Sap Garden per l'arena multifunzionale di Monaco

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Sap   Garden   per  l’arena
multifunzionale di Monaco
Una nuova arena multifunzionale, commissionata da Bayern
Munich e Red Bull per il tramite della società Red Bull
Stadion Mün chen GmbH, è destinata a sorgere nell’ex area
olimpica di Monaco di Baviera, pensata per lo svolgimento
delle partite di basket e hockey su ghiaccio delle due squadre
cittadine, il campione nazionale FC Bayern Munich e EHC Red
Bull Munich.

Gli autori del progetto
Il progetto è stato elaborato, al termine di una procedura
concorsuale, dal raggruppamento composto dallo studio danese
3XN Architects (autori a Copenaghen della Royal Arena e della
nuova arena multifunzione che sarà presto in costruzione a
Bergen) e dagli architetti paesaggisti tedeschi Latz + Partner
(ai quali si deve la trasformazione dell’ultima fornace del
gruppo Thyssen-Meiderich nel Duisburg Nord Landscape Park e, a
Torino, la creazione sullo stesso modello del Parco Dora, area
verde a recupero di 1 milione di mq di aree ex industriali
abbandonate), che hanno definito i caratteri di una struttura
che secondo le previsioni dovrebbe essere pienamente operativa
per la fine dell’estate del 2021.

Tetto verde per l’arena di Monaco
di Baviera
La nuova arena della città che nel 2005, con l’Allianz Arena
del Bayern Monaco dei pluripremiati svizzeri Herzog & de
Meuron, fu tra le avanguardie sia nella costruzione di
strutture sportive private di nuova generazione che nel loro
affidamento ai grandi nomi dell’architettura internazionale,
vuole essere un’architettura nuova sia per la vita del ricco
centro bavarese che all’interno dell’evoluzione delle
strutture sportive.

L’idea progettuale
Sostenuta dalla software company britannica SAP, si distingue
per la sua architettura iconica che vuole dialogare con il
paesaggio circostante, costruito e vegetale. È una struttura
organica che, generata da una pianta ovale, realizza circa
62.500 mq di nuove aree dedicate allo sport che si elevano in
modo asimmetrico da un ondulato terreno: differenti sono
infatti le altezze raggiunte da fronti curvi definiti dalla
successione di fitte lamelle verticali che, raccordate in
corrispondenza dell’ingresso al complesso, chiudono un
involucro interno per larga parte vetrato ripetendo la
soluzione di facciata che, seppur con qualche modifica, già
caratterizza i fronti di legno dell’arena di Copenaghen.

L’utilizzo della nuova arena di Monaco
Il complesso multifunzionale servirà a garantire lo
svolgimento delle circa 40 partite casalinghe delle due
squadre cittadine, nasce per ospitare anche altri eventi,
sportivi e di altra natura. È dimensionato per accogliere fino
a 11.500 spettatori seduti e, grazie a un accordo con la
città, diventerà anche il centro di un nuovo piccolo complesso
sportivo in cui sarà affiancato da altre tre piste coperte per
l’hockey su ghiaccio specificatamente destinate agli
allenamenti di squadre dilettantistiche e scuole.

Il rapporto              con      il    verde        e    il
paesaggio
Riprendendo e armonizzandosi con i principi che fra 1967 e
1972 guidarono lo sviluppo del parco olimpico fin dal concorso
vinto da Behnisch & Partner, il progetto di 3XN e Latz +
Partner lavora sulla creazione di un rinnovato rapporto tra
verde e costruito impostando un complesso che, attraverso una
copertura verde che sembra quasi diventare tutt’uno con il
morbido paesaggio circostante, lo trasforma in una nuova
collina artificiale, inserita in un ambito delicato e ricco di
storia: arena parzialmente ipogea, colloca nelle sue parti
sotterranee le aree di servizio e i campi e le piste destinati
agli allenamenti.

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Un concorso per dare il nome alla
nuova arena
Per scegliere il nome del nuovo complesso polifunzionale, SAP
ha deciso di coinvolgere in modo diretto i tifosi delle
squadre che vi giocheranno: allo scopo è stata infatti
promotrice di una competizione gestita attraverso i social
media che, con l’hashtag #NameGameOn, ha invitato i tifosi a
suggerire le loro proposte per il nuovo nome scegliendole tra
una shortlist di quattro selezionate dalle 10.900 ricevute da
oltre 5.400 partecipanti: SAP Garden, che, esplicitando il
principio generatore del progetto, alla fine ha convinto la
maggior parte dei votanti, SAP Live e SAP Park.

Le   tensostrutture      di   Frei    Otto:    la copertura
dell'Olympiastadion di Monaco Qatar 2022: per i mondiali di
calcio arriva il primo stadio fatto di container

Il contesto: l’area olimpica e le
tensostrutture del Premio Pritzker
Frei Otto
La nuova arena sorgerà in un’area importante dalla storia
densa e ricca di eventi, animata oggi di architetture con cui,
confermandone la vocazione, è chiamata a dialogare. Utilizzata
durante il nazismo per gli addestramenti dell’aviazione
militare e abbandonata nel secondo dopoguerra, venne scelta
per ospitare le principali strutture dei Giochi Olimpici del
1972, che rischiarono di essere cancellati per quella che
passò alla storia come la “strage di Monaco”, il sequestro e
l’uccisione di parte della rappresentativa israeliana da parte
di un gruppo di terroristi palestinesi.

Le scelte di Frei Otto
Per i Giochi l’architetto Frei Otto (insignito nel 2015 di un
Premio Pritzker che non fu in grado di ricevere perché
scomparve, a 89 anni, un solo giorno prima dell’annuncio del
premio al mondo) progettò insieme a Günther Behnisch, Jörg
Schlaich e Günther Grzimek le avveniristiche e iconiche
tensostrutture di trasparenti membrane che, coprendo lo
stadio, l’arena per la ginnastica, la piscina coperta e due
aree di collegamento, divennero il simbolo dell’evento,
confermando l’importante ruolo di Otto tra i padri di questa
tipologia di struttura. Negli anni successivi all’Olimpiade ha
mantenuto e sempre confermato la sua vocazione sportiva, con
impianti sempre utilizzati e manutenuti.
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