VADEMECUM "AREA PER L'INCLUSIONE" - ISTITUTO COMPRENSIVO "ANDREA CAMILLERI" VARALLO POMBIA (NO) - ic-varallo-pombia.edu.it
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ISTITUTO COMPRENSIVO “ANDREA CAMILLERI” VARALLO POMBIA (NO) VADEMECUM “AREA PER L’INCLUSIONE” A cura di Apostolo Daria, Docente Coordinatore e referente per l’Inclusione
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria Sommario INTRODUZIONE................................................................................................................................................3 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI.........................................................................................................................5 LA DISABILITÀ...................................................................................................................................................7 Disabilità: la normativa attuale a livello nazionale...........................................................................................7 2 Disabilità: indicazioni e strumenti attuali a livello regionale............................................................................7 Disabilità: procedure a livello di Istituto...........................................................................................................8 I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO.................................................................................................11 DSA: la normativa attuale a livello nazionale.................................................................................................11 DSA: indicazioni e strumenti a livello regionale..............................................................................................11 DSA: procedure a livello di Istituto..................................................................................................................12 CASI SPECIFICI.................................................................................................................................................16 I RIFERIMENTI NORMATIVI.............................................................................................................................18
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria INTRODUZIONE “Unicuique suum tribuere” Ulpiano 2 L’Area per l’Inclusione dell’Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” di Varallo Pombia ha come motore primario e fine ultimo il benessere delle bambine e dei bambini e delle ragazze e dei ragazzi che ogni giorno ne animano vivacemente le aule, affinché la loro crescita sia ricca di significato per la vita presente e futura, individuale e collettiva. Pertanto, l’Area è stata costituita e viene organizzata con le finalità previste dalla normativa vigente 1, realizzando l’identità culturale di un’Istituzione protesa a garantire il miglioramento della qualità di vita di ogni studente e rispondendo alla molteplicità policroma dei bisogni educativi, nel rispetto dei diritti di ogni studente all'autodeterminazione e all'accomodamento ragionevole. L’Area per l’Inclusione viene coordinata da un docente Funzione Strumentale, coadiuvato da una Commissione per l’Inclusione, costituita da docenti curricolari dei tre ordini di scuola, e da tutti i docenti di sostegno dell’Istituto. Il docente con competenze di Funzione Strumentale che sovrintende all’Area per l’Inclusione e tutti i docenti che fanno parte della medesima hanno funzioni di supporto al collegio dei docenti in relazione a: definizione e realizzazione del Piano Annuale per l’inclusione; stesura e attuazione dei Piani Educativi Individualizzati; stesura e attuazione dei Piani Didattici Personalizzati; verifica del processo di Inclusione. Inoltre, presso ogni Consiglio di classe o di sezione in cui è presente un alunno con certificazione di disabilità ai sensi della Legge 104/1992, si costituisce il GLHO, il Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione. Il GLHO è composto dai docenti del Consiglio di classe o di sezione, con la partecipazione dei genitori dell’alunno, o chi ne esercita la responsabilità genitoriale, e delle figure professionali specifiche che seguono l’alunno e dal Dirigente Scolastico. 1 Il Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66 “Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107” e il Decreto Legislativo 7 agosto 2019, n. 96 “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, recante: «Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107»”.
