QUATTRO MEDICINESI, IL DESERTO, UNA JEEP
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Menabò 62-112 12-11-2007 13:58 Pagina 75 STORIA, CULTURA, PERSONAGGI LOCALI QUATTRO MEDICINESI, IL DESERTO, UNA JEEP di CORRADO PELI I n questi anni ho avuto spesso il compito di alleggerire la lettura di Brodo di serpe. Il mio scritto, che puntuale arriva in redazione con notevole ritardo, è sempre stato quello che si può affrontare a mente leggera, da buttar giù tutto d’un fiato, in bagno, o durante la pubblicità in un film, senza troppe pretese. Per cui vedrò di non sottrarmi nemmeno questa volta al mio incarico, pur restando agganciato alla nostra città soltanto con un filo, quello che fa sì che i quattro protagonisti di questa storia siano tutti nati tra le strade di Medicina. Vi racconterò, senza inventare nulla, quelle che sono state le diciotto ore più lunghe della mia vita. 9 agosto, deserto del Kalahari. Mercoledì 9 agosto 2006 abbandonato le tende del Grootkolk Deserto del Kalahari, camp. Ci siamo lasciati dietro circa Sudafrica 200 chilometri di sabbia, e molta di Ore 15.45 questa si è trasferita dentro la nostra Mancano 10 chilometri prima di Landcruiser. Corriamo su una raggiungere il campo tendato di vecchia carovana che, se tutto andrà Klieliekrankie, siamo in viaggio dalle bene, ci dovrà portare fino a metà 8 del mattino, da quando abbiamo della Namibia, dalle parti di Sesriem, pagina 75
Menabò 62-112 12-11-2007 13:58 Pagina 76 STORIA, CULTURA, PERSONAGGI LOCALI per poi ridiscendere con calma verso Città del Capo. Sarà forse l’ultima fatica per questa carcassa arrugginita. La guida è a sinistra, lo sterzo sembra unto con del vinavil, tanto è duro, la lancetta del 11 agosto, Rietfontein contachilometri non si - bambini muove dallo 0, il motore San. emana un frastuono infernale, c’è il mangiacassette ma non abbiamo cassette, e nel mezzo del deserto la radio riesce soltanto a gracchiare al vento. Il morale è alto, nonostante tutto. Veniamo da tre giornate indimenticabili, nella fortuna e nella sfortuna, è il pegno che l’Africa chiede a chi l’affronta in libertà. Due giorni prima La mattina del 6 agosto, due giorni Johannesburg: “Potete passare dopo essere atterrati a tranquillamente dal Botswana, con Johannesburg, ci troviamo nei pressi questa macchina andate ovunque”, di Derdepoort, al confine tra aveva detto Matt, che riversava Sudafrica e Botswana. Secondo il molta fiducia in noi, ci offriva un nostro programma casereccio, caffè bollente mentre i suoi abbiamo due giorni di tempo per meccanici tentavano di rianimare la raggiungere il limite meridionale del nostra macchina. deserto del Kalahari, e possiamo Passare dal Botswana significa, scegliere tra due alternative: un innanzitutto, attraversare una percorso più lungo, tutto in territorio frontiera africana, dove lo scorrere sudafricano, e quindi con strade che, del tempo è relativo, in secondo forse, sono asfaltate; oppure un giro luogo significa rendersi conto che più corto, che comporta quei pallini, che sulla cartina l’attraversamento di parte del sembrano città di medie dimensioni, Botswana meridionale, con tutte le in verità non sono altro che una incertezze del caso. Nei mesi manciata di capanne di sabbia e precedenti avevo studiato con cura fango. l’itinerario, ma tutte le mie Così ci ritroviamo a macinare convinzioni erano state spazzate via chilometri e chilometri, riversando le dal consiglio spassionato di chi ci nostre speranze di trovare un letto aveva affittato la macchina, in sempre sul pallino successivo di quell’officina maleodorante di quella maledetta cartina, e le nostre pagina 76
