INNOVAZIONE: PERCORSI, BISOGNI E PROPOSTE - PASS 2019-2020 - Filcams Cgil
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INNOVAZIONE: PERCORSI, BISOGNI E PROPOSTE PASS PIANO DI APPRENDIMENTO STRATEGICO SINDACALE FILCAMS CGIL 2019-2020 Conoscere, sperimentare, innovare 1
Sommario Sommario Prefazione Guida alla lettura… con il Pass cosa cambia? Prefazione 1.Guida allaallettura… Dal Pnf con il Pass Pass: le ragioni cosa cambia? del cambiamento 3 2. Elementi caratterizzanti 1. Dal Pnf al Pass: le ragioni del cambiamento 4 3. Linee strategiche di apprendimento 2019-2020 2. Elementi caratterizzanti 10 4. Come si apprende 3. Linee strategiche di apprendimento 2019-2020 12 5. Esperienze, metodi, percorsi 4. Come si apprende 18 6. Aree di intervento progettuale 5. Esperienze, metodi, percorsi 21 7. Certificazione della formazione: il libretto individuale 6. Aree di intervento progettuale 24 8. Struttura organizzativa della formazione Filcams 7. Certificazione della formazione: il libretto individuale 30 8. Struttura Appendice organizzativa - Bilancio di attivitàdella formazione Filcams 2017-2018 32 Appendice - Bilancio di attività 2017-2018 36 Stampato su carta FSC® SAPPI Magno natural per l’interno e FAVINI Biancoflash premium per la copertina 2 2 Finito di stampare nel mese di marzo 2019
Guida alla lettura… con il Pass cosa cambia? Il presente documento nasce dalla volontà di raffinare e rilanciare il lavoro formativo sin qui Guida allanell’ambito svolto lettura… con delil Pass Piano cosa cambia? nazionale della formazione, ampliandone i confini, ridisegnandone le modalità, immaginando nuovi orizzonti per creare e diffondere a tutti i Il presente livelli documento il sapere semprenascepiù dalla volontà per necessario di raffinare affrontare e rilanciare e gestire iilcambiamenti. lavoro formativo sin qui svolto nell’ambito del Piano nazionale della formazione, ampliandone i confini, ridisegnandone Il Piano le di modalità, apprendimento immaginando strategiconuovi sindacaleorizzonti (Pass)per creare e diffondere a tutti i rappresenta: livelli il sapere sempre più necessario per affrontare e gestire i cambiamenti. • un cambiamento teorico-concettuale: il Pass è più di un piano formativo, è un Il Piano paradigma di apprendimentoche pone strategico l’accentosindacale (Pass) rappresenta: sull’apprendimento nell’elaborazione di una strategia condivisa per fronteggiare le problematiche che il contesto pone. Conoscenze e • un cambiamento competenze teorico-concettuale: necessarie come “lasciapassare” il Pass per è più di un piano rilanciare, formativo, ripartire, ampliare,è unrendere paradigma che pone l’accento più efficace l’azione sindacale. sull’apprendimento nell’elaborazione di una strategia condivisa per fronteggiare le problematiche che il contesto pone. Conoscenze e competenze necessarie come “lasciapassare” per rilanciare, ripartire, ampliare, rendere • un’innovazione di processo: il Pass vuole rimarcare con forza l’esigenza di maggiore più efficace l’azione sindacale. circolarità tra bisogni di conoscenza individuale e collettiva e sapere da mettere in comune per elaborare strategie nuove; dal concetto di “destinatari della formazione”, • un’innovazione quali ricettori di di processo: nozioni da il Pass vuole rimarcare ricevere, si passa con forzadil’esigenza all’idea protagonismodi maggiore attivo dei circolarità tra bisogni partecipanti di conoscenza ai progetti individuale in interazione e collettiva tra loro; dall’analisie deisapere da mettere fabbisogni in per formativi, comune per elaborare colmare le mancanze,strategie nuove; dal progettazione, e conseguente concetto di “destinatari si va a una della più formazione”, mirata lettura dei quali “pieni”, ricettori ossia di nozioni delle risorse di conoscenza e competenza di ciascuno,attivo da ricevere, si passa all’idea di protagonismo e deidei“vuoti” partecipanti ai progetti (potenzialità in in e limiti) interazione relazione atra loro; dall’analisi persone, ruoli, contestodei fabbisogni e strategie formativi, complessive. per colmare le mancanze, e conseguente progettazione, si va a una più mirata lettura dei “pieni”, ossia delle risorse di conoscenza e competenza di ciascuno, e dei “vuoti” • un ampliamento dei metodi e delle esperienze possibili: rientra nel Pass (potenzialità e limiti) in relazione a persone, ruoli, contesto e strategie complessive. qualunque processo guidato per la condivisione delle esperienze, l’elaborazione del sapere e l’innovazione delle pratiche. I corsi di formazione non spariscono, ovviamente, • un ma ampliamento dei metodi a essi si aggiungeranno e delle progetti miratiesperienze possibili: volti a favorire rientrae interazione scambio nel Pass tra qualunque processo partecipanti guidato nuove e costruire per lamodalità condivisione delle Pensiamo, di azione. esperienze, ad l’elaborazione del esempio, alle molteplici sapereiniziative e l’innovazione costruitedelleconpratiche. tavoli Idicorsi di formazione discussione non spariscono, e laboratori ovviamente, sperimentali, ai progetti ma a intercategoriali essi si aggiungeranno progetti mirati volti a favorire scambio per la creazione di pratiche inclusive, agli scambi interterritoriali, e interazione tra ai partecipanti percorsi e di costruire nuove modalità affiancamento sul campo, di azione. Pensiamo, agli interventi nellead esempio, scuole e presso alle la molteplici cittadinanza e iniziative così costruite via. con tavoli di discussione e laboratori sperimentali, ai progetti intercategoriali per la creazione di pratiche inclusive, agli scambi interterritoriali, ai percorsi di affiancamento sul campo, agli interventi nelle scuole e presso la cittadinanza e • una scelta programmatica intorno a linee strategiche: alla luce della lettura del così via. contesto e delle politiche prioritarie per la categoria si individuano cinque ambiti che saranno oggetto di specifici interventi progettuali declinati in funzione dei soggetti • una sceltadei coinvolti, programmatica ruoli che ricoprono,intornodeglia linee strategiche: obiettivi alla luce di conoscenza dellastrategie e delle lettura delpolitiche contesto e delle politiche prioritarie per la categoria si individuano che ci poniamo. Le linee del biennio 2019-2020, che scaturiscono dalla riflessione politicacinque ambiti che saranno oggetto di specifici e programmatica del interventi progettuali sono: recente Congresso, declinati in funzione dei appartenenza, soggetti partecipazione e coinvolti, dei ruoli cherappresentanza, organizzazione, ricoprono, degliinclusione, obiettivi diinnovazione. conoscenza e delle strategie politiche che ci poniamo. Le linee del biennio 