RASSEGNA STAMPA - Fondazione Dopo di Noi Bologna

Pagina creata da Dario Ferrante
 
CONTINUA A LEGGERE
RASSEGNA STAMPA - Fondazione Dopo di Noi Bologna
RASSEGNA STAMPA
RASSEGNA STAMPA - Fondazione Dopo di Noi Bologna
#VADOALMUSEO, online la campagna di crowdfunding della
Fondazione Dopo di Noi Bologna
Set. 13 ANNO VIII 2018, Disabilità, In evidenza, Luoghi 'comuni' Commenti disabilitati su #VADOALMUSEO, online la
campagna di crowdfunding della Fondazione Dopo di Noi Bologna
È online la campagna di crowdfunding lanciata dalla Fondazione Dopo di Noi Bologna onlus per raccogliere
fondi a sostegno della seconda edizione di Vado al Museo!, un progetto che offre a persone con disabilità
intellettiva un’occasione per accrescere la propria autonomia nella gestione del tempo libero e vivere
un’esperienza nuova e gratificante.
Il progetto, ideato e curato da Paola Bartoli per la stessa Fondazione, prevede percorsi di visita a cinque musei
della città di Bologna, affiancati ad un lavoro sulla fotografia che vede i giovani con disabilità diventare veri e
propri fotografi.

La seconda edizione di Vado al Museo! si avvale della collaborazione dell’Istituzione Bologna Musei che ha
messo a disposizione i mediatori dei propri Servizi educativi, spazi e competenza per guidare il gruppo di 15
ragazzi in percorsi di visita preparati ad hoc.
In continuità con la prima edizione, accanto alle visite ai musei ci sarà un momento dedicato alla rielaborazione
di quanto visto attraverso un’espressione creativa. Per l’edizione 2018 il linguaggio scelto è quello della
fotografia
A guidare i partecipanti nel lavoro sulla fotografia è Eleonora Ondolati, fotografa e docente diSpazio
Labo’, centro che si occupa della diffusione della cultura fotografica e che ha deciso di essere al fianco di
Fondazione Dopo di Noi in questo percorso.

Grazie alla raccolta fondi sarà possibile realizzare un cofanetto che raccolga le foto scattate dai ragazzi:
cartoline che potranno essere sfogliate, inviate o incorniciate e che saranno poi presentate in una mostra che si
svolgerà al termine del progetto.

Per poter realizzare il cofanetto e la mostra delle foto e far conoscere alla città il progetto, Fondazione Dopo di
Noi Bologna ha lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di IDEAGINGER, con l’obiettivo di
raccogliere 2.000 euro per sostenere le relative spese. Sul sito www.ideaginger.it è possibile sostenere con una
donazione il progetto #VADOALMUSEO – 2 edizione
Link alla campagna di raccolti fondi
RASSEGNA STAMPA - Fondazione Dopo di Noi Bologna
Al via il crowdfunding per la seconda edizione di "Vado al Museo!", il progetto che
unisce musei, fotografia e tempo libero delle persone disabili
Articolo scritto da Valeria Alpi Lunedì 17 Settembre 2018
Argomento:
Disabilità

E' online la campagna di crowdfunding per sostenere la seconda edizione di "Vado al Museo!", il progetto
della Fondazione Dopo di Noi di Bologna che offre a persone con disabilità intellettiva un'occasione per accrescere la
propria autonomia nella gestione del tempo libero e vivere un’esperienza nuova e gratificante.

Il progetto, ideato e curato da Paola Bartoli per la stessa Fondazione, prevede percorsi di visita a cinque musei della
città di Bologna, affiancati a un lavoro sulla fotografia che vede i giovani con disabilità diventare veri e propri fotografi.

La seconda edizione di "Vado al Museo!" si avvale della collaborazione dell'Istituzione Bologna Musei che ha messo a
disposizione i mediatori dei propri Servizi educativi, spazi e competenza per guidare il gruppo di 15 ragazzi in percorsi di
visita preparati ad hoc.

