77 ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE - SPECIALE 25 APRILE - Report Difesa
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SPECIALE 25 APRILE 2022 - 77° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE SPECIALE 25 APRILE 77° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE IN QUESTO NUMERO - Giornata della Liberazione. Il contributo delle Forze Armate - Storia militare: Donne spie - Il Generale Filippo Crimi e la banda partigiana “Fiamme Gialle” www.reportdifesa.it
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IN QUESTO NUMERO 06 REPORTAGE Giornata della Liberazione. Il contributo delle forze armate 14 REPORTAGE II Guerra Mondiale Settembre 1943 STORIA MILITARE 29 Donne spie: Christine Granville, Hannah Senesh, Nancy Wake STORIA MILITARE 40 Il generale Filippo Crimi e la Banda Partigiana “Fiamme Gialle”
EDITORIALE Di Luca Tatarelli* In occasione delle celebrazioni per il 77° anni della Liberazione, Report Di- fesa intende riportare alla memoria delle proprie lettrici e dei propri lettori alcuni aspetti, a volte poco raccontati, di quei giorni. E lo fa con un articolo del Generale di Corpo d’Armata (ris), Enrico Pino pre- sidente dell’Associazione Nazionale Combattenti della Guerra di Liberazio- ne inquadrati nei Reparti Regolari delle Forze Armate che evidenzia quanto fatto dai nostri soldati, subito dopo l’armistizio iniziando una lunga Resisten- za che ci portò poi al 25 aprile 1945. Reportage sui luoghi di quella che è passata alla Storia come la Battaglia di Porta San Paolo, a Roma per la difesa della Capitale dall’attacco tedesco dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943. Inoltre, grazie al supporto dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa (SMD sono state narrate le vicende relative a tre donne impiegate nell’Intelligence. Una, Kristyna Skarbek, alias Christine Granville, di nazionalità polacca, è stata la donna più decorata fra le spie britanniche.Fu anche la prima donna agen- te segreto in Gran Bretagna. La seconda, Hannah Senesh, unghrese, fu la prima donna a offrirsi volonta- ria, una volta arruolata nella British Army, per una pericolosa missione: quella di aiutare gli ebrei del suo Paese a fuggire prima di essere inviati al campo di sterminio di Auschwitz, a cui erano destinati. E la terza, Nancy Wake, agente segreto neozelandese con cittadinanza au- straliana, dimostrò di possedere grande temperamento e grande coraggio. Fu, infatti, la donna più decorata della Seconda Guerra Mondiale e la più ricercata dalla Gestapo. Infine, narriamo le azioni militari di Filippo Crimi, Generale di Corpo d’Ar- mata della Guardia di Finanza, un autentico Eroe della Resistenza romana, al quale la “sonnecchiante” Capitale della Repubblica, così come del restio la natia Salemi, non ha mai pensato di dedicare una via o comunque un luogo simbolo che ne immortalasse la memoria. Buona lettura e Buona Festa della Liberazione *Giornalista, Direttore responsabile Report Difesa
www.reportdifesa.it GIORNATA DELLA LIBERAZIONE, 8 SETTEMBRE 1943 INIZIA LA RESISTENZA. GRANDE IL CONTRIBUTO DELLE NOSTRE FORZE ARMATE Di Enrico Pino* R OMA. Oggi, in Italia si festeg- quindi, inizia quella lotta che gene- gia la fine della Guerra di Libe- ralmente chiamiamo “Resistenza”. razione dal nazifascismo, un pe- Una battaglia alla quale gli italiani si riodo storico che generalmente viene dimostrano scarsamente preparati, abbinato alla parola “Resistenza”. contrariamente ai tedeschi i quali, già Questo termine fu coniato a guerra dal maggio 1943, nella convinzione finita e generalmente viene inteso che il nostro Paese sia sull’orlo del come quel tipo di lotta portata dalle collasso militare, hanno elaborato un bande partigiane nelle campagne, in Piano (Alarich) che prevede l’esauto- città o sulle montagne, generalmen- razione dei comandi italiani e l’occu- te nelle retrovie del fronte tedesco. pazione dell’Italia settentrionale. In realtà con la parola Resistenza si A tale scopo, affluiscono in Italia un può ben esprimere l’insieme dello certo numero di Divisioni tedesche sforzo italiano nella Guerra di Libe- che, rendendo manifesta la minac- razione, che è rappresentata solo cia, obbliga gli italiani ad organizzare in parte dalla guerra partigiana, ma la difesa della Capitale, in cui insisto- comprende anche la resistenza pas- no i centri decisionali. siva dei militari italiani nei campi di Alla data dell’8 settembre, a difesa concentramento, i militari che com- di Roma, vi è una forza costituita dal battono all’estero nelle formazioni Corpo d’Armata Motocorazzato del partigiane e infine le Forze Armate Generale. Carboni (Divisioni “Piave”, regolari che combattono in Italia “Ariete” e “Centauro”), dal XVII Cor- contro l’esercito tedesco fin dal mo- po d’Armata del Generale. Zangheri mento in cui il nostro Paese cerca, l’8 (Divisioni “Piacenza” e “Granatieri settembre 1943, di uscire dal conflit- di Sardegna”) e dal Corpo d’Arma- to nel quale Mussolini l’ha trascinato. ta Territoriale di Roma del Generale E’ in quel momento che inizia la “Re- Barbieri (Divisione “Sassari”, reparti sistenza”; quando, cioè, le nostre di polizia e truppe dei Depositi). Forze Armate vengono attaccate dai Stanno, inoltre, giungendo proprio tedeschi e molti militari, ben più di in quei giorni i primi reparti delle Di- quanti non si voglia ammettere, ini- visioni “Re”, provenienti dalla Croa- ziano a battersi contro la volontà di zia, e “Lupi di Toscana”, provenienti sopraffazione tedesca. dalla Francia. Con la “battaglia dell’8 settembre”, 6
25 APRILE 2022 REPORTAGE Le Divisioni “Granatieri” e “Piave” fronte, fra la Toscana e la Campania. costituiscono l’anello interno di dife- In definitiva, in buona efficienza si sa della città, rispettivamente a Sud presentano solo le Divisioni ”Ariete” e a Nord, mentre l’anello esterno è e “Piave”, le uniche due veramente composto dalla Divisione “Ariete” a in grado di opporre una valida resi- Nord, dalla “Centauro” ad Est e dal- stenza alle unità tedesche. la “Piacenza” a Sud. Queste ultime sono la 3a Divisione Queste forze hanno, però, diversi Panzer Granadier, a Nord di Roma problemi che ne limitano l’efficienza nella zona di Viterbo, e la 2a Divisio- operativa. Le Divisioni “Granatieri”, ne paracadutisti, a Sud della Capita- “Sassari” e “Piacenza” hanno un ar- le nel settore Ostia-Pratica di Mare. mamento non adeguato per com- Nella zona di Frascati, sede del Co- battere contro reparti modernamen- mando delle Forze tedesche Sud, vi te attrezzati, e la “Sassari” è pure sono poi un gruppo tattico della Di- esausta dopo il suo rientro dalla Cor- visione Panzer ed un Battaglione Pa- sica, per cui è quasi tutta impegnata racadutisti a difesa. All’interno della in servizio di ordine pubblico. città di Roma sono presenti molti La Divisione “Centauro”, corazzata elementi tedeschi addetti ai coman- ed in parte armata con mezzi moder- di e servizi che possono costituire, in ni forniti dai tedeschi, è composta caso di bisogno, una massa di oltre 6 da uomini già appartenenti alla Mi- mila armati. lizia volontaria ed inquadra istruttori La Capitale italiana, il cui controllo tedeschi, per cui non ispira molta fi- all’indomani dell’armistizio ha una ducia nei comandi superiori. straordinaria importanza politica, Dal XVII Corpo d’Armata dipendono militare e propagandistica, è quindi anche la 220a e la 221a Divisione minacciata non solo dalle tre masse costiera le quali, oltre alle note ca- raccolte nelle sue vicinanze, ma an- renze di tutte le Divisioni costiere, che dal suo interno. sono schierate su 150 chilometri di Porta San Paolo oggi 7
