USCIRE DAL PLASTICENE - I quaderni Parere del Comitato Etico - insalutenews.it

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I quaderni

USCIRE DAL PLASTICENE
Parere del Comitato Etico
Componenti del Comitato Etico
della Fondazione Umberto Veronesi

Carlo Alberto Redi, Presidente
Professore di Zoologia e Biologia della Sviluppo, Università degli Studi di Pavia

Giuseppe Testa, Vicepresidente
Professore di Biologia Molecolare, Università degli Studi di Milano

Guido Bosticco
Giornalista e Professore presso il Dipartimento degli Studi Umanistici,
Università degli Studi di Pavia

Roberto Defez
Responsabile del laboratorio di biotecnologie microbiche,
Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR di Napoli

Domenico De Masi
Sociologo e Professore emerito di Sociologia del lavoro,
Università La Sapienza Roma

Giorgio Macellari
Chirurgo Senologo e Docente di Bioetica,
Scuola di Specializzazione in Chirurgia di Parma

Telmo Pievani
Professore di Filosofia delle Scienze Biologiche,
Università degli Studi di Padova

Luigi Ripamonti
Medico e Responsabile Corriere Salute, Corriere della Sera

Giuseppe Remuzzi
Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS

Alfonso Maria Rossi Brigante
Presidente Onorario della Corte dei Conti

Cinzia Caporale, Presidente Onorario
Responsabile della Sezione di Roma dell’Istituto di Tecnologie Biomediche e
Coordinatore della Commissione per l’Etica della Ricerca e la Bioetica del CNR

Giuliano Amato, Presidente Onorario
Giudice Costituzionale, già Presidente del Consiglio dei ministri

Data di pubblicazione 2020
Parere del Comitato Etico a favore
di un’economia circolare delle plastiche a difesa
dell’ambiente e della salute

