Un nuovo approccio alla riattivazione della dinamica dunale per la ricostruzione degli habitat di interesse comunitario
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
[focus] Un nuovo approccio alla riattivazione della dinamica dunale per la ricostruzione degli habitat di interesse comunitario di Valerio Volpe1, Claudia Cerasuolo2, Roberta Rocco3, Francesca Pavanello3, Alessandro Vendramini3, Gianluca Salogni4
1 Premessa to dello Studio C 1.9 - Piano delle misure di Ministero delle Infrastrutture Il Provveditorato Interregionale per le Ope- compensazione, conservazione e riqualificazio- e dei Trasporti - Provveditorato re Pubbliche per il Veneto, Trentino Al- ne ambientale dei SIC e della ZPS della Laguna Interregionale to Adige e Friuli Venezia Giulia, nell’ambi- di Venezia - Miglioramento, ripristino e recupe- per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino to degli interventi previsti dal “Piano delle ro dei SIC IT 3250003 e IT3250023, sviluppa- Alto Adige e Friuli to per fasi, di cui attualmente è in corso di Venezia Giulia; misure di compensazione, conservazione e ri- 2 Consorzio Venezia qualificazione ambientale dei SIC IT3250003, avvio la terza fase. Nuova; 3 AGRI.TE.CO. Sc; IT3250023, IT3250031, IT3250030 e della Lo studio, avviato nel 2010, prevede inter- 4 Regione del Veneto - venti a carattere sperimentale di riqualifica- Commissioni ZPS IT3250046” (detto Piano Europa), che il (VAS Vinca) Governo Italiano si è impegnato ad attuare a zione degli habitat del litorale veneziano con seguito della procedura di infrazione del Mo- un nuovo approccio finalizzato alla riattiva- se, ha realizzato interventi di miglioramento, zione della dinamica dunale per la ricostru- ripristino e recupero dei SIC-ZPS IT3250003 zione degli habitat di interesse comunitario e IT3250023, situati nei litorali del Comune (1210 “Vegetazione annua delle linee di de- di Venezia (biotopo di Alberoni) e del Comu- posito marine”, 2110 “Dune embrionali mo- ne di Cavallino Treporti (biotopi di Ca’ Balla- bili”, 2120 “Dune mobili del cordone litora- rin, Ca’ Savio e Punta Sabbioni). le con presenza di Ammophila arenaria (du- Tali interventi sono stati condotti nell’ambi- ne bianche)”, 2130* “Dune costiere fisse a 45
[focus] vegetazione erbacea (dune gri- gie)”, 2230 “Dune con pra- «innescando il progetto, è stato ritenuto dalla giuria un ca- so esemplare che, attraverso una ti dei Malcolmietalia”, 2250* il processo di sapiente e meticolosa applicazio- “Dune costiere con Juniperus riqualificazione ne progettuale di tecnologie am- spp.”, 2270* “Dune con fore- ambientale delle bientali, ha saputo ricostruire la ste di Pinus pinea e/o Pinus pi- zone di pregio successione ecologica degli am- naster” , 6420 “Praterie umide naturalistico e bienti dunali tipici del litorale ve- mediterranee con piante erba- paesaggistico, neto, la cui conservazione risulta- cee alte del Molinio-Holoschoe- indirizza va a rischio a causa della pressio- nion”, 7210* “Paludi calcaree l’evoluzione ne antropica. con Cladium mariscus e specie degli ambienti Il progetto, innescando il proces- del Caricion davallianae”, 9340 dunali verso so di riqualificazione ambientale “Foreste di Quercus ilex e Quer- una migliore delle zone di pregio naturalistico cus rotundifolia”). distribuzione e paesaggistico, indirizza l’evo- Gli interventi sono stati condi- degli habitat luzione degli ambiti dunali verso visi con gli Enti competenti e i soggetti localmente interes- costieri » una migliore distribuzione degli habitat costieri a favore della sta- sati (Sezione Coordinamento bilizzazione delle dune di neofor- Commissioni VAS, VINCA, NUVV della Re- mazione nel quadro di una fruizione turistica gione del Veneto, Servizio Forestale Regiona- consapevole e sostenibile. le, Comune di Venezia, Comune di Cavallino, Un’importante conseguenza del progetto è WWF-Oasi Alberoni, attività turistiche, cam- stata, inoltre, la presa di coscienza da par- peggi, ecc.) assumendo le esperienze e i ri- te degli operatori economici e della cittadi- sultati di studi e progetti realizzati o in corso nanza del valore aggiunto rappresentato dal- per sviluppare sinergie e raggiungere in ma- la ricostruzione e riqualificazione dei bioto- niera più efficace gli obiettivi generali relativi pi litoranei, per la promozione diretta delle alle politiche di sviluppo e gestione sosteni- attività turistiche presenti sul litorale, risul- bile degli ambiti costieri. tato concretizzatosi anche nella predisposi- È da evidenziare che la Regione del Veneto zione di un centro di educazione ambientale, ha assunto le modalità realizzative adottate che illustra e valorizza gli esiti dello studio, nello studio quale modello cui conformare gli e del progetto di formazione permanente de- interventi di ripristino ambientale intrapresi gli operatori turistici del comune di Cavallino lungo