Stai bene... se previeni! - UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE ED UN CORRETTO COMPORTAMENTO PER AIUTARE A PREVENIRE MALATTIE E GARANTIRE UNA VITA SANA ...

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Stai bene... se previeni! - UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE ED UN CORRETTO COMPORTAMENTO PER AIUTARE A PREVENIRE MALATTIE E GARANTIRE UNA VITA SANA ...
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                     Stai bene...
                       s e p re vie ni!

     UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE ED UN CORRETTO
   COMPORTAMENTO PER AIUTARE A PREVENIRE MALATTIE
             E GARANTIRE UNA VITA SANA.
Stai bene... se previeni! - UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE ED UN CORRETTO COMPORTAMENTO PER AIUTARE A PREVENIRE MALATTIE E GARANTIRE UNA VITA SANA ...
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                   “Stai bene se previeni!” prevede una serie di attività per migliorare
                   la conoscenza e la consapevolezza delle donne tra i 25 e i 64 sulle
                   problematiche legate alle patologie tumorali e sensibilizzare gli
                   adolescenti tra i 12 e i 16 anni sul tema della prevenzione a tutto
                   tondo.

                   “Stai bene se previeni!” si pone come obiettivi di lungo periodo quelli
                   di aumentare la prevenzione e migliorare le condizioni per uno stile
                   di vita sano e di facilitare l’accesso ad un’assistenza sanitaria mi-
                   gliore e più sicura.

                   Le parole di Ippocrate (370-460 aC) padre della Medicina sono an-
                   cora oggi attuali e confermate dalla ricerca scientifica“ Se fossimo
                   in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed eser-
                   cizio fisico, né in difetto, né in eccesso, avremmo trovato la strada
                   per la salute.” La giusta dose di nutrimento è in relazione alla età,
                   allo stile di vita e all’esercizio fisico che svolge l’individuo.

                    Testi a cura di:
                    Dott. Antonio Caprioli
                    Biologo Nutrizionista

                    Dott.ssa Caterina Puccioni
                    Medico

                    Dott.ssa Maria Giovanna Barletta
                    Psicologo - Psicoterapeuta

                    Progetto grafico e stampa a cura di:
                    Grafica e Stampa di G.Scalia

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       Nella società occidentale l’aumento dei tumori è in relazione alla facile disponibilità di cibo
       ipercalorico e allo stile di vita sedentario non adeguato alla quantità e qualità cibo ingerito.
       L’Organizzazione Mondiale per la Sanità afferma che è possibile di ridurre del 30% il rischio di
       sviluppare i tumori del colon, del polmone, della mammella e della prostata, seguendo una
       alimentazione corretta e praticando una attività fisica per almeno ½ ora al giorno. La ricerca
       scientifica mette in relazione l’incremento dell’incidenza di neoplasie con il sovrappeso, la vita
       sedentaria, l’eccesso nel consumo di bevande alcoliche, bevande zuccherate, carni rosse
       (soprattutto insaccati e carni conservate) e cibi ad alta densità calorica. Una indagine condotta
       dalla Comunità Europea (EUROBAROMETRO 2010) rileva una scarsa consapevolezza nei cittadini
       europei sui rischi legati ad una dieta non equilibrata solo il 19% è consapevole dei rischi ma si
       focalizza principalmente sulla possibile contaminazione dei cibi con batteri, funghi e residui
       chimici di pesticidi, antibiotici, ed inquinanti. Il cibo industriale è prodotto per rimanere a lungo
       sugli scaffali dei supermercati per questo contiene spesso, conservanti, inoltre per avere un
       gusto piacevole è spesso ipercalorico e contiene una elevata quantità di grassi saturi, zuccheri
       raffinati, aromi artificiali che lo rendono appetibile e creano dipendenza nel consumatore.

       Siamo noi che acquistiamo e consumiamo il cibo quindi con le scelte dei prodotti alimentari
       che acquistiamo possiamo condizionare la grande distribuzione a vendere, e l’industria
       alimentare a produrre, cibi nutrienti e di qualità per la nostra salute e quella dell’ambiente.

       L’obiettivo di questo progetto“Stai bene se previeni!”è informare su ciò che possiamo fare, anche
       per i nostri genitori, per ridurre i rischi di contrarre un cancro senza il bisogno di competenze
       specifiche particolari.

       Approfondiremo alcune raccomandazioni del codice europeo contro il cancro, promosse
       dall’Unione europea, coordinato dall’agenzia specializzata per il cancro dell’Organizzazione
       mondiale della sanità e l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
       https://cancer-code-europe.iarc.fr/index.php/it/.

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        1 Attivati per mantenere un peso sano.

        2 Svolgi attività fisica ogni giorno. Limita il tempo che trascorri seduto.

        3 Segui una dieta sana e consuma molti e vari cereali integrali, legumi, frutta e
            verdura.

        4 Limita i cibi ad elevato contenuto calorico (alimenti ricchi di zuccheri o grassi) ed
            evita le bevande zuccherate. Evita le carni conservate; limita il consumo di carni
            rosse e di alimenti ad elevato contenuto di sale.

        5 Rendi la tua casa libera dal fumo. Sostieni le politiche che promuovono un
            ambiente libero dal fumo sul tuo posto di lavoro.

