RUOLO DELL'ORTOTTISTA ALL'INTERNO DEL REPARTO DI NEONATOLOGIA: SCREENING ORTOTTICO NEONATALE - AIORAO
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8 GENNAIO-APRILE 2019 PRISMA RUOLO DELL’ORTOTTISTA ALL’INTERNO DEL REPARTO DI NEONATOLOGIA: SCREENING ORTOTTICO NEONATALE ■ Viola Artusio, Ortottista Assistente di Oftalmologia-Torino ABSTRACT ziente fin dalla nascita, sia per i nati pretermine, ai quali Diversi studi negli ultimi anni hanno dimostrato come è riservato un protocollo specifico, sia per i nati a ter- i programmi di prevenzione oftalmologica alla nascita mine. siano differenti in Europa, sia per i test eseguiti, sia per i professionisti sanitari che li effettuano1. INTRODUZIONE In alcuni Paesi europei vengono somministrati differenti L’interesse per il mondo neonatale è stato accresciuto test, tra i quali il riflesso pupillare, il riflesso corneale, il dall’importante incontro con la Dott.ssa Flora Mondel- riflesso degli occhi di bambola e il riflesso dell’ammic- li, avvenuto in occasione del 49° Congresso Naziona- camento, altri invece prevedono unicamente il test del le AIOrAO. Durante la sua presentazione descrisse la riflesso rosso. realtà dell’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa, In Italia, lo screening oculare viene eseguito prevalente- dove all’interno del reparto di Neonatologia è presen- mente dai pediatri o dagli oculisti, in altre realtà euro- te la figura professionale dell’Ortottista, incaricata della pee invece è l’ortottista ad occuparsi della prevenzione prevenzione oculare. Per approfondire gli aspetti della visiva neonatale. prevenzione visiva neonatale ho effettuato un tirocinio Nel corso degli ultimi anni è stata rivolta maggiore at- osservazionale con la mia compagna di Corso Elisabetta tenzione all’esame dei neonati e dei bambini nella prima Carrù presso l’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragu- infanzia, essenzialmente per due motivi: per identificare sa all’interno del reparto di Neonatologia. L’esperienza e trattare tempestivamente la retinopatia nel prematu- del tirocinio in Sicilia è stata fondamentale per appren- ro, e per gli studi legati al periodo “critico” della visione dere le modalità di approccio al neonato e sperimen- di Hubel e Wiesel che hanno portato a incrementare la tare l’esecuzione del protocollo di screening ortottico. frequenza delle visite preventive allo scopo di ridurre al massimo il rischio di ambliopia. Si è così assistito ad un IL NEONATO aumento della richiesta di controlli oftalmologici nell’età Per neonato si intende il bambino nei primi 28 giorni neonatale, ciò ha indotto a rivedere l’organizzazione e di vita. Con questa definizione si vuole circoscrivere un la strumentazione diagnostica adeguandosi alle nuove periodo particolare, caratterizzato da una serie di mani- necessità. Nonostante in molti Centri Ospedalieri e Uni- festazioni del tutto peculiari, che costituiscono l’espres- versitari sia presente una divisione o un servizio di Oftal- sione dell’adattamento del nuovo essere alla vita ex- mologia Pediatrica, in molti altri, l’esame oftalmologico trauterina. [4] Fra i neonati di tutte le specie, il bambino del neonato, può creare condizioni di imbarazzo per la alla nascita è quello più bisognoso di aiuto. Gli occorre scarsa dimestichezza con pazienti così piccoli e con il un tempo maggiore, di circa quattro settimane per rag- loro modo di comunicare2. Analizzando diversi studi e giungere un buon adattamento fisiologico al suo am- osservando l’esperienza italiana della Dott.ssa Mondelli biente post-natale. [5] durante uno stage, abbiamo utilizzato