Voci di studenti che ricordano gli insegnanti avuti: analisi qualitativa di scritture autobiografiche Student Voice: how student remember their ...

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RICERCHE
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

ISSN: 2036-5330
DOI: 10.32076/RA11210

Voci di studenti che ricordano gli insegnanti avuti:
analisi qualitativa di scritture autobiografiche

Student Voice: how student remember their teachers.
A qualitative analysis of autobiographical writings
                                                                                                  Giuseppina Messetti1

Sintesi                                                                    Abstract
L’articolo esplora il punto di vista di studenti uni-                      This article analyses the point of view of university
versitari sull’insegnamento, nel momento in cui                            students on teaching, as they undertake the trai-
intraprendono il percorso formativo (24 CFU) per                           ning path (24 ECTS) to become secondary school
diventare docenti di scuola secondaria.                                    teachers.
Assumendo il framework teorico della Student Voi-                          Consistent with the theoretical framework of the
ce (Czerniawski & Kidd, 2011), in questo contribu-                         Student Voice (Czerniawski & Kidd, 2011), this
to vengono presentati dei dati qualitativi che fanno
                                                                           paper presents qualitative data taken from the
riferimento a 24 scritti autobiografici di altrettanti
                                                                           autobiographical writings of twenty-four students,
studenti, focalizzati sui ricordi degli insegnanti “pre-
                                                                           focussed on the memories of their “favourite” te-
feriti”. Partendo dal valore conoscitivo che nell’am-
                                                                           achers. Starting from the informative value that
bito della ricerca sull’insegnamento può assumere
                                                                           students’ perspective can contribute to research in
la prospettiva degli studenti, l’analisi tematica dei
testi (Braun & Clarke, 2006) ha consentito di evi-                         the field of teaching, the thematic analysis (Braun &
denziare gli elementi che caratterizzano un inse-                          Clarke, 2006) highlighted some elements charac-
gnante “preferito”, capace di aprire nuovi mondi                           terizing a “favourite” teacher, capable of opening
e sostenere l’apprendimento. Emerge con chia-                              students’ minds and supporting their learning pro-
rezza la visione secondo la quale la corporeità,                           cess. According to these data, corporeity, the erotic
l’erotica dell’insegnamento, la relazione sono di-                         of teaching, and relationships are key dimensions
mensioni chiave attorno a cui un docente costrui-                          around which a teacher builds her/his quality of
sce la qualità dell’insegnamento, in un’esperienza                         teaching, thus creating a learning experience that
di apprendimento che va oltre l’acquisizione di                            goes beyond the acquisition of notions, to become
nozioni per diventare decisiva nella crescita della                        a crucial experience for the growth of the person.
persona.

Parole Chiave: Student Voice, Qualità dell’inse-                           Keywords: Student Voice, Quality of teaching,
gnamento, Analisi tematica di scritti autobiografici.                      Thematic analysis of autobiographical writings.
1. Università di Verona, Dipartimento di Scienze Umane, giuseppina.messetti@univr.it

                                                                                              RicercAzione / Vol. 11, n. 1 / Giugno 2019   1
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

                                                      «È difficile stabilire che cosa ci importasse di più, se avessimo più in-
                                                      teresse per le scienze che ci venivano insegnate o per la persona dei
                                                      nostri insegnanti. In ogni caso questi ultimi erano oggetto per noi tutti di
                                                      interesse sotterraneo continuo, e per molti la via delle scienze passava
                                                      necessariamente per le persone dei professori. […]
                                                      Li corteggiavamo o voltavamo loro le spalle, immaginavamo che pro-
                                                      vassero simpatie o antipatie probabilmente inesistenti, studiavamo i
                                                      loro caratteri e formavamo o deformavamo i nostri sul loro modello»
                                                      (Freud, Psicologia del ginnasiale, 1914: 478-479).

    1. Introduzione                                                           auspica in tale prospettiva è un cambio di vi-
                                                                              sione nella considerazione degli studenti, da
    Student Voice: dare voce agli studenti                                    clienti - “consumatori” passivi di un servizio
        Il movimento pedagogico denomina-                                     - a partecipatori attivi e co-responsabili del
    to Student Voice (Flutter & Rudduck, 2004;                                processo formativo. Scrive a questo proposi-
    Rudduck & McIntyre, 2007; Czerniawski &                                   to Alison Cook-Sather, una delle coordinatrici
    Kidd, 2011) si è andato diffondendo nel con-                              delle iniziative del movimento internazionale:
    testo internazionale negli ultimi anni del seco-                                 «C’è qualcosa di fondamentalmente sba-
    lo scorso, con l’obiettivo di valorizzare il punto                               gliato nel costruire e ricostruire un inte-
    di vista dei destinatari dell’azione educativa,                                  ro sistema senza prestare mai ascolto a
                                                                                     coloro per i quali verosimilmente si edi-
    dando loro voce e sostenendo le loro istanze
                                                                                     fica tale sistema. L’inefficacia di questo
    nel momento in cui vengono prese decisio-
                                                                                     approccio sta diventando sempre più
    ni (anche) politiche nel mondo della scuola e                                    evidente. […] È giunto il tempo di consi-
    dell’università. Il diritto di essere ascoltato e                                derare gli studenti fra coloro che hanno il
    considerato è un diritto “fondamentale per la                                    diritto di partecipare sia alla riflessione cri-
    dignità umana e il sano sviluppo di ogni bam-                                    tica sull’educazione che al il rinnovamento
    bino e giovane” recita la Raccomandazione                                        della stessa» (Cook-Sather, 2002: 3).
    del Consiglio d’Europa (Rec. 2012) mentre                                     Uno dei filoni più importanti del movimen-
    sollecita azioni volte a favorire la partecipa-                           to Student Voice si focalizza sui processi di
    zione attiva dei bambini e degli adolescenti                              insegnamento/apprendimento consideran-
    in tutti gli aspetti della vita scolastica. Il mo-                        do la voce degli studenti come una rilevante
    vimento Student Voice, criticando il fatto                                fonte di conoscenza all’interno della ricerca
    che i sistemi educativi da sempre si fondano                              sull’insegnamento, in grado di offrire punti di
    esclusivamente su “visioni adulte”, sostiene                              vista puntuali e costruttivi per il miglioramen-
    che le opinioni degli studenti debbano esse-                              to delle pratiche didattiche e della vita della
    re legittimate e diventare parte integrante del                           scuola (Grion, Cook-Sathler, 2013).
    dialogo con gli educatori, i ricercatori, i poli-                             Cosa pensano gli studenti dell’insegna-
    tici, i genitori e gli altri stakeholder. Ciò che si                      mento dei loro docenti? Che cosa apprezza-