“Plastics define the way we live today”
Dal documento di PlasticEurope 2020
I Compiti del Comitato Etico                La morale è anche l’unico raccordo tra
di Fondazione Umberto Veronesi              scienziati e persone comuni, è il solo
“La scienza è un’attività umana inclu-      linguaggio condiviso possibile. Ci av-
siva, presuppone un percorso coope-         vicina: quando si discute di valori, i
rativo verso una meta comune ed è           ricercatori non sono più esperti di noi.
nella scienza che gli ideali di libertà e   Semmai, sono le nostre prime senti-
pari dignità di tutti gli individui hanno   nelle per i problemi etici emergenti
sempre trovato la loro costante realiz-     e, storicamente, è proprio all’interno
zazione. La ricerca scientifica è ricerca   della comunità scientifica che si forma
della verità, perseguimento di una de-      la consapevolezza delle implicazioni
scrizione imparziale dei fatti e luogo di   morali delle tecnologie biomediche
dialogo con l’altro attraverso critiche     moderne.
e confutazioni. Ha dunque una valen-
za etica intrinseca e un valore sociale     Promuovere la scienza, come fa mira-
indiscutibile, è un bene umano fonda-       bilmente la Fondazione Umberto Ve-
mentale e produce costantemente altri       ronesi, significa proteggere l’esercizio
beni umani.                                 di un diritto umano fondamentale, la
                                            libertà di perseguire la conoscenza e
In particolare, la ricerca biomedica        il progresso, ma anche, più profonda-
promuove beni umani irrinunciabili          mente, significa favorire lo sviluppo di
quale la salute e la vita stessa, e ha      condizioni di vita migliori per tutti.
un’ispirazione propriamente umana
poiché mira alla tutela dei più debo-       Compiti del Comitato Etico saranno
li, le persone ammalate, contrastando       quello di dialogare con la Fondazione
talora la natura con la cultura e con la    e con i ricercatori, favorendo la cresci-
ragione diretta alla piena realizzazio-     ta di una coscienza critica, e insieme
ne umana.                                   quello di porsi responsabilmente quali
                                            garanti terzi dei cittadini rispetto alle
L’etica ha un ruolo cruciale nella          pratiche scientifiche, guidati dai prin-
scienza e deve sempre accompagna-           cipi fondamentali condivisi a livello in-
re il percorso di ricerca piuttosto che     ternazionale e tenendo nella massima
precederlo o seguirlo. È uno strumento      considerazione le differenze culturali”.
che un buon ricercatore usa quotidia-
namente.                                    Il Comitato Etico
INTRODUZIONE:                                   minciato a diffondersi a ritmi esponen-         5
VIVERE NELL’“ETÀ DELLA PLASTICA”i               ziali –, e potrebbe durare fino a quando
                                                manterremo l’attuale modello lineare di
Nel corso dell’ultimo secolo le plastiche       produzione e consumo di questi mate-
hanno rapidamente invaso il pianetaii.          riali senza avere strumenti e strategie
Le plastiche, – e cioè i polimeri o ma-         per gestire i relativi rifiuti.
terie plastiche – sono materiali dalle          La scoperta e diffusione delle materie
proprietà chimico-fisiche eccezionali:          plastiche ha indubbiamente portato e
sono leggere, resistenti, malleabili e re-      porta una serie di benefici all’umanità a
lativamente economiche da produrre su           livello economico, industriale, scientifi-
scala industriale.                              co, sanitario e sociale. In molti settori lo
Grazie a queste loro proprietà le plasti-       sviluppo e utilizzo di materie plastiche
che sono in grado di soddisfare un’infi-        ha rappresentato un volano importante
nità di bisogni e applicazioni differenti:      per il progresso e l’innovazione tecno-
dagli imballaggi (packaging) di prodotti        logica, consentendo l’apertura di nuove
alimentari ai vestiti, dagli oggetti di con-    filiere produttive che hanno poi avuto
sumo alle costruzioni, dai giocattoli agli      ricadute positive sulla vita e il benessere
strumenti utilizzati in ambito medico-          umano.
sanitario. Di fatto, oggi non esiste atti-      Recentemente, un esempio di questo
vità umana diffusa sul pianeta che non          fenomeno è stato offerto dalla pandemia
dipenda, almeno in parte, dalla produ-          di Covid-19. Prima che la ricerca scienti-
zione e consumo di materie plastiche.           fica riuscisse a sviluppare dei vaccini ef-
Per questo motivo alcuni scienziati han-        ficaci e sicuri per il virus, il contenimento
no proposto di ribattezzare l’età nella         del contagio è stato affidato alle sole
quale viviamo oggi come “l’Età della Pla-       misure di distanziamento sociale e ai
stica”. La plastica è infatti il materiale      dispositivi di protezione personale come
che meglio definisce la nostra epoca e il       mascherine, visiere e guanti ottenuti a
nostro stile di vita – esattamente come         partire dalla lavorazione di materie pla-
l’uso del ferro o del bronzo hanno defini-      stiche. Durante la pandemia da Covid-19,
to in passato altre epoche storiche.            dunque, le plastiche hanno certamen-
La presenza nell’ambiente di rifiuti pla-       te giocato un ruolo significativo se non
stici ha tuttavia raggiunto un livello tale     essenziale nel contenere la diffusione
di pervasività che è già possibile utiliz-      del virus, contribuendo a salvare vite
zare gli strati di sedimenti plastici al pari   umane.iv
dei tradizionali sedimenti organici per         Tuttavia, accanto ai benefici attribuibili
identificare una nuova epoca geologi-           alle plastiche, la produzione su larga
ca: il “Plasticene”iii. Tale epoca sarebbe      scala di questi materiali comporta una
iniziata verso la metà del secolo scorso        serie di conseguenze chiaramente ne-
– e cioè quando le plastiche hanno co-          gative. Il consumo eccessivo, inconsa-
pevole e poco lungimirante di questi            centrazioni diverse: nell’acqua marina,           6
materiali, soprattutto quando evitabile,        nelle acque dolci, nel sistema agro-eco-
ha già avuto effetti drammatici a livello       ambientale, nell’atmosfera, nell’aria, nel
ambientale e rischia di avere implicazio-       cibo, nell’acqua potabile, nel biota (cioè
ni negative anche per la salute umana,          nelle piante e negli animali), nella pla-
le generazioni future, le altre specie vi-      centa umana, e anche in luoghi remoti
venti, gli ecosistemi e la biodiversità.        dove non vi è alcuna presenza o attività
Di certo, la plastica prodotta fino a oggi      umana come il fondo degli oceani o i
rappresenterà uno dei problemi maggiori         ghiacciai dell’Antartide. A differenza di
che l’umanità dovrà affrontare nel pros-        altri rifiuti, recuperare le micro-plastiche
simo futuro.                                    è praticamente impossibile una volta
Queste è particolarmente vero se oltre          disperse nell’ambiente.
all’impatto sull’ambiente e la salute dei       Nonostante le plastiche siano oramai
rifiuti di plastica tradizionali si considera   ovunque – intorno e dentro di noi –, i
anche l’impatto delle cosiddette “micro-        loro effetti e le loro possibili conseguen-
plastiche”.                                     ze sull’ambiente, sugli esseri viventi e
Il termine “micro-plastiche” indica quei        sulla salute umana sono però ancora re-
frammenti plastici di dimensioni infe-          lativamente poco studiati e, dunque, in
riori ai 5 millimetri. v A seconda della        parte o del tutto sconosciuti. Ciò dipen-
loro origine le micro-plastiche si distin-      de da fattori diversi, tra cui il fatto che gli
guono in “primarie” e “secondarie”. Le          studi sugli effetti di tali materiali sono
micro-plastiche primarie sono prodotti          recenti, complessi e presentano alcuni
plastici creati deliberatamente con di-         problemi sperimentali ancora non risolti.
mensioni millimetriche. Ad esempio,             In una situazione caratterizzata da danni
alcuni prodotti per l’igiene personale,         ambientali già in parte irreversibili e da
come dentifrici o creme esfolianti, con-        una forte incertezza conoscitiva riguar-
tengono micro-plastiche di questo tipo.         do alle implicazioni delle micro e nano-
Le micro-plastiche secondarie, invece, si       plastiche per la salute è quindi urgente
producono attraverso la degradazione e          pensare e adottare delle alternative al
la frammentazione di oggetti di plastica        modello di sviluppo socio-economico e
più grandi. Ciò può avvenire secondo            culturale che ha dato il via all’“Età della
modi e processi diversi tra loro, come          plastica” e al “Plasticene”.
l’uso degli pneumatici delle auto, il la-       Se l’obbiettivo finale è costruire un fu-
vaggio di vestiti composti da microfibre        turo al cui centro si trovino valori come
sintetiche, o la produzione industriale di      il benessere delle generazioni future, la
altre plastiche.vii                             sopravvivenza delle altre specie viventi
Le micro-plastiche sono state trovate           e la conservazione della biodiversità, è
ovunque gli scienziati le abbiano cer-          infatti evidente che occorre modificare
cate, seppure in forme, modalità e con-         da subito – e in modo radicale, inclusivo
