Via dell' more Speciale N 3 - A CURA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RIOMAGGIORE - Comune di Riomaggiore
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V Via dell’ Speciale N°3 more Speciale della Comunità di Riomaggiore, Manarola, Groppo, Volastra A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RIOMAGGIORE Speciale n°3 2020
Sommario SPECIALE A CURA DELLA COMUNITÀ Uomo e vigna: un legame indissolubile pag. 4 DI RIOMAGGIORE, MANAROLA, Sagra dell’Uva: storia di comunità e tradizione pag. 6 GROPPO, VOLASTRA 2018: a Rimazùu a turna la Sagra del’Üa! pag. 14 Speciale n°3 2019: una Sagra più viva che mai pag. 24 Una Sagra alla “rovescia” pag. 34 Iscrizione registro stampa n cronol. 1745/2019 - RG n 609/2019 “Il ritorno della Sagra dell’Uva. pag. 37 Spunti per continuare una riflessione antropologica.” Direttore responsabile Roberto Spinetta Realizzazione No Noise Facebook @comune.riomaggiore Twitter @COMUNE_RIO Foto in copertina di Erika Campi Foto in retrocopertina di Gianfranco Marangolo - 5Service Comune di Riomaggiore Via T. Signorini 118 - 19017 Riomaggiore (SP) P.IVA 00215200114 Tel. +39 0187 760211 Fax +39 0187 920866 Email: urp@comune.riomaggiore.sp.it www.comune.riomaggiore.sp.it Email Sindaco: sindaco@comune.riomaggiore.sp.it
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 Editoriale Il ritorno della sagra dell’uva: una comunità che si riscopre viva. Abbiamo voluto dedicare questo to dal sapore antico e collettivo. re, cantare e ballare, abbiamo con- speciale alla Sagra dell’uva perché Quando ho parlato per la prima diviso la voglia dello stare insieme. il suo ritorno rappresenta uno dei volta con le ragazze del Comitato La sfida tra i rioni, Maina e Simâtera, momenti più significativi vissu- il loro entusiasmo mi ha contagiato alla fine delle due edizioni è finita ti negli ultimi anni dalla nostra e ho cercato in tutti i modi di sup- in parità, ma questo evento vede comunità. portare questa iniziativa che sem- tutti noi vincitori, in una riedizione I giorni della Sagra escono da qua- brava così difficile da realizzare. che ha il sapore di rinascita. lunque contesto e dimensione, Ho subito capito dall’energia e Questi giorni vissuti insieme ri- sono vissuti come fossero slegati determinazione di Amy, Erika, marranno indelebili nei miei ricor- dalla realtà e fanno emergere rap- Chiara, Greta ed Elisa, che era ar- di di Sindaco di questa meraviglio- porti, sentimenti e legami che ci ri- rivato il momento giusto per pro- sa comunità. portano lontano nel tempo. varci e che solo questo gruppo di La speranza è quella di poterci ri- Non si tratta solo di riaffermare il giovani donne avrebbe potuto far- trovare presto per organizzare la grande valore della nostra identi- ci voltare pagina e riunirci tutti, prossima edizione. tà culturale, di far conoscere alle ancora una volta, nella nostra sto- Questo significherebbe aver supe- nuove generazioni il proprio pae- rica festa. rato la difficile crisi sanitaria che se, il dialetto, usi e costumi, le per- Abbiamo trascorso giorni straor- stiamo vivendo e che ha stravolto sone che lo hanno reso grande e dinari, con gli addobbi, la sfilata, le le nostre vite, imponendo un cam- che hanno contribuito a costruir- gare e i bambini che hanno rappre- biamento radicale alle nostre abi- ne la storia… con la Sagra ci siamo sentato l’anima della sagra e che ci tudini e alle nostre priorità. riscoperti una comunità viva. hanno colpito al cuore per la loro Ognuno di noi ha partecipato e si è felicità genuina. preso in carico una parte di attività, Durante la cena paesana abbiamo Il Sindaco all’insegna della collaborazione, al vissuto un momento magico, nella Fabrizia Pecunia solo scopo di poter vivere un even- semplicità di ritrovarci per mangia- Fra Andrea Gasparini (de Lazain) : “Il ritorno della Sagra dell’Uva. Spunti per continuare una riflessione antropologica”. 2020 A partire dalla recente pubblicazione di Fra Andrea Gasparini (de Lazain), “Il ritorno della Sagra dell’Uva. Spunti per continuare una riflessione antropologica”, e grazie ai contributi pubblicati dalle Associazioni culturali del territorio, Rimazùu e Riomag- gioresi nel Mondo, alle pubblicazioni di Carlo Ricci, dirigente del CS Riomaior e alle dichiarazioni di Amy Inman, capofila del Comitato della Sagra dell’Uva, è stato realizzato questo Speciale dedicato alla Sagra dell’Uva. I contenuti ruotano attorno al valore che rappresenta questa festa “per il paese e i paesani” di Riomaggiore e ne ripercorrono la storia, il ritorno nel 2018 e l’edizione 2019. 3
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 Uomo e vigna: un legame indissolubile La viticoltura “eroica” in un luogo unico e speciale Riomaggiore è innanzitutto un borgo di terra dove ancora oggi è l’agricoltura a mantenere vivo un paesaggio unico. C’è il mare ma è laggiù, lontano, a dare respiro ad una civiltà contadina che più di mille anni fa si è trasferita qui dall’entroterra per il clima che, lungo la costa, era migliore e più adatto alla coltivazione. “Da qui i vigneti illuminati dall’occhio Note difficili da raggiungere. benefico del sole e dilettissimi a Bacco si Fin dal 1400 se ne parla, sbalorditi di affacciano” scriveva nel 1300 Francesco Nella foto in alto, i ter- fronte alla capacità dell’uomo di ricavare Petrarca nel suo incompiuto poema epi- razzamenti di Manarola, dalla montagna spazi adatti alla coltiva- co «Africa». testimonianza della capacità zione creando i terrazzamenti tenuti dai Non solo Petrarca, ma anche Boccaccio, dell’uomo di ricavare dalla muretti a secco. montagna spazi unici per la Pascoli, D’Annunzio hanno decantato Questo legame così stretto tra uomo e coltivazione. la bontà dei vini apprezzati non solo in ambiente, tra uomo e vigna, un legame Italia e bevuti alle mense di papi e di re. che ti porta a parlare con le vigne, a cono- Ma se “il vino è la poesia della terra”, come scerle una ad una, non poteva che essere diceva il grande Mario Soldati, mai come celebrato da una festa collettiva, una festa in ogni altro luogo i nostri vini ci parlano della comunità dedicata proprio all’uva. del profondo legame che c’è con il terre- La “Sagra dell’Uva” di Riomaggiore per no da cui nascono. La coltivazione dei vi- anni è stata la celebrazione di un territo- gneti è «eroica», ancora oggi che si uti- rio dove si è sviluppata una cultura collet- lizzano i trenini monorotaia per spostarsi tiva fatta di interazioni tra ambiente fisi- nei vari appezzamenti e per raggiungere co e pratiche vitivinicole che lo rendono anche le cantine, realizzate spesso in zone unico e speciale con una forte, irripetibile 4
