PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA - COMUNE DI MATHI
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COMUNE DI MATHI PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020 -2022 Adottato con deliberazione della Giunta Comune n. 13 del 30.01.2020 PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 1
PREMESSA La legge 6 novembre 2012, n. 190, recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico una prima organica disciplina normativa volta ad attuare una strategia di prevenzione della corruzione. La Strategia si compone di due livelli di intervento contestuali e sinergici, uno centrale con l’adozione del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) e uno decentrato che vede l’adozione da parte di tutte le PP.AA. di un proprio Piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPCT). Il Piano Nazionale Anticorruzione 2019, adottato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione con la delibera n. 1064 del 13 novembre 2019, costituisce atto di indirizzo per l’approvazione, entro il 31 gennaio 2020, del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza che gli enti locali, le altre pubbliche amministrazioni e gli altri soggetti tenuti all’applicazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza, devono adottare. A partire dal 2016, l’ANAC ha elaborato i PNA e i successivi aggiornamenti affiancando ad una parte generale, in cui sono affrontate questioni di impostazione sistematica dei PTPCT, approfondimenti tematici per amministrazioni e ambiti di materie in cui analizzare, in relazione alle specifiche peculiarità, possibili rischi corruttivi e ipotesi di misure organizzative e di contrasto al fenomeno. Con riferimento alla parte generale del PNA 2019, i contenuti sono orientati a rivedere, consolidare ed integrare in un unico provvedimento tutte le indicazioni e gli orientamenti maturati nel corso del tempo dall’Autorità e che sono stati oggetto di specifici provvedimenti di regolamentazione o indirizzo. In virtù di quanto affermato dall’ANAC, quindi, il PNA 2019, assorbe e supera tutte le parti generali dei precedenti Piani e relativi aggiornamenti, lasciando invece in vigore tutte le parti speciali che si sono succedute nel tempo. Il PNA 2019, inoltre, consta di 3 Allegati: 1. Indicazioni metodologiche per la gestione dei rischi corruttivi 2. La rotazione “ordinaria” del personale 3. Riferimenti normativi sul ruolo e sulle funzioni del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT). PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 2
PARTE PRIMA DEFINIZIONE DI CORRUZIONE Gli accordi internazionali, e in particolare la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (UNCAC), adottata a Merida dall’Assemblea generale il 31 ottobre 2003 e ratificata dallo Stato italiano con la legge 3 agosto 2009, n. 116, delineano chiaramente un orientamento volto a rafforzare le prassi a presidio dell’integrità del pubblico funzionario e dell’agire amministrativo, secondo un approccio che attribuisce rilievo non solo alle conseguenze delle fattispecie penalistiche ma anche all’adozione di misure dirette a evitare il manifestarsi di comportamenti corruttivi. In questo contesto, il sistema di prevenzione della corruzione e di promozione dell’integrità in tutti i processi e le attività pubbliche, a ogni livello di governo, sulla base dell’analisi del rischio corruttivo nei diversi settori e ambiti di competenza, si configura come necessaria integrazione del regime sanzionatorio stabilito dal codice penale per i reati di corruzione.” ( Per corruzione, ai sensi e per gli effetti del presente piano, si intende il caso di abuso da parte del dipendente del potere a lui affidato. Sono ricompresse le situazioni in cui, a prescindere da una rilevanza penale, venga in evidenza un malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni o dei compiti attribuiti. IL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPCT) E IL SUO ITER DI APPROVAZIONE Il presente piano, redatto in coerenza con le disposizioni contenute nella legge n. 190/2012 e nel Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), costituisce un programma di attività, attraverso cui l’amministrazione, dopo aver individuato le attività in relazione alle quali è più elevato il rischio di corruzione o illegalità, pone in essere azioni e interventi organizzativi finalizzati a prevenire detto rischio o, quanto meno, a ridurne il livello in modo significativo. In altri termini, Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, attraverso l’analisi del contesto (interno e esterno), la valutazione del rischio (individuazione, analisi e ponderazione) e il suo trattamento (identificazione e trattazione delle misure), è finalizzato a: • prevenire la corruzione e/o l’illegalità attraverso una valutazione del diverso livello di esposizione dell’Ente al rischio di corruzione; • indicare gli interventi organizzativi volti ad attenuare il medesimo rischio; • attivare le procedure appropriate per selezionare e formare i Dipendenti chiamati ad operare in Settori particolarmente esposti alla corruzione valutando, inoltre, la possibilità della rotazione del Personale preposto agli uffici e alle attività ritenute a più elevato rischio di corruzione; Rispetto ai precedenti piani anticorruzione, comunque denominati, adottati da questa amministrazione, questo si basa su un presupposto completamente diverso dai precedenti: il fatto cioè che l’Autorità Nazionale Anticorruzione, a chiusura di un ciclo, rappresentato dalla Presidenza Cantone, e in premessa ad un nuovo ciclo, nel PNA 2019, ha scritto: PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 3