e condiviso – l’attuale modello basato          rompono la struttura chimica, oppure ad         7
su un consumo eccessivo e miope di              altri processi dovuti all’abrasione e all’a-
prodotti a base di materie plastiche a fa-      zione degli agenti atmosferici, creando
vore di un modello di economia circolare        frammenti sempre più piccoli destinati
finalizzato a una maggiore sostenibilità        a diventare micro-plastiche secondarie.
sul lungo periodo.viii                          A seconda del tipo di polimero, questo
In tale contesto, il presente parere del        processo può impiegare anche diversi
Comitato Etico della Fondazione Umber-          secoli. Una bottiglia di plastica “usa e
to Veronesi intende analizzare lo stato         getta”, per esempio, può impiegare fino
attuale delle conoscenze scientifiche in        450 anni prima di degradarsi completa-
merito ai possibili effetti che le macro        mente se dispersa nell’ambiente.
e micro-plastiche hanno per l’ambiente          In alcuni casi le micro-plastiche, le quali
e la salute umana, individuando alcune          possono impiegare decine di anni o più
possibili soluzioni e raccomandazioni           per degradarsi, esattamente come gli
rivolte alla comunità scientifica, alle isti-   oggetti plastici di dimensioni maggiori. A
tuzioni, ai decisori politici e ai cittadini.   differenza dei rifiuti plastici tradizionali,
                                                però, identificare e recuperare le micro-
                                                plastiche nell’ambiente è un’impresa
Macro e micro-plastiche:                        difficile se non praticamente impossi-
produzione e ciclo dei rifiuti                  bile. Per questa ragione l’inquinamento
                                                da micro-plastiche è percepito come un
Le stesse proprietà che a livello chimico-      problema sempre più urgente che richie-
fisico rendono le plastiche tanto duttili       de soluzioni immediate prima che sia
e perciò così utili le rendono anche una        troppo tardi per intervenire.
minaccia concreta per il pianeta e la sa-       Occorre notare che vi sono anche altri
lute umana.                                     tipi di plastiche che, invece, possono
In circostanze normali i prodotti organi-       essere degradati da microrganismi pre-
ci (ad esempio, gli scarti di cibo) subi-       senti del suolo, spesso in condizioni di
scono nel tempo una serie di processi           microareobiosi o di anareobiosi, i quali
di decomposizione, biodegradazione o            sono in grado di convertire lunghe ca-
compostaggio. I prodotti tradizionali di        tene di composti ciclici aromatici in aci-
plastica, invece, non si decompongono           do piruvico, anidride carbonica, sale ed
(o degradano) praticamente mai. Alcuni          acqua, arrivando così ad una completa
tipi di plastiche, infatti, non possono         degradazione e riciclo della sostanza
essere consumate da microorganismi              inquinante. Recentemente, sono anche
come i batteri e nella maggior parte dei        stati isolati dei microrganismi capaci di
casi vanno quindi incontro a un processo        crescere utilizzando come unica fonte
di “fotodegradazione” per mezzo del             energetica il naftalene, uno dei composti
quale i raggi ultravioletti (UV) del sole ne    più semplici derivanti dalla degrada-
zione di composti ciclici derivanti dagli    degradare in piccoli frammenti impossi-         8
idrocarburi. Attualmente, sono in corso      bile da recuperare e pulire”.x
importanti processi di ricerca finalizzati   Esiste quindi un problema evidente di
allo sviluppo di nuovi materiali plastici,   inquinamento ambientale da materie
con l’obbiettivo di sostituire i prodotti    plastiche causato dalla convergenza di
più inquinanti e non biodegradabili con      quattro fattori: l’eccezionale resistenza
alternative più sostenibili.                 di tali materiali e la loro persistenza nel
Le preoccupazioni rispetto all’impatto       tempo; l’aumento costante della doman-
delle macro/micro plastiche dipendono        da a livello mondiale; la creazione delle
anche dal fatto che, a livello globale, la   micro-plastiche secondarie; lo scorretto
produzione di plastiche è aumentata          smaltimento dei rifiuti plastici.
costantemente negli ultimi decenni ed è      Per quanto riguarda quest’ultimo aspet-
destinata a crescere ancora nei prossimi     to, circa il 50% di tutta la plastica prodot-
anni. Secondo le stime, nel solo 2019 la     ta ogni anno non si sa dove finisca una
produzione di plastiche ha raggiunto i       volta immessa sul mercato. Una parte
370 milioni di tonnellate a livello globa-   significativa di tutta questa plastica è
le, di cui 58 milioni sono stati prodotti    però certamente destinata ad avere un
in Europa.ix La previsione è che entro       ciclo di vita breve o brevissimo. Circa il
il 2050 saranno introdotti sul pianeta       40% della plastica che viene prodotta
altri 33 miliardi di tonnellate di nuove     in Europa, ad esempio, è destinata a
plastiche.                                   imballaggi progettati per diventare rifiuti
Questo significa, secondo uno studio         dopo un solo utilizzo.
recente, che l’ammontare di plastica ag-     Concluso il proprio “ciclo di vita” gli
giunta ogni anno potrebbe raddoppiare,       oggetti di plastica possono poi essere
passando da 188 milioni di tonnellate        riciclati, stoccati in discarica, inceneriti
nel 2016 a 380 milioni di tonnellate nel     o dispersi nell’ambiente. Tutti questi
2040. Di questi 380 milioni, 10 milio-       percorsi presentano però rischi concreti
ni potrebbero essere costituite di sole      e costi più o meno alti per l’ambiente
micro-plastiche primarie. A questi nu-       e la salute, ponendo sfide diverse dal
meri si devono poi aggiungere le micro-      punto di vista della progettazione e della
plastiche secondarie che si produrranno      gestione del ciclo dei rifiuti.xi
nel futuro a partire dalle plastiche che     Ad esempio, si stima che di tutta la pla-
sono già in circolazione. “Se anche la       stica prodotta dal 1950 fino a oggi, circa
produzione di plastiche si fermasse ma-      il 10% sia stato riciclato mentre il 12%
gicamente domani – nota un recente ar-       sia stato incenerito. L’incenerimento
ticolo pubblicato su Nature –, la plastica   dei rifiuti plastici, tuttavia, provoca il
già esistente nelle discariche e nell’am-    rilascio di diverse sostanze pericolosexii
biente – una massa stimata in circa 5        Sebbene negli ultimi anni le tecnologie
miliardi di tonnellate – continuerebbe a     siano migliorate, oggi non esistono an-
cora processi di incenerimento privi di         plastiche.                                     9
residui e rischi per l’ambiente e la salute.    Altri gruppi di ricerca si sono invece de-
In generale, come conclude anche un             dicati al problema della degradazione
report del Parlamento Europeo, “la man-         delle plastiche o alla loro sostituzione
canza di adeguatezza dell’incenerimen-          con materiali innovativi.
to come strategia efficiente per risolvere      Si deve ricordare che molta dell’inno-
la questione dell’inquinamento plastico         vazione scientifica e tecnologia e della
è chiara”. xiii                                 sua conversione e sviluppo industriale
La maggioranza dei rifiuti plastici finisce     nascono in Italia, grazie alla scuola del
comunque o nelle discariche (spesso             premio Nobel per la chimica Giulio Nat-
a cielo aperto) oppure nell’ambiente.           ta. Una parte rilevante dello sviluppo
In entrambi i casi, è probabile che una         industriale del Paese ha lungamente
parte significativa di tali rifiuti raggiunga   beneficiato dell’innovazione tecnologica
prima o poi gli oceani. Di ogni tonnellata      derivante dallo sviluppo della plastica
che viene inviata in discarica, ad esem-        nelle sue varie forme, tipologie e com-
pio, si stima che ben il 79% finisca prima      posizioni chimiche: dai fogli trasparenti
o poi in mare, alimentando la cosiddetta        sigillanti alle plastiche dure capaci di
“plastic rain” in un ciclo perpetuo mare-       reggere trazioni e carichi enormi, dalle
cielo-pioggia-terra-mare.xiv Secondo lo         guarnizioni isolanti dei fili elettrici alle
stesso report del Parlamento Europeo,           protesi mediche in materiali plastici.
ogni giorno 8 milioni di pezzi di plastica      Oggi quegli stessi impianti dove è nata
raggiungono gli oceani, per un ammon-           l’impresa industriale della plastica sono
tare annuo tra i 4.8 e i 12.7 milioni di        all’avanguardia nel suo riciclo, con un
tonnellate.xv                                   impianto pilota in funzione a Ferrara ca-
Se da una parte “l’età della plastica” ha       pace di riconvertire le materie plastiche
quindi portato benessere e sviluppo,            facendone ritornare a nafta, quindi ad
dall’altro ha però disperso nell’ambien-        uno dei derivati di idrocarburi da cui si
te quantità enormi di materiali creati          originano.xvi Tale riciclo e riconversione
artificialmente dall’uomo. Oggi questi          a nafta delle materie plastiche avvie-
materiali plastici sono ovunque, sia sot-       ne per pirolisi in assenza d’ossigeno e
to forma di rifiuti “macro”, sia sotto for-     in regime di controllo di ogni possibi-
