P.T.O.F - SCUOLA DELL'INFANZIA PARITARIA "SAN GIOVANNI BOSCO"
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SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA “SAN GIOVANNI BOSCO” Via Molino, 6 - Travettore di Rosà Tel. e fax 0424/580 117 e-mail: maternatravettore@gmail.com www.scuolainfanziatravettore.it P.T.O.F PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA Anni Scolastici 2016/2019 IL COLLEGIO DEI DOCENTI: Coordinatrice didattica: Beltramello Gisella Insegnanti: Beltramello Gisella Bertacco Biancamaria Galtieri Angela Rebellato Laura 1
INDICE PREMESSA ………………………………………………………………………………………………………………… pag. 3 STORIA, TERRITORIO E SITUAZIONE DEMOGRAFICA ……………………………………………….… pag. 4 IDENTITÀ E MISSION DELLA SCUOLA ………………………………………………………………..………. pag. 5 - Finalità - Identità di ispirazione cristiana - Comunità educante - Profilo delle insegnanti - L’insegnante di scuola cattolica ORGANIZZAZIONE, RISORSE E GESTIONE DELLA SCUOLA - Struttura della scuola - Organizzazione dello spazio - Tempi - Giornata tipo - Organizzazione delle sezioni - Risorse umane - Risorse finanziarie - Ammissione e modalità di iscrizione - Costo del servizio - Orari di entrata e di uscita - Menù LINEE GUIDA DEI PERCORSI EDUCATIVO-DIDATTICI - Metodologia didattica - Modalità di osservazione - Progettazione (U.D.A.): vedi documento allegato - Documentazione - Verifica - Valutazione - Autovalutazione - Curricolo esplicito - Progetti di arricchimento dell’offerta formativa - Continuità orizzontale e verticale 2
DOCUMENTI ALLEGATI STATUTO DELLA SCUOLA REGOLAMENTO U.D.A. (UNITA’ DI APPRENDIMENTO) PROTOCOLLO PER L’ACCOGLIENZA DEI BAMBINI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI P.A.I.: PIANO ANNUALE INCLUSIONE SCOLASTICA PIANO SICUREZZA 3
PREMESSA Dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione – settembre 2012 Il POF (Piano dell'Offerta Formativa) è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. Il Piano dell'Offerta Formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione. E’ un documento in continua evoluzione, flessibile, con possibilità di essere aggiornato e rielaborato, tenendo presente i contributi e i suggerimenti che potrebbero venire dalla comunità scolastica, dalle famiglie e dal territorio. Questo documento, in quanto pubblico, è a disposizione di tutti coloro che lo richiedono presso la direzione della scuola. Dal 2015 il tradizionale POF viene riletto dalla legge 107 e trasformato in un documento triennale P.T.O.F (Piano Triennale dell’Offerta Formativa), che è strettamente legato al processo di valutazione ed autovalutazione scolastica avviato dal DPR 80/2013, che ha portato alla elaborazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV). Questo documento costituisce parte integrante del PTOF ed è alla base del Piano di Miglioramento, con il quale l’Istituzione scolastica si impegna a perseguire una serie di azioni strutturali e coordinate per affrontare e superare le criticità evidenziate negli esiti formativi degli studenti, che sono il cuore dell’azione della scuola. In questa ottica il PTOF è strumento dinamico, sottoposto a continuo monitoraggio e valutazione in vista di un miglioramento degli apprendimenti e della qualità ed efficacia complessiva dell’offerta formativa. Il PTOF è disponibile sul sito web della nostra scuola. 4
STORIA, TERRITORIO E SITUAZIONE DEMOGRAFICA La scuola dell’Infanzia San Giovanni Bosco è stata inaugurata nel 1964 per volere del parroco e i suoi paesani, vista l’espansione demografica e urbanistica del paese. E’ stata intitolata con questa denominazione su volere delle suore Salesiane, che hanno gestito la struttura fino all’anno 2003. Da quel momento la scuola è gestita da personale laico. Dall’anno scolastico 2000/2001 è riconosciuta scuola paritaria con decreto collettivo del Ministero P.I. del 28/02/2001 prot. n° 488, ai sensi della legge 10 marzo 2000, n. 62. La nostra scuola dell’Infanzia è ubicata al centro del contesto urbano del paese di Travettore, frazione di Rosà; si trova lungo una via del paese che, seppur centrale, è poco trafficata e molto tranquilla. Gli utenti possono usufruire di un comodo e sicuro parcheggio sottostante . Notevoli sono stati i mutamenti che ha subito il nostro paese negli ultimi Cinquanta anni. Travettore di Rosà era infatti, fino alla prima metà del secolo scorso, un paese dedito alla lavorazione della terra. Poca istruzione per questa gente, che non aveva i mezzi finanziari per andare o per mandare i propri figli a scuola; era però colma di tanta buona volontà nell’impegnarsi a garantire un futuro migliore per le nuove generazioni. L’unità del paese e dei quartieri si realizzava intorno alla chiesa, che non era solo il luogo dell’assemblea liturgica e della catechesi, ma anche il centro di raccolta per le deliberazioni civiche e amministrative. Un forte cambiamento si sente nell’immediato dopo guerra, e il paese comincia ad espandersi e a crescere: il settore dell’edilizia è in espansione e l’industrializzazione del territorio è alle porte. Nascono le prime fabbriche, tanto che le persone lasciano i campi per impiegarsi nel lavoro in queste ultime. L’istruzione per tutti diventa necessaria e si comincia a prendere coscienza che è indispensabile essere istruiti per poter accedere a qualsiasi attività lavorativa. La qualità ed il livello finanziario-economico della vita ora sono buoni; il lavoro impegna entrambi i coniugi, anche in presenza di figli. Nasce cosi l’asilo parrocchiale di Travettore. Attualmente il paese è in continua espansione: sono sorte nuove costruzioni edilizie, ristrutturazioni e nuovi piani di urbanizzazione hanno trasformato repentinamente il tessuto urbano, nonché il paesaggio. In questa nuova realtà le nuove generazioni possono avvalersi dell’offerta non solo di questa scuola dell’Infanzia, ma anche di una scuola primaria, di un servizio di trasporto pubblico per la scuola secondaria di 1° grado e di numerosi centri di aggregazione parrocchiali e non dislocati in tutto il territorio. 5
