Valle stura Guida a una valle di confine: un affascinante mondo tra due mondi - +eventi edizioni
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Coordinamento editoriale e impaginazione Più Eventi Edizioni - Bbox s.a.s. A cura di Laura Conforti e Rosella Pellerino Hanno collaborato Mauro Bernardi, Walter Cesana, Giacomo Doglio, Fabrizio Garis, Laura Marino, Stefano Martini, Stefano Melchio, Marina Pellerino, Marco Revelli, Katia Tomatis Si ringraziano i sindaci dei vari comuni per l’attenta opera di revisione. Un ringraziamento speciale a Valerio Dutto di cuneotrekking.com e a Fabrizio Barbero di trekkingnordovest.com per la concessione di immagini e di materiale sulle escursioni. Foto: Valerio Giraudo Crediti fotografici Archivio Espaci Occitan, Archivio CAI Cuneo, Archivio Comunità montana valle Stura, Archivio parco fluviale Gesso e Stura, Fondazione Nuto Revelli, cuneotrekking.com, kerafting.it, trekkingnordovest.com, oscarbernelli.it, Gessica Chiardola, Luca Gino, Istituto Storico Resistenza, Laura Marino, Stefano Melchio, Fabio Pellegrino, Rosella Pellerino, Guido Poetto, Sonia Ponzo, Andrea Repetto, Marco Revelli, Katia Tomatis, Thomas Tucci, Paolo Viglione, Nanni Villani. La foto di pag. 32 è tratta dal volume Lungo il film della memoria. Fotografie tra testimonianza e rappresentazione in tre valli cuneesi: Stura, Grana, Maira (2016). Stampa Tipolito Europa - Cuneo © 2019 Bbox s.a.s Direzione e redazione Corso Solaro 6 12100 Cuneo tel. 0171.696240 info@bbox.cn www.bbox.cn Tutti i diritti riservati, riproduzione vietata Le notizie e i dati riportati in questo libro possono essere soggetti a variazioni nel tempo e pertanto la Più Eventi Edizioni non si assume alcuna responsabilità su variazioni, omissioni ed errori al riguardo.
SOMMARIO | indice Introduzione Il perché della guida 7 La cartina 10 Come si legge la guida 8 Territorio Storia 12 Arte e architettura 56 Lingua 28 Gastronomia 66 Tradizioni 36 Geologia e natura 74 Paesi e borgate Borgo San Dalmazzo El bourg | L’antica abbazia di Pedona 90 Vignolo Vigneul | Antica terra di vino e di olio 114 Rittana Ritana | Il cuore della Resistenza 132 Roccasparvera La Ròca | Il borgo delle quattro fortezze 146 Gaiola Gaiola | La più piccola della valle 162 Valloriate Valàouria | Un piccolo borgo di grande vivacità 174 Itinerario tematico: La valle Stura in bici 190 Moiola Mouiola | Il paese dell’Assunta 192 Demonte Edmount | Il capoluogo della valle 206 Itinerario tematico: Il circuito dell’arte contemporanea 230 Aisone Izou/Aizoun | Acquedotti e muraglie 232 Vinadio Vinai | Il secondo comune del Piemonte 246 Sambuco Lou Sambuc | Il paese protetto da Bersaio 272 Itinerario tematico: Routos, dràios e viol 288 Pietraporzio Peiropuorc | Ai piedi delle barricate 290 Argentera L’Argentiero | La testa di valle 310 Itinerario tematico: La valle Stura in inverno 328 Informazioni pratiche 330 4
INTRODUZIONE | Il perché della guida Una valle di transito, un mondo tra due mondi Imboccando la valle Stura, partendo da Borgo San Dalmazzo, città di antiche orgini, si entra in un mondo tra due mondi. La valle Stura è, infatti, da sempre ponte e anello di congiunzione tra la pianura cuneese e la Francia. Per le strade, le antiche mulattiere e i sentieri più impervi, nel corso dei secoli, transitarono pellegrini, eserciti, mercanti, pastori e artisti e questa intensa e variegata frequentazione attribuì alla valle un carattere aperto e predisposto al movimento. I comuni della bassa valle, che hanno risentito in misura minore del fenomeno dell’abbandono dopo le due guerre mondiali, si caratterizzano come centri vivaci e sempre in fermento: qui ci sono importanti musei ed eventi di richiamo, come la plurisecolare Fiera Fredda di Borgo San Dalmazzo. Nei centri di media e alta valle, dove, peraltro, certo non mancano le opportunità culturali, ha preso ormai piede un turismo votato alle pratiche outdoor. Questo perché la valle vanta uno straordinario ventaglio di possibilità di ogni tipo: dai meravigliosi percorsi segnalati per l’escursionismo, agli arditi tracciati per le mountain bike, dalle strade ciclabili che l’hanno resa famosa a livello internazionale agli itinerari per il turismo equestre ma anche le piste da sci nordico e alpino su cui si sono allenati campioni del calibro della pluricampionessa olimpica Stefania Belmondo e le adrenaliniche discese in canoa e rafting sul fiume. Terra di uomini umili ma grandiosi, di tesori d’arte nascosti ma ricchi di fascino, di borgate silenziose i cui muri trasudano di racconti e leggende, terra di fatiche, riscatti e della continua ricerca di mezzi e occasioni per esprimere la propria distintiva e straordinaria identità, la valle Stura non poteva non dotarsi di una guida che la presentasse in maniera esauriente e completa. L’Unione Montana ha con entusiasmo e convinzione dato il suo supporto alla realizzazione della pubblicazione, ben consapevole che la valorizzazione e la tutela del territorio passano in primo luogo per la conoscenza della sua storia e della ricchezza del suo patrimonio artistico-culturale. Il desiderio è che questo diventi strumento per tutti coloro che, da vicino e da lontano, giungano a scoprire il fascino e la bellezza incontaminata di questa terra. 7
INTRODUZIONE | come si legge la guida Roccasparvera | La Ròca Il borgo delle quattro fortezze BORGATE E FRAZIONI I comuni della valle sono presentati con Castelletto, Piano Quinto, Tetto Balotte, Tetto Beraudi, Tetto Colombero un testo introduttivo di natura storico- A SINISTRA Rafting sul fiume Stura. SOTTO Veduta del paese. economica. La guida è organizzata in tre sezioni. ALTITUDINE ESTENSIONE kmq 11,24 Di Roccasparvera si hanno notizie certe sin dal 1028 nell’atto di m 599/1.140 s.l.m. fondazione del monastero di San Pietro di Savigliano in cui è citata come Castrum Rochae Sparvariae Comitatus Auriatensis. Era luogo fortificato che, come ricorda il toponimo, richiamava un nido di R Rittana e Valloriate; nel 1259 passa sotto Carlo I d’Angiò e viene aggregato al distretto di Cuneo e si erige a Comune con Sindaci e Consiglio propri. Nel 1275 con la cacciata degli Angioini dal Piemonte torna sotto i Saluzzo, per ripassare agli Angiò quando nel Segue una parte descrittiva in cui sono sparvieri, arroccato a picco sulla Stura, laddove il suo corso forma 1319 la regina Giovanna d’Angiò infeuda Roccasparvera ai LATITUDINE La prima affronta argomenti di carattere generale e consente di conoscere alcune spettacolari anse. La si raggiunge dalla frazione Beguda di Bolleris, signori di Centallo e di Reillane. Nel 1347 la bassa 44° 20’ 35,16” Borgo, attraverso una strada che conduce prima alla zona abitata valle diviene possesso dei Visconti di Milano, ma nel 1355 Nord sulla destra orografica del fiume, detta la Soprana; i più antichi ritornano gli Angiò e nel 1356 Franceschino