Smart Grid: i primi progetti pilota in Italia
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Smart Grid: i primi progetti pilota in Italia Maurizio Delfanti, Davide Falabretti, Marco Merlo, Gabriele Monfredini, Valeria Olivieri, Mauro Pozzi Politecnico di Milano – Dipartimento di Energia, via La Masa, 34 Milano maurizio.delfanti@polimi.it Riassunto - I Progetti pilota finanziati dall’Autorità con energie rinnovabili decentralizzate (smart grid). Secondo Delibera ARG/elt 39/10 rappresentano una dimostrazione in tale Bando, l’aumento e lo sviluppo delle fonti energetiche campo di smart grid e sono finalizzati alla ristrutturazione di rinnovabili (FER) connesse alla rete rappresenta il specifiche reti di distribuzione attraverso tecnologie innovative principale beneficio atteso dalle smart grid. In altre parole, che consentano, una volta implementate, una gestione attiva, le smart grid sono indispensabili per abilitare l’immissione con particolare attenzione alle esigenze di standardizzazione e unificazione nonché alla minimizzazione dei costi. I Progetti (meglio, la reale integrazione) delle FER nella filiera prevedono di sviluppare prototipi di smart grid basati sull’uso elettrica. di tecnologie di comunicazione, che rappresentano l’unico In Italia il primo passo concreto in questa direzione è stato approccio in grado di risolvere i nuovi problemi delle reti di compiuto, con una logica simile, dall’Autorità per l’energia energia: solo un uso intelligente dei sistemi di comunicazione elettrica e il gas (AEEG). Con la Delibera ARG/elt 39/10 permette infatti di superare le attuali limitazioni e rende [2] (da qui in poi, la Delibera), il regolatore italiano, con possibile un reale e significativo aumento del contributo di GD visione d’avanguardia rispetto ad altri contesti europei, ha mantenendo alto il livello di sicurezza e affidabilità dell’intero scelto di spingere per lo sviluppo di smart grid, offrendo ai sistema, nonché di qualità del servizio reso all’utenza. distributori (DSO) incentivi per la presentazione di progetti innovativi in reti attive, con l’obiettivo di rendere più Parole chiave – Generazione diffusa, smart grid, ICT, SPI, flessibili e “intelligenti” le reti di distribuzione MT, regolazione di tensione. favorendo la diffusione della produzione da FER e l'uso efficiente delle risorse1. I. INTRODUZIONE La procedura di valutazione si è conclusa il 10 Febbraio 2011 con la pubblicazione sul sito dell’Autorità della Il forte aumento della Generazione Diffusa (GD) nel Delibera ARG/elt 12/11 [3] contenente l’ammissione al sistema elettrico, in particolare nelle reti di distribuzione in trattamento incentivante di otto progetti pilota relativi a reti media e bassa tensione, impone un ripensamento delle attive. Il Politecnico di Milano (Dipartimento di Energia, modalità di protezione, gestione e regolazione di tali reti, Dipartimento di Elettronica e Informazione) ha svolto la che devono passare da “passive” ad “attive”. A livello funzione di advisor per sei delle otto iniziative selezionate internazionale la direzione di evoluzione è identificata con il dall’Autorità, assistendo alcune tra le maggiori imprese di termine ‘smart grid’, sottintendendo strutture e procedure distribuzione (Enel Distribuzione, A2A Reti Elettriche, operative fortemente innovative che, oltre a mantenere un Deval) ma anche realtà locali (ASSM e A.S.SE.M., elevato livello di sicurezza e affidabilità dell’intero sistema, concessionari di reti di distribuzione nelle Marche) nella siano anche in grado di far fronte ai numerosi problemi preparazione delle rispettive proposte. legati alla gestione della GD, alle possibilità di controllo del Questi primi progetti pilota servono per tracciare la via per carico da parte del sistema, alla promozione della efficienza uno sviluppo, a livello nazionale, di un modello molto energetica e ad un maggiore coinvolgimento degli utenti interessante di smart grid; monitorare attentamente i risultati finali, attivi e passivi, in relazione al mercato elettrico. In delle sperimentazioni darà la possibilità, ai maggiori