Susan Hiller Social Facts - OGR Torino
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BINARIO 1 Dal 29 marzo al 24 giugno 2018 from March 29th to June 24th 2018 a cura di Barbara Casavecchia curated by Barbara Casavecchia Susan Hiller Social Facts
Susan Hiller Social Facts Susan Hiller (nata negli USA nel BIOGRAFIA 1940, vive e lavora a Londra dagli Prima della sua decisione di lavorare anni Sessanta) è una delle artiste più come artista, Susan Hiller ha studiato acclamate della sua generazione. cinema, archeologia, linguistica e Nell’arco di una carriera quasi antropologia. Dopo essersi trasferita cinquantennale, il suo approccio in Gran Bretagna a fine anni Sessanta, multidisciplinare l’ha portata a realizzare ha iniziato a operare nel campo dell’Arte pionieristiche installazioni video, Concettuale e ha partecipato attivamente opere sonore, “ricerche di gruppo”, al movimento femminista. performance, sculture, fotografie e progetti interattivi online, oltre a operare Hiller ha tenuto mostre personali nei come saggista e curatrice. più importanti musei internazionali. Tra le più rilevanti, le antologiche mid Social Facts (Fatti sociali) è l’espressione career all’ICA di Londra (1986), alla Tate con la quale Hiller descrive l’oggetto Liverpool (1996) e al Moderna Museet di del proprio lavoro, e cioè quegli artefatti Stoccolma (2007); le retrospettive al culturali che influenzano i sistemi di valori Baltic, Gateshead; Museu Serralves, delle nostre società. Porto (2004), alla Kunsthalle Basel (2005) e alla Tate Britain di Londra L’artista esplora i confini tra ordinario (2011). Tra le più recenti, le esposizioni e straordinario, credibile e incredibile, alla Synagogue de Delme e al CCA naturale e soprannaturale, conscio e Wattis Institute for Contemporary Arts inconscio, ma non li traccia mai in modo di San Francisco (2014); al Pérez Art definitivo. Osserva come i mass media Museum, Miami e al Sursock Museum, influenzino la nostra percezione del Beirut (2016); alla Lisson Gallery, mondo e oggi scava in quel gigantesco New York (2017). serbatoio globale di racconti, storie e Ha partecipato alle Biennali di Berlino confessioni che è Internet. Il compito (2008), Mosca (2011) e Sydney (2002); di affrontare dubbi e contraddizioni è a Manifesta 11 (2016); a Documenta 13 lasciato al pubblico, invitato a orientarsi (2012) e 14 (2017), ad Atene e Kassel. in base alle proprie convinzioni – una In Italia, Hiller ha esposto al Castello di condizione sempre più frequente, Rivoli (2006, a cura di Carolyn Christov- ora che le notizie sono “fake” e i fatti Bakargiev) e alla Fondazione Antonio “alternativi”, mentre le comunicazioni Ratti di Como (2011), dove è stata viaggiano attraverso le “bolle” individuali Visiting Professor. o collettive dei social media. Hiller ha curato il volume “The Myth of Primitivism” (Routledge, 1991) e la collettiva itinerante “Dream Machines” (Hayward Gallery, Londra, 2000-2003). Le sue conferenze e interviste sono state raccolte in: “Thinking about Art: Conver- sations with Susan Hiller” (Manchester University Press, 1996); “The Provisional Texture of Reality” (ed. by Alexandra Kokoli, JRP Ringier, 2008).
