Scheda Paese: Vietnam - Ottobre 2008

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Scheda Paese: Vietnam - Ottobre 2008
Scheda Paese: Vietnam

       Ottobre 2008
Scheda paese: Vietnam

Il Vietnam, stato della penisola indocinese, confina a settentrione con la Cina, a sud e ad
est con il Mar Cinese meridionale e ad occidente con il Laos e la Cambogia.
Il territorio vietnamita, che ha un'estensione di circa 331.000 km², presenta diverse zone
morfologiche: i rilievi montuosi meridionali dello Yunnan cinese si ergono nella zona nord-
ovest del paese; ad est si estende la piana della foce del Fiume Rosso; la regione centrale
è caratterizzata da una pianura costiera; nell'area meridionale, infine, troviamo la foce del
Fiume Mekong e le distese sedimentarie.
Il clima monsonico caratterizza tutto il territorio, con abbondanti piogge estive precedute
da periodi secchi e afosi.
Il Vietnam ha una popolazione di oltre 84 milioni di abitanti ed in esso coesistono un sud
più avanzato ed industrializzato e un nord più popoloso e più dedito all’agricoltura. Il
26,2% della popolazione vietnamita ha meno di 15 anni e il 54% ha meno di trent’anni ed
è quindi nato all’indomani del conflitto tra Vietnam e Usa. La presenza di un consistente
numero di giovani in età scolare o all’inizio della propria vita lavorativa, che di per sé
costituisce una risorsa fondamentale per il paese, si inserisce nel contesto di un tasso di

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Scheda paese: Vietnam

alfabetizzazione molto elevato e di un’attenzione particolare del singolo, delle famiglie e
delle autorità verso il miglioramento del grado di istruzione.
La fotografia che emerge da recenti studi e’ quella di un Paese che, finalmente partecipe
delle vicende del mondo, dai primi anni novanta ha avviato un processo di trasformazione,
ammodernamento e industrializzazione che non ha precedenti nella storia. Cio’ che
differenzia il caso Vietnam dalla Cina, per esempio, e’ che negli anni dopo il 1975, anno
della riunificazione, questo piccolo e povero Paese non solo non ha continuato ad aver
pace (guerre in Cambogia e contro la Cina) ma ha anche dovuto subire un embargo
decennale, che avendolo escluso dai traffici con il mondo occidentale – nel pieno della
crisi del sistema economico e geo-politico della URSS - gli ha anche impedito di costituire
le risorse per avviare un periodo di ricostruzione post-coloniale e post-bellica. Il Vietnam,
quindi, e’ in marcia per realizzare oltre alla ricostruzione, anche l’ammodernamento e la
transizione ad una economia di mercato pienamente integrata in quella mondiale.
Paese con grandi tradizioni culturali, possedeva, già intorno al 1100, una Università, Van
Mieu o Tempio della Letteratura, per i quadri dirigenti dell’Amministrazione Pubblica e
resta forse l’unico Paese al mondo che riserva un giorno dell’anno al rispetto
dell’insegnante, “maestro”. Non ci si stupisce quindi alla constatazione che tutti i giovani
vietnamiti studiano, dalle lingue ai corsi di perfezionamento o aggiornamento, corsi serali o
diurni, per lavoratori e non: tutti studiano, perché lo studio e la sanità erano valori
“socialisti” che – con tutte le limitazioni del sistema - veramente contavano ed ancora oggi
contano.
Paese confuciano legato al rispetto della struttura piramidale dell’esercizio dell’autorità, dal
livello familiare – rispetto e ricerca di consiglio degli anziani - a quello della comunità e
della società; Paese ordinato, dove gli Amministratori pubblici, pur nella limitatezza della
trasparenza e della carenza di un democratico consenso, prendono decisioni, anche di
grande portata in tempi rapidi.
Popolo di grande operosità è quello vietnamita: i cantieri, anche quelli privati non solo
stradali o delle opere pubbliche, sono aperti anche di notte, sette giorni su sette, 365 giorni
l’anno; è inoltre popolo di grande imprenditorialità, abitudine al sacrificio e alla fatica (il
“cottimo” e’ ancora forma contrattualmente legale e largamente usata).
Paese di grandi risorse naturali - prime fra tutte l’acqua - ma anche di petrolio e di gas, il
Vietnam, in dieci anni, ha sradicato la fame ed ha abbattuto l’indice di povertà portandolo
al di sotto del 20% e confinandolo quasi esclusivamente fra le popolazioni di etnia

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minoritaria che vivono in aree remote e che persistono in condizioni di isolamento dal
“main stream” del Paese.
Inoltre, ha avviato un Piano di investimenti infrastrutturali – anche se molto parziale -
ciclopico ed inarrivabile per le sole forze, sia tecniche sia finanziarie, interne al mercato.
Molte aree del Paese non sono nemmeno sfiorate dal Piano stesso per ragioni di priorità
e/o di geostrategie sulle quali il Vietnam si sente forse ancora insicuro (le aree di confine
sia nel nord sia nel centro-sud). Di fatto, come la carta geografica dimostra, pur nella sua
vastita’ il Programma di progetti strategici 2006-2010 per i quali si chiede il concorso
dall’estero, coinvolge solo una minima parte del Vietnam, a nord intorno ad Hanoi, al
centro intorno a Da Nang ed al sud tutto intorno a citta’ HCM e Can Tho.

        Le infrastrutture sono ancora sottosviluppate, ma il governo ha
                  varato un piano di investimenti significativo

                     Sintesi delle principali criticità                                                   Principali
                                                                                 Tipo di                Inves tim enti
   • Il Vietnam ha rilevanti problemi legati allo stadio di                      infra strutt ura    programm ati; Mln
     s viluppo delle inf ras trutture, alla loro sicurezza ; il num ero
     degli incide nti mort ali è fra i più alt i in As ia (13,6 pers one                             US $ (2 006-20 10)
     a ll’anno ogni 1 00,000 abita nti)
   • La perc entua le di strade non as falt ate supera l’80 % s e si               Metro politane           2 943
     c onside ra no tutti i tipi di s trade (urbane, extraurbane),
     m entre del 20 % se si considerano le arterie princ ipali
                                                                                   Fe rrovie                3 370
   • Fra i principali problem i allo sviluppo dei trasporti urba ni
     vi è la conges tione del traf fico e l’inquiname nto delle
     principali citt à V ietnam ite : Ho Chi Minh e Ha Noi
                                                                                   Porti                     820
       – Il m ezzo più diffus o tra la popolazione locale sono i
       motocicli che nel 20 05 risulta vano ess ere circa 11
       milioni e m ezzo contro una flotta di autov eic oli di
       seicento m ila (includendo i ve ic oli comm ercia li e i bus)               Ponti ( Hano i)          1 436

   • Anche i Trasporti mult im odali si trovano ad uno st adio
     e mbrionale                                                                   Fe rrovie
                                                                                                            2 700
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  • Il sottosviluppo delle infrastrutture genera maggi ori costi specie legati
    ai maggiori tempi di stoccaggio delle merci che risul tano doppi                 Totale               11. 269
                                                                                                          11.269
    rispetto a quell i sostenuti in Cina
  • Gl i investimenti programmati dal gover no mirano soprattutto a
    migliorare le infrastrutture che per mettono al Vietnam di avere un
    “prim o contatto” con i paesi esteri, come porti e aeroporti
  F onte: Trasport in Vietnam, Ambasciata Italiana, World Bank Group

Il mercato che si offre e’ quindi praticamente illimitato nella quantità, varietà e qualità degli
interventi, ed aperto.