2   Giuseppina Messetti / Ricerche
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

no maggiormente di un insegnante? In che                    ne all’insegnamento. A volte si condensa
modo è possibile sostenere la “lettura” che                 intorno a figure idealizzate - i mentori - che
                                                            vengono adottate come riferimenti esem-
lo studente può fare della sua esperienza
                                                            plari (quasi sempre positivi, ma non ne-
scolastica? Le domande diventano partico-
                                                            cessariamente). La letteratura in materia
larmente pertinenti quando vengono rivol-                   dimostra che, all’esordio nella professione
te a studenti che intraprendono la carriera                 gli insegnanti debuttanti esibiscono com-
dell’insegnamento, perché oltre a offrire un                portamenti didattici che ben difficilmente
contributo all’analisi delle pratiche, si rivelano          coincidono con le metodologie apprese
feconde nel mobilitare la riflessione attorno a             all’università, ma che richiamano scoper-
                                                            tamente i modelli (personificati o no) di
quel sapere implicito sull’insegnamento - ap-
                                                            fatto interiorizzati lungo l’altro “tirocinio”,
preso “dalla parte del banco” - che sembra
                                                            quello realizzato in quanto alunni, dalle
svolgere un ruolo significativo nello svolgi-               elementari (e ancora prima) alla seconda-
mento della professione.                                    ria superiore» (Damiano, 2007a: 39-40).
                                                           La formazione universitaria degli insegnanti
Il sapere sull’insegnamento                           deve dunque tener conto che si innesta in una
    La letteratura pedagogica sull’insegna-           costellazione di saperi pedagogici impliciti già
mento ha dimostrato che nelle pratiche didat-         costituiti, pertanto promuoverne la rievocazio-
tiche entrano in gioco una pluralità di saperi        ne e riconoscerne le caratteristiche - analizza-
remoti, acquisiti nel corso della socializzazio-      re in una parola le precomprensioni più remote
ne precedente l’ingresso dei soggetti nella           - è un passo fondamentale perché essa pos-
preparazione universitaria. A questo proposi-         sa essere incisiva. In questa direzione si sono
to scrive in modo efficace Elio Damiano:              mossi per esempio i lavori di Tacconi (2007) e
      «Alle credenze costruite nei tempi infor-       Passuello (2014a; 2014b) che danno conto di
      mali [nel contesto familiare e sociocultura-    attività formative svolte nell’ambito della SSIS
      le] vanno aggiunte, per gli studenti che si     (Scuola di Specializzazione degli Insegnanti di
      scrivono ai corsi di laurea per insegnanti,
                                                      Scuola superiore) del Veneto.
      le esperienze di scuola, quando hanno
                                                           Dar voce agli studenti, per esplicitare e ri-
      avuto modo di osservare l’insegnamen-
      to dalla parte del banco, per un numero         flettere su quello che nella loro memoria rima-
      di ore che si può calcolare intorno alle        ne di significativo dell’insegnamento ricevuto,
      13.000, un volume enorme. […] Sappia-           potrebbe avere non solo un valore formativo,
      mo anche che il soggetto non semplice-          ma fornire dati preziosi per la ricerca educa-
      mente “riceve” impressioni, ma le elabora       tiva. Va precisato, tuttavia, che la narrazione
      fino a costruire “teorie”, rendendo varia-
                                                      dello studente per poter costituire un attendi-
      mente coerenti fra loro gli input raccolti. E
                                                      bile dato di analisi va accuratamente sostenu-
      il vissuto scolastico riguarda esattamente
      il lavoro di aula, nel quadro istituzionale     ta, collocandola all’interno di specifici percorsi
      che gli fa da contesto, ovvero corrisponde      riflessivi. Per una costruzione auto rappre-
      puntualmente ai contenuti della formazio-       sentativa del sé:

                                                                             RicercAzione / Vol. 11, n. 2 / Dicembre 2019             3
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

               «Il cammino interiore che gli si richiede […]                 4. Presupposti epistemologici
               postula un accompagnamento per la mes-
               sa in narrazione dei propri vissuti ed espe-
                                                                                   La cornice epistemologica della ricerca è
               rienze. Narrarsi significa […] esaminarsi
               dentro, capire ciò che aiuta a crescere e ciò                 quella del costruttivismo sociale, paradigma
               che invece abbatte, scoraggia. E infine rivela                fondato sull’assunto teorico che è possibile
               dettagli, particolari del proprio crescere e del              comprendere (piuttosto che spiegare) i si-
               proprio essere insieme con gli altri» (Gemma                  gnificati soggettivi che le persone sviluppano
               2013: 156).                                                   sulle proprie esperienze personali, tenendo in
                                                                             considerazione il loro punto di vista nella sua
    2. Domande di ricerca                                                    complessità (Mortari, 2019).
                                                                                 I presupposti che hanno ispirato il disegno
       La ricerca qui presentata è di natura
                                                                             di ricerca sono i seguenti:
    esplorativa e dunque la domanda che la sot-
                                                                                   - centralità dei soggetti partecipanti e
    tende è molto ampia. Quali docenti incon-
                                                                                     valorizzazione del loro punto di vista in
    trati nel proprio percorso formativo hanno
                                                                                     quanto fonte di conoscenza cui attin-
    lasciato un segno? Che cosa si ricorda del
                                                                                     gere per esplorare l’oggetto “insegna-
    loro agire in aula? Quali tracce sono rimaste
                                                                                     mento” nella prospettiva Student Voice
    nella memoria autobiografica?
                                                                                     (Grion, 2013);
       Partendo dai racconti e dalle descrizio-
                                                                                 - approccio narrativo nella fase di raccol-
    ni che i soggetti interpellati ricordano come
                                                                                   ta dei dati (Clandinin, 2007);
    significativi e particolarmente influenti sul-
    la loro storia personale, l’obiettivo è stato                                - approccio fenomenologico nella fase di
    quello di far emergere le caratteristiche degli                                analisi dei dati (Mortari, 2007; 2019).
    insegnanti efficaci e di qualità.
                                                                             5. Metodologia
    3. Partecipanti e contesto                                                  Il disegno di ricerca è di tipo qualitativo e si
    della ricerca                                                            avvale di scritture riflessive (reflective writings)
                                                                             autobiografiche sulle quali si è proceduto con
         I soggetti della ricerca sono studenti univer-                      un’analisi tematica secondo le indicazioni di
    sitari iscritti nell’anno accademico 2018-19 al                          Braun e Clarke (2006; 2012; 2019). Si trat-
    percorso formativo finalizzato all’acquisizione                          ta di un approccio che consente di esplorare
    dei 24 CFU necessari per accedere all’inse-                              in profondità il significato che, in un conte-
    gnamento nella scuola secondaria di primo e                              sto specifico, i soggetti attribuiscono alla loro
    secondo grado. La selezione dei partecipanti è                           esperienza e garantisce condizioni strutturali
    avvenuta all’interno dei frequentanti l’insegna-                         che consentono l’emergere di dati rilevanti.
    mento “Elementi di Didattica Generale e Tec-                             Secondo Braun e Clarke un’analisi tematica
    nologie didattiche” nelle due edizioni attivate2.                        fornisce uno strumento di ricerca flessibile e

