TECNICHE DI NUDGING IN AMBITO AMBIENTALE - Una rassegna di esperienze e risultati 34
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
TECNICHE DI NUDGING IN AMBITO AMBIENTALE Una rassegna di esperienze e risultati QUADERNI DELL’OSSERVATORIO ▪ Approfondimenti 34
TECNICHE DI NUDGING IN AMBITO AMBIENTALE Una rassegna di esperienze e risultati Di Angelo Moratti Collana “Quaderni dell’Osservatorio” n. 34 ■ Anno 2020 Fondazione Cariplo Via Daniele Manin 23 ▪ 20121 Milano ▪ www.fondazionecariplo.it
INDICE 1. L’ECONOMIA COMPORTAMENTALE PER POLITICHE EFFICACI 5 2. I NUDGE IN AMBITO AMBIENTALE 9 2.1 Fornitura di Informazioni 10 2.2 Opzioni di default 11 2.3 Interventi sull’ambiente fisico 13 2.4 Uso delle norme sociali 13 3. NUDGE E PLASTICA 19 3.1 La plastica oggi 19
3.2 Politiche per la riduzione dei rifiuti plastici 20 3.2.1 Ridurre i sacchetti di plastica 21 3.2.2 Migliorare la raccolta differenziata 23 3.2.3 Altri ambiti di intervento 27 4. INDICAZIONI OPERATIVE 29 4.1 L’importanza della valutazione 30 4.2 Indicazioni operative 31 BIBLIOGRAFIA 35
1. L’ECONOMIA COMPORTAMENTALE PER POLITICHE EFFICACI A differenza di quanto si è soliti credere, soprattutto a economia cognitiva e sperimentale, sviluppatasi negli livello economico, i processi decisionali delle persone ultimi decenni principalmente a partire dagli studi non sono quasi mai guidati da principi perfettamente di due autori, Daniel Kahneman e Vernon Smith, razionali. Al contrario, essi risultano continuamente entrambi premio Nobel per l’economia nel 2002. sospesi fra processi cognitivi contrastanti: razionalità e Il nucleo centrale di questa disciplina si fonda su due irrazionalità, complessità e semplificazione. principi: l’integrazione fra economia e psicologia e A occuparsi di queste tematiche sono stati soprattutto una critica all’economia neoclassica, in particolare al gli esponenti di quella branca dell’economia definita suo concetto di razionalità degli agenti economici. Il 5
TECNICHE DI NUDGING IN AMBITO AMBIENTALE – Una rassegna di esperienze e risultati maggior risultato ottenuto in questo campo di studi è adattano alla maggior parte delle situazioni della vita la scoperta che, nel mondo reale, non solo gli agenti quotidiana; tuttavia esistono delle classi di problemi economici agiscono in maniera ben diversa da quella dove tali risposte intuitive, o per l’appunto euristiche, prospettata dai modelli di razionalità dell’economia generano errori sistematici. Un punto chiave di queste neoclassica, ma che le deviazioni rispetto a tale razio- nuove teorie risiede nella volontà di non limitarsi a nalità si presentano in maniera sistematica e quindi descrivere le irrazionalità umane, ma di spingersi oltre, prevedibile. Quando ci si pone davanti alle scelte delle cercando di prevedere in anticipo la direzione che persone, lo scenario appare costellato da compor- prenderà il comportamento degli individui. In questo tamenti che l’economia neoclassica giudicherebbe modo si permette agli studiosi di produrre consigli irrazionali e che sono dunque difficili da prevedere normativi in grado di ispirare le scelte di politica eco- con i canoni di quest’ultima. Per spiegare i comporta- nomica, efficaci nel mondo concreto e non in quello menti reali, quindi, non è sufficiente focalizzarsi sulle astratto popolato dall’onnisciente homo œconomicus. informazioni razionalmente rilevanti, bensì è necessa- Può accadere, infatti, che anche le istituzioni incor- rio cercare di ricostruire il modello mentale utilizzato rano in errori di valutazione nel tentativo di adottare (talvolta inconsciamente) dalle persone per rappre- provvedimenti per risolvere problemi collettivi. sentare il contesto decisionale in cui esse agiscono. Le maggiori applicazioni nel mondo reale si sono È stato riscontrato che nelle persone il processo di potute osservare, ad esempio, in quella branca dell’e- scelta è distinto in due fasi: prima la rappresentazione conomia applicata che ha preso il nome di “ingegne- mentale degli eventi e solo dopo la fase di valutazione. ria economica”, i cui studiosi hanno ottenuto anche La fase di rappresentazione, perciò, assume un ruolo diversi successi pratici, per esempio nell’ambito della determinante nel processo decisionale, al punto che creazione di aste per la vendita delle frequenze per uno stesso individuo può arrivare a prendere decisioni la telecomunicazione o dei sistemi di allocazione di opposte su problemi identici, semplicemente qualora si organi per trapianti. cambino la modalità (il contesto) con cui gli viene sot- Negli anni, gli studi in questo campo si sono diffusi toposto il problema, ad esempio cambiando la cornice, anche ad ambiti non monetari, nel tentativo di dise- o frame, di inquadramento del problema stesso. A par- gnare istituzioni e meccanismi in grado di aiutare le per- tire da queste assunzioni, si è giunti a definire il cosid- sone a prendere decisioni migliori in ogni ambito della detto modello della razionalità limitata: un modello di loro vita quotidiana, evitando gli errori che esse sono decisione capace di tener conto dei forti limiti cognitivi portate a compiere in maniera prevedibile. Nel tempo, cui sottostanno gli individui. Al centro di questo nuovo così, le ricette dell’economia cognitiva e sperimentale approccio all’economia non c’è più l’homo œconomicus sono state utilizzate anche per cercare di proporre delle perfettamente razionale, tanto lontano dalla realtà riforme di politica economica che si ponessero come con cui abbiamo a che fare quotidianamente, ma dei una “terza via” fra l’interventismo pubblico keynesiano decisori più realistici, caratterizzati appunto da una e le iniquità provocate da liberismo e laissez-faire. Oggi- razionalità limitata: insufficiente accesso alle informa- giorno, i governi ricorrono sempre più frequentemente zioni, capacità di calcolo circoscritte, memoria scarsa e alla teoria dei due sistemi, per rendere le politiche pub- inaffidabile, emotività. bliche più efficaci. Si tratta di una prospettiva di analisi In particolare, la continua contrapposizione fra delle politiche pubbliche basata su due principi cardine: decisioni razionali ed irrazionali è stata rappresen- il rifiuto degli assiomi della teoria della decisione razio- tata dagli studiosi come l’interazione fra due sistemi nale e l’idea che l’irrazionalità umana dipenda in modo mentali, definiti semplicemente sistema 1 e sistema sistematico da piccoli accorgimenti di contesto (si pensi 2, nei quali all’intuitività del primo (fondata su “euri- alle immagini sui pacchetti di sigarette), modificabili per stiche”) risponde la logica razionale del secondo. Le promuovere scelte migliori senza cambiare i vincoli a risposte che il primo sistema è in grado di dare si disposizione di chi sceglie. Quest’ultimo approccio costi- 6