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Scheda paese: Vietnam

NOTE DI COLORE

     1. La guerra del Vietnam venne combattuta tra il 1964 ed il 1975 sul territorio del
          Vietnam del Sud e delle aree confinanti di Cambogia e Laos;
     2. Il Vietnam è il terzo produttore mondiale di riso, coltivato soprattutto nella regione
          della Cocincina;
     3. Nel Vietnam si estende il parco nazionale di ConDao su un territorio compreso fra
          una parte dell'isola e del mare circostante. Questo parco, secondo gli osservatori
          dell’Unesco è eleggibile per essere considerato un'eredità naturale-culturale del
          mondo;
     4. La maggioranza della popolazione vietnamita è di religione buddista a seguito
          dell'influenza cinese;
     5. Il paese è suddiviso in 8 regioni, 59 province e 5 municipalità: Ha Noi, Hai Phòng,
          Can Tho, Da nang e Ho Chí Minh.

QUADRO POLITICO

Il Vietnam è una Repubblica Parlamentare. La costituzione è entrata in vigore nel 1992. Il
potere legislativo è delegato all'Assemblea Nazionale, composta da 493 membri.
L'Assemblea Nazionale elegge il Primo Ministro, il Presidente dell'Assemblea Nazionale
ed il Presidente della Repubblica: il Presidente ha il compito di scegliere i Ministri tra i
membri dell'Assemblea, su indicazione di questa. L’attuale capo del governo è Nguyen
Tan Dung mentre il capo dello stato è Nguyen Minh Triet. La corte di grado più elevato, nel
paese, è la Suprema corte popolare.

CONGIUNTURA ECONOMICA

Il Paese presenta ancora caratteristiche largamente rurali: solo il 27% degli abitanti infatti
vive in aree urbane, anche se tale cifra è destinata ad aumentare rapidamente.
Agricoltura, attività forestali e pesca, sebbene occupassero nel 2006 il 55,7% della
popolazione attiva, contribuivano solamente al 18,7% del prodotto interno lordo (Pil) a
prezzi costanti. Industria e servizi (costruzioni incluse), che contribuivano rispettivamente
per il 33,5% e il 47,8%, occupavano il 14,3% e il 30% della forza lavoro. Grazie anche alle
politiche di riforma avviate nel 1986 e volte a creare un’economia socialista orientata al

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mercato (doi moi), il Vietnam ha beneficiato costantemente di elevati tassi di crescita
economica, solo parzialmente rallentati dagli effetti della crisi asiatica nel 1998 e 1999. Il
Pil pro capite annuo è stimato aggirarsi attorno a 832 dollari statunitensi nel 2007; il
governo mira a portare tale livello a 1.050-1.100 $ entro il 2008 e a trasformare il Paese in
una nazione industrializzata entro il 2020. Di assoluto rilievo sono stati i risultati conseguiti
nella riduzione dell’indigenza: la popolazione al di sotto della soglia di povertà (1 $/giorno)
è scesa dal 58% del 1993 al 16% nel 2006, in media, e dal 25% al 4% nelle aree urbane.

                       Il Vietnam segue la strada della Cina, con dimensioni minori
                                         e un decennio di ritardo
                                                                                                                           Commenti
                       S viluppo politico ec onomico del Viet nam
                                                                                                                   • Il pa rtito co munista è
                                         ’90s                       1999                                             saldamente al potere –
                             • Fine dell’Unione Sovietica              • Law on En terprises                         bassa apertura al
                               come riferimento economico e            • (semplificazione                            plur alismo e alle riforme
                               ideologico                                amministrative, più
  PIL prezzi
                             • Avvio delle riforme politiche ed          autonomia di business, …) Crescita PIL,     poli tiche
 costanti, Mln
                               eco nomiche (liberalizzazion e e                                       % YoY
    Don g
                               deregulation)
                                                                                                                   • Le riforme eco nomiche
                                                                                                                     e la liberal izzazion e
   4 50 .0 00 .00 0                                                                                      10 %        continuera nno, a nche
   4 00 .0 00 .00 0                                           C re scita                                 9%
                                                                                                                     sotto l’impulso
                                                                                                         8%
   3 50 .0 00 .00 0

   3 00 .0 00 .00 0
                                                                                                         7%          dell ’ingresso nel WTO
                                                                                                         6%
   2 50 .0 00 .00 0
                                                                                                         5%
                                                                                                                   • La corruzione de lla
   2 00 .0 00 .00 0
                                                                                                         4%          classe dir igente è
   1 50 .0 00 .00 0

   1 00 .0 00 .00 0
                                             PIL                                                         3%
                                                                                                                     “end emica ”: limitate
                                                                                                         2%
    50 .0 00 .00 0                                                                                       1%
                                                                                                                     aspettative di
                 0                                                                                       0%          miglio ramento n el b reve
                      1990                    1995                         2000               2005                   peri odo
                                                                                                                   • Continua la
                                                                                                                     preo ccupa zio ne da
                                             1995                    1998                            2007
                                                                                                                     parte di investitori/
                                       • Ingr ess o nel A SEAN • Ingr ess o nel A PEC        • Ingres so nel WTO
                                                                                                                     partner Occiden tali in
                                                                                                                     merito ai d iritti umani
  Note: APEC: Asian Pacific Economic Cooperation, ASEAN: Associazione delle Nazioni dell'Asia Sud-Orientale
  Fonte: EIU, IMF, Analisi A.T. Kearney

Tra il 2003 ed il 2007 il Pil reale è cresciuto dell’8% in media. Il tasso d’incremento del
2007, pari all’8,5%, il più alto dell’ultimo decennio, ha rappresentato una lieve
accelerazione rispetto all’anno precedente, quando era stato pari all’8,2%. Valutato a
prezzi correnti, il Pil nel 2007 si è attestato a quota 71 miliardi di dollari, con un incremento
del 16,6% sul 2006. Il Vietnam ha quindi confermato la propria posizione di spicco tra le
economie maggiormente dinamiche del continente asiatico, grazie principalmente
all’incremento della produzione industriale e manifatturiera. Il Fondo monetario
internazionale (Fmi) prevede che la crescita del Pil reale sia dell’8,2% nel corso del 2008.
Da parte sua, il governo si aspetta che essa raggiunga un livello compreso tra l’8,5 e il 9%.
Il tasso di disoccupazione urbana per il 2007 è stato stimato al 4,6% dall’ufficio centrale di
statistica, con una lieve diminuzione rispetto al 2006.
Il quadro macroeconomico appare sostanzialmente stabile: il disavanzo del bilancio
pubblico nel 2007 è stato pari al 5% del Pil, invariato rispetto all’anno precedente. Il tasso

