TRANSMEDIA STUDIES LABORATORIO DI ANALISI DELL'IMMAGINARIO E DELLO STORYTELLING - A. A. 2019-2020 - Coris
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TRANSMEDIA STUDIES LABORATORIO DI ANALISI DELL’IMMAGINARIO E DELLO STORYTELLING Prof.ssa Silvia Leonzi A. A. 2019-2020
Transmedia storytelling “Transmedia storytelling represents a process where integral elements of a fiction get dispersed systematically across multiple delivery channels for the purpose of creating a unified and coordinated entertainment experience. Ideally, each medium makes it own unique contribution to the unfolding of the story.” H. Jenkins, Convergence culture, New York University, NY, 2007, Confession of an Aca-fan, henryjenkins.org
Jenkins e i 7 principi del transmedia storytelling «L’unicorno origami rimane per me l’emblema dei principi chiave che danno forma a quello che chiamo transmedia storytelling, il santo protettore di una comunità sempre più appassionata di artisti, narratori, marchi, game designer e critici/accademici, per cui il transmedia è diventato la forza trainante della vita creativa e intellettuale».
L’unicorno origami «Se i creatori non possono esercitare il controllo totale su ciò che apprendiamo dalle loro storie transmediali, ciò non impedisce loro di tentare di dirigere (o plasmare) le nostre interpretazioni. Neil Young parla, a questo proposito, di comprensione additiva. Cita l’esempio del director’s cut di Blade Runner, dove l’aggiunta di un breve segmento in cui Deckard trova un unicorno origami invita lo spettatore a chiedersi se Deckard sia un replicante: «Ciò cambia la nostra percezione del finale….La sfida per noi […] è tirare fuori l’unicorno origami, quel frammento di informazione che ti fa vedere il film in modo diverso» (Neil Young, game designer) H. Jenkins, Convergence Culture: Where Old and New Media Collide, NYU Press, 2006
I 7 principi di Jenkins: una cronologia Novembre 2009: - Conferenza “Futures of Entertainment 4”, presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology) Dicembre 2009: - Articolo The Revenge of the Origami Unicorn: Seven Principles of Transmedia Storytelling, blog “Confessions of an Aca-Fan” (http://henryjenkins.org).
I 7 principi di Jenkins 1. Spreadability vs. Drillability 2. Continuity vs. Multiplicity 3. Immersion vs. Extractability 4. Worldbuilding 5. Seriality 6. Subjectivity 7. Performance
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 1. Spreadability vs. Drillability «Spreadability si riferisce alla capacità del pubblico di impegnarsi attivamente nella circolazione dei contenuti mediali attraverso i social network e nell’espansione del loro valore economico e culturale». H. Jenkins, The Revenge of the Origami Unicorn: Seven Principles of Transmedia Storytelling, 2009 «Forse abbiamo bisogno di una metafora diversa per descrivere l’interazione degli spettatori con la complessità narrativa. Possiamo pensare che alcuni programmi, più che spreadable, siano drillable. Incoraggiano infatti gli spettatori a scavare nel profondo, indagando sotto la superfice per capire la complessità della storia e del suo racconto. Questi programmi creano un’attrazione, trascinando gli spettatori all’interno dell’universo narrativo e incitandoli a scoprire sempre di più. L’opposizione tra spreadable e drillable non dovrebbe essere pensata come gerarchica, bensì come disposta su vettori opposti del coinvolgimento culturale. Un media spreadable incoraggia un movimento orizzontale, accumulando le visualizzazioni senza incoraggiare necessariamente un interesse a lungo termine. Un media drillable solitamente coinvolge meno persone ma occupa una quantità maggiore del loro tempo e delle loro energie in una discesa verticale nella complessità del testo». J. Mittel, To Spread or To Drill, justtv.wordpress.com, febbraio 2009, in H. Jenkins, The Revenge of the Origami Unicorn: Seven Principles of Transmedia Storytelling, 2009
I 7 PRINCIPI DI JENKINS Spreadability 1 Vasta diffusione 2 Generalmente limitata nel tempo 3 Basso investimento da parte degli utenti 4 Alto riscontro da parte degli utenti La diffusione immediata e capillare può trasformarsi in un interesse a lungo termine da parte degli utenti Jenkins H., Spreadable media: i media tra condivisione, circolazione, partecipazione, Apogeo, Milano, 2013