[…] Pur in continuità con i precedenti PNA, l’Autorità ha ritenuto di sviluppare ed aggiornare nel PNA 2019 le indicazioni metodologiche per la gestione del rischio corruttivo confluite nel documento metodologico, Allegato 1) al presente Piano, cui si rinvia. Esso costituisce l’unico riferimento metodologico da seguire nella predisposizione del PTPCT per la parte relativa alla gestione del rischio corruttivo e aggiorna, integra e sostituisce le indicazioni metodologiche contenute nel PNA 2013 e nell’Aggiornamento PNA 2015. […] Questa disposizione, tradotta in un linguaggio meno formale, vuole dire che, quanto fin qua approvato dalle amministrazioni, ha scontato una scarsa sistematicità, dovuta al rincorrersi troppo frequente di indicazioni e modifiche normative; ma ora, con questo PNA2019, ci si è dati una struttura ben più precisa, si è fatto ordine e si è data una sistematica a tutto quanto fin qui prodotto. Ciò premesso, il presente piano vuole dare attuazione di quanto lì disposto, facendo riferimento ad un ente locale di piccole dimensioni, quale è il nostro. La sua redazione ha coinvolto tutta la struttura comunale, con queste modalità: • Con deliberazione n. 74 del 19/12/2019 il Consiglio Comunale ha fornito al RPCT le linee di indirizzo per la redazione del nuovo PTPCT 2020-2022; • In data 06.12.2019 è stata avvita una consultazione pubblica mediante avviso sul sito istituzionale del Comune; • Tutti i responsabili di settore e il nucleo di valutazione sono stati invitati a compilare/aggiornare/modificare l’allegata scheda contenente l’elenco dei processi dell’Ente, con i rischi di curruzione connessi e le relative misure di ponderazione; • La Giunta ha approvato questo piano, a seguito di approfondita discussione, con deliberazione n. 13 del 30/01/2020; • Ogni settore dovrà mettere in atto le misure predisposte in ciascuna scheda durante il 2020 e dopo il 30/11/2020, in tempo utile per l’aggiornamento al PTPCT da adottare al 31/01/2021, i responsabili di settore saranno invitati ad aggiornare le schede con i risultati del monitoraggio e il riesame. • A seguito di detta fase, il RPCT avrà a dicembre 2020 ogni elemento per aggiornare questo piano ed ogni passaggio effettuato sarà debitamente tracciato sul piano stesso. In quanto documento di natura programmatica, il PTPCT deve coordinarsi con gli altri strumenti di programmazione dell'Ente e, in particolare, con quelli riguardanti il ciclo della performance . Il Piano viene pubblicato in forma permanente sul sito internet istituzionale, all'interno della sezione denominata "Amministrazione Trasparente / Altri Contenuti – Corruzione / Piano di prevenzione della corruzione”. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 4
I SOGGETTI INTERNI COINVOLTI NELLA PREVENZIONE Poiché l’efficacia del PTPCT dipende anche dalla sua conoscenza, dal consenso e dalla condivisione, è fondamentale che i soggetti interni coinvolti non vivano le misure contenute nel PTPCT come un appesantimento sterile ed inutile dell'attività amministrativa o del proprio lavoro, ma come un'opportunità per favorire trasparenza e legalità all'interno dell'ente. Il primo step è lo sviluppo di un crescente grado della conoscenza, che sarà perseguito attraverso: a) la partecipazione dei responsabili titolari di posizione organizzativa nelle fasi di pianificazione; b) la pubblicazione nel sito del PTPCT; c) le periodiche riunioni formative ed informative; d) le direttive emanate dal RPC. Qualora l'applicazione delle procedure del PTPCT portasse a rallentamenti dell'attività amministrativa, ciò non deve determinare una colpevolizzazione degli uffici né, tantomeno, cedere alla tentazione di accantonare le regole per perseguire con maggiore rapidità gli obiettivi che l'amministrazione si è prefissata. In questo senso gli organi di governo (Sindaco, Giunta e Consiglio), nella consapevolezza dell’importanza ed obbligatorietà delle misure previste dal Piano, devono sostenere l'operato degli uffici anche quando il rispetto delle norme comporta rallentamenti nell'attività amministrativa. Il RPCT e tutto il personale, ciascuno per quanto di propria competenza, devono interpretare il PTPCT come uno strumento operativo volto al perseguimento degli obiettivi propri dell'Amministrazione comunale nel pieno rispetto della legalità e non come mero adempimento. Di seguito vengono riportati i soggetti coinvolti nella prevenzione con i relativi compiti e responsabilità: IL SINDACO: a. Nomina il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza. b. Nomina i singoli Responsabili delle Strutture Organizzative in cui si articola l'organizzazione comunale. LA GIUNTA COMUNALE: a. è l'organo competente ad adottare il Piano Triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza (PTPCT), il Codice di Comportamento integrativo dei dipendenti Comunali (CdC) ed il Piano delle Performance (PP); b. approva tutti gli aggiornamenti dei documenti di cui al punto precedente; c. emana gli atti di gestione e gli atti di macro organizzazione direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione. IL CONSIGLIO COMUNALE: a) indica le linee guida per la redazione del PTPCTT; b) formula indirizzi alla Giunta Comunale per l'adeguamento dei regolamenti di Organizzazione degli Uffici e dei Servizi. c) può chiedere, quando lo ritiene opportuno, al Responsabile della prevenzione della corruzione di riferire sull'attività svolta in materia di prevenzione della corruzione. IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE: Il RPC del Comune è sempre stato individuato nella figura apicale del Segretario Comunale pro-tempore, nominato con apposito decreto sindacale, tenuto conto dell’autonomia valutativa e dell’adeguata competenza e conoscenza della struttura organizzativa dell’Ente. Per effetto delle novità legislative introdotte dal d.lgs. n. 97/2016, è unificata in capo ad un solo soggetto l’incarico di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (acronimo RPCT). Il responsabile della prevenzione della corruzione: PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 6
a) propone il piano triennale della prevenzione entro i termini di legge; b) predispone, adotta e pubblica sul sito internet entro il 31 dicembre di ogni anno (fatti salvi gli spostamenti disposti dall’Anac) la relazione sulle attività svolte in materia di prevenzione della corruzione; c) individua, previa proposta dei responsabili competenti, il personale da inserire nei programmi di formazione sulla prevenzione della corruzione; d) procede con proprio atto (per le attività individuate dal presente piano, quali a più alto rischio di corruzione) alle azioni correttive per l'eliminazione delle criticità, anche in applicazione del regolamento sui controlli interni, sentiti i i responsabili dei servizi; e) verifica, anche a campione, che non sussistano ragioni di inconferibilità e/o incompatibilità in capo ai responsabili; f) fornisce indicazioni per l’applicazione dell’eventuale piano della rotazione e ne verifica la concreta applicazione; g) stimola e verifica l’applicazione delle disposizioni per la prevenzione della corruzione, con specifico riferimento alla adozione del piano, da