SURPLUS FOOD MANAGEMENT AGAINST FOOD WASTE - Paola Garrone

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SURPLUS FOOD MANAGEMENT AGAINST FOOD WASTE - Paola Garrone
Paola Garrone                   Marco Melacini                                             Alessandro Perego

                                                          SURPLUS
                                                          FOOD
                                                          MANAGEMENT
                                                          AGAINST
                                                          FOOD
                                                          WASTE
                                                            Il recupero delle eccedenze alimentari.
                                                            Dalle parole ai fatti.
                2. 2.   | I L M A R C H I O, I L LO G OT I P O : L E D E C L I N A Z I O N I
SURPLUS FOOD MANAGEMENT AGAINST FOOD WASTE - Paola Garrone
Paola Garrone          Marco Melacini       Alessandro Perego

SURPLUS
FOOD
MANAGEMENT
AGAINST
FOOD
WASTE
Il recupero delle eccedenze alimentari. Dalle parole ai fatti.
SURPLUS FOOD MANAGEMENT AGAINST FOOD WASTE - Paola Garrone
SURPLUS FOOD MANAGEMENT AGAINST FOOD WASTE // Prefazione

Fondazione Banco Alimentare Onlus ringrazia i curatori della ricerca                    Tre anni fa uscì alle stampe Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come
Paola Garrone, Marco Melacini e Alessandro Perego;                                      opportunità (Guerini, 2012), primo studio a carattere scientifico sullo spreco in Italia. Esso
si ringrazia anche Francesca Vidali per la collaborazione                               fu pubblicato in una atmosfera di iniziale interesse pubblico al tema, spesso giocato più
all’analisi dei dati e alla redazione del volume.                                       su effetti sensazionalistici o di forte richiamo etico (o moralistico?) contro il disinteresse
                                                                                        per il fenomeno delle gravi carenze alimentari di ampie fasce di popolazione, attribuite
Un particolare ringraziamento va a Kellogg                                                                                                                                               5
                                                                                        più spesso a popolazioni di paesi di altri emisferi. Negli anni successivi, si sono susseguiti
per aver contribuito alla realizzazione
                                                                                        eventi e dinamiche che hanno fortemente accresciuto l’informazione disponibile e hanno
del presente volume.
                                                                                        influenzato la coscienza pubblica e privata sulla contraddizione ben sintetizzata dalla frase
                                                                                        “c’é cibo per tutti ma non tutti hanno da mangiare”. A questa incrementata attenzione, si
                                                                                        é aggiunta la voce tonante e insistente di Papa Francesco che più volte ha sottolineato il
                                                                                        grave paradosso in atto, invitando i potenti e gli uomini di buona volontà ad intervenire.
                                                                                        Va inoltre reso atto ad Expo2015 di aver costituito, in questi mesi, una quotidiana vetrina
                                                                                        di provocazioni culturali e di opportunità mediatiche per rinforzare la conoscenza un po’
                                                                                        più documentata e meno scandalistica del fenomeno.
                                                                                        Banco Alimentare ed il popolo di volontari e collaboratori della sua Rete hanno sempre
Progetto generale: Fondazione Banco Alimentare Onlus, Politecnico di Milano             accompagnato le occasioni di comunicazione, riaffermando una propria azione instan-
Project direction: Marco Lucchini                                                       cabile di pratiche di recupero degli alimenti ancora commestibili pur non essendo più
Project management: Francesca Vidali                                                    commercializzabili e quindi destinati a diventare spreco. La stessa organizzazione, unica
Direzione Creativa: Guglielmo Incerti Caselli
                                                                                        vincitrice italiana, ha ottenuto anche il premio di “Best Practices”, proposto da Feeding
Art Direction: Marco Smiroldo
                                                                                        Knowledge, programma di Expo Milano 2015, per la cooperazione nella ricerca e l’inno-
                                                                                        vazione sulla sicurezza alimentare, con il progetto FIRST AID (Food Is A Resource To Se-
©2015 La Fabbrica S.p.A.
                                                                                        cure Tangibile Assistance and Inclusion to the Deprived). Per questo, oggi siamo entusiasti
Via Bernardino Lanino, 5 - 20144 Milano
                                                                                        partner di questa ripresa scientifica di alcuni temi sullo spreco e sul recupero, forti della
contatti@lafabbrica.net - www.lafabbrica.net
                                                                                        nostra attività quotidiana ma anche interessati a sostenere la conoscenza e la divulgazione
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta,
                                                                                        di questo sapere. La diffusione di informazioni e giudizi é diretta a tutti i nostri interlo-
memorizzata o trasmessa in alcuna forma o con alcun mezzo, elettronico, meccanico,
                                                                                        cutori ma in prima istanza ai nostri operatori, così che il nostro lavoro, pur ampiamente
in fotocopia, in disco o in altro modo, compresi cinema, radio, televisione,            volontario, sia sviluppato su una base solida e non velleitaria, nella applicazione di metodi
senza autorizzazione scritta de La Fabbrica.                                            rigorosi, raggiungendo così condizioni di vera sostenibilità. Non dimentichiamo mai che la
                                                                                        Rete Banco Alimentare é responsabile, in forma sussidiaria, del sostentamento di quasi due
ISBN 9788861280038                                                                      milioni di persone e quindi ad esse di fatto risponde. Sono certo che una platea ben più
                                                                                        ampia saprà apprezzare il testo, non solo per la componente informativa ma anche per la
                                                                                        modalità agile e intuitiva nello spiegare e quantificare i fenomeni e nel derivarne giudizi e
Stampato in Italia                                                                      proposte operative, allargando ad ogni tipo di lettore la possibilità di apprendere.
SURPLUS FOOD MANAGEMENT AGAINST FOOD WASTE - Paola Garrone
SURPLUS FOOD MANAGEMENT AGAINST FOOD WASTE // Prefazione                                                 SURPLUS FOOD MANAGEMENT AGAINST FOOD WASTE // Introduzione

    Gli autori illustrano anche la tematica della recuperabilitá delle eccedenze, fattore deter-            Il presente volume è frutto di una ricerca che a partire dal 2011 ha coinvolto il Politecnico di
    minante per il compito di organizzazioni come Banco Alimentare.                                         Milano sul tema delle eccedenze alimentari.
    L’approfondimento di questo aspetto permette una corretta posizione politica, culturale,                Obiettivo principale del volume è offrire a chi legge un quadro di insieme di un fenomeno
    economica ed operativa di fronte alle eccedenze e allo spreco e una seria presa di co-                  complesso e di grande attualità come lo spreco alimentare e la sua prevenzione.
    scienza di cosa implichi la “non gestione” delle eccedenze.                                             Per illustrare le modalità con cui è possibile ridurre lo spreco, viene presentato il sistema di
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    La gestione non accurata delle eccedenze alimentari infatti può generare “spreco sociale”,              gestione delle eccedenze alimentari composto da aziende della filiera, Organizzazioni Non
    quando l’attività di recupero non viene finalizzata all’alimentazione umana, “spreco zoo-               Profit e attori pubblici, con particolare attenzione al recupero a fini sociali.
    tecnico”, quando l’alimento diventa rifiuto valorizzato, e “spreco ambientale” quando tutto             Come illustrato nella nota metodologica, le stime di eccedenze e spreco riportate nel pre-
    finisce in discarica, realizzando così la massima perdita di valore possibile a carico della so-        sente volume sono il frutto di un aggiornamento al 2015 della quantificazione che era stata
    cietà e dell’ambiente. Questo chiarimento permette di porsi obiettivi realistici di recupero            svolta nel 2011 per l’Italia. Più in generale, i risultati presentati nel seguito derivano sia dagli
    e quindi di riduzione del fenomeno dello spreco alimentare. Siamo grati ai professori del               oltre 120 studi di caso svolti nel 2011, sia da 25 nuovi studi di caso svolti nel 2014-’15. I nuovi
    Politecnico di Milano per la chiarezza della comunicazione ed insieme per il rigore del loro            studi di caso hanno permesso di condurre un approfondimento sui processi e sui costi di
    scritto che desta vivo interesse a moltissime realtà profit e non profit, attente a fattori etici       gestione delle eccedenze nei settori della trasformazione, distribuzione e ristorazione. L’ap-
    ma anche ad una immediata azione.                                                                       profondimento di tali aspetti per il settore primario viene invece lasciato a future analisi, data
    Dalle parole ai fatti, appunto. Questo é il grande beneficio che offre a tutti chi divulga e ren-       la presenza di numerosi aspetti distintivi nella generazione e nella gestione delle eccedenze.
    de operabili le parole, i dati e i processi qui descritti. A tutti noi sta ora raccogliere la sfida e   Infine, nella realizzazione del volume si è scelta una forma di scrittura e di comunicazione
    trasformarla in azione seria ed intelligente, per una maggior dignità dell’intera nostra società e      grafica che favorisse la più ampia diffusione dei concetti, delle evidenze e dei suggerimenti
    delle persone meno fortunate.                                                                           prodotti in questi anni di ricerca.