Susan Hiller Social Facts Illuminazioni (2018, 30 minuti) Homage to Marcel Duchamp: Psi Girls (1999) Channels (2013) La spettacolare videoproiezione Aura (Purple Man); (Green Girl); Questa videoinstallazione su cinque Channels (Canali), l’opera audiovisiva realizzata da Susan Hiller in occasione (Blue Boy) (2011) schermi è una delle opere più iconiche di più grande finora realizzata dall’artista, di questa mostra racconta una serie di Homage to Marcel Duchamp: Hiller. Le immagini, virate in colori saturi è un assemblaggio di 106 televisori esperienze misteriose e inspiegabili, in Aura (Blue Woman); (Red Man); e proiettate in loop, sono sequenze tratte analogici di vario formato. Dal muro di forma d’incontri ravvicinati con fenomeni (Green Man) (2017) da cinque film The Fury (1978) di Brian De schermi emergono i racconti (in varie luminosi. Le voci dei narratori - da Collocata all’ingresso, la serie After Palma; Stalker (1979) di Andrei Tarkovsky; lingue, tra cui l’italiano) di esperienze ascoltare in cuffia - sono accompagnate, Duchamp (2016–17) è composta da Fenomeni paranormali incontrollabili di “pre-morte”, associati ai tracciati sul grande schermo, da un flusso 50 ritratti fotografici che catturano le (1984) di Mark L. Lester; Matilda (1996) elettronici di un oscilloscopio, che d’immagini astratte nelle diverse coloratissime “aure” individuali dei loro di Danny DeVito; Giovani streghe (1996) disegnano le vibrazioni di ogni singola sfumature del turchese, un colore (cioè protagonisti. Sono inoltre presenti, di Andrew Fleming), le cui protagoniste voce. Le testimonianze individuali si una lunghezza d’onda con la quale all’estremità opposta del Binario 1, anche muovono alcuni oggetti con la forza del alternano a un fitto brusio collettivo. viaggia la luce) ai margini dello spettro sei ritratti monumentali dello stesso ciclo. pensiero. La ragazza dotata di poteri Channels affronta il tema dell’ignoto, del visibile. La colonna sonora fonde Le immagini, che Hiller ha trovato online psichici speciali, che esplodono nel corso di ciò che non è rappresentabile e insieme voci umane e i diversi suoni e modificato digitalmente, sono ispirate al dell’adolescenza – di pari passo con dell’inevitabile obsolescenza di tutto ciò con i quali le strumentazioni scientifiche “Ritratto del Dottor R. Dumouchel” (1910) l’emergere della sua sessualità – che è umano, dalla vita di ognuno di noi contemporanee traducono le radiazioni di Duchamp, nel quale l’artista francese è un personaggio classico del cinema di alla tecnologia, le culture e le credenze. luminose cosmiche, in viaggio nel corso dipinge un giovane amico, all’epoca genere hollywoodiano, così come delle I visitatori sono invitati a sedersi, ad dello spazio e del tempo a partire dal Big studente di radiologia, circondato da serie TV più recenti. Ad accompagnarne ascoltare chi parla e a far emergere i Bang. A tratti, si percepisce anche una un’aura iridescente. Un altro riferimento le azioni, qui, si alternano attimi di propri pensieri su un tema di cui spesso trasmissione in codice Morse, registrata cruciale, qui, è a Walter Benjamin e al suo completo silenzio e le note di un coro è fin troppo difficile discutere. durante un esperimento di onironautica celebre saggio “L’opera d’arte nell’epoca Gospel, in un crescendo di suspense e (sogno lucido), il cui soggetto ripete: “Sto della sua riproducibilità tecnica” (1936), applausi al Girl Power. sognando, sto sognando”. che teorizza la “perdita dell’aura” delle opere d’arte da quando, tramite la From Here to Eternity fotografia, è diventato possibile riprodurle (2008, 20 minuti ciascuna) serialmente. Oltre a Duchamp, in Al centro della lunga navata del precedenza Hiller ha reso omaggio anche Binario 1, sono videoproiettate al suolo ad altri artisti, quali Yves Klein, Joseph le tre animazioni digitali di From Here to Beuys, Marcel Broodthaers e Gertrude Eternity (Da qui all’eternità). Riproducono Stein. Commentando questa serie di delle piante di labirinti, basati sulle lavori, Hiller ha detto che “riassume pavimentazioni di tre cattedrali gotiche enigmaticamente come ci vediamo e ispirati ai mandala, così come ai dedali nell’era digitale. Sapete, virtuali dei videogames contemporanei. siamo pixels, siamo luce”. A percorrerne i tracciati, alla ricerca di una via d’uscita, è un punto di colore diverso (blu, rosso, verde) che si muove lentamente, invitando lo sguardo a una pausa e alla contemplazione, per seguirne le evoluzioni ipnotiche.