    2. Al § 8.1 vengono descritte le caratteristiche dei partecipanti.

4   Giuseppina Messetti / Ricerche
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

utile, che può pot enzialmente fornire un ricco               Il concetto di riflessione proposto da De-
e dettagliato, oltre che complesso, account               wey (1933) e sviluppato da Schön (1983;
di dati. Il processo di analisi avviene con un            1986) è stato successivamente ampliato
continuo movimento ricorsivo attraverso l’in-             perché riflettere sull’esperienza non vuol solo
sieme dei dati, gli estratti codificati oggetto           dire ricordarla e ristrutturarla nelle sue dimen-
di analisi, l’analisi stessa in atto. Si tratta di        sioni cognitive, ma implica tornare sulle emo-
un processo che il ricercatore conclude nel               zioni provate che fanno parte integrante del
momento in cui si rende conto che le ulteriori            processo di apprendimento (Bound, Keogh,
revisioni “non aggiungono nulla di sostanzia-             Walker, 1989; Mortari, 2003).
le” (Braun e Clarke, 2006). Nel paragrafo 7                   La rievocazione di eventi della propria vita
vengono descritte le sei fasi dell’analisi.               attiva un processo di assunzione consape-
    I dati di ricerca sono stati raccolti nell’ambi-      vole della propria soggettività assolvendo a
to del Laboratorio Riflessivo (LR) denominato             un bisogno fondamentale degli esseri uma-
“Gli insegnanti che ho avuto”, attivato all’in-           ni, quello di ordinare il vissuto in un racconto
terno dell’insegnamento di Elementi di didat-             che abbia un senso e una coerenza interna
tica generale. L’obiettivo di tale Laboratorio            (Bruner, 1988; Taylor, 1996). Anche il filoso-
è quello di promuovere competenze riflessive              fo Ricoeur riconduce il senso dell’identità alla
                                                          “componente narrativa della comprensione
basate su un apprendimento dall’esperienza
                                                          di sé” (Ricoeur, 1990), perché sebbene i ri-
(Bion, 1962) attraverso l’esplorazione di vis-
                                                          cordi rimangano sempre in debito rispetto
suti, spesso latenti, legati alla propria storia
                                                          all’esperienza dalla quale attingono, è proprio
formativa. Apprendere dall’esperienza, nella
                                                          attraverso la memoria e la narrazione che cia-
prospettiva bioniana, ha un significato ben
                                                          scuno costruisce la propria singolare identità
preciso: significa realizzare una modalità di
                                                          (Cavarero, 1997).
rapporto con se stessi trasformativa: si mo-
difica ciò che si è e ciò che si pensa grazie al                Come il ragno tesse la sua tela per vive-
                                                                re «così noi tessiamo incessantemente la
contatto con le proprie emozioni e alla con-
                                                                trama del vivere nella narrazione: è il no-
sapevolezza che ne deriva. Scrive Mortari                       stro destino biologico, la nostra precipua
che perché ci sia esperienza è:                                 modalità adattiva specie specifica, la no-
      «necessario un intervento del pensiero che                stra unica capacità di autoregolazione in-
      consenta di mettere in parola il vissuto dan-             dividuale e sociale. […] Narrare, è inoltre,
      do ad esso esistenza simbolica. Il fare espe-             l’espressione delle emozioni che proviamo,
      rienza va inteso come il movimento dello                  che sentiamo incarnate nel corpo (embo-
      stare in contatto di sé, il disporsi in un at-            died), quindi continua a interessarci forse
                                                                perché è la via di accesso privilegiato a
      teggiamento di ascolto pensoso rispetto al
                                                                contenuti di coscienza altrimenti difficil-
      divenire della propria presenza nel mondo.
                                                                mente comunicabili» (Lorenzetti, 2004: 20).
      L’esperienza richiede ascolto: ascolto di sé,
      dei propri vissuti emotivi e cognitivi» (Mortari,      Il LR è preceduto da un approfondimen-
      2003: 15-16).                                       to teorico sulla riflessività quale competenza

                                                                                 RicercAzione / Vol. 11, n. 2 / Dicembre 2019             5
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

    irrinunciabile della professionalità docente                             (Kaneklin, Scaratti, 1998) al fine di garantire
    e sulle metodologie finalizzate alla sua pro-                            quelle condizioni di fiducia che consentono
    mozione. Il percorso che segue è orientato                               ai partecipanti l’esercizio di un ascolto ri-
    a promuovere una riflessione sull’insegna-                               spettoso e interessato dell’altro. Gli studenti
    mento attraverso la messa in parola del                                  sono stati quindi invitati ad approfondire la
    sapere implicito (spontaneo, ingenuo) del-                               loro prima scrittura con una seconda e defi-
    le studentesse e degli studenti, quando ne                               nitiva stesura, che è stata poi postata in uno
    hanno fatto esperienza “dalla parte del ban-                             spazio dedicato sulla piattaforma e-learning
    co”, come destinatari dell’azione didattica.                             dell’insegnamento.
    In questo contesto si collocano le proposte
    di scrittura riflessiva autobiografica “a tema”.                         6. Raccolta dati
    Nel presente contributo vengono analizzati i
    testi degli studenti che hanno scelto di nar-                                Come si può vedere nella Tab. 1, nel-
    rare la propria esperienza di studenti solle-                            le due Edizioni dei percorsi 24 CFU attivati
    citati da questa suggestione “Gli insegnanti                             nell’anno accademico 2018-19, sul tema
    che ho avuto… Quali erano gli insegnanti                                 oggetto della presente ricerca sono stati
    che preferivo e perché? Ci sono situazioni                               prodotti complessivamente 34 testi (data
    o episodi, della mia esperienza di allievo,                              corpus). Alle studentesse e agli studenti
    che ricordo con particolare intensità e che                              frequentanti il LR è stato infatti proposto di
    reputo particolarmente significativi? Provo a                            scegliere tra due temi di scrittura riflessiva
    raccontarne almeno uno, possibilmente con                                autobiografica: uno relativo alla rievocazio-
    ricchezza di particolari”.                                               ne degli insegnanti preferiti, l’altro alle moti-
        L’elaborazione dei testi si è articolata in                          vazioni che le/li avevano spinti alla scelta di
    due momenti successivi: una prima stesura                                diventare insegnante.
    è avvenuta in aula e a essa ha fatto imme-                                   Sono state selezionate per l’analisi 24
    diatamente seguito una libera condivisione                               scritture (data set) sulla base dei seguenti
    delle scritture. L’approccio formativo punta                             criteri: sono state anzitutto escluse le scrit-
    a sviluppare una modalità di comunicazione                               ture che, avendo sviluppato entrambe le
    intensa e coinvolgente che orienta i sogget-                             tracce proposte, presentavano caratteristi-
    ti a dare senso alla propria esperienza e a                              che di sinteticità rispetto al tema oggetto
    condividerlo. Le narrazioni degli altri sono a                           della presente ricerca. Successivamente si
    un tempo specchi in cui si riflettono aspetti                            è proceduto utilizzando come criterio di in-
    della propria esperienza e finestre che apro-                            clusione la “densità” descrittiva e narrativa
    no dentro di sé lo spazio della rievocazione,                            (Geertz, 1973; Lincoln & Guba, 1985; Den-
    facendo affiorare vissuti e ricordi latenti che                          zin, 1989; Ponterotto, 2006), ovvero la pre-
    in solitudine rimarrebbero inesplorati. Que-                             cisione e la ricchezza di dettagli nel racconto
    sto momento ha richiesto da parte della do-                              della propria esperienza.
    cente la creazione di uno “spazio narrativo”

6   Giuseppina Messetti / Ricerche
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

        Edizione              Frequentanti LR               Data corpus                                 Data set
             I                        45                           19                                         15
            II                        35                           15                                          9
          TOT                         80                           34                                         24

                                        Tab. 1 - Elaborati prodotti.

   I testi sono quindi stati sistemati in una matrice assegnando ad ogni scrittura un codice
identificativo:

  n°     Autore (sigla)                          Testo                                               Etichetta

7. Analisi dei dati e                                           lavorato in modo indipendente su 4 testi
saturazione                                                     e successivamente si sono incontrati per
                                                                confrontare e discutere l’iniziale elenco di
   L’analisi del corpus dei dati è stata effettua-              etichette.
ta seguendo le sei seguenti fasi, indicate da              3. Sono state aggregate le etichette in
Braun e Clarke (2006).                                        potenziali temi e sono stati raccolti tutti i
  1. La familiarizzazione con i dati, iniziata                dati per ogni potenziale tema.
      già in fase di selezione, è proceduta                4. È stata generata una prima “mappa”
      con un’attenta lettura e rilettura                      tematica, dopo la verifica dei temi
      dei testi. In questa fase si è avuta                    emergenti. Anche in questa fase
      particolare cura nel seguire l’imperativo               l’analisi è stata svolta da due ricercatori
      epistemico fenomenologico che chiede                    che si sono confrontati per giungere a
      di intrattenere una “relazione dialogale”               una denominazione condivisa dei temi
      con l’altro che è un “tu”, come                         e sottotemi.
      raccomanda Mortari, «occorre vigilare                5. È stata fatta un’analisi sulle ricorrenze
      perché le parole con cui l’altro si dice                dei temi e sottotemi. L’elenco è stato
      vengano mantenute in una situazione di                  rivisto e perfezionato al fine di garantire
      libertà dai dispositivi di significato propri           coerenza interna.
      del ricercatore» (Mortari, 2010: 20).                6. Sono stati selezionati gli excerpt più
  2. Sono         state   individuate      (tramite            convincenti e vivaci per il report finale.
     evidenziatura) le unità di analisi rilevanti           Dopo l’analisi testuale di 20 scritture ri-
     (data item) rispetto alle domande di               flessive si è raggiunta la saturazione dei temi
     ricerca e sono state attribuite le etichette       emergenti.
     iniziali sulla base delle caratteristiche dei          Ai fini di questo articolo verranno appro-
     dati. In questa fase due ricercatori hanno         fonditi i risultati relativi a tre delle dimensioni