ma di “micro-plastiche”. Secondo tut-           le emissione gassosa inquinante. Al-
te le proiezioni, la loro quantità è solo       tre iniziative industriali italiane sono
destinata ad aumentare nei prossimi             in una fase avanzata verso il riciclo e
anni. Comprensibilmente, ciò ha portato         la completa degradazione di scarti da
diversi gruppi di ricerca a iniziare stu-       discarica di materiali compositi tra cui
di sperimentali per comprendere quali           vari tipi del peggior tipo di plastiche,
effetti possa avere sull’ambiente e la          quelle destinate alla degradazione alle
salute un tale inquinamento da materie          più inquinanti micro-plastiche da cui
risulta poi impossibile liberarsi. Que-        frammenti è stimata essere intorno ai         10
ste iniziative vanno nel senso virtuoso        100 kg/km2 nella zona centrale, ma
dell’economia circolare e del rimedio          è minore nelle zone periferiche, ren-
agli eccessi di uso delle plastiche che        dendo queste parti di oceano simili a
hanno caratterizzato gli anni passati e        una “zuppa” – più che a “isole” – nella
che dovrebbero farci da monito perché          quale galleggiano e si trovano in so-
il cittadino/consumatore privilegi gli         spensione frammenti plastici diversi
acquisti di beni che abbiano una cura          per dimensioni e caratteristiche.xvii Inol-
ossessiva nel ridurre gli ingiustifica-        tre, le micro-plastiche si depositano sul
ti utilizzi di imballaggi plastici (dagli      fondo; già oggi la maggioranza del fon-
involucri dei prodotti informatici alle        do marino nel Mediterraneo è ricoperto
vaschette in polistirolo degli alimenti        di micro-plastiche.xviii Per quanto riguar-
venduti nei supermercati).                     da le macro- o meso-plastiche (cioè i
                                               rifiuti plastici di dimensioni grandi o
                                               medie), i rischi maggiori per la salute
Le micro e nano-plastiche:                     degli animali consistono nel rimane-
implicazioni per le specie viventi             re impigliati o intrappolati nei rifiuti
e l’ambiente                                   dispersi nell’ambiente;xix nell’ingerire
                                               oggetti o frammenti di plastica scam-
L’inquinamento ambientale da plasti-           biandoli per cibo;xx e nella possibilità
che rappresenta una minaccia già reale         che nuove specie invasive utilizzino i
e concreta per la sopravvivenza di mol-        percorsi seguiti dai rifiuti per coloniz-
te specie viventi e per la biodiversità.       zare nuovi ambienti (rafting).xxi
Finora la maggioranza degli studi è            Per quanto riguarda le micro-plastiche,
stata concentrata sugli effetti che l’in-      invece, i loro effetti sugli organismi
quinamento da plastiche ha causato e           viventi sono ancora relativamente poco
può causare per gli oceani e le specie         studiati e conosciuti. Tuttavia, dagli
viventi che li abitano.                        studi emergono tre modalità princi-
Una volta raggiunti gli oceani, i rifiuti di   pali attraverso cui le micro-plastiche
grandi dimensioni (“macro-plastiche”)          potrebbero causare dei danni: (i) tra-
tendono ad accumularsi in regioni spe-         mite lo stress connesso all’ingestio-
cifiche a causa delle correnti e dei fe-       ne, il quale può causare il blocco o
nomeni atmosferici. Nel 1985 è stata           l’ostruzione dell’apparato digerente,
osservata per la prima volta quella che        provocare ferite e traumi interni, op-
è poi divenuta nota come la “Great Pa-         pure indurre un falso senso di sazietà
cific Garbage Patch”: un conglomerato          che può portare alla malnutrizione e
di rifiuti in prevalenza plastici che si       alla morte; (ii) tramite l’interazione con
estende oramai per circa 1.6 milioni           composti e additivi chimici tossici; (iii)
di chilometri quadrati. La densità dei         tramite l’esposizione a contaminanti
che vengono assorbiti e poi rilasciati        ti, etc.) che possono essere pericolosi o     11
dalle micro-plastiche come i “POPs”, e        tossici. Inoltre, alcuni materiali plastici
cioè gli inquinanti organici persisten-       come il PVC o il policarbonato possono
ti (“persistent organic pollutants”).xxii     rilasciare monomeri tossici i quali sono
Tutti questi processi possono essere          stati associati allo sviluppo di anorma-
simultaneamente all’opera in ambienti         lità riproduttive, così come di tumori
inquinati e ciò rende molto complesso         negli invertebrati, roditori e umani.xxvii
il compito di mappare e ricostruire la        Tuttavia, la stima di effetti negativi si-
rete causale dei vari effetti che vengo-      gnificativi dipende da molti fattori – tra
no osservati.                                 cui la natura degli additivi considerati,
Diversi studi hanno però evidenzia-           la loro concentrazione e le modalità
to una correlazione tra la presenza di        di esposizione. Come nel caso di altri
micro-plastiche ed effetti negativi sulla     inquinanti comuni, è quindi possibile
capacità di sviluppo, riproduzione e          che tali materiali possano avere degli
sopravvivenza di diverse specie.xxiii Ad      effetti negativi sulla salute, ma solo in
esempio, nel 2017 i ricercatori hanno         concentrazioni molto superiori a quelle
osservato che lo zooplancton esposto          cui sono attualmente esposti gli esseri
a fibre di micro-plastiche ha prodot-         viventi negli ambienti naturali.
to la metà delle larve e gli adulti nati      A oggi gli studi sugli effetti tossico-
avevano dimensioni minori.xxiv Un altro       logici delle micro-plastiche sono an-
studio del 2019 ha dimostrato che i           cora pochi perché soffrono di alcune
granchi della specie Pacific mole crab        limitazioni strutturali, le quali rendono
(Emerita analoga) hanno vite più brevi        difficile stimare con precisione le po-
se esposti a fibre di micro-plastiche.        tenziali conseguenze sul biota e l’am-
xxv
    Altri ricercatori hanno osservato         biente a livello biochimico. Molti di
che laddove vi è una concentrazione           questi studi, infatti, sono condotti: (a)
di micro-plastiche nel terreno, i lom-        solo su campioni limitati di individui,
brichi (Lumbricus terrestris) che le in-      risultando poco informativi rispetto
geriscono tendono a crescere molto            agli effetti che l’inquinamento da pla-
più lentamente e morire con maggior           stiche può avere a livello di popola-
frequenza.xxvi                                zione; (b) in ambienti di laboratorio
Gli effetti sul biota e l’ambiente delle      strettamente controllati, il che rende
micro-plastiche che destano maggiore          difficile generalizzarne le conclusioni
preoccupazione, però, sono di natura          ad ambienti naturali molto diversi per
tossicologica. Di per sé, le (micro)-pla-     le loro caratteristiche; (c) utilizzando
stiche sono (relativamente) inerti dal        micro-plastiche di forme e dimensioni
punto di vista biochimico. Tuttavia, a        diverse da quelle ritrovate attraverso le
esse sono spesso aggiunti diversi addi-       indagini ambientali; (d) senza prende-
tivi (plastificanti, stabilizzanti, pigmen-   re in considerazione la presenza di più
additivi e le loro possibili interazioni a      Micro e nano-plastiche: possibili              12
livello biochimico e tossicologico.             implicazioni per la salute umana
A ciò si somma anche un problema di
scala e di metodologia di ricerca scien-        Accanto al problema strettamente am-
tifica. Identificare e misurare i possibi-      bientale esiste il problema dell’impatto
li effetti delle micro-plastiche, infatti,      che le macro e micro-plastiche pos-
diventa ancora più difficile quando si          sono avere sulla salute e lo sviluppo
passa alla scala nano, e cioè si consi-         umano. L’esposizione reiterata alle
derano frammenti di dimensioni infe-            plastiche comporta infatti un’intera-
riori a 1 nanometro. In questo caso si          zione continua con diversi componenti
parla quindi di nano-plastiche.                 chimici utilizzati per conferire alle pla-
A differenza delle micro-plastiche le           stiche alcune proprietà (ad esempio,
nano-plastiche non possono essere               l’essere resistenti al fuoco o all’acqua).
osservate a occhio nudo ma richiedono           Questi componenti chimici possono
il ricorso a strumenti di precisione, i         avere conseguenze per la salute uma-
quali a loro volta richiedono grandi in-        na, specialmente quando entrano in in-
vestimenti e design sperimentali molto          terazione tra di loro. Le implicazioni di
complessi e laboriosi.                          una continua esposizione alle macro,
Oggi i ricercatori ricorrono perciò a           micro e nano-plastiche per la salute
misurazioni indirette per verificare la         umana, però, sono ancora poco note e
presenza delle nano-plastiche, oppure           presentano, almeno in parte, le stesse
producono in laboratorio nano-parti-            difficoltà sperimentali esistenti rispet-
celle di cui studiano poi gli effetti tra-      to al loro impatto sull’ambiente.
mite esperimenti in vitro o in vivoxxviii. Lo   Finora non esistono studi scientifici
scopo di questi studi è determinare la          pubblicati che hanno misurato diretta-