Susan Hiller Social Facts Susan Hiller (born in the USA in 1940, BIOGRAPHY London-based since the 1960s) is one Prior to her decision to work as an artist, of the most influential artists of her Susan Hiller studied cinema, archeology, generation. Over a nearly 50-year career, linguistics and anthropology. her multidisciplinary approach has led her After moving to Great Britain in the late to create pioneering video installations, 1960s, she began working in the field of sound works, ‘group investigations’, Conceptual Art and actively participated performances, sculptures, photographs, in the feminist movement. artist’s books and online interactive projects, as well to write, lecture and Hiller has held solo exhibitions in the most curate exhibitions. important international museums. Among the most relevant, the anthological Social Facts is the expression with which mid career at ICA, London (1986), Tate Hiller describes the object of her work, Liverpool (1996) and Moderna Museet that is, those specific cultural artefacts in Stockholm (2007); the retrospectives that influence the collective dynamics at Baltic, Gateshead; Museu Serralves, and value systems of our societies. Porto (2004), Kunsthalle Basel (2005), and at the Tate Britain in London (2011). Hiller explores the boundaries between Among the most recent, the exhibitions ordinary and extraordinary, credible and at the Synagogue de Delme and at the incredible, natural and supernatural, CCA Wattis Institute for Contemporary paranormal and normal. She observes Arts in San Francisco (2014); at the Pérez how the mass media influence our Art Museum, Miami and at the Sursock perception of the world and digs into that Museum, Beirut (2016); at the Lisson gigantic global reservoir of tales, stories, Gallery, New York (2017). and confessions that is the Internet. She participated in the Berlin Biennials The task of facing doubts and (2008), Moscow (2011) and Sydney contradictions is left to the public, (2002); to Manifesta 11 (2016); at invited to orient themselves according to Documenta 13 (2012) and 14 (2017), their own convictions – an increasingly in Athens and Kassel. frequent condition, now that news can In Italy, Hiller exhibited at Castello be “fake” and facts can be “alternative”, di Rivoli (2006, curated by Carolyn while communications travel through Christov-Bakargiev) and at the Antonio the individual or collective “bubbles” of Ratti Foundation in Como (2011), where social media. she was Visiting Professor. Hiller curated the book “The Myth of Primitivism” (Routledge, 1991) and the touring exhibition “Dream Machines” (Hayward Gallery, London, 2000- 2003). Her lectures and interviews have been collected in: “Thinking about Art: Conversations with Susan Hiller” (Manchester University Press, 1996); “The Provisional Texture of Reality” (ed. by Alexandra Kokoli, JRP Ringier, 2008).
Susan Hiller Social Facts Illuminazioni (2018, 30 minutes) Homage to Marcel Duchamp: Psi Girls (1999) Channels (2013) The exhibition opens with a new, Aura (Purple Man); (Green Girl); This monumental video installation Channels, the artist’s largest audio spectacular video projection created by (Blue Boy) (2011) on five screens is one of Hiller’s most visual work to date, is an assemblage of Hiller for the occasion. We hear witness Homage to Marcel Duchamp: iconic works. It features sequences, 106 analogue television sets. A myriad accounts of mysterious and unexplained Aura (Blue Woman); (Red Man); saturated in rich colours and projected of quiet voices tells stories of ‘near experiences of close encounters with (Green Man) (2017) in a loop, of girls who use telekinesis to death’ experiences in many languages, luminous phenomena. Positioned at the entrance, the series control and move objects, excerpted accompanied on the screens by the They are accompanied, on the wide After Duchamp is composed of a grid of from five films (Brian De Palma’s The electronic pattern of an oscilloscope, screen, by a flow of abstract images in 50 photographic portraits that capture Fury (1978), Andrei Tarkovsky’s Stalker tracing the vibrations of each utterance. shades of turquoise blue, a colour (that is, the colourful individual ‘auras’ of their (1979), Mark L. Lester’s Firestarter (1984), Individual testimonies alternate with a wavelength with which the light travels) subjects. Also on display, on the opposite Danny DeVito’s Matilda (1996); Andrew a dense buzz. Channels addresses at the edge of the visible spectrum. side of Binario 1, are six monumental Fleming’s The Craft (1996). The girl the unknown, as well as the inevitable The soundtrack mixes these human portraits of the same cycle. The images, endowed with special psychic powers, obsolescence of all things human, from voices with a series of sounds produced found online and digitally modified by erupting during teenage - alongside the individual life to cultures, beliefs and by scientific instruments in the form of the artist, are inspired by Duchamp’s emergence of her sexuality - is a cliché technology. Visitors are invited to sit audible translations of visible cosmic light “Portrait of Doctor R. Dumouchel” (1910), of Hollywood genre cinema, as well as of down, listen to those speaking, and fill radiations, travelling through space and a radiology student painted by the artist recent TV series. In Psi Girls, her actions the space with their own thoughts on this time since the Big Bang. Occasionally, as surrounded by an iridescent aura. are accompanied by long moments of (nearly) unspeakable subject. Morse code from a lucid dreamer tapping Another crucial reference here is to silence, alternated with the drumming out “I am dreaming, I am dreaming” is Walter Benjamin and his famous essay and clapping of a Gospel choir, in a also heard. “The Work of Art in the Age of Mechanical crescendo of suspense and applause for Reproduction” (1936), which theorises Girl Power. the “loss of aura” of artworks after the introduction of their serial technological From Here to Eternity reproducibility. Besides Duchamp, (2008, 20 minutes each) Hiller’s works have paid homage to Yves The digital animations of From Here Klein, Joseph Beuys, Marcel Broodthaers to Eternity (2008) are projected on and Gertrude Stein. About her aura the ground, in the central section of series, Hiller says that it “enigmatically Binario 1’s long nave. They reproduce summarizes how we see ourselves in the three labyrinth patterns, based on floor digital age. You know, we are pixels, designs in three Gothic cathedrals, we are light”. with references to mandalas and virtual mazes found in some contemporary videogames. A coloured (blue, red, green) point moves slowly along the pathways, searching for a route, while inviting the gaze to pause, contemplate and follow its hypnotic evolutions.
