari Quanti e ý Ci sono diversi questionari scuola (QS): quando è questionario scuola primo ciclo (in versione diversa per le scuole paritarie) è questionario scuola secondo ciclo (in versione diversa per le scuole paritarie) è comprendono poco più di 40 domande è tu8e a risposta chiusa (caselle da barrare) ý Il questionario è (stato) compilato on-‐‑line so8o la responsabilità del dirigente Agostino Miele 2015 49
I questionari Altri questionari ý dovrebbero essere predisposti e somministrati: è questionario docenti è questionario genitori è questionario studenti (solo scuole superiori) ý ma per quest’anno non saranno tra8ati da INVALSI è né come predisposizione, né come elaborazione dei dati (e quindi non entreranno nella pia8aforma unitaria di SNV) è serviranno alle scuole come ulteriori elementi auto-‐‑ informativi è ma non disporranno di benchmark esterni Agostino Miele 2015 50
Cosa fare: la restituzione dei dati Agostino Miele 2015 51
La restituzione dei dati ý Ogni istituzione scolastica ha compilato il I Questionario Scuola entro i termini stabiliti dati ý L’INVALSI ha elaborato i dati acquisiti tramite il questionario scuola ý La restituzione dati è a8esa per fine aprile ý La pia8aforma unitaria (INVALSI) fornirà i dati per ogni scuola comparati a livello provinciale, regionale e nazionale per i diversi indicatori interni al RAV Agostino Miele 2015 52
Cosa fare: l’autoanalisi di istituto Agostino Miele 2015 53
L’autoanalisi di istituto Partire dai dati ý il processo logico di autoanalisi parte dai dati, ma non fermarsi a8raverso alcune verifiche generali: ai dati è completezza (cioè pluralità di fonti di informazione sugli stessi fenomeni) è comparazione (cioè pluralità di fonti di informazione sugli stessi fenomeni) è contestualizzazione (che perme8e di situare i dati nel contesto di riferimento) è Interpretazione (che consiste nel passare dai dati all’informazione significativa) Agostino Miele 2015 54
L’autoanalisi di istituto Cosa avranno ý un certo numero di dati già forniti dal sistema in mano è Scuola in Chiaro, dati prove INVALSI le scuole ý un certo numero di indicatori elaborati in base al QS è offrono: completezza, comparazione, contesto, ma vanno comunque interpretati ý un certo numero di dati auto-‐‑prodo8i è questionari docenti, genitori, studenti e altri elementi di informazione autonomi ý dovranno invece costruire da sé alcuni indicatori Agostino Miele 2015 55
L’autoanalisi di istituto Dati ý A8raverso il fascicolo Scuola in Chiaro: che il 1. Contesto sistema 1.1. popolazione scolastica già 1.2. territorio e capitale sociale fornisce 1.3 risorse economiche e materiali 1.3.a finanziamenti 1.4 risorse professionali 1.4.a cara8eristiche degli insegnanti 2. Esiti 2.1. risultati scolastici 2.4 risultati a distanza ý A8raverso la restituzione delle prove INVALSI: 2.2 risultati delle prove standardizzate nazionali (Italiano e Matematica) Agostino Miele 2015 56
L’autoanalisi di istituto Dati ý A8raverso l’elaborazione del QS: che il 1. Contesto sistema 1.3.b. edilizia e norme di sicurezza fornirà 1.4.b. cara8eristiche del DS 3. Processi 3.1. Curricolo, proge8azione e valutazione 3.1.a curricolo 3.1.d prove stru8urate per classi parallele 3.2 Ambiente di apprendimento 3.2.a durata delle lezioni 3.2.b.organizzazione oraria 3.2.d. episodi problematici 3.3. Inclusione e differenziazione 3.3.a a8ività di inclusione 3.3.b a8ività di recupero 3.3.c a8ività di potenziamento Agostino Miele 2015 57
L’autoanalisi di istituto Dati che il ý A8raverso l’elaborazione del QS: sistema fornirà 3.4. Continuità e orientamento 3.4.a a8ività di continuità 3.4.b a8ività di orientamento 3.5. Orientamento strategico e organizzazione della scuola 3.6 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane 3.7. Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie Agostino Miele 2015 58