IDENTITA’ E MISSION DELLA SCUOLA La scuola dell’infanzia paritaria realizza un servizio pubblico a vantaggio dell’intera comunità. La legge n. 62/2000, riconoscendo la parità alle scuole autonome, le associa all’azione dello Stato nell’attuazione del diritto all’istruzione e all’educazione. In tale legge è tradotto, pertanto, il principio che gli Enti privati concorrano alla realizzazione del servizio pubblico, pur mantenendo la loro identità e le loro caratteristiche originali. FINALITA’ “La scuola dell’infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea. Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza. Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli. Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli. Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi. Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le 6
fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura. Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità”. IDENTITA’ DI ISPIRAZIONE CRISTIANA La scuola dell’Infanzia San Giovanni Bosco ad ispirazione cristiana affonda le proprie radici negli ideali e nei valori proposti, testimoniati e diffusi dal Vangelo. Essa si ispira alla visione cristiana della vita e dell’educazione. La scuola dell’infanzia paritaria di ispirazione cristiana, fedele alla sua tradizione, incarna il principio di libertà dell’uomo e per l’uomo, espresso dal messaggio evangelico e dai valori dell’educazione cristiana. Grazie a questo principio, favorisce la convivenza e la valorizzazione delle diversità e sollecita all’impegno nella realizzazione di progetti finalizzati al bene totale del bambino. É così ambiente di annuncio della “buona novella” e quindi di azione finalizzata all’incontro di tutti coloro che, nell’impegno educativo, vogliono essere testimoni dei valori rivelati. La nostra scuola dell’Infanzia pone quindi al centro del suo operare i valori della vita, dell’accoglienza, della condivisione, della solidarietà, della tolleranza e della pace. La scuola dell’infanzia paritaria fa propria la concezione della persona espressa dal Vangelo. Suo compito primario è di assicurare un ambiente educativo che porti il bambino ad acquisire un atteggiamento di ascolto e di risposta alla “vocazione” cui è chiamato come persona. Nella scuola dell’infanzia paritaria di ispirazione cristiana, quindi, l’educazione religiosa non viene ad accostarsi o a sovrapporsi agli altri campi di esperienza come una proposta avente pari dignità, ma rappresenta il presupposto fondante, il senso di tutte le altre esperienze. II bambino è così avviato con gradualità, in un clima di rispetto e di amore, a scoprire il significato della propria vita, a crescere nella cultura del cuore, nella speranza del domani, nella fiducia verso gli altri e nella sicurezza del proprio agire. II bambino viene educato ad accogliere la vita come dono, come talento da sviluppare nel dialogo con il “sé” e con il “tu” degli altri. COMUNITA’ EDUCANTE Ogni scuola vive e opera come comunità nella quale cooperano alunni, docenti e genitori. Al suo interno assume particolare rilievo la comunità professionale dei docenti che, valorizzando la libertà, l’iniziativa e la collaborazione di tutti, si impegna a riconoscere al proprio interno le differenti capacità, sensibilità e competenze, a farle agire in sinergia, a negoziare in modo proficuo le diversità e gli eventuali conflitti per costruire un progetto di scuola partendo dalle Indicazioni Nazionali. Nella scuola cattolica la relazione tra insegnanti 7
è significativa perché è espressione di una coesa comunità professionale e spirituale, come visibile testimonianza del messaggio evangelico. Nei confronti degli alunni, l’insegnante è tenuta ad essere consapevole delle proprie convinzioni e dei valori di fondo che cercherà di proporre in modo convincente e argomentato. Solo a queste condizioni la scuola cattolica può conseguire l’obiettivo fondamentale di fare in modo che il suo insegnamento giunga ad essere una scuola di fede e una trasmissione del messaggio cristiano. Importante è inoltre la relazione degli insegnanti con i genitori, con i quali è necessario condividere una corresponsabilità educativa, contribuendo al Progetto Educativo della scuola cattolica, fermo restando il rispetto delle competenze professionali degli insegnanti. Questo processo richiede attività di studio, di formazione e di ricerca da parte di tutti gli operatori scolastici ed in primo luogo da parte dei docenti. Determinante al riguardo risulta il ruolo del dirigente scolastico per la direzione, il coordinamento e la promozione delle professionalità interne e, nello stesso tempo, per favorire la collaborazione delle famiglie, degli enti locali, e per la valorizzazione delle risorse sociali, culturali ed economiche del territorio. PROFILO DELLE INSEGNANTI Il lavoro dell’insegnante nella pratica quotidiana esige impegno personale unito alle competenze, alla sensibilità, all’aggiornamento continuo, all’autovalutazione. Le competenze metodologico-didattiche e relazionali sono fondamentali per chi insegna nella scuola dell’infanzia e rendono particolarmente raffinato e delicato questo lavoro, in cui sono cruciali la comunicazione, l’osservazione, l’autocontrollo uniti al piacere e all’entusiasmo. Le competenze professionali si costruiscono attraverso riflessioni e aggiornamenti. Educare-Insegnare è un compito ricco di soddisfazioni e allo stesso tempo faticoso in cui l’esperienza facilita sì il lavoro, ma è necessario anche continuare a coltivare la disponibilità a ricominciare ex novo e ad essere continuamente creativi. La professione educativa mette ogni volta a confronto con una umanità diversa, con generazioni e situazioni nuove, con persone che provengono da esperienze e contesti sempre differenti. Tale professionalità quindi non nasce dal nulla, ma è il prodotto di un itinerario formativo dai precisi connotati ed esige una capacità operativa non casuale né improvvisata. Gli aggiornamenti, quindi, devono rispondere ai bisogni formativi dei docenti sulla base dei problemi che insorgono durante l’attività quotidiana, completando un percorso di maturazione e affinamento di tutte le competenze professionali. Inoltre, obiettivo primario da conquistare da parte di ogni insegnante è quello di porsi in una dimensione comunicativa con se stessi, con i bambini, con i colleghi e con i genitori. Ci muoviamo, quindi, in un orizzonte relazionale molto ampio che supera gli ambiti della scuola e tocca la sfera etica, sociale e culturale. 8