un protocollo di Una prima valutazione del neonato deve essere prati- screening ortottico, che si compone di diversi test per cata dal pediatra/neonatologo subito dopo la nascita, valutare tutti gli aspetti della visione del neonato (ana- in sala parto. Un secondo e più dettagliato esame va tomici, motori e sensoriali). eseguito entro le prime 24 ore di vita; altra visita è ne- Attualmente in Italia il Piano Nazionale Prevenzione pre- cessaria prima della dimissione, poiché alcune anoma- vede alla nascita l’esecuzione del test del riflesso rosso lie possono evidenziarsi solo dopo qualche giorno dalla da parte del pediatra ed un esame del fondo oculare nascita. Ad ogni controllo su tutti i neonati si dovreb- e della motilità oculare ai tre anni effettuato rispettiva- be procedere inizialmente all’ispezione generale e alla mente dall’Oculista e dall’Ortottista3. [3] valutazione della funzione respiratoria e cardiocircola- Pur essendo di fondamentale importanza l’esecuzione toria, per poi passare all’esame classico dei vari orga- del test del riflesso rosso, il mio studio si pone come ni e apparati. [6] Tra questi la vista, il principale canale obiettivo di integrare la prevenzione oftalmologica, af- sensoriale per l’acquisizione di informazioni provenienti fiancando lo screening ortottico neonatale. dall’ambiente esterno: non è una funzione innata ma è L’inserimento dell’Ortottista all’interno del Reparto di il risultato di un apprendimento dinamico, che inizia nei Neonatologia garantirebbe la presa in carico del pa- primi giorni di vita e si sviluppa nel corso degli anni.
PRISMA GENNAIO-APRILE 2019 9 La visione del neonato è immatura, in quanto a livello vita corrispondono al cosiddetto periodo critico, quello anatomico lo sviluppo non è completo. Le conoscenze nel quale si sviluppano le principali funzioni monoculari sullo sviluppo della visione nel bambino erano piuttosto e binoculari, sia sensoriali che motorie. In questo perio- rudimentali fino a pochi anni fa. I principali fattori che do il sistema visivo è estremamente plastico e sensibi- hanno contribuito a migliorarle sono stati i progressi le, ovvero risente particolarmente degli effetti positivi della neurofisiologia e l’introduzione di tecniche obiet- o negativi di stimoli adeguati o scorretti ed è il periodo tive di esame psicofisico ed elettrofisiologico applicabili nel quale vanno tempestivamente rimosse le principali alla nascita. Si sono così evidenziati degli aspetti fon- cause di deprivazione visiva. In questo stesso periodo damentali di neurofisiologia della visione: l’esistenza si sviluppano la convergenza e l’accomodazione, mec- di canali visivi specializzati, un periodo critico nella ma- canismi che consentono di indirizzare gli occhi verso un turazione post-natale delle vie visive e la relazione tra oggetto posto a distanza ravvicinata e di focalizzarlo, sviluppo della funzione visiva e motilità oculare con le così come i movimenti saccadici orizzontali e rapidi che strette correlazioni tra visione, posizione degli occhi e consentono di dirigere prontamente gli occhi verso un postura. [7] oggetto nello spazio. Tra il quarto e il sesto mese di vita Il neonato fino a poco tempo fa era ritenuto per lo più i movimenti oculari coniugati si perfezionano e il bambi- come un contenitore passivo di stimoli ambientali, in- no è in grado di fissare un oggetto, di seguirne il movi- capace ed inerte “come un essere senza vita interiore”. mento e di volgere lo sguardo verso uno stimolo visivo. Grazie a diversi studi si è arrivati a comprendere l’orga- Tra il 4 e l’8 mese di vita il bambino sviluppa