il litorale veneto. Treporti “Patentino dell’Ospitalità”. Nell’ambito dei premi di EcoTechGreen 2019 - promossi dalla rivista Paysage e dal Con- Descrizione attività realizzate siglio Nazionale degli Architetti Pianificato- e primi risultati ri Paesaggisti e Conservatori per incentiva- Le attività condotte nello studio sono state: re strategie di sviluppo nature based solution, • contrasto dell’erosione costiera mediante fornendo linee guida e strumenti di attuazio- l’installazione di frangivento lineari che, in- ne di procedure meritevoli e ricercare best tercettando il trasporto eolico di sabbia, fa- practices - è stato attribuito il primo premio voriscono la neoformazione e il ripristino categoria “Verde Tecnologico e Infrastrutture del cordone dunale; Verdi” agli interventi qui descritti. Il progetto • intervento di trapianto di Ammophila littora- 46
LA VEGETAZIONE DELLE DUNE La vegetazione dei litorali, che si favoriscono la formazione di dune, sta- radicale molto sviluppato delle piante. definisce psammofila (che cresce sulla bilizzate tramite il trapianto di ammofila Pianta tipica: ammofila o sparto pungen- sabbia), riveste un ruolo fondamentale (Ammophila littoralis). te (Ammophila littoralis). nell’edificazione, stabilizzazione ed Ammophila littoralis è una pianta 4. Giuncheto fascia di ambienti umidi evoluzione geomorfologica dei sistemi graminacea caratteristica degli ambienti tra una duna e l’altra dove si accumula, dunali costieri. Le specie vegetali presenti di duna il cui sviluppato apparato almeno in inverno, l’acqua meteorica. sulla costa sabbiosa del Nord Adriatico radicale rende possibile il consolidamen- Piante tipiche: giunco pungente (Juncus si organizzano in fitocenosi disposte to delle sabbie e l’edificazione dei acutus), giunco nero comune (Schoenus lungo gradienti ambientali. Si tratta di cordoni dunosi litoranei. nigricans). una vegetazione pioniera che possiede Le fasce vegetazionali tipiche del litorale 5. Tortuleto fascia delle dune più interne meccanismi fisiologici che consentono di sabbioso del Nord Adriatico sono: (“dune consolidate”) ricoperte da un vivere in ambienti sabbiosi e ad elevata 1. Cakileto fascia delle prime piante tappeto di muschio e licheni, o anche da concentrazione salina grazie a radici mol- pioniere (annuali) al di sopra del livello alberi e arbusti, che si sviluppa soprat- to sviluppate, capaci di penetrare in pro- massimo di marea (linea di deposito ma- tutto nei mesi invernali, quando la sabbia fondità, o a fusti sotterranei striscianti rina). Pianta tipica: ravastrello marittimo è più umida. In estate, quando i muschi (rizomi) che le ancorano saldamente alla (Cakile maritima). diventano secchi, tali dune consolidate sabbia. Sono inoltre in grado, qualora il 2. Agropireto fascia delle dune assumono un colore grigio e per questo vento le ricopra di sabbia, di emettere in embrionali formate da piccoli accumu- sono anche dette “dune grigie”. Pianta breve tempo nuovi getti che riemergono li di sabbia trattenuta dai fusti delle tipica: muschio Tortula ruralis e Fuma- vigorosi in superficie. piante. Pianta tipica: gramigna delle na procumbens. Le dune stabilizzate Nelle aree SIC/ZPS di Cavallino Treporti spiagge (Agropyron junceum). possono ospitare, oltre alla vegetazione e Alberoni sono stati eseguiti interventi 3. Ammofileto fascia delle dune bianche, erbacea delle “dune grigie”, anche vege- di installazione di frangivento che, inter- formate da accumuli di sabbia alti anche tazione arborea ed arbustiva (es. ginepro cettando la sabbia trasportata dal vento, qualche metro, stabilizzati dall’apparato comune - Juniperus communis). 5 2 4 3 1
[focus] Figura 1. Accumulo lis per la stabilizzazione delle dune di neo- Gli interventi sono stati definiti sulla base di di sabbia sui frangivento dopo alcuni mesi formazione; analoghe esperienze svolte nell’ambito del dall’installazione (foto • ripristino della successione ecologica de- progetto “LIFE 03 NAT/IT000141 Azioni con- Consorzio Venezia Nuova – Agriteco) gli ambienti dunali tipici del litorale nord certate per la salvaguardia del litorale vene- adriatico (transetto mare-entroterra), me- to - Gestione di habitat dunali nei siti Natura diante la messa a dimora di specie arboree 2000” e del progetto Interreg IPA “SHAPE - e arbustive autoctone; Shaping on Holistic Approach to Protect the • controllo ed eliminazione della vegetazione Adriatic Environment: between coast to sea”. alloctona infestante sulle dune consolidate e di recente formazione, in ambito retrodu- Ricreazione e riqualificazione nale e boscato; degli ambiti dunali • promozione di una fruizione turistica con- Riguardo agli interventi per il contrasto all’e- sapevole e sostenibile dell’area, mediante rosione, si è operato con un approccio inno- la delimitazione delle vie preferenziali di vativo, che prevede per la ricostruzione della accesso e degli ambiti di duna e l’installa- struttura dunale l’utilizzo delle sole forzanti zione di cartellonistica informativa; naturali e del trasporto eolico della sabbia, • monitoraggio delle aree di intervento relati- la quale viene intercettata da frangivento op- vamente alla morfologia dunale, alla vege- portunamente orientati rispetto al vento do- tazione e alle componenti faunistiche. minante (Figure 1, 2 e 3). Non si è quindi 48