E‘ necessario, dunque, individuare alcune certezze di fondo in relazione al significato di disponibilità e di sensibilità verso i bambini: - l’ascolto, il sostegno affettivo e il rispetto dei piccoli nella loro integrità di persone attraverso la comunicazione verbale e non verbale; - la consapevolezza di avere di fronte soggetti liberi, impegnati in un percorso di conquista di sé, che devono essere stimolati e guidati in modo non direttivo; - la promozione di valori quali la curiosità, il gioco, l’amicizia, la creatività, il rispetto dei tempi personali. Occorre pertanto che gli insegnanti siano protagonisti della costruzione della propria identità professionale, coltivando il bisogno-desiderio di continuare ad apprendere, rinnovando le proprie competenze. L’INSEGNANTE DI SCUOLA CATTOLICA Nella scuola cattolica gli insegnanti vivono una specifica vocazione cristiana ed una altrettanto specifica partecipazione alla missione della Chiesa. Un insegnante credente svolge il suo servizio educativo sapendo di essere chiamato a testimoniare la sua fede proprio mentre offre questo servizio. Più in particolare, i tratti distintivi che caratterizzano e qualificano un docente di scuola cattolica sono: 1) essere professionista dell’istruzione e dell’educazione (vedi sopra) 2) essere un educatore cristiano, cioè avere una visione cristiana della persona, della vita, della realtà, dell’educazione. La persona è vista quindi come essere umano che trascende ogni realtà naturale, e l’educazione sarà pertanto esercizio di libertà, protesa alla spiritualità della persona stessa. 3) essere il mediatore di uno specifico Progetto Educativo e possedere quindi dei precisi requisiti individuati nel Codice di diritto canonico: la retta dottrina, cioè la conoscenza dei contenuti fondamentali della fede cristiana; la probità di vita, ossia uno stile di vita coerente con il messaggio evangelico; la capacità di elaborare una proposta educativa coerente con la filosofia cristiana dell’educazione. 4) essere una persona impegnata in un cammino di crescita e maturazione spirituale, che mette in primo piano il valore della persona, la formazione della coscienza morale, l’educazione religiosa, la ricerca di senso, la questione della verità, l’apertura alla vita, sentendosi un vero e proprio apostolo di Cristo, con la consapevolezza di trovare in Lui una guida costante nel proprio compito di educatore, e ricorrendo alla preghiera e alla vita liturgica per trarre forza e sostegno 9
ORGANIZZAZIONE, RISORSE E GESTIONE DELLA SCUOLA Dalle indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione – settembre 2012 Il curricolo di istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa. Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. Le attività e le esperienze promosse dalla scuola dell’infanzia si sviluppano all’interno di due fondamentali dimensioni: 1) il curricolo implicito che comprende tutte le iniziative di tipo organizzativo che determinano il contesto del fare scuola, l’ambiente fisico e sociale dove si svolgono le attività programmate e che ha una rilevante ricaduta sulla loro qualità. 2) il curricolo esplicito che comprende tutte le attività oggetto di consapevole progettazione da parte delle insegnanti, formalizzate e rese visibili nei documenti ufficiali. 10
STRUTTURA DELLA SCUOLA La Scuola dell’Infanzia “S. Giovanni Bosco” si trova nel centro di Travettore, frazione di Rosà. Gli spazi sono adeguati alle esigenze dei bambini; gli arredi e i materiali rispettano, oltre che le norme di sicurezza, i loro bisogni e i loro desideri di esplorare e di conoscere. E’ una struttura in cui gli alunni possono giocare, muoversi ed esprimersi in maniera spontanea. La scuola è così strutturata: AL PIANO TERRA: 3 aule per le attività di sezione 1 ampia sala da pranzo per i bambini 1 cucina con dispensa 6 servizi igienici per i bambini 1 sevizio igienico per persone diversamente abili 1 servizio igienico per il personale 1 salone usufruito come sala di accoglienza per il mattino e come luogo di incontro- ricreazione tra i bambini delle tre sezioni 1 ufficio all’entrata della scuola con biblioteca magistrale AL PRIMO PIANO: 1 laboratorio di biblioteca 1 laboratorio grafico-pittorico-manipolativo 1 laboratorio per varie attività didattiche dedicato in particolare ai bambini con bisogni educativi speciali 1 dormitorio 2 servizi igienici per bambini NEL SEMINTERRATO: 1 ampio salone adibito ai momenti di festa e alle attività di educazione motoria ed educazione al suono e alla musica 1 palcoscenico con impianto stereofonico, luci e di videoproiezione 1 magazzino di raccolta materiali utili per la didattica GIARDINO: I bambini hanno la possibilità di giocare all’aperto nei due giardini adiacenti alla scuola, arricchiti da giochi di vario tipo: scivolo, altalena, giostra, cavallini, arrampicata, castelli, casette, piccoli giochi da scavo. 11
ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO Lo spazio, accogliente e curato, è espressione delle scelte educative della scuola e la sua organizzazione è requisito per lo svolgimento dell’ esperienza educativa. Lo spazio offre al bambino l’opportunità di vivere in un ambiente che trasmette tranquillità e sicurezza, ed è lo sfondo in cui il bambino agisce per sviluppare la sua curiosità, il desiderio di fare da solo, l’esplorazione, la ricerca personale, la socialità. La strutturazione degli spazi esercita una rilevante influenza su tutte le dimensioni della personalità: sul piano cognitivo, sul piano sociale, sul piano affettivo e sul piano emotivo. La differenziazione degli spazi in base al tipo di attività permette al bambino di organizzarsi mentalmente e fisicamente verso l’apprendimento, il fare, il pensare. Questi gli spazi della nostra scuola: - ingresso: luogo del passaggio dalla famiglia alla scuola e della mediazione ad un rapporto rassicurante con le insegnanti - salone dell’accoglienza: luogo di incontro allargato, di socializzazione e dell’espansione della socialità. - spazio aula: luogo di incontro nel piccolo gruppo, di ricerca della propria identità, di interazione tra verbale con adulti e coetanei, e di libero movimento. angolo affettivo: cucina, bambole, peluche, parrucchiera tappettone: costruzioni, pista con macchine, animali giochi da tavolo: puzzle, tombola, memory, giochi logici angolo del disegno libero angolo morbido: consultazione di libri in modo autonomo - laboratori di attività specifiche: luogo di apprendimento e ricerca, di socializzazione , delle competenze e conoscenze Laboratorio grafico/pittorico/manipolativo Laboratorio biblioteca Laboratorio scientifico Laboratorio di attività motoria Laboratorio di educazione musicale Laboratorio di lingua inglese - servizi igienici: luogo dell’autonomia e della cura di sé - sala da pranzo: luogo di convivialità - stanza del riposo: luogo di rilassamento ed intimità - giardino e grande salone: luoghi di esplorazione e movimento 12
