RASSEGNA STAMPA - Fondazione Dopo di Noi Bologna
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#VADOALMUSEO, online la campagna di crowdfunding della Fondazione Dopo di Noi Bologna Set. 13 ANNO VIII 2018, Disabilità, In evidenza, Luoghi 'comuni' Commenti disabilitati su #VADOALMUSEO, online la campagna di crowdfunding della Fondazione Dopo di Noi Bologna È online la campagna di crowdfunding lanciata dalla Fondazione Dopo di Noi Bologna onlus per raccogliere fondi a sostegno della seconda edizione di Vado al Museo!, un progetto che offre a persone con disabilità intellettiva un’occasione per accrescere la propria autonomia nella gestione del tempo libero e vivere un’esperienza nuova e gratificante. Il progetto, ideato e curato da Paola Bartoli per la stessa Fondazione, prevede percorsi di visita a cinque musei della città di Bologna, affiancati ad un lavoro sulla fotografia che vede i giovani con disabilità diventare veri e propri fotografi. La seconda edizione di Vado al Museo! si avvale della collaborazione dell’Istituzione Bologna Musei che ha messo a disposizione i mediatori dei propri Servizi educativi, spazi e competenza per guidare il gruppo di 15 ragazzi in percorsi di visita preparati ad hoc. In continuità con la prima edizione, accanto alle visite ai musei ci sarà un momento dedicato alla rielaborazione di quanto visto attraverso un’espressione creativa. Per l’edizione 2018 il linguaggio scelto è quello della fotografia A guidare i partecipanti nel lavoro sulla fotografia è Eleonora Ondolati, fotografa e docente diSpazio Labo’, centro che si occupa della diffusione della cultura fotografica e che ha deciso di essere al fianco di Fondazione Dopo di Noi in questo percorso. Grazie alla raccolta fondi sarà possibile realizzare un cofanetto che raccolga le foto scattate dai ragazzi: cartoline che potranno essere sfogliate, inviate o incorniciate e che saranno poi presentate in una mostra che si svolgerà al termine del progetto. Per poter realizzare il cofanetto e la mostra delle foto e far conoscere alla città il progetto, Fondazione Dopo di Noi Bologna ha lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di IDEAGINGER, con l’obiettivo di raccogliere 2.000 euro per sostenere le relative spese. Sul sito www.ideaginger.it è possibile sostenere con una donazione il progetto #VADOALMUSEO – 2 edizione Link alla campagna di raccolti fondi
Al via il crowdfunding per la seconda edizione di "Vado al Museo!", il progetto che unisce musei, fotografia e tempo libero delle persone disabili Articolo scritto da Valeria Alpi Lunedì 17 Settembre 2018 Argomento: Disabilità E' online la campagna di crowdfunding per sostenere la seconda edizione di "Vado al Museo!", il progetto della Fondazione Dopo di Noi di Bologna che offre a persone con disabilità intellettiva un'occasione per accrescere la propria autonomia nella gestione del tempo libero e vivere un’esperienza nuova e gratificante. Il progetto, ideato e curato da Paola Bartoli per la stessa Fondazione, prevede percorsi di visita a cinque musei della città di Bologna, affiancati a un lavoro sulla fotografia che vede i giovani con disabilità diventare veri e propri fotografi. La seconda edizione di "Vado al Museo!" si avvale della collaborazione dell'Istituzione Bologna Musei che ha messo a disposizione i mediatori dei propri Servizi educativi, spazi e competenza per guidare il gruppo di 15 ragazzi in percorsi di visita preparati ad hoc. In continuità con la prima edizione, accanto alle visite ai musei ci sarà un momento dedicato alla rielaborazione di quanto visto attraverso un'espressione creativa. Per l'edizione 2018 il linguaggio proposto ai ragazzi è quello della fotografia, insieme a Eleonora Ondolati, fotografa e docente di Spazio Labo’.
