Situazione dell'avifauna in Svizzera Rapporto 2016 - Schweizerische ...
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Sotto la lente Un 2015 con condizioni estreme: le al- luvioni di maggio hanno causato mol- te perdite alle specie delle zone umide. Al contrario, la bella estate ha offerto a molti uccelli montani condizioni ideali per l‘allevamento dei piccoli. pagina 6 Addio ai paesaggi montani incontaminati: i cambiamenti nell‘agricoltura e il riscal- damento climatico mettono sempre più in difficoltà gli uccelli montani. pagina 10 Il ritorno: dopo 140 anni il Gipeto fa di nuovo parte degli uccelli nidificanti re- golari della Svizzera. Già più di una doz- zina di coppie si riproducono con succes- so. pagina 14 Per il nuovo Atlante degli uccelli nidifi- canti, nel 2015 sono stati effettuati cen- simenti degli effettivi di quattro specie acquatiche. Inverni miti portano a un au- mento di martin pescatori. pagina 18 2
Le situazioni di sbarramento con preci- pitazioni intense di inizio maggio 2015 hanno costretto a terra grandi numeri di limicoli. Il Piro piro boschereccio era pre- sente in numero particolarmente eleva- to. pagina 22 Negli ultimi 15 anni in tutta l‘Europa gli effettivi nidificanti di Moriglione e Fola- ga sono diminuiti. Anche il numero degli ospiti invernali si riduce, come conferma- no ora i nostri censimenti degli uccelli ac- quatici. pagina 26 Il lavoro sul campo per l‘Atlante europeo degli uccelli nidificanti fa progressi. An- che grazie a un importante sostegno dal- la Svizzera che deve assolutamente conti- nuare. pagina 30 Indice Editoriale ....................................................................................... 4 Uccelli nidificanti ........................................................................... 6 Uccelli di passo ............................................................................ 22 Ospiti invernali ............................................................................ 26 Ulteriori informazioni: A livello internazionale .............................................................. 30 Online trovate ulteriori informazioni, inclu‑ si gli sviluppi degli effettivi delle specie ni‑ Metodologia ................................................................................ 32 dificanti, e analisi aggiuntive: www.vogelwarte.ch/situazione Ringraziamenti ............................................................................ 34 3
EDITORIALE Sorvegliare per conservare La reintroduzione del Gipeto è una Per questo bisogna impegnarsi con storia di successo ineguagliata nel‑ tutti i mezzi perché le specie rare non la protezione della natura: dal 2015 scompaiano e le specie diffuse non di‑ in Svizzera il Gipeto fa di nuovo par‑ ventino rare. La Stazione ornitologi‑ te degli uccelli nidificanti regolari poi‑ ca si impegna in questo senso. Nel di‑ ché ha nidificato in nove degli ultimi partimento «Sorveglianza dell’avifau‑ dieci anni! na», con l’insostituibile sostegno di Come ci mostrano gli sforzi durati oltre 2000 collaboratrici e collabora‑ decenni nel caso del Gipeto, una rein‑ tori volontari, elaboriamo il riassunto troduzione con successo non è sconta‑ annuale dello sviluppo degli uccelli ni‑ ta: dopo primi tentativi andati a vuo‑ dificanti, di passo e svernanti in Svizze‑ to, nel 1978 a Morges, sul lago Lema‑ ra. Con il presente rapporto sulla situa‑ no, 35 specialisti hanno lanciato un zione dell’avifauna desideriamo for‑ progetto internazionale per la reintro‑ nire informazioni riguardo ai risultati duzione del Gipeto nelle Alpi. È stato più importanti. Questo costante lavo‑ necessario molto impegno personale, ro di raccolta di dati di base è decisi‑ combinato con una lunga perseveran‑ vo per poter riconoscere precocemen‑ nidificanti. A un primo sguardo le re‑ za, finché nel 1986 in Austria i primi te eventuali cambiamenti e poter rea‑ gioni alpine sembrano poco compro‑ uccelli hanno potuto essere rilasciati gire per tempo in caso di diminuzioni messe dall’uomo. Tuttavia, i cambia‑ e il progetto essere condotto a buon degli effettivi. Chi si sarebbe aspetta‑ menti nelle pratiche agricole o quelli fine. Le premesse per questi progetti to che dal 2012 gli effettivi del Verdo‑ climatici non si arrestano ai piedi del‑ sono solide basi scientifiche e il rico‑ ne, specie molto diffusa, sono crollati le Alpi. A seconda delle regioni i pa‑ noscimento e la rimozione delle cause di ca. un terzo? Al contrario abbiamo scoli vengono abbandonati o sfruttati dell’estinzione. Numerose discipline e constatato anche sviluppi positivi: dal in modo più intensivo, le temperatu‑ istituzioni devono collaborare al di là 2005 la Rondine montana è aumenta‑ re aumentano, i ghiacciai si sciolgo‑ dei confini statali. Il pubblico e le au‑ ta ad esempio di ca. il 40 %. no e anche le condizioni di vita degli torità vanno informati, in maniera che Il tema centrale del rapporto sul‑ abitanti delle Alpi vengono profonda‑ il progetto venga accettato e il suo fi‑ la situazione degli uccelli di quest’an‑ mente modificate. nanziamento assicurato. Per questo, no sono gli uccelli montani. Le diffici‑ Vi auguriamo una buona lettura e agli attori di successo che si sono uni‑ li condizioni ambientali permettono vi ringraziamo per il costante sostegno ti nelle due fondazioni Pro Gipeto e solo a poche specie con adattamen‑ al nostro lavoro in favore degli uccelli Vulture Conservation Foundation van‑ ti particolari di sopravvivere. A causa e della natura in generale! no grande rispetto e ringraziamento! della posizione geografica della Sviz‑ La storia mostra che lo sforzo neces‑ zera, dobbiamo assumerci una parti‑ dr. Thomas Sattler sario a una reintroduzione è enorme. colare responsabilità per queste specie Negli ultimi anni in Europa il Luì verdastro, specie originariamente nordorientale, ha espanso il suo areale verso sudovest. Nel 2015 F. Schneider e L. Maumary hanno po- tuto osservare nelle Prealpi vodesi una cop- pia con almeno 6 piccoli in grado di volare: si tratta della 222a specie con prova di nidifica- zione in Svizzera! La specie, a quanto pare di poche pretese, troverebbe da noi nei boschi montani semiaperti molte possibilità di nidificazione. 4
Quale specie di alta montagna, il Fringuel- lo alpino reagisce probabilmente ai cam- biamenti climatici. Un nuovo progetto di ricerca della Stazione ornitologica studia questo tema in modo più approfondito.