In continuità con la prima edizione, accanto alle visite ai musei ci sarà un momento dedicato alla rielaborazione di quanto
visto attraverso un'espressione creativa. Per l'edizione 2018 il linguaggio proposto ai ragazzi è quello della
fotografia, insieme a Eleonora Ondolati, fotografa e docente di Spazio Labo’.
RASSEGNA STAMPA - Fondazione Dopo di Noi Bologna
La campagna di crowdfunding, attiva sulla piattaforma di IdeaGinger, servirà a realizzare un cofanetto che raccolga le
foto scattate dai ragazzi: cartoline che potranno essere sfogliate, inviate o incorniciate e che saranno poi presentate in
una mostra che si svolgerà al termine del progetto.

Dona anche tu alla campagna di raccolta fondi "Vado al Museo!" - 2° edizione >>
Articolo scritto da Valeria Alpi il 17 Lunedì Settembre PM
RASSEGNA STAMPA - Fondazione Dopo di Noi Bologna
Per il secondo anno nei musei, a visitarli e fotografarli
Dopo gli ottimi esiti dello scorso anno, ha preso il via la seconda edizione di “Vado al Museo!”,
progetto della Fondazione Dopo di Noi di Bologna, che offre ad un gruppo di quindici giovani con
disabilità intellettiva l’opportunità di effettuare una serie di percorsi di visita ai Musei del
capoluogo emiliano, seguiti quest’anno anche da un lavoro sulla fotografia, che porterà a
produrre delle cartoline, anche grazie al sostegno di una campagna di raccolta fondi nel web. Il
tutto per dimostrare come sia possibile immaginare un tempo libero di qualità per le persone con
disabilità

                                                                      Dopo gli ottimi esiti del primo anno,
                                                                      di cui anche il nostro giornale si
                                                                      era occupato, ha preso il via l’8
                                                                      settembre scorso la seconda
                                                                      edizione di Vado al Museo!,
                                                                      progetto curato da Paola Bartoli,
                                                                      per conto della Fondazione Dopo
                                                                      di Noi di Bologna, che offre ad un
                                                                      gruppo di quindici giovani con
                                                                      disabilità intellettiva l’opportunità di
                                                                      effettuare una serie di percorsi di
                                                                      visita ai Musei del capoluogo
                                                                      emiliano, seguiti quest’anno anche
                                                                      da un lavoro sulla fotografia.
                                                                      La prima tappa si è vissuta
                                                                      al Museo della Musica, mentre le
        Giovani della Fondazione Dopo di Noi di Bologna coinvolti nel
                                          Progetto “Vado al Museo!”   prossime – sino al mese di febbraio
                                                                      del     2019       –      riguarderanno
                                                                      il MAMbo (Museo d’Arte Moderna
di Bologna), il Museo per la Memoria di Ustica, il Museo Civico Archeologico e il Museo del
Patrimonio Industriale. Il tutto grazie alla collaborazione dell’Istituzione Bologna Musei, che
ha messo a disposizione i mediatori dei propri Servizi Educativi, allo scopo di guidare i giovani
nei percorsi di visita.
L’altro partner dell’iniziativa è l’Associazione Spazio Labo’ (Centro di fotografia), la cui fotografa
e docente Eleonora Ondolati tiene al termine di ogni visita un laboratorio, dove i partecipanti
rielaborano        creativamente         le      foto      scattate    durante      la      visita      stessa.
«La sfida – spiegano dalla Fondazione Dopo di Noi – è dimostrare come sia possibile
immaginare il tempo libero delle persone con disabilità come un tempo libero di qualità,
offrendo           occasioni          di          arricchimento          sociale         e          culturale».
L’obiettivo finale è quello di realizzare un cofanetto per raccogliere le fotografie realizzate dai
giovani, sotto forma di cartoline da sfogliare, inviare o incorniciare, oltreché da presentare in
una mostra.
A tal proposito è stata anche lanciata una campagna di raccolta fondi nel web(crowdfunding)
sulla piattaforma di IDEAGINGER. (S.B.)
RASSEGNA STAMPA - Fondazione Dopo di Noi Bologna
Per ulteriori approfondimenti sulla seconda edizione di Vado al Museo! e per informazioni su
come sostenere la campagna di crowdfunding, accedere a questo link. Per ogni altra
informazione: info@dopodinoi.org.