Mappa Map 6 1. 5a. After Duchamp 2016-17 Homage to Marcel Duchamp: 50 stampe fine art a colori a getto Aura (Purple Man); (Green Girl); d’inchiostro / 50 colour archival (Blue Boy) (2011) 5a 5b dry prints 3 stampe cromogeniche fine art a colori 30.5x30.5 cm su alluminio dibond / 3 digital c-type archival colour prints on dibond 2. 182.5x121.5 cm Psi Girls 1999 Installazione video, 5 sequenze 5b. sincronizzate con audio, in loop / Homage to Marcel Duchamp: Video installation, 5 synchronized Aura (Blue Woman); (Red Man); programmes with audio, looped (Green Man) (2017) 3 stampe fine art / 3 Giclée prints 4 3. 182.5x121.5 cm Illuminazioni 2018 Video proiezione widescreen con audio, 6. schermo bifacciale (10 metri) , 30 min. / Channels 2013 Widescreen video projection with audio, Installazione audiovisiva multi canale, dual sided screen (10 meters), 30 min. 106 televisori, 9 media players, 9 lettori dvd, 1 sincronizzatore / Multi-channel 4. audio visual installation, 106 television From Here to Eternity 2008 sets, 9 media players, 9 dvd players, 1 3 animazioni digitali, canale singolo, synchronizer muto, durata di ciascuna sequenza Dimensioni variabili / Dimension variable 20 min. / 3 digital animations, single Voci in: Italiano, Inglese, Francese, channel, silent, each programme Spagnolo, Tedesco e altre lingue duration 20 min. asiatiche ed europee / Voices in: Italian, 3 English, French, Spanish, German and other Asian and European languages 1 2 Per approfondimenti sulla mostra / For further information on the exhibition Si prega di non attivare questi contenuti all’interno della mostra, per non interferire con l’esperienza delle opere / Please do not activate this contents inside the exhibition, in order to not disturb the experience of the artworks
DESIGN BY SAGLIETTI.IT Si ringraziano / Many thanks to: Andreas Leventis e / and Lisson Gallery, Dai Jenkins, Tomas Klassnik, Andrew Price, David Cunningham, Mariana Fantich, Claudio Tortorici (Superbudda Creative Collective), e tutti i volontari di Torino e Londra / and all the volunteers in Turin and London: Andrea Arras, Gaia Arrotini, Paola Amerio, Matteo Anselmi, Federico Benvenuto, Alessio Capelli, Marco Caputi, Antonio Careddu, Rossana Casoli, Matteo Chenna, Ilaria Chiocchi, Ruggero Ciliento, Vittoria D’Antonio, Emanuele Di Santo, Fabio Di Santo, Manuela Donato, Francesca Fasso, Clelio Ferrara, Fulvio Ferrario, Laila Gaber, Matteo Garaventa, Sara Gennaro, Emma Jacomuzzi, Viviana Lerda, Veronica Maniscalco, Matilde Masiello, Melissa Masiello, Giulia Merizzi, Felice Moramarco, Elena Occleppo, Mirella Oddenino, Ermes Pancaldi, Lorenzo Pancaldi, Erika Papagna, Seb Patane, Bruno Per, Michela Poletti, Roberto Polidori, Adelmo Rizzuto, Riccardo Santipolo, Inti Sartoretto, Marco Sclafani, Silvia Tanzini, Carolina Tardito Baudin, Anna Maria Taverna, Anna Termite, Carla Tronci, Selene Zanca. CORSO CASTELFIDARDO, 22 10128 TORINO WWW.OGRTORINO.IT
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