"TEDDY BEAR, MY ENGLISH FRIEND" - SCUOLE DELL'INFANZIA "BERTHER" e "DISNEY" A.S. 2018/2019 PROGETTO DI LINGUA INGLESE Istituto Comprensivo NORD 2 ...

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"TEDDY BEAR, MY ENGLISH FRIEND" - SCUOLE DELL'INFANZIA "BERTHER" e "DISNEY" A.S. 2018/2019 PROGETTO DI LINGUA INGLESE Istituto Comprensivo NORD 2 ...
Istituto Comprensivo NORD 2 - BRESCIA

 SCUOLE DELL’INFANZIA “BERTHER” e “DISNEY”

               A.S. 2018/2019

       PROGETTO DI LINGUA INGLESE

“TEDDY BEAR, MY ENGLISH FRIEND”

                                “The food we eat makes our bodies

                        and the stories we hear make our minds.”

                                                     ( A. Wright)
Il progetto è un percorso nel quale si prevede di avviare l’apprendimento della lingua
inglese a partire dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia per poi continuarlo nella scuola
primaria, dove è obbligatorio.
Un simpatico orsetto, Teddy Bear, proveniente da un paese lontano, parla un’altra lingua:
l’inglese. Inoltre conosce moltissimi giochi, canzoncine e storie. Questo
oggetto/giocattolo mediatore creerà quell'atmosfera di curiosità e magia che giustifica
l'uso dell'inglese in sezione.
Imparare una seconda lingua fin da piccoli significa conquistare la potenzialità di
pensare molto più in grande rispetto al possesso della sola lingua materna. Le persone
bilingui sono più competenti perché hanno la possibilità di aprire la loro mente a una
molteplicità di punti di vista che allargano confini e orizzonti.
Apprendere l’inglese in tenera età vuol dire, altresì, farne un’esperienza diretta,
piacevole, naturale senza sobbarcarsi le fatiche del cosiddetto .
Nel Libro Bianco della Commissione europea, Insegnare e Apprendere – Verso la Società
Conoscitiva (Cresson 1995), si specifica che la conoscenza delle lingue agevola la
comunicazione e la mobilità, la comprensione reciproca e la cooperazione, il superamento
di pregiudizi e discriminazioni. Viene inoltre evidenziato che il contatto con un’altra
lingua potenzia la padronanza della lingua materna ed amplia gli orizzonti culturali. Viene
pertanto indicato come auspicabile l’apprendimento di una lingua straniera fin dall’ età
prescolare.
In linea con lo spirito dei documenti europei, le Indicazioni pongono l’accento su alcuni
aspetti basilari dell’educazione plurilingue e interculturale. Sottolineano che il contatto
con le lingue comunitarie permette all’alunno di sviluppare “un repertorio diversificato
di risorse linguistiche e culturali per interagire con gli altri” e permette di potenziare
“la capacità d’imparare le lingue”. Si specifica inoltre che, attraverso l’accostamento a
più lingue, includendo anche esperienze di sensibilizzazione a lingue di studenti stranieri
presenti nella classe, “l’alunno impara a riconoscere che esistono diversi sistemi
linguistici e culturali e diviene man mano consapevole della varietà di mezzi che ogni
lingua offre per pensare, esprimersi e comunicare”. Il raggiungimento della
consapevolezza, concetto più volte citato nel testo ministeriale, può essere considerato
un passo decisivo per poter sviluppare una competenza plurilingue e pluriculturale.
Permette, inoltre, di attivare la capacità d’imparare ad imparare e di saper apprendere
per tutto l’arco della vita. Queste abilità sono indispensabili ai nuovi cittadini d’Europa
e del mondo, che vivono in realtà sempre più complesse, globali e multietniche. Le
Indicazioni, pur contemplando lo studio sistematico della lingua straniera a partire dalla
scuola primaria, prevedono già nella scuola dell’infanzia occasioni di contatto con altre
lingue e un primo lavoro sulla consapevolezza. Nella parte del documento inerente
quest’ordine di scuola, si legge infatti che “i bambini vivono spesso in ambienti plurilingue
e, se opportunamente guidati, possono familiarizzare con una seconda lingua, in
situazioni naturali di dialogo, di vita quotidiana, diventando progressivamente
consapevoli di suoni, tonalità, significati diversi”. Tali affermazioni puntano l’attenzione
sulla capacità dei piccoli di familiarizzare con una seconda lingua, ma anche sulla
necessità d’impiegare adeguate modalità didattiche. Com’è stato rilevato da ricerche
nel settore (Titone 1996), si tratta di creare situazioni di stimolo ludiche e coinvolgenti,
di suscitare curiosità verso altri suoni e altri modi di codificare la realtà, sfruttando la
plasticità cerebrale tipica di questo periodo evolutivo che crea una particolare
predisposizione all’acquisizione delle lingue in modo naturale.
In tale senso l’apprendimento dell’inglese, a cominciare dai primi anni di vita,
rappresenta uno strategico arricchimento della formazione affettiva e intellettiva del
bambino.