una buona nizzazione comportamentale del bambino nel suo pri- coordinazione visuo-motoria e in questo periodo si as- mo anno di vita, evidenziando l’influenza dei suoi stati siste anche alla comparsa della coordinazione motoria comportamentali sui riflessi e sulla motricità. [8] binoculare, ed iniziano i primi tentativi di convergenza. Al sesto mese, con il maturare del riflesso della fusione, SVILUPPO DEL SISTEMA VISIVO che consente al cervello di unire in un’unica immagine Nello sviluppo del sistema visivo del neonato concorro- le impressioni visive ricevute dai due occhi, lo sviluppo no tre tipi di fattori: fattori genetici, fattori di maturazione della visione binoculare singola è completato ed è pos- e fattori ambientali. [9] Grazie ad uno sviluppo prenatale sibile rilevare un certo grado di acutezza stereoscopica. discretamente precoce, l’apparato visivo, nei primi mesi Infatti, lo sviluppo della stereopsi inizia fin dalla nascita di vita, risente in maniera determinante dell’influenza e si completa intorno alla ventesima e la trentesima set- ambientale, che può fortemente condizionare una ma- timana di vita. turazione strutturale geneticamente predeterminata. La Se è presente un ostacolo alla normale maturazione maturazione del sistema visivo nei primi mesi di vita è dell’apparato visivo entro i primi sei mesi si crea un arre- sia anatomica che funzionale. È proprio in quel periodo sto dello sviluppo e i danni che ne derivano sono molto che il neonato attiva la via genicolata, mentre alla nasci- importanti e spesso irreversibili; se invece, l’ostacolo si ta egli utilizza unicamente la via extragenicolata, ed è produce dopo il sesto mese vi è una regressione di una in quel periodo che avviene la maturazione anatomica potenzialità già acquisita, il danno pertanto, risulterà della regione maculare. La corteccia visiva al momento minore e un trattamento tempestivo potrà dare risultati della nascita è immatura, durante i primi mesi di vita av- più soddisfacenti. viene una riorganizzazione anatomica delle connessioni all’interno di essa e contemporaneamente lo sviluppo e MATERIALI E METODI la maturazione della fovea e della via visiva genicolata. Per effettuare questo studio sono stati coinvolti un to- Questo sviluppo dipende in gran parte dall’esperienza tale di 31 neonati a Ragusa e 103 neonati a Torino, in visiva esplicitata dal bambino durante un breve periodo totale 134 neonati fisiologici di età compresa tra 0 e 28 di plasticità chiamato “periodo critico” (Von Noorden e giorni di vita. Lo studio è stato suddiviso in due realtà: Crawford). [10] l’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa e l’Ospe- L’esperienza visiva agisce modulando il livello e la con- dale Ostetrico Ginecologico Sant’Anna di Torino. Ad formazione dell’attività neuronale. Questo periodo di entrambi i gruppi è stato somministrato il medesimo plasticità è fondamentale nel rinforzare, rimodellare ed protocollo sperimentale. Ogni soggetto è stato sotto- eliminare i circuiti sinaptici costituendo un sistema vi- posto ai test di screening visivo previsti dal protocollo sivo integrato, la cui strutturazione sarà quella definiti- di sperimentazione. va dell’adulto. Si devono attendere diversi mesi per un Poiché tali test sono destinati a bambini, nei primi giorni completo sviluppo della regione foveale, i coni raggiun- di vita, devono tener conto delle loro specifiche condi- gono le dimensioni dell’adulto solo dopo il 4° mese, zioni e caratteristiche. [12] Nell’esaminare pazienti così anche se già fra il primo e il secondo mese di vita si piccoli si deve considerare il loro scarso