1. L’Economia comportamentale per politiche efficaci tuisce appunto la terza via di cui sopra e viene anche i nudge hanno trovato applicazione nel mondo reale, definito “paternalismo libertario”. al di fuori della sfera strettamente finanziaria, sono i risparmi familiari, l’inquinamento, la salute, l’atteggia- Vi è dunque un crescente interesse verso la possibilità mento nei confronti del fisco e molto altro. di agire su questa “prevedibile irrazionalità”, per ren- dere le politiche pubbliche più efficaci, indirizzando Storicamente, i primi casi di politiche comportamen- il comportamento dei cittadini esponendoli a stimoli tali si concentravano su misure tanto semplici quanto più o meno impliciti dati da particolari accorgimenti efficaci, ovvero varie forme di nudge indirizzate agli di contesto (piuttosto che andando a operare attra- individui, che facevano leva soprattutto sul loro verso il canale pesante della legislazione). Questo sistema 1. Ad esempio, banalmente, è stato osservato permette anche di educare i cittadini, in modo che i che esporre in modo ben visibile frutta e verdura in comportamenti ritenuti socialmente ottimali vengano una mensa scolastica ne fa aumentare il consumo interiorizzati e fatti propri diventando delle abitudini da parte degli studenti, a scapito di altri cibi meno consolidate, o ancor meglio delle scelte consapevoli, salutari. Questa e altre strategie facevano ricorso ad piuttosto che delle azioni compiute sotto minaccia di euristiche molto facili da individuare: una particolare sanzione che, presumibilmente, smettono di essere configurazione delle opzioni di default, la semplifica- attuate nel momento stesso in cui la misura coerci- zione dell’informazione, gli effetti cornice (framing), tiva dovesse essere rimossa. Si tratta di interventi l’enfasi su reazioni emotive o norme sociali, ecc. che vengono sempre più spesso definiti come nudge, A seguito di questi primi interventi, l’utilizzo pratico ovvero delle “spinte gentili” volte a orientare la mente dei nudge si è poi diffuso anche a livello di vere e delle persone a prendere certe decisioni: dei pungoli proprie politiche pubbliche: è il caso della riforma necessari a supportare le scelte umane alla luce della del piano pensionistico americano in cui, sotto l’am- razionalità limitata che ci contraddistingue. In altre ministrazione Obama, è stata utilizzata un’euristica parole, un nudge è uno strumento che permette di definita effetto status quo per aumentare i risparmi modificare in meglio il comportamento delle persone dei cittadini in vista della vecchiaia. Un altro esempio in modo prevedibile, senza però restringere la loro è stato il programma “Save more tomorrow” che ha libertà o modificare sostanzialmente i loro incentivi. invitato i lavoratori a impegnarsi preventivamente ad Queste strategie permettono sia di tutelare i consu- aumentare la propria contribuzione previdenziale in matori, ad esempio di fronte a martellanti strategie modo sincronizzato agli aumenti salariali, reso possi- di marketing che sfruttano la limitatezza del razio- bile aggirando la loro avversione alle perdite predetta nalizzare umano, sia di migliorare l’intervento delle dall’economia cognitiva e sperimentale. Ultimi esempi istituzioni affinché l’architettura delle scelte vada a sono la creazione di un Behavioural Insights Team da vantaggio dell’intera collettività. La cosa veramente parte del primo ministro inglese Cameron nel 2010, interessante, tra l’altro, è che spesso si tratta di imple- le applicazioni in materia di riduzione dell’evasione mentare politiche a costo zero, senza investimenti fiscale e, infine, l’ambito delle politiche ecologiche finanziari da parte del regolatore. messe in atto dall’EPA (l’agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente). L’obiettivo che si pone il “paternalismo libertario” è quindi quello di far leva su euristiche e distorsioni per Anche la Commissione Europea, a partire dal 2012, ha modificare, migliorandole, l’architettura delle scelte. iniziato alcune sperimentazioni su politiche ispirate Cambiare le opzioni di default, ad esempio introdu- all’economia cognitiva e sperimentale in ambiti estre- cendo il silenzio assenso per la donazione di organi, al mamente rilevanti: dalle etichette per i pacchetti di fine di aumentare il numero di organi disponibili per sigarette, alle misure a protezione dei fruitori dei servizi salvare vite umane, è un classico caso di nudge, una di gioco d’azzardo on line, fino agli effetti delle pratiche spinta gentile che sfrutta il sistema 1 (intuitività) senza di marketing on line che utilizzano giochi per esporre i ridurre la libertà di scelta. Altri esempi di ambiti in cui minori ai marchi o indurli a comprare dentro le app. 7
TECNICHE DI NUDGING IN AMBITO AMBIENTALE – Una rassegna di esperienze e risultati In conclusione, quindi, si può affermare che esistono alle vere grandi sfide del welfare, della povertà e tre condizioni che definiscono gli interventi che rien- della disuguaglianza che la società di oggi si trova ad trano sotto il cappello della “spinta gentile”: riguar- affrontare. Ciononostante, è chiaro che si tratta di dano situazioni in cui le scelte individuali producono politiche che non pretendono di fungere da pozione effetti collaterali indesiderati e negativi, mirano a magica per risolvere ogni tipo di problema in maniera indirizzare le persone verso la scelta migliore senza strutturale; piuttosto, il loro obiettivo è quello di limitare le loro opzioni di scelta e sono ispirati dai riuscire innanzitutto a migliorare, grazie al proprio risultati dello sperimentalismo comportamentale, indi- impianto teorico, la conoscenza dell’agire umano e di rizzandosi a distorsioni ed euristiche e facendo leva sui conseguenza l’implementazione delle politiche che lo meccanismi del sistema 1. riguardano; secondariamente, lo scopo rimane quello di porsi come dei “pungoli” in grado di influenzare Naturalmente, anche l’approccio dei nudge non è in maniera positiva per la società il comportamento stato esente da critiche. La principale è probabil- delle persone, contribuendo a migliorare il mondo una mente quella che li dipinge come semplici interventi “spintarella” alla volta. di contorno, ma incapaci in fin dei conti di rispondere 8
2. I NUDGE IN AMBITO AMBIENTALE Abbiamo visto come i nudge rappresentino una tec- applicazioni pratiche dei nudge sull’architettura della nica per “spingere gentilmente” le persone a prendere scelta, sicuramente gli interventi in campo ambientale delle decisioni ottimali, senza tuttavia privarle della rivestono un ruolo di primo piano. In questo ambito, libertà di scelta. Si tratta di strumenti che vengono gli interventi fondati sui principi dell’economia cogni- utilizzati in maniera alternativa o complementare alle tiva hanno mostrato un’efficacia anche superiore modalità di intervento classiche, basate su incentivi e rispetto ai tradizionali strumenti di policy, come i disincentivi di tipo economico, le quali spesso funzio- divieti, le tasse o altri tipi di incentivi e disincentivi nano in modo imperfetto in un mondo popolato da economici, spesso incapaci di produrre gli effetti uomini dotati di razionalità limitata. Tra le principali desiderati. Lo stesso si può dire per altre tipologie di 9