Bolleris, conte LONGITUDINE insediamenti sono però quelli oltre il fiume, Sottana e Piazza, cui si di Salmour, diviene signore di Roccasparvera. I Bolleris, 7° 26’ 33,36” Est accede attraverso un ponte costruito nel 1954 sui resti di uno protetti dalla corte francese, osteggeranno i Savoia per oltre proposti testi di approfondimento sui N. ABITANTI 742 precedente, noto come ponte vecchio, edificato nell’Ottocento in legno e pietra. Roccasparvera fu al centro di acerrime lotte per un secolo: il loro dominio termina verso il 1559 quando il meglio gli aspetti storici, artistici, architettonici, naturalistici e gastronomici della castello, difeso da mille soldati francesi, viene distrutto dai SANTO PATRONO almeno due secoli tra Marchese Cuneesi, sabaudi. Il paese passa quindi sotto i Savoia e non è Sant’Antonio di Saluzzo, Marchesi di più coinvolto in eventi militari sino agli attacchi dei gallo- Abate Monferrato, Angioini, Savoia e ispani nel 1744, e alla fine del XVIII secolo, quando alcuni luoghi da visitare: edifici, chiese, musei, Visconti. Nel 1163 passa infatti giovani giacobini alimentano le idee del Risorgimento sotto il dominio del Marchese italiano. Il paese è parte attiva nei due conflitti mondiali, cui In bici sulla strada tra Manfredo I di Saluzzo che lo partecipano e periscono decine di giovani. Vignolo e la Rocca. valle. Tali approfondimenti tematici sono stati redatti in collaborazione con infeuda prima al suo vassallo L’attività della castanicoltura a Roccasparvera costituisce Ardizzone e poi a Giordano la principale risorsa economica, insieme alla coltivazione borgate ecc. Viene inoltre proposto uno Catalano di Barge. In questi di frutti di bosco, ortaggi e mele, e all’allevamento ovino anni dipendono da e bovino. Alcuni abitanti in passato producevano carbone Roccasparvera Gaiola, Moiola, di legna e nel medioevo vi erano fornaci in cui si cuocevano pietre calcaree per la produzione di calce. esperti (accompagnatori naturalistici, storici, storici dell’arte, linguisti); pertanto Roccasparvera | 146 147 | Roccasparvera specchietto riassuntivo degli eventi costituiscono un indispensabile bagaglio di conoscenze per immergersi nelle annuali ricorrenti sul territorio comunale. molteplici sfaccettature di una valle che, trovandosi ad essere da sempre un La cartina, che riporta le principali borgate mondo tra due mondi, è ricchissima tradizioni, culture e di un ampio e diffuso e località, permette anche di localizzare alcuni elementi di cui si parla nel testo. patrimonio storico-artistico nonché antropologico. ITINERARI TEMATICI | Ciascun itinerario è identificato da un Piantacotta - Case sparse Chiapue - La seconda sezione descrive nel dettaglio i tredici comuni della valle e ne colore. tutte le descrizioni dettagliate e le Chiapue sottano ■ La valle Stura in bici tracce GPS si possono scaricare da: Blu Tour della Rocca www.tajare.it - Difficoltà: media Ecco qualche notizia sui sette itinerari: - Lunghezza: 18.1 km Viola Sentiero dei Castelli - Dislivello: 650m - Difficoltà: facile - Percorso ad anello: Gaiola - Castelletto di - Lunghezza: 12.7 km Roccasparvera - Tetti Sirol- Prà Gaudino - propone una panoramica storica, i luoghi da visitare ma anche alcune curiosità e - Dislivello: 310m Tetti della notte - Roccasparvera - Piano - Percorso ad anello: Gaiola - Castelletto di Quinto - Stiera collega la pianura cuneese con la frazione Roccasparvera - Braida - Gaietto - Moiola- In calce ai comuni di Valloriate, Demonte, Pratolungo nei pressi di VInadio. Da qui la Stiera - Gaiola strada prosegue ancora, con un bel fondo Azzurro Giro dell’Incoronata sterrato, fino a Pietraporzio. Nei valloni - Difficoltà: facile/medio laterali si straccano tortuose e affascinanti - Lunghezza: 20,4 Km le leggende più note. In calce alle pagine di ciascun comune sono incluse due strade che salgono verso colli e crinali - Dislivello: 680m affacciati su panorami mozzafiato. Proprio - Percorso ad anello: Gaiola - Valloriate - Sambuco e Argentera si trovano gli per questa suo straordinario patrimonio di Chiapue - Cappella del Sapè - Colle strade, la valle Stura è sempre stata teatro Valloriate - Colle del Bal - Colle dei Colli - di mitiche tappe del Giro d’Italia, del Tour Tetti Masuè - Cappella dell’Incoronata - de France e della Gran fondo Fausto Moiola Coppi, che spesso si spingono fin sui colli Verde Sentiero delle pendici del Tajarè descrizioni di escursioni a piedi alla portata di tutti e alcuni approfondimenti Fauneira ed Esischie rispettivamente a - Difficoltà: media itinerari tematici dedicati rispettivamente quota 2.370m e 2.481m di altitudine. . - Lunghezza: 22 km Molti sportivi più allenati si avventurano sui - Dislivello: 770m tornanti che salgono verso i colli e il - Percorso ad anello: Gaiola - Valloriate - percorso che da Vinadio risale verso i colli Chiapue - Caricatore - Malga della Presa - della Maddalena, della Lombarda e, in Chiotti - Castagno secolare ‘dla Moutta - Francia, della Bonnette è ormai davvero un Cappella San Bernardo - Braida - Gaiola tematici che riguardano aspetti particolarmente rilevanti per il turista; al fondo alla bicicletta, all’arte contemporanea, alle classica prova di fiato e gambe per i ciclisti Giallo Anello di Praloup Un itinerario d’assaggio più allenati. Anche gli amanti della - Difficoltà: difficile per bici da strada mountain bike possono trovare strade e - Lunghezza: 38,3 km sentieri di ogni difficolta, dalle tranquille - Dislivello: 1.450m PARTENZA: LUNGHEZZA: - Percorso ad anello: Gaiola- Castelletto - Da Cuneo 45,3 km mulattiere tra i castagni del fondo valle Rittana - Tetto sottano - Tetto Pollino - DISLIVELLO IN SALITA: DIFFICOLTÀ: vie dell’emigrazione e della transumanza e fino ai paesaggi più arditi delle cime. Basta Chiot Rosa - Paraloup - Borgata Cavagna - 330m media del capitolo su Valloriate è stata infatti inserita un’appendice dedicata al una semplice occhiata ad una carta In Mountain Bike e in bici topografica per individuare senza difficoltà Chiotti - Gaiola Arancione Track Ortiga e Alpe da strada: strade e un itinerario da compiere e un obiettivo da - Difficoltà: facile Da Cuneo si raggiunge la Borgata Santa percorsi per tutti i gusti raggiungere. - Lunghezza: 12.7 km Croce quindi Vignolo; seguendo via Il luogo più interessante per praticare la Narbona e via della Bicocca si raggiunge e - Dislivello: 310m agli sport invernali. È praticamente impossibile condensare in mountain bike è di certo il Bike Park si percorre la SP121 verso Roccasparvera, si poco spazio la descrizione di tutte le - Percorso ad anello: Gaiola - Valloriate - Tajarè, un eco-bike park situato nella attraversa il concentrico ed il ponte sul Chiapue - Cappella del Sape’ - Colle Ortiga cicloturismo e alle escursioni in mountain bike, con particolare attenzione al innumerevoli e variegate