USCIRE DAL PLASTICENE - I quaderni Parere del Comitato Etico - insalutenews.it
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I quaderni USCIRE DAL PLASTICENE Parere del Comitato Etico
Componenti del Comitato Etico della Fondazione Umberto Veronesi Carlo Alberto Redi, Presidente Professore di Zoologia e Biologia della Sviluppo, Università degli Studi di Pavia Giuseppe Testa, Vicepresidente Professore di Biologia Molecolare, Università degli Studi di Milano Guido Bosticco Giornalista e Professore presso il Dipartimento degli Studi Umanistici, Università degli Studi di Pavia Roberto Defez Responsabile del laboratorio di biotecnologie microbiche, Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR di Napoli Domenico De Masi Sociologo e Professore emerito di Sociologia del lavoro, Università La Sapienza Roma Giorgio Macellari Chirurgo Senologo e Docente di Bioetica, Scuola di Specializzazione in Chirurgia di Parma Telmo Pievani Professore di Filosofia delle Scienze Biologiche, Università degli Studi di Padova Luigi Ripamonti Medico e Responsabile Corriere Salute, Corriere della Sera Giuseppe Remuzzi Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS Alfonso Maria Rossi Brigante Presidente Onorario della Corte dei Conti Cinzia Caporale, Presidente Onorario Responsabile della Sezione di Roma dell’Istituto di Tecnologie Biomediche e Coordinatore della Commissione per l’Etica della Ricerca e la Bioetica del CNR Giuliano Amato, Presidente Onorario Giudice Costituzionale, già Presidente del Consiglio dei ministri Data di pubblicazione 2020
Parere del Comitato Etico a favore di un’economia circolare delle plastiche a difesa dell’ambiente e della salute “Plastics define the way we live today” Dal documento di PlasticEurope 2020
I Compiti del Comitato Etico La morale è anche l’unico raccordo tra di Fondazione Umberto Veronesi scienziati e persone comuni, è il solo “La scienza è un’attività umana inclu- linguaggio condiviso possibile. Ci av- siva, presuppone un percorso coope- vicina: quando si discute di valori, i rativo verso una meta comune ed è ricercatori non sono più esperti di noi. nella scienza che gli ideali di libertà e Semmai, sono le nostre prime senti- pari dignità di tutti gli individui hanno nelle per i problemi etici emergenti sempre trovato la loro costante realiz- e, storicamente, è proprio all’interno zazione. La ricerca scientifica è ricerca della comunità scientifica che si forma della verità, perseguimento di una de- la consapevolezza delle implicazioni scrizione imparziale dei fatti e luogo di morali delle tecnologie biomediche dialogo con l’altro attraverso critiche moderne. e confutazioni. Ha dunque una valen- za etica intrinseca e un valore sociale Promuovere la scienza, come fa mira- indiscutibile, è un bene umano fonda- bilmente la Fondazione Umberto Ve- mentale e produce costantemente altri ronesi, significa proteggere l’esercizio beni umani. di un diritto umano fondamentale, la libertà di perseguire la conoscenza e In particolare, la ricerca biomedica il progresso, ma anche, più profonda- promuove beni umani irrinunciabili mente, significa favorire lo sviluppo di quale la salute e la vita stessa, e ha condizioni di vita migliori per tutti. un’ispirazione propriamente umana poiché mira alla tutela dei più debo- Compiti del Comitato Etico saranno li, le persone ammalate, contrastando quello di dialogare con la Fondazione talora la natura con la cultura e con la e con i ricercatori, favorendo la cresci- ragione diretta alla piena realizzazio- ta di una coscienza critica, e insieme ne umana. quello di porsi responsabilmente quali garanti terzi dei cittadini rispetto alle L’etica ha un ruolo cruciale nella pratiche scientifiche, guidati dai prin- scienza e deve sempre accompagna- cipi fondamentali condivisi a livello in- re il percorso di ricerca piuttosto che ternazionale e tenendo nella massima precederlo o seguirlo. È uno strumento considerazione le differenze culturali”. che un buon ricercatore usa quotidia- namente. Il Comitato Etico
INTRODUZIONE: minciato a diffondersi a ritmi esponen- 5 VIVERE NELL’“ETÀ DELLA PLASTICA”i ziali –, e potrebbe durare fino a quando manterremo l’attuale modello lineare di Nel corso dell’ultimo secolo le plastiche produzione e consumo di questi mate- hanno rapidamente invaso il pianetaii. riali senza avere strumenti e strategie Le plastiche, – e cioè i polimeri o ma- per gestire i relativi rifiuti. terie plastiche – sono materiali dalle La scoperta e diffusione delle materie proprietà chimico-fisiche eccezionali: plastiche ha indubbiamente portato e sono leggere, resistenti, malleabili e re- porta una serie di benefici all’umanità a lativamente economiche da produrre su livello economico, industriale, scientifi- scala industriale. co, sanitario e sociale. In molti settori lo Grazie a queste loro proprietà le plasti- sviluppo e utilizzo di materie plastiche che sono in grado di soddisfare un’infi- ha rappresentato un volano importante nità di bisogni e applicazioni differenti: per il progresso e l’innovazione tecno- dagli imballaggi (packaging) di prodotti logica, consentendo l’apertura di nuove alimentari ai vestiti, dagli oggetti di con- filiere produttive che hanno poi avuto sumo alle costruzioni, dai giocattoli agli ricadute positive sulla vita e il benessere strumenti utilizzati in ambito medico- umano. sanitario. Di fatto, oggi non esiste atti- Recentemente, un esempio di questo vità umana diffusa sul pianeta che non fenomeno è stato offerto dalla pandemia dipenda, almeno in parte, dalla produ- di Covid-19. Prima che la ricerca scienti- zione e consumo di materie plastiche. fica riuscisse a sviluppare dei vaccini ef- Per questo motivo alcuni scienziati han- ficaci e sicuri per il virus, il contenimento no proposto di ribattezzare l’età nella del contagio è stato affidato alle sole quale viviamo oggi come “l’Età della Pla- misure di distanziamento sociale e ai stica”. La plastica è infatti il materiale dispositivi di protezione personale come che meglio definisce la nostra epoca e il mascherine, visiere e guanti ottenuti a nostro stile di vita – esattamente come partire dalla lavorazione di materie pla- l’uso del ferro o del bronzo hanno defini- stiche. Durante la pandemia da Covid-19, to in passato altre epoche storiche. dunque, le plastiche hanno certamen- La presenza nell’ambiente di rifiuti pla- te giocato un ruolo significativo se non stici ha tuttavia raggiunto un livello tale essenziale nel contenere la diffusione di pervasività che è già possibile utiliz- del virus, contribuendo a salvare vite zare gli strati di sedimenti plastici al pari umane.iv dei tradizionali sedimenti organici per Tuttavia, accanto ai benefici attribuibili identificare una nuova epoca geologi- alle plastiche, la produzione su larga ca: il “Plasticene”iii. Tale epoca sarebbe scala di questi materiali comporta una iniziata verso la metà del secolo scorso serie di conseguenze chiaramente ne- – e cioè quando le plastiche hanno co- gative. Il consumo eccessivo, inconsa-