TECNICHE DI NUDGING IN AMBITO AMBIENTALE – Una rassegna di esperienze e risultati interventi più soft, come l’educazione ambientale o le indiscutibile1. Alcuni degli ambiti di maggiore appli- campagne di sensibilizzazione: nonostante la tematica cazione sono stati soprattutto quelli del risparmio ambientale sia da decenni oggetto di politiche spe- delle risorse, dell’efficientamento energetico e della cifiche, i comportamenti delle persone continuano a gestione dello spreco e dei rifiuti. Sono stati sperimen- essere piuttosto resistenti al cambiamento. A titolo tati e implementati una grande varietà di nudge, che esemplificativo, basti pensare che “in quasi tutti i alcuni studiosi (Elberg Nielsen et al., 2016) hanno clas- paesi dell’OCSE una percentuale tra il 70% e l’80% sificato in quattro tipologie2: 1) la semplice fornitura degli intervistati si dichiara informata e favorevole al di informazioni; 2) la modifica delle opzioni di default; consumo sostenibile, ma solo esigue minoranze (3%- 3) le modificazioni all’ambiente fisico e 4) l’utilizzo di 5%) sottoscrivono contratti per forniture di energia norme sociali. Si tratta di quattro categorie di stru- da fonti rinnovabili o comprano prodotti a minore menti dai confini relativamente aleatori e che pos- impatto ambientale” (Codagnone et al., 2016). Esiste sono anche essere intersecate e utilizzate in maniera quindi un gap da colmare tra grado di consapevolezza combinata. ambientale e le azioni effettivamente messe in atto. In ogni caso, si tratta di tecniche che tornano molto Una domanda che sorge spontanea è perché il campo utili ai policy maker, non solo per i bassi costi, ma ambientale sia così soggetto all’utilizzo di nudge da anche perché estremamente flessibili e adattabili parte dei policy maker (Evans et al., 2017). Le motiva- tanto a grandi comunità quanto a singoli individui, zioni possono essere diverse. Innanzitutto, la tema- perché sono utilizzabili e trasferibili fra diversi ambiti tica ambientale è spesso associata a forti sentimenti di applicazione e, soprattutto, perché hanno dimo- morali, come possono essere la colpa e la vergogna, strato di poter funzionare. Vediamo quindi, breve- ma anche l’orgoglio o la commozione: tutte compo- mente, come questi quattro tipi di nudge sono stati nenti che di certo influenzano il comportamento, le utilizzati e sfruttati a livello ambientale. abitudini e le credenze degli attori in maniera anche irrazionale. Inoltre, molte problematiche ambientali 2.1 Fornitura di Informazioni sono veramente complesse o generano effetti riscon- Fornire alle persone informazioni credibili e facilmente trabili soltanto sul lungo periodo e a livello globale: comprensibili è certamente la tecnica più semplice da tutti elementi difficilmente valutabili dalla razionalità implementare ed è spesso utilizzata in modo combinato limitata delle singole persone senza una specifica con le altre tipologie, ciò infatti riduce notevolmente la esperienza tecnica in merito. Naturalmente, quelli complessità della loro scelta e permette di indirizzarla ambientali sono anche quasi sempre beni pubblici, verso azioni ambientalmente sostenibili, soprattutto nel senso economico del termine, ed è risaputo che quando le decisioni sono molto complesse o dalle con- nella fornitura di tali beni i fattori socio-psicologici, seguenze difficilmente identificabili. soprattutto in riferimento al fenomeno del free-ri- ding, rivestono un ruolo chiave (Shang, Croson, 2009). Un classico esempio di nudge legato alla pura infor- Infine, anche nelle tematiche ambientali sono stati mazione, nemmeno eccessivamente sofisticata, è identificati alcuni fattori che limitano ulteriormente la quello dell’eco-labeling, in cui etichette e marchi razionalità delle persone, ampliando quindi le possi- testimoniano la presunta sostenibilità di un prodotto bilità di intervenire tramite lo strumento dei nudge inducendo i consumatori a comperarlo. Si pensi alla (Beshears et al., 2008; Thaler, Sunstein, 2008). Si tratta di fattori come scelte passive, difficili e infrequenti, 1 Un’altra strategia attuata, con un approccio maggior- mente “bottom up” rispetto a quello dei nudge, è limitata esperienza personale, scelte intertemporali e stata quella della cosiddetta Corporate Environmental dagli esiti difficilmente prevedibili con certezza. Responsibility (Croson, Treich, 2014). Di fronte a tale scenario, è chiaro che l’ipotesi di ricor- 2 Altre classificazioni alternative dei diversi tipi di green rere a strumenti come i nudge assume una centralità nudge si possono trovare in Schubert (2017) o in Evans et al. (2017). 10
2. I nudge in ambito ambientale griglia introdotta dall’Unione Europea, a partire dal matori per e-mail ed essi devono attivarsi in prima 2005, per classificare il livello di efficienza energetica persona se vogliono riceverle in modo cartaceo. degli elettrodomestici attraverso l’utilizzo di lettere: in Un importante articolo sull’utilizzo dell’impostazione soli otto anni, ha portato il 90% di essi a raggiungere default è quello pubblicato da Sunstein e Reisch (2014), la classe A, con annesso rischio che tale lettera funga i quali sostengono che la default rule sia uno strumento da “ancoraggio” rispetto ai livelli ancora migliori di particolarmente in grado di generare impatti positivi efficienza (che possono raggiungere A+++), creando una sulla qualità dell’ambiente, grazie a una capacità di sorta di nudge in negativo (Ölander, Thøgersen, 2014). modificare il comportamento delle persone superiore Il nudge dell’informazione, inoltre, è stato utilizzato a quella degli incentivi economici tradizionali. soprattutto nei casi relativi al tema energetico, sia per A livello teorico, è stato rilevato che il funzionamento favorire una riduzione dei consumi che per aumentare di questa strategia viene assicurato principalmente da l’efficienza, con risultati positivi molto significativi tre fattori. (Elberg Nielsen et al., 2016). Un caso tipico è la cosid- detta real-time information, utilizzata nelle case o ■■ Il primo riguarda la suggestione implicita, o endor- negli uffici per mostrare i consumi energetici in tempo sement, che le persone subiscono trovandosi di reale, come ad esempio avviene con le smart-grid – fronte a una soluzione di default proposta loro in reti che gestiscono e monitorano la distribuzione di partenza. Il fatto che proprio quell’opzione, fra energia – che si sono dimostrate un ottimo strumento le tante, venga data come preimpostata la rive- per ridurre gli sprechi3. ste automaticamente di una specie di superiorità morale, una raccomandazione implicita che fa sì che, stimolati da una sorta di fiducia nei sistemi 2.2 Opzioni di default esperti, gli individui ritengano poco saggio disco- Anche la modificazione delle opzioni di default è stata starsi da essa, nonostante l’assenza di costi mone- ampiamente utilizzata. In particolare, essa sfrutta il tari. Questa considerazione porta con sé due impli- fatto che, spesso, le persone scelgono passivamente cazioni importanti: in primo luogo, che le persone accettando le opzioni di default che vengono loro più suggestionabili dall’opzione default sono quelle proposte. È evidente che un policy