presenza di nano-plastiche nei tessuti          mente gli effetti dei frammenti plastici
per stabilire poi l’esistenza o meno di         sulla salute delle persone. Le sole ricer-
un nesso causale tra le concentrazioni          che disponibili, perciò, sono quelle che
di questi materiali e possibili effetti         sono state compiute su modelli animali
patologici.                                     oppure in vitro su tessuti e cellule uma-
Tali ricerche sono però solo all’inizio e       ne. Una serie di studi, ad esempio, ha
si scontrano ancora con alcuni evidenti         dimostrato che i topi che avevano inge-
limiti sperimentali. Pertanto, è possibi-       rito grandi quantità di micro-plastiche
le che richiedano ancora diverso tempo          mostravano delle infiammazioni a livel-
prima di poter offrire dei risultati rigoro-    lo intestinale; inoltre, i topi esposti alle
si e generalizzatili a contesti naturali e      micro-plastiche avevano un numero di
non di laboratorio.                             spermatozoi minore e una prole meno
                                                numerosa e di dimensioni più ridotte
                                                rispetto agli altri.xxix In un altro studio
i ricercatori hanno trovato traccia di         solo possibile identificarne i pigmenti,       13
micro-plastiche in quasi tutti gli organi      tutti utilizzati in prodotti creati dall’uo-
dei feti di topo dopo che alle madri           mo come rivestimenti, pitture, adesivi,
erano stati fatti inalare dei frammenti        intonaci, smalti e polimeri usati nel-
plastici estremamente ridotti.xxx Le mi-       la cosmetica.xxxiv Come concludono gli
cro e nano plastiche possono entrare           autori, dai risultati di questo studio
nel corpo umano per ingestione, per            non è possibile stimare gli effetti che
inalazione o attraverso il contatto con        la presenza di tali frammenti ha avu-
la pelle.xxxi Esiste la possibilità che tali   to sull’esito della gravidanza o sullo
particelle possano provocare reazioni          sviluppo del feto; tuttavia, non si può
immunitarie locali e irritazioni per il        escludere la possibilità di alcuni effet-
solo fatto di essere presenti, “come           ti negativi trans-generazionali (e cioè
avviene già con le fibre lunghe e sottili      capaci di interessare non una ma più
dell’amianto” o per il PM10 and PM             generazioni di individui successive)
2.5 – le particelle emesse a seguito di        sul metabolismo e sulla riproduzione
combustione e grandi rispettivamente           dovuti all’utilizzo di vari plastificanti.
10 e 2.5 μm. In particolare, l’ingestione      I plastificanti sono usualmente utiliz-
di cibo contaminato è stata identificata       zati per aumentare la flessibilità e la
come una delle vie principali attraverso       plasticità delle resine plastiche duran-
cui le micro/nano-plastiche possono            te la lavorazione o la resistenza all’im-
entrare nel corpo umano. xxxiii                patto dei prodotti da esse ottenuti. È
Una volta entrate nel corpo alcune mi-         però noto che alcuni plastificanti come
cro- e nano-plastiche sono così minute         gli ftalati o il Bisfenolo A (BPA), am-
da essere in grado di attraversare l’epi-      piamente usati per realizzare prodotti
telio gastrointestinale, la barriera ema-      per la casa o il packaging di prodotti
to-encefalica o la placenta, riuscendo         alimentari, possono agire anche come
così a penetrare negli organi, nei tes-        “interferenti endocrini”. Gli “interferen-
suti e addirittura nelle singole cellule.      ti endocrini” (IEs) sono definiti come
Recentemente, ad esempio, uno studio           quelle sostanze esogene (cioè esterne)
ha analizzato sei placente di donne,           al corpo che esercitano un’azione or-
arrivando a identificare 12 frammenti          monale capace di alterare il sistema
di micro-plastiche (di dimensioni tra          endocrino e provocare effetti negativi
i 5 e i 10 μm); 5 sono stati trovati dal       sul neurosviluppo, il metabolismo, la
lato del feto, 4 dal lato materno, e 3         crescita e la riproduzione umana. Vista
nella membrana corioamniotica. Tutti           la loro pericolosità, l’utilizzo di additivi
i frammenti erano pigmentati (cioè co-         chimici come i plastificanti nei prodotti
lorati): tre sono stati identificati come      di largo consumo è soggetto a sempre
polipropilene, un polimero termopla-           maggiori restrizioni e limiti, special-
stico, mentre per gli altri nove è stato       mente in Europa. Tuttavia, come hanno
evidenziato le conclusioni di un proget-    Conclusioni                                      14
to di ricerca europeo dedicato proprio
allo studio degli effetti degli IEs sulla   L’umanità ha raggiunto un punto di
salute umana (EDC-MixRisk), le attuali      rottura nel suo rapporto con la plastica.
norme europee in base alle quali viene      Per decenni la crescita esponenziale
testata la tossicità di nuovi prodotti      nella produzione e consumo delle pla-
chimici prima di essere immessi sul         stiche ha sostenuto una forte crescita
mercato hanno limiti evidenti.xxxv Tali     economica e assicurato una serie di
normative, infatti, prevedono di testare    benefici evidenti sul breve termine. I
solo singoli componenti chimici in iso-     costi di una tale crescita fondata in pre-
lamento quando, in realtà, ogni orga-       valenza su di un modello di produzione
nismo si trova continuamente esposto        e consumo lineare, in cui gli oggetti
a un “cocktail” di sostanze diverse, le     vengono prodotti senza pensare al loro
quali possono interagire tra di loro con    intero ciclo di vita, però, sono destinati
risultati difficili da anticipare.          a ricadere sulle generazioni future e
A differenza del passato, infatti, oggi     sugli altri esseri viventi del pianeta. xxxvii
in molte aree del pianeta i rischi mag-     Le questioni etiche fondamentali, dun-
giori per la salute non derivano più dal    que, riguardano istanze di giustizia
contatto con un solo agente chimico         ambientale e inter-generazionale, e
altamente pericoloso ma da un’esposi-       cioè di come debbano essere ripartiti
zione continua, spesso che dura tutta       in modo equo i benefici che l’attua-
la vita, a un mix di migliaia di sostanze   le modello di produzione e consumo
chimiche note per essere pericolose se      delle plastiche assicura e i danni che
presenti oltre una certa quantità soglia.   da esso ne derivano e ne potrebbero
Come raccomandato nel position paper        derivare per l’ambiente, il biota e le
finale del progetto EDC-MixRisk, quin-      generazioni future.
di, occorre dotarsi di nuovi strumenti e    In parte, già oggi l’umanità, le specie
policy capaci di monitorare, prevenire      viventi e la biodiversità stanno pagan-
e ridurre i potenziali rischi derivanti     do le conseguenze del consumo ecces-
dall’interazione prolungata a materiali     sivo di plastiche avvenuto nei decenni
pericolosi per la salute. xxxvi             precedenti. In pochi anni le plastiche
Oltre che per gli interferenti endocrini,   sono arrivate ovunque, spesso sotto
le stesse conclusioni sono però valide      forma di micro- e nano- plastiche che
in generale visto che, in mancanza di       non possono più essere recuperate e
un cambio radicale, l’inquinamento          smaltite e che impiegheranno anni se
persistente da micro e nano-plastiche       non secoli prima di essere completa-
potrebbe essere una costante per le         mente degradate. Oltre che ai danni
prossime generazioni.                       causati dalla loro presenza, a tali ma-
                                            teriali sono spesso associati additivi
chimici potenzialmente pericolosi se         A questo fine bisogna individuare un          15
presenti oltre certe quantità e all’inter-   ideale da perseguire, e cioè un esito
no di particolari interazioni.               desiderabile in sé, verso cui indirizza-
Sebbene oggi non esistano ancora stu-        re poi le azioni e le politiche presenti
di del tutto conclusivi sui danni che        e future. A parere del Comitato Etico
l’inquinamento da plastiche ha prodot-       di Fondazione Umberto Veronesi, tale
to, produce e produrrà sull’ambiente e       ideale non può che essere di costruire
la salute, le evidenze finora disponibili    un nuovo modello di progettazione,
suggeriscono già un quadro allarmante        produzione, uso e smaltimento di tali
destinato a peggiorare in considerazio-      materiali che non causi danno alla sa-
ne dell’aumento delle macro- e micro-        lute umana e all’ambiente.
plastiche che si prevede saranno pro-        Perseguire questa visione ideale impli-
dotte e disperse nel corso dei prossimi      ca il ripensare le nostre vite nell’“Età
anni. Da risorsa preziosa e strumento        della plastica”, chiudendo definitiva-
di progresso, la plastica è divenuta an-     mente l’epoca geologica che corrispon-
che una minaccia per l’umanità e la vita     de al Plasticene. Retrospettivamente, il
sul pianeta.                                 raggiungimento di tale obiettivo dovrà
A questo punto aumentare la consa-           coincidere con il continuo sviluppo del-
pevolezza dei singoli cittadini non è        le civiltà umane senza che tale evolu-
sufficiente, anche se ciò rappresenta        zione si traduca nell’accumulo di strati