SPREADABILITY ➢Jenkins (2009): il caso «Susan Boyle» a Britain’s Got Talent ➢https://www.youtube.com/watch?v=jca_p_3FcWA ➢85,2 milioni di visualizzazioni di video correlati a lei (incluse interviste ecc.), di cui 20 milioni quella stessa sera ➢(il discorso di Obama la sera delle elezioni: 18,5 milioni…) ➢500.000 visualizzazioni tra il 18 e il 24 aprile della pagina Wikipedia ➢Pagina fan di Facebook da 150.000 a 1.000.000
I 7 PRINCIPI DI JENKINS Spreadability Vale la pena condividere questo contenuto? Potrebbe interessare a qualcuno in particolare? Comunica qualcosa della mia identità o delle relazioni che ho con gli altri? Quale è il modo migliore per diffonderlo? È meglio se lo condivido così o devo accompagnarlo con un messaggio? Jenkins H., Spreadable media: i media tra condivisione, circolazione, partecipazione, Apogeo, Milano, 2013
I 7 PRINCIPI DI JENKINS Drillability Predisposizione di un contenuto di essere approfondito e quindi, in parte, co-creato (G. Xhaet, Le nuove professioni del web. Fate del vostro talento una professione, Hoepli, Milano, 2012) Caratteristiche principali: 1 Minore diffusione dello spreadable media 2 Maggiore investimento di tempo ed energia 3 Gli utenti scandagliano la storia nel profondo
I 7 PRINCIPI DI JENKINS Drillability
I 7 PRINCIPI DI JENKI Drillabi
I 7 PRINCIPI DI JENKINS Drillability Enciclopedia partecipativa Wikia – The home of fandom http://fandom.wikia.com • Fondata nel 2006 da Jimmy Wales • Contiene più 360.000 comunità • Ha più di 190 milioni di visualizzazioni al mese • Dà ai fan la possibilità di creare vere e proprie enciclopedie • È visitata da chi vuole approfondire le proprie conoscenze sull’universo narrativo
Spreadability Rapida diffusione dei video attraverso la condivisione tra gli spettatori/utenti Drillability Possibilità, per chi vuole, di approfondire l’universo narrativo
I 7 principi di Jenkins 2. Continuity vs. Multiplicity «[…] L’idea di un’“esperienza unificata”, sviluppata “sistematicamente” attraverso testi multipli è valida per quei franchise transmediali che cercano di costruire un forte senso di “continuità”, che ce li fa lodare per la “coerenza” e “plausibilità” del loro mondo finzionale, così come è importante per i fan hardcore che interpretano questa continuità come l’unico valore che può ripagarli dell’investimento di tempo ed energie necessario a raccogliere i pezzetti sparsi e ad assemblarli in un tutto dotato di senso». «La molteplicità permette ai fan di provare piacere per ri-racconti alternativi, dove i personaggi e gli eventi si vedono in prospettive nuove. E gli editori si fidano del fatto che i loro fan sappiano non solo in che modo i pezzi stanno insieme, ma anche in che modo ogni elemento sta dentro a una specifica versione della storia». http://www.minimaetmoralia.it/wp/la-vendetta-dellunicorno-origami
I 7 principi di Jenkins 2. Continuity vs. Multiplicity Robert Pratten, Getting Started with Transmedia Storytelling, 2nd ed 2015
I 7 PRINCIPI DI JENKINS Continuity «La continuità narrativa viene talvolta intesa come una storia che progredisce nel tempo, tipico di una struttura lineare, ma in realtà ha un significato più complessa di questo. Qualunque sia la struttura della propria narrazione, continuità significa che la tua storia fa una progressione logica dall'inizio alla fine». K Lawrence, Compass Points - Building Your Story: A Guide to Structure and Plot, John Hunt Publishing, Alresford, 2014 Caratteristiche principali: 1 Universo narrativo plausibile 2 Vari frammenti della storia compongono un insieme coeso 3 Fan gratificati dalla coerenza dell’universo narrativo
I 7 PRINCIPI DI JENKINS Continuity Nel 2000, a causa delle possibili inesattezze e incongruenze che inevitabilmente il gran numero di testi relativi alla saga di Star Wars avrebbe potuto creare, la Lucas Film decise di riorganizzare i prodotti dell'universo di Guerre stellari. A tale scopo la produzione decise di creare un database della saga denominato «Holocron» per rispettare il principio della continuità (coerenza e non contraddittorietà) e attenersi al canone stabilito.
