La gestione della documentazione socio sanitaria
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La gestione della documentazione socio sanitaria Stefano Mantovani La normativa regionale: - DGR Regione Lombardia n. 3540/2012 “Determinazioni in materia di esercizio e accreditamento delle unità di offerta socio sanitarie …” - DGR Regione Lombardia n. 4659/2013 “Manuale per la gestione della documentazione sanitaria e socio sanitaria” - DGR Regione Lombardia n. 2569/2014 “Revisione del sistema di esercizio e accreditamento delle unità d’offerta sociosanitarie e linee operative per le attività di vigilanza e controllo” Stefano Mantovani
ACCREDITAMENTO STRUTTURE SOCIO SANITARIE L’accreditamento istituzionale è riconosciuto su istanza del soggetto interessato da parte dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) competente per territorio previa verifica della compatibilità con la programmazione regionale e verifica del possesso di specifici requisiti. L’accreditamento si perfeziona inoltre con l'iscrizione del soggetto interessato nel Registro regionale. L’accreditamento costituisce il presupposto per erogare prestazioni per conto del sistema sanitario regionale. Stefano Mantovani
COME ACCREDITARSI I soggetti gestori di unità di offerta sociosanitarie possono presentare istanza di accreditamento se già in possesso di abilitazione all’esercizio oppure contestualmente all’avvio dell’attività tramite SCIA. L’istanza deve essere presentata - utilizzando la modulistica regionale - all’ATS competente per territorio e per conoscenza alla Direzione Generale Welfare. Una volta verificato il possesso di tutti i requisiti, l’ATS dispone l’accreditamento della struttura e Regione Lombardia provvede alla sua iscrizione nel registro regionale. Stefano Mantovani
LE UNITA’ DI OFFERTA IN REGIONE LOMBARDIA • ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI) • CENTRI DIURNI INTEGRATI (CDI) • CENTRI DIURNI PER PERSONE DISABILI (cdd) • CONSULTORI FAMILIARI • COMUNITA’ SOCIO SANITARIE (CSS) • STRUTTURE RESIDENZIALI PER PAZIENTI TERMINALI – HOSPICE • CENTRI CURE INTERMEDIE E RIABILITAZIONE • RESIDENZE SANITARIE PER DISABILI (RSD) • RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI (RSA) • SERVIZI PER LE DIPENDENZE • UNITA’ DI CURE PALLIATIVE DOMICILIARI Stefano Mantovani
TERMINE E CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO Il termine per l’adozione del provvedimento da parte dell’ATS è di sessanta giorni dal ricevimento dell’istanza di parte. Entro i successivi 5 giorni lavorativi dall’adozione del provvedimento l’ATS lo trasmette alla Regione per l’iscrizione nel registro. L’iscrizione conferisce efficacia all’accreditamento e deve avvenire entro i successivi 30 giorni. Stefano Mantovani
Evoluzione quadro normativo regionale 1 Dgr 7435/2001 Allegato a Punto 3.2 ➢Stesura di un piano di assistenza individuale(PAI) corrispondente ai bisogni, problemi e propensioni degli ospiti ➢Esistenza di un piano terapeutico, assistenziale e riabilitativo per ogni ospite, comprensivo del piano delle attivita’ animative e occupazionali ➢Ogni 12 mesi Stefano Mantovani
Manuale della cartella clinica iia edizione 2007 Capitolo 1 -Aspetti generali Capitolo 3 - Chi può agire sulla cartella oDefinizioni oRedazione oFunzioni oConsultazione oFormato e supporto Capitolo 4 - Articolazione della cartella oIdentificazione e composizione Capitolo 5 - Documentazione di altri professionisti Capitolo 2 - Requisiti di contenuto sanitari oTracciabilità oCartella infermieristica oChiarezza oCartella riabilitativa oAccuratezza e appropriatezza oScritture di altri operatori oVeridicità oAttualità oPertinenza oCompletezza Stefano Mantovani
Manuale della cartella clinica iia edizione 2007 Capitolo 7 - Tutela della Allegato - Il trattamento digitale di documenti sanitari riservatezza A.1 Trattamento Digitale di Documenti Sanitari A.2 L’introduzione del Sistema Informativo Socio Sanitario (SISS) Capitolo 8 - Custodia e A.3 Produzione, firma e pubblicazione di un documento sanitario archiviazione digitale Custodia A.4 Referti: scenari di utilizzo del SISS Archiviazione A.5 Lettera di Dimissione: scenari di utilizzo del SISS A.6 Pronto Soccorso: scenari di utilizzo del SISS Recupero di cartella A.7 Validità e conservazione dei documenti sanitari elettronici Capitolo 9 - Diritto di accesso firmati Capitolo 10 - Aspetti giuridici A.8 Conservazione dei documenti elettronici A.9 Riferimento in Cartella Clinica cartacea ai documenti sanitari elettronici A.10 Copie cartacee conformi di documenti sanitari elettronici firmati Stefano Mantovani