        6 Se bevi alcolici di qualsiasi tipo, limitane il consumo. Per prevenire il cancro è meglio
            evitare di bere alcolici.

        7 Evita un’eccessiva esposizione al sole, soprattutto per i bambini. Usa protezioni
            solari. Non usare lettini abbronzanti

        8 L’ allattamento al seno riduce il rischio di cancro per la madre. Se puoi, allatta il tuo
            bambino la terapia ormonale sostitutiva (TOS) aumenta il rischio di alcuni tipi di
            cancro. Limita l’uso della TOS

        9 Assicurati che i tuoi figli partecipino ai programmi di vaccinazione contro:l’epatite
            B (per i neonati) e il papillomavirus umano (HPV) (per le ragazze).

       10 Partecipa a programmi organizzati di screening per il cancro dell’intestino (uomini
            e donne) del seno (donne) e del collo dell’utero.

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              ATTIVATI PER MANTENERE UN PESO SANO

       Quando assumiamo più cibo e quindi
       calorie ed energia rispetto alla energia
       che consumiamo con il nostro stile di
       vita, il nostro peso aumenta con
       l’accumulo di grasso portando al
       sovrappeso e all’obesità. Un modo
       semplice di valutare se il tuo peso è
       sano, consiste nel dividere il tuo peso in
       Kg per la tua altezza in metri al quadrato
       ottenendo l’Indice di Massa Corporea IMC.
       Se pesi 62 kg e sei alto 1.70 metri il tuo IMC è
       21.45 62/1.7*1.7 = 21.45 tra 18.5 e 24.9 il tuo peso è
       nella normalità, sotto 18.5 sei in sottopeso tra 25 e 29.9 in sovrappeso e sopra i 30 obeso.
       Un altro valore importante che possiamo misurare è il girovita. La circonferenza alla vita
       non dovrebbe essere superiore a 80 cm nelle femmine a 94cm nei maschi adulti. Valori
       superiori indicano un accumulo di valori il grasso viscerale al livello addominale che
       aumenta il rischio di ammalarsi di cancro e di patologie cardiovascolari. Una valutazione
       più accurata sulla stima della composizione del tuo corpo in percentuale di massa magra
       e grassa può essere fatta, anche con una analisi di impedenziometria o una DEXA una
       assorbimetria raggi x a doppia energia, da un nutrizionista. Le cellule che accumulano
       il grasso, gli adipociti, non sono inerti ma producono anche ormoni, le adipochine. Con
       l’accumulo di grasso incrementano le infiammazioni e le probabilità di sviluppare un
       cancro, oltre alle patologie cardiovascolari, ictus cerebrali e diabete. In particolare sono
       più frequenti negli obesi, i tumori del colon, della mammella (dopo la menopausa)
       dell’endometrio, del fegato, della colecisti, del pancreas, del rene, dell’ovaio e della
       tiroide. L’aumento di peso è favorito dagli alimenti come le bevande zuccherate, dolci e
       i prodotti da fast food che apportano molte calorie ma poche vitamine, sali minerali e
       fitonutrienti. Mentre il peso sano è favorito dal praticare sport o un’attività fisica
       moderata per almeno 30 minuti al giorno, mangiare per lo più alimenti di origine
       vegetale, limitare l’assunzione di carni rosse, evitare gli alimenti trasformati a base di
       carne e limitare il consumo di bevande alcoliche.

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               SVOLGI ATTIVITÀ FISICA OGNI GIORNO.
               LIMITA IL TEMPO CHE TRASCORRI SEDUTO.
       Oggi abbiamo facilmente a disposizione alimenti ricchi
       di calorie anche a prezzi economici ma ci muo-
       viamo poco. L’attività fisica può proteggere dal
       cancro agendo sui livelli di zucchero nel san-
       gue, sull’insulina e sugli ormoni correlati, su-
       gli ormoni sessuali, le infiammazioni e le
       funzioni immunitarie, tutti questi fattori
       influenzano il rischio di cancro. L’attività fisica
       contribuisce inoltre anche a combattere l’aumento di peso e aiuta a
       mantenere un peso corporeo sano, riducendo ulteriormente l’insorgere del cancro. Fare
       le scale a piedi comminare, giocare a pallone, ballare, praticare attività sportive, aiuta a
       mantenerci in forma e a bruciare calorie e mantenere la massa ossea e muscolare.

               SEGUI UNA DIETA SANA E CONSUMA MOLTI E VARI CEREALI INTEGRALI,
               LEGUMI, FRUTTA E VERDURA.
       In una dieta sana ed equilibrata come quella mediterranea più
       della metà dell’energia contenuta negli alimenti dovrebbe
       derivare dai carboidrati (glucidi o zuccheri) complessi
       come l’amido presente nei cereali e dai suoi derivati
       come la pasta ed il pane. I cereali contengono
       anche proteine, fibre e vitamine. Le sostanze
       nutritive dei cereali integrali comprendono
       vitamine (B e E), sali minerali (ferro, magnesio,
       zinco, potassio, selenio), acidi grassi
       essenziali, fitochimici (sostanze di piante
       che recano benefici funzionali alla salute) e altri
       componenti presenti nel germe e nella crusca, comprendono anche

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       antiossidanti (flavonoidi). Le fibre facilitano il transito intestinale, aiutano l’organismo a
       regolare la glicemia e colesterolemia e partecipano alla eliminazione di sostanze
       tossiche, danno un senso di sazietà e nutrono i batteri del microbiota intestinale. I batteri
       che nutriamo con le fibre ci forniscono acidi grassi a catena corta e vitamine K importanti
       per la coagulazione del sangue e la calcificazione ossea. I cereali contengono anche
       proteine che sono pero carenti dell’amminoacido lisina, se si combinano con i legumi
       che ne sono ricchi, esempio pasta e fagioli, riso e lenticchie, l’organismo ha a
       disposizione tutti gli amminoacidi essenziali necessari alle sue funzioni anche senza
       assumere le proteine derivate dalla carne.