pevole e poco lungimirante di questi centrazioni diverse: nell’acqua marina, 6 materiali, soprattutto quando evitabile, nelle acque dolci, nel sistema agro-eco- ha già avuto effetti drammatici a livello ambientale, nell’atmosfera, nell’aria, nel ambientale e rischia di avere implicazio- cibo, nell’acqua potabile, nel biota (cioè ni negative anche per la salute umana, nelle piante e negli animali), nella pla- le generazioni future, le altre specie vi- centa umana, e anche in luoghi remoti venti, gli ecosistemi e la biodiversità. dove non vi è alcuna presenza o attività Di certo, la plastica prodotta fino a oggi umana come il fondo degli oceani o i rappresenterà uno dei problemi maggiori ghiacciai dell’Antartide. A differenza di che l’umanità dovrà affrontare nel pros- altri rifiuti, recuperare le micro-plastiche simo futuro. è praticamente impossibile una volta Queste è particolarmente vero se oltre disperse nell’ambiente. all’impatto sull’ambiente e la salute dei Nonostante le plastiche siano oramai rifiuti di plastica tradizionali si considera ovunque – intorno e dentro di noi –, i anche l’impatto delle cosiddette “micro- loro effetti e le loro possibili conseguen- plastiche”. ze sull’ambiente, sugli esseri viventi e Il termine “micro-plastiche” indica quei sulla salute umana sono però ancora re- frammenti plastici di dimensioni infe- lativamente poco studiati e, dunque, in riori ai 5 millimetri. v A seconda della parte o del tutto sconosciuti. Ciò dipen- loro origine le micro-plastiche si distin- de da fattori diversi, tra cui il fatto che gli guono in “primarie” e “secondarie”. Le studi sugli effetti di tali materiali sono micro-plastiche primarie sono prodotti recenti, complessi e presentano alcuni plastici creati deliberatamente con di- problemi sperimentali ancora non risolti. mensioni millimetriche. Ad esempio, In una situazione caratterizzata da danni alcuni prodotti per l’igiene personale, ambientali già in parte irreversibili e da come dentifrici o creme esfolianti, con- una forte incertezza conoscitiva riguar- tengono micro-plastiche di questo tipo. do alle implicazioni delle micro e nano- Le micro-plastiche secondarie, invece, si plastiche per la salute è quindi urgente producono attraverso la degradazione e pensare e adottare delle alternative al la frammentazione di oggetti di plastica modello di sviluppo socio-economico e più grandi. Ciò può avvenire secondo culturale che ha dato il via all’“Età della modi e processi diversi tra loro, come plastica” e al “Plasticene”. l’uso degli pneumatici delle auto, il la- Se l’obbiettivo finale è costruire un fu- vaggio di vestiti composti da microfibre turo al cui centro si trovino valori come sintetiche, o la produzione industriale di il benessere delle generazioni future, la altre plastiche.vii sopravvivenza delle altre specie viventi Le micro-plastiche sono state trovate e la conservazione della biodiversità, è ovunque gli scienziati le abbiano cer- infatti evidente che occorre modificare cate, seppure in forme, modalità e con- da subito – e in modo radicale, inclusivo
e condiviso – l’attuale modello basato rompono la struttura chimica, oppure ad 7 su un consumo eccessivo e miope di altri processi dovuti all’abrasione e all’a- prodotti a base di materie plastiche a fa- zione degli agenti atmosferici, creando vore di un modello di economia circolare frammenti sempre più piccoli destinati finalizzato a una maggiore sostenibilità a diventare micro-plastiche secondarie. sul lungo periodo.viii A seconda del tipo di polimero, questo In tale contesto, il presente parere del processo può impiegare anche diversi Comitato Etico della Fondazione Umber- secoli. Una bottiglia di plastica “usa e to Veronesi intende analizzare lo stato getta”, per esempio, può impiegare fino attuale delle conoscenze scientifiche in 450 anni prima di degradarsi completa- merito ai possibili effetti che le macro mente se dispersa nell’ambiente. e micro-plastiche hanno per l’ambiente In alcuni casi le micro-plastiche, le quali e la salute umana, individuando alcune possono impiegare decine di anni o più possibili soluzioni e raccomandazioni per degradarsi, esattamente come gli rivolte alla comunità scientifica, alle isti- oggetti plastici di dimensioni maggiori. A tuzioni, ai decisori politici e ai cittadini. differenza dei rifiuti plastici tradizionali, però, identificare e recuperare le micro- plastiche nell’ambiente è un’impresa Macro e micro-plastiche: difficile se non praticamente impossi- produzione e ciclo dei rifiuti bile. Per questa ragione l’inquinamento da micro-plastiche è percepito come un Le stesse proprietà che a livello chimico- problema sempre più urgente che richie- fisico rendono le plastiche tanto duttili de soluzioni immediate prima che sia e perciò così utili le rendono anche una troppo tardi per intervenire. minaccia concreta per il pianeta e la sa- Occorre notare che vi sono anche altri lute umana. tipi di plastiche che, invece, possono In circostanze normali i prodotti organi- essere degradati da microrganismi pre- ci (ad esempio, gli scarti di cibo) subi- senti del suolo, spesso in condizioni di scono nel tempo una serie di processi microareobiosi o di anareobiosi, i quali di decomposizione, biodegradazione o sono in grado di convertire lunghe ca- compostaggio. I prodotti tradizionali di tene di composti ciclici aromatici in aci- plastica, invece, non si decompongono do piruvico, anidride carbonica, sale ed (o degradano) praticamente mai. Alcuni acqua, arrivando così ad una completa tipi di plastiche, infatti, non possono degradazione e riciclo della sostanza essere consumate da microorganismi inquinante. Recentemente, sono anche come i batteri e nella maggior parte dei stati isolati dei microrganismi capaci di casi vanno quindi incontro a un processo crescere utilizzando come unica fonte di “fotodegradazione” per mezzo del energetica il naftalene, uno dei composti quale i raggi ultravioletti (UV) del sole ne più semplici derivanti dalla degrada-
