VEGETAZIONE E PAESAGGIO - Infiniti paesaggi
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Infiniti paesaggi VEGETAZIONE E PAESAGGIO Istituto Superiore Piazza della Resistenza – Cardano Monterotondo Istituto superiore Angelo Frammartino - Monterotondo Sara MAGRINI – Università della Tuscia Infiniti paesaggi 12/01/15
FLORA, VEGETAZIONE E PAESAGGIO Nell’immaginario collettivo non esiste una chiara distinzione tra flora e vegetazione. Si è abituati ad osservare il paesaggio vegetale riconoscendone una distribuzione discreta (non casuale), chiaramente correlata alle condizioni climatiche e alla natura del suolo. Nell’interpretazione del sistema ambientale e del paesaggio vegetale prevale attualmente una visione integrata, che dà ampio spazio all’uomo con le sue attività. La FLORA è semplicemente l’insieme delle piante che vivono in un determinato luogo Per parlare di VEGETAZIONE si deve avere una composizione floristica ed una struttura collegata a un pattern di distribuzione legato alle caratteristiche ambientali. Non si parla infatti di vegetazione nel caso di coltivi o di rimboschimenti. Infiniti paesaggi
COS’È LA FLORA? Si definisce FLORA l’elenco delle specie vegetali che vivono in una data area geografica. Per es.: flora d’Italia, flora del Lazio, flora della riserva naturale, ecc. In particolare, si parla di: Flora vascolare, quando il riferimento è alle sole piante provviste di veri tessuti conduttori, cioè tutte le piante a seme (spermatofite) e le felci e affini (pteridofite) Flora briologica, se relativa alle sole briofite (muschi) ed epatiche Flora algologica, se relativa alle sole alghe Normalmente, il solo termine flora si intende riferito alle piante vascolari, poiché queste rappresentano il più grande gruppo di organismi di cui si compone il paesaggio vegetale Infiniti paesaggi
COS’È LA VEGETAZIONE? Si definisce VEGETAZIONE l’insieme delle comunità vegetali che formano il paesaggio vegetale di un’area geografica. Una COMUNITÀ VEGETALE (o fitocenosi) è una consociazione di individui di piante, appartenenti a specie diverse, che crescono insieme nell’ambito di un sito caratterizzato al suo interno da fattori ecologici uniformi (biotopo), e che di conseguenza interagiscono e competono fra loro. un bosco sul versante di una collina; un prato all’interno di una radura; l’insieme delle piante che orlano il bordo di un sentiero, sono tutti esempi di comunità vegetali, Ecologicamente omogenee al loro interno e allo stesso tempo ecologicamente distinte dagli ambienti circostanti. Infiniti paesaggi
COS’È LA VEGETAZIONE? Le comunità possono venire distinte fra loro e di conseguenza classificate adottando criteri di vario tipo: La classificazione di più facile uso è quella fisionomica, cioè basata esclusivamente sulle specie dominanti. Infiniti paesaggi
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COS’È LA VEGETAZIONE? Per scopi scientifici e conservazionistici è spesso necessario utilizzare la classificazione fitosociologica, molto più complessa in quanto si basa sull’individuazione di particolari gruppi di specie, dette ‘specie caratteristiche’, la cui presenza (indipendentemente dalla loro abbondanza) indica particolari condizioni ecologiche. La classificazione fitosociologica chiama associazioni le comunità, e utilizza speciali nomi latini per distinguerle. Lo schema prevede un sistema gerarchico con alleanze, ordini e classi: Classe (suffisso -etea): es. Quercetea ilicis Ordine (suffisso -etalia): es. Quercetalia ilicis Alleanza (suffisso -ion): es. Quercion ilicis Associazione (suffisso -etum): es. Viburno tini-Quercetum ilicis Infiniti paesaggi
COME SI STUDIA LA VEGETAZIONE? Metodo diacronico Metodo fitosociologico Metodo sincronico del quadrato permanente di rilevamento del transetto per lo per lo studio di fluttuazioni, dell’associazione vegetale per studio di gradienti successioni la classificazione della vegetazione Ril. 3 Ril. 2 Ril. 1 Infiniti paesaggi 1
