P.T.O.F - SCUOLA DELL'INFANZIA PARITARIA "SAN GIOVANNI BOSCO"

Pagina creata da Lorenzo Di Giovanni
 
CONTINUA A LEGGERE
P.T.O.F - SCUOLA DELL'INFANZIA PARITARIA "SAN GIOVANNI BOSCO"
SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA
    “SAN GIOVANNI BOSCO”
      Via Molino, 6 - Travettore di Rosà
            Tel. e fax 0424/580 117
    e-mail: maternatravettore@gmail.com
       www.scuolainfanziatravettore.it

        P.T.O.F
       PIANO TRIENNALE
   DELL’OFFERTA FORMATIVA
    Anni Scolastici 2016/2019

                                     IL COLLEGIO DEI DOCENTI:
                    Coordinatrice didattica: Beltramello Gisella
                               Insegnanti: Beltramello Gisella
                                          Bertacco Biancamaria
                                                 Galtieri Angela
                                                Rebellato Laura

                                                              1
INDICE
PREMESSA ………………………………………………………………………………………………………………… pag. 3

STORIA, TERRITORIO E SITUAZIONE DEMOGRAFICA ……………………………………………….… pag. 4

IDENTITÀ E MISSION DELLA SCUOLA ………………………………………………………………..………. pag. 5
   - Finalità
   - Identità di ispirazione cristiana
   - Comunità educante
   - Profilo delle insegnanti
   - L’insegnante di scuola cattolica

ORGANIZZAZIONE, RISORSE E GESTIONE DELLA SCUOLA
  - Struttura della scuola
  - Organizzazione dello spazio
  - Tempi
  - Giornata tipo
  - Organizzazione delle sezioni
  - Risorse umane
  - Risorse finanziarie
  - Ammissione e modalità di iscrizione
  - Costo del servizio
  - Orari di entrata e di uscita
  - Menù

LINEE GUIDA DEI PERCORSI EDUCATIVO-DIDATTICI
   - Metodologia didattica
   - Modalità di osservazione
   - Progettazione (U.D.A.): vedi documento allegato
   - Documentazione
   - Verifica
   - Valutazione
   - Autovalutazione
   - Curricolo esplicito
   - Progetti di arricchimento dell’offerta formativa
   - Continuità orizzontale e verticale

                                                                      2
DOCUMENTI ALLEGATI

STATUTO DELLA SCUOLA

REGOLAMENTO

U.D.A. (UNITA’ DI APPRENDIMENTO)

PROTOCOLLO PER L’ACCOGLIENZA DEI BAMBINI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

P.A.I.: PIANO ANNUALE INCLUSIONE SCOLASTICA

PIANO SICUREZZA

                                                                          3
PREMESSA

Dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo
d’istruzione – settembre 2012
Il POF (Piano dell'Offerta Formativa) è il documento fondamentale costitutivo dell'identità
culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare,
extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito
della loro autonomia. Il Piano dell'Offerta Formativa è elaborato dal collegio dei docenti
sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di
gestione e di amministrazione. E’ un documento in continua evoluzione, flessibile, con
possibilità di essere aggiornato e rielaborato, tenendo presente i contributi e i suggerimenti
che potrebbero venire dalla comunità scolastica, dalle famiglie e dal territorio. Questo
documento, in quanto pubblico, è a disposizione di tutti coloro che lo richiedono presso la
direzione della scuola.

Dal 2015 il tradizionale POF viene riletto dalla legge 107 e trasformato in un documento
triennale P.T.O.F (Piano Triennale dell’Offerta Formativa), che è strettamente legato al
processo di valutazione ed autovalutazione scolastica avviato dal DPR 80/2013, che ha
portato alla elaborazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV). Questo documento
costituisce parte integrante del PTOF ed è alla base del Piano di Miglioramento, con il quale
l’Istituzione scolastica si impegna a perseguire una serie di azioni strutturali e coordinate
per affrontare e superare le criticità evidenziate negli esiti formativi degli studenti, che sono
il cuore dell’azione della scuola. In questa ottica il PTOF è strumento dinamico, sottoposto a
continuo monitoraggio e valutazione in vista di un miglioramento degli apprendimenti e
della qualità ed efficacia complessiva dell’offerta formativa. Il PTOF è disponibile sul sito
web della nostra scuola.

                                                                                               4
STORIA, TERRITORIO E SITUAZIONE DEMOGRAFICA
La scuola dell’Infanzia San Giovanni Bosco è stata inaugurata nel 1964 per volere del
parroco e i suoi paesani, vista l’espansione demografica e urbanistica del paese. E’ stata
intitolata con questa denominazione su volere delle suore Salesiane, che hanno gestito la
struttura fino all’anno 2003. Da quel momento la scuola è gestita da personale laico.
Dall’anno scolastico 2000/2001 è riconosciuta scuola paritaria con decreto collettivo del
Ministero P.I. del 28/02/2001 prot. n° 488, ai sensi della legge 10 marzo 2000, n. 62.

La nostra scuola dell’Infanzia è ubicata al centro del contesto urbano del paese di
Travettore, frazione di Rosà; si trova lungo una via del paese che, seppur centrale, è poco
trafficata e molto tranquilla. Gli utenti possono usufruire di un comodo e sicuro parcheggio
sottostante .

Notevoli sono stati i mutamenti che ha subito il nostro paese negli ultimi Cinquanta anni.
Travettore di Rosà era infatti, fino alla prima metà del secolo scorso, un paese dedito alla
lavorazione della terra. Poca istruzione per questa gente, che non aveva i mezzi finanziari
per andare o per mandare i propri figli a scuola; era però colma di tanta buona volontà
nell’impegnarsi a garantire un futuro migliore per le nuove generazioni. L’unità del paese e
dei quartieri si realizzava intorno alla chiesa, che non era solo il luogo dell’assemblea
liturgica e della catechesi, ma anche il centro di raccolta per le deliberazioni civiche e
amministrative.
Un forte cambiamento si sente nell’immediato dopo guerra, e il paese comincia ad
espandersi e a crescere: il settore dell’edilizia è in espansione e l’industrializzazione del
territorio è alle porte. Nascono le prime fabbriche, tanto che le persone lasciano i campi
per impiegarsi nel lavoro in queste ultime.
L’istruzione per tutti diventa necessaria e si comincia a prendere coscienza che è
indispensabile essere istruiti per poter accedere a qualsiasi attività lavorativa. La qualità ed
il livello finanziario-economico della vita ora sono buoni; il lavoro impegna entrambi i
coniugi, anche in presenza di figli. Nasce cosi l’asilo parrocchiale di Travettore.

Attualmente il paese è in continua espansione: sono sorte nuove costruzioni edilizie,
ristrutturazioni e nuovi piani di urbanizzazione hanno trasformato repentinamente il
tessuto urbano, nonché il paesaggio. In questa nuova realtà le nuove generazioni possono
avvalersi dell’offerta non solo di questa scuola dell’Infanzia, ma anche di una scuola
primaria, di un servizio di trasporto pubblico per la scuola secondaria di 1° grado e di
numerosi centri di aggregazione parrocchiali e non dislocati in tutto il territorio.

