ICEI-Artemisia annua L. Stato dell'arte

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ICEI-Artemisia annua L. Stato dell'arte
ICEI-Artemisia annua L.
                                    Stato dell’arte
   ICEI, nel 2005, ha deciso di inserire all’interno di un programma di preservazione
ambientale finanziato dall’Unione Europea, la coltivazione sperimentale dell’Artemisia
annua quale possibile strumento di lotta alla malaria nelle zone rurali difficilmente
raggiungibili che non hanno accesso ai farmaci. La coltivazione dell’Artemisia annua è
iniziata apportando una variazione al progetto di preservazione ambientale che ICEI
sta portando avanti dal 2002 nel territorio di Silves, (Stato dell’Amazzonia, Brasile).
Nel territorio è stata avviata una piccola coltivazione sperimentale di un ibrido naturale
di Artemisia annua, utilizzando le sementi e la consulenza scientifica dell’Unicamp-
CPQBA (Università di Campinas e nello specifico del Centro Pluridisciplinar de
Pesquisas Quimicas Biologicas e Agricolas) e del Prof. Pedro Melillo de Magalhaes,
coordinatore del CPQBA.
    A Silves, nelle foglie di Artemisia annua germinate da sementi certificate
dall’Unicamp-CPQBA, è stato riscontrato un tenore più che soddisfacente di
artemisinina (il principio attivo efficace nella cura della malaria falciparum), compreso
tra lo 0,8 e l’1% del peso della foglia secca. Le sementi ricavate dalle piante coltivate a
Silves sono state classificate dall’Unicamp-CPQBA come valide, riproduttive e
riproducibili.
In seguito a tali risultati, nello Stato dell’Amazzonia sono state avviate diverse
coltivazioni in terreni aventi caratteristiche differenti (palude, varzea, terra ferma) allo
scopo di individuare le condizioni pedoclimatiche ideali per la crescita della pianta.

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Semi e coltivazione di artemisia a Silves (Amazzonia), Brasile, nel 2006

    ICEI, venendo incontro alle esigenze della popolazione locale, in collaborazione
con i servizi sanitari locali, ha voluto e ha partecipato alla distribuzione di kit
(contenenti foglie secche selezionate e certificate dall’Unicamp-CPQBA) contenenti
35gr di foglie secche di Artemisia annua, un misurino da 5gr (la dose giornaliera) e le
istruzioni per la corretta assunzione dell’infuso. Con tale iniziativa si è cercato di
aiutare le autorità locali ad arginare l’elevato numero di casi di malaria che stava
colpendo il territorio del municipio di Silves e quelli limitrofi.

         Kit di artemisia per la distribuzione controllata a Silves (Amazzonia), Brasile, nel 2006

   I risultati dell’assunzione dell’infuso di Artemisia annua (raccolti empiricamente
dal personale volontario locale), sono stati molto soddisfacenti: dopo l’assunzione
dell’infuso gli esami clinici hanno confermato la caduta verticale del plasmodium
presente nel sangue (parassitemia) già al primo giorno di terapia.

