Is the boat already full? - Numeri e fatti sull'immigrazione in Italia ed Europa - Francesco Chiocchio Marco Felici - Alberto Mola - Benedetta ...
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Is the boat already full? Numeri e fatti sull’immigrazione in Italia ed Europa Francesco Chiocchio Marco Felici – Alberto Mola – Benedetta Pavesi – Isabella Rossi – Giulia Leila Travaglini – Alessandro Zona
Status di rifugiato Convenzione di Ginevra, 1951; rettificata dalla legge italiana nel 1954 È applicabile a “chiunque, […] nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure a chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato […], non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi. I rifugiati devono godere di diritti fondamentali (libertà personale, di pensiero, di movimento) e di diritti socioeconomici (assistenza sanitaria, diritto al lavoro, diritto allo studio) almeno nella misura accordata agli stranieri legalmente residenti sul territorio del paese d’asilo, e a volte in misura paritaria a quella dei cittadini. UNHCR 1
•Immigrato •Straniero Irregolare clandestino • Colui il quale è entrato in Italia • Lo straniero che ha perduto i senza regolare visto di ingresso. requisiti necessari per la permanenza sul territorio nazionale, di cui erano precedentemente in possesso. •È prevista l’espulsione a meno che si verifichino condizioni particolari. (ad es. occorre prestar loro soccorso, occorre accertare la loro nazionalità, ecc) 2
Migranti economici e migranti politici • Radici nella push/pull theory (Egon F. Kuntz, 1969) differenza tra chi parte per necessità (pushed) e chi per scelta (pulled). • Il migrante economico nel suo paese di origine non rischia necessariamente la vita né vede messi in pericolo i suoi diritti, ma cerca fortuna nel paese di destinazione. • Obbiettivo: tentare di gestire i flussi migratori (discriminante tra chi può restare e chi deve essere espulso). • Distinzione controversa: • giudicata non rispettosa del diritto di asilo, • introduce una distinzione tra migranti “buoni” e “cattivi”. 3
Arrivi annuali fino al 2014 180000 160000 140000 120000 Western African route Western Mediterrenean route 100000 Central Mediterrenenan route Western Balkan route 80000 Eastern Mediterrenenan route Eastern borders route 60000 Circular route from Albania to Greece 40000 20000 0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 5
Le tre rotte principali fino al 2015 1000000 900000 800000 700000 600000 Western Mediterrenean route 500000 Central Mediterrenean route Eastern Mediterrenean route 400000 300000 200000 100000 0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fonte:Frontex 6
Paesi di provenienza principali Central Circular route Western African route Mediterrenen Western Balkan route Eastern borders route from Albania to Greece an route Guinea Eritrea Syria Vietnam Albania Cote d'Ivoire Nigeria Afghanistan Afghanistan Macedonia Gambia Sudan Syria Serbia Western Eastern Mediterrenean Mediterrenean route route Syria Syria Land Guinea Iraq Palestine Afghanistan Algeria Syria Sea Guinea Afghanistan Morocco Iraq Fonte: FRAN Quarterly (Q3), Frontex 7
Alcune delle ragioni per cui partire… Guerra civile e fulcro dell’instabilità geopolitica mediorientale Forte instabilità politica e guerra civile Tentativi espansionistici tribù tuareg e in alcune parti del altri nomadi da Algeria e Libia paese Guerra civile, nuova roccaforte del IS Regime totalitario e povertà Secolari conflitti Principale area tribali e religiosi, di attività di estrema povertà Boko Haram 8
• Tensioni militari e terrorismo • Guerra in Siria • Conflitti religiosi e tribali • Is, Boko Aram e Talebani • Guerra nel Darfur e altre zone di conflitto • Governi autoritari • Eritrea • Povertà e Sovrappopolazione • Paesi del Golfo di Guinea • Ricongiungimenti familiari • Impossibilità di sfruttare i canali legali • Tasso di respingimento visti >50% 9
Dublino III • Revisione del regolamento di Dublino del 2003 per rimediare alle critiche: • Chiarificazione dei criteri per determinare la responsabilità degli Stati Membri e la loro gerarchia • Creare un meccanismo per evidenziare i potenziali problemi con i sistemi d’Asilo negli stati membri. • L’obiettivo non è quello di eguagliare e condividere la responsabilità dei richiedenti d’asilo ma: • Assegnare rapidamente la responsabilità della richiesta d’asilo agli Stati Membri • Poter aiutare e proteggere più velocemente le persone più bisognose ed esposte ad un pericolo maggiore • Dissuadere i richiedenti d’asilo dal fare «asylum shopping» per le procedure più favorevoli. 10