                                                                                RicercAzione / Vol. 11, n. 2 / Dicembre 2019             7
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

    tematiche emergenti dall’analisi: quella della                                   riguarda il dato relativo alla tipologia della
    corporeità, dell’erotica dell’insegnamento e                                     laurea posseduta, si riscontra una perfetta
    delle competenze relazionali dell’insegnante.                                    distribuzione tra le Discipline artistiche e ar-
                                                                                     cheologiche (8), le Discipline scientifiche e
    8. Risultati                                                                     matematiche (8) e le Discipline linguistiche
                                                                                     e letterarie (8). Solo 5 studenti hanno avu-
    8.1. Caratteristiche dei                                                         to una (breve) esperienza di insegnamen-
    partecipanti                                                                     to, una studentessa nella scuola primaria,
                                                                                     quattro nella scuola secondaria di primo e
       Gli autori delle scritture che costitu-                                       secondo grado. In qualche scrittura viene
    iscono il data set sono 19 studentesse                                           fatto riferimento a esperienze di supporto
    e 5 studenti di età compresa tra i 25 e i                                        individualizzato extrascolastico (ripetizioni).
    45 anni: il 70% dei partecipanti si colloca                                         La Tab. 2 illustra i temi e i sottotemi che
    nella fascia d’età 25-31 anni. Per quanto                                        sono emersi dall’analisi.

                                    TEMI                                                            SOTTOTEMI
      Il corpo-presenza dell’insegnante                                      Cluster n. 1: tratti fisici
                                                                             Cluster n. 2: abbigliamento
                                                                             Cluster n. 3: gestualità
                                                                             Cluster n. 4: voce

      L’erotica dell’insegnamento                                            Cluster n. 1: passione
                                                                             Cluster n. 2: preparazione disciplinare e culturale
                                                                             Cluster n. 3: fascinazione
                                                                             Cluster n. 4: teatralità
                                                                             Cluster n. 5: qualità del tempo percepito

      L’essere e l’agire educativo                                           Cluster n. 1 umanità
                                                                             Cluster n. 2 autenticità
                                                                             Cluster n. 3 interesse per gli allievi
                                                                             Cluster n. 4 fiducia/incoraggiamento
                                                                             Cluster n. 5 attenzione alla fase adolescenziale
                                                                             Cluster n. 6 severità
                                                                             Cluster n. 7 equanimità
                                                                             Cluster n. 8 autorità
                                                                             Cluster n. 9 creazione di un setting relazionale e di lavoro

                                     Tab. 2 - Temi e sotto-temi emergenti oggetto del presente contributo.

8   Giuseppina Messetti / Ricerche
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

8.2. I temi e sottotemi emergenti                                                      determinare il mio modo di essere un’inse-
                                                                                       gnante e il mio modo di relazionarmi con gli
                                                                                       studenti, tanto che anch’io a volte, prima di
    Dall’ascolto complessivo delle voci nar-
                                                                                       iniziare la lezione, guardo la finestra e chiedo
ranti, ciò che risalta anzitutto è che dai ricordi
                                                                                       «Siete felici?», sorridendo tra me e me» [01].
emergono figure molto nitide, che si stagliano
                                                                                 Emerge dalle descrizioni una galleria di
ancora oggi nella memoria in modo preciso e
                                                                             ritratti che le parole pennellano con tratti ra-
vitale. Il ricordo degli insegnanti non appare
                                                                             pidi e precisi. La figura dell’insegnante viene
tanto legato a quello che hanno insegnato,
ma soprattutto al come lo hanno insegnato,                                   introdotta da “il prof/la prof” cui segue spes-
alla forza misteriosa delle loro parole, alla loro                           so (solo) il cognome e/o il complemento che
presenza carismatica. Tutte le scritture evi-                                ne specifica la disciplina; le loro caratteri-
denziano l’impatto vivissimo della rievocazio-                               stiche e le loro qualità vengono dettagliate,
ne, accompagnato - in molte - dalla sorpre-                                  i ricordi li ritrovano “in azione”, dentro l’aula
sa di ritrovare intatti pezzi della propria storia                           (ma non solo) e la di vita di classe. Ciò che
scolastica. Sporgono nette le caratteristiche                                affiora dalla memoria dello studente come
degli insegnanti preferiti, quelli che sono stati                            primo ancoraggio di tutti i ricordi è il corpo
efficaci, la memoria ne recupera con sicurez-                                dell’insegnante, rievocato in nitidi particolari
za i tratti, riattualizza l’esperienza nel momen-                            che danno conto dell’interesse e dell’acutez-
to in cui la si narra, fino a farne delle sceneg-                            za osservativa riservate al corpo, tipiche della
giature che rendono il lettore partecipe anche                               fase adolescenziale (Fabbrini, Melucci, 1992;
emotivamente degli eventi3.                                                  Pietropolli Charmet, 2000).

         «Esordiva con uno squillante «Siete felici?»
         la Professoressa S., appena si sedeva e                             8.2.1. Il corpo presenza
         apriva il registro blu scuro della classe I B                       dell’insegnante
         dello stimato, austero e polveroso [Liceo
         Classico A.A]. I suoi occhi celesti e brillanti si                      Primo elemento ricorrente, che l’anali-
         rivolgevano alla finestra che dava sul grigio                       si delle scritture registra, è dunque il corpo
         parco dagli alberi secolari e i rami rinsecchiti,
                                                                             dell’insegnante. Vengono evocati dettagli del
         dove le ultime foglie giallognole penzolava-
                                                                             volto, dell’abbigliamento, del portamento, si
         no annoiate tra la nebbia autunnale prima
         di lasciarsi andare stremate a terra, quasi                         ritrovano lo sguardo, la voce, la gestualità; il
         volessero emulare le intenzioni degli stu-                          tutto viene descritto con una cura che veico-
         denti. «Guardate che bella giornata di sole!»                       la le emozioni e gli affetti mossi dal ricordo
         proseguiva, indicando la foschia e il filo spi-                     che, nel suo etimo, è per l’appunto un ripor-
         nato sui muri di cinta, con un’ironia sottile,
                                                                             tare al cuore. È evidente come la fisicità sia il
         comprensibile a pochi. Ci sorrideva con aria
                                                                             canale privilegiato attraverso il quale si espri-
         beffarda e si spostava il ciuffo di riccioli do-
         rati dagli occhi […]. Non so se abbia influito                      me l’affettività. Il corpo dell’insegnante viene
         sulla mia scelta di intraprendere la carriera                       descritto come un corpo-presenza, in senso
         di docente ma sicuramente ha contribuito a                          fenomenologico secondo il quale ciò che si

3. Negli excerpt che seguono il cognome siglato delle e degli insegnanti non corrisponde a quello indicato nelle scritture dalle studentesse e dagli
studenti.