questi anni, si sono diffuse moltissime iniziative relative interessati (tra cui il mondo della ricerca), di acquisire alle smart grid, quasi tutte, però, in ambito di ricerca, o, al conoscenze e esperienze, per poi avviare lo sviluppo su più, di ricerca applicata. Attualmente è, invece, opinione scala nazionale, che, ormai, è alle porte. Lo dice anche il diffusa che un reale progresso nella direzione delle reti del recentissimo decreto legislativo del 3 Marzo 2011 [4], che futuro possa iniziare soltanto mettendo in campo iniziative prevede l’introduzione di incentivi in forma stabile (non più che coinvolgano reti reali, con clienti finali e utenti attivi, sperimentale, come fatto sinora) per tutti i DSO (carichi e generatori), in modo da provare nella realtà le (Distribution System Operator) che effettuano interventi di soluzioni sinora studiate. Si tratta quindi di entrare in una ammodernamento secondo i concetti di smart grid, con fase di “field test”, se non di vero e proprio “deployment” particolare attenzione per i sistemi di controllo, regolazione (seppure, come ovvio, su scala ridotta). Questa lettura è e gestione dei carichi e delle unità di produzione. In linea suffragata a livello europeo da una importante iniziativa con questo obiettivo, l’articolo illustra le principali promossa dalla Commissione Europea, il Bando NER300 [1], che definisce (inter alia) i criteri e le misure per il finanziamento di 3 progetti dimostrativi per la gestione delle 1 La scadenza per la presentazione dei progetti era fissata al 10/11/2010 1
soluzioni e tecnologie innovative implementate nei sei Un primo livello di automazione con un forte impatto sulla Progetti per cui il Politecnico ha svolto la funzione di GD consiste nella presenza delle cosiddette richiusure advisor e i corrispondenti benefici attesi. automatiche, ovvero sistemi in grado di richiudere l’interruttore di partenza della linea MT a seguito di II. RETI ATTIVE un’apertura su guasto4, concepiti nella visione di una rete sottesa puramente passiva. In questo caso, infatti, a seguito A. Definizione di smart grid di un guasto5 le utenze sono rialimentate e percepiscono A livello internazionale, non esiste una definizione univoca soltanto un’interruzione transitoria per il tempo necessario e codificata di smart grid: in proposito, è interessante un alla richiusura. Con la presenza di GD lungo le linee MT breve articolo disponibile sul sito della Carnegie Mellon bisogna evitare che la richiusura avvenga quando lungo la University (The many meanings of Smart Grid) [5]. Tutte le linea sono ancora connessi generatori; in questo caso si indicazioni esistenti concordano comunque sul fatto che una avrebbe un parallelo pericoloso per le macchine6. smart grid si distingue da una rete di distribuzione gestita Altri problemi legati alla gestione dei sistemi di tradizionalmente per la natura “attiva” della rete medesima automazione di rete si possono presentare quando uno o più e per il diverso grado di impiego di sistemi di impianti di GD continuano ad alimentare una porzione della comunicazione e controllo. rete di distribuzione dopo la disconnessione della stessa In Italia, per rete MT “attiva” si intende, secondo le porzione dal resto del sistema elettrico (isola indesiderata7), indicazioni tecniche contenute nella Delibera2, una rete in oppure quando il generatore, in caso di guasto sulla linea cui: MT alla quale è connesso, continui ad alimentare il guasto • la presenza di UGD, per predefinite percentuali di ore stesso, rendendo vana la richiusura (richiusura negativa). annue (almeno l’1%), ecceda il fabbisogno delle utenze L’attuale strategia per evitare simili situazioni prevede la passive collegate alla rete stessa; rapida disconnessione dei generatori in caso di apertura • l’introduzione di opportuni sistemi di comunicazione e dell’interruttore di CP attraverso il Sistema di Protezione di controllo permetta l’integrazione delle azioni di tutti gli Interfaccia (SPI, codificato nella Norma CEI 0-16 e CEI 11- utenti attivi e passivi. 