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SINESTESIEONLINE SUPPLEMENTO DELLA RIVISTA «SINESTESIE» ISSN 2280-6849 a. X, n. 31, 2021 RECENSIONI Prima e dopo Goldoni. Fenomenolo- (1947) fino a giungere, passando per gie, strategie e modelli del Teatro altre messe in scena goldoniane (Putta moderno e contemporaneo, a cura di onorata, 1950; Innamorati, 1950; R. Caputo, L. Mariti, F. Nardi, con la Amante militare, 1951; Vedova scaltra, collaborazione di P. Benigni, S. 1953), al punto di svolta rappresen- Manciati, Universitalia, Roma 2019, tato dalla Trilogia (1954), hanno avuto 338 pp. l’effetto di una vera riscoperta di un autore pur molto noto e rappresentato Nella nota sulla fortuna della Tri- nei due secoli precedenti, ma che logia della villeggiatura di Carlo Gol- aveva assunto, ancora secondo le pa- doni per l’Edizione Nazionale delle role di Bordin, un’immagine idealiz- opere goldoniane (Venezia, 20196), zata che si era «rimodellata su quella Michele Bordin scrive che il pubblico idealistica dei valori puri e atempo- parigino, nell’assistere alla messa in rali», finalmente disgregata dal regista scena del testo goldoniano nella ridu- triestino che coglie «elementi di critica zione operata da Giorgio Strehler e sociale», resi inerti «dalla tradizione tradotta in francese da Félicien Mar- rappresentativa». Non una ricostru- ceau, è piacevolmente sorpreso «per zione filologicamente esatta, ma una la “scoperta” di un Goldoni senza ma- «violazione tipicamente novecente- schere, frizzi e lazzi, del tutto compati- sca», che però ha avuto l’indubbio ef- bile con il suo gusto», sebbene vi sia un fetto di guidare verso una rilettura cri- «inevitabile tradimento dello spessore tica dell’autore veneziano, spoglian- storico della lingua» e del «precetto dolo degli stigmi di cui si era ingiusta- brechtiano […] della non immedesi- mente caricato. mazione dello spettatore con i perso- Come è possibile che pregiudizi, naggi». In effetti, è noto che la passione talora veri e propri travisamenti, ab- e l’attenzione critica poste da Strehler biano imbalsamato per molto tempo al teatro di Goldoni, a partire dall’in- l’Opera di un autore non solo molto ce- novativa rappresentazione di un Ar- lebre, in vita e nei due secoli succes- lecchino servitore di due padroni sivi, ma che la critica contemporanea 1
RECENSIONI/1 non fatica a riconoscere come uno dei anche inventando, durante la rappre- “riformatori” della storia del teatro sentazione, soggetti da interpolare nel più incisivi, in grado di superare la testo-guida. crisi, precipua ma non definitiva a Ecco, dunque, non giungere ina- metà Settecento, della Commedia spettata la rinnovata e crescente at- dell’Arte? Le ragioni si intrecciano con tenzione degli studiosi verso la figura la storia del teatro stessa, la quale, e l’Opera di Carlo Goldoni, che dalla se- come tutte le storie culturali, non co- conda metà del Novecento fino ai no- nosce mai delle cesure nette: Goldoni stri giorni continua a rinnovare l’inte- inizia la sua attività in seno ai modi al- resse nei confronti dell’autore vene- lora d’uso nel mestiere teatrale, come ziano, da ultimo con la pubblicazione, “poeta di compagnia”: scrive cano- ancora non conclusa, dell’Edizione Na- vacci per gli ultimi rappresentanti zionale delle opere, iniziata nel 1993 della Commedia dell’Arte. La sua ri- sotto la presidenza di Sergio Roma- forma della commedia, ne scrive Ro- gnoli. Fra gli studiosi più rigorosi del berto Alonge in uno specchietto della teatro moderno e contemporaneo, che sua Storia del teatro e dello spettacolo hanno prediletto e indagato la produ- (Torino, 20152), «procede lentamente, zione goldoniana, è caro il nome di An- per gradi», con una produzione ini- gela Paladini