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 identità. Una festa che è rimasta nel cuore Note tempo, in seguito all’articolo 7, comma di chi l’ha vissuta e che ricorda con since- 3, del Testo Unico del Vino, dove la vite e ra emozione. Nella foto in basso, il trenino i territori viticoli vengono considerati pa- monorotaia che rende trimonio culturale. “eroica” la coltivazione dei Adesso i soggetti interessati possono pre- Identità vigneti. sentare alle Regioni di competenza le do- indissolubilmente legata mande per il riconoscimento dei vigneti alla viticoltura eroica eroici, non “musei a cielo aperto” a bene- ficio dei turisti, ma legati ad attività che hanno un ruolo socio-economico ed am- Dopo ventisette anni la Sagra è ritorna- bientale strategico ed insostituibile. ta e i riomaggioresi si sono riappropriati Le tipologie di intervento previste dal del proprio paese e della propria identità decreto sono volte al ripristino, recupero, indissolubilmente legata alla viticoltura manutenzione e salvaguardia dei vigneti eroica, “una straordinaria espressione del- e devono favorire la valorizzazione, pro- la capacità dell’uomo di dare un futuro mozione, pubblicità delle produzioni ri- sostenibile a persone che operano in ter- conducibili alla “viticoltura eroica o sto- ritori geografici peculiari e difficili”. rica” anche attraverso l’uso di un marchio È uno dei punti del “Manifesto del- nazionale, che sarà definito in un succes- la viticoltura eroica” presentato pro- sivo provvedimento nazionale. prio quest’anno dal Cervim, il Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana, l’organismo inter- nazionale nato con lo specifico compito di promuovere e salvaguardare la viticol- tura eroica e i vini eroici, tutelati in Italia da una legge entrata in vigore il 12 gen- naio 2017. Per carità, sarà solo un caso, una coinci- denza di quelle che servono agli scettici per dimostrare che non c’è un senso nel- le cose, ma la Sagra dell’Uva ritorna pro- tagonista a Riomaggiore (e con la sagra, l’uva, il vino, i vignaioli e i cittadini tutti) nel momento esatto in cui la viticoltura eroica viene riconosciuta. Un Decreto che definisce la vite e i territori viticoli come patrimonio culturale Infatti non c’è solo il Manifesto! Il 30 giugno è stato firmato dalla Ministra alle Politiche agricole Teresa Bellanova, di concerto con i Ministri Dario Franceschini (Beni culturali) e Sergio Costa (Ambiente), un decreto intera- mente dedicato alla viticoltura eroica che rende concreto un risultato atteso da 5
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 Sagra dell’Uva: storia di comunità e tradizione Una festa che ha conquistato l’anima dei riomaggioresi Negli anni ’50 il mondo dava il via a nuove avventure, iniziava La Sagra dell’Uva non è una tradizione la Corsa allo spazio con il lancio del primo satellite artificiale, antica a Riomaggiore. Le prime edizioni, ballava il neonato “rock and roll” di Elvis Presley, giocava con le infatti, si tennero a metà degli anni ’50 e prime forme di videogiochi. In Italia erano gli anni delle prime furono organizzate dal viceparroco Don trasmissioni televisive della Rai e a Riomaggiore si riuniva Attilio Castiglione, grande ed entusiasta il paese e i paesani per celebrare le tradizioni e i suoi simboli, promotore dell’evento, insieme ad alcu- per omaggiare la storia e l’identità di un “posto dove si pesca ni riomaggioresi che negli anni si sono l’uva”. É così che Eugenio Montale chiamò le Cinque Terre. Un contraddistinti per la loro forte e attiva territorio lungo appena 12 km, nel quale, dietro ad un marchio presenza nella comunità, tra cui il Dott. riconosciuto in tutto il mondo, si nasconde un microcosmo denso Luigi Torti. di significato, di storia, di valori comunitari. Questi valori Riomaggiore li ha conosciuti bene e li ha voluti celebrare con la Sagra dell’Uva. “Attaccavamo i manifesti con la pasta del pane che ci davano nel forno” Luigi Torti, per tutti Gino, oltre ad essere medico dei Riomaggioresi, fondatore del CS Riomaior, pittore e compositore, se- guì sempre con passione le manifestazio- 6
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 ressato. Per mia idea il Paese si divise l’at- Don Attilio Castiglione (1920-1985) tività in Contrade, cinque contrade: Ponte, Marina, Compagnia, Piazzale e Stazione Don Attilio Castiglione, nato a Ri- con, ognuna, un gruppo dirigente. Si sta- omaggiore il 2 gennaio del 1920, ha bilì un magnifico trofeo per la contrada che dato vita alle prime edizioni della Sagra risultasse la migliore e vinse la Compagnia. dell’Uva a Riomaggiore negli anni ‘50, Per tre giorni il paese fu in festa. Un paese per prendere poi possesso nel 1957 del- in cui ogni contrada brillava, eccelleva per la Parrocchia santerenzina a cui si dedi- gli addobbi, ogni casa illuminata ed ad- cò per molti anni. dobbata, era piena di fiori. Le strade con addobbi eccezionali, quadri, statue, luci, ni riomaggioresi come regista, dalla Sagra Note rivendite, musica e canti continui…E’ stata dell’Uva alle feste di carnevale, e lasciò la più grande sagra dell’uva che si ricordi. impresse nei suoi diari personali alcune Nelle foto in basso alcuni La Marina eccezionale con il mare illu- riflessioni, canzoni, appunti, schizzi e di- ricordi della Sagra dell’Uva minato da una stella sott’acqua. Il Ponte segni preparatori agli eventi. del 1985. variopinto di luci e colori. La Stazione con Nel 1988 egli ricordò così le prime edi- manifesti, luci e suoni. Il Piazzale fanta- zioni della Sagra dell’Uva: “Trenta anni stico e la Compagnia caratteristica poi pre- fa il sottoscritto con amici, ricordo Libero miata. Indimenticabile sagra”. Bordone per tutti, abbiamo dato vita ad una festa che non esisteva in paese: la Sagra dell’Uva. Le Sagre si sono poi ripetute ogni anno, o quasi e le abbiamo preparate sem- pre noi. Per le prime sagre eravamo senza mezzi e ci si inventava tutto di sana pian- ta, per dirne una, attaccavamo i manifesti o insegne con la pastella, la pasta del pane che ci davano nel forno. Pasta e acqua. Poi i grandi carri percorrevano le vie del paese, carichi di bellissime fanciulle che rappre- sentavano le Uve e la più bella era l’Uva Regina. Musiche canti e discorsi sull’Uva si univano al gran movimento paesano. Alle prime sagre solo il gruppo organizzatore si dava da fare con i propri mezzi. In seguito è intervenuta l’Amministrazione Comunale che ci forniva luci, manifesti e propaganda ed altro”. In seguito a svariate edizioni, la manife- stazione fu sospesa per alcuni anni, per poi essere ripresa alla fine degli anni ’80 su iniziativa del Sindaco Bonanini, fino all’ultima edizione del XX secolo nel 1991. “Piano piano - secondo le dichiarazioni di Luigi Torti - s’accresceva tutto il meto- do organizzativo con nuovi mezzi, nuove idee, più entusiasmo e più partecipazio- ne. Fino ad arrivare alla Sagra dell’anno 1985. Eccezionale. Tutto il paese era inte- 7