Evoluzione quadro normativo regionale 2 DGR 3540/2012 2.2.2. Fascicolo socio assistenziale e sanitario Tutte le unità di offerta devono adottare un fascicolo socio DGR 3540/2012 assistenziale e sanitario per la tenuta e Allegato B 2.2.1. Progetto individualizzato Tutte le l’aggiornamento delle informazioni sulla persona unità d’offerta devono essere in possesso di un assistita, completo di consenso informato documento di descrizione della procedura di dell’assistito/ tutore/curatore o amministratore di presa in carico dell’assistito, di elaborazione del sostegno. Il FaSaS è composto almeno da: Piano assistenziale (comunque denominato: Piano 1. sezioni anamnestiche; assistenziale individualizzato – PAI- Piano 2. strumenti validati in uso per le valutazioni (scale di educativo individualizzato – PEI - , Piano di valutazione) e relativa classificazione ove prevista; riabilitazione individualizzato – PRI - etc……..) e di 3. valutazioni dei diversi professionisti (esame avvio dell’assistenza che declini fasi, tempi e obiettivo, scheda infermieristica, riabilitativa, sociale, operatori coinvolti. psicologica, educativo-animativa); 4. progetto individuale (PAI, PEI, PRI, pri, etc.); 5. diario degli eventi ed interventi; 6. documentazione/modulistica riferita ad aspetti assistenziali. Stefano Mantovani
Evoluzione quadro normativo regionale 3 DGR 3540/2012 Il FaSAS deve essere costantemente aggiornato e debitamente compilato. Il fascicolo Socio Assistenziale e Sanitario contiene il diario socio-sanitario nel quale sono documentati gli eventi riguardanti l’evoluzione del percorso dell’utente all’interno dell’unità d’offerta, sono registrati i trattamenti diagnostici, terapeutici, farmacologici, assistenziali, riabilitativi, educativi, animativi effettuati. Variazioni delle condizioni di salute dell’utente e le eventuali modifiche, motivate, al piano di cura devono essere segnalate tempestivamente. Ogni registrazione in diario deve essere corredata di data, ora e firma (anche sigla, se esiste siglatario aziendale) dell’estensore. Il redattore della nota deve essere sempre identificabile. Particolare attenzione deve essere posta con riguardo alla tracciabilità puntuale dei farmaci somministrati agli utenti. Stefano Mantovani
Evoluzione quadro normativo regionale 4 DGR 2569/2014 allegato 1 DGR 2569/2014 allegato 1 Il FASAS è comprensivo delle seguenti Documentazione sociosanitaria Il fascicolo sezioni: socio assistenziale e sanitario (FASAS) è • sezioni anamnestiche compilate dai l’insieme unitario della documentazione singoli professionisti coinvolti nel sociosanitaria relativa all’assistito. percorso assistenziale; Il FASAS si articola in diverse sezioni atte a • sezione relativa all’analisi e alla rendere evidenza del Esercizio e valutazione della situazione del singolo utente e, dove necessario e opportuno, accreditamento delle unità d’offerta del suo contesto familiare. Tale sezione, sociosanitarie in Regione Lombardia costantemente aggiornata, comprende progetto di presa in carico dell’utente, la documentazione riferita ad aspetti degli interventi pianificati ed attuati, nel sanitari, assistenziali e psicosociali che attestino le valutazioni cliniche, rispetto della situazione individuale e relazionali e delle abilità funzionali relazionale dell’utente, assicurati dall’unità dell’utente. d’offerta. Stefano Mantovani
Evoluzione quadro normativo regionale 5 DGR 2569/2014 allegato 1 DGR 2569/2014 allegato 1 • sezione relativa al percorso dell’utente nell’unità In particolare, dovrà contenere: d’offerta, per dare evidenza della progettazione, - l’indicazione degli strumenti validati della pianificazione e dell’attuazione degli in uso per le valutazioni (scale di interventi, dei protocolli assistenziali e delle procedure adottati nelle diverse aree interessate valutazione); e sopra individuate. Costituiscono parte - le valutazioni dei diversi professionisti indispensabile di tale sezione: il progetto individuale (PI) relativo all’assistito, che nella in funzione del bisogno rilevato, riabilitazione assume il nome di progetto coinvolgendo tutte o alcune delle riabilitativo individuale (PRI); la pianificazione seguenti aree: medica, psicologica, degli interventi con il piano assistenziale sociale, infermieristica, riabilitativa, individuale (PAI) o piano educativo individuale (PEI) o programma riabilitativo individuale (pri); il educativo-animativa, dell’assistenza diario; i fogli unici di terapia farmacologica tutelare; qualora necessaria; Stefano Mantovani
Evoluzione quadro normativo regionale 6 DGR 2569/2014 allegato 1 •sezione della modulistica relativa alla tutela della privacy; al consenso informato per gli specifici atti sanitari proposti; alla tutela giuridica della persona, se attivata. Ne costituiscono quindi elementi essenziali: • la sintesi dei bisogni come esito della valutazione multidimensionale; •l’individuazione dell’area di intervento; •la descrizione degli obiettivi della presa in carico; •l’individuazione di indicatori misurabili relativi agli obiettivi; •la definizione dei tempi di verifica per i singoli obiettivi. Fornisce inoltre evidenza dell’avvenuta informazione e condivisione con l’assistito o l’avente titolo, con il familiare o il caregiver. Stefano Mantovani