parte delle società e degli organismi partecipati; h) svolge i compiti di responsabile per la trasparenza. Al fine di prevenire e controllare il rischio derivante da possibili atti di corruzione il Responsabile in qualsiasi momento può richiedere ai dipendenti che hanno istruito e/o adottato il provvedimento finale di dare per iscritto adeguata motivazione circa le circostanze di fatto e le ragione giuridiche che sottendono all’adozione del provvedimento. Il Responsabile può in ogni momento verificare e chiedere delucidazioni per iscritto e verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possono integrare anche solo potenzialmente il rischio di corruzione e illegalità. Per lo svolgimento delle sue attività il responsabile per la prevenzione della corruzione è supportato dai Responsabili dei Settori. I RESPONSABILI I responsabili devono astenersi, ai sensi dell'art. 6-bis della Legge n. 241/1990 e del DPR n. 62/2013, in caso di conflitto di interessi, anche potenziale, segnalando tempestivamente al responsabile della prevenzione della corruzione ogni situazione di conflitto, anche potenziale al responsabile della prevenzione della corruzione. Essi informano tempestivamente il responsabile della prevenzione della corruzione in merito al mancato rispetto dei tempi procedimentali e di qualsiasi altra anomalia accertata costituente la mancata attuazione del presente piano, adottando le azioni necessarie per eliminarle oppure proponendo al responsabile, le azioni sopra citate ove non rientrino nella competenza normativa, esclusiva e tassativa dirigenziale. I responsabili adottano le seguenti misure: 1) verifica a campione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto notorio rese ai sensi degli artt. 46-49 del d.P.R. n. 445/2000; 2) promozione di accordi con enti e autorità per l’accesso alle banche dati, anche ai fini del controllo di cui sopra; 3) strutturazione di canali di ascolto dell’utenza e delle categorie al fine di raccogliere suggerimenti, proposte e segnalazioni di illecito, utilizzando anche strumenti telematici; 4) svolgimento di incontri periodici tra dipendenti per finalità di aggiornamento sull’attività, circolazione delle informazioni e confronto sulle soluzioni gestionali; 5) regolazione dell’istruttoria dei procedimenti amministrativi e dei processi mediante circolari e direttive interne; 6) attivazione di controlli specifici, anche ex post, su processi lavorativi critici ed esposti a rischio corruzione; 7) aggiornamento della mappa dei procedimenti con pubblicazione sul sito delle informazioni e della modulistica necessari; 8) rispetto dell’ordine cronologico di protocollo delle istanze; 9) redazione degli atti in modo chiaro e comprensibile con un linguaggio semplice; PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 7
10) adozione delle soluzioni possibili per favorire l’accesso on line ai servizi con la possibilità per l’utenza di monitorare lo stato di attuazione dei procedimenti; 11) attivazione di controlli specifici sulla utilizzazione da parte di soggetti che svolgono attività per conto dell’ente di dipendenti cessati dal servizio, anche attraverso la predisposizione di una apposita autodichiarazione o l’inserimento di una clausola nei contratti; 12) implementazione della sezione amministrazione trasparente del sito dell’ente. Il responsabile anticorruzione verifica a campione l’applicazione di tali misure.Essi sono individuati come referenti per l’applicazione delle norme per la prevenzione della corruzione, incarico che possono attribuire ad un dipendente. IL PERSONALE I dipendenti sono impegnati a dare applicazione alle previsioni dettate dalla normativa per la prevenzione della corruzione e dal presente piano. La mancata applicazione di tali previsioni costituisce, fatta salva la maturazione di altre forme di responsabilità, violazione disciplinare. I dipendenti devono astenersi, ai sensi dell'art. 6-bis della Legge n. 241/1990 e del DPR n. 62/2013, in caso di conflitto di interessi, anche potenziale, segnalando tempestivamente al responsabile ogni situazione di conflitto, anche potenziale al responsabile della prevenzione della corruzione. I dipendenti che svolgono la propria attività nell’ambito di quelle ad elevato rischio di corruzione informano il proprio responsabile in merito al rispetto dei tempi procedimentali e a qualsiasi anomalia accertata, segnalando in particolare casi di personale conflitto di interessi. IL NUCLEO DI VALUTAZIONE Il Nucleo di Valutazione supporta, attraverso la verifica del rispetto dei vincoli previsti dal presente piano ed attraverso le attività aggiuntive richieste dall’ente, il responsabile anticorruzione nella verifica della corretta applicazione del presente piano di prevenzione della corruzione da parte dei responsabili. Verifica la coerenza tra gli obiettivi contenuti nel PTPCT (Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza) con quelli previsti nel l Piano esecutivo di gestione. Nella valutazione annuale ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato ai responsabili dei servizi e al Responsabile della prevenzione della corruzione, con riferimento alle rispettive competenze, si tiene conto della attuazione del piano triennale della prevenzione della corruzione e per la trasparenza dell'anno di riferimento. Dà corso alla attestazione del rispetto dei vincoli di trasparenza ai fini della pubblicazione sul sito internet. Possono essere richieste da parte dell’ente ulteriori attività al Nucleo di Valutazione. I REFERENTI Per ogni singolo settore il responsabile è individuato come referente per la prevenzione della corruzione. Il responsabile può delegare la funzione di referente ad altro dipendente della propria area, purché avente un profilo professionale idoneo. Essi: - concorrono alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da parte dei dipendenti del settore; - forniscono le informazioni richieste dal soggetto competente per l’individuazione delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione e formulano specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio medesimo; - provvedono al monitoraggio delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione svolte nel settore, disponendo, con provvedimento motivato, o proponendo al responsabile la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva. I COLLABORATORI A QUALSIASI TITOLO DELL’AMMINISTRAZIONE: a) osservano le misure contenute nel presente piano; b) segnalano le situazioni di illecito al RPC e all'Autorità Giudiziaria. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 8