Le inondazioni del maggio 2015 hanno distrutto i nidi di molti uccelli acquatici. Grazie a covate di rimpiazzo e a una magnifica estate il successo riproduttivo dello Svasso maggiore è stato comunque buono. Situazione degli uccelli nidificanti «Da un estremo all’altro» potrebbe es‑ Dopo un breve ritorno dell’inverno a come il Cigno reale, il Germano reale, sere il motto degli ultimi anni per gli fine marzo, con le miti condizioni del lo Svasso maggiore, il Piro piro piccolo uccelli nidificanti. I cambiamenti clima‑ mese di aprile anche l’attività riprodut‑ o il Migliarino di palude, le inondazio‑ tici sono divenuti una realtà e pongo‑ tiva è iniziata a pieno ritmo e, in un pri‑ ni sono arrivate in un momento molto no questi ultimi di fronte a nuove sfide. mo tempo, le condizioni meteo l’han‑ sfavorevole e hanno portato anche a Nel 2015 la temperatura annuale è sta‑ no favorita. Nella prima settimana di spostamenti di alcune specie che nidi‑ ta di 1,3 °C superiore alla media 1981– maggio in alcune regioni si sono veri‑ ficano nei canneti. Si sono potute udi‑ 2010. Al sud della Svizzera l’inverno ficate in poco tempo importanti preci‑ re salciaiole in zone dove in anni nor‑ 2014/15 è stato il secondo più caldo pitazioni che hanno provocato in mol‑ mali non nidificano, soprattutto nelle dal 1864. L’estate 2015 è stata a livel‑ ti luoghi l’esondazione di torrenti, fiu‑ vicinanze del lago di Neuchâtel dove lo svizzero persino la seconda più calda. mi e laghi. In questo modo, per specie si trova la principale popolazione di La Heideweg sul lago di Bienne durante le inondazioni nel maggio 2015 (a sinistra) e in un maggio normale. 6
UCCELLI NIDIFICANTI Salciaiola della Svizzera. Ulteriori pre‑ 160 cipitazioni hanno reso il mese di mag‑ Passera scopaiola gio uno dei più piovosi dall’inizio del‑ 140 Fiorrancino Pettirosso le misurazioni. 120 Vincenti e perdenti per la calura Indice estiva 100 In giugno si è verificato un netto cam‑ 80 biamento del tempo e questo mese è divenuto in molte regioni il quarto 60 più caldo dall’inizio delle misurazioni. In alcune località luglio è stato il mese 40 più caldo dall’inizio delle misurazio‑ 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 ni, 150 anni fa. In particolare la pri‑ ma settimana di luglio ha portato va‑ lori record. Il tempo stabile ha permes‑ so una fienagione precoce, per questo i nidificanti nei prati hanno probabil‑ mente subito più perdite che in anni normali. A causa della canicola, molti rondoni non ancora in grado di vola‑ re non hanno più resistito sotto i tetti Nel 2015, dopo due inverni miti, alcuni migratori parziali e a corto raggio come la Passera e hanno abbandonato i nidi anzitem‑ scopaiola, il Fiorrancino e il Pettirosso hanno raggiunto effettivi record. po, precipitando a terra. Sono stati colpiti anche numerosi rondoni mag‑ giori, un fenomeno finora sconosciuto Leggeri aumenti degli effettivi, Picchio verde e Picchio rosso maggiore, in queste dimensioni. L’inusuale calura quasi nessuna diminuzione Ghiandaia, Cinciallegra e Cincia mora, ha persistito anche in agosto, causan‑ Inverni miti con poche precipitazio‑ Picchio muratore, Regolo, Ciuffolotto do una gran siccità. Queste condizioni ni facilitano la sopravvivenza di molte e Crociere. Per lo Scricciolo, il Pettiros‑ hanno permesso agli uccelli montani specie di uccelli sedentari. Se anche in so, il Merlo, il Fiorrancino e la Passera di nidificare con successo. Tra i bene‑ Italia e nelle regioni occidentali del Me‑ scopaiola abbiamo persino osservato ficiari del periodo di calura si trovano diterraneo in inverno non si verificano gli effettivi massimi dall’inizio dei cen‑ probabilmente, tra gli altri, i Tetraoni‑ periodi di freddo, anche molti dei no‑ simenti nel 1999. Solo una specie, il di e la Coturnice: il loro successo ri‑ stri migratori a corto raggio ne appro‑ Balestruccio, è fortemente diminuita produttivo è infatti buono quando l’e‑ fittano. Nell’inverno 2014/15 si sono rispetto all’anno precedente. state è calda e asciutta. La siccità ha verificate entrambe queste premesse. reso più difficoltosa la ricerca del nu‑ In totale, con il progetto Monitorag‑ trimento a tutte le specie che si nutro‑ gio degli uccelli nidificanti diffusi, per Ulteriori informazioni: no principalmente di lombrichi come, non meno di 14 specie è risultato un www.vogelwarte.ch//situazione/nidificanti ad esempio, i tordi. aumento rispetto all’anno precedente: 160 140 120 Indice 100 80 60 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Allarme per il Verdone: come in Germania e in Austria, anche in Svizzera negli ultimi anni si è delineata una marcata diminuzione. Si sospetta che la causa sia la Trichomoniasis, una malattia provocata da un parassita unicellulare. I Fringillidi che stanno spesso al suolo e in gruppi, vi sono parti- colarmente esposti. 7
UCCELLI NIDIFICANTI Il Sordone è un tipico rappresentante dell’avifauna che vive sopra il limite del bosco. La Svizzera ospita più del 15 % dei suoi effettivi europei. Lo SBI® quale strumento di sorveglianza Lo Swiss Bird Index SBI® documenta una singola specie ha per lo più meno Tutto stabile nelle Alpi...? con valori semplici la situazione degli peso. La tendenza negativa delle spe‑ L’indice parziale per gli uccelli nidifican‑ uccelli nidificanti svizzeri dal 1990. Dal cie della Lista Rossa ci indica quindi in ti degli habitat alpini riassume lo svilup‑ 2005 lo SBI® viene attualizzato annual‑ maniera ancora più pressante che gli po di 12 specie diffuse principalmente mente, assieme ai suoi indici parziali, sforzi per la loro conservazione non sopra il limite superiore degli alberi. Il tramite i nuovi dati sugli effettivi de‑ devono diminuire. Gipeto è stato recentemente aggiunto gli uccelli nidificanti svizzeri. In Svizze‑ ra questo indice si è affermato quale 140 strumento di sorveglianza e viene in‑ cluso da diversi uffici della Confedera‑ 120 zione nei loro rapporti. 100 Le tendenze dei diversi indici resta‑ 80 no spesso simili per periodi di tempo Indice piuttosto lunghi. Anche nel 2015 non 60 sono cambiate di molto. Lo SBI® per 40 tutte le specie nel loro insieme mo‑ stra uno sviluppo leggermente posi‑ 20 tivo, mentre le specie della Lista Ros‑ 0 sa sono diminuite. La costanza dei 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 diversi indici dipende dal fatto che riassume lo sviluppo degli effettivi di I valori dello Swiss Bird Index SBI® dal 1990 al 2015: lo SBI® per tutte le specie (in blu) sale un massimo di 174 specie nidifican‑ leggermente, dal 1990 l’indice parziale per le specie della Lista Rossa (in rosso) è invece di- ti regolari. Per questo, lo sviluppo di minuito di quasi il 40 %. 8
