Sobre el trabajo decente - Laura Calafà, Catedrática de Derecho del Trabajo, Universidad de Verona
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Curso de Especialización para Expertas/os Latinoamericanas/os en Relaciones Laborales “A los cien años de la fundación de la OIT: pasado, presente y futuro del trabajo que queremos” Sobre el trabajo decente Laura Calafà, Catedrática de Derecho del Trabajo, Universidad de Verona
Premisa: El Curso 2019 Precisamente con una semilla antibelicista y con claro sentido de la justicia social, nace hace 100 años la Organización Internacional del Trabajo, a quien este Curso quiere hacer un reconocimiento especial, no solo por la relación ininterrumpida de tantos años – desde también su fundación- ha tenido este Curso con la OIT sino también por el papel político que ocupa a escala internacional como fuente del Derecho Internacional del Trabajo y como protagonista de la convocatoria global, en este año 2019, sobre “El futuro del trabajo que queremos”, en la que el Grupo de laboralistas de Castilla-La Mancha ha colaborado activamente desde hace dos años. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
L’iniziativa scientifica: stimolare la didattica e la ricerca sul diritto internazionale del lavoro ANNO XXXIII, N. 3, ESTATE 2019 IL TEMA Cent’anni di solitudine? L’Organizzazione Internazionale del Lavoro 1919-2019 Introduzione, di Matteo Borzaga, Vania Brino, Laura Calafà, Andrea Lassandari 3/ 2019 I. L’OIL tra crisi e prospettive future L’OIL e la globalizzazione, di Adalberto Perulli 3/ 2019 La crisi del sistema di supervisione dell’Oil nel suo contesto: il timore è fondato, ma agitarsi non serve a nulla, di Marco Pertile L’ambito di applicazione soggettivo degli International Labour Standards dell’OIL, di Valerio De Stefano II. Il ruolo dei core labour standards e del decent work nelle diverse regioni del mondo: un approccio casistico Core labour standards e decent work: un bilancio delle più recenti strategie dell’OIL, di Matteo Borzaga e Michele Mazzetti Focus Cina: Discorsi e pratiche di contrattazione collettiva nella Repubblica Popolare Cinese, di Ivan Franceschini Focus America Latina: Latinoamérica y la OIT: el mínimo como máximo, de Daniela Bea- triz Marzi Muñoz y José Luis Ugarte Cataldo Cent’anni di solitudine? OIL 1919-2019 Focus Europa: La lotta al lavoro forzato e obbligatorio. Riflessioni sul lavoro indecente dopo la pronuncia Chowdury, di Laura Calafà III. Le prospettive di enforcement Chi monitora e come? Appunti sui meccanismi di supervisione dell’OIL, di Silvia Borelli e Silvana Cappuccio Tra free trade e protezionismo: l’importanza del sistema OIL nel nuovo ordine giuridico globale, di Fabio Pantano e Riccardo Salomone Lavoro dignitoso e catene globali del valore: uno scenario (ancora) in via di costruzione, di Vania Brino ISBN 978-88-15-28171-5 € 34,00 LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
1919-2019: Cent’anni di solitudine dell’OIL? L’architettura del fascicolo e i suoi contenuti spiegano le ragioni di un titolo letterario impegnativo con l’aggiunta di un punto interrogativo: la domanda non è retorica perché gli autori e le autrici rispondono con differenti argomenti, traendo diverse conclusioni. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
L’OIL come Macondo, metafora dell’incapacità di evolversi sorpresa dalla punizione divina del biblico vento che arriverà a farla sparire? LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Il contributo al volume • Un bilancio in merito all’efficacia delle più recenti strategie dell’OIL, ovvero quella dei core labour standards e del decent work, adottando un innovativo approccio casistico LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Qualche informazione preliminare Alla conclusione dei lavori, i capi di Stato e di governo si sono impegnati a rispettare i diritti sociali fondamentali Vertice Mondiale per lo Sviluppo individuati dalle Convenzioni dell’OIL relative al divieto di lavoro forzato, Sociale di Copenaghen del 1995 all’abolizione del lavoro infantile, alla tutela della libertà sindacale e del diritto di contrattazione collettiva e alla protezione contro le discriminazioni Dichiarazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro e suoi seguiti,18 giugno 1998. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
