VOTO GENERALE DEL PS SVIZZERO DEL 29 APRILE 2017 - Riforma "Previdenza per la vecchiaia 2020" Spiegazioni per la votazione

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VOTO GENERALE DEL PS SVIZZERO DEL 29 APRILE 2017 - Riforma "Previdenza per la vecchiaia 2020" Spiegazioni per la votazione
VOTO GENERALE
DEL PS SVIZZERO
DEL 29 APRILE 2017
Riforma «Previdenza per la vecchiaia 2020»
Spiegazioni per la votazione

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VOTO GENERALE DEL PS SVIZZERO DEL 29 APRILE 2017 - Riforma "Previdenza per la vecchiaia 2020" Spiegazioni per la votazione
EDITORIALE

                                               Il 1919/21 e il 1995 hanno un elemento
                                               in comune: in entrambi gli anni è stato
                                               indetto un voto generale del PS. Mentre
                                               100 anni fa l’oggetto del voto era l’adesio-
                                               ne del PS all’Internazionale Comunista,
                                               nel 1995 i membri del partito erano stati
                                               chiamati ad esprimersi in merito alla 10a
                                               revisione dell’AVS. Il partito aveva affidato
                                               il bilancio globale a un voto generale che
infine è sfociato nel sostegno alla riforma. Perché oggi il PS ricorre per la terza volta
dalla sua nascita a questo strumento in occasione della riforma «Previdenza per la
vecchiaia 2020»? In primo luogo vogliamo (offrire) più partecipazione. In secondo luo-
go vogliamo raggiungere una discussione più ampia dell’argomento più importante di
questa legislatura. Come già successo nel 1995, anche questa volta di fronte al pro-
gresso sociale c’è un aumento dell’età pensionabile per le donne e ci dobbiamo porre
la domanda se gli elementi positivi di questa riforma prevalgono su quelli negativi.
Il voto generale è uno strumento per consultare in modo vincolante la base del PS
su questioni rilevanti, uno strumento che intendiamo utilizzare più spesso in futuro.
Sono convinto che sia giunto il momento per questo maggiore coinvolgimento. Esso
ci consente di discutere in modo approfondito la riforma del 1° (AVS) e del 2° pilastro
(previdenza professionale obbligatoria) attraverso la ««Previdenza per la vecchiaia
2020», valutarla e infine trarre un bilancio globale che conduca a una decisione chia-
ra. Infatti su un aspetto non vi sono dubbi: il PS è il garante della sicurezza sociale.
Noi abbiamo creato e sviluppato l’AVS. Noi garantiamo la possibilità di poter contare
su rendite adeguate e sicure. E solo con il PS una riforma delle rendite può avere un
esito positivo.
Mi riempie quindi di orgoglio vedere come vengono condotte le discussioni nel no-
stro partito, a livello di Donne PS*, PS 60+, PS Migranti, nelle sezioni. Anche i delegati
del PS Svizzero, in occasione della loro assemblea del 1° aprile, hanno discusso i
vantaggi e gli svantaggi della riforma e sono giunti a una chiara posizione di consen-
so. Anche io approvo la riforma, poiché assicura il finanziamento delle rendite per il
prossimo decennio, rafforza l’AVS per la prima volta da 42 anni e migliora il 2° pilastro
per le persone occupate a tempo parziale e i disoccupati più vecchi.
Cara compagna, caro compagno, ora hai tu l’ultima parola. Ti invito ad approfondire i
contenuti della riforma e a partecipare al terzo voto generale nella storia del PS.