La Fondazione Dopo di Noi di Bologna
Si tratta di una ONLUS che offre informazione e sostegno ai genitori di persone con disabilità,
cercando di dare una risposta alla loro preoccupazione più grande: «Chi avrà cura del nostro
figlio disabile quando noi non ci saremo più?». In tal senso, a partire dal 2002 è stata offerta
informazione e sostegno a più di trecentocinquanta famiglie, coinvolgendo in vari progetti oltre
cento giovani con disabilità.
Dopo di Noi ONLUS si occupa in particolare di persone con disabilità intellettiva e con
sindrome di Down, impegnandosi in un lavoro complesso, orientato all’individuazione di
soluzioni coerenti e coordinate tra loro.
Le attività si articolano in tre aree principali: sperimentazione di progetti abitativi; percorsi
individualizzati e sostegno ai genitori; consulenza e informazione giuridica.
25 Settembre 2018
RASSEGNA STAMPA - Fondazione Dopo di Noi Bologna
TEMPO LIBERO/2 Imparare divertendosi

Vado al museo e faccio foto

                                                                      Visite guidate, laboratorio
                                                                                                                             A
                                                                                                                                   ppuntamento al Museo del pa-            che, a partire dal Duecento, arrivava-
                                                                                                                                   trimonio industriale alle 15:30.        no fino a Venezia. Prendono in mano e
                                                                      di fotografia e in futuro                                    Axel arriva in macchina, accom-         osservano da vicino i bozzoli dei bachi
                                                                      una mostra con gli scatti                              pagnato da un familiare. Paolo invece         da seta, scoprono che si nutrono di
                                                                                                                             è venuto da solo in autobus. Anche gli        gelsi, toccano i veli che in epoca rina-
                                                                      realizzati dalle persone                               altri hanno preso i mezzi pubblici, ma        scimentale ornavano i copricapo delle
                                                                      con sindrome di Down o                                 con loro c’erano un paio di volontari e       nobildonne, rispondono alle domande
                                                                      altre disabilità cognitive                             la mamma di Francesca, che poi se ne è
                                                                                                                             andata. «Si può usare il flash?», chiede
                                                                                                                                                                           su mulini, fili e rocchetti, telai e tes-
                                                                                                                                                                           sitrici, imparano cosa sono le chiuse
                                                                      che fanno parte della                                  Elisa prima di entrare. Poi comincia la       e i sostegni per risalire i canali. Ma i
                                                                      Fondazione Dopo di noi                                 visita guidata (ad hoc). Fuori è umido        secoli passano e i setifici chiudono.
                                                                                                                             e il cielo è grigio. La giornata ideale       Meno male che arriva il Novecento e
                                                                      Bologna. Un progetto che                               per starsene chiusi da qualche parte.         che all’ombra delle Due Torri inizia a
                                                                      unisce hobby, cultura                                  Loro sono un gruppo di una decina di          fiorire l’industria alimentare, quella
                                                                      e apprendimento. E                                     persone con sindrome di Down o lievi          motoristica e del packaging.
                                                                                                                             disabilità intellettivo relazionali che          «Cos’è il packaging?», chiede an-
                                                                      che cattura interesse e                                trascorrono un sabato pomeriggio di           cora Elisa. Come esempio la guida le
                                                                      attenzione come pochi altri                            metà ottobre all’insegna della cultu-         mostra la macchina per impacchettare
                                                                      hanno saputo fare                                      ra. Fanno parte del progetto “Vado al         l’idrolitina. A Caterina piace molto il
                                                                                                                             museo”, realizzato dalla Fondazione           congegno ideato dalla ditta Zamboni
                                                                                                                             Dopo di noi onlus in collaborazione           & Troncon per fare i tortellini e i tor-
                                                                                                                             con l’Istituzione Bologna Musei e lo          telloni (datato 1911, ne produceva circa
                                                                                                                             Spazio Labò.                                  5mila all’ora sostituendo il lavoro di
                                                                                                                                La guida inizia a spiegare e Matteo,       venti massaie), mentre Axel è affasci-
                                                                                                                             Francesca e gli altri ascoltano inte-         nato da una Maserati rossa e da una
                                                                                                                             ressati e curiosi la storia di Bologna        Moto Morini rossa pure quella. Poi en-
                                                                      A lato alcuni ragazzi all’interno del Museo della
                                                                      musica di Bologna. Sopra Axel al Museo del             quand’era città d’acqua e della seta,         trambi sono catturati da un pannello
                                                                      patrimonio industriale. Foto di Eleonora Ondolati      con il porto e i sui canali navigabili        con la storia dei fratelli Ducati. Matteo,