Volterra, di cui rimem- ziale mista, di testi abitati da perso- briamo il pregevole Oh quante favole di naggi compiuti e altre parti scritte me si scriveranno. Goldoni personaggio sotto forma di canovacci; solo succes- in commedia (Roma 1997), e alla cui sivamente i testi presenteranno tutte memoria è dedicato l’annuale conve- le battute di tutti i personaggi in scena. gno di studi sulle culture del teatro Eppure, la tradizione della Commedia moderno e contemporaneo, giunto or- dell’Arte, concretizzatasi – nota an- mai alla VIII edizione. cora Alonge – «nella sufficienza con cui Prima e dopo Goldoni. Fenomeno- l’attore italiano guarda al testo lettera- logie, strategie e modelli del Teatro mo- rio», è destinata a durare sino alla derno e contemporaneo, a cura di Rino metà del Novecento: «Perché la ri- Caputo, Luciano Mariti e Florinda forma goldoniana trionfi veramente Nardi, con la collaborazione di Paola bisogna quindi attendere l’arrivo in Benigni e Silvia Manciati, è un volume Italia della figura del regista [corsivi miscellaneo che raccoglie gli atti della nel testo]», che scalza dunque quella V edizione del convegno in onore di forma di anarchia attoriale manifesta Paladini Volterra. «Indagare “prima e nella scarsa volontà di imparare a me- dopo” Goldoni», scrive Florinda Nardi moria un copione, così da aggiungere nel breve intervento introduttivo, «si- o saltare battute e scene più estese, ma gnifica dunque tentare di ristabilire un SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 2
RECENSIONI/1 equilibrio tra la sua produzione lette- prassi attoriale», quindi «tra la scrit- raria, la sua poetica, le sue modalità di tura teatrale intesa come grafia della fare teatro e quelle che lo hanno pre- dimensione spirituale […] e la pratica ceduto», per comprendere «quanto sia scenica di coloro che solo sanno ma- stato preparatorio al teatro che ha rea- neggiare i rozzi e corruttibili artifici lizzato» (p. 14). Il filo rosso che unisce del teatro materiale» (pp. 26-27). A gli snodi maggiori della storia del tea- due esperienze teatrali diverse sono tro moderno e contemporaneo, dai co- dedicati i due saggi successivi: Valeria mici dell’Arte ai nostri giorni, «si indi- Tavazzi studia l’apprendistato giova- vidua facilmente nella riflessione e nile di Goldoni, in Intorno Goldoni: nella pratica metateatrale»: da qui è nuove considerazioni sugli intermezzi necessario partire, indagandone le di- del Teatro San Samuele, in particolare verse declinazioni nei testi goldoniani, nei suoi rapporti con Antonio Gori, per ricostruire i «pilastri di un ponte «avvocato/poeta al servizio dei Gri- che dai comici dell’Arte porti a Goldoni mani nel 1734» (p. 29), a partire dagli e che dallo stesso porti alla nostra con- ultimi studi in materia di Lorenzo Gal- temporaneità» (ibid.). letti; Roberto Ciancarelli, in Goldoni e i La notevole mole del testo, che dialetti romani, L’esperienza al Teatro consta di ventinove interventi di stu- Tordinona (1758-1759), ricostruisce i diosi del teatro, critici, registi, scrittori sette mesi turbolenti del dramma- e attori, è organizzata in quattro ma- turgo veneziano al teatro romano, fra cro-sezioni: la prima parte, Prima e «attori che sfuggono alle regole e al dopo Goldoni, indaga l’universo cultu- controllo» e la «rivelazione di qual- rale del teatro settecentesco e i relativi cosa di inedito e di inaspettato»: lo rapporti, diretti e indiretti, con l’au- scontro con un teatro dai «tratti di- tore veneziano. Il primo saggio, Per un stintivi [ancora] originari» (p. 51). riesame della nozione di ‘teatrale’ di Rossella Palmieri sonda parte della Scipione Maffei di Stefano Locatelli, produzione tradizionalmente conside- tenta di individuare, puntualmente rata minore, i