zione di composti ciclici derivanti dagli degradare in piccoli frammenti impossi- 8 idrocarburi. Attualmente, sono in corso bile da recuperare e pulire”.x importanti processi di ricerca finalizzati Esiste quindi un problema evidente di allo sviluppo di nuovi materiali plastici, inquinamento ambientale da materie con l’obbiettivo di sostituire i prodotti plastiche causato dalla convergenza di più inquinanti e non biodegradabili con quattro fattori: l’eccezionale resistenza alternative più sostenibili. di tali materiali e la loro persistenza nel Le preoccupazioni rispetto all’impatto tempo; l’aumento costante della doman- delle macro/micro plastiche dipendono da a livello mondiale; la creazione delle anche dal fatto che, a livello globale, la micro-plastiche secondarie; lo scorretto produzione di plastiche è aumentata smaltimento dei rifiuti plastici. costantemente negli ultimi decenni ed è Per quanto riguarda quest’ultimo aspet- destinata a crescere ancora nei prossimi to, circa il 50% di tutta la plastica prodot- anni. Secondo le stime, nel solo 2019 la ta ogni anno non si sa dove finisca una produzione di plastiche ha raggiunto i volta immessa sul mercato. Una parte 370 milioni di tonnellate a livello globa- significativa di tutta questa plastica è le, di cui 58 milioni sono stati prodotti però certamente destinata ad avere un in Europa.ix La previsione è che entro ciclo di vita breve o brevissimo. Circa il il 2050 saranno introdotti sul pianeta 40% della plastica che viene prodotta altri 33 miliardi di tonnellate di nuove in Europa, ad esempio, è destinata a plastiche. imballaggi progettati per diventare rifiuti Questo significa, secondo uno studio dopo un solo utilizzo. recente, che l’ammontare di plastica ag- Concluso il proprio “ciclo di vita” gli giunta ogni anno potrebbe raddoppiare, oggetti di plastica possono poi essere passando da 188 milioni di tonnellate riciclati, stoccati in discarica, inceneriti nel 2016 a 380 milioni di tonnellate nel o dispersi nell’ambiente. Tutti questi 2040. Di questi 380 milioni, 10 milio- percorsi presentano però rischi concreti ni potrebbero essere costituite di sole e costi più o meno alti per l’ambiente micro-plastiche primarie. A questi nu- e la salute, ponendo sfide diverse dal meri si devono poi aggiungere le micro- punto di vista della progettazione e della plastiche secondarie che si produrranno gestione del ciclo dei rifiuti.xi nel futuro a partire dalle plastiche che Ad esempio, si stima che di tutta la pla- sono già in circolazione. “Se anche la stica prodotta dal 1950 fino a oggi, circa produzione di plastiche si fermasse ma- il 10% sia stato riciclato mentre il 12% gicamente domani – nota un recente ar- sia stato incenerito. L’incenerimento ticolo pubblicato su Nature –, la plastica dei rifiuti plastici, tuttavia, provoca il già esistente nelle discariche e nell’am- rilascio di diverse sostanze pericolosexii biente – una massa stimata in circa 5 Sebbene negli ultimi anni le tecnologie miliardi di tonnellate – continuerebbe a siano migliorate, oggi non esistono an-
cora processi di incenerimento privi di plastiche. 9 residui e rischi per l’ambiente e la salute. Altri gruppi di ricerca si sono invece de- In generale, come conclude anche un dicati al problema della degradazione report del Parlamento Europeo, “la man- delle plastiche o alla loro sostituzione canza di adeguatezza dell’incenerimen- con materiali innovativi. to come strategia efficiente per risolvere Si deve ricordare che molta dell’inno- la questione dell’inquinamento plastico vazione scientifica e tecnologia e della è chiara”. xiii sua conversione e sviluppo industriale La maggioranza dei rifiuti plastici finisce nascono in Italia, grazie alla scuola del comunque o nelle discariche (spesso premio Nobel per la chimica Giulio Nat- a cielo aperto) oppure nell’ambiente. ta. Una parte rilevante dello sviluppo In entrambi i casi, è probabile che una industriale del Paese ha lungamente parte significativa di tali rifiuti raggiunga beneficiato dell’innovazione tecnologica prima o poi gli oceani. Di ogni tonnellata derivante dallo sviluppo della plastica che viene inviata in discarica, ad esem- nelle sue varie forme, tipologie e com- pio, si stima che ben il 79% finisca prima posizioni chimiche: dai fogli trasparenti o poi in mare, alimentando la cosiddetta sigillanti alle plastiche dure capaci di “plastic rain” in un ciclo perpetuo mare- reggere trazioni e carichi enormi, dalle cielo-pioggia-terra-mare.xiv Secondo lo guarnizioni isolanti dei fili elettrici alle stesso report del Parlamento Europeo, protesi mediche in materiali plastici. ogni giorno 8 milioni di pezzi di plastica Oggi quegli stessi impianti dove è nata raggiungono gli oceani, per un ammon- l’impresa industriale della plastica sono tare annuo tra i 4.8 e i 12.7 milioni di all’avanguardia nel suo riciclo, con un tonnellate.xv impianto pilota in funzione a Ferrara ca- Se da una parte “l’età della plastica” ha pace di riconvertire le materie plastiche quindi portato benessere e sviluppo, facendone ritornare a nafta, quindi ad dall’altro ha però disperso nell’ambien- uno dei derivati di idrocarburi da cui si te quantità enormi di materiali creati originano.xvi Tale riciclo e riconversione artificialmente dall’uomo. Oggi questi a nafta delle materie plastiche avvie- materiali plastici sono ovunque, sia sot- ne per pirolisi in assenza d’ossigeno e to forma di rifiuti “macro”, sia sotto for- in regime di controllo di ogni possibi- ma di “micro-plastiche”. Secondo tut- le emissione gassosa inquinante. Al- te le proiezioni, la loro quantità è solo tre iniziative industriali italiane sono destinata ad aumentare nei prossimi in una fase avanzata verso il riciclo e anni. Comprensibilmente, ciò ha portato la completa degradazione di scarti da diversi gruppi di ricerca a iniziare stu- discarica di materiali compositi tra cui di sperimentali per comprendere quali vari tipi del peggior tipo di plastiche, effetti possa avere sull’ambiente e la quelle destinate alla degradazione alle salute un tale inquinamento da materie più inquinanti micro-plastiche da cui
risulta poi impossibile liberarsi. Que- frammenti è stimata essere intorno ai 10 ste iniziative vanno nel senso virtuoso 100 kg/km2 nella zona centrale, ma dell’economia circolare e del rimedio è minore nelle zone periferiche, ren- agli eccessi di uso delle plastiche che dendo queste parti di oceano simili a hanno caratterizzato gli anni passati e una “zuppa” – più che a “isole” – nella che dovrebbero farci da monito perché quale galleggiano e si trovano in so- il cittadino/consumatore privilegi gli spensione frammenti plastici diversi acquisti di beni che abbiano una cura per dimensioni e caratteristiche.xvii Inol- ossessiva nel ridurre gli ingiustifica- tre, le micro-plastiche si depositano sul ti utilizzi di imballaggi plastici (dagli fondo; già oggi la maggioranza del fon- involucri dei prodotti informatici alle do marino nel Mediterraneo è ricoperto vaschette in polistirolo degli alimenti di micro-plastiche.xviii Per quanto riguar- venduti nei supermercati). da le macro- o meso-plastiche (cioè i rifiuti plastici di dimensioni grandi o medie), i rischi maggiori per la salute Le micro e nano-plastiche: degli animali consistono nel rimane- implicazioni per le specie viventi re impigliati o intrappolati nei rifiuti e l’ambiente dispersi nell’ambiente;xix nell’ingerire oggetti o frammenti di plastica