e particolare ha una differenziazione che consente alla fovea di do- contributo di attenzione. Nell’esecuzione dei test di minare funzionalmente sulla periferia. Questo proces- screening è d’obbligo un approccio delicato; non di- so di differenziazione foveale, definito fovealizzazione, menticando che il neonato è un individuo con il suo sen- unitamente alla maturazione delle vie visive superiori, tire e il suo agire, disponibile con chi si prende cura di comporta un maggior potere di risoluzione e la possibi- lui. [13] Il neonato è in grado di interagire con l’esterno lità di una visione distinta, indispensabili per un corretto e di affrontare gli stimoli in modo selettivo. [14] sviluppo della funzione visiva. [11] I primi quattro mesi di Il protocollo è il seguente:
10 GENNAIO-APRILE 2019 PRISMA Figura 1: Protocollo di Screening Ortottico Neonatale Figura 3: Questionario di informazione e prevenzione MATERIALI Per svolgere l’esame di screening sono sufficienti pochi Successivamente, terminato lo screening spiegavamo ai strumenti. genitori che avrebbero trovato le indicazioni per effet- • Una pila con una sorgente luminosa piccola e intensa tuare la seconda valutazione, al primo anno di età per • Una pila di dimensioni superiori, avente un fascio di i soggetti negativi ai test e anticipata per i soggetti po- luce diffuso non puntiforme sitivi, all’interno di un foglio inserito nell’Agenda della • Un oftalmoscopio diretto Salute alle dimissioni. • Una serie di piccoli oggetti con immagini colorate e divertenti del tipo “faccette di Fantz”. METODI Il campione a cui somministrare il protocollo è stato se- lezionato secondo diversi criteri di inclusione ed esclu- sione. I criteri di inclusione sono i seguenti: • Neonato sano e fisiologico • Età gestazionale adeguata > 37 settimane < 42 setti- mane • Peso alla nascita previsto > 2500 e < 4000 g • Assenza di patologia fetale nota • Assenza di sofferenza fetale • Assenza di malformazioni evidenti • Punteggio Apgar al 5° minuto >7, senza interventi ri- animativi Figura 2: oftalmoscopio diretto Figura 2.1: palette con Alcuni neonati sono stati esclusi dallo studio in quanto “faccette di Fantz” non rispettavano i criteri di inclusione inizialmente sta- Nel corso dello screening abbiamo proposto ai genitori biliti. Nel campione di Ragusa sono stati esclusi due pa- un questionario elaborato dalla nostra equipe di lavoro, zienti, mentre invece nel campione di Torino sette neo- utile per comprendere il riscontro dei genitori e il loro nati, in totale nove pazienti esclusi dal campione. livello di informazione riguardo alla prevenzione visiva. Il criterio di selezione del paziente è stato applicato ugualmente in entrambi i gruppi. La decisione di selezio-
PRISMA GENNAIO-APRILE 2019 11 nare unicamente neonati sani e fisiologici deriva dall’esi- frattivi o patologie oculari. Nel frattempo, era importante genza di dimostrare l’importanza di effettuare screening osservare il comportamento del bambino nell’ambiente, visivi più approfonditi, ai neonati apparentemente privi iniziando un approccio con lui [17], valutando l’apertu- di disturbi particolari. In quanto attualmente sono già ra delle palpebre, se simmetrica, se esisteva una piega presenti dei protocolli precisi e dettagliati per i pazienti epicantale che simulasse uno strabismo. Esplorando le nati pretermine, al contrario non si ha ancora una linea palpebre valutavamo la presenza di eventuali secrezioni guida chiara per lo screening visivo sui neonati sani. lacrimali. Successivamente procedevamo con l’esecuzio- I test sono presentati in un ordine che vede per primi ne