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 Pubblichiamo una canzone tratta dai dia- Dott. Luigi Torti (1920-1999) ri del Dott. Luigi Torti. Luigi Torti, nato a Riomaggiore il 5 Marzo 1920 e figlio di Amleto, già SAGRA DELL’UVA 1985 medico del paese, segue le orme del pa- RIOMAGGIORE dre e si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Siena con Specia- lizzazione in Pediatria all’Università di “Le canzoni” arie di canzoni note Pisa. Esercita per tutta la vita la profes- Parole di Gino sione di medico a Riomaggiore, oltre ad essersi contraddistin- to come uno tra gli uomini più attivi nella comunità. Grande L’UVA (Aria di piemontesina bella) sportivo e fondatore del CS Riomaior, poliedrico nelle attività manuali amava dipingere, ha scritto canzoni su arie famose ed Se guardi ha organizzato feste di ogni genere, sagre dell’uva, sfilate di car- dall’alto dei Monti nevale, veglioni di Capodanno, seguendone la regia ma anche da Zorza a Tramonti la realizzazione sul campo con la preparazione di coreografie e un gran verde si vé cartellonistica. I vigneti, Tesoro dei nonni Note che tanto parlare Le dichiarazioni di Luigi Torti hanno fatto di sé. sono tratte dai suoi diari L’uva quassù personali, messi gentilmente è a tu per tu a disposizione dagli eredi con salso del mare di “Gino” all’Associazione e del Sol Riomaggioresi nel Mondo. si nutrisce del Grande Calor. L’Associazione nel Giugno 2011 ha voluto celebrare questa Non dobbiamo trascurare importante persona per chi ci fa tanto onore Riomaggiore pubblicando chi ci da quel liquore “Dott. Gino Torti…una persona che tutti fa parlar. speciale”, una raccolta di dichiarazioni, disegni, appunti e schizzi di “Gino” curata da Diamo valore all’uva Anna Pasini e Sandro Bordone. Regina della zona che tutto il mondo noma e gran lustro ci da. Torniamo Le sfilate in costume, le porte e i balconi ai bei tempi passati decorati con uva locale, le sfide gastrono- ai nostri vigneti miche, le gare del carro più bello e dell’u- dobbiamo tornar. va migliore vedevano coinvolto tutto il paese e avevano il sapore della vera com- Le terre dei nostri antenati petizione. Un palio con contrade che nel- è prezioso tesoro le diverse edizioni cambiavano e si sfida- che s’à da salvar. vano alla conquista del “grappolo d’oro”, il trofeo consegnato al rione con maggior La gioventù punteggio nelle varie gare. Ma rimaneva non tardi più pur sempre una sagra, un momento di si porti sui campi al lavor svago, una festa che ritrovava il suo massi- e conservi al Paese il Tesor. (ripetere) mo valore comunitario e aggregativo nel piazzale della chiesa, il luogo che rappre- 8
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 Una sagra insediata in uno Note Se da un lato, però, si assiste al rischio di spersonalizzazione del territorio, dall’al- scenario storico-sociale Nella prima foto in basso le tro si assiste alla volontà di continuare a in evoluzione cinque contrade che si sono sentirsi comunità e di voler contrastare sfidate nella Sagra dell’Uva l’erosione dell’identità collettiva portata del 1985: avanti dall’individualismo e dall’anoni- sentava il cuore della vita paesana e in cui Marina, Stazione, Ponte, si esibivano gruppi musicali locali. mato della società contemporanea. Piazzale, Compagnia. Una manifestazione, la Sagra dell’Uva, dedicata alle tradizioni legate alla ter- ra, all’uva, alle pratiche antiche, insedia- ta in uno scenario storico-sociale locale, sempre in evoluzione che ha visto le at- tività vitivinicole a Riomaggiore muta- re per tutto il corso del XX secolo. Se a Riomaggiore fino all’inizio del ‘900, infatti, le attività vitivinicole erano le principali fonti di reddito della quasi totalità delle famiglie e veniva praticata con metodi di sussistenza, nel secondo Dopoguerra la viticoltura era diventata l’attività del tempo libero a cui si dedica- vano i pensionati o coloro che già avevano un altro lavoro. Per questo, la produzione di uva e vino si era ridotta sulla scala del consumo famigliare e sulla dimensione del “dopolavoro”. La rapida trasformazione del mondo lavo- rativo ha poi contribuito a portare molti giovani degli anni successivi ’70 e ’80 a la- sciare il lavoro agricolo e la cura dei campi e delle tradizioni vitivinicole, perdendo quel rapporto diretto con la terra e con il territorio. Il benessere e la nuova dimen- sione occupazionale, che ha letteralmen- te invaso la vita di Riomaggiore, ha gene- rato un senso di disgregazione e perdita del significato di valori umani e tradizio- nali, intensificati anche dal diffondersi dagli anni ’90 del turismo di massa e del brand Cinque Terre. Un turismo massi- ficato che può provocare la “spersonaliz- zazione del paesaggio antropico – secondo le parole di Fra Andrea Gasparini nel- la pubblicazione “Il ritorno della Sagra dell’Uva. Spunti per continuare una ri- flessione antropologica” – e il rischio che la meta turistica perda le caratteristiche di una comunità viva per trasformarsi in una vuota scenografia. Questo effetto è cer- tamente collegato al fenomeno del cambia- mento di ambito occupazionale e dell’ab- bandono del rapporto diretto con la terra”. 9
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 Alcune fotografie storiche della Sagra dell’Uva Anni ‘50/‘60 Fonti: raccolta di fotografie a cura di Carlo Ricci, dirigente del C.S. Riomaior; archivio Riomaggioresi nel Mondo. 10
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Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 Alcune fotografie storiche della Sagra dell’Uva Anni ‘70/’80 Fonti: raccolta di fotografie a cura di Carlo Ricci, dirigente del C.S. Riomaior; archivio Riomaggioresi nel Mondo. 12
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Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 2018: a Rimazùu a turna la Sagra del’Üa! Risveglio di emozioni e collaborazione “per il paese e i paesani” Riomaggiore oggi sente il bisogno di ritrovarsi e di preservare la propria identità storica e culturale. Questo sentimento collettivo ha portato ad un emozionante ritorno il 21-22-23 settembre del 2018: la riedizione della Sagra dell’Uva dopo 27 anni di assenza! Un ritorno inaspettato ma fortemente sentito, che ha mobilitato l’intero borgo e che ha dimostrato la voglia della comunità paesana di condividere momenti, sensazioni e ricordi. Un traguardo raggiunto con coraggio, determinazione e collaborazione tra il Comitato organizzativo della Sagra dell’Uva, le Istituzioni del territorio, le Associazioni culturali locali, i commercianti e i cittadini, nessuno escluso. fotografie, mappe storiche, poesie, rac- Riomaggiore: un’identità Note conti e favole. Sul piano sociale, diversi da preservare Nella pagina accanto, in furono i frutti di questo movimento. Dai basso, la foto del Comitato Gruppi che riunivano i giovani del pae- Già negli ultimi decenni a Riomaggiore della Sagra dell’Uva, tutto al se, alla fondazione di Associazioni cultu- si avvertiva la necessità di riacquisire quei femminile: Amy, Erica, Chiara, rali, come Rimazùu e