L’autoanalisi di istituto Dati ý tu8i quelli che dovrebbero provenire dai che il questionari docenti, genitori, studenti che le sistema scuole dovranno gestire per proprio conto, ed non in particolare: fornirà 3. Processi 3.1. curricolo, proge8azione e valutazione 3.1.b politiche scolastiche (percezione da parte dei docenti) 3.1.c proge8azione dida8ica 3.2 ambiente di apprendimento 3.2.c a8ività e strategie dida8iche 3.2.e clima scolastico (percezione da parte dei diversi a8ori) Agostino Miele 2015 59
Cosa fare: il RAV Agostino Miele 2015 60
Il Rapporto AutoValutazione Sezione Sezione Sezione DESCRITTIVA VALUTATIVA Metodologico Sezione • Descrizione • Valutazione riflessiva ProaGiva del contesto e degli esiti e • Descrizione e Individuazione delle risorse dei processi valutazione del delle priorità e percorso di degli obieGivi autovalutazione di processo
Stru8ura rapporto di autovalutazione • Contesto e risorse ▫ ▫ Popolazione scolastica Territorio e capitale sociale ▫ Risorse economiche e materiali ▫ Risorse professionali • Esiti ▫ Risultati scolastici ▫ Risultati nelle prove standardizzate ▫ Competenze chiave e di cittadinanza ▫ Risultati a distanza • Processi ▫ Pratiche educative e didattiche Curricolo, progettazione, valutazione Ambiente di apprendimento Inclusione e differenziazione Continuità e orientamento ▫ Pratiche gestionali e organizzative Orientamento strategico e organizzazione della scuola Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie • Il processo di autovalutazione • Individuazione delle priorità ▫ Priorità e Traguardi ▫ Obiettivi di processo
Stru8ura rapporto di autovalutazione
Stru8ura rapporto di autovalutazione
Il Rapporto AutoValutazione Cosa si (auto)valuta ý contesto e risorse sono descri8i, non valutati ý esiti e processi vengono valutati ý passaggi della costruzione del RAV: è raccolta di tu8i i dati disponibili è sia forniti dal sistema, che raccolti dalle scuole è comparazione di tu8i i dati significativi è in relazione a ciascuna area ogge8o di valutazione è contestualizzazione dei dati ogge8o di esame è per a8ribuire loro un significato “qui e adesso” è interpretazione dei dati e valutazione vera e propria è con l’aiuto delle rubriche di valutazione predisposte Agostino Miele 2015 65
Il Rapporto AutoValutazione Redazione ý si parte da contesto e risorse (prima sezione) del fascicolo è che vengono descri8i in termini di: è opportunità (1500 cara8eri) è vincoli (1500 cara8eri) ý si prosegue con gli esiti (seconda sezione) è 4 aree di valutazione ý e con i processi (terza sezione) è 7 aree di valutazione ý ciascuna area è corredata di una “rubrica” è che prevede 7 possibili classificazioni è da 1 (situazione molto critica) a 7 (eccellente) Agostino Miele 2015 66
Il Rapporto AutoValutazione Le Le domande poste all'ʹinizio di ciascuna area domande guida rappresentano uno stimolo per rifle8ere sui risultati raggiunti dalla scuola in quello specifico se8ore. Partendo dalla le8ura dei dati, si chiede alla scuola di rifle8ere su quanto realizzato in ogni ambito, focalizzandosi specificatamente sui risultati raggiunti ed individuando punti di forza e di debolezza. Agostino Miele 2015 67
Il Rapporto AutoValutazione Un esempio di domande guida 68
Il Rapporto AutoValutazione Gli indicatori Gli indicatori messi a disposizione rappresentano un utile strumento informativo, se utilizzati all’interno di una riflessione e interpretazione più ampia da parte della scuola. Gli indicatori consentono alla scuola di confrontare la propria situazione con valori di riferimento esterni. Pertanto gli indicatori contribuiscono a supportare il gruppo di autovalutazione per l'ʹespressione del giudizio su ciascuna delle aree in cui è articolato il Rapporto di Autovalutazione. Agostino Miele 2015 69