                                                                                              5
IDENTITA’ E MISSION DELLA SCUOLA
La scuola dell’infanzia paritaria realizza un servizio pubblico a vantaggio dell’intera
comunità. La legge n. 62/2000, riconoscendo la parità alle scuole autonome, le associa
all’azione dello Stato nell’attuazione del diritto all’istruzione e all’educazione. In tale legge
è tradotto, pertanto, il principio che gli Enti privati concorrano alla realizzazione del
servizio pubblico, pur mantenendo la loro identità e le loro caratteristiche originali.

                                          FINALITA’

   “La scuola dell’infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai
tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza
con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della
Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti
dell’Unione Europea.
   Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità,
dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza.

   Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io,
stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in
un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come
persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle
di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un
gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori
comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli.

   Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare
soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e
frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed
emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e
ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.

   Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare,
imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto
tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni
e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e
condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con
simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi.

   Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire
progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della
necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato
sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di
genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le

                                                                                               6
fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri,
dell’ambiente e della natura.

   Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di
relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal
dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità”.

                           IDENTITA’ DI ISPIRAZIONE CRISTIANA

La scuola dell’Infanzia San Giovanni Bosco ad ispirazione cristiana affonda le proprie radici
negli ideali e nei valori proposti, testimoniati e diffusi dal Vangelo. Essa si ispira alla visione
cristiana della vita e dell’educazione. La scuola dell’infanzia paritaria di ispirazione
cristiana, fedele alla sua tradizione, incarna il principio di libertà dell’uomo e per l’uomo,
espresso dal messaggio evangelico e dai valori dell’educazione cristiana. Grazie a questo
principio, favorisce la convivenza e la valorizzazione delle diversità e sollecita all’impegno
nella realizzazione di progetti finalizzati al bene totale del bambino. É così ambiente di
annuncio della “buona novella” e quindi di azione finalizzata all’incontro di tutti coloro
che, nell’impegno educativo, vogliono essere testimoni dei valori rivelati. La nostra scuola
dell’Infanzia pone quindi al centro del suo operare i valori della vita, dell’accoglienza, della
condivisione, della solidarietà, della tolleranza e della pace.

La scuola dell’infanzia paritaria fa propria la concezione della persona espressa dal
Vangelo. Suo compito primario è di assicurare un ambiente educativo che porti il bambino
ad acquisire un atteggiamento di ascolto e di risposta alla “vocazione” cui è chiamato come
persona. Nella scuola dell’infanzia paritaria di ispirazione cristiana, quindi, l’educazione
religiosa non viene ad accostarsi o a sovrapporsi agli altri campi di esperienza come una
proposta avente pari dignità, ma rappresenta il presupposto fondante, il senso di tutte le
altre esperienze. II bambino è così avviato con gradualità, in un clima di rispetto e di
amore, a scoprire il significato della propria vita, a crescere nella cultura del cuore, nella
speranza del domani, nella fiducia verso gli altri e nella sicurezza del proprio agire. II
bambino viene educato ad accogliere la vita come dono, come talento da sviluppare nel
dialogo con il “sé” e con il “tu” degli altri.

                                    COMUNITA’ EDUCANTE

  Ogni scuola vive e opera come comunità nella quale cooperano alunni, docenti e
genitori.

   Al suo interno assume particolare rilievo la comunità professionale dei docenti che,
valorizzando la libertà, l’iniziativa e la collaborazione di tutti, si impegna a riconoscere al
proprio interno le differenti capacità, sensibilità e competenze, a farle agire in sinergia, a
negoziare in modo proficuo le diversità e gli eventuali conflitti per costruire un progetto di
scuola partendo dalle Indicazioni Nazionali. Nella scuola cattolica la relazione tra insegnanti

                                                                                                 7
è significativa perché è espressione di una coesa comunità professionale e spirituale, come
visibile testimonianza del messaggio evangelico.

  Nei confronti degli alunni, l’insegnante è tenuta ad essere consapevole delle proprie
convinzioni e dei valori di fondo che cercherà di proporre in modo convincente e
argomentato. Solo a queste condizioni la scuola cattolica può conseguire l’obiettivo
fondamentale di fare in modo che il suo insegnamento giunga ad essere una scuola di fede
e una trasmissione del messaggio cristiano.

  Importante è inoltre la relazione degli insegnanti con i genitori, con i quali è necessario
condividere una corresponsabilità educativa, contribuendo al Progetto Educativo della
scuola cattolica, fermo restando il rispetto delle competenze professionali degli insegnanti.

    Questo processo richiede attività di studio, di formazione e di ricerca da parte di tutti gli
operatori scolastici ed in primo luogo da parte dei docenti. Determinante al riguardo risulta
il ruolo del dirigente scolastico per la direzione, il coordinamento e la promozione delle
professionalità interne e, nello stesso tempo, per favorire la collaborazione delle famiglie,
degli enti locali, e per la valorizzazione delle risorse sociali, culturali ed economiche del
territorio.

                                PROFILO DELLE INSEGNANTI

Il lavoro dell’insegnante nella pratica quotidiana esige impegno personale unito alle
competenze, alla sensibilità, all’aggiornamento continuo, all’autovalutazione.
Le competenze metodologico-didattiche e relazionali sono fondamentali per chi insegna
nella scuola dell’infanzia e rendono particolarmente raffinato e delicato questo lavoro, in
cui sono cruciali la comunicazione, l’osservazione, l’autocontrollo uniti al piacere e
all’entusiasmo.
Le competenze professionali si costruiscono attraverso riflessioni e aggiornamenti.
Educare-Insegnare è un compito ricco di soddisfazioni e allo stesso tempo faticoso in cui
l’esperienza facilita sì il lavoro, ma è necessario anche continuare a coltivare la disponibilità
a ricominciare ex novo e ad essere continuamente creativi. La professione educativa mette
ogni volta a confronto con una umanità diversa, con generazioni e situazioni nuove, con
persone che provengono da esperienze e contesti sempre differenti.
Tale professionalità quindi non nasce dal nulla, ma è il prodotto di un itinerario formativo
dai precisi connotati ed esige una capacità operativa non casuale né improvvisata. Gli
aggiornamenti, quindi, devono rispondere ai bisogni formativi dei docenti sulla base dei
problemi che insorgono durante l’attività quotidiana, completando un percorso di
maturazione e affinamento di tutte le competenze professionali.
Inoltre, obiettivo primario da conquistare da parte di ogni insegnante è quello di porsi in
una dimensione comunicativa con se stessi, con i bambini, con i colleghi e con i genitori. Ci
muoviamo, quindi, in un orizzonte relazionale molto ampio che supera gli ambiti della
scuola e tocca la sfera etica, sociale e culturale.