Christian Levrat, Presidente del PS Svizzero

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VOTO GENERALE DEL PS SVIZZERO DEL 29 APRILE 2017 - Riforma "Previdenza per la vecchiaia 2020" Spiegazioni per la votazione
LA RIFORMA «PREVIDENZA PER LA VECCHIAIA 2020»

I   Situazione attuale

La previdenza per la vecchiaia in Svizzera si basa su fondamenta solide ed è ben
radicate nella società. È al centro della politica sociale del nostro paese e garantisce
la solidarietà tra la popolazione giovane e quella anziana, ma anche tra i poveri e i
ricchi. Anche la previdenza professionale ha un ruolo importante per le pensioni di
chi esercita un’attività lavorativa.
Ora deve tuttavia confrontarsi con due sfide principali: lo sviluppo della popolazione
(pensionamento della generazione del baby boom e invecchiamento demografico)
e i tassi d’interesse bassi. Questi fattori rendono imprescindibile una riforma del 1o
pilastro e del 2o pilastro. Inoltre esistono altri problemi di cui occorre tenere conto.

Abbassamento del livello delle rendite
La situazione sfavorevole sui mercati finanziari ha provocato il crollo delle rendite che
vengono ottenute con gli investimenti degli istituti di previdenza. Di regola le casse
pensioni di grandi dimensioni hanno già adeguato a questa situazione il proprio livel-
lo di rendita. Sono infatti totalmente libere di fissare la propria aliquota di conversione
per quelle prestazioni che eccedono le prestazioni minime stabilite dalla legge. Tutto
sommato già oggi molti assicurati devono convivere con aliquote di conversione in-
feriori al 6 %.

Riguardo all’AVS la situazione è meno grave
Tuttavia l’evoluzione del livello delle rendite non è stata altrettanto rapida di quella
dei salari. Ne consegue che dagli inizi degli anni ottanta le rendite AVS accusano un
ritardo di circa il 20 % sui salari.

Nel 2o pilastro le donne sono male assicurate
Oggi nella previdenza professionale le donne percepiscono in media il 63 % di rendi-
ta in meno rispetto agli uomini. Siccome nel 2o pilastro ciascuna e ciascuno costru-
isce il proprio capitale di vecchiaia, le interruzioni di carriera o il lavoro a tempo par-
ziale, senza considerare la discriminazione salariale, influiscono notevolmente sulle
differenze di rendita tra uomini e donne.

I disoccupati più vecchi sono meno protetti
In base alla legislazione odierna le donne e gli uomini perdono solitamente la loro co-
pertura assicurativa presso la loro cassa pensione quando si ritrovano disoccupati.
Sono quindi spesso costretti ad attingere all’intero proprio avere di vecchiaia come
capitale. Le persone colpite sono costrette, per coprire le proprie necessità, a toglie-
re denaro da questo vaso finché non possono percepire la rendita AVS. Quando i

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propri mezzi finanziari non sono più sufficienti, si vedono costretti a ricorrere all’aiuto
sociale. Ciò crea nei pensionati situazioni estremamente precarie.

Finanziamento insufficiente del sistema di previdenza
Il pensionamento della generazione del baby boom accrescerà il fabbisogno
dell’AVS. Dal 2014 le spese dell’AVS sono superiori alle sue entrate e senza misure di
consolidamento questo trend continuerà. I deficit annui che ammonteranno a diversi
miliardi di franchi aumenterebbero la pressione di ristrutturare l’AVS tramite pesanti
tagli alle pensioni e l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni per tutti. Nel 2o pilastro
è l’aliquota di conversione a determinare il livello della rendita, aliquota che dipende
notevolmente dalle prestazioni dei mercati finanziari. Da 15 anni a questa parte le
casse pensioni soffrono a causa dei rendimenti deboli, cosa che si rispecchia nel
livello delle rendite. Di conseguenza in generale le casse non sono più in grado di
pagare rendite con un’aliquota di conversione del 6,8 % senza rischiare l’insolvenza.

II   La riforma «Previdenza per la vecchiaia 2020» punto per punto

Nel mese di novembre 2014 il Consiglio federale aveva approvato un progetto di
riforma completo del primo e secondo pilastro con il quale perseguiva due obiettivi:
da un lato voleva conservare l’attuale livello di prestazioni ed evitare qualsiasi de-
curtazione delle rendite, dall’altro occorreva garantirne il finanziamento. La versione
infine approvata dal Parlamento il 17 marzo 2017 è una versione sostanzialmente
modificata e migliorata. È vero che la riforma contiene ancora un taglio pesante per
le donne, vale a dire l’aumento dell’età pensionabile. Tuttavia è anche vero che sono
stai eliminati altri elementi che avrebbero causato un indebolimento dell’AVS, mentre
sono stati introdotti numerosi elementi che porteranno a un progresso sociale. La
versione approvata dal Parlamento soddisfa entrambi gli obiettivi fissati dal Consiglio
federale e propone numerose soluzioni ai problemi sopradescritti.