2019-2020, che scaturiscono dalla riflessione politica e programmatica del recente Congresso, sono: appartenenza, partecipazione e • una innovazione tecnologica: la valorizzazione degli apprendimenti individuali e organizzazione, rappresentanza, inclusione, innovazione. collettivi saranno sostenuti dal lancio di una nuova piattaforma per la certificazione del sapere e la realizzazione del libretto formativo individuale. Con il nuovo sistema ciascun • una innovazione soggetto tecnologica: potrà accedere la valorizzazione al proprio profilo elencando deglii percorsi apprendimenti realizzati individuali anche al edi fuori collettivi dellasaranno Filcamssostenuti e rendendo dal lancio di una così noto nuova piattaforma il patrimonio per la certificazione delle competenze del della categoria; in saperechiave e la realizzazione del libretto formativo individuale. Con il nuovo sistema aggregata si rafforzano inoltre la raccolta e l’analisi dei dati e si facilita lo scambio ciascun soggetto potrà accedere di progetti e buonealpratiche. proprio profilo elencando i percorsi realizzati anche al di fuori della Filcams e rendendo così noto il patrimonio delle competenze della categoria; in chiave aggregata si rafforzano inoltre la raccolta e l’analisi dei dati e si facilita lo scambio di progetti e buone pratiche. 3
«Il dubbio non è piacevole ma la certezza è ridicola» Voltaire «Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare» Socrate 1. Dal Pnf al Pass: le ragioni del cambiamento1 È innegabile che oggi il sindacato si trovi ad affrontare un contesto fortemente mutato nei suoi caratteri fondamentali. La crisi economica, tutt’altro che superata, ha evidenziato i limiti produttivi del nostro Paese e ridisegnato i contenuti del lavoro, abbassando fortemente l’asticella di tutele e diritti e alzando quella della precarietà e ricattabilità delle persone. Le innovazioni tecnologiche stanno modificando non solo l’economia ma soprattutto i modelli sociali e di tutela dell’occupazione, ponendo in forte contrapposizione l’individuo lavoratore rispetto all’individuo consumatore. La crisi della coesione e della solidarietà tra uomini, che oggi rendono razzismo e fascismo vere e proprie emergenze sociali e culturali, minano le possibilità di vivere in una società più giusta ed equa e mettono a rischio la tenuta, persino all’interno della nostra stessa base, del riconoscimento e dell’esercizio dei valori caratterizzanti la Cgil. Le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali crescono, le paure anche, e l’individualismo ancor più si caratterizza come elemento centrale nella competizione reciproca che rompe con lo schema classico della rappresentanza sindacale fondata su spirito di classe e solidarietà tra lavoratrici e lavoratori. In tale scenario il sindacato è chiamato a difendere l’esistente, impegnandosi quotidianamente per tutelare gli interessi di lavoratrici e lavoratori e, contemporaneamente, a guardare in prospettiva, cercando di capire dove e come rinnovarsi per percorrere strade inesplorate, per anticipare bisogni nuovi e non perdere terreno rispetto ad altri soggetti che spingono in direzioni opposte. Non è né banale né rituale sottolineare, in tale complessità di intervento, il ruolo necessario che l’apprendimento, individuale e collettivo, gioca quale strumento indispensabile per accompagnare l’attività sindacale. Altrettanto necessario è richiamare ognuno di noi al senso di responsabilità che ci impone oggi di continuare a fare di più, accedendo a tutti gli strumenti disponibili o creandone di nuovi per non restare indietro. Il Piano nazionale della formazione Filcams (Pnf) è da anni un pezzo fondamentale del progetto di costruzione delle competenze dei sindacalisti, in quanto indica contenuti e metodi oggetto di interventi formativi nazionali e territoriali della categoria. La Filcams Cgil, con il suo Piano nazionale della formazione, ha scelto anni fa di sostenere l’attività che i sindacalisti svolgono, creando un progetto condiviso ove integrare i bisogni specifici di territori e settori con strategie e 1 Il presente Piano è a cura del Dipartimento Formazione e Ricerca Filcams Cgil nazionale, Responsabile Francesca Mandato; i dati in Appendice sono elaborati da Ce.Mu., nella persona di Francesca Albonico. 4
prospettive politiche di ampio respiro. Un’azione importante volta a supportare la volontà di rinnovamento dell’organizzazione, attraverso la diffusione e la condivisione di sapere, valori, motivazioni, riflessioni. Non a caso siamo passati dai 64 progetti realizzati tra il 2012 e il 2013 ai 460 del quadriennio 2014-2018, dai 946 partecipanti a più di 7.000, dalle 100 alle 800 giornate di formazione. Se tuttavia, mai come oggi, si evidenziano e si preannunciano per il futuro bisogni inediti in affiancamento o sovrapposizione a istanze più tradizionali, occorre fare uno sforzo nuovo, rilanciare sul tema della conoscenza affinché dalla tradizionale “cassetta degli attrezzi” tipica del linguaggio sindacale, si passi alla centralità del ruolo della conoscenza in tutte le sue forme e canali di costruzione. Avere una narrazione per una organizzazione o un individuo non solo serve a “leggere” l’esperienza che viene vissuta ma ancora più la costruisce, al punto che ciò che è fuori da quella determinata narrazione può essere considerato non convenzionale, sperimentale o eventualmente inutile ed errato. Obiettivo del presente piano è costruire una nuova narrazione in grado, a partire dalla scelta accurata dei temi e Rilanciamo con l’idea di Pass delle opzioni metodologiche, di essere punto di riferimento perché poniamo al centro il e cornice progettuale utile a sostenere l’attività sindacale sapere e le diverse modalità della Filcams. Per fare questo il primo passo è abbandonare guidate con cui costruirlo! nel nostro comune linguaggio organizzativo di categoria la definizione di Piano nazionale della formazione. Quest’ultimo da un punto di vista della narrazione pone necessariamente l’accento sull’offerta di formazione, come ad esempio in un ipotetico catalogo di corsi. Inoltre, all’idea di formazione è mediamente associato un luogo tradizionale (aula o sala) e una metodologia rispondente. Riteniamo giunto il momento, in risposta a una situazione di profondi cambiamenti e ampi margini di dubbio, come quella assai complessa in cui ci troviamo, di abbandonare le certezze sin qui costruite, anche quelle inerenti l’“offerta formativa”, e concentrarci sull’urgenza di apprendere per comprendere e comprendere per orientare e governare il cambiamento in tutte le sue forme. Diventa fondamentale, per dirla con le parole del sociologo Morin, «promuovere una conoscenza capace di cogliere i problemi globali e fondamentali per inscrivere in essi le conoscenze parziali e locali». Abbandonare le certezze è sempre fonte di disagio; ma se il cambiamento che stiamo vivendo non contiene già risposte o itinerari tracciati l’unica strada possibile è generare idee che non siano l’acritica accettazione di quanto disponibile ma che scaturiscano da cultura, esperienza e conoscenza in un processo guidato graduale. In assenza di un contesto stabile e prevedibile abbiamo infatti bisogno di ragionare in termini di strumentazione il più possibile volta a decifrare lo scenario che si pone davanti a noi, più che a stabilire a monte ciò che ci serve in relazione a un contesto relativamente stabile. 5