UCCELLI NIDIFICANTI a questo gruppo. La sua tendenza dal 160 1990 è positiva. Anche l’indice parzia‑ Habitat alpini le per gli uccelli tipici del bosco, specie 140 Climate Change Minus Bosco subalpine incluse, è in aumento. Gli ef‑ fettivi in questo ambiente subalpino ed 120 alpino, apparentemente stabile, varia‑ Indice no tuttavia fortemente e possono veri‑ 100 ficarsi veloci cambiamenti. Gli esempi della Rondine montana, del Merlo dal collare e della Pernice bianca lo illustra‑ 80 no bene (vedi pag. 16). Per le regioni alpine modellizzazioni del clima preve‑ 60 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 dono in futuro temperature significati‑ vamente più elevate e modifiche nel‑ le precipitazioni. Ghiacciai che si sciol‑ Lo SBI® parziale per gli habitat alpini oscilla fortemente, tuttavia tende piuttosto a salire. Nel gono e aumento della caduta di massi 2015 raggiunge un massimo. L’indice parziale «Bosco» ha un decorso positivo simile, l’indi- sono primi indizi di questo sviluppo. Per ce per Climate Change Minus è stabile. Tutti i 12 indici parziali possono essere visionati in questo una rete rappresentativa di su‑ Internet (vedi «Ulteriori informazioni»). perfici di studio sul piano alpino è mol‑ to importante, anche se la raccolta dei dati sul campo per i nostri collaborato‑ 160 ri è in parte estremamente difficoltosa. 140 120 Indice Responsabilità a livello internazio- 100 nale per specie alpine 80 Venti specie, per le quali si prevede un restringimento dell’areale di distribu‑ 60 zione a causa dei cambiamenti clima‑ 40 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 tici, vengono riunite nell’indice parzia‑ le SBI® Climate Change Minus. Sedici di queste 20 specie vivono soprattut‑ La Rondine montana, specie in origine pretta- to nei boschi subalpini di conifere o mente alpina, dal 1980 ha espanso il suo area- le nel Giura e in alcune città (in rosso). Dal nel piano alpino. A queste apparten‑ 2005 l’aumento degli effettivi si è rinforzato. gono la Pernice bianca, il Picchio tridat‑ Fino al 2007 il Merlo dal collare (in blu) era tilo, lo Spioncello, il Merlo dal collare, il fortemente diminuito, da allora gli effettivi Fringuello alpino e il Venturone alpino. oscillano in maniera relativamente marcata. Per ora si mostra una diminuzione solo per poche specie. Tuttavia aumentano i segnali che qualcosa si sta mettendo in moto (vedi pagg. 10–11), fatto che Responsabilità internazionale desta preoccupazione. Queste specie La responsabilità internazionale della Sviz‑ Spioncello zera è un importante criterio per identifi‑ Sordone hanno un areale di distribuzione rela‑ care le specie prioritarie a livello nazionale. Fringuello alpino tivamente piccolo con baricentro nel‑ A questo scopo tutte le specie vengono Gracchio alpino le Alpi. La Svizzera ospita quindi un’e‑ suddivise in cinque classi di responsabilità, Merlo dal collare levata percentuale della loro popola‑ sulla base del loro contributo agli effettivi Codirosso spazzacamino europei. La Svizzera copre lo 0,7 % della zione europea e ha quindi una grande Coturnice superficie europea. Per specie, la cui per‑ responsabilità a livello internazionale. centuale degli effettivi europei è superiore Nibbio reale Venturone alpino a questo valore, il nostro Paese ha una re‑ Nocciolaia sponsabilità particolare. 16 specie si trova‑ Aquila reale no nelle due categorie di responsabilità più elevate. La categoria 4 presenta una per‑ Fiorrancino centuale 5–10 volte superiore a ciò che ci Cincia mora si aspetterebbe in base alla percentuale che Civetta capogrosso la superficie della Svizzera ricopre a livello Poiana europeo (3,5–7 % degli effettivi), la cate‑ Tordela goria 5 persino 10 volte superiore (> 7 %). Ulteriori informazioni: 0 5 10 15 20 25 30 Percentuale svizzera degli www.vogelwarte.ch//situazione/nidificanti effettivi europei (%) 9
UCCELLI NIDIFICANTI Uccelli montani con perdite ai margini dell‘areale La distribuzione degli uccelli è sogget‑ uccelli montani in particolare dovran‑ effettivi sotto i 1500 m slm rispetto a ta a continui cambiamenti. Accanto a no fare i conti con i cambiamenti del quelli al di sopra di questa quota. Alle fattori naturali, negli ultimi tempi que‑ clima. Per il Merlo dal collare viene quote più basse gli effettivi di tipici uc‑ sti ultimi vengono causati da attività pronosticata una diminuzione del‑ celli montani come il Fagiano di mon‑ umane. Per molte specie è problema‑ le superfici di habitat idonei entro il te, lo Spioncello, il Culbianco e la Noc‑ tica soprattutto la velocità alla quale 2070 di quasi il 20 %. Ciò è collega‑ ciolaia tendono a diminuire in manie‑ questi cambiamenti si verificano, in to con uno spostamento in regioni a ra più o meno marcata, mentre al di particolare il riscaldamento climatico. quote più elevate di, in media, 440 m, sopra di questa quota restano perlo‑ Temperature più elevate, combinate così che la distribuzione altitudinale meno stabili. Nelle zone a quote su‑ con cambiamenti degli habitat, pos‑ media si troverà sui 2200 m slm. A se‑ periori Ciuffolotto e Fanello mostrano sono obbligare gli uccelli ad abbando‑ guito di ciò, nel migliore dei casi, nel per lo più degli aumenti, mentre am‑ nare habitat situati a quote più basse. Giura il Merlo dal collare potrà ancora bedue sotto i 1500 m slm sono ten‑ mantenersi solo alle quote più elevate. denzialmente in diminuzione. Sopra Merlo dal collare ed altri uccelli Questi sviluppi si possono osserva‑ i 1500 m l’Allodola non è minacciata, montani con problemi re già oggi tramite i dati del proget‑ mentre a quote inferiori diviene rara Ciò può ripercuotersi molto veloce‑ to di sorveglianza Monitoraggio degli o scompare a causa dell’intensificazio‑ mente sull’areale di nidificazione a di‑ uccelli nidificanti diffusi (MHB). Que‑ ne dell’agricoltura. sposizione: le possibilità di spostarsi sti ultimi dal 1999 per diverse specie verso l’alto sono infatti limitate. Gli mostrano uno sviluppo diverso degli 140 120 100 Indice 80 60 40 > 1500 m slm < 1500 m slm 20 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Negli ultimi tempi, alle quote più basse lo Spioncello sta diventando nettamente più raro. Si suppone che i motivi siano l’intensificazione dell’agri- coltura e i cambiamenti climatici. Oltre i 1500 m slm i suoi effettivi restano invece stabili. 140 120 100 Indice 80 60 40 > 1500 m slm < 1500 m slm 20 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 L’Allodola risente dell’intensificazione dell’agricoltura. Per questo, dal 1999 sotto i 1500 m slm i suoi effettivi sono in netta diminuzione, mentre al di sopra di quella quota sono (ancora) stabili. 10
