Rivoluzioni Cooperative - Imprese di persone che generano comunità e futuro DOCUMENTO CONGRESSUALE - Legacoop Emilia Romagna
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Rivoluzioni Cooperative Imprese di persone che generano comunità e futuro DOCUMENTO CONGRESSUALE Approvato dalla Direzione Nazionale di Legacoop in data 19 dicembre 2018
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA 1. L’epoca della trasformazione 1.1 l lungo processo di ridefinizione degli assetti economici, sociale e politici 1.2 Le fratture che segnano economia e società 1.3 Rischi e opportunità della trasformazione digitale 2. La società che si prepara e la missione della cooperazione 2.1 Una nuova economia cooperativa e delle comunità 3. L’evoluzione dell’universo cooperativo associato a Legacoop 3.1 Una base associativa minore – nel numero – e rinnovata 3.2 Le dinamiche dimensionali 3.3 Legacoop, un’associazione nazionale unitaria ed autonoma 4. Le scelte di Legacoop: intervenire nelle fratture per ricomporle, costruire l’Alleanza, rinnovarsi 4.1 Quattro prove per misurare la capacità di risposta della cooperazione italiana 4.1.1 Lavoro e dimensione umana 4.1.2 Dimensione armonica nel fare impresa per una società aperta, inclusiva e plurale 4.1.3 Una nuova etica imprenditoriale 4.1.4 Nuovi ecosistemi imprenditoriali sostenibili e virtuosi 4.2 L’Alleanza delle Cooperative Italiane 4.2.1 Un progetto iniziato nel 2011 4.2.2 Alla prova della nascita della casa comune 4.2.3 I prossimi passi 2
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA 4.3 La riorganizzazione di Legacoop 4.3.1 Rapporto con la politica 4.3.2 Governance e formazione cooperativa 4.3.3 Strumenti finanziari e nuovi servizi per la cooperazione - Cooperazione, finanza, sviluppo 4.3.4 Territori, settori e struttura nazionale: più integrazione e nuove competenze la chiave per sviluppare efficienza, più utilità e nuovi servizi per le imprese associate. 4.3.5 Nuovi compiti associativi e iniziative: la sfida 4.0 5. “Cambiare l’Italia cooperando”, un nuovo modo di essere ed operare 5.1 I cinque pilastri 5.1.1 Lavoro 5.1.2 Sostenibilità 5.1.3 Legalità 5.1.4 Innovazione 5.1.5 Welfare 6. Associazione e visioni di futuro 6.1 Da “Cambiare l’Italia cooperando”, il lavoro per progetti 6.2 Accountability, diffusione di buone pratiche e BES cooperativo 6.3 Una nuova “matrice” associativa 6.4 La rappresentanza dell’impresa sociale e di altre forme organizzative ed imprenditoriali sociali e solidali 6.5 La promozione di nuova cooperazione 7. Nota finale per chi ci legge 3
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA 1. L’epoca della trasformazione Questa visione, apparentemente senza alter- native, ha improntato anche interpretazioni e 1.1 l lungo processo di ridefinizione degli as- gestione dei processi di globalizzazione che setti economici, sociale e politici hanno accelerato il mutamento sostanziale degli equilibri geo economici antecedenti la Il 40° congresso avviene in un momento di mu- crisi, affermando il protagonismo di nuovi si- tamenti epocali, che presenta caratteri, a tutti gli stemi economici e territoriali che hanno avvia- effetti, straordinari. Nell’ultimo decennio, la Gran- to il loro percorso verso un futuro di maggior de crisi e l’avvio di una incerta ripresa, si sono in- benessere. Nondimeno, a prescindere da egoi- nestate, infatti, su trasformazioni economiche e stiche visioni ‘eurocentrate’, le modalità con sociali strutturali e profonde, tuttora in atto. cui si è avverata la sempre maggiore integra- zione dei mercati su scala globale, dovuta alla Il contesto globale e le risposte neoliberiste concezione stessa dei mercati e agli interessi Il decennio 2008-2018 ha indubbiamente connessi, hanno contribuito ad accentuare – e rappresentato il periodo di crisi più profonda non a sanare o diminuire – i divari tra società mai conosciuta dal mondo capitalista. All’in- del benessere e aree sofferenti del mondo e, domani di questa frattura epocale – aperta all’interno di queste zone, a concentrare risor- dai dissesti provocati, anzitutto, dagli azzardi se e potere verso i pochi a discapito dei molti. dei mercati finanziari deregolamentati e glo- balizzati – è divenuta attuale una profonda e Così la globalizzazione, oltre all’incremento significativa riflessione sulla necessità di pro- dei flussi di merci e risorse finanziarie, ha ge- muovere nuovi modelli economici sostenibili. nerato anche un’immane flusso di esseri umani sradicati da intere aree del mondo gravate da Nel breve volgere di alcuni anni abbiamo, in- fame, guerre, violazioni di diritti fondamentali. vece, registrato il riproporsi dell’idea che la strada per il rilancio dell’economia e la ricerca In un quadro segnato da fenomeni di tale portata, di una nuova dimensione di equilibrio sociale non avendo trovato una risposta alla necessità di possa arrivare da un aggiornamento delle poli- superare un capitalismo “a trazione finanziaria” tiche neoliberiste, improntate alla convinzione né soluzioni conseguenti o sbocchi diversi, le che i mercati, senza regole e controlli, siano in molteplici reazioni alla crisi sono rimaste così per grado di auto-correggersi e di assicurare pro- lo più improntate ai vecchi schemi, producendo sperità e crescita alle società avanzate. Il pre- guasti ulteriori. Questi fenomeni hanno profon- valere di una concezione ‘turbo-capitalista’ ha damente l’indebolito le nostre società e, al loro così favorito un’ulteriore concentrazione del interno, le aree più fragili, i ceti più deboli e interi potere economico e finanziario in un numero segmenti dei sistemi produttivi. Così questa crisi ridotto di imprese multinazionali, e ha contri- ha amplificato le distorsioni, producendo nella buito all’incremento su scala globale di dise- società e nelle comunità globali un incremento guaglianze e ingiustizie sociali. di diseguaglianze e ingiustizie sociali. 4