Riomaggioresi nel valori che si stavano perdendo e il biso- Greta, Elisa. Mondo, che aprirono lo sguardo verso i gno di mantenere vive memoria e cultu- social per promuovere e condividere le ra. Fu a partire da quel periodo, infatti, memorie di un tempo, la cultura dialet- che il Comune di Riomaggiore e poi il tale e le tradizioni orali, fino alla nascita Parco Nazionale delle Cinque Terre por- della band Grandi & Fanti e alla ricosti- tarono avanti l’iniziativa di una serie di tuzione dello storico Circolo Riomaior pubblicazioni sul dialetto e raccolte di (nel 2019), con intento non solo sporti- 1990-2019: un percorso di riscoperta del territorio • Anni ‘90/2000. Il Comune di Riomaggiore e il Parco Nazionale delle Cinque Terre si dedicano ad alcune pubblicazioni: il dizionario del dialetto di Siro Vivaldi; l’archivio della memoria che raccoglie le vecchie fotografie; le mappe storiche del paese; la ristampa della tesi di Niero; il libro dei casati con gli alberi genealogici; le poesie, i racconti e le favole in dialetto di Siro Vivaldi. • 1995. Nasce il Gruppo Giovanile Riomaggiorese (GGR) che riunisce buona parte dei giovani del pae- se, facendo proprio anche uno spirito identitario. • 2009. Nascono il profilo Facebook di Riomaggioresi nel Mondo, dedicato soprattutto alla pubblicazio- ne di vecchie foto del paese, e il gruppo Rimazùu, per coltivare il dialetto e la tradizione orale. • 2010. Viene fondata l’Associazione Riomaggioresi nel Mondo, in cui trova posto Rimazùu come “So- cietà di Lingua e Cultura Riomaggiorese”, e da cui nasce anche la band musicale, nota dal 2013 come Grandi & Fanti. • 2015. Rifondazione dell’Associazione culturale Rimazùu che comprende al suo interno i Grandi & Fanti, le Edizioni Cacinagora e la Cinque Terre Summer School, volta a promuovere il territorio e la cultura locale attraverso l’insegnamento della lingua italiana. • 2019. Ricostituzione della storica squadra di calcio riomaggiorese, il Riomaior. 14
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 vo ma anche aggregativo e ricreativo. In quest’arco temporale di circa trent’anni si è assistito, quindi, all’opportunità di valorizzare un patrimonio dove paesag- gio e cultura interagiscono, sfruttando anche le potenzialità delle tecnologie e della connessione in reti sociali. “Ma tut- to questo funzionerà – secondo il pensiero di Fra Andrea Gasparini – solo se avremo ‘ridato un’anima’ alle relazioni umane, al capitale che siamo noi in quanto comunità con un’identità, una storia, delle peculiari- tà, delle relazioni vive”. Coraggio e determinazione del Comitato della Sagra dell’Uva Amy Inman: “Non l’impegno di una persona ma il lavoro di tutti” Nel mese di settembre 2018 rinasce la “Tutto è iniziato guardando le riprese Sagra dell’Uva. Una conquista nata dal- della vecchia Sagra dell’Uva. Ho sempre la tenacia e dal coraggio di cinque donne, sentito tutti quanti parlare con tanta no- capitanate da Amy Inman, che hanno co- stalgia di questa festa paesana e, vedendo stituito il Comitato della Sagra dell’Uva le foto e i video, ho constatato che si trat- e hanno fortemente voluto restituire l’i- tasse di un evento molto sentito dalla po- niziativa al paese e ai paesani, con il sup- polazione. Chiedendo alle persone come porto del Comune di Riomaggiore che mai non si rifacesse la Sagra, mi sono ha sostenuto l’iniziativa fin dal primo sempre sentita rispondere che sarebbe stato impossibile riorga- momento, sia dal punto di vista economi- nizzarla. Visto che nulla è impossibile (o quasi), l’ho presa come co che organizzativo. Tutto inizia quan- una sfida. Sentivo forte il bisogno di ritrovarsi! Utilizzando i so- do Amy Inman, una giovane californiana cial ho lanciato l’idea per vedere se anche a qualcun altro avreb- stabilitasi a Riomaggiore per amore di be fatto piacere far rivivere questa festa paesana. Sin dall’inizio ho riscontrato parecchio entusiasmo...ma anche molti dubbi da parte di quelli che pensavano che fosse una cosa irrealizzabile. Si sono fatte avanti alcune ragazze entusiaste e determinate quan- to me (Erika Campi, Chiara Trafossi, Greta Pecunia e Elisa Ca- stiglione) e insieme abbiamo formato il Comitato della Sagra dell’Uva. Con tanta grinta e tantissimo lavoro siamo riuscite nell’intento! Devo sottolineare che il lavoro non è stato svolto solo dal Comitato. È stato un lavoro di squadra aiutato dai Capi Rione, dai membri dei due rioni, dai paesani, dai viticoltori, dal- le associazioni del territorio, dai commercianti e dal Comune che, fin da subito, ha appoggiato e supportato la nostra iniziati- va. Mettendoci tutti insieme, con la stessa voglia di raggiungere il medesimo obiettivo, abbiamo raggiunto lo scopo...e alla gran- de! È stato davvero uno dei momenti più belli della mia vita, una vittoria per tutti e per me la prova che volere è potere...ma anche che l’unione fa forza. Non potrò mai ringraziare abbastanza i membri del Comitato e tutti coloro che hanno dato una mano nella realizzazione della Sagra dell’Uva. Non è stato l’impegno di una sola persona, ma il lavoro di tutti”. Amy Inman 15
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 questo luogo, rimane affascinata dai rac- Note conti appassionati e dalle fotografie delle feste del passato raccolte da Carlo Ricci, Nell’immagine accanto il dirigente del CS Riomaior. Amy ha lan- logo ufficiale della Sagra ciato, così, l’idea di trasformare in realtà dell’Uva 2018 realizzato da quello che ormai era diventato solamente Giulia Bonfiglio, vincitrice del concorso indetto dal un sogno dei riomaggioresi. Uno sguardo Comitato della Sagra dell’Uva esterno, rivolto con interesse e svincola- e rivolto a bambini e ragazzi to da tante convenzioni, ha contamina- di Riomaggiore. to la comunità per garantirne la sua vi- talità. Per questo, nuovi schemi mentali, Nella foto in basso, le esperienze e idee sono stati accolti in un magliette, a tiratura limitata, contesto di apertura e integrazione, por- realizzate in occasione della tando sicuramente benefici al territorio. Sagra il cui incasso è stato Un’impresa, quella di riorganizzare la interamente dedicato alla Il borgo si è animato di cartelli spiritosi, di Sagra, complicata ma riuscita, che ha ot- Pubblica Assistenza. striscioni, di addobbi; poi la sfilata per le tenuto subito il sostegno del Comune di vie del paese, i giochi, i quiz alla conqui- Riomaggiore e del Parco Nazionale delle L’aspetto grafico dei loghi, sta dello storico trofeo “grappolo d’oro” e Cinque Terre, delle Associazioni del ter- delle magliette e degli striscioni della Sagra dell’Uva infine una cena, con premiazioni e tanta ritorio, dei viticoltori, dei commercianti e musica, a coronare lo spirito di tre giorna- 2018 e 2019 è stato curato dei paesani. Un lavoro di squadra, quindi, da Gianfranco Marangolo te indimenticabili di fine settembre 2018. che ha coinvolto tutto Riomaggiore