PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013
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PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 Misura 323 - Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale. Sottomisura 2 – Realizzazione delle misure specifiche di conservazione e dei Piani di gestione dei Siti Natura 2000 a cura di Elena Ferrari ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BIODIVERSITA' – EMILIA ORIENTALE Sede legale Via San Felice, 25 - 40122 Bologna Sede operativa Parco Storico di Monte Sole Via Porrettana Nord 4 d/e/f – 40043 Marzabotto
Il Parco Storico Regionale di Monte Sole Viene istituito dalla Regione Emilia Romagna con L.R. 27 maggio 1989, n. 19 Mantenere viva la memoria sui tragici eventi e per riportare la vita in luoghi così duramente toccati dalla II Guerra Mondiale. Tutelare e valorizzare un pregevole patrimonio ambientale
Confini SIC e Parco a confronto Il Parco si estende nel territorio dei comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi interessando una superficie complessiva di circa 6.300 ettari L’area del SIC di 6.476 ettari, si allarga verso est e ovest per comprendere i corsi d’acqua rispettivamente del torrente Setta e del fiume Reno, e verso sud fino all’abitato di Grizzana Morandi, includendo la Sassara area di notevole pregio ambientale poiché sono presenti diversi habitat Gli Enti competenti alla gestione del Sito sono l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale e la Provincia di Bologna
15 Habitat di interesse comunitario e 2 di interesse regionaleEttari % sul Sito 3140 - Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp. 0,07 0,001% 3240 - Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix elaeagnos 11,66 0,2% 3270 - Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p. e Bidention p.p. 30,79 0,5% 4030 - Lande secche europee 20,24 0,3% 5130 - Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli 10,43 0,2% 6110 - Formazioni erbose rupicole calcilole o basofile dell'Alysso-Sedion albi * 7,74 0,12% 6210 - Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco- Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee) * 231,61 3,6% 6220 - Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea * 37,98 0,6% 6410 - Praterie con Molinia su terreni calcarei torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae) 0,69 0,01% 7220 - Sorgenti pietrificanti con formazione di tufi (Cratoneurion) * 1,23 0,02% 9180 - Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion * 23,15 0,4% 91E0 - Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) 4,82 0,1% 9260 - Boschi di Castanea sativa 791,37 12,2% 92A0 - Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba 74,85 1,2% 9340 - Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia 2,28 0,04% Psy - Pinete appenniniche di Pino silvestre 16,88 0,26% Pa - Canneti palustri: fragmiteti, tifeti e scirpeti d’acqua dolce (Phragmition) 0,92 0,01% Tot. 1.266,72 19,6%
Specie animali e vegetali di interesse comunitario Per quanto riguarda le specie vegetali Himantoglossum adriaticum specie di elevato valore conservazionistico per rarità e frammentazione dell’areale. Elencata nell’allegato II della Direttiva 92/43 e protetta dalla L. R. n. 2 del 1977 Per quanto riguarda le specie animali Uccelli: 22 specie dell’ Allegato I della Direttiva 2009/147 CE Mammiferi: 3 specie dell'Allegato II della Direttiva 92/43 CEE di cui 1 prioritaria Anfibi: 1 specie dell'Allegato II della Direttiva 92/43 CEE Pesci: 5 specie dell'Allegato II della Direttiva 92/43 CEE; Invertebrati: 5 specie dell'Allegato II della Direttiva 92/43 CEE di cui 1 prioritaria Inoltre sono state rilevate 63 specie di animali e vegetali di particolare rilevanza regionale. Le specie più importanti sotto il profilo conservazionistico che più necessitano di interventi di conservazione sono gli anfibi (Tritone crestato), il Gambero di fiume e l’Averla piccola