del test del riflesso nasopalpebrale, sfiorando la radi- quelli meno invasivi e disturbanti e successivamente ce del naso il neonato chiudeva gli occhi. Nel frattempo, quelli più infastidenti. Bisogna tener presente che spes- sollevavamo il neonato e lo facevamo ruotare a destra so la risposta al test non si ottiene al primo tentativo. Al e sinistra per valutare i movimenti di adduzione e abdu- fine di ottenere un’efficace collaborazione del neonato zione. Ottenuta l’attenzione del neonato osservavamo la occorre intraprendere un vero e proprio dialogo con lui. fissazione grazie all’utilizzo di palette con le ‘’faccette di [15] Fantz’’. Il neonato attratto dal volto umano guardava e Prima di eseguire i test previsti dal protocollo di speri- spesso seguiva la paletta nell’ambiente. [18] Successiva- mentazione adottavamo in entrambe le realtà diversi ac- mente si procedeva con i test che prevedevano l’utilizzo corgimenti. In primo luogo, l’ambiente in cui avveniva lo di una sorgente luminosa. Puntando la pila valutavamo screening doveva essere per quanto possibile tranquillo contemporaneamente sia il riflesso fotomotore che il ri- e scarsamente illuminato. Le luci intense per il neonato flesso oculo-palpebrale. [19] Dopodiché, eseguivamo il di pochi giorni di vita che si ritrova improvvisamente in test di Hirschberg per valutare l’allineamento degli assi condizioni ambientali molto diverse dalla vita intrauteri- visivi. [20] Infine, effettuavamo la prova del riflesso rosso. na, non gli permettono l’apertura degli occhi. [16] Viene considerato normale un riflesso rosso presente e Dopo aver ricreato le condizioni migliori per l’esecuzione simmetrico in ambedue gli occhi. Macchie nere nel ri- dello screening, è importante creare un rapporto con i flesso rosso, un riflesso marcatamente diminuito, la pre- genitori, ai quali veniva proposto un modulo di consenso senza di un riflesso bianco o l’asimmetria dei riflessi sono all’esecuzione dello screening. A seguito di una rapida tutte indicazioni per un approfondimento oculistico. Per spiegazione sulla natura non invasiva dei test e sulla loro osservare il riflesso rosso è necessaria la presenza di me- finalità preventiva, ottenuto il consenso, procedevamo dia midriasi: per ottenerla è bene lasciare il bambino in con la raccolta dei dati anamnestici. In entrambi i cam- un ambiente con luce soffusa per qualche minuto prima pioni, per ciascun neonato abbiamo raccolto le stesse di eseguire il test. [21] Naturalmente la sequenza di ese- informazioni anamnestiche: peso alla nascita, settimana cuzione nella maggior parte dei casi è stata la preceden- gestazionale, punteggio Apgar, tipologia di parto, sesso te, ma esiste una variabilità per la quale è importante sa- e giorni di vita. Per quanto riguarda l’anamnesi speciali- per valutare la situazione e la sequenza ottimale in quel stica segnalavamo la presenza di famigliarità per vizi re- momento per un determinato neonato. STATO DEL NEONATO APERTURA SPONTANEA DELLE PALPEBRE RIFLESSO NASO-PALPEBRALE
12 GENNAIO-APRILE 2019 PRISMA RIFLESSO DEL MOVIMENTO DEGLI OCCHI DI BAMBOLA FISSAZIONE TEST DI HIRSCHBERG RIFLESSO FOTOMOTORE PUPILLARE RIFLESSO OCULO-PALPEBRALE RIFLESSO ROSSO Figura 4: tabella riassuntiva dell’esecuzione dei Test di Screening RISULTATI logici, il punteggio Apgar risulta > di 7 per tutti i neonati I Dati raccolti presso l’Ospedale Maria Paternò Arezzo al 5° minuto. La settimana di gestazione è compresa tra la di Ragusa: 37° e la 41°, il peso alla nascita rientra nel range fisiologico i neonati esaminati sono stati 31, dei quali 17 femmine > 2500 e < 4000 g. La nascita è avvenuta da parto spon- e 14 maschi. I neonati presentavano da 2 a 22 giorni di taneo per 19 neonati, con taglio cesareo per i restanti 12. vita, per lo più la curva di dispersione si localizza intorno al I neonati durante la visita erano prevalentemente sereni, range tra i 2 e i 5 giorni di vita. Essendo tutti neonati fisio- solamente 5 neonati risultavano infastiditi e agitati durante