Cambiare prospettiva significa non porre più al centro l’offerta formativa, come il Pnf presupponeva, ma il sapere in quanto patrimonio dell’individuo, dell’organizzazione e in relazione al contesto di riferimento, e dunque le strategie di apprendimento soggettivo e collettivo nelle diverse modalità in cui si possono costruire. Per questo proponiamo di introdurre un nuovo soggetto, molto più di uno strumento o un piano, una vera e propria lente con cui guardare all’attività sindacale, un nuovo paradigma culturale- organizzativo: il Piano di apprendimento strategico sindacale (Pass). Le lettere che compongono il nostro Pass corrispondono a: - P di Piano ma adesso soprattutto di Paradigma. Il piano indica il progetto o programma rispondente a una elaborazione, mentre il paradigma indica tutto quanto si situa in una cornice di riferimento, è il livello in cui si selezionano le idee, si determinano i concetti, si organizzano e si generano discorsi e teorie. - A di Apprendimento ma anche di Accoglienza e Ascolto. È innegabile che capitalizzare le differenze in termini di arricchimento di ciascuno implichi la volontà di mettersi in gioco, di abbattere il pregiudizio per concentrarsi su ciò che esperienze diverse in vite differenti hanno da offrire. Tutto ciò richiede attitudine all’ascolto e volontà di mescolarsi aprendosi all’altro, accogliendolo quale portatore di un proprio sapere maturato in contesti vari. L’ascolto è un esercizio difficile da realizzare e per il quale ci impegneremo perché implica la rinuncia al controllo nel rapporto con l’altro e la disponibilità a vivere l’incertezza del dover mettere in discussione le proprie convinzioni o di non essere compreso dagli altri. - S di Strategico ma anche di Straordinario. Per affrontare l’incertezza di questa fase sono necessari apprendimenti in grado di decifrare il contesto e costruire strategie nuove per orientare l’azione. Inoltre, i percorsi di crescita per essere efficaci devono essere rispondenti alla strategia complessiva della categoria, affinché supporti e sostanzi i processi di cambiamento individuati politicamente. La strategia deve prevalere sul programma. Quest’ultimo è, per definizione, stabile nelle azioni previste; la strategia è più ampia, esamina certezze, incertezze, probabilità e si modifica in funzione delle informazioni raccolte, ragionando su programmi ridotti e flessibili nel contesto mutevole. La S è anche iniziale di Straordinario: mai come oggi riteniamo infatti centrale interrogarci sul sapere necessario per gestire questa delicata fase politica, economica, sociale e culturale, e garantire un piano di apprendimento individuale e collettivo che possa ampliare il bagaglio di conoscenza di tutti coloro i quali svolgono attività sindacale per la Filcams. 6
L’acronimo così individuato simboleggia inoltre un concetto, il Pass, termine inglese L’acronimo cosìche tradotto in italiano individuato suona come simboleggia “andare inoltre oltre”, un concetto, il Pass, Piano di apprendimento “passareinglese termine avanti” cheo “oltrepassare”, tradotto in fisicamente italiano suona costituito come da “andare un oltre”, Piano distrategico sindacale apprendimento documentoavanti” “passare o tesserino o necessario per superare “oltrepassare”, una barrieracostituito fisicamente o un da un strategico sindacale (Pass) varco, nonchéo uscire documento da unanecessario tesserino situazione critica o accedere una per superare ad aree barriera o un (Pass) varco, nonché riservate uscire Ladascelta e confortevoli. unadelsituazione concetto di critica o accedere Pass vuole proprio ad aree P: Piano ma anche riservate e confortevoli. sottolineare l’idea che la Laconoscenza, scelta delindividuale concetto edicollettiva, Pass vuole proprio P: Piano ma ancheil pass è una Paradigma; sottolineare l’idea necessario rappresenta il viatico che laperconoscenza, individuale superare gli ostacoli che l’attivitàe collettiva, Paradigma; il pass cornice è una teorico- rappresenta il viatico sindacale incontra ogni necessario giorno; in viapermetaforica, superareuno gli ostacoli strumentoche l’attività cornice teorico- concettuale a maglie sindacale necessario incontra per aprirsi unogni varcogiorno; e accederein“a via metaforica, un altro mondo”. Un verouno strumento concettuale a maglie larghe necessario per aprirsi un varco e accedere “a un altro mondo”. Un vero larghe e proprio “lasciapassare”, dunque, il nostro Pass, per accompagnarci in e proprio “lasciapassare”, dunque, il nostro Pass, per accompagnarci in A: Apprendimento e modo continuativo e aiutarci ad andare oltre l’ordinario, per rilanciare, A: Apprendimento e modo continuativo e aiutarci ad andare oltre l’ordinario, per rilanciare, Ascolto; perché al centro ripartire, ampliare, innovare ovunque si individuino “varchi” per poterlo Ascolto; perché al centro ripartire, ampliare, innovare ovunque si individuino “varchi” per poterlo non è “l’offerta di fare. non è “l’offerta di fare. formazione” ma la formazione” ma la necessitànecessità di costruire di costruire SeSedunque dunque ilil PNF PNFponeva poneva l’accento sull’offerta l’accento di formazione, sull’offerta il Pass di formazione, il Pass conoscenza parte dai bisogni e dalle risorse di conoscenza individuale parte dai bisogni e dalle risorse di conoscenza individuale e collettiva e collettiva conoscenza perper leggere leggere il il contesto, contesto, interpretarne interpretarnei cambiamenti e agire i cambiamenti e agire S: Strategico; S: Strategico; perchéperché c’è c’è tempestivamente. CiòCiò tempestivamente. nonnonsignifica per la per significa Filcams la abdicare Filcamsalabdicare proprio al proprio un legame unstretto legame stretto tra tra ruolo didi agente ruolo agente formativo, formativo, tutt’altro; significasignifica tutt’altro; investire nelle risorsenelle risorse investire politica dipolitica di categoria categoria e e umaneinnovando umane innovando