L’importanza dei core labour standards L’obbligo di implementazione degli Stati dei core labour standards è indipendente dalla ratifica delle Convenzioni che li contengono, nonché dal loro livello di sviluppo LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Core labour standards Core Labour Standard Convenzioni di riferimento Convenzione sulla libertà sindacale e la Libertà di associazione e protezione del diritto sindacale, n. 87 del riconoscimento effettivo del diritto di 1948 contrattazione collettiva Convenzione sul diritto di organizzazione e di negoziazione collettiva, n. 98 del 1949 Convenzione sul lavoro forzato, n. 29 Eliminazione di ogni forma di lavoro del 1930 e Protocollo addizionale, 2014 forzato o obbligatorio Convenzione sull’abolizione del lavoro forzato, n. 105 del 1957 Convenzione sull’età minima, n. 138 Abolizione effettiva del lavoro del 1973 infantile Convenzione sulle forme peggiori di lavoro minorile, n. 182 del 1999 Convenzione sull’uguaglianza di Eliminazione della discriminazione retribuzione, n. 100 del 1951 in materia di impiego e professione Convenzione sulla discriminazione in materia di impego e nelle professioni, n. 111 del 1958 LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Le tappe fondamentali 2008 Dichiarazione 1999 dell’OIL sulla giustizia sociale Decent per una Work globalizzazione giusta 1995-1998 Agenda LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
OIL 2019 Nel contesto delle celebrazioni per il centenario, l’organizzazione ha approvato la “Dichiarazione del centenario per il futuro del lavoro”, prodotto delle riflessioni circa l’efficacia delle azioni sino ad ora intraprese. E’ un nuovo strumento che ha un duplice pregio: da un lato pone il tema dell’aggiornamento del catalogo dei core labour standards, suggerendo l’opportunità di includervi anche la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, dall’altro traccia le linee di intervento per i prossimi anni. La Dichiarazione del 2019 si pone in continuità con i precedenti atti e ha l’obiettivo di migliorare l’effettività della tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
La dimensione quantitativa LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Le ratifiche totali* Core Labour Standards: ratifiche totali 190 186 185 178 180 175 175 173 175 172 170 166 165 160 155 155 150 145 140 135 C-87 C-98 C-29 C-105 C-138 C-182 C-100 C-111 *(dati Borzaga- Mazzetti 2019) LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Le ratifiche recenti Core Labour Standards: ratifiche dopo il 1998 C-111 46 C-100 37 C-182 186 C-138 108 C-105 45 C-29 33 C-98 29 C-87 34 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 *(dati Borzaga- Mazzetti 2019) LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
In generale … Il punto di partenza: focus Convenzioni già approvate quelle relative ai core labour standards sono state oramai quasi universalmente ratificate. Il volume registra che nel presente di un diritto del lavoro necessariamente attento ai diritti fondamentali è come se ci fosse stato uno spostamento complessivo dell’attenzione dalla produzione di norme alla loro attuazione. Gli standard delle convenzioni OIL si stanno diffondendo anche al di fuori dell’Organizzazione stessa, grazie alla giurisprudenza di diverse Corti nazionali e sovranazionali (con riguardo alla giurisprudenza CEDU e alle convenzioni OIL nel diritto vivente) e alla penetrazione di alcune Convenzioni nel diritto del commercio internazionale e nelle catene globali del valore. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
La risposta scientifica pluralista • Per la Rivista Lavoro e diritto Seguendo il filo conduttore letterario ideale proposto, i contributi pubblicati mettono ampiamente in luce talune criticità vuoi con riferimento all’attività di standard setting vuoi per ciò che riguarda l’enforcement, ma evidenziano, nel contempo, l’indubbia vitalità dell’Organizzazione sia dentro che fuori i suoi confini istituzionali, segnalando la sua capacità di evolversi ad una comunità epistemica che – generazione dopo generazione – rifugge dalla mera decifrazione solitaria delle pergamene di Melquíades. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
La dimensione qualitativa LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Focus schiavitù, lavoro forzato e obbligatorio LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
I dati disaggregati Convenzione n. 29 è stata ratificata da 178 Stati, il 19% dei quali l’ha recepita a partire dal 1998. Il Protocollo del 2014 è stato introdotto in 36 ordinamenti, dei quali 11 ne hanno posticipato l’entrata in vigore al biennio 2020-2021. La Convenzione n. 105 ha, invece, ricevuto 175 adesioni e 2 denunce, con un aumento di circa il 26% negli ultimi 20 anni LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