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Scheda paese: Vietnam

di inflazione, dopo il rallentamento del 2006, ha fatto registrare una forte accelerazione a
partire da fine 2007, portandosi al 12,6% a fine dicembre e al 15,7% a febbraio 2008,
sempre su base tendenziale. Secondo alcuni osservatori, all’origine degli alti valori
registrati di recente, circa il doppio dei livelli medi del biennio 2005-2006, vi sarebbero la
grande espansione del credito e dell’attività economica, che spinge al rialzo la domanda, e
l’aumento dei prezzi su alcuni mercati-chiave, come quello immobiliare, del lavoro, delle
materie prime e dei prodotti alimentari. Le autorità monetarie hanno perseguito, inoltre, per
lungo tempo l’obiettivo politico di sostenere la crescita, lasciando quello del controllo dei
prezzi in secondo piano. Peraltro, sull’onda della forte accelerazione dell’inflazione, la
Banca centrale da giugno 2007 ha messo in atto una stretta monetaria e creditizia di
considerevoli proporzioni, acuitasi ai primi del 2008.
Il settore privato svolge un ruolo sempre più importante nell’economia, contribuendo a
fornire la gran parte dei nuovi posti di lavoro, oltre un milione, creati ogni anno. Nel 2006 il
tasso di crescita della produzione in volume è stato più alto nelle imprese di proprietà
estera (14%) e privata (8,2%) rispetto a quelle di proprietà pubblica (6,4%). In termini di
peso sul Pil, i tre aggregati contavano rispettivamente per il 12,7%, il 47,3% e il 40%. La
produzione industriale, nel 2007, ha continuato a crescere ad un ritmo molto rapido, pari al
17,1%, quando il suo valore ha raggiunto i 52,2 miliardi di dollari
La Borsa, istituita nel luglio del 2000, ha un ruolo in rapida espansione ma ancora non
centrale nell’economia vietnamita. Le imprese quotate sono passate da 50 a fine 2005 a
282 a metà marzo 2008, con una capitalizzazione di mercato pari a 23,5 miliardi di dollari.
Le autorità monetarie, preoccupate circa le forti oscillazioni del mercato azionario e le loro
possibili ripercussioni sulla stabilità degli istituti di credito e sull’inflazione, a giugno 2007
hanno fissato al 3% il limite dei prestiti bancari destinati a essere usati per l’acquisto di
titoli. Tale misura ha contribuito a calmierare il mercato azionario, dove gli indici hanno
rapidamente e consistentemente indietreggiato dopo i massimi storici raggiunti durante il
2007.
A fine 2005, secondo dati ufficiali, si contavano 112.952 imprese attive, per il 3,6%
possedute dallo stato, per il 93,1% private e per il 3,3% a proprietà estera. Le registrazioni
di imprese private sono andate aumentando in modo sempre più rapido negli ultimi anni.
Delle imprese attive, il 3,3% si collocava nei settori agricolo, forestale, il 21,3%
nell’industria, lo 0,2% nel settore energetico, il 13,5% nel settore delle costruzioni, il 41,5%
nel settore del commercio e il 20,3% in vari altri settori dei servizi.

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Scheda paese: Vietnam

Prosegue con lentezza il processo di riforma delle imprese di stato(State owned
enterprises - Soe), che hanno sempre rivestito ruoli fondamentali in molti settori,
detenendone in taluni casi il monopolio o il controllo assoluto. E’ quest’ultimo, con limitate
eccezioni, ancora il caso dei settori petrolifero, dei servizi di pubblica utilità, comprese le
reti di distribuzione dell’energia elettrica e le telecomunicazioni e dei trasporti aerei e
ferroviari. Lo stato riserva inoltre per sé almeno il 50% della proprietà delle imprese
operanti nei settori produzione di energia, infrastrutture e produzione di acciaio e cemento.
Le aziende operanti in tali settori sono peraltro oggetto di riforme che tendono ad
aumentarne la competitività e vedono diminuire progressivamente i sussidi statali. Negli
altri settori le politiche pubbliche puntano a creare una parità di trattamento tra imprese
statali e private e alla privatizzazione delle aziende statali. Al di là delle differenziazioni
settoriali, finora il processo di privatizzazione ha interessato solo una parte limitata del
capitale delle Soe ed è parsa evidente la tendenza a lasciare in mano pubblica le aziende
di dimensioni maggiori. Peraltro pare ora prospettarsi una nuova ondata di privatizzazioni
che secondo alcuni osservatori dovrebbe interessare anche le grandi imprese e portare a
vendite per oltre 50 miliardi di dollari entro il 2009. Le opportunità per gli investitori stranieri
di prendervi parte sono state in passato estremamente limitate, soprattutto a causa della
mancanza di informazioni sufficientemente accurate sulle aziende da privatizzarsi. La
creazione di un’impresa a capitale pubblico incaricata di gestire le partecipazioni statali e
le privatizzazioni con criteri manageriali, la State capital investment corporation (Scic),
potrebbe costituire il segnale di una maggiore apertura.
Un decisivo impulso all’accelerazione delle riforme e all’apertura dell’economia è derivato
dalla forte volontà del governo di accedere all’Organizzazione mondiale del commercio
(Omc). Con l’ingresso nell’Omc, effettivo dal gennaio 2007, le autorità sperano di
conseguire anche un ulteriore incremento degli investimenti esteri.

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Scheda paese: Vietnam

         Il Vietnam esporta in tutto il mondo, ed è oggi nel “radar screen”
                   dei Paesi asiatici come meta di investimento

                                                                                                   FDI per pa ese di origine,
 Esporta zioni per De stinazione, Mld USD 20 06
                                                                                               - Mld USD, cum ulati 1988-2 006-
                                     39,6                                                                  50,4

                       Altri             12%                                                    Altro       18%
             Korea, Rep.                  2%
                    Cina                 8%
                                        2%                                                        Usa        4%
                                                                                               Francia       4%
                Australia                 9%                                                                 6%
                                                                             Isole Vergini Britanniche
                                                                                           Hong Kong         9%
                Giappone                 13%
                                                                                      Corea del Sud         12%
                        EU               18%
                                                                                           Giappone         14%
                                                                                                                           73% ASIA
                   ASEAN                 18%
                                                                                              Taiwan        16%

                                         20%
                      USA                                                                  Singapore        16%

                                    Vietnam                                                               Vietnam

  Note: ASEAN comprende: Singapore, Malaysia,Filippine, Tailandia, Indonesia,
  Cambogia, Laos, Myanmar, Br unei
  Fonte: ICE, Istituto Nazionale di Statistica del Vietnam, Analisi A.T. Kearney

Nell’ultima rassegna della posizione del paese sull’estero e dei conti pubblici, effettuata ad
agosto 2007, il Fondo monetario internazionale ha suggerito al governo di contenere la
crescita della liquidità, rendere il cambio della valuta nazionale, il dong, più flessibile,
aumentare le entrate pubbliche, riformare ulteriormente le imprese a proprietà pubblica per
renderne la gestione meno opaca e, infine, migliorare la capacità di monitoraggio e
supervisione della banca centrale e la trasparenza dei mercati azionari.
L’aiuto pubblico da parte delle istituzioni multilaterali (Banca Mondiale, Banca Asiatica di
Sviluppo, Fondo Monetario Internazionale) e bilaterali (Giappone e Francia sono tra i primi
Paesi donatori) è stato dal 1993 regolarmente assai elevato: alla conferenza dei donatori
svoltasi a dicembre 2007 sono stati annunciati impegni per una cifra record di oltre 5,4
miliardi di dollari.
A consolidare la posizione netta sull’estero contribuiscono le rimesse dei lavoratori
vietnamiti temporaneamente o stabilmente residenti all’estero: i trasferimenti di questi
ultimi attraverso il canale bancario hanno raggiunto nel 2007 la cifra record di 5,6 miliardi
di dollari, mentre secondo alcune stime ammonterebbero a oltre 3 miliardi di dollari i fondi
inviati nel paese per vie non ufficiali. Tale cifra è ragguardevole se confrontata con il Pil e
con il livello degli investimenti esteri ed è superiore al totale dell’aiuto pubblico allo
sviluppo che il Vietnam riceve annualmente. Dal 2005 il governo emette titoli del debito
pubblico denominati in dollari; con la raccolta derivante dalla loro vendita vengono
finanziate spese nel settore petrolifero, in quello dei trasporti ed in quello energetico.