                                                                               Andrea Giussani                                                                                                Paola Garrone
                                                    Presidente Fondazione Banco Alimentare Onlus                                                                                             Marco Melacini
                                                                                                                                                                                         Alessandro Perego
                                                                                                                                                                                         Politecnico di Milano
SURPLUS FOOD MANAGEMENT AGAINST FOOD WASTE - Paola Garrone
SURPLUS FOOD MANAGEMENT AGAINST FOOD WASTE // Indice

                                              Il problema

       Paradosso                                                                               Costo
                               Filiera                 Eccedenze             Spreco
      della scarsità                                                                       dello spreco
                           agroalimentare              alimentari          alimentare
      nello spreco                                                                          alimentare
         pag. 10               pag. 14                  pag. 18              pag. 22          pag. 26

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                          L’origine e le alternative di gestione

       Non tutte
     le eccedenze                                                      Gerarchia                Cause
                                     Ridistribuzione
      sono uguali:                                                      di utilizzo        di generazione
                                    delle eccedenze
     recuperabilità                                                 delle eccedenze       delle eccedenze
         pag. 42                         pag. 38                        pag. 34               pag. 30

                                         La ridistribuzione

                                                   Organizzazioni
          Catene            Organizzazioni           Non Profit                               Gestione
                             Non Profit                                 Una partnership       aziendale
    di ridistribuzione                                back line           strutturata
                              front line            (food bank)                           delle eccedenze
         pag. 46               pag. 50                  pag. 54              pag. 58          pag. 62

                                         Le azioni possibili

       Politiche per
     la prevenzione                                                 Buone pratiche
                                      Ruolo degli                         nella           Benefici e costi
       dello spreco                  attori pubblici                                      della donazione
        alimentare                                                  ridistribuzione
         pag. 78                         pag. 74                        pag. 70               pag. 66
SURPLUS FOOD MANAGEMENT AGAINST FOOD WASTE - Paola Garrone
> Il problema <

                                                                                        3,9 miliardi
                                                                                      di tonnellate di cibo
                                                                                 prodotte ogni anno nel mondo 1

     Paradosso
10                                                                                                                      11

                                                                                                                    Paradosso della scarsità nello spreco
     della scarsità
     nello spreco                                                                      1,3 miliardi
                                                                                      di tonnellate di cibo
                                                                                      sprecate ogni anno
                                                                                           nel mondo
     La povertà alimentare costituisce oggi un paradosso.
     Una parte della popolazione, anche nei paesi più ric-                          4 volte la quantità di cibo
                                                                                       necessaria a sfamare
     chi, si trova in stato di insicurezza alimentare. La dispo-
                                                                                     795 milioni
     nibilità di materie prime e prodotti alimentari sarebbe                     di persone denutrite nel mondo 2
     sufficiente a soddisfare il fabbisogno di ognuno, ma
     tonnellate di cibo vengono sprecate.

                                                                   Fonti:
                                                                   1
                                                                     FAO, 2011
                                                                   2
                                                                     FAO, 2015
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> Il problema <                                                                                         > Il problema <

                                                                                                                                           La dimensione del fenomeno
                                                                                                                                           In situazione di povertà alimentare si trovano circa 795 milioni di persone nel mondo.
                                                                                                                                           Allo stesso tempo si sprecano ogni anno più di un miliardo di tonnellate di cibo.

                                        Insicurezza alimentare. L’insicurezza            Eccesso di cibo. Restano però ancora
                                                                                                                                                         Globale                     Paesi in via di sviluppo                   Paesi sviluppati
                                        alimentare è definita dalla FAO come la          degli angoli bui: il mancato coordinamen-
                                        “mancanza di un sicuro accesso ad un             to tra gli attori della filiera, l’estrema dif-
                                        ammontare sufficiente di cibo nutriente          ferenziazione dei consumi, talvolta anche
    12                                  per una crescita ed uno sviluppo nor-            in direzioni lontane dalla qualità e dal                                                                                                                           13
                                        male ed una vita attiva e sana”1. L’attuale      risparmio, alcune imperfezioni dei mer-
                                                                                                                                                795 milioni                         780 milioni                           15 milioni
Paradosso della scarsità nello spreco

                                                                                                                                                                                                                                                        Paradosso della scarsità nello spreco
                                        situazione alimentare globale risulta pre-       cati globali, comportano inefficienze nel
                                        occupante nei paesi non sviluppati o in          sistema ad oggi ancora irrisolte. Come               di persone denutrite                 di persone denutrite              di persone denutrite
                                        via di sviluppo, dove le difficoltà tecnolo-     diretta conseguenza si assiste alla gene-
                                        giche, infrastrutturali, politiche ed econo-     razione, all’interno della filiera, di quantità              10,9%                              12,9%                                    < 5%
                                        miche spesso si combinano, ostacolando           significative di materie prime e prodotti              della popolazione                   della popolazione                  della popolazione
                                        la risoluzione del problema.                     alimentari, perfettamente utilizzabili, che
                                        Sebbene le cause siano differenti, anche         non vengono tuttavia immessi sul mer-                                                                                                       Fonte: FAO, 2015
                                        nei paesi sviluppati il rischio di soffrire di   cato e non raggiungono il consumatore
                                        insicurezza alimentare appare in aumen-          finale.
                                        to, soprattutto per le fasce più deboli          Paradosso. Si tratta del paradosso della
                                        della popolazione, e tutto ciò nonostan-         scarsità (presenza di insicurezza alimen-
                                        te lo sviluppo tecnologico continuo abbia        tare) nello spreco (presenza di eccesso                                                                                 280
                                        permesso la progressiva ottimizzazione           di cibo). La dimensione del fenome-                                                                                    kg/pro capite
                                                                                                                                                                                                                    anno
                                                                                                                                                                                                                                    UE
                                                                                                                                                                                        Spreco
                                        dei processi agricoli, di trasformazione, di     no è tale da poter contribuire, almeno                                                    alimentare globale

                                                                                                                                                                                   2.472
                                        stoccaggio e di trasporto.                       in parte, alla risoluzione del problema
                                                                                         dell’insicurezza alimentare. Pertanto la
                                                                                         comprensione di come agire per contra-                                                            kg/minuto
                                                                                         stare questa inefficiente ed inefficace di-               USA             300
                                                                                                                                                                   kg/pro capite
                                                                                         stribuzione e gestione del cibo nei paesi                                     anno

                                                                                         sviluppati risulta un tema fondamentale
                                                                                         per uno sviluppo sostenibile del pianeta.
                                                                                                                                                                                     Fonte: FAO, 2011

                                                                                                                     Fonte: 1 FAO, 2014
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> Il problema <

                                                                                           Primario           Trasformazione         Distribuzione            Ristorazione             Consumo

     Filiera
14                                                                                                                                                                                                 15

                                                                                                                                                                                                 Filiera agroalimentare
                                                                 CARATTERIZZAZIONE DELLO
                                                                                           SEGMENTI DELLO STADIO                              CATEGORIE DI PRODOTTO

     agroalimentare

                                                                   STADIO DELLA FILIERA
                                                                                                                                               Alimenti secchi, bevande, succhi,
                                                                                                       Ambiente
                                                                                                                                                    conserve, vino e olio

                                                                                                                                          Prodotti lattiero-caseari, carni, salumi, uova
     La produzione, la distribuzione e il consumo del cibo                                              Freschi
                                                                                                                                                e prodotti di quarta gamma

     coinvolgono diverse tipologie di realtà nella filiera: le                                         Surgelati                           Ortofrutta e piatti pronti surgelati, gelati,

     aziende agricole, la pesca e gli allevamenti, le aziende                                                                                  semilavorati per bar/pasticceria

     di trasformazione, il mondo della distribuzione, la ri-                                                       ASSETTO LOGISTICO PRODUTTIVO

     storazione, fino ad arrivare al consumo domestico.
                                                                                                                                                                                Mercato
                                                                                              Stabilimenti

                                                                                                                               Deposito
                                                                                                                               centrale

                                                                                                                                                     Depositi locali
SURPLUS FOOD MANAGEMENT AGAINST FOOD WASTE - Paola Garrone
> Il problema <                                                                                               > Il problema <

                                                                                                                         CASO A
                                                                                                                         L’assetto logistico produttivo delle aziende
                                                                                                                         di trasformazione operanti in Italia
                         Stadi della filiera. La filiera agroalimen-    della filiera i prodotti delle aziende di        Le aziende dello stadio della trasformazione hanno in generale più stabilimenti produttivi (nazionali o eu-
                                                                                                                         ropei) e depositi nazionali di distribuzione, che gestiscono le scorte dell’azienda per il mercato nazionale.
                         tare coinvolge diverse realtà. Si posso-       trasformazione raggiungono il mondo              A seconda della dimensione aziendale e dell’articolazione e della complessità del mercato servito hanno
                         no identificare cinque stadi principali. Il    della distribuzione, composto dalla distri-      un secondo livello di depositi, distribuiti sul territorio italiano e caratterizzati in genere da livelli di stock
                         primo è costituito dal settore primario,       buzione moderna, dai negozi tradizionali         bassi e da una gestione data in outsourcing ad un provider logistico. Sono presenti poi delle peculiarità
  16                     in cui operano produttori agricoli, al-        e dai venditori ambulanti. Il consumo del        delle diverse aziende in funzione della temperatura di conservazione degli alimenti prodotti. Le realtà                       17
                                                                                                                         operanti a temperatura ambiente o che gestiscono prodotti surgelati tendono ad avere una gestione
                         levatori e pescatori. Accanto a questi         prodotto può poi avvenire negli esercizi         dei flussi fisici di tipo MTS (Make to Stock), con produzione per il magazzino sulla base di una previsione
Filiera agroalimentare