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria Il GLHO riceve il supporto medico-sanitario dell’unità di valutazione multidisciplinare dell’ASL rispetto alle pratiche educativo-didattiche e collabora con il comparto medico-sanitario per la compilazione in ICF del Profilo Descrittivo di Funzionamento e del Piano Educativo Individualizzato. In modo specifico , l’Area per l’Inclusione per l’anno scolastico 2019/2020 è stata organizzata come riportato nello schema seguente. 2 UNITÀ UNITÀ ASL ASL MULTIDISCIPLINARE EDUCATORI EDUCATORI PROFESSIONALI PROFESSIONALI CISAS ASSISTENTE SOCIALE ASSISTENTE SOCIALE TERRITORIO TERRITORIO AUSILI AUSILI STUDENTI STUDENTI CTS CTS FORMAZIONE DOCENTI AEC AREA AREA INCLUSIONE INCLUSIONE ISTITUTO ISTITUTO COMUNI COMPRENSIVO "A. CAMILLERI" CAMILLERI" SICUREZZA SICUREZZA EDIFICI EDIFICI PEI PEI ALUNNI ALUNNI PDP ISTITUTO ISTITUTO COMPRENSIVO "A. FAMIGLIE CAMILLERI" CAMILLERI" DOCENTI DOCENTI Figura 1. Schema organizzativo dell’Area per l’Inclusione dell’Istituto “A. Camilleri” di Varallo Pombia
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI “Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta 2”: è questa l’ottica in cui opera l’Area per l’Inclusione 2 dell’Istituto Comprensivo “A. Camilleri”. I Bisogni Educativi Speciali si dividono in tre grandi categorie, come riportato nello schema: BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI DISTURBI SPECIFICI DISABILITÀ DELL'APPRENDIMENTO ALTRI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: Disturbi evolutivi specifici Svantaggio: - socioeconomico - linguistico - culturale Fi gura 2. Macro-categorie dei Bisogni Educativi Speciali Ai fini di osservare sistematicamente, progettare, realizzare, monitorare, verificare e documentare i percorsi di apprendimento personalizzati per ogni bambino, alunno o studente che manifesti continuativi o temporanei bisogni educativi speciali, i docenti sono tenuti a compilare documenti specifici 3: nel caso di bambini, alunni o studenti con difficoltà fortemente disarmoniche rispetto all’età anagrafica e agli obiettivi del Curriculum di Istituto: la “scheda di segnalazione delle situazioni di 2 https://www.miur.gov.it/bisogni-educativi-speciali (MIUR - Direzione Generale per lo Studente, l'integrazione e la Partecipazione - Ufficio IV) 3 La modulistica è allegata al presente Vademecum
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria difficoltà” di Istituto, da condividere con il Consiglio di classe o sezione, con la famiglia e il Dirigente Scolastico; nel caso di alunni con disabilità: il Profilo Descrittivo di Funzionamento (area “Attività e Partecipazione” e Fattori Ambientali) e il Piano Educativo Individualizzato in ICF; nel caso di alunni o studenti con difficoltà persistenti nell’ambito delle abilità di apprendimento dominio-specifiche: per la scuola primaria, la “SCHEDA DI COLLABORAZIONE SCUOLA E FAMIGLIA 2 DESCRITTIVA DELLE ABILITA’ SCOLASTICHE” e, per la scuola secondaria, la “SCHEDA DI COLLABORAZIONE TRA ISTITUZIONI SCOLASTICHE, ISTITUZIONI FORMATIVE DEL SISTEMA IeFP E FAMIGLIA, DESCRITTIVA DELLE AZIONI DIDATTICO-PEDAGOGICHE E DELLE ABILITÀ SCOLASTICHE”. nel caso di alunni o studenti con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento rilasciata dall’ASL : il Piano Didattico Personalizzato, sezione specifica per Disturbi Specifici dell’Apprendimento; nel caso di bambini, alunni o studenti con diagnosi di specialisti privati o con altri bisogni educativi speciali (disturbi evolutivi specifici; svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale; difficoltà di apprendimento): il Piano Didattico Personalizzato, sezione specifica per Bisogni Educativi Speciali.