20). Tuttavia, in assenza di sistemi di comunicazione tra CP Inoltre, a differenza del caso inglese (in pratica, unico e GD, le informazioni di cui dispongono i relè d’interfaccia precedente in Europa [7][8]), la Delibera definisce un sono esclusivamente locali: le soglie di massima e minima preciso modello di smart grid attraverso criteri di merito frequenza/tensione non riescono a distinguere condizioni di specifici e requisiti obbligatori, riassumibili come di perdita di rete da perturbazioni nelle quali la tensione seguito3: oppure la frequenza si discostano dai valori nominali per • rappresentare una concreta dimostrazione in campo su cause dovute a squilibrio tra generazione e carico (o, più in reti di distribuzione MT in esercizio; generale, a guasti e perturbazioni anche nelle reti di alta e • essere riferito a una rete MT “attiva” o in alternativa, a altissima tensione). In alcuni casi (già verificatisi nel una porzione di rete MT attiva; recente passato) il SPI potrebbe agire in modo intempestivo, • prevedere un sistema di controllo/regolazione della distaccando ulteriore generazione dalla rete; in altri casi tensione e un sistema in grado di assicurare la mantenere un’isola indesiderata in presenza di ridotto registrazione automatica degli indicatori tecnici; squilibrio fra le potenze attiva/reattiva generate e quelle • utilizzare protocolli di comunicazione non proprietari. richieste dai carichi. Inoltre, l’attuale SPI, basato come già L’introduzione di queste specifiche caratteristiche detto sul rilievo locale di tensione e frequenza, in occasione permetterà di far fronte, attraverso l’implementazione di di significativi transitori di frequenza sulla rete di alta soluzioni innovative, alle problematiche legate ad una forte tensione8, disconnette la GD collegata alla rete di penetrazione della GD nelle reti di distribuzione MT, distribuzione, che quindi non partecipa al contrasto della meglio descritte nel seguito. perturbazione in atto sul sistema, bensì ne aggrava l’entità, 4 B. L’attuale scenario italiano In alcune porzioni di rete, è anche sfruttata la possibilità di effettuare richiusure tramite apparecchiature di manovra poste lungo linea. Nello scenario attuale l’integrazione della GD comporta 5 In funzione della tipologia del guasto e del fatto che sia permanente o notevoli problemi legati all’automazione delle reti MT e alla possa estinguersi durante il tempo di attesa alle richiusure; solo in caso di gestione dei sistemi di controllo, regolazione e protezione; guasto monofase a terra gli utenti sani a monte del guasto, in alcuni casi, in relazione ai soli vincoli tecnici nodali, le reti di possono non subire alcuna interruzione. 6 Una simile condizione si è dimostrata critica, in passato, per i generatori distribuzione MT italiane mostrano, invece, una più che rotanti direttamente connessi alla rete; in prospettiva, è preferibile evitarla discreta capacità di accoglimento della GD [9]. anche per i generatori connessi alla rete mediante inverter. 7 Le conseguenze negative dell’isola indesiderata sono note in letteratura: per gli scopi del Progetto, si rileva che una simile condizione mette a rischio il funzionamento dei sistemi di riconoscimento del tronco guasto e 2 Una precedente definizione è contenuta nella Norma CEI 0-16 [6] che riconfigurazione della rete, con conseguenze negative sulla continuità del indica una rete MT “attiva” se, per almeno il 5% del tempo annuo di servizio. 8 funzionamento, si verifichi un transito di potenza dalla MT verso la AT. Quali quelli derivanti da disconnessione dal parallelo UCTE (28 3 In aggiunta sono stati forniti al comma 6.2 della Delibera anche alcuni settembre 2003), ovvero da pesanti perturbazioni provenienti dalle reti requisiti facoltativi. estere (4 novembre 2006). 2
