TRANSMEDIA STUDIES LABORATORIO DI ANALISI DELL'IMMAGINARIO E DELLO STORYTELLING - A. A. 2019-2020 - Coris
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
TRANSMEDIA STUDIES LABORATORIO DI ANALISI DELL’IMMAGINARIO E DELLO STORYTELLING Prof.ssa Silvia Leonzi A. A. 2019-2020
LESSON NUMBER ONE… The key point here is that transmedia needs to be understood as an ongoing conversation between academic theorists and industry pratictioners, that many of the key conceptual leaps have been made by vernacular theorists working in the media fields and trying to explane their own practices, and students need to be exsposed to the more pragmatic aspects of how transmedia works Teaching a class, especially in a new field, is always a discovery process, one were the instructor learn as much as he teach (Henry Jenkins)
Fine delle Grandi Narrazioni Nell’epoca moderna il pensiero narrativo ha avuto un ruolo preminente nella costruzione del sapere e nella trasmissione della conoscenza. Metanarrazioni: principi metafisici, ideologici e religiosi a carattere legittimante che l’uomo moderno ha utilizzato per ridare ordine agli eventi del mondo J.F.Lyotard, La condizione postmoderna. Rapporto sul sapere, 1979
Fine delle Grandi Narrazioni Lyotard afferma che la post-modernità è caratterizzata proprio dalla perdita delle verità universali e dallo sfaldamento di ogni certezza «La grande narrazione ha perso credibilità. Questo declino del narrativo può essere considerato come un effetto del decollo delle tecniche e delle tecnologie […] oppure del rinnovato sviluppo del capitalismo liberale che ha liquidato l’alternativa comunista e valorizzato il godimento individuale» J.F.Lyotard, La condizione postmoderna. Rapporto sul sapere, 1979
Fine delle Grandi Narrazioni Non siamo di fronte ad una crisi indiscriminata delle narrazioni: al contrario, il processo di delegittimazione colpisce solo i grandi racconti, lasciando inalterate le piccole storie che preservano la propria autonomia e il proprio valore poichè si fondono proprio sulla rinuncia ad ogni pretesa di universalità. Si assiste, pertanto, al moltiplicarsi di trame narrative sempre più frammentate, più inclini alle reti micro sociali dei singoli individui che al macro territorio della ideologie e delle istituzioni.
Centralità della narrazione «Innumerevoli sono i racconti del mondo. Il racconto è presente in tutti i tempi, in tutti i luoghi, in tutte le società; il racconto inizia con la storia stessa dell’umanità. Non è mai esistito in alcun luogo un popolo senza racconti […] il racconto è là come la vita» R. Barthes «Introduzione all’analisi strutturale dei racconti» in AA. VV., L' analisi del racconto, Bompiani, Milano, 2003
Once upon a time Nelle società orali premoderne, miti, leggende, fiabe e racconti popolari erano depositari di un sapere continuamente reiterato e ampiamente condiviso dalla collettività nel suo insieme. La funzione dei miti era quella di mettere ordine nella realtà e dare un volto all’ignoto. W. Griswold, Sociologia della cultura, 2005 W. Griswold, Sociologia della cultura, 2005
Homo narrans «La narrazione come sistema primario di modellizzazione dell’esperienza» G. Ferraro • Interpretazione della realtà e attribuzione di senso • Socializzazione e acquisizione delle conoscenze • Creazione di simboli e significati condivisi J. S. Bruner, La fabbrica delle storie. Diritto, letteratura, vita, 2002
Dalla fine delle Grandi narrazioni al narrative turn A partire dagli anni Novanta avviene una svolta significativa in cui la narrazione acquista centralità: il narrative turn - narratività perfusa, in cui cioè la narratività trionfa e arriva a coinvolgere anche ambiti tradizionalmente anarrativi quali la politica, la salute e il marketing - importanza dello storytelling nelle scienze umane quale strumento di comprensione ed interpretazione del mondo da parte dell’uomo C. Salmon, Storytelling. La fabbrica delle storie, 2007
Dalla fine delle Grandi Narrazioni al Narrative Turn
Lo storytelling “[…]È una forma di discorso che si impone in tutti i settori della società e trascende i confini politici, culturali o professionali, realizzando quello che i sociologi hanno chiamato il narrative turn […]una svolta narrativa che ha rapidamente conquistato le scienze sociali […]” C. Salmon, Storytelling. La fabbrica delle storie, 2007
Narrative turn Medicina e Cronaca Scienza Identità nera Psicanalisi Infotainment Storytelling Politica Media digitali Management Marketing