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Scheda paese: Vietnam

L’azienda elettrica statale, Vietnam Electricity, ha annunciato che nel 2008 potrebbe far
ricorso a strumenti simili per un ammontare compreso tra 300 e 500 milioni di dollari.
Il debito estero è assai gestibile e non presenta rischi nell’immediato: esso ammonta a
meno del 35% del Pil, mentre il relativo servizio rappresenta meno del 5% del valore delle
esportazioni di beni e servizi. Nei rating delle agenzie specializzate il debito pubblico del
Vietnam denominato in valuta straniera è quotato BB da Standard and Poor’s (giudizio
migliorato a settembre 2006), Ba3 da Moody’s (giudizio migliorato a luglio 2005) con
outlook positivo (giudizio migliorato a marzo 2007), e BB- da Fitch-IBCA (giudizio
migliorato a dicembre 2005). L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo
economico ha ridotto la propria valutazione del rischio di credito del Vietnam dal livello 5 al
livello 4 (su una scala di 7) all’inizio di aprile 2007. A tale giudizio si è conformato quello di
Servizi assicurativi per il commercio estero (Sace), la società di export credit italiana che
sostiene la competitività di banche e imprese. Ciò ha contribuito a ridurre i tassi di
interesse e a rendere disponibile un volume maggiore di credito per le transazioni con
l’estero.

Evoluzione della domanda per comparti

I consumatori vietnamiti sono ancora dotati di un potere di acquisto limitato pur se in
rapida crescita e pertanto le opportunità di affari per gli operatori economici esteri si
concentrano nei settori delle materie prime e della meccanica. Per esempio, si nota che il
Vietnam è ricco di risorse naturali e prodotti agricoli, produce grandi quantità di riso, caffè,
pepe e anacardi (dei quali è costantemente tra i primi tre esportatori al mondo) e ha un
settore della pesca molto rilevante. Per tutti questi motivi il comparto agroalimentare può
offrire interessanti opportunità per quanto riguarda sia la meccanizzazione dell’agricoltura
sia le tecnologie della trasformazione alimentare e del packaging. I settori tessile e
abbigliamento, cuoio e calzature, legno e mobili ed estrazione di pietre da costruzione e
produzione di manufatti in pietra hanno, parimenti,          buone prospettive di sviluppo e
pertanto vanno monitorati attentamente.
.Nei settori dei farmaci e relativi ingredienti e dei mezzi di trasporto si notano importanti
opportunità di penetrazione commerciale.

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Scheda paese: Vietnam

    Investire in Vietnam: distretti industriali identificabili in diversi settori
                                labour intensive
                                                              Principali Distretti
                                                                                                             Costruzioni Nava li – Hai P ong
    Assem blaggio Motocicli - V in Phuc
                                                                                                          • Sesto produttore al mondo per la
                                                                                                            costruzione di imbarcazioni di media
   • 2,1 mln unità prodotte nel 2006                                                                        dimensione
   • Più di 50 fabbriche e 25,000 lavoratori
   • Di versi player multinazionali fra cui                                                                            Pesca – Hai Pong
     Honda, Yamaha, Piaggio (stabilimento
     inaugurato a ottobr e 2007)                                                                          • Fiorente la pesca e l’industri a di
                                                                                                            lavorazione del pesce
       Ass emblaggio Veicoli - Ha Noi
                                                                                                                    Ca lzature2 – Da Nang
   • L’assemblaggio è passato da 14 mila a
     41 mila unità dal 2001 al 2006                                                                       • Nel 2005 sono state esportate 265
                                                                                                            Mln di paia di scarpe in Europa, circa
   • Le fabbriche di multinazionali di auto                                                                 il doppio rispetto al 2001
     sono attive dalla metà dagli anni ’90 –
     Fra quelle presenti: Ford, T oyota, Kia,                                                             • 500,000 lavoratori
                                                                                                          • Bassi prezzi – L’UE ha imposto un
     Daew oo, Mercedes, Mitsubishi                                                                          dazio antidumping del 4%
                                                                                                          • Fra i brand internazionali : Ni ke, Bata,
       Tes sile e abbigliamento 1- Hoa                                                                      Fila
        Khan – Ho Chi Minh – Ha Noi
                                                                                                                 Elettronica – Ho Chi Minh
   • Investimento di 80 Mln USD da parte di
     Americani e Vi etnamiti per lo svil uppo                                                             • Ingenti investimenti in corso : Intel
     del cluster di Hoa Khan                                                                                investirà 1 Mld di $ (assemblaggio di
                                                                                                            microchip); Foxconn (Taiwanese)
   • Si producono soprattutto abiti di
                                                                                                            investirà 2Ml d $ (produzione di
     cotone a basso valore aggiunto
                                                                                                            com ponenti per macchine
                                                                                                            fotografiche)
  Note: 1.Circa il 56% delle imprese si trova nella provincia di Ho Chi Minh, il 15% nelle province adiacenti, il 18% ad Hanoi, la restante parte (11%~) è diffusa
                 nel paese 2. Anche le fabbriche di calzature si trovano diffuse in diverse zone del paese fra cui Ha Tay, Binh Duong, Quang Nam
  Fonte:    EIU, Rassegna Stampa, Intervista al Commercial Counsellor Vietnamita, Analisi AT Kearney

Vista l’importanza dell’apertura nel comparto dei serviz,i tra gli impegni presi dal Vietnam
in sede di adesione all’Omc, si prevede che, di pari passo con l’attuazione degli stessi,
significative opportunità di affari emergeranno nei settori finanziario, del commercio, dei
trasporti, del turismo e delle costruzioni. Merita una segnalazione il forte dinamismo di
quest’ultimo, nei sottosettori residenziale e commerciale (come ad esempio alberghi, uffici
e centri commerciali).
Il numero di supermercati, ipermercati e grandi magazzini è in rapido aumento, dalla
quindicina del 1997 agli oltre 170 attuali, non solo a Ho Chi Minh City, il principale centro
economico e commerciale, e ad Hanoi, la capitale, ma sempre più anche nelle altre città
principali del Paese. La distribuzione moderna, peraltro, veicola ancora poco più del 10%
del commercio al dettaglio complessivamente. Negli ultimi anni hanno aperto i battenti una
trentina di centri commerciali, che ospitano negozi di vario genere, ma anche grandi
magazzini con specializzazioni settoriali, in particolare nei materiali da costruzione, in
quello degli elettrodomestici, delle calzature e dei prodotti tessili/abbigliamento. Tale
rapida espansione si accompagna ad un cambiamento nei gusti dei consumatori, che nei
grandi magazzini trovano, ora, una maggiore varietà di beni, di migliore qualità e talvolta
anche di lusso. E’ in fortissima crescita il segmento dei minimarket, che combinano
moderne tecniche distributive e di marketing con superfici e mix di prodotti più contenuti e
in quanto tali più vicini al formato tradizionale degli esercizi vietnamiti. Secondo una
ricerca condotta nel 2007 da una multinazionale della consulenza, il Vietnam occupa il