I SOGGETTI ESTERNI COINVOLTI NELLA PREVENZIONE Nell'ambito della strategia nazionale di prevenzione della corruzione è fondamentale l’azione sinergica dei seguenti soggetti: • l'A.N.A.C. svolge funzioni di raccordo con le altre autorità ed esercita poteri di vigilanza e controllo per la verifica dell’efficacia delle misure di prevenzione adottate dalle amministrazioni nonché sul rispetto della normativa in materia di trasparenza; • la Corte dei Conti, che partecipa ordinariamente all’attività di prevenzione attraverso le sue fondamentali funzioni di controllo; • il Comitato interministeriale che ha il compito di fornire direttive attraverso l’elaborazione delle linee di indirizzo; • la Conferenza unificata che è chiamata a individuare, attraverso apposite intese, gli adempimenti e i termini per l’attuazione della legge e dei decreti attuativi; • Il Dipartimento della Funzione Pubblica che opera come soggetto promotore delle strategie di prevenzione e come coordinatore della loro attuazione; • Il Prefetto di Torino assiste il Comune nell’elaborazione del PTPCT. • I cittadini e gli stakeholders non hanno funzioni specifiche ma devono essere coinvolti nella gestione del piano attraverso azioni di informazione e consultazione ed attivando canali che favoriscano la comunicazione con l'amministrazione, anche in forma anonima, di possibili fenomeni corruttivi. Inoltre devono essere informati circa i contenuti del piano con modalità adeguate ai diversi livelli di competenza e preparazione (pubblicazione integrale del piano, articoli divulgativi, manifesti, ecc.). Esercitano, inoltre, il diritto di accesso civico in materia di trasparenza amministrativa. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 9
ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO E INTERNO La prima fase del processo di gestione del rischio è relativa all’analisi del contesto esterno ed interno. In questa fase, si acquisiscono le informazioni necessarie ad identificare il rischio corruttivo, in relazione sia alle caratteristiche dell’ambiente in cui opera (contesto esterno), sia alla propria organizzazione (contesto interno). ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO Secondo l’Autorità nazionale anticorruzione la prima e indispensabile fase del processo di gestione del rischio è quella relativa all'analisi del contesto, attraverso la quale ottenere le informazioni necessarie a comprendere come il rischio corruttivo possa verificarsi all'interno dell'amministrazione per via delle specificità dell'ambiente in cui essa opera in termini di strutture territoriali e di dinamiche sociali, economiche e culturali, o per via delle caratteristiche organizzative interne (ANAC determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015). Attraverso questo tipo di analisi si favorisce la predisposizione di un PTPC contestualizzato e, quindi, potenzialmente più efficace. Il RPCT ha ritenuto opportuno raccogliere una serie di dati relativi al contesto generale esterno, quali: la dinamica demografica, l'economia insediata nel territorio, il reddito medio pro capite, la presenza di forme di criminalità organizzata e i fenomeni delittuosi nel territorio, la dimensione e tipologia di reati che vengono più frequentemente rilevati nella comunità locale, la dimensione e tipologia di reati contro la PA. La raccolta dati/informazioni si è basata principalmente su una serie di canali informativi ufficiali disponibili su Internet, che ha permesso di acquisire dati e andamenti da importanti e attendibili fonti statistiche (ISTAT, Osservatorio economico della CCIAA di Torino, altri enti, istituzioni ed organismi che svolgono indagini e rilevazioni su territorio, quali ad esempio le amministrazioni regionali, le associazioni di categoria). A) DINAMICA DEMOGRAFICA L’andamento demografico della popolazione residente nel Comune di Mathi dal 2001 al 2010 è stato tendenzialmente positivo per poi calare progressivamente dal 2011 al 2018. Di seguito si riportano grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 10
La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente. Anno Data rilevamento Popolazione Variazione Variazione Numero Media residente assoluta percentuale Famiglie componenti per famiglia 2001 31 dicembre 3.970 - - - - 2002 31 dicembre 3.982 +12 +0,30% - - 2003 31 dicembre 3.990 +8 +0,20% 1.786 2,23 2004 31 dicembre 4.004 +14 +0,35% 1.806 2,22 2005 31 dicembre 3.968 -36 -0,90% 1.796 2,21 2006 31 dicembre 4.031 +63 +1,59% 1.812 2,22 2007 31 dicembre 4.092 +61 +1,51% 1.829 2,24 2008 31 dicembre 4.070 -22 -0,54% 1.817 2,24 2009 31 dicembre 4.044 -26 -0,64% 1.802 2,24 2010 31 dicembre 4.074 +30 +0,74% 1.812 2,25 2011 (¹) 8 ottobre 4.080 +6 +0,15% 1.827 2,23 2011 (²) 9 ottobre 3.985 -95 -2,33% - - 2011 (³) 31 dicembre 3.959 -115 -2,82% 1.822 2,17 2012 31 dicembre 3.906 -53 -1,34% 1.796 2,17 2013 31 dicembre 3.931 +25 +0,64% 1.789 2,20 2014 31 dicembre 3.899 -32 -0,81% 1.754 2,21 2015 31 dicembre 3.921 +22 +0,56% 1.753 2,23 2016 31 dicembre 3.895 -26 -0,66% 1.739 2,23 2017 31 dicembre 3.894 -1 -0,03% 1.740 2,23 2018 31 dicembre 3.846 -48 -1,23% 1.733 2,21 (¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011. (²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011. (³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010. La popolazione residente a Mathi al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta da 3.985 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risultavano registrati 4.080. Si è, dunque, verificata una differenza negativa fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a 95 unità (-2,33%). Per eliminare la discontinuità che si è venuta a creare fra la serie storica della popolazione del decennio intercensuario 2001-2011 con i dati registrati in Anagrafe negli anni successivi, si ricorre ad operazioni di ricostruzione intercensuaria della popolazione. I grafici e le tabelle di questa pagina riportano i dati effettivamente registrati in Anagrafe. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 11