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria LA DISABILITÀ “L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo. La scuola italiana, infatti, vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale. La 2 piena inclusione degli alunni con disabilità è un obiettivo che la scuola dell’autonomia persegue attraverso una intensa e articolata progettualità, valorizzando le professionalità interne e le risorse offerte dal territorio”.4 Disabilità: la normativa attuale a livello nazionale Fatti salvi i capisaldi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate", la normativa nazionale di riferimento attuale è costituita dai due decreti attuativi della Legge 13 luglio 2015, n. 107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”: il Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66 “Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107” il Decreto Legislativo 7 agosto 2019, n. 96 “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, recante: «Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107»”. Nella specifica situazione di lockdown a causa del Covid-19, si aggiungono le indicazioni in itinere del Decreto Legge 22/2020 dell’08/04/2020 “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”. Disabilità: indicazioni e strumenti attuali a livello regionale In Piemonte, la normativa di riferimento è costituita dalla Deliberazione della Giunta Regionale 1 febbraio 2010, n. 34-13176, “Linee di indirizzo integrate per ASL, Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, Istituzioni scolastiche ed Enti di formazione professionale circa il diritto all'educazione, istruzione e formazione professionale degli alunni con disabilità o con Esigenze Educative Speciali”. 4 https://www.miur.gov.it/web/guest/disabilita - Direzione Generale per lo Studente, l'integrazione e la Partecipazione Ufficio IV
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria In allegato alla D.G.R. 34/2010 si trova la modulistica regionale per il Profilo Descrittivo di Funzionamento e per il Piano Educativo Individualizzato. Disabilità: procedure a livello di Istituto A livello di Istituto, le procedure a cura dei docenti sono le seguenti. 2 1) La rilevazione iniziale di difficoltà fortemente disarmonica rispetta all’età anagrafica e/o alle richieste del contesto scolastico in riferimento al Curriculum di Istituto e la segnalazione alla famiglia Il Consiglio di classe o di sezione è tenuto ad approfondire il livello di difficoltà fortemente e costantemente discrepante rispetto alle aspettative legate all’età anagrafica e/o alle richieste provenienti dall’ambiente didattico ed educativo. A seguito di un’accurata fase di osservazione e di conoscenza del bambino, dell’alunno, dello studente, i docenti realizzeranno un programma di supporto e di potenziamento mirato all’attenuazione della difficoltà, comunicandolo alla famiglia. In tal senso risultano fondamentali la precocità della rilevazione delle difficoltà e la tempestività dell’intervento ancora prima che venga stilata un’eventuale diagnosi da parte dell’ASL. Laddove possibile, il Consiglio di classe o di sezione deve utilizzare materiali didattici standardizzati e scientificamente testati per verificare l’effettivo livello raggiunto nell’ambito deficitario. Nel caso in cui: a) il livello di difficoltà si sia attenuato, le pratiche didattiche possono procedere come previsto in fase di progettazione; b) il livello di difficoltà persiste o si acuisce, il Consiglio di classe o di sezione è tenuto a segnalare alla famiglia la persistenza della difficoltà e, attraverso l’uso della modulistica di Istituto, descrivere accuratamente gli aspetti legati alle difficoltà rilevate. Nel totale rispetto delle scelte che ogni famiglia può effettuare verso i propri figli, i genitori possono consegnare la medesima modulistica all’ASL di riferimento. Laddove persistano le difficoltà e la famiglia decida di non procedere con l’iter diagnostico del proprio figlio o della propria figlia, i docenti sono comunque tenuti a attivare procedure di individualizzazione del percorso (Legge 28 marzo 2003, n.53 “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale”). 2) A seguito dell’accertamento dell’Handicap e della stesura del Profilo Descrittivo di Funzionamento da parte dell’ASL (Diagnosi Funzionale con codici ICD-10; Funzioni corporee e Strutture corporee del Profilo Descrittivo di Funzionamento)
