Guadagnare salute: l'importanza degli stili di vita - Prof. G. Icardi Dipartimento di Scienze della Salute Sez. Igiene e Medicina Preventiva ...
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Guadagnare salute: l’importanza degli stili di vita Prof. G. Icardi Dipartimento di Scienze della Salute Sez. Igiene e Medicina Preventiva Università degli Studi di Genova
Salute non significa assenza di malattia ma stato di completo benessere fisico, psichico e sociale. (Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità [OMS/WHO], 1948)
Articolo 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Promozione della Salute Dichiarazione di Alma-Ata (1978) La salute è un diritto fondamentale degli esseri umani e l’accesso al più alto grado possibile di salute è un obiettivo sociale di estrema importanza che interessa il mondo intero. Carta di Ottawa (1986) Procedure per mettere in grado la popolazione di aumentare il controllo della propria salute e far prendere coscienza che la Sanità è una risorsa. Carta di Bangkok (2005) Delineati gli impegni fondamentali per far diventare la promozione della salute un punto fondamentale nell’agenda dello sviluppo globale e locale; i partecipanti chiedono l’impegno di realizzare a livello locale anche le raccomandazioni delle precedenti Dichiarazioni, ancora in gran parte da attuare, per incidere sui determinanti che producono le crescenti disuguaglianze di salute.
The Bangkok Charter for Health Promotion in a Globalized World (11 August 2005) • sostenere la causa della salute basandosi sui diritti umani e la solidarietà; • investire in politiche, azioni e infrastrutture sostenibili per indirizzare i determinanti della salute; • creare competenze per lo sviluppo politico, la capacità di guida, la pratica della promozione della salute, la diffusione delle conoscenze, la ricerca e l’alfabetizzazione sanitaria; • regolare e legiferare per assicurare un alto livello di protezione da ogni causa di danno alla salute e permettere uguali opportunità di salute e benessere per tutti; • associarsi e costruire alleanze tra il settore pubblico, quello privato, le organizzazioni non governative e la società civile per creare azioni sostenibili.
Fattori critici per la salute oggi: • Nuovi modelli di consumo e di comunicazione. • Esasperata parcellizzazione della medicina curativa • Cambiamenti ambientali a livello globale. • Urbanizzazione. • Crescenti disuguaglianze.
PROMOZIONE DELLA SALUTE La promozione della salute è la Scienza che, attraverso il coinvolgimento consapevole e responsabile del cittadino, favorisce scelte utili al massimo potenziamento della salute del singolo e della collettività.
Buone pratiche in Promozione della Salute “…quegli insiemi di processi ed attività che, in armonia con i principi/valori/credenze e le prove di efficacia e ben integrati con il contesto ambientale, sono tali da poter raggiungere il miglior risultato possibile in una determinata situazione” (Kahan e Goodstadt, 2001).
Attori della Prevenzione e Promozione della Salute La Sanità Pubblica è la scienza e l’arte di prevenire la malattia, di prolungare la vita e di promuovere l’efficienza fisica tramite sforzi comunitari organizzati per l’igiene dell’ambiente, il controllo delle infezioni comunitarie, l’educazione del singolo sui principi dell’igiene personale, l’organizzazione dei servizi medici ed infermieristici per la diagnosi precoce delle malattie, e l’incremento dei meccanismi sociali capaci di garantire a ciascun individuo e alla comunità uno standard di vita adeguato per il mantenimento della salute ( Hobson, 1961)
EDUCAZIONE SANITARIA Intervento sociale che tende a modificare consapevolmente e durevolmente il comportamento nei confronti della salute. (A. Seppilli, 1958) Consiste in un processo di comunicazione interpersonale diretto a fornire le informazioni necessarie ad un esame critico dei problemi della salute ed a responsabilizzare gli individui ed i gruppi sociali nelle scelte comportamentali che hanno effetti, diretti o indiretti, sulla salute fisica e psichica dei singoli e della collettività. (A. Seppilli, 1971) Si identifica con un processo educativo che tende a responsabilizzare i cittadini, singoli e a gruppi, nella difesa della salute propria ed altrui. (A. Seppilli, 1980)
EDUCAZIONE ALLA SALUTE Consiste in un processo educativo permanente nei confronti della salute, che da un lato richiede la conoscenza dei rischi, dall’altro necessita della consapevolezza delle responsabilità nella difesa del proprio equilibrio psicofisico considerato come un diritto-dovere dell’individuo e di tutta la collettività.