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Scheda paese: Vietnam

quarto posto nella classifica dei paesi con il maggiore potenziale di sviluppo per il settore
del commercio al dettaglio, secondo solo a India, Russia e Cina. Quanto alla decisione su
quando e come investire, lo studio menziona le residue barriere all’ingresso degli operatori
stranieri e allo stesso tempo le opportunità che si apriranno nel 2009, quando il Vietnam,
come promesso al momento di accedere all’Omc, liberalizzerà completamente il settore
della distribuzione.
In costante espansione è inoltre il settore del turismo che, grazie ai crescenti collegamenti
aerei internazionali e ai numerosi investimenti sia locali che esteri, sta acquistando un
sempre maggior peso nell’economia vietnamita. Da 1,3 milioni di visitatori stranieri nel
1995 si è passati a 4,3 nel 2007.
Nel settore creditizio, dominato da grandi banche di proprietà pubblica, le aziende di
credito private hanno fatto registrare una crescita degli impegni molto più rapida della
media. Alcuni investitori esteri hanno acquisito partecipazioni in banche private, come ad
esempio nel caso di Bnp-Paribas in Orient commercial bank, Standard chartered (Sc) in
Asia commercial bank e Hong Kong and Shanghai banking corporation (Hsbc) in
Techcombank, e/o hanno aperto proprie succursali, come ad esempio nel caso di Hsbc,
Sc, Australia and New Zealand banking group e Deutsche Bank. La costituzione, nel 2006,
della Banca di sviluppo del Vietnam, che ha la funzione di investire fondi governativi in
progetti a lungo termine, potrebbe comportare una maggiore trasparenza nelle decisioni di
investimento delle banche commerciali, finora talvolta influenzate da pressioni politiche. Il
quadro d’insieme sembra pertanto suggerire l’esigenza di monitorare attentamente
l’evoluzione del settore creditizio, per cogliere eventuali occasioni di investimento o
collaborazione commerciale.
Nuove opportunità si aprono inoltre nel settore immobiliare e in quelli dei servizi per le
costruzioni, come ad esempio ingegneria, architettura e pianificazione urbana, e
dell’informatica.
In particolare, rilevanti possibilità di collaborazione esistono nel campo del trasferimento di
tecnologia nel settore ambientale. Il Vietnam, infatti, riconoscendo l’importanza di uno
sviluppo sostenibile e in armonia con l’ambiente, ha avviato un’opera di rinnovamento o di
costruzione di infrastrutture che permettano di gestire la crescita dell’economia e
dell’inurbamento. Il settore è considerato un’area di intervento prioritario per la
cooperazione allo sviluppo del governo italiano nel paese. Opportunità di forniture si
presentano anche nella collaborazione in materia di protezione civile. Tra i settori a
maggiore intensità di tecnologia che possono essere appetibili per gli investitori e gli

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Scheda paese: Vietnam

esportatori italiani sono da segnalare le telecomunicazioni, le apparecchiature medicali e
le attrezzature per la gestione del traffico aereo. In alcuni di tali settori gli investimenti
esteri sono particolarmente incentivati.

COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO

Considerate le caratteristiche del Vietnam, un Paese in transizione con un notevole
fabbisogno di investimenti in infrastrutture e un flusso di aiuti pubblici assai rilevante, la
cooperazione allo sviluppo potrebbe rivestire un ruolo di rilievo nel facilitare l’ingresso delle
imprese italiane sul mercato locale.
Tra i donatori principali del Vietnam si collocano in primo luogo le banche multilaterali di
sviluppo, a carattere globale e regionale. La Banca Mondiale ha lanciato all’inizio del 2007
la nuova strategia di assistenza al Paese per il periodo 2007-2011 incentrata sui quattro
pilastri del miglioramento del business environment, il rafforzamento dell’inclusione
sociale, l’incremento delle capacità di gestione delle risorse naturali e dell’ambiente e il
miglioramento della governance. In particolare sono previste azioni a sostegno della
riforma del settore bancario e il finanziamento di progetti in materia di infrastrutture per i
trasporti urbani, produzione e distribuzione di energia elettrica, fornitura di acqua potabile
e trattamento dei rifiuti nelle città e nelle aree rurali. La Banca prevede prestiti a tasso
agevolato per un ammontare di circa 900 milioni di dollari all’anno nel quinquennio.
Attraverso la International Finance Corporation, il Gruppo Banca Mondiale continuerà a
favorire, con investimenti di circa 100-150 milioni di dollari l’anno, la partecipazione di
investitori privati allo sviluppo delle infrastrutture ed alla privatizzazione delle imprese di
Stato.
La Banca Asiatica di Sviluppo (Adb) ha approvato, a fine settembre 2006, un documento
di programmazione dell’assistenza al Vietnam che punta a sostenere il paese
principalmente da due punti di vista, ovvero la gestione della spesa e delle risorse
pubbliche, inclusa la lotta alla corruzione, e l’aumento del peso del settore privato sul
complesso degli investimenti, non solo attraverso la modernizzazione del quadro
normativo ma anche con il finanziamento di infrastrutture. Per il triennio 2007-2009 è
prevista l’erogazione al settore pubblico di 3 miliardi di dollari attraverso 27 progetti,
mentre per la parte che riguarda il Vietnam dei programmi di assistenza multi-paese
focalizzati sulla regione del delta del Mekong l’Adb ha messo in conto l’erogazione di 970
milioni di dollari. A tali impegni potranno aggiungersi le risorse messe a disposizione da

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Scheda paese: Vietnam

investitori privati e da donatori in schemi di cooperazione multi-bilaterale. Per quanto
riguarda l’assistenza tecnica, la previsione per il periodo in parola è di 24 milioni di dollari.
La Commissione Europea prevede di destinare al Vietnam, nel periodo 2007-2010, 160
milioni di Euro in aiuti allo sviluppo. Il 40% di tali fondi servirà al sostegno delle strategie di
riforma e riduzione della povertà tramite lo strumento dei Poverty Reduction Support
Credit, il 40% al sostegno del settore sanitario, prevalentemente da realizzarsi attraverso
forme di sostegno al bilancio e il rimanente 20% all’assistenza tecnica in materia
commerciale.
Sul piano bilaterale, al momento sono in corso di realizzazione progetti finanziati con
crediti di aiuto italiani riservati ad imprese italiane nel settore degli acquedotti e della
fornitura di attrezzature ospedaliere e della prevenzione delle alluvioni. Sono stati
recentemente approvati e saranno avviati nel corso del 2008 tre nuovi progetti per un
ammontare complessivo di circa 38 milioni di Euro nel settore idrico-ambientale nelle città
di Nui Tuan (Provincia del Quang Nam, nel Vietnam centrale), di Ca Mau (capoluogo della
provincia omonima, nel Sud) e nella Provincia di Binh Thuan. Nel corso del 2008 dovrebbe
inoltre essere avviato un nuovo programma, finanziato attraverso l’Unido, volto a favorire
lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei distretti industriali vietnamiti ed a
promuovere partnership con operatori e associazioni italiane.
Nel campo specifico dello sviluppo delle infrastrutture per i trasporti, cruciali per lo sviluppo
del Paese, il Vietnam è beneficiario di cospicui finanziamenti concessi, oltre che dalle
Banche multilaterali, principalmente da Giappone, Francia e Corea, cui si sono aggiunti da
ultimo anche Germania e Spagna.