                 SuperAbile INAIL   42 Dicembre 2018 - Gennaio 2019                                                       SuperAbile INAIL   43 Dicembre 2018 - Gennaio 2019
RASSEGNA STAMPA - Fondazione Dopo di Noi Bologna
TEMPO LIBERO/2 Imparare divertendosi                                                                                                                                                                                                          Un’insolita guida
                                                                                                                                                                                                                                              a fumetti
                                                                                                                                                                                                                                              a cinque musei
                                                                                                                                                                                                                                              universitari
                                                                                                                                                                                                                                                                  L     a prima edizione
                                                                                                                                                                                                                                                                        del progetto
                                                                                                                                                                                                                                                                    “Vado al museo”
invece, si concentra soprattutto sulle                                                                                                           si sono dimostrati ancora una volta         rare le foto, interveniamo sul colore,
                                                                                                                                                                                                                                                                    si è tenuta nel
macchine per fare i gelati, perché in                                                                                                            attenti interlocutori, non solo come        magari virando tutto al rosso oppure                                   2016. Protagonisti
Emilia l’azienda Carpigiani insegna.                                                                                                             osservatori, ma perfino come fotogra-       al bianco e nero, realizziamo collage o                                erano stati il
    Finita la visita guidata, il gruppetto                                                                                                       fi». Le prossime tappe del progetto, che    altre attività creative, e cerchiamo una                               Sistema museale
tira fuori lo smartphone o la mac-                                                                                                               termina a febbraio, saranno il Mambo        loro visione e una loro interpretazione                                di ateneo Alma
china fotografica digitale, ripercorre                                                                                                           (il Museo d’arte moderna di Bologna)        di quello che hanno visto al museo:                                    Mater Studiorium
le sale del museo e inizia a scattare                                                                                                            e il Museo civico archeologico. «Entro      cosa più li ha colpiti, quali immagini,          dell’Università di Bologna, con il suo
foto. «Guarda questa che bella», dice                                                                                                            marzo vorremmo avere le cartoline già       quali frasi, quali parole. Così i ragazzi        Museo di zoologia, l’Orto botanico
Marina. «Non mi distrarre, che mi fai                                                                                                            stampate e conoscere le date della mo-      hanno cominciato a considerare la                ed erbario, il Museo di mineralogia
sbagliare l’inquadratura», la bacchetta                                                                                                          stra», prosegue Paola Bartoli.              fotografia non solo come un hobby,               “Luigi Bombicci”, il Museo geologico
                                                                                                                                                                                                                                              “Giovanni Cappellini” e il Museo
Chiara. Simona, invece, non è mai con-                                                                                                                                                       ma anche come un potente mezzo con               di Palazzo Poggi, e l’associazione
tenta dei suoi scatti: «È venuta male, è                                                                                                            Durante il laboratorio di fotografia,    cui scoprire particolari nascosti, un            culturale Mirada.
mossa, la rifaccio». Il grande mulino                                                                                                            invece, si lavora sulla post produzione,    linguaggio per esprimere se stessi, una              Il risultato? Un’insolita guida a
da seta di legno pieno di rocchetti, l’in-                                                                                                       si acquisicono capacità, competenze e       forma d’arte». E hanno iniziato a capi-          fumetti, ovvero un quaderno di
dustria del cibo e i motori sono le cose                                                                                                         strumenti. «Prima di tutto il gruppo ha     re che i luoghi della cultura bolognese          appunti e disegni realizzati dai giovani
che hanno catturato maggiormente la                                                                                                              imparato le nozioni di base: cosa sono      non sono poi così noiosi: possono esse-          della Fondazione Dopo di noi Bologna
loro attenzione e il loro sguardo.                                                                                                               un’inquadratura, una panoramica e un        re un passatempo domenicale, possono             sotto la supervisione del fumettista
    “Vado al museo” è «un progetto che                                                                                                           dettaglio di un’immagine, ha capito         servire a imparare cose nuove, ci si può         Andrea Zoli, che ha realizzato anche
si sviluppa su più fronti: sul terreno del-                                                                                                      come e quando utilizzare lo zoom, che       tornare magari con i propri genitori e           alcune strisce contenute nel libricino.