comunque un aspetto irrinunciabile.          di materiali plastici e altri “tecno-fossi-
Come per altre risorse che definiscono       li” al posto di altri sedimenti geologici.
lo stile di vita tipico dei Paesi e delle    Naturalmente, questo obiettivo rappre-
società più ricche e sviluppate – ad         senta un limiti ideale che occorre sfor-
esempio il consumo eccessivo di car-         zarsi di approssimare il più possibile,
ne e prodotti animali –, la domanda è        sempre però nella consapevolezza che
infatti in costante aumento nonostante       la sola strada possibile per realizzarlo
ciò vada chiaramente nella direzione         è affidare alla ricerca scientifica il com-
opposta rispetto all’obiettivo di costru-    pito di trovare le soluzioni migliori e
ire un futuro più sostenibile per tutti ed   subito dopo alla politica i modi per ap-
evitare una catastrofe ecologica trans-      plicarle e che, una volta trovate e appli-
generazionale.xxxviii Occorre quindi pre-    cate tali soluzioni, sarà probabilmente
vedere una serie di interventi urgenti,      necessario ancora molto tempo prima
coraggiosi ed efficaci volti a ridurre,      di raggiungere dei risultati significativi
controllare, e possibilmente rimediare       capaci di invertire la tendenza attuale.
ai danni che sono stati finora causati       Vista la natura sistemica, strutturale
da un modello pericoloso di gestione,        e trans-nazionale e generazionale del
uso, consumo e smaltimento delle ma-         problema, una strategia percorribile
terie plastiche.                             per raggiungere o approssimarsi a que-
sto obiettivo potrebbe essere quella         occorre individuare delle quote massi-       16
di ricorrere a un accordo internazio-        me per Paese, stabilite in modo equo
nale vincolante per cambiare l’intero        tenendo conto delle specificità di ogni
ciclo di vita delle plastiche che ven-       economia, sulla scorta di quanto già
gono prodotte, dall’estrazione delle         avvenuto per il Protocollo di Montreal
materie prime allo smaltimento. In un        per la salvaguardia dell’ozono e l’ac-
recente articolo-manifesto pubblicato        cordo di Parigi per il clima. Tale obiet-
su Science e dedicato a tale questione,      tivo dovrebbe prevedere una graduale
si nota come un tale accordo sia già         riduzione globale con lo scopo di ab-
stato proposto da diversi Paesi (oggi        battere quasi del tutto la produzione di
almeno 79), istituzioni e società scien-     nuova plastica vergine non riciclabile
tifiche, grandi coalizioni di aziende e      entro e non oltre la metà del presente
produttori di beni di consumo, nonché        secolo. La riduzione della produzione
diverse organizzazioni non governative       dovrebbe essere però accompagnata
ambientaliste.                               da adeguati incentivi che aiutino i Pae-
Tale accordo internazionale potreb-          si e le filiere produttive a intraprendere
be superare i due ostacoli maggiori          un piano di riconversione della pro-
che a oggi impediscono un necessario         pria produzione. Inoltre, la proposta
cambio di paradigma: l’enorme fram-          prevede la possibilità di perseguire
mentazione delle regole e delle legisla-     una strategia scalare e graduale che
zioni a livello internazionale, le quali     proceda per priorità. Ciò significa che si
prevedono norme diverse e spesso             dovrebbe iniziare a ridurre e poi vietare
concentrate solo sull’inquinamento           le materie plastiche più inquinanti e
degli oceani; e la mancanza di una go-       difficili se non impossibili da riciclare
vernance globale che si occupi di con-       per poi passare gradualmente al di-
cordare standard elevati per quanto          vieto di commercializzare prodotti di
riguarda non solo lo smaltimento, ma         plastica (vergine o riciclata) per i quali
anche la progettazione, la produzione        esistano già alternative equivalenti e
e l’utilizzo delle plastiche.xxxix Secondo   più sostenibili.
tale proposta, condivisa dal Comitato        Il secondo obiettivo è facilitare un’e-
Etico, tale accordo dovrebbe artico-         conomia circolare delle plastiche più
larsi in tre macro-obiettivi. Il primo è     efficiente. In primo luogo, ciò significa
diminuire la produzione e il consumo         fissare degli standard condivisi che
di nuova plastica vergine. Senza una         stabiliscano criteri vincolanti per il de-
riduzione e inversione di tendenza           sign e la riciclabilità delle plastiche,
nella produzione di nuove plastiche          nonché per l’utilizzo di additivi chimici
sarà impossibile dare seguito a degli        pericolosi utilizzati nella loro produzio-
scenari futuri davvero trasformativi.        ne (come gli ftalati e i bisfenoli). Que-
Affinché tale obiettivo sia praticabile      sto obiettivo dovrebbe inoltre essere
conseguito senza pesare ulteriormente       e sviluppo.xlii                                17
sui Paesi più poveri, i quali ancora oggi   Oltre al raggiungimento di un tale ac-
rappresentano i luoghi finali verso cui     cordo internazionale vincolante, però,
vengono inviati i rifiuti dei Paesi più     a parere del Comitato Etico occorre per-
ricchi per lo smaltimento, anche in as-     seguire contemporaneamente anche
senza di strutture adeguate.                un altro obiettivo, il quale riguarda la
Un esempio virtuoso di politiche indi-      riduzione del nostro deficit conosciti-
rizzate verso questo obbiettivo è rap-      vo. Purtroppo, le implicazioni di una
presentato dalle politiche europee che      presenza pervasiva e di una continua
puntano a rendere entro il 2030 tutti       esposizione alle macro-, micro- e nano-
gli imballaggi plastici riutilizzabili o    plastiche per l’ambiente e la salute
riciclabili in un modo economicamente       umana sono ancora poco studiate e
sostenibile secondo il paradigma delle      conosciute. Ciò rende molto difficile
“4 R”, e cioè del “riusare”, “rifornire”,   fare previsioni sul futuro e sviluppare
“riparare” e “riciclare”.xl                 interventi, strumenti e politiche mirate
Infine, il terzo obiettivo è combatte-      di mitigazione del rischio e dei danni,
re l’inquinamento da plastiche. Come        nonché nuove bio-tecnologie e terapie.
notato in precedenza, infatti, anche se     Sono quindi necessari sforzi maggiori
l’obiettivo di una sotanziale riduzione     da parte sia della comunità scientifica
di produzione di nuove materie plasti-      sia delle istituzioni per promuovere la
che dovesse essere raggiunto in tempi       ricerca su tali questioni, riducendo il
brevi, i milioni di tonnellate di rifiuti   più possibile il margine di incertezza
che sono già stati dispersi nell’ambien-    che riguarda gli effetti dell’inquina-
te continuerebbero a rappresentare un       mento delle plastiche sul breve, medio
problema. Attualmente sono in svilup-       e lungo termine per la salute umana, il
po diverse strategie volte a eliminare,     biota e la biodiversità. In questo senso,
ridurre o compensare i danni che sono       i maggiori finanziamenti alla ricerca
stati già causati all’ambiente - dallo      promessi dal Piano Nazionale di Ri-
sviluppo di batteri capaci di degradare     presa e Resilienza (PNRR) potrebbero
velocemente le plastiche fino a siste-      giocare un ruolo importante.
mi ingegneristici per il recupero dei       Date queste premesse generali, Il Co-
rifiuti negli oceani e nei corsi d’acqua;   mitato Etico della Fondazione Umberto
tuttavia, nessuna di queste strategie       Veronesi avanza dunque la seguente
sembra al momento offrire un’unica          serie di conclusioni e raccomandazioni
soluzione a un problema per sua na-         rivolte ai cittadini, alle istituzioni poli-
tura complesso.xli Per questo motivo        tiche e scientifiche, e al mondo delle
devono essere moltiplicati gli sforzi       imprese:
per aumentare le soluzioni disponibili,
investendo in nuovi processi di ricerca
1. Per le istituzioni e i decisori politici        • La lotta all’inquinamento am-        18
                                                   bientale causato dalle macro-,
   • Impegnarsi per raggiungere quan-              micro- e nano- plastiche attraver-
   to prima un futuro nel quale la pro-            so il finanziamento e l’incentiva-
   duzione e il consumo di plastiche               zione di nuove soluzioni strategi-
   non possano più causare danni alla              che e tecniche nell’ottica di una
   salute umana, alle altre specie vi-             maggiore assunzione di respon-
   venti e all’ecosistema, riducendo al            sabilità verso il futuro del pianeta
   minimo l’inquinamento dovuto alle               e verso le nuove generazioni.
   plastiche;
                                                 • Promuovere una maggiore con-
   • Cooperare al fine di raggiungere            sapevolezza nella popolazione
   un accordo internazionale vinco-              rispetto alle conseguenze dell’in-
   lante di alto livello, plurale e inclu-       quinamento dovuto alle materie
   sivo di tutte le prospettive e visioni        plastiche, investendo in iniziative di
   dei vari Paesi e delle comunità e             educazione civica e scientifica, in-
   componenti sociali che ad essi ap-            dispensabili al fine di costruire una
   partengono, che abbia come suoi               coscienza etica condivisa, con una
   obiettivi principali:                         particolare attenzione ai giovani;