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA Questo stesso pensiero ha sostanzialmente sono per noi le principali fratture sociali, eco- impedito che in Europa si realizzassero politi- nomiche e civili su cui riteniamo sia possibile che anticicliche in grado, sul breve periodo, di mettere a frutto l’esperienza e la capacità co- ammortizzare le conseguenze di una recessio- operativa. È su questo che noi, cooperatrici e ne epocale in particolare sugli stati più esposti cooperatori, ci sentiamo chiamati a intervenire della periferia continentale, che oggi mostra- e provare la nostra utilità per il Paese. no gli effetti di un difficile decennio, sul piano economico, sociale e politico. 1. Lavoro, cittadinanza e dignità delle persone Il lavoro – elemento di riscatto, protagonismo Politiche restrittive in fasi recessive, a volte e affermazione della dignità della persona – sta senza riforme nè riprogettazione di ammortiz- da tempo subendo profonde mutazioni, verso zatori sociali, hanno prodotto costi troppo alti forme sempre più flessibili e ‘liquide’. Automa- sia per la società e le persone, sia per i sistemi zione e sviluppo digitale hanno accelerato questi produttivi e le imprese, contribuendo a minare processi, contribuendo a modificare la natura e la percezione del valore stesso dell’unità euro- il senso del lavoro e portando con sé, insieme a pea. Gli italiani rimangono europeisti (il 57% nuove opportunità, rischi molto forti, soprattutto dei nostri connazionali è a favore dell’Euro, il per le categorie professionali più fragili. 12% in più del 2017 - Fonte Eurobarometro) Il tradizionale conflitto tra capitale e lavoro ma se nel 2002, il 70% riteneva che l’Italia assume nuovi significati e nuove dimensioni, avrebbe tratto più vantaggi che svantaggi dalla ma rimane ugualmente attuale poiché, ancora permanenza nella Ue, oggi tale convinzione è oggi, il prevalere del capitale sul lavoro è sino- fatta propria solo dal 18%. nimo di sfruttamento e alienazione. Nella fase storica che stiamo attraversando, anche chi ha La dilagante sfiducia ha contribuito ad aprire un lavoro non è al riparo dalla povertà e la re- la porta a posizioni protezionistiche e al supe- munerazione corrisposta non è sempre capace ramento del modello multilaterale in favore di di produrre diritti effettivi di cittadinanza. accordi bilaterali che, lontano dal costituire Sono aumentate così diseguaglianze e ingiu- una soluzione, rischiano di acuire i problemi stizie sociali: oggi in Italia la povertà assoluta penalizzando i Paesi più fragili. ha raggiunto 5,5 milioni di persone e quella re- lativa interessa quasi il doppio delle persone 1.2 Le fratture che segnano economia e società (9,4 milioni – Istat 2017). La povertà, inoltre, ha approfondito le diseguaglianze non solo tra Sfiducia, chiusura e disgregazione hanno pro- generi e tra generazioni ma anche per quel che dotto in questi anni numerose fratture che concerne l’accesso alla cultura, alla conoscen- segnano la nostra società rendendo più com- za e alle competenze, ampliando, così, il solco plessa la risoluzione dei problemi e delinean- che separa persone e opportunità. do il perimetro delle sfide che anche la coo- Lungo questa deriva avvertiamo anche, senza perazione è chiamata ad interpretare. Queste una forte inversione di tendenza, il rischio e la 5
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA minaccia che la stessa offerta cooperativa di 3. Economia e natura buon lavoro perda la propria efficacia e finalità Il tema della sostenibilità, le conseguenze che le distintiva. modalità con cui si è realizzato lo sviluppo provo- cano sugli equilibri ambientali, sono non da oggi 2. Elite e popolo all’attenzione della comunità internazionale. La La crisi economica globale e il fallimento dei frattura è acutizzata dalla polarizzazione delle tentativi di contrasto messi in atto dai governi posizioni, tra chi sposando la causa ambientale nazionali per ridurre le disuguaglianze, hanno propugna la decrescita e chi, all’estremo oppo- aumentato i bisogni diffusi di sicurezza sociale e sto, negando i problemi rifiuta di porre in cam- personale rendendo la quotidianità delle perso- po correttivi ormai indispensabili. L’innovazione ne incerta e scarsamente vivibile. La domanda renderebbe oggi possibile, invece, la ricerca di di vita dignitosa non è più relegata solamente nuove strade in cui il progresso e lo sviluppo si alla sfera economica ma porta con sé il bisogno realizzino in un ciclo integrato che non spreca ri- di rispetto, dignità e libertà per vivere secondo sorse e non peggiora il territorio, abbandonando le proprie inclinazioni; porta con sé la richiesta quell’inesauribile catena della valutazione costi/ di certezza e di opportunità per poter realizzare benefici che alla fine altro non fa che danneggia- progetti di vita, personali e condivisi con altri. re alternativamente o lo sviluppo o l’ambiente. La frustrazione di queste esigenze ha provo- cato un senso di sfiducia e la delegittimazio- 4. Economia e benessere delle persone ne delle classi dirigenti. Il risentimento per La crisi che ha contraddistinto questo lungo e pe- queste privazioni ha fatto crescere l’idea di- sante decennio ha alimentato la sfiducia totale e sgregante della disintermediazione, ossia la l’avversione a una finanza che passando da mez- convinzione che la democrazia possa fare a zo a fine, da strumento a obiettivo, ha finito per meno dell’essenziale ruolo dei corpi interme- danneggiare pesantemente il mondo dell’impre- di e – più in generale - delle forme di rappre- sa e del lavoro e le stesse comunità e ha portato sentanza politica ed istituzionale; proprio in ad avvertire un’economia dominata da obiettivi un momento in cui, manifestandosi con mag- finanziari e votata unicamente al profitto imme- gior forza sentimenti di egoismo, aggressività, diato e personale come nemica della realizzazio- e regresso sociale e politico, più forte sareb- ne e della felicità individuale. La realizzazione, be l’esigenza di soggetti capaci di aggregare quando viene vissuta come possibile, è confina- le nuove istanze in un sistema di rappresen- ta nel tempo libero, mentre tutto ciò che attiene tanza democratica degli interessi, in un nuovo all’economia viene percepito come estraneo o patto democratico di cittadinanza promosso nemico della felicità personale. da istituzioni legittimate e funzionanti. Attra- verso una nuova capacità di ascolto e di rispo- 5. Fratture tra territori sta passa anche la ripresa di credibilità e ruo- Le conseguenze della crisi hanno contribuito lo dei corpi intermedi, delle nuove forme della ad approfondire – invece che risolvere – gli politica e delle istituzioni. storici divari regionali, incidendo sulle realtà 6