DESTINATARI

Tutti i bambini di 5 anni delle scuole dell’infanzia “Disney” e “Berther”.

CAMPO DI ESPERIENZA: I DISCORSI E LE PAROLE. Comunicazione, lingua e cultura
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA (al termine della scuola
dell’infanzia)
-L’alunno riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e
sperimenta la pluralità linguistica.

I traguardi per il primo ciclo d’istruzione sono riconducibili ai livelli linguistici del
Quadro Comune Europeo per le Lingue e sono definiti tenendo presente l’età degli alunni
e l’ordine di scuola frequentato.
Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, dove le competenze sono considerate in modo
globale e unitario, all’interno dei traguardi inerenti il campo d’esperienza “I Discorsi e
le Parole” si trovano alcuni riferimenti alla lingua straniera.
Più precisamente, nei traguardi per lo sviluppo della competenza linguistica è specificato
che il bambino “ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e
sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia”. Sono
contemplate, a livello germinale, tutte le abilità che potranno in futuro rendere l’alunno
competente nelle varie lingue: saper ragionare sulla lingua, saper integrare l’uso della
lingua straniera con altri tipi di linguaggio, saper impiegare la lingua in maniera creativa
e consapevole. In altre parole, si auspica il saper conciliare l’acquisizione spontanea con
un apprendimento più sistematico.
Si evidenzia inoltre che, per essere efficace, l'inglese non può essere un'appendice
staccata dal resto del curricolo ma occorre che diventi uno strumento per fare nuove
scoperte nei vari campi di esperienza: per indagare le caratteristiche degli oggetti; per
esplorare il corpo e il movimento; per registrare fenomeni naturali.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO:
Ricezione orale (ascolto)
-Comprendere singole parole e semplici messaggi orali relativi alle attività svolte in
classe, formulati in modo chiaro, lento e ripetuto
Interazione orale
-Saper riprodurre singole parole e semplici strutture linguistiche

ARGOMENTI/CONTENUTI

A- ESPRESSIONI DI INTERAZIONE:
- Formule di saluto
- Espressioni per chiedere/dire il nome
- Formule di augurio

B- ISTRUZIONI E PROCEDURE RELATIVE ALLA VITA DI CLASSE:
- Comandi relativi a movimenti
- Comandi relativi a semplici giochi
- Comandi relativi all'uso del materiale

C- LESSICO INIZIALE RELATIVO A:
- Colori principali della natura
- Numeri fino a dieci
- Animali domestici
- Parti del corpo
- Stati d’animo
- Tempo meteorologico
- Stagioni

D- ELEMENTI CULTURALI:
- Conte e filastrocche tradizionali
- Semplici usi e costumi
- Ricorrenze tipiche
TEMPI

Tutti i lunedì dalle ore 9,00 alle ore 11,00 nei seguenti periodi:

   -   settembre 2018 /gennaio 2019 presso la scuola dell’infanzia Berther;
   -   febbraio 2019 /giugno 2019 presso la scuola dell’infanzia Disney.