UCCELLI NIDIFICANTI 1993–1996 1993–1996 & 2013–2015 2013–2015 1986–1991 1986–1991 & 2013–2015 2013–2015 Bulle Per il periodo 2013–2016, in confronto all’Atlante 1993–1996 (a sinistra in alto), nel Cantone di Friburgo la distribuzione del Venturone alpino a livello svizzero non presenta praticamente nessuna lacuna. Al contrario, un confronto con la risoluzione più elevata dell’Atlante degli uccelli nidi- ficanti del Cantone di Friburgo 2013–2015 e 1986–1991 (a sinistra) mo- Gstaad stra un chiaro restringimento dell’areale di nidificazione. Qui è rappre- sentato lo stato intermedio provvisorio dopo tre delle quattro stagio- ni sul campo. Nel 2016 alcune lacune potrebbero ancora colmarsi. La tendenza è chiara: l’areale si sta Per i quadrati Atlante di 10 x 10 km la areali di nidificazione si sono ristretti ri‑ restringendo risoluzione spaziale è molto bassa, così spetto ai primi rilievi 1986–1991. Accan‑ I primi risultati dell’Atlante degli uccelli che le perdite effettive vengono sotto‑ to alla Beccaccia, al Prispolone e al Merlo nidificanti 2013–2016 confermano, per stimate. Ciò è quanto scaturisce dall’A‑ dal collare, tutte specie in diminuzione, l’areale di nidificazione, che il processo tlante degli uccelli nidificanti del Canto‑ nel Cantone di Friburgo anche il Picchio di restringimento è già chiaramente ini‑ ne di Friburgo, attualizzato in contempo‑ tridattilo e il Venturone alpino stanno ziato. Molti degli uccelli montani cita‑ ranea con l’Atlante nazionale sotto la di‑ perdendo terreno. ti più sopra hanno abbandonato regio‑ rezione del Cercle ornithologique de Fri‑ ni nel Giura e sull’arco alpino che negli bourg (COF). Un quadrato Atlante viene anni 1993–1996 erano ancora occupate. qui suddiviso in 16 quadratini, ognuno Ulteriori informazioni: Le lacune sono particolarmente eviden‑ di 2,5 km di lato. I lavori in corso mostra‑ www.vogelwarte.ch/atlas ti per il Venturone alpino e la Nocciolaia. no per diverse specie che, ai margini, gli 1993–1996 1993–1996 & 2013–2015 2013–2015 Rispetto agli anni 1993–1996, nel periodo 2013–2015 ai bordi dell’areale la distribuzione della Nocciolaia mostra evidenti lacune. 11
UCCELLI NIDIFICANTI Tendenze degli uccelli nidificanti della Svizzera Ognuna delle 174 specie di uccelli nidificanti1 della Svizzera analizzati viene indicata una tendenza positiva, negativa o nes‑ suna tendenza per tutto il periodo della ricerca (di norma 1990–2015) e per gli ultimi dieci anni (2006–2015). Nessuna ten‑ denza significa che per il periodo di studio non ha potuto essere constatato nessun cambiamento statisticamente significa‑ tivo; ciò può essere il caso per popolazioni effettivamente stabili ma anche per effettivi con forti oscillazioni. I colori dell’ulti‑ ma colonna mostrano lo status nella Lista Rossa Svizzera (rosso = nella Lista Rossa, arancione = potenzialmente minacciato, verde = non minacciato). I punti contrassegnano le specie prioritarie per una conservazione mirata delle specie. Specie Tendenza Tendenza Lista Rossa Specie Tendenza Tendenza Lista Rossa 1990–2015 2006–2015 Priorità 1990–2015 2006–2015 Priorità Canapiglia Colombella + + Germano reale + Colombaccio + + Fistione turco + Tortora dal collare + Moriglione Tortora selvatica – Moretta + Cuculo • Edredone + Barbagianni – • Smergo maggiore + + Assiolo + • Francolino di monte • Gufo reale – • Pernice bianca – • Civetta nana Fagiano di monte • Civetta + + • Gallo cedrone • Allocco Coturnice – • Gufo comune3 Starna • Civetta capogrosso – Quaglia comune Succiacapre – • Tuffetto – Rondone maggiore + • Svasso maggiore – Rondone comune2 • Svasso piccolo Rondone pallido + + Cormorano + + Martin pescatore + • Tarabusino + Gruccione + + Airone cenerino + + Upupa + + • Airone rosso + Torcicollo • Cicogna bianca + + • Picchio cenerino3 • Falco pecchiaiolo + + Picchio verde + Nibbio bruno2 + Picchio nero + Nibbio reale + + • Picchio rosso maggiore + Gipeto + + • Picchio rosso mezzano + + • Astore + Picchio rosso minore + Sparviere + + Picchio tridattilo Poiana + Tottavilla + • Aquila reale + Allodola – – • Gheppio + Topino – • Lodolaio + Rondine montana + + Falco pellegrino + Rondine – Porciglione Balestruccio – • Voltolino Prispolone – Re di quaglie + + • Pispola – Gallinella d’acqua Spioncello Folaga + + Cutrettola + Corriere piccolo • Ballerina gialla Pavoncella – + • Ballerina bianca – Beccaccino – • Merlo acquaiolo + Beccaccia – • Scricciolo + Chiurlo maggiore – • Passera scopaiola + Piro piro piccolo – • Sordone Gabbiano corallino + Pettirosso + Gabbiano comune – • Usignolo + Gavina Pettazzurro + Gabbiano reale + Codirosso spazzacamino + Sterna comune + • Codirosso comune – • 12
UCCELLI NIDIFICANTI Specie Tendenza Tendenza Lista Rossa Specie Tendenza Tendenza Lista Rossa 1990–2015 2006–2015 Priorità 1990–2015 2006–2015 Priorità Stiaccino – • Picchio muratore Saltimpalo + + Picchio muraiolo – + Culbianco + Rampichino alpestre + Codirossone – Rampichino comune + Passero solitario Rigogolo + Merlo dal collare – • Averla piccola – – Merlo + + Averla capirossa – • Cesena – • Ghiandaia + Tordo bottaccio + + Gazza + Tordela + Nocciolaia Forapaglie macchiettato Gracchio alpino Salciaiola + • Gracchio corallino + Cannaiola comune Taccola + + • Cannaiola verdognola Corvo comune + + Cannareccione + + • Cornacchia nera + Canapino maggiore – Corvo imperiale + Canapino comune + + Storno Capinera + + Passera europea Beccafico – – Passera mattugia + Bigia padovana Fringuello alpino Bigiarella Fringuello + Sterpazzola • Verzellino – Luì bianco + + Venturone alpino Luì verde – • Verdone – Luì piccolo + Cardellino – Luì grosso – – • Lucherino + Regolo + Fanello Fiorrancino Organetto minore + Pigliamosche – Crociere + Balia nera + Ciuffolotto scarlatto + Basettino Ciuffolotto – Codibugnolo + Frosone + Cincia bigia + Zigolo giallo + C. alpestre o C. dei salici2 + Zigolo nero + • Cincia dal ciuffo + Zigolo muciatto + Cincia mora Ortolano – – • Cinciarella + Migliarino di palude – Cinciallegra + Strillozzo – • 1 Sono comprese le specie che dal 1990 hanno figurato almeno una volta tra gli uccelli nidificanti regolari (hanno cioè nidificato in 9 di 10 anni consecutivi) e per le quali disponiamo della necessaria base di dati. Ulteriori informazioni: Senza le specie introdotte (ad es. Cigno reale, Casarca, Fagiano comune) si tratta di 177 specie. A cau‑ www.vogelwarte.ch//situazione/nidificanti sa della mancanza di dati, per il Picchio dorsobianco, la Balia dal collare e la Passera d’Italia non è possibi‑ le effettuare alcuna valutazione. 2 Periodo di studio 1999–2015 3 Periodo di studio 1996–2015 Specie che nidificano in maniera irregolare o eccezionalmente Bibliografia Dal 2000 27 ulteriori specie hanno nidificato in modo irregolare o eccezionalmente Müller, C. (2016): Seltene und bemerkenswerte in Svizzera. I loro areali di nidificazione vengono documentati, nel limite del possibi‑ Brutvögel 2015 in der Schweiz. Ornithol. Beob. le, in maniera continua (tabella ottenibile in Internet sotto «Ulteriori informazioni»). 113: 189–204. 13