                                                                                                                                                                                                                                                     Filiera agroalimentare
                         operatori, nella maggior parte dei casi,       di ristorazione (quarto stadio della filie-      della domanda. Per i surgelati l’anticipo della produzione sulla domanda è legata anche alla stagionalità
                         sono presenti dei consorzi (ad esempio         ra) oppure a livello domestico (quinto           dell’approvvigionamento dei materiali o delle vendite.Viceversa per i prodotti a temperatura controllata,
                         le Organizzazioni dei Produttori) o in-        stadio della filiera).                           ossia che devono essere gestiti a determinate temperature (ad esempio fra 0 e 4 °C per i formaggi e i
                                                                                                                         salumi), è frequente la produzione (in primis il confezionamento) solo a fronte degli effettivi ordini dei
                         termediari (si pensi ai grossisti dell’orto-   Differenze tra gli stadi. Gli stadi della        clienti. In tal modo si riduce il rischio di creare overstock (prodotti in eccesso). Si tratta quindi di flussi
                         frutta). Il settore primario ha il compito     filiera si differenziano per le caratteristi-    molto tesi e volumi a scorta relativamente ridotti. In Italia il settore è composto da oltre 70.000 aziende
                         di produrre la materia prima che viene         che dei prodotti e per la configurazio-          di differenti dimensioni che appartengono a diverse categorie merceologiche.
                         successivamente venduta all’industria di       ne logistico-produttiva. Ad esempio i
                         trasformazione. Esiste inoltre una parte       prodotti del primo stadio sono spesso
                         di produzione (relativa ad esempio al          non direttamente utilizzabili dall’uomo. Si      CASO B
                         pesce fresco o ai prodotti ortofrutticoli)     pensi al riso, che appena raccolto (detto        La rilevanza degli stadi della filiera in Italia
                         che può raggiungere direttamente la di-        risone) non è commestibile, ma lo diven-
                         stribuzione e il consumatore finale. Nel       ta solo dopo varie lavorazioni da parte          I 5 stadi della filiera agroalimentare sono suddivisibili in segmenti di analisi omogenei sulla base delle
                                                                                                                         caratteristiche dei prodotti e dell’assetto logistico-produttivo. Di seguito si riporta il volume di prodotti
                         secondo stadio operano sia le aziende          dell’industria risiera. Relativamente alla       gestito per ciascun segmento in Italia.
                         che effettuano la trasformazione delle         configurazione logistica, accanto a stadi
                         materie prime realizzando semilavora-          come la distribuzione o segmenti come              72                      46                        30                      3                       30
                         ti (ad esempio le aziende che dal gra-         le catene di ristorazione o la ristorazione        milioni di tonnellate
                                                                                                                           annue gestite
                                                                                                                                                   milioni di tonnellate
                                                                                                                                                   annue gestite
                                                                                                                                                                             milioni di tonnellate
                                                                                                                                                                             annue gestite
                                                                                                                                                                                                     milioni di tonnellate
                                                                                                                                                                                                     annue gestite
                                                                                                                                                                                                                             milioni di tonnellate
                                                                                                                                                                                                                             annue gestite
                         no realizzano la farina), sia aziende che      collettiva, che presentano ottime capa-
                                                                                                                              Primario              Trasformazione             Distribuzione           Ristorazione              Consumo
                         realizzano prodotti finiti, ossia prodotti     cità logistiche, esistono parti della filiera,
                         utilizzabili dal consumatore finale (come      come i singoli esercizi commerciali, dove
                         per esempio la pasta). Nel terzo stadio        le capacità logistiche sono molto ridotte.
                                                                                                                           Ortofrutticolo 37,5     Ambiente 37              Centri                   Ristorazione            Consumatore 30
                                                                                                                                                   Freschi 7,5              distributivi 23*         collettiva 1
                                                                                                                           Cerealicolo 19
                                                                                                                                                   Surgelati 1,5            Punti                    Ristorazione
                                                                                                                           Allevamento 15                                   vendita 30               commerciale 2
                                                                                                                           Pesca 0,5
                                                                                                                                                                            * flussi già compresi
                                                                                                                                                                              in quelli dei punti
                                                                                                                                                                              vendita

                                                                                                                         Fonte: Si veda la Nota metodologica, pagina 82
> Il problema <

                                                           DISPONIBILITÀ
                                                            ALIMENTARE

                                                                Primario

                                                                                                  SCARTO

     Eccedenze
18                                                                +                             ALIMENTARE     19

                                                                                                             Eccedenze alimentari
                                                             Trasformazione

     alimentari
                                                                  +
     Le eccedenze alimentari sono cibo buono e sicuro        Distribuzione
     che per qualche ragione “avanza” nei diversi stadi                                         ECCEDENZA
                                                                                                ALIMENTARE
     della filiera, ovvero non viene venduto o non viene
     consumato secondo le previsioni. Può essere spre-            +
     cato oppure può essere recuperato.
                                                             Ristorazione

                                                                                                 CONSUMO
                                                                  +                             ALIMENTARE

                                                              Consumo
> Il problema <                                                                                         > Il problema <

                                                                                                                        Entità dell’eccedenza alimentare nella filiera
                                                                                                                        agroalimentare italiana

                       Disponibilità alimentare. L’ecceden-             Eccedenza alimentare. L’eccedenza               In Italia la maggior parte dell’eccedenza (57%) viene generata dagli attori economici, ma anche il consu-
                                                                                                                        matore influisce notevolmente sul fenomeno (43%). Concentrando l’attenzione sull’eccedenza generata
                       za alimentare rappresenta una parte di           alimentare è la componente comme-               dagli attori economici e sul contributo dei diversi stadi, si osserva che il 64% dell’eccedenza viene gene-
                       quella che viene definita “disponibilità         stibile che viene realizzata, trasformata,      rata nel settore primario, il 5% nello stadio di trasformazione, il 24% nello stadio di distribuzione e il 7%
                       alimentare”. Con il termine disponibilità        distribuita o servita ma che per varie          nello stadio di ristorazione.1
  20                   alimentare si intende il totale della pro-       ragioni non viene venduta o consumata.                                                                                                                            21
                       duzione alimentare lungo tutta la filiera.       Include cibo realizzato nel settore pri-                                                           Peso dello
                                                                                                                                                                                                                    Incidenza
Eccedenze alimentari

                                                                                                                                                                                                                                        Eccedenze alimentari
                       Essa comprende i prodotti alimentari             mario, trasformato nello stadio di tra-                                       Eccedenza           stadio sulla         Flussi annui
                                                                                                                                                                                                                  dell’eccedenza
                                                                                                                                 Stadio                                   eccedenza               gestiti
                       nei diversi stadi della filiera (ad esem-        sformazione, distribuito nello stadio di                                        [ton]              generata               [ton]
                                                                                                                                                                                                                  per ogni stadio
                                                                                                                                                                                                                        [%]
                       pio i frutti appena raccolti dagli alberi, le    distribuzione, preparato nello stadio di                                                              [%]
                       confezioni di biscotti realizzate da uno         ristorazione, ma che non riesce a per-
                       stabilimento, le confezioni di pasta pre-        correre tutta la filiera e a giungere al               Primario                 2.045.000              37%              71.975.000              2,8%
                       senti in un deposito) a diversi gradi di         consumatore. Non solo, è considerata
                       trasformazione: materia prima (ad esem-          eccedenza alimentare anche quella par-
                       pio il grano appena raccolto dai campi o         te di alimenti acquistati dal consumatore          Trasformazione                175.000                3%              46.085.000              0,4%
                       i chicchi di caffè), semilavorato (ad esem-      ma non consumati.
                       pio la frutta tagliata utilizzata nella produ-   Scarto alimentare. Lo scarto alimen-
                       zione dello yogurt alla frutta, il cioccolato    tare è la componente non commestibile,              Distribuzione                755.000               13%              29.810.000              2,5%
                       utilizzato nella produzione dei gelati) e        non destinata al consumo umano (ad
                       prodotto finito (ad esempio le conser-           esempio gli “sfridi” della produzione di
                       ve di frutta o i salumi). La disponibilità       cioccolatini o i noccioli della frutta).             Ristorazione                210.000                4%               3.280.000              6,4%
                       alimentare è data da tre componenti: il          Evoluzione delle componenti. La di-
                       consumo umano, l’eccedenza alimentare            stinzione fra queste tre componenti di
                       e lo scarto alimentare.                          disponibilità alimentare, in particolare               Consumo                  2.405.000              43%              29.935.000              8,0%
                       Consumo umano. Il consumo umano                  fra scarto ed eccedenza alimentare, si
                       è la componente commestibile che ar-             modifica nel tempo. Al crescere dello
                       riva al consumatore attraverso i canali          sviluppo tecnologico e dello sviluppo dei             TOTALE
                                                                                                                                                     5.590.000
                       tradizionali e viene consumata dagli es-         processi industriali, l’incidenza dello scar-     DI ECCEDENZA
                       seri umani.                                      to alimentare tende a ridursi sempre più,
                                                                        permettendo alle altre due componenti
                                                                        di crescere.