                                                                                                                                                                                                                                              Un’elaborazione creativa delle
le autonomie, per imparare non solo a                                                                                                            bisogna stare attenti alla luce e restare   si possono andare a visitare mostre
                                                                                                                                                                                                                                              esperienze vissute e delle cose viste
muoversi in città ma anche a utilizzare                                                                                                          il più fermi possibile mentre si scatta»,   o esposizioni anche nelle altre città e          durante le visite guidate, condensate
Whatsapp, e su quello del tempo libero                                                                                                           dice Eleonora Ondolati di Spazio Labò.      perfino all’estero. Divertendosi pure            nella loro personale visione dei musei
in un contesto stimolante come quello                                                                                                            «Quando poi ci ritroviamo per elabo-        parecchio. [M.T.]                                e in una pluralità di narrazioni a
della cultura, che spesso si pensa sia                                                                                                                                                                                                        colori che ci restituiscono il senso del
preclusa alle persone con disabilità                    per sostenere le spese per la stampa,           Il Museo del patrimonio industriale                                                                                                   progetto. Alla scoperta di collezioni
cognitiva e che invece le incusiorisce                  l’allestimento e quant’altro si renderà      è la terza tappa dopo il Museo inter-                                                                                                    e reperti custoditi nei luoghi del
molto. Inoltre abbraccia anche un                       necessario in corso d’opera.                 nazionale e biblioteca della musica e il                                                                                                 sapere, a dimostrazione del fatto che
laboratorio fotografico, una futura                        La onlus è nata nel 2002 da tredici       Museo per la memoria di Ustica. «Que-                                                                                                    la cultura appartiene davvero a tutti e
                                                                                                                                                                                                                                              tutti possono e devono fruirne. Anche
mostra e un cofanetto di cartoline per                  genitori di persone con disabilità che       sta visita ha rappresentato una delle
                                                                                                                                                                                                                                              se ciascuno a modo suo: «Hai visto
restituire ai cittadini il percorso intra-              volevano dare una risposta alla loro         grandi sfide della seconda edizione del                                                                                                  che il vulcano ha ruttato la lava?». «Sì,
preso dai nostri giovani, che in realtà                 preoccupazione più grande: «Cosa ne          progetto, in particolare per il forte im-                                                                                                e guarda quel rinoceronte: è molto
sono adulti», spiega Paola Bartoli, re-                 sarà di nostro figlio quando noi non ci      patto emotivo dovuto all’allestimento                                                                                                    appuntito».
sponsabile del progetto. Per realizzare                 saremo più?». Da allora la fondazione        artistico e alla memoria delle vittime                                                                                                       Ma a volte andare al museo fa
l’esposizione con le foto e le cartoline                ha dato sostegno a oltre 500 famiglie,       che questo luogo custodisce e tra-                                                                                                       venire in mente barzellette, tanto vale
rielaborate dai “ragazzi”, la Fondazio-                 cercando di risolvere le tante proble-       manda», racconta la pedagogista della                                                                                                    scrivere anche quelle: «Uno scheletro
ne Dopo di noi Bologna ha lanciato                      matiche che il “dopo di noi” chiama in       onlus, Tiziana Roppoli. «Una sfida che                                                                                                   bussa alla porta dello studio del
una campagna di crowdfunding sulla                      causa: «Dove abiterà da adulto? Chi ne       abbiamo voluto cogliere e proporre alle                                                                                                  medico; il dottore apre la porta, vede
piattaforma online IdeaGinger con                       avrà cura? Chi gestirà i risparmi che        persone con disabilità coinvolte. L’ac-                                                                                                  le scheletro e gli dice: “Dovevi venire
                                                                                                                                                                                                                                              prima!”».
l’obiettivo di raccogliere duemila euro                 gli lasceremo?». Privilegiando sempre        coglienza delle mediatrici che ci hanno
                                                        la collaborazione tra il nucleo familia-     guidato ci ha introdotto in maniera
                                                        re, l’ente pubblico e il privato sociale,    delicata nella visita e, più che in altre
                                                        la Fondazione Dopo di noi Bologna            occasioni, abbiamo potuto consolidare
In alto Elisa, Caterina e Simona (Fondazione Dopo di
                                                        propone attività che si articolano su        uno degli obiettivi di questo progetto,
noi Bologna) al Museo del patrimonio industriale.       tre aree principali: abitare fuori casa,     che vede nella visita al museo non
A fianco Francesca al Museo per la memoria di Ustica;   percorsi individualizzati di autonomia       solo un momento di apprendimento
sullo sfondo si vedono i rottami del DC9 abbattuto il
27 giugno 1980 mentre si dirigeva verso l’aeroporto
                                                        per i giovani e di sostegno ai genitori,     ma anche la partecipazione emotiva
di Palermo. Foto di Eleonora Ondolati                   consulenza giuridica.                        a un’esperienza più ampia. I ragazzi