                                                                                               8
E‘ necessario, dunque, individuare alcune certezze di fondo in relazione al significato di
disponibilità e di sensibilità verso i bambini:

   -   l’ascolto, il sostegno affettivo e il rispetto dei piccoli nella loro integrità di persone
       attraverso la comunicazione verbale e non verbale;
   -   la consapevolezza di avere di fronte soggetti liberi, impegnati in un percorso di
       conquista di sé, che devono essere stimolati e guidati in modo non direttivo;
   -   la promozione di valori quali la curiosità, il gioco, l’amicizia, la creatività, il rispetto
       dei tempi personali.

Occorre pertanto che gli insegnanti siano protagonisti della costruzione della propria
identità professionale, coltivando il bisogno-desiderio di continuare ad apprendere,
rinnovando le proprie competenze.

                          L’INSEGNANTE DI SCUOLA CATTOLICA

Nella scuola cattolica gli insegnanti vivono una specifica vocazione cristiana ed una
altrettanto specifica partecipazione alla missione della Chiesa. Un insegnante credente
svolge il suo servizio educativo sapendo di essere chiamato a testimoniare la sua fede
proprio mentre offre questo servizio. Più in particolare, i tratti distintivi che caratterizzano
e qualificano un docente di scuola cattolica sono:

   1) essere professionista dell’istruzione e dell’educazione (vedi sopra)
   2) essere un educatore cristiano, cioè avere una visione cristiana della persona, della
      vita, della realtà, dell’educazione. La persona è vista quindi come essere umano che
      trascende ogni realtà naturale, e l’educazione sarà pertanto esercizio di libertà,
      protesa alla spiritualità della persona stessa.
   3) essere il mediatore di uno specifico Progetto Educativo e possedere quindi dei
      precisi requisiti individuati nel Codice di diritto canonico: la retta dottrina, cioè la
      conoscenza dei contenuti fondamentali della fede cristiana; la probità di vita, ossia
      uno stile di vita coerente con il messaggio evangelico; la capacità di elaborare una
      proposta educativa coerente con la filosofia cristiana dell’educazione.
   4) essere una persona impegnata in un cammino di crescita e maturazione spirituale,
      che mette in primo piano il valore della persona, la formazione della coscienza
      morale, l’educazione religiosa, la ricerca di senso, la questione della verità,
      l’apertura alla vita, sentendosi un vero e proprio apostolo di Cristo, con la
      consapevolezza di trovare in Lui una guida costante nel proprio compito di
      educatore, e ricorrendo alla preghiera e alla vita liturgica per trarre forza e sostegno

                                                                                                 9
ORGANIZZAZIONE, RISORSE E GESTIONE DELLA SCUOLA

Dalle indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo
d’istruzione – settembre 2012
   Il curricolo di istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia
scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità
dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e
organizzano la ricerca e l’innovazione educativa.
   Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con
riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per
lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina.

Le attività e le esperienze promosse dalla scuola dell’infanzia si sviluppano all’interno di
due fondamentali dimensioni:

   1) il curricolo implicito che comprende tutte le iniziative di tipo organizzativo che
      determinano il contesto del fare scuola, l’ambiente fisico e sociale dove si svolgono
      le attività programmate e che ha una rilevante ricaduta sulla loro qualità.
   2) il curricolo esplicito che comprende tutte le attività oggetto di consapevole
      progettazione da parte delle insegnanti, formalizzate e rese visibili nei documenti
      ufficiali.

                                                                                             10
STRUTTURA DELLA SCUOLA

La Scuola dell’Infanzia “S. Giovanni Bosco” si trova nel centro di Travettore, frazione di
Rosà. Gli spazi sono adeguati alle esigenze dei bambini; gli arredi e i materiali rispettano,
oltre che le norme di sicurezza, i loro bisogni e i loro desideri di esplorare e di conoscere.
E’ una struttura in cui gli alunni possono giocare, muoversi ed esprimersi in maniera
spontanea.

La scuola è così strutturata:

AL PIANO TERRA:

    3 aule per le attività di sezione
    1 ampia sala da pranzo per i bambini
    1 cucina con dispensa
    6 servizi igienici per i bambini
    1 sevizio igienico per persone diversamente abili
    1 servizio igienico per il personale
    1 salone usufruito come sala di accoglienza per il mattino e come luogo di incontro-
     ricreazione tra i bambini delle tre sezioni
    1 ufficio all’entrata della scuola con biblioteca magistrale

AL PRIMO PIANO:

    1 laboratorio di biblioteca
    1 laboratorio grafico-pittorico-manipolativo
    1 laboratorio per varie attività didattiche dedicato in particolare ai bambini con
     bisogni educativi speciali
    1 dormitorio
    2 servizi igienici per bambini

NEL SEMINTERRATO:

    1 ampio salone adibito ai momenti di festa e alle attività di educazione motoria ed
     educazione al suono e alla musica
    1 palcoscenico con impianto stereofonico, luci e di videoproiezione
    1 magazzino di raccolta materiali utili per la didattica

GIARDINO:
I bambini hanno la possibilità di giocare all’aperto nei due giardini adiacenti alla scuola,
arricchiti da giochi di vario tipo: scivolo, altalena, giostra, cavallini, arrampicata, castelli,
casette, piccoli giochi da scavo.

                                                                                              11
ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO

Lo spazio, accogliente e curato, è espressione delle scelte educative della scuola e la sua
organizzazione è requisito per lo svolgimento dell’ esperienza educativa. Lo spazio offre al
bambino l’opportunità di vivere in un ambiente che trasmette tranquillità e sicurezza, ed è
lo sfondo in cui il bambino agisce per sviluppare la sua curiosità, il desiderio di fare da solo,
l’esplorazione, la ricerca personale, la socialità.

La strutturazione degli spazi esercita una rilevante influenza su tutte le dimensioni della
personalità: sul piano cognitivo, sul piano sociale, sul piano affettivo e sul piano emotivo.
La differenziazione degli spazi in base al tipo di attività permette al bambino di organizzarsi
mentalmente e fisicamente verso l’apprendimento, il fare, il pensare.

Questi gli spazi della nostra scuola:
- ingresso: luogo del passaggio dalla famiglia alla scuola e della mediazione ad un rapporto
rassicurante con le insegnanti
- salone dell’accoglienza: luogo di incontro allargato, di socializzazione e dell’espansione
della socialità.
- spazio aula: luogo di incontro nel piccolo gruppo, di ricerca della propria identità, di
interazione tra verbale con adulti e coetanei, e di libero movimento.
     angolo affettivo: cucina, bambole, peluche, parrucchiera
     tappettone: costruzioni, pista con macchine, animali
     giochi da tavolo: puzzle, tombola, memory, giochi logici
     angolo del disegno libero
     angolo morbido: consultazione di libri in modo autonomo
- laboratori di attività specifiche: luogo di apprendimento e ricerca, di socializzazione , delle
competenze e conoscenze
     Laboratorio grafico/pittorico/manipolativo
     Laboratorio biblioteca
     Laboratorio scientifico
     Laboratorio di attività motoria
     Laboratorio di educazione musicale
     Laboratorio di lingua inglese
- servizi igienici: luogo dell’autonomia e della cura di sé
- sala da pranzo: luogo di convivialità
- stanza del riposo: luogo di rilassamento ed intimità
- giardino e grande salone: luoghi di esplorazione e movimento

                                                                                              12
TEMPI

Dentro la scuola il ritmo non è casuale; tutto è infatti organizzato secondo una logica
educativa: la scansione della giornata è pensata intenzionalmente per aiutare i bambini nel
progressivo apprendimento dell’autonomia, delle relazioni e degli apprendimenti. E’
importante che il tempo sia flessibile e disteso e rispettoso dei bisogni dei bambini per
garantire loro una situazione di benessere e per consentire di vivere con serenità la propria
giornata, di giocare, esplorare, comunicare, capire, socializzare, costruire, coltivare la
fantasia.