possibilità di bassa valle nei territori di Gaiola, Valloriate, - Alpe di Rittana - Gias dell’ Alpe - Fiume Stura deviando verso Piano Quinto praticare lo sport sulle due ruote in valle Moiola, Rittana e Roccasparvera. Qui ci si Paraloup - Chiot Rosa - Le Funze - Pertus dove si attraversa la SS21 e si inizia il Stura. Lungo l’asse principale della valle può dilettare con diversi percorsi su oltre così come nei valloncelli e nelle del Colletto - Roccasparvera - Piano Quinto percorso sulla SP337 la vecchia militare 140 km di strade, sentieri e sterrate - Stiera - Gaiola della valle Stura, che sale tra fitti boschi di diramazioni laterali ci sono strade asfaltate segnalate con tacche, pannelli e bacheche e sterrate tranquille e immerse nel silenzio Rosso Calà del Rio faggi, frassini e castagni toccando tutti i informative. Gli itinerari sono sette, tutti - Difficoltà: impegnativo comuni della bassa e della media valle, da faciledi un natura incontaminata, perfette che si snodano in un ambiente naturale - Lunghezza: 5,5 km Gaiola fino alla frazione Pratolungo di Tajaré Bike Park; Demonte è corredato di due pagine tutte incentrate sull’arte per la pratica di questo sport. Uno degli eccezionale tra piccole e graziose borgate, itinerari più conosciuti e frequentati è certo - Dislivello: 900m Vinadio. Da qui i ciclisti più allenati chiesette, piloni votivi, alpeggi, antiche - Percorso in discesa con partenza presso il la vecchia rotabile asfaltata che corre sul possono proseguire salendo nel vallone di fontane, innumerevoli e splendidi boschi di Colle Rochasson (sul percorso arancione): lato orografico destro della valle e che castagni, faggi e betulle. Sant’Anna raggiungendo il il Santuario, Colle della Gorgia - Malga della Presa - Itinerari tematici | 190 191 | Itinerari tematici contemporanea e sul progetto VIAPAC mentre Sambuco presenta un itinerario sulle vie della transumanza e delle migrazioni attraverso il confine. Infine non ESCURSIONI | | ESCURSIONI poteva mancare, in calce alle pagine su Argentera, una panoramica sulle ampie Il vallone del Piz e il rifugio Zanotti Il colle di Stau dal rifugio Talarico Completano i capitoli dedicati ad ogni possibilità di praticare gli sport invernali. PARTENZA DA 2140m PARTENZA DA QUOTA DI ARRIVO Pietraporzio, loc. TEMPO DI SALITA Piazza Duccio 1.390m comune due pagine di escursioni a piedi Pian della Regina 2h 30’ Galimberti, TEMPO DI SALITA DISLIVELLO IN SALITA DIFFICOLTÀ Valgrana 2h 45’ 870m E DISLIVELLO IN SALITA DIFFICOLTÀ QUOTA DI PARTENZA PERIODO CONSIGLIATO 750m E 1265m Estate QUOTA DI PARTENZA PERIODO CONSIGLIATO La terza sezione contiene una serie di informazioni pratiche e dettagli sui QUOTA DI ARRIVO 640m Autunno Dalla piazza di Pietraporzio, si oltrepassa il ponte di fronte alla chiesa e ci si inoltra nel vallone verso il pian della Regina, lasciando Ritornando sulla mulattiera si passa sotto il larice ultracentenario conosciuto col nome di Merze Gros e si prosegue per arrivare Questa escursione parte dalla piazza del parcheggio che si trova presso il rifugio Talarico, raggiungibile percorrendo il nella natura che circonda i nuclei abitati. l’auto nello slargo nei pressi del primo senza fatica nei pressi del gias del Piz; qui vallone di Pontebernardo. Tralasciando a Questo per dare risalto alle straordinarie cartello di divieto. Si imbocca la carrareccia sinistra il sentiero per il passo sottano di servizi per il turista. ci si sposta verso sinistra pervenendo sul che raggiunge il Pian della Regina e si bordo di un rio, poi si taglia su un ripido Scolettas, si imbocca invece la sterrata che prosegue oltre in direzione di una bella sentiero a serpentine per salire tra i larici sale verso il vallone superiore di verso l’evidente insenatura del colle. cascata che si incontrerà più avanti nel fino a raggiungere il poggio su cui sorge il Pontebernardo. Dopo alcuni tornanti si Si raggiunge poco dopo una seconda bella vallone del Piz. Si raggiunge il piccolo rifugio Zanotti ai margini delle rocce lascia, ancora sulla sinistra, il sentiero che baita con fontana e con abbeveratoio per laghetto Lausarel dove si può fare una Mongioie ed a poca distanza dalla punta sale in direzione del rifugio Lausa per mucche. Proseguendo verso il centro del piccola deviazione per scendere sulla sua riva e ammirare le limpide acque. Zanotti. continuare sempre sulla sterrata, contrassegnata dalle tacche bianco rosse del GTA, che si innalza sui prati del Vallone. La salita è facile e tranquilla: si evita il vallone di Stau si notano ormai vicine le postazioni militari che stanno a ridosso del colle. Ancora qualche piccolo tornante da affrontare su terreno erboso e si guadagna il colle, da cui si gode un bel panorama verso il oppurtunità di attività outdoor della valle. sentiero che si stacca a sinistra da un vallone di Ferrere e la Bassa del Colombart, tornante (che porta al Colle di Panieris) e si sull’Enciastraia e sulla imponente mole procede, aggirando un costone roccioso a dell’Oronaye. sinistra e poi sulla mulattiera che si restringe e si innalza con alcune giravolte verso il centro del vallone. Si affronta un tratto più ripido e poi un traverso verso sinistra che conduce ad un pianoro. Il percorso prosegue poi in leggera salita su chine di erba e pietre e conduce, in alto verso destra, in direzione geologia e natura | TERRITORIO L’introduzione è suddivisa in capitoli di una evidente piramide di roccia, alla cui base si trova, adagiata, una vecchia casermetta militare. Poco prima, con un po’ d’attenzione, si scorge un piloncino eretto dagli Alpini e si continua a destra tematici, che affrontano singoli aspetti Pietraporzio | 308 309 | Pietraporzio l’ecosostenibilità e la diffusione di una cultura non già di sfuttamento del territorio, bensì di reale valorizzazione, ha di sicuro promosso azioni di recupero portate avanti peculiari per una migliore conoscenza in un’ottica di cura e rispetto del della valle: storia, arte e architettura, ricettività e informazioni pratiche paesaggio e questo può davvero rappresentare un motore per Cuneo, Borgo San instaurare nelle valli e nei valloncelli Info generali Dalmazzo; Borgo una presenza dell’uomo in buona armonia con l’ambiente e la terra di cui è ospite. tradizioni, enogastronomia, natura. Info turistiche e ricettività www.cuneoholiday.com www.vallestura.cn.it - SS20 del Colle di Tenda: da Limone proseguire per Vernante - Borgo San Dalmazzo; - SS Laghi di Avigliana: San Dalmazzo Comune di Borgo San Dalmazzo via Roma, 74 tel. 0171.754111 La sezione finale della guida è composta www.turismocn.com Saluzzo - Verzuolo - Busca www.comune.borgosandal www.tradizioneterreoccitane.co - Cuneo - Borgo San mazzo.cn.it Un’aquila reale, i camosci e la buffa marmotta. m Dalmazzo GIORNO DI MERCATO Collegamento con la valle giovedì mattina Come arrivare Gesso