scam- L’inquinamento ambientale da plasti- biandoli per cibo;xx e nella possibilità che rappresenta una minaccia già reale che nuove specie invasive utilizzino i e concreta per la sopravvivenza di mol- percorsi seguiti dai rifiuti per coloniz- te specie viventi e per la biodiversità. zare nuovi ambienti (rafting).xxi Finora la maggioranza degli studi è Per quanto riguarda le micro-plastiche, stata concentrata sugli effetti che l’in- invece, i loro effetti sugli organismi quinamento da plastiche ha causato e viventi sono ancora relativamente poco può causare per gli oceani e le specie studiati e conosciuti. Tuttavia, dagli viventi che li abitano. studi emergono tre modalità princi- Una volta raggiunti gli oceani, i rifiuti di pali attraverso cui le micro-plastiche grandi dimensioni (“macro-plastiche”) potrebbero causare dei danni: (i) tra- tendono ad accumularsi in regioni spe- mite lo stress connesso all’ingestio- cifiche a causa delle correnti e dei fe- ne, il quale può causare il blocco o nomeni atmosferici. Nel 1985 è stata l’ostruzione dell’apparato digerente, osservata per la prima volta quella che provocare ferite e traumi interni, op- è poi divenuta nota come la “Great Pa- pure indurre un falso senso di sazietà cific Garbage Patch”: un conglomerato che può portare alla malnutrizione e di rifiuti in prevalenza plastici che si alla morte; (ii) tramite l’interazione con estende oramai per circa 1.6 milioni composti e additivi chimici tossici; (iii) di chilometri quadrati. La densità dei tramite l’esposizione a contaminanti
che vengono assorbiti e poi rilasciati ti, etc.) che possono essere pericolosi o 11 dalle micro-plastiche come i “POPs”, e tossici. Inoltre, alcuni materiali plastici cioè gli inquinanti organici persisten- come il PVC o il policarbonato possono ti (“persistent organic pollutants”).xxii rilasciare monomeri tossici i quali sono Tutti questi processi possono essere stati associati allo sviluppo di anorma- simultaneamente all’opera in ambienti lità riproduttive, così come di tumori inquinati e ciò rende molto complesso negli invertebrati, roditori e umani.xxvii il compito di mappare e ricostruire la Tuttavia, la stima di effetti negativi si- rete causale dei vari effetti che vengo- gnificativi dipende da molti fattori – tra no osservati. cui la natura degli additivi considerati, Diversi studi hanno però evidenzia- la loro concentrazione e le modalità to una correlazione tra la presenza di di esposizione. Come nel caso di altri micro-plastiche ed effetti negativi sulla inquinanti comuni, è quindi possibile capacità di sviluppo, riproduzione e che tali materiali possano avere degli sopravvivenza di diverse specie.xxiii Ad effetti negativi sulla salute, ma solo in esempio, nel 2017 i ricercatori hanno concentrazioni molto superiori a quelle osservato che lo zooplancton esposto cui sono attualmente esposti gli esseri a fibre di micro-plastiche ha prodot- viventi negli ambienti naturali. to la metà delle larve e gli adulti nati A oggi gli studi sugli effetti tossico- avevano dimensioni minori.xxiv Un altro logici delle micro-plastiche sono an- studio del 2019 ha dimostrato che i cora pochi perché soffrono di alcune granchi della specie Pacific mole crab limitazioni strutturali, le quali rendono (Emerita analoga) hanno vite più brevi difficile stimare con precisione le po- se esposti a fibre di micro-plastiche. tenziali conseguenze sul biota e l’am- xxv Altri ricercatori hanno osservato biente a livello biochimico. Molti di che laddove vi è una concentrazione questi studi, infatti, sono condotti: (a) di micro-plastiche nel terreno, i lom- solo su campioni limitati di individui, brichi (Lumbricus terrestris) che le in- risultando poco informativi rispetto geriscono tendono a crescere molto agli effetti che l’inquinamento da pla- più lentamente e morire con maggior stiche può avere a livello di popola- frequenza.xxvi zione; (b) in ambienti di laboratorio Gli effetti sul biota e l’ambiente delle strettamente controllati, il che rende micro-plastiche che destano maggiore difficile generalizzarne le conclusioni preoccupazione, però, sono di natura ad ambienti naturali molto diversi per tossicologica. Di per sé, le (micro)-pla- le loro caratteristiche; (c) utilizzando stiche sono (relativamente) inerti dal micro-plastiche di forme e dimensioni punto di vista biochimico. Tuttavia, a diverse da quelle ritrovate attraverso le esse sono spesso aggiunti diversi addi- indagini ambientali; (d) senza prende- tivi (plastificanti, stabilizzanti, pigmen- re in considerazione la presenza di più
additivi e le loro possibili interazioni a Micro e nano-plastiche: possibili 12 livello biochimico e tossicologico. implicazioni per la salute umana A ciò si somma anche un problema di scala e di metodologia di ricerca scien- Accanto al problema strettamente am- tifica. Identificare e misurare i possibi- bientale esiste il problema dell’impatto li effetti delle micro-plastiche, infatti, che le macro e micro-plastiche pos- diventa ancora più difficile quando si sono avere sulla salute e lo sviluppo passa alla scala nano, e cioè si consi- umano. L’esposizione reiterata alle derano frammenti di dimensioni infe- plastiche comporta infatti un’intera- riori a 1 nanometro. In questo caso si zione continua con diversi componenti parla quindi di nano-plastiche. chimici utilizzati per conferire alle pla- A differenza delle micro-plastiche le stiche alcune proprietà (ad esempio, nano-plastiche non possono essere l’essere resistenti al fuoco o all’acqua). osservate a occhio nudo ma richiedono Questi componenti chimici possono il ricorso a strumenti di precisione, i avere conseguenze per la salute uma- quali a loro volta richiedono grandi in- na, specialmente quando entrano in in- vestimenti e design sperimentali molto terazione tra di loro. Le implicazioni di complessi e laboriosi. una continua esposizione alle macro, Oggi i ricercatori ricorrono perciò a micro e nano-plastiche per la salute misurazioni indirette per verificare la umana, però, sono ancora poco note e presenza delle nano-plastiche, oppure presentano, almeno in parte, le stesse producono in laboratorio nano-parti- difficoltà sperimentali esistenti rispet- celle di cui studiano poi gli effetti tra- to al loro impatto sull’ambiente. mite esperimenti in vitro o in vivoxxviii. Lo Finora non esistono studi scientifici scopo di questi studi è determinare la pubblicati che hanno misurato diretta- presenza di nano-plastiche nei tessuti mente gli effetti dei frammenti plastici per stabilire poi l’esistenza o meno di sulla salute delle persone. Le sole ricer- un nesso causale tra le concentrazioni che disponibili, perciò, sono quelle che di questi materiali e possibili effetti sono state compiute su modelli animali patologici. oppure in vitro su tessuti e cellule uma- Tali ricerche sono però solo all’inizio e ne. Una serie di studi, ad esempio, ha si scontrano ancora con alcuni evidenti dimostrato che i topi che avevano inge- limiti sperimentali. Pertanto, è possibi- rito grandi quantità di micro-plastiche le che richiedano ancora diverso tempo mostravano delle infiammazioni a livel- prima di poter offrire dei risultati rigoro- lo intestinale; inoltre, i topi esposti alle si e generalizzatili a contesti naturali e micro-plastiche avevano un numero di non di laboratorio. spermatozoi minore e una prole meno numerosa e di dimensioni più ridotte rispetto agli altri.xxix In un altro studio