UCCELLI NIDIFICANTI Al momento nelle Alpi svizzere la posizione dell’Aquila reale è consolidata. La produzione di giovani è bassa ma la situazione è equilibrata fintan- to che il tasso di sopravvivenza degli uccelli adulti resta elevato. Aquila reale e Gipeto: Voli in altitudine in cieli tempestosi Osservandola da una certa distanza, la documentano la storia di alti e bassi del‑ quali in Svizzera (9 nel Canton Grigio‑ situazione attuale delle nostre due spe‑ la specie in Svizzera. Per secoli nel nostro ni, 4 nel Canton Vallese). In 29 territo‑ cie più grandi di rapaci è una storia di Paese l’Aquila reale è stata fortemente ri si sono già verificate riproduzioni con successo. Nelle Alpi per l’Aquila reale da perseguitata e nel Giura era scomparsa; successo. Attualmente nel nostro Pae‑ tempo c’è il «tutto esaurito», tutte le re‑ al contrario del Gipeto, nelle Alpi non è se ogni anno si aggiungono 1–2 nuove gioni idonee sono cioè effettivamente tuttavia mai stata portata all’estinzio‑ coppie. Al momento, nelle regioni Mon‑ occupate da coppie nidificanti. Di tan‑ ne. Durante la revisione della Legge fe‑ te Bianco-Vallese ed Engadina-Stelvio si to in tanto una coppia riesce ancora a derale sulla caccia del 1953 la specie è trovano due baricentri della distribuzio‑ intrufolarsi tra due grandi territori e a stata messa sotto protezione totale. In ne. Nel 2015 nelle Alpi si sono invola‑ conquistarsi uno spazio di caccia. Ne‑ seguito gli effettivi hanno cominciato a ti 20 giovani gipeti, di cui 8 in territorio gli ultimi anni lo specialista dell’Aquila riprendersi lentamente. Anche gli effet‑ svizzero. Al momento, con un tasso ri‑ reale, David Jenny, assieme ai guardia‑ tivi di nuovo più elevati di animali selva‑ produttivo di quasi 0,6 giovani per cop‑ caccia grigionesi, ha potuto documen‑ tici le permettono di riconquistare i ter‑ pia nidificante, nelle Alpi, per una specie tare questo fenomeno più di una volta ritori persi in passato. di queste dimensioni, i gipeti si stanno in Engadina. In quella regione oggi vivo‑ riproducendo con molto successo. L’A‑ no 32 coppie rispetto alle 28 del 2000. Il Gipeto è di nuovo un nidifican- quila reale raggiunge solo ca. la metà di In generale la situazione è tuttavia mol‑ te regolare questo valore. to stabile. Soltanto nel Giura svizzero Nel 2015 il Gipeto ha nidificato in Sviz‑ è riconoscibile una certa dinamica. Qui zera per il nono anno consecutivo. Per Disturbi, avvelenamenti, collisioni nel 2009 ha nidificato di nuovo per la questo, la specie viene di nuovo consi‑ Sui grandi rapaci incombono tuttavia prima volta dopo 200 anni una coppia derata nel nostro Paese quale nidifican‑ ancora pericoli. Disturbi sui siti di nidi‑ di aquile reali. Da allora si sono verifica‑ te regolare. Trent’anni dopo l’inizio dei ficazione causati da fotografi sono in te nidificazioni anche in una seconda rilasci, su tutto l’arco alpino vivono oggi forte aumento e portano spesso alla regione. Queste nidificazioni nel Giura almeno 37 coppie nidificanti, 13 delle perdita di covate. Poiché per la caccia 14
UCCELLI NIDIFICANTI 35 30 Coppie nidificanti 25 20 15 10 Engadina 5 Prealpi occidentali Basso Vallese 0 1980 1983 1986 1989 1992 1995 1998 2001 2004 2007 2010 2013 Sviluppo degli effettivi di Aquila reale nelle Prealpi occidentali, in Enga- dina e nel Basso Vallese (G. Banderet, D. Jenny, H. Haller, S. Denis, P.-A. Oggier, guardiacaccia Berna, Friburgo e Grigioni). 35 Coppie nidificanti 30 Numero di giovani involati Coppie nidificanti 25 20 15 10 5 0 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 Numero di territori di Gipeto nelle Alpi, nei quali almeno una volta si è Tra gipeti e aquile reali (a destra in alto) si verificano a volte scaramuc- verificata una nidificazione con successo, e numero di giovani involati- ce. Lotte serie sono tuttavia rare. si con successo per anno (fonte: Fondazione Pro Gipeto). vengono ancora utilizzate molte muni‑ zioni al piombo e gli uccelli si nutrono I vagabondaggi dei giovani gipeti delle interiora e dei cadaveri della sel‑ A fine maggio 2015, presso Melchsee-Frutt è stato rilasciato il gipeto di tre mesi «Sempach II», sponsorizzato dalla Stazione ornitologica. I segnali del suo trasmettitore satellitare mostrano in vaggina, molti di loro presentano for‑ modo esemplare quanto lontano vagabondino nei primi mesi e anni i giovani gipeti sull’arco al‑ ti concentrazioni di metalli pesanti e al‑ pino. Ciò aumenta il pericolo che siano confrontati a situazioni che non gli sono familiari. Da ciò cuni soffrono di avvelenamenti acuti da risulta in particolare un grosso rischio di collisione con strutture della nostra civilizzazione. piombo. Disturbi causati dalle attività Durante i suoi vagabondaggi, nel suo primo anno di vita «Sempach II» ha raggiunto tra l’al‑ tro l’Alta Savoia e la Val d’Aosta (fonte: Fondazione Pro Gipeto). del tempo libero e pericoli dovuti a strut‑ ture della nostra civiltà come impianti per il trasporto, condotte per l’elettri‑ cità e, sempre in maggior misura, im‑ pianti per l’energia eolica, restringono sempre più gli habitat alpini, apparen‑ temente ampi. Alla luce di queste mi‑ nacce sarà necessario continuare a se‑ guire con «occhio d’aquila» anche gli sviluppi futuri. Bibliografia Jenni, L. et al. (2015): The frequency distri‑ Luogo di rilascio bution of lead concentration in feathers, blo‑ Soggiorno dopo un anno od, bone, kidney and liver of golden eagles Aquila chrysaetos: insights into the modes of uptake. J. Ornithol. 156: 1095–1103. 15
UCCELLI NIDIFICANTI Caratteristiche fisiche tra cui penne con vessillo secondario piumoso e zampe piumate, come pure adattamenti del comportamento, ad esempio il pernottare in cavità scavate nella neve, permettono alla Pernice bianca di sopravvivere in montagna. La Pernice bianca sotto pressione Nelle Alpi, sopra il limite del bosco, la coppie nidificanti, di cui ca. il 30 % … non protegge dal declino Pernice bianca è un uccello nidifican‑ vive nel nostro Paese. La Svizzera ha Per censire le pernici bianche sono ne‑ te molto diffuso. Ma per quanto an‑ quindi una particolare responsabili‑ cessari impegnativi rilevamenti il mat‑ cora? Come mostrano gli studi più re‑ tà per quanto riguarda la sopravvi‑ tino presto. Su incarico dell’Ufficio fe‑ centi, in determinate regioni i luoghi venza a lungo termine di questa spe‑ derale dell’ambiente UFAM, i censi‑ dove soggiornano le pernici bianche cie e, in particolare, della sottospe‑ menti vengono coordinati dall’ufficio si stanno spostando verso l’alto e gli cie helvetica. di consulenza ambientale KBP, Berna, effettivi sono in calo. nel Canton Grigioni dal