La campagna di crowdfunding, attiva sulla piattaforma di IdeaGinger, servirà a realizzare un cofanetto che raccolga le foto scattate dai ragazzi: cartoline che potranno essere sfogliate, inviate o incorniciate e che saranno poi presentate in una mostra che si svolgerà al termine del progetto. Dona anche tu alla campagna di raccolta fondi "Vado al Museo!" - 2° edizione >> Articolo scritto da Valeria Alpi il 17 Lunedì Settembre PM
Per il secondo anno nei musei, a visitarli e fotografarli
Dopo gli ottimi esiti dello scorso anno, ha preso il via la seconda edizione di “Vado al Museo!”,
progetto della Fondazione Dopo di Noi di Bologna, che offre ad un gruppo di quindici giovani con
disabilità intellettiva l’opportunità di effettuare una serie di percorsi di visita ai Musei del
capoluogo emiliano, seguiti quest’anno anche da un lavoro sulla fotografia, che porterà a
produrre delle cartoline, anche grazie al sostegno di una campagna di raccolta fondi nel web. Il
tutto per dimostrare come sia possibile immaginare un tempo libero di qualità per le persone con
disabilità
Dopo gli ottimi esiti del primo anno,
di cui anche il nostro giornale si
era occupato, ha preso il via l’8
settembre scorso la seconda
edizione di Vado al Museo!,
progetto curato da Paola Bartoli,
per conto della Fondazione Dopo
di Noi di Bologna, che offre ad un
gruppo di quindici giovani con
disabilità intellettiva l’opportunità di
effettuare una serie di percorsi di
visita ai Musei del capoluogo
emiliano, seguiti quest’anno anche
da un lavoro sulla fotografia.
La prima tappa si è vissuta
al Museo della Musica, mentre le
Giovani della Fondazione Dopo di Noi di Bologna coinvolti nel
Progetto “Vado al Museo!” prossime – sino al mese di febbraio
del 2019 – riguarderanno
il MAMbo (Museo d’Arte Moderna
di Bologna), il Museo per la Memoria di Ustica, il Museo Civico Archeologico e il Museo del
Patrimonio Industriale. Il tutto grazie alla collaborazione dell’Istituzione Bologna Musei, che
ha messo a disposizione i mediatori dei propri Servizi Educativi, allo scopo di guidare i giovani
nei percorsi di visita.
L’altro partner dell’iniziativa è l’Associazione Spazio Labo’ (Centro di fotografia), la cui fotografa
e docente Eleonora Ondolati tiene al termine di ogni visita un laboratorio, dove i partecipanti
rielaborano creativamente le foto scattate durante la visita stessa.
«La sfida – spiegano dalla Fondazione Dopo di Noi – è dimostrare come sia possibile
immaginare il tempo libero delle persone con disabilità come un tempo libero di qualità,
offrendo occasioni di arricchimento sociale e culturale».
L’obiettivo finale è quello di realizzare un cofanetto per raccogliere le fotografie realizzate dai
giovani, sotto forma di cartoline da sfogliare, inviare o incorniciare, oltreché da presentare in
una mostra.
A tal proposito è stata anche lanciata una campagna di raccolta fondi nel web(crowdfunding)
sulla piattaforma di IDEAGINGER. (S.B.)Per ulteriori approfondimenti sulla seconda edizione di Vado al Museo! e per informazioni su come sostenere la campagna di crowdfunding, accedere a questo link. Per ogni altra informazione: info@dopodinoi.org. La Fondazione Dopo di Noi di Bologna Si tratta di una ONLUS che offre informazione e sostegno ai genitori di persone con disabilità, cercando di dare una risposta alla loro preoccupazione più grande: «Chi avrà cura del nostro figlio disabile quando noi non ci saremo più?». In tal senso, a partire dal 2002 è stata offerta informazione e sostegno a più di trecentocinquanta famiglie, coinvolgendo in vari progetti oltre cento giovani con disabilità. Dopo di Noi ONLUS si occupa in particolare di persone con disabilità intellettiva e con sindrome di Down, impegnandosi in un lavoro complesso, orientato all’individuazione di soluzioni coerenti e coordinate tra loro. Le attività si articolano in tre aree principali: sperimentazione di progetti abitativi; percorsi individualizzati e sostegno ai genitori; consulenza e informazione giuridica. 25 Settembre 2018
TEMPO LIBERO/2 Imparare divertendosi
Vado al museo e faccio foto
Visite guidate, laboratorio
A
ppuntamento al Museo del pa- che, a partire dal Duecento, arrivava-
trimonio industriale alle 15:30. no fino a Venezia. Prendono in mano e
