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Tommaso Panozzo Rimini le sue anime, i suoi tesori La Rimini romana La Rimini medioevale La Rimini malatestiana La Rimini della Belle époque La Rimini delle colonie La Rimini di Fellini Euro 5,00 ISBN 978-88-7472-401-7
Fotografie: Archivio Grand Hotel 33 (foto in alto) Roberto Ballestracci 17 (foto in alto a destra), 22 Romano Bedetti 10, 11 (foto in alto) Biblioteca civica Gambalunga 27, 31 (foto in basso) Fernando Casadei 19 Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini 24 Andy Lawless 8 Manlio Masini, Giuliano Ghirardelli, Viale Vespucci 31 (foto in alto) Marco Muccioli 11, 12, 15 Arnaldo Pedrazzi, La Rimini che c’è ancora, vol. II 35, 37, 38, 39 Emilio Salvatori 45 Roberto Sarti 5, 6, 7, 9, 13, 16, 17 (colonna sinistra), 18, 23 (foto in alto), 29, 30 In copertina: Giovan Battista Piranesi, Il ponte romano di Rimini, acquaforte, 1748 Calcografia Nazionale, Roma Pio Panfili, Veduta della piazza della città di Rimino detta di S.Antonio, penna e acquerello, 1790 Prima edizione: giugno 2019 Stampa: Tipolito Valmarecchia, Sant’Ermete di Sant’Arcangelo di Romagna © 2019 Panozzo Editore, Rimini via Clodia, 25 – tel. e fax 0541/24580 info@panozzoeditore.com www.panozzoeditore.com
Presentazione Questa non vuole essere una guida una città, così ricca di storia e cultura, tradizionale: qui infatti non sono ri- riesca a ottenere il tutto esaurito mo- portati gli orari degli autobus, i mi- strando di sé solamente la parte meno gliori ristoranti, i locali più frequen- interessante. Rimini, infatti, ha molte tati. Al tempo delle app tutte queste altre anime, plasmatesi nel corso dei informazioni sono facili da reperire secoli, che convivono, intrecciandosi con un click. Il nostro intento è di- l’una all’altra. verso: donare ai visitatori una chiave Questa guida vuole stuzzicare la vo- di lettura, non tanto (o non solo) dire stra curiosità e, allo stesso tempo, cer- cosa si debba vedere, ma dare dei care di esaudirla, accompagnandovi temi, degli itinerari da seguire. in una località ancora considerata, a Rimini, la quarta città più turistica d’I- torto, non obbligatoria, non imper- talia, il più grande arenile della peniso- dibile. Lasciatevi meravigliare dalle la con i suoi 250 stabilimenti balneari opere contenute in queste pagine: e gli oltre mille alberghi, è, paradossal- vedrete riemergere un lungo corteo di mente, una città difficile da visitare. pittori sopraffini, generali bramosi di Spesso i turisti, sbarcati dall’aereo o potere, fini letterati che, nel corso dei scesi dal treno, vengono risucchiati da millenni, hanno contribuito a scolpire quella “seconda città” che è la marina, l’affascinante volto di questa città. in un oceano di luci, alberghi, locali, Il consiglio è dunque quello di ripor- bagni… È la parte godereccia, sicura- re le infradito, almeno per qualche mente la più conosciuta. Molti turisti, ora, indossare delle scarpe comode e infatti, ignorano che dall’altra parte avventurarsi in questa Rimini anco- della ferrovia esiste un’altra Rimini, ra poco conosciuta. Non siate pigri, molto più antica, laboriosa e segreta. armatevi di pazienza e osate perder- Vittorio Sgarbi, in un recente inter- vi in questo labirinto di abbagliante vento, si è detto sbalordito di come bellezza. 3
Piazzale Lungomare Tintori Lungomare M Boscovich Piazza Tripoli Viale A. Vespucci Piazza Viale A. Vespucci Viale J. Kennedy Via Parco F. Fellini est D Via ra Sin de ist lP i ra . Baldin ort Viale R de Viale Tripoli o lP Viale P ort o r incipe Amede o Viale Tripoli della Ponte te Stazion e FS nza Resis tti Viale ma Roma Via Ro Via Clementini Via Ugo Bassi Via i Mille 8 Via de Dan Via G Pontele te la Sca dei Mil amba la del otti Via Clodia nghe rà n na atte Via A Piazzale li lunga ado M Settentriona M V iale Gramsci Parco Cervi tali Via Via Castelfidardo BORGO Via Bastioni Orien Corso Giovanni XXIII Via Marecchia SAN GIULIANO 7 