REPORTAGE www.reportdifesa.it 8 SETTEMBRE 1943 - SERA La sera dell’8 settembre la Divisione sere raggiunta. “Piacenza” è la prima ad essere attac- L’improvvisa notizia dell’armistizio cata dai paracadutisti tedeschi, che sorprende, però, la Divisione ancora mettono in atto il Piano Achse, il pro- sulle sue posizioni ed alle ore 22 i te- getto operativo globale di occupazio- deschi lanciano le prime aggressioni ne dell’Italia e dei Balcani che sosti- contro alcuni suoi caposaldi i quali, tuisce i vari piani tedeschi studiati in attaccati di sorpresa e nel buio della caso di uscita dell’Italia dalla guerra. notte, sono costretti alla resa da forze Le sue unità sono schierate su di un soverchianti. fronte di ben 30 chilometri ed il suo Nello stesso tempo anche i Coman- impiego è previsto in concorso ai di, i quali hanno la loro dislocazione Granatieri di Sardegna, l’altra Divisio- in case private, vengono circondati ne del Corpo d’Armata. che è schie- e, nonostante una improvvisata resi- rata più a Nord e che quindi deve es- stenza, vengono sopraffatti. Targa civica intitolata al sottotenente Raffaele Persichetti 8
25 APRILE 2022 REPORTAGE 9 SETTEMBRE Così, alle ore 6 del mattino del 9 set- I Comandanti dei caposaldi non ca- tembre, il Comandante e molti uffi- dono nell’inganno e fanno aprire il ciali della “Piacenza” sono catturati e fuoco, dando il via ad aspri combat- l’efficienza della Divisione annientata. timenti nei quali i Granatieri combat- Mentre sono in corso queste opera- tono tenacemente pur subendo gra- zioni, una colonna di Paracadutisti vi perdite ma, con l’entrata in azione tedeschi marcia sulla via Laurentina, delle riserve, anche il posto di bloc- da Sud verso la Capitale, ed un’altra co precedentemente occupato dai muove simultaneamente contro le tedeschi ritorna nelle loro mani. batterie costiere italiane, alle quali si Tutto il settore della Granatieri, però, avvicina agitando bandiere bianche è sotto una pressione sempre mag- ed assicurando di voler solo passare giore per tutta la notte e soprattutto per ritirarsi verso Nord. il caposaldo della Magliana, bersa- Ottenuto il passaggio, però, con un gliato da tutte le parti, per non farsi immediato dietro-front i tedeschi at- sopraffare accenna ad un tentativo di taccano gli italiani alle spalle e si im- ripiegamento possessano delle batterie. Accorrono, però, in rinforzo il Reggi- Mentre vengono messe fuori com- mento Lancieri di Montebello, rag- battimento i reparti costieri e dopo gruppamento esplorante corazzato aver occupato il deposito di Mez- dell’ “Ariete”, ed un gruppo semo- zocammino, che con le sue 16 mila venti da 105/25 della stessa Divisio- tonnellate di benzina è la principale ne, che assieme ad un Battaglione fonte di rifornimento per le divisioni di Allievi Carabinieri e ad un Batta- schierate a difesa della Capitale, for- glione della Polizia dell’Africa italia- ti colonne di Paracadutisti procedo- na all’alba del giorno 9 danno inizio no verso la periferia sud di Roma e ad un contrattacco che consente di raggiungono la zona dell’EUR, dove contenere ogni ulteriore azione ne- sorprendono un posto di blocco dei mica e ricacciarne indietro le punte Granatieri, che viene sopraffatto. più avanzate. A Sud della città è schierata, infatti, I combattimenti per impedire l’in- la Divisione “Granatieri di Sardegna” gresso a Roma delle unità tede- che occupa una linea di capisaldi sche, nei quali si distinguono anche predisposti in corrispondenza di tut- i Dragoni del Genova Cavalleria ed te le vie di accesso alla capitale, de- i carristi del 4° Reggimento, durano signati con un numero progressivo tutto il giorno 9 e la mattina del 10 da 1 a 13. settembre, durante i quali il nemico Verso le 23 i Paracadutisti tedeschi viene respinto più volte con il fuoco si presentano ai caposaldi della Ma- e con contrattacchi, tanto che alcuni gliana e di Valleranello, dove chiedo- caposaldi avanzati della nostra. dife- no il passaggio, alternando minacce sa vengono più volte perduti e poi e tentativi di inganno. riconquistati. 9
REPORTAGE www.reportdifesa.it 10 SETTEMBRE Soltanto alle ore 12 del giorno 10 set- di un gran numero di tedeschi. tembre la pressione sempre più mi- Nel corso della notte, intanto, era giun- nacciosa dei tedeschi, che tentano di to all’”Ariete” l’ordine di far ripiegare aggirare le posizioni italiane e di infil- una parte della Divisione su Tivoli, per trarsi fra i nostri reparti, costringe que- cui nella mattinata ha inizio il trasferi- sti ultimi a ripiegare verso Porta San mento, mentre i reparti incaricati di Paolo, dove la resistenza viene ripresa sbarrare le vie per la Capitale vengo- e continuata con lo stesso accanimen- no attaccati dai tedeschi nei caposaldi to fino alle ore 16 quando, non poten- avanzati di Monterosi e Manziana. do sperare nell’afflusso di riserve ed a A Monterosi, nonostante l’inferiorità corto di munizioni, gli italiani devono numerica, il caposaldo resiste fino cessare i combattimenti, anche per la alle ore 14 in una lotta accanitissima, convenzione di armistizio stipulata dal mentre a Manziana una fortissima re- Maresciallo Kesselring con le autorità sistenza si protrae fino alle 18. italiane rimaste a Roma. Entrambi i caposaldi ripiegano, però, Nella Difesa della Capitale, i Grana- su ordine, assieme agli altri reparti tieri di Sardegna perdono 8 ufficiali, dell’”Ariete” la quale si trova schiera- 150 uomini di truppa uccisi e 600 fe- ta all’alba del giorno 10 nella zona di riti, i Lancieri di Montebello 4 ufficiali, Tivoli, senza che i tedeschi siano stati 20 soldati uccisi e circa 100 feriti, per- in grado di inseguirla per le gravi per- dite analoghe a quelle subite dal 13° dite subite, né di riprendere la marcia Reggimento di Artiglieria e dagli altri verso Roma sino al pomeriggio dello reparti del presidio, accorsi in difesa