di fotografia e in futuro Axel arriva in macchina, accom- osservano da vicino i bozzoli dei bachi
una mostra con gli scatti pagnato da un familiare. Paolo invece da seta, scoprono che si nutrono di
è venuto da solo in autobus. Anche gli gelsi, toccano i veli che in epoca rina-
realizzati dalle persone altri hanno preso i mezzi pubblici, ma scimentale ornavano i copricapo delle
con sindrome di Down o con loro c’erano un paio di volontari e nobildonne, rispondono alle domande
altre disabilità cognitive la mamma di Francesca, che poi se ne è
andata. «Si può usare il flash?», chiede
su mulini, fili e rocchetti, telai e tes-
sitrici, imparano cosa sono le chiuse
che fanno parte della Elisa prima di entrare. Poi comincia la e i sostegni per risalire i canali. Ma i
Fondazione Dopo di noi visita guidata (ad hoc). Fuori è umido secoli passano e i setifici chiudono.
e il cielo è grigio. La giornata ideale Meno male che arriva il Novecento e
Bologna. Un progetto che per starsene chiusi da qualche parte. che all’ombra delle Due Torri inizia a
unisce hobby, cultura Loro sono un gruppo di una decina di fiorire l’industria alimentare, quella
e apprendimento. E persone con sindrome di Down o lievi motoristica e del packaging.
disabilità intellettivo relazionali che «Cos’è il packaging?», chiede an-
che cattura interesse e trascorrono un sabato pomeriggio di cora Elisa. Come esempio la guida le
attenzione come pochi altri metà ottobre all’insegna della cultu- mostra la macchina per impacchettare
hanno saputo fare ra. Fanno parte del progetto “Vado al l’idrolitina. A Caterina piace molto il
museo”, realizzato dalla Fondazione congegno ideato dalla ditta Zamboni
Dopo di noi onlus in collaborazione & Troncon per fare i tortellini e i tor-
con l’Istituzione Bologna Musei e lo telloni (datato 1911, ne produceva circa
Spazio Labò. 5mila all’ora sostituendo il lavoro di
La guida inizia a spiegare e Matteo, venti massaie), mentre Axel è affasci-
Francesca e gli altri ascoltano inte- nato da una Maserati rossa e da una
ressati e curiosi la storia di Bologna Moto Morini rossa pure quella. Poi en-
A lato alcuni ragazzi all’interno del Museo della
musica di Bologna. Sopra Axel al Museo del quand’era città d’acqua e della seta, trambi sono catturati da un pannello
patrimonio industriale. Foto di Eleonora Ondolati con il porto e i sui canali navigabili con la storia dei fratelli Ducati. Matteo,
SuperAbile INAIL 42 Dicembre 2018 - Gennaio 2019 SuperAbile INAIL 43 Dicembre 2018 - Gennaio 2019TEMPO LIBERO/2 Imparare divertendosi Un’insolita guida
a fumetti
a cinque musei
universitari
L a prima edizione
del progetto
“Vado al museo”
invece, si concentra soprattutto sulle si sono dimostrati ancora una volta rare le foto, interveniamo sul colore,
si è tenuta nel
macchine per fare i gelati, perché in attenti interlocutori, non solo come magari virando tutto al rosso oppure 2016. Protagonisti
Emilia l’azienda Carpigiani insegna. osservatori, ma perfino come fotogra- al bianco e nero, realizziamo collage o erano stati il
Finita la visita guidata, il gruppetto fi». Le prossime tappe del progetto, che altre attività creative, e cerchiamo una Sistema museale
tira fuori lo smartphone o la mac- termina a febbraio, saranno il Mambo loro visione e una loro interpretazione di ateneo Alma
china fotografica digitale, ripercorre (il Museo d’arte moderna di Bologna) di quello che hanno visto al museo: Mater Studiorium
le sale del museo e inizia a scattare e il Museo civico archeologico. «Entro cosa più li ha colpiti, quali immagini, dell’Università di Bologna, con il suo
foto. «Guarda questa che bella», dice marzo vorremmo avere le cartoline già quali frasi, quali parole. Così i ragazzi Museo di zoologia, l’Orto botanico
Marina. «Non mi distrarre, che mi fai stampate e conoscere le date della mo- hanno cominciato a considerare la ed erbario, il Museo di mineralogia
sbagliare l’inquadratura», la bacchetta stra», prosegue Paola Bartoli. fotografia non solo come un hobby, “Luigi Bombicci”, il Museo geologico
“Giovanni Cappellini” e il Museo
Chiara. Simona, invece, non è mai con- ma anche come un potente mezzo con di Palazzo Poggi, e l’associazione
tenta dei suoi scatti: «È venuta male, è Durante il laboratorio di fotografia, cui scoprire particolari nascosti, un culturale Mirada.