PREVISIONI 2008/2009

La determinazione, da parte delle Autorità governative, di perseguire un’economia
orientata al mercato e di migliorare la corporate governance induce a un moderato
ottimismo circa le prospettive di crescita del Paese, anche alla luce della crescente
integrazione nell’economia internazionale. Oltre al progresso economico, sta intervenendo
un processo più ampio di sviluppo e cambiamento che, benché lento ed eterogeneo da un
punto di vista sociale e geografico, evidenzia esigenze nuove e provoca un rapido
mutamento negli stili di vita e nei consumi. L’Economist intelligence unit (Eiu) prevede che
la crescita del Pil reale sia dell’8,3% nel 2007 e dell’8,2% nel 2009. Da parte sua, il
governo si aspetta che nel 2008 essa si attesti tra l’8,5% e il 9,0%. Secondo l’Eiu, i tre

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Scheda paese: Vietnam

principali fattori di traino dell’economia nel 2008 e 2009 saranno la spesa per i beni di
consumo, gli investimenti in mezzi di produzione e l’espansione industriale. Ci si aspetta
che la Banca centrale del Vietnam continui nella direzione di una stretta monetaria, per
contenere la crescita dell’indebitamento, tenendo però ben presente l’esigenza di
mantenere positive le aspettative di consumatori e investitori. Nelle aree rurali la crescita
del potere d’acquisto sarà sospinta verso l’alto dalla crescita delle quotazioni di caffè e
riso. Più in generale la domanda di beni finiti continuerà a essere alimentata
dall’espansione dell’occupazione e dalla disponibilità di nuove opzioni per il credito al
consumo. Gli investimenti privati domestici resteranno su livelli elevati, anche grazie agli
sforzi del governo di creare condizioni di parità tra imprese private e statali. Per motivi
analoghi, in aggiunta all’ottimismo sulle prospettive economiche del paese indotto
dall’adesione del Vietnam all’Omc, si manterrà elevato l’afflusso di investimenti diretti
esteri. La riduzione delle barriere agli scambi renderà le importazioni più competitive,
contribuendo ad allargare il deficit commerciale. Dal lato dell’offerta, la crescita economica
continuerà a essere trainata dal settore industriale, che vedrà il proprio valore aggiunto
espandersi del 10% annuo nel biennio di previsione. Sarà questo il risultato dell’allargarsi
e approfondirsi della base industriale e della persistente competitività, perlomeno nel
breve e medio periodo, del settore tessile e abbigliamento. La rapida espansione del
comparto dei servizi e in particolare di quelli connessi al turismo e finanziari, offrirà un
contributo positivo alla crescita del Pil. E’ prevedibile un lieve apprezzamento del dong nel
2008, a causa dell’allargamento della banda di oscillazione e dei forti afflussi di capitali e
rimesse dall’estero, che potrebbe lasciare il posto a un movimento in senso inverso l’anno
seguente. Le esportazioni di merci continueranno ad aumentare, misurate in dollari e a
prezzi correnti. La probabilità che casi di dumping vengano sollevati nelle sedi competenti
è accresciuta dallo status di economia non di mercato del paese. Le importazioni
continueranno ad aumentare, non solo nel comparto dei beni di investimento ma anche in
quello dei beni di consumo, in parte grazie alla riduzione dei dazi. Il saldo delle partite
correnti resterà negativo nel biennio di previsione, come risultato di un deficit sia sul
versante delle merci che su quello dei servizi.

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Scheda paese: Vietnam

GRADO DI APERTURA DEL PAESE AL COMMERCIO INTERNAZIONALE ED AGLI
INVESTIMENTI ESTERI

Politiche commerciali

Negli ultimi anni il Vietnam ha messo in moto una graduale e crescente, anche se non
sempre lineare, integrazione nel sistema degli scambi internazionali. Sono terminati a fine
2006 i negoziati per l’accesso all’Omc, avviati nel 1995. L’adesione è divenuta effettiva
dall’11 gennaio 2007. Per soddisfare i requisiti di ammissione all’Omc il Vietnam ha preso
importanti impegni nel campo della liberalizzazione dei servizi, della riduzione delle
barriere agli scambi e dello smantellamento del sistema di aiuti alle imprese di stato.
Ugualmente importanti sono gli impegni di liberalizzazione che il Vietnam ha assunto nel
quadro dell’Afta (Association of South East Asian nations free trade area) e che includono
una riduzione al 5% o meno dei dazi all’importazione su oltre 10.000 articoli e
l’eliminazione delle restrizioni quantitative e delle barriere non tariffarie entro il 2012.
Impegni simili, sia pure con scadenze diverse, sono in via di discussione in due importanti
forum, l’Asia Pacific economic co-operation (Apec), che raggruppa i principali paesi
asiatici, Russia, Stati Uniti d’America e Australia, e l’Asia Europe meeting (Asem), che
comprende i paesi membri dell’Unione Europea da un lato e 13 paesi asiatici dall’altro.

Scambi Vietnam – mondo

Nonostante le importazioni e le esportazioni di beni abbiano una percentuale alta sul Pil
(rispettivamente 85,7% e 68,2% nel 2007), il che denota un grado di apertura tra i più alti
del Sud Est asiatico, alcuni settori rimangono ancora assai protetti. Nel novembre 2006 la
media semplice delle tariffe era del 17,4%. Tale livello è sceso al 17,2% al momento
dell’accessione all’Omc, con un impegno a ridurlo al 13,5% in un periodo tra i 5 ed i 7 anni.
Rimarrà elevato il livello medio dei dazi sui prodotti agricoli (dal 25,2% al momento
dell’accessione scenderà al 21%), mentre sui prodotti industriali si passerà dal livello
medio del 16,6% del gennaio 2007 al 12,6%. Il governo si è riservato la possibilità di
sottoporre a dazi particolarmente elevati le bevande alcoliche, i prodotti a base di tabacco,
il caffè solubile, gli autoveicoli nuovi e usati e alcuni materiali da costruzione. In alcuni
settori, come ad esempio tabacco lavorato e derivati, petrolio e derivati, pubblicazioni
periodiche, incisioni fonografiche e cinematografiche e aeromobili e loro parti, il commercio
estero è soggetto a monopolio pubblico. L’importazione di altri prodotti, fra i quali armi,

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Scheda paese: Vietnam

beni di consumo durevoli usati e alcune tipologie di pubblicazioni, è vietata. Con la
progressiva attuazione degli impegni presi in sede di accesso all’Omc non solo le barriere
tariffarie ma anche quelle non tariffarie si ridurranno notevolmente. Ad esempio, nel corso
del 2007 è stato rimosso il divieto di importare motociclette di cilindrata superiore ai 175
cm3.
Nel 2007 le importazioni del Vietnam hanno raggiunto 62,7 miliardi di dollari (39,6% in più
rispetto al 2006) e le esportazioni 48,6 miliardi (21,9%), con un deficit della bilancia
commerciale pari a 14,1 miliardi. Nei primi due mesi del 2008 si è notata una tendenza a
un’ulteriore crescita del deficit.
Le principali voci sono state macchinari (17,7%), petrolio e altri combustibili (12,3%),
tessuti e altri materiali per le industrie tessile e dell’abbigliamento (9,7%), acciaio (8,2%),
materiale elettrico, elaboratori elettronici e parti (4,7%) e materie plastiche (4%). Sempre
nel 2007, oltre il 70% delle importazioni vietnamite proveniva da 8 paesi asiatici, ovvero
Cina, Singapore, Taiwan, Giappone, Corea del Sud, Tailandia, Malesia e Hong Kong, che
risultano, nell’ordine ora ricordato, anche i principali mercati di sbocco. Occorre segnalare
l’ingresso dell’India al decimo posto della graduatoria.

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Scheda paese: Vietnam

Dal lato delle esportazioni sono risultati particolarmente rilevanti petrolio greggio (17,5%),
tessile e abbigliamento (16%), prodotti agricoli (12%), calzature (8,2%), prodotti della
pesca (7,7%), mobili e altri prodotti in legno (5%) e prodotti elettronici (4,4%). Nord
America, Giappone, Australia e Unione Europea hanno assorbito attorno al 58,8% delle
esportazioni vietnamite, mentre le vendite in Cina hanno fatto registrare una crescita
inferiore alla media. Gli Stati Uniti hanno confermato la posizione di primo Paese
acquirente precedendo Giappone, Australia e Cina.