Un nuovo approccio alla riattivazione della dinamica dunale Figura 2. Moduli Figura 3. Orientamento di frangivento e trapianto dei moduli di frangivento di ammofila (foto rispetto al vento Consorzio Venezia Nuova dominante (Agriteco) – Agriteco) Ve Nord nt o da N or d- Es t 135° 105° Angolo ottimale di orientamento frangivento 49
LA fauna delle dune In generale, il litorale sabbioso non è stercorario (Scarabeus semipunctatus), la ostralegus), il piovanello tridattilo (Calidris frequentato da un gran numero di specie chiocciola teba (Theba pisana). alba), il fratino (Charadrius alexandrinus). di animali, sia invertebrati che vertebra- I vertebrati del litorale sabbioso, in Durante le migrazioni primaverili e autun- ti. Come le piante, anche gli animali che maggioranza predatori, rappresentano un nali, e in taluni casi anche d’inverno, sono vivono sulle dune devono, infatti, adat- gruppo piuttosto limitato di specie, pochis- presenti alcune specie di Passeriformi, tarsi alle difficili e particolari condizioni sime delle quali realmente specializzate. come lo zigolo nero (Emberiza cirlus), il climatiche degli ambienti litoranei sab- Tra gli anfibi, le depressioni umide tra cardellino (Carduelis carduelis) e il verdone biosi (principalmente scarsità d’acqua e le dune sono spesso frequentate dal (Carduelis chloris), presenti in stormi temperature elevate). relativamente comune rospo smeraldino durante lo svernamento, quando frequen- Gli animali invertebrati degli habitat (Bufo viridis), in grado di riprodursi anche tano l’area dunale, retrodunale e quella a costieri hanno sviluppato una serie di adat- nelle piccole raccolte d’acqua dolce parziale copertura arbustiva e arborea alla tamenti, molti dei quali identici a quelli di interdunali. ricerca di cibo, rappresentato dai numero- invertebrati legati ad ambienti desertici. Tra i rettili, lungo le dune sabbiose è si semi delle piante psammofile. Tra gli invertebrati, si trovano i coleotteri comune la lucertola campestre (Podarcis Nell’ambito dei lavori di conservazione e Phaleria bimaculata e Xanthomus pallidus, la siculus), attivo predatore diurno di una riqualificazione ambientale, le aree lito- cicindela delle spiagge (Cylindera trisigna- grande varietà di piccoli invertebrati, ranee di “Punta Sabbioni - Ca’ Savio - Cà ta), un insetto che ha sviluppato strategie sia allo stadio larvale che adulto. Ballarin” e “Alberoni”, sono state oggetto per minimizzare il contatto con la sabbia Tra gli uccelli, si possono osservare, in di un programma di monitoraggio della surriscaldata dal sole, come arti sottili e prossimità della battigia e delle prime fauna e, in particolare, dei Coleotteri allungati e spostamenti veloci, lo scarabeo dune la beccaccia di mare (Haematopus terrestri, dei Rettili e degli Uccelli. Calidris alba Carduelis carduelis Haematopus ostralegus Charadrius alexandrinus Emberiza cirlus Podarcis siculus Phaleria bimaculata Scarabeus semipunctatus Xanthomus pallidus Cylindera trisignata
Un nuovo approccio alla riattivazione della dinamica dunale operato con strutture a celle chiuse, ma si sono utilizzati moduli lineari, che permetto- RIEPILOGO e arbustive su una Nel corso del primo no l’evoluzione naturale delle dune di neofor- DELLE ATTIVITÀ superficie complessiva triennio si è formata una REALIZZATE di circa 50.000 m2; superficie aggiuntiva a mazione nelle quali viene trapiantata l’am- • il controllo duna in ambiti costieri a mofila e monitorato il successivo sviluppo e l’eliminazione forte pressione turistica Tra il 2012 ed il 2019 della vegetazione pari a circa 39.700 m2. con il contenimento delle alloctone e l’inse- sono stati interessati alloctona ed invasiva dagli interventi circa 6 con azioni mirate rimento di altre specie erbacee coerenti con km di costa. Le principali per i diversi habitat l’habitat in via di formazione. lavorazioni hanno costieri (63.144 m2 su riguardato: aree dunali esistenti Nelle aree di intervento si è assistito a un’e- • l’installazione di circa e di neoformazione 3.300 m di frangivento e 90.169 m2 di aree vidente ricostituzione della fascia dunale e boscate retrodunali); in legno; predunale, con una progressiva elevazione • la messa a dimora sulle • l’installazione di dune di neoformazione circa 3.800 m di del piano sabbioso e la successiva coloniz- di 25.000 piantine di staccionate in legno Ammophila littoralis per la delimitazione zazione da