stesso giorno. della capitale. L’altra Divisione a difesa a Nord della Nel frattempo, la Divisione “Ariete”, città, la “Piave”, l’8 settembre è schie- che è schierata a Nord di Roma a ca- rata tra la via Cassia e la via Tiburtina, vallo del lago di Bracciano, la sera con il compito di sbarrare le strade dell’8 settembre riceve l’allerta dal che portano alla capitale. Le sue unità Comando del Corpo d’Armata e, di sono efficienti e dotate di mezzi e mu- conseguenza, attiva due caposaldi nizioni adeguati al compito. avanzati a Manziana ed a Monterosi. Subito dopo l’annuncio dell’armistizio Subito dopo l’annuncio dell’armistizio la Divisione riceve l’ordine di allarme la 3a Divisione Panzer tedesca inizia ed alle ore 21 tutti i reparti si trovano il suo movimento verso la Capitale al loro posto, pronti al combattimento. e poco dopo l’alba un’avanguardia La notte passa tranquilla, ma alle 5 del si presenta ad un posto di blocco mattino del giorno 9 settembre arriva dell’”Ariete” predisposto sulla Cas- l’ordine telefonico di trasferirsi ad Est sia, chiedendo l’autorizzazione al pas- della capitale, poco a Nord di Tivoli. saggio, che non viene concesso. Il Comandante della Divisione è rilut- La colonna tedesca forza il posto di tante ad abbandonare la difesa della blocco e prosegue fino allo sbarra- Capitale ed indugia tutta la mattina mento successivo, dove è in corso il nella speranza di un contrordine. minamento di un ponte da parte di Alle ore 9, però, un Battaglione Para- una unità Genio italiana. cadutisti viene lanciato contro le sue Al Tenente, Comandante del reparto, unità schierate nel settore di Monte- viene intimato lo sgombero, ma l’uf- rotondo-Mentana-Osteria del Grillo. ficiale risponde lanciandosi su di una che dal mattino era circondato dai Pa- mina il cui scoppio provoca la morte racadutisti, mentre a Mentana, dove i 10
25 APRILE 2022 REPORTAGE tedeschi sono riusciti ad entrare, cit- la Divisione viene informata del suo tadini armati e guidati da un tenente compito, che consiste nella gestione dei carabinieri costringono i Paraca- dell’ordine pubblico alle dipendenze dutisti alla fuga. del Comando della “Città Aperta”. Intanto il Comandante della Divisio- La Divisione inizia, perciò, la sua si- ne alle ore 12 riceve la conferma del stemazione nelle caserme della città, trasferimento e così i restanti reparti ma il giorno 23 settembre, improvvi- della “Piave” iniziano la marcia ver- samente circondata da reparti tede- so la zona assegnata, dove giungo- schi, viene costretta a cedere le armi no alle ore 19, mentre le unità che e viene catturata. stanno combattendo continuano a Delle Divisioni predisposte alla dife- resistere e nella notte costringono sa della Capitale, quindi, l’ “Ariete” addirittura il comandante tedesco a e la “Granatieri” sono quelle impe- chiedere una tregua. gnate nei principali combattimenti, Una volta giunta a destinazione e mentre la “Piacenza” e la “Piave” preso contatto con il comando su- hanno avuto scontri minori; la “Sas- periore, la Divisione riceve un nuo- sari” ha appoggiato con reparti di vo ordine di ritorno alla Capitale per Artiglieria l’azione della “Piave” e la cercare di dare man forte alle trup- “Centauro”, poco affidabile, già la pe che stanno combattendo in città, mattina del giorno 9 è stata inviata dove però giunge troppo tardi per a Tivoli senza entrare mai a contatto partecipare alle operazioni. Infatti, in con i tedeschi. base agli accordi di armistizio presi A Roma, comunque, ufficiali e soldati, con il comando tedesco, i combat- assieme a numerosi civili accorsi a dare timenti vengono sospesi alle 16.30 loro man forte, hanno opposto una del 10 settembre. strenua resistenza nel tentativo di pre- servarla dall’occupazione nemica; una 11 SETTEMBRE resistenza che è cessata solo dopo la Il mattino seguente, 11 settembre, decisione della tregua d’armi. Militari e civili festeggiano la ritrovata libertà 11
REPORTAGE www.reportdifesa.it RESISTENZA ITALIANA, ANCHE PATRIMONIO DELLE FORZE ARMATE ITALIANE Un momento della battaglia di Porta San Paolo Da questi fatti prende il via, quindi, la Resistenza italiana; dalla “Batta- glia dell’8 settembre”, che non si combatte solo a Roma, ma anche in altre parti del territorio nazionale e da tutte e tre le Forze Armate: a Bari, a Napoli, ad Anzio e Nettuno, ad Orte, ad Ascoli Piceno, a Piom- bino, sull’Isola d’Elba, a Livorno, a La Spezia, al passo della Futa, nella Venezie, in Emilia, in Lombardia, in Piemonte, sulle Alpi, in Corsica, nelle isole dello Jonio e dell’Egeo, nei Bal- cani ed in Grecia. Pertanto, senza minimamente disco- noscere o voler sottovalutare l’opera del movimento resistenziale partigia- no, è necessario evidenziare il fatto che la Resistenza non è patrimonio solo della forza politica a cui colpe- volmente è stato consentito, nel do- poguerra, di appropriarsi nell’imma- *Generale di Corpo d’Armata (ris). Presiden- ginario collettivo dell’eredità della te dell’Associazione Nazionale Combattenti Guerra di Liberazione, ma è anche della Guerra di Liberazione inquadrati nei Re- patrimonio delle Forze Armate italia- parti Regolari delle Forze Armate ne, pur se molte poche volte viene © RIPRODUZIONE RISERVATA ricordato. 12
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www.reportdifesa.it II GUERRA MONDIALE: SETTEMBRE 1943, GLI INIZI DELLA RESISTENZA, I GIORNI DELLE BATTAGLIE DI PORTA SAN PAOLO, DELLA MONTAGNOLA E DINTORNI Di Luca Tatarelli* R OMA (dal nostro inviato). In Dicevano, dunque che subito dopo occasione della celebrazione l’annuncio alla radio (ore 19,42 dai del 77° anniversario della Li- microfoni dell’EIAR – Ente italia- berazione, Report Difesa grazie al no per le Audizioni radiofoniche) contributo del Generale di Brigata dell’Armistizio con le truppe alleate (ris) Ernesto Bonelli, presidente della (8 settembre 1943) firmato 5 giorni Centro Studi dell’Associazione na- prima a Cassibile (Siracusa) del Ge- zionale Granatieri ha ripercorso stra- nerale Pietro Badoglio (Il Governo da per strada di quella che è passata italiano, riconosciuta la impossibilità alla Storia come la Battaglia di Porta di continuare la impari lotta contro San Paolo (8-9-10 settembre 1943). la soverchiante potenza avversaria, In questo modo, abbiamo voluto nell’intento di risparmiare ulteriori rendere omaggio ai Caduti civili e e più gravi sciagure alla Nazione, ha militari, ai combattenti di varie Armi chiesto un armistizio al Generale Ei- e Specialità, ai loro Comandanti, ai senhower, Comandante in capo del- religiosi come Don Pierluigi Occelli, le Forze Alleate anglo-americane. La parroco della Montagnola, una zona richiesta è stata accolta. Conseguen- periferica del Quartiere Ardeatino temente, ogni atto di ostilità contro della Capitale, a pochi chilometri le forze anglo-americane deve ces- dall’EUR, che diede sostegno ai Gra- sare da parte delle forze italiane in natieri impegnati nella battaglia e ogni luogo. Esse però reagiranno ad a cui restò vicino in ogni momento, eventuali attacchi da qualsiasi altra alle suore che collaborarono con Don provenienza) nella Capitale iniziaro- Occelli fungendo da infermiere e an- no i primi combattimenti con l’ex al- ch’esse sostenendo i nostri soldati. leato tedesco. A questo proposito, citiamo la figura Su queste colonne cercheremo, sep- di Madre Teresina che ruppe la testa pure in sintesi, di raccontarli. ad un soldato tedesco con un pesan- te crocifisso. 14