e che di 5Service, in qualità di Tre giorni di Sagra dell’Uva, una festa dai ha visto una fortisima partecipazione. consulente informatico. toni giocosi e leggeri, un momento spen- Una collaborazione preziosa sierato in cui dare libero sfogo all’espres- offerta in occasione di questa sione personale e di gruppo. Mentre un Una riedizione di successo festa. tempo le contrade che si sfidavano erano nel segno della condivisione numerose, nella nuova edizione l’Asso- ciazione Rimazùu ha proposto di divide- I riomaggioresi ne avevano forte nostalgia. re il paese nei due rioni storici, Maina e Simâtera, che hanno un significato sto- rico-culturale molto antico e che richia- mano le due dimensioni della cultura tradizionale: quella contadina e quella marinara. Unione e divertimento tra le contrade Maina e Simâtera Si è valutato se dare vita a un nuovo rio- ne, quello di Rufinau, che mettesse insie- me gli abitanti della parte nuova del pae- se, quelli della Stazione e di Tracastello, entrambi situati nell’altra vallata su cui si estende il paese, ma alla fine si è lascia- to che gli abitanti delle nuove contrade scegliessero, in base a criteri di origine, a quale rione affiliarsi. Questo ha ripropo- sto una polarità che, lungi dal creare fri- zione o accendere oltremisura la sfida e 16
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 decorazioni degli ingressi di negozianti e privati; i rioni si sono ingegnati nel creare il carro più bello e i costumi più pittore- schi per poi sfilare insieme, fra bambini vestiti da grappoli d’uva e banda musica- le. Sono tornate le gare di torte di riso, la gara dell’uva più bella e i giochi, dal tiro alla fune alla corsa con i sacchi, che, come da tradizione ma sempre con spirito di divertimento, hanno premiato il rione che ha conquistato più punti. L’edizione 2018 ha consegnato il suo “grappolo d’o- ro” a Simâtera. Non sono mancati, inol- tre, momenti artistici e culturali come la poesia in dialetto scritta dalla musici- sta Roberta Izzo e recitata da Francesco Buttà, voce storica dei Grandi & Fanti, e momenti musicali e di grande gioia nel piazzale della chiesa. Il pezzo forte del fine settimana di Sagra, infatti, è stata la cena all’aperto animata dal concerto dei tanto amati Grandi & Fanti e dall’incur- sione della mitica band 104. la voglia di prevalere, ha sottolineato una Note Musica, festa, spensieratezza, ma anche ricchezza di volti ed espressioni della gen- ritrovo, condivisione e memoria. te di Riomaggiore, stimolando la creativi- Nella foto in alto, il trofeo tà e il desiderio di divertirsi insieme. “Grappolo d’oro” consegnato alla contrada vincitrice. Davide Bozzo, presidente Le antiche contrade, comunque, non sono state tralasciate del tutto. I parte- dell’Associazione Rimazùu, cipanti dei due rioni durante i giorni di ricorda il ritorno della sagra, infatti, hanno potuto prendere Sagra dell’Uva 2018 parte ad una caccia al tesoro organizzata dall’Associazione Rimazùu, alla scoper- “L’attimo della rivelazione è stato saba- ta delle contrade delle vecchie sagre e del paese di una volta. Un affascinante viag- gio nello spazio e nel tempo in cui auten- tici riomaggioresi vissuti nell’Ottocento hanno fornito gli indizi, esclusivamente in dialetto stretto, per raggiungere, tappa dopo tappa, il tesoro. La partecipazione ha coinvolto davve- ro tutto il paese fin dai preparativi e per confrontarsi e pianificare al meglio l’e- vento, diversi sono stati gli incontri che il Comitato ha organizzato con le con- trade, capitanate da Marina Mangano per Maina e Chiara Pusceddu e Stefano Tassara per Simâtera. Una mini vendemmia per i bambini e una mostra delle immagini storiche al Castello hanno aperto la manifestazione il 21 settembre; una giuria ha valutato le 17
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 to alle tre in punto, quando sul piazzale mo ancora qui a sentirci parte di un tutto, si sono radunate due ŝtrümene festanti di ci sarà un motivo. Viva Riomaggiore”. magliette verdi e blu. Non è stata solo una grande emozione, ma anche un momento di consapevolezza: lì si è capito che l’az- Una Sagra dal “cuore verde” zardo della sagra era pienamente riuscito e che, come molti hanno sottolineato, aveva La Sagra ha riaperto con il cuore tutto vinto Riomaggiore. verde. Un evento “plastic-free”, cioè senza Ma a ben vedere si è capito qualcosa di an- l’uso di plastica da parte dell’organizza- cora più importante, una cosa che, vista la zione, per dare un buon esempio con un piega presa dagli eventi negli ultimi anni, minimo impatto ambientale su un terri- non era affatto scontata. Si è capito che, no- torio fragile. nostante tutto, siamo ancora un paese, una Sono stati messi a disposizione tutti comunità. piatti, bicchieri, posate, etc. riutilizza- E che da qui bisogna ripartire, lasciando- bili, biodegradabili e/o compostabili ed ci alle spalle le vecchie divisioni e unendo eco-friendly e le bandierine che hanno le forze per preservare la nostra identità. addobbato il paese erano in tessuto, an- Abbiamo un grande dono, che non è sol- ziché in plastica, per poterle riutilizzare. tanto quello di vivere in uno dei posti più Il Comitato e tutta l’organizzazione han- belli del mondo, ma anche e soprattutto di no fatto delle scelte importanti per tute- poterci riconoscere in una storia, una lin- lare l’ambiente, piccoli gesti che hanno gua, una cultura comuni, in un microco- dimostrato l’amore per la propria terra. smo denso di significati. Un privilegio che nel mondo contemporaneo è ormai riserva- to a pochi. Sono passati più di mille anni Il sostegno e la da quando i nostri progenitori, da dovun- que venissero, si arrampicarono su questi soddisfazione del Comune scogli e fondarono Cacinagora. Se oggi sia- di Riomaggiore Una grande soddisfazione per il ritorno della Sagra, non solo per i riomaggioresi ma anche per l’Amministrazione comu- nale che, in occasione dell’evento, ha ga- rantito dei servizi aggiuntivi per la citta- dinanza e i visitatori. Riomaggiore: Sagra dell’Uva Il Comune ha garantito per l’edizione 2018 e la successiva, nel 2019, un contri- 2018 1° parte buto economico importante, finanziato La Storia Siamo Noi dall’Imposta di soggiorno e alcuni servizi aggiuntivi indispensabili all’organizza- zione degli eventi (apertura straordinaria Riomaggiore: Sagra dell’Uva dell’ascensore, un servizio di navetta gra- tuita, un servizio di sorveglianza duran- 2018 2° parte te la sfilata, supporto operativo grazie al La Storia Siamo Noi prezioso lavoro degli Operai comunali sempre disponibili per la comunità). Una vicinanza, quella dell’Amministra- Anno: 2018 Canale YouTube: Carlo Ricci Continuiamo a percorrere Inquadra il Qr Code dal tuo smartphone per accedere al contenuto. la strada della condivisione e della collaborazione 18