I 7 PRINCIPI DI JENKINS Continuity The Pixar Theory • Teoria sviluppata da Jon Negroni • Articolo pubblicato nel suo blog nel 2013 • Libro pubblicato nel 2015 https://jonnegroni.com/2013/07/11/the-pixar-theory «Secondo questa teoria film come «Cars» e «Brave» e gli altri sarebbero tutti collegati da un unico filo conduttore e avrebbero luogo nello stesso universo narrativo, rispettando una sequenza temporale. Racconterebbero cioè l’evoluzione di un mondo in cui le macchine sono diventate intelligenti, gli esseri umani si sono estinti e gli animali sono diventati esseri senzienti.» www.repubblica.it
I 7 principi di Jenkins Continuity Retroactive continuity Il termine continuità retroattiva, o retcon in breve, si riferisce all’alterazione a posteriori di una continuità precedentemente stabilita, solitamente per rivedere una storia e includere elementi della storia aggiuntivi, aggiustare o spiegare quello che altrimenti sarebbe un errore nella continuità della storia. T. Dowd, Transmedia: One Story--Many Media, Focal Press, Abingdon, 2015 Caratteristiche principali: 1 La continuità precedentemente stabilita viene alterata 2 Consente di integrare nuovi elementi 3 Permette di giustificare quelli che altrimenti sarebbero stati considerati degli errori di continuità
I 7 principi di Jenkins Continuity Retroactive continuity Sherlock Holmes Arthur Conan Doyle nel 1983 termina il racconto intitolato “Il Problema Finale” con la morte di Sherlock Holmes. Nel 1903, per poter continuare a scrivere del celebre investigatore, pubblica il racconto “La Casa Vuota”, nel quale spiega come Holmes avesse in realtà solamente finto di essere morto.
CONTINUITY 2007 2002 2004 Captain America: Civil War, 2016 Character rebirthing
I 7 principi di Jenkins Multiplicity Multiplicity “Multiplicity replica personaggi e motivi riconoscibili su più piattaforme.» E. Beddows, Buffy the Transmedia Hero Caratteristiche principali: 1 Ripetizioni o versioni alternative 3 Più filoni narrativi possibili della storia 2 Personaggi ed eventi visti da 4 I fan possono scegliere ciò che nuove prospettive ritengono più adeguato
Multiplicity Spider-man- India, 2004 Spider-man loves Mary Jane, 2005
I 7 principi di Jenkins 2. Continuity vs. Multiplicity Continuity & Multiplicity James Bond L’universo narrativo di James Bond si sviluppa a partire dai romanzi scritti da Ian Fleming e comprende anche: • Film canonici • Film apocrifi • Romanzi scritti da altri autori con protagonista James Bond da adulto • Romanzi su James Bond da giovane • Romanzi sul nipote di James Bond • Romanzi incentrati sulla figura di Miss Moneypenny • Serie televisive • Videogiochi • Giochi di ruolo
I 7 principi di Jenkins 3. Immersion vs. Extractability «Con l’immersion si intende guidare lo spettatore nell’esplorazione del mondo della fiction all’interno dell’universo creato, predisponendo vari punti d’entrata e di uscita in una sorta di continuum narrativo. L’extractability (estraibilità) fa riferimento a tutti quegli elementi della narrazione che possono essere estratti dall’universo e declinati in forme, piattaforme e modalità differenti». S. Leonzi, A. Andò, Transmedia Storytelling e Audience Engagement. Strategie narrative e pratiche partecipative nell'era digitale, Armando editore, Roma, 2013
Immersion vs. Extractability 1985 1998
I 7 principi di Jenkins Immersion Immersion A. Fontana, J. Sassoon, R. Soranzo, Marketing Narrativo. Usare lo storytelling nel marketing contemporaneo, FrancoAngeli, Milano, 2010 Caratteristiche principali: 1 Ingresso dello spettatore all’interno della storia «Proprio come la gente desiderava far muovere le immagini, desiderava 2 Sospensione dell’incredulità e totale guardare dentro un mondo diverso. adesione all’universo narrativo Desideravano entrare in una storia o viaggiare in una terra lontana.» Hayao Miyazki, Studio Ghibli Museum, Tokyo