La dottrina «Nonostante si tratti di strumenti formalmente privi di clausole di flessibilità, come nel caso delle Convenzioni sui diritti sindacali, il successo in termini di ratifiche è sicuramente maggiore. Ciò è giustificato sulla base di una minore rilevanza politica di questi diritti, di un sistema di monitoraggio meno efficace, ma soprattutto da un ricorso massiccio ad una interpretazione estensiva delle eccezioni previste all’art. 2, co. 2 della Convenzione n. 29». (M. Borzaga, M. Mazzetti) LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Il percorso di lettura proposto LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Il progetto LivingStone (www.livingstonmigration.eu) LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Il progetto LivingStone Il metodo: il dialogo interdisciplinare Tra i prodotti della ricerca: Lavoro InSicuro LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Il lavoro insicuro: le parole chiave del progetto sulla percezione del rischio dei lavoratori stranieri in agricoltura Il mercato del lavoro La salute come diritto La sicurezza come temporaneo in umano obbligo agricoltura Le strategie (ispezioni, incentivi alla legalità, La protezione sociale modelli organizzativi delle aziende, labour mobilisation) LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Sobre el trabajo decente IL MINIMO (CLS) COME MINIMO? AL DI SOTTO DEL MINIMO (CLS), LA VIOLAZIONE DEI DIRITTI FONDAMENTALI LA VIOLAZIONE DEI DIRITTI FONDAMENTALI E’ ALTROVE RISPETTO ALL’EUROPA? LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
La narrazione del lavoro indecente nel Mediterraneo a partire dal caso Chowdury* * Raccolta foto di Venera Protopapa LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Manolada, Grecia • Un paese di duemila abitanti nella parte occidentale della penisola del Peloponneso LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
I ricorrenti • Lavoratori migranti originari del Bangladesh • Si occupano della raccolta di fragole • Non hanno un titolo di soggiorno in Grecia. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Condizioni di lavoro e abitative • Orario di lavoro: dalle 7.00 alle 19.00, 7 giorni su 7; • Retribuzione oraria : 3 euro; 6 mesi di retribuzioni non pagate. • Minaccia di non pagare le retribuzioni se si fossero allontanati dal luogo di lavoro; • Supervisione da parte di sorveglianti armati; • Vivevano in baracche di fortuna fatte di cartone, nylon e bambù • Non avevano accesso servizi igienici o acqua corrente; LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Lo sciopero • A partire dal febbraio 2013, i lavoratori organizzano tre diversi scioperi per chiedere il pagamento delle retribuzioni non pagate. • Nell’aprile 2013, i datori di lavoro reclutano altri lavoratori per la raccolta. • Temendo di non essere pagati 100/150 lavoratori decidono di affrontare direttamente i datori di lavoro rivendicando il pagamento delle retribuzioni. • Una delle guardie armate ha fatto fuoco ferendo 30 lavoratori. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Il processo • La Corte d’Assise di Patras assolve i convenuti, in ragione del fatto che i lavoratori fossero in grado di difendere se stessi e che la loro libertà di movimento non fosse compromessa, nel senso che questi erano liberi di lasciare il loro lavoro. • La Corte non solo ha assolto i convenuti, ha altresì convertito le pene detentive per lesioni gravissime in una sanzione pecuniaria di 5 euro al giorno per ogni giorno di detenzione. • Il Procuratore Generale non ha fatto appello LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Il processo LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Il processo LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
La strada giudiziaria LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