Il fascino delle storie • Carattere gratificante dell’approccio narrativo • Accesso più semplice a concetti astratti e complessi • Capacità del meccanismo narrativo, supportato da elementi multimediali, di generare processi interpretativi
Il fascino delle storie • Memorizzazione del racconto sul piano cognitivo • Spirito critico e confronto dialogico di punti di vista su un tema. • Coinvolgimento e conseguente rafforzamento delle variabili motivazionali • Una storia genera altre storie, secondo il meccanismo della inter-testualità, favorendo lo scambio collaborativo delle conoscenze
Narrative turn Infotainment Cronaca nera
Narrative turn Infotainment/Cronaca nera Narrazione Narrazione biografica maieutica Descrizione del mondo ordinario Infanzia Monomito Cerchi concentrici Linguaggio enfatico Linguaggio barocco
Narrative turn Narratori «civili»
Narrative turn Narratori «civili» Onnisciente Punto di vista delle vittime Ricorso a documenti e testimonianze Narrazione lineare Narrazione complessa Stile Stile investigativo teatrale/emotivo
Memoria e identità • Costruzione e trasmissione della memoria, essenziale espressione dell’identità comunitaria; • Condivisione, interpretazione e attualizzazione del passato P. Sorlin, Pierre Sorlin. Memoria, narrazione, audiovisivo, 2013
L’identità personale come narrazione Generalista Iconico/ludico Informativo Professionale Relazionale strumentale Elitario Iconico/professionale
LESSON NUMBER ONE… The key point here is that transmedia needs to be understood as an ongoing conversation between academic theorists and industry pratictioners, that many of the key conceptual leaps have been made by vernacular theorists working in the media fields and trying to explane their own practices, and students need to be exsposed to the more pragmatic aspects of how transmedia works Teaching a class, especially in a new field, is always a discovery process, one were the instructor learn as much as he teach (Henry Jenkins)
Transmedia storytelling “Transmedia storytelling represents a process where integral elements of a fiction get dispersed systematically across multiple delivery channels for the purpose of creating a unified and coordinated entertainment experience” H. Jenkins, Convergence culture, New York University, NY, 2006, Confession of an Aca-fan, henryjenkins.org
Il transmedia storytelling è sempre esistito? D.Bordwell vs H. Jenkins
D.Bordwell Transmedia storytelling is very old “[…] transmedia storytelling is very, very old. The Bible, the Homeric epics, the Bhagvad-gita, and many other classic stories have been rendered in plays and the visual arts across centuries”. Giudizio critico dell’autore sulla portata innovativa del transmedia storytelling in relazione ai suoi elementi costitutivi: espansione testuale e moltiplicazione dei canali “Transtestualità” come Adattamento come meccanismo narrativo già strumento che implica esistente, analizzato da da tempo la Gérard Genette multicanalità Now leaving from platform 1, August 19, 2009, davidbordwell.net
Secondo Bordwell Transtestualità Sviluppo di molteplici testi Il concetto di «transtestualità» è stato analizzato da Gérard Genette in Palimpsestes, 1982 • Nessun testo è concepibile nella sua unicità e la sua stessa essenza è data dalla relazione con una rete di altri testi; • Tra i vari tipi di relazioni intertestuali individuate dall’autore due in particolare sono coinvolte in questo dibattito, l’intertestualità, ossia la citazione, e l’ipertestualità (parodie, pastiche, sequel, G. Genette, Palinsesto. La letteratura al trasposizioni) secondo grado, Einaudi, Torino, 1997
Secondo Bordwell Adattamento Distribuzione su molteplici canali • Alcune opere costituiscono universi narrativi molto complessi che travalicano il singolo mezzo (es. Bibbia, Poemi Omerici, Bhagavadgītā, etc..) • Qualsiasi forma di adattamento implica l’utilizzo di più piattaforme: adattamento letterario, cinematografico, teatrale , televisivo • Gesamtkunstwerk (Opera d'arte totale), 1849, Richard Wagner: sintesi di discipline poetiche, visuali, musicali, drammatiche
La Divina Commedia
La Divina Commedia
ARCHEOLOGY OF TRANSMEDIA Felix the Cat, 1917, USA "Felix was a transmedia personality, whose exploits moved across the animated screen and comics to become the focus of popular music and merchandising, and he was one of the first personalities to get broadcast on network American television. We might well distinguish Felix as a character who is extracted from any specific narrative context (given each of his cartoons is self-contained and episodic) as opposed to a modern transmedia figure who carries with him or her the timeline and the world depicted on the "mother ship," the primary work which anchors the franchise" Jenkins, H., The Revenge of the Origami Unicorn: Seven Principles of Transmedia Storytelling (Well, Two Actually. Five More on Friday), December 12, 2009