I 7 principi di Jenkins Immersion Immersion: Environmental Storytelling «Uno dei segreti della progettazione di ambienti tematici è che gli elementi della storia sono diffusi nello spazio fisico che il visitatore attraversa. In questo modo, è lo spazio fisico che fa la maggior parte del lavoro di trasposizione della storia che i progettisti tentano di raccontare. Colori, luce e persino le texture di uno spazio possono creare nel pubblico eccitazione o paura.» D. Carson, Environmental Storytelling: Creating Immersive 3D Worlds Using Lessons Learned from the Theme Park industry, Gamasutra.com, 2000 Caratteristiche principali: 1 Gli elementi della storia sono inseriti all’interno dello spazio fisico 2 Il colore, la luce e la struttura del luogo influiscono sulle sensazioni dei visitatori
Immersion: Kurosawa, Dreams (1990)
IMMERSION: Van Gogh EXPERIENCE Napoli, 2018
IMMERSION: Klimt EXPERIENCE Roma, 2018
IMMERSION: WESTWORLD EXPERIENCE
DISNEYWORLD
I 7 principi di Jenkins Extractability «I personaggi dei progetti transmediali devono prendere vita e vivere realmente a fianco dello spettatore connettendosi emotivamente ad esso.» N. Bernardo The producer’s guide to transmedia, beActive Books, Lisbona,2011 Caratteristiche principali: 1 Estrapolazione di alcuni elementi dalla storia 2 Integrazione di questi elementi nella vita quotidiana
I 7 principi di Jenkins Extractability Merchandising
I 7 principi di Jenkins Extractability Extractability: reverse product placement P. Bensi, R. P. Nelli, Il product placement nelle strategie di convergenza della marca nel settore dell'intrattenimento, Vita e Pensiero, Milano, 2007
I 7 principi di Jenkins Immersion vs. Extractability Immersion & Extractability Giochi Tratti da Film • Giochi già commercializzati e utilizzati, realizzati di volta in volta in una versione speciale collegata ad un determinato film Tratti da programmi televisivi • Il gioco nasce a partire da un programma televisivo e ne riproduce il format • Consente agli spettatori di sperimentare i quiz e di vivere un’esperienza simile a quella dei concorrenti reali
EXTRACTABILITY Gli oggetti; privati di uso, di utilità e di funzione, divengono portatori di significati acquistando il potere di stabilire legami tra sfere diverse, tra il visibile e l'invisibile, tra sacro e profano, tra presente e passato (K. Pomian, 2007) Il «possesso è il rapporto più profondo che si può avere con le cose», rivela l’ineliminabile ricerca dell'uomo di sconfiggere la morte, di esorcizzare il nulla, di vivere nelle cose raccolte per mezzo e attraverso di esse, nonché un desiderio di eternità.
FLASH MOB: WESTWORLD, 2016
I 7 principi di Jenkins 3. Immersion vs. Extractability
I 7 principi di Jenkins 4. Worldbuilding «Si tratta forse di uno dei principi più importanti del transmedia storytelling. La narrazione diviene sempre più l’arte della creazione di mondi, ovvero di realtà solo accennate ma non esaustivamente “vissute”. I progetti transmediali, invece, nascono fin dall’inizio per andare contestualmente e contemporaneamente su diversi media, con differenti strategie narrative. […] dalla storia come punto centrale per un buon film, si è prima transitati, con la diffusione di sequel e prequel, ad una fase in cui è fondamentale creare un personaggio che sia in grado di sostenere più storie, per poi arrivare ad un momento, quello attuale, appunto, in cui è richiesta la capacità di inventare degli universi in grado di ospitare una moltitudine di personaggi e storie su media differenti». S. Leonzi, A. Andò, Transmedia Storytelling e Audience Engagement. Strategie narrative e pratiche partecipative nell'era digitale, Armando editore, Roma, 2013