i ricercatori hanno trovato traccia di solo possibile identificarne i pigmenti, 13 micro-plastiche in quasi tutti gli organi tutti utilizzati in prodotti creati dall’uo- dei feti di topo dopo che alle madri mo come rivestimenti, pitture, adesivi, erano stati fatti inalare dei frammenti intonaci, smalti e polimeri usati nel- plastici estremamente ridotti.xxx Le mi- la cosmetica.xxxiv Come concludono gli cro e nano plastiche possono entrare autori, dai risultati di questo studio nel corpo umano per ingestione, per non è possibile stimare gli effetti che inalazione o attraverso il contatto con la presenza di tali frammenti ha avu- la pelle.xxxi Esiste la possibilità che tali to sull’esito della gravidanza o sullo particelle possano provocare reazioni sviluppo del feto; tuttavia, non si può immunitarie locali e irritazioni per il escludere la possibilità di alcuni effet- solo fatto di essere presenti, “come ti negativi trans-generazionali (e cioè avviene già con le fibre lunghe e sottili capaci di interessare non una ma più dell’amianto” o per il PM10 and PM generazioni di individui successive) 2.5 – le particelle emesse a seguito di sul metabolismo e sulla riproduzione combustione e grandi rispettivamente dovuti all’utilizzo di vari plastificanti. 10 e 2.5 μm. In particolare, l’ingestione I plastificanti sono usualmente utiliz- di cibo contaminato è stata identificata zati per aumentare la flessibilità e la come una delle vie principali attraverso plasticità delle resine plastiche duran- cui le micro/nano-plastiche possono te la lavorazione o la resistenza all’im- entrare nel corpo umano. xxxiii patto dei prodotti da esse ottenuti. È Una volta entrate nel corpo alcune mi- però noto che alcuni plastificanti come cro- e nano-plastiche sono così minute gli ftalati o il Bisfenolo A (BPA), am- da essere in grado di attraversare l’epi- piamente usati per realizzare prodotti telio gastrointestinale, la barriera ema- per la casa o il packaging di prodotti to-encefalica o la placenta, riuscendo alimentari, possono agire anche come così a penetrare negli organi, nei tes- “interferenti endocrini”. Gli “interferen- suti e addirittura nelle singole cellule. ti endocrini” (IEs) sono definiti come Recentemente, ad esempio, uno studio quelle sostanze esogene (cioè esterne) ha analizzato sei placente di donne, al corpo che esercitano un’azione or- arrivando a identificare 12 frammenti monale capace di alterare il sistema di micro-plastiche (di dimensioni tra endocrino e provocare effetti negativi i 5 e i 10 μm); 5 sono stati trovati dal sul neurosviluppo, il metabolismo, la lato del feto, 4 dal lato materno, e 3 crescita e la riproduzione umana. Vista nella membrana corioamniotica. Tutti la loro pericolosità, l’utilizzo di additivi i frammenti erano pigmentati (cioè co- chimici come i plastificanti nei prodotti lorati): tre sono stati identificati come di largo consumo è soggetto a sempre polipropilene, un polimero termopla- maggiori restrizioni e limiti, special- stico, mentre per gli altri nove è stato mente in Europa. Tuttavia, come hanno
evidenziato le conclusioni di un proget- Conclusioni 14 to di ricerca europeo dedicato proprio allo studio degli effetti degli IEs sulla L’umanità ha raggiunto un punto di salute umana (EDC-MixRisk), le attuali rottura nel suo rapporto con la plastica. norme europee in base alle quali viene Per decenni la crescita esponenziale testata la tossicità di nuovi prodotti nella produzione e consumo delle pla- chimici prima di essere immessi sul stiche ha sostenuto una forte crescita mercato hanno limiti evidenti.xxxv Tali economica e assicurato una serie di normative, infatti, prevedono di testare benefici evidenti sul breve termine. I solo singoli componenti chimici in iso- costi di una tale crescita fondata in pre- lamento quando, in realtà, ogni orga- valenza su di un modello di produzione nismo si trova continuamente esposto e consumo lineare, in cui gli oggetti a un “cocktail” di sostanze diverse, le vengono prodotti senza pensare al loro quali possono interagire tra di loro con intero ciclo di vita, però, sono destinati risultati difficili da anticipare. a ricadere sulle generazioni future e A differenza del passato, infatti, oggi sugli altri esseri viventi del pianeta. xxxvii in molte aree del pianeta i rischi mag- Le questioni etiche fondamentali, dun- giori per la salute non derivano più dal que, riguardano istanze di giustizia contatto con un solo agente chimico ambientale e inter-generazionale, e altamente pericoloso ma da un’esposi- cioè di come debbano essere ripartiti zione continua, spesso che dura tutta in modo equo i benefici che l’attua- la vita, a un mix di migliaia di sostanze le modello di produzione e consumo chimiche note per essere pericolose se delle plastiche assicura e i danni che presenti oltre una certa quantità soglia. da esso ne derivano e ne potrebbero Come raccomandato nel position paper derivare per l’ambiente, il biota e le finale del progetto EDC-MixRisk, quin- generazioni future. di, occorre dotarsi di nuovi strumenti e In parte, già oggi l’umanità, le specie policy capaci di monitorare, prevenire viventi e la biodiversità stanno pagan- e ridurre i potenziali rischi derivanti do le conseguenze del consumo ecces- dall’interazione prolungata a materiali sivo di plastiche avvenuto nei decenni pericolosi per la salute. xxxvi precedenti. In pochi anni le plastiche Oltre che per gli interferenti endocrini, sono arrivate ovunque, spesso sotto le stesse conclusioni sono però valide forma di micro- e nano- plastiche che in generale visto che, in mancanza di non possono più essere recuperate e un cambio radicale, l’inquinamento smaltite e che impiegheranno anni se persistente da micro e nano-plastiche non secoli prima di essere completa- potrebbe essere una costante per le mente degradate. Oltre che ai danni prossime generazioni. causati dalla loro presenza, a tali ma- teriali sono spesso associati additivi