COME SI STUDIA LA VEGETAZIONE? Con il METODO DI STUDIO DIACRONICO è possibile analizzare le variazioni nella distribuzione spaziale delle popolazioni di specie che costituiscono la formazione in esame ed eventualmente di seguire la successione delle comunità vegetali che si susseguono in una superficie (area) permanente. Modelli di struttura spaziale e verticale (stratificazione) della vegetazione Infiniti paesaggi
DINAMISMO DELLA VEGETAZIONE È una lenta e spontanea evoluzione delle comunità vegetali nel corso della quale, per progressive sostituzioni floristiche (progressivo inserimento di nuove specie e scomparsa di altre) più aggruppamenti vegetali (o associazioni) si succedono nel medesimo punto Infiniti paesaggi
DINAMISMO DELLA VEGETAZIONE Le successioni Trasformazione della vegetazione verso la costituzione di comunità via via più complesse e stabili per l’evoluzione dell’ambiente naturale. La successione è il processo attraverso il quale in un determinato sito differenti comunità si presentano in successione temporale. La successione passa attraverso degli stadi, corrispondenti a precise e definite configurazioni. Infiniti paesaggi
DINAMISMO DELLA VEGETAZIONE Le successioni primarie Infiniti paesaggi
STUDIO DI UNA SUCCESSIONE Studio diacronico di una successione (l’area di saggio corrisponde a un “quadrato permanente”) Studio sincronico di una successione (confronto fra più aree di saggio lungo un preciso gradiente) Infiniti paesaggi
DINAMISMO DELLA VEGETAZIONE Regressione Trasformazione della vegetazione verso comunità via via più lontane dalla vegetazione testa di serie per il perdurare di fattori di disturbo (esempio: cause di natura antropica: sovrapascolo, incendi, tagli eccessivi, inquinamento, etc.). Infiniti paesaggi
DEFINIZIONE DI PAESAGGIO CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO Articolo 1 – Definizioni …..“paesaggio” designa una determinata parte del territorio così come percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione dei fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni. Infiniti paesaggi
COS’È IL PAESAGGIO VEGETALE? In ecologia, si definisce “paesaggio” una qualunque estensione di territorio formata da una particolare combinazione di ecosistemi. Poiché la componente vegetale dell’ecosistema, cioè la comunità vegetale, è la più visibile sul campo (ed è facilmente delimitabile nelle foto aeree), spesso è direttamente il mosaico delle tipologie di vegetazione ad essere analizzato per lo studio dei paesaggi. La vegetazione caratterizza fortemente il paesaggio. Infiniti paesaggi
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VEGETAZIONE E PAESAGGIO Infiniti paesaggi
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COS’È IL PAESAGGIO VEGETALE? Le serie di vegetazione Per la comprensione del PAESAGGIO VEGETALE è necessario definire il concetto di SERIE DI VEGETAZIONE; quest’ultima viene definita come l’insieme delle associazioni, legate da rapporti dinamici, che si rinvengono in uno spazio ecologicamente omogeneo con la stessa potenzialità vegetazionale, denominato tessera, che rappresenta l’unità biogeografico-ambientale del mosaico che costituisce il paesaggio vegetale. Il concetto di serie di vegetazione risulta particolarmente adatto per la comprensione del paesaggio e la valutazione delle sue trasformazioni, in quanto esso consente di interpretare anche quegli aspetti semi-naturali che si originano ad opera delle attività umane, come conseguenza della frammentazione degli ecosistemi. Lo studio delle serie di vegetazione analizza infatti la disposizione spaziale non solo degli elementi naturali ma anche di quelli antropici nonché i fattori che ne regolano il funzionamento. Infiniti paesaggi