Evoluzione quadro normativo regionale 7 DGR 2569/2014 allegato 1 La pianificazione prevede: la descrizione degli obiettivi individuati per le diverse aree di intervento; la definizione degli interventi e delle modalità di attuazione (come? con quale intensità? dove? per quanto tempo?); l’individuazione dell’équipe o degli operatori coinvolti; la declinazione delle attività di monitoraggio degli obiettivi e dei tempi previsti; l’evidenza della eventuale sospensione o interruzione degli interventi e le relative motivazioni; la verifica del raggiungimento degli obiettivi individuati. Una prima pianificazione degli interventi, anche se provvisoria e recante almeno una registrazione della fase di accoglienza nell’unità d’offerta, deve essere adottata in tempi brevi. Stefano Mantovani
Evoluzione quadro normativo regionale 8 DGR 2569/2014 allegato 1 E’ però rilevante che, qualora esistano più sezioni del diario redatte da diverse figure professionali, queste siano tutte collocate nel FASAS e costituiscano parti integranti e sostanziali di un unico diario personale. Il diario riporta: •tutti gli eventi riguardanti l’evoluzione della presa in carico, con particolare riferimento alle variazioni delle condizioni dell’utente; •le prescrizioni mediche di carattere diagnostico e terapeutico; •gli interventi preventivi, terapeutici, farmacologici, assistenziali, riabilitativi, educativi, animativi, psicologici effettuati in relazione alla pianificazione degli interventi (di cui al PAI). Stefano Mantovani
Evoluzione quadro normativo regionale 9 DGR 2569/2014 allegato 1 Nella rsa, per le prestazioni routinarie di ASA e OSS di assistenza nelle principali attività della vita quotidiana (alzarsi, lavarsi, vestirsi, alimentarsi, evacuare), deve essere data evidenza unicamente delle prestazioni non effettuate o la cui esecuzione è risultata difforme, sia in termini di tipologia che di modalità di erogazione, da quanto previsto nella pianificazione degli interventi. Per quanto riguarda le attività educative e animative di gruppo, se previste nelle singole progettazioni individuali, deve essere data unicamente evidenza della mancata frequenza da parte dell’utente rispetto alla pianificazione degli interventi, ovvero di particolari comportamenti o reazioni durante la realizzazione di tali attività. La partecipazione ad attività educative e animative di gruppo deve essere però documentabile secondo le modalità organizzative individuate dall’unità d’offerta; le motivazioni a supporto di eventuali prestazioni previste ma non erogate, o erogate in modalità differenti rispetto a quanto pianificato e le eventuali modifiche motivate al piano assistenziale. Stefano Mantovani
Evoluzione quadro normativo regionale 10 DGR 2569/2014 allegato 1 Ogni registrazione nel diario deve essere corredata di data, ora e firma dell’estensore (o sigla, se esiste un registro aziendale delle sigle). Il redattore deve essere sempre identificabile. Per quanto riguarda specificamente l’ADI, ogni registrazione deve essere controfirmata anche dall’utente o dal caregiver. Stefano Mantovani
APPROPRIATEZZA DGR1765/14 e DGR 1765/16 1 Le norme regionali prevedono che i controlli di appropriatezza effettuati dalle asl sulle unità d’offerta sociosanitarie debbano essere volti a verificare: 1. la corretta classificazione della fragilità degli utenti, nel rispetto alle indicazioni regionali e/o l'appropriatezza delle prestazioni erogate; 2. la congruenza fra quanto rintracciato nel FASAS e quanto rendicontato mediante i flussi oggetto di debito informativo regionale contenenti le informazioni clinico - funzionali - assistenziali utili all’espletamento delle verifiche; 3. la coerenza tra i bisogni emersi dalla valutazione multidimensionale con quanto la Legge Regionale n. 3/2008 e s.m.i., DGR n. 1185/2013 Allegato ha definito dal Progetto Individuale e dalla Pianificazione degli interventi; 4. l’evidenza nel Diario dell’effettiva erogazione delle prestazioni pianificate da parte delle figure professionali appropriate. La presente DGR definisce un set minimo di indicatori “generali” e “specifici” finalizzati a favorire nell’ambito del sistema sociosanitario lombardo l’uniformità metodologica per l’attuazione del processo assistenziale e del relativo sistema di controllo. Stefano Mantovani