Miglioramento generale del sistema pensionistico
Al fine di consolidare le rendite della previdenza professionale obbligatoria, il Parla-
mento ha deciso di ridurre l’aliquota di conversione dal 6,8 al 6,0 %. Senza com-
pensazione ciò comporterebbe una riduzione delle rendite del 12 %. Per contrastare
questo effetto, il Parlamento ha deciso delle misure per entrambi i pilastri:
• nel caso dell’AVS a partire dal 2019 tutte le nuove rendite annue AVS saranno
   aumentate di 840 franchi, che corrisponde a un aumento del 6 % per le rendite
   minime e del 3 % per quelle massime. Inoltre il tetto massimo delle rendite per le
   coppie coniugate è stato aumentato al 155 % della rendita massima. Le coppie
   possono quindi contare su di un reddito annuo supplementare di almeno 1680
   franchi e al massimo di 2712 franchi. Questo rafforzamento dell’AVS e quanto-
   meno storico, si tratta infatti del primo rafforzamento da 40 anni a questa parte.
   A guadagnarci in particolare sono le 500 000 donne, che svolgono un’attività la-
   vorativa e che a causa del reddito troppo basso non hanno un 2o pilastro. Questa
   situazione interessa un quarto di tutte le donne che lavorano. L’AVS è oggi la fonte
   di reddito principale per le donne pensionate. Costituisce il 65 % di tutti i redditi

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da pensioni di vecchiaia delle donne, mentre per gli uomini questa quota si situa
  al 42 %. In definitiva le donne in AVS ricevono oltre la metà della somma di tutte
  le rendite AVS, pagando solo il 33 % del totale dei contributi. Questo fatto va ri-
  condotto al finanziamento estremamente solidale di quest’assicurazione: anche
  i milionari pagano un importo pari all’8,4 % del proprio reddito, senza limitazioni.
  In cambio ricevono tuttavia una rendita plafonata. Contribuiscono quindi in larga
  misura a finanziare le pensioni dei redditi bassi e medi. In relazione alla rendita
  che ricevono, questi ultimi contribuiscono meno all’AVS rispetto ai superricchi. I
  redditi elevati pagano quindi per così dire un contributo di solidarietà. Ogni franco
  supplementare investito nell’AVS genera una ridistribuzione dai redditi alti a quelli
  bassi e medi.
• Il 2o pilastro è stato adeguato in modo che i lavoratori a tempo parziale riceva-
  no una copertura migliore. Ora sarà soggetta alla previdenza professionale una
  parte maggiore del salario, per cui tutte le persone che ricevono un salario annuo
  tra 21 150 e 55 000 franchi potranno migliorare il proprio 2o pilastro. Due terzi
  degli assicurati in questa categoria di reddito sono donne. Va inoltre aggiunto al ri-
  guardo che, considerando tutte le donne attive professionalmente, poco più della
  metà ha un reddito annuo inferiore ai 55’000 franchi. Lo svantaggio nella previden-
  za professionale causato dal lavoro a tempo parziale sarà quindi eliminato grazie a
  questo adeguamento. È vero che i contributi pagati dagli assicurati aumenteranno
  leggermente, però i datori di lavoro contribuiranno pagandone minimo la metà.
  Inoltre per molte donne le condizioni relative alla pensione saranno notevolmente
  migliorate.
• Infine la generazione di transizione riceverà delle sovvenzioni che saranno versate
  sul conto del 2o pilastro. Ciò significa che le persone di 45 anni e oltre non do-
  vrebbero subire la riduzione dei tassi di conversione LPP. Questa misura finan-
  ziata in modo solidale è necessaria, perché questa generazione non beneficerà
  appieno della migliore copertura descritta sopra. Inoltre potrà approfittare di un
  aumento dell’AVS. In questo modo le perdite risultanti dalla riduzione del tasso di
  conversione saranno completamente compensate.