locale Ufficio Anche il massimo adattamento... caccia e pesca. La Stazione ornitolo‑ La Svizzera ha una responsabili- Le pernici bianche si sono perfetta‑ gica ha studiato in dettaglio se gli ef‑ tà a livello internazionale mente adattate alla vita in alta mon‑ fettivi così rilevati lasciano già traspa‑ Gli effettivi totali europei della Perni‑ tagna. Il loro piumaggio le protegge rire effetti del riscaldamento climatico ce bianca sono di 257 000–1 000 000 in modo ottimale dal clima rigido. A e di altri fattori. Nei 18 anni dal 1995 di coppie. Poiché la specie in Euro‑ temperature oltre i 21 °C questi uccel‑ al 2012, nelle 40 regioni censite gli pa in 13 anni è diminuita del 30 %, li hanno tuttavia già troppo caldo. Per effettivi sono diminuiti del 13 %, an‑ nel 2015 è stata considerata da Bir‑ questo in estate le pernici bianche si che se le oscillazioni a livello regiona‑ dLife International quale potenzial‑ rifugiano in luoghi freschi e ombreg‑ le sono importanti. In combinazione mente minacciata. Per la sottospecie giati. Probabilmente, sono quindi par‑ con il riscaldamento climatico, l’ab‑ endemica dell’arco alpino Lagopus ticolarmente sensibili a un aumento bandono dell’utilizzo dei pascoli alpi‑ muta helvetica la popolazione tota‑ delle temperature a causa del gene‑ ni porta a un infoltimento del bosco le viene stimata sulle 33 000–49 000 rale riscaldamento climatico. e a uno spostamento verso l’alto del 16
UCCELLI NIDIFICANTI suo limite in quella fascia. Disturbi do‑ vuti al turismo, in particolare in inver‑ no, o alla caccia sono fattori che pos‑ sono influenzare gli effettivi. In alto si sta stretti In un’altra ricerca si è studiato come +6 % sia cambiata la distribuzione altitudi‑ –16 % nale della Pernice bianca. A questo scopo sono state analizzate osserva‑ –11 % zioni provenienti dalla banca dati del Servizio d’informazione della Stazio‑ –18 % ne ornitologica. L’altitudine sul livello –50 % del mare delle osservazioni di Perni‑ ce bianca raccolte in 29 anni è stata confrontata con quella di tutte le altre specie di uccelli per escludere un co‑ siddetto «effetto osservatore»: in ef‑ fetti potrebbe darsi che, a causa del‑ Nei 18 anni dello studio, a seconda delle regioni, la Pernice bianca ha subito perdite più o lo scioglimento più precoce delle nevi, meno elevate. Nelle Alpi nordorientali è tuttavia leggermente aumentata. gli osservatori si rechino a quote più elevate di un tempo, fatto che falsifi‑ cherebbe i risultati. Nelle Alpi orien‑ tali e meridionali l’altitudine delle os‑ servazioni di Pernice bianca si è innal‑ zata in media di 6–9 m l’anno, nelle Alpi settentrionali di 2–3 m. Al contra‑ rio, nelle Alpi occidentali non è stato constatato nessun innalzamento. Dal 1990 anche altre specie alpine sono salite più in alto, tuttavia in maniera meno marcata della Pernice bianca. Nel caso di un riscaldamento di 4 °C e di una contemporanea modificazio‑ ne dell’habitat, modellizzazioni preve‑ dono che in Svizzera la Pernice bianca perderà fino a due terzi del suo spa‑ zio vitale. In combinazione con la di‑ minuzione degli effettivi già consta‑ tabile, queste previsioni presentano prospettive inquietanti per la soprav‑ vivenza a lungo termine sull’arco alpi‑ no di questa specie caratteristica. Bibliografia Furrer, R. et al. (2016): Variable decline of Al‑ pine Rock Ptarmigan (Lagopus muta helve- tica) in Switzerland between regions and si‑ tes. J. Ornithol., DOI: 10.1007/s10336- 016-1324-8. Pernollet, C. A., F. Korner-Nievergelt & L. Jen‑ ni (2015): Regional changes in the elevatio‑ Verso l’alto, l’habitat a disposizione della Pernice bianca è limitato. In futuro, a causa del ri- nal distribution of the Alpine Rock Ptarmi‑ scaldamento climatico e dell’innalzamento del limite superiore del bosco e delle infrastrut- gan Lagopus muta helvetica in Switzerland. ture (impianti sciistici), rischia di restringersi ulteriormente e la specie di diminuire di Ibis 157: 823–836. conseguenza. 17
UCCELLI NIDIFICANTI Diversi sviluppi degli effettivi per Cigno reale, Smergo maggiore & Co. Cigno reale, Smergo maggiore, Svas‑ nidificanti. Nell’Atlante 1993–1996 gli A causa dei due inverni piuttosto miti e so maggiore e Martin pescatore appar‑ effettivi erano indicati ancora con 450– in gran parte senza ghiaccio 2013/14 e tengono agli uccelli nidificanti che con i 600 coppie, nel caso della prima stima 2014/15 e delle buone condizioni nelle mappaggi abituali e le segnalazioni at‑ nel 1971–1974 erano ca. 500 coppie ni‑ seguenti stagioni riproduttive, nel 2015 traverso ornitho non vengono rilevati in dificati e un numero circa uguale di non risulta persino l’indice degli effettivi più maniera completa. Per questo, nel 2015 nidificanti. Confrontati agli anni settan‑ elevato dal 1990. E ciò malgrado il fat‑ gli effettivi di queste specie sono stati ta, gli effettivi nidificanti sono quindi to che gli alti livelli delle acque abbiano rilevati in maniera mirata lungo tutti i solo leggermente aumentati. Anche i probabilmente causato anche alcune fiumi e i laghi nell’ambito dei lavori sul censimenti invernali degli uccelli acqua‑ perdite nella prima nidificazione. campo per il nuovo Atlante degli uccelli tici indicano un leggero aumento. nidificanti. L’obiettivo era una stima na‑ Ulteriore aumento degli effettivi di zionale degli effettivi. Su e giù per il Martin pescatore Smergo maggiore In origine questo rilevamento era pre‑ La presenza del Martin pescatore può Lo Smergo maggiore è diffuso soprat‑ visto per metà maggio. A causa dei li‑ facilmente passare inosservata, soprat‑ tutto nella Svizzera occidentale. Dagli velli delle acque estremamente eleva‑ tutto lungo fiumi con rive quasi impra‑ anni settanta effettivi ed areale aumen‑ ti ad inizio maggio, in alcune regioni i ticabili. Per questo per la nuova stima tano in maniera netta, fatto che si ri‑ censimenti sono stati posticipati a fine non abbiamo utilizzato solo le osser‑ percuote anche sulla nuova stima de‑ maggio e inizio giugno. A causa dell’al‑ vazioni nel periodo di nidificazione del gli effettivi. Nel 2015 sono state rileva‑ to livello delle acque, molti nidi di uccel‑ 2015 ma anche quelle del 2013 e 2014. te 590–1070 coppie. Nel 1998 da un li acquatici sono stati inondati. Mentre In questo modo, a livello nazionale, sia‑ censimento nazionale erano risultate alcune specie hanno effettuato più tar‑ mo arrivati a 320–440 coppie. La varia‑ solo 490–670 coppie. L’aumento de‑ di ancora una cova sostitutiva, ciò non zione è maggiore di quella della stima gli effettivi porta a una forte espansio‑ è stato il caso, ad esempio, per molte di 300–350 coppie per l’Atlante 1993– ne: dal 1998 lo Smergo maggiore si è coppie di Cigno reale. In totale, volonta‑ 1996. Ciò dipende anche dal fatto