chimici potenzialmente pericolosi se A questo fine bisogna individuare un 15 presenti oltre certe quantità e all’inter- ideale da perseguire, e cioè un esito no di particolari interazioni. desiderabile in sé, verso cui indirizza- Sebbene oggi non esistano ancora stu- re poi le azioni e le politiche presenti di del tutto conclusivi sui danni che e future. A parere del Comitato Etico l’inquinamento da plastiche ha prodot- di Fondazione Umberto Veronesi, tale to, produce e produrrà sull’ambiente e ideale non può che essere di costruire la salute, le evidenze finora disponibili un nuovo modello di progettazione, suggeriscono già un quadro allarmante produzione, uso e smaltimento di tali destinato a peggiorare in considerazio- materiali che non causi danno alla sa- ne dell’aumento delle macro- e micro- lute umana e all’ambiente. plastiche che si prevede saranno pro- Perseguire questa visione ideale impli- dotte e disperse nel corso dei prossimi ca il ripensare le nostre vite nell’“Età anni. Da risorsa preziosa e strumento della plastica”, chiudendo definitiva- di progresso, la plastica è divenuta an- mente l’epoca geologica che corrispon- che una minaccia per l’umanità e la vita de al Plasticene. Retrospettivamente, il sul pianeta. raggiungimento di tale obiettivo dovrà A questo punto aumentare la consa- coincidere con il continuo sviluppo del- pevolezza dei singoli cittadini non è le civiltà umane senza che tale evolu- sufficiente, anche se ciò rappresenta zione si traduca nell’accumulo di strati comunque un aspetto irrinunciabile. di materiali plastici e altri “tecno-fossi- Come per altre risorse che definiscono li” al posto di altri sedimenti geologici. lo stile di vita tipico dei Paesi e delle Naturalmente, questo obiettivo rappre- società più ricche e sviluppate – ad senta un limiti ideale che occorre sfor- esempio il consumo eccessivo di car- zarsi di approssimare il più possibile, ne e prodotti animali –, la domanda è sempre però nella consapevolezza che infatti in costante aumento nonostante la sola strada possibile per realizzarlo ciò vada chiaramente nella direzione è affidare alla ricerca scientifica il com- opposta rispetto all’obiettivo di costru- pito di trovare le soluzioni migliori e ire un futuro più sostenibile per tutti ed subito dopo alla politica i modi per ap- evitare una catastrofe ecologica trans- plicarle e che, una volta trovate e appli- generazionale.xxxviii Occorre quindi pre- cate tali soluzioni, sarà probabilmente vedere una serie di interventi urgenti, necessario ancora molto tempo prima coraggiosi ed efficaci volti a ridurre, di raggiungere dei risultati significativi controllare, e possibilmente rimediare capaci di invertire la tendenza attuale. ai danni che sono stati finora causati Vista la natura sistemica, strutturale da un modello pericoloso di gestione, e trans-nazionale e generazionale del uso, consumo e smaltimento delle ma- problema, una strategia percorribile terie plastiche. per raggiungere o approssimarsi a que-
sto obiettivo potrebbe essere quella occorre individuare delle quote massi- 16 di ricorrere a un accordo internazio- me per Paese, stabilite in modo equo nale vincolante per cambiare l’intero tenendo conto delle specificità di ogni ciclo di vita delle plastiche che ven- economia, sulla scorta di quanto già gono prodotte, dall’estrazione delle avvenuto per il Protocollo di Montreal materie prime allo smaltimento. In un per la salvaguardia dell’ozono e l’ac- recente articolo-manifesto pubblicato cordo di Parigi per il clima. Tale obiet- su Science e dedicato a tale questione, tivo dovrebbe prevedere una graduale si nota come un tale accordo sia già riduzione globale con lo scopo di ab- stato proposto da diversi Paesi (oggi battere quasi del tutto la produzione di almeno 79), istituzioni e società scien- nuova plastica vergine non riciclabile tifiche, grandi coalizioni di aziende e entro e non oltre la metà del presente produttori di beni di consumo, nonché secolo. La riduzione della produzione diverse organizzazioni non governative dovrebbe essere però accompagnata ambientaliste. da adeguati incentivi che aiutino i Pae- Tale accordo internazionale potreb- si e le filiere produttive a intraprendere be superare i due ostacoli maggiori un piano di riconversione della pro- che a oggi impediscono un necessario pria produzione. Inoltre, la proposta cambio di paradigma: l’enorme fram- prevede la possibilità di perseguire mentazione delle regole e delle legisla- una strategia scalare e graduale che zioni a livello internazionale, le quali proceda per priorità. Ciò significa che si prevedono norme diverse e spesso dovrebbe iniziare a ridurre e poi vietare concentrate solo sull’inquinamento le materie plastiche più inquinanti e degli oceani; e la mancanza di una go- difficili se non impossibili da riciclare vernance globale che si occupi di con- per poi passare gradualmente al di- cordare standard elevati per quanto vieto di commercializzare prodotti di riguarda non solo lo smaltimento, ma plastica (vergine o riciclata) per i quali anche la progettazione, la produzione esistano già alternative equivalenti e e l’utilizzo delle plastiche.xxxix Secondo più sostenibili. tale proposta, condivisa dal Comitato Il secondo obiettivo è facilitare un’e- Etico, tale accordo dovrebbe artico- conomia circolare delle plastiche più larsi in tre macro-obiettivi. Il primo è efficiente. In primo luogo, ciò significa diminuire la produzione e il consumo fissare degli standard condivisi che di nuova plastica vergine. Senza una stabiliscano criteri vincolanti per il de- riduzione e inversione di tendenza sign e la riciclabilità delle plastiche, nella produzione di nuove plastiche nonché per l’utilizzo di additivi chimici sarà impossibile dare seguito a degli pericolosi utilizzati nella loro produzio- scenari futuri davvero trasformativi. ne (come gli ftalati e i bisfenoli). Que- Affinché tale obiettivo sia praticabile sto obiettivo dovrebbe inoltre essere
conseguito senza pesare ulteriormente e sviluppo.xlii 17 sui Paesi più poveri, i quali ancora oggi Oltre al raggiungimento di un tale ac- rappresentano i luoghi finali verso cui cordo internazionale vincolante, però, vengono inviati i rifiuti dei Paesi più a parere del Comitato Etico occorre per- ricchi per lo smaltimento, anche in as- seguire contemporaneamente anche senza di strutture adeguate. un altro obiettivo, il quale riguarda la Un esempio virtuoso di politiche indi- riduzione del nostro deficit conosciti- rizzate verso questo obbiettivo è rap- vo. Purtroppo, le implicazioni di una presentato dalle politiche europee che presenza pervasiva e di una continua puntano a rendere entro il 2030 tutti esposizione alle macro-, micro- e nano- gli imballaggi plastici riutilizzabili o plastiche per l’ambiente e la salute riciclabili in un modo economicamente umana sono ancora poco studiate e sostenibile secondo il paradigma delle conosciute. Ciò rende molto difficile “4 R”, e cioè del “riusare”, “rifornire”, fare previsioni sul futuro e sviluppare “riparare” e “riciclare”.xl interventi, strumenti e