1473 FABIO BIONDI VIOLINO E DIRETTORE
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1473 FABIO BIONDI VIOLINO E DIRETTORE COMPONENTI DEL GRUPPO STRUMENTALE EUROPA GALANTE Teatro Lirico Giuseppe Verdi Lunedì 8 novembre 202�
PROGRAMMA Luigi Boccherini Trio per due violini e violoncello (Lucca 1743 – Madrid 1805) in Do maggiore, op.6 n.6 G94 (1769) Duo per due violini I. Allegro assai in Sol maggiore, op.3 n.1 G56 (1761) II. Larghetto I. Grazioso III. Presto II. Allegro III. Presto Quintetto per archi e chitarra in Re maggiore “Fandango”, Trio per violino, viola e violoncello G448 (1798) in Re maggiore, op.14 n.4 G98 (1772) I. Pastorale I. Allegro giusto II. Allegro maestoso II. Andantino III. Grave assai III. Allegro assai IV. Fandango Quartetto per archi Quintetto per archi e chitarra in do minore, n.56 G214 (1788) in Do maggiore, n.9 G453 (1799) I. Prestissimo I. Allegro maestoso assai II. Tempo di minuetto II. Andantino III. Andante flebile III. Allegretto IV. Prestissimo IV. Ritirata “Retraite de Madrid” con variazioni Stagione Concertistica 2021-2022 Il concerto è realizzato con il contributo di Anno sociale XC 1° concerto della Stagione Concerto n° 1473 dalla fondazione
Ridolfo Luigi Boccherini, questo il suo Guglielmo II di Prussia, dilettante di nome completo: uno dei compositori violoncello e suo nuovo protettore, nel più prolifici della storia e uno dei più tentativo di liberarsi dalla morsa dell’esilio trascurati a livello concertistico. L’ultimo spagnolo. Gli «omaggi» durarono più di dieci dei grandi musicisti italiani a trasformare, anni ma alla morte del re, nel 1797, i tentativi fra XVII e XVIII secolo, la struttura delle di ottenere aiuti da Federico Guglielmo III, forme classiche della musica strumentale suo successore, fallirono. Spazzata via la europea. Educato all’arte, oltre che nella monarchia spagnola dalle truppe francesi, sua città natale, anche a Roma, seguendo dopo la partenza di Bonaparte Boccherini la scuola di Corelli e di Tartini, si stabilì a non trovò più un’occupazione stabile: si Parigi per poi trasferirsi a Madrid, nel 1768, sostenne a malapena con una pensione del come «compositore e virtuoso da camera» re di Spagna e con i proventi assai irregolari dell’Infante Luigi Antonio di Borbone- che gli mandava Ignace Pleyel, il suo editore. Spagna (fratello di Carlo III), il quale, avendo Trascorse gli ultimi anni nella miseria più sposato una ragazza “comune”, era stato nera, colpito anche da una grave malattia esiliato dalla Corte madrilena al palazzo circolatoria e afflitto dalla perdita di tre figlie di Arenas de San Pedro, nella provincia e della seconda moglie. Morì il 28 maggio di Ávila. Luigi Boccherini, essendo suo 1805, già dimenticato (il primo musicologo cortigiano, lo aveva seguito, entrando di a interessarsene fu Louis Picquot, che fatto in un lungo esilio. Forse il suo oblio pubblicò nel 1851 a Parigi una monografia, va imputato proprio a questo isolamento ristampata soltanto nel 1930). in terra spagnola anche se la storiografia Eppure, dando una veloce scorsa al suo è stata in grado di individuare in alcuni catalogo, i numeri impressionano: 2 Ottetti, compositori coevi le matrici del suo 16 Sestetti, 125 Quintetti per archi, 12 linguaggio (Sammartini, Gossec e Schobert Quintetti con pianoforte, 18 Quintetti per fra gli altri), dando così testimonianza d’un archi e flauto (o oboe), 102 Quartetti, 60 Trii suo essere conosciuto e riconosciuto ben per archi, 39 tra Sonate e Duetti, 4 Concerti oltre i confini geografici iberici. per violoncello, 20 Sinfonie, la zarzuela Nel 1784, alla morte dell’Infante Luigi, si La Clementina e altra musica profana ritrovò disoccupato, senza moglie (morta e religiosa. A lui si devono la forma del quello stesso anno) e con cinque figli da Quartetto modernamente intesa. E anche sfamare. Trovò un nuovo lavoro a Madrid quella del Quintetto poiché, col decadere diventando maestro da camera della del basso continuo, l’importanza della viola duchessa di Benavente-Osuna, nel cui e del violoncello erano molto aumentate. palazzo rappresentò, nel 1786, l’unica sua Boccherini realizzò quattro – e poi cinque – opera teatrale, la zarzuela La Clementina. parti reali, sviluppando la tematica affidata Inviò molte delle sue composizioni, loro e vivificando la polifonia, raggiungendo principalmente quartetti, al re Federico una snellezza ed una vivacità che nessuno,