maker attento a cui manca una certa dose di conoscenza tecnica può decidere di sfruttare questa predisposizione per nella materia; in secondo luogo, che l’opzione di indurre la popolazione a prendere delle decisioni default potrebbe non funzionare nel caso in cui a migliori per l’ambiente e per la collettività, pur senza proporla sia un policy maker poco amato dalle per- privarla in toto della libertà di scelta. sone o del quale esse non si fidano. Uno degli ambiti di applicazione principali è stato, di ■■ Il secondo fattore è quello dell’inerzia. Per disco- nuovo, quello dell’energia: quando un consumatore starsi dall’opzione di default è richiesta una scelta deve scegliere tra l’utilizzo di diverse fonti energe- attiva da parte delle persone, il che spesso le con- tiche, settare la scelta di default su quella più green duce a rinviare (e in conclusione a non prendere si è dimostrato molto utile per indirizzare la scelta mai) la decisione. Si tratta di una sorta di “tassa delle persone in quella direzione, salvaguardando la sullo sforzo”, per cui i soggetti preferiscono man- loro libertà di prendere decisioni diverse. Allo stesso tenere lo status quo piuttosto che impegnarsi per tempo, molte banche o compagnie telefoniche inviano modificarlo, correndo poi magari il rischio di pen- automaticamente le proprie comunicazioni ai consu- tirsene. Questo ci permette di dedurre che l’effetto default funzioni meglio quando i cambiamenti 3 Altri studi hanno confermato questa teoria dimostran- do l’esatto contrario, ovvero che rendere automatico il apportati sono marginali, piuttosto che quando pagamento delle bollette, senza avere l’opportunità di sono talmente sgraditi da portare le persone a visionare i propri consumi, porta a un aumento degli superare la propria inerzia e decidere di attivarsi. sprechi (Sexton, 2015). 11
TECNICHE DI NUDGING IN AMBITO AMBIENTALE – Una rassegna di esperienze e risultati CASSA VUOTI ■■ L’ultima motivazione teorica per spiegare il funzio- sia economica che a livello di opportunità (ad esem- namento dell’effetto default è legata ai due feno- pio di passare a forme di energia più sostenibili). meni, ben conosciuti dall’economia cognitiva, che Sunstein e Reisch hanno anche analizzato alcuni possi- prendono il nome di reference point e loss aversion. bili problemi legati all’effetto default. Dal lato pratico, È stato dimostrato che le persone percepiscono in le principali questioni sono legate alle situazioni in cui misura quasi doppia la disutilità legata alla perdita di o la strategia è mal costruita, ad esempio il famoso una somma rispetto all’utilità che provano quando la caso4 in cui la temperatura di default di alcuni uffici era medesima somma viene guadagnata. E quasi sempre stata abbassata troppo e gli impiegati si erano subito questo fenomeno, chiamato appunto avversione attivati per riportarla a temperature più alte, oppure ai alle perdite, è percepito non tanto in termini assoluti casi in cui un default non esiste in partenza o le prefe- quanto in riferimento ad un certo status quo. Ecco renze delle persone sono talmente radicate che questo che, allora, quando alle persone viene proposta nudge non è sufficiente a modificarle. Dal lato etico, un’opzione default, essa assume immediatamente il invece, la regola di default potrebbe influenzare soprat- ruolo di status quo, dal quale non solo sarà difficile tutto le persone più povere o meno educate: in questo discostarsi a causa delle motivazioni sopra citate, ma caso è necessario ponderare, da parte del policy maker, che costituirà il punto di riferimento dal quale ogni distaccamento potrà essere visto come una perdita, 4 Citato in Sunstein e Reisch (2014). 12
2. I nudge in ambito ambientale la combinazione tra vantaggi di natura ambientale anche ciò che viene considerato moralmente corretto e svantaggi di natura redistributiva che potrebbero da parte della società. derivare dall’impostare come default un’opzione più In tutti questi casi è l’influenza sociale a giocare un costosa rispetto alle altre presenti sul mercato. ruolo chiave nel condizionare i comportamenti. Si tratta di una tecnica utilizzata in diversi ambiti, non 2.3 Interventi sull’ambiente fisico solo quello energetico, ma anche in riferimento al con- Per quanto concerne gli interventi sull’ambiente fisico, sumo di acqua e alla produzione di rifiuti: in partico- i principali hanno riguardato soprattutto il tema della lare, gli studiosi affermano che l’applicabilità in questi raccolta differenziata, del riciclo e della riduzione dello campi è favorita dalla bassa elasticità della domanda spreco di cibo. Nei primi due casi è chiaro che, banal- rispetto al prezzo, ragion per cui gli incentivi non mente, la disposizione fisica e spaziale dei recipienti monetari possono davvero giocare un ruolo determi- riveste un ruolo assolutamente determinante al fine nante. Addirittura, alcuni studi (Bühren, Daskalakis, del corretto smaltimento dei rifiuti: ad esempio, 2015) hanno dimostrato che possono essere raggiunti negli ambienti preposti alla raccolta differenziata nei degli ottimi risultati in termini di risparmio energetico condomini, disporre i contenitori dell’indifferenziato non solo con la comparazione, ma anche stimolando più lontano dall’entrata rispetto a quelli dei rifiuti la competizione fra diversi gruppi (si pensi alle compe- meno comuni (metallo, plastica, materiale elettrico…) tizioni aziendali per stimolare i dipendenti all’utilizzo di può ridurre il rischio che le persone inseriscano, per mezzi di trasporto non inquinanti, come la bicicletta)5. comodità o pigrizia, tutti i rifiuti nei bidoni dell’indiffe- Come vedremo in seguito, diversi studi hanno con- renziato (Haglund, 2017). fermato che fornire alle persone un feedback sui loro Anche nella riduzione dello spreco di cibo è stato consumi, comparandoli a quelli delle altre famiglie riscontrato che questo tipo di interventi può avere della zona, può portare a una loro riduzione. Infine, degli effetti decisamente positivi: come vedremo più anche la volontà di apparire attenti ai temi ambientali avanti, ad esempio, riducendo le dimensioni dei piatti nei confronti di altre persone (ma anche di sé stessi) nelle mense e negli hotel si è visto che le persone, può giocare un ruolo importante: in un esperimento automaticamente, riempivano di meno il proprio (List et al., 2004) è stato dimostrato che gli individui piatto, evitando quindi di sovraccaricarlo con cibo in sono molto più disponibili a esprimersi in favore di un eccesso destinato allo spreco. progetto per l’ambiente, seppur costoso, nei casi in cui tale scelta viene resa pubblica6. 2.4 Uso delle norme sociali Nella tabella 2.1, possiamo vedere un riassunto di Le norme sociali prescrivono come devono compor- come queste quattro tipologie di nudge siano state tarsi gli individui e i gruppi sociali in determinate utilizzate nel corso del tempo. In particolare, è pos- situazioni. Il loro uso si è rivelato efficace soprattutto sibile vedere a quale grado di “maturità” sia giunto nello stimolare il confronto virtuoso con il proprio l’utilizzo dello strumento, quali siano gli ambiti di gruppo di riferimento, ad esempio i propri vicini di applicazione, i gruppi target, gli attori che lo possono casa (la cosiddetta peer comparison). Alcuni studiosi implementare e a quale prezzo. (Evans et al., 2017) hanno identificato l’esistenza di tre modalità di influenza attraverso l’utilizzo di norme sociali. Possono essere utilizzate delle norme pura- mente descrittive, che informano semplicemente su 5 Si veda a questo proposito l’iniziativa Bike Challenge – quello che viene normalmente fatto; norme compa- Love to Ride Milano. rative, che mettono in relazione i comportamenti 6 Le ragioni che spingono le persone a sentirsi meglio delle persone; oppure norme ingiuntive, che spiegano dopo aver agito in maniera positiva per l’ambiente sono state ben spiegate in Venhoeven et al. (2016). 13