B) VARIAZIONE PERCENTUALE DELLA POPOLAZIONE Le variazioni annuali della popolazione di Mathi espresse in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della città metropolitana di Torino e della regione Piemonte. C) FLUSSO MIGRATORIO DELLA POPOLAZIONE Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il Comune di Mathi negli ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del Comune. Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative). D) MOVIMENTO NATURALE DELLA POPOLAZIONE Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l'andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni. L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa fra le due linee. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 12
E) STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE DAL 2002 AL 2018 Il grafico in basso, detto Piramide delle Età, rappresenta la distribuzione della popolazione residente a Mathi per età, sesso e stato civile al 1° gennaio 2018. La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull'asse Y, mentre sull'asse X sono riportati due grafici a barre a specchio con i maschi (a sinistra) e le femmine (a destra). I diversi colori evidenziano la distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati, vedovi e divorziati. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 13
In generale, la forma di questo tipo di grafico dipende dall'andamento demografico di una popolazione, con variazioni visibili in periodi di forte crescita demografica o di cali delle nascite per guerre o altri eventi. In Italia ha avuto la forma simile ad una piramide fino agli anni '60, cioè fino agli anni del boom demografico. Gli individui in unione civile, quelli non più uniti civilmente per scioglimento dell'unione e quelli non più uniti civilmente per decesso del partner sono stati sommati rispettivamente agli stati civili 'coniugati\e', 'divorziati\e' e 'vedovi\e' F) POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE A MATHI Il grafico che segue rappresenta la popolazione straniera residente a Mathi al 1° gennaio 2019. Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia. G) DISTRIBUZIONE PER AREA GEOGRAFICA DI CITTADINANZA Gli stranieri residenti a Mathi al 1° gennaio 2019 sono 265 e rappresentano il 6,9% della popolazione residente. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 14
H) IL CONTESTO ECONOMICO E IMPRENDITORIALE Attraverso i dati della Congiuntura – anno 2018 comunicati dalla Camera di Commercio di Torino è possibile ricostruire il tessuto imprenditoriale del Comune di Mathi, così come rappresentato nella seguente tabella: Divisione Nr. Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, c... 21 Industrie alimentari 2 Industria delle bevande 1 Industrie tessili 7 Confezione di articoli di abbigliamento 4 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero 5 Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 1 Stampa e riproduzione di supporti registrati 2 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 4 Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di miner.. 2 Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari ) 16 Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ott.. 1 Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchi 3 Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca 3 Fabbricazione di mobili 2 Altre industrie manifatturiere 5 Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine 1 Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz. 1 Costruzione di edifici 8 Lavori di costruzione specializzati 64 Commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di automezzi. 9 Commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli) 22 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli) 37 Trasporto terrestre e mediante condotte 5 Attività dei servizi di ristorazione 14 Produzione di software, consulenza informatica e attività... 2 Attività dei servizi d'informazione e altri servizi inform. 4 Attività di servizi finanziari (escluse le assicurazioni) 3 Attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attivi... 4 Attività immobiliari 10 Attività degli studi di architettura e d'ingegneria; coll. 1 Altre attività professionali, scientifiche e tecniche 3 Attività di noleggio e leasing operativo 1 Attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour. 1 Attività di servizi per edifici e paesaggio 4 Attività di supporto per le funzioni d'ufficio e altri 4 Istruzione 5 PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 15
Attività sportive, di intrattenimento e di divertimento 1 Riparazione di computer e di beni per uso personale 4 Altre attività di servizi per la persona 15 Imprese non classificate 16 Totale 318 I) IL CONTESTO REDDITUALE Numero di contribuenti per il Comune di Mathi: 2.845 Redditi e contribuenti per tipo di reddito Categoria Contribuenti Reddito Media Media Anno Variazione annuale mensile precedente Reddito da 1.371 € € € 100,67 € 112,60 € -11,93 fabbricati 1.656.270 1.208,07 Reddito da 1.379 € € € € 1.875,99 € -7,02 lavoro 30.927.638 22.427,58 1.868,97 dipendente Reddito da 1.202 € € € € 1.440,96 € 27,62 pensione 21.182.780 17.622,95 1.468,58 Reddito da 24 € 952.195 € € € 2.805,03 € 501,20 lavoro 39.674,79 3.306,23 autonomo Imprenditori 0 €0 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 in cont. ordin. Imprenditori 111 € € € € 1.311,71 € 244,16 in cont. sempl. 2.072.427 18.670,51 1.555,88 PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 16
Redditi da 129 € € € € 1.504,60 € 32,04 partecipazione 2.378.716 18.439,66 1.536,64 Redditi e contribuenti per fasce di reddito Categoria Contribuenti Reddito Media Media Anno Variazione annuale mensile precedente Reddito 12 € -224.907 € - € - € -1.735,28 € 173,43 complessivo 18.742,25 1.561,85 minore di zero euro Reddito 604 € € 5.138,69 € 428,22 € 439,98 € -11,75 complessivo 3.103.766 da 0 a 10.000 euro Reddito 371 € € € € 1.052,03 € 6,77 complessivo 4.713.802 12.705,67 1.058,81 da 10.000 a 15.000 euro Reddito 1.013 € € € € 1.686,21 € 20,24 complessivo 20.743.626 20.477,42 1.706,45 da 15.000 a 26.000 Reddito 721 € € € € 2.841,73 € -3,39 complessivo 24.557.261 34.060,00 2.838,33 da 26.000 a 55.000 euro Reddito 52 € € € € 5.149,91 € -19,75 complessivo 3.201.218 61.561,88 5.130,16 PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 17