                                                                                                        RicercAzione / Vol. 11, n. 2 / Dicembre 2019             9
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

     è e ciò che si manifesta coincidono: l’essere                                  «La professoressa R. è l’insegnante che
     nel mondo come presenza sintetizza l’essere                                    ricordo maggior stima e aggiungo affetto.
                                                                                    Era la mia insegnante di inglese delle scuo-
     biologico, l’esperienza sensoriale, la capacità
                                                                                    le medie inferiori e ho avuto la fortuna di
     di relazione e di contatto, il flusso vissuto di                               averla per tutto il triennio. Era una signo-
     pensieri, sentimenti ed emozioni e la consa-                                   ra piccolina, un po’ robusta, con i capelli
     pevolezza integrata di tutto questo (Melucci e                                 biondi, corti e sempre ordinati. Esattamen-
     Fabbrini, 1992: 45), è un corpo vivente (Leib)                                 te come i suoi capelli, lei non si scompone-
     che abita il mondo, presenza sensibile di ciò                                  va mai. […]
                                                                                    Un’altra insegnante che ho avuto la fortuna
     che è proprio della persona (Nancy, 1992).
                                                                                    di incontrare, è la professoressa G., inse-
     Sono molti gli autori che parlano del corpo
                                                                                    gnava stenografia e dattilografia. La prima
     come fondamento esistenziale della comuni-                                     impressione che ho avuto di lei fu davvero
     cazione, poiché è solo con esso e per mezzo                                    di forte impatto. Era una donna alta circa
     di esso che si possono incontrare gli altri; il                                1,80 mt, aveva una chioma di capelli lun-
     gesto del corpo tradisce la propria relazione                                  ghi, mossi, biondi e un po’ crespi che tene-
                                                                                    va sempre sciolti. C’era un forte contrasto
     con il mondo, il proprio modo di vederlo e
                                                                                    tra il volume eccessivo dei capelli e il volto
     di sentirlo, la propria educazione, la propria
                                                                                    piccolo e magro. Sembrava quasi un leo-
     soggettività (Galimberti, 2002). La corporei-                                  ne e uso il maschile volutamente, perché
     tà dell’insegnante dunque è strettamente                                       di fatto lo era. Posso dire che dominava la
     connessa alla dimensione relazionale: in che                                   classe, un po’ per il suo fisico, ma anche
     modo parla alle studentesse e agli studenti il                                 per i suoi modi di fare. Sorrideva spesso,
     corpo dell’insegnante, cosa comunica loro?                                     era piena d’energia, che fosse in classe o
                                                                                    in corridoio quando camminava sembrava
     Scrive Perla che il corpo dell’insegnante è il
                                                                                    sempre che stesse facendo una maratona;
     primo veicolo della didattica dell’implicito: «è                               anche se si alzava dalla cattedra per scri-
     difficile che il corpo dissimuli nei modi in cui                               vere alla lavagna! Aveva un difetto di pro-
     riesce alla parola! Il corpo si dice (e a ragione),                            nuncia perché non riusciva a pronunciare
     non mente» (Perla, 2010: 78). A proposito del                                  “SC” senza sembrare gatto Silvestro, ma il
     corpo dell’insegnante molti autori citano le ri-                               suo carisma era tale, che a nessuno è mai
                                                                                    venuto in mente di mancarle di rispetto per
     cerche di Claude Pujade-Renaud (1983) nelle
                                                                                    questo» [07].
     quali il corpo viene considerato come analiz-
                                                                                Il vestito in tema con la stagione e il profu-
     zatore della dimensione affettiva della vita di
                                                                              mo dell’insegnante:
     aula, dimensione che si esprime in via privile-
     giata nella fisicità e nella sensualità.                                       «La Professoressa S. è stata la mia inse-
                                                                                    gnante di lettere alle scuole medie ed è lei
         Nelle scritture è evidente la connotazione
                                                                                    che più di tutti ricordo con grande stima.
     affettiva che investe il corpo dell’insegnante.
                                                                                    Indossava solo gonne a campana cucite
     Gli excerpt che seguono illustrano i sottotemi                                 su misura, dai colori accesi e da fantasie in
     emersi.                                                                        tema con la stagione, i suoi capelli biondi,
         I tratti fisici come espressione del carattere:                            da medi a scuri nei toni del miele, emana-

10   Giuseppina Messetti / Ricerche
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

      vano un profumo di acqua di colonia; arri-               ma chioccia. […] Per ultimo il prof. O., un
      vava in classe puntuale con un andamento                 docile nonnino, che per amore dell’inse-
      singolare ma al contempo signorile e un                  gnamento della storia e filosofia aveva ri-
      trucco ineccepibile, noi alunni la accoglie-             nunciato ad andare in pensione accoglien-
      vamo con un saluto alzandoci in piedi re-                do la richiesta del preside di condurci alla
      citando all’unisono “Buongiorno professo-                maturità» [10].
      ressa”» [13].
                                                           Fino ad assumere connotazioni affettuo-
   Lo sguardo - diretto negli occhi di ciascun           samente umoristiche:
alunno - che dà corpo alla relazione:                          «[…] Come non menzionare il prof. B., do-
      «[…] Ma ecco dopo anni di brutti voti ed                 cente di laboratorio. Capelli bianchi raccolti
      umiliazioni psicologiche arrivare in terza               a coda, baffi tinti non per scelta, ma causati
      media un nuovo professore che avrebbe                    da una propensione a fumare, a bere cic-
      dato una svolta a questa situazione. Ricor-              chetti, un occhio guercio, in una parola un
      do la sua figura slanciata, il suo look dark             pirata. Le ore in laboratorio con lui volavano
      con pantaloni in pelle e stivali borchiati e il          spedite. Con la prof.ssa P., formava un’ac-
      suo presentarsi diretto guardando ognuno                 coppiata esplosiva di sapere e divertimen-
      negli occhi» [08].                                       to. Quante risate! Poi c’era V., professore di
                                                               scienze. All’apparenza sembrava il classico
   L’affetto che trasuda nella descrizione del
                                                               stereotipo di scienziato pazzerello con una
professore poco curato nell’aspetto:                           diffusa calvizie nella zona centrale del capo e
      «[…] Un altro insegnante il cui ricordo è                capelli bianchi alla rinfusa dalle parti. Uomo
      scolpito nella mia mente e in quella di tutti i          preparatissimo, di una simpatia fuori dal co-
      miei compagni, è il professore di inglese dei            mune. Spassosissime erano le sue espres-
      cinque anni di liceo scientifico. Ho avuto la            sioni facciali, memorabili le sue citazioni, te-
      fortuna di avere non un professore qualsiasi,            mibili i suoi compiti in classe» [02].
      ma un docente unico nel suo genere, un vul-
                                                            Gli oggetti che sembrano estensioni del
      cano pieno di idee ed energie. Il suo aspetto
                                                         corpo:
      non era curato, aveva una barba castana
      che non radeva, i capelli spesso spettinati              «Indimenticabili sono il suo passo molleg-
      perché tutti i giorni, qualsiasi fossero le con-         giato, il suo quaderno della Pimpa dove an-
      dizioni climatiche, si recava a scuola con la            notava i suoi appunti e le sue valutazioni e
      sua bicicletta; spesso aveva la lezione con              il suo compasso giallo per disegnare cerchi
      noi alle 08.00 del mattino e in inverno il fred-         alla lavagna. Della seconda ricordo molto
      do era davvero pungente! Entrava in aula                 bene le sue penne colorate per annotare
      subito pronto ad un “Goodmorning” e poi                  le correzioni nelle verifiche. Il suo modo di
      dal primo all’ultimo minuto della lezione solo           fare ti catturava: movimenti, esempi verbali
      fiumi di parole in inglese» [11].                        e pratici che tuttora riutilizzo durante le ri-
   Il corpo vissuto come familiare:                            petizioni che tengo» [02].