Complessivamente le future pensionate e i futuri pensionati potranno contare su di
un aumento generale del proprio reddito fino a poco più di 3000 franchi all’anno.
Dei miglioramenti beneficeranno in modo più consistente le classi di reddito basse
e le donne, mentre per i redditi alti in generale le prestazioni aumenteranno un po’
meno o rimarranno in gran parte invariate. Le differenze di rendita tra uomini e donne
dovrebbero pertanto diminuire nettamente.

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Sviluppo delle rendite con la nuova riforma

     Età all’entrata in   Importo della rendita     Importo della rendita     Differenza di rendita
vigore/reddito annuo       (AVS + LPP) all’anno       (AVS + LPP) in base       all’anno in seguito
                 lordo         in base al diritto     alla previdenza per              alla riforma
                            vigente (in franchi)        la vecchiaia 2020               (in franchi)
                                                               (in franchi)
24 anni        20 000                    15 936                    16 776                     +840
               40 000                    26 083                    29 388                    +3 305
               70 000                    40 800                    42 025                    +1 225
34 anni        20 000                    15 936                    16 776                     +840
               40 000                    26 083                    29 024                    +2 941
               70 000                    40 800                    41 877                    +1 077
44 anni        20 000                    15 936                    16 776                     +840
               40 000                    26 083                    28 359                    +2 276
               70 000                    40 800                    41 373                     +573
54 anni        20 000                    15 936                    16 776                     +840
               40 000                    26 083                    27 434                    +1 351
               70 000                    40 800                    42 195                    +1 395
                                                                                        Fonte: UFAS

Finanziamento dell’AVS garantito per il prossimo decennio
Per poter assorbire la generazione del baby boom, l’AVS necessita di un finanzia-
mento supplementare. La maggioranza del Parlamento si è espressa a favore delle
seguenti misure:
• L’età di pensionamento per le donne salirà a 65 anni. L’aumento sarà graduale
   sull’arco di quattro anni a partire dal 2018, con scatti di tre mesi all’anno. A partire
   dal 2021 l’età pensionabile per le donne e per gli uomini sarà quindi armonizzata
   a 65 anni. Il PS si è opposto con veemenza a questa soluzione. La decisione tocca
   le donne nate negli anni 1954 e successivi. Con questa misura nel 2030 si otterrà
   un risparmio di 1,2 miliardi di franchi.
• è previsto un finanziamento aggiuntivo dell’AVS tramite un aumento dell’IVA.
   Complessivamente è previsto un aumento graduale dello 0,6 % a favore del primo
   pilastro. La popolazione non sarà toccata dal primo aumento, infatti a partire dal
   2018 lo 0,3 % attualmente destinato all’AI sarà trasferito all’AVS per cui il tasso
   dell’IVA rimarrà all’8 %. Successivamente nel 2021 questa percentuale sarà au-
   mentata dello 0,3 %, dal 8 % attuale a 8,3 %. In tal modo nel 2030 si potranno
   generare nuove entrate per circa 2 miliardi all’anno a favore dell’AVS.
• Le deduzioni salariali aumenteranno dello 0,3 % (0,15 % ciascuno per dipenden-
   te e datore di lavoro) per finanziare gli 840 franchi aggiuntivi all’anno per le rendite
   AVS nonché l’aumento del tetto massimo per le rendite delle coppie. Va sottoli-
   neato che si tratta del primo aumento dei contributi salariali a favore dell’AVS da
   42 anni. Il finanziamento solidale dell’AVS con la ridistribuzione dai redditi alti a
   quelli bassi e medi sarà quindi rinforzato.
• La Confederazione continuerà a coprire quasi il 20 % delle uscite AVS. Benché
   il Consiglio federale originariamente intendesse ridurre il suo contributo all’AVS
   allo scopo di alleggerire il budget della Confederazione, il Parlamento ha rifiutato
   tale proposta, poiché desiderava garantire la partecipazione dello stato al finan-

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ziamento delle rendite. Ugualmente è stato possibile impedire l’abolizione delle
   rendite per le vedove e per i figli nonché conservare l’adeguamento al rincaro
   delle rendite attuali. Entrambe le cose sono importanti anche e soprattutto per i
   pensionati e le pensionate di oggi.