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria Il Consiglio di classe o di sezione è tenuto a compilare tempestivamente la parte di “Attività e Partecipazione” e “Fattori Ambientali” del Profilo Descrittivo di Funzionamento. Il documento deve essere condiviso con la Famiglia e consegnato per tramite della stessa all’ASL. Al termine delle procedure, il bambino, l’alunno, lo studente potrà beneficiare delle ore di supporto del docente di sostegno e di un Piano Educativo Individualizzato. 2 3) La presa in carico di un alunno o studente con Disabilità Quando il Consiglio di classe o sezione prende in carico un bambino, alunno, studente che ha certificazione di disabilità ai sensi della Legge 104/1992, dovrà conoscerlo e osservare quali sono le variabili che incidono sulla qualità della sua vita nel contesto scolastico. La stretta collaborazione con la famiglia e gli specialisti che seguono il caso è fondamentale. Contestualmente, è necessario che, presso gli Uffici di Segreteria, i docenti consultino la documentazione nel fascicolo personale riservato del bambino, alunno, studente, che conterrà: il “Verbale di Accertamento dell’Handicap” a cura dell’INPS, con indicazione di “Persona con handicap (articolo 3, comma 1, Legge 104/1992)” oppure “Persona con handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3, Legge 104/1992)”5; il “Profilo Descrittivo di Funzionamento”; eventuale “Verbale di invalidità” dell’INPS; eventuali “Piani Educativi Individualizzati” degli anni scolastici precedenti; eventuale altra documentazione relativa allo specifico caso. A sua volta, il Consiglio di classe o di sezione compila il modello regionale del Piano Educativo Individualizzato in ICF, in collaborazione con la famiglia e gli specialisti che seguono il bambino, alunno, studente. Il documento nella sua stesura iniziale dovrà essere stilato e condiviso entro il 30 novembre di ogni anno scolastico e dovrà prevedere due fasi di verifica degli obiettivi prefissati: una intermedia entro il 30 gennaio di ogni anno e una finale entro il 30 giugno di ogni anno. 4) La revisione della diagnosi e il passaggio a successivo ordine di scuola Nel casi in cui: a) una diagnosi funzionale e/o il relativo Profilo Descrittivo di Funzionamento debbano essere rivisti e/o rinnovati; b) il bambino, l’alunno, lo studente debba passare al successivo ordine di scuola, 5 Tale indicazione permette all’Istituzione scolastica di attribuire al bambino, alunno, studente la completa disponibilità oraria del docente di sostegno (nel caso di articolo 3, comma 3) oppure la metà del suo orario (nel caso di articolo 3 comma 1)
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria il Consiglio di classe o di sezione è tenuto a compilare la parte di “Attività e Partecipazione ” e “Fattori Ambientali” del Profilo Descrittivo di Funzionamento e consegnarla alla famiglia, che provvederà a consegnarli all’ASL per l’espletamento delle procedure di revisione/rinnovo del Profilo, entro il mese di maggio dell’ultimo anno di frequenza di un determinato ordine di scuola. 2
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria Agenda annuale per la compilazione di P.E.I. ed eventuale P.D.F. nell’anno terminale di un ordine di scuola: settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marz aprile maggio giugno o Osservazione Stesura e Attuazione Attuazione Attuazione del PEI Attuazione del Attuazione Analisi della consegna del del PEI del PEI PEI del PEI 2 documentazione medico PEI Verifica Aggiornamento Verifica sanitaria intermedia del PDF nel caso finale Stesura del PEI strategie e di passaggio a strategie e obiettivi PDP successivo ordine obiettivi di scuola PDP
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO DSA: la normativa attuale a livello nazionale 2 La Legge 8 ottobre 2010 , n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento. Pertanto, con le finalità di a) garantire il diritto all'istruzione; b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione; h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale, gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, hanno il diritto ad un approfondimento diagnostico e alla realizzazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Secondo le linee guida della Consensus Conferenze italiana, è raccomandato di segnalare le difficoltà di lettura e scrittura a partire dal termine della classe seconda della scuola primaria e le difficoltà nell’ambito del numero e del calcolo a partire dal termine della classe terza del medesimo ordine di scuola. DSA: indicazioni e strumenti a livello regionale In Piemonte, la normativa di riferimento è costituita dalla Deliberazione della Giunta Regionale Febbraio 2014, n. 16-7072 «Legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici dell'apprendimento in ambito scolastico"; recepimento dell'accordo Stato/Regioni del 25 luglio 2012; approvazione schema di protocollo di intesa con l'Ufficio Scolastico regionale. Attuazione D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013, Azione 14.4.6 recante "Assistenza territoriale a soggetti minori"», consultabile al link http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2014/09/siste/00000134.htm.