      «[…] La prima è la prof.ssa D., docente di             Ciò che emerge di interessante dal ma-
      matematica alle medie. Lei donna minuta e          teriale raccolto dalla Pujade-Renaud (1983)
      gentile, dai capelli brizzolati, era una mam-      nelle ricerche sopra citate, è che il corpo non

                                                                               RicercAzione / Vol. 11, n. 2 / Dicembre 2019             11
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

     veicola solo l’affettività ma anche il sapere.                                 senso etimologico più radicale. […] Come
     Nelle interviste rivolte a insegnanti e alunni sul                             avviene? Esiste una e una sola condizione
                                                                                    perché questo possa avvenire e riguarda
     tema del corpo in classe (circa duemila pagi-
                                                                                    il modo, lo stile, col quale un insegnante
     ne di testo!), il sapere non si presenta mai del                               entra lui stesso in rapporto con ciò che in-
     tutto indipendente, nemmeno potenzialmen-                                      segna. È solo l’amore - l’eros - col quale un
     te, dall’insegnante e neppure il desiderio di                                  insegnante investe il sapere a rendere quel
     sapere sembra prescindere da questo riferi-                                    sapere degno di interesse per i suoi allievi,
     mento personale. Il corpo lo si ritrova anche                                  a renderlo un oggetto capace di causare
                                                                                    il desiderio. […] la trasmissione del sapere
     come manifestazione del sapere o, come af-
                                                                                    avviene solo per contagio, per testimonian-
     ferma Damiano, è il sapere a risultare “incor-                                 za» (Recalcati, 2014: 87-88).
     porato”.
                                                                                   Se la rievocazione degli insegnanti prefe-
                «La principale scoperta di Pujade-Renaud                      riti sembra trovare nella memoria delle stu-
                consiste appunto in questa correlazione,
                                                                              dentesse e degli studenti il primo aggancio
                stretta fino al punto che si può parlare di
                “incorporazione del sapere” presso l’inse-                    nell’aspetto fisico, ciò che immediatamente
                gnante. […]                                                   dopo viene in primo piano è il loro rappor-
                C’è innanzitutto una priorità visiva, con l’in-               to con il sapere. Il tema della passione per
                segnante che deve collocarsi ed ergersi                       il sapere e per la sua “trasmissione” attra-
                in aula in modo da farsi cogliere percetti-
                                                                              versa tutte le scritture e costituisce il tratto
                vamente, per catturare l’attenzione della
                classe. Ma la centratura su di sé prosegue                    fondamentale dell’identikit dell’insegnante si-
                oltre, per rendersi accessibile in sonoro                     gnificativo. Viene descritto come amore per
                attraverso la voce, le caratteristiche della                  la disciplina insegnata, per il lavoro, come
                quale, prima ancora della sua modulazio-                      desiderio di appassionare gli allievi, come
                ne, devono essere tali da tenere l’uditorio                   ingrediente contagioso in grado di genera-
                fino a “possederlo”» (Damiano, 2004: 129).
                                                                              re o rafforzare la loro motivazione. In alcune
        Queste ultime considerazioni ci permetto-                             scritture il “fortunato” incontro con una o un
     no di passare senza soluzione di continuità al                           docente è all’origine di un vero e proprio in-
     secondo tema emerso.                                                     namoramento per discipline prima “odiate”,
                                                                              determina svolte decisive negli interessi e nel
     8.2.2. La passione: l’erotica                                            successivo percorso di studi.
     dell’insegnamento
                                                                                    «Ricordo con molto piacere la mia pro-
                «Il gesto del maestro - a qualunque livel-                          fessoressa di latino e greco, avuta dal se-
                lo si esprima, dalla scuola elementare sino                         condo al quinto anno. Nonostante la mia
                all’università -, essendo un gesto che sa                           scelta di frequentare il liceo non sia stata
                trasformare i libri in corpi erotici, che sa                        libera, ma praticamente sotto costrizione di
                rendere il sapere un oggetto che causa il                           mio padre, a partire da secondo anno mi
                desiderio, agisce allargando l’orizzonte del                        sono letteralmente innamorata dei saperi
                mondo, trasporta la vita altrove, al di là del                      umanistici, soprattutto per quanto riguarda
                già visto e del già conosciuto: la educa nel                        lettere, latino e greco: la mia professoressa

12   Giuseppina Messetti / Ricerche
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

      era di una cultura sconfinata e, pur non ap-              quentare la scuola di ragioneria (progetto
      plicando metodologie didattiche che esu-                  ‘Erica’), ma grazie all’incontro con queste
      lassero dalla pura lezione frontale (credo di             due donne e l’esperienza educativa vissu-
      non averla mai vista alzarsi dalla cattedra,              ta, ho iniziato ad amare materie che prima
      né prendere un gesso e scrivere alla lava-                odiavo. Credo che la loro grande passio-
      gna), con la passione che traspariva dalle                ne per le materie d’insegnamento sia stata
      sue parole e dalle sue spiegazioni, riusciva              fondamentale: veniva trasmessa nelle loro
      a tenere alta la nostra attenzione: in quattro            spiegazioni e assorbita e vissuta da noi
      anni non ha mai dovuto richiamare qualcu-                 studenti. Erano entrambe molto preparate
      no che stesse disturbando, nemmeno gli                    sull’argomento e spiegavano in modo chia-
      irriducibili disturbatori “seriali”» [03].                ro e semplice, catturando la mia attenzione
   Qualsiasi contenuto disciplinare può pren-                   anche con i loro modi di fare, le intonazioni
                                                                della voce e la loro umanità. […] Mi ha col-
dere senso per gli allievi se viene investito
                                                                pito come io, che avevo scelto un percorso
dalla forza della passione e questo sembra
                                                                economico e matematico, mi sia innamo-
prescindere dai metodi di insegnamento. La                      rata delle materie ad indirizzo umanistico,
grande passione per ciò che si insegna è in                     tanto da farmi procedere con un percorso
grado di trasportare verso nuovi mondi, di ac-                  letterario all’università» [12].
cendere interessi inattesi, di scoprire inclina-
                                                                L’analisi delle scritture mostra tuttavia
zioni latenti. È l’essere testimone dell’amore
                                                                come sia l’elevato livello della prepa-
per la conoscenza ad agire come ingrediente
                                                                razione disciplinare e culturale ciò che
formativo sulle giovani generazioni.
                                                                sostanzia la passione. Un insegnante è
      «[…] le mie insegnanti di tedesco e di ingle-             apprezzato e stimato perché padrone
      se del liceo hanno acceso in me una pas-                  della materia che insegna, tratto questo
      sione fino a quel momento latente. Il loro
                                                                che si configura come elemento ineludi-
      insegnamento mi ha regalato consapevo-
                                                                bile del docente che “lascia un segno”:
      lezza di me stessa e mi ha aiutata a capire,
      almeno in parte, che tipo di persona vo-
                                                                le etichette riprendono aggettivazioni
      lessi diventare; più precisamente mi hanno                qualificative ricorrenti rispetto alla sua
      indicato come e dove cercare, mi hanno                    cultura definita come: “sconfinata”,
      mostrato le strade giuste da percorrere e                 “sterminata”, “smisurata”. Si tratta di un
      lo hanno fatto stimolando e mantenendo                    sapere lontano da ogni sterile forma di
      sempre viva la mia curiosità» [14].
                                                                nozionismo o di vuota erudizione (La-
      «Ho un ricordo particolarmente bello di due               neve, 2000), di un sapere in grado di
      insegnanti in ambito umanistico. La prof. di              dialogare con la realtà quotidiana, di in-
      italiano e storia, e la prof. di Storia dell’ar-
                                                                terpellare l’attualità, di ancorarsi alla vita
      te hanno avuto un ruolo significativo nella
                                                                degli studenti.
      mia carriera scolastica, ma anche nelle mie
      attitudini e passioni extrascolastiche. Io mi          In questo modo una studentessa ricorda
      consideravo una persona più tecnica, ma-           il docente di Storia dell’arte contemporanea
      tematica, motivo per il quale scelsi di fre-       all’Accademia di Belle Arti:

                                                                                RicercAzione / Vol. 11, n. 2 / Dicembre 2019             13
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

