SEGNI LINGUISTICI PRECOCI DI DECADIMENTO COGNITIVO - G. GAGLIARDI CLUB - CIRCOLO LINGUISTICO DELL'UNIVERSITÀ DI BOLOGNA - GLORIA GAGLIARDI, PHD

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SEGNI LINGUISTICI PRECOCI DI DECADIMENTO COGNITIVO - G. GAGLIARDI CLUB - CIRCOLO LINGUISTICO DELL'UNIVERSITÀ DI BOLOGNA - GLORIA GAGLIARDI, PHD
Segni linguistici precoci
di decadimento
cognitivo
G. Gagliardi                CLUB – Circolo linguistico
                            dell’Università di Bologna
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World Alzheimer Report 2018
                 The state of the art of dementia research

Quadro
Epidemiologico
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Aumento aspettativa di vita
                 20° secolo: da 54 a 80 anni
                 [Chattat, 2004]

                 Maggior incidenza patologie
                 neurodegenerative

Quadro
Epidemiologico
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– “Scenari demografici per l'area metropolitana bolognese al 2033”
                    (http://inumeridibolognametropolitana.it/studi-e-ricerche)
                   A cura di: Ufficio di Statistica del Comune di Bologna, Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica
                   della Città metropolitana di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Istat

                        – invecchiamento come fenomeno significativo della storia demografica
                          del territorio:
                               – nella Città metropolitana il numero degli over 64 è salito dal 13% del
                                 Censimento del 1971 all’attuale 25%, mentre il loro numero assoluto nello
                                 stesso arco temporale è praticamente raddoppiato (da quasi 122 mila a
La situazione a                  246.700).
                               – La tendenza si confermerà nei prossimi anni
Bologna
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– EUROPEAN COMMISSION (2012), “Report on the public
                   consultation on eHealth Action Plan 2012-2020”
                 – Reale emergenza per il Sistema Sanitario e Assistenziale
Quadro             pubblico:
                     – una popolazione più longeva richiede infatti una redistribuzione più
epidemiologico         efficiente delle cure e metodologie più accurate di prevenzione e
                       diagnosi precoce.
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Quadro
Epidemiologico                                                                                                                             n tia,
                                                                                                                                    de m e
                                                                                                               w o rld    with              t w o th irds,
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OPLON Care & Cure
Opportunities for active and healthy LONgevity
Smart Cities and Communities – DD 391/RIC, Ministero Università
e Ricerca
Obiettivo: proporre azioni e metodi finalizzati a prevenire la fragilità e
promuovere la salute degli anziani, progettando e sviluppando strumenti e
reti di diagnosi precoce e di care&cure.
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Demenze e MCI come
entità nosologiche
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– Paziente adulto con disturbo cognitivo
                 – Eziologia varia

Non solo
Alzheimer…
NEUROPATOLOGIA
             ESPRESSIONE CLINICA: decadimento cognitivo

Non solo
Alzheimer…

             Condizioni neurologiche caratterizzate da decadimento
             cognitivo progressivo dovuto ad una graduale perdita di
             funzione neuronale
– Processi patologici sottostanti intaccano in maniera
                      selettiva network neurali anatomicamente interconnessi
                      e funzionalmente collegati dando luogo ad alcune
                      presentazioni cliniche caratteristiche, spesso
                      «parzialmente sovrapposte»
                         – Decadimento cognitivo
                         – Disordini del movimento

                         – Malattie caratterizzate da placche amiloidi e NFT (es.
                           Alzheimer)
                                    1.   deposizione di peptide β amiloide (Aβ)
                                           – Nel parenchima cerebrale (placche senili)
                                           – Nei vasi cerebrali (angiopatia amiloide)
Demenze dovute a                    2.   Formazione di ammassi neurofibrillari (accumulo
                                         intraneuronale di tau iperfosforilata)
processi                 – Degenerazione Lobare Frontotemporale (PPA, Demenza
                           semantica, bvFTD)
neurodegenerativi                   – FTLD -tau: Malattia di Pick (es. bvFTD), Degenerazione
                                      corticobasale, paralisi sopranucleare progressiva (es.
                                      parkinsonismo atipico)
                                    – FTDL-TDP-43-positive inclusions (anche nella Sclerosi
                                      laterale amiotrofica)
                                    – FTDL-FUS-positive inclusions
                                    – AGD: Malattia a granuli argirofili
                         – Sinucleinopatie (es. Demenza con corpi di Levy e Demenza
                           da Parkinson)
                                    – corpi di Lewy: aggregati proteici a base di alfa-sinucleina
                         – Malattie da poliglutammine (es. Malattia di Huntington)
– Alzheimer
                – PRESENTAZIONE CLINICA : deficit di memoria episodica (amnesia anterograda),
                  linguaggio (in particolare memoria semantica), ragionamento astratto, funzioni
                  esecutive, attenzione, abilità visuo-spaziali e costruttive,

            – Demenza Vascolare:
                – causata da disturbi circolatori nel cervello: eventi acuti (es. ictus emorragico)
                  o eventi vascolari minori e processi «cronici» (es. patologia dei piccoli vasi
                  cerebrali, PPV)
                – PRESENTAZIONE CLINICA: Deficit eterogenei: interessate soprattutto le funzioni
Demenze:          esecutive