Menabò 62-112 12-11-2007 13:58 Pagina 77 STORIA, CULTURA, PERSONAGGI LOCALI 12 agosto, speranze falliscono ogni volta, Fossatone o nel Sant’Antonio, deserto del Namib. miseramente, davanti al nulla. È già saremmo stati giocatori di serie A. buio quando finiamo per vagare La mattina seguente se ne vanno 2 nelle due vie che animano Tshabong, ore per far spesa, abbiamo la avamposto dimenticato ai limiti del necessità di riempire le scorte, ma Kalahari, ma come capita spesso in come si può far spesa in un posto Africa, quando sei ormai rassegnato dove non c’è nulla? Da qualcuno a condividere in quattro un letto da trovi il riso, da un altro patate e una piazza e mezzo, senza possibilità cipolle, prendi come oro una scatola di lavarsi e di mangiare un boccone, di biscotti dalla dubbia scadenza, la impari che a tre chilometri di carne non si lascia guardare e la distanza c’è un alberghetto lasci lì, racimoli tutta l’acqua che dignitoso, con ristorante al piano puoi, fai il pieno di gasolio ai due terra, e non ti capaciti di avere serbatoi e poi parti. Aggrediamo 70 addirittura il bagno e la televisione chilometri sulla sabbia, ci piantiamo, in camera. riusciamo ad uscirne, impieghiamo 3 Allora mangiamo, ci laviamo e ore per arrivare all’ingresso del riposiamo. Poi facciamo serata parco del Kgalagadi, per poi sentirci assieme ai ragazzi del luogo, nel bar dire che ormai sono le 13, che per dell’albergo, a vedere i gol del oltre 300 chilometri non c’è nulla e campionato di calcio del Botswana, la strada è peggio di quella che a pensare che se fossimo nati laggiù, abbiamo appena fatto. Noi altro che prima categoria nel pensavamo che peggio di quella pagina 77
Menabò 62-112 12-11-2007 13:58 Pagina 78 STORIA, CULTURA, PERSONAGGI LOCALI ascoltano con pazienza le nostre disavventure, raccontate mettendo insieme le nostre conoscenze di lingua inglese. La mattina seguente partiamo all’alba, stiamo in macchina fino al tramonto e siamo a Grootkolk, proprio da dove siamo ripartiti questa mattina. Mercoledì 9 agosto 2006 – Deserto del Kalahari, Sudafrica Ore 15.45 Quindi oggi siamo con il morale alto, perché abbiamo recuperato il tempo perduto, perché finalmente arriveremo alla meta con il sole ancora alto e ci potremo riposare 12 agosto, strada non esistesse nulla, o forse guardando il panorama, siamo l’E45 Cesena - Roma. perché nel baule abbiamo un po’ di insabbiati nel Namib, Per il nostro bene ci vietano di carne di kudu da fare ai ferri e una cerco di andare oltre. buona bottiglia di Shiraz da liberare Allora torniamo sui nostri passi, alle sorseggiare al tramonto. l’auto. 15.30 siamo esattamente dove Sono le 15.45, mancano 10 eravamo alla mattina, a Tshabong, chilometri al campo, Francesca ci che era più invitante la sera prima, al chiede di accostare un attimo, ha un buio. Ripassiamo davanti all’albergo, bisogno urgente. attraversiamo di nuovo la frontiera, “Tra mezz’ora siamo arrivati, qui ci stavolta nei pressi di Aansluit, dopo sono i leoni”, le dico, suggestionato aver tagliato il sud del Botswana, da da racconti e leggende. est a ovest, rientriamo in Sudafrica. Ma non ce la fa proprio a resistere. Sta scendendo il sole quando, Nel mentre ci superano tre jeep, una disperati ancor più del giorno prima, rarità vedere tre auto tutte assieme, ci buttiamo dentro a una fattoria, e da queste parti. Ripartiamo. ancora una volta si ripete il “Che strano odore” dico a Cristian, miracolo, veniamo adottati da una impegnato al volante. coppia di anziani Afrikaneer, che Se c’è odore di plastica bruciata in non si capacitano di come abbiamo mezzo al deserto, non ci sono dubbi, fatto ad arrivare lì per caso, ci danno la causa puoi essere soltanto tu. da mangiare e dormire, accendono Facciamo sì e no altri 50 metri, dal per noi un fuoco ristoratore e cofano comincia a uscire fumo. pagina 78