TECNICHE DI NUDGING IN AMBITO AMBIENTALE – Una rassegna di esperienze e risultati Tabella 2.1 – Usi delle diverse tipologie di nudge Fornitura di Interventi Uso delle norme Tipologia Opzioni di default informazioni sull’ambiente fisico sociali Maturità – quanto Usato molto comu- Esistono alcuni Esistono alcuni Esistono alcuni spesso è utilizzato nemente esempi esempi soprattutto esempi soprattutto il nudge? nella produzione e nella riduzione dei raccolta dei rifiuti consumi domestici Dove è stato appli- Beni e servizi di con- Beni e servizi di con- Beni e servizi di con- Beni e servizi di con- cato il nudge? sumo privato sumo privato sumo privato sumo privato Dove può essere In teoria in tutti i tipi In teoria in tutti i tipi Principalmente per In teoria in tutti i tipi applicato il nudge? di beni e servizi di beni e servizi I beni e servizi di di beni e servizi consumo privato, ma utilizzabile anche per i servizi pubblici Gruppi target Autorità pubbliche Autorità pubbliche Consumatori privati Autorità pubbliche Consumatori privati Consumatori privati Società private Consumatori privati Gruppi target Autorità pubbliche Autorità pubbliche Società di servizi Autorità pubbliche potenziali Consumatori privati Consumatori privati Società private Consumatori privati Società private Società private Società private Chi può usare il Società di servizi Società di servizi Società di servizi Società di servizi nudge per favorire Autorità pubbliche Autorità pubbliche Società private Autorità pubbliche un’agenda più Organizzazioni non Società private Organizzazioni non ambientalista? profit profit Società private ONG Questioni di Manca la conoscenza Manca la conoscenza Manca la conoscenza Manca la conoscenza genere sull’influenza del sull’influenza del sull’influenza del sull’influenza del genere genere genere genere Prezzo del nudge Costo dell’implemen- Costo dell’implemen- Costo dell’implemen- Costo dell’implemen- tazione del nudge tazione del nudge tazione del nudge tazione del nudge generalmente non generalmente non generalmente non generalmente non rilevato rilevato rilevato rilevato Fonte: Elberg Nielsen et al., 2016 (tradotta) Vediamo ora alcuni esempi di casi in cui queste conseguenze della donazione, modificare l’ambiente diverse tecniche sono state utilizzate per favorire fisico e stimolare le norme sociali. Nel primo caso, comportamenti favorevoli all’ambiente. veniva comunicata e descritta la finalità del progetto, nel secondo caso una freccia metteva in risalto il In un esperimento condotto in un supermercato tasto relativo alla donazione e nel terzo, infine, veniva svedese, alcuni studiosi (Elberg Nielsen et al., 2016) comunicata al soggetto la quota di persone che aveva hanno cercato di valutare l’efficacia di tre diversi tipi già donato in passato. Ognuno di questi interventi di nudge. La sperimentazione era così costruita: un ha avuto un effetto positivo sulle donazioni ricevute, distributore automatico di bevande prevedeva il depo- seppur non statisticamente significativo; gli effetti sito di una somma di denaro che sarebbe stata resti- maggiori sono stati generati dall’utilità personale tuita una volta riconsegnato il contenitore dopo l’uso. derivante dal compiere un’azione socialmente utile e Tuttavia, invece di farsela restituire, i consumatori dalla ricompensa sociale derivante dal giudizio posi- potevano decidere di donare quella somma a favore tivo altrui. di un progetto di salvaguardia ambientale. Per incen- tivare questo comportamento, sono state attuate tre Un altro studio molto interessante, di natura quali- tecniche: fornire al consumatore informazioni sulle tativa, che ha approfondito il funzionamento delle 14
2. I nudge in ambito ambientale quattro diverse tipologie di nudge sopracitate è quello Anche per la default rule, gli esempi pratici non man- svolto da Haglund (2017), in merito alle possibili strate- cano. La gran parte ricade, in particolare, in quattro gie per la riduzione dei consumi negli edifici pubblici. ambiti. Il primo è quello della riduzione del consumo di carta: è stato dimostrato in un esperimento alla Un esperimento relativo al funzionamento dell’in- Rutgers University, nel New Jersey (Stavins, 2019), formazione sul risparmio energetico è stato quello che impostare le stampanti in modo automatico sulla condotto a Honolulu (Lynham et al., 2016), dove modalità fronte e retro ha ridotto il consumo di carta alcune case erano state dotate di display per comuni- del 44%, permettendo di risparmiare più di 55 milioni care in tempo reale i consumi elettrici dell’abitazione. di pagine, pari a 4.650 alberi. A seguito di questa installazione, i consumi si sono ridotti fino all’11%, soprattutto nelle ore del giorno in Il secondo ambito è quello dell’energia. In questo cui solitamente erano più elevati (mattina e sera). caso, difficilmente le persone si trovano a dover sce- gliere in completa autonomia e sono quasi sempre Anche lo studio condotto da Asensio e Delmas (2015) sottoposte a un’opzione di default, non per forza ha dimostrato l’efficacia delle informazioni di tipo green7. Tuttavia, alcuni studi (riportati in Sunstein non monetario volte a ridurre il consumo di energia e Reisch, 2014) hanno dimostrato che passare a delle famiglie. L’esperimento era basato sulla diffu- un’opzione di default più favorevole all’ambiente sione nelle case di messaggi contenenti, ad esempio, può essere un ottimo modo per incentivare questo informazioni sugli effetti negativi sull’ambiente e tipo di comportamento. In un primo caso si è visto sulla salute, generati dai consumi energetici in corso. come, in un paesino della Germania con una popo- Questa strategia ha portato ad una riduzione dei lazione di orientamento prevalentemente conser- consumi nelle famiglie esposte ai messaggi pari all’8%, vatore, impostare la scelta di default delle persone mostrandosi particolarmente efficace sulle famiglie sull’utilizzo di energie rinnovabili abbia portato a un con bambini, nelle quali la riduzione si è attestata al tasso di opt-out pressoché nullo. In un secondo caso, 19%. sempre in Germania, un noto fornitore di energia ha Un altro esempio dell’utilizzo di informazioni legate al provato a cambiare l’opzione default fornita ai propri risparmio