            – Demenza «Mista»: Alzheimer + Vascolare
tipologia   – Demenza Fronto-temporale
                – Afasia Progressiva Primaria (PPA): non fluente/logopenica
                – Demenza Semantica (variante semantica PPA)
                – Variante comportamentale della Demenza Fronto-temporale
            – Demenza con Corpi di Levy (e demenza associata a Parkinson)
                – PRESENTAZIONE CLINICA: Fluttuazioni dei livelli di arousal,
                  allucinazioni, disautonomia, parkinsonismo, deficit di attenzione e
                  concentrazione, REM Sleep Behaviour Disorder
– PROBLEMA n° 1: IDENTIFICAZIONE della PATOLOGIA da
             STUDIARE
               – Problema di categorizzazione: vorremmo delle CLASSI, ci troviamo
PROBLEMI         davanti un continuum

               1. Eziologia multifattoriale
               2. Espressione dei sintomi
– Non esiste una soglia sul piano biologico che delimiti il
                      passaggio da una situazione di normalità cognitiva a una di
                      demenza severa e conclamata
                    – Invecchiamento “Tipico”:
                        – Typical cognitive aging occurs in about two-thirds of persons over age 70. It involves
                          modest atrophy of association cortices, hippocampus, caudate, and cerebellum along
                          with decreasing integrity of anterior white matter structures. Diffuse amyloid
                          plaques and rare neurofibrillary tangles may appear, but there is limited gliosis and
                          limited cell loss. In turn, these findings may associate with the decreased cognitive
Il MCI come               processing speed and cognitive flexibility that are the hallmarks of cognitive aging.

entità nosologica                                                                         Smith & Bondi [2013]

                    – continuum cognitivo, che va dall’invecchiamento “tipico” alla
                      demenza passando per una fase di compromissione cognitiva
                      lieve.
                    – Il Mild Cognitive Impairment (MCI) [Petersen, 2004; 2011;
                      Winblad et al., 2004], come entità clinica, individua appunto
                      questa zona grigia.
Terminologia
IDENTIKIT del paziente con MCI [Winblad et al., 2004]
                 1.   il paziente non è né normale, né demente: pur manifestando
                      deficit cognitivi, non soddisfa i criteri per la diagnosi di
                      demenza;
                 2.   il paziente mostra un declino cognitivo:
Mild Cognitive        1.   il declino è avvertito dal paziente stesso e/o confermato da un
                           parente ed è dimostrato da un impairment in test cognitivo
Impairment                 oggettivo;
                      2.   si evidenzia un declino cognitivo progressivo nel tempo,
                           mediante somministrazioni successive di test cognitivi oggettivi;

                 3.   le attività di base del vivere quotidiano sono preservate, il
                      decadimento delle funzioni strumentali complesse è minimo.
– Spettro di condizioni eterogenee [Winblad et al., 2004]

Mild Cognitive
Impairment

                 – Le diverse tipologie di Mild Cognitive Impairment rappresentano con altissima
                   probabilità le fasi prodromiche di diverse malattie neurodegenerative
                      – Le forme amnesiche si evolvono di solito in AD [Petersen, 2011];
                      – Le forme non amnesiche, meno comuni, possono invece svilupparsi in un’ampia
                        tipologia di malattie dementigene (tra le principali: demenze fronto-temporali,
                        demenze con corpi di Lewy e afasia progressiva primaria)
– PROBLEMA n° 2: LA VARIABILITÀ INTERINDIVIDUALE
               – C’è una discrepanza tra il grado di degenerazione corticale e la
                 sua manifestazione clinica [Katzman et al., 1988]:
                   – Analisi post-mortem del cervello di 137 anziani, in 10 di essi
                     riscontrata la presenza di chiari segni di demenza di Alzheimer a
                     livello neuroanatomico, in assenza però di manifesti sintomi
                     cognitivi.