da 55.000 a 75.000 euro Reddito 34 € € € € 7.577,51 € -137,84 complessivo 3.035.384 89.276,00 7.439,67 da 75.000 a 120.000 euro Reddito 8 € € € € € 811,98 complessivo 1.345.731 168.216,38 14.018,03 13.206,05 oltre 120.000 euro ANALISI SOCIO-CRIMINALE E SUI FENOMENI DI “DEVIANZA PUBBLICA” Negli enti locali, ai fini dell'analisi del contesto esterno, i responsabili anticorruzione possono avvalersi degli elementi e dei dati contenuti nelle relazioni periodiche sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica, presentate al Parlamento dal Ministero dell'Interno e pubblicate sul sito della Camera dei Deputati. Pertanto, applicando l’indirizzo dell’ANAC, secondo i dati e le informazioni contenuti nella “Relazione sull’attività delle forze di polizia, sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata” per il 2015, trasmessa dal Ministro dell’Interno alla Presidenza della Camera dei deputati il 4 gennaio 2017 (Documento XXXVIII, numero 4) disponibile alla pagina web: http://www.camera.it/leg17/494?idLegislatura=17&categoria=038& Per la provincia di appartenenza dell’ente, risulta quanto segue: “La città metropolitana di Torino presenta uno scenario criminale multiforme, dove la convivenza tra i vari gruppi criminali si basa su un’apparente divisione dei fenomeni delittuosi posti in essere e quindi dei relativi interessi economici, facendo nascere degli equilibri, se non veri e propri accordi, tesi ad una gestione dei mercati illeciti e dei circuiti che la alimentano con un basso livello di antagonismo. La ’Ndrangheta calabrese è l’associazione per delinquere di stampo mafioso maggiormente presente sul territorio: radicata soprattutto nei Comuni, anche piccoli, delle prime due cinture torinesi e del Canavese, è dedita all’estorsione, all’usura, al gioco d’azzardo, al trasferimento fraudolento di valori, al porto ed alla detenzione illegale di armi e, soprattutto, al traffico di sostanze stupefacenti. Gli interessi sono rivolti anche verso il settore delle sale da gioco illegali, degli apparati videopoker, dell’edilizia e del movimento terra, oltre che degli inerti. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 18
Le operazioni “Il Crimine” (2010), “Minotauro” (2011), Colpo di Coda” (2012) “Esilio” e “Val Gallone” (2013) avevano delineato il quadro d’insieme della criminalità mafiosa di matrice calabrese stanziata nella provincia di Torino, confermando i legami tra le ramificazioni della ‘ndrangheta in Piemonte e la “casa madre” in Calabria. Le risultanze dell’inchiesta “Minotauro” avevano portato, nel 2012, anche allo scioglimento dei Consigli Comunali di Leinì e Rivarolo Canavese per infiltrazione mafiosa. Successivamente, nel luglio 2014, dagli esiti dell’indagine “San Michele”dell’Arma dei Carabinieri era emersa l’operatività nella provincia torinese di un’articolazione della cosca “Greco” di San Mauro Marchesato (KR);l’attività ha consentito, altresì, di ricostruire compiutamente l’organigramma del sodalizio, documentandone la connotazione tipicamente mafiosa, gli assetti interni, il ricorso a riti di affiliazione e l’adozione di cariche e formule ‘ndranghetiste, nonché l’attività di favoreggiamento dei latitanti ed il sostentamento economico degli affiliati detenuti e dei loro familiari. Le operazioni citate avevano evidenziato l’operatività dei gruppi appartenenti alla ‘ndrangheta piemontese, consentendo di delineare una “mappa” degli insediamenti nella città di Torino e nella relativa provincia. Nella provincia, come avvalorato da operazioni delle Forze di Polizia nel corso degli anni, si sono rifugiati alcuni latitanti delle cosche di ‘ndrangheta grazie ad una rete di solidarietà criminale che ha permesso il passaggio e la permanenza di soggetti affiliati alle famiglie dell’organizzazione. Sul territorio è stata, altresì, riscontrata la presenza di soggetti legati a famiglie di origine siciliana, alcuni dei quali già vicini a contesti di criminalità organizzata, con diversi interessi illeciti tra i quali il traffico di sostanze stupefacenti, le rapine in danno di istituti di credito, l’usura e le estorsioni commesse anche ai danni di commercianti locali. Per quanto concerne l’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati, anche nel corso del 2015 l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali ha prodotto, nel torinese, risultati significativi per i sequestri e le confische di beni (mobili e immobili). I sodalizi di matrice etnica maggiormente attivi nel capoluogo torinese e nella relativa provincia - tra cui quelli nigeriani, maghrebini, albanesi, romeni e rom - esprimono la loro operatività nella commissione dei delitti contro il patrimonio e la persona, lo sfruttamento della prostituzione (nel cui ambito è emerso anche il coinvolgimento di cittadini brasiliani), il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, la clonazione e falsificazione di strumenti di pagamento e lo spaccio e il traffico di sostanze stupefacenti.” Ciò premesso, si rileva che questo territorio non è mai stato interessato da fenomeni corruttivi e non si è a conoscenza di indagini o procedimenti penali in tal senso. Il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine è esercitato in modo puntuale anche grazie ad un elevato senso civico sia sull’uso dell’ambiente che delle risorse pubbliche. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 19
Dai dati in possesso del settore Custodia e Vigilanza del Comune di Mathi è possibile analizzare i reati accertati sul territorio negli ultimi 5 anni. TABELLA STATISTICA REATI ACCERTATI ANNO TIPOLOGIA REATI N° REATI N° PERSONE ACCERTATI INDAGATE 2019 D.P.R. N° 380/2001 4 8 727 C.P. 1 1 2018 D.P.R. N° 380/2001 2 3 659 C.P. 1 1 2017 0 0 0 2016 D.P.R. N° 380/2001 1 2 624 C.P. 2 IGNOTI 2015 380/2001 1 1 Non si hanno evidenze di criminalità organizzata o mafiosa e comunque le evidenze criminali, al momento non hanno evidenze nei processi della amministrazione comunale. *** Per meglio delineare il contesto esterno si procederà di seguito a analizzare alcune tabelle tratte dal sito dell’ISTAT, da quello dell’UE che tracciano quadri d’insieme a livello Regionale utili a meglio comprendere il contesto esterno in cui si situa la città di Mathi L’Istat, nel suo rapporto, analizza il risultato di una serie di quesiti nell’indagine sulla sicurezza dei cittadini 2015-2016 per studiare il fenomeno della corruzione. Lo studio stima che il 7,9% delle famiglie nel corso della vita sia stato coinvolto direttamente in eventi corruttivi quali richieste di denaro, favori, regali o altro in cambio di servizi o agevolazioni (2,7% negli ultimi 3 anni, 1,2% negli ultimi 12 mesi). La corruzione ha riguardato in primo luogo il settore lavorativo (3,2% delle famiglie), soprattutto nel momento della ricerca di lavoro, della partecipazione a concorsi o dell’avvio di un’attività lavorativa (2,7%). Il 2,7% delle famiglie che hanno fatto domanda di benefici assistenziali (contributi, sussidi, alloggi sociali o popolari, pensioni di invalidità o altri benefici) si stima abbia ricevuto una richiesta di denaro o scambi di favori. La contropartita più frequente nella dinamica corruttiva è il denaro (60,3%), seguono il commercio di favori, nomine, trattamenti privilegiati (16,1%), i regali (9,2%) e, in misura minore, altri favori (7,6%) o una prestazione sessuale (4,6%). Di seguito vengono riportate due tabelle che illustrano i dati delle famiglie che hanno ricevuto “utilità varie” in cambio di favori o servizi nel corso della vita. Le tabelle sotto riportate mostrano, in continuità con le analisi riportate nei piani degli scorsi anni, un sostanziale ambiente esterno e di contesto migliore nel nord Italia e, in particolare, nel nord ovest. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 20
Il Piemonte (seconda tabella) è ampliamente sotto la media nazionale. La tabella seguente invece illustra le ragioni dello “scambio corruttivo”. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 21
Lo studio mostra come molte persone non denunciano. Solo il 2,2% denuncia, il 95,7% non lo fa, il 3,3% preferisce non rispondere e l’1,9 non sa o non ricorda. Altro dato amaro è dato dal 9,2% dei cittadini che motiva la non denuncia per l’utilità del vantaggio avuto a seguito della corruzione. Desolante è anche l’analisi dei dati che riguarda gli imprenditori e il loro rapporto con la PA. ANALISI DI CONTESTO INTERNO a) L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE – GLI ORGANI ISTITUZIONALI Il Consiglio, la Giunta, il Sindaco sono gli organi di governo del Comune, a loro spettano i poteri di indirizzo e controllo politico- amministrativo. Il Sindaco Maurizio Fariello è stato proclamato Sindaco del Comune di Mathi in data 10 giugno 2018. Il Sindaco rappresenta la comunità e l’amministrazione comunale. Sulla base della legge e dello statuto del Comune di Mathi, Il Sindaco, in quanto capo dell’Amministrazione locale: a.Ha la rappresentanza generale dell’Ente; b.Ha la direzione unitaria e il coordinamento dell’attività politico - amministrativa del Comune; c.Convoca e presiede il Consiglio e la Giunta; d.Nomina gli Assessori e ne coordina l’attività; e.Può sospendere l’adozione di atti specifici. concernenti l’attività amministrativa dei singoli Assessori per sottoporli all’esame della Giunta; f.Ha facoltà di delega; g.Convoca i comizi per i referendum locali; h.Promuove ed assume iniziative per concludere accordi di programma con tutti i soggetti pubblici previsti dalla legge, previa autorizzazione del Consiglio Comunale; i.Nomina, designa e revoca, sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio, i rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni; j.Nomina il Segretario Comunale; k.Nomina i responsabili degli uffici e dei servizi; l.Attribuisce e definisce gli incarichi dirigenziali e di collaborazione esterna; PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 22
m.Sovrintende al funzionamento degli uffici e servizi e all’esecuzione degli atti; n.Coordina e riorganizza, sulla base degli indirizzi espressi dal Consiglio comunale e nell’ambito dei criteri eventualmente indicati dalla Regione, gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché, d’intesa con i responsabili territorialmente competenti delle Amministrazioni interessate, gli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici localizzati nel territorio, al fine di armonizzare l’espletamento dei servizi con le esigenze complessive e generali degli utenti; o.Fissa gli orari di apertura al pubblico degli uffici e dei servizi comunali. p.Acquisisce direttamente presso gli uffici e servizi informazioni ed atti anche riservati; q.Promuove, anche direttamente o avvalendosi degli uffici dell’ente, indagini e verifiche amministrative sull’intera attività del Comune; r.Compie gli atti conservativi del Comune; s.Può disporre l’acquisizione di atti, documenti e informazioni presso le aziende speciali, le istituzioni e le società per azioni, appartenenti all’Ente, tramite i rappresentanti legali delle stesse, e ne informa il Consiglio Comunale; t.Collabora con il Revisore dei conti del Comune per definire le modalità di svolgimento delle sue funzioni nei confronti delle istituzioni; u.Promuove e assume iniziative atte ad assicurare che uffici, servizi, aziende speciali, istituzioni e società appartenenti al Comune, svolgano le loro attività secondo gli obiettivi indicati dal Consiglio, in coerenza con gli indirizzi attuativi espressi dalla Giunta. Inoltre in quanto Ufficiale di Governo: a.Sovrintende alla tenuta dei registri dello stato civile e di popolazione ed agli adempimenti previsti dalla legge in materia elettorale, di leva militare e di statistica; b.Sovrintende alla formazione degli atti che gli sono attribuiti dalle leggi e dai regolamenti in materia di ordine e sicurezza pubblica; c.Sovrintende allo svolgimento, in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, delle funzioni affidategli dalla legge; d.Sovrintende su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico, informandone il prefetto. La Giunta comunale La Giunta Comunale è composta dal Sindaco e da n. 4 Assessori: MONICA PUTZULU Vice Sindaco con delega all’Istruzione e Servizi scolastici, Sport, Manifestazioni fieristiche e mercati, Associazioni, Attività produttive e S.U.A.P., Commercio; LORELLA VITTORIA RITA NEPOTE FUS Assessore con delega alla Cultura, Biblioteca, Pari opportunità, Politiche sociali e Sanità, Volontariato Civico, Politiche giovanili, Cooperazione, Servizio Civile internazionale; ENRICO MICHELE GHIBAUDO Assessore con delega all’ Urbanistica, Edilizia privata, Lavori Pubblici, Viabilità, Gestione verde pubblico, Innovazione, Ambiente; MAURO PELLIZZARI PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 23