I principali fattori di minaccia che interessano il SIC Monte Sole Attività edilizia diffusa; Eccesso di Cinghiali; Riduzione aree con copertura erbacea per la fienagione per avanzare di rovi, arbusti e bosco; Eccessivo emungimento idrico da sorgenti e rii/ruscelli; Ceduazione totale o taglio o asportazione delle fasce boscate ripariali di torrenti e ruscelli in collina; Asportazione del cascame e legno morto fondamentali per lo sviluppo di invertebrati e anfibi; Diminuzione degli alberi maturi di quercia e altre essenze fondamentali per lo sviluppo di invertebrati; Calpestio delle aree golenali e di arenile sabbioso in periodo primaverile-estivo; Chiusura delle radure; Spargimento sale marino sulle strade durante il periodo invernale; Lavori negli alvei fluviali e nelle zone umide che possono compromettere la vegetazione naturale e causare mancanza e repentini cambiamenti dei livelli idrici; Estinguimento delle sorgenti che sono all'origine dell'habitat “sorgenti pietrificanti”; Diffusione della peste del gambero e della chitridiomicosi; Danneggiamento delle selve castanili ad opera di patogeni; Rinnovazione molto limitata del pino silvestre; Invasione di specie arbustive e arboree esotiche
Corsi d’acqua
HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO LEGATI AI CORPI D’ACQUA 3240 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix elaeagnos -Caratteristiche generali. 3270 Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p. e Bidention p.p. 91E0 Foreste alluvionali di Alnus Habitat Prioritario 91E0 glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno- Padion, Alnion incanae, Salicion albae)* 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba Habitat Prioritari 7220 e 9180 7220 Sorgenti pietrificanti con formazione di tufi (Cratoneurion) * 9180 Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion *
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO CHE DIPENDONO DAI CORPI D’ACQUA INVERTEBRATI 1 specie dell'Allegato II della Direttiva “Habitat” Gambero di fiume - Austropotamobius pallipes AVIFAUNA 8 specie dell’ Allegato I della Direttiva “Uccelli” Nitticora - Nycticorax nycticorax Sgarza Ciuffetto - Ardeola ralloides Garzetta - Egretta garzetta Airone bianco maggiore - Casmerodius albus Airone rosso - Ardea purpurea Nibbio bruno - Milvus migrans Piro Piro boschereccio - Tringa glareola Martin pescatore - Alcedo atthis ANFIBI 1 specie dell'Allegato II della Direttiva “Habitat” Tritone crestato italiano - Triturus carnifex
FATTORI DI MINACCIA TAGLIO DELLA VEGETAZIONE che provocano forti variazioni dell'ecologia dei siti, aumentando il soleggiamento e modificando le condizioni di igrotermia del suolo CARENZA IDRICA (deficit di precipitazioni atmosferiche, eccessivo emungimento di sorgenti e corsi d’acqua) PRESENZA DI SPECIE VEGETALI E ANIMALI ALLOCTONE INQUINAMENTO DELLE ACQUE (impianti fognari, attività agricole impattanti, ecc.) ADOZIONE DI PRATICHE GESTIONALI POCO COMPATIBILI per le specie - Rimozione periodica della vegetazione igrofila e di ripa - Interventi di manutenzione eseguiti con modalità e tempi non idonei RILASCIO DI RIFIUTI SOLIDI E/O INQUINANTI. DIFFUSIONE DI PATOLOGIE INFETTIVE - peste del gambero e chitridiomicosi MODIFICA DEI LIVELLI IDRICI causati da lavori negli alvi fluviali e nelle zone umide che possono compromettere la vegetazione naturale CALPESTIO delle aree golenali e di arenile sabbioso in periodo primaverile-estivo PROCESSO NATURALE DI INTERRIMENTO soprattutto nei rii minori (trasporto di detriti con le acque meteoriche, fenomeni franosi, accumulo di fogliame e residui di vegetazione