               – «Le differenze individuali nei processi cognitivi, e quindi nei
La «riserva»     sottostanti network neurali, conseguenti alle diverse
                 esperienze a cui il soggetto è stato esposto (es. educazione,
                 occupazione lavorativa e attività ricreative intellettualmente
                 stimolanti), consentono ad alcuni pazienti di fronteggiare
                 meglio modificazioni cerebrali strutturali e funzionali,
                 costituendo dunque un fattore protettivo per il decadimento
                 cognitivo.» [Corsi & Gagliardi, in press]
RISERVA: maggior resilienza del cervello al danno neuropatologico
               – RISERVA CEREBRALE
                   – modello di tipo «passivo» («Brain Reserve», BR)
                   – peculiarità individuali dell’anatomia cerebrale, risorse neurali
                     quantificabili che consentono all’individuo di far fronte ad un danno
                     neurale [Mortimer et al., 1981; Katzman, 1993; Satz, 1993]:
                        – Dimensione dell’encefalo
                        – Struttura
                   – valore «soglia critica» («threshold») di tipo neurofisiologico, superato il
                     quale la patologia trova un’espressione clinica.
La «riserva»   – RISERVA COGNITIVA
                   – Modello di tipo «attivo» («Cognitive Reserve», CR).
                   – Costrutto teorico che descrive «l’insieme di abilità cognitive, capacità
                     strategiche e conoscenze acquisite che, nell’arco della vita, le esperienze
                     vissute hanno permesso di accumulare» [Mondini, 2013]
                   – Risorse di tipo «funzionale»: il cervello può, in maniera attiva, aggirare
                     o compensare le limitazioni imposte dalla patologia
                        – maggiore flessibilità ed efficienza delle reti neurali,
                        – Riuso di network preesistenti o di istituzione di meccanismi compensatori
Screening e diagnosi
Breve quadro dello stato dell’arte
Calzà et al. [2015]: Should we screen for cognitive decline and
                   dementia?
                   – The stringent ethical question that arises from the hypothesis of
                     population/community-based screening programmes of cognitive
                     frailty is: should people who are asymptomatic be told that they
                     are more likely than others to develop a cognitive impairment? The
                     identification of “cognitively frail persons” in the context of a
                     population-based screening programme might lead to two opposite
                     scenarios:
Screening:             i.    to identify cognitive decline due to non neurological disorders, that
questioni etiche       ii.
                             might be potentially reversible if early and correctly diagnosed;
                             to identify participants in an asymptomatic phase of a
                             neurodegenerative cognitive disorder.
                   – While the benefit in the first case is evident, the questions in the
                     second scenario are related to the risk of disclosing an AD
                     diagnosis in asymptomatic or minimally symptomatic persons with
                     full insight, with no specific treatment options currently available
                     plus the risk of catastrophic reactions related to an “AD-stigma”
– Given the above debates and evidence, we suggest that the question
                     should be less “AD-centred” and re-directed as follow: what is the
                     potential benefit of population-based cognitive screening
                     programmes vs the hazard of AD overdiagnosis?
                   – Potential benefits include secondary prevention based on:
                        i.   the recognition and correction of fully reversible cognitive declines
                             due to non neurological disorders and diseases, malnutrition,
                             inappropriate poly-therapies, etc.;
                        ii. more appropriate management in hospitalization, prescribing,
                             surgery and anaesthesia;
Screening:              iii. appropriate steps to prevent injury (preventing falls, burns from
                             leaving heaters or cookers on, dropping hot liquids etc.) in home-
questioni etiche             care;
                        iv. better adherence and management of other medical conditions,
                             given that social isolation and depression are some of the biggest
                             contributors to deterioration;
                        v. to enable policy makers to take decisions based on scientific
                             evidences regarding medical and social economy in an ageing-
                             population, to predict and plan care needs and housing decisions.
                   – Again, although the risk of AD overdiagnosis is probably still high at
                     the moment, “strategies to overcome this limitation might be on the
                     horizon”, thanks to the research in non-invasive biomarkers.
– Organizzazioni e gruppi di lavoro internazionali hanno elaborato
                consensus/position paper negli ultimi decenni
                   – Scopo di ricerca, ma impatto sulla pratica clinica

                   – 1984 (update: 2011): NINCDS-ADRA (The National Institute of
                     Neurological and Communicative Disorders and Stroke and the Alzheimer’s
                     Disease and Related Disorders Association) [McKhann et al. 1984]
                        – Demenza come entità clinico-patologica. 3 regole:

La diagnosi                  1.

                             2.
                                  the diagnosis is clinico-pathological: it cannot be certified clinically, and
                                  needs a post-mortem confirmation to be ascertained;
                                  the diagnosis of AD can only be ‘probable’;
                             3.   the diagnosis of AD can only be made when the disease is advanced and
                                  reaches the threshold of dementia
                   – 2007–2010: IWG (The international Working Group on the New Criteria for
                     the Diagnosis of Alzheimer Disease) [Dubois et al. 2007; 2010]
                        – Demenza come entità clinico-biologica
                             1.   Biomarkers can be considered as surrogate markers of the histopathological
                                  changes.
                             2.   According to this, and in contrast with other working groups, the clinical
                                  diagnosis can be established in vivo
– 2011: NIA/AA (the National Institute on Ageing and the Alzheimer’s
                Association)
                  – the workgroup identified Alzheimer's disease as a continuum with
                    three distinct stages: Preclinical, Mild Cognitive Impairment and
                    Dementia.
                  – Expand the criteria for Alzheimer’s dementia beyond memory loss
                    as the first or only major symptom
                  – Recognize the potential use of biomarkers—indicators of
La diagnosi         underlying brain disease—to diagnose Alzheimer’s disease.
                  – Core criteria for dementia:
                       1. difficulties in independent functioning; decline from a previous level
                          of functioning;
                       2. no delirium or major psychiatric disorders; cognitive impairment
                          based on history and mental status examination;
                       3. cognitive impairment in at least two of the following domains:
                          learning and memory; reasoning; visuo-spatial abilities; language;
                          personality
Classificazione
e criteri per la
diagnosi delle
demenze
“Introduction to the diagnosis of dementia”
              Gauthier & Rosa-Neto (eds.) 2011 «Case Studies in Dementia: Common and Uncommon
              Presentations»
              – […] the clinician must establish through a systematic history with the
                subject and an informant if there is a decline in memory, language, praxis,
                gnosis, and/or executive abilities, and if this decline is associated with
                impairment in activities of daily living (ADL).
              – Although the history is the cornerstone of the diagnosis of dementia,
                complementary laboratory tests usually include:
                    – basic blood tests (hematologic, endocrine, hepatic, renal function, screening,
La diagnosi           B12, VDRL, HIV)
                    – brain imaging using Computer Scanning (CT) or Magnetic Resonance Imaging
                      (MRI) studies
              – Special tests will depend on the suspected cause of dementia and include:
                    – Special blood tests (coeruloplasmin for Wilson’s disease, for example)
                    – Special brain imaging such as Positron Emission Tomography (PET) for glucose
                      metabolism (FDG-PET), amyloid load (PIB, for instance)
                    – Electroencephalography (in Creutzfeldt–Jacob disease)
                    – Lumbar puncture (some protein markers in AD, in neurosyphilis)
                    – Immunology work-up for antibody-mediated dementias (paraneoplastia
                      syndromes, Hashimoto’s encephalitis)
                    – Genetic and molecular studies (metabolic and inherited diseases).
Diagnosi
MMSE
Mini Mental
State
Examination
Trail-making test B