TEMPI Dentro la scuola il ritmo non è casuale; tutto è infatti organizzato secondo una logica educativa: la scansione della giornata è pensata intenzionalmente per aiutare i bambini nel progressivo apprendimento dell’autonomia, delle relazioni e degli apprendimenti. E’ importante che il tempo sia flessibile e disteso e rispettoso dei bisogni dei bambini per garantire loro una situazione di benessere e per consentire di vivere con serenità la propria giornata, di giocare, esplorare, comunicare, capire, socializzare, costruire, coltivare la fantasia. L’orario scolastico si riparte su cinque giorni settimanali, dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 16.00. Il ritmo della giornata scolastica è scandito tenendo presente le finalità proprie della Scuola dell’Infanzia (autonomia, identità personale, competenze, cittadinanza) come pure un armonico alternarsi delle attività che richiedono attività libere e strutturate, esperienze socializzanti e individuali, gioco libero e organizzato. Per una più efficace organizzazione delle attività e per un uso razionale degli spazi a disposizione della scuola, il tempo scolastico è stato organizzato secondo l’orario della seguente GIORNATA TIPO: 13
GIORNATA TIPO TEMPI SPAZI ATTIVITA’ 7,30 - 9,00 SALONE ENTRATA BAMBINI Comunicazioni quotidiane con i genitori Giochi e attività libere 9,00 - 9,30 SALONE ACCOGLIENZA Canti, giochi, danze e bans guidati, collettivi, di sezione o individuali 9,30 - 9,45 SALA DA MERENDA con frutta di stagione PRANZO 9,50 - 11,15 SEZIONE O ATTIVITA’ EDUCATIVO DIDATTICHE LABORATORI Routine: cerchio del mattino (circle time), conversazioni spontanee e programmate, preghiera, appello,calendario, incarichi giornalieri. Attività didattiche: linguistiche, logico- matematiche, scientifiche, grafico- pittorico- manipolative, relazionali, drammatico-teatrali. E inoltre: inglese, attività motoria , educazione musicale e IRC, una volta la settimana 11,15 -11,30 BAGNO ROUTINES IGIENICHE e preparazione al pranzo 11,30 -12,15 SALA DA PRANZO, vissuto come un momento educativo e PRANZO di convivialità in cui i bambini acquisiscono le prime regole dello stare a tavola insieme e le prime nozioni di educazione alimentare. 12,30 -13,30 GIARDINO O Uscita anticipata (12,30) SALONE GIOCHI LIBERI E ORGANIZZATI 13,30 -15,00 STANZA PER RIPOSO POMERIDIANO solo per i piccoli e LA NANNA piccolissimi 14,00 -15,30 SEZIONE ATTIVITA’ POMERIDIANE per i medi e grandi 15,30 -15,45 SALONE Riordino del materiale Merendina Saluto 15,45 -16,00 USCITA PER TUTTI 14
ORGANIZZAZIONE DELLE SEZIONI La sezione in generale garantisce la continuità dei rapporti fra adulti e bambini e fra coetanei, facilita il processo di identificazione, favorisce la predisposizione di spazi, ambienti e materiali idonei, consente di attuare i progetti educativi, valorizza e facilita il lavoro a piccoli gruppi. Le sezioni omogenee sono organizzate in modo da accogliere bambini della stessa età, quindi gruppo classe di tre, quattro o cinque anni. La nostra scuola privilegia le sezioni omogenee per età perché consentono di calibrare gli interventi educativi in modo più rispondente ai bisogni di ciascuna fascia d’età (tempi di attenzione, routine, attività didattiche). Inoltre permettono di individuare spazi, arredi e materiali consoni all’età dei bambini di quella fascia e di facilitare la soluzione di problemi simili. RISORSE UMANE Personale Docente: - 1 coordinatrice didattica interna: Beltramello Gisella - 3 insegnanti a tempo pieno: Beltramello Gisella, Bertacco Biancamaria, rebellato Laura - 1 insegnante a tempo ridotto: Galtieri Angela - 2 insegnanti specialisti esterni di attività motoria e di educazione musicale: Michele e Sonda Germana. Personale non docente: - 1 cuoca: Goegan Federica - 2 ausiliarie: Bizzotto Cristina e Lazzarotto Maria Sandra Volontari Presidente: Pavin Erminio RISORSE FINANZIARIE La scuola si avvale del contributo mensile di ogni singola famiglia, dei contributi comunali e regionali, e del supporto economico della parrocchia. Inoltre usufruisce del ricavato di alcune iniziative proposte dal Comitato Genitori. 15
AMMISSIONE E MODALITA’ DI ISCRIZIONE Sono ammessi alla scuola dell’infanzia bambini di età dai tre ai sei anni. La scuola può accogliere un limitato numero di bambini di due anni e mezzo che presentano i seguenti requisiti: essere nati entro e non oltre il 30 aprile; avere ottenuto il controllo sfinterico; possedere discreta autonomia nel mangiare; avere la capacità di esprimere i bisogni primari. L’iscrizione segue le date del calendario scolastico regionale, solitamente nel mese di febbraio, e va rinnovata ogni anno anche per i bambini già frequentanti. All’atto dell’iscrizione viene versata una quota che ha funzione di caparra confirmatoria, e pertanto non verrà restituita per nessun motivo in caso di ritiro del bambino. COSTO DEL SERVIZIO La retta di frequenza per l’intero anno scolastico ammonta a euro 1200,00 suddivisa in 10 rate mensili. L’iscrizione obbliga alla frequenza, ed impegna a versare per ogni mese di durata della scuola (settembre – giugno) l’importo di euro 120,00 da settembre a giugno. La retta deve essere versata per intero entro il giorno 15 di ogni mese, tramite i bollettini che verranno forniti dalla scuola di mese in mese, o attraverso bonifico bancario. Qualora l’assenza di un bambino si prolungasse per quattro settimane consecutive, solo ed esclusivamente per motivi di salute, la suddetta retta sarà ridotta ad Euro 60,00 (previa esibizione del certificato medico), in quanto le spese di gestione del personale e del riscaldamento della scuola sono continue. Per le coppie di fratelli, si stabilisce che il 2° fratello frequentante verserà un importo ridotto di Euro 90,00 (o 105,00 se comprensivo di preaccoglienza). Per chi aderisce al servizio di entrata anticipata (7.30 – 8.30) la retta sarà di Euro 135,00. La quota relativa al servizio di preaccoglienza, pari ad Euro 15,00, dovrà essere versata mensilmente, assieme alla retta di frequenza per tutto l’anno. Per i bambini che nel mese di giugno si recano in vacanza, si ricorda che la retta va versata per intero. L’iscrizione all’anno scolastico successivo sarà accolta solo nel caso in cui siano state pagate tutte le rate dell’anno scolastico in corso. ORARI DI ENTRATA E DI USCITA Entrata anticipata 7,30 - 8,20 Entrata 8,20 - 9,00 Uscita anticipata (previo avviso) 12.30 Uscita 15,45 -16,00 16