neineimetodi e nei econtenuti, metodi moltiplicando nei contenuti, le attività e le attività e moltiplicando investimento investimento progettuale progettuale i percorsi, valorizzando i percorsi, valorizzando le esperienze le esperienze di ciascuno, di ciascuno, al fine di consolidare al fine di consolidare per costruire e diffondere per costruire e diffondere la laconoscenza nella conoscenza nella categoria. categoria. sapere e sapere pratiche e pratiche Solo Solo l’apprendimento individuale l’apprendimento individuale e collettivo e collettivo può portarcipuòa portarci non a non S: Sindacale; perchéperché S: Sindacale; non non perdere perdere ilil nostro nostroruolo ruolo di protagonisti di protagonisti nelladelle nella tutela tutela delleelavoratrici lavoratrici dei e dei soltanto mira a mira a soltanto lavoratori in una unafasefase in le cuiregole le regole delstanno giococambiando. stanno cambiando. Il coinvolgere qualunque lavoratori in in cui del gioco Il coinvolgere qualunque Pass è la cornice culturale e organizzativa della Filcams per una ruolo e funzione svolta in Pass è la cornice culturale e organizzativa della Filcams per una ruolo e funzione svolta in formazione continua a tutti i livelli, nonché attitudine individuale di categoria ma anche a formazione continua a tutti i livelli, nonché attitudine individuale di categoria ma anche a ciascuno di noi necessaria a generare, tramite apprendimento, lo promuovere il sindacato e ciascuno di noi necessaria a generare, tramite apprendimento, lo promuovere il sindacato e sviluppo proprio e quello della categoria. Non a caso la rivoluzione del i temi a noi cari presso la sviluppo proprio e quello della categoria. Non a caso la rivoluzione del i temi a noi cari presso la nostro intero sistema formativo, al di là della definizione terminologica, società civile nostro da passa interoun sistema formativo, al di làconcreto investimento della definizione nellaterminologica, piattaforma per la società civile passa da un investimento concreto nella piattaforma per silatrasforma in Il Pass diventa così, certificazione degli apprendimenti che, come vedremo, Il Pass diventa metaforicamente, uncosì, certificazione libretto degli apprendimenti formativo individuale che, concome vedremo,disiricostruire l’obiettivo trasforma in i percorsi di metaforicamente, lasciapassare per superare un libretto formativo esperienza individuale con l’obiettivo e apprendimento di ciascuno di ricostruire i percorsiledi competenze e certificare lasciapassare le difficoltà e i limitiperchesuperare esperienza eacquisite. variamente apprendimento di ciascuno e certificare le competenze l’attività le difficoltà e i limiti che sindacale variamente acquisite. Sappiamo per l’esperienza sin qui maturata dalla categoria che la incontra l’attività sindacale nel contesto formazione Sappiamo perè necessaria l’esperienza sinperquirendere maturatal’attività sindacale dalla categoria che lapiù forte ed sociale e incontra produttivonel contesto efficace. formazioneOffre infatti un è necessaria pervalido renderesostegno per lavorare l’attività sindacale sulle più forte ed competenze sociale e produttivo tecniche efficace. del Offresindacalista infatti un validoma ancheper sostegno per rafforzare lavorare aspetti quali identità sulle competenze e valori, tecniche per ideare e ma del sindacalista condividere strategie, anche per rafforzare perquali aspetti motivare identitàe rimotivare e valori, per ideare e condividere strategie, per motivare e rimotivare 7 7
all’azione, per offrire consapevolezza all’agire sindacale, per imparare a leggere i cambiamenti, a cogliere le esigenze e provare a tradurle in istanze contrattuali. Il Pass, capitalizzando tali esperienze, non solo contiene gli strumenti disponibili per costruire sapere, inglobando in sé la tradizionale formazione tecnico-specialistica per un costante aggiornamento, ma in quanto paradigma si caratterizza per la sua spiccata vocazione a insegnare e stimolare ad apprendere, in qualunque modo riusciremo a immaginare. Quello che è certo è che abbiamo bisogno di costruire sapere, apprendere reciprocamente, includendo vite personali e professionali, punti di vista diversi dai nostri e sperimentando percorsi nuovi fondati su comunità di pratiche, ampliamento di reti, affiliazione e partecipazione. Tutti ambiti che si prestano poco alla decodifica a priori ma che si fondano sul coinvolgimento degli attori in gioco e sulla messa in Obiettivi del Pass condivisione delle buone prassi. Ampliare il lavoro svolto con la L’esperienza degli anni appena trascorsi e l’indagine sui formazione puntando a: fabbisogni recentemente condotta in collaborazione con la continuità Fondazione Di Vittorio ci aiutano a individuare alcuni specificità obiettivi principali per il nostro nuovo Pass: accuratezza innovazione - continuità; il coinvolgimento ampio e diffuso delle platee in un’ottica di prossimità territoriale e la sistematicità degli interventi utili a sviluppare apprendimento; - specificità; l’analisi della domanda e l’individuazione delle modalità più idonee a cogliere e rappresentare bisogni specifici, diversi per ruoli, esperienze, contesti territoriali, potenzialità; - accuratezza: l’utilizzo di metodologie utili a favorire la trasmissione di sapere e la costruzione di competenze; vale a dire che siano in grado di attivare nei soggetti, tramite la partecipazione attiva e la motivazione, la comprensione delle informazioni ricevute e la loro messa in azione in un contesto dato; - innovazione: di contenuti, idee, metodi; perché non solo i bisogni cambiano ma anche, soprattutto, il contesto ci chiede sapere, competenze, strumenti nuovi per affrontare problematiche, non solo legate alla risoluzione di specifiche situazioni lavorative ma più in generale al nostro essere sindacalisti nel Sistema-Paese e nel Sistema-Mondo di oggi. Uno degli obiettivi principali del Pass è inoltre la conoscenza e comprensione di processi e di fenomeni complessi. Il termine complessità sta a indicare che i differenti elementi che compongono ciò che è tenuto insieme sono inseparabili, e che vi sono interdipendenza e interattività tra le parti e il tutto e tra loro stesse. La complessità è una e molteplice. Per poter decifrare fenomeni complessi occorre impegnarci a promuovere lo sviluppo di una conoscenza e ancor prima di un’attitudine all’analisi in grado di guardare al contesto in modo globale e multidimensionale. Più si riesce a guardare alla complessità con intelligenza più aumenta la capacità di trattare con successo casi particolari. Un’educazione efficace deve pertanto essere orientata non solo all’analisi di problemi specifici ma ad attivare, tramite la curiosità, conoscenze 8