       I legumi apportano un elevato contenuto di proteine
       di buon valore biologico perché costituite da aminoacidi
       essenziali. Sono una fonte di carboidrati, contengono pochi lipidi
       insaturi di buona qualità, fibra, vitamine del gruppo B e sali minerali quali
       ferro, calcio, fosforo, potassio e magnesio. Inoltre contengono la lecitina
       e le saponine che abbassano l’assorbimento di colesterolo. Il consumo di legumi può
       favorire il meteorismo e la flautolenza dovuta alla fermentazione del raffinosio un
       oligosaccaride ad opera di batteri presenti nell’intestino crasso che produce metano e
       sembra abbassare il rischio di tumori al colon.

       La verdura e la frutta dovrebbero essere consumate giornalmente in almeno 5 porzioni.
       La frutta e verdura cruda o cotta, di stagione, locale, fresca soprattutto se coltivata con
       il metodo biologico è più ricca di vitamine e fitonutrienti. Una porzione può
       comprendere 250 grammi di ortaggi a crudo, 150gr di frutta fresca o 30 grammi di frutta
       secca. Le verdure sono una buona fonte di fibre solubili e insolubili
       non digeribili, composte da zuccheri complessi, come la cellulosa,
       che facilitano il transito del bolo,e l’evacuazione delle
       sostanze tossiche e cancerogene riducendone il contatto
       con la parete intestinale proteggendola dai tumori del
       colon retto. Inoltre le fibre regolano l’assorbimento di
       zuccheri e grassi contribuendo al controllo dei livelli del
       glucosio e del colesterolo nel sangue.

       Alcuni fitonutrienti presenti nelle verdure e nella frutta sono
       componenti che svolgono importanti azioni preventive e protettive

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       prevalentemente di tipo antiossidante contrastando l’azione dei radicali liberi, i quali
       sono in grado di alterare la struttura delle membrane cellulari e del materiale genetico
       (DNA). Tra questi troviamo i carotenoidi, pigmenti dalla colorazione gialla, arancione e
       rossa di cui sono ricchi i vegetali esempio carote e zucche per la presenza di ß-carotene,
       e quelli rossi come il pomodoro per la presenza di licopene; i composti fenolici;
       i tocoferoli (soprattutto negli ortaggi a foglia verde). Le crucifere come i cavolfiori e i
       broccoli contengono composti solforati come il sulforafano che se non viene disattivato
       da calore svolge un azione antiinfiammatoria e protettiva in modelli sperimentali di
       cancro alla prostata.

       Un uso quotidiano di verdure e frutta contribuisce a mantenere idratato l’organismo per
       il loro elevato contenuto di acqua superiore al 80% e a mantenere
       un adeguato apporto di sali minerali, potassio, il magnesio,
       lo zinco e il selenio, ferro e calcio e vitamine A, E, K,
       C, e acido folico. La frutta contiene anche zuccheri
       semplici come il glucosio e fruttosio oltre a
       fibre come cellulosa,emicellulosa e pectina
       che ne rallentano il rapido assorbimento. I
       semi oleosi noci, mandorle, nocciole, anacardi,
       arachidi, semi di zucca, semi di girasole ecc.)
       contengono oltre a grassi essenziali, insaturi e
       polinsaturi, in particolare omega-3 e omega-6 anche una
       elevata percentuale di proteine dal 20 al 30% e fibre e
       zuccheri. vitamine (in particolare del gruppo B
       e vitamina E) e i sali minerali (selenio, potassio, zinco,
       magnesio, manganese e rame e ferro) e
       molte sostanze antiossidanti,
       sono un’ottima fonte di proteine
       vegetali.