che diffuso in direzione nordest e nel frat‑ ri e gruppi ornitologici hanno perlustra‑ per ca. un terzo dei territori abbiamo a tempo nidifica in numeri rispettabili an‑ to 730 chilometri di riva di laghi e fiumi. disposizione solo un’unica osservazione che lungo la Reuss, sul lago dei Quat‑ in periodo di nidificazione. Una piccola tro Cantoni, sul lago di Zurigo, sul lago Leggero aumento per il Cigno parte dei territori non è probabilmen‑ di Walen, come pure, dal 2003, in Tici‑ reale te stata scoperta. Globalmente si deli‑ no. Analisi genetiche mostrano una dif‑ Per il Cigno reale per il 2015 sono state nea un leggero aumento ma, a seconda ferenziazione della popolazione alpina stimate 590–720 coppie nidificanti. Ad della rigidità dell’inverno, gli effettivi di rispetto a quella nordeuropea. Il nostro esse si aggiungono ca. 1200 uccelli non Martin pescatore oscillano fortemente. Paese ha una grande responsabilità per Distribuzione del Cigno reale nel 2015. Ogni punto indica una coppia sicuramente nidificante (in rosso), una nidificazione probabile (in aran- cione), rispettivamente una nidificazione possibile (in giallo). 18
UCCELLI NIDIFICANTI la conservazione della popolazione al‑ Ciò è nettamente meno che nel 1993– dei nidi erano risultate ancora 1300– pina, poiché quest’ultima ha il suo ba‑ 1996, quando si stimavano 4500–5500 1400 coppie nidificanti, mentre nel ricentro in Svizzera e in Baviera. coppie. Sul lago di Neuchâtel, lo spec‑ 2015 si è contata meno della metà del‑ chio d’acqua di nidificazione più impor‑ le coppie, anche se i diversi metodi di ri‑ Svasso maggiore in immersione tante della Svizzera, la diminuzione è levamento rendono difficoltoso un con‑ Gli attuali effettivi di Svasso maggio‑ particolarmente evidente. Qui, a metà fronto diretto. re comprendono 1800–3000 coppie. degli anni ottanta, da un censimento 180 140 Indice 100 60 20 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 Distribuzione del Martin pescatore 2013–2015. Ogni punto indica una coppia sicuramente nidificante (in rosso), una nidificazione probabile (in arancione), rispettivamente una nidificazione possibile (in giallo). Distribuzione dello Smergo maggiore nel 2015. Ogni punto rosso indica una coppia sicuramente nidificante. I punti grigio scuro, rispettivamente chiaro mostrano il numero minimo (590) e massimo (1070) di coppie. 19
UCCELLI NIDIFICANTI Perché gli effettivi di Beccaccia sono in diminuzione? La Beccaccia è un uccello elusivo. Ap‑ A causa della scomparsa del suo habi‑ in molti luoghi anche cacciata in modo partiene alle specie di uccelli meno tat su vasta scala, la Beccaccia è stata intensivo (solo in Francia oltre un mi‑ conosciute della Svizzera. Originaria‑ classificata quale «vulnerabile» nella Li‑ lione l’anno di esemplari). Nel frattem‑ mente viveva probabilmente nella mag‑ sta Rossa della Svizzera. po in alcuni paesi si sta probabilmente gior parte dei boschi del nostro Pae‑ delineando una diminuzione. se. Da diverso tempo se ne deve tut‑ Mancano le conoscenze per misu- Sulla base di questa situazione la tavia constatare una diminuzione: ma re efficaci Beccaccia continuerà ancora ad occu‑ quanto importante è effettivamente Quali possibili cause di questa diminu‑ parci anche in futuro. Mediante regi‑ quest’ultima? zione sono in discussione boschi più strazioni dei richiami, la Stazione or‑ densi, l’aumento dei disturbi di origine nitologica sta studiando se si possano Sotto la lente dei lavori per antropica, densità più elevate di preda‑ distinguere gli individui uno dall’altro. l’Atlante tori come volpi e cinghiali, come pure Dopo la conclusione dei lavori per l’A Nel 2015, nell’ambito dei rilevamen‑ un eccessivo prelievo venatorio. Poiché tlante si dovrà istituire un programma ti per l’Atlante degli uccelli nidifican‑ tuttavia mancano conoscenze precise, di monitoraggio nazionale della specie. ti 2013–2016, si è posto l’accento su una protezione efficace è difficile. E non da ultimo: le condizioni di vita di questa specie. La Beccaccia richiede ri‑ Su incarico dell’Ufficio federale questo schivo abitante dei boschi do‑ levamenti mirati di maschi in corteg‑ dell’ambiente e con il sostegno scienti‑ vranno essere migliorate. giamento durante il crepuscolo sera‑ fico della Stazione ornitologica, il Cen‑ le. Globalmente, i collaboratori volon‑ tro svizzero di cartografia della fauna tari hanno controllato ca. 650 siti, non (CSCF) sta ora elaborando basi scien‑ trovando traccia della specie nel 55 % tifiche. Con uno studio di telemetria si di essi. Dai rilevamenti per l’Atlante intende studiare l’uso su piccola sca‑ 1972–1976 la specie è scomparsa la dell’habitat da parte della specie, in dall’Altipiano e anche nel Giura orien‑ modo che la gestione forestale possa tale è fortemente diminuita. Al contra‑ venir adattata alle esigenze della Bec‑ rio, la Beccaccia è stata trovata in mol‑ caccia. Viene inoltre studiato se tra le Bibliografia Sattler, T. & N. Strebel (in stampa): Verbrei‑ ti quadrati dell’arco alpino dove finora beccacce abbattute in Svizzera (1000– tung der Waldschnepfe in der Schweiz und non era stata segnalata. Ciò dipende 2500 individui l’anno) si trovino solo Entdeckungswahrscheinlichkeit bei Aben‑ tuttavia probabilmente dal fatto che la uccelli dell’Europa nordorientale in mi‑ derhebungen. Bericht zuhanden der wissen‑ specie in queste regioni un tempo era grazione oppure anche uccelli indige‑ schaftlichen Kommission des BAFU-Pro gramms Waldschnepfe. passata inosservata. Quarant’anni fa lo ni. A causa della sua vasta distribuzio‑ Mollet, P. (2015) : La bécasse des bois (Sco- sforzo per rilevamenti mirati poteva es‑ ne, a livello internazionale la specie vie‑ lopax rusticola) en Suisse – Synthèse 2014. sere fornito solo in maniera puntuale. ne classificata come non minacciata e Station ornithologique suisse, Sempach. 1972–1976 1972–1976 & 2013–2015 2013–2015 Dal 2013 al 2015 la presenza della Beccaccia è stata confermata in 86 Oggi in Svizzera la Beccaccia vive ancora soltanto in boschi ben strut- quadrati Atlante dove era già stata trovata per l’Atlante 1972–1976; turati ad altitudini medie ed elevate. Un progetto dell’Ufficio federale in 80 quadrati, principalmente sull’Altipiano, manca; in 76 quadrati, dell’ambiente studia ora quali risorse sono particolarmente importanti soprattutto nelle Alpi, la specie è stata scoperta solo ora. Nelle Alpi la per questa specie. In seguito si intendono sviluppare progetti di ge- Beccaccia non è probabilmente aumentata ma piuttosto negli anni stione forestale per una sua conservazione mirata. 1970 era passata inosservata. 20
Si sa poco del modo di vita della Beccac- cia. Questa specie elusiva è facilmente osservabile solo durante i suoi corteggia- menti in volo.