      • Una significativa riduzione           2. Per le istituzioni scientifiche
      entro i prossimi venti anni della
      produzione e del consumo di pla-           • Aumentare gli sforzi nei settori
      stica vergine stabilendo limiti alla       della ricerca scientifica di base al
      produzione – con l’obiettivo fina-         fine di identificare, testare e appli-
      le di riuscire, un giorno, a ridurla       care nuove metodologie e cono-
      all’indispensabile;                        scenze per comprendere più a fon-
                                                 do le conseguenze per l’ambiente,
      • Il passaggio a una sicura eco-           il biota e la salute umana connesse
      nomia circolare delle plastiche            all’inquinamento da plastiche e in
      attraverso la condivisione di stan-        particolare da micro- e nano-pla-
      dard vincolanti che prevedano              stiche;
      l’eliminazione progressiva degli
      additivi chimici pericolosi per la         • Moltiplicare gli investimenti nel
      salute umana e l’ambiente e al             settore della ricerca applicata fi-
      cui interno ogni prodotto sia pro-         nalizzata sia allo sviluppi di nuovi
      gettato “by design” per avere il           materiali meno inquinanti, sia all’i-
      minore impatto possibile sull’am-          dentificazione di nuove soluzioni
      biente e sulla salute;                     per prevenire, mitigare e rimediare
all’inquinamento ambientale dovu-          • Ridurre, e se possibile eliminare,      19
   to alla produzione e smaltimento           l’acquisto e il consumo di prodotti
   delle plastiche;                           di plastica o con imballaggi di pla-
                                              stica, a partire dai prodotti “usa-e-
3. Per le imprese e le attività produt-       getta”, in favore di altri prodotti o
tive                                          modalità di consumo alternative;