Piazza Via Lagom Via IV Novembre Via Tonini Ferrari Via Bastioni Via Tempio Malatestiano 6 i Viale Tripol an Giulia CENTRO Via S Via Giordano Bruno STORICO no 5 Viale Tiberio 4 Corso d’Augusto Piazza Piazza 1 Tre Martiri Corso d’Augusto Cavour 2 Via XX Se Via Verdi ttembre Via Garibaldi Cir Via Sigismondo c.n ali eO Piazza Via Cairoli dion cc Malatesta ide ri Fiera Parco nta ona ni Me Via B a 3 Fabbri le Via della tio i on le Bas s Parco Circ. iO t XXV Aprile ne Oc ccidentali ciden er idi tale ne M Piazza Circ. Mazzini ana Via Valturio amp io C Dar ro 1. Piazza Tre Martiri 4. Ponte di Tiberio 6. Domus del Chirurgo Via Co elt Via tef 2. Arco d’Augusto 5. S. Maria ad Nives, 7. Museo della città n Mo vigna 3. Porta Montanara 8. Anfiteatro Via Caput viarum no 4
La Rimini romana Rimini conserva un marcato im- do e il decumano massimo, in cui pianto urbano di tradizione ro- si svolgeva la vita civile e politica mana: il nostro viaggio non può, degli antichi abitanti di Arimi- dunque, che cominciare dal cuore num. La colonia romana era stata della Rimini di allora, il foro, l’at- fondata nel 268 a.C. in seguito tuale piazza Tre Martiri. Questo alla battaglia di Sentino contro i era il luogo, all’incrocio tra il car- Galli Boi. Roma iniziava la con- Piazza Tre Martiri, oggi: a destra il Tempietto di S. Antonio da Padova, di forma otto- gonale, eretto nel Cinquecento in ricordo del miracolo della mula che, pur affamata, rifiutò l’orzo e si inginocchiò di fronte all’Ostia consacrata; fu ricostruito alla fine del XVII secolo. Più avanti, sullo stesso lato della piazza, la Torre dell’Orologio, costruita nel 1547 e ristrutturata nel ‘700 dal Buonamici. 5
quista della Pianura padana e Rimini costituiva un avamposto strategico fondamentale. La città era uno snodo stradale di prima importanza, da qui partivano tre vie consolari: la Flaminia, che portava a Roma, l’Emilia, diretta a Piacenza, e la Popilia, che attra- versava il nord est fino a giungere ad Aquileia. Proprio nel foro, allora molto più esteso rispetto alla piazza odier- na (si estendeva fino all’attuale vicolo San Michelino in Foro), Caio Giulio Cesare, nel 49 a.C., una volta passato il Rubicone, arringò le proprie truppe, pronto a lanciare la sfida al senato e al de della Rimini romana, è stato suo protettore, Pompeo. Il dado organizzato, presso la Chiesetta era tratto e da Rimini cominciava sconsacrata di Santa Maria ad l’avventura che avrebbe portato Nives, Caput viarum, un percorso il generale al vertice della Roma interattivo multimediale, dove lo antica. Questo evento è ricorda- stesso Giulio Cesare guida i visi- to in piazza Tre Martiri (a lungo tatori tra i tesori della città. chiamata proprio Piazza Giulio Cesare) da un cippo marmoreo cinquecentesco (1555) e da una L’Arco d’Augusto statua del condottiero romano, copia di quella donata da Mus- Al capo meridionale dell’allo- solini negli anni ’30 (oggi conser- ra decumano massimo (l’attua- vata nella caserma Giulio Cesare). le corso d’Augusto), sorge il più antico degli archi romani super- Per permettere ai visitatori di stiti, l’Arco d’Augusto. Costruito orientarsi fra il reticolato di stra- nel 27 a.C. in seguito alla vittoria 6
nella battaglia di Azio combattu- Augusto, figlio del divo Giulio / ta contro Antonio, svolgeva allo comandante supremo dell’eserci- stesso tempo la funzione di porta to per la settima volta e designa- urbica e arco di trionfo. Alto 17m, to l’ottava, quando la via Flami- in pietra d’Istria, è caratterizzato nia e le altre / celeberrime strade da un ampio forcipe centrale af- d’Italia, per sua deliberazione e fiancato da due semicolonne. In volontà, furono restaurate». ogni facciata sono presenti due La parte superiore originale è an- clipei rappresentanti divinità, data perduta durante le guerre Giove e Apollo verso la Flaminia e che attraversarono l’Italia nella Nettuno e Roma lato Rimini. tarda antichità ed è stata sostituita, L’iscrizione in lettere capitali in- intorno al X secolo, da merlature. cisa sull’attico ricorda il motivo Si suppone che l’Arco fosse ori- e il committente dell’edificazione ginariamente sormontato da una dell’arco: «Il senato e il popolo statua dell’imperatore alla guida romano / all’imperatore Cesare di una quadriga, oggi andata per- 7