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              LIMITA I CIBI AD ELEVATO CONTENUTO CALORICO (ALIMENTI RICCHI DI ZUCCHERI O GRASSI)
              ED EVITA LE BEVANDE ZUCCHERATE. EVITA LE CARNI CONSERVATE; LIMITA IL CONSUMO
              DI CARNI ROSSE E DI ALIMENTI AD ELEVATO CONTENUTO DI SALE.
       Gli alimenti ipercalorici composti principalmente da zuccheri
       semplici (come il saccarosio composto da glu-
       cosio e fruttosio,) farine raffinate e grassi
       saturi, solidi a temperatura ambiente
       e presenti in alta percentuale nei
       grassi della carni animali, nel burro e nell’olio
       di palma sono da limitare perché contengono molte calorie ma sono poveri di fibre e nutrienti
       essenziali. Se vengono assunti giornalmente i cibi ipercalorici e raffinati aumentano il rischio
       di sovrappeso ed obesità. Il consumo di dolci, biscotti, caramelle, succhi di frutta e bevande
       zuccherate dovrebbe essere limitato perche contiene una elevata quantità di zuccheri semplici.
       Le cellule tumorali di mammifero per crescere rapidamente utilizzano principalmente zucchero
       che potenzia l’espressione del gene Ras che controlla la replicazione cellulare, creando un
       circolo vizioso tra iperconsumo di zucchero, conseguente stimolazione della famiglia di geni
       Ras e una iper-proliferazione cellulare. Una lattina di aranciata o altre bevande o succhi di
       frutta contiene in media dai 30 ai 40 grammi di saccarosio o glucosio più dei 25gr la dose
       giornaliera consigliata. Lo zucchero delle bevande è composto al 50% di glucosio ed al 50%
       di fruttosio. Il nostro cervello percepisce un senso di sazietà e riconosce l’assunzione di
       zucchero come fonte di nutrimento quando lo zucchero viene introdotto in forma liquida.
       Lo zucchero in forma liquida non si trova in natura, quindi, in estate si può bere anche un litro
       di bevanda ad alto contenuto calorico con scarso valore nutrizionale e senza mai sentirsi sazi.

       Nel 2015 l’International Agency for Research on Cancer IARC un’agenzia dell’Organizzazione
       mondiale della sanità che valuta e classifica le prove di cancerogenicità delle sostanze, ha de-
       finito la carne rossa come probabilmente cancerogena (classe 2A della classificazione dello
       IARC) e la carne rossa lavorata (insaccati e salumi) come sicuramente cancerogena (classe 1
       della classificazione dello IARC). Gli epidemiologi concordano sul fatto che gli individui che
       seguono diete ricche di proteine animali, soprattutto carni rosse e lavorate, hanno un maggior
       rischio di sviluppare patologie come diabete, infarto e problemi cardiovascolari, obesità e can-
       cro. Tra i tumori, il rischio aumenta soprattutto per quelli dell’apparato gastro-intestinale,

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       come il cancro al colon-retto e allo stomaco, ma anche per alcuni tumori “ormone-dipendenti”
       come quello al seno alla prostata e all’endometrio. La carne è rossa perchè contiene l’emo-
       globina e la mioglobina proteine formate dal gruppo eme con al centro il ferro. Il gruppo
       eme stimola nell’intestino la produzione di sostanze cancerogene che provocano infiamma-
       zioni e tumori al colon retto. La cottura di carne rossa ad alte temperature, nel forno o alla
       brace produce acrilamide cancerogena per il colon-retto. L’Harvard School of Medicine re-
       stringe il limite di consumo di carni rosse a porzioni non superiori a 80 grammi, al massimo
       due volte a settimana. Lo IARC ha concluso che il consumo al di sotto dei 500 grammi alla
       settimana non costituisce un pericolo per la salute. È bene quindi limitare il consumo di pro-
       teine animali e sostituire la carne rossa, con pollo o pesce, o meglio ancora con proteine
       vegetali come i legumi. Infine, vanno fortemente limitate, se non evitate, le carni lavorate
       come i salumi che contengono i nitriti che combinandosi con le ammine presenti nelle
       proteine generano nitrosamine cancerogene soprattutto nello stomaco.

        Gli alimenti ultra-processati, o ultra-trasformati, sarebbero - secondo la definizione di un’agen-
       zia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) quelli che, oltre a zucchero, sale, oli e
       grassi aggiunti, contengono come additivi sostanze estratte dagli alimenti (come caseina,
       siero di latte e proteine isolate), o sostanze sintetizzate da componenti alimentari (come oli
       idrogenati, amidi modificati e aromi) non utilizzate normalmente nella preparazione casalinga
       dei cibi. Se nella dieta aumenta del 10 per cento la proporzione di alimenti ultra-processati si
       osserva un innalzamento complessivo del 12 per cento del rischio di cancro.

       Nella nostra alimentazione le fonti di Sodio contenuto nel sale da cucina, il cloruro di sodio
       sono da 3 a 10 volte il nostro reale bisogno fisiologico.

       Il sale lo troviamo negli alimenti allo stato naturale (ad esempio in acqua, frutta, verdura,
       carne, ecc.), e lo aggiungiamo ai piatti cucinati di tutti i giorni nella cottura della pasta o per
       condire, ma ne assumiamo molto anche nei prodotti trasformati (ad esempio pane, prodotti
       da forno, olive, formaggi, insaccati e affettati di carne, tonno e legumi in scatola, nei cereali
       per la colazione o nel ketchup), Il sale naturalmente contenuto negli alimenti è già sufficiente
       per le nostre necessità. Aggiungendo sale a quello che mangiamo, e scegliendo spesso
       alimenti trasformati ricchi di altro sale, arriviamo ad assumere molto più sodio del necessario.
       Dovremmo abbassare il contenuto di sale per non superare la dose di un cucchiaino al giorno
       circa 5 grammi per ridurre i rischi di tumore allo stomaco.