disconnettendosi in tempi brevissimi, e causando problemi “master”–“slave” [11]. In tale logica il relé di protezione di alla sicurezza del complessivo sistema nazionale [10]. linea posto in CP funziona da “master” mentre il SPI della Un’ulteriore criticità per la rete è data dalla attuale GD assolve la funzione di “slave”. Il sistema proposto opera regolazione di tensione (regolazione del rapporto di in modalità fail-safe: il SPI in presenza della rete di trasformazione del trasformatore AT/MT, eventualmente comunicazione riceverà un segnale di keep-alive su un con compound) che diventa evidente in presenza della ingresso dedicato. In tali condizioni il SPI mantiene le cosiddetta inversione del profilo di tensione (cioè nel caso soglie di intervento per valori locali di tensione e frequenza in cui la tensione nei punti più periferici della rete – quelli a a valori più ampi (“soglie allargate”), evitando scatti cui è potenzialmente connessa la GD – assuma valori intempestivi. Il SPI, pertanto, in presenza della rete di superiori alle tensioni nei nodi in prossimità delle sbarre comunicazione, potrà disconnettere la GD solo in caso di MT) lungo il singolo feeder. In tal caso, infatti, la messaggio di telescatto (Figura 2), da attuare senza ritardo regolazione di tensione come attuata oggi non risulta più intenzionale, da parte del relè master o in caso di uscita dei efficace ed, anzi, può avere effetti dannosi sui profili di valori locali di tensione e frequenza dalle “soglie allargate”. tensione di rete: l’impostazione di setpoint sbagliati potrebbe causare l’infrazione dei limiti di tensione superiori, in corrispondenza di quei nodi, a potenziale maggiore delle sbarre MT, dove è installata GD (Figura 1). Figura 2. Comando di telescatto. Qualora invece, in mancanza di comunicazione, il segnale di presenza rete non arrivi , il SPI tornerà ad una logica di funzionamento stand alone, riportando le soglie di tensione e frequenza ai valori attualmente in uso imposti dalla Norma CEI 0-16. Figura 1. Sovratensione nel punto di connessione della GD (nodo 48). B. Regolazione innovativa della tensione MT Nonostante le evoluzioni della EN 50160 [12] abbiano III. EVOLUZIONE COSTITUITA DAI PROGETTI recentemente condotto a valori di tensione tollerabili, sulle reti MT, superiori transitoriamente al 110% di Un, si rende Il superamento dei problemi appena esposti è un passo necessario agire sulle iniezioni delle unità di generazione imprescindibile per sfruttare appieno la hosting capacity (UGD) al fine di non superare tale limite (inteso come delle reti attuali. Un simile sfruttamento ha una valenza media dei valori efficaci su 10 minuti). Al fine di ovviare a sistemica ed economica di grandissima importanza: sarebbe questa forte limitazione e di incrementare in maniera in tal modo consentito l’impiego per nuove finalità sensibile la hosting capacity della rete senza realizzare (connessione di GD) di infrastrutture esistenti. La soluzione nuove infrastrutture, nei sei Progetti si implementa una di questi problemi prospettata nei sei Progetti è quella di regolazione “locale” di tensione [13]. In particolare, si passare ad una modalità di gestione attiva della rete di propone un algoritmo che, al raggiungimento di una distribuzione impiegando sistemi di comunicazione e determinata soglia di tensione nel punto di connessione di controllo, in grado di trasferire dalla CP opportuni segnali ai un generatore alla rete (ad es. 1,08 Un), comandi al singoli generatori, in modo da consentirne una reale generatore stesso di funzionare in assorbimento di reattivo integrazione nella rete di distribuzione e, più in ampio, nel ad un prefissato cosφ (ad esempio, 0,95). In caso tale azione sistema. Alcune soluzioni implementate nei Progetti sono di si dimostri non sufficiente al contenimento della tensione, seguito elencate. Per evidenti motivi di sintesi, si sono potrebbero essere inviati comandi per variare il fattore di riportate le soluzioni in termini di principi generali, senza potenza di altre UGD poste lungo la linea, agire sul VSC scendere nelle specificità applicative di ciascun progetto. per diminuire le tensioni su tutta la rete, oppure limitare le iniezioni attive dei generatori, fino a, nel caso peggiore, A. Incremento dell’affidabilità del SPI mediante telescatto annullare l’iniezione attiva degli impianti di GD. La Il sistema da implementare prevede che un segnale di possibilità di richiedere iniezioni di reattivo