PROGRAMMAZIONE DI UN INTERVENTO DI EDUCAZIONE SANITARIA Identificazione dei bisogni Identificazione dei destinatari Definizione delle finalità educative Formulazione degli obiettivi Selezione dei metodi e dei sussidi Valutazione dei risultati
BISOGNI DI SALUTE E RISORSE IN SANIT Il più importante principio su cui si fondano i sistemi sanitari è quello di indirizzare tutte le risorse disponibili a favore di quelle attività in grado di rispondere ai bisogni di salute della popolazione secondo criteri di efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità. Jakubowski E, 1998
LIVELLI DI PREVENZIONE Prevenzione primaria impedire l’insorgenza di nuovi casi di malattia. Prevenzione secondaria individuare e trattare i casi di malattia il più precocemente possibile. Prevenzione terziaria impedire l’aggravamento di malattie croniche in
BISOGNO DI SALUTE: azioni volte a realizzarlo (Brenna A, 1999) • Mantenimento dello stato ottimale di salute che l’individuo possiede (es. vaccinazioni) • Identificazione della presenza di una condizione morbosa prima che si manifesti coi sintomi che la contraddistinguono (es. screening) • Riconoscimento della natura della malattia (diagnosi) • Necessità di ripristinare lo stato di salute perduto (terapia) • Bisogno di recuperare le condizioni fisico-psichiche deteriorate a seguito della comparsa della patologia (riabilitazione).
BISOGNO DI SALUTE DOMANDA RISPOSTA DEI SERVIZI SANITARI (prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione) la domanda riflette in modo appropriato i bisogni di salute della popolazione? la domanda viene soddisfatta dall’erogazione e dall’utilizzazione dei servizi a disposizione?
IL PROCESSO DI TRASFORMAZIONE DEI BISOGNI DI SALUTE IN DOMANDA DEI SERVIZI SANITARI. (Mapelli, modificato da Ricciardi, Sirianni) Fase 1 Fase 2 Fase 3 Fase 4 Bisogno Bisogno Bisogno Domanda SALUTE Asintomatico Avvertito Diagnosticato Soddisfatta (bisogno (bisogno (domanda (consumo Oggettivo) Soggettivo) espressa) Sanitario): -di base -di II e III livello Bisogno Bisogno Domanda Consumo non avvertito Non espresso Non soddisfatta improprio
BISOGNI DI SALUTE E RISORSE IN SANITA’ Bisogno presente e percepito, domanda espressa, l’offerta assente BISOGNO INSODDISFATTO Bisogno presente e percepito, ma la domanda non viene espressa, pur essendo presente un’offerta di servizi OFFERTA INUTILIZZATA Bisogno non presente, ma sussiste un’offerta attiva e la domanda è indotta SPRECO DI RISORSE Bisogno presente e percepito, la domanda è espressa, offerta presente COMPLETA SODDISFAZIONE DEL BISOGNO DI SALUTE
BISOGNI DI SALUTE E RISORSE IN SANITA’ OBIETTIVI -Ottenere che ad ogni bisogno presente corrisponda una domanda espressa e ad ogni domanda si risponda con un’offerta adeguata di prestazioni, tale da soddisfare i bisogni; -disincentivare le offerte nei confronti dei bisogni assenti ed indurre la popolazione in assenza di bisogni a non esprimere domanda di prestazioni.
Stato di salute nella popolazione italiana e ligure Dipartimento di Scienze della Salute Sez. Igiene e Medicina Preventiva Università degli Studi di Genova
Stato di salute Descrizione e/o misurazione della salute di un individuo o di una popolazione in un determinato momento rispetto a standard identificabili, normalmente con riferimento agli indicatori di salute. (Mod. dal Glossario Terminologico per Health for All n. IX. OMS, Ginevra, 1984.)