da Festiona potenzialità turistiche della valle sono stati efficaci e portati avanti in chiave di ■ Una borgata simbolo mano abbandonato e negli anni attraverso il colle Madonna Musei da alcune pagine di informazioni rispetto e sostenibilità. I segni della sconsiderata mano dell’uomo sull’ambiente del rispetto del paesaggio: Sessanta la borgate era deserta e ■ In aereo del Colletto. Collegamento Aeroporto di Cuneo Museo dell’Abbazia, Ogni capitolo è corredato da brevi note sono ancora visibili e riscontrabili nei resti delle speculazioni edilizie a Bersezio, Paraloup cadeva a pezzi: i tetti incominciarono con la valle Grana da Levaldigi S.p.A. Demonte, attraverso il via Ospedale 2 in alcune architetture del periodo degli anni Sessanta e Settanta decisamente “Fra le povere baite tutto è vivo, in a crollare, l’erba a crescere, insieme Str. Regionale 20, vallone dell'Arma e il Colle Aperto il sabato dalle 15 movimento: partigiani che puliscono ai rovi, e a inglobare i ruderi. non integrate nel paesaggio, così come nella situazione di traffico sulla rotabile Savigliano, fraz. Levaldigi dei Morti. Collegamento alle 18 - Domenica dalle 15 le armi, che spaccano la legna, che Quel luogo cadde nel dimenticatoio, che porta verso il valico della Maddalena. www.aeroporto.cuneo.it con la valle Maira attraverso alle 18 pratiche con i link utili per la ricettività. tornano dalle corvées con i muli. andando ad aggiungersi al lungo Le ferite dell’abbandono sono meno visibili che altrove anche perché la valle Strano esercito. Uomini senza gradi, elenco di borghi fantasma. Aeroporto Internazionale i colli di Esischie e Fauniera. o spunti di approfondimento, che Collegamento con Isola Centri sportivi Stura presenta alcuni comuni (Borgo San Dalmazzo, Demonte, Gaiola, Vignolo) senza divise, sbrindellati: gente che Per 50 anni, le case dei pastori sono di Torino Caselle rimaste vuote e preda dell’incuria, Str. San Maurizio 12 2000 (Francia) da Vinadio Campi da calcio e calcetto, che nel corso dell’ultimo cinquantennio hanno ”assorbito” l’emigrazione a valle parla tutti i dialetti, dal piemontese fino a quando la Fondazione Nuto Caselle Torinese attraverso il colle della bocciodromo in via Vittorio al siciliano. Molti i colori: maglioni e di molti abitanti delle terre alte rappresentando i luoghi prescelti da chi ha Revelli, presieduta dal figlio Marco, www.aeroportoditorino.it Lombarda. Veneto; campi da tennis, giubbotti rossi, gialli, con il grigio- sentito la necessità di rimanere o riavvicinarsi alla montagna. Situazioni di verde di sfondo, proprio come storico e sociologo, ha acquistato le Aéroport Nice Côte ■ In autopullman volley e basket e palazzetto favoriscono una maggiore conoscenza dei fortissimo spopolamento si sono comunque registrate nelle aree di montagna apparivano i campi di sci prima della baite dando vita a quel lungo e d’Azur verso le valli dello sport via Matteotti; guerra”. meraviglioso processo di recupero 06281 Nizza Cédex 3 (F) e i comuni area ricreativa sportiva di via più interna, soprattutto in quei comuni meno sviluppati turisticamente e posti su Tesoriere; palestra di Così scriveva Nuto Revelli ne Il che si è concluso nel 2013 e che ha www.nice.aeroport.fr Numerose autolinee valli laterali e più difficilmente accessibili, dove erano insediate piccole comunità collegano il capoluogo con arrampicata indoor, Mondo dei Vinti raccontando della restituito al vallone assolato, che si ■ In treno raccolte in borgate perlopiù isolate, formate da poche abitazioni raccolte intorno sua esperienza di comandante parti- stende sulle pendici del monte Rocca le città principali della via Boves Linea ferroviaria a cappelle e forni. È il caso di Valloriate che, nel solo periodo tra il 1981 e il provincia e con le vallate. temi proposti. giano nella borgata di Paraloup, a Stella, la sua borgata, simbolo della Torino-Cuneo monte di Rittana. possibilità di un dialogo attento, Per ricercare percorsi e orari Servizi vari 2006 ha perso il -54,8% dei suoi abitanti, o di Pietraporzio (-46,1%), Rittana Linea Ferroviaria Dopo la guerra uno dei luoghi sim- rispettoso e arricchente tra uomo e consultare il sito: Banca con servizio (-45,9%), Sambuco (-44,0%). Negli ultimi anni la crescente attenzione verso Ventimiglia-Cuneo bolo della lotta partigiana fu man natura. www.grandabus.it bancomat, posta con www.trenitalia.it servizio postamat, 86 87 ■ In auto Numeri utili parco giochi, ambulatorio Con la SS21 che da Borgo ■ Guardia medica medico, farmacie, biblioteca San Dalmazzo sale fino al tel. 848817817 civica, alimentari, tabacchi, Colle della Maddalena edicola, attività commerciali Per arrivare a Borgo ■ Pronto intervento in genere San Dalmazzo: Pronto intervento generale: - Autostrada A6 Torino- tel. 112 Trasporti Savona: uscite ai caselli di Marene, Fossano, Autobus linee 1, 76, 77, Mondovì. Proseguire per 93, 111, 116 ,409 331 8 9
CARTINA | la valle Stura Valle M Dronero aira )( Colle della Maddalena Valle G rana Argentera Caraglio Bersezio Bernezzo Cuneo Cervasca Va llo Pietraporzio ne dell Vignolo Pontebernardo ’Ar Roccasparvera Sambuco ma Valloriate Valle Gaiola Boves St Aisone Demonte Borgo ur Vinadio Moiola S. Dalmazzo a Pianche Festiona Valdieri le Stura Bagni di Vinadio Val G esso ll e S. Anna Va di Vinadio Entracque Valle Stura Borgo San Dalmazzo| 90 Moiola| 192 Vignolo| 114 Aisone| 232 Rittana| 132 Vinadio| 232 Roccasparvera| 146 Sambuco| 272 Gaiola| 162 Pietraporzio| 290 Valloriate| 174 Argentera| 310 10 11
TERRITORIO | storia storia | TERRITORIO Inquadramento storico comunità agropastorali continuarono a sfruttare i medesimi siti d’altura per tutta l’età del Ferro, e sui percorsi transalpini si concentrarono movimenti economici Preistoria e protostoria in grado di determinare importanti ricadute nella maturazione socio-culturale L’inizio della presenza umana in valle Stura è legato alle ripetute azioni di degli insediamenti abitati. Prima della conquista romana la valle Stura era abitata modellamento operate dai grandi fenomeni geologici che hanno coinvolto le da popolazioni celto-liguri: si trattava dei Liguri Montani, di cui hanno scritto il Alpi durante l’Era Quaternaria. Le oscillazioni glaciali, durate da circa un milione geografo greco Strabone e gli storici latini. Strabone, ad esempio, chiamava i a diecimila anni fa, hanno scavato un enorme solco vallivo, lungo circa sessanta Liguri “una razza indocile e sparsa sugli alti monti, dura e agreste”, dedita chilometri, formando passi agevoli per travalicare le cime e aree ottimali prevalentemente alla pastorizia e talvolta anche all’agricoltura, perché “pure all’insediamento antropico. La valle Stura, quindi, da tempi antichissimi sugli alti monti delle Alpi vi sono tumuli di terra capaci di buona coltura e fertili importante strada di transito tra il Piemonte e