più generali tipiche di discipline diverse senza compartimenti stagni tra esse, anzi introducendo diversi angoli di visuale e nuove prospettive. I due assi strategici, particolare e generale, marciano dunque insieme uniti dalla necessità di coinvolgere una pluralità di attori dentro e fuori il sindacato in una stagione improntata al cambiamento, al fine di definire ruoli, competenze e ambiti di intervento. 9
«Poiché essere un maestro non significa dire “è così”, non significa neanche impartire lezioni simili; no, essere un maestro significa, in verità, essere discepolo. L’insegnamento comincia quando tu, maestro, impari dal discepolo, quando tu ti trasferisci in ciò che ha compreso, e nel modo in cui ha compreso» Kierkegaard 2. Elementi caratterizzanti Alcuni elementi caratterizzanti il Pass nascono come assunti fondamentali dal percorso di sviluppo e implementazione del Piano nazionale della formazione negli anni trascorsi, e ne costituiscono pertanto l’identità costitutiva. A essi si aggiungono ulteriori elementi teorici e metodologici che caratterizzano il nuovo paradigma culturale e organizzativo della Filcams. Punti essenziali sono: l’apprendimento è una risorsa strategica fondamentale per l’individuo e per l’organizzazione. Pur essendo la competenza patrimonio dell’individuo essa si forma in rapporto ai bisogni dell’organizzazione e risponde alla necessità della categoria di rafforzarsi come sistema dinanzi alle criticità che si pongono nello svolgimento dell’attività sindacale. Fare il sindacalista richiede infatti una serie di specialismi a cui una formazione differenziata, articolata e permanente deve dare risposta; attraverso processi guidati di condivisione, elaborazione, innovazione in connessione all’identità, ai valori e alla strategia politica di categoria si persegue attivamente e in modo efficace il cambiamento organizzativo auspicato sul piano politico- strategico; per garantire l’apprendimento sono indispensabili l’utilizzo di metodologie e pratiche formative che coinvolgano i partecipanti attivamente e integrino sapere e vissuto di ciascuno attraverso il riconoscimento e la valorizzazione dell’esperienza della persona; la formazione rappresenta un elemento strutturale della cultura politica e organizzativa della categoria, in una logica permanente di affiancamento all’attività sul campo. Mira a essere pervasiva, ossia a raggiungere tutti i livelli dell’organizzazione, condividendo obiettivi e strumenti, monitorando le attività, valutando quanto realizzato; esiste uno stretto legame tra competenze e politica dei quadri perché l’esercizio del ruolo richiede sapere e pratiche che vanno acquisite e implementate costantemente e perché investire sulle competenze può essere risorsa di reinsediamento organizzativo, di rinnovamento, di costruzione del gruppo dirigente a tutti i livelli; il sistema formativo Filcams si declina su un piano verticale e uno orizzontale. Da una parte l’offerta formativa nazionale che, attraverso la sua scuola Forum, rappresenta il luogo di costruzione e scambio di contenuti e idee per destinatari che vivono in realtà geografiche e sindacali ben diverse della categoria, dando vita a una proficua contaminazione reciproca, e più legate alle politiche e alla visione di insieme della categoria; dall’altra il piano orizzontale della formazione interregionale, regionale e territoriale, più centrata sui bisogni del territorio e che consente una diffusione massiccia di contenuti; 10
per un lavoro costante a beneficio della crescita delle competenze di tutti i sindacalisti della Filcams occorre Elementi essenziali del Pass impegnare risorse umane e reti di attori che lavorino coordinandosi tra loro perché si concretizzino i processi L’apprendimento è risorsa dell’individuo e di apprendimento: dal gruppo di dell’organizzazione e motore di cambiamento formatori, tutor e facilitatori che organizzativo progettano e gestiscono iniziative e Per garantire apprendimento occorrono attività formative e si fanno garanti dei processi guidati che valorizzano l’esperienza di processi di apprendimento sui ciascuno e consentono la partecipazione attiva territori, ai referenti per la formazione I percorsi di crescita devono coinvolgere tutti i che fanno da raccordo tra bisogni sui livelli della categoria ed essere in stretto territori, necessità individuali e legame con la politica dei quadri in un responsabilità organizzative, al processo circolare virtuoso di dipartimento nazionale che delinea accompagnamento negli incarichi strategie di insieme e predispone La struttura Filcams per la formazione è iniziative nazionali specifiche; orizzontale e verticale perché incrocia la Banca Dati della formazione Filcams positivamente esperienze interterritoriali e (che consente di analizzare i percorsi nazionali e salvaguarda specificità e esigenze di apprendimento sul piano territoriali e regionali. Coinvolge una quantitativo e qualitativo, condividere molteplicità di attori con compiti e materiali e programmi, tracciare competenze diverse per finalizzare l’anagrafica e le attività seguite da l’investimento sulle risorse umane ciascun partecipante, prevedere La certificazione e il libretto formativo sono percorsi integrati che abbiano una loro pezzi fondamentali del Pass perché propedeuticità e garantiscano consentono la tracciabilità dei percorsi un’articolazione più strutturata del individuali e di categoria delineando le sapere) è una risorsa preziosa da competenze di ciascuno implementare per garantire il Il Pass valorizza esperienze e progetti svolti in monitoraggio e la valutazione costante collaborazione con categorie e confederazione del lavoro svolto; C’è un legame stretto nel Pass tra produzione il libretto formativo individuale è uno di conoscenza tramite ricerche e percorsi di strumento personale e collettivo che coinvolgimento nella categoria per diffonderne abbraccia il percorso di i risultati apprendimento realizzato all’interno della Filcams territoriale e/o nazionale e fuori dalla categoria. Ambizione del libretto è tenere memoria di quanto appreso includendo ciò che i sindacalisti hanno maturato al di fuori dei percorsi Filcams per arrivare a riconoscere le competenze di ciascuno. La Filcams è parte integrante del sistema formativo della Cgil e si impegna a favorire esperienze e progetti realizzati dalle confederazioni o in collaborazione con altre categorie al fine di garantire la natura confederale di alcune tematiche, favorire la circolazione di idee e proposte ed evitare sovrapposizioni e ridondanze nell'offerta formativa. Le ricerche che la categoria commissiona rappresentano un patrimonio prezioso che alimenta la riflessione e offre stimoli importanti al lavoro in aula per lo sviluppo e la diffusione del sapere. 11