                                                                                                                         Fonte: 1 Si veda la Nota metodologica, pagina 82
> Il problema <

                                                                CONSUMO                      ECCEDENZA            SCARTO
                                                               ALIMENTARE                                       ALIMENTARE
                                                                                             ALIMENTARE

     Spreco
22                                                                                                                              23

                                                                                                                              Spreco alimentare
     alimentare                                                                                 Alimentazione
                                                                                                    umana

     Lo spreco alimentare “sociale” indica le eccedenze ali-                                                       SPRECO

     mentari che non vengono recuperate per il consumo
                                                                                                                   SOCIALE

     umano. In un’ottica ambientale, sono spreco tutte le                                       Alimentazione
                                                                                                   animale

     eccedenze che non vengono recuperate e valorizzate
     in alcun modo e diventano rifiuti da smaltire.                                                                SPRECO
                                                                                                                    ZOO-
                                                                                                                  TECNICO

                                                                                                    Rifiuto
                                                                                                  valorizzato

                                                                                                                   SPRECO
                                                                                                                 AMBIENTALE

                                                                                                  Rifiuto non
                                                                                                  valorizzato

                                                               Fonte: Garrone et al., 2012
> Il problema <                                                                                      > Il problema <

                                                                                                                Entità dello spreco alimentare sociale
                                                                                                                nella filiera agroalimentare italiana

                    Molteplici definizioni di spreco. Pos-        razione dei pasti. Allo stesso modo non       Ogni anno vengono sprecate 5,1 milioni di tonnellate di cibo, che rappresentano il 15,4% dei consumi
                                                                  vengono considerati spreco gli “sfridi” di    annui alimentari (realizzati in esercizi commerciali o a livello domestico) e il 91,4% dell’eccedenza alimen-
                    sono essere date molteplici definizioni
                                                                                                                tare. Lo spreco alimentare viene generato in parte (53%) dalle aziende della filiera e in parte dai consu-
                    di spreco alimentare in funzione della        produzione delle imprese di trasforma-        matori finali (47%). Focalizzando l’attenzione sullo spreco generato dalle sole aziende e sul contributo
                    gerarchia di gestione delle eccedenze a       zione alimentare (ad esempio le foglie        dei diversi stadi, si osserva che il 65% dello spreco viene generato nel settore primario, il 3% nello stadio
  24                cui si fa riferimento e della prospettiva     esterne di insalata eliminate durante il      di trasformazione, il 25% nello stadio di distribuzione e il 7% nello stadio di ristorazione.                     25
                    considerata.                                  processo di pulitura).
Spreco alimentare

                                                                                                                                                                                                                                Spreco alimentare
                    Prospettiva sociale. In accordo ad una        Prospettiva zootecnica. Secondo
                    prospettiva sociale, si definisce spreco      una prospettiva zootecnica, si definisce                                                                                                  Incidenza
                                                                                                                                                                                        Peso dello
                    alimentare quella parte di eccedenza          spreco alimentare l’eccedenza alimenta-                                     Eccedenza              Spreco            stadio sullo        dello spreco
                                                                                                                         Stadio                                                                           sull’eccedenza
                    non utilizzata per lo scopo primario della    re che non viene recuperata né ai fini                                        [ton]                 [ton]              spreco              generata
                                                                                                                                                                                      generato [%]
                    filiera agro-alimentare, ovvero soddisfare    dell’alimentazione umana né di quella                                                                                                         [%]
                    i fabbisogni alimentari umani, in quanto      animale. In quest’ottica quindi, non co-
                    costituisce un caso particolarmente ri-       stituisce spreco alimentare l’eccedenza              Primario                 2.045.000           1.755.000               34%                 86%
                    levante di utilizzo inefficiente di risorse   utilizzata per realizzare mangimi o, in ge-
                    (terreno, acqua, energia, lavoro). Si può     nerale, per alimentare gli animali.
                    quindi considerare spreco solo la parte       Prospettiva di sistema. Da ultimo, in            Trasformazione                175.000              75.000                1%                  43%
                    commestibile e sana della disponibilità       accordo ad una prospettiva di sistema
                    alimentare che non viene recuperata           (che comprende l’uomo, gli animali e
                    per il consumo umano (attraverso ad           l’ambiente) si definisce spreco alimenta-         Distribuzione                755.000             690.000                14%                 91%
                    esempio la vendita a mercati secondari        re tutta l’eccedenza alimentare che non
                    o il conferimento a Organizzazioni Non        viene valorizzata in nessuna forma, os-
                    Profit). Nella definizione dello spreco       sia che viene smaltita senza recuperare            Ristorazione                210.000             185.000                4%                  88%
                    domestico, per esempio, non si conside-       nemmeno i materiali e l’energia che da
                    rano gli scarti generati durante la prepa-    essa si potrebbero ricavare.
                                                                                                                       Consumo                  2.405.000           2.405.000               47%                 100%

                                                                                                                        TOTALE                5.590.000            5.110.000

                                                                                                                 Fonte: Si veda la Nota metodologica, pagina 82
> Il problema <

                                                                                                          SPRECO
                                                                                                        ALIMENTARE
                                                                                                         IN ITALIA

     Costo dello spreco
26                                                                                                                                                                        27

                                                                                                                                                                       Costo spreco alimentare
     alimentare
     L’impatto dello spreco alimentare non è solo sociale,
     ma anche economico e ambientale. Insieme al pro-             13 MILIONI                                                           1,5 MILIONI
                                                                DI TONNELLATE CO2 EQ                             €                            DI FAMIGLIE

     dotto alimentare vengono sprecate le risorse utilizza-
                                                                     EMESSE/ANNO                                                              IN POVERTÀ
                                                                   PER CIBO ELIMINATO1                                                         ASSOLUTA3

     te per produrlo.                                                                             12,6 MILIARDI
                                                                                                       DI EURO/ANNO
                                                                                                     VALORE DELLO SPRECO
                                                                                                         ALIMENTARE 2
                                                                      IMPATTO                                                                  IMPATTO
                                                                     AMBIENTALE                                                                SOCIALE

                                                                                                          IMPATTO
                                                                                                        ECONOMICO

                                                              Fonti:
                                                              1
                                                                Stima effettuata dagli autori sulla base dell’intensità di “carbon footprint” calcolata da FAO, 2013
                                                              2
                                                                Si veda la Nota metodologica, pagina 82
                                                              3
                                                                ISTAT, 2015
> Il problema <                                                                                          > Il problema <

                                                                                                                           Il costo dello spreco alimentare in Italia

                          Impatto sociale. Lo spreco alimentare            Il valore differisce molto a seconda            Con riferimento alla realtà italiana si riporta il valore economico del cibo sprecato lungo la filiera ottenu-
                                                                           dell’ente coinvolto (pubblico/privato),         to a partire dai dati di spreco alimentare e dalla densità di valore per i diversi stadi della filiera. Comples-
                          ha in primis un impatto sociale. Il cibo
                                                                                                                           sivamente risulta un valore annuo dello spreco alimentare pari a circa 12,6 miliardi di euro. Rapportando
                          “prodotto” non viene utilizzato per il suo       dell’area geografica e del tipo di prodot-      tale valore al numero di persone residenti in Italia si evince valore dello spreco alimentare pari a circa
                          scopo primario laddove una parte rile-           to. Come ordine di grandezza si arriva          210 euro per persona all’anno.
   28                     vante della popolazione si trova in situa-       a valori di circa 100 €/tonnellata (per le                                                                                                                            29
                          zione di “povertà alimentare”, quindi in         aziende di trasformazione).
                                                                                                                                Primario        Volume sprechi:
Costo spreco alimentare

                                                                                                                                                                                                                                              Costo spreco alimentare
                          presenza di una “domanda inevasa”.               Impatto ambientale. Vi è poi un im-
                                                                                                                                                1.755.000 ton
                          Impatto economico. Lo spreco di                  patto ambientale, legato innanzitutto
                                                                                                                                                Valore economico:
                          cibo ha anche un valore economico.               alle risorse impiegate lungo la filiera ma                                                        €
                                                                                                                                                1 miliardo €                                                 Volume sprechi:
                          Per la produzione del cibo sono state            poi sprecate, sia dirette (terra, acqua ed                                                                     Ristorazione

                          impiegate risorse e altri input (mano-           energia) sia indirette (imballi per la mo-                                                                                        185.000 ton
                          dopera, materie prime, terra, energia,           vimentazione dei prodotti, in cartone                                                                                             Valore economico:
                                                                                                                             Trasformazione     Volume sprechi:                                                                        €

                          acqua,..) dai diversi attori della filiera. Il   o legno). Secondariamente vi è l’impat-                                                                                           2,6 miliardi €
                                                                                                                                                75.000 ton
                          valore unitario del cibo sprecato risulta        to generato sull’ambiente (con svariate                              Valore economico:
                          crescente passando dagli stadi a monte           conseguenze, ad esempio sul clima), mi-
                                                                                                                                                                             €

                                                                                                                                                0,3 miliardi €                                               Volume sprechi:
                          della filiera (agricoltura ed allevamento)       surabile da diversi punti di vista fra cui                                                                      Consumo
                                                                                                                                                                                                             2.405.000 ton
                          verso gli stadi più a valle (distribuzione,      le emissione di inquinanti nel terreno e
                                                                                                                                                                                                             Valore economico:
                          ristorazione, consumo). Il costo dello           nell’aria e l’emissione di gas serra. Secon-      Distribuzione      Volume sprechi:
                                                                                                                                                                                                                                       €