duta. Nel 1937, durante il regime sivamente smontati e riassemblati fascista, vennero demoliti gli edi- di fianco al Tempio Malatestiano. fici circostanti per donare mag- Solo da una quindicina di anni la giore imponenza all’arco. Porta è tornata ad occupare la sua posizione originaria, anche se di poco spostata verso monte. Porta Montanara In tutto il mondo sono le persone Il Ponte di Tiberio a spostarsi, ad entrare ed uscire. A Rimini, invece, anche le porte citta- ll più bello et il più degno di consi- dine sono dotate di un certo dina- derazione, sì per la fortezza, come mismo. Questa è la storia di Porta per il compartimento. Montanara (I secolo a.C.), uno dei Palladio quattro accessi ad Ariminum: co- struita alla fine del cardo massimo All’altro capo del corso d’Augu- (oggi via Garibaldi), aveva due arca- sto si trova l’altro grande monu- te a tutto sesto e costituiva la porta mento romano giunto fino a noi: d’ingresso rivolta verso l’entroterra. il Ponte di Tiberio, costruito sul Colpita dai bombardamenti durante fiume Marecchia (in latino Arimi- la Seconda guerra mondiale, i suoi nus, da cui Ariminum), oggi de- blocchi di arenaria vennero succes- viato. Esso racchiude in sé un po’ tutta la storia della città: su que- ste cinque splendide arcate a tut- to sesto si sono alternate legioni armate di tutto punto, barbari in fuga dalle spade di Giustiniano, mercanti e pescatori, ma anche truppe tedesche in ritirata. Il Ponte, ricoperto di pietra d’I- stria, venne costruito tra il 14 e il 21 d.C. Da qui partiva la via Emi- lia, realizzata dal console Emi- lio Lepido nel 220 a.C. e diretta 8
a Piacenza. Il Ponte rappresenta pronte del diavolo non dovrebbe- una sintesi riuscita tra funziona- ro essere tali, quanto piuttosto i lità e propaganda imperiale: nel segni di un sistema di carrucole parapetto interno sono, infatti, per scaricare le navi ormeggiate incisi i nomi degli imperatori (Au- nel canale. Indagini approfondite gusto e Tiberio) che ne promosse- hanno messo in luce che la strut- ro la costruzione. tura del ponte è sostenuta da pali La straordinaria resistenza di di legno interrati. questa struttura, unita alla pre- A dire il vero, il Ponte rischiò più senza di due impronte “caprine”, di una volta di essere distrutto: ha fatto nascere la leggenda di nel contesto della violentissima un altro ponte del diavolo. L’in- guerra Greco-Gotica, il barbaro distruttibilità di questo ponte è, Usdrila comandò la distruzione invece, da attribuire all’anima di dell’ultima arcata in modo da ar- cemento armato e all’orienta- restare Narsete; millecinquecen- mento dei piloni frangiflutti in to anni dopo, invece, un ufficiale direzione della corrente; le im- tedesco, affascinato dalla bellez- 9
za del monumento, si rifiutò di un progetto per la deviazione farlo saltare in aria. dell’intenso traffico cittadino, in modo da pedonalizzare l’antica Negli ultimi anni l’amministrazione passerella sul Marecchia. comunale ha proceduto alla co- struzione di passerelle che costeg- giano il Ponte e alla risistemazio- La Domus del Chirurgo ne dell’invaso, dando vita a quella che è stata ribattezzata la “Piazza È risaputo che il sottosuolo italia- sull’acqua”: ammirare il ponte non no è relativamente povero di ma- è mai stato così piacevole. terie prime, ma ricchissimo di te- Oggi è allo studio del Comune sori archeologici, spesso scoperti La Domus del Chirurgo con, sullo sfondo, il grande silos del 1721: era il granaio della chiesa di San Patrignano, che intaccò marginalmente il mosaico della stanza d’attesa della taberna medica. 10