L’orario scolastico si riparte su cinque giorni settimanali, dal lunedì al venerdì, dalle 8.00
alle 16.00. Il ritmo della giornata scolastica è scandito tenendo presente le finalità proprie
della Scuola dell’Infanzia (autonomia, identità personale, competenze, cittadinanza) come
pure un armonico alternarsi delle attività che richiedono attività libere e strutturate,
esperienze socializzanti e individuali, gioco libero e organizzato.

Per una più efficace organizzazione delle attività e per un uso razionale degli spazi a
disposizione della scuola, il tempo scolastico è stato organizzato secondo l’orario della
seguente GIORNATA TIPO:

                                                                                           13
GIORNATA TIPO

TEMPI          SPAZI         ATTIVITA’
7,30 - 9,00    SALONE        ENTRATA BAMBINI
                             Comunicazioni quotidiane con i genitori
                             Giochi e attività libere
9,00 - 9,30    SALONE        ACCOGLIENZA
                             Canti, giochi, danze e bans guidati, collettivi, di
                             sezione o individuali
9,30 - 9,45    SALA DA        MERENDA con frutta di stagione
               PRANZO
9,50 - 11,15   SEZIONE O     ATTIVITA’ EDUCATIVO DIDATTICHE
               LABORATORI    Routine: cerchio del mattino (circle time),
                             conversazioni spontanee e programmate,
                             preghiera, appello,calendario, incarichi
                             giornalieri.
                             Attività didattiche: linguistiche, logico-
                             matematiche, scientifiche, grafico- pittorico-
                             manipolative, relazionali, drammatico-teatrali.
                             E inoltre: inglese, attività motoria , educazione
                             musicale e IRC, una volta la settimana

11,15 -11,30 BAGNO           ROUTINES IGIENICHE e preparazione al
                             pranzo
11,30 -12,15 SALA DA         PRANZO, vissuto come un momento educativo e
             PRANZO          di convivialità in cui i bambini acquisiscono le
                             prime regole dello stare a tavola insieme e le
                             prime nozioni di educazione alimentare.

12,30 -13,30 GIARDINO O      Uscita anticipata (12,30)
             SALONE          GIOCHI LIBERI E ORGANIZZATI

13,30 -15,00 STANZA PER      RIPOSO POMERIDIANO solo per i piccoli e
             LA NANNA        piccolissimi
14,00 -15,30 SEZIONE         ATTIVITA’ POMERIDIANE per i medi e
                             grandi
15,30 -15,45 SALONE          Riordino del materiale
                             Merendina
                             Saluto

15,45 -16,00                 USCITA PER TUTTI
                                                                                 14
ORGANIZZAZIONE DELLE SEZIONI

La sezione in generale garantisce la continuità dei rapporti fra adulti e bambini e fra
coetanei, facilita il processo di identificazione, favorisce la predisposizione di spazi,
ambienti e materiali idonei, consente di attuare i progetti educativi, valorizza e facilita il
lavoro a piccoli gruppi.

Le sezioni omogenee sono organizzate in modo da accogliere bambini della stessa età,
quindi gruppo classe di tre, quattro o cinque anni. La nostra scuola privilegia le sezioni
omogenee per età perché consentono di calibrare gli interventi educativi in modo più
rispondente ai bisogni di ciascuna fascia d’età (tempi di attenzione, routine, attività
didattiche). Inoltre permettono di individuare spazi, arredi e materiali consoni all’età dei
bambini di quella fascia e di facilitare la soluzione di problemi simili.

                                     RISORSE UMANE

Personale Docente:
   - 1 coordinatrice didattica interna: Beltramello Gisella
   - 3 insegnanti a tempo pieno: Beltramello Gisella, Bertacco Biancamaria, rebellato
      Laura
   - 1 insegnante a tempo ridotto: Galtieri Angela
   - 2 insegnanti specialisti esterni di attività motoria e di educazione musicale: Michele
      e Sonda Germana.

Personale non docente:
   - 1 cuoca: Goegan Federica
   - 2 ausiliarie: Bizzotto Cristina e Lazzarotto Maria Sandra

Volontari
Presidente: Pavin Erminio

                                  RISORSE FINANZIARIE

La scuola si avvale del contributo mensile di ogni singola famiglia, dei contributi comunali e
regionali, e del supporto economico della parrocchia. Inoltre usufruisce del ricavato di
alcune iniziative proposte dal Comitato Genitori.

                                                                                            15
AMMISSIONE E MODALITA’ DI ISCRIZIONE

Sono ammessi alla scuola dell’infanzia bambini di età dai tre ai sei anni.
La scuola può accogliere un limitato numero di bambini di due anni e mezzo che
presentano i seguenti requisiti: essere nati entro e non oltre il 30 aprile; avere ottenuto il
controllo sfinterico; possedere discreta autonomia nel mangiare; avere la capacità di
esprimere i bisogni primari.
L’iscrizione segue le date del calendario scolastico regionale, solitamente nel mese di
febbraio, e va rinnovata ogni anno anche per i bambini già frequentanti.
All’atto dell’iscrizione viene versata una quota che ha funzione di caparra confirmatoria, e
pertanto non verrà restituita per nessun motivo in caso di ritiro del bambino.

                                    COSTO DEL SERVIZIO

La retta di frequenza per l’intero anno scolastico ammonta a euro 1200,00 suddivisa in 10
rate mensili. L’iscrizione obbliga alla frequenza, ed impegna a versare per ogni mese di
durata della scuola (settembre – giugno) l’importo di euro 120,00 da settembre a giugno.
La retta deve essere versata per intero entro il giorno 15 di ogni mese, tramite i bollettini
che verranno forniti dalla scuola di mese in mese, o attraverso bonifico bancario.

Qualora l’assenza di un bambino si prolungasse per quattro settimane consecutive, solo ed
esclusivamente per motivi di salute, la suddetta retta sarà ridotta ad Euro 60,00 (previa
esibizione del certificato medico), in quanto le spese di gestione del personale e del
riscaldamento della scuola sono continue.
Per le coppie di fratelli, si stabilisce che il 2° fratello frequentante verserà un importo
ridotto di Euro 90,00 (o 105,00 se comprensivo di preaccoglienza).
Per chi aderisce al servizio di entrata anticipata (7.30 – 8.30) la retta sarà di Euro 135,00. La
quota relativa al servizio di preaccoglienza, pari ad Euro 15,00, dovrà essere versata
mensilmente, assieme alla retta di frequenza per tutto l’anno.
Per i bambini che nel mese di giugno si recano in vacanza, si ricorda che la retta va versata
per intero.
L’iscrizione all’anno scolastico successivo sarà accolta solo nel caso in cui siano state
pagate tutte le rate dell’anno scolastico in corso.