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 zione comunale, sentita e dimostrata concretamente per tutto il corso dei tre giorni di festa. “Sono state tre giornate dense di av- venimenti – ha dichiarato il Sindaco Fabrizia Pecunia - tre giornate nelle quali i Riomaggioresi si sono riappropriati del proprio paese e della propria identità. Una grande festa, la festa di tutti noi! Queste giornate hanno dimostrato che lo spirito di comunità e la collaborazione tra generazio- ni sono valori da promuovere, valori fon- damentali per il vivere comune, soprattutto in una comunità come la nostra in conti- nua evoluzione. Passione, coraggio e deter- minazione hanno permesso alle donne del Comitato Sagra dell’Uva di trasformare in realtà il sogno di tutti noi. Continuiamo in questo percorso, questa è la via che dobbia- mo perseguire, la strada della condivisione e della collaborazione. Noi ci siamo e ci saremo sempre! Grazie a tutti!” Note E cun gi’ amixi ch’a l’è chi Ho pensà de cakòa zü La poesia in dialetto “Sagra De nascostu anca ho za ‘nbastì Poesia scritta da Roberta Izzo dell’uva 2018” è stata scritta E da ani tengu li dalla musicista Roberta Izzo e Cu aa speansa che ‘n beu giurnu Sagra dell’uva 2018 recitata da Francesco Buttà in A ghe fuse stu returnu occasione della Sagra dell’Uva 2018. Dopu tantu de cuu tenpu Za cun Dante e son d’acordiu Forsci a l’è vegnü er mumentu E con Celio ho za parlà Che quarcùn de Rimazùu Per cuu giurnu a ghe dev’ese I ghe metese ‘n po d’amùu tanta festa e ilarità Cume cuu ch’i me purtava A duveà vegnìi er paradizu ‘n tera A scurdàa anca aa famigia E ‘n tera er paradizu, perchè noiautri Püu de faa pe ‘r me paize Questa festa e l’aveimu ‘ntu surizu Tüte ee feste ch’a vegniva Festegiàa a tütu tundu Anca quele menu bele ‘Ntu paize de sima en fundu Basta faa doi tarantele A vou vegnìi anca Gicundu Ma a nu gh’ia ciü bela festa E cun Lalo e uu sé tanbüu E partecipasiòn següa E ne sentié de següu Cume pe aa sagra del’üa Aua e g’ho Marcotti denderì Anca lü i m’ha lurnì Aua ch’a gh’è tüta sta vogia Perché i vureai ese li De turnàa ai veci tenpi Anca me da lasü Ma cume e v’ho za ìtu, Lü i nu vou E vureai vegnìi zü Ma apena i sentìa quarche lou Ma San Piu i m’ha za itu I s’afacieà e cun g’ioci de fea De nu faa tantu scià-atu I ne dìa: Perché tantu de permesu «Siete tutti proprio forti Mai a nesciün i ghe l’ha datu Ma a festa finita, mi raccomando Ma me che son en po testòn Tutti a casa, dottor Torti» Ho za chiestu na riuniòn 19
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 Alcune fotografie della Sagra dell’Uva del 2018, il ritorno dopo 27 anni di assenza. Fonti: raccolta di fotografie a cura di Gianfranco Marangolo - 5Service, del Comune di Riomaggiore, Carlo Ricci, Riomaggioresi nel Mondo. 20
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Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 2019: una Sagra più viva che mai Dai bambini ai meno giovani, i rioni si sono superati Dopo il grande successo dell’edizione d’esordio della Sagra Ancora un passo in avanti verso quella dell’Uva nel 2018, si replica. Grandi e piccini dei rioni di Maina voglia di condividere usi e costumi del e Simâtera, il 6-7-8 settembre 2019, si sono ritrovati nuovamente passato, per riaffermare le radici di un a celebrare Riomaggiore, le sue radici, le sue tradizioni e i suoi piccolo borgo e dei suoi paesani. É con valori, partecipando con entusiasmo e rinnovando quello spirito questo spirito che anche nel mese della collaborativo e di unione che caratterizza questa festa. vendemmia 2019 i riomaggioresi si sono ritrovati nelle vie del paese e hanno dato libero sfogo alla creatività, all’ingegno, alla sana competizione. Nel 2019 una squadra sempre più unita Un’organizzazione a più mani, dall’Am- ministrazione alle Associazioni del terri- torio, dai commercianti ai cittadini stes- si e una regia nuovamente tutta al fem- minile, quella del Comitato della Sagra dell’Uva, diretta da Amy Inman. Ancora una volta due contrade, Maina e Simâtera, si sono “sfidate” a suon di diver- 24
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 timento e fantasia e sono state capitana- te da quattro donne fantastiche, Chiara Bordoni, Ilenia Atzori, Anna Maria Ricci e Simona Raffellini, che hanno saputo guidare i loro rioni con pazienza, lavoro e dedizione. I figuranti non hanno solo sfilato ma anche recitato e cantato Musica, vetrine addobbate, sfilate, co- reografie che hanno ruotato attorno ad un tema appassionante, la “celebrazione di personaggi ed episodi storici”, in cui i figuranti non hanno solo sfilato, ma an- che recitato e cantato rievocando scene di vita e onorando “l’uva regina”. Ecco, Note fatto onore alla contrada di appartenenza quindi, vedere rivivere i garibaldini e il e che ha dimostrato solidarietà tra i cit- grande pittore Telemaco Signorini, gli Nella foto accanto, la cena tadini. Infatti, dopo gli assaggi da parte antichi mestieri e la marineria, ma anche paesana nel piazzale della dei giudici, vincitori della gara del 2018, le glorie del calcio riomaggiorese, la band chiesa. le torte sono state offerte alla comunità The Lady Killers, direttamente dal 1966 “Trovandoci uno a fianco a fronte di una donazione alla Pubblica e la discoteca Love. all’altro a cenare, a Assistenza. chiacchierare, a ridere, a Non sono mancati i giochi e le sane sfi- scherzare e poi a cantare, ci de tra le due contrade, che nel 2019 han- no visto trionfare il rione Maina. Tra le ha fatti sentire davvero parte di una comunità”. Amy Inman La cena paesana: gare, quella gastronomica ha visto come protagoniste le due torte che sono l’or- ritrovare lo spirito di goglio locale: la torta di riso e la torta Nella foto in alto i capi rione Chiara Bordoni, Ilenia Atzori, una volta Cinque Terre. Una gara che non ha por- Anna Maria Ricci e Simona tato punti ai rioni, ma che ha sicuramente Raffellini. Come da tradizione, i riomaggioresi han- no festeggiato insieme nella tanto attesa “cena paesana”, riunendosi e ritrovando lo spirito di una volta. Ricostruire a cielo aperto il salotto di un’unica grande famiglia “Il fatto di mangiare tutti insieme in un luogo pubblico e aperto – dichiara Fra Andrea Gasparini nella sua pubblicazio- ne “Il ritorno della Sagra dell’Uva. Spunti per continuare una riflessione an- tropologica.” - ha un significato forte: è come ricostruire a cielo aperto il salotto di un’unica grande famiglia, dove condivide- re il mangiare e il bere senza stare a ricor- 25