APPROPRIATEZZA DGR1765/14 e DGR 1765/16 2 Il processo assistenziale e Approccio metodologico per la costruzione degli indicatori di appropriatezza assistenziale: l’appropriatezza degli interventi Il “generali” e “specifici” L’approccio processo assistenziale, nell’ambito del metodologico seguito per la costruzione degli sistema sociosanitario, può essere indicatori di appropriatezza assistenziale è stato il seguente: 1. definizione delle principali inteso come l’insieme delle seguenti fasi/attività che caratterizzano il processo fasi/attività (vedi Figura 1): 1. assistenziale nell’ambito del sistema Valutazione/rivalutazione sociosanitario (vedi Figura 1); 2. individuazione delle aree più significative o “aree di multidimensionale dell’utente; 2. appropriatezza specifica” per ciascuna Definizione di una Progettazione; 3. tipologia di struttura/utenza; 3. identificazione, Pianificazione degli interventi sulla nell'ambito delle “aree di appropriatezza specifica”, degli indicatori di ciascuna unità base degli obiettivi previsti; 4. d’offerta che consentono di valutare Attuazione, monitoraggio e verifica l’appropriatezza di una o più fasi del processo degli esiti. assistenziale. Stefano Mantovani
Il controllo si basa sulla verifica di coerenza tra la classificazione dell’utente risultante dai flussi di rendicontazione/debito informativo e l’esito della valutazione/rivalutazione dell’utente rintracciabile nel FASAS o dall’osservazione diretta dell’utente. Le tempistiche per la valutazione e classificazione degli utenti, ove prevista, per la rivalutazione e l’eventuale riclassificazione sono fissate dai provvedimenti generali e specifici relativi alle unità d’offerta sociosanitarie. Le équipe preposte al controllo di appropriatezza devono verificare in tutte le unità d’offerta che l’indicazione dei livelli di fragilità dei parametri descritti, per es. in SOSIA sia sostenuta in modo congruente dalla documentazione raccolta nel FASAS. L’équipe di controllo nel caso in cui lo ritenga necessario potrà provvedere all’osservazione diretta dell’utente, in presenza di un operatore della struttura. Qualora non vi sia congruenza tra la classificazione dell’utente risultante dai flussi di rendicontazione/debito informativo e la documentazione contenuta nel FASAS a supporto della classificazione nelle unità d’offerta ove è prevista una classificazione dei livelli di fragilità, si dovrà procedere alla redazione di una nuova classificazione. Stefano Mantovani
Principali incongruenze rilevabili ❖assenza di FASAS; ❖assenza di Progetto Individuale (nel caso della riabilitazione PRI); ❖assenza della Pianificazione degli interventi (PAI, PEI, pri, etc.); ❖assenza del Diario; ❖presenza della prestazione nei flussi di rendicontazione/debito informativo, ma assenza della stessa nella documentazione a riscontro (es: prestazioni in flusso di rendicontazione in misura eccedente quanto registrato in FASAS); ❖prestazione erogata in assenza delle dovute prescrizioni mediche ❖non tracciabilità dell’effettiva e appropriata applicazione dei protocolli assistenziali. Stefano Mantovani
Fasas secondo la dgr 1765/2014 Il Fascicolo Socio Assistenziale e Sanitario è l’insieme unitario della documentazione sociosanitaria relativa all’assistito. Il FASAS si articola in diverse sezioni atte a rendere evidenza del progetto di presa in carico dell’utente, degli interventi pianificati ed attuati, nel rispetto della situazione individuale e relazionale dell’utente, assicurati dall’unità d’offerta. Stefano Mantovani
Il FASAS è comprensivo: -delle sezioni anamnestiche riferite ai singoli professionisti coinvolti nel percorso assistenziale; -della sezione relativa all’analisi/valutazione della situazione del singolo utente e, ove necessario e opportuno, del suo contesto famigliare. Tale sezione comprende la documentazione riferita ad aspetti sanitari e/o assistenziali e/o psico-sociali che attesti le valutazioni cliniche, relazionali, delle abilità funzionali dell’utente, etc. Tale sezione deve essere debitamente aggiornata con gli esiti delle eventuali rivalutazioni che dovessero rendersi necessarie nel periodo di presa in carico dell’utente. In particolare, dovrà contenere: o l’indicazione degli strumenti validati in uso per le valutazioni (scale di valutazione); o le valutazioni dei diversi professionisti in funzione del bisogno rilevato e può coinvolgere a seconda della situazione tutte o alcune delle seguenti aree tematiche: area medica; area psicologica; area sociale; area infermieristica; area riabilitativa; area educativo-animativa; area dell’assistenza tutelare; Stefano Mantovani