COS’È IL PAESAGGIO VEGETALE? Stessa Le serie di vegetazione unità ambientale Una serie è l’insieme delle associazioni vegetali (presenti, passate o future) legate da rapporti dinamici (rapporti seriali) presenti in uno spazio omogeneo avente le stesse potenzialità vegetazionali (unità bosco ambientale) e che rappresentano stadi successionali tendenti ad un medesimo tipo di vegetazione potenziale (testa di serie). Stessa unità mantello ambientale In altre parole, la serie è l’insieme delle cespuglieto associazioni che crescono su una unità di territorio omogenea dal punto di vista dell’ambiente fisico (tessera/ unità ambientale), e prateria che pertanto ospita potenzialmente (in assenza di disturbo) un’unica associazione finale. Infiniti paesaggi
MANTELLO Infiniti paesaggi 15
COS’È IL PAESAGGIO VEGETALE? Infiniti paesaggi
LE SUCCESSIONI E LE SERIE DI VEGETAZIONE Differenza fra i concetti di successione e di serie: Concetto di successione evoluzione temporale di una comunità che via via si trasforma all’interno di una determinata area. Concetto di serie di vegetazione distribuzione spaziale di varie comunità legate da rapporti dinamici all’interno di una stessa unità ambientale Infiniti paesaggi
COS’È IL PAESAGGIO VEGETALE? I principali fattori che influenzano la vegetazione e quindi il paesaggio sono: il clima, la litologia (cioè il tipo di roccia), la geomorfologia, il disturbo dovuto ad eventi naturali, il disturbo e le modifiche operate dall’uomo. Questa sequenza non è casuale: esiste una precisa gerarchia, nel senso che ciascun fattore fissa i limiti all’interno dei quali i successivi agiscono. Si noti che in questa relazione gerarchica l’influenza dell’uomo figura per ultima: infatti, sebbene l’azione umana influenzi la maggior parte delle caratteristiche più evidenti dei paesaggi europei, essa ha potuto, tuttavia, agire solo all’interno dei limiti fissati dalle caratteristiche dell’ambiente fisico e biologico (per fare due esempi molto semplificati, non si possono impiantare oliveti in aree a clima montano, né coltivare castagni su suoli calcarei). Infiniti paesaggi
EFFETTI DELL’ANTROPIZZAZIONE frammentazione delle serie, limiti netti, prevalenza di stadi distanti dalla “testa di serie” Infiniti paesaggi 12
Più serie di vegetazione Paesaggio vegetale SERIE e GEOSERIE Considerando i rapporti dinamici tra le associazioni si possono distinguere serie e geoserie. Nel caso della serie (sigmeto) i diversi stadi fanno riferimento a un solo tipo di vegetazione naturale potenziale, mentre nel caso di una geoserie si ha una porzione di territorio ove, oltre alla eterogeneità indotta dall’uomo, si ha un’eterogeneità potenziale da collegare alla variabilità climatica e litomorfologica. Nord Sud Stessa GEOSERIE unità ambientale fiume Infiniti paesaggi
SERIE DI VEGETAZIONE 1- Serie climatofila 2 - Serie edafoxerofila 3 – Serie edafoigrofila Due associazioni o comunità vegetali confinanti che appartengono alla stessa serie si dicono in contatto seriale: crescono sullo stesso ambiente fisico, e costituiscono pertanto stadi diversi di una stessa successione. Due associazioni o comunità vegetali confinanti che appartengono a serie diverse si dicono in contatto topografico o catenale: sono separate da una discontinuità dell’ambiente fisico. Infiniti paesaggi
CONTATTO SERIALE Contatti seriali Contatti tra due formazioni vegetali che appartengono alla stessa serie Infiniti paesaggi
CONTATTO CATENALE Contatti catenali Contatti topografici tra due formazioni vegetali che appartengono a serie diverse Infiniti paesaggi
CONTATTO CATENALE Infiniti paesaggi
Riserva Naturale MACCHIA DI GATTACECA E MACCHIA DEL BARCO CARTA D'IDENTITÀ • Superficie a terra (ha): 996,00 • Regioni: Lazio • Province: Roma • Comuni: Mentana, Monterotondo, Sant'Angelo Romano • Provv.ti istitutivi: LR 29 6/10/1997 • Elenco Ufficiale AP: EUAP1040 • Ente Gestore: Provincia di Roma - Servizio Aree protette e parchi regionali Infiniti paesaggi