                          spreco alimentare non si esaurisce nel           do uno studio della FAO1 l’impatto del-                                                                                           6,8 miliardi €
                                                                                                                                                690.000 ton
                          costo per la realizzazione del prodotto,         lo spreco alimentare sull’ambiente è al                              Valore economico:
                          ma comprende anche il costo per il suo           terzo posto dopo quello generato dalle
                                                                                                                                                                             €
                                                                                                                                                1,9 miliardi €
                          smaltimento. Conferire le eccedenze a            attività industriali delle due più grandi na-
                          enti di smaltimento comporta un costo            zioni (USA e Cina).
                          spesso proporzionale ai volumi ceduti.
                                                                                                                                                                                                         €

                                                                                                                                              Volume sprechi totale:                   Valore economico totale:
                                                                                                                                              5.110.000 ton                              12,6 miliardi €

                                                                                                      Fonte: 1 FAO, 2013    Fonte: Si veda la Nota metodologica, pagina 82
> L’origine e le alternative di gestione <

                                                                                                                                        Non conformità
                                                                67%      Raggiungimento                                       12%       agli standard
                                                                         sell-by-date interna                                           di mercato

                                                                                                          Trasformazione
                                                                                                                                            Resi contestuali

     Cause                                                                                                                          15%     alla consegna
                                                                                                                                            e resi per invenduto

30                                                                                                                                                                     31

     di generazione

                                                                                                                                                                   Cause di generazione delle eccedenze
                                                                                                                                    6% Non  conformità
                                                                                                                                       del packaging

     delle eccedenze                                                            Cause di generazione delle eccedenze negli stadi
                                                                                della trasformazione e della distribuzione in Italia
     Le cause di generazione delle eccedenze sono diffe-
     renti a seconda dello stadio della filiera considerato.
     Nella maggior parte dei casi le eccedenze sono legate      49% Raggiungimento
                                                                    sell-by-date interna
     a uno squilibrio fra domanda e offerta. Tale disalline-
     amento a sua volta deriva da diversi fattori quali le                                                 Distribuzione                   Resi contestuali
                                                                                                                                  28%      alla consegna
     difficoltà previsionali o le imperfezioni del mercato.                                                                                e resi per invenduto

                                                                                   Non conformità
                                                                         10% del packaging                                      Non conformità
                                                                                                                      13%       agli standard
                                                                                                                                di mercato

                                                               Fonte: Si veda la Nota metodologica, pagina 82
> L’origine e le alternative di gestione <                                                            > L’origine e le alternative di gestione <

                                                                                                                                     Cause di generazione dell’eccedenza nella
                                                                                                                                     filiera agroalimentare italiana
                                                                                      con riferimento all’Italia, il raggiungimen-   Come ricordato, le motivazioni alla base della generazione delle eccedenze sono molteplici. Si riportano
                                       Cause di generazione. La generazione
                                                                                                                                     alcuni casi esemplificativi in relazione alla parte meno nota ai più: le aziende di trasformazione.
                                       delle eccedenze all’interno della filiera è    to della sell-by-date interna rappresenta
                                       legata a diverse cause: non conformità         quasi il 70% dei casi per le aziende di
                                                                                                                                     CASO A1
                                       del prodotto o del packaging agli stan-        trasformazione e poco meno del 50%
                                                                                                                                     Un’azienda di trasformazione, produttrice di alimenti pronti conservabili a temperature ambiente, realizza
       32                              dard richiesti dal mercato, sovrapprodu-       per le aziende di distribuzione.               prodotti con una shelf life (tempo intercorrente fra la data di produzione dell’alimento e la data in cui            33
                                       zione, deterioramento del prodotto du-         Disallineamento domanda e offerta.             deve essere consumato) di 18 mesi. Per accordi contrattuali con le aziende della distribuzione, l’azienda
Cause di generazione delle eccedenze

                                                                                                                                                                                                                                                      Cause di generazione delle eccedenze
                                       rante lo stoccaggio, raggiungimento della      Una tendenza generale fra i diversi sta-       deve garantire, al momento della vendita, almeno 12 mesi di shelf life del prodotto. Vi sono poi canali
                                                                                                                                     distributivi diretti con i quali l’azienda di trasformazione detiene accordi meno stringenti, mediante i quali
                                       “sell-by-date” (ossia la data entro cui un     di vede nel disallineamento fra quantità
                                                                                                                                     riesce a vendere il prodotto anche con 10 mesi di shelf life residui. La sell-by-date interna dell’azienda
                                       prodotto deve essere venduto a un’altra        prodotta o acquistata e quantità venduta       è quindi 6/8 mesi a seconda dei canali distributivi. Ciò significa che, oltrepassata la sell-by-date interna,
                                       impresa della filiera affinché quest’ultima    o utilizzata la principale causa. Ciò vuol     l’azienda genera eccedenza con vita residua anche pari a 10 mesi.
                                       abbia il tempo necessario per rivendere        dire, ad esempio, per lo stadio primario
                                       a sua volta il prodotto o utilizzarlo), resi   una sovra-produzione (si pensi ad anna-
                                       (contestuali alla consegna o per inven-        te con raccolti molto abbondanti, come         CASO B1
                                       duto). A sua volta ogni singola causa di       è stato nel 2014 per le pesche nettari-        In un’azienda di trasformazione la linea produttiva realizza erroneamente un’intera partita di merce con
                                       generazione dell’eccedenza è legata ad         ne) o per le aziende della ristorazione        un’imprecisione estetica. Nello specifico, il marchio del produttore, apposto sul prodotto mediante una
                                                                                                                                     crema di un colore scuro, non è identificabile. L’azienda non destina tali prodotti alla vendita poichè essi
                                       altri fattori, dal lato dell’offerta e/o dal   una preparazione di pasti superiore alla       non rispettano gli standard estetici di mercato sebbene il prodotto sia qualitativamente perfetto.Viene in
                                       lato della domanda. Ad esempio, il rag-        domanda (si pensi alla difficoltà non solo     questo modo generata eccedenza pari all’intera partita di merce.
                                       giungimento della sell-by-date interna         di gestire le fasce orarie di affluenza, ma
                                       per le aziende di trasformazione è legata      anche di prevedere i pasti effettivamen-
                                       a errori di pianificazione della produzio-     te scelti dai consumatori). Le eccedenze
                                       ne, alla dimensione dei lotti minimi di        per il consumatore finale sono invece
                                       produzione e a errori previsionali. A sua      costituite da pietanze cucinate e non
                                       volta gli errori previsionali sono legati      servite a tavola, o da prodotti in scorta
                                       alla variabilità della domanda dei clienti e   che non vengono consumati ad esempio
                                       all’incidenza delle promozioni.                perché acquistati in quantità maggiore ri-
                                       Le cause di generazione dell’ecceden-          spetto ai consumi.
                                       za hanno un peso differente a seconda
                                       dello stadio della filiera considerato e
                                       della tipologia di prodotto. Ad esempio,

                                                                                                                                      1
                                                                                                                                          Per motivi di riservatezza non vengono riportati i nomi delle organizzazioni a cui si fa riferimento.
> L’origine e le alternative di gestione <

                                                                  PREVENZIONE DELLO SPRECO “SOCIALE”

                                                                    PREVENZIONE
                                                                   Miglioramento nella previsione
                                                                   della domanda, riduzione dei lotti

     Gerarchia di utilizzo
34                                                                                                                                         35
                                                                   di acquisto e di vendita, etc.

                                                                                                                                      Gerarchia di utilizzo delle eccellenze
     delle eccedenze
                                                                   RIDISTRIBUZIONE
                                                                    Canali secondari, Organizzazioni
                                                                     Non Profit.

     Una volta generata, l’eccedenza alimentare può es-
     sere gestita secondo quattro modalità principali: ri-                     RICICLO
                                                                                Produzione di fertilizzanti
                                                                                 o mangimi per animali.
     distribuzione per l’alimentazione umana; produzione
     di mangimi e di altri materiali; recupero energetico;                              RECUPERO
     smaltimento come rifiuto.                                                           Valorizzazione
                                                                                          energetica
                                                                                           dei rifiuti.