da parte della telescatto venga inviato dalla Protezione di Linea ai SPI GD potrebbe essere sfruttata anche ai fini di migliorare innovativi. Nell’ipotesi di considerare la rete in l’efficienza delle reti MT: l’iniezione in rete di potenza funzionamento nel solo assetto radiale (trascurando, quindi, reattiva è in grado di diminuire i transiti di reattivo lungo le in prima analisi le possibilità di controalimentazione e di linee, rifasando la rete MT. Il sistema di regolazione di riconfigurazione della rete in caso di anomalia o guasti) è tensione sarà potenzialmente utilizzato anche in modo possibile implementare una logica di controllo di tipo congiunto rispetto all’uso di batterie di condensatori in 3
Cabina Primaria e a comandi eventualmente impartiti dal • Utente (attivo, passivo). TSO (Transmission System Operator). C. Monitoraggio/controllo delle iniezioni da GD Circa i problemi di sistema indotti dalla massiccia presenza di GD, saranno scambiati con il TSO opportuni segnali a livello di CP (come, per esempio, misure aggregate di tutto il carico e, separatamente, di tutta la generazione) al fine di implementare nuove modalità di esercizio della rete di distribuzione (a seguito della ricezione di eventuali comandi dal TSO) e un migliore controllo della rete di trasmissione. La necessità di comunicare al TSO valori distinti per la misura aggregata dei carichi e per la misura aggregata delle iniezioni sottese alla CP può essere assolta solo a mezzo di una infrastruttura che sia in grado, per quanto attiene alla rete MT (ed eventualmente BT) sottesa, di rilevare, con Figura 3. Architettura di comunicazione a 4 livelli (sinistra) e a due livelli opportune tempistiche, le iniezioni da parte della GD. (destra) nella sottostazione estesa. D. Limitazione/modulazione in emergenza della potenza In particolare, l’architettura su 4 livelli permette di attiva immessa da parte di ciascuna UGD realizzare anche funzioni evolute come: La possibilità di comunicare con i produttori per i fini già • la selettività logica lungo linea, al fine di migliorare la esaminati consente anche di limitare/modulare la potenza gestione dei guasti (esercizio non ordinario) con attiva della GD nella prospettiva di un dispacciamento notevoli benefici sulla continuità del servizio; locale [14] da effettuare a cura del DSO o a seguito di • l’implementazione e la gestione di una innovativa comandi imposti dal TSO in particolari condizioni di rete, Infrastruttura di Ricarica per veicoli elettrici, progettata legate a temporanee limitazioni al transito sulla rete/linea di con tecnologie all’avanguardia [15] e integrata con un distribuzione. In ogni istante saranno noti i transiti sulle Sistema di Storage MT multifunzionale che potrà anche linee e i valori di carico e generazione (con relativa capacità essere utilizzato per fornire servizi alla rete MT; di regolazione) e sulla base di queste informazioni saranno • l’abilitazione di strategie di Demand Response, stabilite le eventuali necessità di modulazione o limitazione, coinvolgendo gli utenti passivi (clienti finali) anche sul dell’energia attiva erogata da parte di ciascuna UGD livello BT nella gestione responsabile dei propri collegata alla CP, al fine di ottenere un profilo di scambio consumi. prestabilito tra CP e TSO. La rappresentazione gerarchica, ben evidenziata dal sistema di comunicazione, risulta associata anche alla necessità di IV. ARCHITETTURA DEL SISTEMA: LA differenti livelli di affidabilità/costo delle apparecchiature: SOTTOSTAZIONE ESTESA in CP l’architettura di comunicazione deve essere estremamente affidabile mentre, proseguendo lungo i vari Tutte le funzioni innovative sono rese possibili livelli, fino ad arrivare all’utente attivo, si potrà accettare un dall’implementazione di un opportuno sistema di diverso compromesso tecnico/economico. comunicazione, teso a realizzare il concetto di sottostazione estesa9. L’architettura proposta di sottostazione estesa V. IL SISTEMA DI COMUNICAZIONE risulta sviluppata su più livelli funzionali in relazione alle diverse funzioni implementate. A. Infrastrutture