STRUMENTI METODOLOGICI

Nell’apprendimento della lingua inglese è necessario creare in classe situazioni di
comunicazione adatte all’età degli alunni in rapporto ai loro interessi, esigenze,
esperienze ed avviarli alla capacità di servirsi della lingua per comunicare sia con i
compagni che con l’insegnante.
I bambini si troveranno quindi ad operare in contesti che simulano situazioni
comunicative quotidiane, sviluppando primariamente competenze di comunicazione
orale.
L’approccio metodologico avrà come caratteristica principale l’aspetto ludico. Il gioco
è inteso come mezzo e procedimento didattico; esso offre la possibilità di un
coinvolgimento fisico ed emotivo totale ed i bambini interiorizzano e memorizzano con
maggiore facilità ciò che vivono in modo attivo e partecipato.
Per favorire lo sviluppo delle attività linguistiche si ricorrerà ad un approccio
multisensoriale infatti più i sensi sono coinvolti più l’apprendimento si rifà ad
un’esperienza reale, profonda e concreta. Questo approccio consente inoltre di
rispondere in modo adeguato e calibrato agli stili cognitivi di ciascun alunno, rispettando
dunque tempi e ritmi di apprendimento individuali.
Per favorire un approccio metodologico ispirato alla centralità del bambino,
l’insegnante cercherà di:
- valorizzare i bambini ed il loro lavoro, ascoltandoli e rispondendo alle loro richieste,
riconoscendo e lodando ogni minimo progresso, in special modo dei bambini in situazione
di svantaggio o handicap;
- sottolineare positivamente atteggiamenti e comportamenti corretti per un percorso
di insegnamento che sia formativo prima che linguistico/disciplinare.
ATTIVITA’

Le attività presentate fanno riferimento in modo trasversale a tutti i campi di
esperienza (IL SE' E L' ALTRO-IL CORPO E IL MOVIMENTO-IMMAGINI, SUONI,
COLORI-I DISCORSI E LE PAROLE-LA CONOSCENZA DEL MONDO) in un’ottica
globale, cosi come sono organizzati gli apprendimenti nella scuola dell’infanzia:

Per svolgere le attività programmate, per renderle il più motivanti possibile e quindi per
sensibilizzare all’apprendimento della lingua inglese, si utilizzeranno:
- GIOCHI che aiutano i bambini a considerare l’apprendimento della lingua inglese come
piacevole e gratificante, offrono un contesto naturale per la comunicazione, consentono
di ricordare meglio i nuovi elementi linguistici incontrati poiché pronunciati in attività
interessanti e coinvolgenti;
- CANTI E FILASTROCCHE con risposta fisica che hanno la funzione importante di
familiarizzare il bambino con la pronuncia, il ritmo e l’intonazione della lingua inglese ;
favoriscono l’interiorizzazione ed il rinforzo degli elementi linguistici proposti;
- ATTIVITA’ DI DRAMMATIZZAZIONE che hanno il ruolo di creare situazioni in cui
simulare la necessità di esprimersi in inglese; inoltre attraverso tale attività viene
potenziata la capacità di interazione con gli altri;
- LAVORI DI COPPIA E DI GRUPPO che favoriscono la comunicazione fra i bambini e
promuovono un uso spontaneo della lingua; DIALOGHI che rappresentano la forma più
naturale della comunicazione ed implicano il rispetto di alcune regole socio-linguistiche
e testuali;
- ASCOLTO DI BREVI STORIE che permettono la realizzazione di varie attività quali
la ripetizione di parole o frasi chiave e la drammatizzazione di situazioni;
- ATTIVITA’ MANIPOLATIVE e COSTRUTTIVE come ritagliare, incollare, colorare e
costruire: hanno lo scopo di potenziare l’apprendimento attraverso l’azione.
Verranno utilizzati dall’insegnante specifici sussidi e materiali didattici come oggetti
reali (giocattoli, pupazzi, maschere, ecc…), flash cards (carte didattiche con immagini
e parole), poster e cartelloni murali, materiale audio visivo (audio cassette, cd,
videocassette realizzate da bambini e adulti madre lingua), riviste e il libro di testo.
- LEZIONI FRONTALI;
- GIOCHI CON STORY CARDS E FLASH CARDS;
- USO DI VIDEO e CD ROM INTERATTIVI;
- USO di T.I.C. (tecnologia dell’informazione e della comunicazione);
- LEZIONI FRONTALI E INTERATTIVE.
VERIFICA e VALUTAZIONE

L’ insegnante, attraverso l'osservazione sistematica, le conversazioni e i materiali
prodotti dai bambini, verifica gli apprendimenti, l'efficacia delle proposte e delle
strategie utilizzate.
La documentazione del percorso permette ai bambini di ricostruire l'esperienza vissuta.
Creare nei bambini un atteggiamento positivo verso lo studio delle lingue straniere
risulta un obiettivo fondamentale al quale è necessario tendere.

17/09/2018

                                                               MARIA LUISA RIZZO
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