drammi giocosi, in «Qui nella teoria dell’intellettuale veronese, si sentono invero graziose malatie». una modalità con cui viene concepita Goldoni e la parodia del mondo medico la scrittura e la pratica teatrale nella nei drammi comici per musica, sugge- prima metà del Settecento: attraverso rendo, attraverso l’analisi del tema la sua particolare nozione di teatrale, molièriano, «che per brio e vivacità ca- che troviamo a partire dalla Istoria del ricaturali, per fascinazione lessicale e teatro, «l’autore intende legittimare se per trame emotive», i drammi in mu- stesso come necessario “guardiano” sica della produzione goldoniana del proprio testo» (p. 25), ribadendo «esercitano una malia particolare» (p. de facto una «scollatura tra Cultura e 53). I contributi di Pamela Parenti SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 3
RECENSIONI/1 (Dalla ‘Pamela nubile’ alla ‘Pamela ma- recitativa», ragione di un vero e pro- ritata’: Carlo Goldoni, Pietro Chiari, prio «choc prodotto nell’attore», «una Francesco Cerlone), Luca Bassi (La le- sfida» (p. 123) implicita che darà avvio zione di Goldoni e il discorso amoroso a un percorso che porterà a «una nel ‘Così fan tutte’ di Lorenzo Da nuova pedagogia attorica» (p. 125). Ponte), Guido Di Palma (Goldoni tra i La seconda parte è dedicata alle vastasi) e Marcello Teodonio (La “com- Influenze goldoniane: teatro, cultura e media” è “Maestra de’ costumi” e “Spec- società, con focus maggiore sugli alle- chio del mondo”. Belli e Goldoni) hanno stimenti novecenteschi: Cecilia Car- l’indubbio merito di ricostruire, attra- poni tratta di ‘Mirandoline’: un adatta- verso una serie di puntuali rimandi, mento di Jacques Copeau per i Copiaus, parte della complessa rete di relazioni da La locandiera di Goldoni, opera che e influenze fra autori coevi al Goldoni si colloca tra le esperienze creative (è il caso di Chiari e Cerlone, autori di «nel tentativo di rinnovare le pratiche due commedie che prendono avvio del teatro contemporaneo» (p. 143); dalla Pamela nubile e note, sostiene la Noemi Massari annota la presenza studiosa, a Goldoni prima di redigere della danza, e le relative trasposizioni la Pamela maritata) o successivi (Da sceniche nel Novecento, in Goldoni e la Ponte e Belli), ma anche l’influenza di danza. Dalla critica settecentesca alle Goldoni nell’avvio di altri generi tea- trasposizioni coreografiche nel Nove- trali (come nelle vastasate, genere si- cento; Paola Ranzini ritorna su Il para- ciliano sorto nella seconda metà del digma Goldoni nelle regie di Marivaux XVIII secolo). Ai diversi allestimenti di sulle scene italiane del Novecento, dopo uno spettacolo goldoniano è vòlto il averlo affrontato nel saggio introdut- contributo di Silvia Manciati, 1771- tivo dell’edizione de Gli amanti timidi 1849: visioni dalla scena de ‘Le bourru (Edizione Nazionale, Venezia 2004), bienfaisant’, opera la cui vitalità sce- insistendo con perizia su come l’avvi- nica «lo consacra come un grande suc- cinamento Marivaux-Goldoni, a di- cesso europeo di Goldoni» (p. 89). Il spetto del ritardo della critica goldo- saggio di Luciano Mariti, Parole incar- niana, veniva avanzato già dalle rap- nate. La scrittura performativa di Vit- presentazioni delle pièces goldoniane torio Alfieri e la formazione dell’attore, di fine Ottocento, per continuare, va- si colloca nel “dopo” Goldoni, analiz- riamente declinato, lungo tutto il No- zando con precisione e acume la for- vecento; Donata Carelli ricostruisce, in mazione del celebre endecasillabo al- Goldoni a Berlino Est. L’arlecchino fieriano, che assume i tratti di scoperta nudo e la maschera in ‘Capriccio Ita- di «una nuova potenzialità dramma- liano’ di Glauco Pellegrini, le vicende tica attraverso un’inedita “musicalità” che hanno portato a una trasposizione filmica della nota opera goldoniana, SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 4