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Scheda paese: Vietnam

ANDAMENTO DELL’INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON L’ITALIA

Interscambio commerciale bilaterale Italia-Vietnam (milioni di euro)
                            2001       2002       2003       2004                                              2005       2006    2007
 Esportazioni italiane                            282               301               327              284       218        300     515
 Variazione %                                    55,1             6,7%              8,7%          -13,1%       -23,0%     37,5%   71,6%
 Importazioni italiane                            374               395               397              404       472        608     695
 Variazione %                                 10,8%               5,6%              0,5%             1,6%      16,9%      29,0%   14,3%
 Saldo                                             -93               -95               -71            -120       -253      -308    -180
 Interscambio                                     656               696               724              687       690        909   1.210

Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati Istat

Relazioni commerciali Italia – Vietnam
  1400

  1200

  1000

   800

   600

   400

   200

     0
            2001           2002                 2003               2004               2005              2006       2007

  -200

  -400

                                    esportazioni italiane   importazioni italiane   saldo    interscambio

Fonte: elaborazioni Centro studi Confindustria Marche su dati Istat

Tra il 2001 ed il 2007 l’interscambio dell’Italia con il Vietnam è quasi raddoppiato,
passando da 656 milioni di euro ad 1,2 miliardi di euro; il saldo commerciale, tuttavia, è
rimasto sempre negativo per il nostro paese.
Nel corso del 2007 le esportazioni italiane hanno fatto segnare un aumento del 71,6%
rispetto all’anno precedente, mentre le importazioni di merci dal Vietnam in Italia sono
passate da 608 a 695 milioni di euro (+ 14,3%).

Centro Studi Confindustria Marche                                                                                                         19
Scheda paese: Vietnam

Import Export Italia-Vietnam anno 2007
                                                               Import           Comp. %     Export         Comp. %

Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca                 124.632.010         17,9%      1.113.608        0,2%

Prodotti delle miniere e delle cave                               2.011.756         0,3%        804.200         0,2%

Prodotti alimentari, bevande, tabacco                           100.888.864         14,5%      7.601.712        1,5%

Prodotti tessili e articoli di abbigliamento e pellicce          97.334.920         14,0%     35.304.068        6,9%

Cuoio e prodotti in cuoio                                       217.783.182         31,3%     38.088.013        7,4%

Legno e prodotti in legno                                         7.068.070         1,0%       132.3502         0,3%

Carta e prodotti di carta, stampa editoria                            619.525       0,1%       3.194.087        0,6%

Prodotti petroliferi raffinati                                             0        0,0%         58.936         0,0%

Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali                1.4761.380         2,1%      49.343.815        9,6%

Articoli in gomma e materie plastiche                            1.4261.088         2,1%       3.995.665        0,8%

Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi            8.230.644         1,2%       2.458.547        0,5%

Metalli e prodotti in metallo                                    10.856.633         1,6%      21.981.898        4,3%

Macchine e apparecchi meccanici                                   7.495.776         1,1%     186.711.449        36,2%

Apparecchi elettrici e di precisione                             26.385.820         3,8%      3719.6634         7,2%

Mezzi di trasporto                                                5.535.587         0,8%     12.2640.463        23,8%

Altri prodotti dell'industria manifatturiera                     57.118.019         8,2%       3.233.107        0,6%

Energia elettrica, gas, acqua e altri prodotti                        224.329       0,0%         20.641         0,0%

                                                                568.339.508         81,8%    513.131.896        99,6%
Ind. Manifatturiera
                                                                695.207.603        100,0%    515.070.345       100,0%
TOTALE

Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati Istat

Dal lato delle esportazioni italiane, nel 2007 si è confermato particolarmente importante il
settore delle macchine e apparecchi meccanici, che conta per oltre un terzo del totale
(36,2%), seguito da mezzi di trasporto (23,8%), prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali
(9,6%), cuoio e prodotti derivati (7,4%) e macchine elettriche e apparecchiature elettriche
e di precisione (7,2%). Dal lato delle importazioni ha predominato il settore del cuoio e dei
prodotti derivati, che pesa sul totale per il 31,3%, seguito da prodotti agricoli e ittici
(17,9%), alimentari (14,5%) e tessile-abbigliamento (14,0%).
Nei primi 6 mesi del 2008, come evidenziato dalla tabella sottostante, si è registrato un
incremento sia delle importazioni (+9,9%), che delle esportazioni (+5,7%), rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente.

Centro Studi Confindustria Marche                                                                                       20
Scheda paese: Vietnam

Import Export Italia-Vietnam gennaio-giugno 2008
                                                               Import           Var. %      Export         Var. %

Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca                  72.505.915        16,6%        728.702        92,0%
Prodotti delle miniere e delle cave                                   979.669       3,9%        430.841        29,3%
Prodotti alimentari, bevande, tabacco                            56.366.023        33,2%       4.398.170       17,5%
Prodotti tessili e articoli di abbigliamento e pellicce          45.323.263         0,8%      19.008.813        -9,8%
Cuoio e prodotti in cuoio                                      124.697.556         15,4%      22.057.946        7,4%
Legno e prodotti in legno                                         4.942.444        54,7%        380.816        -52,5%
Carta e prodotti di carta, stampa editoria                            240.121      -27,1%      4.942.963      206,3%
Prodotti petroliferi raffinati                                             0        0,0%         11.541         0,0%
Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali                 7.062.522        -38,6%     21.180.512        -7,6%
Articoli in gomma e materie plastiche                             7.718.530         4,0%       1.774.273       -25,4%
Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi            4.069.622        -12,6%      1.072.863       19,1%
Metalli e prodotti in metallo                                     5.915.451         4,6%      13.145.295       20,5%
Macchine e apparecchi meccanici                                   3.389.003        -32,7%     73.917.317        4,3%
Apparecchi elettrici e di precisione                              9.846.998        -30,3%     21.028.211       25,4%
Mezzi di trasporto                                                3.096.972        45,7%      26.797.009        1,2%
Altri prodotti dell'industria manifatturiera                     38.381.605         8,1%       1.308.630       53,3%
Energia elettrica, gas, acqua e altri prodotti                         55.466      -71,6%        22.113        21,1%

Ind. Manifatturiera                                             311.050.110         9,2%     211.024.359        5,6%
TOTALE                                                          695.641.270         9,9%     423.230.374        5,7%

Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati Istat

INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI BILATERALI

L’ambiente economico è ancora afflitto da una serie di problemi con i quali il potenziale
investitore deve confrontarsi. Sotto il profilo normativo, negli ultimi anni sono state avviate
alcune importanti riforme e modifiche legislative, come il nuovo codice di procedura civile e
le nuove norme riguardanti il settore finanziario, la contabilità, le costruzioni civili e i
costruttori stranieri, l’arbitrato commerciale e la concorrenza. Le normative sugli
investimenti sono state più volte emendate, da ultimo con l’entrata in vigore, il 1 luglio
2006, della nuova legge in materia di imprese ed investimenti, che mira a eliminare le
disparità di trattamento tra imprese nazionali, statali e private, e imprese a capitale
straniero. Tra le altre novità introdotte dalla legge si ricordano l’eliminazione di restrizioni
non compatibili con gli impegni internazionali, la possibilità di risolvere eventuali dispute
attinenti agli investimenti anche attraverso il ricorso ad un arbitrato internazionale e la
possibilità per tutti gli investitori esteri di rinnovare la propria registrazione e il proprio
statuto, rendendo quest’ultimo più flessibile. Nei mesi seguenti sono stati emanati cinque
decreti attuativi, tra i quali il n. 108 del 22.9.2006 che disciplina l’emissione delle licenze da
parte delle autorità locali e centrali e ridisegna il sistema di controllo sugli investimenti da
parte delle autorità preposte. A maggio 2007 è stata approvata una legge sui contratti di