Nidificante delle foreste del Nord dell’Eurasia, in primavera e in autunno in Svizzera il Piro piro boschereccio è un migratore regolare. Il punto sulle migrazioni Nel periodo delle migrazioni molti or‑ Giura. La primavera 2015 è stata for‑ sulla bassa Piana del Rodano e sul nitologi percorrono i loro luoghi favo‑ temente marcata da abbondanti pre‑ Piano di Magadino. I valori massimi riti alla ricerca degli uccelli di passo. cipitazioni che si sono verificate du‑ sono stati di 240 individui il 3 maggio La maggior parte di queste località si rante i primi giorni del mese di mag‑ nel Seeland (J. Mazenauer). La specie trova in pianura e nei pressi dei laghi. gio. Costretti a fermarsi, numerosi ha fatto scalo anche nelle Alpi, dove È lì infatti che generalmente la diver‑ migratori hanno fatto scalo in que‑ ad es. il 1 ° maggio nell’alto Goms sità delle specie in sosta o in migra‑ ste zone umide improvvisate. È sta‑ è stato osservato un gruppo di al‑ zione attiva è più grande. Le analisi ri‑ to il caso in modo speciale per il Piro meno 50 individui a 1340 m slm (U. sultanti da queste osservazioni occa‑ piro boschereccio, il cui passaggio Marti). Anche altre specie, ad esem‑ sionali sono quindi valide soprattutto prenuziale culmina proprio in que‑ pio passeriformi come lo Stiaccino, il per le regioni a basse quote. sto periodo. Raggruppamenti di di‑ Culbianco o delle Silvie, sono rima‑ mensioni inconsuete sono stati osser‑ ste bloccate in gran numero nel me‑ Record primaverili vati nei campi inondati del Seeland, desimo periodo. Anche se è rimasto più modesto che in autunno, il passaggio primaveri‑ le delle gru ha seguito la tendenza 1000 Media 2005–2014 all’aumento iniziata nel 2011. Que‑ 2015 sto fenomeno è probabilmente do‑ 800 Indice di presenza vuto allo sviluppo di una nuova via migratoria verso la Camargue, dove 600 sempre più gru passano l’inverno (at‑ tualmente ca. 10 000 individui). Nel 400 2015 l’indice di presenza primaveri‑ 200 le in Svizzera della specie è così stato cinque volte superiore alla media dei 0 dieci anni precedenti. La gran parte del passaggio si è verificato in mar‑ genn febbr mar apr magg giugno luglio ag sett ott nov dic zo lungo un asse che collega Gine‑ Fenologia del Piro piro boschereccio nel 2015 (in rosso) confrontata alla media 2005–2014 vra a Sciaffusa, correndo ai piedi del (in blu). 22
U C C E L L I D I PA S S O 600 500 400 Uccelli di passo 300 200 100 0 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 Da diversi anni l’intensità del passaggio prenuziale della Gru è in aumento e nel 2015 ha raggiunto un nuovo massimo (periodo dal 2 marzo al 3 agosto). Movimenti tardivi effettivi nidificanti a nord della Sviz‑ riproduzione. Dalla fine di ottobre Globalmente, il passaggio autunna‑ zera (750–800 coppie in Germania, sono i codibugnoli a essere apparsi le dei rapaci diurni si è situato nella secondo l’ultimo Atlante nazionale). in numero crescente: sono stati se‑ media, mentre quello dei limicoli era Presso i passeriformi molte specie gnalati più frequentemente sulle li‑ molto più debole che di norma. Al come il Calandro, il Canapino mag‑ ste di osservazione durante l’autun‑ contrario, altre specie sono state os‑ giore, la Bigiarella, la Sterpazzola e no e tutto l’inverno ma soprattutto in servate in numeri insolitamente eleva‑ il Rigogolo, sono state osservate più novembre, quando la frequenza era ti e in date più tardive del solito. Ad frequentemente che negli anni prece‑ del 40 %, mentre la media degli anni esempio, l’indice di presenza del Mi‑ denti. Per il secondo anno consecu‑ 2007–2014 era del 22 %. Tra questi gnattino comune indica che il pas‑ tivo, in ottobre si è verificata un’in‑ uccelli si trovavano individui nordi‑ saggio era due volte più elevato che vasione di cinciarelle. L’intensità del ci che presentavano il capo bianco o la media dei dieci anni precedenti e il passaggio è stata ancora più eleva‑ solo deboli tracce scure sui suoi lati. più importante dal 1999. Ha inoltre ta dell’anno precedente, con totali avuto il suo culmine due settimane giornalieri massimi di 10 000 uccel‑ più tardi che di consueto. Per il Gruc‑ li l’8 ottobre alla Wasserscheide/Gur‑ cione l’indice di presenza postnuzia‑ nigel (M. Camici, J. Hostettler, H.-U. le era quasi quattro volte più elevato Grüter, M. Mosimann) e 8000 il 12 che la media decennale, con un pic‑ al Col de Bretolet (M. Hammel). Di‑ co tardivo nella seconda metà di set‑ versi autori affermano che queste in‑ tembre e ritardatari fino a metà otto‑ vasioni si verificano quando la densi‑ Ulteriori informazioni: bre. Questo aumento è senza dubbio tà degli individui è elevata in segui‑ www.vogelwarte.ch/situazione/migrazione una conseguenza dell’aumento degli to a un inverno mite e a una buona 50 2015/2016 Liste delle osservazioni (in %) Media 2007/2008–2014/2015 40 30 20 10 0 ag sett ott nov dic genn febbr Durante l’autunno 2015 e l’inverno 2015/2016 il Codibugnolo è stato riportato più frequentemente sulle liste complete delle osservazioni, in par- ticolare tra fine ottobre e inizio dicembre. 23
U C C E L L I D I PA S S O Ospiti attesi o inattesi Nel corso dell’ultimo decennio, 16 sorprese. Nel 2015 si sono verificati ritrovato morto il giorno dopo Natale, è specie di uccelli sono state segnala‑ due di questi casi. stata confermata da un’analisi del DNA. te per la prima volta in Svizzera; que L’osservazione di una Strolaga del Dal 27 al 29 dicembre, alle Bolle di sta cifra è leggermente al di sopra del‑ Pacifico a partire dal 13 dicembre sul Magadino L. Pagano e altri osserva‑ la media dei 20 anni precedenti (13 lago di Silvaplana (Canton Grigioni), a tori ticinesi hanno scoperto uno, poi nuove specie per decennio). È vero co‑ 1790 m di altitudine, è stato un evento due luì di Hume. Questa specie asiatica, munque che l’aumento del numero di davvero sensazionale (J. Cambensy, N. più rara del Luì forestiero, viene osser‑ osservatori facilita la scoperta di specie P. Ammitzboell et al.). Questo uccello vata regolarmente in piccolo numero rare. Perché siano riconosciute dalla ha attirato un gran numero di osserva‑ nell’Europa occidentale a fine autunno comunità ornitologica, queste osser‑ tori dalla Svizzera e dall’estero. Questa e in inverno. Durante l’inverno 2002/03 vazioni devono essere documentate in specie, che di norma sverna sulle coste un individuo aveva già soggiornato sul‑ modo che l’identificazione non possa dell’Oceano Pacifico, è stata vista per la la riva germanica del lago di Costanza. essere messa in dubbio. Tra le specie prima volta in Europa nel 2007 (Gran Contrariamente alla Strolaga del Pa‑ che compaiono per la prima volta, al‑ Bretagna) e in seguito è stata registra‑ cifico, il Luì di Hume era un’aggiunta cune sono «attese», ad esempio quan‑ ta solo qualche ulteriore osservazione, già attesa all’elenco degli uccelli del‑ do sono già state osservate nei Paesi soprattutto in Gran Bretagna. L’identi‑ la Svizzera. vicini. Altre, al contrario, sono totali tà dell’uccello engadinese, purtroppo Bibliografia Martinez, N. & L. Maumary (in prep.): Oiseaux rares et observations inhabituelles en Suisse en 2015. 25e rapport de la Commission de l’avifaune suisse. Nos Oiseaux 63. Ulteriori informazioni: Volet, B. (2016): Liste der Vogelarten der Schweiz/Liste des oiseaux de la Suisse/Elenco degli uccel‑ www.vogelwarte.ch/sak li della Svizzera/Checklist of the birds of Switzerland. Ornithol. Beob. 113: 205–234. Comitato di omologazione svizzero Il Comitato di omologazione svizzero COS è un gruppo di esperti che verificano se le osser‑ vazioni ornitologiche inusuali in Svizzera siano sufficientemente documentate per essere pre‑ se in considerazione nella bibliografia scienti‑ fica. È pure responsabile dell’aggiornamento dell’Elenco degli uccelli della Svizzera, inte‑ grandovi i cambiamenti tassonomici e le nuo‑ ve specie osservate in Svizzera. Lo status di tut‑ La Strolaga del Pacifico è una sosia della Molto simile al Luì forestiero, il Luì di Hume te le specie è rivisto ogni cinque anni e l’elenco Strolaga mezzana. Un po’ più piccola di si riconosce per il suo piumaggio opaco, il è pubblicato ogni dieci anni. quest’ultima, se ne distingue per l’assenza suo becco e le sue zampe scuri e soprattutto della macchia bianca sulla parte posteriore per il suo richiamo. dei fianchi. Gabbiano di Franklin Strolaga del Pacifico Gabbiano d’Islanda Gruccione egiziano Falco della Regina Calandra asiatica Oca zamperosee Averla isabellina Passero cantore Balia caucasica Luì verdastro Luì di Radde Luì di Hume Storno nero Luì di Pallas Luì iberico 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Le 16 specie viste per la prima volta in Svizzera nel corso degli ultimi 10 anni. L’elenco degli uccelli della Svizzera comprende ora 412 specie in totale. 24
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