Determinanti di Salute Fattori ambiental i Stadio di Fattori STATO DI Servizi sviluppo genetici SALUTE Sanitari Socio- economico Fattori comportamenta li
FATTORI AMBIENTALI Ambiente fisico (di vita e Agenti fisici di lavoro) Radiazioni Esterno (outdoor) Rumore Interno (indoor) Agenti chimici Sost. Tossiche (acuta et cronica) Sost. Cancerogene Sost. Allergizzanti Agenti infettivi Ambiente sociale Fattori psico- relazionali Incompatibilità ambientale Mobbing
FATTORI COMPORTAMENTALI (Stile di vita) • Alimentazione Nutrizione (aspetti quali-quantitativi) • Sesso • Fumo • Alcool • Droghe
Indicatori socio-sanitari • Aspettativa di vita - Alla nascita - All’età di 65 anni - In salute • Mortalità infantile • Stato di malnutrizione • Stato di povertà • Educazione • Età • Cause di morte
Andamento della vita media (o speranza di vita alla nascita) in Italia, dagli inizi del secolo. Anni Maschi Femmine 1910-12 43,6 47,3 1930-32 53,8 56,0 1950-53 63,7 67,2 1960-62 67,2 72,3 1970-72 69,0 74,9 1983 71,4 78,1 1987 72,9 79,9 1990 73,59 80,20 2000 76,2 82,6 2010 79,3 84,3 2015 80,1 84,7
Vita media in alcuni Paesi Paesi Periodi M. F. PAESI UNIONE EUROPEA Regno Unito 2004 -2013 76,8-79,2 81,2 – 82,9 Paesi Bassi 2004-2013 76,9-79,5 81,5 – 83,2 Belgio 2004-2013 76,0-78,1 81,9 – 83,2 Germania 2004-2013 76,5-78,6 81,9-83,2 Francia 2004-2013 76,7-79,0 83,8-85,6 Italia 2004-2013 77,9-80,3 83,8-85,2 ALTRI PAESI EUROPEI Norvegia 2004-2013 77,6-79,8 82,5-83,8 Svezia 2004-2013 78,4-80,2 82,8-83,8 Finlandia 2004-2013 75,4-77,7 82,5-83,7 Svizzera 2004-2013 78,6-80,7 82,8-83,8 Austria 2004-2013 76,4-78,6 82,1-83,8 PAESI EXTRAEUROPEI Stati Uniti d’America 2015 77,3 82,0 Giappone 2015 81,4 88,3 Australia 2014 79,6 84,6
Aspettativa di vita alla nascita in Paesi Europei, dati riportati tra il 2006 e il 2010
OMS - Mortalità infantile in varie regioni del mondo Fonte: Levels & Trends in Child Mortality Report 2015
Indicatori socio-sanitari. Confronto Italia- Uganda Dato Italia Uganda Superficie 301.308 Km2 241.038 Km2 Popolazione totale (UNPOP 1999) 57.343.000 21.142.000 Popolazione rurale/urbana (UNPOP 1998) 33,3/66,7 86,8/13,2 Speranza di vita (UNPOP 1998) 78,2 anni 39,6 anni Speranza di vita in salute (WHO 1999) 72,7 anni 32,7 anni Mortalità infantile - tasso di bambini morti nel 1° 7/1000 103/1000 anno di vita (UNICEF/UNPOP 1999) Stima dei casi di HIV/AIDS (rapporto UNAIDS, 95.000 820.000 WHO 1999) Persone per medico* 211 (nel 25.000 1993) Totale adulti alfabetizzati (UNESCO 1995) 99% 62% PIL pro capite * 20.170 $ 602 $ * Fonti consultate. Nigrizia 2000; Rapporto del UNDP 1999 sullo sviluppo umano, Rosember Calendario Atlante De Agostini 1999; Guida del Mondo 2000, C.o.a.)
www.osservasalute.it RAPPORTO OSSERVASALUTE 2003 2014
LO STATO DI SALUTE DEI LIGURI. Rapporto sullo stato di salute della popolazione ligure
Il censimento: quali indicazioni di bisogni ci può dare? La variazione intercensuale naturale esprime bene la crisi demografica naturale di cui risente il Centro-Nord. La variazione intercensuale residua, esprime bene il saldo migratorio, e, nel caso del nostro Paese mostra una distribuzione territoriale per ASL contrapposta alla variazione naturale
Piramide delle età, Italia 1951 (migliaia di individui)
Piramide delle età, Italia 1991 (migliaia di individui)
Piramide per sesso ed età della popolazione residente ai censimenti del 2011 e del 2001
Piramide delle età in Italia 2011, popolazione italiana e stranieri (percentuale)
Piramide demografica 2015 e proiezioni 2025 e 2035 per l’Italia fonte: US Census Bureau 2015
Distribuzione della popolazione residente in Liguria e in Italia per classi di età quinquennali e genere, ai Censimenti del 1951 e del 2011 e previsioni 2061 (valori percentuali)
Gli Anziani Tra il 1991 e il 2001 l’invecchiamento della popolazione in Italia è stato di base (attribuibile al calo delle generazioni più giovani) e di vertice, dovuto cioè all’aumento degli anziani. La componente centrale, a livello nazionale, lo ha per ora contrastato.