di comunicazione impiegate A seconda delle funzioni implementate, si è adottata la Il componente/sistema, necessario per l’implementazione e struttura di comunicazione più adatta, sviluppata su due il corretto funzionamento delle soluzioni fin qui descritte, è livelli (Figura 3, destra): il sistema di comunicazione. A valle delle indagini condotte • Cabina Primaria (CP); sul territorio, si è deciso di impiegare, ove possibile, • Utente attivo o Cabina del DSO; infrastrutture di comunicazione già presenti, in particolare la o su 4 livelli (Figura 3, sinistra), per sistemi più complessi: rete internet pubblica sfruttando la tecnologia DSL o • Cabina Primaria; WIMAX. In aggiunta a tale vettore di comunicazione, nei • Cabina Secondaria e Cabina di Consegna; diversi Progetti si è previsto di realizzare alcuni • Interfaccia dati tra Distributore e Utente; collegamenti dedicati realizzati in WI-FI, in fibra ottica o in fibra ottica ADSS (all-dielectric self-supporting). 9 La rete internet pubblica, infatti, risulta essere una scelta Per sottostazione estesa si intende una estensione della visione del sistema di supervisione e protezione (concetto oggi già applicato, nel economica e vantaggiosa per consentire lo scambio di dati paradigma disegnato dal protocollo IEC 61850, alla sola cabina primaria) in tempo reale tra CP e GD visto che gli standard di anche ad automi remoti (utenze attive, utenze passive) lungo le linee di sicurezza sono tali da assicurare l’integrità delle distribuzione MT. 4
comunicazioni e l’accesso indifferenziato è spesso • una maggiore efficienza energetica, riducendo le perdite sufficiente anche per le applicazioni più critiche. Inoltre lungo la rete, grazie ad un avvicinamento tra carico e l’impiego di infrastrutture condivise e non sviluppate generazione; esclusivamente per specifici scopi dimostra come sia • una riduzione/differimento degli investimenti nel possibile ottenere vantaggi economici ed ambientali grazie potenziamento della rete, grazie alla migliore alla complementarietà della rete elettrica e della rete di sincronizzazione dei prelievi e delle immissioni di informazione sia nelle loro funzioni, sia nella loro energia su un’estensione spaziale predeterminata, ad espansione. Si può infatti supporre che in contesti già alleviare il carico sulla rete elettrica; fortemente sviluppati, come quello urbano, la rete di • un minor impatto ambientale riducendo le emissioni di informazione possa essere impiegata come supporto CO2. funzionale per quella elettrica; mentre, in contesti meno L’introduzione del telescatto conduce al superamento dei densamente abitati, i nuovi sviluppi della rete elettrica limiti degli attuali SPI, rendendo possibile la rimozione (o possano costituire non solo un supporto fisico, ma anche meglio, il rilassamento) delle soglie di sovra e sotto driver di sviluppo per la rete di informazione. frequenza del relè, conseguendo: • maggiore affidabilità a livello locale (lo scatto del SPI B. Protocollo per la comunicazione in caso di perdita di rete avviene in maniera sicura, con All’interno dell’architettura realizzata, il protocollo minori rischi di islanding, di scatti intempestivi o di utilizzato per gestite tutte le funzioni di protezione, chiusure in controfase); comando, monitoraggio e automazione è quello definito • maggiore sicurezza dell’esercizio a livello di sistema, dalla IEC 61850 [16], standard di riferimento per la sia tramite automatismi, sia per la possibilità di realizzazione dei sistemi di automazione delle sottostazioni trasmissione di informazioni e comandi da e verso elettriche. Al fine di garantire l’interoperabilità tra apparati TERNA; di produttori diversi, lo standard specifica il protocollo, il • migliore gestione e controllo della rete MT. formato dei dati, gli oggetti e il linguaggio di La possibilità di far comunicare CP e GD conduce inoltre ad configurazione (SCL) dei vari dispositivi, realizzando un una migliore utilizzazione degli impianti esistenti, mediante modello astratto degli oggetti presenti replicando in ogni un opportuno coordinamento delle risorse