                                            Attività svolte
  ICEI, al fine di rendere la propria azione nella lotta alla malaria realmente efficace e
fruibile da tutti, ha cominciato a intessere, nel mondo, significative relazioni con i
principali attori istituzionali specializzati in materia e con tutte le realtà locali in grado
di apportare un significativo contributo:
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In BRASILE ICEI collabora con un gruppo di lavoro covinto delle potenzialità
dell’infuso di Artemisia annua nel trattamento terapeutico della Malaria in situazioni
strategiche o aree remote.Il gruppo ha raggiunto il consenso sulla necessità di condurre
uno studio clinico sull’infuso di Artemisia annua che rispetti le linee guida dell’OMS,
utilizzando protocolli ufficiali e termini di consenso dei pazienti partecipanti alla
sperimentazione approvati da specifici comitati etici.
A tal scopo sono stati coinvolti come partner principali del gruppo di lavoro , alcuni
settori del Ministero della Sanità brasiliano (Anvisa-Agência Nacional de Vigilância
Sanitária e Farmanguinhos, un azienda farmaceutica a partecipazione statale) e
l’Università di Campinas (Unicamp-CPQBA Centro di Ricerca Quimica, Biologica e
Agricola dell’Università di Campinas).
  All’interno di tale gruppo, ICEI ha fortemente lottato affinché venisse discussa e
autorizzata la prima sperimentazione clinica del tè di Artemisia annua, avente tutti gli
standard di scientificità internazionalmente richiesti. Tale sperimentazione permetterà
di provare l’efficacia e la non pericolosità dell’infuso di artemisia quale rimedio in sé,
sdoganandolo definitivamente dal ruolo di collaboratore dei tradizionali farmaci a cui è
al momento costretto a causa della mancanza di dati scientificamente sistematizzati.
    Altro progetto sull’Artemisia annua in corso appoggiato dal CNPq- Conselho
Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico brasiliano, prende in
considerazione aspetti agronomici studiando la pianta in tre differenti ambienti
dell’Amazzonia e monitorando in vitro l’efficacia del dell’infuso di artemisia nella
cura della malaria falciparum. Partner di questo progetto sono l’Università di
Campinas, l’Embrapa-Empresa Brasileira de Pesquisa Agropecuária di Manaus,
l’Inpa- Instituto Nacional de Pesquisas da Amazonia di Mnaus, l’UFMA-Università
Federale del Stato dell’Amazzonia e l’Fmt- Fundação de Medicina Tropical.

Farmanguinhos (azienda farmaceutica a partecipazione statale), uno dei partener del
gruppo di lavoro sull’Artemisia annua, assieme al DNDi-Drugs for Neglected Diseases
iniziative, ha recentemente lanciato l’Asmq, un farmaco antimalarico frutto di una
combinazione di meflochina e artesunato (in unica compressa) non coperto da
brevetto.

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Confezione di foglie secche di Artemisia annua L. per la sperimentazione clinica prodotte e confezionate
da Farmanguinhos in collaborazione con il Ministero della Sanità brasiliano, Unicamp-CPQBA e ICEI

Scatole contenenti le confezioni di foglie secche di Artemisia annua pronte per essere inviate all’ospedale
                        di Tucuruì. nel Parà, dove sarà condotto lo studio clinico.

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Sempre in territorio brasiliano oltre alle azioni in campo scientifico/istituzionale,
ICEI ha rafforzato e strutturato i partenariati con i soggetti della società civile locale:
nel municipio di Silves, (Stato dell’Amazzonia, Brasile) con l’ASPAC (Associazione
di Silves per la Protezione Ambientale e Culturale) e nel municipio di Carolina, (Stato
del Maranhão, Brasile) con la “Comunità S. Rita”, dove è stata già avviata a coltura
con successo una parcella sperimentale.

   In BURKINA FASO nel territorio di Koubri, l’ONG locale Watinoma, con
l’appoggio di ICEI, è già responsabile di piccola produzione di Artemisia annua
inserita all’interno della attività di un progetto di formazione finanziato dalla
Fondazione Cariplo.

La presidentessa dell’associazione Watinoma, Flora Tognoli, mostra le tecniche della semina ai tecnici responsabili
                                               della coltivazione

   In REPUBBLICA CENTRAFRICANA, nel territorio di Bangui, l’ONG locale
Donaval grazie al finanziamento di ICEI, sta già coltivando l’Artemisia annua in una
parcella di circa 1 ettaro.

        Presidente dell’ONG Donaval, Bernard Ndonazi durante il primo trapianto dal semenzaio al vaso

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In SUD-SUDAN, nel territorio di Turalei, l’ONG CCM e ARES-onlus con
l’appoggio di ICEI, hanno iniziato la coltivazione dell’ Artemisia annua in 2 parcelle.
ICEI e il CCM hanno già elaborato una proposta di progetto consortile all’interno del
quale è prevista una componente di sperimentazione colturale dell’Artemisia annua.
Tale proposta di progetto sarà presentata al Ministero degli Affari Esteri tra i mesi di
giugno e luglio del 2008.