Tale sezione deve dare evidenza della Progettazione, della Pianificazione e attuazione degli interventi, dei protocolli assistenziali e/o delle procedure adottati nelle diverse aree interessate, come sopra individuate. Costituiscono parte indispensabile di tale sezione la presenza: ➢del Progetto Individuale (P.I.) relativo all’assistito; ➢della Pianificazione degli interventi – PAI (Piano assistenziale individuale); ➢il Diario che può assumere diverse denominazioni in funzione delle figure professionali coinvolte nella Progettazione e nella Pianificazione (a titolo esemplificativo: diario clinico- assistenziale, diario infermieristico, diario educativo animativo, etc.). Stefano Mantovani
COMPOSIZIONE DEL FASAS 1 INTESTAZIONE ANAGRAFICA E AREA MEDICA AREA PSICOLOGICA SOSIa CONSENSI DIARIO EVENTI E INTERVENTI (DIARIO SEGNALAZIONE CADUTE MULTIDISCIPLINARE) Pi – PAI E SCALE DI VALUTAZIONE INVIO IN PS DOCUMENTAZIONE CLINICA E ECG COPIA DOCUMENTI PERSONALI ESAMI EMATOCHIMICI DOMANDA DI AMMISSIONE AREA INFERMIERISTICA ISTANZE DI ACCESSO AGLI ATTI AREA RIABILITATIVA ARCHIVIO FOGLI TERAPIA AREA ASSISTENZIALE/TUTELARE ARCHIVIO DOCUMENTAZIONE AREA SOCIO EDUCATIVA CLINICA SCHEDA DIMISSIONE Stefano Mantovani
COMPOSIZIONE DEL FASAS 2 AREA MEDICA DIARIO EVENTI E INTERVENTI CARTELLA CLINICA PI – PAI E SCALE DI VALUTAZIONE SOSIA PI PESO/bmi/MUST DOCUMENTAZIONE CLINICA E ECG PAI ESAMI EMATOCHIMICI VAS/NOPPAIN/PAINAD FOGLI DI TERAPIA BARTHEL Tinetti/morse/conley BRADEN/NORTON green scale MMSE/CDR/NPI/GDS Stefano Mantovani
COMPOSIZIONE DEL FASAS 3 Area tutelare/assistenziale Area infermieristica Copia del progetto individuale Anamnesi infermieristica Scheda valutazione sonno Protocollo medicazioni Scheda idratazione Schede monitoraggio pv Scheda alimentare Scheda monitoraggio diuresi Orologio vescicale Scheda profili glicemici al dito Scheda agitazione Monitoraggio pratiche alternative sptf Stefano Mantovani
COMPOSIZIONE DEL FASAS 4 Area riabilitativa Area socio educativa Anamnesi funzionale Scheda psico socio educativa Progetto riabilitativo Progetto educativo individualizzato Presenze e attivita’ riabilitative mensili Foglio osservazioni aggiornamenti Area psicologica Presenze e attivita’ educative mensili Anamnesi e valutazione psicologica Diario degli aggiornamenti Stefano Mantovani
COMPOSIZIONE DEL FASAS 5 Consensi Segnalazione cadute Consenso sptf Invio in ps Consenso alla trasfusione Copia documenti personali Consenso al posizionamento catetere Carta di identita’ vescicale a permanenza Tessera siss Consenso al sng Tesserino invalidita’ Consenso al vaccino anti influenzale Nomina amministratore di sostegno(ads) Consenso all’uso di farmaci antipsicotici Informativa ads Certificato di incapacita’ naturale Ricevuta di consegna informativa ads Stefano Mantovani
COMPOSIZIONE DEL FASAS 6 Domanda di ammissione Istanza di accesso agli atti Archivio fogli di terapia Archivio documentazione clinica Scheda di dimissione Check list archiviazione fasas Stefano Mantovani
ANAMNESI MEDICA INFERMIERISTICA-TUTELARE Diagnosi Anamnesi infermieristica attraverso Anamnesi familiare l’analisi dei bisogni Raccolta abitudini Anamnesi farmacologica Anamnesi psicologica Anamnesi fisiologica Anamnesi socio educativa Esame obiettivo generale Anamnesi riabilitativa Anamnesi patologica prossima e Anamnesi funzionale remota Postura movimenti involontari Data e firma compilatore Andatura esame obiettivo Stefano Mantovani
SCALE DI VALUTAZIONI Alimentazione: PESO/bmi/MUST/MNA Dolore: VAS/NOPPAIN/PAINAD Dipendenza: BARTHEL movimento: Tinetti/morse/conley Ulcere da pressione:BRADEN/NORTON Stress care giver: green scale Cognitivita’ : MMSE/CDR/NPI/GDS Stefano Mantovani
Il Progetto individualizzato fa riferimento alla condizione della persona anziana, raggiunta da una qualche forma di non autosufficienza e di non autonomia. Pensare ad un progetto di assistenza e di cura individualizzato significa interrogare le dimensioni della persona, assunta nella sua globalita’. Stefano Mantovani
PROGETTO INDIVIDUALIZZATO Il progetto individuale (PI), sulla base della valutazione dei bisogni emersi, definisce le aree di intervento ed esplicita, in ogni area individuata, gli obiettivi perseguibili. Ne costituiscono quindi elementi essenziali: la sintesi dei bisogni come esito della valutazione multidimensionale; l’individuazione dell’area di intervento; la descrizione degli obiettivi della presa in carico; l’individuazione di indicatori misurabili relativi agli obiettivi; la definizione dei tempi di verifica per i singoli obiettivi. Stefano Mantovani
CONSENSI E PRESCRIZIONI Consenso sptf Consenso al vaccino anti Consenso alla trasfusione influenzale Consenso al posizionamento Consenso all’uso di farmaci catetere vescicale a permanenza antipsicotici Consenso al sng Certificato di incapacita’ naturale Stefano Mantovani
FOGLIO TERAPIA Tracciabilita’: firma somministrazione Rintracciabilita’: fotografia ospite Stefano Mantovani