la Francia, è stata abitata convalli”; Sallustio invece definiva questa popolazione come “una razza agreste, dall’uomo fin dal Neolitico. Nel Neolitico, infatti, gruppi umani con vocazione senza leggi, senza comando, libera e sciolta” mentre Cicerone li descrive pastorale più che agricola, favoriti da un clima caldo, si stabilirono nella media “montanari duri e agresti, che arano o scavano la terra o piuttosto tagliano sassi valle utilizzando delle cavità naturali come abitazione, l’acqua e i pascoli per gli e rupi”; Virgilio nelle Georgiche li dice “avvezzi alla fatica” e Silio Italico “veloci animali domestici e la pietra per fabbricare strumenti scheggiati e levigati. Tra il e sparsi per le montagne”. Queste diverse descrizioni dei Liguri Montani ben ci XII e il V secolo a.C. il clima dell’arco alpino risentì di un raffreddamento, tanto fanno capire le loro caratteristiche e i loro stili di vita, indicandoci anche, tra che molte aree furono interessate da fenomeni neoglaciali. Ciò produsse una l’altro, che queste genti erano divise in molte tribù e, come i Galli e i Germani, situazione di isolamento territoriale e l’interruzione di tradizioni di vita che si usavano portare capelli lunghi e sciolti, ragione per cui erano detti anche Liguri andavano consolidando. Tuttavia in valle Stura, come in altre valli cuneesi, le chiomati o capelluti. ■ Ritrovamenti preistorici ritrovamenti, in gran parte conservati Il periodo dei Romani in valle presso il Museo Civico di Cuneo, La conquista della Gallia cisalpina, iniziata negli ultimi decenni del III secolo a.C., La traccia della presenza preistorica confermano che le grotte furono in valle Stura è stata riscontrata frequentate già in epoca neolitica, si concluse, dopo aspre e lunghe guerre, intorno al 14 a.C. con la definitiva anzitutto nelle Grotte di Aisone. all’incirca tra il 4800 e il 3500 a.C. sottomissione delle popolazioni Celto-Liguri. Il territorio alpino delle Alpi Qui la natura calcarea delle rocce ha In epoche più recenti sono state Marittime non fu inserito amministrativamente nell’Italia augustea, ma costituito favorito la formazione di cavità, che utilizzate come riparo e ricovero dai nella provincia detta Alpium Maritimarum che, essendo stata conquistata con le si aprono con ottima esposizione al pastori. armi, non ottenne da Augusto né diritti né privilegi, e anzi, quale terra straniera, sole ai piedi di strapiombanti pareti Ma non solo Aisone ci ha restituito tracce preistoriche: ad esempio fu retta da un prefetto dell’ordine pretorio. Tale provincia fu inserita nella rocciose; sono stati ritrovati numerosi reperti, tra cui frammenti presso Roccasparvera sono stati circoscrizione doganale della Quadragesima Galliarum, cioè in una circoscrizione di ceramica, strumenti in selce, riportati alla luce cocci e resti di fiscale al cui confine si doveva pagare per il transito delle merci 1/40 del loro scarti di lavorazione della pietra, pasto, che testimoniano il passaggio valore. La circoscrizione era molto vasta e comprendeva le seguenti province: ossa di animali macellati. di pastori-cacciatori preistorici. Gallia Narbonese, Aquitania, Belgio, Gallia Lugdunense, Germania inferiore, Sono stati rinvenuti anche resti ossei Nell’alta valle sono stati segnalati Germania superiore, Alpi Marittime, Alpi Cozie, Alpi Graie e una parte della appartenenti a un giovane strumenti neolitici tra Bagni di individuo, che confermano la Vinadio e Pianche e nel vallone Rezia. Dal colle dell’Argentera la linea di confine della provincia scendeva per l tradizione di questi primi gruppi dell’Ischiator (alcuni di essi sono a valle Stura fino allo sbocco presso l’antica cittadina di Pedona, oggi Borgo San umani di seppellire i morti anche custoditi presso il Museo Dalmazzo. Pedona, in epoca romana, era un’importante stazione doganale ed è sotto il piano abitato. Questi Archeologico di Torino). documentata come statio quadragesima Galliarum, dove si riscuoteva il tributo 14 15
storia | TERRITORIO ■ Religiosità in valle di diritto di passaggio, come attesta Sotto l’aspetto religioso le divinità Theodor Mommsen riportando un’antica erano quelle del pantheon romano, epigrafe romana ritrovata alla base della ma persistevano anche culti locali celto-liguri. Nel territorio del collina di Monserrato. La dogana era municipium di Pedona un culto molto attiva e redditizia perchè vi erano speciale ebbero: Nettuno, dio delle traffici commerciali molto intensi. I Greci, acque e dei pescatori; Apollo, dio infatti, avevano fondato lungo le coste del della musica e della medicina; Mediterraneo molti centri di commercio e Epona che presiedeva all’allevamento dei cavalli, muli e da Marsiglia, Nizza e Monaco numerosi asini e proteggeva i mulattieri mercanti risalivano per le valli Tinée e e i carrettieri; Marte Leucimalaco, Vésubie per scendere a Pedona attraverso dio della guerra, ma anche degli i colli delle Finestre, del Ciriegia, della armenti. Lungo la strada che da Lombarda e del Ferro nelle valli Gesso e Pedona risaliva la valle Stura vi era un popoloso centro romano nei Stura. Essi portavano il sale, del vasellame pressi di Demonte, come dimostra e altri prodotti che arrivavano via mare. SOPRA Murales a Rittana. SOTTO Caserme del Vaccia affacciate sulla valle Stura. un’ara votiva trovata in paese: essa è In cambio ricevevano formaggi, pelli, lane, interessante perché raffigura due tessuti di lana e soprattutto legname con divinità indigene, Rubacasco e cui costruivano barche e navi, perché nelle Robeone. Nell’alta valle invece è stata ritrovata valli vi erano grandi foreste di pino un’arula romana, che ora è murata cembro. Il commercio del legname era nella chiesa di Bersezio, raffigurante molto redditizio e per il trasporto si Ercole (con la clava) e Pallade utilizzavano cavalli, muli e buoi nella bella (con elmo e lancia) di fronte: segno stagione, mentre in inverno si sfruttavano evidente del percorso stradale romano. neve e ghiaccio per far scivolare più Tutte queste divinità tramontarono velocemente i tronchi e in primavera, con l’arrivo di San Dalmazzo che, quando torrenti e fiumi erano in piena, verso la metà del III secolo, fece di si gettavano i tronchi nell’acqua che li Pedona il centro della sua opera di trasportava a valle dove venivano bloccati evangelizzazione cristiana e per questo cadde martire presso la da improvvisate dighe, raccolti e confluenza dei torrenti Gesso e trasportati dove occorreva. La conferma Vermenagna il 5 dicembre 254 d.C. dell’importanza di Pedona è evidenziata Sulla tomba del santo nacque prima dalla sua elevazione a municipium una chiesetta e poi una grande abbazia benedettina che, all’epoca (comprendente la valle Stura, la valle dei re longobardi Teodolinda e Gesso e la valle Vermenagna) sotto il Agilulfo si ingrandì notevolmente. regno di Nerone e, con la sua ascrizione 17