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA sociali in particolare del Mezzogiorno e delle mondo, che hanno uno dei propri epicentri nel aree interne. Nella crisi economica il Mezzo- Mediterraneo. Le migrazioni sfidano le società giorno ha registrato, infatti, una perdita cu- avanzate a trovare soluzioni non solo sul pia- mulata di PIL reale di circa 9 punti percentuali no economico, ma pure politico, istituzionale e dal 2007, doppia rispetto alla media italiana. morale. Nella crisi si sono acuite acuite le ten- Questo ha acuito una frattura territoriale che denze ad attribuire allo straniero la causa di da sempre segna e limita il nostro Paese. Non problemi che avevano ed hanno radici diverse è la sola: anche il deficit di opportunità offerte e ben più profonde. Il migrante è divenuto così a chi vive nelle aree interne, da nord a sud, ge- per tanti il nemico, ciò che minaccia sicurez- nera differenze e disperde energie e potenzia- za e qualità della vita. La chiusura e il conflitto lità, mentre le nostre città vivono un’esigenza che ne derivano – questi sì – rischiano di dan- crescente di rigenerazione urbana, per chiu- neggiare fortemente la nostra vita sociale. dere lo iato tra centro e periferia, tra quartieri abbandonati al degrado e poli direzionali. 8. Stato e comunità Da una parte le comunità locali, le piccole pa- 6. Fratture tra generi e generazioni trie, luogo identitario a rischio però di chiusura Nel nostro Paese registriamo da una parte il e implosione, incapaci da sole di far fronte a mancato ricambio generazionale che mantie- mutamenti globali che investono ogni dimen- ne ai margini i giovani, relegandoli nella pre- sione territoriale. Dall’altra lo Stato centrale carietà, dall’altra l’incapacità di valorizzare sempre più in crisi, tanto finanziaria quanto di l’apporto che le persone con più esperienza legittimazione per l’incapacità di garantire ri- possono dare all’evoluzione positiva delle im- sposte adeguate alle sfide e il mantenimento prese e della società. Nel contempo perdura dei livelli di welfare e dei sistemi di protezione la maggior difficoltà per le donne non solo ad che lo hanno caratterizzato, sempre più spes- entrare nel mondo del lavoro o a fare impresa, so vissuto come rapace e sottrattore – altro ma per vedere riconosciute la propria compe- che generatore – di opportunità. Una genera- tenza e il valore del proprio apporto, potendo le e diffusa percezione di insicurezza genera contare su minori opportunità di carriera e ri- paura, chiusura, rifiuto dell’immigrato e sfidu- cevendo compensi inferiori rispetto ai colleghi cia nelle capacità dello Stato di difendere l’in- maschi. La precarizzazione e marginalizzazio- dividuo, i suoi beni e la comunità, alimentando ne dei giovani, la mancata valorizzazione degli una pericolosa deriva verso la giustizia-fai-da- anziani, l’assenza di reali pari opportunità per te. Complessivamente è una frattura che, es- tutti sono sprechi da cui il Paese deve uscire sendo anche al centro del confronto politico, si sperimentando nuove soluzioni e opportunità. sta progressivamente allargando. 7. Migranti, immigrati e italiani Altro fenomeno che contraddistingue la mo- dernità sono i flussi umani dal sud al nord del 7
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA 1.3 Rischi e opportunità della trasformazio- infatti, implica trasformazioni nell’organizza- ne digitale zione del lavoro (con nuove forme occupazio- nali di tipo collaborativo fuori e dentro i luoghi La rivoluzione 4.0 è ormai parte della nostra di produzione), nei modelli di apprendimento vita quotidiana e impatta su queste fratture, permanente, nella ridefinizione dei percorsi di portando con sé tanto nuove opportunità, carriera e conoscenza in una logica di valoriz- che le imprese italiane devono essere messe zazione di tutto il capitale umano (significativa in condizione di poter cogliere, quanto nuovi in questa direzione la proposta di risoluzione rischi, da cui soprattutto le fasce meno pro- del Parlamento europeo del 2018 sull’emanci- fessionalizzate e quindi più fragili dei lavoratori pazione delle donne e delle ragazze attraverso devono difendersi. il settore digitale). Si tratta di trovare un nuovo equilibrio lungo gli assi uomo-tecnologia e uo- L’economia di logica fordista era basata sulla mo-ambiente, portando con sé – se non gover- standardizzazione dei prodotti, con macchine nata – rischi di marginalizzazione e alienazione rigide, in grado di replicare processi e prodotti di strati della società dal processo produttivo. in modo uniforme. L’economia di logica digi- tal è fondata, invece, sulla personalizzazione La quarta rivoluzione industriale impone un delle risposte. Attraverso l’uso di scienza e mutamento di paradigma nella relazione tra tecnologia il sistema di produzione digitale è capitale e lavoro. Occorre ri-definire la fun- in grado di intervenire sui prodotti (personaliz- zione delle persone nel processo lavorativo, zandoli), sui processi (offrendo risposte velo- puntando sullo sviluppo di una nuova consa- ci e on demand), sulla relazioni (agevolando e pevolezza dell’importanza del capitale umano stimolando le iper-connessioni) e sulla libertà nell’innovazione di processo e prodotto; ripen- di scelta (leggendo attraverso i big data le im- sare le forme della redistribuzione della ric- prevedibilità dei comportamenti). chezza e di tutela delle persone. L’economia digitale incide sul modello di lavoro, In questo nuovo scenario i vecchi modelli verti- con la generazione di filiere fluide che rompono cali vengono superati: spazio e flussi si intrec- le dimensioni operative precedenti, superando ciano, globale e locale si intersecano e entrano le dimensioni statiche tra luoghi, funzioni, pro- in una dimensione reticolare che produce un fessionalità, specializzazioni. Quali sono le con- nuovo spazio spurio e multipiano dello scam- seguenze di questo complessivo mutamento di bio e della presenza sui mercati. I diversi am- paradigmi economico-produttivi? biti che un tempo erano separati (ad esempio beni materiali e servizi) si ibridano. Lo sviluppo La società digitalizzata, dei big data e dell’in- non si basa più in una dimensione verticale, ternet delle cose, affascina le persone e, insie- ma diviene piattaforma. me, le spaventa, perché aumenta l’instabilità e genera ansia per il futuro. La rivoluzione 4.0, Il ruolo delle piattaforme diviene centrale, ed 8
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA è caratterizzato non dalla tradizionale organiz- di ogni cooperativa del mondo e preesistono a zazione verticalizzata ma da processi di disin- visioni, interessi, ideologie contingenti nei sus- termediazione e nuova aggregazione. seguenti periodi storici. 2. La società che si prepara e la mis- Anche oggi, quindi, di fronte alle grandi trasfor- sione della cooperazione mazioni mondiali richiamate, alle contraddizio- ni della globalizzazione, alla ridefinizione degli Dalla sua nascita la cooperazione si è mani- equilibri economici fra continenti e sistemi di festata e affermata ovunque nel mondo come mercato, alla riallocazione del potere mondia- forma collettiva per agire nei mercati in modo le, al mutare della distribuzione di ricchezze e alternativo all’impresa capitalistica. Per loro povertà e ai fenomeni istituzionali politici che natura le imprese cooperative, mentre testi- tutti questi processi hanno avviato, occorre moniavano la possibilità di un agire economico consolidare nel movimento cooperativo inter- fondato su principi e valori differenti alla pura nazionale la rappresentanza dei cittadini coo- riproduzione del profitto, si associavano fra peratori e confermare ai principi fondativi un loro, tessendo le reti di movimenti economici rinnovato ruolo di bussola per conseguire un e sociali, prima a livello nazionale e internazio- nuovo progresso