per puro caso. La Domus del Chi- rurgo non fa eccezione: riaffiorò nel 1989, dopo più di un millen- nio di oblio, durante i lavori per la pavimentazione di piazza Fer- rari. Ci vollero quasi vent’anni di scavi e molte polemiche, ma alla fine, nel 2007, venne inaugurato questo sito archeologico unico al mondo. Oltre alla Domus del II secolo d.C., sono state trovate tracce di una domus tardorepub- Domus del Chirurgo: ceramica con pesci, blicana, di un palazzo tardoanti- in pasta vitrea, ritrovata nel triclinium. Domus del Chirurgo: mosaico di Orfeo (particolare). 11
varietà: sonde, bisturi, misurini, trapani, scalpelli e tutto il va- sellame e fiale necessari per i medicamenti. La Domus era composta da varie stanze che si affacciavano tutte su un corridoio: un triclinium (sala da pranzo), decorato con un mo- saico a tema marino, il cubicolo (camera da letto), la cucina, la di- spensa, una stanza per visitare e operare i pazienti e la taberna me- dica, impreziosita da uno splendi- do mosaico raffigurante Orfeo che ammansisce le fiere. La Domus fu distrutta da un in- Il cubiculum ricostruito al Museo della cendio, probabilmente in occasio- Città. ne di una scorreria degli Alaman- co, di un abitato altomedievale ni a metà del III secolo. Le pareti con annesso sepolcreto e di altre dell’edificio crollarono su se stesse costruzioni successive. e il tetto coprì la struttura, per- Da un graffito su di una pare- mettendo così la conservazione te è stato possibile ipotizzare il dei mosaici e degli altri reperti. nome del proprietario di casa, Euthyches, verosimilmente di origine orientale. Dai numerosi reperti è invece stata stabilita la professione di Eutyches: il chirurgo, specializzato in me- dicina militare. In questo scavo, infatti, è stata rinvenuta la più completa collezione di strumen- ti chirurgici romani per numero Ferri chirurgici ritrovati nella Domus, ora (circa centocinquanta pezzi) e esposti al Museo della Città. 12
Terminata la visita allo scavo, il so dell’Ottocento. Si trattava di turista si dirige al vicino Museo un’arena di grandi dimensioni, la della città, in via Tonini, dove più estesa della regione e la terza sono conservati i reperti rinvenuti in Italia dopo il Colosseo e quella ed è stata riscostruita la taberna di Verona. Composto da due or- medica. dini sovrapposti di archi, poteva ospitare fino a diecimila spetta- tori. La vicinanza al mare (oggi L’Anfiteatro romano ritiratosi di oltre un kilometro) permetteva di allagare l’arena in Costruito da Adriano nel II secolo modo tale da mettere in scena d.C. in una zona periferica della anche delle naumachie. città, poi inglobato nella nuova L’Anfiteatro fu duramente colpito cinta muraria nel III secolo, pro- dai bombardamenti e ricoperto gettata per far fronte alle inva- dalle macerie delle costruzioni sioni dei barbari, l’Anfiteatro è circostanti crollate. Oggi sono vi- stato scavato solamente nel cor- sibili solo i ruderi lato mare. 13
Piazzale Lungomare Tintori Boscovich Viale A. Vespucci Piazza Viale A. Vespucc J. Kennedy Via NO Parco F. Fellini est D Via ra Sin Viale de ra ist lP iga i ra rt . Baldin ort Luci ia O Viale R de o V lP o La Viale P ort o ndo r incipe i iolin o Br Amede Parc o 3 Via B della Ponte te Stazion e FS rioli nza Resis ni tti Via Cole Viale ma Roma Via Ro Via Clementini Via i Mille Via de Dan Via G Pontele te Sc ala dei Mil amba d ella otti Via Clodia rà nna atte nghe Via A Piazzale li ado lunga M Settentriona M V iale Gramsci i Via Bastioni Oriental Via Castelfidardo BORGO Corso Giovanni XXIII Via Marecchia SAN GIULIANO Piazza Via IV Novembre Via Tonini Ferrari Via Bastioni 2 Via Tempio Malatestiano Giulia an CENTRO va Via S Via Giordano Bruno no gli Viale Tiberio STORICO Corso d’Augusto Piazza 1 Piazza Tre Martiri Corso d’Augusto Cavour Via Verdi re mb tte e II S Via Garibaldi Cir Via Sigismondo XXI c.n ali eO Via Piazza Via Cairoli dion cc Malatesta ide ri Parco nta ona ni Me Via B a 4 Fabbr l e tio i on le Bas s Parco Circ. iO t XXV Aprile ne Oc ccidentali ciden er idi ne M Via tale Piazza Circ. To re na Mazzini mb le ana Via Valturio amp io C Dar tro Via Co Via fel nte 1. Cinema Fulgor 3. Casa natale di Federico Fellini Mo v ignan 2. Borgo San Giuliano 4. Tomba di Federico Fellini Via o 40