I 7 principi di Jenkins 4. Worldbuilding «Il worldbuilding, tuttavia, spesso si traduce in dati, esposizioni e digressioni che forniscono informazioni su un mondo, mostrando la narrativa o addirittura bloccandola temporaneamente, tuttavia gran parte dei dettagli in eccesso e della ricchezza descrittiva possono essere una parte importante dell'esperienza del pubblico. Le informazioni sul mondo che non intervengono attivamente nella storia possono comunque creare un mood e un’atmosfera, e contribuire ulteriormente alla costruzione della nostra idea di personaggi, luoghi ed eventi.» M. J.P. Wolf, Building Imaginary Worlds: The Theory and History of Subcreation, Routledge, New York, 2014 “Il Transmedia storytelling è una tecnica che sta diventando un punto di riferimento ad Hollywood e a Madison Avenue e che consente lo sviluppo di “storyworlds” che si sviluppano su piattaforme multimediali.” Jeff Gomez, intervista per Forbes, 2009. Caratteristiche principali: 1 Costruzione di un complesso 3 L’audience è portata ad esplorare il mondo universo narrativo in lungo e in largo 2 Creazione di grafici e mappe 4 Gli spettatori capiscono cosa aspettarsi dalla storia
I 7 principi di Jenkins 4. Worldbuilding «Quando ho iniziato ti avrei detto di costruire una buona storia perché senza una buona storia, non avresti avuto un film. Più tardi, quando i sequel hanno iniziato a prendere il sopravvento, ti ho detto di costruire un personaggio perché un buon personaggio è in grado di supportare molteplici storie e adesso, ti dico di costruire un universo perché un universo può supportare molteplici caratteri e molteplici storie su molteplici media.» H. Jenkins, The Revenge of the Origami Unicorn: Seven Principles of Transmedia Storytelling, 2009
I 7 principi di Jenkins 4. Worldbuilding Star Wars Databank – starwars.com • Personaggi • Luoghi • Creature • Veicoli • Droidi Etc.
I 7 principi di Jenkins 4. Worldbuilding The Truman Show, 1998
I 7 principi di Jenkins 4. Worldbuilding Westworld, 2016
I 7 principi di Jenkins . Seriality G. Bettetini, P. Braga, A. Fumagalli, Le logiche della televisione, FrancoAngeli, Milano, 2004 Caratteristiche principali: 1 Storia sviluppata attraverso più puntate 2 Storia sviluppata attraverso più canali
I 7 principi di Jenkins I 7 principi di Jenkins Seriality 5. Seriality «La storia si riferisce alla nostra costruzione mentale di ciò che è accaduto. Ciò prende forma solo dopo aver assorbito tutti i pezzi di informazione disponibili. La trama si riferisce alla sequenza attraverso la quale quei bit di informazione sono stati messi a nostra disposizione. Un serial, quindi, crea dei pezzi di storia significativi e avvincenti per poi distribuire l'intera storia su più puntate.» H. Jenkins, The Revenge of the Origami Unicorn: Seven Principles of Transmedia Storytelling, 2009
I 7 principi di Jenkins Seriality «Con questo termine si fa riferimento alla capacità di una narrazione di essere serializzata sia su uno stesso mezzo (seriality) che su medium diversi (trans-seriality). Un serial crea frammenti di storia e li disperde in molteplici occorrenze. […] Il transmedia storytelling è, in questo modo, una versione iperbolica del serial, in cui i pezzi di informazione significativa e coinvolgente sulla storia si disperdono non soltanto in vari segmenti all’interno dello stesso medium, ma anche in più sistemi mediali.» S. Leonzi, A. Andò, Transmedia Storytelling e Audience Engagement. Strategie narrative e pratiche partecipative nell'era digitale, Armando editore, Roma, 2013
I 7 principi di Jenkins Seriality Film 1992 7 Stagioni 1997 - 2003 Spin Off: Angel 5 Stagioni 1999 - 2004 Ottava stagione 2007 - 2011