   • Farsi promotori di un necessario         • Riutilizzare gli oggi e i prodotti di
   cambiamento nelle filiere produt-          plastica in modo da prolungarne
   tive:                                      l’utilizzo, evitando o minimizzando
                                              nuovi acquisti non necessari;
      • Abbandonando un modello line-
      are di produzione delle plastiche       • Riparare i prodotti e gli oggetti che
      e viceversa adottando i principi        si possiedono in modo da evitare
      dell’economia circolare, secondo        l’acquisto di nuovi prodotti di pla-
      i quali ogni oggetto deve esse-         stica o con componenti di plastica;
      re progettato e prodotto avendo
      presente il suo intero ciclo di vita,   • Riciclare i propri rifiuti in modo
      dall’estrazione delle materie pri-      responsabile e conforme alle nor-
      me fino allo smaltimento;               mative per la raccolta differenziata.

      • Sostenendo la ricerca e lo svi-
      luppo di nuove alternative ai pro-
      dotti di plastica non riciclabili e
      agli imballaggi, senza compro-
      mettere la sicurezza dei consu-
      matori;

4. Per i cittadini

   • Pur non esistendo un dovere a
   informarsi, tenersi costantemente
   aggiornati sul problema sollevato in
   questo documento, facendosi parte
   attiva della sua soluzione, identi-
   ficando esempi di comportamenti
   virtuosi e fonti di informazione au-
   torevoli e scientificamente validate;
Note al testo                               chimicamente»; cfr. https://eur-lex.        20
                                            europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/
i Il presente documento è stato ap-         ?uri=CELEX:52021XC0607(03)&from=
provato all’unanimità per votazione         EN. In questo documento useremo la
telematica in data 30.07.2021. Alla re-     dicitura “plastica” o “materie plasti-
dazione del documento hanno contri-         che” in modo intercambiabile. Per una
buito Giuseppe Testa (Vicepresidente        classificazione maggiormente detta-
e coordinatore del gruppo di lavoro),       gliata si rimanda qui a Campanale C,
Carlo Alberto Redi (Presidente del Co-      Massarelli C., Savino I., Vito Locapu-
mitato Etico), Marco Annoni (Coordina-      to V, Uricchio V. F. (2020) A Detailed
tore del Comitato Etico), Cinzia Capo-      Review Study on Potential Effects of
rale (Presidente onorario del Comitato      Microplastics and Additives of Concern
Etico), Guido Bosticco, Roberto Defez,      on Human Health Int. J. Environ. Res.
Domenico De Masi, Giorgio Macellari,        Public Health 2020, 17, 1212.
Telmo Pievani, Luigi Ripamonti, Giu-
seppe Remuzzi, Alfonso Maria Rossi          iii Il Plasticene rappresenterebbe così
Brigante (membri del Comitato Etico).       l’ultima fase epoca più recente dell’
Alla redazione del documento hanno          “Antropocene”. A differenza di altre
contribuito, in qualità di esperti ad       epoche geologiche precedenti, l’An-
acta, Cristina Cheroni, Marco Tullio Ri-    tropocene è caratterizzato dagli effetti
goli e Nicolò Caporale.                     che l’azione umana ha avuto sull’am-
                                            biente e sugli ecosistemi a livello lo-
ii In generale termine “plastiche” o        cale e globale; cfr. Zalasiewicz, J., Wa-
“plastica” indica una moltitudine di        ters, et al. (2016), The geological cycle
polimeri plastici (cioè catene di pro-      of plastics and their use as a strati-
teine), a cui vengono aggiunti degli        graphic indicator of the Anthropocene.
additivi per conferire alcune proprie-      Anthropocene (13) 4–17; Campanale,
tà al prodotto finale. Attualmente, la      C.; Stock, F.; Massarelli, C.; Kochleus,
definizione europea di “plastica” è la      C.; Bagnuolo, G.; Reifferscheid, G.;
seguente «“plastica”: il materiale co-      Uricchio, V. (2019), Microplastics and
stituito da un polimero quale definito      their possible sources: The example of
all’articolo 3, punto 5), del regolamen-    Ofanto river in Southeast Italy. Environ.
to (CE) n. 1907/2006 del Parlamento         Pollut., 113284.
europeo e del Consiglio (3), cui posso-
no essere stati aggiunti additivi o altre   iv La pandemia da Covid-19 ha porta-
sostanze, e che può funzionare come         to a un incremento di tutti i prodotti
componente strutturale principale dei       mono-uso per ragioni igieniche, dalle
prodotti finiti, a eccezione dei polimeri   tazze per le bevande alle posate per
naturali che non sono stati modificati      consumare i pasti. Inoltre, in diver-
si paesi sono state fermati o sospesi         made into products and disposed of. A      21
diversi interventi legislativi che ave-       circular economy model may emphasi-
vano come finalità quella di ridurre la       ze eliminating waste; increasing reuse,
produzione di nuovi prodotti di plasti-       recycling and recovery of materials;
ca vergine. Su questo aspetto si veda         reducing use of finite resources and
https://www.valigiablu.it/plastica-co-        shifting to renewable alternatives; and
vid-inquinamento/ e il report Europeo,        decreasing negative elements such
sezione 6 “The pandemic and plastics          as pollution”; World Resource Institu-
- a brief commentary”, in Pinto da Co-        te (2020), Tackling Plastic Pollution:
sta J., Rocha-Santos T., C. Duarte A.         Legislative Guide for the Regulation
(2020), The environmental impacts of          of Single-Use Plastic Products, Uni-
plastics and micro-plastics use, waste        ted Nations Environment Programme
and pollution: EU and national measu-         in 2020, https://www.unep.org/re-
res, http://www.europarl.europa.eu/           sources/toolkits-manuals-and-gui-
supporting-analyses                           des/tackling-plastic-pollution-legisla-
                                              tive-guide-regulation
v L’invenzione del termine “micro pla-
stiche” è relativamente recente e si          ix L’Europa produce il 16% delle plasti-
deve a Richard Thompson, un ecologi-          che, i paesi del NAFTA il 19% e l’Asia
sta marino della University of Plymouth       il 51%. La domanda per paese in Eu-
che lo coniò nel 2004 per identificare i      ropa vede al primo posto la Germania
frammenti di plastica che rinveniva           24.2% e al secondo l’Italia 13.8%, con
sulle spiagge inglesi. Il termine “nano-      una leggera diminuzione nel 2019 ri-
pastiche”, invece risale al 2018; cfr.        spetto al 2018. Il consumo europeo
Zhi Lim, X. (2021), Microplastics are         è così ripartito: 39.6% per il packa-
everywhere - but are they harmful?,           ging; 20.4 % costruzioni; 9.6% auto-
Nature (593): pp. 23-25.                      motive; 6.2% elettronica; 4.1% casa
                                              e sport e tempo libero; 16.7% altro,
vi Gouin, T., et al., (2015), Use of micro-   come mobili, elettrodomestici e ogget-
plastic beads in cosmetic products in         ti per uso medico; cfr. PlasticEurope
Europe and their estimated                    (202), Plastics – the Facts 2020. An
emissions to the North Sea envi-              analysis of European plastics produc-
ronment. SOFW J, 141(4): 40-46.               tion, demand and waste data. https://
                                              www.plasticseurope.org/application/
vii Zhi Lim, X. (2021), op. cit., p. 22.      files/8016/1125/2189/AF_Plastics_
                                              the_facts-WEB-2020-ING_FINAL.pdf
viii Sulla definizione di “economia cir-      pp. 22-24.
colare”: “In a traditional linear eco-
nomy model, resources are extracted,          x Zhi Lim, X. (2021), op. cit., p. 23.
xi Kakadellis S., Rosetto G. (2021),                       xviii de Souza Machado, A.A., Kloas,        22
Achieving a circular bioeconomy for                        W., Zarfl, C., Hempel, S., Rillig, M.C.,
plastics, Science (373)655: ,pp. 49-50.                    (2018), Microplastics as an emerging
                                                           threat to terrestrial ecosystems. Glob.
xii Cfr. Azoulay, D., et al., (2019), Pla-                 Chang. Biol. 24, 1405–1416.
stic & Health: the hidden costs of a
plastic planet, Center for Internatio-                     xix A questo proposito si veda Kühn S.,
nal Environmental Law, https://www.                        Bravo Rebolledo E., A. van Franeker J.
ciel.org/reports/plastic-health-the-                       (2015), Deleterious Effects of Litter on
hidden-costs-of-a-plastic-planet-fe-                       Marine Life, in Marine Anthropogenic
bruary-2019/                                               Litter, a cura di Melanie Bergmann Lars
                                                           Gutow Michael Klages (eds), Springer,
xiii Pinto da Costa J., Rocha-Santos T.,                   pp. 75-117.
C. Duarte A. (2020), op cit., p. 50.
                                                           xx Santos R.G., Machovsky-Capuska
xiv J. Brahney, M. Hallerud, E. Heim et                    G. E., Andrades R. (2021), Plastic in-
al. Plastic rain in protected areas of                     gestion as an evolutionary trap: To-
the United States Science, 2020 Jun                        ward a holistic understanding, Scien-
12;368(6496):1257-1260.                                    ce (373)6550: 56-60.

xv Ibidem, p. 11.                                          xxi “This holds true for invasive species
                                                           as well. A clear example is the detailed
x v i h t t p s : / / w w w . r a i p l a y. i t / v i -   presence of a ciliate, Halofolliculina,
deo/2021/07/Riciclare-la-plastica-                         a pathogen that may be the culprit of
--SuperQuark---21072021-14ef034d-                          the skeletal eroding disease that has
78ff-40db-bb51-ed5e72809f8f.html                           affected Caribbean and Hawaiian co-
                                                           rals”; Pinto da Costa J., Rocha-Santos
xvii Secondo gli studi, oltre il 75% della                 T., C. Duarte A. (2020), op. cit., p. 21.
massa di questi rifiuti è composto da
frammenti maggiori di 5 cm, il 46% dei                     xxii da Costa, J., (2017), Micropla-
quali è dovuto alle sole reti da pesca.                    stics–occurrence, fate and behaviour
Sebbene le micro-plastiche rappre-                         in the environment. In ‘Comprehensive
sentino solo l’8% di questa massa,                         analytical chemistry’.(Eds APT Rocha-
esse costituiscono però ben il 94% dei                     Santos, AC Duarte) pp. 1–24, Elsevier:
frammenti che galleggiano in queste                        Amsterdam. Tuttavia, come si nota
aree. Lebreton, L., et al., (2018), Evi-                   “But animals ingest pollutants from
dence that the Great Pacific Garbage                       food and water anyway, and it’s even
Patch is rapidly accumulating plastic.                     possible that plastic specks, if largely
Scientific reports, 8(1): p. 1-15.                         uncontaminated when swallowed,
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