Il Rapporto AutoValutazione Un esempio di indicatori 70
Il Rapporto AutoValutazione Le rubriche ý Per ciascuna area degli Esiti e dei Processi la scuola di valutazione dovrà esprimere un giudizio complessivo ý ogni rubrica prevede qua8ro descrizioni de8agliate è contrassegnate da numeri dispari (1, 3, 5, 7) è i numeri pari non hanno descri8ori (2, 4, 6) ý sulla base dei dati raccolti e del contesto è la scuola sceglie la descrizione più rispondente è e si a8ribuisce il valore corrispondente è se la situazione è “a metà” fra due descrizioni si sceglie il numero pari intermedio ý la scelta effe8uata va “motivata” è con il riferimento ai dati utilizzati ed agli altri elementi valutati è sono a disposizione 2000 cara8eri Agostino Miele 2015 71
Il Rapporto AutoValutazione Un esempio di rubrica di valutazione 72
Il Rapporto AutoValutazione Motivazione del giudizio ý La scuola deve argomentare il motivo per cui ha assegnato -‐‑ assegnato un determinato livello di giudizio nella criteri scala di valutazione. ý Completezza -‐‑ utilizzo dei dati e degli indicatori messi a disposizione centralmente (MIUR, INVALSI, ecc.) e capacità di supportare il giudizio individuando ulteriori evidenze e dati disponibili a scuola. ý Accuratezza -‐‑ le8ura dei dati e degli indicatori in un'ʹo8ica comparativa, confrontando la situazione della scuola con i valori di riferimento forniti (medie nazionali o regionali, andamento generale delle scuole di riferimento, ecc.). Agostino Miele 2015 73
Il Rapporto AutoValutazione Motivazione del giudizio assegnato -‐‑ criteri ý Qualità dell’analisi -‐‑ approfondimento e articolazione della riflessione a partire dall’analisi dei dati disponibili. L'ʹanalisi è articolata quando non ci si limita a elencare i dati o a descrivere ciò che la scuola fa, ma i dati vengono interpretati tenendo conto della specificità del contesto, oppure si evidenziano i punti di forza e di debolezza dell'ʹazione della scuola, o ancora si individuano aspe8i strategici. Agostino Miele 2015 74
Il Rapporto AutoValutazione Cosa succede ý secondo la Dire8iva MIUR 11/2014: dopo è l’obie8ivo di SNV è il miglioramento degli esiti è riduzione della dispersione e dell’insuccesso è riduzione della varianza “fra” e “nelle” scuole) è rafforzamento delle competenze di base è valorizzazione degli esiti a distanza è quindi occorre individuare fra questi temi è quelli sui quali la scuola rivela criticità più sensibili è quelli da affrontare a8raverso il piano di miglioramento Agostino Miele 2015 75
Il Rapporto AutoValutazione I passaggi successivi ý si compila la sezione 4 del RAV è poche domande, che non presentano difficoltà è si tra8a di descrivere il processo seguito, fornendo alcune informazioni al riguardo ý in seguito, si individuano le priorità da tra8are è 1 o 2 “priorità” in 1 o 2 aree al massimo è quindi, da un minimo di 1 ad un massimo di 4 priorità è si suggerisce una via di mezzo: due o tre è le si descrive brevemente (in 150 cara8eri) è in un arco di tempo triennale (traguardi di lungo periodo) Agostino Miele 2015 76
Il Rapporto AutoValutazione Agostino Miele 2015 77
Il Rapporto AutoValutazione Priorità e Le priorità si riferiscono agli obie/ivi generali che la Traguardi scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo a/raverso orientati l’azione di miglioramento. Le priorità che la scuola si pone agli Esiti degli devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti. studenti Si suggerisce di specificare quale delle qua/ro aree degli Esiti si intenda affrontare (Risultati scolastici, Risultati nelle prove standardizzate nazionali, Competenze chiave e di ci/adinanza, Risultati a distanza) e di articolare all'ʹinterno quali priorità si intendano perseguire (es. Diminuzione dell'ʹabbandono scolastico; Riduzione della variabilità fra le classi; Sviluppo delle competenze sociali degli studenti di secondaria di I grado, ecc.). Si suggerisce di individuare un numero limitato di priorità (1 o 2) all'ʹinterno di una o due aree degli Esiti degli studenti. Agostino Miele 2015 78