Cartella clinica 1 I requisiti a cui deve conformarsi il contenuto Per ogni annotazione effettuata in cartella clinica è dei documenti della cartella clinica sono: possibile identificarne l’autore e la data. • tracciabilità; La chiarezza riguarda sia la grafia sia l’esposizione. • chiarezza; L’esposizione non deve dare adito a interpretazioni • accuratezza e appropriatezza; difformi. • veridicità; Per un documento che deve dar conto di quanto avvenuto nel corso di un ricovero, è particolarmente • attualità; importante registrare il percorso di accertamento • pertinenza; seguito, a partire dall’ipotesi diagnostica ed enunciare • completezza. diligentemente i vari passaggi dell’iter clinico- assistenziale. Dati riguardanti elementi oggettivi (segni clinici, indici biologici, attività eseguite ecc.) devono essere riportati secondo verità. Stefano Mantovani
Cartella clinica 2 Gli eventi devono essere registrati Errore materiale = errore riferito ad contestualmente al loro verificarsi o nell’immediato seguito. inesatta o incongrua rappresentazione I dati riportati in documentazione sanitaria, nel della realtà, quando, per semplice svista, rispetto di quanto stabilito all’art. 11 del DLgs sorge contrasto tra l’effettivo pensiero e 196/2003 – Codice della privacy – devono essere la sua formulazione letterale e quando si “pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successiva tratta di divario tra la reale e non mente trattati”. equivoca volontà e la estrinsecazione di La cartella clinica è completa quando in essa essa. risultano presenti tutti i documenti costitutivi suoi propri. Errore valutativo = errore riferito a Ogni struttura di ricovero dovrebbe adottare valutazione tecnico-professionale (es. procedure per controllare la completezza della giudizio diagnostico). cartella sia durante il ricovero sia al termine dello stesso; a tal fine può essere utile approntare un elenco di tutti i documenti che dovrebbero esservi Le valutazioni iniziali medica e presenti. infermieristica sono completate entro le prime 24 ore dall’ingresso. Stefano Mantovani
PARTI DEL PROGETTO INDIVIDUALE 1 VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE SINTESI DEI BISOGNI SCALE DI VALUTAZIONE E INDICATORI DI AREE DI INTERVENTO ESITO OBIETTIVI DELLA PRESA IN CARICO PRATICHE ALTERNATIVE ALLA INDICATORI DI VERIFICA CONTENZIONE TEMPI DI VERIFICA STRUMENTI DI PROTEZIONE E TUTELA EQUIPE DI CURA FISICA CONDIVISIONE PARENTE/OSPITE PRESCRIZIONE CONTENZIONE FARMACOLOGICA AUSILI BISOGNI DI BASE E AZIONI Stefano Mantovani
IL PAI DI INGRESSO O PROVVISORIO e il pai definitivo piano assistenziale individuale (PAI) La pianificazione prevede: la descrizione degli obiettivi individuati per le diverse aree di intervento; la definizione degli interventi e delle modalità di attuazione (come? con quale intensità? dove? per quanto tempo?); l’individuazione dell’équipe o degli operatori coinvolti; la declinazione delle attività di monitoraggio degli obiettivi e dei tempi previsti; l’evidenza della eventuale sospensione o interruzione degli interventi e le relative motivazioni; la verifica del raggiungimento degli obiettivi individuati. Stefano Mantovani
PAI AREA DI DESCRIZION DEFINIZIONE DECLINAZIO OPERATORI VERIFICA INTERVENTO E OBIETTIVI INTERVENTI NE ATTIVITA’ COINVOLTI RAGGIUNGIM INDIVIDUATI E MODALITA’ DI ENTO DEGLI DI MONITORAG OBIETTIVI ATTUAZIONE GIO DEGLI INDIVIDUATI OBIETTIVI E DEI TEMPI PREVISTI MEDICA INFERMIERISTICO TUTELARE FISIOTERAPICA PSICO SOCIO EDUCATIVA Stefano Mantovani
SOSIA E SCALE DI VALUTAZIONE INDICATORI SOSIA SCALA DI VALUTAZIONE : MOBILITA’ INDICATORI COGNITIVITA’ BARTHEL CIRS MMSE CDR NPI Stefano Mantovani
La valutazione multidimensionale (VMD) s’inserisce in un più ampio processo che ha l’obiettivo prioritario di facilitare l’accesso del cittadino alle diverse unità d’offerta sociali e/o sociosanitarie e di garantire risposte appropriate ai bisogni espressi. Stefano Mantovani
Evoluzione strumenti di valutazione di II° livello VAOR HOME CARE STRUMENTO OPERATIVO DAL 2014 IN TUTTE LE ATS E ASST DELLA REGIONE LOMBARDIA Stefano Mantovani
interRAI HC L'interRAI Home Care (HC) è stato progettato per essere facile da usare, affidabile, centrato sulla persona, capace di fornire informazioni al valutatore e una guida alle cure completa per poter pianificare al meglio i servizi. Il sistema è stato validato per essere utilizzato in una molteplicità di Paesi. interRAI HC si concentra sul funzionamento della persona e sulla qualità della vita, valutando le esigenze, i punti di forza e le preferenze della Persona stessa. Utilizzato nei vari momenti del processo di cura, lo strumento è in grado di fornire la base informativa per la valutazione dei risultati raggiunti come risposta della persona alla cura o al servizio erogato. L'interRAI HC può essere utilizzato sia in setting di cura prolungata (home care) che in setting di post acuzie (ad esempio, dopo il ricovero in un ospedale). Stefano Mantovani