economico e sociale. nale, poi a livello globale. L’idea di Europa a cui pensiamo L’International Co-operative Alliance, sorta In forza di queste convinzioni e nel rispetto di nel 1895 per la rappresentanza globale della quei valori, noi oggi vogliamo ribadire con con- cooperazione, rappresenta oggi un miliardo di vinzione l’adesione prima di tutto valoriale e cooperatrici e cooperatori nel mondo e circa culturale alla dimensione continentale, che è tre milioni di imprese in ogni settore e in tutti i ormai una consolidata comunità di donne e uo- continenti. mini e l’ambito di condivisione e di proiezione di opportunità di vita e di lavoro, in particolare Questa organizzazione – tra le più rilevanti fra per le giovani generazioni di cittadini europei. i corpi internazionali non solamente nella rap- Nel quadro descritto, inoltre, la dimensione presentanza di impresa – nel corso di oltre un continentale europea si conferma non tanto secolo di vita ha condotto i movimenti coope- quale unica soluzione, ma come spazio eco- rativi globali attraverso tutti i fenomeni econo- nomico più efficiente per affrontare anche la mici, culturali e politici, producendo sintesi fra competizione globale. visioni, ideali e interessi per il progresso della cooperazione. Questo difficile compito è stato Questa visione dell’Europa comune necessi- possibile perché i “Dieci valori” e i “Sette prin- ta di un più forte consolidamento politico e di cipi” della cooperazione, ben lontani dal rap- riforma delle proprie istituzioni, con l’avvio di presentare superficiali rivendicazioni formali, una maggior integrazione, come desiderato costituiscono in realtà la base costituzionale dalle culture europeiste storiche, verso la for- 9
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA mazione degli Stati Uniti d’Europa. È urgente Il bisogno di una nuova economia che questo processo sia finalmente qualificato, Le tensioni e i mutamenti del contesto globale oltre che in senso economico e finanziario, so- hanno prodotto però anche la necessità di in- prattutto in senso sociale, e teso non solamen- dividuare nuove speranze per quanti, in questi te all’unità della moneta, ma all’unità dei popo- anni, hanno imboccato lo scivolo sociale e non li in una logica di ascolto dei bisogni ai diversi l’ascensore. Tutto ciò richiede – a livello glo- livelli delle società e di valorizzazione di tutte bale e nazionale – un ripensamento del modo le componenti del capitale umano nei diversi di fare economia, di interpretare il mercato, di Paesi. Un obiettivo per il quale la cooperazione agire nell’impresa e nella società. può svolgere fino in fondo il proprio ruolo. Il fallimento della cultura neoliberista, in al- Il bacino mediterraneo è per noi ambito forte- cun modo assunto dalle culture economiche mente connesso allo sviluppo dei nostri stessi progressiste, impone una riflessione sull’esi- territori europei. Questa riflessione comporta genza di sviluppare una società in cui il mate- la messa a punto di una politica nei confron- rialismo non sovrasti e cancelli l’aspetto mora- ti dei Paesi mediterranei non europei, una le; in cui la crescita sia marcata dal tratto della politica basata sulla capacità di contribuire a sostenibilità (ambientale, sociale, territoriale); costruire un percorso di auto sviluppo locale e in cui la comunità torni ad essere un attore, un di co-sviluppo, di crescita economica, di affer- motore e un fine dell’agire economico, e non mazione dell’autodeterminazione democra- sia più slegata dai comportamenti imprendito- tica di quei popoli e di soluzione dei conflitti riali; in cui la vulnerabilità delle persone e le ancora esistenti. differenze sociali vengano ammortizzate da nuove opportunità e da un rinnovato senso di A questo processo sappiamo di potere e dove- comunità e fiducia. re contribuire anche noi, come cooperazione, attraverso forme di collaborazione con i nostri La consapevolezza che per assicurare un fu- partners cooperativi, dell’economia sociale e turo di ulteriore sviluppo economico sia ne- con le istituzioni per mettere a punto progetti cessaria un’inversione di tendenza anche cul- di cooperazione allo sviluppo, piani di scambi turale nel modo di interpretare l’economia di economici e commerciali. Solo così potremo mercato, si fa strada, alla ricerca di elementi liberarci dall’estenuante oscillazione tra sicu- che possano fondare una nuova epoca. Prova rezza dei cittadini dell’Europa e spirito di ac- ne siano la nascita e lo sviluppo di associazioni coglienza, due atteggiamenti che divengono e movimenti che sempre più si riconoscono e antitetici quando considerati separatamente. promuovono gli obiettivi di Agenda 2030 e le Noi riteniamo invece che siano due politiche sempre più ampie e qualificate testimonianze necessarie, che si influenzano a vicenda e che culturali, etiche, economiche e sociali che ne necessitano – entrambe – di rigore, coerenza accompagnano la diffusione: dalle recenti en- e determinazione nella loro interpretazione. cicliche di Papa Francesco ai riconoscimenti di 10
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA prestigiosi leader mondiali, ad autorevoli pre- La nuova economia cooperativa e comuni- mi Nobel per l’economia sino alle decisioni as- taria amplia ulteriormente il pluralismo del sunte con Habitat 3 e alle più recenti – anche mercato e, al contempo, cerca di instillare nel se travagliate – conclusioni di Cop 24. mercato e nel fare impresa dosi di sostenibilità ambientale e sociale, di sobrietà e senso del 2.1 Una nuova economia cooperativa e delle giusto, cercando anche di limitare le pulsioni comunità profittatrici, di ridurre le intermediazioni e lo spreco; di unire fiducia e vicinanza; di saldare, L’Italia è una nazione al bivio tra la frustrazione nella trasparenza, ricerca del profitto e atten- del declino e il bisogno di ritrovare punti con- zione alle persone. divisi per marciare verso un progetto di sviluppo comune. Immersi nella delusi per il venir meno La cooperazione può porsi come il modello delle promesse di futuro e a fronte alla costante ideale per interpretare questa disponibilità perdita del proprio peso sociale, gli italiani han- alla condivisione, capace di consentire ai frui- no iniziato a cercare strade alternative. tori di partecipare alle scelte e alla distribuzio- ne dei benefici. Prende forma, nella società una spinta dal bas- so verso il fare impresa, mossa dal bisogno di Le nuove forme di collaborazione trovano luo- affermare, nel mercato, nuove forme di impren- ghi e dimensioni diverse per attivarsi, e tra ditorialità e il germe di uno spirito collaborati- questi c’è lo spazio dell’abitare e il prendersi vo: cooperativo. Una nuova fase che cerca di cura della città e dei beni comuni, per garantire instillare, nel mercato e nel fare impresa, dosi il diritto