La CEDU e la protezione dalla schiavitù e dal lavoro forzato • La Corte europea dei diritti fondamentali è un organo del Consiglio di Europa che si occupa di garantire il rispetto dei diritti sanciti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti fondamentali (1950). • L’art. 4 della Convenzione stabilisce: nessuno può essere tenuto in condizioni di schiavitù o di servitù (comma 1); nessuno può essere costretto a compiere un lavoro forzato od obbligatorio (comma 2). LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Lavoro forzato e obbligatorio? La Corte utilizza la convenzione OIL 29/1930 • « ... Il termine lavoro forzato o obbligatorio include tutte quelle attività lavorative imposte attraverso la minaccia di una sanzione e per le quali la persona non si offre volontariamente» (Art. 2, Convenzione ILO n. 29) LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Significato di consenso nella decisione della CEDU • Deve essere verificato alla luce delle circostanze del caso • Nel caso di specie: - I lavoratori erano privi di permesso di soggiorno e consapevoli che il proprio status irregolare gli esponesse all’arresto, alla detenzione e infine all’espulsione dalla Grecia - Qualsiasi tentativo di allontanarsi dal luogo di lavoro avrebbe rafforzato questi rischi e avrebbe significato la perdita di ogni possibilità di ricevere le retribuzioni non pagate. Per di più i lavoratori non avendo ricevuto alcun pagamento non potevano nemmeno spostarsi a vivere da qualche altra parte in Grecia o lasciare il paese. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
segue • Alla luce di queste circostanze, la Corte considera che quando il datore di lavoro abusa dei suoi poteri o approfitta della vulnerabilità dei suoi lavoratori per sfruttarli, questi ultimi non si offrono a lavorare in modo volontario. • Il previo consenso della vittima non è sufficiente a escludere la sussistenza di un’ipotesi di lavoro forzato. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Gli obblighi degli Stati ai sensi dell’art. 4 CEDU • Data l’importanza dell’art. 4 della CEDU, la sua portata non può essere limitata alle azioni dirette degli Stati (c.d. obblighi negativi). La norma da vita ad una serie di obblighi positivi che si riferiscono, in particolare, al dovere di prevenire, proteggere le vittime e sanzionare penalmente gli autori dei reati. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
(i) Obbligo di adottare un quadro normativo adeguato a contrastare il fenomeno • norme penali; • norme intese a prevenire il fenomeno (ad es. intese a rafforzare il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti nelle attività di contrasto e scoraggiare la domanda); • norme intese a proteggere le vittime (ad es. norme tali da facilitare l’identificazione delle vittime e garantire alle stesse un’adeguata assistenza (salute psicofisica e inclusione sociale). • Infine le leggi nazionali in materia di immigrazione devono tenere in considerazione il rischio di incitare, favorire il fenomeno. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
(ii) Misure operative • obbligo di adottare misure operative a tutela delle vittime nei casi in cui vi è consapevolezza o avrebbe dovuto esserci consapevolezza da parte delle autorità circa l’esistenza di un fondato pericolo che una persona fosse o potesse essere vittima di sfruttamento. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
(iii) Efficacia delle indagini e del processo a carico degli autori del reato • per essere efficace, l'indagine deve essere indipendente e idonea a condurre all’identificazione e alla sanzione dei responsabili. • L’azione delle autorità deve rispondere ad un criterio di tempestività. Quanto vi è la possibilità di rimuovere una persona da una situazione di pericolo, le indagini devono essere intraprese con urgenza. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
La decisione CEDU • Alla luce della ricostruzione dei fatti, avuto particolare riguardo per le condizioni di lavoro dei ricorrenti, la Corte ravvisa nel caso di specie un’ipotesi di lavoro forzato. • Tale ipotesi integra una violazione dell’art. 4 della Convenzione dato il mancato rispetto da parte delle autorità greche degli obblighi positivi di prevenire condizioni di lavoro forzato, di proteggere le vittime e condurre indagini efficaci al fine di punire i soggetti responsabili. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
L’IMPORTANZA DEL CASO: La nozione base (il minimo) dettata nella Convenzione OIL risulta chiarita ed estesa dalla Corte di Strasburgo in plurime direzioni LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