Il Rapporto AutoValutazione Priorità e I traguardi di lungo periodo riguardano i risultati a/esi in Traguardi relazione alle priorità strategiche. Si tra/a di risultati previsti a orientati lungo termine (3 anni). Essi articolano in forma osservabile e/o agli Esiti misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso degli cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento. Per ogni studenti priorità individuata deve essere articolato il relativo traguardo di lungo periodo. Essi pertanto sono riferiti alle aree degli Esiti degli studenti (es. in relazione alla priorità strategica “Diminuzione dell'ʹabbandono scolastico”, il traguardo di lungo periodo può essere definito come “Rientrare nella media di abbandoni provinciali e precisamente portare gli abbandoni dell’istituto entro il 10%”). È opportuno evidenziare che per la definizione del traguardo che si intende raggiungere non è sempre necessario indicare una percentuale, ma una tendenza costituita da traguardi di riferimento a cui la scuola mira per migliorare, ovvero alle scuole o alle situazioni con cui è opportuno confrontarsi per migliorare. Agostino Miele 2015 79
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Il Rapporto AutoValutazione Dai traguardi di ý quello cui tendere sono i traguardi di risultato risultato è ma sui risultati non si interviene dire8amente agli obie8ivi di ý la leva su cui agire sono i processi processo ý occorre dunque una serie di passaggi: è identificare i processi che incidono su “quegli” esiti è identificare le azioni concrete da porre in campo è in termini di “traguardi di breve periodo” è da raggiungere di regola in un anno scolastico è servono come punti di verifica intermedi Agostino Miele 2015 81
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Il Rapporto AutoValutazione Obie8ivi di Gli obie0ivi di processo rappresentano una definizione processo operativa delle a/ività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate. Essi costituiscono degli obie/ivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o più aree di processo. Si suggerisce di indicare l'ʹarea o le aree di processo su cui si intende intervenire e descrivere gli obie/ivi che la scuola si prefigge di raggiungere a conclusione del prossimo anno scolastico (es. Promuovere una figura di docente tutor per supportare gli studenti in difficoltà del primo anno dell'ʹindirizzo linguistico nella scuola secondaria di II grado; Individuare criteri di formazione delle classi che garantiscano equi-‐‑eterogeneità; Utilizzare criteri di valutazione omogenei e condivisi per la matematica nella scuola primaria; Ridurre gli episodi di esclusione e i fenomeni di bullismo nella scuola secondaria di I grado; ecc.). Agostino Miele 2015 85
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Il Rapporto AutoValutazione Adempi-‐‑ menti successivi ý il rapporto di auto-‐‑valutazione è una volta completato in tu8e le sue parti è va pubblicato sul sito web della scuola è va inviato al MIUR per Scuola in Chiaro è entro la fine di giugno 2015 ý il piano di miglioramento vero e proprio è sarà definito all’inizio del 2015-‐‑2016 è dopo l’eventuale visita del nucleo esterno (per le scuole che ne saranno destinatarie) è e posto in a8uazione subito dopo Agostino Miele 2015 87
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La motivazione più importante per il lavoro, nella scuola come nella vita, è il piacere del lavoro, piacere che si prova di fronte al suo risultato e alla consapevolezza del suo valore per la comunità. A. Einstein Agostino Miele 2015 89
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