a una città accessibile e a migliorare di sostenibilità ambientale e sociale, di sobrietà la qualità della vita nei contesti urbani e nelle e senso della “giustizia”: di cooperazione. Cre- periferie. scono nuove micro-economie quotidiane e nuove esperienze d’impresa che potrebbero Questa nuova fase incrocia anche una nuova forse segnare i primi passi di una nuova fase. dimensione per le imprese di capitale che in questi anni hanno iniziato a praticare sempre Si tratta di una dimensione che salda diverse più spesso. Pensiamo a come anch’esse stan- esperienze (nuove e storiche): dall’economia no puntando – per rispondere alle aspettative cooperativa (che da sola vale il 7-8% del Pil), economiche, ambientali e sociali dei diversi a quella civile, dal ritorno a stili legati al riuso portatori d’interesse – a pratiche di responsa- e al non-spreco, alle micro-produzioni locali bilità sociale, ponendosi l’obiettivo di sviluppa- e comunitarie, passando per la vorticosa cre- re ecosistemi d’imprese sostenibili ed eccel- scita delle esperienze della sharing economy lenti. (sono state censite 111 piattaforme attive nel La prima domanda che dobbiamo porci è come 2015) e per la corsa delle nuove forme di web mai accada che questo modo di pensare all’e- imprenditorialità. conomia e ai mercati, che naturalmente do- 11
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA vrebbe incrociare le traiettorie ed il pensiero Noi, cooperatori e cooperatrici, non rinuncia- della cooperazione, spesso prenda invece al- mo a considerare, nella nostra missione quo- tre strade. Questo deve far riflettere sull’ade- tidiana, il bisogno di continuare a sviluppare guatezza degli strumenti cooperativi e sulla questa idea distintiva d’impresa cooperativa, percezione che della stessa si ha nella società nei mercati, nel rapporto con le nostre persone quale soggetto utile ed efficace per continuare e nei confronti delle comunità. Per questo con- a rispondere ai bisogni delle persone. tinuiamo a promuovere imprese recuperate dai lavoratori (i WBO), sviluppare startup per Per giocare un ruolo nella nuova economia co- chi vuole essere imprenditore di se stesso, aiu- operativa e di comunità è dunque necessaria tare la crescita di esperienze cooperative nate una riflessione più approfondita su noi stessi da beni confiscati alle mafie, sempre cercan- e sul nostro futuro. Noi vogliamo interrogarci do ogni giorno di perseguire il soddisfacimen- su cosa rappresenta oggi l’esperienza concre- to dello scopo mutualistico nel fare impresa ta della cooperazione in Italia: come siamo cooperativa in ogni territorio di questo Paese cresciuti e cosa possiamo fare ancora, come ed in relazione a qualsiasi dimensione dell’im- siamo percepiti nell’economia del Paese, nella presa cooperativa, sostenendo esperienza di vita delle comunità e dalle persone che hanno auto-organizzazione della società tra le quali avuto a che fare con noi. le società di mutuo soccorso, che operano at- traverso sussidi a servizi e prestazioni assisten- Sappiamo di aver compiuto anche degli erro- ziali, garantendo inoltre spazi e opportunità di ri e dobbiamo riflettere con occhio critico ad aggregazione. esperienze cooperative, di grandi e di piccole dimensioni, che hanno prodotto insuccessi im- Il nostro 40° congresso è la sede che abbiamo prenditoriali e guasti sociali, spesso per inade- scelto anche per iniziare a costruite risposte guatezza imprenditoriale o per non aver prati- coerenti a questo bisogno di ripensamento, di cato sino in fondo valori e principi. ripresa di coerenza e di sviluppo di autenticità cooperativa nel nostro operare imprenditoria- Tutto questo ha contribuito a minare la fidu- le. Solo così possiamo essere in grado d’inter- cia nella cooperazione: la nostra credibilità cettare il bisogno di maggiore equità e benes- reputazionale, pur rimanendo più positiva ri- sere delle persone per essere protagonisti di spetto a quella delle imprese di capitali, dal una fase nuova di sviluppo economico e socia- le del nostro Paese. 2012 ad oggi è scesa nel giudizio dell’opinione pubblica dal 70 al 40%. Questo giudizio – a differenza di quel che avviene per le imprese 3. L’evoluzione dell’universo coopera- di capitale – colpisce tutti noi, il nostro agire tivo associato a Legacoop quotidiano e il nostro sforzo per affermare un differente modo di fare impresa nei mercati e La cooperazione di Legacoop si presenta a nelle comunità. questa sfida mutata nel proprio stesso profilo 12
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA da quanto accaduto in questi anni. in modo fortemente differenziato tra i diversi settori e territori. 3.1 Una base associativa minore - nel nume- ro - e rinnovata Impatti più negativi hanno riguardato le coo- perative aderenti a Legacoop Abitanti (-63,6% La prima variazione che registriamo tra il 2008 di valore della produzione, con un peso relati- e il 2018 concerne dimensioni e caratteristi- vo passato dal 2,2% allo 0,8%) e quelle del- che della base associativa: si è assistito, infat- la produzione e lavoro (-39,3% di valore della ti, a una riduzione significativa del numero del- produzione, con un peso relativo passato dal le aderenti, dalle 14.927 al 1° gennaio 2008 23,8% al 14,1%), in particolare quelle indu- alle 10.949 al 31 dicembre 2017 (meno 27%). striali (-13%, con 600 milioni di euro di pro- Una flessione generata anche, occorre ricor- duzione persa rispetto al 2008) e del compar- darlo, dall’applicazione della L. 99/2009, che to costruzioni (-55%, con 4 miliardi di euro di ha “ripulito” gli elenchi delle imprese coopera- produzione persa rispetto al 2008). Quest’ul- tive rimuovendo quelle non più attive da anni. timo è stato penalizzato anche da una riduzio- Al netto di questo fenomeno, siamo di fronte ne della spesa pubblica che ha inciso in modo a una contrazione della base associativa, ma particolare su alcuni settori e che renderà ne- non solo. Registriamo infatti anche una sosti- cessario nel breve periodo un recupero di in- tuzione: nel periodo considerato sono uscite vestimenti per la realizzazione di nuove infra- 8.328 imprese, a fronte dell’ingresso di 4.350 strutture. cooperative, di cui 1.800 di nuova costituzione. Viceversa, a crescere in maniera significativa C’è dunque stato un rinnovamento di circa il sono state le imprese del commercio al detta- 40% della base associativa. Sta crescendo una glio (+42,7% di crescita del valore della produ- nuova cooperazione, portatrice di istanze, voci e zione), le cooperative sociali (+53,6%),il set- bisogni nuovi e diversi. Un andamento che inve- tore agroalimentare (+12%)e le cooperative ste le imprese nuove ma non solo: nel giro di cir- di consumatori (+9,2%, con una produzione di ca un anno, ad esempio, le imprese che aveva at- quasi 20 miliardi di euro nel 2016). tinto a strumenti afferenti all’Industria 4.0 sono passate dall’8% al 42% nel novembre 2018. La crisi ha sicuramente comportato un aumen- to della concentrazione settoriale e territo- Nuovi equilibri per settori e territori riale della produzione, insieme ad un aumento Il secondo aspetto evolutivo da tenere in con- del peso relativo delle grandi cooperative che siderazione riguarda la distribuzione del trend rispetto al valore totale della produzione delle del valore della produzione delle imprese co- associate Legacoop sono passate dal 75% del operative associate. Le cooperative e consorzi 2008 al 79% del 2016. Legacoop, nel periodo 2008 – 2016, sono cre- sciute del 2,3% in termini di produzione, ma 13