                              CDT

                                    – test di screening sviluppato
MoCA                                  da Nasreddine et al. [1996]:
                                      coinvolge specificamente i
Montreal                              domini cognitivi
Cognitive                             maggiormente
                                      compromessi nel MCI
Assessment
CDT
Clock Drawing
Test
– Breve test di screening per valutare le funzioni cognitive in
           Medicina Generale.
         – 2 parti:
              – VALUTAZIONE DEL PAZIENTE:
GP-Cog                –   Memorizzazione e recall di informazione verbale
                      –   Orientamento temporale
                      –   Abilità visuo-spaziali
                      –   Linguaggio
              – INTERVISTA AL CAREGIVER
GP-Cog
parte 1
GP-Cog
parte 2
– MMSE e MoCA sono brevi test di screening cognitivo di routine
             su una scala di 30 punti.
           – Sebbene rimanga il test più utilizzato nella pratica clinica, il MMSE
             presenta degli svantaggi non trascurabili:
                – scarsa complessità: non è uno strumento utile ai fini della diagnosi
                  precoce della demenza e del riconoscimento dell’MCI, soprattutto in
MMSE vs.          persone con alto livello di scolarizzazione (effetto ceiling anche in
                  presenza di processi patologici).
MoCA       – Il MoCA
                – sonda un numero maggiore di domini: comprende infatti prove che
                  indagano le funzioni esecutive (working memory e task di
                  concentrazione) e l’astrazione, assenti nel MMSE
                – prevede compiti più impegnativi (es. linguaggio)

           – Non sono sufficienti
Item linguistici sono contenuti in tutti gli strumenti… perché?

Il linguaggio:   – Le demenze evidenziano, al loro esordio, una compromissione
                   linguistica. Uno dei primissimi sintomi
un possibile     – Il Linguaggio, in quanto comportamento cognitivo complesso è
vettore per la     un buon candidato per essere MARKER CLINICO di
                   deterioramento cognitivo, anche nelle fasi pre-cliniche!
diagnosi
                     – BIOMARKER : «caratteristica oggettivamente misurabile,
precoce?               considerabile un indicatore di un processo biologico normale, di un
                       processo patogenico o le risposte farmacologiche ad un intervento
                       terapeutico»
                                              [Biomarkers Definitions Working Group, 2001]
Alzheimer
Il linguaggio          – presente all’onset un disordine linguistico, ingravescente
nelle patologie            – Liv. semantico-lessicale: deterioramento della memoria semantica,
                             con problemi di word-finding (cfr. anomie e parafasie semantiche),
dementigene                  deficit di comprensione a livello frasale, diminuzione della fluenza
                             verbale, bassa informatività
                           – Liv. fonetico: abbassamento della velocità di eloquio, alto numero di
                             esitazioni
Review:                    – Liv. morfo-sintattico : le frasi sono corrette ma progressivamente
Taler & Philips,2008         subiscono una riduzione/semplificazione, saltuari errori di flessione
Boschi et al., 2017        – Liv. pragmatico: difficoltà nella coesione referenziale e temporale,
                             problemi di coerenza e di pianificazione del discorso
                       – Con la progressione della malattia i sintomi linguistici diventano
                         pervasivi:
                           – Breakdown completo nella comprensione
                           – Produzione ristretta a ecolalia e stereotipie
– Afasia Progressiva Primaria: deficit selettivo linguistico all’onset
                         (primi due anni)
Il linguaggio               – 3 VARIANTI [Gorno-Tempini et al., 2011]
                                 – «Non fluente»/ «agrammatica»
nelle patologie                  – «Semantica» (o «demenza semantica»)
                                 – «Logopenica»
dementigene
                            – Pattern di atrofia
                            – Sintomi
Review:
Taler & Philips,2008
Boschi et al., 2017
Afasia
Progressiva
Primaria e
Demenza
semantica
– OPLON [OPportunities for active and healthy LONgevity”, Smart
              Cities and Communities – DD 391/RIC]:
                – sviluppare strumenti di diagnosi precoce della fragilità finalizzati alla
                  prevenzione del declino e alla promozione della salute dei soggetti
                  anziani.