Assessore con delega al Bilancio e fiscalità locale, Tributi, Programmazione economico - finanziaria; Secondo l'art. 48 del d. lgs. 267/2000 la giunta collabora con il Sindaco nel governo del Comune ed opera attraverso deliberazioni collegiali. La Giunta compie tutti gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di governo, che non siano riservati dalla legge al Consiglio e che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo statuto, del Sindaco o degli organi di decentramento. Il Consiglio Comunale. Il consiglio comunale è il principale organo collegiale dell'ente locale con funzioni di indirizzo politico amministrativo e di controllo sull’operato dell’Ente. I Consiglieri: FARIELLO Maurizio - Presidente PUTZULU Monica - Consigliere NEPOTE FUS Lorella Vittoria Rita - Consigliere FABRO Enea - Consigliere GHIBAUDO Enrico Michele - Consigliere FRANCONE Margherita Maria - Consigliere ROLLE Matteo - Consigliere VOTTERO VIUTRELLA Danilo - Consigliere BERGAGNA Loris - Consigliere TURINETTI Tommaso - Consigliere ROCCHIETTI Vittorio - Consigliere ARBEZZANO Maurizio Francesco - Consigliere FRAND GENISOT Giuseppe - Consigliere B) LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL COMUNE In base al vigente regolamento di organizzazione, la struttura organizzativa del Comune di Mathi, è articolata in 4 Settori per attività costituenti centri di responsabilità tra loro integrati: • Settore Amministrativo - Culturale; • Settore Economico -Finanziario; • Settore Tecnico - Manutentiva; • Settore Custodia e Vigilanza. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 24
La responsabilità della gestione amministrativa, finanziaria e tecnica di ogni area è attribuita ad un Responsabile che la esercita mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Il Segretario comunale sovraintende alla gestione del Comune e allo svolgimento delle funzioni dei responsabili, perseguendo livelli ottimali di efficacia e di efficienza; svolge inoltre funzioni di consulenza giuridico amministrativa per gli organi del Comune. Nell’anno 2018 la situazione del personale dipendente del Comune di Mathi in servizio a tempo indeterminato, presenta il seguente quadro di raffronto tra la situazione di uomini e donne: - DIPENDENTI : N° 19 ( compreso il Segretario Comunale). UOMINI : 5 DONNE : 14 Ciascun Settore ha una propria struttura organizzativa, denominata ufficio, che può variare in base ai compiti assegnati. Gli uffici comunali dispongono di un’adeguata dotazione informatica ed un buon livello di informatizzazione. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 25
PARTE SECONDA L’INDIVIDUAZIONE E LA GESTIONE DEL RISCHIO Questa seconda parte del PTPC è quella che ha subito maggiori variazioni rispetto ai precedenti Piani al fine di adeguarsi alla nuova metodologia imposta dal nuovo PNA 2019. Dopo aver definito il contesto esterno ed interno nella prima fase, procederemo a definire: a) Le aree di rischio, cioè i macroaggregati, in chiave anticorruzione, dei processi b) L’elenco dei processi, inseriti o collegati a ciascuna area di rischio c) Il catalogo dei rischi corruttivi per ciascun processo Nel Piano 2020/2022 si è ritenuto di individuare un nuovo sistema d’individuazione, misurazione e ponderazione del rischio che, in una logica di gradualità, sarà adottato pienamente nel piano del prossimo anno. Nel presente piano infatti i rischi sono stati individuati, misurati e ponderati attraverso un lavoro che ha coinvolto tutti i responsabili dei settori del Comune. Il lavoro d’identificazione degli eventi rischiosi si è basato sulle seguenti fonti informative elencate per prevalenza: 1. Risultanze della mappatura dei processi lette attraverso incontri con il personale di diretta pertinenza dei vari processi; 2. Risultanze dell’analisi del contesto interno e esterno; 3. L’analisi dei casi giudiziari; L’identificazione del rischio, o meglio degli eventi rischiosi, ha l’obiettivo di individuare quei comportamenti o fatti che possono verificarsi in relazione ai processi di pertinenza dell’amministrazione, tramite cui si concretizza il fenomeno corruttivo. Questa fase è cruciale perché un evento rischioso non identificato non potrà essere gestito e la mancata individuazione potrebbe compromettere l’attuazione di una strategia efficace di prevenzione della corruzione. PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2020-2022 26
LE AREE DI RISCHIO CORRUTTIVO A pagina 22 dell’allegato 1, l’ANAC pubblica una tabella con le aree di rischio, invitando le amministrazioni ad una sua analisi più completa. In questa prima fase di questo nuovo modo di redigere il PTCPT, ci sembra opportuno partire dall’analisi di quella tabella, aggiungendo un paio di aree abbastanza evidenti, vedremo nei prossimi esercizi, o in eventuali riesami che dovessero rendersi indispensabili durante questo esercizio, se c’è la necessità immediata di individuarne altre. Area a): Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario Riferimenti: Aree di rischio generali - Allegato 2 del PNA 2013, corrispondente ad autorizzazioni e concessioni (lettera a, comma 16 art. 1 della Legge 190/2012) Area b): Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario Aree di rischio generali - Allegato 2 del PNA 2013, corrispondente alla concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati (lettera c, comma 16 art. 1 della Legge 190/2012) Area c): Contratti Pubblici (ex affidamento di lavori, servizi e forniture) Aree di rischio generali - Legge 190/2012 – PNA 2013 e Aggiornamento 2015 al PNA, con particolare riferimento al paragrafo 4. Fasi delle procedure di approvvigionamento Area d): Acquisizione e gestione del personale (ex acquisizione e alla progressione del personale) Aree di rischio generali - Legge 190/2012 – PNA 2013 e Aggiornamento 2015 al PNA punto b, Par. 6.3, nota 10 Area e): Gestione delle entrate, delle spese Aree di rischio generali – Aggiornamento 2015 al PNA (Parte generale Par. 6.3 lettera b) Area f): Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni Aree di rischio generali – Aggiornamento 2015 al PNA (Parte generale Par. 6.3 lettera b) Area g): Incarichi e nomine Aree di rischio generali – Aggiornamento 2015 al PNA (Parte generale Par. 6.3 lettera b) Area h): Affari legali e contenzioso Aree di rischio generali – Aggiornamento 2015 al PNA (Parte generale Par. 6.3 lettera b) Area i): Governo del territorio Aree di rischio specifiche – Parte Speciale VI – Governo del territorio del PNA 2016 Area l): Pianificazione urbanistica Aree di rischio specifiche – PNA 2015 Area m): Le procedure di gestione dei fondi strutturali e dei fondi nazionali per le politiche di coesione Aree di rischio specifiche – Parte Speciale II del PNA 2018 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA|2020-2022
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