Rittana | Ritana BORGATE E FRAZIONI Il cuore della Resistenza Barma, Bergia, Bicocca, Bric, Butta, Castellaro, Cesana, Chesta, Chiappera, Cotella, Gorrè Soprano, Gorrè Sottano, La Martina, Ponte, Porti, Scanavasse, Tanara, Tetto Giariera, Tetto Giordano, Tetto Golè, Tetto Grain, Tetto Occelli, Tetto Podio, Tetto Poulin, Tetto Rimet, Tetto Sottano, Tetto Subi, Tetto Ticca A LATO Panorama dalla cima del Tagliarè. SOTTO Meridiana sul Mulino della Balma e il Tetto Grain. ALTITUDINE Il paese è citato per la prima volta con altri comuni della valle in m 698/1.699 s.l.m. un atto del 6 dicembre 1197 con il quale Bonifacio marchese di ESTENSIONE Monferrato infeuda la valle Stura al nipote Bonifacio Marchese di kmq 11,35 Saluzzo. Ritorna poi in un documento del 1269 in cui Re Carlo d’Angiò lo cita tra i suoi possedimenti, e nel 1358 viene infeudata LATITUDINE ai Bolleris. Nel 1559 con il trattato di Cateau-Cambrésis la valle 44°21’7,20” Nord Stura passa sotto i Savoia, e Rittana diviene comune nel 1560. Richelmi e dal concittadino Goletto, fermarono LONGITUDINE L’antico borgo San Mauro, è scelto come sede comunale: diviso in l’esercito franco-spagnolo nei pressi della borgata 7°23’ 58,2” Est due dal Bial, il Rio, le borgate a est costituiscono un insediamento Bataje. Dopo la partecipazione al primo conflitto N. ABITANTI detto la Ruaa, mentre quelle a sinistra formano il Moulin, dove mondiale, Rittana è stata protagonista nella guerra di 105 sorgeva appunto il mulino per granaglie. Il liberazione, in quanto sede delle formazioni di SANTO PATRONO toponimo deriverebbe proprio dal latino tardo Giustizia e Libertà, stabilitesi nella borgata Paraloup, al San Mauro ritanus, ritana, con il significato comando di Duccio Galimberti, Dante Livio Bianco e di rio, piccolo corso d’acqua. Nuto Revelli. Nei secoli XIII e XIV Rittana L’economia locale è sempre stata legata all’agricoltura fu sotto il dominio (orzo, segale, patate), e alla raccolta di castagne e rispettivamente dei Marchesi di funghi; erano presenti anche forni da calce e piccole Saluzzo, del Comune di Cuneo cave di ardesia, utilizzata per la copertura dei tetti, e si e degli Angiò; verso la fine del produceva carbone da legna. Oggi si è sviluppato il XV secolo passò al Re di Francia e turismo legato al tema della Resistenza, infine sotto il dominio sabaudo. l’escursionismo a piedi e in MTB, e lo scialpinismo Proprio con i Savoia nel 1744 diversi grazie alle cime dell’Alpe e dell’Arpiola, al confine con Rittanesi, guidati dal Conte la valle Grana. Rittana | 132 133 | Rittana
DA VEDERE E DA SAPERE Il paese dei murales 1 La chiesa di San Mauro L’attuale santuario e parrocchiale, intitolato ai Santi Giovanni Battista e Mauro, fu costruito nel 1726 su un’antica cappella benedettina dedicata a San Mauro, già indicata nella bolla di Alessandro III del 1179 come dipendenza dell’abbazia di San Teofredo in Velay e citata nel 1386 tra quelle del priorato di Bersezio. Fino al 1622 le pellegrinaggi da tutto il con Madonna e Santi del due chiese erano rimaste cuneese: da Borgo San 1732 e Madonna del indipendenti, e ancora oggi Dalmazzo si portavano i Rosario del 1766; una terza in realtà l’edificio è noto bambini iperattivi o agitati pala dell’Andreis con le come San Mauro, o a “groupar la gramisia”, Anime Purganti del secolo semplicemente la Gézia. legare la cattiveria, nella XIX e numerosi ex voto. Di dimensioni imponenti, convinzione che il santo, Nella sacrestia si custodisce primo discepolo di San la tela della Madonna del Il deambulatorio di San Mauro e l’Immacolata. con un campanile altrettanto notevole a Benedetto e protettore di Carmine tra San Giovanni e cinque piani, fu consacrata giardinieri, calzolai, calderai, San Giuseppe, del 1627, e uno slanciato campanile e 3 La Cappella anche l’antica scuola locale, nel 1770 e nel 1782 fu claudicanti, malati di reumi una tela col raro soggetto internamente custodiva tre di Chesta a uso delle numerose provvista di un alto e gotta, potesse calmarli. della Sindone. reliquie, della Madonna, di La frazione Chesta è frazioni del circondario. porticato affrescato con L’interno, a navata unica, San Giuseppe e di San dominata dal poggio della Rocco. Sul fianco accoglie 4 La cappella figure di santi, sotto il quale conserva le reliquie 2 L’Immacolata cappella del SS. Nome di si recitavano le novene autenticate del Battista, di La cappella che sorge nel un murales moderno Maria (un tempo nota dei Santi Pietro e girando in preghiera anche San Mauro e di San piazzale prospiciente la raffigurante San Mauro come cappella di Maria Paolo durante la stagione Magno. Nelle cappelle Parrocchiale è nota come guaritore che risana un Ausiliatrice), risalente al Sorge in frazione Tetto invernale. La chiesa fu laterali si trovano due pale Immacolata o Crouzaa, e ragazzo, sullo sfondo 1660 secolo e riedificata Sottano la cappella dei anticamente meta di d'altare realizzate dal Botta: nacque come oratorio della proprio delle due chiese nel 1706; l’aguzzo Santi Pietro e Paolo, eretta Confraternita dei rittanesi. campanile è frutto di ben nel 1706 dalle famiglie Disciplinanti, istituita nel Nel cortile sorge un tre rimaneggiamenti fino al Cesana; era in realtà 1701. La confraternita si monumento, localmente 1960. La facciata è utilizzata per lo più per la occupava di poveri e noto come il Cippo, con preceduta da un pelerin, un festa dei dedicatari, poiché indigenti e aveva una una colonna spezzata e una portico in parte murato nel la popolazione della gestione autonoma, slegata lapide dedicata ai caduti 1770, e presenta un frazione si recava a Messa sia dalla Parrocchia che dal rittanesi delle Guerre imponente affresco della abitualmente a Chesta. Comune. Mondiali: si svolgono qui le Vergine. All’interno Conserva un rustico ma Ancora oggi, la domenica commemorazioni religiose e custodisce un altare raffinato campanile in delle Palme, vi si civili. Presso la confraternita dedicato a San Rocco, del pietra con monofore. benedicono i rami d’ulivo. è allestito un museo di arte 1836, e una reliquia dello La frazione conserva anche, La struttura è lineare e la sacra. stesso Santo, come risulta su un’abitazione privata, un facciata molto semplice, da documenti del 1930. affresco votivo datato 1894 Iscrizione sul Mulino della Balma. priva di affreschi; possiede Presso la chiesa sorge di Giuseppe Pocchiola che Rittana | 134 135 | Rittana