«Comprendere l’umano significa comprendere la sua unità nella diversità, la sua diversità nell’unità. Dobbiamo concepire l’unità del molteplice, la molteplicità dell’uno» Edgar Morin 3. Linee strategiche di apprendimento 2019-2020 Il nuovo Pass si caratterizza per la scelta di individuare alcune linee guida volte a orientare l’insieme dei progetti. Definire le linee strategiche significa connettere gli elementi di contesto, che in questo momento ci appaiono assumere centralità nella discussione politico-sindacale e nei rispettivi bisogni di conoscenza, a interventi progettuali specifici volti a sostenere i percorsi di apprendimento in categoria. Le linee strategiche del prossimo biennio scaturiscono direttamente dagli orientamenti politici e programmatici assunti dal Documento politico della Filcams nell’ambito del XV Congresso di categoria, tenutosi nel novembre 2018, e si traducono sul piano progettuale in cinque linee specifiche. Per il biennio 2019-2020 gli ambiti strategici su cui interverremo in via prioritaria nel nuovo Pass sono: Appartenenza Partecipazione e Organizzazione Rappresentanza Inclusione Innovazione Appartenenza Un’organizzazione democratica, partecipata e radicata sul territorio come la Cgil ha la necessità di connotare il proprio profilo identitario, rendersi collettivamente riconoscibile nei suoi valori, condividere cultura organizzativa, buone pratiche e linguaggi comuni, creare partecipazione rispetto alle scelte di indirizzo. Tutto ciò in una concezione dinamica, perché il profilo identitario oscilla tra il bisogno di coerenza rispetto ai propri caratteri di fondo e il confronto con il mutare dei tempi e delle dinamiche (che incide sulle stesse ragioni dell’adesione e della militanza) e il bisogno di essere in continuità e, nonostante questo, innovarsi e rigenerarsi. In questa fase storica la globalizzazione e l’individualismo hanno reso deboli i movimenti di aggregazione e sul piano sociale hanno favorito il proliferare di segnali di malessere amplificati dalla precarietà dei rapporti e dei legami. Insoddisfazione, rabbia, rancore sono “passioni” legate strettamente all’incertezza e ancora più oggi rappresentative di una costruzione anche politica, 12
non in grado quest’ultima di rispondere ma al contrario beneficiaria, se non proprio amplificatrice, di tali processi. Rabbia e sensazioni di vulnerabilità innescano meccanismi discriminatori e razzisti, con un intreccio di aspetti emotivi e cognitivi alimentati da fake news e odio digitale. Una volta costruite «credenze e idee sono essere mentali con vita e potenza in grado di possederci», come ricordava Marx o, come sostiene Morin, «quando con il venire meno dei controlli razionali, culturali e materiali, l’oggettivo e il soggettivo, il reale e l’immaginario si confondono, quando le illusioni sono egemonia, quando la dismisura è scatenata allora homo demens assoggetta homo sapiens e subordina l’intelligenza razionale al servizio dei suoi mostri». È del tutto evidente che in tale scenario mettere al centro il lavoro, la solidarietà, i principi costituzionali fondamentali di uguaglianza e antifascismo, la legalità, il rispetto della diversità e dei diritti delle donne, quali valori fondanti la nostra organizzazione può sembrare quasi un atto rivoluzionario. Sicuramente non è sufficiente, così come abbiamo sempre fatto, dedicare una parte dei nostri corsi formativi all’analisi di Chi Siamo. Il nostro Pass deve porre al centro della propria azione di costruzione dell’apprendimento l’obiettivo di declinare la complessità umana in modo da intervenire sulla tensione tra desiderio di autonomia individuale e spinta alla partecipazione comunitaria e sentimento di solidarietà. La battaglia per l’affermazione di una cultura della legalità è ad esempio terreno fondamentale per la categoria, come sottolineato nel Documento politico congressuale, che passa anche da competenze, protagonismo e iniziativa nell’affrontare il tema del riutilizzo dei beni confiscati. Saranno individuati nel prossimo biennio metodi, percorsi, modalità per costruire apprendimenti utili a smontare pregiudizi e false credenze e declinare in modo efficace qual è il nostro contributo alla società attraverso la messa in pratica dei valori che storicamente ci hanno sempre caratterizzato e dei percorsi storici che ci hanno attraversato. Come sindacato siamo infatti soggetti attivi portatori di un’idea diversa di società; poniamoci l’obiettivo di costruire conoscenze in grado di porre un freno all’arretramento etico e morale, in particolare nella nostra base. In questo ambito saranno previste attività formative, laboratori, iniziative per: - Formatori - Referenti comunicazione - Delegate e delegati - Funzionari e dirigenti - Lavoratrici e lavoratori - Cittadinanza Partecipazione e organizzazione Secondo un famoso antropologo, Yuval Noah Harari, «se vogliamo far scoppiare una rivoluzione non chiedetevi: quante persone sostengono le mie idee? Chiedetevi invece: quanti tra i miei sostenitori sono capaci di una effettiva collaborazione?» Se ci sembra difficile a volte diffondere tra lavoratori, lavoratrici, cittadinanza, l’idea che un’altra società sia possibile, ancor più complesso sembra smuovere le egoistiche individualità che ci circondano coinvolgendole in attività che dimostrano che un’altra società, un altro mondo del lavoro, non solo è possibile ma esiste ed è ben riconoscibile. Il sindacato è un soggetto collettivo che agisce aggregando interessi e motivazioni dietro una spinta ideale e strategica che guida l’attività e le scelte politiche. Lavorare in termini di organizing, rinnovamento, coinvolgimento 13