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria All’interno del documento si trovano gli allegati necessari per la tracciabilità del percorso dello studente, dalla segnalazione di sospetto di Disturbo Specifico dell’Apprendimento, alla revisione della diagnosi, al passaggio tra ordini di scuola: ALLEGATO 2 (PER LA SCUOLA PRIMARIA ) “SCHEDA DI COLLABORAZIONE SCUOLA E FAMIGLIA DESCRITTIVA DELLE ABILITA’ SCOLASTICHE”; ALLEGATO 3 (PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO/SECONDO GRADO ,PER LE ISTITUZIONI 2 FORMATIVE DEL SISTEMA IeFP) “SCHEDA DI COLLABORAZIONE TRA ISTITUZIONI SCOLASTICHE, ISTITUZIONI FORMATIVE DEL SISTEMA IeFP E FAMIGLIA, DESCRITTIVA DELLE AZIONI DIDATTICO- PEDAGOGICHE E DELLE ABILITÀ SCOLASTICHE”. Inoltre, a partire dall’anno scolastico 2017/2018, la Regione Piemonte ha aggiornato il modello di Piano Didattico Personalizzato, consultabile e scaricabile in versione da compilare al link https://www.regione.piemonte.it/web/temi/istruzione-formazione-lavoro/istruzione/inclusione-scolastica/ dsa-noproblem DSA: procedure a livello di Istituto A livello di Istituto, le procedure a cura dei docenti sono le seguenti. 1) La rilevazione iniziale di difficoltà di apprendimento Il Consiglio di classe è tenuto ad approfondire il livello di difficoltà del bambino, dell’alunno o dello studente, realizzare un programma di potenziamento mirato all’attenuazione della difficoltà, comunicandolo alla famiglia. Laddove possibile, il Consiglio di classe deve utilizzare materiali didattici standardizzati e scientificamente testati per verificare l’effettivo livello raggiunto. In questa fase, risultano fondamentali la precocità della rilevazione delle difficoltà e la tempestività dell’intervento ancora prima che venga stilata un’eventuale diagnosi da parte dell’ASL. Nel caso in cui: c) il livello di difficoltà si sia attenuato, le pratiche didattiche possono procedere come previsto in fase di progettazione; d) il livello di difficoltà persiste o si acuisce, il Consiglio di classe è tenuto a segnalare alla famiglia la persistenza della difficoltà e, attraverso l’uso della modulistica regionale, ai sensi della Deliberazione della Giunta Regionale Febbraio 2014, n. 16-7072, descrivere accuratamente gli aspetti legati alle abilità di apprendimento dominio-specifiche. Nel totale rispetto delle scelte che ogni famiglia può effettuare verso i propri figli, i genitori possono consegnare la medesima modulistica all’ASL di riferimento.
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria Laddove persistano le difficoltà e la famiglia decida di non procedere con l’iter diagnostico del proprio figlio o della propria figlia, i docenti sono comunque tenuti a attivare procedure di individualizzazione del percorso (Legge 28 marzo 2003, n.53 “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale”). 2
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria 2) La presa in carico di un alunno o studente con Disturbi Specifici di Apprendimento In Regione Piemonte possono considerarsi diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento solo i documenti stilati o validati dall’ASL. Tutti gli altri casi rientrano nella sfera dei Bisogni Educativi Speciali. A tal proposito, possono verificarsi tre situazioni differenti: a) qualora ad uno studente o a una studentessa venga diagnosticato da parte dell’ASL un Disturbo 2 Specifico dell’Apprendimento, il Consiglio di classe deve compilare il Piano Didattico Personalizzato che prevede la registrazione dei dati della diagnosi; b) se lo studente o la studentessa ha una diagnosi di specialisti privati, il Consiglio di classe deve compilare il Piano Didattico Personalizzato che non prevede la registrazione dei dati della diagnosi; il Piano Didattico Personalizzato resta nell’ambito dei Bisogni Educativi Speciali; c) nel caso in cui uno studente o una studentessa con diagnosi privata si rechino all’ASL per effettuarne una validazione. In questa situazione, è necessario modificare tempestivamente la registrazione dei dati del Piano Didattico Personalizzato da Bisogni Educativi Speciali a Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Il Piano Didattico Personalizzato deve essere compilato per gli alunni con eventuali Bisogni Educativi Speciali e con Disturbi Specifici dell'Apprendimento entro e non oltre il primo trimestre di ogni anno scolastico, come previsto dalle “LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO” allegate al D.M. 5669 del 12 luglio 2011. Nei casi in cui la diagnosi viene rilasciata in corso d’anno, sarà cura del Consiglio di classe compilare nel più breve tempo possibile un appropriato Piano Didattico Personalizzato. 3) La revisione della diagnosi e il passaggio a successivo ordine di scuola Nelle recenti diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento l’ASL indica il periodo di validità della diagnosi e il momento della revisione. Nel casi in cui: - una diagnosi debba essere rivista, - lo studente o la studentessa debba passare al successivo ordine di scuola, il Consiglio di classe è tenuto a compilare gli allegati della Deliberazione della Giunta Regionale Febbraio 2014, n. 16-7072 e consegnarli alla famiglia che provvederà a consegnarli all’ASL per l’espletamento delle procedure di revisione/rinnovo della diagnosi.