  10     Stai bene... se previeni!
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              RENDI LA TUA CASA LIBERA DAL FUMO. SOSTIENI LE POLITICHE
              CHE PROMUOVONO UN AMBIENTE LIBERO DAL FUMO SUL TUO POSTO DI LAVORO

       Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il fumo
       di sigaretta è la più importante causa di morte
       EVITABILE nella nostra società. Solo in Italia, il
       numero di persone uccise dalle sigarette va dai
       70.000 agli 85.000 ogni anno. E tra questi non ci sono
       solo coloro che volenti o nolenti hanno il vizio del
       fumo, ma anche tutti quelli che sono costretti a
       inalarlo passivamente.

       Le sigarette sono serial killer perfette, causando da sole più
       morti di quanto non facciano alcool, AIDS, droghe, incidenti
       stradali e omicidi.
       Quando si fuma una sigaretta, si introducono nel nostro organismo più di 4.000 sostanze
       chimiche, di cui almeno 80 fanno parte dei cosiddetti “cancerogeni noti”. Sebbene
       ognuna di essa da sola possa potenzialmente causare il cancro, esponendo il nostro
       corpo a tutte queste sostanze contemporaneamente, il rischio di sviluppare un tumore
       aumenta in modo esponenziale.
       Quando si pensa al fumo di sigaretta si pensa immediatamente al cancro ai polmoni. Le
       sostanze fumate infatti entrano nel nostro organismo dai polmoni, che sono i primi, in-
       sieme alle vie aeree superiori, ad essere esposti a questi cancerogeni. Ma tutto ciò che
       introduciamo deve poi essere eliminato: le sostanze chimiche inalate quindi agiranno
       anche sulla vescica, la prostata, il seno, il colon, il fegato, l’esofago, il rene, le ovaie.
       Non bisogna credere che fumare poche sigarette ci tuteli dallo sviluppare uno qualsiasi
       di questi tumori: è stato dimostrato che ogni 15 sigarette compare una mutazione. E
       solamente dopo 10 anni di astinenza dal fumo il tuo rischio di sviluppare il cancro al
       polmone ritorna uguale a quello che avevi prima di iniziare a fumare.
       Fino ad alcuni anni fa, il cancro al polmone era molto più frequente nei maschi che
       nelle femmine. Ad oggi l’incidenza è pressocché identica nei due sessi, a causa dell’au-
       mentata abitudine al fumo nelle donne, e alla contemporanea diminuzione della stessa
       negli uomini.

                                                                            Stai bene... se previeni!   11
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               SE BEVI ALCOLICI DI QUALSIASI TIPO, LIMITANE IL CONSUMO.
               PER PREVENIRE IL CANCRO È MEGLIO EVITARE DI BERE ALCOLICI.
       L’alcool fa parte dal 1988 dei cancerogeni noti del gruppo 1, cioè quell’insieme di
       sostanze per cui esistono sufficienti prove scientifiche a sostegno dell’ipotesi cancero-
       genetica.
       Lo studio EPIC ha dimostrato nel 2011 che fino al 3% dei tumori delle donne è correlato
       al consumo eccessivo di alcolici; in particolare è correlato a neoplasie di bocca, naso, fa-
       ringe, laringe, esofago, seno, fegato, pancreas e colon.
       Cosa fare allora? Eliminare tutte le bevande alcoliche o solo alcune? In realtà sembra
       più importante la quantità di alcool rispetto al tipo di bevanda assunta. Le soglie racco-
       mandate sono di 10g al giorno per le donne (il doppio per gli uomini).
       Ma l’alcool nel provocare i tumori lavora molto meglio in compagnia: associare fumo e
       alcool aumenta esponenzialmente il rischio di neoplasie della bocca, dell’esofago e del
       fegato.

               EVITA UN’ECCESSIVA ESPOSIZIONE AL SOLE, SOPRATTUTTO PER I BAMBINI.
               USA PROTEZIONI SOLARI. NON USARE LETTINI ABBRONZANTI
       Il sole può essere un ottimo amico o un acerrimo nemico: la differenza sta
       nella moderazione. Il sole è necessario per la produzione di vitamina D, fon-
       damentale per rendere le nostre ossa forti e per difenderci contro i tumori. È anche
       vero però che le radiazioni ultraviolette sono associate allo sviluppo di tumori cutanei,
       in primis il melanoma, uno dei tumori più subdoli e aggressivi. Come è possibile che la
       stessa fonte possa aiutarci a combattere il cancro e possa causarlo? Per trarre tutti i van-
       taggi derivanti dal sole evitandone i rischi è importante imparare a “usarlo” bene, sce-
       gliendo con buon senso tempi e modi dell’esposizione e proteggendosi in maniera
       adeguata. Non esistono regole universali, ognuno in base al suo fototipo deve proteg-
       gersi in maniera diversa: chi ha capelli biondi o rossi, occhi chiari e si scotta facilmente
       d’estate, di solito senza abbronzarsi (fototipo I) dovrà utilizzare protezioni solari molto
       potenti, evitando di esporsi al sole almeno nelle ore più calde della giornata. Chi invece
       ha la pelle naturalmente scura, occhi e capelli sono scuri e si abbronza con estrema
       facilità (fototipo VI) produrrà molta più melanina, una protezione naturale contro i raggi

  12     Stai bene... se previeni!
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       solari, e avrà un rischio ridotto di tumori cutanei, sebbene questo non lo esoneri dal-
       l’utilizzare creme solari.
       Soprattutto da bambini è importante proteggersi dai rischi del sole nelle ore più calde,
       senza privarsi delle giornate all’aria aperta, ma equipaggiandosi con creme almeno di
       fattore 15, evitando le ore più calde. È importante non prendere sotto gamba questi
       semplici accorgimenti: è stata dimostrata una relazione tra scottature solari in età
       infantile e comparsa di melanomi anche vent’anni dopo.