            – Modulo con due obiettivi:
                – NEUROPSICOLOGICO: sondare l’effettiva abilità diagnostica dei
Lo studio         principali strumenti psicometrici utilizzati nella pratica clinica
                – LINGUISTICO: identificare marker linguistici in grado di
                  discriminare i pazienti cognitivamente normotipici rispetto ai
                  soggetti affetti da decadimento cognitivo
                       – Tecnica: NLP, identificazione automatica di parametrici acustici,
                         ritmici, lessicali e sintattici
                       [Roark et al., 2011; Satt et al., 2013; König et al., 2015]

                Lo studio è stato approvato dal Comitato Etico dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia (n. 2013/0013438).
– 96 partecipanti
                    – 48 maschi; 48 femmine
                    – età (range): 50 - 75
                    – scolarità: licenza media (8 y.e.) o licenza elementare (5 y.e.) con
                      buona stimolazione intellettiva nel corso della vita

                – 2 gruppi:
Lo studio: il       – Control Group (CG): 48 soggetti
                    – Pathological Group (PG): 48 soggetti
campione                 – a-MCI                16 soggetti
                         – md-MCI               16 soggetti
                         – early Dementia:      16 soggetti
                              – Alzheimer       6
                              – FTD             3
                              – Mista           6
                              – Corpi di Levy   1
Lo studio: il
campione

                no age differences were observed between the subgroups,
                while the level of education of the eD group is significantly
                lower compared with the CG (p-value: 0.0171).
Lo studio: il
campione
– Intervista anamnestica
                       – Informazioni anagrafiche; lavoro; figli; familiarità per patologie
                         neurodegenerative; storia clinica e farmacoterapia
                   – Valutazione neuropsicologica
                       – Domini cognitivi indagati: logica, memoria, attenzione, linguaggio,
                         abilità visuo-spaziali, abilità prassiche, funzioni esecutive
                       – Strumenti standardizzati:
Lo studio:                  – Mini Mental State Examination (MMSE);
                            – Fluenza Verbale: Fonemica (PF) e Semantica (SF)
valutazione                 – Clock Drawing Test (CDT),

neuropsicologica            – Montreal Cognitive Assessment (MoCA);
                            – General Practitioner Assessment of Cognition (GPCog);
                            – Paired Associate Learning (PAL, subtest del Cambridge Neuropsychological
                              Test Automated Battery – CANTAB
                            – Questionario sulla Riserva Cognitiva (Cognitive Reserve Index
                              Questionnaire, CRI-q

                       – Correzione dei punteggi grezzi di MMSE, MoCA, PF e SF per età e
                         scolarità, come indicato nelle relative procedure di standardizzazione
– Registrazione dell’eloquio spontaneo durante alcuni compiti:
                       1.     «Descrivi questa immagine».
                       L’immagine (tratta da Esame del Linguaggio – II [Ciurli et al., 1996]), in
                       bianco e nero, ritrae un salotto nel quale vi sono una donna, un uomo, due
                       bambini ed un gatto che compiono alcune semplici azioni (ad es. guardare
                       la televisione, giocare con dei cubetti, ecc.).
                       1. «Descrivi una giornata lavorativa»
Elicitazione           2. «Descrivi l’ultimo sogno che ricordi»

delle             – Oltre ad elicitare la verbalizzazione, questi compiti permettono di
                    valutare l’eventuale compromissione delle funzioni mnesiche. In
verbalizzazioni     tutte e tre le prove è importante :
                       – ricordare ciò che si sta dicendo (memoria di lavoro),
spontanee              – ricordare ciò che si è già riferito (memoria episodica) o si vorrà
                         raccontare (memoria prospettica);
                       – conoscere il significato dei termini utilizzati (memoria semantica)
                       – avere ricordi rispetto al passato più o meno remoto (memoria
                         autobiografica recente e remota).

                  Registratore: Olympus—Linear PCM Recorder LS-5 (in WAV files; 44.1
                  KHz, 16 bit)
– Trascrizione ortografica allineata con Transcriber
                    – Output files: .trs extension (xlm); codifica dei caratteri in Unicode UTF-8 character
                      encoding.
               – Unità di allineamento: ENUNCIATO
                    – ”the linguistic counterpart to the speech act”: the minimal linguistic entity that is
                      pragmatically interpretable” [Austin, 1962].
                    – Criterio di identificazione: percezione dei break prosodici [Cresti and Moneglia,
                      2001]

               – Annotazione di fenomeni paralinguistici e extralinguistici
                    – Tag racchiusi tra parentesi quadre per una rapida rimozione [Leech, 2005]

Trascrizione
– Tokenizzazione
              – Lemmatizzazione, PoS tagging e Parsing a dipendenze
                  – Turin University Linguistic Environment TULE [Lesmo, 2007]
                  – TUT - Turin University TreeBank tagset [Bosco et al., 2000]

              – Revisione manuale: DGA - Dependency Grammar Annotator
Annotazione
semi-
automatica
– Calcolo indici linguistici e stilometrici descritti in letteratura (e
                risultati significativi negli studi condotti su lingue diverse
                dall’italiano) oppure creati ex novo.
                   – Le misure acustiche vengono calcolate direttamente sul segnale
                     vocale, utilizzando un Voice Activity Detector (”ssvad” [Mak and Yu,
                     2014]).