               La prima sperimentazione colturale di Artemisia nel territorio di Turalei del 2007

   In MOZAMBICO ICEI ha avviato un importante collaborazione con il Centro di
Ricerca e Produzione Etnobotanica di Maputo che farà da focal point scientifico per
l’Africa. ICEI ha già elaborato una proposta di progetto di sviluppo agricolo per il
Mozambico in cui, tra le diverse attività, è stata prevista la coltivazione sperimentale
dell’Artemisia annua. Nell’ambito delle attività relative all’artemisia, sarà il suddetto
Centro a occuparsi della ricerca, della selezione delle piante, della coltivazione e delle
analisi di laboratorio per verificare il tasso di artemisinina prodotto dalla pianta.
   In MADAGASCAR, nel Municipio di Imerina Imady, con l’appoggio
dell’Università di Palermo, di ICEI e dell’Associazione Simposio, all’interno del
progetto di sviluppo agricolo con base in Mozambico, sarà avviata la coltivazione di
Artemisia annua in tre parcelle della grandezza di circa 1 Ha ciascuna.

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In GHANA, assieme all’ONG locale Afram-Plains Development Organisation
(APDO) e con l’appoggio di ICEI e dell’ONG Ricerca e Cooperazione, sarà avviata la
coltivazione dell’Artemisia annua in 2 parcelle, apportando una variazione al progetto
di sviluppo agricolo dell’ONG Ricerca e Cooperazione già in fase di attuazione

   In BENIN l’ONG locale AFMA con l’appoggio di ICEI e dell’ONG Ricerca e
Cooperazione, sarà responsabile della coltivazione sperimentale di Artemisia annua
nel Paese. Tale iniziativa sarà inserita all’interno di una proposta di progetto di
sviluppo agricolo che sarà presentata al Ministero degli Affari Esteri tra i mesi di
giugno e luglio del 2008.

    In R. D. del CONGO, nelle regioni di Kinshasa e del Bas Congo, sarà avviata la
coltivazione sperimentale dell’Artemisia annua, all’interno di un progetto promosso di
lotta alla povertà tramite il rilancio della risicoltura, (che sarà presentato al Ministero
degli Affari Esteri nel mese di giugno del 2008 dall’ONG CISP in consorzio con
ICEI.). Responsabile in loco dell’iniziativa sarà l’ONG locale CEDEF-Centre de
Dévelopment Familial, che, con l’appoggio di ICEI e dell’ONG CISP, si occuperà
della coltivazione dell’Artemisia annua in tre diverse località (Mikonga, Kiyala e
Ngeba).
    Sempre in R. D. del Congo, verrà avviata una coltivazione sperimentale di
Artemisia annua nell’ospedale di Kimbau, nella provincia del Bandundu meridionale.
Questa iniziativa sarà seguita dalla dott.ssa Chiara Castellani, direttore sanitario della
zona di Kimbau, appoggiata e supportato nelle sue attività sul campo da diverse
organizzazioni italiane e straniere e da personaggi del mondo medico/scientifico quali
Rita Levi Montalcini.

                               La Piattaforma Artemisia
   ICEI nel frattempo ha promosso la creazione di un coordinamento tra soggetti
europei1, istituzioni brasiliane e africane, le autorità locali e le organizzazioni della
società civile dei Paesi che stanno già appoggiando programmi di coltivazione, ricerca
e sperimentazione dell’Artemisia annua, con l’obiettivo di promuovere una strategia di
cooperazione allo sviluppo nel campo della lotta alla malaria basato: a) sulla diffusione
delle coltivazioni dell’Artemisia annua; b) sull’appoggio alla ricerca scientifica; c) sul
miglioramento degli standard qualitativi della pianta.