LA SCHEDA VAOR‐ADI • Sezione A‐Informazioni generali • Sezione B‐ Dati Personali all’ingresso • Sezione C‐ Stato cognitivo • Sezione D‐ Comunicazione/Sfera Uditiva e Visiva • Sezione E‐ Umore e Comportamento • Sezione F‐ Benessere psicosociale • Sezione G‐ Funzione fisica • Sezione H‐ Continenza negli ultimi 3 giorni • Sezione I‐ Diagnosi di malattia • Sezione J‐ Condizioni di salute • Sezione K‐ Stato Nutrizionale/cavo orale • Sezione L‐ Condizioni della cute • Sezione M‐ Farmaci • Sezione N‐ Trattamento e prevenzione • Sezione O‐ Responsabilità legale • Sezione P‐ Relazioni sociali e supporto informale • Sezione Q‐ Valutazione dell’ambiente • Sezione R‐Potenziale di dimissione e condizioni generali • Sezione S‐ Dimissione • Sezione T‐ Informazione sulla valutazione Stefano Mantovani
InterRAI – Home Care (VAOR ADI) AREE PROBLEMATICHE • Prevenzione • Condizioni Cardio-Respiratorie •Cadute • Consumo Tabacco/Alcool •Umore • Farmaci •Disturbi intestinali • Rischio di istituzionalizzazione 25 aree •Nutrizione enterale • Promozione attività fisica problematiche. •Stato confusionale acuto • Disidratazione Ossia il sistema •Nutrizione • Relazioni sociali •Sicurezza ambiente sintetizza le risposte • Incontinenza urinaria domestico ai 350 item in 25 • ADL •Stato cognitivo problemi • IADL evidenziandone la • Abuso dell’anziano presenza e la gravità • Supporto informale • Piaghe da decubito • Dolore • Comportamento • Comunicazione Stefano Mantovani
InterRAI – Home Care (VAOR ADI) Per ogni area problematica lo strumento offre il Protocollo di Valutazione Clinica, ossia una linea guida comportamentale che favorisce la «omogeneizzazione» dei comportamenti assistenziali Ogni area problematica attiva dovrà essere utilizzata per la produzione di un PAI Offre il Personal Health Profile, una sintesi delle principali scale per che può essere usata come sintesi della valutazione e riferimento per il PAI Offre la classe RUG di appartenenza della persona come elemento predittivo del Carico Assistenziale Atteso. MaPLe Profilo Assistenziale o Prestazionale Stefano Mantovani
❖ consentono di valutare l’effettivo carico assistenziale degli utenti in ADI e degli ospiti presenti nella struttura ❖ permettono di differenziare le tariffe in rapporto all’effettivo carico assistenziale ❖ consentono la verifica dei livelli assistenziali effettivamente erogati Stefano Mantovani
ESITI DELL’INDAGINE InterRAI – Home Care Per ogni area problematica lo strumento offre il Protocollo di Valutazione Clinica, ossia una linea guida comportamentale che favorisce la «omogeneizzazione» dei comportamenti assistenziali Ogni area problematica attiva dovrà essere utilizzata per la produzione di un PAI Offre il Personal Health Profile, una sintesi delle principali scale per che può essere usata come sintesi della valutazione e riferimento per il PAI Offre la classe RUG di appartenenza della persona come elemento predittivo del Carico Assistenziale Atteso. MaPLe : Stefano Mantovani Profilo Voucher
….PERCHÉ STRUMENTI DI CASE‐MIX ? Consentono di valutare l’effettivo carico assistenziale degli utenti in ADI e degli ospiti presenti nella struttura. Permettono di differenziare le tariffe in rapporto all’effettivo carico assistenziale. Consentono la verifica dei livelli assistenziali effettivamente erogati. Stefano Mantovani
Stefano Mantovani
Potenzialità dell’algoritmo MAPLe- AC Il MAPLe (Method for Assigning Priority Levels) è uno algoritmo derivato dal Minimum Data Set‐Home Care (in italiano VAORADI) e dal MDS‐Acute Care (VAOR‐AC). Consente un sistema di assegnazione della priorità di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari per gli utenti anziani, dimostratosi efficace per il miglioramento della attività di programmazione/ pianificazione e della qualità dell’assistenza all’anziano non autosufficiente. Stefano Mantovani
MAPLe L’algoritmo MAPLe stratifica il fabbisogno di assistenza dell’utente su 5 livelli (basso, leggero, moderato, elevato e moltoelevato). • Nella classe con livello “basso” ci sono pazienti che non hanno importanti problemi funzionali e cognitivi e difficilmente necessiteranno nel breve periodo di servizi di assistenza continuativa. • Nella classe di bisogno “molto elevato” ci sono pazienti con problemi cognitivi, funzionali e/o comportamentali importanti ed una maggiore probabilità di ricorrere all’assistenza residenziale. • Nelle classi intermedie l’assistenza domiciliare rappresenta la risposta di servizi più appropriata. Stefano Mantovani