dell’energia è quello relativo agli incentivi a clienti con una decisamente più green, seppur dai spegnere le luci nelle stanze inutilizzate. Vi sono stati costi maggiori: nonostante il disincentivo economico, vari esperimenti a riguardo, fra cui quello di Sussman il 94% dei consumatori non ha modificato la scelta e Gifford (2011), che hanno mostrato come l’esposi- proposta dalla compagnia. zione di cartelli invitanti a spegnere le luci dopo aver Un terzo ambito di applicazione, sempre legato utilizzato i bagni dell’università ha aumentato fino all’energia, è quello dell’efficientamento. A proposito a otto volte la frequenza di questo comportamento dell’utilizzo di lampadine meno dispendiose, ad esem- virtuoso da parte delle persone. pio, uno studio negli Stati Uniti ha dimostrato che, L’informazione non è stata utilizzata solo per favo- nonostante il costo superiore dell’opzione favorevole rire il risparmio energetico, ma anche per spingere i all’ambiente, impostare le lampadine a risparmio consumatori verso la scelta di prodotti maggiormente energetico come default nel momento della stipula dei sostenibili. Alcuni esempi sono gli esperimenti con- contratti di ristrutturazione delle case ha dimezzato le dotti da Demarque e colleghi (2015) e, in Italia, da Bec- scelte di lampadine meno efficienti. chetti e colleghi (2018). In quest’ultimo caso, è stato dimostrato che il semplice fatto di aggiungere nei supermercati un cartello informativo, sull’importanza 7 Anche se in realtà questo avviene in ogni ambito, non di comperare prodotti realizzati in modo ambiental- solo in quello dell’energia: siamo sempre indirizzati in mente sostenibile, aumenta in maniera considerevole modo più o meno diretto verso qualche cosa ed è pro- le scelte responsabili dei consumatori. prio in questo spazio che la tecnica del nudging ambien- tale si vuole inserire. 15
TECNICHE DI NUDGING IN AMBITO AMBIENTALE – Una rassegna di esperienze e risultati Infine, l’opzione di default è stata utilizzata anche per il piatto più volte se necessario) è stata in grado di gli strumenti che forniscono ai consumatori informa- ridurre lo spreco nel ristorante di un hotel di circa il zioni in tempo reale sui consumi elettrici. Sebbene 20%. Si tratta di una politica molto semplice da imple- siano raramente utilizzate in maniera spontanea, uno mentare, che permette di ridurre gli sprechi in modo studio danese (Dinner et al., 2011) ha dimostrato che favorevole tanto all’ambiente quanto ai ristoratori, proporle come opzione di default al momento della che diminuiscono i costi lasciando invariato il grado di stipula del contratto ha aumentato fortemente la soddisfazione dei clienti. diffusione di questa tecnologia. Anche nell’ambito della riduzione dei rifiuti nelle Per quanto riguarda le modifiche all’ambiente fisico, strade i risultati di questo tipo di nudge non si sono il caso paradigmatico è quello, già anticipato, relativo fatti attendere. Un esperimento riportato da Haglund alla diminuzione degli sprechi di cibo nelle mense di (2017) ha dimostrato che, disegnando sulla strada per- scuole ed hotel, attraverso la riduzione delle dimen- corsi di impronte verdi direzionate verso i cestini dei sioni dei piatti. Due famosi esperimenti condotti su rifiuti nelle vicinanze, si è riusciti a ridurre in misura questa materia sono stati quelli di Wansink (2004) e considerevole la quantità di cartacce sparse a terra di Kallbekken e Sælen (2013). In quest’ultimo caso, ad nella medesima zona. esempio, la riduzione della dimensione dei piatti unita La peer comparison, infine, si è rivelata funzionale all’utilizzo di “stimoli sociali” (come l’invito a riempire soprattutto nell’ambito della riduzione dei consumi 16
2. I nudge in ambito ambientale energetici (Ayres et al., 2009). Due esperimenti su mento all’università danese di Roskilde, si è cercato larga scala hanno dimostrato che distribuire periodi- di abbinare all’informazione anche la social com- camente alle famiglie un report che permette loro di parison, applicando accanto agli interruttori delle confrontare i consumi attuali con quelli passati e con luci la seguente frase: “Più dell’85% degli studenti quelli delle famiglie del vicinato, produce una signifi- della Roskilde University si ricorda di spegnere le cativa riduzione dei consumi. Questo caso ha anche luci. E tu?”. L’utilizzo di questa norma descrittiva fatto emergere uno dei possibili effetti distorsivi dei ha permesso, in due settimane, di raggiungere una nudge, l’effetto boomerang che porta alcune fami- riduzione del 26,4% del numero di luci dimenticate glie, in partenza più virtuose, ad aumentare i propri accese (Haglund, 2017). consumi conformandosi alla media del quartiere Anche alcuni hotel hanno beneficiato dei nudge basati (effetto a sua volta eliminato con un altro nudge: un sulla peer comparison, risparmiando sui consumi legati emoticon triste nelle comunicazioni nei confronti di al lavaggio giornaliero di asciugamani e salviette, come queste famiglie). testimoniato dagli esperimenti riportati da Goldstein Anche in un noto esperimento di Allcott (2011) si è et al. (2007), Schultz et al. (2008) e da Goldstein et al. dimostrato che includendo nelle comunicazioni ai (2008). In quest’ultimo caso, ad esempio, si è visto che propri clienti delle frasi che mettessero in relazione apporre nei bagni delle camere la scritta “Quasi il 75% il loro consumo energetico con quello dei vicini più degli ospiti partecipa al nostro nuovo programma di “efficienti” ha portato a una diminuzione media dei risparmio energetico usando gli asciugamani più di una consumi pari al 2% su un campione molto signifi- volta” ha portato a un risparmio superiore non solo cativo, pari a circa 600.000 persone. In particolare, rispetto alla norma, ma anche rispetto a un cartello secondo l’autore, l’effetto della social comparison analogo contenente solo un generico riferimento nella riduzione dei consumi è equivalente a quello all’ambiente, senza peer comparison. di un aumento del costo dell’energia pari all’11-20%. A proposito dell’importanza della reputazione sociale Altri studiosi (Ayres et al., 2009) si sono dichiarati acquisita comportandosi in maniera favorevole ancora più ottimisti, valutando questa equivalenza all’ambiente, Delmas e Lessem (2014) hanno rilevato tra il 17% e il 29%; nel caso dello spreco di acqua, che pubblicizzare le azioni green delle persone le aiuta invece, la social comparison ha un effetto pari a un fortemente a metterle in pratica. Ad esempio, nell’am- amento di prezzo tra il 12% e il 15% (Ferraro, Price, bito del risparmio energetico nelle stanze di un college 2011). americano, non solo veniva confermata l’efficacia Uno dei motivi per cui le norme sociali tendono a fun- dell’informazione sui consumi in tempo reale, ma l’ef- zionare piuttosto bene in questo ambito è che fanno fetto positivo veniva amplificato rendendo pubblico il leva sull’identità sociale delle persone (Schubert, livello di consumo di ogni stanza rispetto alla media. 