prima banda partigiana di DURANTE L’ANNO | “Giustizia e Libertà”, in cui Festa di San Mauro militarono i comandanti prima domenica di maggio Duccio Galimberti, Dante Santa messa Livio Bianco, Nuto Revelli e e tradizionale processione. Miche Berra. Abbandonata Festa popolare al pomeriggio per decenni e destinata all’oblio, grazie alla Arte a Rittana Fondazione Nuto Revelli il prima domenica di maggio Progetto Paraloup ha visto inaugurazione delle mostre della uno straordinario recupero stagione aritistica estiva della località, simbolo della Memoria della Resistenza in Valle Stura, Resistenza e della Civiltà con ristrutturazione e Alpina restauro delle abitazioni, prima domenica di agosto creazione di spazi espositivi Beppe Viada, scomparso festa al Chiot Rosa come il museo del nel 2004. racconto, una biblioteca, sala convegni, due baite ■ Il Festival Frontière rifugio e un ristorante. Si è svolta nel 2018 la prima edizione del Festival ■ Il paese dell’arte di montagna nella borgata Grazie alla presenza dei Paraloup, che attraverso “murales” e alle numerose mostre che a partire dal Le baite ristrutturate di Paraloup. 2018 sono annualmente Personaggi degni di nota programmate, Rittana Breindl Halpern detta Sara raffigura la Vergine fra San cappella custodisce un anche una scuola, intende caratterizzarsi come Il 12 gennaio 1944 in un’azione contro i Tedeschi Magno e San Grato. altare consacrato nel 1926, frequentata dai bambini il “paese dell’arte”. Duccio Galimberti viene ferito gravemente; trasferito come ricorda la lapide delle frazioni limitrofe. Una collezione pubblica di ■ Il Gorrè alla borgata Porti, viene curato con l’aiuto di Enzo murata accanto al opere contemporanee è La frazione Gorrè Soprano, ■ Paraloup Cavaglion dalla dottoressa polacca Breindl Halpern, battistero del 1858; la volta allestita nei locali dell’ex molto frequentata da La più alta borgata del nota come Sara, profuga ebrea rifugiatasi al Bric. La sua è affrescata e quattro Canonica. L’iniziativa, escursionisti e ciclisti, è comune sorge a 1360 m in esperienza a Rittana, dov’era detta “dottoressa dei nicchie erano occupate promossa posizione panoramica, ma partigiani” è raccolta nel volume Raggio di luce nelle posta nella parte più dalle statue della Vergine e dall’amministrazione così isolata da dover essere tenebre, pubblicato nel 1967 a Gerusalemme. elevata del comune: in di San Magno, e di San comunale, ha coinvolto ad forte pendio, è alimentata Grato e Sant’Anna (queste “difesa dai lupi”, come Domenico Pirale oggi oltre sessanta artisti da un proprio acquedotto, ultime trasferite per suggerisce il toponimo. Una lapide sul Municipio ricorda il notaio Domenico che hanno generosamente e deve il nome al tardo preservarle dai furti). Tra l’autunno del 1943 e il Pirale, nato nel 1847 e scomparso nel 1918, che fu per messo a disposizione una latino gorra che indicava Sorgeva presso la chiesa 1944 è stata la sede della quasi cinquant’anni segretario comunale di Rittana. Fu loro opera. L’originalità salici e ontani, numerosi in grande benefattore dei rittanesi più indigenti e a lui e della collezione sta nel questi boschi. alla moglie Carmela Bersezio fu dedicato anche l’Asilo formato dei lavori tutti Abitata stabilmente, si apre Infantile. rigorosamente 20x20 cm. intorno alla cappella di Va ancora segnalata la Giuseppe Chesta Sant’Anna, costruita nel presenza di un piccolo Notaio, sindaco di Rittana, maestro benefattore, il 1675 e rimaneggiata nel museo di arte sacra, repubblicano Giuseppe Chesta, scomparso nel 1876 e 1723, dotata di campanile; allestito nella Sacrestia della ricordato con una lapide sulla casa natale, si distinse nel 1919 divenne Confraternita come patriota nella lotta di indipendenza dell’Italia. Fu parrocchia, vista la presenza dell’Immacolata, dove si tra i pochi a incontrare in privato Giuseppe Garibaldi al tempo di quasi 600 trovano tre grandi sculture durante la sua visita a Cuneo nel 1859. abitanti. All’interno la lignee dell’artista cuneese Rittana | 136 137 | Rittana
Marobert Giordano Celetta Bergia Minet Barbera Gorrè Chesta Tetti Golle 3 SP346 Tetto Sottano 4 Chiot Rosa Cotella Ghiapera Mugnona Grain Tetto Odis Giordano SP346 Rio della Valle Ponte Gorrè Sopo Tanara SP346 6 Rio de lla Valle Paraloup Rittana SS21 Rantana Tetto Mazzarino 5 Tetto Odis 2 1 Sopo LEGENDA cela forse un autoritratto Chesta, con le statue della 5 I Murales 1 San Mauro del pittore, e quello recente Vergine; quello della Costa, Nel 1987 e 1988, in 2 L’Immacolata di San Mauro. su cui è affissa una lapide omaggio a un'antica 3 Cappella Chesta Ricchissima di affreschi è la del 1697. La struttura nota tradizione locale di dipinti 4 SS. Pietro e Paolo frazione Cesana: ha come “pilone militare” non votivi, le facciate delle case 5 Murales conservato una Madonna è invece un’edicola votiva, del centro sono state 6 Mulino Barma del Rosario del 1866, una ma la base in cemento e affrescate da artisti Madonna delle Grazie del pietra che costituiva la contemporanei di tutt’Italia. 1865, e una Vergine col piattaforma per L’iniziativa delle opere Bambino e il Battista. mitragliatrici nella seconda murali è stata ripresa nel teatro, narrazione e incontri Altrettanto diffusi i piloni, guerra mondiale. 2018 dalla nuova vuole raccontare il naturale importanti punti di migrare delle genti riferimento per i viandanti: attraverso le montagne, in numero di 15, tra i più spazio aperto, libero e Vinadio (capofila), Comune ■ Religiosità popolare importanti il pilone della accogliente. Il Festival di Barcelonnette, Sono numerose nel comune Bicocca nella borgata Frontière è un’azione del Fondazione Filatoio Rosso le antiche testimonianze omonima; quello della progetto MigrACTION, di Caraglio, col patrocinio della religiosità popolare, Cascinetta, coperto da lose, cofinanziato dall’Unione di Comunità Montana di come l’affresco della che custodisce una statua Europea nell’ambito del Demonte, Comune di Madonna del Laghetto tra della Madonna; quello delle programma di Rittana, Città di Cuneo e si San Magno e San Grato, Cazaire, meta delle Cooperazione Territoriale svolge in collaborazione opera del 1894 in frazione rogazioni primaverili; quello Transfrontaliera Interreg V con le Associazioni Tetto Sottano; a Bergia si seicentesco “di Enrico”, a A Italia-Francia ALCOTRA Contardo Ferrini e Voci dal trovano quello di Maria monte del Municipio, con 2014-2020 e realizzato in Mondo e con il progetto Vergine tra i Santi Giovanni iscrizioni in latino, quelli partnership con Comune di Interreg Terract. Battista e Domenico, che processionali del Gorrè e di Rittana | 138 139 | Rittana