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Scheda paese: Vietnam

finanza di progetto, non ancora operativa in quanto mancano le relative circolari
applicative1.
A fine 2007 erano attivi 8.590 investimenti diretti esteri. Il valore delle relative licenze di
investimento ammontava a 83,1 miliardi di dollari, ma gli investimenti realmente effettuati
dal 1987, data di entrata in vigore della prima legge in materia, erano stati di 35,5 miliardi.
Tra i principali paesi di provenienza figurano Corea del Sud, Singapore, Taiwan, Giappone
e Hong Kong.2
Nel corso del 2007 sono stati approvati 1.445 nuovi progetti con un capitale di 17,9 miliardi
di dollari. A tale cifra va aggiunto l’incremento di capitale degli investimenti già avviati, per
2,5 miliardi di dollari, che ha portato il totale del periodo a 20,3 miliardi di dollari, un record
decennale. Il 71% dei nuovi investimenti esteri, che contava per il 68,4% del capitale
investito, si è concentrato in nove delle sessantaquattro province vietnamite: cinque
meridionali (Ho Chi Minh City, Dong Nai, Binh Duong, Ba Ria – Vung Tau e Long An), due
settentrionali (Hanoi e Vinh Phuc) e due centrali (Phu Yen e Da Nang).
Gli investimenti diretti italiani registrati a fine 2007 erano ventiquattro, con impegni
complessivi pari a 94,4 milioni di dollari. L’Italia occupava la trentatreesima posizione nella
graduatoria dei paesi di provenienza. Dopo che nel 2006 i nuovi impegni italiani erano stati
pari a 60,000 dollari, nel 2007 hanno ottenuto una licenza quattro nuove iniziative, con un
capitale atteso di 49,6 milioni di dollari. Segis e Mapei hanno recentemente inaugurato
nuovi stabilimenti mentre Perfetti Van Melle e Metecno hanno significativamente ingrandito
le proprie fabbriche. La Cir ha creato un impianto per la produzione di pasti precotti.
Bonfiglioli e Piaggio hanno avviato la realizzazione di unità produttive; quello del
produttore di motocicli, localizzato nella provincia settentrionale di Vinh Phuc, è
l’investimento diretto italiano di ammontare maggiore negli ultimi anni. Infine, dal lato dei
servizi, Cargo Italia ha ripreso e intensificato il trasporto di merci tra Ho Chi Minh City e
Milano Malpensa, dopo un periodo di sospensione dei voli, e lo studio legale De Masi
Taddei Vasoli ha aperto un ufficio di rappresentanza.
La merchant bank pubblica Società italiana per le imprese all’estero ha prestato una
crescente attenzione per le opportunità di investimento in Vietnam, come dimostrano le
acquisizioni di partecipazioni azionarie nelle società costituite in Vietnam da Piaggio e

1 - Per una discussione più approfondita delle tematiche relative agli investimenti diretti esteri in Vietnam, si veda il
rapporto congiunto Ambasciata – Ufficio Ice, pubblicato sui siti Internet del Ministero Affari esteri e dell’Ice.
2 - I dati relativi ad alcuni Paesi sono sottostimati per la diffusa pratica, specie delle multinazionali, di effettuare
investimenti attraverso sussidiarie registrate in Paesi terzi, quali ad esempio Lussemburgo, Samoa (investitori
taiwanesi), Isole Vergini Britanniche o Paesi Bassi. Secondo alcuni osservatori, il 70% degli investimenti statunitensi in
Vietnam sarebbe condotto in questa forma.

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Scheda paese: Vietnam

Bonfiglioli. Il Vietnam mantiene, in via di principio, una politica di apertura agli investimenti
diretti esteri, che in effetti sono affluiti negli ultimi anni a ritmo rapidamente crescente,
dimostrando nei fatti che gli investitori premiano gli sforzi del governo e degli operatori
economici per rendere più competitivo e moderno il paese. Un notevole vantaggio del
Vietnam come destinazione di investimento è la sua forza lavoro, giovane, relativamente
ben istruita e a buon mercato, se si guarda ai salari espressi nella valuta dei paesi
occidentali.
È proseguito il cambiamento qualitativo degli investimenti esteri: se in una prima fase
riguardavano prevalentemente il settore delle costruzioni, dalla fine degli anni ’90 sono
stati effettuati in misura crescente investimenti di carattere industriale, in particolare
nell’industria leggera. Nel 2007 il comparto dei servizi ha fatto registrare la crescita più
rapida, in particolare nei settori immobiliare e costruzioni (hotel, uffici, centri commerciali,
appartamenti in zone turistiche e aree urbane), sull’onda di una domanda molto forte e di
prezzi in rapida ascesa. È inoltre cresciuta l’incidenza dei progetti di piccole dimensioni,
con capitale al di sotto di 50 milioni di dollari. La media del capitale investito per ciascun
nuovo progetto nel 2007 è stata di 12,4 milioni di dollari, in diminuzione rispetto al 2006.
Negli ultimi anni gran parte dei nuovi investimenti esteri sono stati effettuati nei 119 parchi
industriali ed export processing zones operanti nel Paese, dove vige un trattamento fiscale
di maggior favore ed è praticata la politica dello “sportello unico”, che snellisce le
procedure burocratiche3.
L’Agenzia per gli Investimenti Diretti Esteri, creata dal Governo vietnamita con i compiti di
promuovere gli investimenti esteri e di fungere da think-tank per l’elaborazione di politiche
tese al miglioramento del clima imprenditoriale, ha indicato tra le aree prioritarie l’alta
tecnologia, le industrie di trasformazione, le infrastrutture, l’ingegneria e le produzioni
rivolte all’esportazione. Particolari incentivi sono previsti per le zone in condizioni socio-
economiche più difficili. La Scic, può inoltre rappresentare un utile punto di riferimento per
chi intenda effettuare investimenti di portafoglio o acquisizioni di imprese preesistenti. A
marzo 2008 l’ufficio Ice di Ho Chi Minh City ha aperto un desk investimenti, per diffondere
informazioni e promuovere opportunità d’affari utili alle imprese italiane interessate a
stabilire una presenza in Vietnam.

3 I parchi industriali e le export processing zones autorizzati a operare erano, a dicembre 2007, 179.

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Scheda paese: Vietnam

Le Marche

L’interscambio della regione Marche con il Vietnam, nel periodo 2001-2007, mostra un
andamento altalenante e si mantiene su valori assoluti decisamente contenuti; il saldo
commerciale risulta negativo per le Marche in tutto il periodo considerato.

Interscambio commerciale bilaterale Marche – Vietnam (milioni di euro)

                                            2001             2002              2003              2004             2005     2006       2007

 Esportazioni marchigiane                       13              14                 13               8                9           7       8

 Variazione %                             37,2%             10,1%           -10,4%             -40,3%         13,9%      -15,4%       8,2%

 Importazioni marchigiane                       15              17                 18              23               28          18      19

 Variazione %                             34,1%             13,7%              6,1%            25,3%          21,1%      -37,1%       9,2%

 Saldo                                           -3              -3                -6             -16              -19          -10    -11
 Interscambio                                   28              32                 31              31               37          25      27

Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati Istat

Relazioni commerciali Marche- Vietnam
  40

  30

  20

  10

   0
           2001           2002                  2003                2004                2005              2006           2007

  -10

  -20

  -30

                                 esportazioni marchigiane    importazioni marchigiane    saldo     interscambio

Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati Istat

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