                                                                                                   SMALTIMENTO

                                                                                       GESTIONE DEI RIFIUTI

                                                             Fonte: Elaborazione degli autori a partire da House of Lords, 2014.
> L’origine e le alternative di gestione <                                                                   > L’origine e le alternative di gestione <

                                                                                                                                              Applicazione della gerarchia di utilizzo
                                                                                                                                              dell’eccedenza alimentare
                                                                                                                                               CASO A1
                                                                                                                                               Settore ortofrutticolo. In una Organizzazione di Produttori (OP) italiana, con aree di coltivazione ubi-
                                       Modalità di gestione. Una volta che                 e come concimi), mantenendo come ul-
                                                                                                                                               cate prevalentemente nel nord Italia, gli agricoltori associati raccolgono i prodotti dai campi ed effettuano
                                       l’eccedenza alimentare si manifesta, essa           tima opzione lo smaltimento in discarica.           una prima cernita dei prodotti, scartando mediamente 1.000 tonnellate di prodotti all’anno. Circa la metà
                                       può essere gestita secondo diverse mo-              Si tratta di una prospettiva basata sull’i-         di essi (pari a 500 tonnellate) vengono scartati a causa di problemi qualitativi; la restante parte (500
                                       dalità. E’ possibile ridistribuirla, ovvero re-     dentificazione di due fasi nella gestione           tonnellate), invece, viene scartata a causa di problemi estetici. Questi ultimi vengono in parte venduti a
                                                                                                                                               mercati secondari (industria alimentare), in parte utilizzati per l’alimentazione animale e la concimazione
       36                              cuperarla per l’alimentazione umana, at-            dell’eccedenza alimentare: una prima fase                                                                                                                                  37
                                                                                                                                               del terreno agricolo.
                                       traverso ad esempio sconti, rilavorazioni,          in cui gli alimenti non costituiscono anco-         I prodotti idonei alla commercializzazione (39.000 tonnellate), invece, vengono conferiti interamente
Cause di generazione delle eccedenze

                                                                                                                                                                                                                                                                 Gerarchia di utilizzo delle eccellenze
                                       vendita a mercati secondari e donazione             ra “rifiuto” e una seconda in cui gli alimen-       all’OP, che al momento dell’accettazione controlla nuovamente la merce. In questa fase altre 3.000 ton-
                                       a Organizzazioni Non Profit. Seconda-               ti sono “rifiuto”, ossia diventano non più          nellate circa vengono scartate. Buona parte di questo scarto è rappresentata da prodotti di seconda
                                                                                                                                               categoria, che vengono venduti in mercati secondari (industria alimentare), donati a Organizzazioni Non
                                       riamente è possibile riciclare l’eccedenza          idonei per il consumo umano.
                                                                                                                                               Profit per il consumo umano o conferite a canili per l’alimentazione animale. Una piccola parte, invece, è
                                       per ottenere altri materiali (ad esempio            Fasi di gestione delle eccedenze. Nel-              gestita come rifiuto e smaltita in discarica.
                                       fertilizzanti o mangimi per animali) e/o            la prima fase è possibile innanzitutto un’a-
                                       energia. Alternativamente l’eccedenza ali-          zione da parte delle realtà della filiera per        Mercato
                                       mentare può essere conferita ad aziende             prevenire la generazione stessa dell’ecce-           primario                                               RACCOLTO
                                       specializzate nel ritiro e trattamento dei          denza. Vanno lette in questa direzione gli                                                                                                       Non
                                       rifiuti, in cui può esserci ancora un recu-         investimenti per migliorare la qualità della    Organizzazioni
                                                                                                                                                                                                          Conferito                       conferito
                                                                                                                                                                                                      ad Organizzazioni                  al mercato
                                       pero di energia, oltre alla destinazione in         previsione della domanda, la riduzione dei         Non Profit                                                di Produttori                     primario
                                       discarica.                                          lotti di produzione o di acquisto. A valle
                                       Priorità nelle modalità di gestione. Sia            della prevenzione vi è il riutilizzo dell’ec-         Mercati                           Non                                              50%              50%
                                       nella comunità scientifica che nell’ambito          cedenza principalmente per lo scopo ori-            secondari                         conferito
                                                                                                                                                                                al mercato
                                       delle politiche pubbliche è in corso un di-         ginario, l’alimentazione umana. L’ecceden-                                            primario                                          Motivi           Motivi
                                                                                                                                           Alimentazione                                                                           estetici        qualitativi
                                       battito su quale sia la priorità con cui se-        za viene ridistribuita attraverso la vendita          animale
                                       guire le diverse alternative. Nel presente          a mercati secondari, a prezzi molto vicini a
                                       studio si ritiene utile riferirsi alla cosiddetta   quelli di produzione, o attraverso la dona-
                                                                                                                                                    Rifiuto
                                       “Food Use Hierarchy”1 derivata dalla più            zione a Organizzazioni Non Profit.
                                       generale “Waste Hierarchy”. La priorità             Seguono le attività di riciclaggio e da ul-                                                                              Mercati Alimentazione         Concimi
                                                                                                                                                                                                                   secondari   animale
                                       nella gestione delle eccedenze è posta              timo, in alternativa allo smaltimento in
                                       sulle azioni di prevenzione e di ridistribu-        discarica, è possibile che le aziende spe-
                                                                                                                                               CASO B1
                                       zione del cibo alle persone, impedendo              cializzate nella gestione dei rifiuti riesca-
                                                                                                                                               Settore allevamento. L’azienda produce alimenti a base di carne e provvede a venderli su tutto il
                                       che le eccedenze diventino spreco. A se-            no almeno in parte ad attivare azioni di
                                                                                                                                               territorio nazionale. Gli scarti generati durante il processo di lavorazione, come ossa e sfridi, o eventuali
                                       guire si considerano le azioni relative al          recupero.                                           eccedenze, vengono utilizzati per la produzione di alimenti per animali domestici, oppure conferiti alle
                                       riciclaggio e quelle di recupero (termico                                                               aziende di produzione di mangimi o ad aziende di produzione di energia, nel rispetto delle norme igie-
                                                                                                                                               nico-sanitarie.

                                                                                                         Fonte: 1 House of Lord UK, 2014        1
                                                                                                                                                    Per motivi di riservatezza non vengono riportati i nomi delle organizzazioni a cui si fa riferimento.
> L’origine e le alternative di gestione <

                                                                              PREVENZIONE

     Ridistribuzione
38                                                                                                                           39
                                                                        RIDISTRIBUZIONE

                                                                                                                         Ridistribuzione delle eccedenze
     delle eccedenze                                                              RICICLO

     Esistono diverse alternative per la ridistribuzione                        RECUPERO

     dell’eccedenza alimentare.Tra queste un ruolo chiave                         SMALTI-
     è rappresentato dalla donazione alle Organizzazioni
                                                                                  MENTO

     Non Profit, che utilizzano le eccedenze alimentari a
     fini di solidarietà sociale.                            mercati                                         donazione
                                                            secondari
> L’origine e le alternative di gestione <                                                                 > L’origine e le alternative di gestione <

                                                                                                                                    Entità della donazione di eccedenze
                                                                                                                                    alimentari
                                                                                                                                    Il sostegno agli indigenti, alimentata soprattutto con donazioni da parte delle aziende della filiera, risulta in
                                  Alternative disponibili. La ridistribu-         Donazione e aziende. Pur non esisten-
                                                                                                                                    forte crescita negli ultimi anni. In Inghilterra le principali realtà coinvolte nel supporto agli indigenti (Trus-
                                  zione delle eccedenze generate può              do statistiche ufficiali in merito, il trend      sell, Fareshare and Food Cycle1) testimoniano una crescita dei pasti serviti da 13 milioni nel 2012-13 a 20
                                  seguire diverse strade. Ad esempio è            crescente di cibo conferito agli indigenti        milioni nel 2013-14. Nel 2010 negli USA sono stati serviti 2,6 miliardi di pasti che hanno raggiunto quota
                                  possibile vendere i prodotti attraverso         dalle Organizzazioni Non Profit testimo-          3,3 miliardi nel 2014 2. In Italia la Rete Banco Alimentare, sviluppata su tutto il territorio nazionale, ha rac-
                                                                                                                                    colto circa 18.000 tonnellate di cibo dalle aziende della filiera nel 2011 e quasi 30.000 tonnellate nel 2014,
      40                          canali alternativi. Nel settore alimentare si   nia il peso crescente che gli attori della                                                                                                                                 41
                                                                                                                                    con una quota significativa di approvvigionamento di prodotti ottenuta dalle aziende di trasformazione1.
                                  stanno affermando operatori specializzati       filiera alimentare stanno dando a questa
Ridistribuzione delle eccedenze

                                                                                                                                                                                                                                                         Ridistribuzione delle eccedenze
                                  nell’acquisto a basso prezzo di “stock” di      alternativa.
                                  prodotti prossimi alla scadenza, che riven-     Sempre più le aziende della filiera inse-         Quantità recuperate (ton) dalla Rete Banco Alimentare in Italia3
                                  dono successivamente al dettaglio. L’al-        riscono la donazione di beni alimentari
                                  ternativa che però sta acquisendo sem-          all’interno di programmi di CSR (Corpo-             2014              9.731                     11.801                    7.440                     476
                                  pre maggior importanza è la donazione           rate Social Responsibility), affiancando tale
                                  dell’eccedenza ad Organizzazioni Non            strumento (della donazione) a iniziative di
                                                                                                                                      2013              3.221                     12.125                    5.171                     309
                                  Profit, considerata tecnicamente come           realizzazione o finanziamento di iniziative         2012              5.274                     11.109                    4.517                     295
                                  una “cessione a titolo gratuito” di prodot-     a fini sociali ed ambientali. La donazione
                                  to ancora commestibile.                         può essere parte integrante o meno di
                                                                                                                                      2011              3.940                     10.020                    3.000                     360
                                  Per una mensa “donare” può significare          un processo di collaborazione strutturata
                                  conferire i pasti preparati, ma non servi-      e continua con Organizzazioni Non Profit,                                 Primario              Trasformazione           Distribuzione            Ristorazione
                                  ti; per un produttore invece può trattarsi      oppure una soluzione implementata dagli
                                  di prodotti a stock non più vendibili sul       attori della filiera in occasione di situazioni
                                  mercato per il raggiungimento della sell-       di emergenza umanitaria, come terremoti
                                  by-date, ma ancora sani e buoni.                o alluvioni, in cui la donazione di alimenti,
                                                                                  non necessariamente eccedenze, risulta
                                                                                  di primaria importanza per un intervento
                                                                                  immediato.