25 APRILE 2022 REPORTAGE SITUAZIONE MILITARE ALL’8 SETTEMBRE All’8 settembre, i tedeschi avevano Di contro, i soldati italiani potevano dislocato intorno a Roma soldati del- disporre di 6 Divisioni di Fanteria già la 3^ Divisione “Panzer Granadieren” schierate per la difesa di Roma: “Gra- (nei pressi di Viterbo; con 24 mila uo- natieri di Sardegna”, al comando del mini e 350 carri), della 2^ Divisione pa- Generale Solinas, la “Piave” al coman- racadutisti che era stata aviotrasporta- do del Generale Tabellini. ta dalla Francia (collocata tra Pratica di A loro supporto operavano le Divisioni Mare ed Ostia con 14 mila effettivi). corazzate “Centauro”, al comando del Nella base del Comando tedesco, a Generale Calvi di Bergolo e l’”Ariete”, Frascati (sui Castelli di Roma), a Sud agli ordini del Generale Cadorna. della Capitale erano dislocati circa 12 Tutte erano inquadrate nel “Corpo mila uomini del Gruppo tattico della d’Armata motocorazzato” al co- 3^ Divisione corazzata di un Battaglio- mando del Generale di Corpo d’Ar- ne paracadutisti e di alcuni reparti di- mata Carboni. retti al fronte ma che erano stati tratte- Erano anche operative la Divisione di nuti, nell’Urbe, già dal mese di agosto. Fanteria “Piacenza”, agli ordini del Infine, sempre nella Capitale opera- Generale Rossi e dipendente dal XVII vano, in borghese, circa 6 mila tede- Corpo d’Armata (Comandante Gene- schi, forniti però di armi ed automezzi. rale Zanghieri) e la Divisione di Fante- Saranno proprio queste unità che si ria “Sassari” (al comando del Genera- scontreranno il 9 e il 10 settembre con le Zani) che ara inquadrata nel Corpo i civili e militari sbandati nei pressi del- d’Armata di Roma (al comando del la Stazione Termini e delle strade limi- Generale Barbieri). trofe fino al quartiere di san Giovanni. 15
www.reportdifesa.it Schieramento dei reparti italiani, posti a difesa della Capitale Secondo quanto evidenzia il Generale li laziali teneva il presidio la Divisione Bonelli nel suo libro “Eroi nel giorni del “Piacenza” e verso il mare la 220^ Divi- caos”, un volume che racconta, pas- sione costiera. so per passo, quanto avvenne in quei La seconda linea era quella che dove- tragici mesi del 1943 dalla fine del fa- va proteggere direttamente Roma era scismo in poi, di queste Divisioni solo tenuta, a Nord (zona Due Ponti), dai due erano in piena efficienza: l’Ariete e soldati della “Piave” e a Sud, dalal Divi- al Piave. sione Granatieri (appiedata e con pochi La Centauro era formata da ex elemen- mezzi per lo svolgimento servizi). ti della disciolta Milizia Volontaria per la Malgrado lo sforzo, il fronte meridio- Sicurezza nazionale (MVSN) ed era ar- nale era troppo frazionato e i capisaldi mata con mezzi forniti dalla Germania troppo distanti l’uno dall’altro. Tale di- ed inquadrata con istruttori tedeschi. Le stanza fu sfruttata , a proprio vantaggio, Divisioni Granatieri di Sardegna, Sassari dall’ex alleato. e Piacenza non avevano non avevano A supporto delle Divisioni sopracitate, un armamento non del tutto efficiente, operavano quella di Fanteria “Re” (al senza armi controcarro e contraerei e comando del Generale Traniello) e la privi di automezzi. “Lupi di Toscana” (agli ordini del Ge- I nostri soldati erano schierati su una nerale Cappa) una in trasferimento dal- doppia linea difensiva. A Sud sui Col- la Croazia e l’altra dalla Francia 16
25 APRILE 2022 REPORTAGE A supporto delle Divisioni sopracita- bre arrivarono i primi ordini. te, operavano quella di Fanteria “Re” Le Divisioni “Piave” ed “Ariete”, (al comando del Generale Traniello) secondo queste disposizioni, avreb- e la “Lupi di Toscana” (agli ordini del bero dovuto abbandonare la difesa Generale Cappa) una in trasferimen- della Capitale e trasferirsi nella zona to dalla Croazia e l’altra dalla Francia. di Tivoli, dove già si trovava la Divi- Ad esse si aggiungevano, una Legio- sione “Centauro”. ne territoriale e una Legione Allievi Un ordine che il Generale Tabellini, Carabinieri per un numerico di circa Comandante della “Piave”, riten- 10mila uomini. Ed ancora una Legio- ne assurdo e non lo volle eseguire. ne territoriale ed una Legione Allievi Mando infatti il capo di Stato Mag- della Guardia di Finanza, personale giore, Tenente Colonnello Salvini, della Polizia dell’Africa italiana (PAI al Comando di Corpo d’Armata per del Corpo metropolitano e alcuni averne conferma. Battaglioni di Paracadutisti. Le battaglie si svolsero in quello che, In tutto questo dispiegamento di forze, all’epoca, era terreno aperto (oggi fu grazie all’alta capacità di combattenti sono quartieri densamente abitati) della Granatieri di Sardegna, della Di- ed in alcuni agglomerati urbani. visione Ariete (con il suo Reggimento Quest’ultimo aspetto era tenuto in dei Lancieri di Montebello), di un Bat- considerazione dai nostri militari che taglione dei Carabinieri, di uno dei Ber- cercarono, il più possibile, di evitare di saglieri, di uno dei Fanti della Divisione coinvolgere la popolazione civile. “Sassari” (impiegata a mantenere l’or- Pensare, dunque, come ricorda Bonel- dine in città), alcuni reparti di Guasta- li di rendere la Capitale una fortezza tori, i Dragoni del Genova Cavalleria e i e di rispondere agli attacchi tedeschi carristi del 4° Reggimento. come una “Stalingrado” sul Tevere era Come ricorda il Generale Bonelli I primi assolutamente impensabile. scontri si verificarono già alle ore 22 cir- Dal punto di vista di un esame del ca dell’8 settembre, a poche ore dun- terreno, ricordiamo che l’unico osta- que dalla dichiarazione dell’Armistizio. colo naturale di una certa importan- Vennero, infatti, in contatto soldati della za era il Tevere. Seconda Divisione germanica con alcu- Ma per una difesa ravvicinata il fiume ni reparti della Granatieri di Sardegna. esso non rappresentava nessun impe- Luoghi degli scontri il quartiere pe- dimento significativo per l’andamen- riferico della Cecchignola e il Ponte to del suo corso. della Magliana, molto vicino all’EUR. Un corso che oltre a spezzare la Patttuglie esploranti della Terza Di- con¬tinuità dell’anello della difesa visione tedesca vennero in contatto esterna grazie al suo bacino era una con i carri armati dell’Ariete. via di facilitazione ove correvano le Le prime raffiche diedero il via ad Vie Flaminia, Tiberina e Salaria a nord, una serie di avvenimenti incredibili e Portuense ad Ostiense a Sud. forse anche un po’ paradossali. Proseguiamo nell’esame del terreno, Dal Comando supremo italiano, in- evidenziando come a sbarramen- fatti, non giunsero ordini di sorta. I to delle direttrici convergenti (Ostia Comandi Divisionali e quelli dei re- - EUR e Pomezia - Castel di Decima parti direttamente impegnati dovet- – EUR) esse si avvalevano della Via tero agire di propria d’iniziativa. Ostiense e della Via Laurentina. Alle cinque del mattino del 9 settem- 17