parte della vegetazione pioniera; derivanti dalla delle vie di accesso ciò rappresenta un importante risultato con- suddivisione di cespi all’arenile e di 40 prelevati da sito cartelli informativi, seguito mediante le modalità di intervento donatore limitrofo ai siti riportanti la descrizione adottate. d’intervento; generale degli interventi • la messa a dimora di e approfondimenti Complessivamente nel corso del primo trien- circa 10.000 piantine sulla fauna e sulla di specie arboree vegetazione del litorale. nio si è formata una superficie aggiuntiva a duna in ambiti costieri a forte pressione tu- ristica pari a circa 39.700 m2 (Figure 4, 5 e 6, pagina 52). Nella Tabella 1 (pagina 53) sono riportati i mofila. In un primo momento sono state po- dati relativi all’accumulo della sabbia lungo i ste a dimora piante di ammofila provenienti frangivento installati nell’ambito di Cavallino da vivaio e allevate in alveolo, che però so- - Punta Sabbioni, Camping Marina di Venezia no state scalzate a causa del vento, risultan- dopo due/tre anni. do così esposte a disseccamento dell’appa- I rilievi morfologici, effettuati lungo transetti rato radicale. Successivamente è stato ese- longitudinali e trasversali per valutare lo svi- guito il reimpianto con gli stessi esemplari luppo del cordone dunale, hanno messo in provvedendo a interrare il pane di terra, ma «hanno evidenza che i frangivento han- il grande accumulo di sabbia ha no indotto un notevole accumulo i frangivento ricoperto le piante con un com- di sabbia che dopo due/tre anni indotto plessivo scarso attecchimento raggiunge in molti tratti altezze un notevole (inferiore al 20% degli esempla- di oltre un metro, coprendo qua- accumulo di ri trapiantati). si completamente il frangivento sabbia che dopo Si è quindi sperimentato l’utiliz- stesso. due / tre anni zo di zolle di ammofila prelevata Date le caratteristiche peculia- raggiunge in da sito donatore, ossia un sito ri dello studio, a carattere spe- molti tratti limitrofo alle aree di intervento, rimentale e mirato a individuare altezze di oltre un con presenza di habitat 2120 buone pratiche di gestione atti- metro coprendo “Dune mobili del cordone lito- va finalizzata a innescare habitat quasi interamente rale con presenza di Ammophila il frangivento arenaria (dune bianche)” in buo- » litoranei, si sono testate diver- se modalità di impianto di am- stesso no stato di conservazione. 51
[focus] A sinistra Sotto Figura 4. Evoluzione Figura 5. Accumulo della dopo dell’ambito dunale sabbia (area rossa) lungo i lavori presso il Camping il transetto n. 28 Marina di Venezia nell’ambito Cavallino - (Cavallino - Punta Punta Sabbioni Camping Sabbioni) dal 2011 Marina di Venezia (prima dell’intervento) dopo due anni al 2014 (elaborazione dall’installazione dei dopo Consorzio Venezia Nuova frangivento (elaborazione i lavori – Agriteco) Consorzio Venezia Nuova – Agriteco) prima dei lavori dopo i lavori < Entroterra Mare > accumulo di sabbia (m) 0.29 0.56 0.61 0.34 0.55 0.33 0.60 0.92 0.86 0.57 0.37 transetto 28 Ovest Est accumulo di sabbia (m) 0.97 A destra Figura 6. Esempio 6a 6b di ricostituzione della fascia dunale nell’ambito di Cavallino - Punta Sabbioni, Camping Marina di Venezia. Complesso dunale presente prima dell’intervento (in arancione) nel 2010 (6a) e dopo gli interventi di posa di frangivento (in giallo) nel 2014 (6b), nel 2016 (6c) e nel 2018 (6d), (elaborazione Consorzio Venezia Nuova - Agriteco) 6c 6d 52
Un nuovo approccio alla riattivazione della dinamica dunale Numero Accumulo di sabbia lungo i frangivento Accumulo centrale rispetto frangivento sul piano di posa (cm) ai moduli frangivento (cm) Paletti di sostegno 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 1 22 25 37 45 83 39 135 2 17 62 46 125 5 15 69 37 46 33 92 6 44 61 52 52 20 85 7 15 34 42 50 66 129 9 62 72 71 80 115 115 12 20 57 69 67 57 143 14 23 39 11 82 17 20 54 66 71 69 79 99 96 115 82 21 54 80 79 41 22 99 24 20 46 74 82 80 59 38 36 32 148 28 21 72 78 81 56 17 18 119 32 39 54 69 93 60 127 35 19 28 31 36 38 28 127 36 36 98 95 120 105 58 130 39 68 73 65 82 33 31 36 39 39 29 115 115 115 115 115 110 Questa azione è stata individuata sulla base ta con lo scavo. I monitoraggi condotti per Tabella 1. Dati relativi all’accumulo delle esperienze condotte nei progetti di ri- due stagioni consecutive dal momento del della sabbia lungo i frangivento installati qualificazione del tratto costiero da vari En- trapianto hanno riportato una percentuale di nell’ambito di Cavallino ti (in particolare dal Servizio Forestale Regio- attecchimento superiore al 90%, con la pre- - Punta Sabbioni, Camping Marina di nale del Veneto) nei quali si sono evidenzia- senza dell’infiorescenza e buon grado di vita- Venezia dopo due/tre te migliori risultati con l’utilizzo di materiale lità per tutti gli esemplari affermati a partire anni. Misure