                «Uomo di smisurata cultura, artista e scrit-                        Le loro lezioni erano pregne di connessio-
                tore, appassionato della pratica artistica                          ni logiche fra passato e presente al punto
                e delle implicazioni intrinseche ad essa.                           che l'obiettivo non era più soltanto saper
                È stato inoltre il mio relatore per la tesi di                      parlare la lingua inglese e la lingua tedesca
                Laurea Magistrale. Di lui mi rimane il suo                          ma anche, e forse soprattutto, conoscere
                incontenibile entusiasmo, la ricchezza del                          la loro storia e la cultura in cui si concretiz-
                suo linguaggio e una luce negli occhi che                           zano in quanto mezzo di comunicazione»
                ho poi compreso essere la sua sete di co-                           [14].
                noscere. Non credo di averlo mai ringrazia-
                                                                                  La passione e la preparazione del docente
                to a sufficienza per aver condiviso la sua
                                                                              si configura anche come capacità di rendere
                sete con me, grande ricchezza che mi por-
                to dentro tutti i giorni» [09].
                                                                              i contenuti disciplinari “digeribili” per gli stu-
                                                                              denti, di adattarli alle loro attuali competenze
        In alcuni casi viene sottolineata la capacità
                                                                              e interessi.
     del docente di intersecare i differenti campi
     della conoscenza, di riversare conoscenze                                      «Quel che ho sempre ammirato e ricerca-
                                                                                    to in un insegnante, e che di conseguenza
     da un settore all’altro, di valorizzare la pro-
                                                                                    accomuna quelli da me preferiti, è la ca-
     duttività conoscitiva delle aree di confine, in
                                                                                    pacità di riuscire a padroneggiare la pro-
     breve di fare dell’interdisciplinarietà un princi-                             pria materia di studio al punto da renderla
     pio-guida dell’azione didattica.                                               estremamente accessibile e “digeribile” nei
                «Tanto per cominciare, lei, nella sua mate-                         suoi contenuti. L’ideale sarebbe poi che
                ria ci navigava. E non solo nella sua. Non                          questa tutt’altro che facile operazione fos-
                era molto semplice seguire le sue lezioni                           se accompagnata dal sorriso e da un certo
                così diverse da quelle di tutti gli altri pro-                      grado di empatia con gli studenti, cosa che
                fessori che spiegavano “in linea retta”, a                          di rado purtroppo invece accade» [05].
                cascata, in un flusso costante e rettilineo                       Un sottotema che si intreccia con i due
                di informazioni. Con lei le lezioni erano con-                precedenti è quello della fascinazione, della
                tinui input, collegamenti, agganci interdi-
                                                                              capacità degli insegnanti della memoria di
                sciplinari, digressioni, parentesi su attualità
                                                                              farsi “pifferai magici” in grado di trasportare in
                scientifiche e ricerche universitarie. Non
                capivo, per esempio, come dalla chimica o                     un altro mondo, catapultare in un altrove, di
                dalle scienze, fossimo arrivati agli spunti di                far incontrare l’inatteso, la meraviglia, l’inedi-
                letteratura greca, o di storia e filosofia, ma                to. Scrive Recalcati nel libro L’ora di lezione:
                ovviamente ci aveva portati lì con un senso.
                                                                                    «Per rendere presenti gli allievi nell’ascol-
                Quello che mi resta ora di lei è l’idea di una
                                                                                    to, è necessario che il maestro sappia in-
                donna completa nei saperi, di una mente
                                                                                    nanzitutto rendere presente a se stesso
                libera e camaleontica che sapeva spaziare
                                                                                    la propria presenza. […] Al di là di ciò che
                anche tra le diverse discipline» [06].
                                                                                    dice, conta da dove dice ciò che dice, da
                «Entrambe queste insegnanti erano in gra-                           dove trae forza la sua parola […] la forza
                do di fare collegamenti fra la storia e la                          dell’enunciazione coincide con la sua pre-
                letteratura che ci illuminavano su come e                           senza presente. L’insegnante parla e non
                quanto la prima influenzasse la seconda.                            è altrove, ma qui con noi. Non vorrebbe

14   Giuseppina Messetti / Ricerche
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

      essere in un altro luogo. Desidera esse-                lescenti. Dal modo di fare lezione traspariva
      re dov’è. è questo che gli rende possibile              la loro passione per la materia, per la lingua
      evocare con forza altri luoghi. Solo la pre-            e la cultura di cui erano portavoce. […] le
      senza dell’insegnante sa convocare alla                 accomunava lo stesso entusiasmo con cui
      presenza l’assenza di cui si nutre ogni tra-            perseguivano gli obiettivi che si propone-
      smissione autentica di sapere» (Recalcati,              vano; e noi percepivamo che ci educavano
      2014: 101).                                             non tanto per ciò che dicevano o sapeva-
                                                              no, quanto per ciò che erano» [14].
   Così due studentesse:
      «Le sue lezioni erano sempre dei viaggi              In più di un caso la fascinazione non ap-
      attraverso la letteratura. Stare in classe        pare disgiunta dal timore:
      durante le sue spiegazioni equivaleva a se-             «G. S. è stata la mia insegnante di disegno
      dersi al cinema e guardare un film in lingua            e storia dell’arte per tutto il quinquennio
      originale: spesso iniziava a leggere, o addi-           delle superiori: all’inizio i nostri rapporti non
      rittura a recitare a memoria in greco anti-             sono stati dei migliori data la mia scarsa at-
      co, poesie o interi passi con una tale enfasi           titudine per il disegno manuale, ma è stato
      teatrale che quasi aveva il fiatone alla fine.          con la storia dell’arte che a poco a poco ha
      Callimaco, Demostene e Saffo sembrava                   cominciato a conquistarmi. Tutti in classe
      che fossero proprio lì presenti a parlarci di           erano affascinati e al tempo stesso impau-
      faccende fuori dal tempo» [01].                         riti da questa donnina truccata col bistro
      «Nonostante insieme trascorressimo nume-                che portava vestiti di una moda un po’ an-
      rose ore, il tempo non era mai abbastanza.              tiquata e stravagante, anche a me incuteva
      Nessun supporto, un libro, qualche appun-               spesso soggezione, eppure non avrei mai
      to abbozzato il giorno prima, le bastava                smesso di ascoltarla» [05].
      guardarci per incantarci con le sue parole.           Qualche studentessa ricorda la capacità
      Era molto difficile distrarsi; a turno, fissava
                                                        di incantare delle maestre di scuola elemen-
      lo sguardo su ognuno di noi catturando
                                                        tare. L’aula in questo caso si trasforma in un
      costantemente la nostra attenzione e sug-
      gestionandoci con un tono di voce tutt’altro      altro mondo e diventa palcoscenico magico
      che monotono, poliedrico direi» [13].             dell’azione narrativa:
   La fascinazione sembra accompagnar-                        «La maestra F. era una donna di notevo-
si alla percezione di una diversa qualità del                 le integrità morale, la maestra che tutte
                                                              le mamme vorrebbero per i propri figli.
tempo: “quelle lezioni dove le ore sembrava-
                                                              Amava il proprio lavoro, praticava gen-
no minuti”.
                                                              tilezza e invitava alla pace. Voglio citare
      «Una cosa che ricordo molto chiaramente                 un’esperienza che porto nel cuore. Ricor-
      [delle insegnanti di tedesco e di inglese al            do un pomeriggio in cui la maestra entrò
      liceo] è che le ore di lezione con loro tra-            in classe portando con sé un libro di Mario
      scorrevano rapidamente, ricordo che mi in-              Lodi: Cipì. Si sedette, aprì il libro e dis-
      cantavo ad ascoltarle proprio perché il loro            se: “Bambini, oggi faremo un’esercitazio-
      eloquio non era mai monotono ma sempre                  ne di lettura. Prendete le vostre sedie e
      coinvolgente, per i molti riferimenti alla quo-         disponetevi in cerchio”. Fu un momento
      tidianità e alla nostra realtà di giovani ado-          indimenticabile, intenso e avvincente, la