              L’ ALLATTAMENTO AL SENO RIDUCE IL RISCHIO DI CANCRO PER LA MADRE.
              SE PUOI, ALLATTA IL TUO BAMBINO.
              LA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA (TOS) AUMENTA IL RISCHIO DI ALCUNI
              TIPI DI CANCRO. LIMITA L’USO DELLA TOS
       I benefici dell’allattamento al seno sono molteplici, sia per la donna, poiché riduce il ri-
       schio di cancro, sia per il neonato, poiché lo protegge da malattie tipiche dell’età infantile
       e da patologie croniche dell’età adulta. Secondo le indicazioni internazionali, l’ideale
       sarebbe allattare in modo esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del bambino, ini-
       ziando immediatamente dopo il parto, e proseguire anche dopo i sei mesi integrando
       l’alimentazione. La protezione è maggiore nei confronti dei tumori ormonali: seno e
       ovaio. Per il tumore della mammella in particolare il rischio diminuisce del 4,3 % per
       ogni anno di allattamento.

       Gli ormoni, e in particolare gli estrogeni, sono coinvolti nella genesi di diversi tumori
       femminili poiché utero, ovaie e seno sono molto sensibili alla loro azione:

       n      L’esposizione agli ormoni dopo la menopausa aumenta il rischio di cancro al
              seno, tanto che la TOS viene oggi usata per brevi periodi.

       n      Tutti i fattori che aumentano il numero dei cicli mestruali, come l’inizio precoce
              del ciclo, una menopausa o una gravidanza tardiva e la nulliparità, possono au-
              mentare la probabilità di sviluppare tumori dell’utero. Per questa ragione sembra

                                                                             Stai bene... se previeni!   13
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                 che la pillola anticoncezionale sia un fattore protettivo, mentre la TOS a base di
                 soli estrogeni sia un fattore negativo (a differenza dell’associazione estrogeni-
                 progestinici).

       n         Anche il tumore all’ovaio può essere sensibile agli ormoni: come nel caso del-
                 l’utero, la TOS è controindicata, mentre la pillola anticoncezionale potrebbe avere
                 un effetto protettivo, mettendo l’organo “a riposo” durante il suo uso.

                 ASSICURATI CHE I TUOI FIGLI PARTECIPINO AI PROGRAMMI DI VACCINAZIONE
                 CONTRO: L’EPATITE B (PER I NEONATI) E IL PAPILLOMAVIRUS UMANO (HPV)
                 (PER LE RAGAZZE).
       L’HPV è un virus responsabile di diverse manifestazioni: alcuni tipi causano
       le comuni verruche cutanee, mentre altri sono responsabili di infezioni
       delle mucose genitali. L’infezione è molto spesso completamente asintomatica, ma il paziente
       affetto può contagiare i partner sessuali con rapporti non protetti. È importante escludere
       l’infezione perché alcuni di questi virus possono causare il CANCRO. A differenza di altre ma-
       lattie sessualmente trasmissibili (MST), l’HPV non da una sola e costante manifestazione: pos-
       sono presentarsi come verruche genitali, sia esterne che interne (e quindi difficilmente visibili),
       oppure più di frequente possono passare completamente inosservate perché totalmente
       asintomatiche, o associate a pochi campanelli di allarme, come prurito, fastidio o disagio,
       presenti in molte MST. Dal 2008 viene offerta gratuitamente la vaccinazione alle ragazze di
       età compresa tra gli 11 e i 12 anni (prima del primo rapporto sessuale). Esistono due tipi di
       vaccini: il bivalente, che offre una copertura nei confronti dei ceppi 16 e 18 del virus, i più ag-
       gressivi, e il quadrivalente, che protegge anche contro i ceppi 6 e 11, responsabili di condilomi
       genitali. Nel 2017 a questi si è aggiunto il vaccino 9-valente che assicurerebbe la protezione
       anche nei confronti di altri sette ceppi potenzialmente capaci di indurre il cancro, oltre al 6,
       11, 16 e 18. Il piano vaccinale del 2017-2019 ha esteso la vaccinazione anche ai maschi che
       hanno compiuto 11 anni per interrompere la circolazione del virus e per proteggerli dai
       tumori più rari di quello alla cervice uterina (ano, pene, cavo orale, gola). L’efficacia delle vac-
       cinazioni raggiunge il 98%, e sebbene non si conosca con precisione la durata della protezione
       conferita, sembra che si estenda oltre i dieci anni.