diffuse, che dettaglio gli apparati e le funzioni svolte nel mondo elettrico prevede: reale. Il modello virtuale così sviluppato viene infine • la regolazione della potenza reattiva; tradotto concretamente a livello applicativo in messaggi • la regolazione della potenza attiva erogata dai GOOSE (Generic Object Oriented Substation Events) e generatori medesimi; MMS (Manufacturing Message Specification). Grazie • il miglioramento della qualità del servizio intesa sia all’instaurazione di una VPN tra CP e GD di livello 2, si come continuità che come qualità della tensione. utilizzano messaggi GOOSE per lo scambio, con periodicità L’installazione di un sistema di storage, integrato con predefinita, di segnali di tipo KEEP ALIVE aventi il compito di rivelare la presenza del sistema di l’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici, permetterà di: comunicazione, e messaggi MMS per attuare lo scambio di • incrementare lo sviluppo della mobilità elettrica; tutte le informazioni che richiedono un’architettura di • aumentare l’efficienza energetica e diminuire le comunicazione di tipo client-server e per consentire l’invio emissioni inquinanti legate al settore dei trasporti; di file di report opportunamente criptati allo SCADA. • ottimizzare la gestione dei flussi energetici, con un Nell’intero sistema di sottostazione estesa, al fine di rendere migliore dispacciamento delle FER; significativo il transito di informazione, si prevede la • fornire servizi alla rete, ad es. controllo di tensione; sincronizzazione degli apparati con un orologio mondiale • sperimentare funzioni di controllo e gestione della rete attraverso sistemi NTP o sistemi GPS. di distribuzione in presenza di sistemi di accumulo in grado di aumentare in maniera decisiva la capacità di VI. BENEFICI ATTESI accoglimento sulle reti stesse di GD intermittente/non programmabile. A. Benefici attesi dei Progetti La presenza di un sistema di comunicazione può essere Dopo aver descritto le principali caratteristiche dei sei utilizzata (in prospettiva) verso i clienti finali per la Progetti si individuano i parametri di valutazione e i sperimentazione di modalità di demand response attraverso corrispondenti benefici attesi, che hanno impatto sia sul segnali di prezzo, oppure ancora per controllare DSO che sugli utenti attivi direttamente coinvolti. congiuntamente GD e carico o diversi impianti di GD per la Come già fatto per le funzionalità, anche i benefici definizione di profili di scambio prevedibili. conseguibili non sono illustrati in dettaglio per ciascun progetto, ma sono elencati a livello generale: in particolare, B. Indicatore di Performance sarà possibile conseguire: La graduatoria delle richieste è stata stilata dall’Autorità • un aumento della GD installabile sulle reti di sulla base dell’Indice di Performance (IP), pari al rapporto distribuzione soprattutto da FER; tra l’Indicatore dei Benefici (IB) e il costo (C) del progetto. 5
In accordo con il documento redatto dal Nucleo della VII. CONCLUSIONI Commissione di esperti (Determina 7/10 Allegato B), l’indicatore dei benefici è il prodotto tra il punteggio tecnico I risultati ottenuti dai progetti, che dovranno essere resi e la potenza immettibile in rete da GD in seguito pubblici, permetteranno la disseminazione delle esperienze all’intervento per cui è richiesto il trattamento incentivante: e una più realistica valutazione dei risultati utile per nlinee _ sottese M sviluppare e implementare, in modo concreto e definito, la ∑ IB IB = Psmart ⋅ ⋅ A j ; IP = prospettiva di evoluzione tutta italiana delle smart grid. nlinee _ smart C j =1 È importante sottolineare che la modalità di incentivazione Il punteggio tecnico di ciascun progetto si ottiene proposta, in linea con quanto già fatto in Europa, è del tipo sommando i benefici relativi a quattro diversi ambiti di “incentive-based regulation”: il meccanismo prevede che i valutazione: progetti pilota non siano finanziati in conto esercizio o • A1. Dimensione del progetto dimostrativo; conto capitale, ma tramite un incentivo tariffario garantendo • A2. Grado di innovazione