effettuate sul in zolle prelevate da sito donatore. Le zolle dal secondo anno di impianto. A distanza di paletto di sostegno del modulo frangivento di Ammofila littoralis sono state defalcate dai cinque anni dall’impianto la presenza delle (il numero del paletto cespi presenti sulle dune bianche di Punta piante di ammofila si è espansa oltre gli am- è attribuito a partire dal mare sul totale fino Sabbioni (sito donatore localizzato nel co- biti di intervento grazie a una riproduzione a 3 moduli in serie) mune di Cavallino Treporti), prelevando non naturale legata anche al progressivo deposi- più del 30% circa del cespo nella parte sot- to della sabbia. tovento e operando su circa il 10% del popo- Gli elementi che hanno determinato il mag- lamento di piante presenti. Il prelievo è sta- gior successo d’impianto con questa modali- to realizzato esclusivamente con attrezzi ma- tà operativa sono i seguenti: nuali, garantendo la stabilità fisica dei corpi • inserimento di piante già affermate e in sabbiosi e operando la ricopertura manua- buone condizioni vegetative; le della buca con la stessa sabbia asporta- • riduzione al minimo degli stress da tra- 53
[focus] In alto modelli di vegetazione tipici dei litorali sab- Figura 7. Sviluppo dell’Ammofila dopo biosi, ossia con i profili delle successioni di cinque anni dall’impianto habitat di riferimento del litorale veneto. (foto Consorzio Venezia Nuova – Agriteco) Lungo le coste dell’Alto Adriatico, infatti, sul- Al centro e in basso le dune consolidate potrebbe essere natural- Figure 8a e 8b. Ambito mente presente un bosco misto a latifoglie di Alberoni a seguito della posa di frangivento formato da orniello (Fraxinus ornus) e da di- (a) e dopo cinque anni (b) (foto Consorzio verse specie di querce (come, ad esempio, Venezia Nuova - leccio - Quercus ilex, roverella - Quercus pu- Agriteco) bescens e farnia - Quercus robur), contorna- to, lungo i margini, da una fascia di arbu- sti come biancospino (Crataegus monogyna), sanguinella (Cornus sanguinea), ilatro sotti- le (Phillyrea angustifolia), ginepro (Juniperus communis). Attualmente, invece, in queste zone il bosco li- toraneo risulta in genere costituito da pinete, che sono nella maggior parte dei casi di origi- ne artificiale, piantate nei decenni passati allo scopo di proteggere le colture messe a dimo- ra nelle terre di recente bonifica dall’influenza negativa dell’aerosol marino. L’obiettivo degli interventi è stato quindi quel- lo di rendere completa ed equilibrata, dal punto di vista dei rapporti quantitativi, la se- rie ancora teorica di ambienti, tenendo conto della conformazione locale del sito interessa- to e dei limiti fisici presenti. In particolare, si è intervenuti nella fascia del- pianto rendendo consequenziale il lievo e le dune consolidate, inserendo specie arbo- il trapianto delle zolle; ree e arbustive tipiche di tali ambienti, al fi- • le piante hanno già buone attitudini edifi- ne di ricreare la vegetazione dell’orno-lecce- catrici e possono sopportare gli accumuli ta e del mantello arbustivo ad essa associato di sabbia derivati dall’azione dei frangiven- (Figura 9). to (Figure 7, 8a e 8b). Controllo ed eliminazione della vegetazione Ripristino transetto mare-entroterra alloctona infestante degli ambienti litoranei Al fine di indirizzare l’evoluzione degli am- Nell’ambito della progettazione degli inter- bienti dunali di nuova formazione, delle aree venti di riqualificazione ambientale si è pro- retrodunali e boscate verso la strutturazione ceduto al confronto della successione at- della seriazione degli habitat litoranei è stata tuale dei popolamenti vegetali presenti nel- condotta un’importante azione di controllo le aree di Cavallino Treporti e Alberoni con i delle specie infestanti e alloctone che prose- 54
Un nuovo approccio alla riattivazione della dinamica dunale 1 - 4. Ricostruzione dunale e riqualificazione 5 - 7 Ripristino del transetto vegetazionale mare entroterra 1 2 3 4 5 6 7 Figura 9. Successione interdunali; 6 duna degli ambienti tipici consolidata a sabbiosi del Nord vegetazione arborea e Adriatico. 1 linea di arbustiva; 7 depressioni deposito marina; 2 dune umide retrodunali mobili embrionali; (Illustrazione di Maurizio 3 dune bianche; 4 duna Ercole – Studio Genesi grigia; 5 zone umide Design)