                                                                                                                                     Fonti:
                                                                                                                                     1
                                                                                                                                       Report prodotto da Oxfam, Church Action on Poverty e Trussell Trust, 2014
                                                                                                                                     2
                                                                                                                                       Annual report Feeding America, 2014
                                                                                                                                     3
                                                                                                                                       Fondazione Banco Alimentare Onlus
> L’origine e le alternative di gestione <

                                                                                            RECUPERABILITÀ

                                                                                 BASSA                    MEDIA                 ALTA

                                                               Primario
                                                                              Cerealicolo
                                                                              Allevamento            Ortofrutticolo
                                                                                  Pesca

     Non tutte
42                                                                                                                                                 43

                                                                                                                                             Non tutte le eccedenze sono uguali: recuperabilità
                                                             Trasformazione
                                                                                                          Freschi
     le eccedenze sono                                                                                   Surgelati            Ambiente

     uguali: recuperabilità                                  Distribuzione

                                                                                                      Punti vendita             Centri
                                                                                                                              distributivi
     La “semplicità” con cui l’eccedenza alimentare può
     essere recuperata ai fini dell’alimentazione umana è
     diversa a seconda sia della tipologia di prodotto sia
                                                             Ristorazione
                                                                              Ristorazione            Ristorazione
     dello stadio della filiera in cui si genera.                             commerciale               collettiva

                                                              Consumo

                                                                              Consumatore
> L’origine e le alternative di gestione <                                                                    > L’origine e le alternative di gestione <

                                                                                                                                                         La rilevanza dello spreco alimentare in
                                                                                                                                                         funzione della recuperabilità delle eccedenze
                                                                                                                                                             Dei circa 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari generate ogni anno in Italia, solo il 3% circa
                                                     Recuperabilità. Se da una parte l’ecce-         neficiari finali. Si consideri ad esempio lo
                                                                                                                                                             presenta un alto livello di recuperabilità. Più del 49% presenta un grado di recuperabilità medio e circa
                                                     denza alimentare può essere ridistribuita,      sforzo necessario per preservare la qua-                il 48% basso.Il differente grado di recupero nei settori della filiera è in buona parte legato alla diversa
                                                     destinandola alla donazione, dall’altra         lità del prodotto da parte di una azienda               recuperabilità della tipologia di eccedenza gestita. Il 3% delle eccedenze totali della filiera sono legate al
                                                     tale operazione non richiede uno sforzo         donatrice, o la necessità per le Organizza-             settore della trasformazione, e di queste, oltre il 65% è ad alta recuperabilità. La ristorazione commerciale
                                                                                                                                                             e il consumo domestico, che insieme generano circa il 45% del totale delle eccedenze, gestiscono invece
         44                                          uguale per tutte le tipologie di prodotti       zioni Non Profit di ritirare e conservare in                                                                                                                                   45
                                                                                                                                                             prodotti a bassa recuperabilità, più complessi da trattare e più difficili da recuperare.
                                                     e attori della filiera. La “semplicità” rela-   celle frigorifere i prodotti surgelati donati.          L’immagine sottostante mostra i valori di eccedenza generata e recuperata (non solo in termini di dona-
Non tutte le eccedenze sono uguali: recuperabilità

                                                                                                                                                                                                                                                                              Non tutte le eccedenze sono uguali: recuperabilità
                                                     tiva con cui l’eccedenza alimentare può         Tanto maggiore è il livello delle eventuali             zione) in alcuni segmenti della filiera a titolo esemplificativo.
                                                     essere recuperata ai fini dell’alimentazio-     attività aggiuntive, tanto minore è la re-
                                                     ne umana può essere espressa in termini         cuperabilità. Ad esempio, i prodotti orto-                                      1.915.000
                                                     di “recuperabilità”. La recuperabilità di un    frutticoli hanno un minore tasso di recu-                                                           Eccedenza [ton]               Eccedenza recuperata [ton]
                                                     prodotto, di una determinata categoria in       perabilità in quanto implicano un lavoro                                                            Eccedenza recuperata sul totale delle eccedenze generate [%]
                                                     un determinato stadio della filiera, è fun-     di raccolta, confezionamento e stoccaggio
                                                     zione di due aspetti.                           da parte delle aziende agricole e poi di
                                                     Facilità di utilizzo. Il primo riguarda         trasporto rapido da parte delle Organiz-
                                                     la facilità di utilizzo diretto da parte dei    zazioni Non Profit, pena il deperimento                                                255.000
                                                     consumatori anche in assenza di ulterio-        del prodotto.
                                                     ri attività di gestione. Esso dipende dal       Differenze tra gli stadi. In generale
                                                     tipo di prodotto in termini di necessità        la recuperabilità si riduce passando da-                                                                  115.000
                                                     di conservazione e dalle attività svolte        gli stadi più a monte della filiera (azien-                                                                                                            90.000
                                                     dall’azienda (ad esempio la precottura          de di trasformazione) a quelli più a valle                  65.000
                                                                                                                                                                                                                   81.000
                                                                                                                                                                                                                                    70.000
                                                     dell’alimento). Per esempio, un prodotto        (ad esempio realtà di ristorazione), con
                                                     commestibile precotto e confezionato,           l’eccezione del settore primario che pre-
                                                                                                                                                                                                                                          24.000                 18.000
                                                     non venduto in un punto vendita a causa         senta mediamente livelli di recuperabilità                        1.000

                                                                                                                                                       ton
                                                     di un’ammaccatura della confezione ha           bassi. Esistono poi delle specificità a livello
                                                     un livello di recuperabilità alto.              di singolo stadio, per cui ad esempio nel
                                                     Impegno delle aziende. Il secondo               settore primario la recuperabilità dei pro-
                                                     aspetto invece è inerente all’impegno ri-       dotti ortofrutticoli è molto maggiore di
                                                     chiesto alle aziende e agli intermediari (ad    quella dei prodotti cerealicoli.
                                                     esempio alle Organizzazioni Non Profit)                                                                        1%                    13%                    70%                    35%                    20%
                                                     per rendere gli alimenti utilizzabili dai be-                                                                                                                                  Centri              Ristorazione
                                                                                                                                                             Cerearicolo             Ortofrutta             Ambiente              distributivi           collettiva
                                                                                                                                                         Settore primario         Settore primario Trasformazione                 Distribuzione           Ristorazione

                                                                                                                                                              Fonte: Si veda la Nota metodologica, pagina 82
> La ridistribuzione <

                                                                                                           AZIENDE

                                                                              ortofrutticole      di trasformazione     di distribuzione       di ristorazione

     Catene
46                                                                                                                                                                     47

                                                                                                                                                                    Catene di ridistribuzione
     di ridistribuzione                                                                                Organizzazoni Non Profit
                                                                                                                                                Organizzazoni
                                                                                                                                                 Non Profit
                                                                                                                                                 IBRIDE
                                                                                                          BACK LINE
     La ridistribuzione delle eccedenze può essere svolta                                                     (food bank)

     da varie tipologie di Organizzazioni Non Profit, carat-
     terizzate da una forte attenzione alla persona assistita.                                         Organizzazoni Non Profit

     Alcune di queste svolgono attività di recupero dell’ec-                                            FRONT LINE
     cedenza in virtù di maggiori capacità logistiche e ge-
                                                                                           mense           food         social       piattaforma
     stionali, altre operano principalmente a livello locale.                                             pantry        market          online

                                                                                                         INDIGENTI

                                                                 1
                                                                     Si vedano “Foodsaving: innovazione sociale per il recupero delle eccedenze alimentari”, 2015
                                                                     e Baglioni et al. 2015
> La ridistribuzione <                                                                                     > La ridistribuzione <

                                                                                                                                       Il mondo del sostegno agli indigenti in Italia
                                                                                                                                       In Italia operano oltre 15.000 realtà front line di assistenza agli indigenti. Una realtà back line come la
                            Attori coinvolti. Il recupero dell’ecce-              Il funzionamento è simile a quello dei su-
                                                                                                                                       Rete Banco Alimentare collabora con quasi 2.000 realtà donatrici costituite da ortomercati, aziende di
                            denza alimentare “donata” da parte delle              permercati (merce a scaffale, cassa, etc.),          trasformazione, di distribuzione e di ristorazione e conferisce gli alimenti raccolti ad oltre 8.900 realtà
                            aziende della filiera può vedere coinvolte            con alcune peculiarità: l’accesso al super-          front line.
                            diverse tipologie di attori, nella maggior            mercato è riservato a persone a rischio
                                                                                                                                       Organizzazioni Non Profit di sostegno agli indigenti in Italia1
   48                       parte dei casi Organizzazioni Non Profit,             povertà ed è controllato con tessere di                                                                                                                               49
                            con specificità legate alla storia e al paese         identificazione; generalmente l’assorti-
Catene di ridistribuzione