• il concetto di “sotto minaccia di una punizione” viene letto in modo flessibile dalla Corte. • ai fini della qualificazione di lavoro forzato, deve tenersi conto che non tutto il lavoro può essere considerato forzato, ma quello tale da configu- rare un disproportionate burden per la vittima da valutarsi a seconda delle circostanze del caso • la stessa notazione di consenso del lavoratore al fine di verificare la spontaneità o meno al lavoro è stata interpretata in modo estensivo. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Vulnerabilità come concetto giuridico • Nella giurisprudenza della Corte compare e si consolida il termine (che diviene giuridicamente rilevante) di vulnerabilità che diventa «il contributo della Corte all’evoluzione della fattispecie del lavoro forzato nelle sue future applicazioni». A seguito della pronuncia del 2017, non si può negare che la vulnerabilità della persona che lavora diventi lo strumento per adattare al rialzo la nozione della Convenzione del 1930 – attraverso la CEDU – alla tutela dei lavoratori vittime delle forme moderne di schiavitù, un concetto che potrebbe divenire adattabile anche ai cittadini e non solo alle persone irregolarmente soggiornanti in un deter- minato Stato europeo, una delle questioni teoriche di maggiore tensione interpretativa della sentenza. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
La questione definitoria • La Corte non delinea un concetto rigido di lavoro forzato o obbligatorio, ma soprattutto non traccia un rapporto chiaro e netto tra le diverse fattispecie riconducibili all’art. 4, che erano storicamente 3 (schiavitù, servitù, lavoro forzato) e che sono diventate 4 con l’aggiunta della fattispecie di human trafficking come definita dal Protocollo di Palermo del 2000 e dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani del 2005 cui ha ricondotto l’apparato concettuale dell’art. 4 dopo la pronuncia Rantsev v. Cyprus and Russia • Pro della pronuncia: la vulnerabilità si consolida come concetto giuridico • Contro della pronuncia: la mobilità forzata diventa una sorta di presupposto implicito dell’esistenza del lavoro forzato vietato dall’art. 4 della CEDU e dall’art. 2(1) della Convenzione OIL n. 29 del 1930 LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
La valenza estesa delle affermazioni della Corte Seppur occasionate da un caso greco, le affermazioni della Corte assumono una valenza più estesa perché ai fatti di Manolada possono sostituirsi tranquillamente quelli di Valencia o quelli simili di Rosarno, Foggia o Latina, luogo di raccolta del ravanello in cui i lavoratori indiani o del Bangladesh vengono controllati da vigilanti armati con fucili ad aria compressa. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
L’approfondimento necessario sull’Italia: • La visita nel 2018 della relatrice speciale ONU LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Dichiarazione di fine missione relatrice speciale ONU: nella narrazione lo sfruttamento è lavoro forzato «Durante la mia visita, ho parlato con molte vittime dello sfruttamento del lavoro sfociato in schiavitù. Esse hanno riferito lunghe ore di lavoro, talvolta fino a 17 ore al giorno, e alcune non avevano giorni di riposo né ferie pagate. Non solo tali persone svolgono un lavoro pesante dal punto di vista fisico, ma spesso eseguono un lavoro pericoloso e sono esposte a pesticidi senza alcun rispetto dei requisiti necessari di salute e sicurezza sul lavoro. I lavoratori che hanno riportato ferite sul lavoro in alcuni casi sono stati lasciati dai caporali nei pressi degli ospedali per trattamenti d'urgenza e sono state fornite loro indicazioni rigorose a non divulgare i dettagli dell'azienda agricola in cui è avvenuto l'incidente. Spesso, i salari sono ben al di sotto dei contratti collettivi di lavoro regionali o provinciali e possono essere pari ad appena 3 euro all'ora o 50 centesimi a cassetta di arance raccolte in Calabria. Vari lavoratori sono stati vittime di abuso, violenza o minacce di danni in caso di denuncia delle loro condizioni di vita o di lavoro. Abbiamo incontrato un lavoratore agricolo ventenne originario dell'India che non era stato pagato per 3 mesi e che è stato gravemente picchiato a ogni richiesta di pagamento. Oltre allo sfruttamento sul lavoro, i lavoratori spesso sono vittime anche della violazione delle disposizioni contrattuali. Molti lavorano senza contratto e persino quelli che lo possiedono spesso riscontrano che le loro ore non sono correttamente registrate poiché il datore di lavoro elude il pagamento dei contributi previdenziali e registra anche lavoratori fittizi che beneficiano di tale pagamento. A meno che non rispetti la soglia delle ore minime richieste per rinnovare il contratto di lavoro, il lavoratore rischia di perdere il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro».