[focus] Dall’alto al basso gue anche nella terza fase delle attività dello passaggio o per attività ricreative, comporti- e da sinistra a destra studio (Figura 10). no la perdita di biodiversità e l’impoverimen- Figura 10. Seriazione Il contenimento delle specie alloctone, il cui to degli habitat di interesse comunitario. Gli dunale completa: negli ambiti dunali di nuova ruolo nell’impoverimento degli habitat naturali interventi sul territorio sono mirati a incana- formazione, dune consolidate, aree e della biodiversità, ampiamente documenta- lare i flussi dei turisti diretti alle spiagge op- retrodunali e boscate è pure quelli dei visitatori delle dune in mo- to, è riportato anche nella pubblicazione del- stato condotto il controllo e l’eliminazione la Commissione Europea “Alien species and do da evitare che essi le attraversino “in or- delle specie infestanti ed alloctone (immagine Nature Conservation in the EU”, è un’esigen- dine sparso”, mediante la realizzazione di tratta da AA.VV., 2006. za primaria per gli habitat litoranei veneti, a staccionate per il sentieramento o di deli- Progetto LIFE Natura Azioni concertate per la causa dell’elevato livello di vulnerabilità mani- mitazione con funzione educativa o propria- salvaguardia del litorale Veneto. Gestione degli festato da tali habitat e dell’invasività mostra- mente di creazione di barriere fisiche, a cui habitat nei siti Natura ta da alcune di queste entità alloctone. Sul- vengono sempre associati interventi di tipo 2000. Veneto Agricoltura, Servizio Forestale la base dei rilievi condotti, l’attività di control- informativo. Regionale per le province di Padova, Rovigo, lo ed eliminazione della vegetazione alloctona Complessivamente sono state installate Treviso e Venezia) infestante viene condotta utilizzando tecniche 3.800 metri di staccionate in legno per il Figure 11a e 11b. meccaniche, chimiche e biologiche, secondo sentieramento o per la delimitazione delle Eliminazione alloctone con tecnica manuale (a) le linee guida e le buone pratiche individua- vie di accesso all’arenile. e con tecniche chimiche te nel progetto “LIFE 03 NAT/IT000141 Azioni Anche a protezione delle aree di trapianto e (b) (foto Consorzio Venezia Nuova - concertate per la salvaguardia del litorale ve- di ripristino del transetto mare-entroterra, Agriteco) neto - Gestione di habitat dunali nei siti Natu- sono state collocate staccionate per delimi- Figura 12. Staccionate ra 2000” (Figure 11a e 11b). tare le vie di accesso, al fine di evitare il cal- di delimitazione degli ambiti dunali oggetto L’azione di controllo ed eliminazione della pestio senza interrompere la continuità del degli interventi (foto vegetazione alloctona ha interessato com- sistema dunale (Figura 12). Consorzio Venezia Nuova - Agriteco) plessivamente una superficie pari a 63.144 Relativamente alle attività di informazione e Figura 13. Cartello m2 di aree dunali esistenti e di neoformazio- sensibilizzazione è stata realizzata in tre lin- informativo (foto ne e 90.169 m2 di aree boscate retrodunali. gue (italiano, inglese e tedesco) della cartel- Consorzio Venezia Nuova - Agriteco) lonistica di carattere generale di descrizione Promozione di una fruizione turistica degli interventi e sul transetto mare entroter- consapevole e sostenibile dell’area ra, sulla vegetazione e sulla fauna tipica di Partendo dalla considerazione che uno dei duna, con particolare attenzione all’avifauna principali problemi delle cenosi costiere è (Figura 13). dato dall’elevata frequentazione antropica, In tutte le zone di intervento sono stati collo- con conseguenti problemi di costipazione cati cartelli informativi: per ogni zona, in cor- del suolo, di sentieramento con conseguen- rispondenza dei principali accessi al mare, è te erosione delle dune, di abbandono di rifiu- stato installato il cartello di descrizione gene- ti e di danneggiamento diretto della vegeta- rale degli interventi, mentre lungo la restante zione, insieme al disturbo esercitato nei con- area di intervento sono stati disposti più car- fronti della fauna selvatica, particolarmente telli, a seconda della dimensione dell’ambi- dannoso nel corso della stagione riprodutti- to, con approfondimento sulla fauna e la ve- va, la finalità degli interventi di contenimen- getazione. Inoltre negli ambiti in cui è stato to previsti è di evitare che il calpestio e l’uti- condotto l’intervento sul transetto mare en- lizzo improprio delle dune da parte dei fre- troterra è stato installato il cartello temati- quentatori che utilizzano le superfici per il co specifico, mentre negli ambiti con avifau- 56
Un nuovo approccio alla riattivazione della dinamica dunale Ambito Ambito Dune Dune di recente boscato retrodunale consolidate formazione 2270 2250 2130 6420 2130 2120 2110 No habitat Mare 57