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 6. SUBJECTIVITY «La Subjectivity può essere considerata come una specifica istanza o livello di narrazione nella quale il racconto è affidato ad un personaggio della storia e questo viene percepito da noi come se fossimo nella stessa situazione vissuta dal personaggio.» E. Branigan, Point of View in the Cinema: A Theory of Narration and Subjectivity in Classical Film, Mouton Publishers, Berlino, 1984 «Dovrai rivolgerti ai tuoi personaggi e decidere come definirli. Dovrai fornire informazioni su chi sono, cosa amano/non amano, cosa li motiva e cosa vogliono ottenere. [...] Dovrai essere espansivo nella creazione dei tuoi personaggi, non definirli solo nell’ottica di una particolare piattaforma .» N. Bernardo The producer’s guide to transmedia, beActive Books, Lisbona,2011 Caratteristiche principali: 1 Soggettività multipla 3 Personaggi definiti attraverso più piattaforme 2 Approfondimenti su personaggi 4 Più prospettive attraverso le quali guardare la storia secondari
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 6. SUBJECTIVITY «Una storia può essere raccontata da diversi punti di vista ed il principio della soggettività sfrutta questa caratteristica, affidando, ad esempio, a un personaggio secondario la responsabilità di un racconto parallelo, magari attraverso l’escamotage del diario». S. Leonzi, A. Andò, Transmedia Storytelling e Audience Engagement. Strategie narrative e pratiche partecipative nell'era digitale, Armando editore, Roma, 2013
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 6. SUBJECTIVITY «Le espansioni transmediali, quindi, possono focalizzarsi su dimensioni inesplorate del mondo immaginario […]. Le espansioni transmediali possono inoltre ampliare la timeline del materiale distribuito, come accade quando ci affidiamo ai fumetti per completare la storia, o per giocare con le estensioni a lungo termine degli eventi rappresentati. Una terza funzione delle espansioni transmediali può essere quella di mostrarci le esperienze e le prospettive dei personaggi secondari. Queste attirano l’attenzione dei lettori di lunga data portandoli a confrontare le molteplici prospettive presenti all’interno di uno stesso prodotto.» H. Jenkins, The Revenge of the Origami Unicorn: Seven Principles of Transmedia Storytelling, 2009
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 6. SUBJECTIVITY SOGGETTIVITÀ INTRATESTUALE Kyoto, periodo Heian. Un boscaiolo, un monaco e un vagabondo si interrogano su una vicenda, l'assassinio di un samurai e lo stupro di sua moglie per mano del bandito Tajômaru, che li ha coinvolti come testimoni. Mentre si susseguono le dichiarazioni dei protagonisti davanti a un tribunale sulla loro versione dei fatti, la verità anziché emergere sembra vieppiù allontanarsi. Akira Kurosawa,1950
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 6. SUBJECTIVITY SOGGETTIVITÀ INTRATESTUALE L'amore bugiardo - Gone Girl (David Fincher, 2014)
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 6. SUBJECTIVITY SOGGETTIVITÀ INTRATESTUALE Dunkirk (Christopher Nolan, 2017) Maggio, 1940. Sulla spiaggia di Dunkirk 400.000 soldati inglesi si ritrovano accerchiati dall'esercito tedesco. Colpiti da terra, da cielo e da mare, i britannici organizzano una rocambolesca operazione di ripiegamento. Una settimana sulla spiaggia, dove le truppe attendono di essere evacuate e il soldato Tommy scampa a un'imboscata, un giorno in mare, dove Mr. Dawson recupera i combattenti naufraghi, un'ora in cielo, dove il pilota Farrier abbatte i bombardieri tedeschi. Tre punti di vista che Nolan converge in un solo e medesimo presente. La flessibilità delle linee cronologiche si fa daccapo uno smisurato presupposto narrativo, generando storie mai viste e la Storia come non l'abbiamo mai vista.
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 6. SUBJECTIVITY SOGGETTIVITÀ INTERTESTUALE La scomparsa di Eleanor Rigby (The Disappearance of Eleanor Rigby, USA, 2013), film scritto e diretto da Ned Benson. Inizialmente il film era diviso in due parti (Hime Her), poi unite per la distribuzione cinematografica.