Il territorio della riserva naturale della Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco è situato tra la valle del fiume Tevere e i Monti Cornicolani con caratteristiche principali legate ai boschi, ai fenomeni carsici e al paesaggio. Un dolce susseguirsi di colline, ricoperte da oliveti (da cui si ricava il pregiato olio della Sabina) boschi e con vaste aree destinate a Infiniti paesaggi pascolo e a uso agricolo
La riserva si estende principalmente su colline di origine calcarea (Mesozoico) con un'altezza massima di 241 m (in loc. Bosco Cerqueta). L'area è tutelata sia per il valore botanico dei suoi frammenti forestali che per l'intenso carsismo che si manifesta con grotte, inghiottitoi, "sventatori“ e doline. La più spettacolare di queste è sicuramente il "POZZO DEL MERRO" Infiniti paesaggi
POZZO DEL MERRO Imponente voragine, dolina di crollo tra le più profonde del mondo con pareti subverticali fittamente ricoperte di vegetazione e un piccolo lago di notevole profondità (oltre 310 m) sul fondo della depressione a circa 80m dal piano campagna. Infiniti paesaggi
POZZO DEL MERRO Infiniti paesaggi
Infiniti paesaggi Salvinia molesta D. Mitch.
Infiniti paesaggi Salvinia molesta D. Mitch.
Il paesaggio vegetale della riserva è frammentato sia in relazione alle condizioni naturali che all'azione dell'uomo. Circa la metà del territorio è coltivata, per lo Infiniti paesaggi più a olivi e foraggiere.
La formazione forestale più estesa nei vari frammenti boschivi è un querceto misto, in gran parte ceduo, dominato dal cerro (Quercus cerris), localmente accompagnato dal farnetto (Quercus frainetto) che diventa dominante nella Macchia del Barco Infiniti paesaggi
Negli strati inferiori la copertura prevalente è assunta dal carpino orientale (Carpinus orientalis) accompagnato da acero oppio (Acer campestre), orniello (Fraxinus ornus), ciavardello (Sorbus torminalis), storace (Styrax officinalis), biancospino (Crataegus oxyacantha), corniolo (Cornus mas), ligustro (Ligustrum vulgare), prugnolo (Prunus spinosa), melo selvatico (Malus sylvestris), sorbo comune (Sorbus domestica) e nespolo (Mespilus germanica). Infiniti paesaggi
Styrax officinalis L. (Storace, Mella bianca) Fam. STYRACACEAE Arbusto con foglie alterne, intere, ovate, glabre e lucide di sopra, tomentose di sotto. Lo storace fiorisce in aprile-maggio. I fiori sono bianchi, profumati e dolci, portati a 3-6 in infiorescenze terminali a racemo. Hanno calice campanulato e corolla candida da cui fuoriescono gli stami con le antere gialle, formanti una sorta di tubo. I frutti di forma tondeggiante sono ricoperti da peluria e contengono numerose sclereidi a forma di stella che possono provocare disturbi intestinali. Lo Styrax officinalis, insieme ad altre specie arboree di origine orientale come l'albero di Giuda (Cercis siliquastrum) e la carpinella (Carpinus orientalis), costituisce uno delle specie di maggiore interesse naturalistico della Riserva. In Italia colonizza macchie e leccete tra 0 e 600 m s.l.m. Infiniti paesaggi
Styrax officinalis L. (Storace, Mella bianca) Fam. STYRACACEAE Il nome Styrax, chiamato "storax" da Plinio, deriva dal suo nome arabo "assthirak". L'epiteto specifico si riferisce alle proprietà officinali della pianta, proprietà pressoché sconosciute in Italia. Dalla corteccia della pianta, per incisione, si ricava una resina detta anch'essa storace, con proprietà antisettiche e cicatrizzanti; Dioscoride ne consigliava l'uso interno per curare le affezioni respiratorie. La stessa resina profumata può essere bruciata come incenso. Infiniti paesaggi
In prossimità degli impluvi e dei fossi il cerro è accompagnato da farnia (Quercus robur), acero d’Ungheria (Acer obtusatum), nocciolo (Corylus avellana), samburco (Sambucus nigra) e carpino nero (Ostrya carpinifolia), mentre solo in rari tratti sono Infiniti paesaggi presenti i salici (Salix alba).