del progetto dimostrativo; un rendimento maggiorato rispetto a chi investe in reti • A3. Fattibilità del progetto dimostrativo; tradizionali. Ad oggi, infatti, l’approccio “output-based • A4. Replicabilità su larga scala del progetto regulation”, generalmente identificato come quello ottimale dimostrativo. [17], non è praticamente applicabile in quanto il regolatore La Psmart “potenza equivalente da GD” rappresenta il non può definire con precisione i benefici e i corrispondenti risultato finale quantitativo da massimizzare. Per la sua obiettivi su cui basare la regolazione. determinazione, si adotta l’approccio definito nell’allegato 2 della Del. ARG/elt 25/09. Definita “Situazione iniziale” la VIII.BIBLIOGRAFIA situazione di rete puramente passiva (nella quale non c’è [1] http://ec.europa.eu/clima/funding/ner300/index_en.htm presenza di GD), si individua la potenza (e successivamente [2] Delibera ARG/elt 39/10 “Procedura e criteri di selezione degli la corrispondente energia) tecnicamente installabile sulla investimenti ammessi al trattamento incentivante di cui al comma 11.4 rete attuale (freccia verde in Figura 4) e a seguito degli lettera d) dell’Allegato A alla deliberazione dell’Autorità per l’energia interventi per cui si richiede il trattamento incentivante. elettrica e il gas 29 dicembre 2007, n. 348/07”. [3] Delibera ARG/elt 12/11 “Valutazione e graduatoria dei progetti pilota relativi a reti attive e smart grids, di cui alla deliberazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas 25 marzo 2010, ARG/elt 39/10”. [4] Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE. [5] M.G. Morgan, J. Apt, L.B. Lave, M.D. Ilic, M. Sirbu, J.M. Peha, “The many meanings of Smart Grid”. [6] Norma CEI 0-16 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle Imprese distributrici di energia elettrica”. [7] Distributed Generation Incentive Innovation Funding Incentive Registered Power Zones Regulatory, Ofgem. [8] Low Carbon Networks Fund, Ofgem. [9] Delibera ARG/elt 25/09 “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti di generazione distribuita in Italia per l'anno 2006 ed analisi dei possibili effetti della generazione distribuita sul sistema elettrico Figura 4. Aumento della Hosting Capacity di rete. nazionale”. [10] M. Merlo, G. Monfredini, M. Ambroggi “Protezione della generazione diffusa sulle reti MT”, AEIT Maggio-Giugno 2010. Questa seconda quantità è divisibile in due parti: la prima si [11] M. Delfanti, V. Olivieri, M. Pozzi, M. Ambroggi, O. Ornago ottiene a valle degli interventi realizzati sul sistema di “IEC61850-based loss of main protection:the Milano Wi-Power controllo, regolazione e protezione della rete (freccia gialla project”, CIRED 2011. a destra in Figura 4), che comprende, quindi, anche il [12] EN 50160: 2010 “Voltage characteristics of electricity supplied by public distribution systems”. contributo dovuto alla regolazione di tensione (freccia gialla [13] D. Moneta, P. Mora, M. Gallanti, G. Monfredini, M. Merlo, V. a sinistra in Figura 4), mentre la seconda si ottiene Olivieri “MV network with Dispersed Generation: voltage regulation introducendo in rete un sistema di accumulo based on local controllers”, CIRED 2011. opportunamente coordinato e regolato in rapporto a carico e [14] M Delfanti, M. Merlo, V. Olivieri “Verso le smart grid: generazione diffusa e servizi per il dispacciamento”, Convegno Nazionale AEIT, generazione sottesi (freccia rossa a destra in Figura 4) e Milano 2011. capace di fornire servizi per la rete come la regolazione di [15] F. Caleno, T. Valentinetti, M. Delfanti, V. Olivieri “Il ruolo dei DSO tensione (freccia rossa a sinistra in Figura 4)10. nelle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici”. [16] IEC 61850 series: Communication networks and systems for power utility automation. [17] L. Meeus, M. Saguan, JM. glachant, R. Belmans, “Smart Regulation for Smart Grids”, EUI Working Paper RSCAS 2010/45, 2010. 10 Per i Progetti che non prevedono l’installazione di sistemi di storage questo contributo è nullo. 6
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