Indice di vecchiaia della popolazione residente per regione. Censimento 2011
I “Grandi Vecchi” Il numero dei residenti in Italia con più di 75 anni è risultato di poco inferiore ai 5 milioni al censimento 2001, cioè l’8,4% della popolazione totale. La loro presenza relativa è risultata maggiore nella fascia di Regioni che va dalla Liguria al Friuli-Venezia Giulia e giù fino alle Marche. I differenziali di sopravvivenza per sesso fanno sì che quasi i 2/3 siano donne
Andamento popolazione giovane ed anziana Periodo 1951-2024 (migliaia di soggetti)
Indice di vecchiaia (Rapporto % tra anziani >64 / giovani
Indice di vecchiaia (popolazione>65aa/popolazione
Indice di vecchiaia al 1° gennaio 2014 Al 1° gennaio 2014, a livello regionale, è la Liguria (239,5 per cento) a detenere l’indice di vecchiaia più elevato, come si registra ormai da anni, seguita da Friuli- Venezia Giulia (196,1 per cento) e Liguria Toscana (190,1 per cento). : 239.5 % Fonte: ISTAT 2014
Lo scenario di oggi: degiovanimento Popolazione giovane residente in Liguria per classi di età ai Censimenti 1951-2011 (valori assoluti e incidenze percentuali sul totale della popolazione)
Lo scenario di oggi: degiovanimento Incidenza di stranieri sulla popolazione residente in Liguria per classe di età quinquennale Censimento 2011 (valori percentuali) L’incidenza degli stranieri tra i giovani è del 13,3% Popolazione straniera residente in Liguria per genere ed età - Censimento 2011 Oltre metà della popolazione straniera ha meno di 35 anni
Lo scenario di domani Previsioni dell’incidenza della popolazione 15-44 anni sulla popolazione totale dal 2014 al 2024, scenario centrale , Liguria, Nord Ovest, Italia. In un decennio la popolazione italiana tra i 15 e i 44 anni perderà quasi 2 milioni di persone; di queste la Liguria ne perderà quasi 42.000 (2,2%) con una velocità (in discesa) dell’8%. Avremo 1 giovane ogni 3 residenti
Stima della percentuale di popolazione di 65 anni ed oltre che vive sola e Intervalli di Confidenza al 95%, per regione e sesso - Anno 2008 Fonte: Osservasalute2014
Popolazione straniera residente in Italia
Variazioni intercensuarie dal (2001 al 2011) nell’ammontare della popolazione in Liguria per età e cittadinanza (valori assoluti) Fonte: http://www.istat.it/it/files/2013/01/Liguria_def.pdf
Incidenza degli stranieri sul totale della popolazione dei Comuni in Liguria (Censimento 2011)
POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE PER SESSO E CITTADINANZA NEL 2008 (N=80.735) CITTADINANZA TOTALE Frequenza Rapporto di relativa % mascolinità Ecuador 16.334 28,4 63,4 Albania 14.456 25,2 131,9 Marocco 9.071 15,8 197,5 Romania 3.753 6,5 67,9 Perù 2.987 5,2 60,6 Cina Rep. Popolare 2.437 4,2 109,9 Rep. Dominicana 2.188 3,8 56,5 Ucraina 1.841 3,2 18,3 Tunisia 1.795 3,1 183,1 Senegal 1.389 2,4 627,2 Sri Lanka 1.186 2,1 119,2 Fonte : http://demo.istat.it/
Popolazione straniera residente in Italia anno 2015 Stranieri residenti M+F 6000000 5000000 Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto 4000000 Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria 3000000 Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia 2000000 Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia 1000000 0 1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020
POPOLAZIONE RESIDENTE IN ITALIA SECONDO VARI SCENARI DEMOGRAFICI (ANNI 2011 – 2065 IN MILIONI) Fonte : http://demo.istat.it/
PREVISIONI ISTAT ASPETTATIVA DI VITA ALLA NASCITA 90 88,7 88 86 84,2 84 83,6 82 80 78,5 78 76 Fonte : http://demo.istat.it/
Gli Stranieri Dal 1991 al 2001 i cittadini stranieri residenti in Italia sono aumentati in modo rilevante. Il differenziale osservato, tuttavia, è in parte conseguenza dei reali afflussi di nuovi immigrati e in parte è il risultato di una più corretta considerazione legale della loro presenza a seguito di diverse sanatorie intervenute. Gli aumenti più vistosi si sono avuti nelle Venezie, in Emilia- Romagna, nelle Marche ed in Umbria. Appare anche evidente che le presenze straniere si sono ancor più equilibrate per sesso
Popolazione (valori percentuali) straniera residente Fonte: ISTAT 15° Censimento. Anno 2011
Morire in Italia - trend XX e inizio XXI secolo (tassi standardizzati per 100.000 abitanti) 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 1901 1911 1921 1931 1941 1951 1961 1971 1981 1991 2002 Tumori m.cardiovascolari m.apparato respiratorio m.apparato digerente cause accidentali e violente malattie infettive
LE 15 CAUSE DI MORTE PIÙ FREQUENTI IN ITALIA. RANGO, VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI SUL TOTALE DELLE CAUSE, TASSO STANDARDIZZATO PER ETÀ (VALORI PER 10.000 RESIDENTI) ANNI 2007 E 2012
Cause di morte nel mondo, 1997 1% Maternal causes 6% 7% Infectious and parasitic 33% diseases 12% Diseases of the circulatory system Cancer 12% Other and unknown causes 29% Perinatal and neonatal causes Diseases of the respiratory system
Cause di morte nel mondo, 2011 Fonte: WHO Global Atlas on Cardiovascular disease prevention and
LA MORTALITA’ INFANTILE
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