[focus] Tabella 2. na nidificante in spiaggia sono stati collocati adeguato stadio di maturazione, in cui sa- Parametri dei monitoraggi per la i cartelli con l’approfondimento sull’avifauna. ranno identificabili gli habitat ai sensi della verifica dell’evoluziome La grafica dei cartelli è coerente con quanto Direttiva 92/43/CE (pari a dieci anni per gli degli ambienti litoranei oggetto degli interventi prodotto nell’ambito del Progetto SHAPE co- ambiti litoranei). di riqualificazione me guida dei biotopi litoranei del comune di I monitoraggi eseguiti nelle aree di interven- Cavallino Treporti, al fine di operare in ma- to hanno posto in evidenza l’avvenuta rico- niera sinergica e completare l’informazione stituzione della fascia dunale e predunale, sugli ambiti di duna. con una progressiva elevazione del piano sabbioso e la successiva colonizzazione da Monitoraggio delle aree di intervento parte della vegetazione pioniera; hanno inol- Coerentemente con quanto previsto nel “Pia- tre rilevato come gli interventi di rispristino no di monitoraggio delle misure di com- del cordone dunale abbiano favorito l’am- pensazione, conservazione e riqualifica- pliamento degli ambienti idonei per i cole- zione ambientale dei SIC IT 3250003; IT otteri terrestri e per l’avifauna, in particola- 3250023; IT 3250031; IT 3250030 e della re per il fratino (Charadrius alexandrinus), per ZPS IT 3250046”, sono stati condotti i mo- il quale questi ambienti sono potenzialmen- nitoraggi dei parametri indicati nella Tabella te ottimali per la nidificazione. I dati acqui- 2 al fine di verificare l’evoluzione degli am- siti in ciascun ambito sulla vegetazione, fau- bienti litoranei oggetto degli interventi di ri- na e morfologia saranno confrontati con i ri- qualificazione fino al raggiungimento di un sultati intermedi attesi per il terzo anno e Parametro Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Avifauna • • • • • Invertebrati terrestri (coleotteri) • • • Vertebrati eterotermi (rettili) • • • • • Vegetazione - censimento floristico • • • Vegetazione - controllo impianti • • • Vegetazione - carta vegetazione • • • Vegetazione - rilievo fitosociologico • • • Morfologia - transetti • • • • Morfologia - linea di riva • • • • 58
L’Avifauna del litorale I biotopi litoranei di Cavallino Treporti e è il fratino, che depone le uova in una predatori (gabbiano reale, gazza, cornac- Lido di Venezia sono localizzati in pros- semplice cavità scavata nella sabbia, in chia grigia, gatti domestici). simità della laguna di Venezia, la più prossimità delle prime dune, e che per Lungo il litorale del Lido di Venezia da grande zona umida d’Italia e uno dei più nutrirsi frequenta spesso la zona della molti anni vengono approntati recinti e importanti ecosistemi costieri di tutto il battigia: inseguendo il riflusso della protezioni di rete per difendere i nidi di bacino del Mediterraneo. marea va alla ricerca di molluschi, pesci, fratino dal disturbo umano e dai predato- La vicinanza a tale importante area piccoli granchi e altro materiale deposto ri; inoltre, i litorali di Cavallino Treporti e umida fa sì che questi litorali siano dalle onde. del Lido di Venezia sono interessati da un interessati, anche se solo marginal- Un altro uccello che nidifica lungo il progetto di monitoraggio e censimento mente, dalla presenza di uccelli litorale è il fraticello (Sternula albifrons); della presenza di fratino. acquatici tipici dell’ambiente umido anche tale specie depone le uova in una Altri uccelli che frequentano la battigia lagunare. buca nella sabbia, in corrispondenza sono il piovanello tridattilo (Calidris alba) Le specie di uccelli che frequentano della fascia di detriti lasciati sulla spiag- e il piovanello pancianera (Calidris alpina), l’ambito delle dune sono, tra gli altri: gia dalle mareggiate. che si possono osservare in branchi tra il fratino (Charadrius alexandrinus), il Le uova di tali uccelli sono perfetta- la fine dell’estate e l’inizio della primave- fraticello (Sternula albifrons), il piovanello mente mimetiche e, una volta deposte ra mentre ricercano piccoli invertebrati tridattilo (Calidris alba) e il piovanello sulla sabbia, risultano praticamente fra le alghe accumulate sulla riva dalla pancianera (Calidris alpina), il gabbiano invisibili. Il principale pericolo per le uo- marea. comune (Chroicocephalus ridibundus) e il va di fratino e fraticello è rappresentato Questo ambiente è inoltre frequentato da gabbiano reale (Larus michahellis). dal disturbo provocato dai frequentatori diverse specie di gabbiani (per esempio, In particolare, una specie caratteristica delle spiagge e dai mezzi meccanici gabbiano comune e gabbiano reale) che dei litorali che nidifica lungo le spiagge utilizzati per la pulizia degli arenili, dai arrivano qui per nutrirsi di molluschi di Cavallino Treporti e Lido di Venezia cani non tenuti al guinzaglio e da vari spiaggiati, rifiuti e resti di animali. 1 2 3 1. Piovanello pancianera 6 (Calidris alpina); 2. Gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus); 3. Fraticello (Sternula albifrons); 4. Gabbiano reale (Larus michahellis); 4 5 5. Fratino (Charadrius alexandrinus); 6. Piovanello tridattilo (Calidris alba) 59