                              ORARI DI ENTRATA E DI USCITA

Entrata anticipata                                                                7,30 - 8,20
Entrata                                                                           8,20 - 9,00
Uscita anticipata (previo avviso)                                                      12.30
Uscita                                                                          15,45 -16,00

                                                                                                16
MENU’
                   La mensa viene gestita direttamente dalla scuola attenendosi ad una tabella dietetica approvata dall’ASL

                     LUNEDÌ                        MARTEDÌ                  MERCOLEDÌ                        GIOVEDÌ                        VENERDÌ
               Pasta alla napoletana        Crema di zucchine e ceci          Risi e bisi          Pasta al forno con besciamella      Pasta all’olio e basilico
settimana
  Prima

                    Prosciutto                    con crostini            Zucchine in tegame               e ragù di carne                   Uova sode
                Carote grattugiate                 Stracchino                 Cappuccio              Verdura di stagione fresca           Piselli in tegame
                                            Verdura fresca di stagione     Dolce casalingo                     Yogurt
             Gnocchi al ragù di carni            Risotto di zucca        Spaghetti al pomodoro       Pastina in brodo vegetale         Pasta pomodoro e ricotta
settimana
 Seconda

                     bianche                     Peatate al forno               e tonno            Spezzatino di manzo e maiale            Frittata al forno
             Insalata di cappuccio e              Carote lessate         Crocchette di pesce al               Polenta                           Spinaci
             pomodoro o verdura di                   Yogurt                      forno                  Insalata/pomodoro
                     stagione                                               Fagiolini lessati
                      Budino
            Crema di carote con orzo         Passato di verdura con        Pasta alla crema di      Minestrina in brodo vegetale        Pasta al pesto leggero
settimana

                    Prosciutto                      pastina                 zucchine e porro         Scaloppine di tacchino al           Formaggio caciotta
  Terza

            Verdura fresca di stagione         Platessa al forno          Fagioli all’uccelletto              limone                           Insalata
                                               Cavolfiore all’olio           Verdura fresca              Piselli in tegame
                                                                                 Yogurt
            Minestra di riso e lenticchie     Polpettine di vitellone    Pasta con pomodoro e      Passato di verdure con pastina     Pasta all’olio e parmigiano
settimana
 Quarta

            Frittata al forno con spinaci            Polenta                     ricotta            Bastoncini di pesce al forno               Straccino
            Verdura fresca di stagione                Piselli                 Patate lesse                     Spinaci                    Carote gratuggiate
                                                      Yogurt                 Verdura fresca

                Pasta al pomodoro              Risotto con spinaci       Minestrone di verdure     Polpettine di vitellone e maiale   Pasta all’olio o parmigiano
settimana
 Quinta

              Petto di pollo alla salvia      Frittata con zucchine            e legumi                         Piselli                Riccioli di platessa e pan
                   Carote lessate              Fagiolini all’oliio         Pizza margherita                 Puré di patate                 grattato al forno
                                                                                                               Yogurt                           Insalata

                                            Merenda ore 09.40: frutta fresca di stagione, fette biscottate.
                                                         Si usa sale iodato e olio extra vergine di oliva
                                 Il pane viene dato ogni giorno a pranzo, e una volta alla settimana quello integrale

                                                                                                                                                                   17
LINEE GUIDA DEI PERCORSI EDUCATIVO-DIDATTICI

                                   METOLOGIA DIDATTICA

IL GIOCO: Il gioco è la vita stessa del bambino, è il suo modo di essere e di fare esperienza,
e soddisfa una vasta serie di esigenze contrapposte: fare, esplorare, conoscere, liberarsi
delle energie superflue, misurarsi con se stesso e con le cose, comunicare, esprimersi,
socializzare. Attraverso il gioco il bambino si esprime con la propria personalità
mescolando elementi magici e fantastici con quelli reali, tentando di riprodurre, imitare,
ripetere, impersonificare, ma anche tentando di realizzarsi e divertirsi.
L'importanza del gioco, soprattutto in età prescolastica, consiste nell’offrire al bambino la
maggior opportunità di compiere esperienze ricche e varie. L'attività creativa e l'inventività
derivano dall'esigenza di intervenire in modo costruttivo e attivo sulla realtà per il gusto di
vivere situazioni reali e allargare le proprie esperienze. Il gioco è un'attività basilare e la più
importante per lo sviluppo intellettivo nella prima infanzia. infatti, è il mezzo più efficiente
per sviluppare il pensiero astratto: il bambino a questa età si crea delle situazioni
immaginarie per superare i limiti delle sue possibilità di azione concreta e reale.

L’ESPLORAZIONE E LA RICERCA : L’apprendimento esperienziale costituisce un modello
di apprendimento basato sull’esperienza, sia essa cognitiva, emotiva o sensoriale. Il
processo di apprendimento si realizza attraverso l’azione e la sperimentazione di
situazioni, compiti, ruoli in cui il soggetto, attivo protagonista, si trova a mettere in campo
le proprie risorse e competenze per l’elaborazione e/o la riorganizzazione di teorie e
concetti volti al raggiungimento di un obiettivo. Consente inoltre di sviluppare le proprie
abilità di risoluzione di un problema, anche attraverso l’abilità creativa, e di far acquisire
autoconsapevolezza mediante auto-osservazione ed etero-osservazione al fine di
valorizzare i comportamenti costruttivi. L’esperienza così acquisita diviene patrimonio di
conoscenza del soggetto e costituirà il nuovo punto di partenza di ulteriori evoluzioni.

LA VITA DI RELAZIONE: Le docenti dedicano particolare cura alla formazione della classe
come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti alla gestione
degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione. La scuola si deve costruire come luogo
accogliente, coinvolgendo in questo compito gli studenti stessi. Sono, infatti, importanti le
condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine di ottenere la partecipazione più
ampia dei bambini e degli adolescenti a un progetto educativo condiviso. La formazione di
importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro
dell’azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della
personalità di ognuno.

LA MEDIAZIONE DIDATTICA: Lo stile educativo delle docenti si ispira a criteri di ascolto, di
accompagnamento, di mediazione comunicativa, di interazione partecipata, con una

                                                                                                18
continua capacità di osservazione del bambini, di presa in carico del suo mondo, di lettura
delle sue scoperte, di sostegno e di incoraggiamento all’evoluzione dei suoi apprendimenti
verso forme di conoscenza sempre più autonome e consapevoli. Nella relazione educativa
le insegnanti svolgono una funzione di mediazione e di facilitazione e, nel fare propria la
ricerca dei bambini, li aiutano a pensare, riflettere, sollecitandoli ad osservare, descrivere,
narrare, fare ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in contesti cooperativi e di confronto.
L’insegnante struttura ambienti e predispone situazioni e attività, funzionali al
raggiungimento di obiettivi educativi, attraverso l’utilizzo di materiale strutturato e non.