I dati 11
Altri Problemi • Transfer rate basso e molti transfer sono superflui • Un aumento del rischio per i richiedenti d’asilo causato da: • Aumento del tempo necessario per processare le richieste d’asilo • Ritorno negli Stati Membri (legalmente responsabili) che però non hanno le capacità di processare efficientemente le loro richieste d’asilo • Separazione dalla famiglia • Costi Fonte: http://www.migrationpolicy.org/research/not-adding-fading-promise-europes-dublin-system 12
Resettlement • Entrare in Europa legalmente è difficile • Lotta contro il traffico umano senza eliminare la causa • 20.000 posti per 28 stati • Target molto modesto che comunque è stato difficile da raggiungere Fonte: Consiglio Europeo, DG per la Giustizia e gli Affari Interni
Relocation • Afflusso di massa verso la Grecia e l’Italia • Commissione Europea ha presentato una proposta di Council Decision per la riallocazione di 40.000 rifugiati dall’Italia e la Grecia verso altri paesi Europei. (27 Maggio 2015) • La riallocazione sarebbe stata obbligatoria eccetto per il Regno Unito, L’Irlanda e la Danimarca (opt-out option in Asylum Policy, Irlanda ha opt-in) Fonte: Consiglio Europeo, DG per la Giustizia e gli Affari Interni
Relocation – Part 2 • La Commissione Europea ha presentato una proposta di Council Decision per la riallocazione di 120.000 (54.000 al 26 Settembre 2016) rifugiati dall’Italia e la Grecia verso altri paesi Europei. (22 Settembre 2015) 14000 Relocation from Italy and Greece 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 Italy Greece Fonte: Consiglio Europeo, DG per la Giustizia e gli Affari Interni 15
Relocation – part 3 • Deroga al Regolamento di Dublino (Art 13(1), che alloca la responsabilità di esaminare la richiesta d’asilo allo Stato Membro dove il richiedente è entrato illegalmente) • Visto che il Regolamento di Dublino va usato in modo gerarchico, le persone che possono essere incluse nella Council Decision non devono soddisfare i criteri prima dell’Art 13(1) (presenza di familiari in altri stati EU, o emissione di una visa) • Una visione per una legge che innesca automaticamente una riallocazione obbligatoria per ridistribuire i rifugiati in caso di afflusso estremo in alcuni stati membri • Il problema del secondary movement: Schengen 16
L’accoglienza in Italia – I centri Centri di prima accoglienza (Cpsa) Ospitano gli stranieri al momento del loro arrivo in Italia. In questi centri i migranti ricevono le prime cure mediche necessarie, vengono fotosegnalati, possono richiedere la protezione internazionale. Centri di accoglienza (Cda) Garantiscono prima accoglienza allo straniero rintracciato sul territorio nazionale per il tempo necessario alla sua identificazione e all'accertamento sulla regolarità della sua permanenza in Italia. Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) Accolgono gli stranieri irregolari che richiedono protezione internazionale per l'identificazione e l'avvio delle procedure relative alla protezione internazionale. Costo pro-capite Ospiti N° centri giornaliero 50 € circa 10.008 14 7 Centri di identificazione ed espulsione (Cie) Vi si trovano gli stranieri giunti in modo irregolare in Italia che non fanno richiesta di protezione internazionale o non ne hanno i requisiti. Fonte grafico: Ministero dell’Interno, www.interno.gov.it/sites/default/files/dati_statistici_marzo_2015.pdf 17
Sprar e Cas Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar ) È un sistema basato sull’approccio della “accoglienza integrata”, dal costo più moderato, circa 30 euro al giorno a persona, e con gestione decentrata alle associazioni e ai 120 comuni che aderiscono. Fino al 2011 ha riguardato solo la seconda accoglienza dei richiedenti asilo, e numeri relativamente bassi, ma da allora riguarda anche la prima accoglienza. Finanziamento Ospiti N° centri totale annuo 31/5/15 180.000.000 € 21.056 400 Centri di accoglienza straordinaria (CAS) Si tratta di strutture eterogenee, create per sopperire Ospiti Ospiti N° centri al sovraffollamento dei CARA e dislocate su tutto il 1/10/15 31/6/15 territorio nazionale, affidate in gestione ai soggetti più diversi: Comuni, realtà del terzo settore, imprenditori privati. Il loro numero è aumentato 70.918 50.711 3.090 notevolmente nell’ultimo anno. Fonte grafico: Ministero dell’Interno, www.interno.gov.it/sites/default/files/t31ede-rapp_prot_int_2015_-_rapporto.pdf 18