2017). In Texas, nel 1986, venne lanciata una famosa Grazie a questa strategia, è stato possibile risparmiare campagna per ridurre i rifiuti abbandonati lungo le circa il 20% di energia nel campus, con una riduzione autostrade, dal titolo “Don’t mess with Texas”. In soli soprattutto da parte dei consumatori più accaniti. Si quattro anni, i rifiuti vennero ridotti di circa il 70% tratta di un caso in cui le strategie dell’informazione (Mols et al., 2015), essenzialmente perché lo slogan e dell’utilizzo delle norme sociali funzionano perfetta- faceva leva sul senso di comunità e sull’orgoglio degli mente in modo combinato, così come predetto dalla autisti, per lo più giovani uomini, permettendo loro di teoria. interiorizzare questa norma sociale. Quello appena presentato è solo uno dei tanti casi in Abbiamo visto in precedenza come l’utilizzo dell’in- cui diversi nudge vengono impiegati in maniera com- formazione possa aiutare gli studenti universitari a binata. Un altro esempio di questo genere è la policy ricordarsi di spegnere le luci nelle stanze inutilizzate. implementata dal governo britannico nel 2010, con Per raggiungere il medesimo obiettivo, in un esperi- l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 da parte degli 17
TECNICHE DI NUDGING IN AMBITO AMBIENTALE – Una rassegna di esperienze e risultati uffici pubblici. Per farlo, sono state utilizzate diverse razione dai policy maker, i quali dovrebbero costruire strategie ispirate all’economia comportamentale, i propri interventi solo dopo aver svolto le dovute ad esempio: cambiare le impostazioni di default nei analisi di contesto e di permanenza dell’effetto dopo sistemi di condizionamento dell’aria, lo spegnimento una prima fase di successo iniziale8. elettrico degli edifici nei periodi di chiusura, l’espo- Inoltre, anche laddove l’effetto persista nel tempo, sizione di tabelle mensili per mostrare i progressi in uno dei rischi è che esso produca dei cambiamenti corso, display negli uffici riportanti i consumi in tempo “one-shot”, che però non vengono ulteriormente reale, competizioni mensili fra i dipartimenti per migliorati nel corso del tempo. Si pensi al caso dell’op- eleggere quello più virtuoso. Grazie a questi piccoli zione default: una volta adottata e prodotto il proprio accorgimenti, in un solo anno le emissioni di CO2 miglioramento, l’effetto positivo continuerà a esistere sono state ridotte del 10%. Tutto questo a dimostrare fintanto che le persone manterranno quella scelta; come piccoli accorgimenti, all’apparenza insignificanti, tuttavia, una volta selezionata quell’opzione, l’effetto possano portare a grandi risultati, in particolar modo del nudge sul comportamento delle persone non pro- in un ambiente, come quello degli uffici pubblici, durrà nuovi effetti virtuosi, di fatto esaurendosi. dove l’incentivo economico individuale a risparmiare è comunque molto inferiore rispetto a quello delle Infine, per tutte le ragioni sopra esposte, non sempre famiglie private. l’effetto dei nudge è prevedibile in modo preciso, o perlomeno non quanto quello degli incentivi tradi- Tornando ad un discorso più generale, è chiaro che zionali di tipo monetario, i quali comunque devono questi interventi non possono pretendere di avere essere sempre tenuti in considerazione come una effetti a livello strutturale. Il rischio principale dei valida alternativa o misura complementare rispetto ai nudge è che si tratti di interventi singoli che non nudge (Shogren, Taylor, 2008). Per indicazioni opera- producono né effetti di lungo periodo né tantomeno tive su come evitare questi problemi e realizzare in cambiamenti nelle abitudini delle persone (Croteau, maniera appropriata interventi ispirati all’economia 2019). Inoltre, alcuni autori (Boun My, Ouvrardb, 2019; cognitiva, si rimanda all’ultimo capitolo di questo Costa, Kahn, 2013) hanno rilevato come l’efficacia lavoro. di questi interventi possa variare in maniera consi- derevole alla luce dei diversi contesti di applicazione 8 Ouvrard e Spaeter (2016) hanno cercato di valutare la fat- tibilità di un modello in grado di confrontare l’efficacia di e delle caratteristiche delle persone a cui è rivolta un nudge rispetto a quella di una tassa tradizionale come la politica. Si tratta di rischi spesso sottolineati dagli scelta di policy a livello ambientale. studiosi e che quindi devono essere tenuti in conside- 18
3. NUDGE E PLASTICA 3.1 La plastica oggi Attualmente, la nostra società sembra aver adottato Nonostante l’introduzione dei primi materiali plastici una serie di abitudini che hanno reso la vita senza risalga molto indietro nel tempo, l’esplosione del loro plastica quasi inimmaginabile. Tuttavia, nonostante utilizzo è avvenuta a partire dal XX secolo. Grazie alla le numerose comodità che questo materiale ha sua versatilità ed economicità, la plastica si è impo- introdotto nelle nostre vite, tanto da diventare una sta nel mercato globale, tanto che si stima che ne presenza costante nell’esperienza di tutti noi, il suo vengano prodotte circa 310 milioni di tonnellate ogni utilizzo si è rivelato portatore di significativi problemi, anno (Lavers, Bond, 2017), con tendenza in ulteriore sia a livello ambientale che di salute. aumento. 19
TECNICHE DI NUDGING IN AMBITO AMBIENTALE – Una rassegna di esperienze e risultati Quali sono i motivi che rendono la plastica una minac- ugualmente importanti e necessari. Il primo è quello cia tale da smuovere governi e associazioni ambienta- della produzione, ambito in cui le singole persone liste per contrastarne la diffusione? possono comunque avere voce in capitolo, seppur in maniera indiretta: ad esempio attraverso il proprio In primo luogo, naturalmente, troviamo i danni della voto o le proprie scelte di consumo etico e sostenibile. plastica a livello ambientale. Si tratta di una pro- Il secondo livello, invece, chiama in causa in maniera blematica ampiamente studiata e dibattuta, le cui diretta ogni singola persona, la quale deve attuare proporzioni hanno raggiunto livelli non più sosteni- delle scelte consapevoli che, nel proprio piccolo, bili: la produzione di rifiuti plastici ha raggiunto un riducano l’utilizzo e lo spreco di materiali plastici: ammontare così elevato che, anche se smettessimo per quanto insignificante possa sembrare la singola immediatamente di produrne, i problemi generati azione di una persona, ci sono un’infinità di studi che perdurerebbero comunque per secoli (Barnes et al., spiegano come a livello aggregato tali comportamenti 2009). Il problema principale per l’ambiente, infatti, è (si pensi alla raccolta differenziata) permettono di che i rifiuti in plastica impiegano dai 100 ai 1000 anni ottenere dei risultati spesso inimmaginabili. per degradarsi nell’ambiente, rilasciando nel corso di questo processo agenti chimici nel suolo e nelle acque a causa della disgregazione in particelle sempre più 3.2 Politiche per la riduzione dei rifiuti plastici piccole che prendono il nome di microplastiche. Dal punto di vista delle azioni intraprese a livello di In secondo luogo, non sono da ignorare gli effetti che policy, storicamente gli strumenti più diffusi sono stati gli elementi chimici associati alla plastica