Il diritto e il linguaggio universale della salute e sicurezza: migrazioni, economia e territorio Dichiarazione di fine missione della visita in Italia della relatrice speciale L’orizzonte della Prima relazione prevenzione dello indipendente per sostenere Onu (sig. ra Urmila Bhoola) sfruttamento del lavoro e una causa di violazione dei sulle forme contemporanee della violazione della diritti fondamentali da parte di schiavitù, comprese concorrenza tra imprese dell'Italia? cause e conseguenze (ottobre 2018).
La grande questione per il diritto del lavoro: law enforcement approach v. labour rights approach LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Il grave sfruttamento lavorativo: aggiunta nella tipologia di violazioni dei diritti fondamentali o solamente reato da perseguire? LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
La proposta scientifica che collega le sollecitazioni internazionalistiche con il diritto del lavoro nazionale La valorizzazione degli indici di sfruttamento “oltre” il diritto penale Costituisce indice di sfruttamento la sussistenza di una o più delle seguenti condizioni: 1) la reiterata corresponsione di retribuzioni in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali o territoriali stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, o comunque sproporzionato rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato; 2) la reiterata violazione della normativa relativa all'orario di lavoro, ai periodi di riposo, al riposo settimanale, all'aspettativa obbligatoria, alle ferie;3) la sussistenza di violazioni delle norme in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro; 4) la sottoposizione del lavoratore a condizioni di lavoro, a metodi di sorveglianza o a situazioni alloggiative degradanti. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Sull’effettività dell’approccio OIL Il minimo si conferma, quindi, Con riguardo al divieto di lavoro come un minimo di trattamento forzato o obbligatorio, si propone un economico e normativo che si diritto del lavoro di fronte al lavoro collega anche la tutela della salute forzato o obbligatorio attento e e sicurezza del lavoro in sensibile alle obbligazioni positive conformità con la graduale del protocollo del 2014 alla estensione degli standard da parte Convenzione del 1930 dell’OIL nella logica del sostegno al cd. lavoro decente Al di sotto del minimo: gli obblighi positivi degli Stati la Corte ritiene che la Grecia non abbia sufficientemente adempiuto agli obblighi anche in ragione del fatto che le violazioni erano perfettamente conosciute e contenute in articoli e rapporti di enti governativi e non governativi. LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Il dialogo diritto internazionale e il diritto del lavoro in estrema sintesi: L’importanza dello spostamento dell’attenzione sugli obblighi positivi degli Stati (cosa deve fare uno Stato?) L’importanza della riflessione sul continuum discendente tra il lavoro garantito da diritti e delle fattispecie di schiavitù e pratiche simili alla schiavitù LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Problemi aperti: il collegamento tra lo sfruttamento lavorativo, l’immigrazione e la rappresentanza sindacale Chi tutela rappresenta i migranti, soprattutto se irregolari? LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
La questione di relazioni industriali: il sindacalismo è pronto all’integrazione degli immigrati? LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Le suggestioni ricomposte nel progetto FARm Filiera dell’Agricoltura Responsabile • Progetto di prevenzione del caporalato in agricoltura • Progetto di ricerca-intervento nelle aree della produzione agricola di qualità (Veneto, Trentino – Alto Adige, Lombardia) • Unità di ricerca giuridiche, informatiche e mediche per la costruzione di un sistema di prevenzione del caporalato LivingStone. Vivere e lavorare in salute e sicurezza.
Puoi anche leggere