Gestione dell’immigrazione di tipo emergenziale Problemi nei centri La gestione dei centri è affidata dal ministero dell’interno a cooperative, associazioni, enti privati tramite bandi di gara aperti di volta in volta in base alle necessità, non vi è mai stata una riorganizzazione organica dei centri. A volte usando le procedure di emergenza si è assegnata la gestione senza gara, in altri casi i bandi sono stati vinti da cooperative create ad hoc che non riescono, non hanno gli strumenti per la gestione effettiva. Non sono infrequenti casi di corruzione e clientelismo, non vi è trasparenza per quanto riguarda i bilanci, i fornitori, criteri gestione del personale e soprattutto sul numero di stranieri nel centro. Non vi è un effettivo controllo ex post sulle attività di gestione Nei centri sono numerosi i disservizi, pasti scadenti, strutture fatiscenti o inesistenti e sovraffollate, questo, sommato ai lunghi tempi di detenzione causa spesso episodi di violenza, suicidi, autolesionismo all’interno dei centri 19
Richieste d’asilo in Italia 2010-2015 2011 2013 2015 0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 2015 2014 2013 2012 2011 2010 Positive 27.720 21.861 14.392 22.031 10.288 7.558 Diniego 38.280 13.327 6.765 5.259 11.131 4.698 Esaminate 66.000 36.330 23.634 29.969 25.626 14.042 Domande presentate 79.900 64.886 26.620 17.352 37.350 12.121 Richieste Positive 2010 2011 Altro esito 2012 Protezione Umanitaria 2013 Protezione Sussidiaria 2014 Status Rifugiato 2015 0 5.000 10.000 15.000 20.000 Fonte: Eurostat 20
Richieste d’Asilo per Paese d’origine 2014 Eritrea Nigeria 1% Siria Tunisia 16% Guinea- Egitto 1% Mali Bissau Iraq 1% 01.2015-06.2015 38% 1% 1% 1% Gambia Somalia Altri 15% 10% Gambia Pakistan 1% 14% 13% Guinea Senegal 7% 2% Ghana 11% Altri paesi 2% Nigeria Costa d'Avorio 15% 4% Bangladesh Richieste d’Asilo per genere 5% Senegal 2015 Afghanistan 11% 6% Mali Females 19.300 Males 8% Ucraina Pakistan 12% 9% 8% Fonte: Eurostat 148.025 88% 21
Migranti non richiedenti asilo Migranti economici: -Decreto flussi 2016 – le quote: • 1000 “skilled” + 2400 lavoratori autonomi con particolari requisiti (+200) • 14250 quote per conversione di permessi già posseduti • 13000 lavori stagionali • Tanti migranti potenzialmente richiedenti asilo vengono classificati come migranti economici Il resto degli sbarcati? Fonte: The Migrant Files 22
Effetti sociali ed economici dell’immigrazione in Italia Effetti sociali Tendenze: - L’aumento dell’immigrazione appare collegato solamente all’aumento dei furti (in ambito criminale), e la legalizzazione dell’immigrato diminuisce il tasso di criminalità collegato allo stesso (Pinotti, 2015). - Il sentimento pubblico verso i migranti è relativamente positivo (dati 2002), ma gli intervistati italiani tendono a non distinguere fra gruppi etnici quando parlano di immigrati (Bianchi, Buonanno e Pinotti, 2012) Per approfondire: https://www.dropbox.com/home/EconDem/Idee/Immigrazione?preview=Effetti- economici-e-sociali-dellimmigrazione.pdf 23
Effetti sociali ed economici dell’immigrazione in Italia Effetti economici Tendenze: • I lavoratori stranieri hanno un ritorno minore da capitale umano (Dell’Aringa, Lucifora e Pagani, 2015). • I lavoratori stranieri tendono ad avere un effetto complementare sul salario dei nostrani (Gavosto, Venturini e Villosio, 2003; Etzo, Massidda, Piras, 2015). • L’influsso migratorio tende a sostituire quello interno fra Nord e Sud in ambito lavorativo (Mocetti e Porello, 2010; Brücker, Fachin e Venturini, 2011). 24
Impatto economico immigrazione sulla povertà in Italia AROPE 50,5 AROPE 40,4 30,3 Le principali opinioni riguardo 20,2 questo tema sono il fatto che gli 10,1 immigrati siano già generalmente 0,0 più poveri. 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Maschi stranieri Donne straniere Maschi Donne Figura 1 Rielaborazione personale dati Eurostat, 2016 Livello di educazione ottenuto (%) 2014 Livello educazione 60,0 50,0 Gli immigrati sembrano 40,0 30,0 effettivamente possedere livelli di 20,0 istruzione inferiori rispetto ai 10,0 nativi italiani. 0,0 Basso Intermedio Alto Straniero Italiano Donna straniera Uomo straniero Figura 3 Rielaborazione personale dati ISTAT, 2016
Impatto economico immigrazione sulla povertà in Italia Immigrazione è un costo sociale? • L’importo medio di imposte e contributi pagati dagli immigrati è inferiore rispetto a quella dei nativi. Questo è più che compensato compensato dai minori benefici ricevuti (Ismu, 2009). • Un grande quota di servizi di assistenza sono forniti da cittadini stranieri nelle residenze private di bisognosi (Del Boca e Venturini, 2014; OCSE, 2015). 26