REPORTAGE www.reportdifesa.it LE POSIZIONI ITALIANE ALL’INIZIO DELLE BATTAGLIE Nel corso delle battaglie per la di- Ora, analizza il Generale Bonelli, fesa di Roma fondamentali si sono “non si comprende come mai nello rilevate le posizioni dell’EUR e della schierare le forze si sia badato più a Montagnola. costituire posti di blocco che ad oc- La presenza tra la Pontina e l’Ardea- cupare posizioni tatticamente forti”. tina di numerosi impluvi e di fossati e con sviluppo tortuoso avrebbero facilitato, come in effetti avvenne, la tattica di infiltrazione di piccoli repar- ti in quanto difficilmente battibili dal fuoco delle armi a tiro teso ed altret- tanto poco localizzabili da osserva- tori terrestri senza l’ausi-lio di un’os- servazione aerea indispensabile per dirigere il tiro delle artiglierie. La Divisione Granatieri di Sardegna, reduce dal fronte balcanico, era dal 4 agosto 1943 già schierata a Sud di Roma. Aveva formato, una sorta di semicerchio di sbarramenti di circa 30 chilometri. I Granatieri avevano come missione il presidio degli incroci delle vie che portavano alla Capitale, controllan- do il traffico in entrata e in uscita. Questo lo schema dello schieramento. Il 1° settore era ad Est con: il 1° Reg- gimento Granatieri del Colonnello Di Pierro. Altre unità d’Artiglieria e del Genio sotto il comando del Ge- nerale De Rienzi erano dislocate ad Ovest. Il 2° Reggimento Granatieri (meno il 3° Battaglione impiegato con al- tri com¬piti nella difesa interna di Roma) era alle dipendenze del suo Comandante Colonnello Carignani. In totale erano stati creati 13 capi- saldi che dovevano sbarrare tutte le rotabili che convergevano verso il centro città, con larghi spazi vuoti interposti. Schieramento delle Forze contrapposte intorno Roma 18
25 APRILE 2022 REPORTAGE “In effetti – aggiunge - non si tratta- con i capisaldi 6 e 7 era destinato di va di capisaldi veri e propri, perché lì a poco a sostenere l’urto più vio- mancavano gli elementi essenziali lento della battaglia nel settore”. che caratterizzano tali strutture difen- Il caposaldo 5 era situato all’altezza sive ossia ostacoli (reticolati e mine) della Chiesa dell’Esposizione 42 (at- e rincalzi. Quest’ultimo elemento, tuale Basilica dei Santi Pietro e Pa- essenziale nella condotta della di- olo all’EUR) la cui cupola svettava fesa non esisteva neanche a livello sul crinale del pianoro ed era in una Compagnia, Battaglione e Comando posizione cruciale per i tedeschi, sia di settore. Solo a livello divisionale che avessero intenzione di entrare in esisteva un Battaglione di riserva del città sia che intendessero risalire ver- 1° Granatieri, al comando del mag- so il Nord. giore Costa, dislocato nel bosco del- Da qui, a poche ore dalla dichiara- le Tre Fontane”. zione dell’armistizio, alle 22.10 dell’8 Elemento importante in ogni batta- settembre, fu sparato il primo colpo glia la logistica. Ricorda ancora Bo- d’arma da fuoco. nellli: “La situazione dei reparti non Poco prima una camionetta tedesca era delle migliori: il rancio e il pane si era presentata a tutta velocità al non erano buoni, difettavano il ve- posto di blocco antistante al capo- stiario e le calzature, l’armamento e saldo e aveva urtato il cavallo di frisia le munizioni inadeguate,. Anche se che aveva tuttavia resistito. vestiario e calzature erano disponi- bili, come dimostrarono i tedeschi quando si impossessarono dei ma- gazzini militari”. Analizziamo, ora, un altro tema che, in quelle ore degli scontri fece la diffe- renza: il ruolo della Divisione Piacenza. Facciamo ancora parlare il Generale Bonelli: “Davanti alla Divisione Gra- natieri erano schierati i repar¬ti del- la Divisione Piacenza che avrebbero dovuto costituire il primo sbarramen- to per il nemico che si fosse mosso da Ardea, Pratica di Mare e Ostia. Questi reparti si lasciarono in gran parte catturare dai tedeschi, senza sparare un colpo e senza preoccu- parsi di dare l’allarme ai retrostanti capisaldi tenuti dalla divisione gra- natieri. Come e perché ciò avvenne è inspiegabile, certo è che il dissol- versi della Piacenza consentì a un nucleo di paracadutisti tedeschi di giungere inaspettatamente al posto di blocco numero 5 che, a cavallo della Via Ostiense, sbarrava gli sboc- chi del ponte della Magliana, e che Pianta del Caposaldo n. 5 19
REPORTAGE www.reportdifesa.it Il Granatiere Emilio Frantellizzi tutte, nella difesa di Roma: Porta della 9^ Compagnia s’era fatto San Paolo. Erano le 16.10 del 10 avanti chiedendo ai due occupanti settembre 1943. cosa intendessero fare. I due mili- tari tedeschi risposero: “Per voi la guerra ormai è finita, andatevene a casa”. Ora, in quelle convulse ore dove non arrivano dalle supe- riori autorità militari ordini precisi, i Granatieri lasciarono transitare i due militari tedeschi. Forse sarà stato un diversivo? Tant’è che nel giro di pochi minu- ti, si presentò al medesimo osto di blocco un forte nucleo di paraca- dutisti tedeschi. Era notte e i soldati nemici con il favore del buio e con il prete-sto di voler parlamentare, trassero in inganno i militari di guardia e cat- turarono i pochi Granatieri, disar- mandoli tutti. Un altro episodio di quelle ore: l’ar- rivo di un Tenente tedesco, prove- niente dalla via Ostiense. Il quale si presentò allo stesso caposaldo chiedendo (dopo che inutilmente il Capitano Meoli, Comandante del caposaldo aveva cercato di trattare) di parlare con il Coman- dante della Divisione. Fu portato al Comando e ricevuto dal Capo di Stato Maggiore Co- lonnello Viappiani. Il tenente tedesco chiese che i Granatieri si arrendessero e per primo lo facessero quello di guar- dia al caposaldo 5. Pretendeva una risposta che arrivò appunto alle 22.10 quando una Batteria 8 settembre 1943. Situazione delle Unità Militari italiane, tedesche di artiglieri, agli ordini del Capi- ed alleate. Cartina tratta dall’inserto sulla Seconda Guerra Mondiale tano Villoresi, situata sulla collina della Domenica del Corriere. Ed. 1964. dell’Esposizione, sparò i primi col- pi di cannone. Da questo momento ebbero inizio i tre giorni delle prime battaglie che, si può, dire segnarono gli inizi della Resistenza ai nazisti. Battaglie che si conclusero con quella più conosciuta, forse Più di 20