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria Agenda annuale per la compilazione e l’attuazione dei P.D.P.: settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno Osservazione Osservazione Osservazione Attuazione Attuazione Attuazione Attuazione Attuazione Attuazione Attuazione Stesura PDP Stesura PDP Stesura PDP PDP PDP PDP PDP PDP PDP PDP Consegna Verifica Verifica PDP intermedia finale 2 strategie e strategie e obiettivi obiettivi PDP PDP
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria CASI SPECIFICI Le Prove INVALSI Alunni e Studenti con certificazione di disabilità. 2 Sulla base della conoscenza approfondita dell’alunno e dello studente e in riferimento alla situazione emotiva e cognitiva; ai livelli di sviluppo delle abilità di apprendimento; agli obiettivi del Piano Educativo Individualizzato, i docenti dei Consigli di classe possono decidere se l’alunno o lo studente con disabilità può sostenere la prova INVALSI, sia essa cartacea o CBT. Si possono manifestare tre situazioni in cui l’alunno e lo studente: a) possono svolgere la prova come gli altri studenti, anche con gli strumenti compensativi necessari, ma senza la presenza del docente di sostegno che li affianchi fornendo aiuti e supporti; b) vengono dispensati, poiché sussistono condizioni di gravità tale da non potere sostenere le prove INVALSI; c) possono svolgere la prova con tempi e modalità personalizzate, ma la prova non concorrerà all’indagine statistica nazionale. Alunni e Studenti con certificazione di DSA (ASL). Svolgono la prova con gli strumenti compensativi/dispensativi previsti nel Piano Didattico Personalizzato. Alunni e Studenti con Bisogni Educativi Speciali. Il Consiglio di classe decide se possono svolgere la prova con gli strumenti compensativi utilizzati nella quotidianità scolastica e previsti nel Piano Didattico Personalizzato. Gli Esami conclusivi del Primo Ciclo “Il decreto legislativo n. 62/2017 e il decreto ministeriale n. 741/2017, nel fornire indicazioni operative in materia di modalità di svolgimento e di valutazione delle prove di esame conclusivo del primo ciclo di istruzione, fanno riferimento ai candidati con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992 e con disturbo specifico dell'apprendimento certificato ai sensi della legge 170/2010, per i quali possono essere utilizzati specifici strumenti compensativi (utilizzo di supporti didattici, calcolatrice, mappe, ecc.) o possono essere attivate misure dispensative qualora già presenti rispettivamente nel PEI e nel PDP.” (Nota ministeriale n. 5772 del 04/04/2020 “Indicazioni in merito allo svolgimento degli Esami di Stato nelle scuole del primo ciclo di istruzione e alla certificazione delle competenze. Anno scolastico 2018/2019”)
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria Nel caso di studenti con disabilità, il Consiglio di classe può proporre una o più prove personalizzate, in riferimento: alla normativa emanata nell’anno scolastico in corso e in funzione degli esami conclusivi del primo ciclo di istruzione; al percorso scolastico effettuato dallo studente e documentato; agli obiettivi del P.E.I. 2 Nel caso di studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, le prove vengono svolte con gli strumenti compensativi/dispensativi previsti nel Piano Didattico Personalizzato. Nel caso di studenti con Bisogni Educativi Speciali, il Consiglio di classe decide se le prove possono essere svolte con gli strumenti compensativi utilizzati nella quotidianità scolastica e previsti nel Piano Didattico Personalizzato. In caso di Bisogni Educativi Speciali, inclusi i casi con diagnosi privata, non è comunque prevista alcuna forma dispensativa durante le prove d’esame.
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria I RIFERIMENTI NORMATIVI Disabilità Legge 5 febbraio 1992, n. 104 "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone 2 handicappate" Legge 13 luglio 2015, n. 107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66 “Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107”; Decreto Legislativo 7 agosto 2019, n. 96 Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, recante: «Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107». Decreto Legge 8 aprile 2020, n. 22 “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”. Disturbi Specifi ci dell’Apprendimento Legge 8 ottobre 2010 , n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” D.M. 5669 del 12 luglio 2011 e allegate “LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO” D.G.R. Febbraio 2014, n. 16-7072 «Legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici dell'apprendimento in ambito scolastico"; recepimento dell'accordo Stato/Regioni del 25 luglio 2012; approvazione schema di protocollo di intesa con l'Ufficio Scolastico regionale. Attuazione D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013, Azione 14.4.6 recante "Assistenza territoriale a soggetti minori"»
Istituto Comprensivo “Andrea Camilleri” – Vademecum “Area per l’Inclusione” A.S. 2019/2020” a cura della Dott.ssa Apostolo Daria 2
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