MENU’ La mensa viene gestita direttamente dalla scuola attenendosi ad una tabella dietetica approvata dall’ASL LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ Pasta alla napoletana Crema di zucchine e ceci Risi e bisi Pasta al forno con besciamella Pasta all’olio e basilico settimana Prima Prosciutto con crostini Zucchine in tegame e ragù di carne Uova sode Carote grattugiate Stracchino Cappuccio Verdura di stagione fresca Piselli in tegame Verdura fresca di stagione Dolce casalingo Yogurt Gnocchi al ragù di carni Risotto di zucca Spaghetti al pomodoro Pastina in brodo vegetale Pasta pomodoro e ricotta settimana Seconda bianche Peatate al forno e tonno Spezzatino di manzo e maiale Frittata al forno Insalata di cappuccio e Carote lessate Crocchette di pesce al Polenta Spinaci pomodoro o verdura di Yogurt forno Insalata/pomodoro stagione Fagiolini lessati Budino Crema di carote con orzo Passato di verdura con Pasta alla crema di Minestrina in brodo vegetale Pasta al pesto leggero settimana Prosciutto pastina zucchine e porro Scaloppine di tacchino al Formaggio caciotta Terza Verdura fresca di stagione Platessa al forno Fagioli all’uccelletto limone Insalata Cavolfiore all’olio Verdura fresca Piselli in tegame Yogurt Minestra di riso e lenticchie Polpettine di vitellone Pasta con pomodoro e Passato di verdure con pastina Pasta all’olio e parmigiano settimana Quarta Frittata al forno con spinaci Polenta ricotta Bastoncini di pesce al forno Straccino Verdura fresca di stagione Piselli Patate lesse Spinaci Carote gratuggiate Yogurt Verdura fresca Pasta al pomodoro Risotto con spinaci Minestrone di verdure Polpettine di vitellone e maiale Pasta all’olio o parmigiano settimana Quinta Petto di pollo alla salvia Frittata con zucchine e legumi Piselli Riccioli di platessa e pan Carote lessate Fagiolini all’oliio Pizza margherita Puré di patate grattato al forno Yogurt Insalata Merenda ore 09.40: frutta fresca di stagione, fette biscottate. Si usa sale iodato e olio extra vergine di oliva Il pane viene dato ogni giorno a pranzo, e una volta alla settimana quello integrale 17
LINEE GUIDA DEI PERCORSI EDUCATIVO-DIDATTICI METOLOGIA DIDATTICA IL GIOCO: Il gioco è la vita stessa del bambino, è il suo modo di essere e di fare esperienza, e soddisfa una vasta serie di esigenze contrapposte: fare, esplorare, conoscere, liberarsi delle energie superflue, misurarsi con se stesso e con le cose, comunicare, esprimersi, socializzare. Attraverso il gioco il bambino si esprime con la propria personalità mescolando elementi magici e fantastici con quelli reali, tentando di riprodurre, imitare, ripetere, impersonificare, ma anche tentando di realizzarsi e divertirsi. L'importanza del gioco, soprattutto in età prescolastica, consiste nell’offrire al bambino la maggior opportunità di compiere esperienze ricche e varie. L'attività creativa e l'inventività derivano dall'esigenza di intervenire in modo costruttivo e attivo sulla realtà per il gusto di vivere situazioni reali e allargare le proprie esperienze. Il gioco è un'attività basilare e la più importante per lo sviluppo intellettivo nella prima infanzia. infatti, è il mezzo più efficiente per sviluppare il pensiero astratto: il bambino a questa età si crea delle situazioni immaginarie per superare i limiti delle sue possibilità di azione concreta e reale. L’ESPLORAZIONE E LA RICERCA : L’apprendimento esperienziale costituisce un modello di apprendimento basato sull’esperienza, sia essa cognitiva, emotiva o sensoriale. Il processo di apprendimento si realizza attraverso l’azione e la sperimentazione di situazioni, compiti, ruoli in cui il soggetto, attivo protagonista, si trova a mettere in campo le proprie risorse e competenze per l’elaborazione e/o la riorganizzazione di teorie e concetti volti al raggiungimento di un obiettivo. Consente inoltre di sviluppare le proprie abilità di risoluzione di un problema, anche attraverso l’abilità creativa, e di far acquisire autoconsapevolezza mediante auto-osservazione ed etero-osservazione al fine di valorizzare i comportamenti costruttivi. L’esperienza così acquisita diviene patrimonio di conoscenza del soggetto e costituirà il nuovo punto di partenza di ulteriori evoluzioni. LA VITA DI RELAZIONE: Le docenti dedicano particolare cura alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione. La scuola si deve costruire come luogo accogliente, coinvolgendo in questo compito gli studenti stessi. Sono, infatti, importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini e degli adolescenti a un progetto educativo condiviso. La formazione di importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell’azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno. LA MEDIAZIONE DIDATTICA: Lo stile educativo delle docenti si ispira a criteri di ascolto, di accompagnamento, di mediazione comunicativa, di interazione partecipata, con una 18
continua capacità di osservazione del bambini, di presa in carico del suo mondo, di lettura delle sue scoperte, di sostegno e di incoraggiamento all’evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme di conoscenza sempre più autonome e consapevoli. Nella relazione educativa le insegnanti svolgono una funzione di mediazione e di facilitazione e, nel fare propria la ricerca dei bambini, li aiutano a pensare, riflettere, sollecitandoli ad osservare, descrivere, narrare, fare ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in contesti cooperativi e di confronto. L’insegnante struttura ambienti e predispone situazioni e attività, funzionali al raggiungimento di obiettivi educativi, attraverso l’utilizzo di materiale strutturato e non. MODALITA’ DI OSSERVAZIONE L’osservazione è lo strumento indispensabile per la verifica iniziale, in itinere e finale dell’azione educativa. L’osservazione si applica da parte delle insegnanti sia in momenti di gioco e attività libere, sia in occasione di attività strutturate. Tale strumento può essere applicato in modo occasionale o sistematico. Nel primo