politiche mirate Infine, il terzo obiettivo è combatte- di mitigazione del rischio e dei danni, re l’inquinamento da plastiche. Come nonché nuove bio-tecnologie e terapie. notato in precedenza, infatti, anche se Sono quindi necessari sforzi maggiori l’obiettivo di una sotanziale riduzione da parte sia della comunità scientifica di produzione di nuove materie plasti- sia delle istituzioni per promuovere la che dovesse essere raggiunto in tempi ricerca su tali questioni, riducendo il brevi, i milioni di tonnellate di rifiuti più possibile il margine di incertezza che sono già stati dispersi nell’ambien- che riguarda gli effetti dell’inquina- te continuerebbero a rappresentare un mento delle plastiche sul breve, medio problema. Attualmente sono in svilup- e lungo termine per la salute umana, il po diverse strategie volte a eliminare, biota e la biodiversità. In questo senso, ridurre o compensare i danni che sono i maggiori finanziamenti alla ricerca stati già causati all’ambiente - dallo promessi dal Piano Nazionale di Ri- sviluppo di batteri capaci di degradare presa e Resilienza (PNRR) potrebbero velocemente le plastiche fino a siste- giocare un ruolo importante. mi ingegneristici per il recupero dei Date queste premesse generali, Il Co- rifiuti negli oceani e nei corsi d’acqua; mitato Etico della Fondazione Umberto tuttavia, nessuna di queste strategie Veronesi avanza dunque la seguente sembra al momento offrire un’unica serie di conclusioni e raccomandazioni soluzione a un problema per sua na- rivolte ai cittadini, alle istituzioni poli- tura complesso.xli Per questo motivo tiche e scientifiche, e al mondo delle devono essere moltiplicati gli sforzi imprese: per aumentare le soluzioni disponibili, investendo in nuovi processi di ricerca
1. Per le istituzioni e i decisori politici • La lotta all’inquinamento am- 18 bientale causato dalle macro-, • Impegnarsi per raggiungere quan- micro- e nano- plastiche attraver- to prima un futuro nel quale la pro- so il finanziamento e l’incentiva- duzione e il consumo di plastiche zione di nuove soluzioni strategi- non possano più causare danni alla che e tecniche nell’ottica di una salute umana, alle altre specie vi- maggiore assunzione di respon- venti e all’ecosistema, riducendo al sabilità verso il futuro del pianeta minimo l’inquinamento dovuto alle e verso le nuove generazioni. plastiche; • Promuovere una maggiore con- • Cooperare al fine di raggiungere sapevolezza nella popolazione un accordo internazionale vinco- rispetto alle conseguenze dell’in- lante di alto livello, plurale e inclu- quinamento dovuto alle materie sivo di tutte le prospettive e visioni plastiche, investendo in iniziative di dei vari Paesi e delle comunità e educazione civica e scientifica, in- componenti sociali che ad essi ap- dispensabili al fine di costruire una partengono, che abbia come suoi coscienza etica condivisa, con una obiettivi principali: particolare attenzione ai giovani; • Una significativa riduzione 2. Per le istituzioni scientifiche entro i prossimi venti anni della produzione e del consumo di pla- • Aumentare gli sforzi nei settori stica vergine stabilendo limiti alla della ricerca scientifica di base al produzione – con l’obiettivo fina- fine di identificare, testare e appli- le di riuscire, un giorno, a ridurla care nuove metodologie e cono- all’indispensabile; scenze per comprendere più a fon- do le conseguenze per l’ambiente, • Il passaggio a una sicura eco- il biota e la salute umana connesse nomia circolare delle plastiche all’inquinamento da plastiche e in attraverso la condivisione di stan- particolare da micro- e nano-pla- dard vincolanti che prevedano stiche; l’eliminazione progressiva degli additivi chimici pericolosi per la • Moltiplicare gli investimenti nel salute umana e l’ambiente e al settore della ricerca applicata fi- cui interno ogni prodotto sia pro- nalizzata sia allo sviluppi di nuovi gettato “by design” per avere il materiali meno inquinanti, sia all’i- minore impatto possibile sull’am- dentificazione di nuove soluzioni biente e sulla salute; per prevenire, mitigare e rimediare
all’inquinamento ambientale dovu- • Ridurre, e se possibile eliminare, 19 to alla produzione e smaltimento l’acquisto e il consumo di prodotti delle plastiche; di plastica o con imballaggi di pla- stica, a partire dai prodotti “usa-e- 3. Per le imprese e le attività produt- getta”, in favore di altri prodotti o tive modalità di consumo alternative; • Farsi promotori di un necessario • Riutilizzare gli oggi e i prodotti di cambiamento nelle filiere produt- plastica in modo da prolungarne tive: l’utilizzo, evitando o minimizzando nuovi acquisti non necessari; • Abbandonando un modello line- are di produzione delle plastiche • Riparare i prodotti e gli oggetti che e viceversa adottando i principi si possiedono in modo da evitare dell’economia circolare, secondo l’acquisto di nuovi prodotti di pla- i quali ogni oggetto deve esse- stica o con componenti di plastica; re progettato e prodotto avendo presente il suo intero ciclo di vita, • Riciclare i propri rifiuti in modo dall’estrazione delle materie pri- responsabile e conforme alle nor- me fino allo smaltimento; mative per la raccolta differenziata. • Sostenendo la ricerca e lo svi- luppo di nuove alternative ai pro- dotti di plastica non riciclabili e agli imballaggi, senza compro- mettere la sicurezza dei consu- matori; 4. Per i cittadini • Pur non esistendo un dovere a informarsi, tenersi costantemente aggiornati sul problema sollevato in questo documento, facendosi parte attiva della sua soluzione, identi- ficando esempi di comportamenti virtuosi e fonti di informazione au- torevoli e scientificamente validate;
Note al testo chimicamente»; cfr. https://eur-lex. 20 europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/ i Il presente documento è stato ap- ?uri=CELEX:52021XC0607(03)&from= provato all’unanimità per votazione EN. In questo documento useremo la telematica in data 30.07.2021. Alla re- dicitura “plastica” o “materie plasti- dazione del documento hanno contri- che” in modo intercambiabile. Per una buito Giuseppe Testa (Vicepresidente classificazione maggiormente detta- e coordinatore del gruppo di lavoro), gliata si rimanda qui a Campanale C, Carlo Alberto Redi (Presidente del Co- Massarelli C., Savino I., Vito Locapu- mitato Etico), Marco Annoni (Coordina- to V, Uricchio V. F. (2020) A Detailed tore del Comitato Etico), Cinzia Capo- Review Study on Potential Effects of rale (Presidente onorario del Comitato Microplastics and Additives of Concern Etico), Guido Bosticco, Roberto Defez, on Human Health Int. J. Environ. Res. Domenico De Masi, Giorgio Macellari, Public Health 2020, 17, 1212. Telmo Pievani, Luigi Ripamonti, Giu- seppe Remuzzi, Alfonso Maria Rossi iii Il Plasticene rappresenterebbe così Brigante (membri del Comitato Etico). l’ultima fase epoca più recente dell’ Alla redazione del documento hanno “Antropocene”. A differenza di altre contribuito, in qualità di esperti ad epoche geologiche precedenti, l’An- acta, Cristina Cheroni, Marco Tullio Ri- tropocene è caratterizzato dagli effetti goli e Nicolò Caporale. che l’azione umana ha avuto sull’am- biente e sugli ecosistemi a livello lo- ii In generale termine “plastiche” o cale e globale; cfr. Zalasiewicz, J., Wa- “plastica” indica una moltitudine di ters, et al. (2016), The geological cycle polimeri plastici (cioè catene di pro- of plastics and their use as a strati- teine), a cui vengono aggiunti degli graphic indicator of the Anthropocene. additivi per conferire alcune proprie- Anthropocene (13) 4–17; Campanale, tà al prodotto finale. Attualmente, la C.; Stock, F.; Massarelli, C.; Kochleus, definizione europea di “plastica” è la C.; Bagnuolo, G.; Reifferscheid, G.; seguente «“plastica”: il materiale co- Uricchio, V. (2019), Microplastics and stituito da un polimero quale definito their possible sources: The example of all’articolo 3, punto 5), del regolamen- Ofanto river in Southeast Italy. Environ. to (CE) n. 1907/2006 del Parlamento Pollut., 113284. europeo e del Consiglio (3), cui posso- no essere stati aggiunti additivi o altre iv La pandemia da Covid-19 ha porta- sostanze, e che può funzionare come to a un incremento di tutti i prodotti componente strutturale principale dei mono-uso per ragioni igieniche, dalle prodotti finiti, a eccezione dei polimeri tazze per le bevande alle posate per naturali che non sono stati modificati consumare i pasti. Inoltre, in diver-
si paesi sono state fermati o sospesi made into products and disposed of. A 21 diversi interventi legislativi che ave- circular economy model may emphasi- vano come finalità quella di ridurre la ze eliminating waste; increasing reuse, produzione di nuovi prodotti di plasti- recycling and recovery of materials; ca vergine. Su questo aspetto si veda reducing use of finite resources and https://www.valigiablu.it/plastica-co- shifting to renewable alternatives; and vid-inquinamento/ e il report Europeo, decreasing negative elements such sezione 6 “The pandemic and plastics as pollution”; World Resource Institu- - a brief commentary”, in Pinto da Co- te (2020), Tackling Plastic Pollution: sta J., Rocha-Santos T., C. Duarte A. Legislative Guide for the Regulation (2020), The environmental impacts of of Single-Use Plastic Products, Uni- plastics and micro-plastics use, waste ted Nations Environment Programme and pollution: EU and national measu- in 2020, https://www.unep.org/re- res, http://www.europarl.europa.eu/ sources/toolkits-manuals-and-gui- supporting-analyses des/tackling-plastic-pollution-legisla- tive-guide-regulation v L’invenzione del termine “micro pla- stiche” è relativamente recente e si ix L’Europa produce il 16% delle plasti- deve a Richard Thompson, un ecologi- che, i paesi del NAFTA il 19% e l’Asia sta marino della University of Plymouth il 51%. La domanda per paese in Eu- che lo coniò nel 2004 per identificare i ropa vede al primo posto la Germania frammenti di plastica che rinveniva 24.2% e al secondo l’Italia 13.8%, con sulle spiagge inglesi. Il termine “nano- una leggera diminuzione nel 2019 ri- pastiche”, invece risale al 2018; cfr. spetto al 2018. Il consumo europeo Zhi Lim, X. (2021), Microplastics are è così ripartito: 39.6% per il packa- everywhere - but are they harmful?, ging; 20.4 % costruzioni; 9.6% auto- Nature (593): pp. 23-25. motive; 6.2% elettronica; 4.1% casa e sport e tempo libero; 16.7% altro, vi Gouin, T., et al., (2015), Use of micro- come mobili, elettrodomestici e ogget- plastic beads in cosmetic products in ti per uso medico; cfr. PlasticEurope Europe and their estimated (202), Plastics – the Facts 2020. An emissions to the North Sea envi- analysis of European plastics produc- ronment. SOFW J, 141(4): 40-46. tion, demand and waste data. https:// www.plasticseurope.org/application/ vii Zhi Lim, X. (2021), op. cit., p. 22. files/8016/1125/2189/AF_Plastics_ the_facts-WEB-2020-ING_FINAL.pdf viii Sulla definizione di “economia cir- pp. 22-24. colare”: “In a traditional linear eco- nomy model, resources are extracted, x Zhi Lim, X. (2021), op. cit., p. 23.
xi Kakadellis S., Rosetto G. (2021), xviii de Souza Machado, A.A., Kloas, 22 Achieving a circular bioeconomy for W., Zarfl, C., Hempel, S., Rillig, M.C., plastics, Science (373)655: ,pp. 49-50. (2018), Microplastics as an emerging threat to terrestrial ecosystems. Glob. xii Cfr. Azoulay, D., et al., (2019), Pla- Chang. Biol. 24, 1405–1416. stic & Health: the hidden costs of a plastic planet, Center for Internatio- xix A questo proposito si veda Kühn S., nal Environmental Law, https://www. Bravo Rebolledo E., A. van Franeker J. ciel.org/reports/plastic-health-the- (2015), Deleterious Effects of Litter on hidden-costs-of-a-plastic-planet-fe- Marine Life, in Marine Anthropogenic bruary-2019/ Litter, a cura di Melanie Bergmann Lars Gutow Michael Klages (eds), Springer, xiii Pinto da Costa J., Rocha-Santos T., pp. 75-117. C. Duarte A. (2020), op cit., p. 50. xx Santos R.G., Machovsky-Capuska xiv J. Brahney, M. Hallerud, E. Heim et G. E., Andrades R. (2021), Plastic in- al. Plastic rain in protected areas of gestion as an evolutionary trap: To- the United States Science, 2020 Jun ward a holistic understanding, Scien- 12;368(6496):1257-1260. ce (373)6550: 56-60. xv Ibidem, p. 11. xxi “This holds true for invasive species as well. A clear example is the detailed x v i h t t p s : / / w w w . r a i p l a y. i t / v i - presence of a ciliate, Halofolliculina, deo/2021/07/Riciclare-la-plastica- a pathogen that may be the culprit of --SuperQuark---21072021-14ef034d- the skeletal eroding disease that has 78ff-40db-bb51-ed5e72809f8f.html affected Caribbean and Hawaiian co- rals”; Pinto da Costa J., Rocha-Santos xvii Secondo gli studi, oltre il 75% della T., C. Duarte A. (2020), op. cit., p. 21. massa di questi rifiuti è composto da frammenti maggiori di 5 cm, il 46% dei xxii da Costa, J., (2017), Micropla- quali è dovuto alle sole reti da pesca. stics–occurrence, fate and behaviour Sebbene le micro-plastiche rappre- in the environment. In ‘Comprehensive sentino solo l’8% di questa massa, analytical chemistry’.(Eds APT Rocha- esse costituiscono però ben il 94% dei Santos, AC Duarte) pp. 1–24, Elsevier: frammenti che galleggiano in queste Amsterdam. Tuttavia, come si nota aree. Lebreton, L., et al., (2018), Evi- “But animals ingest pollutants from dence that the Great Pacific Garbage food and water anyway, and it’s even Patch is rapidly accumulating plastic. possible that plastic specks, if largely Scientific reports, 8(1): p. 1-15. uncontaminated when swallowed,
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