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 “Non siamo Maina, e neanche Simâtera, ma siamo la Sagra dell’Uva!” I bambini hanno partecipato nume- rosi, comprendendo appieno lo scopo principale della festa e come ha dichia- rato Adriana di 10 anni “Noi non siamo Maina, e neanche Simâtera, ma siamo la Sagra dell’Uva!”. dare i contrasti e le divergenze”. Ed è pro- Note prio questo il senso della cena organizza- ta dal comitato della Sagra dell’Uva. “Il Nella foto sopra il logo ufficiale momento più emozionante della Sagra – della Sagra dell’Uva 2019 secondo le parole di Amy Inman - è sta- realizzato da Martina Bonfiglio, to senza dubbio la cena paesana. Vedere vincitrice del concorso indetto dal Comitato della Sagra il Piazzale al tramonto tutto illuminato e dell’Uva e rivolto a bambini e allestito sembrava uno scenario da favola. ragazzi di Riomaggiore. Trovandoci uno a fianco all’altro a cena- re, a chiacchierare, a ridere e a scherzare e poi a cantare insieme ai Grandi & Fanti, ci ha fatti sentire davvero parte di una comunità”. Bambini ancora protagonisti del logo della Sagra Una comunità, quella di Riomaggiore, che ha partecipato unita, dagli adulti ai bambini e questi ultimi, oltre a parteci- pare attivamente all’evento, sono stati nuovamente coinvolti nella realizzazione del logo ufficiale della Sagra. Dopo il suc- cesso ottenuto nell’edizione 2018, infat- ti, il Comitato ha rinnovato il concorso Riomaggiore (SP) rivolto a bambini e ragazzi fino ai 18 anni Sagra dell’Uva 2019 per disegnare un logo dal tema “Per me La Nostra Sagra, La Nostra Festa, lo spirito della Sagra dell’Uva è…”. Uno Il Nostro Paese spunto per i piccoli artisti che hanno po- tuto diventare protagonisti con la loro Anno: 2019 fantasia e creatività. Il disegno è stato poi Canale YouTube: Carlo Ricci utilizzato e stampato anche sulle magliet- te ad edizione limitata che sono state di- Inquadra il Qr Code dal tuo smartphone per accedere al contenuto. stribuite a fronte di una piccola offerta. 26
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 Alcune fotografie della Sagra dell’Uva del 2019, dedicata al ricordo di personaggi ed episodi storici. Fonti: raccolta di fotografie a cura di Gianfranco Marangolo - 5Service, del Comune di Riomaggiore, Carlo Ricci, Riomaggioresi nel Mondo. 27
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Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 Una Sagra alla “rovescia” Un evento dal significato sociologico L’aspetto particolare di questa festa sta nel fatto che è nata per “per il paese e i paesani”. Non sono presenti stand gastronomici e non è un evento turistico, anche se ovviamente diverte i visitatori. Si tratta di un’occasione per riunirsi nelle vie del borgo, per emozionarsi insieme, per condividere una cena all’aperto, per ricordare le tradizioni e i suoi simboli, come se Riomaggiore fosse ancora quel piccolo centro delle Cinque Terre in cui la vita è faticosa e dove il mare verticale costringe a misurarsi ogni giorno con una terra aspra. La Sagra dell’Uva è tornata essenzial- mente come una Sagra “alla rovescia”, come la definisce Amy Inman, ovvero una festa “per il paese e i paesani”. Proprio per conferire all’evento una dimensione riservata, quasi “intima”, non è stata fat- ta promozione e l’organizzazione è pas- sata tutta attraverso un gruppo chiuso di Facebook, gestito dal Comitato della Sagra dell’Uva. Al termine della prima edizione, nel 2018, è uscito qualche arti- colo sui quotidiani locali, mentre pratica- mente nulla è stato pubblicato dopo l’e- dizione del 2019, al punto che pochissi- me sono le informazioni presenti sul web. Tutto ciò che si conosce di questa Sagra deriva dalle fotografie, dai racconti, dalle riflessioni, dalle testimonianze di chi que- sta Sagra l’ha vissuta in prima persona e vi ha partecipato attivamente. Fonti, que- ste, che riteniamo ancora più preziose. Ha vinto Riomaggiore perché Riomaggiore unito non si batte La dimensione “intima” e lo scopo pri- mario di riavvicinare e riunire i paesa- ni è stato raggiunto appieno, dalla fase dei preparativi alle premiazioni dei rio- ni vincitori, Simâtera nel 2018 e Maina nel 2019, in cui il lato competitivo della 34
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 l’espressione creativa, il senso di apparte- nenza a un luogo e a una storia. La rina- scita, quindi, di un momento di armonia e di coesione che mancava e, finalmente, “a l’è vegnù er mumento che quarcùn de Rimazùu i ghe metese ‘n po d’amùu”. Nonostante il fenomeno del turismo di massa, tipico della società mondiale con- temporanea, a Riomaggiore esiste ancora una comunità paesana e la straordinaria mobilitazione vista nei giorni della Sagra lo ha dimostrato. Questa manifestazio- ne potrebbe dunque essere letta non solo come un segno di riscoperta della cultura e dell’identità, ma anche come esigenza di contrastare gli effetti spersonalizzanti del turismo massificato. “Coltiviamo la speranza che la Sagra dell’Uva – dichiara Fra Andrea Gasparini – sia un piccolo segno di vitalità per una comunità che ha una storia antica e si trova nel mezzo di questo cambiamento epocale che stiamo vivendo”. A questa speranza se ne può aggiungere un’altra, in riferimento al drammatico scenario storico-sociale che ha invaso le nostre vite nell’ultimo anno. L’emergenza sanitaria che ci ha colpiti ci ha fatto comprendere ancora di più quan- to abbiamo bisogno di stare insieme e Sagra è stato puro divertimento e passio- Note quanto la cultura possa rappresentare un ne perché, come ha detto Carlo Ricci, di- veicolo di scambio, di conoscenza, di dia- rigente del Riomaior e promotore di ri- In alto alcuni partecipanti logo, attraverso cui apprezzare le nostre cerche e pubblicazioni fotografiche delle delle due contrade, Simâtera radici, le nostre tradizioni, i nostri valori, sagre del passato, “ha vinto Riomaggiore e Maina. la nostra identità. perché Riomaggiore unito non si batte”. La speranza, quindi, è quella di poterci reincontrare presto a sfilare tra le vie del borgo, a superare prove, tra giochi e quiz, Valori umani, creatività, a cenare e cantare insieme sotto le stelle appartenenza a un luogo nel segno della collaborazione e della con- divisione, a tornare ancora a dire “Maina e a una storia e Simâtera, siamo tutti vincitori!”. La riedizione della Sagra dell’Uva ha vo- luto avviare un processo che non solo è rispettoso della storia e della cultura della comunità, ma che ha anche ricadute be- nefiche sul senso di comunità, sulla risco- perta di valori umani come l’amicizia, il fare festa insieme, il gusto della competi- zione nonviolenta che porta a valorizzare 35
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 Alcuni articoli dei principali quotidiani locali Anno 2018 Anno 2019 36