Sospensione del Trattato di Schengen (5) Migration and the Art. 26 Schengen acquis crossing of external (4) The reintroduction of internal border control borders by a large might exceptionally be necessary in the case of a number of third- serious threat to public policy or to internal security country nationals at the level of the area without internal border should not, per se, be control or at national level, in particular following considered to be a terrorist incidents or threats, or because of threats threat to public policy posed by organised crime. or internal security. (7) The temporary reintroduction of border control […] could also be justified in the case of exceptional circumstances and as a measure of last resort where the overall functioning of the area without internal border control is put at risk as a result of persistent serious deficiencies relating to external border control identified in the context of a rigorous evaluation process N.B. La sospensione può essere rinnovata ogni 30 giorni per un massimo di 6 mesi 27
Lampedusa, 19.04.2015 Turchia, 3.09.2015 Ungheria/Serbia, giugno Colonia, 1.1.2016 2015 “Saving Schengen is a race against time.” – Donald Tusk, President of the European Council, 12.11.2015 23.09.2015 Maggio 2015 EU Council mobilizes extra EUR 11-12.11.2015 EUNAVFOR med I 1B and strengthens external EU-Africa borders Summit 23.04.2015 EU Council Emergency 26.06.2015 8.10.2015 –15.10.2015 17.12.2015 meeting on migratory EU Council on 60,000 migrants’ Extraordinary meeting w/Western Balkans EU Council crisis relocation/resettlement and Turkey EUNAVFOR med II + FRONTEX expansion 28
“Saving” Schengen Risultati: - Immigrazione legale per lavoratori high-skilled: BlueCard approvata dal Parlamento Europeo - Concordato EU-Turchia del 29.11.15 1 “Providing assistance 2 “Stemming the - 3 su 11 nuovi hotspots funzionanti to those in need” migration flows” - Operazionalizzazione di Frontex con unità di - situazione umanitaria - Cooperazione con Paesi Terzi “supporto al reintegro” - protezione civile, etc. - prevenzione/impedimento - Lotta a traffico/tratta umani - Comunicazione “mirata”, etc. Limiti: 4 Aree chiave di - A rilento l’implementazione delle decisioni di intervento UE riallocazione (184/160,000 migranti) e riinsediamento (600/22,000) - Hotspots procedure incluse: - No politica comune EU per l’asilo (nessuna lista - entry points - screening comune di Paesi di proveninza sicura, nessuna - registrazione - Controlli di sicurezza coordinazione nella chiusura temporanea delle - sicurezza, - Ricezione - asilo frontiere cooperazione alla - Riallocazione frontiera, etc. - Irregolarità in identificazione, registrazione, - reintegro, etc. 3 “Strengthening the 4“ rilevamento impronte Managing the flows - Controlli di sicurezza non unificati capacity at entry” w/in internal borders” - Mancanza di personale/tecnologia per processare le richieste d’asilo 29
“ Chi dice 'Chiudiamo Schengen' lo dice perché ha paura, noi dobbiamo essere capaci di avere una politica di immigrazione vera, non zigzagante, si salvano le vite e si lavora con la cooperazione internazionale”. Matteo Renzi ”La nostra iniziativa nazionale è soprattutto una sveglia a Bruxelles. Credo che sul lungo termine sia una soluzione europea. Ma fino a che non sarà raggiunta,dobbiamo proteggerci. Adesso crescerà la pressione per trovare una soluzione comune”. Sebastian Kurz, Ministro degli Esteri austriaco ”The precondition is taking responsibility – taking responsibility in solidarity - and moving from the blame game to the real cooperation -implementing the measures that are on the table.” Federica Mogherini, Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’UE 30
“Dobbiamo controllare le frontiere esterne? Fatelo. Altrimenti ogni stato è legittimato a controllare le sue di frontiere, lo fanno tutti tranne l’Italia, siamo la barzelletta del Parlamento Europeo”. Matteo Salvini, Lega Nord “L'Italia si trova tra l'incudine e il martello per l'emergenza immigrati. L'incudine è il regolamento di Dublino […], il martello è Schengen che ormai è diventato una porta scorrevole. Si apre e si chiude a seconda della volontà della singola Nazione. Ognuno fa quello che gli pare. […] L’Italia deve sospendere Schengen. L’Europa ci sta lasciando nella merda.” Beppe Grillo, M5S "A tutti quelli che credono che per l'Italia la soluzione sia chiudere Schengen al di là dei principi generali, dico: ma si rendono conto o no che non possiamo mettere il filo spinato nel mar Mediterraneo e nemmeno nell'Adriatico e il danno economico sarebbe enorme?". Angelino Alfano, Ministro dell’Interno, NCD 31
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