mossa, la rifaccio». Il grande mulino invece, si lavora sulla post produzione, linguaggio per esprimere se stessi, una Il risultato? Un’insolita guida a
da seta di legno pieno di rocchetti, l’in- si acquisicono capacità, competenze e forma d’arte». E hanno iniziato a capi- fumetti, ovvero un quaderno di
dustria del cibo e i motori sono le cose strumenti. «Prima di tutto il gruppo ha re che i luoghi della cultura bolognese appunti e disegni realizzati dai giovani
che hanno catturato maggiormente la imparato le nozioni di base: cosa sono non sono poi così noiosi: possono esse- della Fondazione Dopo di noi Bologna
loro attenzione e il loro sguardo. un’inquadratura, una panoramica e un re un passatempo domenicale, possono sotto la supervisione del fumettista
“Vado al museo” è «un progetto che dettaglio di un’immagine, ha capito servire a imparare cose nuove, ci si può Andrea Zoli, che ha realizzato anche
si sviluppa su più fronti: sul terreno del- come e quando utilizzare lo zoom, che tornare magari con i propri genitori e alcune strisce contenute nel libricino.
Un’elaborazione creativa delle
le autonomie, per imparare non solo a bisogna stare attenti alla luce e restare si possono andare a visitare mostre
esperienze vissute e delle cose viste
muoversi in città ma anche a utilizzare il più fermi possibile mentre si scatta», o esposizioni anche nelle altre città e durante le visite guidate, condensate
Whatsapp, e su quello del tempo libero dice Eleonora Ondolati di Spazio Labò. perfino all’estero. Divertendosi pure nella loro personale visione dei musei
in un contesto stimolante come quello «Quando poi ci ritroviamo per elabo- parecchio. [M.T.] e in una pluralità di narrazioni a
della cultura, che spesso si pensa sia colori che ci restituiscono il senso del
preclusa alle persone con disabilità per sostenere le spese per la stampa, Il Museo del patrimonio industriale progetto. Alla scoperta di collezioni
cognitiva e che invece le incusiorisce l’allestimento e quant’altro si renderà è la terza tappa dopo il Museo inter- e reperti custoditi nei luoghi del
molto. Inoltre abbraccia anche un necessario in corso d’opera. nazionale e biblioteca della musica e il sapere, a dimostrazione del fatto che
laboratorio fotografico, una futura La onlus è nata nel 2002 da tredici Museo per la memoria di Ustica. «Que- la cultura appartiene davvero a tutti e
tutti possono e devono fruirne. Anche
mostra e un cofanetto di cartoline per genitori di persone con disabilità che sta visita ha rappresentato una delle
se ciascuno a modo suo: «Hai visto
restituire ai cittadini il percorso intra- volevano dare una risposta alla loro grandi sfide della seconda edizione del che il vulcano ha ruttato la lava?». «Sì,
preso dai nostri giovani, che in realtà preoccupazione più grande: «Cosa ne progetto, in particolare per il forte im- e guarda quel rinoceronte: è molto
sono adulti», spiega Paola Bartoli, re- sarà di nostro figlio quando noi non ci patto emotivo dovuto all’allestimento appuntito».