Menabò 62-112 12-11-2007 13:58 Pagina 79 STORIA, CULTURA, PERSONAGGI LOCALI 11 agosto, La macchina si spegne. Il Kalahari è minuto, facciamo raffreddare la in Namibia, verso abitato da un discreto numero di situazione prima di metterci le mani. Keetmanshop, leoni, nonché leopardi, ghepardi e Imprechiamo alla malasorte. Giorgia e iene, oltre ad animali pacifici. Non Francesca bisognerebbe mai uscire dall’auto al Ore 16.15 sotto a un kokerboom. di fuori dei campi tendati, tuttavia Sui cellulari non compare una tacca, non abbiamo troppe alternative, ci mancherebbe, il telefono almeno uno sguardo al motore va satellitare non riesce nemmeno ad dato, magari basta aggiungere un po’ indicarci la strada. Pensiamo a come d’acqua in qualche anfratto. fare quando passerà qualcuno, Le ragazze fanno il palo, noi apriamo lasceremo la macchina lì dove si il cofano, sembra un film, i cavi della trova, ci faremo portare al campo e batteria si stanno sciogliendo domani proveremo di tornare con un davanti ai nostri occhi, partono meccanico. Questo è il nostro piano scintille, guardiamo il motore come operativo. si guarda un alieno atterrato davanti a noi, un qualcosa di mai visto Ore 16.30 prima, restiamo in silenzio, a bocca Non è passato ancora nessuno, ma aperta, chiudiamo il cofano e questo ci può stare, non è che ci sia decidiamo di aspettare qualche un gran traffico da quelle parti. pagina 79
Menabò 62-112 12-11-2007 13:58 Pagina 80 STORIA, CULTURA, PERSONAGGI LOCALI Torniamo a visionare il motore, “Questo parco è grande come il nord scintilla ancora, abbiamo due Italia” risponde Francesca. batterie, tentiamo di staccare i cavi “È impossibile che nessuno ci venga da una e metterli nell’altra, tra gli a cercare, - dico - mi sembra scoppi, il caldo e il pensiero remoto assurdo”. che ti possa saltare un leone nella groppa, tutto ciò che facciamo Ore 20.30 sembra già portarsi dietro cattivi “Non arrivano più”. Si dispera presagi. La macchina non dà segnali Giorgia. di vita. È morta. “Io ci credo ancora”. E ci credo veramente, a volte, là in fondo alla Ore 17.00 strada, mi sembra di vedere due Le imprecazioni si sprecano, ma ci si fanali. Nel mentre, la luna sale. ride anche su, ogni tanto pensiamo al motore, ma ormai abbiamo abbandonato l’idea di aggiustarlo, Ore 21.00 dobbiamo soltanto aspettare la Mangiamo qualche cracker e un paio prima macchina. Siamo certi che di biscotti, è ancora presto per qualcuno passerà. L’ottimismo non addentare le bistecche crude di ci abbandona. kudu. Ore 17.30 Ore 22.00 Qualcuno è passato, per la verità, A due alla volta andiamo in bagno, uno gnu solitario, animale simile ad abbiamo deciso che il bagno è una vacca magra e scura, un tantino attaccato alla jeep, si fa tutto con la striata sui fianchi, cercava una pozza mano ben stretta sulla portiera, in cui bere e un po’ di erba fresca da pronti a saltare in auto, è buio pesto, mettersi in pancia. non vedi cosa ti può arrivare addosso. Abbiamo le torce Ore 18.00 elettriche, centelliniamo le pile. Non è passato nessuno. Quaggiù siamo in pieno inverno, tra mezz’ora Ore 22.30 farà buio, a quel punto le speranze Siamo chiusi in auto da 6 ore e che qualcuno si faccia un giro da mezza, abbiamo la prima crisi di riso queste parti saranno veramente isterico, ridiamo per nulla, fin quasi poche. Per fortuna è ancora caldo. a piangere, poi, all’improvviso, Ma lo sarà per poco. cadiamo in silenzio e imprechiamo al nulla. Raccontiamo quello che ci Ore 19.00 sta accadendo come se fosse già Non è passato nessuno. È buio, passato, pensiamo a quando, un indossiamo felpe e camicie, la giorno, lo racconteremo ai nostri temperatura comincia a scendere. Lo figli, oppure al bar. sconforto, invece, cresce. Oggi è mercoledì, penso, domani a Medicina c’è il mercato, se fossi a Ore 19.30 casa dovrei stare attento a dove “Sanno che siamo entrati nel parco parcheggio la macchina, altrimenti nazionale – dice Giorgia -, e sanno me la ritrovo sul carro attrezzi. che stasera dovevamo raggiungere quel campo, per cui non ci vuole molto a capire che siamo bloccati da Ore 23.30 qualche parte”. Passano tre gazzelle. pagina 80