                              MODALITA’ DI OSSERVAZIONE

L’osservazione è lo strumento indispensabile per la verifica iniziale, in itinere e finale
dell’azione educativa.
L’osservazione si applica da parte delle insegnanti sia in momenti di gioco e attività libere,
sia in occasione di attività strutturate. Tale strumento può essere applicato in modo
occasionale o sistematico. Nel primo caso ci fornisce l’opportunità di osservare situazioni e
comportamenti che si vengono a manifestare in modo spontaneo, senza che l’insegnante
abbia programmato l’osservazione. Nel secondo caso invece, vi è una programmazione
dell’osservazione, da parte dell’insegnante, su un aspetto particolare e protratto nel
tempo.
L’osservazione consente altresì di valutare le esigenze del bambino e di riequilibrare le
proposte educative in base alla qualità delle risposte, soprattutto per gli interventi di
sostegno e di recupero dei bambini in difficoltà.

                                   PROGETTAZIONE
                 (vedi Unità di Apprendimento – documento allegato)

                                   LA DOCUMENTAZIONE

Le docenti dedicano una particolare attenzione all’attività di documentazione allo scopo di
creare memoria di quanto si fa e di rendere comunicabili i percorsi effettuati. I prodotti e
gli elaborati di un anno scolastico (disegni, costruzioni, cartelloni, fotografie, filmati, testi
utilizzati o costruiti individualmente e in gruppo), raccolti con cura e consegnati ai genitori,
rappresentano una preziosa documentazione personale dei momenti più importanti del
cammino di crescita di ogni bambino.
Questo materiale diventa memoria importante per i bambini, per i genitori e per gli
insegnanti, in quanto fornisce una chiave di lettura a coloro che hanno partecipato alla
realizzazione del progetto.
 La documentazione è indispensabile ai piccoli perché rappresenta uno strumento
prezioso per: raccogliere una parte della documentazione in modi e forme tali da diventare
fruibili dai bambini i quali hanno così l’opportunità di rendersi conto delle proprie
conquiste, di ricostruire i percorsi effettuati e le esperienze più significative vissute a
scuola, riannodando in tal modo i fili della memoria.
                                                                                              19
La documentazione è necessaria ai genitori perché permette loro di:
   - conoscere l’azione educativa svolta dalle insegnanti della sezione e non
   - sapere quali iniziative sono state prese a favore dei propri figli;
   - vedere concretamente cosa fanno e in che modo i bambini a scuola.
 La documentazione è fondamentale per le insegnanti perché offre loro la possibilità di:
   - verificare l’adeguatezza del processo educativo e adottare gli aggiustamenti ogni
       volta sia necessario;
   - riesaminare e riflettere sulle esperienze svolte, per acquisire consapevolezza delle
       conquiste raggiunte;
   - rilevare con tempestività i disagi per prevenire difficoltà ed insuccessi;
   - concordare ed attuare scambi di informazioni con gli insegnanti degli asilo nido
       e della scuola primaria per predisporre adeguate condizioni di continuità educativa;
   - confrontare le proprie esperienze con quelle delle altre insegnanti per aprirsi alla
       discussione, alla collaborazione e all’adozione di nuove pratiche d’azione.
Relativamente ai bambini che presentano difficoltà, la documentazione riveste una
importanza particolare perché ha lo scopo di porre in evidenza i bisogni diversi e quindi le
diverse soluzioni che è necessario, di volta in volta, mettere in campo.

                                        LA VERIFICA

Per verifica si intende l’insieme delle azioni che l’insegnante mette in atto per conoscere e
monitorare lo sviluppo del bambino, in relazione agli obiettivi individuati. E’ un’azione più
sistematica dell’osservazione e si avvale di osservazioni mirate, uso di griglie e prove
strutturate ecc…
La verifica ha per noi un duplice significato: quello di conoscere la situazione iniziale
dell’alunno da cui far partire il nostro progetto educativo e la situazione finale ed
intermedia ai nostri interventi, evidenziando i progressi ed eventuali difficoltà. Questo per
monitorare che quanto programmato dalle insegnanti sia adeguato alla situazione dei
bambini, come elemento fondamentale per la propria professionalità e come garanzia
della necessaria flessibilità didattica.
Per ottenere una verifica il più possibile completa riteniamo sia necessario ricorrere a più
mezzi di rilevazione, integrando l’analisi degli elaborati prodotti dal bambino con
l’osservazione, la conversazione e la verbalizzazione svolte nel piccolo, nel grande gruppo
ed anche individualmente.

La verifica (intesa come presa d’atto del percorso realizzato dal bambino) e la
documentazione (testimonianza concreta di tale processo) vengono nella scuola
dell’infanzia intese e realizzate con uno spirito improntato ad un principio di valorizzazione
sia dei punti di forza che dei punti di debolezza in quanto entrambi significativi per la
formazione dell’identità e per il processo di crescita di ogni singolo bambino.
L’individuazione ed il riconoscimento di tali elementi della personalità ha infatti un ruolo
importante sia per gli eventuali “aggiustamenti” educativi da parte delle insegnanti, sia per
quanto concerne l’integrazione e l’accettazione di ogni individuo nell’ambito del gruppo
bambini / adulti.

                                                                                           20
LA VALUTAZIONE

Nel corso degli anni nella nostra scuola dell’infanzia la valutazione ha sempre assunto un
ruolo di accompagnamento continuo e costante dell’azione didattica, in stretta
connessione con i momenti di osservazione e verifica.
In questa fase evolutiva così delicata e densa di conquiste significative emergono, con
tempi e modalità differenti, alcuni dei nuclei fondanti della struttura di personalità di
ognuno, che nel tempo si andranno affinando, arricchendo e consolidando. Ciò che le
insegnanti valutano, infatti, non sono le capacità ed abilità misurate in senso stretto, ma
più di ogni altra cosa il percorso di crescita di ogni bambino, da cui possano affiorare i tratti
individuali, le modalità di approccio ed interazione, lasciando emergere di volta in volta
risorse e potenzialità, come pure bisogni e talvolta difficoltà. La scuola dell’infanzia, in altre
parole, rimanda alle famiglie (ed alla scuola primaria che seguirà), una rappresentazione
del bambino in un dato momento della sua evoluzione, come in un’istantanea che
fotografa quella particolare fase di sviluppo, intravedendo opportunità e delineandone i
tratti unici e significativi.
In linea con le nuove Indicazioni Nazionali quindi la valutazione assume per la nostra scuola
una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e
di stimolo al miglioramento continuo.