Le features             – Segmentazione e identificazione delle zone di speech nel segnale
                        – Trascrizione fonetica allineata (Kaldi-DNN-ASR package, allenato sul
                          corpus APASCI [Angelini et al., 1994])
                   – I tratti lessicali e sintattici sono stati invece derivati dall’annotazione
                     automatica revisionata manualmente dal linguista
Feature                         Description                                                                                                  Refs
                   Silence segments duration       Silence segments of the signal identified using a voice activity detector (VAD). Mean, median and Std.  Satt et al., 2013
                                                   Deviation were taken into account.
                   Speech segments duration        Speech segments of a signal identified using a voice activity detector (VAD). Mean, median and Std.     Satt et al., 2013
                                                   Deviation were taken into account.
                   Temporal regularity of voiced   The measure captures the temporal structure of the voiced segments, providing information on the rate Satt et al., 2013
                   segment                         of change in the different spectrum bands.
                                                   To calculate the temporal regularity of voiced segment durations, we used the sequence of the duration
                                                   values, and calculated the real cepstrum of the sequence (i.e. the result of taking the inverse Fourier
                                                   transform of the logarithm of the estimated spectrum of a signal).
                   Verbal Rate                     The number of words in the sample divided by the Total Locution Time (i.e. speech time including             Singh et al., 2001;
                                                   pauses).                                                                                                     Roark et al., 2011
                                                            #words/TLT
                   Transformed Phonation Rate      “The arcsine of the square root of the Phonation Rate.”                                                      Singh et al., 2001;
                                                            arcsin (√PR ).                                                                                      Roark et al., 2011
                                                   Where PR is the phonation rate
                                                            PR = TPT/TLT

Le features                                        TPT: total phonation time (i.e. speech time without pauses)
                                                   TLT: total locution time (i.e. speech time including pauses).

                                                   The arcsin transformation (or “angular transformation”) provides a normally distributed measure within
                                                   each participant group.
                   Standardized Phonation Time     The number of words in the sample divided by the total phonation time (i.e. speech time excluding            Singh et al., 2001;
                                                   pauses).                                                                                                     Roark et al., 2011

Livello acustico   Standardized Pause Rate
                                                             #words/TPT
                                                   The number of words in the sample divided by Pauses.                                                         Singh et al., 2001;
                                                                                                                                                                Roark et al., 2011
                                                             #words/#pauses
                   Root Mean Square energy         Physically, energy is a measure of “how much signal” exists at any one time, and it is used in continuous    López-de-Ipiña et al.,
                                                   speech to detect voiced sounds, which have higher intrinsic energy than unvoiced segments.                   2013
                                                   The energy of a signal is typically calculated by windowing the signal at a particular time, squaring the
                                                   samples and taking the average. The square root of this result is the engineering quantity known as the
                                                   root-mean square (RMS) value.
                                                   Mean and Std. Deviation of the measures were taken into account.
                   Pitch                           Pitch is the main acoustic correlate of tone and intonation, and the perceptual correlate of frequency; as   López-de-Ipiña et al.,
                                                   a matter of fact, it depends on the number of vibrations per second produced by the vocal cords.             2013
                                                   Mean and Std. Deviation were taken into account.
                   Spectral Centroid               The measure captures the perceptual brightness of a sound. It is obtained by evaluating the “centre of       López-de-Ipiña et al.,
                                                   gravity” of the spectrum using the Fourier transform’s frequency and magnitude information.                  2013
                                                   Mean and Std. Deviation were taken into account.
                   Higuchi Fractal Dimension       The feature describes the complexity of the signal. The algorithm measures fractal dimension (i.e. self-     López-de-Ipiña et al.,
                                                   similarity, namely identical/similar structures repeating over a pattern) of discrete time sequences         2013
                                                   directly from time series.
                                                   Mean and Std. Deviation were taken into account.
Feature                               Description                                                                              Refs
                  Percentage of vocalic intervals       The proportion of vocalic intervals within the utterance, that is, the sum of vocalic    Ramus et al., 1999
                                                        intervals divided by the total duration of the utterance.
                  Std. deviation of vocalic and         The standard deviation of the duration of vocalic and consonantal intervals within       Ramus et al., 1999
                  consonantal interval durations        each utterance, noted as ΔV and ΔC.
                  Pairwise Variability Index, raw and   This rhythm metric takes into account the temporal succession of the vocalic and         Grabe & Low, 2002
                  normalized                            consonantal intervals instead of joining all the values and calculating the standard
                                                        deviation. It is based on a pairwise comparison of the durations of either two vocalic
                                                        or consonantal intervals, therefore expressing the level of variability in consecutive
                                                        measurements.