PROPOSTE DI MISURE SPECIFICHE DI CONSERVAZIONE MISURE DI INDIRIZZO 1. Sottoscrivere protocolli di intesa con gli enti competenti al fine di: - Limitare il taglio della vegetazione ripariale, realizzandolo in modo scaglionato nello spazio quando indispensabile per garantire la sicurezza idraulica - Studiare interventi di manutenzione idraulica compatibili con gli habitat e delle specie presenti - Predisporre azioni di recupero di eventuali specie di pregio (piante, pesci, ecc.) interessate dai lavori. - Definire un protocollo per contrastare il diffondersi delle malattie es. peste del gambero, chitridiomicosi 2. Regolamentare eventuali richieste di attingimento o captazione di sorgenti 3. Promuovere azioni volte a contrastare e prevenire l'inquinamento della rete idrografica 4. Promuovere interventi di controllo e di eradicazione delle popolazioni delle specie alloctone naturalizzate 5. Promuovere la conservazione e ripristinare le condizioni ambientali idonee per la riproduzione nelle aree di frega
MISURE PRESCRITTIVE 1. Applicare il Disciplinare tecnico per la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua naturali ed artificiali e delle opere di difesa della costa nei Siti della Rete Natura 2000 2. Vietare la realizzazione degli interventi negli alvei sabbiosi e ghiaiosi dei corsi d’acqua nel periodo riproduttivo tra il 1 marzo e il 31 luglio 3. Come previsto dalle Misure di conservazione per le ZPS: - Vietare le captazioni idriche che comportano il totale prosciugamento degli specchi d’acqua di zone umide nel periodo estivo - Vietare di uso di diserbanti e del pirodiserbo per il controllo della vegetazione presente nei corsi d’acqua (compresi i canali), lungo le sponde dei fossati e nelle aree marginali tra i coltivi. - Vietare l’eliminazione di isole, barene e dossi esistenti in zone umide 4. Vietare la pratica della pesca no kill per le specie esotiche 5. Vietare i ripopolamenti, ad eccezione di quelli realizzati con soggetti appartenenti a specie e popolazioni autoctone
Per l’habitat 7220* - Sorgenti pietrificanti con formazione di travertino (Cratoneurion) e nei bacini idrologici da cui questo habitat dipende è necessario: MISURE DI INDIRIZZO 1. Evitare l’alterazione dell’apporto idrico che alimenta l’habitat 2. Controllare le possibili fonti di inquinamento delle acque di falda, (fosfati e nitrati) che inibiscono il processo di deposizione del carbonato di calcio; 3. Monitorare le condizioni idrogeologiche e la composizione floristica e faunistica dell’habitat 4. Vietare il prelievo del travertino MISURE PRESCRITTIVE 1. Mantenere la fasce tampone della vegetazione per evitare forti variazioni dell'ecologia delle aree (soleggiamento)
Viabilità
FATTORI DI MINACCIA FRAMMENTAZIONE DEGLI HABITAT MORTALITÀ DI FAUNA SELVATICA PER INVESTIMENTO PROPOSTE DI MISURE SPECIFICHE DI CONSERVAZIONE RELATIVE ALLA VIABILITA’ MISURE DI INDIRIZZO 1. Realizzare infrastrutture per il superamento di barriere artificiali come ad es. le strade in zone di particolare importanza per anfibi e rettili. MISURE PRESCRITTIVE 1. Nelle ristrutturazione di ponti, non soggetti a modifiche negli ultimi 50 anni, è necessario: - Evitare di realizzare gli interventi in periodo riproduttivo - Conservare nicchie, cavità, utili per la riproduzione e il rifugio di uccelli e chirotteri 2. Sostituire il sale (cloruro di sodio) sulle strade in inverno con spargimento di altro materiale (pietrisco fine o cloruro di calcio) idoneo allo scopo
SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO CHE DIPENDONO DA AMBIENTI AGRICOLI E FORESTALI INVERTEBRATI 4 specie dell'Allegato II della Direttiva “Habitat” Falena dell’edera - Callimorpha quadripunctaria Vertigo sinistrorso minore - Vertigo angustior Cervo volante Lucanus cervus cervus Cerambice della quercia o capricorno maggiore - Cerambyx cerdo AVIFAUNA 10 specie dell’ Allegato I della Direttiva “Uccelli” Biancone - Circaetus gallicus Albanella Reale - Circus cyaneus Albanella Minore - Circus pygargus Aquila reale - Aquila chrysaetos Smeriglio - Falco colombarius Lanario - Falco biarmicus feldeggii Succiacapre - Caprimulgus europaeus Tottavilla - Lullula arborea Averla Piccola - Lanius collurio Calandro - Anthus campestris ANFIBI 1 specie dell'Allegato II della Direttiva “Habitat” Tritone crestato italiano - Triturus carnifex
FATTORI DI MINACCIA Scomparsa degli elementi naturali (stagni, pozze, siepi, filari, boschetti, ecc.) Colture intensive e convenzionali (soprattutto seminativi) con utilizzo di pesticidi non selettivi, concimi chimici e letame. Eccessivo sviluppo ai margini dei boschi di specie vegetali esotiche invasive Asportazione di ceppaie e vecchie piante morte o deperenti in piedi o a terra Pulizia dei margini forestali con l'eliminazione di arbusti e della vegetazione spontanea Emungimenti idrici eccessivi da sorgenti e dai piccoli e grandi corsi e bacini d’acqua in periodo siccitoso Versamento di scarichi civili e zootecnici nei piccoli corsi d'acqua senza abbattimento del carico organico Interramento, presenza anatidi domestici, pesce esotico e di cinghiali negli stagni; Mancanza di sfalci e pascolamento nelle praterie con conseguente crescita di vegetazione arbustivo-arborea Avanzamento dell’arbusteto e del bosco a scapito delle praterie polifite Scarsa presenza di alberi maturi e con cavità e di legno morto
PROPOSTE DI MISURE SPECIFICHE DI CONSERVAZIONE PER GLI AMBIENTI AGRICOLI MISURE DI INDIRIZZO 1. Conservare e migliorare le aree a prateria 2. Controllare gli impatti negativi sulla vegetazione determinati da sovrapascolo e da eccessive densità di ungulati 3. Mantenimento delle pratiche agricole e zootecniche a basso impatto mediante incentivi (PSR) 4. Individuazione delle Aree Agricole di Elevato Valore Naturalistico come aree preferenziali per interventi/incentivi 5. Ridurre i fattori che minacciano le piccole zone umide (interramento, emungimento, presenza anatidi domestici e cinghiali, ecc.); 6. Incentivazione dell’agricoltura biologica
MISURE PRESCRITTIVE 1. Vietare la bruciatura delle paglie e delle stoppie su seminativi o foraggere a fine ciclo. Sono fatti salvi gli interventi di bruciatura connessi ad emergenze di carattere fitosanitario prescritti all'autorità competente 2. Non convertire a seminativo le superfici a pascolo permanente o assimilate 3. Regolamentare eventuali richieste di attingimento o captazione da sorgenti 4. Mantenimento di livelli idrici adeguati in periodo estivo nei piccoli corsi d'acqua limitando l'emungimento 5. Controllo numerico del cinghiale 6. Sulle superfici ritirate dalla produzione o non seminate: - Mantenere la copertura vegetale naturale o artificiale durante tutto l’anno - Attuare sfalci/trinciature con cadenza almeno annuale - Non effettuare sfalci/trinciatura, nel periodo compreso tra il 1 marzo e il 31 luglio di ogni anno - Attuare il pascolamento