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 6. SUBJECTIVITY SOGGETTIVITÀ TRANSMEDIALE «Attraverso di essi [I SNS] si ha la possibilità di dare un’identità ai personaggi in maniera efficace e molto veloce […] Non solo conferiscono loro un’identità, ma questa identità può comunicare con l’utente, può interagire, può avvalorare la storia che si racconta, può estenderla, ingrandirla, arricchirla, quindi i social sono assolutamente basilari, rappresentano quasi il collante per una narrativa transmediale». Nicoletta Iacobacci, VR/AR/MR Business Development Manager,
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 6. SUBJECTIVITY Personaggio Transmediale: un eroe le cui avventure vengono narrate attraverso varie piattaforme mediali, ognuna aggiunge dettagli alla vita del personaggio. Bertetti P. (2014), Toward a Typology of Transmedia Characters, International Journal of Communication 8: 2344–2361
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 6. SUBJECTIVITY Star Wars Marvel Comic Principio della Subjectivity applicato per creare linee comic Personaggi come punti di contatto tra le storie, nei diversi media
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 6. SUBJECTIVITY SOGGETTIVITÀ COME SPIN OFF
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 7. PERFORMANCE «Ai produttori viene chiesto sempre più spesso di pensare a cosa i fan faranno con le loro serie e di progettare universi al fine di favorire la loro partecipazione attiva. […] Nel mio lavoro, parlo di fan performance e sottolineo come attraverso queste discussioni i produttori sperimentano la loro relazione sia con il testo che con le audience, anche attraverso la loro presenza online o gli interventi del regista. Siamo abituati a pensare a questi interventi come a dei contenuti che abbattono il muro della finzione per mostrare i dietro le quinte del processo di produzione, ancora alcuni autori utilizzano queste piattaforme per espandere la nostra conoscenza dell’universo narrativo, dei personaggi, degli eventi narrati, suggerendoci di pensare a questi come a delle espansioni della storia e non come semplici resoconti della produzione.» H. Jenkins, The Revenge of the Origami Unicorn: Seven Principles of Transmedia Storytelling, 2009
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 7. PERFORMANCE Producers performance Attraverso la loro presenza online, i produttori instaurano una relazione sia con il testo che con l’audience. Contenuti speciali Interviste a registi, produttori, attori • Coloro che hanno lavorato nella realizzazione del film raccontano dei particolari su eventi e personaggi che il pubblico non ha potuto vedere Scene tagliate • Le scene girate e poi eliminate dai film spesso offrono ampliamenti della narrazione
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 7. PERFORMANCE «Con la performance si intende il processo mediante il quale si invitano i fan ad “attivarsi”, in maniera esplicita o implicita, a compiere delle attività specifiche attorno alla narrazione transmediale. I produttori cercano di coinvolgere i fan e progettano spazi, luoghi, stimoli, per innescare una dialettica reciproca». S. Leonzi, A. Andò, Transmedia Storytelling e Audience Engagement. Strategie narrative e pratiche partecipative nell'era digitale, Armando editore, Roma, 2013
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 7. PERFORMANCE Feedback previsto sotto forma di una scelta tra le opzioni disponibili Librogame Un libro-gioco o anche librogame è un'opera narrativa che invece di essere letta linearmente dall'inizio alla fine presenta alcune possibili alternative mediante l'uso di paragrafi o pagine numerate. Lettori diversi (o la stessa persona in occasione di una rilettura) potranno compiere scelte diverse e ciò condizionerà lo svolgimento e la fine della trama. Questo genere fu principalmente popolare negli anni ottanta. M. Ghilardi, I. Salerno, Giochi di ruolo. Estetica e immaginario di un nuovo scenario giovanile, Tunuè, Latina, 2007
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 7. PERFORMANCE Per decidere come portare avanti la storia, viene espressamente chiesta l’opinione del pubblico Nella saga di Batman Una morte in famiglia (1988-1989), per decidere se far morire Robin la DC Comics decide di effettuare un sondaggio tra i lettori tramite televoto. Il sondaggio si conclude con 5343 voti favorevoli alla morte di Robin e 5271 contrari. L. Bertuzzi, La storia della morte di Robin, decisa da un sondaggio telefonico, 2016
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 7. PERFORMANCE «Non scrivo fan fiction per aggiustare le cose, scrivo per esplorare gli angoli in cui Harry Potter non ha potuto sbirciare […]. Una storia che lascia questi angolini meravigliosi non ha bisogno di aggiustamenti, ma invita all’esplorazione […]». Jenkins H., Cultura convergente, Apogeo, Milano, 2007, pag. 193
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 7. PERFORMANCE Fan performance: fan fiction D. Barisone, Fanfiction, un fandom per ghermirli e nel buio incatenarli, 40k Unofficial, 2013
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 7. PERFORMANCE
I 7 PRINCIPI DI JENKINS 7. PERFORMANCE Fan performance: fan che diventa producer Darth Maul: Apprentice • Cortometraggio realizzato da Shawn Bu nel 2016 • Incentrato sul Darth Maul, personaggio di Star Wars.
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