RECENSIONI/1 con sceneggiatura di Ugo Pirri (1961), scena moderna e contemporanea: Gio- pochi mesi prima l’inizio della costru- vanni Antonucci (Goldoni sui palcosce- zione del muro; infine, Paola Benigni nici italiani ed europei) traccia un analizza l’atto unico di Maria Luisa breve profilo di alcuni allestimenti Spaziani (1997) in La vedova Goldoni: goldoniani di registi quali Squarzina, dai ‘Mémoires’ alla scena, dedicato – Strehler, Pasqual e Missiroli. Di consi- provocatoriamente – alla figura di Ni- stenza scientifica maggiore il saggio di coletta Connio. Sui pochi ma duri Maia Giacobbe Borrelli, Frammenti di scritti su Goldoni di Gordon Craig, il un discorso amoroso tra Luca Ronconi, regista e critico detrattore del dram- Carlo Goldoni e la scena francese: la maturgo veneziano, è incentrato l’in- messa in scena de ‘La servante aimante’ tervento di Donato Santeramo, che, a Parigi, Autunno 1987, in cui la stu- dalla «netta opposizione alla visione diosa segue i passaggi dell’allesti- teatrale goldoniana» (p. 153) del cri- mento di un testo minore di Goldoni tico inglese, ricostruisce il suo modo di del regista italiano oltralpe: nel 1987, intendere il teatro. Temi e maschere La serva amorosa è presentata a Parigi goldoniane nella drammaturgia bon- «in lingua italiana al Festival d’Au- tempelliana, di Giovanni La Rosa, fa da tomne», proponendo una «rilettura fe- accordo, attraversando il filone sette- roce della Venezia dei mercanti», re- centista, fra la scrittura goldoniana e la stando, «come sempre per Ronconi, letteratura italiana novecentesca tra- molto rispettosa del testo originale» mite la figura eclettica di Bontempelli, (p. 254). La critica sarà piuttosto al- che in più luoghi cita opere, atmosfere gida: «il pubblico francese, non ca- e temi di ascendenza goldoniana. Lo- pendo la lingua, comprende solo in reta de Stasio tenta un percorso fra gli parte l’acutezza di quest’allestimento» echi di una funzione socio-politica, (p. 264), ma l’attenzione rivolta a Gol- sebbene «forse suo malgrado» (p. doni sarà, di lì in avanti, più insistente 192), che il teatro di Goldoni ha as- in Francia, tanto che Ronconi, presen- sunto nella Spagna degli ultimi anni tando, ancora in italiano, la sua ver- del franchismo, contribuendo alla for- sione de Il ventaglio molti anni dopo, mazione di un teatro basco dopo sarà finalmente accolto «come un l’esperienza di un teatro spagnolo sov- bell’omaggio del presente alla tradi- versivo, in grado di eludere la censura zione» (ibid.). Proprio a quest’ultima di regime (Filologia, arte e politica rappresentazione ronconiana è dedi- nell’uso di Goldoni nella Spagna con- cato lo studio di Angelo Fàvaro, «…la temporanea). fragilità dell’oggetto»: ‘Il ventaglio’ di Puntuali i tre interventi che costi- Luca Ronconi per i trecento anni dalla tuiscono la terza parte, Goldoni sulla nascita di Carlo Goldoni, che annota SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 5
RECENSIONI/1 come il regista, sollecitato da un «Gol- Laboratorio Teatrale Integrato Per- doni rifiutato e quasi dimenticato in sona, progetto di integrazione di gio- patria», studi «una lividamente fru- vani e adulti con e senza disabilità at- strante e rumorosa, conflittuale, rap- traverso il teatro, la seconda nel 2018 presentazione di una “commedia ano- al Teatro Vittoria di Roma, per la regia mala”» (p. 268). Lo studioso riper- dello stesso Messina. corre con rigore la genesi della scelta Così come l’annuale incontro di registica attraverso il duplice binario studi in onore di Angela Paladini Vol- delle precedenti prove ronconiane, a