SCAME: SCATOLE DI DERIVAZIONE DA PARETE
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SCAME: SCATOLE DI DERIVAZIONE DA PARETE SERIE SCABOX La SCAME propone una tecnica di inserimento della guarnizione interessante serie di scatole di nella fase di stampaggio che lega la stessa derivazione per la distribuzione al coperchio in modo indissolubile. dell’energia elettrica Le viti di chiusura dei coperchi, imperdibili, nell’industria e nel terziario. sono in acciaio INOX ad elevata resistenza Tre le versioni disponibili : meccanica e hanno una filettatura a passo con passacavo IP44 o IP55 rapido che consente un veloce avvitamento. e con pareti lisce IP56; I passacavi a più circonferenze assicurano la prima versione con coperchio la tenuta all’acqua e alla polvere (IP55) montato a pressione e le altre e sul fondo della scatola una particolare due con coperchio montato a scanalatura consente il fissaggio di vite. Disponibili anche versioni con pareti apparecchi o accessori con viti autofilettanti. rialzate lisce e con coperchio trasparente. Le scatole di derivazione SCABOX sono Le caratteristiche tecniche salienti delle disponibili in diverse misure da Ø 65 a scatole SCABOX sono relative ai materiali 460x380mm e per le versioni più grandi impiegati che garantiscono una particolare le piastre di fondo completano l’offerta. resistenza alle sollecitazioni meccaniche, Interessanti fra gli accessori opzionali chimiche ed ambientali. segnalare i kit di piombatura, i kit staffe La custodia è in tecnopolimero antiurto di fissaggio, i tappi coprivite o i kit cerniere e autoestinguente e l’uso di materiali che consentono di aprire i coperchi esenti da alogeni risponde alle più recenti mantenendoli solidali con l’involucro. esigenze ecologiche, confermando l’attenzione Questi prodotti possono essere utilizzati della Scame per la ricerca di soluzioni in ambienti ad alto rischio di incendio innovative dal punto di vista tecnico (CEI 64-8 parte 7) essendo realizzati e anche nell’ottica della salvaguardia con tecnopolimero autoestinguente e e del rispetto per l’ambiente. negli impianti AD-FT secondo le prescrizioni Fra questi accorgimenti spicca la particolare della Norma CEI 64-2.
Natura e tempo libero IL PERSONAL SOTTO GLI SCARPONI Correre a “rotta di collo”, lungo una pista non uniformente innevata verso valle: non importa se sugli sci a fibre molto flessibili o sullo snowboard, col computer sotto gli scarponi da astronauta, che ti guida alla perfezione senza inconvenienti. La novità, prendendo a prestito le proprietà dei microchips, come accade da tempo per le automobili, è offerta dalla incombente stagione sciistica, in Europa o nelle Montagne Rocciose ad Aspen, in Colorado, che durerà da dicembre a marzo. L’innovazione, una delle tante che la tecnologia pone a disposizione delle innumerevoli necessità delle persone, in casa o durante il tempo libero, è stata messa a punto nel Vecchio Continente pur con le prime intuizioni “targate” Stati Uniti d’America. 40
Ma vediamo di che cosa si tratta, avendo subito presente i prezzi: un paio di sci di marca primaria, che usano i campioni impegnati negli slalom o “saltando” dai trampolini, costano in media 900 Euro. Le asticciole di fibra o, come abbiamo accennato, gli snowboard dotati di computer, sono proposti mediamente a 1000 Euro: quindi, quasi alla portata di tutti. Il microchip, opportunamente programmato, segnala il pericolo un istante prima della caduta permettendo l’automatica provvidenziale correzione grazie alla regolazione dello scivolare dello sci in relazione alle asperità del territorio, alla sofficità della neve, al manto nevoso che in certi punti, a causa dell’esposizione a nord, diventa ghiaccio cosicché, da questo improvviso cambiamento, possono derivare guai seri per gli arti e per la salute dello sportivo amatoriale o professionista. Sicuramente l’applicazione tecnologica acquisterà popolarità in due o tre anni con soddisfazione degli specialisti di traumatologia i quali, comunque, raccomandano di non avventurarsi, specie all’inizio della stagione (inizio convenzionale il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, picco delle frequenze sulle piste fra gennaio e febbraio grazie alle “settimane bianche”) senza allenamento fisico e pre-sciistico. Le ricerche di mercato e le statistiche giustificano questo ammonimento. Gli sports invernali (anche il fondo adatto a tutte le età e le passeggiate nella neve con le racchette e le apposite 41
asticciole) si stanno diffondendo a “macchia d’olio”. Le associazioni del settore, che si augurano una buona stagione 2003/2004, prevedono affari complessivi per 9 miliardi di Euro circa con la cassa rimpinguata dai tedeschi, dai polacchi, dai russi in attesa dei cinesi, oltre che dagli italiani. E questo nelle Alpi dell’Est (Alto Adige e Trentino dove è concentrato il 40% dell’offerta globale ricettiva con 8.000 alberghi e 26.000 attività di tipo complementare). Ma anche nella parte alpina occidentale e della Valle d’Aosta che, con “fulcro” Sestriere, Salice D’Ulzio, Sansicario si stanno preparando le Olimpiadi invernali del 2006 con l’impegno di 7000/10.000 addetti. E, poi, nell’alta Savoia, appena al di là del confine raggiungibile con 1,5/2 ore di auto da Torino dove è stato creato il gigantesco comprensorio “Paradiski”, con 238 piste per uno sviluppo di 500 chilometri e con la possibilità di passare in 3/4 minuti da 1.200 a 3.250 metri di altitudine servendosi di una funivia “jumbo” nuova di zecca in grado, su due piani, di portare 200 sciatori per volta. Tuttavia, rimaniamo al di qua del confine. 42
L’Italia, neve permettendo (ma ci sono i “cannoni” e la neve artificiale) è complessivamente in grado di mettere a disposizione 2.400 impianti e uno sviluppo di 6.500 chilometri di piste sulle quali, ogni ora, seggiovie e funivie, possono “sfornare” due milioni di persone. A parte le austrade, per gli sciatori di tutto il mondo che hanno scelto le Alpi italiane (un po’ anche quelle del versante savoiardo) si stanno attrezzando gli aeroporti di Venezia, Verona, Brescia, Bergamo, quello di Levaldigi a pochi chilometri da Cuneo, Caselle, Valle d’Aosta, Malpensa, Linate. In questo grande sistema è incastonato anche un minuscolo ma affascinante gioiello: Bielmonte, patria medioevale di Fra Dolcino e del pittore ottocentesco Delleani, con una meravigliosa “balconata” affacciata sul Biellese, primo centro tessile nazionale. A Bielmonte, cuore dell’Oasi Zegna (100 chilometri quadrati di parco naturale) si sale dal casello di Carisio, sulla Torino-Milano o di Romagnano, sulla Voltri Sempione, lungo la omonima panoramica la cui realizzazione fu avviata da Ermenegildo Zegna negli anni Trenta del secolo scorso. Impianti e organizzazione, se pur minuscoli, sono davvero “alla biellese”; vale a dire pignolamente perfetti. E, con installazioni tecnologicamente assai progredite, nei primi mesi del 2004 si potrà sciare anche di notte, come in Alto Adige e ad Aspen, nelle Montagne Rocciose dove, appunto gli aspen (una specie di pini argentati) riverberano la luce con effetti fantasmagorici. Gli indiani aborigeni chiamavano, per questo, le montagne intorno “montagne di luce”. en.vi 43
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