                                                                                                                                                                                                                                                     Catene di ridistribuzione
                            di appartenenza. Come illustrato nella ri-            mento è limitato. Nel secondo caso si
                            cerca Foodsaving1 si possono distinguere              trovano le tradizionali “mense per i po-
                            due tipologie di organizzazioni:                      veri”, o “soup kitchen”, realtà che servono
                                                                                                                                                             249                    15.067                      134 milioni
                                                                                                                                                                                                                   Numero interventi
                                                                                                                                                          BACK LINE                 FRONT LINE
                            > Realtà “front line” con un contatto di-             piatti caldi gratuitamente. Una variante è                               E IBRIDE
                                                                                                                                                                                                                     di assistenza
                            retto con gli indigenti e limitata capacità           costituita dai “social restaurants o social
                            di interazione con le aziende della filiera           coffee shops”, che forniscono pasti a un
                            “donatrici”.                                          prezzo simbolico. Questi luoghi vogliono
                            > Realtà “back line” senza contatto di-               anche favorire il più possibile l’incontro fra
                                                                                                                                       Aziende donatrici alla rete Banco Alimentare2
                            retto con gli indigenti e con alta capacità           le persone.
                            di interazione con le aziende della filiera           Back line. Vi sono poi le realtà di “back
                            “donatrici”.                                          line”, caratterizzate da una forte capacità
                            Front line. Relativamente alla prima ti-              logistica per la raccolta e la redistribuzione
                            pologia di realtà si può introdurre un ul-            delle eccedenze. L’esempio più sviluppato
                            teriore asse di classificazione in funzione           in tal senso è dato dalle food bank, che
                            della tipologia di alimenti “donati”, a se-           fungono da intermediario fra le aziende
                            conda che si tratti di prodotti alimentari
                            per il consumo domestico (es. pasta, ver-
                                                                                  della filiera e le realtà “front line”.
                                                                                  Ibride. Esistono poi dei casi intermedi                                 995                                      820                        366
                            dure, scatolame) oppure di pasti pronti.              (realtà “ibride”), dove vi è un pari svilup-                            AZIENDE                              PUNTI VENDITA                     MENSE
                                                                                                                                                                                               appartenenti a 28 catene            di cui:
                            Nel primo caso si trovano le cosiddette               po delle due funzioni. Si tratta soprattutto                                                                                               158 mense aziendali
                            “food pantries”, realtà che consegnano                di realtà dove l’approvvigionamento e la                                                                                                  208 mense scolastiche
                            all’indigente pacchi di prodotti alimentari.          distribuzione hanno carattere fortemente
                            Un secondo modello è costituito dai “so-              locale.
                            cial market”.

                                                                                                                                        Fonti:
                                   1
                                       Si vedano “Foodsaving: innovazione sociale per il recupero delle eccedenze alimentari”, 2015     1
                                                                                                                                          Agea, 2013
                                                                                                              e Baglioni et al. 2015    2
                                                                                                                                          Fondazione Banco Alimentare Onlus, 2014
> La ridistribuzione <

                                                                    Network
                                                                di relazioni con:

                                                                  Organiz.
                                                                 Non Profit

     Organizzazioni
50                                                                                                                                       51

                                                                                                                DIMENSIONE

                                                                                                                                     Organizzazioni Non Profit front line
                                                                                                               ORGANIZZATIVA
                                                                                                                  Capacità

     Non Profit front line                                       Istituzioni           ORGANIZZAZIONI
                                                                                         NON PROFIT
                                                                                        FRONT LINE
                                                                                                                  di finanziamento
                                                                                                                   Sviluppo
                                                                                                                   reportistica

     Le Organizzazioni Non Profit di sostegno agli indigen-
                                                                  Donatori
     ti sempre più affiancano ad una dimensione caritativa                          IM
                                                                                      PAT        LE
     e solidaristica una capacità organizzativa e relazionale                            TO SOCIA
     con gli altri attori della filiera (pubblici e privati).

                                                                     SOSTEGNO                        COINVOLGIMENTO
                                                                   AGLI INDIGENTI                    COMUNITÀ LOCALI
> La ridistribuzione <                                                                                      > La ridistribuzione <

                                                                                                                                               CASO A1
                                       Front line. Le realtà di assistenza agli           proprio operato. Questa può avvenire                 La cooperativa nasce all’inizio degli anni ’90 in una provincia del Nord Italia con l’obiettivo di diminuire
                                       indigenti costituiscono la “front line” del        con erogazioni sia private (donazioni di             l’emarginazione e il disagio sociale attraverso l’impiego di persone e di operare per una maggiore tu-
                                                                                                                                               tela dell’ambiente. Oggi conta più di 300 dipendenti e di 100 volontari che lavorano ogni giorno per
                                       processo di recupero dell’eccedenza,               cittadini, filantropia aziendale) sia pubbli-
                                                                                                                                               il recupero e la valorizzazione delle eccedenze alimentari e di prodotti generici. L’obiettivo primario è
                                       come ben documentato dalla recente                 che (progetti finanziati, sussidi delle real-        quello di evitare che gli alimenti in eccedenza e gli scarti vengano smaltiti in discarica, cercando quindi
    52                                 ricerca del progetto Foodsaving1. Tali re-         tà locali), fino allo sviluppo di iniziative di      di indirizzarli verso tutte le alternative disponibili. Per questo motivo essa richiede alle aziende con cui          53
                                       altà si caratterizzano innanzitutto per una        imprenditorialità a supporto dell’attività           collabora di conferire non solamente prodotti ancora idonei alla donazione per il consumo umano, ma
                                                                                                                                               tutti i prodotti invenduti. A valle della raccolta svolge internamente la cernita dei prodotti. Quelli ancora
Organizzazioni Non Profit front line

                                                                                                                                                                                                                                                                 Organizzazioni Non Profit front line
                                       spiccata “vocazione sociale”, che le con-          sociale. L’esigenza di mostrare il “valore”
                                                                                                                                               commestibili vengono conferiti agli indigenti direttamente serviti o ad altre Organizzazioni Non Profit
                                       duce a rapportarsi con persone in con-             del proprio operato, in particolare verso            per la ridistribuzione. Quelli invece non più utilizzabili vengono venduti ad allevatori locali per il consumo
                                       dizione di insicurezza alimentare e con la         i finanziatori non locali, porta a sviluppare        animale. Mediamente ogni anno la cooperativa recupera 3.000 tonnellate di alimenti (commestibili e
                                       comunità in cui la realtà è insediata.             sistemi di reportistica dell’efficacia (con          non). La missione sociale si basa non solo sul soddisfare il bisogno primario delle persone, ma nel favorire
                                                                                                                                               il recupero sociale, impegnandole in cooperative sociali che spaziano dalla cura del verde a interventi
                                       Caratteristiche. Un elemento comu-                 indicatori quali il numero di pasti eroga-
                                                                                                                                               edilizi. La realtà presenta buona autonomia finanziaria legata sia alla attività di recupero alimenti, sia alle
                                       ne è il forte coinvolgimento di volon-             ti o le tonnellate di cibo consegnato) e             attività svolte dalle cooperative sociali oltre che alla partecipazione a numerosi progetti di finanziamento
                                       tari; vi sono inoltre esempi di realtà che         dell’efficienza del proprio operato (con             nazionali ed europei.
                                       lavorano per un re-inserimento della               indicatori quali la quantità di cibo donata
                                       persona indigente nel tessuto sociale ed           per ogni euro investito nel funzionamen-
                                       economico, con casi in cui alcuni assistiti        to della struttura). Da ultimo il funziona-          CASO B1
                                       diventano collaboratori; si può osservare,         mento di queste realtà richiede sempre               L’Organizzazione Non Profit in oggetto nasce negli anni 2000 in una provincia della Lombardia. Il modello
                                                                                          più una capacità di fare “rete” e di svilup-         di assistenza si basa su una rete di volontari che crea pacchi alimentari ad hoc a seconda delle esigenze
                                       infine, una forte attività di sensibilizzazio-
                                                                                                                                               degli individui riceventi. I pacchi sono portati dai volontari (in genere almeno due persone) a casa degli
                                       ne della comunità locale (coinvolgimento           pare relazioni con il contesto in cui sono           indigenti. A seconda che si tratti di singole persone o di famiglie, vengono consegnati mix di alimenti
                                       degli studenti in alcune iniziative, incontri      inserite: da una parte si tratta di relazioni        consoni a garantire una dieta sana ed equilibrata. I costi di funzionamento sono minimi e coperti da
                                       di presentazione del problema, etc). Una           con altre Organizzazioni Non Profit, sia             finanziamenti degli enti pubblici locali. L’associazione ritira frequentemente gli alimenti dal Banco Alimen-
                                                                                          di tipo front line ma soprattutto di tipo            tare presente nella sua regione e ha un piccolo circuito di raccolta soprattutto presso i punti vendita
                                       seconda dimensione, sempre più rilevan-
                                                                                                                                               della provincia.
                                       te, è quella economica e organizzativa. Le         back line (per garantire la disponibilità di
                                       realtà di assistenza si trovano a sostene-         alimenti), dall’altra con le istituzioni a cui
                                       re delle spese per il funzionamento delle          spesso esse sono fortemente legate in un
                                       strutture, per cui risulta necessario svilup-      quadro di welfare sul territorio.
                                       pare una capacità di finanziamento del

                                                 Fonte: 1 “Foodsaving: innovazione sociale per il recupero delle eccedenze alimentari”, 2015    1
                                                                                                                                                 Per motivi di riservatezza non vengono riportati i nomi delle organizzazioni a cui si fa riferimento.
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