Tutto sommato in questo modo l’AVS poggia su di una base solida. Per l’intero, pros-
simo decennio sarà in grado di pagare le rendite.

Modernizzazione del pensionamento parziale
Viene offerta la possibilità di un pensionamento «à la carte» tra i 62 e i 70 anni. Ciò
significa che le persone professionalmente attive possono percepire una parte della
propria rendita (tra il 20 e l’80 % della rendita) e al contempo lavorare a tempo par-
ziale (il che nota bene contribuirà inoltre a migliorare la previdenza per la vecchiaia).
Sarà quindi possibile un passaggio più morbido al pensionamento. Analogamente
alla legge attuale, il pensionamento anticipato implicherà una riduzione della rendi-
ta, che in generale tuttavia peserà meno rispetto a oggi. Va inoltre sottolineato che
grazie al nuovo modello flessibile, abbinato al rafforzamento dell’AVS e ai migliora-
menti nel 2o pilastro, tutti coloro che decideranno di andare in pensione anticipata
riceveranno una rendita migliore. E le donne con un reddito annuo basso fino a circa
39’000 franchi potranno continuare ad andare in pensione a 64 anni senza subire un
ridimensionamento della rendita AVS rispetto alla situazione attuale. Questo riguarda
quasi la metà di tutte le donne lavoratrici. Infine un rinvio del pensionamento oltre
l’età di 65 anni comporterà un netto miglioramento della rendita.

Esempio di donna con un reddito annuo di 20 000 franchi
     Rendita AVS di una donna     Rendita AVS di una donna     Rendita AVS di una donna
     che va in pensione a 62 anni che va in pensione a 63 anni che va in pensione a 64 anni
1360                                                                     +13.– 1238.–
1340                                                              1147.–
1320
1300                                        +50.– 1288.–
1280
1260           +91.– 1238.–         1238.–
1240
1220
1200
1180
1160    1147.–
1140
1120
1100
        Diritto Previdenza per       Diritto Previdenza per       Diritto Previdenza per
       vigente la vecchiaia         vigente     la vecchiaia     vigente     la vecchiaia
                      2020                          2020                         2020
                                                  Fonte: calcolo proprio basato sulle cifre dell’UFAS

I disoccupati anziani saranno meglio protetti
Grazie alla riforma, per i disoccupati anziani sarà ora possibile restare affiliati alla
propria cassa pensione e percepire l’avere di vecchiaia come rendita. Non sarà più
possibile costringere una persona anziana colpita da disoccupazione a ricorrere al
suo capitale di vecchiaia prima del raggiungimento dell’età di pensionamento. In tal
modo la previdenza professionale adempie il proprio scopo fino alla fine della vita.

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III Riepilogo del pacchetto complessivo «Previdenza per la vecchiaia 2020»

Argomento                  Diritto vigente

Età di pensionamento       ♀ : 64 anni
                           ♂ : 65 anni
Rendite AVS                Rendita minima: 1175.–
                           Rendita massima: 2350.–

                           Rendita massima coppia (150 % della rendita massima): 3525.–

Finanziamento dell’AVS     Contributi salariali: 8,4 % (4,2 % ciascuno per dipendente e datore
                           di lavoro)
                           Nessuna aumento dell’IVA
                           Contributo della Confederazione: 19,55 % delle uscite annue

Pensionamento flessibile   Anticipazione della riscossione della rendita di al massimo 2 anni.
                           È possibile anticipare solo un anno intero (riduzione della rendita del
                           6,8 % per anno anticipato). Rinvio della rendita di al massimo 5 anni.