Menabò 62-112 12-11-2007 13:58 Pagina 81 STORIA, CULTURA, PERSONAGGI LOCALI 20 agosto, Ore 00.30 meglio le ore. Sembra un’idea Capo di È freddo, abbiamo indossato i geniale, ma il bere comporta Buona Speranza, giubbotti, non riusciamo a dormire, l’evacuare, e meno si va in bagno Cristian e la vecchia carovana è scomoda, meglio è. Francesca, entrano spifferi dappertutto. A volte con loro ridiamo, a volte facciamo riflessioni Ore 02.30 Davide Rossi, macabre o assurde, come quando Tutto attorno c’è un silenzio veterinario pensiamo di incamminarci a piedi, e surreale, nessuno parla, anche se di Villa vada come vada. sappiamo benissimo di essere tutti Fontana “Dieci chilometri è come andare a svegli. Ormai saremo prossimi ai 0 impegnato in Africa, Castello” dice Francesca. gradi, sono gli scherzi del deserto, che abbiamo da 30 a 0 gradi in 24 ore, apriamo le incontrato Ore 01.30 valigie e tiriamo fuori il possibile, nei pressi Cristian propone di aprire la cappelli, sciarpe, ci bardiamo con di Città del Capo. bottiglia di vino e le sei birre in quello che troviamo, la carrozzeria e lattina, così da stordirci e far passare i finestrini sono gelati. pagina 81
Menabò 62-112 12-11-2007 13:58 Pagina 82 STORIA, CULTURA, PERSONAGGI LOCALI Ore 03.30 Ore 08.00 Passano due springbook e un altro Ancora nulla, mangiamo qualche gnu, o forse è sempre quello. biscotto, ci togliamo i primi stracci di dosso. Ore 04.00 Altro giro in bagno. Ore 09.00 Ancora nulla. Sappiamo che finirà, ma sembra veramente assurdo questo Ore 04.30 perdurare della nostra agonia. “Se resistevi e non facevi pipì, quelle tre jeep ci avrebbero salvato” dico a Ore 09.30 Francesca. La psiche sta cedendo, Ancora nulla. Ci togliamo altri cominciamo ad accusarci a vicenda. vestiti, siamo stremati, sporchi, Cristian confessa che in verità affamati, non ne possiamo più. quell’estate voleva andare a Fregene, e noi l’abbiamo costretto a fare Ore 10.30 quella pazzia. Sono 18 ore che siamo rinchiusi Ogni tanto odo un lamento, temo sia nell’abitacolo. All’orizzonte compare Giorgia, temo che le possano venire i la sagoma di una macchina. geloni ai piedi, lei soffre il freddo, le diciamo di mettersi un altro paio di Per dovere di cronaca vi dico che calzini, ma lei non vuole. siamo stati trainati dalla prima jeep che ci ha soccorso e, a un Ore 05.30 chilometro di distanza, abbiamo Penso, tra me e me, che l’Africa, visto due leoni che si crogiolavano al affrontata in jeep da quattro sole. Dopodiché, un paio di medicinesi senza troppe esperienze, improbabili meccanici hanno sia un ostacolo insormontabile. Nel sostituito i cavi della batteria, fusi delirio rimpiango quei villaggi perché il comando del verricello turistici che ho sempre evitato, aveva fatto massa, e ci hanno dato il adesso vorrei tanto fare un trenino via libera. Ma non è finita qui, in con un animatore, al ritmo di samba, verità le due batterie erano defunte, gradirei un piatto di maccheroni al e non si sarebbero mai più ragù, mi mancano le alghe ricaricate. Per i due giorni dell’Adriatico, il casino delle nostre successivi, fino a raggiungere il piste da sci. primo paese degno di aver un meccanico, abbiamo viaggiato con Ore 06.30 la macchina che, se spenta, non Siamo rinchiusi in auto da 14 ore, il ripartiva più. Abbiamo passato la sole sta tornando fuori. È ancora un frontiera con la Namibia lasciando freddo cane, ma la luce è speranza, il motore acceso, con poliziotti e sappiamo che prima o poi finirà. militari che ci chiedevano spiegazioni, ci fermavamo a far spesa e lei sempre lì a rombare, e se Ore 07.00 per caso la dovevamo proprio Siamo convinti che si tratti di minuti, spegnere, allora bastava fare un giro soltanto pochi minuti. nel villaggio e convocare 4 o 5 ragazzi, quindi tutti a spingere e Ore 07.30 via, si ripartiva. Alla fine di tutto, Passano uno gnu, sempre lui, e venti con un po’ più di fortuna, abbiamo gazzelle. raggiunto il Capo. pagina 82
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