                                    L’AUTOVALUTAZIONE

L’atteggiamento di autoanalisi e autocritica è essenziale nel lavoro dell’insegnante. E’
importante che ogni docente si interroghi continuamente sul proprio operato, per
verificare la coerenza delle scelte e l’efficacia degli interventi attivati in rapporto al
processo evolutivo dei bambini.
Diventa quindi necessario che le insegnanti, a cadenza regolare, organizzino momenti di
autovalutazione dei progetti educativi. Ciò implica la capacità di mettersi in discussione
per seguire percorsi alternativi e di revisionare il proprio atteggiamento professionale;
tutto questo presuppone competenze culturali e relazionali sia a livello individuale che
collegiale.
Il confronto professionale permette di affrontare problemi comuni, rendendo pubbliche le
proprie competenze, mettendole a disposizione degli altri e collaborando agli aspetti
organizzativi.
Tutto ciò si deve realizzare in un clima di condivisione, flessibilità e creatività.
Condividere significa :
     - creare uno spazio di discussione all’interno della scuola per riflettere, ripensare,
        raccontare le proprie esperienze, argomentare le proprie scelte.
     - lavorare sinergicamente alla realizzazione di percorsi didattico-educativi calibrati
        sulla base dei bisogni dei bambini, soprattutto per quelli che manifestano disagio.
La flessibilità deve essere ricercata nell’organizzazione complessiva della scuola, nei
rapporti con le famiglie, ma soprattutto in forme di programmazione aperte che privilegino
i ritmi dei bambini e non siano scandite da cadenze troppo strette.

                                                                                               21
La creatività, infine, vuol dire volontà di mettersi sempre in gioco, di ricercare nuove
soluzioni, di aprirsi a nuove proposte e a nuove esperienze per meglio qualificare la scuola.
Con queste premesse è possibile realizzare una scuola fondata sulle relazioni interpersonali
(tra adulti, tra bambini, tra bambini e adulti), sulla ricchezza della cultura (curiosità, qualità
dei contenuti ecc.) e sulla disponibilità a collaborare (collegialità, aiuto reciproco).

                                                                                               22
Campo di Esperienza: LA CONOSCENZA DEL MONDO
È il campo di esperienza che si rivolge alle competenze di tipo scientifico e logico-matematico che permettono al bambino di esplorare, analizzare,
spiegare/spiegarsi e concettualizzare ciò che gli sta attorno e le esperienze che esso compie. Pone quindi l’accento su due aspetti:
       quello “scientifico” puntando l’attenzione sull’esplorazione, la scoperta, l’analisi e la concettualizzazione delle qualità, proprietà e della
       struttura del mondo che ci circonda; quello “logico-matematico” puntando l’attenzione sulle capacità di raggruppare, ordinare, quantificare e
       localizzare oggetti e cose sviluppando una familiarità con i numeri, con le quantità, con l’uso di simboli e con concetti geometrici.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: competenze di base in matematica, scienze e tecnologia

                                                         LA CONOSCENZA DEL MONDO
TRAGUARDI DI SVILUPPO                                     OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO                                  COMPITI SIGNIFICATIVI
DELLA COMPETENZA      ABILITA'                                                        CONOSCENZE
Raggruppa e ordina oggetti e            Individuare le caratteristiche di oggetti e       Figure, forme e colori.     Raggruppare, ordinare, seriare
materiali secondo criteri diversi, ne   materiali.                                        Serie e ritmi.              oggetti ed elementi in base a
identifica alcune proprietà,            Raggruppare e seriare in base ad una              Simboli e strumenti di      caratteristiche date o individuate.
confronta e valuta quantità.            caratteristica data o individuata                 registrazione.
Utilizza simboli per registrarle.       personalmente.
Esegue misurazioni usando               Classificare.
strumenti alla sua portata.             Utilizzare strumenti per la raccolta e la
                                        registrazione di dati.
Sa collocare la azioni quotidiane Individuare e ricostruire le successioni                Concetti temporali di       Costruire e saper verbalizzare un
nel tempo della giornata e della temporali.                                               successione,                calendario settimanale e/o mensile
settimana                         Ordinare in successione temporale azioni,               contemporaneità e durata,   che        rappresenti     attività
                                  fatti e fenomeni.                                       Periodizzazioni: giorno-    significative, le routine della
                                                                                          notte; momenti della        giornata, presenze, …;
                                                                                          giornata; giorni; mesi;
                                                                                          stagioni.
                                                                                          Linea del tempo

                                                                                                                                                       23
Riferisce correttamente eventi del Elaborare previsioni ed ipotesi.                                             Osservare ed analizzare fatti e
passato recente.                   Descrivere e fatti ed eventi.                                                fenomeni della realtà, descriverli,
Sa dire cosa può succedere in un Collegare eventi nel tempo.                                                    rappresentarli e ricostruirne la
futuro immediato e prossimo                                                                                     sequenza temporale.
Osserva con attenzione il suo           Porsi interrogativi su elementi e Termini specifici.
corpo, gli organismi viventi e i        fenomeni naturali.
loro ambienti, i fenomeni naturali,     Osservare ed esplorare la realtà attraverso
accorgendosi dei loro cambiamenti       l’uso dei sensi.
                                        Individuare le caratteristiche e le
                                        relazioni fra oggetti, fatti e fenomeni.
                                        Individuare analogie e differenze fra
                                        oggetti, persone e fenomeni.
                                        Descrivere       quanto      osservato   ed
                                        analizzato utilizzando un linguaggio
                                        appropriato.
Si interessa a macchine e strumenti Mostrare interesse e porre interrogativi                                    Realizzare      modellini       e/o
tecnologici, sa scoprirne le sulle varie tecnologie.                                                            rappresentazioni    grafiche     di
funzioni e i possibili usi                                                                                      percorsi sperimentati o di ambienti
                                                                                                                analizzati
Ha familiarità sia con le strategie     Numerare.                                    Numeri     e   sequenza Eseguire conte e quantificazioni.
del contare e dell’operare con i        Contare e quantificare.                      numerica.               Mettere in relazione insiemi di
numeri sia con quelle necessarie        Sperimentare semplici misurazioni.           Strumenti e tecniche di elementi relativi.
per eseguire le prime misurazioni       Utilizzare   semplici    strumenti di        misurazione.
di lunghezze, pesi e altre quantità     misurazione e/o individuarne di non
                                        convenzionali.
Individua le posizioni di oggetti e     Individuare relazioni topologiche e Concetti topologici e geometrici.
persone nello spazio, usando            geometriche di base.
termini      come      avanti/dietro,   Esplorare e rappresentare lo spazio.
sopra/sotto, destra/sinistra, ecc.      Orientarsi nello spazio ed eseguire
Segue correttamente un percorso         percorsi.
sulla base di indicazioni verbali       Interpretare e comprendere simboli,
                                        mappe e percorsi.