caso ci fornisce l’opportunità di osservare situazioni e comportamenti che si vengono a manifestare in modo spontaneo, senza che l’insegnante abbia programmato l’osservazione. Nel secondo caso invece, vi è una programmazione dell’osservazione, da parte dell’insegnante, su un aspetto particolare e protratto nel tempo. L’osservazione consente altresì di valutare le esigenze del bambino e di riequilibrare le proposte educative in base alla qualità delle risposte, soprattutto per gli interventi di sostegno e di recupero dei bambini in difficoltà. PROGETTAZIONE (vedi Unità di Apprendimento – documento allegato) LA DOCUMENTAZIONE Le docenti dedicano una particolare attenzione all’attività di documentazione allo scopo di creare memoria di quanto si fa e di rendere comunicabili i percorsi effettuati. I prodotti e gli elaborati di un anno scolastico (disegni, costruzioni, cartelloni, fotografie, filmati, testi utilizzati o costruiti individualmente e in gruppo), raccolti con cura e consegnati ai genitori, rappresentano una preziosa documentazione personale dei momenti più importanti del cammino di crescita di ogni bambino. Questo materiale diventa memoria importante per i bambini, per i genitori e per gli insegnanti, in quanto fornisce una chiave di lettura a coloro che hanno partecipato alla realizzazione del progetto. La documentazione è indispensabile ai piccoli perché rappresenta uno strumento prezioso per: raccogliere una parte della documentazione in modi e forme tali da diventare fruibili dai bambini i quali hanno così l’opportunità di rendersi conto delle proprie conquiste, di ricostruire i percorsi effettuati e le esperienze più significative vissute a scuola, riannodando in tal modo i fili della memoria. 19
La documentazione è necessaria ai genitori perché permette loro di: - conoscere l’azione educativa svolta dalle insegnanti della sezione e non - sapere quali iniziative sono state prese a favore dei propri figli; - vedere concretamente cosa fanno e in che modo i bambini a scuola. La documentazione è fondamentale per le insegnanti perché offre loro la possibilità di: - verificare l’adeguatezza del processo educativo e adottare gli aggiustamenti ogni volta sia necessario; - riesaminare e riflettere sulle esperienze svolte, per acquisire consapevolezza delle conquiste raggiunte; - rilevare con tempestività i disagi per prevenire difficoltà ed insuccessi; - concordare ed attuare scambi di informazioni con gli insegnanti degli asilo nido e della scuola primaria per predisporre adeguate condizioni di continuità educativa; - confrontare le proprie esperienze con quelle delle altre insegnanti per aprirsi alla discussione, alla collaborazione e all’adozione di nuove pratiche d’azione. Relativamente ai bambini che presentano difficoltà, la documentazione riveste una importanza particolare perché ha lo scopo di porre in evidenza i bisogni diversi e quindi le diverse soluzioni che è necessario, di volta in volta, mettere in campo. LA VERIFICA Per verifica si intende l’insieme delle azioni che l’insegnante mette in atto per conoscere e monitorare lo sviluppo del bambino, in relazione agli obiettivi individuati. E’ un’azione più sistematica dell’osservazione e si avvale di osservazioni mirate, uso di griglie e prove strutturate ecc… La verifica ha per noi un duplice significato: quello di conoscere la situazione iniziale dell’alunno da cui far partire il nostro progetto educativo e la situazione finale ed intermedia ai nostri interventi, evidenziando i progressi ed eventuali difficoltà. Questo per monitorare che quanto programmato dalle insegnanti sia adeguato alla situazione dei bambini, come elemento fondamentale per la propria professionalità e come garanzia della necessaria flessibilità didattica. Per ottenere una verifica il più possibile completa riteniamo sia necessario ricorrere a più mezzi di rilevazione, integrando l’analisi degli elaborati prodotti dal bambino con l’osservazione, la conversazione e la verbalizzazione svolte nel piccolo, nel grande gruppo ed anche individualmente. La verifica (intesa come presa d’atto del percorso realizzato dal bambino) e la documentazione (testimonianza concreta di tale processo) vengono nella scuola dell’infanzia intese e realizzate con uno spirito improntato ad un principio di valorizzazione sia dei punti di forza che dei punti di debolezza in quanto entrambi significativi per la formazione dell’identità e per il processo di crescita di ogni singolo bambino. L’individuazione ed il riconoscimento di tali elementi della personalità ha infatti un ruolo importante sia per gli eventuali “aggiustamenti” educativi da parte delle insegnanti, sia per quanto concerne l’integrazione e l’accettazione di ogni individuo nell’ambito del gruppo bambini / adulti. 20
LA VALUTAZIONE Nel corso degli anni nella nostra scuola dell’infanzia la valutazione ha sempre assunto un ruolo di accompagnamento continuo e costante dell’azione didattica, in stretta connessione con i momenti di osservazione e verifica. In questa fase evolutiva così delicata e densa di conquiste significative emergono, con tempi e modalità differenti, alcuni dei nuclei fondanti della struttura di personalità di ognuno, che nel tempo si andranno affinando, arricchendo e consolidando. Ciò che le insegnanti valutano, infatti, non sono le capacità ed abilità misurate in senso stretto, ma più di ogni altra cosa il percorso di crescita di ogni bambino, da cui possano affiorare i tratti individuali, le modalità di approccio ed interazione, lasciando emergere di volta in volta risorse e potenzialità, come pure bisogni e talvolta difficoltà. La scuola dell’infanzia, in altre parole, rimanda alle famiglie (ed alla scuola primaria che seguirà), una rappresentazione del bambino in un dato momento della sua evoluzione, come in un’istantanea che fotografa quella particolare fase di sviluppo, intravedendo opportunità e delineandone i tratti unici e significativi. In linea con le nuove Indicazioni Nazionali quindi la valutazione assume per la nostra scuola una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. L’AUTOVALUTAZIONE L’atteggiamento di autoanalisi e autocritica è essenziale nel lavoro dell’insegnante. E’ importante che ogni docente si interroghi continuamente sul proprio operato, per verificare la coerenza delle scelte e l’efficacia degli interventi attivati in rapporto al processo