                           ♀ : 62–69 anni
                           ♂ : 63–70 anni

Aliquota di conversione    6,8 %
del 2o pilastro
                           Deduzione di coordinamento fissa

                           Gli istituti di previdenza continuerebbero a diminuire le proprie ali-
                           quote di conversione per la parte sovra obbligatoria oppure a riscuo-
                           tere i contributi di risanamento per finanziare l’aliquota del 6,8 %.

Trasparenza tra gli        Gli assicuratori vita possono incassare il 10 % del fatturato
assicuratori vita          complessivo («Legal Quote»)
                           Nessun tetto massimo dei premi di rischio abusivi
Disoccupati anziani        I disoccupati anziani che esauriscono il diritto alla disoccupazione
                           perdono il diritto alle rendite LPP

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Raccomandazione dell’assemblea dei delegati:
 Sostegno della riforma «previdenza per la vecchiaia 2020» per il voto generale
 del 29 aprile 2017 con 140 voti a favore, 9 contro e 17 astensioni.

Previdenza per la vecchiaia 2020                                            Valutazione della
                                                                            direzione
♀/♂ : 65 anni
                                                                                        –

Rendita AVS minima: 1245.–
Rendita AVS massima: 2420.–
                                                                                        +
Rendita massima coppia (155 % della rendita massima): 3751.–

= 1a misura di compensazione
Contributi salariali: 8,7 % (4,35 % ciascuno per dipendente e datore
                                                                                        +
di lavoro)
Aumento dell’IVA: 0,6 % (= 8,3 % nel 2021)                                              +
Mantenimento del contributo della Confederazione: 19,55 % delle
                                                                                        +
uscite annue
Pensionamento flessibile tra 62 e 70 anni.

Possibilità di anticipare o rinviare una parte della rendita
(tra il 20 % e l’80 %)
                                                                                        +
Riduzione minore della rendita in caso di anticipazione.

LPP: continua a essere possibile il pensionamento a 60 anni
6,0 % entro il 2021
                                                                                        –

Deduzione di coordinamento variabile che considera meglio il lavoro
a tempo parziale e i redditi bassi
                                                                                        +
= 2a misura di compensazione
Per i 45enni e oltre: garanzia statica dei diritti acquisiti. Riceveranno
prestazioni con un’aliquota di conversione del 6,8 %.
                                                                                        +
= 3a misura di compensazione
«Legal Quote»: 10 %
                                                                                        –

Tetto massimo dei premi al 100 % dei danni attesi                                       +
Obbligo delle casse pensioni di continuare ad assicurare i
                                                                                        +
disoccupati di 58 o più anni fino al pensionamento

                                                  · 9 ·
CONTRA

                                               Perché sono contro la riforma
                                               «Previdenza per la vecchiaia 2020»

                                               La riforma viene spesso descritta come
                                               un male necessario. Nel bilancio tra van-
                                               taggi e svantaggi, emerge senza alcun
                                               dubbio come questo progetto costitui-
                                               sca un sacrificio per le donne e gli attuali
                                               pensionati.
Le parole utilizzate per fare accettare alla popolazione la riforma dimostrano da sole
il rovescio della medaglia: le espressioni «pillola amara» o «un rospo da ingoiare» non
fanno che confermare una convinzione che hanno già in molti. Ossia dover accettare
una riforma inammissibile con la scusa di essere giunti a un compromesso che rap-
presenta il male minore.
L’obiettivo dichiarato della riforma è garantire la continuità delle pensioni. In questa
fase di austerità, non ci sono ricette magiche, bisogna fare economia. L’innalzamento
dell’età pensionabile delle donne a 65 anni rappresenta una manna finanziaria da 1,2
miliardi di franchi. Da anni la destra borghese sta facendo di tutto per innalzarla e ora
l’obiettivo è stato raggiunto. Le donne sono già svantaggiate in quanto le loro pen-
sioni sono più basse del 37 % rispetto a quelle degli uomini a causa, come noto, dei
salari inferiori che ricevono; inoltre svolgono i ⅔ del lavoro non remunerato (cucina,
gestione familiare, bambini …). In questo contesto è giusto rincarare ulteriormente la
dose, a tutto svantaggio delle donne, tanto più che il Parlamento respinge ogni inter-
vento concreto in materia di parità salariale? Inoltre innalzare l’età del pensionamento
a persone di cui «ci si sbarazza» alla soglia dei sessant’anni non fa che prolungare
una situazione penosa per chi non ha un impiego e non migliora certo la loro situazio-
ne. È giunto il momento di affrontare questa problematica in modo diverso.
Anche gli attuali pensionati sono trascurati. Il loro potere d’acquisto diminuisce con-
tinuamente, con l’aumento dei premi malattia e degli affitti. Le persone con più di
65 anni in Svizzera sono 1,4 milioni, ma sono anche le più povere. Troppo spesso
il pensionamento è accompagnato da una netta diminuzione del reddito che porta
direttamente a una condizione di precarietà.
Donne, uomini, pensionati o lavoratori: tutti noi saremo colpiti dall’aumento dell’IVA
dello 0,6 % e dalla riduzione del tasso di conversione dal 6,8 % al 6 % (nonostante
l’ampio rifiuto da parte della popolazione nel 2010), due misure particolarmente an-
tisociali. Infine l’aumento delle rendite AVS, anche se positivo, non sarà sufficiente a
compensare le perdite dei futuri pensionati.