                                                        •      Raw Pairwise Variability Index (rPVI):
                                                                           ⎡m −1                   ⎤

Le features                                                      r   PVI = ⎢∑ dk − dk + 1 / ( m −1)⎥
                                                                           ⎣ k =1                  ⎦
                                                        where m is number of intervals, vocalic or intervocalic, in the text and d is the
                                                        duration of the kth interval.

                                                        •      Normalised Pairwise Variability Index (nPVI):
Livello ritmico                                                  n PVI = 100 ×
                                                                               ⎡m −1
                                                                               ⎢∑
                                                                                         d k − d k +1
                                                                               ⎢ k =1 (d k + d k +1 ) / 2
                                                                                                          / ( )⎥⎥
                                                                                                             m −1
                                                                                                                  ⎤

                                                                               ⎣                                  ⎦
                  Variation coefficient for ΔV and ΔC   A variation coefficient (“varco”) is a value describing relative variation. VarcoΔC is   Dellwo, 2006
                                                        calculated as the percentage of the ΔC of the average duration of intervals (meanC);
                                                        analogously, VarcoΔV is calculated as the percentage of the ΔV of the average
                                                        duration of intervals (meanV).

                                                                 VarcoΔC= ΔC*100/meanC
                                                                 VarcoΔV= ΔV*100/meanV
Feature                                   Description                                                                                               Refs
                    Content Density                           The ratio of open-class words to closed-class words. The measure is calculated over Part of Speech tags, Roark et al., 2011
                                                              where open-class words are nouns, verbs, adjectives, adverbs; the rest are considered closed-class words.
                                                                       Content Density=OCW/ CCW
                    Part-of-Speech rate                   This class of features investigates the average rate of occurrence for each part-of-speech (PoS) category: Holmes & Singh,
                                                          Adjectives, Adverbs, Articles, Conjunctions, Interjections, Nouns, Numerals, Prepositions, Pronouns, Verbs. 1996;
                                                                    e.g.: #Adjectives/#words                                                                                Bucks et al.,
                                                                                                                                                                            2000;
                    Reference Rate to Reality             The ratio of the total number of nouns to the total number of verbs.                                              Vigorelli, 2004
                                                                    RefRReal = #Nouns/#Verbs
                    Personal, Spatial and Temporal Deixis The feature probes the rate of deictic expressions in the spoken text (i.e. linguistic elements that point to the March et al.,
                    rate                                  time, place, or situation in which a speaker is speaking; in other words, their denotational meaning varies 2006; Cantos-
                                                          depending on extralinguistic context). The main types of deixis are:                                              Gomez et al.,
                                                          •       Person deixis (e.g. I, you, we, me, mine, yours…)                                                         2009
                                                          •       Place deixis (e.g. here, there, this, that…)
                                                          •       Time deixis (e.g. now, today, tomorrow, soon…)
                                                               e.g.: #PersonDeixis/#words
                    Relative pronouns and negative        The rate of Relative Pronouns (e.g. who, whose…) and Negative Adverbs (e.g. not, neither…) in the spoken
                    adverbs rate                          text.
Le features         Lexical Richness: Type-Token Ratio, W This class of measures quantifies the richness of vocabulary/lexical diversity.
                    - Brunet’s Index and R - Honoré’s
                    Statistic                             Type-Token Ratio: the ratio of the number of different words (vocabulary - V) to the total text length.
                                                                                                                                                                            Holmes & Singh,
                                                                                                                                                                            1996;
                                                                                                                                                                            Brunet, 1978;
                                                          TTR is dependent on the text size: it is bigger when texts are small and decreases as the texts get larger.       Honoré, 1979;

                                                              W - Brunet’s Index: it quantifies lexical richness without being sensitive to text length. It is calculated

Livello lessicale                                             according to the following equation:
                                                                      W = N V(-.165)
                                                              where N is the total text length and V is the total vocabulary used by the participant.
                                                              This measure generally varies between 10 and 20. The lower the value, the richer the speech.

                                                              R - Honoré’s Statistic: calculates lexical richness by highlighting the proportion of words that are used only
                                                              once with reference to the total number of words in the text: the larger the number of words used by a
                                                              speaker that occur only once (hapax legomena), the richer the lexicon.
                                                                        R = 100logN/(1-V1/V)
                                                              where V1 is the words spoken only once, V is the total vocabulary used and N is the total text length.
                                                              High value of R suggests a rich vocabulary used by the speaker.
                    Action Verbs rate                         The metric probes the rate of action verbs (i.e. verbs referring to physical action, like to put, to run, to eat) in
                                                              the spoken text.
                    Frequency-of-use tagging                  Mean frequency-of-use weight among words extracted from the De Mauro’s frequency list.                                 De Mauro, 2000;
                    Propositional Idea Density                Idea density is the number of expressed propositions (i.e. distinct facts or notions contained in a text)              Snowdon et al.,
                                                              divided by the number of words. It is a measure of the extent to which the speaker is making assertions (or            1996; Roark et
                                                              asking questions) rather than just referring to entities.                                                              al., 2011
                                                              In this feature, propositions correspond to verbs, adjectives, adverbs, prepositions, and conjunctions. Nouns
                                                              are not considered to be propositions, as the main verb and all its arguments count as one proposition.