25 APRILE 2022 REPORTAGE UNA BREVE CRONACA DEGLI SCONTRI I tedeschi, in molte occasioni uti- tisti preceduti da armati, probabilmen- lizzarono l’inganno. Come quando te alto-atesini, con indosso giubbe da il Comandante del caposaldo 5, il Granatiere. Capitano Meoli ed il Tenente Co- Gli alto-atesini gridavano in italiano lonnello Ammassari andarono a par- “Granatieri, è finita la guerra. Basta lamentare. Furono fatti prigionieri con la guerra, andiamo a casa!”. mostrando, sul momento, l’intenzio- Altri paracadutisti arroc¬catisi in al- ne di fucilarli. cuni punti tatticamente importanti Nel caposaldo 5 gli scontri furono sempre nelle zone afferenti all’E42, violentissimi. Salve di artiglierie, facevano temere che potessero riu- raffiche di mitragliatrici, scoppi di scire a prendere il posto di blocco di bombe a mano si susseguivano sen- fianco e rendevano ancor più caoti- za interruzione. ca e critica la situazione. Intanto, lungo il vialone dell’E42 Per cercare di risolvere la situazione muovevano forti nuclei di Paracadu- furono fatti intervenire i soldati del II Battaglione del 1° Reggimento Gra- natieri, già di riserva e che era stato già inviato sul posto. Arrivò l’ordine di attacco sul fianco del caposaldo. Con esso entrò in azione anche un reparto corazzato (Re-Co) del Reggi-mento “Monte- bello” della Divisione “Ariete” al co- mando del Colonnello Giordani. I carristi erano arrivati dal Nord e avevano attraversato nottetempo le vie di Roma. Avevano varcato Porta San Paolo, percorso la via Ostiense. Alle 5 del mattino del 9 settembre erano giunti con i loro semoventi alla Montagnola presso il Comando del 1° Granatieri. Parte del reparto era rimasto alle Tre Fontane (sulla Via Laurentina) per coprire, da even- tuali attacchi tedeschi, il fianco sini- stro dello schieramento. Il resto delle forze corazzate si era schierato sulla Via Ostiense per soste- nere il II battaglione nella riconquista del caposaldo numero 5. Alle ore 7 del 9 settembre il Battaglio- ne al comando del Maggiore Costa, con i Carabinieri del Battaglione Allie- vi, un gruppo di Bersaglieri del depo- sito del 2° Reggimento e con elemen- ti della P.A.I., appoggiato dai carri del Reggimento Montebello, iniziò l’azio- Pianta del Caposaldo n. 6 ne per la riconquista della posizione. 21
REPORTAGE www.reportdifesa.it Alle 10.30 il caposaldo era interamen- chevole transito delle loro colonne te riconquistato. I tedeschi battuti e sulla Via Laurentina. gravemente decimati affievolirono la Affermavano che non era nelle loro loro azione, ed infine la sospesero. intenzioni di occupare Roma ma di L’8 settembre, intorno alla 23, fu col- raggiungere la Via Aurelia per ritirar- pito il caposaldo 6 collocato sulla Lau- si a Nord. rentina. E di seguito, il 7 (in località Il Comandante del Battaglione co- Casale Raimondi al quadrivio di Torre municò ai Comandi superiori la ri- Chiesaccia), l’8 tenuto dal 2° Reggi- chiesta. I Comandi italiani aderirono, mento Granatieri sulla via Ardeatina. I ma queste precise condizioni: “Solo difensori reagirono violentemente. se i tedeschi, come i parlamentari di- In particolare, intorno 1.00 ci furono chiarano, non hanno in¬tenzione di raffiche di mitragliatici che investiro- varcare le difese di Roma e di entrare no il caposaldo 7. in città, si concederà il passaggio di Davanti al caposaldo 6, i tede¬schi si piccoli gruppi di autocarri che, prece- presentarono con un au-tocolonna di duti e seguiti da artiglierie semoventi circa 40 automezzi e, dopo aver ten- ed autoblindo di Montebello saranno tato inutilmente di proseguire, assun- accompagnati per un itinerario ester- ta la formazione di combattimento, no alla città, lungo la strada di arroc- passarono all’attacco. Volevano aprir- camento, sulla Via Ostiense. Sarà in si, adogni costo, una strada sia verso tal modo fatto traversare il caposaldo Roma che verso il Nord. Per raggiun- numero 5 e il ponte della Magliana, gere tale obiettivo ricorsero ad ogni imboccare la via Portuense, supera- possibilità. re il caposaldo numero 4 e verran- Alle ore 5.30 del 9 settembre, di fron- no condotti fino a ponte Galeria da te al caposaldo 6, i tedeschi sospin- dove potranno per la Via Aurelia ri- sero una colonna di oltre 500 soldati salire al Nord.” italiani, disarmati e fatti prigionieri.. Un Alle 17.00 del 9 settembre, quando i ufficiale tedesco gridò ai nostri soldati tedeschi vennero a conoscenza delle schierati a difesa del caposaldo di ar- condizioni, non concordando, imme- rendersi, altrimenti avrebbe fatto ucci- diatamente aprirono un violento fuoco dere sul posto tutti quei prigionieri. di mortai e di cannoni da 88 mm che Pronta arrivò la risposta del Coman- frattanto, nelle more delle trattative, dante del III battaglione che fece re- avevano serrato sotto al caposaldo 6. plicare, in tedesco, dal Maggiore De Contemporaneamente un altro Bat- Mori così: “I Granatieri ignorino il si- taglione di paracadutisti attaccò con gnificato della parola resa”. decisione il caposaldo. Da parte loro i soldati germanici so- I combattimenti furono violentissimi. spesero l’azione e si limitarono ad I nostri soldati al comando del Mag- intensificare il tiro dei mortai sul Co- giore D’Ambrosio e dal Maggiore De mando di Battaglione e sulle artiglie- Mori risposero colpo su colpo. Cad- rie italiane. dero, in combattimento, il Capitano Alle 10.30, si presentarono due tede- Vincenzo Pandolfo Comandante del schi, con gli occhi bendati ed inalbe- caposaldo ed il Maggiore Giuliani co- rando bandiera bianca che chiesero mandante del gruppo semoventi da una tregua d’armi per trattare un ami- 105/25 del Reggimento Montebello. 22
25 APRILE 2022 REPORTAGE Verso le 20.00 sempre del 9 settem- ti ed avevano inviato nuove truppe, bre, una colonna tedesca, appoggia- molti reparti italiani avevano abban- ta da due carri armati, tentò di avvi- donato le armi e co-minciavano a cinarsi al caposaldo. giungere alla spicciolata sui vari ca- Al fuoco degli artiglieri un carro ven- pisaldi. ne centrato e la pronta reazione di Tutto ciò avrebbe potuto produrre tutte le armi disperse la Fanteria av- effetti deleteri sul morale dei Gra- versaria che ripiegò sotto la prote- natieri e degli altri combattenti, ma zione del carro superstite. questi non si sbandarono. Nessun Sempre alla stessa ora, anche il ca- Granatiere depose le armi! posaldo 8 venne attaccato nuova- All’alba giunse l’ordine del Comando mente. I reparti che lo presidiavano, del Corpo d’Armata motocorazzato in perfetta collaborazione con alcuni con il quale veniva disposto che, a mezzi corazzati inviati dal Coman- seguito di accordi intercorsi, il fuoco dante del Sottosettore, respinsero doveva cessare alle ore 6.30. ancora una volta l’avversario che la- Ma alle 10.00 pervenne un altro fo- sciò morti sul terreno. nogramma del Corpo d’Armata mo- II 10 settembre la battaglia divampò tocorazzato che ordinava la resisten- sempre più forte ovunque. za ad oltranza ed assicurava l’arrivo Mentre gli avversari si erano rafforza- prossimo di forze corazzate. 23