sponsabile del progetto. Per realizzare saremo più?». Da allora la fondazione artistico e alla memoria delle vittime Ma a volte andare al museo fa
l’esposizione con le foto e le cartoline ha dato sostegno a oltre 500 famiglie, che questo luogo custodisce e tra- venire in mente barzellette, tanto vale
rielaborate dai “ragazzi”, la Fondazio- cercando di risolvere le tante proble- manda», racconta la pedagogista della scrivere anche quelle: «Uno scheletro
ne Dopo di noi Bologna ha lanciato matiche che il “dopo di noi” chiama in onlus, Tiziana Roppoli. «Una sfida che bussa alla porta dello studio del
una campagna di crowdfunding sulla causa: «Dove abiterà da adulto? Chi ne abbiamo voluto cogliere e proporre alle medico; il dottore apre la porta, vede
piattaforma online IdeaGinger con avrà cura? Chi gestirà i risparmi che persone con disabilità coinvolte. L’ac- le scheletro e gli dice: “Dovevi venire
prima!”».
l’obiettivo di raccogliere duemila euro gli lasceremo?». Privilegiando sempre coglienza delle mediatrici che ci hanno
la collaborazione tra il nucleo familia- guidato ci ha introdotto in maniera
re, l’ente pubblico e il privato sociale, delicata nella visita e, più che in altre
la Fondazione Dopo di noi Bologna occasioni, abbiamo potuto consolidare
In alto Elisa, Caterina e Simona (Fondazione Dopo di
propone attività che si articolano su uno degli obiettivi di questo progetto,
noi Bologna) al Museo del patrimonio industriale. tre aree principali: abitare fuori casa, che vede nella visita al museo non
A fianco Francesca al Museo per la memoria di Ustica; percorsi individualizzati di autonomia solo un momento di apprendimento
sullo sfondo si vedono i rottami del DC9 abbattuto il
27 giugno 1980 mentre si dirigeva verso l’aeroporto
per i giovani e di sostegno ai genitori, ma anche la partecipazione emotiva
di Palermo. Foto di Eleonora Ondolati consulenza giuridica. a un’esperienza più ampia. I ragazzi
SuperAbile INAIL 44 Dicembre 2018 - Gennaio 2019 SuperAbile INAIL 45 Dicembre 2018 - Gennaio 201926 SETTEMBRE 2018
Per il secondo anno nei musei, a visitarli e
Segnaliamo la pubblicazione in Superando.it dei seguenti articoli
Per il secondo anno nei musei, a visitarli e fotografarli
Dopo gli ottimi esiti dello scorso anno, ha preso il via la seconda edizione di “Vado al Museo!”, progetto
della Fondazione Dopo di Noi di Bologna, che offre ad un gruppo di quindici giovani con disabilità
intellettiva l’opportunità di effettuare una serie di percorsi di visita ai Musei del capoluogo emiliano,
seguiti quest’anno anche da un lavoro sulla fotografia, che porterà a produrre delle cartoline, anche
grazie al sostegno di una campagna di raccolta fondi nel web. Il tutto per dimostrare come sia possibile
immaginare un tempo libero di qualità per le persone con disabilità
(continua...)Vado al Museo! Progetto
d'inclusione Dopo di Noi
16 OTTOBRE 2018
Iniziativa per accrescere l’autonomia e la gestione del tempo libero nelle
persone con disabilità intellettiva.
Vado al Museo!, ideato e curato da Paola la Fondazione Dopo di Noi Bologna è giunto alla
seconda edizione. Il progetto prevede percorsi di visita a 5 musei di Bologna, affiancati ad un
lavoro sulla fotografia che vede i ragazzi diventare veri e propri fotografi.
Coinvolti nei lavori l’Istituzione Musei Bologna e Spazio Labò. Il Museo della Musica, il Mambo
(Museo di Arte Moderna di Bologna), il Museo per la Memoria di Ustica, il Museo Civico
Archeologico e il Museo del Patrimonio Industriale; ospiteranno nelle sale espositive ragazzi
pronti a scattare foto suggestive. Spazio Labò, realtà che si occupa della diffusione della cultura
fotografica in città, segue il lavoro fotografico mettendo a disposizione propri collaboratori.