La VAOR presenta i seguenti vantaggi: •validato scientificamente •evidenzia i bisogni della persona consentendo la formulazione dei piani di assistenza individuali •consente un orientamento sull’eventualità di un ricovero presso strutture di lungo assistenza •indicatori per l’automazione dei controlli di appropriatezza da parte delle ATS •sistema informatico articolato in diversi moduli per le diverse unità d’offerta, unica anagrafica •Il SW regionale garantisce una interoperabilità con gli altri sistemi regionali ed i gestionali delle ATS •produzione di parte dei file di flusso ministeriale NSIS SIAD •valutazione al domicilio ad opera di un solo professionista - efficienza del processo valutativo Il sistema VAOR viene assunto a partire dal 2014, quale strumento regionale per la valutazione multidimensionale del bisogno e con gradualità per le diverse unità d’offerta per persone non autosufficienti. Il processo di adeguamento al sistema VAOR riguarda le persone che accedono al servizio di Assistenza Domiciliare Integrata e della misura della RSA APERTA 2942 Le ATS continueranno ad utilizzare gli attuali sistemi di valutazione fino all’implementazione del sistema VAOR Stefano Mantovani
Stefano Mantovani
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Dalla libera scelta del cittadino …. Alla presa in carico del Pattante Accreditato Stefano Mantovani
Il Piano Assistenziale Individualizzato Stefano Mantovani
Il Piano Assistenziale Individualizzato Prestazionale Stefano Mantovani
Stefano Mantovani Interventi sulla cronicità D.G.R X/4662 del 23 dicembre 2015 “Indirizzi regionali per la presa in carico della cronicità e della fragilità in Regione Lombardia 2017 – 2018.
Stefano Mantovani FINALITÀ E OBBIETTIVI GENERALI FINALITÀ: delineare nuovi modelli organizzativi del sistema sanitario che consentono di affrontare meglio la cura delle persone in condizioni croniche in un ottica di semplificazione per i paziente e sostenibilità generale del sistema. OBIETTIVI STRATEGICI: 1.Sviluppare un’organizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari orientata ai bisogni del paziente cronico e della sua famiglia, per prevenire l’insorgenza della malattia, ritardarne la progressione e ridurre la morbosità, la mortalità e la disabilità prematura; 2.Ridurre il carico sanitario, organizzativo ed economico per la cura della cronicità; 3.Ridurre il carico sociale per la famiglia e la collettività associato alle elevate necessità assistenziali, soprattutto nelle fasi più avanzate della malattie; 4.Introdurre strumenti di governance innovativi, adatti al governo della cronicità, e orientare la programmazione regionale verso un disegno integrato e di sistema, che rafforzi il ruolo della programmazione territoriale delle Agenzie di Tutela della Salute (ATS.)
Stefano Mantovani OBIETTIVI SPECIFICI OBIETTIVI SPECIFICI: •Prevenire le malattie croniche non trasmissibili. •Implementare sistemi di semplificazione per il paziente cronico e la sua famiglia. •Gestire efficacemente i tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni. •Evitare ricoveri inappropriati e ospedalizzazione prolungata dei malati cronici. •Evitare ricorso improprio al Pronto Soccorso. •Organizzare, della fase ospedaliera di riacutizzazione della malattia, percorsi personalizzati per il paziente cronico. •Realizzare l’integrazione dei servizi sanitarie sociosanitari e socioassistenziali. •Individuare nuovi strumenti di classificazione e di rischio dei malati cronici. •Promuovere lo sviluppo di tecnologie informatiche per fornire servizi a distanza. •Promuovere la ricerca clinica e organizzativa sulla cronicità. •Promuovere interventi di sviluppo della capacità professionali delle risorse umane. •Promuovere interventi di comunicazione rivolti ai diversi interlocutori.
Stefano Mantovani Semplificazione Obiettivi: •Orientare il malato cronico e la sua famiglia nel sistema dei servizi per al cronicità; •Facilitare l’accesso in tempo più rapido al livello di cura appropriato; •Attivare procedure specifiche con modalità automatica e informatizzata; •Semplificare il rinnovo dei piani terapeutici; •Facilitare l’accesso ala documentazione clinica del paziente da parte dei professionisti che o hanno in carico (de-materializzaizone) Azioni: •Prescrizioni elettroniche de-materializzate (Piano Terapeutico - farmaco, Ricette, generazione automatica prescrizioni farmaceutici e specialistiche in coerenza con il PAI; •Rilascio esenzione per patologia cronica al momento della diagnosi dalla struttura specialistica, •Integrazione Fascicolo sanitari Elettronica (FSE) dell’assistenza protesica e integrativa; •Potenziamento interazione servizi e cittadino con Internet e App. mobile; •Teleconsulto e teleassistenza; •Potenziamento modalità di pagamento e ritiro referti online.
Grazie
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