[focus] Figura 14. per il sesto anno e saranno individuati even- a rischio a causa della pressione antropica. La premiazione di Ecotech green. Il gruppo tuali interventi correttivi al fine di indirizza- Le procedure di realizzazione effettuate nel- di progettazione: Valerio re l’evoluzione degli ambienti dunali di nuo- lo studio sono state impiegate dalla Regione Volpe - Provveditorato Interregionale per le va formazione. del Veneto come modello cui configurare gli Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto interventi di ripristino ambientale avviati lun- Adige e Friuli Venezia Conclusioni go il litorale veneto. Giulia; Claudia Cerasuolo - Consorzio Venezia Gli interventi di miglioramento, ripristino Gli esiti positivi degli interventi sperimentali Nuova; Roberta Rocco, Francesca Pavanello, e recupero degli dei SIC-ZPS IT3250003 e condotti hanno consentito di: Davide Folin, Loris Lovo, IT3250023, realizzati - nell’ambito del cosid- • ricostruire la struttura dunale mediante Thomas Galvan, Paola Barbato, Raul Lazzarini, detto Piano Europa - dal Provveditorato In- l’utilizzo delle sole forzanti naturali e del Laura Cruciani, Alessandra Tarifa Pardo, terregionale OO.PP. nei litorali del Comune di trasporto eolico della sabbia, che viene in- Alessandro Vendramini Venezia (biotopo di Alberoni) e del Comune tercettata dai frangivento opportunamente - AGRI.TE.CO. Sc; Francesca Turco. - Thetis di Cavallino Treporti (biotopi di Ca’ Ballarin, orientati rispetto al vento dominate; SPA; Gianluca Salogni, Mattia Vendrame - Ca’ Savio e Punta Sabbioni), hanno permes- • consolidare la fascia dunale e predunale, Regione del Veneto - so di mettere a punto un nuovo approccio fi- con una progressiva elevazione del piano Commissioni (VAS Vinca) nalizzato alla riattivazione della dinamica du- sabbioso a seguito dell’accumulo di sabbia nale per la ricostruzione degli habitat di inte- trasportata dal vento e la successiva colo- resse comunitario. nizzazione da parte della vegetazione pio- In base a tale approccio, condiviso dagli Enti niera; competenti e dai soggetti localmente interes- • ampliare, nell’arco del primo triennio, gli sati, è stata avviata la ricostruzione della suc- ambiti dunali soggetti a forte pressione tu- cessione ecologica degli ambienti dunali tipi- ristica di una superficie aggiuntiva pari a ci del litorale veneto, la cui conservazione era circa 39.700 m2; 60
Un nuovo approccio alla riattivazione della dinamica dunale • riattivare della dinamica dunale per la rico- categoria “Verde Tecnologico e Infrastruttu- struzione degli habitat di interesse comu- re Verdi”, in quanto costituisce, come sotto- nitario (1210, 2110, 2120, 2130*, 2230, lineato anche dalla giuria del premio, un ca- 2250*, 2270*, 6420, 7210*, 9340; so esemplare che, attraverso una sapiente e • estendere la medesima tipologia di inter- meticolosa applicazione progettuale di tec- vento anche su altri ambiti dei siti Natura nologie ambientali, ha saputo ricostruire la 2000 interessati o su aree contermini mor- successione ecologica degli ambienti duna- fologicamente connesse (complessi dunali li tipici del litorale veneto, la cui conservazio- unitari); ne risultava a rischio a causa della pressione • riqualificare gli ambiti dunali artificiali pre- antropica (Figura 14). senti sul litorale di Cavallino Treporti (Ve- nezia) realizzati in passato come strutture Ringraziamenti di difesa del suolo; Si ringraziano la Regione del Veneto - Struttura di • controllare ed eliminare la vegetazione al- Progetto Strategia Regionale della Biodiversità e loctona e invasiva con azioni mirate per i dei Parchi e Regione del Veneto - Area tutela e diversi habitat costieri; Sviluppo del Territorio - Direzione Operativa Uni- • potenziare le attività di comunicazione am- tà Organizzativa Forestale Est, il Comune di Ve- bientale anche con il coinvolgimento del- nezia - Osservatorio della Laguna e del Territorio, le associazioni ambientali locali e delle im- il Comune di Cavallino-Treporti, il Comitato Oasi prese turistiche del luogo, in particolare WWF Dune degli Alberoni, l’Assocamping. del litorale di Cavallino Treporti, che han- no preso coscienza del valore aggiunto rap- presentato dalla ricostruzione e riqualifica- zione dei biotopi litoranei per la promozio- ne diretta delle attività turistiche presenti sul litorale; • conciliare la riqualificazione degli ambiti dunali in cui sono presenti habitat di inte- resse comunitario con le attività turistiche, creando una proficua sinergia che ha per- messo l’attuazione di politiche di sviluppo e gestione sostenibile degli ambiti costieri. È in corso di avvio la terza fase degli inter- venti di riqualificazione degli habitat litora- nei, prevede inoltre una serie di attività, in particolare il controllo delle specie infestanti e alloctone e il monitoraggio di ciascun am- bito di intervento, al fine di indirizzare l’e- voluzione degli ambienti dunali di nuova for- mazione e delle aree retrodunali verso la strutturazione della seriazione degli habitat litoranei. Il progetto è inoltre risultato vinci- tore del primo premio EcoTechGreen 2019, 61
Puoi anche leggere