  14       Stai bene... se previeni!
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                    PARTECIPA A PROGRAMMI ORGANIZZATI DI SCREENING PER IL CANCRO
                    DELL’INTESTINO (UOMINI E DONNE) DEL SENO (DONNE)
                    E DEL COLLO DELL’UTERO.

       n      SCREENING PER IL TUMORE DEL COLON-RETTO (♂♀): questo screening si avvale
              essenzialmente di due metodiche: la ricerca del sangue occulto nelle feci, da ef-
              fettuarsi ogni 2 anni a partire dall’età di 50 anni; la rettosigmoidoscopia, esame
              meno invasivo della colonscopia, consigliata tra i 58 e i 60 anni e da non ripetere
              se risulta negativa per lesioni poliposiche. Se risultasse positiva la ricerca del
              sangue occulto, sarà necessario approfondire la condizione clinica con una co-
              lonscopia.

       n      È consigliabile, sebbene non considerato uno screening di primo livello, effettuare
              una colonscopia ogni dieci anni a partire dai 50 anni.

       n      SCREENING PER IL TUMORE AL SENO (♀): Lo screening del cancro al seno è
              rivolto a donne di età compresa tra i 50 e i 74 anni e la regione Lazio prevede
              l’esecuzione di una mammografia ogni due anni, alla quale è utile associare nella
              stessa sede un esame ecografico.

       n      SCREENING PER IL TUMORE AL COLLO DELL’UTERO (♀): Sebbene esistano i
              vaccini verso l’HPV, questi non sono sostitutivi del Pap-Test, unica metodica di
              screening per questo tumore. La regione Lazio lo offre gratuitamente una volta
              ogni tre anni a tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni, sebbene sia
              consigliabile effettuare visite ginecologiche annuali dall’inizio dell’attività sessuale.

                                                                              Stai bene... se previeni!   15
STAI BENE SE PREVIENI_Layout 1 21/03/18 14.46 Pagina 16

       ALLA MIA ETÀ,
       COSA DEVO FARE DUNQUE PER PROTEGGERMI?

       n         Tra i 15 e i 20 anni è fondamentale innanzitutto una regolare attività fisica, una corretta
                 alimentazione e un’attenzione (non eccessiva!) al peso. Quando avrai il tuo primo rap-
                 porto e inizierai ad avere una vita sessuale attiva è importante fare una visita dal gine-
                 cologo, per assicurarsi che vada tutto bene e per informarti sul metodo contraccettivo
                 più adatto a te. La visita ginecologica andrebbe ripetuta una volta l’anno.

                         Per qualunque dubbio o necessità ricorda che esistono i
                         CONSULTORI, strutture in cui lavora un’equipe di ginecologi,
                         andrologi, ostetriche, psicologi e assistenti sociali per
                         accoglierti, ascoltarti e aiutarti senza giudicarti!

       n         Tra i 20 e i 35 anni è importante proseguire con le visite ginecologiche annuali, com-
                 prensive di pap-test e controllo senologico. L’autopalpazione è consigliabile ogni 2-3
                 mesi. In presenza di familiarità iniziare controlli ecografici del seno.

  16       Stai bene... se previeni!
STAI BENE SE PREVIENI_Layout 1 21/03/18 14.46 Pagina 17

       n      Tra i 35 e i 50 anni continua ad essere importante effettuare una visita ginecologica an-
              nuale, sempre comprensiva di pap-test e controllo senologico. A partire dai 40 anni è
              consigliabile effettuare un controllo ecografico del seno ogni anno, in particolare in
              donne con seno iperdenso, con noduli e/o cisti. In particolari casi, la mammografia
              può affiancare lo studio ecografico prima del compimento del cinquantesimo anno
              d’età.

       n      Tra i 50 e i 65 anni, alla visita ginecologica annuale vanno associati una serie di altri
              controlli, considerando che con la menopausa compaiono squilibri metabolici e
              aumenta il rischio cardiovascolare. Eseguire controllo senologico con mammografia
              ed ecografia una volta ogni due anni, come indicato dalle norme ministeriali italiane.
              Perché lo screening sia efficace è però necessario rivolgersi a centri con una buona
              esperienza in mammografia, poiché è un esame OPERATORE DIPENDENTE: la capa-
              cità di riconoscere una neoformazione aumenta con l’esperienza dell’operatore.
              Agli screening effettuati per riconoscere neoplasie prettamente femminili, è im-
              portante associare la ricerca di sangue occulto nelle feci (SOF) ogni due anni, a cui
              eventualmente far seguire una colonscopia ogni dieci anni o in caso di positività
              del SOF.

                                                                              Stai bene... se previeni!   17
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       L’American Society of Clinical Oncology (ASCO) ha stilato un elenco di
       “campanelli d’allarme” riservato alle donne, che contiene una serie di segni
       legati sia a tumori tipicamente femminili, che a neoplasie in aumento anche
       nel gentil sesso, come il cancro del colon o del polmone. È fondamentale
       NON FARSI PRENDERE DAL PANICO, poiché i segni e sintomi descritti sono
       molto frequentemente spia di condizioni totalmente benigne. L’importante
       è individuarli e discuterne con il proprio medico, che saprà se
       tranquillizzarvi o prescrivervi esami aggiuntivi.