MISURE PRESCRITTIVE segue 7. Vietare l’eliminazione dei terrazzamenti esistenti o di eseguire livellamenti non autorizzati dall’ente competente alla valutazione di incidenza, sui terreni aziendali 8. Vietare la sperimentazione, la coltivazione e l'uso di organismi geneticamente modificati (OGM). 9. Vietare l’eliminazione degli elementi naturali e seminaturali caratteristici del paesaggio agrario (stagni, laghetti, risorgive, fossi, muretti, canneti, siepi, filari alberati, alberi isolati, piantate) 10. Vietare l’eliminazione dei terrazzamenti esistenti, delimitati a valle da muretto a secco oppure da una scarpata inerbita; sono fatti salvi i casi regolarmente autorizzati di rimodellamento dei terrazzamenti eseguiti allo scopo di assicurare una gestione economicamente sostenibile 11. Vietare l’uso di diserbanti e del pirodiserbo nella fasce di rispetto dei corsi d’acqua, lungo le sponde dei fossati, nelle aree marginali tra i coltivi, ad eccezione delle scoline 12. Vietare le lavorazioni superficiali e lo spandimento di liquami e reflui zootecnici all’interno di impluvi
MISURE DI INCENTIVAZIONE 1. Promuovere la conservazione di siepi e di filari di alberi esistenti contigui a prati e seminativi 2. Mantenere praterie e radure attraverso sfalci periodici (anche solo una volta all'anno) della vegetazione erbacea o pascolamento per contrastare l'avanzare degli arbusti e bosco e per salvaguardare le praterie aride e semi aride con orchidee selvatiche e le formazioni di Juniperus communis su lande secche e prati, anche su superfici inferiori ad 1 ettaro. 3. Mantenere la vegetazione erbacea presso zone umide e corsi d'acqua attraverso sfalci periodici (anche solo una volta all'anno) o pascolamento per contrastare l'avanzare di arbusti e bosco 4. Conservazione e ripristino di piccoli stagni esistenti, anche attraverso periodici interventi di rimozione dei sedimenti che ne causano l’interrimento 5. Promuovere lo sfalcio dei prati e la produzione di foraggi attraverso modalità compatibili con la riproduzione dell’avifauna, utilizzando dispositivi di involo davanti alle barre falcianti e con andamento centrifugo dello sfalcio. 6. Realizzare interventi per ridurre la densità di pesci fitofagi nelle zone umide con acque lentiche 7. Incentivazione dell’agricoltura biologica
PROPOSTE DI MISURE SPECIFICHE DI CONSERVAZIONE PER GLI AMBIENTI FORESTALI MISURE DI INDIRIZZO 1. Prevenzione degli incendi boschivi 2. Controllo della vegetazione alloctona 3. Gestire i popolamenti forestali in un regime di selvicoltura a basso impatto e nel rispetto delle norme di gestione forestale sostenibile; 4. Ripristinare e mantenere habitat a mosaico ed incrementare le fasce ecotonali, nonché radure e lembi di bosco aperto per facilitare la ricerca trofica di rapaci diurni e notturni ed il pascolo degli ungulati, 5. Mantenere esemplari di grandi dimensioni 6. Mantenere esemplari di piante morte o deperenti 7. Mantenere il reticolo idrico superficiale e le opere di terrazzamento, utili per gli anfibi. MISURE PRESCRITTIVE Vietare l’uso di specie alloctone negli interventi di forestazione. Vigilare sull’applicazione di norme e prescrizioni di polizia forestale Tutela degli alberi maturi, vetusti, morenti e in genere il legno morto in piedi e a terra