                                                                                                                                                 24
Campo di Esperienza: I DISCORSI E LE PAROLE
Il campo di esperienza I DISCORSI E LE PAROLE è atto a sviluppare le capacità comunicative del bambino sia a livello di linguaggio verbale che a
livello di sperimentazione di forme di comunicazione attraverso i primi tentativi di scrittura. Per mezzo di questa attività i bambini sviluppano
competenze e abilità nell’ambito dell’ascoltare, comprendere, tradurre e comunicare un messaggio adeguato all’età, di organizzare frasi di
senso compiuto, di pronunciare in modo corretto le parole, di rielaborare un racconto, di produrre sistemi di simboli che appartengono alla
nostra cultura. Le situazioni comunicative permettono, infatti, al bambino di stabilire situazioni significative e proficue con adulti e coetanei, con i
quali può parlare delle proprie esperienze personali, può raccontare favole e fiabe, filastrocche, poesie e racconti, in un clima di attiva partecipazione.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: competenza nella madrelingua/competenza nelle lingue straniere

                                                            I DISCORSI E LE PAROLE
TRAGUARDI DI SVILUPPO                                    OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO                                   COMPITI SIGNIFICATIVI
DELLA COMPETENZA      ABILITA'                                              CONOSCENZE
Usa la lingua italiana,                 Comprendere messaggi verbali.       Conoscere un lessico di base su           Inventare una storia,
arricchisce e precisa il proprio        Pronunciare correttamente le        argomenti di vita quotidiana              illustrarla e drammatizzarla.
lessico, comprende parole e             parole.
discorsi, fa ipotesi sui significati.   Esprimere in modo chiaro le                                                   Ricostruire verbalmente le
                                        proprie necessità.                                                            fasi di un gioco, di
                                        Utilizzare termini in modo                                                    un'esperienza realizzata (es.
                                        coerente.                                                                     semplice esperimento) e
                                        Utilizzare frasi di senso compiuto.                                           illustrarne le sequenze.
Sa esprimere e comunicare agli          Esprimere chiaramente il proprio    Elementi di base delle funzioni della
altri emozioni, sentimenti,             pensiero.                           lingua.                                 A partire da immagini di persone o
argomentazioni attraverso il            Utilizzare il linguaggio per                                                personaggi di storie che illustrano
linguaggio verbale che utilizza in      interagire con i pari e con gli     Lessico fondamentale per la gestione di espressioni di sentimenti e stati
differenti situazioni                   adulti.                             semplici comunicazioni orali.           d'animo, individuare i
comunicative.                           Riferire i propri stati d'animo                                             sentimenti espressi e
                                        usando un lessico via via più                                               ipotizzare situazioni che li
                                        adeguato.                                                                   causano.
                                        Interagire nella conversazione di
                                        gruppo.

                                                                                                                                                        25
Usare le proprie parole per                                                      A partire da un avvenimento
                                        spiegare il mondo che lo circonda.                                               accaduto o da un fatto narrato o
                                        Motivare le proprie risposte                                                     letto, esprimere semplici
                                        facendo riferimento ad aspetti della                                             valutazioni sulle ragioni che
                                        realtà.                                                                          hanno mosso le azioni dei diversi
Ascolta e comprende                     Seguire la narrazione di un testo e    Principi essenziali di organizzazione del protagonisti, sostenendo le tesi
narrazioni, racconta e inventa          coglierne il senso globale.            discorso                                  dell'uno o dell'altro con semplici
storie, chiede e offre spiegazioni,     Costruire racconti coerenti.                                                     argomentazioni.
usa il linguaggio per progettare        Chiedere spiegazioni.
attività e per definirne regole.        Formulare ipotesi.                                                               Costruire brevi e semplici
                                                                                                                         filastrocche in rima.
Ragiona sulla lingua,                   E’ consapevole delle differenze tra
scopre la presenza di lingue            la propria lingua madre e altre
diverse, riconosce e sperimenta la      lingue.
pluralità dei linguaggi, si misura      E’ consapevole di suoni e
con la creatività e la fantasia.        significati diversi.
                                        Familiarizza con altre lingue
                                        usando semplici parole ed
                                        espressioni usate nella vita
                                        quotidiana.
Sperimenta rime, filastrocche,          Familiarizzare con la lingua
drammatizzazioni; inventa               scritta attraverso la lettura
nuove parole, cerca somiglianze e       dell'adulto, l'esperienza
analogie tra i suoni e i significati.   con i libri, la conversazione
                                        e la formulazione di ipotesi
                                        sui contenuti dei testi letti.
Si avvicina alla lingua scritta,        Scopre la funzione della lingua
esplora e sperimenta prime forme        scritta.
di comunicazione attraverso             Interpreta immagini, simboli e
la scrittura.                           codici presenti nell'ambiente.
                                        Inizia a rappresentare simboli
                                        significativi.
                                        produce creazioni linguistiche

                                                                                                                                                              26
Campo di Esperienza: IL CORPO E IL MOVIMENTO

Ogni bambino costruisce la propria immagine di sé sull’immagine del proprio corpo: il sé coincide con il suo corpo e gradatamente esplora e conosce
attraverso il “corpo vissuto”. Giunge poi alla discriminazione percettiva e alla rappresentazione mentale del proprio corpo in movimento e in posizione
di staticità. Considerando che la “corporeità e la motricità contribuiscono alla crescita ed alla maturazione complessiva del bambino promuovendo la
presa di coscienza del valore del corpo inteso come una delle espressioni della personalità e come condizione funzionale , relazionale, cognitiva,
comunicativa e pratica da sviluppare in ordine a tutti i piani di attuazione formativa…”, questo campo è utile per far scoprire ai bambini il
proprio corpo, far prendere coscienza delle parti che lo compongono, della loro funzione e delle percezioni sensoriali che con esso vive in rapporto a se
stesso, all’ambiente e agli altri.
Questo campo si attua fondamentalmente attraverso il gioco a contenuto motorio (giochi liberi e con regole,giochi con materiali e simbolici, giochi di
esercizio, giochi imitativi e di drammatizzazione). Giocare con il proprio corpo, rappresentarlo, travestirsi, controllare il gioco nei gesti, coordinare i
movimenti sono esperienze fondamentali per far acquisire al bambino la consapevolezza e la cura di sé e degli altri, l’autonomia e la sicurezza emotiva.
Le attività sensoriali e corporee, vissute in un clima sereno e ludico, contribuiscono in maniera significativa allo sviluppo di una immagine positiva di
sé.

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: consapevolezza ed espressione culturale

                                                           IL CORPO E IL MOVIMENTO
TRAGUARDI DI SVILUPPO                                  OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO                                     COMPITI SIGNIFICATIVI
DELLA COMPETENZA      ABILITA'                                             CONOSCENZE
Il bambino vive pienamente la sua     Padroneggiare gli schemi               Movimento sicuro                         Individuare e disegnare il corpo
corporeità, ne percepisce il          motori statici e dinamici di base:                                              guardando i compagni.
potenziale comunicativo ed            correre, saltare, stare in equilibrio, Il corpo e le differenze di genere
espressivo, matura condotte che gli   strisciare rotolare .                                                           Denominare le parti del corpo
consentono una buona                                                         Regole di igiene del corpo e degli       giochi motori di individuazione,
autonomia nella gestione della        Coordinare i movimenti in attività ambienti.                                    giochi sonori, movimento sicuro
giornata a scuola.                    che implicano l’uso di attrezzi.
                                                                             I pericoli dell’ambiente.                Eseguire drammatizzazioni,
                                      Nominare, indicare, rappresentare                                               danze e giochi sonori musicali.
                                      le parti del corpo e individuare le Regole per una corretta alimentazione.
                                      diversità di genere.

                                                                                                                                                         27
Puoi anche leggere