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA 3.2 Le dinamiche dimensionali Contro il rischio della demutualizzazione È necessario comprendere come le Assistiamo così ad un progressivo concentrar- trasformazioni citate incidano sulla natura si del valore in un numero contenuto di coo- mutualistica della cooperazione, affinché questa perative di grandi dimensioni; una progressiva alzando ancora la soglia dimensionale eviti di concentrazione territoriale nelle zone di stori- incorrere in processi di progressiva demutua- co radicamento; una concentrazione del valore lizzazione e omologazione alla forma d’impre- in settori tradizionali. Si tratta ora di ragionare sa capitalistica in termini di modelli, comporta- strategicamente sulle conseguenze che questi menti e linguaggi, evenienza che sancirebbe un andamenti hanno sia sul sistema di imprese fallimento imprenditoriale cooperativo. sia su quello della rappresentanza. Infine, occorre che i processi citati, oltre che L’intensificarsi dello sviluppo di imprese di compresi, se non “normati”, per l’evidente grandi dimensioni, innanzitutto, pone il tema esigenza dell’autonomia dei singoli sodalizi di come si possa e si debba sostenere la loro imprenditoriali, siano per lo meno indirizzati capacità di agire nei mercati complessi e al- verso forme di standardizzazione delle rispo- tamente competitivi. Questo implica, innanzi- ste, perché le decisioni strategiche possano tutto, comprendere sia le modalità organizza- fondarsi su un terreno comune di condivisione tive che questa tipologia di cooperative hanno di problemi e analisi. via via assunto in questi anni, spesso sotto la pressione dei mercati e senza completa con- In sintesi, il tema della grande dimensione di im- sapevolezza, sia le conseguenze che i nuovi presa – tradizionale in particolare nella coope- sistemi di governance hanno avuto sulla stra- razione organizzata di Legacoop – si ripresenta tegia e la struttura delle imprese cooperative. oggi con urgenza e caratteri inediti. Il processo di sviluppo intrapreso nei decenni passati, che du- Secondariamente, si pone il problema di indi- rante la crisi non si è interrotto ma anzi ha accen- viduare strumenti evoluti – ma rispettosi e in tuato le dinamiche descritte, ci consegna infatti linea con l’essenza cooperativa – attraverso i una platea di imprese con caratteri e dimensioni quali imprese con caratteristiche simili possa- per certi versi mai raggiunte in passato. no finanziare lo sviluppo in modo coerente con Al di là della contingenza, quindi, anche nella i propri piani e senza menomazioni rispetto ai consapevolezza delle esperienze condotte in competitors. Mentre si promuove una cultura altri Paesi europei – terminate non necessaria- finanziaria adeguata alla complessità dei feno- mente con il fallimento della cooperazione, ma meni in corso, occorre sostenere traiettorie di con sistematici processi di demutualizzazione – crescita che, alla luce delle condizioni prevedi- è evidente la necessità di comprensione di tutte bili del mercato finanziario, non espongano ad le implicazioni di questa realtà, e pure di tentare eccessivi rischi imprese segnate da consistenti di indirizzare l’evoluzione cooperativa in modo posizioni debitorie. da scongiurare possibili fenomeni regressivi. 14
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA Il punto di partenza è la piena di libertà delle 3.3 Legacoop un’associazione nazionale, singole imprese di rispondere alle sollecitazioni unitaria, autonoma di mercati in rapida evoluzione, oltreché alle esi- genze dei propri soci. Nondimeno, la fisiologica L’associazione può bilanciare questo rischio evoluzione di ogni impresa non può che svol- sviluppando un’attenzione forte alla presen- gersi all’interno di un perimetro segnato dalla za cooperativa nelle aree interne e del Mez- continua riproduzione di un adeguato scambio zogiorno e alle nuove forme di cooperazione, mutualistico, per cui la dimensione deve esse- spesso di piccole dimensioni, ma fondamentali re funzione e non ostacolo. In altre parole, la per i possibili sviluppi. Il fenomeno dei workers misurazione quantitativa della crescita dimen- buyout, il diffondersi sperimentale di forme di sionale deve accompagnarsi semmai ad un in- cooperazione di comunità, sono certamente cremento qualitativo della natura dell’impresa reazioni organizzate della società all’indebo- cooperativa, riscontrato e misurato con para- limento economico di questi anni che hanno metri condivisi, valutabili e confrontabili. però necessità di essere promossi, sostenuti e irrobustiti – oltre che diffusi in termini di visibi- Adeguata disponibilità di risorse finanziarie, lità – perché si radichino e si sviluppino. rilevanti dimensioni di impresa, sistemi com- plessi di governance, distinzioni funzionali tra Quanto allo stimolo di mercato alla concentra- proprietà e management, processi trasparenti zione dimensionale d’impresa occorre conside- di controllo e accountability, equilibrato rap- rare che, a differenza del passato, l’avanzamen- porto tra soci e dipendenti e fra società con- to tecnologico e l’evoluzione legislativa rendono trollanti e controllate, reali e non formali dina- sempre più possibile – imprenditorialmente miche di partecipazione devono essere infatti vantaggioso e molto coerente – una rivalutazio- tutti strumenti attraverso cui si realizza – e non ne del principio cooperativo della cooperazio- si annacqua o disperde – la vera specificità co- ne tra cooperative con gli strumenti di networ- operativa: ossia la allocazione collettiva dei king di imprese e costituzioni di infrastrutture diritti di proprietà dell’impresa e l’equa riparti- a sostegno. Compito associativo conseguente, zione dei vantaggi. quindi, sarà rappresentato non solamente nel Le dinamiche di concentrazione se non con- sostenere la crescita dimensionale delle impre- trobilanciate, condurrebbero sempre più verso se anche tramite i tradizionali processi di fusio- una rappresentanza focalizzata sulla grande ne, ma consisterà anche nell’accompagnare il dimensione delle aree tradizionali, ossia ad as- sistema verso forme di razionalizzazione e co- secondare implicitamente l’indebolimento del ordinamento incentrate sul modello a rete, la fenomeno cooperativo nelle aree più colpite e valorizzazione di marchi, l’evoluzione dei ruoli segnate dalla crisi, sia in termini di aree del Pa- consortili, l’accompagnamento in processi di ese, sia di dimensioni di impresa. crescita qualitativa e di genuinità valoriale. Emerge come quanto mai importante una pra- 15