Il Mulino della Balma. Amministrazione comunale caratterizzano Rittana come con l’intento di ampliare il “paese dell’arte”. quella che è una vera e 6 Il Mulino propria galleria d’arte all’aperto. Passeggiando tra della Barma le vie del paese si possono Sapientemente restaurato, scoprire 18 opere destinate sorge presso la frazione a crescere ancora nei omonima e risale alla fine prossimi anni. La presenza del Settecento; era dei “murales”, le numerose alimentato dalla Sgourga, mostre annualmente piccolo bacino naturale che programmate, la collezione raccoglieva l’acqua del Rio. dotata di una nota fontana pubblica di opere Presenta in facciata e oggi attrezzata con tavoli, contemporanee un’elegante bifora con zona grill, bar e servizi. colonnina in marmo, un Il toponimo risalirebbe a affresco con Santa Caterina un’antica battaglia e la ruota dentata; sostenuta contro i Francesi, all’interno ha custodito in seguito alla quale si dice macine, tramoggia e che il terreno fosse ingranaggi e, all’esterno, diventato rosso di sangue. la vecchia ruota e una Una targa del 2002 ricorda meridiana datata 1862. che la località fu protagonista della lotta di ■ Chiot Rosa Liberazione. Sorge in un’amena conca di betulle, raggiungibile ■ Le strisce 3D attraverso la via del Gorrè, Nell’estate 2018 hanno una delle località di Rittana fatto la loro comparsa nel più frequentata dai turisti, capoluogo, in prossimità Rittana | 140 141 | Rittana
Ampia veduta sulla bassa valle Stura. del ponte, delle originali Chiappera, che fu stupore vide che alcune si strisce pedonali, realizzate acquistato negli anni ’60 recavano verso la porta con la tecnica del del Novecento per 250.000 annusando a terra e poi si trompe-l’oeil dall'artista lire da Giovanni Battista ritraevano con ferite sul caragliese Sergio Ariaudo. Dalmasso, uno degli ultimi naso. Guardando meglio Le strisce, già diffuse in tessitori rittanesi. vide che sotto la porta altri paesi europei, danno spuntava la coda del lup. l'illusione di essere sospese ■ Il lupo di Calabraie Allora Giors con grande da terra, e sono divenute in Una leggenda narra che sveltezza afferrò la coda del breve tempo un’attrattiva tanto tempo fa alcuni lupo e rimase tutta la notte: turistica. abitanti della borgata lui nella stalla tenendo il Poulin avevano un casolare lupo per la coda . Al ■ La canapa in cui tenevano le pecore. mattino il fratello di Giors Anticamente a Rittana Tutte le mattine uno di loro, andò al casolare a cercarlo, veniva coltivata la canapa di nome Giors, andava a e vide il lupo seduto come fibra tessile, come dar da mangiare alle pecore davanti alla porta della attestano i toponimi e ne trovava qualcuna stalla. Si mise a urlare ma il Scanavasse, Nezou, morsicata sul naso. lupo stava sempre lì seduto. Chanavera, e i resti di Una sera si nascose in un Allora Giors, sentendo il maceratoi a Cesana, Chesta angolo della stalla per fratello, gli gridò di colpire e Bergia. Presso il Museo di sorvegliare le pecore e la bestia in testa. La bestia Cuneo è conservato uno quando sentì un venne così uccisa e da quel straordinario telaio movimento si avvicinò alle giorno non ci furono più proveniente dalla borgata pecore. Con grande lupi nei dintorni. Salendo verso l’Alpe di Rittana. Rittana | 142 143 | Rittana
ESCURSIONI | | ESCURSIONI L’Alpe di Rittana A spasso PARTENZA DA 1.796m tra le borgate verso Rittana, loc. Chiot TEMPO DI SALITA Rosa 2h 30’ il Tamone DISLIVELLO IN SALITA DIFFICOLTÀ 610m E PARTENZA DA 1.393m QUOTA DI PARTENZA PERIODO CONSIGLIATO Rittana, bivio TEMPO DI SALITA 1.185m Tarda estate borgata Sanavasse 12h 45’ QUOTA DI ARRIVO Autunno DISLIVELLO IN SALITA DIFFICOLTÀ 350m F QUOTA DI PARTENZA PERIODO CONSIGLIATO Si lascia l’auto al parcheggio del Chiot 1050m Autunno-Primavera Rosa, amena località che si raggiunge dalla QUOTA DI ARRIVO borgata Gorré di Rittana. seguendo le indicazioni per Chiot Rosa, Si imbocca la strada carrozzabile che verso la borgata Bergia. Con un piacevole prende a salire a sinistra in direzione ovest Escursione dal dislivello contenuto che percorso a mezza costa, si arriva alle Funse dietro le prime case ristrutturate. consente di raggiungre una cima assai (1.230m), da dove, seguendo le Procedendo sempre sulla carrozzabile, in panoramica. Il percorso, facile, è indicazione per appena mezz’ora di cammino si raggiunge percorribile anche in inverno con le il Monte Tamone, la borgata partigiana di Paraloup, dove con una salita di circa venti minuti. racchette da neve oppure in versione si procede tra belle sorge il rifugio e un centro di La posizione di questa cima consente di “notturna” alla luce della luna piena. baite e boschi di documentazione dedicato alla Resistenza. godere di una vista grandiosa sulla pianura Da Rittana si sale sulla carrozzabile verso la betulle. Si arriva a Qui infatti, tra l’autunno del 1943 e il cuneese e sull’arco delle Alpi Liguri, borgata Scanavasse e si lascia l’auto al una deviazione a 1944 ha avuto sede la prima banda Marittime e Cozie, spaziando dalla Bisalta bivio prima della borgata. Si prende la sinistra dove la partigiana di “Giustizia e Libertà” in cui al Becco Alto dell’Ischiator e alla vicina strada che verso sinistra prosegue, strada si trasforma militarono, in qualità di comandanti, cima del Beccas di Mezzodì. Si ridiscende in stretto sentiero Duccio Galimberti, Dante Livio Bianco e, alla radura della cima della Rocca Stella e e, alternando salite più tardi, Nuto Revelli. poi, percorso un tratto sulla dorsale, prima più e meno ripide Si lascia la borgata imboccando la di divallare verso il bosco si scende lungo il raggiunge la mulattiera sterrata che sale a destra e, sentiero che svolta a destra e che grande Croce in addentrandosi in un bel bosco misto di riconduce alla baita del malgaro già acciaio della vetta dalla quale si può avere betulle e faggi, si procede per raggiungere incontrata all’andata. un'ottima visuale sulla valle Grana e verso una baita di un malgaro e il bivio con un Appena prima, dalle vasche con funzione l'Alpe di Rittana. sentiero che verrà percorso al ritorno. di abbeveratoio, si prende il sentiero di Il ritorno può essere effettuato dal versante Si affronta ora un tratto un po’ più ripido sinistra, che, con un dolce e rilassante di salita, oppure, ritornati alle Funse, si può che punta direttamente verso la cresta del percorso, si infila inizialmente nel bosco proseguire a destra seguendo la larga monte Rocca Stella, facilmente toccando, più avanti, lo spartiacque sterrata che, alternando tratti di salita riconoscibile per la presenza di una grande Stura/Grana. e discesa, porta all'ampia area attrezzata croce e di un piloncino nel quale si trova Il sentiero poi si insinua tra verdissimi di Chiot Rosa. Da qui, svoltando a sinistra, anche il libro di vetta. boschetti colonizzati da betulle; tornato si può scendere sulla strada asfaltata che, Dopo una sosta per ammirare il magnifico più avanti sul versante Stura, va infine a dopo con un lungo percorso tocca le panorama, si prosegue verso sud lungo la confluire sulla strada sterrata nei pressi di borgate Cotella e Balma e riporta a cresta che conduce alla cima che si alcune abitazioni sulla carrozzabile che, in Rittana, da dove si risale a Scanavasse sulla raggiunge superando due piccole balze breve, riporta al parcheggio di Chiot Rosa. strada percorsa in auto all’andata. Rittana | 144 145 | Rittana
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