né in Italia né in Germania, aveva ancora varie sincopi (spostamenti di accenti dal conseguito. Il discorso musicale fu per tempo forte a quello debole) che danno una lui qualcosa di più d’una mera questione particolare energia nervosa alla melodia tecnica: lo considerò un vero e proprio (effetto questo dovuto quasi sicuramente «ragionamento» tra le parti, una dialogica all’influenza della musica spagnola). musicale che condizionò, ovviamente, Il Quartetto programmato la stessa ritmica che assunse, nelle sue – il cinquantaseiesimo – rientra nel novero composizioni, un ruolo peculiare. dei lavori che permettono di definire A tutto ciò va aggiunta la grande quelli che andrebbero considerati come accuratezza di scrittura che prevedeva, i principali portati stilistici dell’arte di già dal 1766, l’utilizzo di espressioni come Boccherini: differenziazione ed autonomia crescendo, forte, maestoso, soave, dei singoli strumenti, impegnati in un alterno dolcissimo, tenuto e via di questo passo. gioco dialogico, spiccata tematizzazione Questo programma è costruito in forma delle idee musicali, non solo concatenate progressivamente ampliata, partendo da e contrapposte ma anche «sviluppate» un duo ed aumentando progressivamente a configurarsi come motivi, ad assumere di numero gli esecutori fino al quintetto. l’ufficio di cellule germinative del tessuto Anzi, fino ad una delle sue pagine più celebri sonoro. E, a coronamento del tutto, il (assieme al Minuetto del Quintetto n.5 in mi primo violino che spesso assume su di sé maggiore, dall’op.11, G275). Ci si può così la maggior responsabilità ed il maggior fare un’idea ben più che circostanziata della peso della trama sonora, impegnandosi sua arte compositiva, a partire dal Duo in frequenti uscite virtuosistiche che composto nel 1761 a Lucca dopo i soggiorni conferiscono a molti passi un carattere a Roma e a Vienna: una pagina dalla quasi concertante. tecnica strumentale complessa che aiuta E poi i Quintetti: tra il 1798 e il 1799 il a comprendere la dinamica strutturale che compositore riordina, in due raccolte, informa il successivo Trio dall’op. 14, che fa dodici quintetti, originariamente parte di un gruppo di sei Trii definiti dallo composti per organici diversi, affidandoli stesso autore come “opera grande” ossia a una formazione strumentale che una composizione di ampie dimensioni, integra, oltre al quartetto d’archi classico, in quattro movimenti. Questa pagina vide la chitarra, in omaggio al committente la luce durante il primo soggiorno del e dedicatario delle due raccolte, il compositore a Madrid (1768-76), forse marchese di Benavente. Eccellente uno dei periodi più fecondi della sua chitarrista dilettante e ammiratore di produzione, dato che annovera sei sinfonie Boccherini, il mecenate madrileno ospita (op. 12) e trenta quintetti (op. 10, 11, 13, 18 un’orchestra stabile nel suo palazzo, e 20): la scrittura è in stile “concertante”, frequentato da intellettuali, musicisti e con gli strumenti che dialogano senza pittori (fra i quali spicca il nome di Goya, prevaricazioni giocando molto sul ritmo, con amico intimo di Boccherini); proprio
all’italiano, il marchese aveva affidato tamburo»; dalla Nona alla Dodicesima si l’incarico di direttore della musica. allontana progressivamente, arrivando ad L’impiego della chitarra trova un «pianissimo... che appena si sente». La giustificazione nell’interesse che il lucchese composizione era già famosa in Spagna nutriva per il folclore spagnolo tanto che con Boccherini ancora vivente ma venne spesso danze popolari e scene di vita pubblicata soltanto dopo la morte del madrilena concorrono ad arricchire le compositore perché, secondo il suo sue pagine. Sono partiture d’un’originalità editore, Pleyel, «la composizione fuori assoluta, sovrabbondanti dal punto di vista dalla Spagna sarebbe risultata inutile, pure melodico e con un ordito armonico dai ridicola, poiché il pubblico non avrebbe piani tonali spesso imprevedibili. L’ultima potuto capirne il significato e i musicisti pagina del programma è poi una delle più non sarebbero riusciti a suonarlo nello conosciute: la «Ritirata di Madrid» (cioè stesso modo». Oggi la conosciamo