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA tica di promozione cooperativa in grado di in- In generale, alla luce di tale variegato scena- tercettare e affrontare in modo innovativo e rio, si rafforza l’esigenza che l’Associazione non privo di risorse sia materiali che immate- affermi e le sia riconosciuto un proprio ruolo riali questo spettro di nuovi interventi. di vaso comunicante e virtuoso – anche attra- verso gli strumenti di sistema – per redistribu- Inoltre, le dinamiche di sviluppo di questi anni, ire opportunità in modo solidale e rispetto ad hanno evidenziato il persistere tra le imprese una strategia di sviluppo condivisa, che agisca di maggiori dimensioni e la base del movimen- in controtendenza rispetto ai fenomeni di con- to costituita da piccole e microimprese segna- centrazione. te dai cambiamenti citati, di una stabile fascia di media cooperazione. 4. Le scelte di Legacoop: intervenire nelle fratture per ricomporle, costrui- Se, da un lato, questa ha costituito un punto re l’Alleanza, rinnovarsi di stabilità della cooperazione organizzata, in grado di competere e consolidarsi pure nel Questa esigenza di sviluppare attenzione ai periodo di crisi, dall’altro lato, in particolare in nuovi bisogni delle grandi cooperative insedia- alcuni settori, questa è derivata da un consoli- te nei territori e nei settori tradizionali, a quelli damento dimensionale di imprese attive nella delle piccole medie cooperative tradizionali, prossimità di un settore pubblico sottoposto a così come a quelli di startup e piccole coope- esternalizzazioni di funzioni e servizi. In un per- rative che costituiscono primi tentativi di dare durante quadro di collaborazione tra pubblico risposta a nuovi bisogni, è fondamentale per e privato, quindi, occorre operare affinché una consentire alla cooperazione di giocare il ruolo prevedibile flessione delle risorse pubbliche che abbiamo richiamato, nella ricomposizione nei prossimi anni non finisca per indebolire un delle tante fratture che attraversano il Paese e tessuto di imprese che rappresentano un pa- rischiano di frenarne il futuro. trimonio di competenze e culture. A tal fine può essere utile l’ideazione di stru- Nella sua dimensione tecnologica e tecnica, menti anche finanziari che, a fianco di quelli oltre che culturale, la rivoluzione digitale mo- adeguati alle grandi dimensioni, possano rap- stra grandissimi punti di contatto con la speci- presentare un supporto idoneo allo sviluppo ficità cooperativa: favorisce la partecipazione e alla crescita di imprese di questa dimensio- e la disintermediazione, la gestione condivisa ne. In questo quadro, e per un segmento par- dei dati, la reciprocità e la condivisione. Tocca ticolare di queste cooperative, va valutata l’op- a noi intercettare le trasformazioni in essere portunità di sviluppare nuove forme di finanza, per rispondere ai nuovi bisogni che ne deriva- quali quella etica e di impatto, per supportare no attraverso i principi che caratterizzano da lo sviluppo e l’evoluzione della nuova figura sempre la cooperazione – democrazia, parte- dell’impresa sociale. cipazione, attenzione alle persone, intergene- razionalità, pari opportunità, attenzione alle 16
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA comunità – e che in questa fase dimostrano rispondere a questa domanda con un’offerta tutta la loro attualità. compatibile per chi produce e per chi consu- ma, migliorando così la qualità della vita degli La posta in gioco è altissima. Ciò a cui dobbiamo uni e degli altri. mettere mano non sono aggiustamenti o pic- cole evoluzioni: è necessaria l’apertura di una Questo compito si presenta in forme, per certi nuova fase per molti versi simile a quella che ha versi, molto simili alla cooperazione delle origi- contraddistinto la nascita del movimento. ni, quando di fronte all’affermazione dell’eco- nomia di mercato, e di un pensiero economico La cooperazione organizzata deve riuscire oggi che indicava nell’impresa capitalistica l’unico a distinguersi quale utile ed autentica, in quan- strumento efficiente di azione, la cooperazione to strumento sempre attuale per soddisfare si imponeva come via differente e percorribile bisogni diffusi in forma associata; giusta ed ef- per esercitare la libertà economica. ficace, perché strumento riequilibratore delle sempre crescenti diseguaglianze; di qualità, Questa cultura economica è sintetizzata e co- perché in grado di interpretare il cambiamento stantemente ribadita nei principi della Allean- estraendone valore economico e sociale. za internazionale delle cooperative, orizzonte dell’agire cooperativo. Tali principi, costitui- L’impresa cooperativa, quindi, oltreché dimo- scono il fondamento di certezze differenti dal strare quotidianamente di poter essere una pensiero economico oggi egemonico, antidoto impresa efficiente, deve soprattutto saper re- quotidiano ad ogni rischio di omologazione, alizzare – e non solamente mostrare – la pro- strumento per ricomporre, riassorbire, am- pria dichiarata diversità, in quanto sostenibile, mortizzare – ancora una volta – le conseguen- intergenerazionale e capace di ricucire legami ze sulle persone dei traumatici processi di tra- sociali e territoriali. sformazione di questi anni. Sono queste le aspettative a cui la coopera- Il nostro impegno per il futuro è quello di rap- zione italiana deve provare a corrispondere presentare, nel concreto, un’idea di società mettendo mano alla propria struttura impren- differente. Il senso profondo dell’identità co- ditoriale e di rappresentanza, accettando con operativa non è solo nella capacità di svilup- coraggio la prova dell’innovazione. pare imprese competitive e profittevoli, ma quella dell’agire per una dimensione armonica 4.1 Quattro prove per misurare la capacità del modo di fare impresa, non esasperata in di risposta della cooperazione italiana termini mercantilistici e utilitaristici, proietta- ta a edificare un’idea di comunità basata sul La verifica della nostra utilità imprenditoriale concetto di armonia sociale, di equilibrio tra e sociale si gioca nella capacità di trasforma- le parti, di un fine produttivo volto alla produ- re i tanti bisogni emergenti in domanda, per zione di ricchezza e di benessere per le per- 17