ARCHEOLOGY OF TRANSMEDIA "But if we consider transmedia storytelling as an experience characterized by the expansion of the narrative through different media and, in many cases, by the participation of the users in that expansion, then we could say that this is not a new phenomenon. As early as the 1930s many popular narratives – such as Batman or Mickey Mouse – had been expanded to different media (comic, Conan il barbaro (1932) pulp magazines, radio, etc.). At the same time, the fan communities were very active and participated greatly in their expansion of the fictional world. Going back to the past means identifying textual networks, looking for textual ‘fossils’ and reconstructing production and consumption practices. If, according to Jenkins (2003, 2006a, 2006b, 2009), at least, transmedia storytelling emerges from a cultural convergence between media industry and collaborative practices, it could be said that the researcher has a territory to Superman (1938) explore at least 500 years’ worth of history (since Gutenberg created the first media industry: the printed book)." Scolari, Carlos A., Paolo Bertetti, and Matthew Freeman. Transmedia Archaeology: Storytelling in the Borderlines of Science Fiction, Comics and Pulp Magazines. Basingstoke: Palgrave Macmillan, 2014. L’Eternauta (1957)
Secondo Bordwell Transmedia storytelling Limiti degli ausiliari immersivi Bordwell considera gli ausiliari «immersivi», ossia i testi che contribuiscono ad espandere la storia uno strumento prettamente di marketing per fidelizzare il pubblico più che per migliorare la narrazione.
Ausiliari "immersivi" Paratesti: estensioni del concept originario It is Gerard Genette ( 1997) who emphasises the interconnected nature of film and the “variety of texts that surround (them)”, whereby the material is both distinct however alike the text from which it stems. Paratexts in their traditional tangible form appear as posters, videogames, reviews, merchandise, Gray (2010). It could be argued that ‘modern’ paratexts take shape in the digital space, in the form of social media, its various platforms and its users. mappe, liste, immagini, gif animate, meme, montaggi videorecap, wiki
Ausiliari "immersivi" Paratesti: estensioni del concept originario Arguably the most prominent paratext of film is the trailer. Central to targeting and attracting audiences is the initial ‘teaser’, in which brief snippets work to piece together a predictable narrative for viewers to engage with. Prior research emphasises the role of trailers in regard to popular culture and media, as a means of misleading or attracting audiences. It is Greene ( pp.56, 2014) who argues that trailer viewing should be seen as a “consumption practice that is separate from film viewing”.
Ausiliari "immersivi" Paratesti: estensioni del concept originario Implicit in this is the perception of trailers as more than simply promotional materials, ‘trailer audience activity’ takes the form of reactions, reviews and parodying of trailers, users become co-creators of material, adding to the external narrative of the film.
Ausiliari "immersivi" Paratesti: estensioni del concept originario «L’espansione della narrazione è quindi allo stesso tempo una necessità sociale, commerciale e semiotica di certe storie. In molti casi i consumatori (lettori, spettatori, utenti) ritengono che l’estensione di un mondo narrativo non sia sufficiente e chiedono di più. Da una prospettiva commerciale, l’espansione di un mondo narrativo di successo è una delle strategie più popolari. Infine, l’espansione di un mondo narrativo potrebbe essere considerata in una prospettiva semiotica (…) La narrazione è così potente che i personaggi hanno bisogno di più spazio e più tempo per raccontare le loro storie» Introduzione: Verso un’archeologia del Transmedia Storytelling, in corso di stampa
Paratesti: estensioni del concept originario 1. Promozionali 2. Orientativi 3. Espansivi
Paratesti promozionali The Hunger Games: Catching Fire (USA, 2013, F. Lawrence)
Paratesti orientativi
Paratesti espansivi
Secondo Jenkins Transmedia storytelling Esperienza complessa Jenkins sostiene, invece, che la dimensione innovativa del fenomeno risieda nell’offerta di un'esperienza complessiva più articolata di quella fornita dai singoli testi individualmente, poiché ciascuno apporta un valore in più alla narrazione.