meglio il segnale di coprifuoco che risuonava anche perché viene spesso eseguita nella nottetempo per le strade della capitale). scherzosa trascrizione di Luciano Berio che Boccherini precisa che «la seguente ritirata ne sovrappone contemporaneamente le deve suonarsi come fosse lontanissima, quattro parti, in modo sincrono e asincrono. e perciò appena dovrà sentirsi, poi si Boccherini avrebbe sicuramente gioito di aumenterà conforme s’anderà, advertendo questa vitalità prorogata ben oltre il suo il piano e il forte». Dalla Prima Variazione tempo. Di questa vitalità che gli restituisce alla Settima la musica si avvicina quel peso compositivo di cui il presente progressivamente finché, nell’Ottava, programma è ampia testimonianza. si chiede agli archi di suonare «imitando il Dovuta testimonianza. Pierpaolo Zurlo CURIOSANDO 1743 A marzo nasce a Lipsia la Gewandhausorchester. Denominata inizialmente come «Società dei concerti», viene fondata da sedici ricchi mercanti della città sassone. Nel 1781 l’orchestra si trasferisce nella nuova grande sala da cinquecento posti appositamente costruita che prende il nome dal luogo ove prima sorgeva un grande mercato pubblico di abiti (Gewandhaus, ossia «casa dei panni»), nome che poi viene esteso all’orchestra stessa. 1805 Il 7 Aprile Beethoven presenta per la prima volta al pubblico, nel Theater an der Wien, la sua Terza Sinfonia. Composta fra il 1802 ed il 1804 era inizialmente dedicata a Napoleone Bonaparte ma la dedica verrà cancellata e l’intero lavoro verrà indirizzato al Principe Joseph Franz Maximilian Lobkowitz, un aristocratico appassionato di musica che ospiterà Beethoven più volte nelle sue abitazioni.
BIOGRAFIE FABIO BIONDI Nato a Palermo, Fabio Biondi inizia la sua musica antica della Stavanger Symphony carriera internazionale molto giovane e, Orchestra dal 2005 al 2015 e, dal 2015 al conseguito il diploma, collabora come 2018, direttore musicale del Palau de las primo violino con i migliori ensemble di Artes Reina Sofia di Valencia. musica antica con strumenti e prassi In anni recenti, oltre a proseguire nei suoi esecutiva originali. impegni di direzione presso la Frankfurt Nel 1990 fonda Europa Galante che, Radio Symphony Orchestra, la Bergen grazie ad un’intensa attività concertistica Filharmoniske Orkester e la NDR Radio e discografica a livello internazionale, Philarmonie di Hannover fra le altee, ha diviene un ensemble italiano di riferimento registrato le Sonate per violino solo di per la musica antica ricevendo inviti nelle Bach (Naïve). più prestigiose sale del mondo: Teatro alla Nel 2002 Fabio Biondi ed Europa Scala di Milano, Accademia Nazionale di Galante hanno ottenuto il Premio Santa Cecilia di Roma, alla Suntory Hall di Abbiati della critica musicale italiana Tokio, al Concertgebouw di Amsterdam, per l’insieme dell’attività concertistica e alla Royal Albert Hall di Londra, al per l’esecuzione del Trionfo dell’Onore Musikverein a Vienna, al Lincoln Center di di Alessandro Scarlatti ed ha ricevuto New York e alla Sydney Opera House. il Premio speciale Abbiati nel 2008 I milioni di dischi venduti in pochi anni (assieme alla Compagnia Colla), per fanno sì che Europa Galante conquisti Filemone e Bauci di Joseph Haydn, per i più importanti premi discografici l’originalità e il pregio della riscoperta di internazionali. questo lavoro, al quale è stato restituito il Lo stile libero da condizionamenti pieno splendore strumentale e vocale. dogmatici e interessato piuttosto alla Dal 2011 Fabio Biondi è ricerca d’un linguaggio delle origini Accademico dell’Accademia Nazionale musicali delle partirure, ha fatto sì che di Santa Cecilia e dal 2015 è Officier des Fabio Biondi ampliasse, in anni recenti, arts et des lettres, titolo conferitogli dal il repertorio, spaziando da Norma di Ministero di Cultura francese. Nel 2018 Vincenzo Bellini e Lucrezia Borgia di ha ricevuto la laurea honoris causa in Donizetti al Macbeth, Il Corsaro ed Ernani musicologia dall’università di Palermo di Verdi, ponendo sempre una particolare e nel 2019 ha ricevuto dal Presidente attenzione alla rivalutazione dei linguaggi polacco la medaglia “Coraggio e musicali originariamente utilizzati. Veridicità” per la diffusione della cultura Fabio Biondi è stato direttore stabile per la polacca nel mondo.