possono quelli regolatori, basati sull’utilizzo di misure coercitive avere sulla salute umana. Infatti, nel processo di o disincentivi economici di tipo tradizionale. Cionono- produzione di materiali e prodotti plastici, vengono stante, anche strumenti come i nudge, legati all’eco- aggiunti numerosi agenti chimici allo scopo di miglio- nomia cognitiva, hanno iniziato a farsi strada anche in rarne le proprietà: durezza, elasticità, durabilità. questo ambito. Sfortunatamente, molti di questi agenti sono anche In particolare, per quanto ci è stato possibile riscon- dannosi per la salute umana, come diversi studi hanno trare, nel caso della plastica lo strumento dei nudge già dimostrato (Ebersole, 2012). A causa dell’utilizzo è stato sperimentato soprattutto in due ambiti: la estremamente diffuso di questo tipo di materiali, que- riduzione dell’utilizzo di sacchetti di plastica e le stra- sti agenti chimici possono entrare nel corpo umano tegie per potenziare le raccolte differenziate (inclusa, nei modi più diversi, dall’ingestione diretta, al con- naturalmente, quella della plastica). Si tratta di due tatto cutaneo, fino all’inalazione, e rivelarsi dannosi campi di intervento molto importanti, i cui esempi di soprattutto per i bambini (Meeker et al.,2009). applicazione verranno presentati di seguito. Infine, la plastica è un materiale tipicamente connesso Ad ogni modo, vale la pena sottolineare fin da ora che a un modello di consumo che favorisce lo spreco e la gli strumenti utilizzati in questi ambiti, o comunque il dilapidazione delle risorse: un terzo della plastica pro- loro background connesso all’architettura delle scelte, dotta è, infatti, destinata a prodotti monouso, con un possono essere estesi ad altri settori legati alla ridu- ciclo di vita molto breve e utilizzati soprattutto per il zione della plastica, a seconda delle circostanze, delle confezionamento di altri prodotti, principalmente cibo possibilità e anche della creatività di ogni policy-ma- e bevande (Thompson et al., 2009). ker, pubblico o privato. Per questi motivi, preso atto della tendenza di cre- 3.2.1 Ridurre i sacchetti di plastica scita e della capillarità della diffusione della plastica in tutto il pianeta, è urgente un cambiamento che Incominciamo la presentazione dei casi studio con coinvolga il maggior numero di persone, aziende e il primo tema, quello della riduzione dell’utilizzo di governi. I cambiamenti devono avvenire su due livelli, sacchetti e borse di plastica, specie se monouso. Si 20
3. Nudge e plastica tratta di un ambito nel quale storicamente si è ricorso colarmente nocivi per l’ambiente, dovranno avere quasi solo a strumenti di tipo tradizionale e, in parti- determinate caratteristiche fisiche ed essere non solo colare nell’Unione Europea, esistono norme piuttosto biodegradabili, ma anche compostabili. È fatto dun- specifiche che regolano la produzione e l’utilizzo di que divieto categorico di fornire borse di plastica, a questi oggetti. pagamento o a titolo gratuito, che non rispettino que- ste caratteristiche. In merito ai sacchetti ultraleggeri, La produzione dei sacchetti di plastica impiega molte utilizzati per questioni igieniche come l’imballaggio risorse naturali, in particolare il petrolio, rilasciando di alimenti sfusi, la strategia prevede invece una loro emissioni inquinanti nell’atmosfera; inoltre, una riduzione progressiva nel corso degli anni, che farà sì singola borsa di plastica impiega fino a mille anni per che entro il 2021 essi dovranno essere costituiti per decomporsi (McLaughlin, 2007). Lo spreco dei sac- almeno il 60% di materia prima rinnovabile. chetti di plastica, in particolare, è stato considerato (Nilsen, 2010) tra i comportamenti più suscettibili Ciò detto, incominciamo col passare in rassegna alcuni di essere modificati attraverso incentivi e sanzioni esempi di casi pratici in cui sono stati sperimentati sociali, puntando ad esempio sull’immagine eco-frien- nudge ed altri strumenti non coercitivi per ridurre l’u- dly che le persone tengono a mostrare di sé stesse: tilizzo di questi oggetti tanto dannosi per l’ambiente, tutti fattori che rendono l’utilizzo dei nudge particolar- strumenti che si rivelano ancora utili soprattutto nel mente indicato. Nella pratica, essi possono essere uti- contesto americano, dove la legislazione è meno avan- lizzati anche a complemento di misure più tradizionali, zata che in Europa3, nella consapevolezza che comun- come le tasse o i divieti, al fine di aumentare l’ottem- que essi possono fare da spunto per altri interventi peranza e l’adattamento da parte della popolazione. legati anche ad ambiti diversi. Si pensi, ad esempio, all’iniziativa irlandese (Convery Un primo esempio perfettamente calzante è quello et al., 2007) in cui alla tassazione era associata una realizzato da De Groot e colleghi (2013), i quali hanno campagna informativa finalizzata ad aumentare la realizzato un esperimento sul campo per testare il consapevolezza della cittadinanza e l’accettazione modo in cui l’attivazione di messaggi normativi può della misura, che ha riscosso un notevole successo in incoraggiare i consumatori a ridurre l’uso dei sacchetti termini di riduzione dell’utilizzo degli shopper1. di plastica. In particolare, questi messaggi (di tipo Vale la pena, a questo punto, fare una brevissima personale e ingiuntivo) sono stati associati a informa- precisazione sulla normativa attualmente vigente zioni di tipo descrittivo già presenti nel supermercato in materia (Maglia, Maestri, 2018). A partire dal 1o e finalizzate a ridurre gli sprechi. gennaio 2018, infatti, sono entrate in vigore nuove Nel primo caso, presumendo un orientamento delle regole, parte di un più ampio contesto di direttive a persone favorevole dell’ambiente nella maggioranza livello comunitario su borse e sacchetti di plastica, con dei consumatori, gli studiosi hanno cercato di stimo- relativi divieti e sanzioni. Questa legge2 ha lo scopo di larli comunicando il seguente messaggio: “We thank regolamentare l’utilizzo di sacchetti leggeri e ultra- YOU for helping the environment by continuing to leggeri, comunemente utilizzati nei supermercati, i re-use your bags”. quali dovranno necessariamente essere biodegradabili e pagati dai consumatori. I sacchetti leggeri, parti- Nel secondo caso, è stata utilizzata una norma ingiun- tiva basata sul confronto sociale: “Shoppers in this 1 Si tratta di un esempio spesso utilizzato per dimostra- store believe that re-using shopping bags is a wor- re come, a livello ambientale, le misure tradizionali thwhile way to help the environment. Please continue rimangano l’alternativa più valida per ridurre lo spreco di risorse. Tuttavia, non si tratta di una verità assoluta, to re-use your bags”. tanto che in alcuni paesi, come il Botswana, lo stesso tipo di politica non ha avuto, nel tempo, gli stessi effetti 3 Fonte: UNEP (2018). Per una rassegna sulle diverse legi- positivi (Dikgang et al., 2012). slazioni nel mondo a proposito dei sacchetti di plastica, 2 Legge di conversione del D.L. 91/2017. si veda anche Nilsen (2010). 21
Puoi anche leggere