Transmedia storytelling Ecosistemi narrativi Orchestrazioni di mondi durevoli, persistenti e condivisi che caratterizzano il panorama mediale attuale "Si può facilmente vedere come in ambiti limitrofi a quello dei media studies, quali ad esempio l’informatica e il marketing, si è andato consolidando l’uso della nozione di ecosistema, inteso appunto come ambiente composito, capace di integrare i flussi provenienti da utenti, tecnologie e oggetti mediali. Nel contesto contemporaneo, le forme seriali presentano agli utenti un intero universo piuttosto che una singola narrazione. A partire dalla metà degli anni Ottanta, infatti, si sono affermate le narrazioni multilineari, giunte poi a compimento nell’era della convergenza, secondo la logica del transmedia storytelling." Bisoni, C., Pescatore, G., Innocenti, V., Il concetto di ecosistema e i media studies: un’introduzione, In Media Mutations - Gli ecosistemi narrativi nello scenario mediale contemporaneo. Spazi, modelli, usi sociali. Prismi, 2013
Transmedia storytelling Ecosistemi narrativi «Non abbiamo più a che fare con ‘prodotti’ dai chiari confini, ma con mondi abitabili che attraversano più media e canali, presentano numerosi punti d’accesso, modalità di percorrenza e di ri-aggregazione libere. Le serie tv sono entità abnormi capaci di ramificarsi nel tempo e nello spazio in modo impredicibile: al fattore della durata (Doctor Who ad es. si è protratto per 26 stagioni dal 1963 al 1989, con ripresa nel 2005) si unisce quello della cross-medialità e dell’evoluzione non lineare. Non abbiamo più a che fare con “prodotti” dai chiari confini, ma con sistemi complessi, che attraversano più media e canali, presentano numerosi punti d’accesso e modalità di percorrenza aperte. Ecco perché i concetti di ecosistema e di user experience sono quelli che meglio si adattano a questo scenario. Lo store online, le app, i luoghi che frequentiamo… tutto questo estende e modifica il prodotto-smart, rendendolo in effetti parte di un ecosistema più ampio che attraversa e fonde fisico e digitale, online e offline.» Ecosistemi narrativi, dal fumetto alle serie tv, G. Pescatore (a cura di), Milano; Carocci editore, 2018
Crossmedia VS Transmedia La complessità dell’esperienza mette in evidenza la differenza tra l’idea di crossmedia e transmedia. Il crossmedia storytelling si ha quando un progetto viene declinato su più media, distribuendo in ciascuno di essi gli stessi contenuti adattati alle caratteristiche del medium di riferimento
H. Jenkins The Aesthetics of Transmedia “I think there is a distinction to be made between “extensions” to the core narrative or the fictional universe and adaptations which simply move content from one medium to another” • Indubbio legame del fenomeno con il passato • L’elemento innovativo risiede nella tipologia degli strumenti utilizzati e nella diffusione della cultura partecipativa. The Aesthetics of Transmedia: In Response to David Bordwell, September 10, 2009, henryjenkins.org
TRANSMEDIA STORYTELLING «Il TS è una particolare struttura narrativa che si espande sia attraverso linguaggi differenti (verbale, iconico, ecc.) Sia attraverso diversi media (cinema, fumetti, televisione, videogiochi, ecc.). Il TS non è solo un adattamento da un media all'altro. La storia che raccontano i fumetti non è la stessa di quella raccontata in televisione o al cinema; i diversi media e linguaggi partecipano e contribuiscono alla costruzione del mondo narrativo transmediale. Questa dispersione testuale è una delle più importanti fonti di complessità nella cultura contemporanea». C. A. Scolari, 2009
TIPOLOGIE DI TRASPOSIZIONE/ADATTAMENTO 1. Trasposizione come testo: rispetto a un testo letterario (o simili) riduce le potenzialità e riproduce i meccanismi narrativi 2. Trasposizione come contesto: il testo di partenza rappresenta uno spunto narrativo da trasformare 3. Trasposizione come ipertesto: si basa sulla creazione di un sistema di personaggi, norme e valori (universo) che mantiene la coerenza interna del testo di partenza, moltiplicandone però le possibilità di espansione
TRASPOSIZIONE COME TESTO Stieg Larsson, 2005 Niels Arden Oplev, 2009 David Fincher, 2011
TRASPOSIZIONE COME CONTESTO
TRASPOSIZIONE COME IPERTESTO Michel Gondry, 2008
TRASPOSIZIONE COME IPERTESTO
Puoi anche leggere