                                                    SuperAbile INAIL   44 Dicembre 2018 - Gennaio 2019                                                                                   SuperAbile INAIL   45 Dicembre 2018 - Gennaio 2019
RASSEGNA STAMPA - Fondazione Dopo di Noi Bologna
26 SETTEMBRE 2018

           Per il secondo anno nei musei, a visitarli e

                    Segnaliamo la pubblicazione in Superando.it dei seguenti articoli

                       Per il secondo anno nei musei, a visitarli e fotografarli

Dopo gli ottimi esiti dello scorso anno, ha preso il via la seconda edizione di “Vado al Museo!”, progetto
della Fondazione Dopo di Noi di Bologna, che offre ad un gruppo di quindici giovani con disabilità
intellettiva l’opportunità di effettuare una serie di percorsi di visita ai Musei del capoluogo emiliano,
seguiti quest’anno anche da un lavoro sulla fotografia, che porterà a produrre delle cartoline, anche
grazie al sostegno di una campagna di raccolta fondi nel web. Il tutto per dimostrare come sia possibile
immaginare        un      tempo      libero   di    qualità     per     le   persone      con    disabilità
(continua...)
Vado al Museo! Progetto
d'inclusione Dopo di Noi
16 OTTOBRE 2018

     Iniziativa per accrescere l’autonomia e la gestione del tempo libero nelle
     persone con disabilità intellettiva.

Vado al Museo!, ideato e curato da Paola la Fondazione Dopo di Noi Bologna è giunto alla
seconda edizione. Il progetto prevede percorsi di visita a 5 musei di Bologna, affiancati ad un
lavoro sulla fotografia che vede i ragazzi diventare veri e propri fotografi.
Coinvolti nei lavori l’Istituzione Musei Bologna e Spazio Labò. Il Museo della Musica, il Mambo
(Museo di Arte Moderna di Bologna), il Museo per la Memoria di Ustica, il Museo Civico
Archeologico e il Museo del Patrimonio Industriale; ospiteranno nelle sale espositive ragazzi
pronti a scattare foto suggestive. Spazio Labò, realtà che si occupa della diffusione della cultura
fotografica in città, segue il lavoro fotografico mettendo a disposizione propri collaboratori.