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  Ministero degli Esteri italiano, ONG italiane, Università di Bari, Lecce e Palermo, Consiglio Nazionale delle
Ricerche.
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Le linee d’azione attuali
    I punti cardine dell’azione di ICEI vanno in tre precise direzioni:
1)La Creazione di una piattaforma tematica internazionale (Piattaforma Artemisia)
che riunisca istituzioni pubbliche e organizzazioni della società civile dei diversi Paesi
coinvolti, in grado di costituire un valido strumento di scambio: 1) di esperienze, 2) di
buone pratiche e 3) di competenze, acquisite dagli attori coinvolti nelle diverse aree
geografiche (America Latina-Europa-Africa), al fine di costruire una efficace strategia
di intervento a più livelli sul tema della lotta alla malaria.
    La Piattaforma Artemisia avrà tre focal point: nel continente africano avrà sede
presso il Centro di Ricerca e Produzione Etnobotanica di Maputo, in Mozammbico; in
america latina avrà sede presso l’Unicamp-CPQBA con sede a Campinas, Stato di S.
Paulo, Brasile; in Italia, il focal point della piattaforma sarà a Milano presso la sede
ICEI che fungerà inoltre anche da centro di riferimento e coordinamento degli altri
focal point.

2) Sostegno alla ricerca e alla sperimentazione di fitopreparazioni a base di artemisia
annua (infuso e tintura madre) nella cura della malaria, sia in Brasile che in
Mozambico, che negli altri paesi coinvolti nella Piattaforma Artemisia. A tal proposito
sarà promossa la collaborazione tra Ministero della Sanità brasiliano, l’Agência
Nacional de Vigilância Sanitaria brasiliana e Unicamp-CPQBA da un lato e il
Ministero della Sanità mozambicano assieme il Centro di Ricerca e Sperimentazione
Etnobotanica di Maputo dall’altro. Tali Paesi, attraverso la ricerca sui fitopreparati a
base di Artemisia annua, stanno assumendo un ruolo fondamentale nel campo della
lotta malaria indirizzando la ricerca, non soltanto verso la creazione di nuovi e sempre
più efficaci e costosi farmaci, ma anche verso strumenti terapeutici ugualmente efficaci
ma economicamente sostenibili.

3) Diffusione controllata e su piccola scala delle colture sperimentali di Artemisia
annua in Africa e America Latina al fine di valutare l’adattabilità e il raggiungimento
dell’efficacia terapeutica della pianta nelle diverse aree geografiche colpite da malaria
endemica.
                                     I partenariati in Italia
   In ITALIA l’Università Lecce, di Bari e di Palermo (che da alcuni anni portano
avanti la ricerca sull’Artemsia annua), collaborano dal 2007 con ICEI e fanno parte
della Piattaforma Artemisia, fornendo expertise scientifica e competenza sul campo. Il
Ministero Affari Esteri e in particolare l’Unità Tecnica Centrale dell’ufficio per la
cooperazione allo sviluppo DGVII, sono stati informati del processo innescato da ICEI
e hanno già dato parere favorevole alle iniziative legate alla Piattaforma Artemisia.
Anche il Comune di Roma dal 2005 sostiene l’intervento di ICEI in Brasile sia sul
piano strettamente colturale che sul piano della ricerca scientifica. ICEI ha inoltre
avviato un dialogo, a oggi senza esiti, con la casa farmaceutica Sigma-Tau.

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Conclusioni
    Tutti gli sforzi compiuti fino ad oggi da ICEI, molto spesso da sola e con le scarse
risorse umane e finanziaria a sua disposizione, sono diretti a rendere autonome e
autosufficienti le comunità marginali ed emarginate escluse dall’approvvigionamento
dei farmaci. In questi difficili contesti, alla malaria e all’impossibilità di accedere ai
farmaci, si aggiunge il dramma dei farmaci scaduti o contraffatti.
   ICEI ritiene che tale iniziativa debba essere necessariamente condivisa con altri
soggetti pubblici e privati italiani e stranieri al fine di rendere più vivibile e dignitosa la
vita di milioni di persone che ogni anno sono infettate da una malattia facilmente
curabile che, per motivi quasi esclusivamente economici, uccide ogni anno circa due
milioni di persone.
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contatti:
artemisia@icei.it

Domenico Abbate –Iniziative speciali ICEI
0039- 02- 36582774
domenicoabbate@icei.it

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