MISURE DI INCENTIVAZIONE 1. Promuovere la conversione dei boschi cedui in alto fusto. 2. Promuovere il rilascio di alberi maturi, senescenti e morenti di quercia in piedi e a terra e del legno morto a terra. 3. Promuovere il recupero di castagneti da frutto abbandonati/conversione di cedui castanili in castagneti con piante mature di grandi dimensioni 4. Mantenere gli esemplari di castagni di notevoli dimensioni ricchi di cavità nei castagneti da frutto al fine di salvaguardare la fauna selvatica che necessita di tali ambienti per lo svolgimento di tutto o parte del loro ciclo biologico 5. Salvaguardare le fasce tampone della vegetazione per evitare forti variazioni dell'ecologia delle aree (soleggiamento) con l’habitat 7220 - Sorgenti pietrificanti con formazione di tufi (Cratoneurion), preservando le condizioni dell'igrofilia originaria 6. Gestire dei nuclei di pino silvestre con il contenimento dello sviluppo delle latifoglie) 7. Controllare le specie vegetali esotiche invasive e problematiche 8. Maggiore servizio di vigilanza da parte dei corpi preposti
Attività venatoria, di pesca e gestione faunistica FATTORI DI MINACCIA Bracconaggio Bocconi avvelenati Attività di pesca illegale Impatto eccessivo della frammentazione degli habitat, dell’inquinamento e delle specie aliene sulle popolazioni di specie di interesse comunitario Disturbo venatorio nel periodo riproduttivo Abbattimenti involontari della Tottavilla a causa della somiglianza e quindi della facile confusione con l’Allodola Uso dei pallini di piombo - saturnismo
PROPOSTE DI MISURE SPECIFICHE DI CONSERVAZIONE MISURE PRESCRITTIVE Sono confermate le prescrizioni definite dal Piano Faunistico Venatorio Provinciale in vigore consistenti in: - divieto di attuazione della pratica dello sparo al nido nello svolgimento dell’attività di controllo demografico delle popolazioni di corvidi - divieto di effettuare l’apertura e la pre-apertura della stagione venatoria prima della 3°domenica di settembre, con l’eccezione della cacc ia di selezione agli ungulati - divieto di effettuare il controllo della densità della popolazione di Volpe mediante intervento sulle a meno che non sia esplicitamente autorizzato dall’Amministrazione Provinciale - divieto di esercizio dell’attività venatoria nel mese di gennaio, con l’eccezione della caccia da appostamento fisso e temporaneo e in forma vagante per due giornate alla settimana prefissate dal calendario venatorio regionale, nonché con l’eccezione della caccia agli ungulati che resta regolamentata dal calendario venatorio regionale e con l’eccezione della caccia agli uccelli acquatici per la quale si rimanda al punto successivo - divieto di caccia all’Allodola da appostamento e in forma vagante per evitare abbattimenti accidentali di Tottavilla - anticipazione del periodo di caccia al Cinghiale nel periodo ottobre-dicembre Il controllo del cinghiale e di altri ungulati in ambiti protetti deve essere svolto esclusivamente attraverso l’uso di trappole e metodi selettivi sia durante la stagione venatoria sia al di fuori di essa
MISURE DI INCENTIVAZIONE Nelle superfici in cui sono presenti habitat (Formazioni erbose naturali e seminaturali di interesse comunitario, 9260 “Foreste di castagno”) e specie (Tritone crestato italiano Triturus carnifex, Gambero di fiume Austropotamobius pallipes, Tottavilla Lullula arborea, Calandro Anthus campestris, Ortolano Emberiza hortulana) sui quali il Cinghiale determina o può determinare impatti negativi significativi, devono essere attuate attività di prelievo e/o misure di controllo efficaci che mantengano le popolazioni di Cinghiale ai livelli minimi stabiliti dal Piano Faunistico Venatorio Provinciale, previo parere dell’ISPRA.