REPORTAGE www.reportdifesa.it Alle 11.30 il Generale Solinas, su ica- Sulla Via Ardeatina, le posizioni era- rico del Generale Carboni, ordinò al no tenute dal Tenente Paparozzi con Comandante del II Battaglione del un pugno di conducenti e dal Tenen- 1° Granatieri l’immediata cessazione te Amadori con pochi cucinieri. delle ostilità in quanto un ulteriore Il pezzo da 65/17, dopo aver sparato accordo era stato raggiunto per il alcuni colpi, non fu più in grado di libero transito delle colonne tede- proseguire il fuoco; era stato preso sche, attraverso le strade di circon- sotto il tiro di un’arma automatica vallazione ed il successivo deflusso avversaria, provocando sensibili per- da Ovest ad Est della Capitale. dite fra i serventi. Nel caos creato dal susseguirsi degli Sulla Via Appia Antica era rimasto il ordini tra loro contrastanti, i Paraca- Sottotenente Cau, con il Sergente dutisti tedeschi attaccarono ancora Maggiore Polesani ed alcuni Grana- una volta il caposaldo 8 che respinse tieri che brillantemente tenevano te- gli attacchi, non cedendo. Contem- sta ad un reparto tedesco avanzante poraneamente, la pressione sul capo- in formazione spiegata. saldo 9 si accentuava notevolmente. Anche qui un pezzo da 65/17, dopo I Fanti tedeschi tentavano di aprirsi alcuni colpi, venne inquadrato dal un varco con l’appoggio delle armi fuoco nemico e non fu più in condi- automatiche e dei cannoni da 88 mm zione di rispondere al fuoco. che colpivano gli elementi avanzati La situazione divenne insostenibile del II Battaglione. quando un Battaglione della Sassa- La reazione fu violentissima, gli uo- ri, dislocato al bivio “Quo Vadis?”, mini del Maggiore Pensabene co- ripiegò senza alcun preavviso ed il strinsero alla ritirata gli attaccanti Comando del 2° Reggimento ordinò che lasciarono sul terreno due moto- al Comandante del III Battaglione, ciclette con i relativi equipaggi. Capitano Lombardo, il quale da oltre Il nemico, vista l’impossibilità di ef- 24 ore aveva perduto i contatti con il fettuare ulteriori tentativi in direzio- Comando d’Armata di ripiegare ver- ne dell’Appia Nuova, dove, in ogni so San Giovanni. caso, gli eventuali successi venivano Sul fronte del 1° Reggimento si era pagati a caro prezzo, deviò il proprio appena realizzato il nuovo schiera- iti¬nerario e, sfruttando l’occupazio- mento quando alle 6.30 il Comando ne della Cecchignola ed il fatto che della Divisione Granatieri comunicò in tale direzione le posizioni arretrate che era stata stabilita con i tedeschi erano tenute da reparti di formazio- una tregua d’armi che doveva inizia- ne costituitisi all’ultimo momento, e re un’ora dopo. perciò probabilmente meno solidi di Alle 7, il Comandante del Reggimen- quanto non si erano dimostrti i Gra- to che aveva ormai il suo comando natieri, tentò di aprirsi un varco fra la nella isolata casetta rossa della Mon- Via Ardeatina e la Laurentina. tagnola, a immediato contatto con la Già verso le 11, aveva aperto im- linea del fuoco, chiamò a rapporto i provvisamente il fuoco, con bocche Comandanti di Battaglione. da fuoco da 88 mm e con mortai, sul Mentre era in corso il rapporto, da posto di blocco Appia Antica - Arde- dietro le case della Montagnola, in atina, presidiato dal Comando del III direzione alla Via Laurentina, sbuca- Battaglione. I Granatieri avevano a di- rono alcuni carri armati ed autoblin- sposizione le armi in dotazione ai ser- do germanici, i quali violando la tre- vizi, e con un solo pezzo di artiglieria. gua d’armi, attaccarono il Comando I Granatieri rimasero sul posto e rispose- del Reggimento ro con le armi automatiche e con i fucili. 24
25 APRILE 2022 REPORTAGE Le unità blindate nemiche fecero Il Generale De Rienzi affidò al Co- fuoco da brevissima distanza e col- lonnello il comando di tutte le forze pirono in pieno due autoblindo del disponibili che affluivano per la dife- Re-co, l’auto personale del Coman- sa della zona del Testaccio e di Porta dante del reggimento e l’ufficio stes- San Paolo. so del Colonnello Di Pierro. Queste le forze in campo: Reparto co- L’attacco provocò la morte del Sotto- razzato, Lancieri di Montebello, i resti tenente Perna (a cui è stata dedica- dei due decimati Battaglioni del 1° ta una via nelle immediate vicinanze Granatieri, un Battaglione di un Reggi- dei luoghi che stiamo raccontando) e mento della Divisione Sassari, resti del di molti Granatieri del Comando. Vi V Battaglione Guastatori, un gruppo furono anche vittime i civili che abi- di obici da 100/17 della Sassari. tavano nella zona della Montagnola. Giunse, in un secondo tempo, un Infranta la tregua, la situazione della gruppo Squadroni del Genova Ca- difesa precipitò. valleria al comando del Tenente Co- I tedeschi avanzavano e i Granatieri lonnello Nisco. resistevano. Arretravano con ordine e Ed ancora: un Battaglione, un grup- sempre combattendo su di una nuo- po di Artiglieria, una sezione del Bat- va linea che si stendeva dalla Basilica taglione mortai, che però non era in di San Paolo alla Garbatella. grado di sparare, della Sassari, una Con l’abbandono dei caposaldi sulla Compagnia camionette comandata Via Ostiense e sul Tevere adde la pos- dal Capitano Giuffrò, vari carri ar¬m- sibilità di tenere il pianoro dominante ati del 4° Reggimento carri (che su- dell’Esposizione Universale (EUR) e birà molte perdite). l’abbandono conseguente della zona La difesa divenne disperata intorno dell’E42 e delle Tre Fontane rese pra- a quest’ultima improvvisata trincea. ticamente impossibile qualsiasi ulte- Dalla Via Ostiense le granate tede- riore e valida difesa della città. sche scoppiavano tra le tombe del ci- La battaglia si estese tra le case, per mitero degli inglesi, intorno al prisma le strade, in mezzo alla popolazione. della Piramide Cestia, sconvolgendo I tram correvano alle spalle dei sol- il piazzale dinanzi agli archi dove i car- dati, i ciclisti pedalavano in mezzo ri armati ed i semoventi di Montebel- alle linee. I combattimenti investiva- lo formavano una barriera di ferro. no la Via Ostiense. Tra spunzoni di rotaie recise ed eret- Dalla Basilica di San Paolo a Porta te, grovigli della rete tranviaria lacera- San Paolo attraverso i Mercati Gene- ta, rami di alberi trinciati dagli scoppi, rali reparti ed autocolonne delle più i superstiti semoventi, le ultime au- diverse provenienze furono coinvol- toblinde del Colonnello Giordani si ti nel flusso di un moto retrogrado lanciavano in puntate offensive sulla inarrestabile. pista micidiale della Via Ostiense. Solo i Granatieri ed i Lancieri ripiega- Questi carri, guidati alla carica con lo vano combattendo. Il Colonnello Di spirito dell’antica cavalleria italiana, Pierro privo completamente di col¬l- furono protagoniste di quelle ore dei egamenti e di mezzi di trasporto ri- combattimenti a difesa della Caput uscì a raggiungere in motocicletta il Mundi. Erano i resti di uno Squadro- vice Comandante della Divisione al ne semoventi M15 e di uno L40, di quale sottopose la gravità della si- due Squadroni di autoblindo e di tuazione che si era determinata. due Squadroni di motociclisti. 25