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA sone che vi prendono parte, collegando la ca- interpretando così l’aspirazione di ciascuno a pacità di fare impresa con quella di accrescere mantenere la padronanza sul proprio futuro l’ambiente sociale e umano in cui si vive. Solo attraverso il lavoro, a partire dalla necessità di così potremo essere – anche – parte della co- un’offerta distintiva che il lavoro in cooperativa struzione di una nuova e legittimata classe di- deve continuare ad esprimere e necessaria- rigente di questo Paese, espressione di bisogni mente migliorare. e domande delle persone e delle comunità. In questo modo daremo il nostro contributo per riattivare l’ascensore sociale, uno stru- Partendo da questi presupposti noi facciamo mento per quanti oggi (e domani con la società nostre le sfide che il Paese ci pone, mettendo- 4.0 ancor di più) rischiano di essere esclusi dai ci in gioco; per noi questo significa provare a processi produttivi, lasciati a parte dalle dina- “metterci in mezzo” alle fratture che abbia- miche dello sviluppo globale, offrendo mag- mo individuato e su cui vogliamo produrre il giori chance a persone e territori. nostro massimo sforzo per contribuire alla loro ricomposizione. 4.1.2. Dimensione armonica nel fare impresa per una società aperta, inclusiva e plurale 4.1.1. Lavoro e dimensione umana La seconda prova di utilità dell’agire coopera- La prima prova su cui si gioca l’identità e il ruo- tivo sta nel perseguire una dimensione armo- lo della cooperazione nel futuro è quella della nica del modo di fare impresa conciliabile dimensione umana e valorizzante del lavo- con una società aperta, inclusiva e plurale. ro. La flessibilità (in entrata e in uscita), la di- L’esistenza e l’essenza cooperativa portano mensione operativa (dallo smartworking al te- con sé i paradigmi di un modo di fare impre- lelavoro), la robotizzazione delle mansioni, la sa non improntata ad un esasperato mercan- crescente precarizzazione esistenziale, la plu- tilismo e votata al solo profitto, perché il fine ralità di lavori che una persona potrà e dovrà dell’impresa cooperativa è la soddisfazione fare nella sua vita, pongono sul tappeto della dello scambio mutualistico tra le persone e il società una sfida complessiva sul senso e sul contributo ad un’idea di comunità basata sul valore del lavoro. concetto di armonia sociale ed equilibrio tra le Nello schema classico, all’interno del quale parti, un fine produttivo volto alla produzione di siamo cresciuti, il lavoro produce reddito che ricchezza e di benessere per le persone che vi genera cittadinanza: ma cosa accade quando il prendono parte, collegando la capacità di fare lavoro non c’è o pur essendoci non è più in gra- impresa con quella di accrescere l’ambiente do per le caratteristiche intrinseche di portare sociale e umano in cui si vive. Una dimensione con sé le condizioni per costruire un futuro e d’impresa in cui le condizioni di lavoro tengono poter così sviluppare una cittadinanza piena conto, tra l’altro, della necessità di conciliazio- ed effettiva? La cooperazione deve far propria ne tra vita privata e vita lavorativa, soprattutto questa sfida, utilizzando in questa direzione per le donne, ed in questo modo favoriscono la le opportunità che l’innovazione porta con sé, partecipazione femminile al mercato del lavo- 18
16|17|18 Aprile 2019 Cinecittà | Teatro 10 ROMA ro. In questo senso anche le aree del sud del di tutti i cittadini, delle persone che vivono in Paese e le aree interne possono rappresen- Italia e di quelle che arrivano a noi da altre parti tare una grande risorsa. È necessario lavora- del mondo. Questo obiettivo corrisponde a pie- re per il rilancio di queste aree territoriali da no alla necessità di recuperare fratture sociali un punto di vista infrastrutturale (a partire dai e dimensioni di solitudine e paura delle perso- nodi portuali e di comunicazione in genere) ed ne, un bisogno a cui rispondere con l’offerta di avendo come orizzonte dimensionale il bacino nuove sicurezze e protezione a disposizione dei mediterraneo, ma altrettanto importante sarà singoli e delle comunità. un’attenzione specifica alle eccellenze delle La produzione di beni relazionali e reticolari; produzioni agroalimentari e alla qualificazione l’ampliamento delle opportunità di socializ- dell’offerta turistica e culturale. zazione e di supporto; i nuovi interventi sul Anche questo rappresenta un esempio della disagio; l’accesso democratico alla casa e la grande sfida per realizzare l’interesse verso la partecipazione degli abitanti come centra- comunità, che corrisponde a uno dei principi le allo sviluppo di nuove infrastrutture socia- fondanti della cooperazione. È la strada per li; lo sviluppo di pratica di qualità della vita e essere sempre più identificati come il perno del consumo sono aree essenziali del model- di una nuova economia cooperativa, comu- lo di sviluppo economico e non solo di quello nitaria, della condivisione, un nuovo modello sociale. Si tratta di un modello che implica la di mercato, caratterizzato dalla valorizzazione ridefinizione dello stato sociale, non più consi- della filosofia mutualistica e da una pulsione derato come sistema di erogazione e di tampo- imprenditoriale orizzontale e democratica. È il namento dei rischi sociali, ma come strumento nostro modo coerente per far vivere la sfida di dell’affermazione progressiva di un modello di Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile, che ben e giusto vivere nelle comunità. pone all’attenzione temi nuovi per la competi- zione tra sistemi territoriali sostenibili, equili- 4.1.3. Una nuova etica imprenditoriale brati e vivibili, in modo coerente con la nostra La terza prova su cui misurarsi è quella di una partecipazione attiva nell’ASVIS che persegue nuova etica imprenditoriale. Il nostro Paese, nel nostro Paese quegli obiettivi internazionali. ormai da trent’anni, è avvolto da una perdu- Per garantire uno sviluppo durevole e sosteni- rante crisi di eticità economica, sociale e civi- bile delle comunità vogliamo essere fulcro di un ca. La partita è aperta sulla volontà di estirpare nuovo modello di welfare di comunità, retico- la corruzione, di affermare una nuova cultura lare e sussidiario, strumento per il benessere dell’onestà e della sobrietà nell’agire politico, delle persone, la qualità della vita e la coesione imprenditoriale e civico; per sviluppare la rela- sociale. La tutela delle fasce delle fasce deboli è zione tra chi vive nel nostro Paese e chi viene, soltanto una parte del welfare, il cui fine fonda- tra identità e religioni differenti; per una nuova mentale è quello di migliorare l’insieme dei rap- cultura della cura. Il problema della società, porti tra le persone e dentro la comunità, non- della nuova civiltà che viene, è integrare la ché la qualità dei processi di inclusione sociale potenza dell’innovazione culturale, scientifica 19
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