                                                                              RicercAzione / Vol. 11, n. 2 / Dicembre 2019             15
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

                maestra fece leva sulla nostra fantasia per                   sulla teatralità della propria performance:
                creare un’atmosfera magica. I suoni e gli
                                                                                    «Arrivava in classe vestito in giacca e cra-
                elementi della natura durante un pomerig-
                                                                                    vatta, soprabito e cappello di feltro e co-
                gio di primavera fecero da sfondo: la palla
                                                                                    minciava la sua rappresentazione. Parlo
                di fuoco, il nastro d’argento, i ciliegi fioriti,
                                                                                    di rappresentazione perché percepivo
                le api, i cespugli, le rondini solcare qual-
                                                                                    quest’insegnante quasi come un attore
                che nuvola sparsa in cielo. Solo quando
                                                                                    entrato nella parte del professore, in grado
                tutti fummo completamente immersi in
                                                                                    di giocare con le parole e i gesti e di coin-
                quel mondo fatato iniziammo a leggere.
                                                                                    volgerci con la sua ironia, seppure le sue
                Per comprendere veramente cosa mi ha
                                                                                    allusioni fossero criptiche» [17].
                spinto a voler diventare insegnante guar-
                do inevitabilmente al mio passato da stu-
                dente, ai maestri che ho avuto, a cosa mi                     8.2.3. L’essere e l’agire educativo
                hanno trasmesso e che cosa mi è manca-                        (le competenze relazionali
                to da parte loro» [13].                                       dell’insegnante)
                «La maestra R. amava il teatro, recitava
                in una famosa compagnia teatrale e usa-                          Scriveva Don Milani oltre cinquant’anni fa:
                va questo suo talento per farci appassio-
                                                                                    «Spesso gli amici mi chiedono come faccio
                nare a nostra volta alla lettura. Dedicava
                                                                                    a far scuola e come faccio ad averla piena.
                ore intere alla lettura di libri a voce alta, e
                                                                                    Insistono perché io scriva per loro un meto-
                poiché lei era tanto brava ad interpretare
                                                                                    do, che io precisi i programmi, le materie, la
                i vari personaggi con voci diverse e diver-
                                                                                    tecnica didattica.
                tenti, noi bambini restavamo incantati ad
                                                                                    Sbagliano la domanda, non dovrebbero
                ascoltarla e la fantasia poteva volare libera.
                                                                                    preoccuparsi di come bisogna fare per fare
                […] Rileggendo ora, con occhi da adulta,
                                                                                    scuola, ma solo di come bisogna essere
                la mia esperienza con lei, posso dire che
                                                                                    per poter fare scuola» (Don Milani, 1957:
                il grande insegnamento che ho ricevuto
                                                                                    239).
                dalla maestra R. è stata la bellezza di un
                coinvolgimento totale della propria persona                       Si è scelto di denominare “l’essere e l’agi-
                nel lavoro. Nel suo modo di insegnare, vi                     re educativo” il tema che riunisce tutte le eti-
                era non solo la passione per la scuola, ma                    chette che menzionano quelle caratteristiche
                anche quella per il teatro che tanto la carat-                dell’insegnante che si possono ricondurre al
                terizzava, per i racconti, per la musica, e il
                                                                              suo modo di porsi come una persona “inte-
                suo amore per la vita e per gli alunni. Ci ha
                                                                              ra”, al suo modo di entrare in relazione con
                educati alla creatività e alla cura per ciò che
                si è e si fa, nonché al rispetto e alla stima                 gli alunni e di “aver cura” di loro, al suo modo
                reciproca. Era attenta e presente, senza                      di assumere la responsabilità della relazione
                essere invadente» [20].                                       educativa.
         Infine, sempre intrecciato con i precedenti                              Al centro del ricordo c’è prima di tutto l’in-
     sottotemi, la teatralità dell’insegnante dove                            contro tra persone. In molti casi la memoria
     il corpo ritorna prepotentemente in scena.                               recupera la capacità di rispettare i ruoli senza
     Così viene descritto l’insegnante concentrato                            farsi vincolare da essi, la flessibilità nel mo-

16   Giuseppina Messetti / Ricerche
Six-mounthly Jornual on Learning, Research and Innovation in Education

dulare vicinanza/distanza; recupera presen-           umano ha fatto sì che io potessi sempre
ze, la disponibilità ad esserci anche al di fuori     apprezzare e apprendere la materia, ma
                                                      non solo. La loro passione era in grado di
delle mura scolastiche. Nell’analisi sono nu-
                                                      rafforzare anche la mia motivazione. En-
merose le etichette che, mantenendosi vicine
                                                      trambe non si sono mai limitate a trasmet-
alle parole delle studentesse e degli studenti,       tere nozioni linguistiche; al contrario, mi
denominano queste unità significative con il          hanno accompagnata in un lungo percor-
termine “umanità”. Ciò che resta vivo nella           so, caratterizzato da anni di cambiamento
memoria è il “lato umano” dell’insegnante,            e crescita» [04].
il ricordo di un tipo di comprensione che è           «Altro aspetto che ho sempre ammirato in
nello stesso tempo mezzo e fine della co-             un insegnante è la manifestazione di una
municazione umana. Nelle narrazioni sono              componente affettiva che normalmente,
aspetti che risultano strettamente associati          man mano che si passa nei gradi scola-
all’insegnante come modello, come guida,              stici più alti e ancora di più all’università,
                                                      scompare. A questo proposito desidero
all’insegnante autorevole in quanto capace di
                                                      parlare di due episodi. Uno avvenuto al li-
assumere in pieno la responsabilità del pro-
                                                      ceo e l’altro all’università. In quarta e quin-
prio essere “adulto” e di gestire la differenza       ta superiore ho avuto gravi problemi di
generazionale. Morin a questo proposito par-          salute che mi hanno costretta a fare molto
la di benevolenza.                                    assenze. Una mattina, mentre ero a casa
      «La benevolenza è quella virtù che Confu-       squillò il telefono e mai mi sarei immagi-
      cio chiedeva a tutti coloro che dispongo-       nata di sentire dall’altra parte del telefono
      no di autorità […] La vera autorità dell’in-    la mia professoressa di francese. Mi chie-
      segnante è morale, sta nella forza di una       se come stessi e mi disse che se avessi
      presenza, ha non so che di carismatico,         avuto bisogno di parlare con qualcuno lei
      si impone senza imporre niente quando le        ci sarebbe stata. Alcuni miei compagni di
      sue proposte suscitano l’attenzione e l’in-     classe sostenevano che quell’attenzione
      teresse. […] Benevolenza, bontà hanno           fosse dovuta alla mia bravura in francese
      più grande familiarità con Eros, virtù supre-   ma io, invece, sono sicura che quella pro-
      ma dell’insegnante» (Morin, 2014: 58-59).       fessoressa si sarebbe comportata in quel
                                                      modo con ciascuno di noi. All’università,
   Ma, sul “lato umano” dell’insegnante,
                                                      invece, mi ha colpito molto un gesto di una
ascoltiamo la viva voce delle studentesse e
                                                      professoressa di spagnolo, che durante
degli studenti.                                       una prova scritta, quando arrivò al mio
      «[…] ciò che è stato importante e che           banco per controllare il mio documento,
      porto con me ancora oggi è l'equilibrio         prima di passare al banco successivo mi
      di queste insegnanti: come siano riuscite       fece una carezza sulla spalla, come a dire
      sempre (o quasi) a coniugare il loro lato       “dai forza che sei capace, ce la puoi fare!”.
      professionale con quello umano. Il loro         Ho capito, quindi, che non importa quanto
      saper essere rigide insegnanti, compe-          si è grandi, il bisogno di sentirsi gratificati,
      tenti e a volte anche severe, ma al tempo       apprezzati per il proprio impegno dall’in-
      stesso educatrici con uno spiccato lato         segnante non cessa mai» [16].

                                                                      RicercAzione / Vol. 11, n. 2 / Dicembre 2019             17
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