evolutivo dei bambini. Diventa quindi necessario che le insegnanti, a cadenza regolare, organizzino momenti di autovalutazione dei progetti educativi. Ciò implica la capacità di mettersi in discussione per seguire percorsi alternativi e di revisionare il proprio atteggiamento professionale; tutto questo presuppone competenze culturali e relazionali sia a livello individuale che collegiale. Il confronto professionale permette di affrontare problemi comuni, rendendo pubbliche le proprie competenze, mettendole a disposizione degli altri e collaborando agli aspetti organizzativi. Tutto ciò si deve realizzare in un clima di condivisione, flessibilità e creatività. Condividere significa : - creare uno spazio di discussione all’interno della scuola per riflettere, ripensare, raccontare le proprie esperienze, argomentare le proprie scelte. - lavorare sinergicamente alla realizzazione di percorsi didattico-educativi calibrati sulla base dei bisogni dei bambini, soprattutto per quelli che manifestano disagio. La flessibilità deve essere ricercata nell’organizzazione complessiva della scuola, nei rapporti con le famiglie, ma soprattutto in forme di programmazione aperte che privilegino i ritmi dei bambini e non siano scandite da cadenze troppo strette. 21
La creatività, infine, vuol dire volontà di mettersi sempre in gioco, di ricercare nuove soluzioni, di aprirsi a nuove proposte e a nuove esperienze per meglio qualificare la scuola. Con queste premesse è possibile realizzare una scuola fondata sulle relazioni interpersonali (tra adulti, tra bambini, tra bambini e adulti), sulla ricchezza della cultura (curiosità, qualità dei contenuti ecc.) e sulla disponibilità a collaborare (collegialità, aiuto reciproco). 22
Campo di Esperienza: LA CONOSCENZA DEL MONDO È il campo di esperienza che si rivolge alle competenze di tipo scientifico e logico-matematico che permettono al bambino di esplorare, analizzare, spiegare/spiegarsi e concettualizzare ciò che gli sta attorno e le esperienze che esso compie. Pone quindi l’accento su due aspetti: quello “scientifico” puntando l’attenzione sull’esplorazione, la scoperta, l’analisi e la concettualizzazione delle qualità, proprietà e della struttura del mondo che ci circonda; quello “logico-matematico” puntando l’attenzione sulle capacità di raggruppare, ordinare, quantificare e localizzare oggetti e cose sviluppando una familiarità con i numeri, con le quantità, con l’uso di simboli e con concetti geometrici. COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: competenze di base in matematica, scienze e tecnologia LA CONOSCENZA DEL MONDO TRAGUARDI DI SVILUPPO OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO COMPITI SIGNIFICATIVI DELLA COMPETENZA ABILITA' CONOSCENZE Raggruppa e ordina oggetti e Individuare le caratteristiche di oggetti e Figure, forme e colori. Raggruppare, ordinare, seriare materiali secondo criteri diversi, ne materiali. Serie e ritmi. oggetti ed elementi in base a identifica alcune proprietà, Raggruppare e seriare in base ad una Simboli e strumenti di caratteristiche date o individuate. confronta e valuta quantità. caratteristica data o individuata registrazione. Utilizza simboli per registrarle. personalmente. Esegue misurazioni usando Classificare. strumenti alla sua portata. Utilizzare strumenti per la raccolta e la registrazione di dati. Sa collocare la azioni quotidiane Individuare e ricostruire le successioni Concetti temporali di Costruire e saper verbalizzare un nel tempo della giornata e della temporali. successione, calendario settimanale e/o mensile settimana Ordinare in successione temporale azioni, contemporaneità e durata, che rappresenti attività fatti e fenomeni. Periodizzazioni: giorno- significative, le routine della notte; momenti della giornata, presenze, …; giornata; giorni; mesi; stagioni. Linea del tempo 23
Riferisce correttamente eventi del Elaborare previsioni ed ipotesi. Osservare ed analizzare fatti e passato recente. Descrivere e fatti ed eventi. fenomeni della realtà, descriverli, Sa dire cosa può succedere in un Collegare eventi nel tempo. rappresentarli e ricostruirne la futuro immediato e prossimo sequenza temporale. Osserva con attenzione il suo Porsi interrogativi su elementi e Termini specifici. corpo, gli organismi viventi e i fenomeni naturali. loro ambienti, i fenomeni naturali, Osservare ed esplorare la realtà attraverso accorgendosi dei loro cambiamenti l’uso dei sensi. Individuare le caratteristiche e le relazioni fra oggetti, fatti e fenomeni. Individuare analogie e differenze fra oggetti, persone e fenomeni. Descrivere quanto osservato ed analizzato utilizzando un linguaggio appropriato. Si interessa a macchine e strumenti Mostrare interesse e porre interrogativi Realizzare modellini e/o tecnologici, sa scoprirne le sulle varie tecnologie. rappresentazioni grafiche di funzioni e i possibili usi percorsi sperimentati o di ambienti analizzati Ha familiarità sia con le strategie Numerare. Numeri e sequenza Eseguire conte e quantificazioni. del contare e dell’operare con i Contare e quantificare. numerica. Mettere in relazione insiemi di numeri sia con quelle necessarie Sperimentare semplici misurazioni. Strumenti e tecniche di elementi relativi. per eseguire le prime misurazioni Utilizzare semplici strumenti di misurazione. di lunghezze, pesi e altre quantità misurazione e/o individuarne di non convenzionali. Individua le posizioni di oggetti e Individuare relazioni topologiche e Concetti topologici e geometrici. persone nello spazio, usando geometriche di base. termini come avanti/dietro, Esplorare e rappresentare lo spazio. sopra/sotto, destra/sinistra, ecc. Orientarsi nello spazio ed eseguire Segue correttamente un percorso percorsi. sulla base di indicazioni verbali Interpretare e comprendere simboli, mappe e percorsi. 24