terra, Prima e dopo Goldoni. Fenome- partire dal suo primo e malriuscito al- nologie, strategie e modelli del Teatro lestimento de La buona moglie di Gol- moderno e contemporaneo è un vo- doni, e della specificità del Ventaglio, lume di alto profilo scientifico, i cui «testo teatrale sui generis e del tutto saggi offrono una lettura competente e originale» (p. 272), scelto da Ronconi polifonica della figura del dramma- dopo aver deciso di mettere in scena turgo veneziano, senza soffermare «un momento di revisione della sua [di l’analisi critica alla sola testualità – è Goldoni] drammaturgia» (p. 279). forse il rischio maggiore per i letterati La quarta e ultima parte è dedi- e ancora oggi il veicolo di accesso più cata a Testi e testimonianze di scena. Il diffuso nell’insegnamento scolastico – primo intervento è affidato al critico e , anzi insistendo sulla specificità tea- drammaturgo Paolo Puppa, il quale in- trale e sulle reciproche influenze fra troduce il suo copione Notturno per at- gli allestimenti e la cultura coeva e po- trice goldoniana. Donne di spirito- steriore. Parziale il profilo del “prima” Donne di vapore, patrocinato dalla Goldoni, rappresentato soltanto dal Biennale 2006 e allestito il 24 luglio saggio di Locatelli, gli studi proposti del medesimo anno per la regia di Fi- incentrano precipuamente, con dovi- lippo Gili. Segue un racconto del poeta zia documentaria, l’impegno ricostrut- Renato Gabriele, La bottega del caffè, tivo ed ermeneutico su tre aspetti: la ispirato all’omonimo commedia gol- formazione teatrale del drammaturgo, doniana. Chiudono il volume due testi- che riporta in auge i precetti degli monianze di Roberto Baldassarri (Un studi di Paladini Volterra sul perso- po’ come Goldoni: il Teatro per rileg- naggio-Goldoni (da segnalare gli inter- gere il Mondo alla luce dell’Arte) e Ste- venti di Tavazzi, Ciancarelli e Parenti); fano Messina (Se il teatro non si tenta. gli allestimenti settecenteschi e suc- Appunti sulla messa in scena de ‘L’im- cessivi delle opere (fra cui spiccano i presario delle Smirne’), entrambi im- lavori di Manciati, Carponi e Ranzini); pegnati in due messe in scena de L’im- infine un necessario e non scontato presario delle Smirne, la prima nel percorso delle opere goldoniane nel 2014, come momento conclusivo del SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 6
RECENSIONI/1 corso del Novecento, procedendo ol- Il volume si inserisce fra gli ultimi tas- tre gli ormai classici riadattamenti de- selli – cronologicamente parlando – di gli anni Cinquanta di Visconti e Stre- un terreno, quello della critica goldo- hler, fin quasi a giungere alle soglie del niana, ancora fertile, in grado di aprire XXI secolo (di cui menzioniamo La nuovi scenari critici di una delle figure Rosa, Fàvaro e Benigni – Santeramo, più rappresentative del teatro mo- de Stasio e Giacobbe Borrelli per un derno e contemporaneo; sicché po- profilo extra-nazionale). Risulta rag- tremmo sostenere, prendendo in pre- giunta, dunque, la volontà di costituire stito le parole di Goldoni nel presen- una linea rossa, nel segno di Goldoni, tare l’ultima commedia della Trilogia, da individuare «nella riflessione e che «questa continuazion dei carat- nella pratica metateatrale»: temi e teri, degl’interessi e delle passioni non problemi goldoniani si trovano allora dovrebbe sembrare indifferente e di a costituire «i pilastri di un ponte» – i poca fatica a chi ha qualche tintura di cui nerbi, almeno in parte, non fati- questa sorta di componimenti tea- chiamo a ravvisare nei saggi qui rac- trali». colti – che dal Settecento teatrale «porti alla nostra contemporaneità» LUIGI BIANCO (Nardi). SINESTESIEONLINE, 31 | 2021 7
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