PRISMA GENNAIO-APRILE 2019 13 l’esame, i restanti 6 pazienti dormivano. Tutti i neonati hanno ferenti. Emerge da entrambi i campioni come alcuni deficit aperto spontaneamente le palpebre, hanno avuto una rispo- (in particolare il 25% dei neonati di Ragusa e il 18% a To- sta positiva al riflesso naso-palpebrale e non sono emersi de- rino), necessiterebbero di un approfondimento anticipato. ficit motori nel corso del test del movimento degli occhi di bambola. La fissazione era presente in tutti i neonati, anche CONCLUSIONI per quelli valutati al secondo giorno di vita. Alcuni neonati, Nonostante l’approccio sia stato rivolto a neonati fisiologi- (precisamente 6) oltre a fissare riuscivano anche a seguire ci, apparentemente privi di alterazioni anche a livello ocu- nell’ambiente le faccette di Fantz. La maggior parte dei ne- lare, sono state riscontrate anomalie nel 25% dei casi per il onati presentava i riflessi corneali centrati, 2 pazienti invece campione di Ragusa e nel 18% dei casi in quello di Torino. presentavano una esodeviazione. Di questi due neonati, uno Questi risultati possono essere il punto di partenza per re- presentava una famigliarità per strabismo. Il riflesso fotomo- gistrare i dati attraverso indicatori numerici standardizzati tore pupillare, il riflesso oculo-palpebrale e il riflesso rosso e codificati, piuttosto che alla semplice dicitura normale/ sono risultati fisiologici in tutti i neonati. Inoltre, abbiamo po- anormale. I successivi controlli potrebbero consentire di tuto osservare che un neonato presentava edema palpebra- valutare l’evoluzione dell’apparato visivo del bambino e le, 3 neonati presentavano epicanto e un neonato emiptosi non limitarsi a verificare lo stato in un dato momento. palpebrale dell’occhio sinistro. In un campione di 31 neonati Mi risulta difficile parlare di conclusione in relazione ad 5 di questi presentavano secrezione oculare. un progetto che ha occupato per molto tempo i miei Considerando l’anamnesi specialistica nove pazienti pre- pensieri e le mie giornate. Penso invece ad un punto di sentavano famigliarità per patologie oculari e vizi refratti- partenza: spero in un domani molto vicino che ogni nuo- vi. Un solo neonato mostrava famigliarità unicamente per vo nato possa fruire dello screening ortottico precoce. patologia, mentre 14 neonati avevano una anamnesi po- Il diritto alla salute, quando parliamo di prevenzione e di sitiva per vizi refrattivi. Pertanto, solamente sette neonati diagnosi precoce, non può che vedere la nostra Figura mostravano un’anamnesi specialistica negativa. Professionale in prima linea con nuove proposte. Il controllo anticipato a 6 mesi è stato consigliato a 3 neo- BIBLIOGRAFIA nati, due dei quali aventi l’esodeviazione e uno l’emiptosi. 1 F. Sloot, H. L. Hoeve, M. La De Kroon, A. Goedegebure, J. I Dati raccolti presso l’Ospedale Ostetrico Ginecologico Carlton, H. J Griffiths e H. J Simonsz, «Inventory of current Sant’Anna: EU paediatric vision and hearing screening programmes,» Il campione di Torino comprende 103 neonati, dei quali 41 Journal of Medical Screening; 22(2): 55-64, 2015. femmine e 62 maschi. I giorni di vita nei quali venivano visi- 2 B. Ricci, Elementi di fisiopatologia neuro-oftalmologica in età pediatrica, Verduci. tati erano compresi tra il primo giorno e il decimo, con una 3 «Piano Nazionale Prevenzione 2014-2018,» Ministero della prevalenza nei primi 2-3 giorni di vita. Il punteggio Apgar, il Salute. peso neonatale e le settimane di gestazione rientrano nel 4 G. Rondini, Conoscere e assistere il neonato, Utet Div. range fisiologico. La nascita è stata da parto spontaneo per Scienze Mediche. 