Via dell’Amore | Speciale n°3 2020 “Il ritorno della Sagra dell’Uva. Spunti per continuare una riflessione antropologica.” Di Andrea Gasparini (de Lazain) Sgorgo che non s’addoppia, – ed or fa vivo esaggio” nel senso turistico del termine: una cartolina un gruppo di abitati che distesi dentro cui muoversi e far muovere dei visitatori. allo sguardo sul fianco d’un declivo Le attività vitivinicole si sono andate specializzando: si parano di gale e di palvesi. all’inizio del secolo XX la viticoltura era la principale Il mondo esiste... Uno stupore arresta fonte di reddito della quasi totalità delle famiglie e il cuore che ai vaganti incubi cede, veniva praticata con metodi di sussistenza, mentre messaggeri del vespero: e non crede nel secondo Dopoguerra (la seconda fase storica) la che gli uomini affamati hanno una festa. viticoltura era divenuta l’attività del tempo libero a cui si dedicavano i pensionati o coloro che già avevano da Eugenio Montale, Vento e bandiere, in Altri versi, un altro lavoro (per cui la produzione di uva e vino si in Ossi di seppia era ridotta sulla scala del consumo famigliare e sul- la dimensione del “dopolavoro”). Oggi il vino lo fanno Rapidi mutamenti di scenario nel paesaggio soprattutto gli “specialisti” che hanno fondato aziende antropico di Riomaggiore con la vision di recuperare il patrimonio dei terreni e della cultura della vite e commercializzano il proprio Il panorama sociologico delle Cinque Terre e in partico- prodotto con strategie di mercato. lare di Riomaggiore (villaggio su cui si concentra que- Molte persone del villaggio si sono spostate dal centro sto articolo) è molto cambiato nel corso del XX secolo. paese per lasciare le case tradizionali disponibili per Alla depressione e stravolgimento dell’ambito occu- essere affittate. Questo è potuto avvenire nel conte- pazionale seguìti all’epidemia di fillòssera degli anni sto di un grande progetto edilizio degli anni 2000 che ’20 si è aggiunta la rapida trasformazione del mondo ha creato una nuova zona residenziale nella vallata lavorativo, che ha portato molti giovani degli anni ’70 del Rio Finale (ai tempi dei cantieri si parlava scher- e ’80 a lasciare il lavoro agricolo e la cura dei campi e zosamente di “Riomaggiore 2”). Più di recente, molti delle tradizioni vitivinicole. tendono a spostarsi in città; in compenso, da fuori Gli anni ’90 e 2000 sono stati caratterizzati dalla nasci- sono arrivate persone che lavorano nella ristorazione ta del parco nazionale (1999) e dalla diffusione inter- o nella ricezione turistica. nazionale della fama delle Cinque Terre (inserite nella lista Unesco dei siti patrimonio dell’umanità nel 1997) L’impatto a livello paesaggistico e infrastrutturale del come località pittoresche da visitare. Questo ha sicura- turismo di massa sul territorio è balzato agli occhi di mente causato una profonda rivoluzione, a vari livelli tutti quando i media hanno sottolineato le emergenze e in diversi ambiti, che sta provocando e continuerà a e cominciato a parlare di numero chiuso per i visitatori provocare effetti a lungo termine. alle Cinque Terre (oltre che per la città di Venezia). L’ec- Biografia di Andrea Gasparini cessivo transito di camminatori ha provocato danneg- In altre parole, nel giro di un secolo siamo rapidamen- giamenti ai tracciati dei sentieri; il numero sovrabbon- Andrea Gasparini è nato alla Spezia nel 1987 e ha te passati attraverso due fasi storiche e siamo ormai dante di presenze nei mesi estivi causa affollamenti frequentato il liceo scientifico e il conservatorio di entrati nella terza fase, caratterizzata da un profondo nelle strade, nelle piazze e sui convogli ferroviari, disa- musica. In seguito è entrato nell’Ordine dei frati mi- cambiamento negli stili di vita, nel rapporto col terri- gi legati al sovraccarico della rete fognaria, fastidii per nori cappuccini e ha emesso i primi voti nel 2009. torio (e, in senso più proprio, con la terra), nelle attività la popolazione locale, composta per la maggior parte Nel 2016 ha conseguito il baccalaureato presso lo lavorative e nei rapporti sociali. Questa nuova fase ha da anziani. Studio Teologico Interdiocesano di Reggio Emilia. In però un contenuto paradossale, perché mentre il cam- C’è poi un’altra possibile conseguenza del turismo seguito ha lavorato a Genova nella pastorale ospe- biamento precedente portò sia all’abbandono dell’agri- massificato, di cui si parla meno e che forse non è daliera e nella pastorale giovanile. Attualmente coltura che del territorio per cercare lavoro in città, per così evidente a uno sguardo superficiale, ossia la studia teologia fondamentale presso la Pontificia mare o all’estero, la situazione iniziata alla fine degli spersonalizzazione del paesaggio antropico, il rischio Università Gregoriana di Roma. anni ’90 ha comportato una riscoperta dell’apparte- che la meta turistica perda le caratteristiche di una nenza locale e una valorizzazione del brand «Cinque comunità viva per trasformarsi in una vuota sceno- Ha all’attivo le seguenti pubblicazioni: Terre», senza però portare con sé un recupero su vasta grafia. Questo effetto è certamente collegato (in un scala delle attività tradizionali che hanno plasmato il rapporto reciproco di causa-effetto) al fenomeno che Rivi P. - Gasparini A., L’impegno sociale del Terz’Ordi- particolare rapporto tra uomo e paesaggio che rende descrivevamo del cambiamento di ambito occupa- ne Francescano. L’epoca di Leone XIII: da un fram- uniche le Cinque Terre. Tutto ciò, come vedremo, è in zionale e dell’abbandono del rapporto diretto con la mento di storia, alcune indicazioni per l’oggi, Edi- gran parte – ma non solo – collegato al fenomeno del terra: poiché le Cinque Terre sono entrate nel circuito zioni Porziuncola, Assisi 2012, ISBN 978-88-270-1002-0 turismo di massa. del turismo internazionale, molte persone scelgono di Gasparini A., Io, San Francesco oggi. Una via spiritua- reinventarsi come operatori della ricezione turistica e, le tra vita e poesia, Erga edizioni, Genova 2020, ISBN Gli abitanti sono sempre meno a contatto con la pro- d’altra parte, molti giovani che non vedono più le at- 883298157-2 pria terra: si occupano ormai in vasta misura di attività tività tradizionali come un naturale sbocco lavorativo — , Tessitrici. Donne e Bibbia. Cinque figure per lotta- del terziario (ricezione turistica) piuttosto che di agri- trovano impiego nei nuovi posti di lavoro creati ad hoc. re contro la violenza e la separazione, Erga edizioni, coltura o di cura del paesaggio (la pulizia dei sentieri e Genova 2020, ISBN 883298166-1 la manutenzione dei muri a secco sono generalmente Ma, al di là di tutto, il passaggio alla terza fase in questi — , Tombola biblica e altri giochi. 56 carte per rac- delegate a manodopera appositamente impiegata). trent’anni ha portato anche benessere e una rinnovata contare le storie della Bibbia, Erga edizioni, Genova Questo porta evidentemente a un senso di alienazio- vitalità tra la gente di Riomaggiore. Il cambiamento 2020, ISBN 978-88-329-8225-1 ne dal proprio territorio, che non è più avvertito e vis- nella struttura della popolazione del Comune negli ul- suto come qualcosa di vivo e con cui intrattenere un timi anni ne è un segnale: la porzione di popolazione rapporto vitale, per quanto faticoso, ma come un “pa- sotto i 15 anni è passata dal 6% del 2001 al 9,6% del 2019. 37
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