richiede approfondimenti e competenze organizzative e relazionali che possono essere costruite e rafforzate. I dati del tesseramento Filcams ci dicono ad esempio che la platea di iscritti della categoria è per meno di un quarto composta da under35 e ancor meno da migranti (extra Ue 14%); tale dato si riflette ovviamente anche nel nostro gruppo dirigente, dalle delegate e delegati ai funzionari e dirigenti. Interessa inoltre settori specifici della categoria, oppure lavoratrici e lavoratori difficilmente intercettabili o che partecipano con difficoltà per ricattabilità o propensioni. Abbiamo dunque l’obiettivo di progettare interventi volti a favorire un maggiore coinvolgimento di target specifici (giovani, migranti, settori aziendali e professionali specifici) andando anche oltre la tradizionale declinazione in termini di proselitismo, che pure è competenza da costruire e sempre da rilanciare, puntando in particolare a progetti di partecipazione/rinnovamento. Citiamo ad esempio il caso del turismo, che è al centro dell’azione rivendicativa della categoria come evidenziato dal Documento politico congressuale. In quest’ambito si situano inoltre impegni formativi volti a costruire competenze nei dirigenti della nostra categoria con compiti organizzativi sul terreno della progettualità legata al tesseramento, all’organizing e alla tenuta amministrativa e statutaria ai vari livelli in ottica di progettualità ed espansione delle attività. Saranno pertanto previste attività formative, laboratori, iniziative per: -Giovani under35 -Migranti -Delegate e delegati e/o lavoratrici e lavoratori di settori/ambiti lavorativi specifici -Funzionari -Segretari territoriali, regionali e referenti organizzativi -Formatori -Referenti comunicazione Rappresentanza In un mondo del lavoro sempre più frammentato, precario e ricattabile la rappresentanza pone diversi ambiti di criticità che viaggiano paralleli. L’idea della disintermediazione punta a smontare il ruolo sindacale mentre l’assenza di regole consente una proliferazione di soggetti che si auto accreditano “rappresentanti” senza averne la reale rappresentatività. L’individualismo, la ricattabilità e l’indifferenza sociale dilagante non favoriscono la messa in gioco delle lavoratrici e dei lavoratori nel ruolo di rappresentanti e anzi la disincentivano. Il nostro Pass deve pertanto porre al centro dei propri interventi il tema della rappresentanza da un lato, facendo vivere sul piano del sapere e delle modalità organizzative l’Accordo sulla rappresentanza che parla degli attori della contrattazione e della democrazia, e dall’altra dei suoi rappresentanti, RSU/RSA, RLS, delegate e delegati CAE, con il bagaglio di strumentazione necessaria per rafforzare il loro ruolo. Quest’ultimo è un aspetto centrale perché in ottica di strategia l’apprendimento non può limitarsi solo al pacchetto di strumenti tipici della “cassetta degli attrezzi” ma deve essere orientato anche ad aggiungere pezzi di sapere in grado di dare consapevolezza, autonomia, protagonismo alla nostra base, e individuare attraverso la conoscenza modalità nuove per coinvolgere e fare sindacato sui luoghi di lavoro. A ciò si aggiunge che l’investimento in conoscenze delle delegate e dei delegati costituisce elemento prioritario non solo per un’attività sindacale più efficace nella risoluzione delle 14
problematiche connesse al luogo di lavoro ma anche soprattutto per creare una rete di soggetti partecipe, motivata, consapevole e promotrice delle politiche e delle strategie che il sindacato porta avanti. Il Pass prevede attività specifiche volte a creare competenze, dalla formazione dei rappresentanti sindacali su ruolo, strumenti, regole della rappresentanza e lettura della complessità, attraverso analisi di contesto politico, economico, sociale e delle proposte della Cgil (dalla Carta dei diritti al nuovo Piano per il lavoro), alla piattaforma per una contrattazione di genere, a quella dei segretari e funzionari, volte a contestualizzare e rivitalizzare le diverse forme della rappresentanza ragionando in prospettiva strategica. Saranno pertanto previste attività formative, laboratori, iniziative per: - Delegate e delegati (RSU, RSA, RLS) - Funzionari - Segretari territoriali, regionali e referenti organizzativi - Formatori - Referenti comunicazione Inclusione La Filcams nel proprio Dna è orientata a rappresentare diversi mondi lavorativi con proprie specificità e tutele contrattuali, spesso coabitanti di un medesimo spazio fisico. L’immagine del centro commerciale non è solo il prototipo di un mondo frammentato in cui lavoratrici e lavoratori si trovano a lavorare fianco a fianco con sfere di diritti a volte distanti e inconciliabili, e difficoltà di fare sintesi sul piano della rappresentanza e della contrattazione. Se allarghiamo questa immagine uscendo dai confini della categoria ci troveremo all’interno della confederazione in rapporto diretto con le altre categorie della Cgil che rappresentano segmenti e settori diversi dai nostri. Gli appalti costituiscono per la Filcams quel terreno, spesso di sofferenza nei diritti, con cui si confrontano soggetti sindacali diversi con angoli di prospettiva e interessi differenti. “Fare” inclusione tramite la contrattazione significa operare tenendo conto non solo di bisogni diversi a volte in contrapposizione tra loro, ma anche di regole del gioco, contesti e rapporti di forza altrettanto divergenti. Lavorare su questo versante tramite la formazione significa mettere la costruzione di sapere di scambio (contesto e regole di chi non è nel mio perimetro) sullo stesso piano della costruzione delle reti e della motivazione necessaria per superare le possibili divergenze che la tutela di interessi specifici pone. Lavorare in chiave strategica sul versante dell’inclusione impone di oltrepassare i confini della formazione tecnica sulla contrattazione (che tra l’altro è limitata sul versante delle casistiche disponibili) entrando nell’ambito laboratoriale della costruzione di buone pratiche; dai dati di conoscenza necessari all’elaborazione dei bisogni, alla definizione delle reti e dei partenariati, alla costruzione della piattaforma e delle modalità operative per una rappresentanza di sito o di filiera e conseguente contrattazione. Come sottolinea il Documento congressuale Filcams, «una formazione intercategoriale di quadri e delegati fatta di competenze, strumenti per interpretare, per conoscere e riconoscersi a partire dai luoghi di lavoro, nei siti e nelle filiere». In questo ambito strategico saranno previste attività formative, laboratori, iniziative sul tema dell’inclusione in connessione con settori diversi della Filcams, altre categorie, confederazione, rivolti a tutto il gruppo dirigente: -Delegate e delegati (RSU, RSA, RLS) -Funzionari 15