88 neonati, con taglio cesareo per 15 neonati e con utilizzo 5 A. Gesell, I primi cinque anni della vita. di ventosa per 5 neonati. La maggior parte dei neonati è 6 V. Maglietta e V. Vecchi, Principi di neonatologia per il pe- stata visitata in condizioni di tranquillità, quando il bambino diatra. Puericultura e pediatria neonatale, CEA, 2001. era sereno, in particolare 83 neonati, 14 invece dormivano e 7 M. Mendicini, Neonatologia, Verduci, 2009. 6 erano molto agitati. I riflessi corneali sono risultati centrati 8 T. B. Brazelton e K. J. Nugent, La scala di valutazione del comportamento del neonato, Elsevier, 1997. nella maggioranza dei neonati. Tra questi, 8 pazienti pre- 9 F. Mondelli, «Prevenzione e valutazione ortottica nel neo- sentavano una esodeviazione e 5 una exodeviazione. Su un nato,» Giornale Italiano di Ortottica, 2007. campione di 103 neonati, 13 presentavano un’asimmetria 10 G. K. Von Noorden, Visione binoculare e motilità oculare, dei riflessi corneali. Tra questi, 10 avevano una famigliari- Medical Books, 1993. tà positiva per patologie oculari. Il riflesso rosso è risultato 11 H. D. Hubel, Occhio cervello e visione, Zanichelli. negativo per patologie e simmetrico in tutto il campione. 12 F. Mondelli, Guida alla professione di ortottista, capitolo 6: All’interno del gruppo di neonati, 7 presentavano edema prevenzione, Città del Sole, 2009. palpebrale, 1 sospetta emiptosi palpebrale, 5 secrezione 13 F. Mondelli e F. Spata, «L’Ortottista in un reparto di Neonato- oculare, 1 pupille particolarmente midriatiche, 2 epicanto. logia,» in Atti del Convegno Nazionale AIOrAO, Taormina. 14 M. Montessori, La mente del bambino, Rizzoli. Su 103 neonati, 69 presentavano un’anamnesi specialistica 15 L. di Cagno, A. Lazzarini, A. Rissone e S. Randaccio, Il neo- positiva: 43 per vizi refrattivi, 3 per patologia e 23 sia per nato e il suo mondo relazionale. patologia che per vizi refrattivi. Pertanto, circa il 67% dei 16 G. Sabbadini, R. E. Bianchi, E. Fazzi e M. Sabbadini, Manua- pazienti avevano una famigliarità positiva. Considerando le di neuro-oftalmologia in età pediatrica, Franco Angeli. tutti i parametri esaminati attraverso i test di screening, 17 M. Pèrez-Sanchez, Primi passi nello sviluppo emotivo: l’os- sono state riscontrate anomalie in 19 neonati su 103, circa servazione del neonato. il 18%. Il controllo anticipato a 6 mesi è stato consigliato a 18 R. Di Fiore e M. Cardaci, La percezione visiva nel neonato. 16 piccoli e per il restante campione all’anno di età. In circa 19 B. Ricci, patologia oculare in età pediatrica, Verduci. il 15% dei pazienti abbiamo ritenuto necessario il controllo 20 P. Nucci, Lo strabismo: clinica e terapia. Manuale per oftal- mologi ed ortottisti, Fabiano . anticipato. 21 C. Cagini, G. Tosi, F. Stracci, V. E. Rinaldi e A. Verrotti, «Red Confrontando i due campioni presi in esame, possiamo af- reflex examination in Neonates: evaluation of 3 years of fermare che i risultati siano sovrapponibili nonostante i pa- screening,» International Journal of Ophthalmology, vol. zienti all’interno dei due gruppi siano numericamente dif- 37, pp. 1199-1204, 2017.
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