REPORTAGE www.reportdifesa.it Dalle 9 della mattina e fino circa alle dal luogo degli eventi), con alcuni 16 del 10 settembre essi si batterono Granatieri, fece una sortita per trarre a San Paolo disseminando il piazza- in salvo alcuni feriti. le e la Via Ostiense con i roghi delle Poi tornò ad appostarsi e a dirigere loro macchine. il fuoco della fucileria contro i Para- Il comando era sotto le mura, tra gli cadutisti tedeschi, che avanzavano a archi. Da lì i semoventi partivano per sbalzi di dieci, cinque, tre metri. le loro disperate puntate offensive Teneva d’occhio, intanto, sullo sboc- sulla Via Ostiense e sulla sinistra del- co del viale Aventino, il punto di rac- lo schieramento. colta dove aveva convocato gli amici. “Non ritornavano – ricorda il Gene- La battaglia ebbe altri alti e bassi, rale Bonelli - fulminati dagli anticarro pause di minuti e furiose riprese. dei Paracadutisti tedeschi postati sui Alle 15,10, Persichetti entrò in un bar fianchi della strada e nei bassi padi- e telefonò alla madre, per tranquil- glioni dei Mercati Generali; oppure lizzarla. Si scusò di non essere rien- tornavano colpiti con morti e feriti trato la notte, la rassicurò che tutto a bordo. Caddero così il Maggiore andava bene e le promise di tornare Guido Passero, Comandante del 2° prima di sera. Dovette interrompe- Gruppo, il Capitano Sabatini, il Sot- re più volte il discorso, per tappare totenente Silvano Gray. Nello scafo il microfono con la mano, perché la del suo carro folgorato lasciava la madre non si ascoltasse gli spari. La vita il Capitano Romolo Fugazza, il donna udì lo stesso i colpi. E non lo quale, semicarbonizzato, gridò a chi vide tornare la sera. lo voleva soccorrere: Non mi tocca- Gli archi e le antiche mura salvarono te, voglio crepare qui”. i superstiti da quei tiri vicini e centrati Ma ormai la situazione della precaria che scavavano voragini nel selciato. difesa di Porta San Paolo precipitava. Raffiche di mitragliatrice falciavano Tra le 14.30 e le 15.00 ogni ulteriore anche dal lato sinistro. I tedeschi si resistenza divenne vana. La piazza e erano infiltrati sulla sinistra dello schie- le mura furono centrate dai tiri mas- ramento di Porta San Paolo. Alle ore sicci dei mortai tedeschi. 17.00 del 10 settembre i Paracadutisti Anche Raffaele Persichetti (anche a tedeschi varcarono Porta San Paolo e lui è stata dedicata una via a fianco penetrarono nel cuore di Roma. della Piramide Cestia, a pochi metri 26
25 APRILE 2022 REPORTAGE SUI LUOGHI DEI COMBATTIMENTI, OGGI Con il Generale di Brigata (ris) Erne- le, iniziò una Resistenza che ci portò sto Bonelli, presidente della Centro poi alla Liberazione. Studi dell’Associazione nazionale Granatieri, partiamo per questo no- © RIPRODUZIONE RISERVATA stro giro sui luoghi dei combattimen- si ringrazia l’Associazione nazionale Granatieri per la ti per la difesa di Roma dal luogo forntiura delle foto dove, dall’8 settembre 2011, è collo- cata una colonna che ricorda i reparti combattenti. Subito dopo la II Guer- ra mondiale, quando fu ricostruita la Divisione Granatieri (1952) fu posta a Piazza di Porta Capena. I Granatieri erano accasermati in Via delle Milizie (1° Reggimento) e in Via di Santa Croce in Gerusalemme (2° Reggimento). Tra il 1942 ed il 1943 erano dislocati in Croazia e Slovenia e furono richiamati per organizzare la difesa della Capitale. Dobbiamo immaginarci quei giorni, in una realtà urbana a traffico intenso, col- legando la periferia al centro città. “Piazzale Ostiense - ricorda Bonelli – fu un grande baluardo di resistenza con Porta San Paolo, la Piramide Cestia, Via Marmorata e la più lontana Via Lau- rentina. Lungo le strade erano schierati Fanti, Lancieri, Artiglieri e Carristi”. I colpi dell’artiglieria tedesca colpiro- no tutto intorno, compreso il vicino cimitero degli Inglesi. I nostri carri percorrevano avanti e indietro per Via Ostiense fino ad arrivare ai Mer- cati Generali e alla Basilica di San Pa- olo. Contro avevano i “Diavoli Verdi” della Divisione Paracadutisti, prima dislocati in Francia. I combattimenti si svolgevano in pie- no centro abitato. I nostri soldati riu- scirono a bloccare l’avanzata nazista. Si ricordano numerosi atti di eroi- smo anche tra i civili, non solo qui ma anche in altre parti della città che curavano i feriti, li rifocillarono, altri imbracciarono le armi a sostegno dei nostri soldati. Possiamo dire che a Porta San Paolo, ma anche in altre parti della Capita- 27
25 APRILE 2022 CHRISTINE GRANVILLE. LA DONNA PIU’ DECORATA DELLE SPIE BRITANNICHE Di Paola Ducci* L ONDRA. Kristyna Skarbek, alias se la spia preferita di Churchill, che Christine Granville, di nazionali- il suo charme riuscisse persino ad tà polacca, è stata la donna più ammansire i feroci dobermann della decorata fra le spie britanniche. Gestapo, che fosse riuscita a sfuggi- Fu anche la prima donna agente se- re a tortura e morte certa fingendo i greto in Gran Bretagna. sintomi della tubercolosi mordendo- Una vita ai confini fra realtà e il mito, si la lingua a sangue per mimare una tanto che si ritiene che lo scrittore emottisi. Ian Fleming si sia ispirato a lei per la Una personalità speciale, una donna protagonista del suo romanzo “007- che della libertà e del coraggio ha La spia che mi amava”. fatto la sua bandiera. Una vita, quella della Granville, vissu- Come spesso accade agli eroi com- ta ai limiti fra audacia e incoscienza, battenti quando il mito si fonde con fra sprezzo del pericolo e totale eser- la storia, la sua vita speciale, la sua cizio di libertà di pensiero, sentimenti straordinaria personalità, è stata in- e azione. Su di lei si è scritto molto, terrotta bruscamente da un fatto vio- ma solo negli ultimi anni: che fos- lento e improvviso. 29
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