EUROPA GALANTE Europa Galante nasce nel 1989 per chitarra o arpa multiregistro percossa dalla iniziativa del suo direttore artistico ed mano maestra di Biondi” (Amadeus). Un ottiene subito un successo eclatante commento per tutti, quello scritto dal New con la pubblicazione del suo primo York Times: “la musicalità è così elevata che disco, dedicato ai concerti di Antonio sembra ingiusto identificare singoli musicisti Vivaldi (Premio Cini di Venezia, Choc de la per lodarli individualmente”. Musique in Francia). Negli anni successivi Presente a livello concertistico anche in sono seguiti altri importanti riconoscimenti, veste cameristica, Europa Galante spazia quali i numerosi Diapason d’Oro e Choc in programmi che vanno dalle sonate du Monde de la Musique, svariati BBC italiane del Settecento ai quintetti di Luigi editor’s choice, i premi RTL, e ben Boccherini, passando per i quartetti inediti tre nomination per i Grammy Awards. del milanese Carlo Monza presentati Si è esibita nelle più prestigiose sale da con grande successo nel Festival di concerto del mondo, da Milano a Tokyo, Edimburgo nel 2019. da Amsterdam a Londra, da New York Numerosi interlocutori hanno a Pechino, da Seoul a Berlino, portando accompagnato Europa Galante in questo con sé la ri-scoperta delle composizioni appassionante percorso, il Festival più note del repertorio barocco italiano di Rieti con titoli come I Capuleti e I affiancandola al recupero di tesori nascosti Montecchi di Bellini e Anna Bolena del Settecento, portando nuovamente di Donizetti, il Festival di Brema con La in scena, fra gli altri, Oratori di Antonio Cenerentola di Rossini, ma soprattutto Caldara, Leonardo Leo, Gian Francesco uno dei Festival più importanti d’Europa, de Mayo ed alcune opere di Domenico il Festival Chopin, dal 2016 accompagna Scarlatti (Carlo Re d’Allemagna, Il Trionfo e sostiene l’orchestra in tutti i suoi dell’Onore e Massimo Puppieno). progetti di riscoperta del repertorio Questo sforzo artistico è stato premiati a belcantistico, Bellini, Donizetti e più riprese: nel 2002 col Premio Abbiati per anche Verdi con l’opera Macbeth e l’insieme dell’attività concertistica e per Il Corsaro. A Varsavia Europa l’esecuzione del Trionfo dell’Onore, nel 2004 Galante presenta regolarmente col Premio Scanno per la Musica, nel 2008 anche opere del noto il Premio Speciale Abbiati per Filemone e compositore polacco Stanislaw Bauci di Haydn. Moniuszko, Halka, Flis, Hrabina Europa Galante è formata da musicisti che, e nell’Agosto 2021 Verbum Nobile insieme con la partecipazione e la guida di Fabio al dramma giocoso di Donizetti Betly. Biondi, ne costituiscono l’anima, fatta di Europa Galante è orchestra residente anni di lavoro ed intesa, una visione e una della Fondazione Teatro Due di Parma, passione comune. “Più che una comune con la quale collabora attivamente per orchestra, Europa Galante pare una la messa in scena di diversi progetti.
LA SOCIETÀ DEI CONCERTI RINGRAZIA con il contributo di con il patrocinio del con il sostegno di main sponsor sponsor partner hospitality partner progetto grafico: basiq srl – stampa: riccigraf sas partner of taste
GRAZIE DEREK HAN!
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