Nelle aree sottoposte a maggior drenaggio (aree sommitali o soprastanti le cavità carsiche, versanti acclivi) oppure in quelle più drasticamente disboscate, con maggiore insolazione, la vegetazione si modifica in senso termofilo e aumentano le specie mediterranee. Il cerro diminuisce la sua copertura ed è sostituito da roverella (Quercus pubescens), albero di Giuda (Cercis siliquastrum), orniello (Fraxinus ornus), terebinto (Pistacia terebinthus), leccio (Quercus ilex), fillirea (Phyllirea latifolia), viburno (Viburnum tinus). Infiniti paesaggi
Lo strato erbaceo è largamente invaso dal pungitopo (Ruscus aculeatus), mentre i protagonisti delle fioriture primaverili sono gli anemoni (Anemone apennina) e i ciclamini (Cyclamen repandum). Infiniti paesaggi
Ruscus aculeatus L. (Ruscolo pungitopo) Fam. LILIACEAE Cespuglio di 3-6 dm, geofita rizomatosa con rizoma strisciante da cui partono fusti eretti, verde-scuri, striati, legnosetti e persistenti. I rami sono trasformati in cladodi lanceolati o ovato- acuminati di 8-14 x 20-32 mm, con acuta spina apicale e 6-7 nervi per lato. I fiori dioici sono isolati e inseriti al centro dei cladodi, subsessili all’ascella di una bratteola: hanno tepali bruno-verdastri, più o meno rettangolari di 2,5 mm. Il frutto è una bacca sferica di 1 cm, rosso-viva. Comune in tutto il territorio in boschi caducifogli termofili e leccete, da 0 a 600 m. Fiorisce da febbraio ad aprile e da settembre a novembre. Infiniti paesaggi
Ruscus aculeatus L. (Ruscolo pungitopo) Fam. LILIACEAE Spesso serviva per tenere i topi lontani dalle mense dei contadini; da qui il nome popolare di Pungitopo. Molto conosciuto come pianta augurale durante le feste natalizie, il Pungitopo ha subito vere e proprie razzie che l’hanno reso una specie bisognosa di protezione. Della pianta si usa in fitoterapia solo il rizoma, essendo molto attivo per il sistema nervoso e per il sistema venoso sul quale esercita un effetto tonico molto efficace, ma anche come diuretico, febbrifugo, antinfiammatorio e astringente. È infatti un buon vasocostrittore, con una notevole azione diuretica, già consigliato per queste sue caratteristiche da Dioscoride e dai medici arabi del Medioevo: Dioscoride usava le foglie e le bacche macerate nel vino o il decotto del rizoma. In tempi passati, gli erboristi consigliavano di berne una pozione fatta con le radici e di usare una poltiglia, fatta con bacche e cladodi, Infiniti paesaggi per rinsaldare le ossa rotte.