                    Mean Number of words in utterances        Mean number of words in the speech utterances.
Feature                           Description                                                                   Refs
                     Number of dependent elements      The feature explores Noun Phrase complexity, counting the number of dependent
                     linked to the noun                elements linked to the head (e.g. Adjectives, Relative clauses…).
                     U.M: words                        Mean and Std. Deviation were taken into account.
                     Global Dependency Distance        Given the memory overhead of long distance dependencies, the feature Roark et al., 2007; 2011
                     U.M: pure number                  quantifies the difficulty in syntactic processing.
                                                       Mean and Std. Deviation were taken into account.
                     Syntactic complexity              Syntactic complexity is established by counting the linguistic tokens that can be Szmrecsanyi, 2004
                     U.M: pure number                  considered to telltale signs of increased grammatical subordinateness and
                                                       embeddedness, such as:
                                                       1.     subordinating conjunctions (e.g. because, since, as, when, that, etc.);

Le features                                            2.
                                                       3.
                                                       4.
                                                              WH- pronouns (e.g. who, whose, whom, which);
                                                              verb forms, both finite and non-finite;
                                                              noun phrases.
                                                       Because subordinators and WH-pronouns are the most straightforward indicators
                                                       of increased embeddedness (and thus of high complexity), these features are
                                                       weighted more heavily than verb forms and noun phrases.
                                                                (2*CONJ+2*PRON+NOUNS+VERBS)/#word
Livello sintattico   Syntactic embeddedness: maximum
                     depth of the structure
                                                       Syntactic complexity is also assessed by evaluating the “embeddedness”, i.e. the
                                                       maximum “depth” of the structure.
                                                       Mean and Std. Deviation were taken into account.
                     Utterance length                  Mean Length of utterance corresponds to the average number of words for
                     U.M: word/utterance               utterance. It is calculated by counting the number of words in each utterance
                                                       divided by the total number of utterances.
                                                       Mean and Std. Deviation were taken into account.
– Comparazione delle performance nei test neuropsicologici e delle
               differenze nei tratti linguistici
                 – TEST NON PARAMETRICI
Analisi               – Mann-Whitney U-test: eD vs. CG
                      – Kruskal-Wallis test (e test di Dunn, confronti multipli): aMCI vs.
statistica              mdMCI vs. CG.
                           – Entrambi: due code (“two-sided”)
                 – Livello di significatività: p < 0.05
                 – Software: the Prism version 6.0 [GraphPad, La Jolla, CA]
Risultati
1. Esame
neuropsicologico
Risultati
2. Esame del
linguaggio
spontaneo
Risultati
2. Esame del
linguaggio
spontaneo
Risultati
2. Esame del
linguaggio
spontaneo
– Il livello acustico è quello più alterato. I parametri significativi
                indagano caratteristiche temporali (es. silence segments duration,
                speech segments duration, transformed phonation rate, standardized
                pause rate) e proprietà spettrali della voce (Higuchi Fractal
                dimension e spectral centroid).
              – Il livello acustico non risulta intaccato dalla patologia
                   – Eccezione: task del “sogno”, per aMCI e mdMCI
              – I parametri lessicali, che cercano di catturare compromissioni della
                conoscenza lessicale e/o di retrieval, risultano alterati
Discussione        – In particolare è ridotta la content density (“the ratio of open-class
                     words to closed-class words”), soprattutto per il task della figura, sia in
                     a-MCI che in mdMCI
                   – Tendenza ad un globale impoverimento delle produzioni dal punto di
                     vista lessicale
                   – Gli enunciati rimangono formalmente corretti
              – Parametri sintattici, pensati per catturare la complessità degli
                enunciate, sono significativi
                   – Gli enunciati del gruppo PG sono corretti, ma contengono meno
                     relazioni complesse tra sintagmi e strutture incassate
– proof-of-concept: l’analisi computazionale delle produzioni
                parlate spontanee è in grado di identificare alterazioni non
                rilevabili dalla testistica tradizionale

              – Strumento promettente per l’identificazione precoce del
                deterioramento cognitivo
                  – Ecologico
                  – Applicabile su larga scala
Discussione       – A basso costo

              – Indicazione sul task da somministrare:
                  – La descrizione di figura complessa è il più usato in letteratura
                  – Il racconto del ”sogno” e della “giornata lavorativa” sembrano essere
                    task più sensibili: richiedono utilizzo della memoria e la produzione
                    di narrazioni , sintatticamente più strutturate
– Conferma delle ipotesi: necessario uno studio longitudinale
              (follow-up)
            – Costruzione di un prototipo di classificatore machine learning
Sviluppi…   – Lungo periodo: realizzazione di un dispositivo per i medici di
              base
                – Obiettivo: SCREENING, individuazione precoce dei soggetti da
                  inviare ad accertamenti neuropsicologici
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