-Segretari territoriali e regionali -Referenti organizzativi -Formatori -Referenti comunicazione Innovazione Parlare di cambiamenti e di innovazione oggi significa entrare in una discussione su più livelli che pone al centro, da un lato, l’impresa sempre più “liquida” e soggetta a processi di delocalizzazione/destrutturazione (somministrazione, distacco, appalto, cessione rami d’azienda); dall’altro, considerare le innovazioni tecnologiche e i processi di digitalizzazione che hanno ancor più scomposto il quadro di riferimento e che avranno ripercussioni sul mercato del lavoro da qui al prossimo futuro. Poche e potenti reti dominano il mercato, e il possesso dei dati ha assunto il valore di beni da acquistare e cedere. Il famoso e famigerato “algoritmo” è divenuto emblema di processi nei quali gli spazi di intervento negoziali sembrano ridotti, sebbene alla base ci siano sempre e comunque scelte umane. Diversi aspetti entrano in gioco quando consideriamo l’innovazione un ambito strategico di apprendimento: dall’analisi di contesto sui cambiamenti produttivi e sulle sfide della moderna politica economica ai cambiamenti climatici, all’incremento delle disuguaglianze personali e territoriali, al futuro del lavoro alla luce delle nuove tecnologie, alla trasformazione strutturale dell’industria, al mutato contesto internazionale, al ruolo della formazione quale obiettivo della contrattazione per un percorso permanente di apprendimento nell’attività lavorativa. Affrontare il tema dell’innovazione in chiave strategica significa legare la necessità di leggere la complessità sociale, economica, politica accostandola alle prospettive e alle strategie che il sindacato individua, al fine di rafforzare la presa di consapevolezza del ruolo di ciascuno nel portare avanti un’idea di sviluppo sociale. Economia, ambiente, ecologia e territorio, sostenibilità, conoscenza e innovazione tecnologica, tutela del lavoro nelle piattaforme digitali, mondo delle multinazionali, sono tutti ambiti strategici per i quali immaginare attività volte non solo a diffondere conoscenze ma soprattutto a condividere idee e costruire strategie per una contrattazione capace di mettere in discussione, inventare, sperimentare. In passato il potere era legato all’accesso alle informazioni, ossia ne aveva chi poteva accedervi; oggi fondamentale è selezionare tra la mole di informazione e capire cosa poter ignorare. Educare le menti a un apprendimento multidisciplinare e continuo, abituarsi a linguaggi complessi, stimolare creatività e spirito critico sono attività educative necessarie per mantenere il proprio ruolo sindacale di attore sociale e operare in una società in rapido divenire. In questo ambito strategico saranno previste attività formative, laboratori, iniziative connesse al tema dell’innovazione (dall’economia allo sviluppo ambientale, dall’analisi sociale alla geopolitica, dal mondo delle multinazionali e delle rappresentanze globali alla contrattazione dell’algoritmo e della formazione) rivolti a tutto il gruppo dirigente e in collaborazione con altre categorie e con la confederazione. Il progetto Open Corporation, ad esempio, offre una strumentazione preziosa da diffondere per affrontare il mondo delle multinazionali attraverso una piattaforma progettata allo scopo di rendere le multinazionali più trasparenti e accessibili, nonché a migliorare la capacità di lavoratori e rappresentanti di esercitare un monitoraggio costante sulle attività e le decisioni aziendali. Esaminare il profilo reputazionale delle imprese e metterle in competizione sul terreno della qualità e della sostenibilità può essere una leva sindacale fondamentale da conoscere in un mondo del lavoro che oltrepassa i confini nazionali spuntando le armi della contrattazione tradizionale. 16
Saranno pertanto previste attività formative, laboratori, iniziative sul tema per: - Delegate e delegati, - Delegate e delegati CAE - Funzionari - Segretari - Referenti organizzativi - Formatori - Referenti comunicazione 17
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee» George Bernard Shaw 4. Come si apprende Il sapere si configura come uno strumento fondamentale per affrontare le molteplici sfide che la quotidianità pone alle persone in una società complessa e, al contempo, per consentire di trarre il maggiore beneficio possibile da esperienze, informazioni, contesti. È il sapere che ciascuno di noi ha in dote a consentire lo sviluppo della società civile, democratica, economica. L’apprendimento si colloca all’interno di un processo che valorizza la sfera attiva e riflessiva del soggetto; per imparare occorre infatti stimolare gli adulti a mettersi in gioco in prima persona piuttosto che assorbire in modo passivo informazioni. La conoscenza necessita inoltre dello sviluppo dei rapporti sociali e della partecipazione, che caratterizza l’esperienza nella sua dimensione logica, fisica, sociale e culturale. Se dunque l’educazione non si configura come un processo acritico di trasmissione di dati e informazioni ma risulta fondato sulla partecipazione attiva di soggetti in grado di pensare autonomamente, la componente fondamentale del percorso esperienziale deve essere quella di favorire lo sviluppo del pensiero critico alimentando motivazione e interesse. La competenza è un concetto che si lega a una pratica umana, a una forma complessa di azione attraverso cui sono svolti i compiti e i progetti che la caratterizzano. È dunque intesa come insieme di conoscenze codificate e di esperienza e, proprio per tale natura, gli viene attribuito un carattere “situato”, ossia legato al contesto, alla situazione nella quale si esprime. La competenza costituisce un elemento che attinge al collettivo ma è declinato in termini personali; è una “capacità in azione”, un elemento che evolve e che rende possibile utilizzare con successo il sapere di cui si dispone in relazione al proprio contesto di riferimento. Il sapere non è qualcosa che appartiene esclusivamente al soggetto, ossia che ciascun soggetto costruisce singolarmente attraverso un percorso rigidamente strutturato, ad esempio tramite la scuola o l’università, ma un’acquisizione individuale socialmente definita che si realizza tramite processi di trasmissione, trasformazione ed elaborazione di informazioni e idee in un determinato contesto, all’interno della dinamica dell’esperienza e in relazione ai significati pregressi. L’apprendimento è il risultato, in tale prospettiva, di un percorso graduale che determina l’incremento quantitativo e qualitativo delle informazioni e la consapevolezza in relazione a ciò che si conosce, a come sia possibile svilupparlo o trasmetterlo. Ogni azione educativa agisce pertanto non solo sulle conoscenze di base del discente ma anche sulle conseguenti modalità di utilizzo, controllo, sviluppo dei contenuti della conoscenza. Da ciò l’importanza di interrogarsi sulle modalità di costruzione del sapere e sulle procedure attraverso cui promuovere e favorire l’acquisizione dello stesso attraverso azioni educative che si fondino su tali importanti assunti teorici. Del resto, la competenza va oltre ciò che “si sa”, andandosi a legare anche alle modalità con le quali si selezionano ed elaborano le informazioni, si adottano strategie per la risoluzione dei problemi, si prendono decisioni o si eseguono le attività previste. 18
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