                  1 Perdita di peso immotivata

                  2 Gonfiore addominale

                  3 Cambiamenti a carico del seno

                  4 Perdite di sangue tra due cicli

                  5 Alterazioni della pelle

                  6 Sanguinamenti non comuni

                  7 Se cambia qualcosa in bocca

                  8 Dolore

                  9 Linfonodi ingrossati

                  10 Febbre persistente

                  11 Stanchezza

                  12 Tosse persistente

  18     Stai bene... se previeni!
STAI BENE SE PREVIENI_Layout 1 21/03/18 14.46 Pagina 19

                  La Prevenzione per favorire il “Ben-Essere”.
       La prevenzione rappresenta un comportamento, un’azione diretta, volta ad impedire il
       verificarsi di eventi che potrebbero essere dannosi per la persona. È un’azione diretta, in
       quanto implica una presa di coscienza rispetto ad un evento sul quale si sceglie di
       intervenire. Tutto ciò parte da un atteggiamento psicologico di osservazione in relazione
       ad una determinata situazione o problematica.
       Spesso si usa il detto “prevenire è meglio che curare”, riferendosi alla possibilità di dover
       faticare meno o impiegare meno energie fisiche e mentali, se l’intervento sulla
       problematica è effettuato per tempo.
       Nella prevenzione, vi è un’ assunzione di responsabilità nei confronti di sé stessi. Ci si
       assume la responsabilità del proprio “Ben-Essere”, dove per “Essere” si intende la
       consapevolezza che noi abbiamo di noi stessi e di ciò che accade. Essere consapevoli,
       essere informati, essere a conoscenza, ci conferisce la possibilità di curarci di noi,
       aumentando uno stato di serenità e amorevolezza.
       Come possiamo favorire questo stato?
       Attraverso una serie di comportamenti patici che riguardano il nostro quotidiano.
          • Informarsi dal punto di vista medico, qualora dovesse manifestarsi una
               problematica fisica, rivolgendosi alle figure competenti e servizi territoriali
               presenti.
          • Prendersi cura del proprio stile di vita, scegliendo uno stile alimentare adeguato
               che favorisca il mantenimento dei giusti parametri corporei.
          • Praticare un’attività fisica adeguata alle proprie caratteristiche corporee, che
               ovviamente crei un buon grado di piacevolezza nel svolgerla.
          • Essere autonomi nelle proprie scelte per prendersi “cura di sé”, evitando
               comportamenti a rischio come uso di alcool, fumo, droghe, rapporti sessuali
               occasionali non protetti o altri comportamenti rischiosi, non lasciandosi
               influenzare dagli altri per trovarne una semplice approvazione. “Stai bene se
               previeni”, anche se eviti di subire situazioni o comportamenti al solo fine di essere
               accettato dagli altri.
       Qualora questo dovesse risultare difficile da mantenere, ti consiglio di rivolgerti da uno
       specialista(psicologo, psicoterapeuta), per comprendere ed imparare a gestire
       quell’aspetto di te che non ti fa affermare come vorresti.
       Cura te stesso, rispettati, comprenditi, e gli altri impareranno ad ammirati con occhi nuovi!

                                                                   Dr.ssa Maria Giovanna Barletta
                                                                       Psicologo-psicoterapeuta

                          ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA RICERCA SUL CANCRO:
                                 http://www.airc.it/?istituzionale=true
                                      INFORMAZIONI SCREENING:
                             http://www.regione.lazio.it/screening/index.html
        NUMERI VERDI ASL ROMA: http://www.regione.lazio.it/rl_sanita/?vw=newsdettaglio&id=272
                                            CONSULTORI LAZIO:
               http://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioConsultoriDonna.jsp?lingua=
                         italiano&idR=120&area=Salute%20donna&menu=vuoto

                                                                            Stai bene... se previeni!   19
STAI BENE SE PREVIENI_Layout 1 21/03/18 14.46 Pagina 20

      ROMA
      Via Spalato, 11
      Tel/Fax 06.86326449
      Dal lunedì al venerdì ore 15.30-18.30                      ROMA
                                                                 Via Castelfidardo, 43/45
                                                                 Dal lunedì al venerdì ore 9.30-13.00

      MINTURNO SCAURI (LT)
      Via Appia, 542                                             FROSINONE
      Tel. 0771.681022                                           Via Mola Vecchia, 15
      Dal lunedì al venerdì ore 16.30-19.30                      Tel. 339/5483370
                                                                 Lunedì           13.00-15.00 / 17.30-19.00
                                                                 Martedì          13.00-15.00 / 17.30-19.00
                                                                 Mercoledì 13.00-15.00 / 17.30-19.00
                                                                 Giovedì          13.00-15.00 / 17.30-19:00
      RIETI                                                      Sabato                          9.00-12.30
      Viale Matteucci n. 10/F
      Tel. 0746/274818
      Dal lunedì al venerdì ore 16.00-19:00                      VITERBO
                                                                 Via Garbini 29/g
                                                                 Tel. 0761/948050
                                                                 Dal martedì al venerdì ore 9.00-13.000
                                                                 Lunedì                  ore 15.00-18.30

       Realizzato nell’ambito del Programma generale denominato “Regione Lazio per il Cittadino Consumatore V”
       con i Fondi del Ministero dello Sviluppo Economico – ripartizione 2015. Progetto “Stai bene se previeni”
       D.G.R. n. 503 del 04.08.2016, come modificata dalla D.G.R. n. 652 del 02.11.2016 (L. 388/2000 – Art. 148) –
       D.D. 24.2.2016 del Ministero dello Sviluppo Economico. Determinazione dirigenziale n. G07347 del 24.05.2017
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