Foto: Museo per la Memoria di Ustica a Bologna

L’esperienza è stata riproposta dopo il successo dell’edizione del 2016 dove erano
coinvolti ragazzi con disabilità intellettiva con l’Associazione culturale Mirada di Ravenna
insieme ai musei dell’Ateneo di Bologna. Il gruppo in quest’occasione realizzò una
guida a fumetti.
Vado al museo, è iniziato in settembre al Museo della Musica. I partecipanti sono stati
accompagnati da un mediatore culturale che ha seguito passo a passo il lavoro
all'interno del Museo.
Ad ogni visita fa seguito un laboratorio di fotografia per rielaborare quanto visto in modo
creativo. L'obiettivo è realizzare un cofanetto per raccogliere le fotografie realizzate dai
ragazzi. Per sostenere l'iniziativa della Fondazione Dopo di Noi Bologna, è attivo fino
al 18 gennaio 2019 un crowdfunding online.
Chiara Garavini
12/9/2018                                    I musei di Bologna nelle fotografie di 15 ragazzi con disabilità intellettiva - Agenzia giornalistica

     I musei di Bologna nelle fotografie di 15
     ragazzi con disabilità intellettiva
     Seconda edizione per #Vadoalmuseo, l'iniziativa della Fondazione Dopo di
     noi per aumentare l'autonomia dei giovani nella gestione del tempo libero.
     Visite in 5 musei cittadini e laboratori per rielaborare gli scatti. Al via il
     crowdfunding su ideaginger per sostenere il progetto
     12 settembre 2018 - 11:14

     BOLOGNA – Accrescere l'autonomia dei giovani con disabilità intellettiva nella gestione
     del tempo libero e vivere un'esperienza nuova e gratificante. È l'obiettivo di
     #Vadoalmuseo, il progetto ideato e curato da Paola Bartoli per la Fondazione Dopo di noi
     Bologna giunta alla seconda edizione: nel 2016 la prima sperimentazione ha coinvolto i
     musei appartenenti al Sistema museale di ateneo di Bologna, una quindicina di giovani
     con disabilità intellettiva e l'Associazione Mirada di Ravenna che ha seguito la
     realizzazione della guida a fumetti insieme ai partecipanti. “Quest'anno il linguaggio che
     abbiamo scelto è la fotografia – racconta Lucia Alvisi della fondazione – grazie alla
     collaborazione con Spazio Labo', realtà che si occupa della diffusione della cultura
     fotografica in città”. Quest'anno i musei coinvolti fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei
     e sono il Museo della musica, il Mambo (Museo di arte moderna di Bologna), il Museo per
     la memoria di Ustica, il Museo civico archeologico e il Museo del patrimonio industriale.
     “La sfida è dimostrare come sia possibile immaginare il tempo libero delle persone con
     disabilità come un tempo libero di qualità, offrendo occasioni di arricchimento sociale e
     culturale”, dice Tiziana Roppoli, pedagogista della Fondazione Dopo di noi. Fino al 18
     gennaio 2019 è possibile sostenere il progetto attraverso un crowdfunding on line.

     La prima tappa del percorso è stata l'8 settembre al Museo della musica dove un
     mediatore culturale ha accompagnato il gruppo nella visita. “I ragazzi si sono divertiti ed
     erano molto curiosi – continua Alvisi – Essendo la prima uscita erano molto focalizzati sul
     fare fotografie e si distraevano un po' dal resto”. Lo strumento scelto per scattare le
     immagini è lo smartphone, “solo uno ha scelto di utilizzare una macchina fotografica
     reflex, gli altri hanno optato per il telefono. È anche un modo per sviluppare le loro
     capacità nell'utilizzarlo e imparare funzioni nuove”. Dopo ogni visita è previsto un
     laboratorio tenuto da Eleonora Ondolati, fotografa e docente di Spazio Labo', per
     rielaborare quanto visto in modo creativo. L'obiettivo è realizzare un cofanetto per
     raccogliere le fotografie realizzate dai ragazzi: cartoline che potranno essere sfogliate,
     inviate o incorniciate e che saranno presentate in una mostra. (lp)

     © Copyright Redattore Sociale

http://www.agenzia.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/595451/I-musei-di-Bologna-nelle-fotografie-di-15-ragazzi-con-disabilita-intellettiva?stampa=s   1/2
12/9/2018                                    I musei di Bologna nelle fotografie di 15 ragazzi con disabilità intellettiva - Agenzia giornalistica

http://www.agenzia.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/595451/I-musei-di-Bologna-nelle-fotografie-di-15-ragazzi-con-disabilita-intellettiva?stampa=s   2/2
Puoi anche leggere