Attività di pesca e gestione ittica MISURE PRESCRITTIVE Sono vietati le attività e gli interventi di seguito indicati: - la pratica della pesca no kill per le specie esotiche; - l’effettuazione di ripopolamenti, ad eccezione di quelli realizzati con soggetti appartenenti a specie e popolazioni autoctone provenienti da centri pubblici e privati di riproduzione ; nel caso di centri pubblici di riproduzione potranno essere utilizzati stock di comprovata rusticità, ancorché ibridi, la cui origine possa essere ricondotta a materiale selvatico proveniente dallo stesso bacino/sottobacino idrografico in cui verranno effettuate le semine; il materiale per i ripopolamenti dovrà essere accompagnato da autocertificazione riguardante la provenienza ed essere certificato geneticamente da un soggetto pubblico (Università, Istituto zooprofilattico, ISPRA);
Attività di pesca e gestione ittica MISURE PRESCRITTIVE Le attività di ripopolamento consentite dovranno prevedere la redazione di appositi verbali di semina, che dovranno essere consegnati all’Ente di gestione e dovranno contenere le seguenti principali informazioni: - calendario delle semine, - indicazione delle specie utilizzate per i ripopolamenti comprensiva di certificazione genetica ed autocertificazione riguardante la provenienza, - il numero di esemplari, nel caso delle uova embrionate, degli avannotti e del novellame dell’annata, - il peso totale, nel caso di materiale d’età superiore o della “pronta pesca”, - la pezzatura, nel caso del novellame dell’annata (4-6, 6-9 o 9-12 cm), indicazione cartografica dei luoghi dove saranno effettuati i rilasci; -le traslocazioni di emergenza da valle a monte al fine di evitare la diffusione di agenti patogeni e di specie alloctone
Attività di fruizione MISURE DI INDIRIZZO 1. Realizzare campagne di sensibilizzazione su: - L’importanza di conservare gli alberi morenti e del legno morto - Gli impatti delle specie alloctone invasive su habitat e specie di interesse comunitario e modalità di prevenzione e controllo degli impatti - Le modalità di realizzazione delle piccole zone umide, di gestione dei livelli idrici e della vegetazione delle sponde allo scopo di incrementare la presenza e lo stato di conservazione di specie di interesse comunitario - L’importanza delle forme di coltivazione senza o con ridotto uso di geodisinfestnti, rodenticidi e diserbanti per favorire la fauna selvatica - L’importanza di conservare e ripristinare habitat naturali lungo i corsi d’acqua - L’importanza di tutela degli esemplari di erica (habitat 4030 - Lande secche europee) - L’importanza di tutela le specie costitutrici degli habitat di interesse comunitario ed in particolare quelli prioritari - L’importanza dei nuclei di Pino silvestre 2. Regolamentare gli accessi, i flussi turistici e le attività di fruizione (sentieristica per trekking, mountain bike, ippovie, ecc.) nei tratti di sentieri caratterizzati dalla presenza di habitat e fauna selvatica sensibile al disturbo antropico.
MISURE PRESCRITTIVE 1. Sono ammesse previa autorizzazione dell’Ente Gestione: - Le attività di fruizione a fini didattici, sociali, ricreativi, culturali, sportivi e turistici svolte nel rispetto delle Misure Specifiche di Conservazione ovvero della tutela di habitat e specie di interesse comunitario. - Le attività di ricerca, studio e didattiche 2. Sono vietate le seguenti attività - La circolazione motorizzata al di fuori delle strade Comunali o Vicinali ad uso pubblico, fatta eccezione per i mezzi agricoli e forestali, per i mezzi di soccorso, controllo e sorveglianza, nonché ai fini dell’accesso al fondo e all’azienda da parte degli aventi diritto - Lo svolgimento di attività di giochi di guerra simulata - Il sorvolo con mezzi aerei, elicotteri, deltaplano e parapendio, salvo che per motivi di soccorso, protezione civile e antincendio - L’uso di armi ed esplosivi e qualsiasi mezzo distruttivo o di cattura, salvo specifiche autorizzazioni rilasciate dall’Ente gestore - L'accensione di fuochi all'aperto, se non negli spazi appositamente attrezzati, fatti salvi i casi consentiti in relazione agli utilizzi forestali - L’uso di fonti di rumore o luminose, tali da recare disturbo alla quiete ed agli habitat naturali presenti. - L’uso improprio a volumi eccessivi di apparecchi radio, televisivi e simili al di fuori delle abitazioni
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