Campo di Esperienza: I DISCORSI E LE PAROLE Il campo di esperienza I DISCORSI E LE PAROLE è atto a sviluppare le capacità comunicative del bambino sia a livello di linguaggio verbale che a livello di sperimentazione di forme di comunicazione attraverso i primi tentativi di scrittura. Per mezzo di questa attività i bambini sviluppano competenze e abilità nell’ambito dell’ascoltare, comprendere, tradurre e comunicare un messaggio adeguato all’età, di organizzare frasi di senso compiuto, di pronunciare in modo corretto le parole, di rielaborare un racconto, di produrre sistemi di simboli che appartengono alla nostra cultura. Le situazioni comunicative permettono, infatti, al bambino di stabilire situazioni significative e proficue con adulti e coetanei, con i quali può parlare delle proprie esperienze personali, può raccontare favole e fiabe, filastrocche, poesie e racconti, in un clima di attiva partecipazione. COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: competenza nella madrelingua/competenza nelle lingue straniere I DISCORSI E LE PAROLE TRAGUARDI DI SVILUPPO OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO COMPITI SIGNIFICATIVI DELLA COMPETENZA ABILITA' CONOSCENZE Usa la lingua italiana, Comprendere messaggi verbali. Conoscere un lessico di base su Inventare una storia, arricchisce e precisa il proprio Pronunciare correttamente le argomenti di vita quotidiana illustrarla e drammatizzarla. lessico, comprende parole e parole. discorsi, fa ipotesi sui significati. Esprimere in modo chiaro le Ricostruire verbalmente le proprie necessità. fasi di un gioco, di Utilizzare termini in modo un'esperienza realizzata (es. coerente. semplice esperimento) e Utilizzare frasi di senso compiuto. illustrarne le sequenze. Sa esprimere e comunicare agli Esprimere chiaramente il proprio Elementi di base delle funzioni della altri emozioni, sentimenti, pensiero. lingua. A partire da immagini di persone o argomentazioni attraverso il Utilizzare il linguaggio per personaggi di storie che illustrano linguaggio verbale che utilizza in interagire con i pari e con gli Lessico fondamentale per la gestione di espressioni di sentimenti e stati differenti situazioni adulti. semplici comunicazioni orali. d'animo, individuare i comunicative. Riferire i propri stati d'animo sentimenti espressi e usando un lessico via via più ipotizzare situazioni che li adeguato. causano. Interagire nella conversazione di gruppo. 25
Usare le proprie parole per A partire da un avvenimento spiegare il mondo che lo circonda. accaduto o da un fatto narrato o Motivare le proprie risposte letto, esprimere semplici facendo riferimento ad aspetti della valutazioni sulle ragioni che realtà. hanno mosso le azioni dei diversi Ascolta e comprende Seguire la narrazione di un testo e Principi essenziali di organizzazione del protagonisti, sostenendo le tesi narrazioni, racconta e inventa coglierne il senso globale. discorso dell'uno o dell'altro con semplici storie, chiede e offre spiegazioni, Costruire racconti coerenti. argomentazioni. usa il linguaggio per progettare Chiedere spiegazioni. attività e per definirne regole. Formulare ipotesi. Costruire brevi e semplici filastrocche in rima. Ragiona sulla lingua, E’ consapevole delle differenze tra scopre la presenza di lingue la propria lingua madre e altre diverse, riconosce e sperimenta la lingue. pluralità dei linguaggi, si misura E’ consapevole di suoni e con la creatività e la fantasia. significati diversi. Familiarizza con altre lingue usando semplici parole ed espressioni usate nella vita quotidiana. Sperimenta rime, filastrocche, Familiarizzare con la lingua drammatizzazioni; inventa scritta attraverso la lettura nuove parole, cerca somiglianze e dell'adulto, l'esperienza analogie tra i suoni e i significati. con i libri, la conversazione e la formulazione di ipotesi sui contenuti dei testi letti. Si avvicina alla lingua scritta, Scopre la funzione della lingua esplora e sperimenta prime forme scritta. di comunicazione attraverso Interpreta immagini, simboli e la scrittura. codici presenti nell'ambiente. Inizia a rappresentare simboli significativi. produce creazioni linguistiche 26
Campo di Esperienza: IL CORPO E IL MOVIMENTO Ogni bambino costruisce la propria immagine di sé sull’immagine del proprio corpo: il sé coincide con il suo corpo e gradatamente esplora e conosce attraverso il “corpo vissuto”. Giunge poi alla discriminazione percettiva e alla rappresentazione mentale del proprio corpo in movimento e in posizione di staticità. Considerando che la “corporeità e la motricità contribuiscono alla crescita ed alla maturazione complessiva del bambino promuovendo la presa di coscienza del valore del corpo inteso come una delle espressioni della personalità e come condizione funzionale , relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica da sviluppare in ordine a tutti i piani di attuazione formativa…”, questo campo è utile per far scoprire ai bambini il proprio corpo, far prendere coscienza delle parti che lo compongono, della loro funzione e delle percezioni sensoriali che con esso vive in rapporto a se stesso, all’ambiente e agli altri. Questo campo si attua fondamentalmente attraverso il gioco a contenuto motorio (giochi liberi e con regole,giochi con materiali e simbolici, giochi di esercizio, giochi imitativi e di drammatizzazione). Giocare con il proprio corpo, rappresentarlo, travestirsi, controllare il gioco nei gesti, coordinare i movimenti sono esperienze fondamentali per far acquisire al bambino la consapevolezza e la cura di sé e degli altri, l’autonomia e la sicurezza emotiva. Le attività sensoriali e corporee, vissute in un clima sereno e ludico, contribuiscono in maniera significativa allo sviluppo di una immagine positiva di sé. COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: consapevolezza ed espressione culturale IL CORPO E IL MOVIMENTO TRAGUARDI DI SVILUPPO OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO COMPITI SIGNIFICATIVI DELLA COMPETENZA ABILITA' CONOSCENZE Il bambino vive pienamente la sua Padroneggiare gli schemi Movimento sicuro Individuare e disegnare il corpo corporeità, ne percepisce il motori statici e dinamici di base: guardando i compagni. potenziale comunicativo ed correre, saltare, stare in equilibrio, Il corpo e le differenze di genere espressivo, matura condotte che gli strisciare rotolare . Denominare le parti del corpo consentono una buona Regole di igiene del corpo e degli giochi motori di individuazione, autonomia nella gestione della Coordinare i movimenti in attività ambienti. giochi sonori, movimento sicuro giornata a scuola. che implicano l’uso di attrezzi. I pericoli dell’ambiente. Eseguire drammatizzazioni, Nominare, indicare, rappresentare danze e giochi sonori musicali. le parti del corpo e individuare le Regole per una corretta alimentazione. diversità di genere. 27
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