ORCHIDEE In alcune zone della Riserva, come a Bosco Nardi, si possono ammirare orchidee in quantità veramente eccezionali, tra cui la poco comune Ophrys tyrrhena e i rarissimi ibridi Ophrys apifera x Ophrys holoserica e Ophrys holoserica x Ophrys tenthredinifera. Infiniti paesaggi
SPECIE PROTETTE Ad accrescere l’interesse floristico della zona vi è la presenza di tre specie protette in base all’attuale legislazione regionale: lo storace (Styrax officinalis) presente in Italia soltanto nella regione tiburtino-lucretili- cornicolani, Biarum tenuifolium e Linaria purpurea grazioso endemismo appenninico. Infiniti paesaggi
Riserva Naturale NOMENTUM Superficie: 850 ha circa Provincia: Roma Istituzione: L.R. 29/97. Comuni: Mentana Infiniti paesaggi
La Riserva si sviluppa in un ambiente collinare con quote di poco superiori ai 200 m. Racchiude aree destinate a diversi usi: frammenti di bosco a latifoglie decidue - come Macchia Mancini, Valle Cavallara, Parco Trentani - che si alternano a oliveti, seminativi, colture e zone urbane. Infiniti paesaggi
L'area si trova in una fascia di passaggio tra l'antico paesaggio fluviale della Valle del Tevere e il limite occidentale dell'area dei Monti Cornicolani, caratterizzata da una stretta connessione tra i valori naturalistici e quelli archeologici, in un contesto territoriale fortemente degradato. Infiniti paesaggi fine
Riserva Naturale NOMENTUM Infiniti paesaggi
Riserva Naturale NOMENTUM Di grande valenza naturalistica sono le zone umide e i fossi, lungo i quali si sono depositati sedimenti alluvionali limo-argillosi e si è sviluppata una estesa vegetazione igrofila. In prossimità delle linee di impluvio sono presenti l’olmo campestre (Ulmus minor), l’olmo montano (Ulmus glabra) e il rovo comune (Rubus ulmifolius); in corrispondenza di accumuli d’acqua vegetano il fico (Ficus carica), il sambuco (Sambucus nigra) e l’equiseto massimo (Equisetum telmateja). Molte le specie erbacee favorite dall’accumulo di nitrati, come la bietola (Beta vulgaris) e il giaggiolo puzzolente (Iris foetidissima). Altre specie frequenti sono il luppolo (Humulus lupulus) e Infiniti paesaggi la menta (Menta suaveolens).
Individui isolati o esigui raggruppamenti di salice (Salix alba) e di pioppo nero (Populus nigra) si rinvengono con scarsa frequenza, in genere alla confluenza di due o più linee di impluvio, dove il ristagno d’acqua maggiore (Fosso M. Mancini, V. Cavallara, depuratore F. Trentani). Molto più raramente appaiono individui di pioppo bianco (Populus alba) ed esigui popolamenti di carice maggiore (Carex pendula). La presenza di tali residui testimonia il persistere di processi naturali di ricostituzione della vegetazione igrofila originaria, drasticamente ridotta nel Lazio dalla regimazione delle acque e dalle bonifiche. Fra Colle Cialtroni e il depuratore di Fondo Trentini, si trovano le ultime tracce di continuità con la vegetazione dell’area cornicolana, testimoniata in particolare dalla Infiniti paesaggi presenza della specie protetta dello storace.
I boschi, sottoposti a intenso pascolamento, variano dalla cerreta (bosco a Quercus cerris) d'alto fusto di Parco Trentani, area altamente frequentata anche a scopo turistico e didattico, dove lo strato arbustivo è ridotto a sporadici individui, alla boscaglia più aperta con sottobosco in evoluzione. Infiniti paesaggi
L’albero dominante è il cerro (Quercus cerris), accompagnato da carpino orientale (Carpinus orientalis), orniello (Fraxinus ornus), acero oppio (Acer campestre), a volte carpino nero (Ostrya carpinifolia), corniolo (Cornus mas), evonimo (Euonymus europaeus), edera (Hedera helix), caprifoglio etrusco (Lonicera etrusca) e, fra le erbacee, l’euforbia delle faggete (Euphorbia amygdaloides). Infiniti paesaggi fine
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