Foto: Museo per la Memoria di Ustica a Bologna
L’esperienza è stata riproposta dopo il successo dell’edizione del 2016 dove erano
coinvolti ragazzi con disabilità intellettiva con l’Associazione culturale Mirada di Ravennainsieme ai musei dell’Ateneo di Bologna. Il gruppo in quest’occasione realizzò una guida a fumetti. Vado al museo, è iniziato in settembre al Museo della Musica. I partecipanti sono stati accompagnati da un mediatore culturale che ha seguito passo a passo il lavoro all'interno del Museo. Ad ogni visita fa seguito un laboratorio di fotografia per rielaborare quanto visto in modo creativo. L'obiettivo è realizzare un cofanetto per raccogliere le fotografie realizzate dai ragazzi. Per sostenere l'iniziativa della Fondazione Dopo di Noi Bologna, è attivo fino al 18 gennaio 2019 un crowdfunding online. Chiara Garavini
12/9/2018 I musei di Bologna nelle fotografie di 15 ragazzi con disabilità intellettiva - Agenzia giornalistica
I musei di Bologna nelle fotografie di 15
ragazzi con disabilità intellettiva
Seconda edizione per #Vadoalmuseo, l'iniziativa della Fondazione Dopo di
noi per aumentare l'autonomia dei giovani nella gestione del tempo libero.
Visite in 5 musei cittadini e laboratori per rielaborare gli scatti. Al via il
crowdfunding su ideaginger per sostenere il progetto
12 settembre 2018 - 11:14
BOLOGNA – Accrescere l'autonomia dei giovani con disabilità intellettiva nella gestione
del tempo libero e vivere un'esperienza nuova e gratificante. È l'obiettivo di
#Vadoalmuseo, il progetto ideato e curato da Paola Bartoli per la Fondazione Dopo di noi
Bologna giunta alla seconda edizione: nel 2016 la prima sperimentazione ha coinvolto i
musei appartenenti al Sistema museale di ateneo di Bologna, una quindicina di giovani
con disabilità intellettiva e l'Associazione Mirada di Ravenna che ha seguito la
realizzazione della guida a fumetti insieme ai partecipanti. “Quest'anno il linguaggio che
abbiamo scelto è la fotografia – racconta Lucia Alvisi della fondazione – grazie alla
collaborazione con Spazio Labo', realtà che si occupa della diffusione della cultura
fotografica in città”. Quest'anno i musei coinvolti fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei
e sono il Museo della musica, il Mambo (Museo di arte moderna di Bologna), il Museo per
la memoria di Ustica, il Museo civico archeologico e il Museo del patrimonio industriale.
“La sfida è dimostrare come sia possibile immaginare il tempo libero delle persone con
disabilità come un tempo libero di qualità, offrendo occasioni di arricchimento sociale e
culturale”, dice Tiziana Roppoli, pedagogista della Fondazione Dopo di noi. Fino al 18
gennaio 2019 è possibile sostenere il progetto attraverso un crowdfunding on line.
La prima tappa del percorso è stata l'8 settembre al Museo della musica dove un
mediatore culturale ha accompagnato il gruppo nella visita. “I ragazzi si sono divertiti ed
erano molto curiosi – continua Alvisi – Essendo la prima uscita erano molto focalizzati sul
fare fotografie e si distraevano un po' dal resto”. Lo strumento scelto per scattare le
immagini è lo smartphone, “solo uno ha scelto di utilizzare una macchina fotografica
reflex, gli altri hanno optato per il telefono. È anche un modo per sviluppare le loro
capacità nell'utilizzarlo e imparare funzioni nuove”. Dopo ogni visita è previsto un
laboratorio tenuto da Eleonora Ondolati, fotografa e docente di Spazio Labo', per
rielaborare quanto visto in modo creativo. L'obiettivo è realizzare un cofanetto per
raccogliere le fotografie realizzate dai ragazzi: cartoline che potranno essere sfogliate,
inviate o incorniciate e che saranno presentate in una mostra. (lp)
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