Martine Docourt, capo del Gruppo socialista del Gran Consiglio di Neuchâtel

                                          · 10 ·
PRO

                                                 Perché sono per la riforma
                                                 «Previdenza per la vecchiaia 2020»

                                              La riforma della «Previdenza per la vec-
                                              chiaia 2020» rappresenta una svolta
                                              storica nel nostro sistema di previdenza
                                              della vecchiaia:
                                              • in primo luogo questa riforma crea un
                                                 legame strutturale tra il 1° e il 2° pilastro.
    L’abbiamo richiesto ripetutamente in questi ultimi decenni e questa volta il tabù in
    favore dell’AVS è stato sfatato;
• in secondo luogo questa riforma riesce finalmente ad aumentare le rendite AVS,
    non quanto avremmo voluto con la nostra iniziativa AVSplus, ma è un passo nella
    stessa direzione;
• terzo, questa riforma garantisce il finanziamento dell’AVS in misura sufficiente per
    affrontare l’evoluzione demografica.
L’opposizione alla riforma nei nostri ranghi è soprattutto dettata dall’aumento dell’età
di pensionamento delle donne. È assolutamente comprensibile, poiché le disugua-
glianze tra donne e uomini permangono. Tali disuguaglianze vanno tuttavia combat-
tute in modo specifico. Sottoporre le aziende a un controllo efficace contro le discri-
minazioni salariali, ottenere un congedo parentale o almeno un congedo paternità,
garantire strutture d’accoglienza per bambini e combattere il sessismo nella nostra
società. Un’opposizione alla Previdenza per la vecchiaia 2020 non ci consentirebbe
di fare alcun progresso in questi ambiti.
Per le persone che beneficiano già della pensione questa riforma non cambia nulla.
Possono unicamente partecipare allo slancio di solidarietà per le future generazioni,
poiché hanno potuto approfittare della congiuntura e della migrazione per garantire
le proprie rendite, nonché del computo del lavoro non rimunerato con la 10a revisio-
ne dell’AVS.
Occorre capire che è la destra pura e dura che si oppone a questa riforma, sin dal
suo inizio e fino alla votazione popolare di quest’autunno. La destra vuole prosciuga-
re completamente le finanze dell’AVS per fare in modo che non possa più versare le
rendite. Dopodiché potrà facilmente creare un panico generalizzato tra gli attuali e
futuri beneficiari delle rendite e fare in modo che la popolazione accetti un aumento
generalizzato dell’età di pensionamento. La destra persegue con tenacia una strate-
gia di smantellamento del nostro sistema di previdenza per la vecchiaia, ed è questa
strategia che dobbiamo combattere accettando la riforma 2020.

Christiane Brunner, già Presidente del PS Svizzero

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Partito socialista svizzero
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