La Rimini di Fellini Oltre che per le vacanze, Rimi- Non è, infatti, difficile riconoscere ni è celebre nel mondo per aver la Palata (l’ultimo tratto del por- dato i natali ad uno dei registi più to di Rimini), tradizionale luogo importanti della storia del cine- d’incontro dei “vitelloni”, oppure il ma: Federico Fellini. Qui, infatti, Ponte di Tiberio, su cui sfrecciano il Maestro nacque e visse fino a le auto della Mille Miglia; e anco- quando, nel 1939, partì per Roma ra, il monumento ai caduti in piaz- per studiare giurisprudenza. za Ferrari, che accendeva i desideri Quella tra Fellini e Rimini è una adolescenziali di Titta, piazza Ca- storia d’amore molto complessa: vour, attraversata quotidianamen- tornato da Roma nel 1946, il re- gista stentò a riconoscere la sua città, sfregiata dalla guerra, e si rifiutò sempre di girarvi delle sce- ne. Neanche un metro di pellicola è stato girato a Rimini. Tuttavia, il richiamo della terra natia ha avuto il sopravvento, spingendo Fellini a ricostruire a Cinecittà molti luoghi riminesi, immortalati nei suoi film. 1939. «Federico, già con la sua “classica” sciarpa, parte per Roma. Gli amici lo accom- pagnano fino a Bologna. La foto è scattata alla “Montagnola” in via Irnerio. Da sinistra: Luigi “Titta” Benzi, Federico Fellini, Mario Montanari e Luigi Dolce» (Giuliano Ghirar- delli, Guida alla Rimini di Fellini, 2001). 41
te da Gradisca, la stazione, meta- tedì 20 gennaio 1920 alle 21.30, fora della partenza, del viaggio, o primo figlio di Urbano Fellini, origi- la casa di Titta Benzi, in via Roma. nario di Gambettola. La famiglia si era trasferita a Rimini da un mese e la nascita di Federico venne regi- La casa natale di Fellini strata come “occasionale”. Nessuna targa segnala il luogo e Malgrado molti turisti la cerchino anche l’attuale proprietario, fino fra i vicoli del Borgo di San Giulia- a qualche anno fa, era completa- no, la casa natale di Fellini si trova mente all’oscuro di abitare dove in via Dardanelli, oggi al numero 10 sorgeva “casa Fellini”. (la numerazione, rispetto ad allora, è cambiata). Il visitatore s’imbat- terà in una villetta giallina su più Il Fulgor piani anni ’50, circondata da un piccolo giardino: quella originale è Il rapporto tra il cinema Fulgor e andata distrutta durante i bombar- Federico Fellini risale addirittura damenti. Qui Fellini nacque mar- al 1926 quando il futuro regi- 42
sta, allora bambino, fu portato E’ Borg dal padre, rappresentante di dol- ciumi, a vedere un film muto. In A nord della città, oltre il Ponte quell’uggiosa domenica si acce- di Tiberio, sorge un piccolo bor- se la scintilla da cui incominciò go molto caratteristico, il Borgo tutto. Il giovane Fellini era molto di San Giuliano. Questo quartie- legato a questo luogo, tanto da re, per secoli abitato prevalente- ricostruirlo fedelmente a Cinecit- mente da pescatori, è nato dopo tà in una scena di Amarcord. l’anno Mille in seguito alla ripresa Aperto nel 1914 (in corso d’Augu- dei commerci e ad una piena del sto), oggi il cinema è molto diver- Marecchia, talmente imponente so da quando il giovane Federico da deviare il corso del fiume, cre- tentò l’improbabile abbordaggio ando l’attuale porto canale. alla voluttuosa Gradisca: le pan- Fellini adorava perdersi fra cacce in legno, la staccionata che quelle piazzette, tra quei vi- distingueva i posti distinti da quel- li comuni, così come quel generale aspetto da “palazzo delle streghe del luna park”, hanno lasciato il posto ad un ambiente molto più curato. Un certosino lavoro di restauro, durato cinque anni, ha conservato la facciata con l’in- confondibile scritta liberty e ha rivoluzionato l’interno: il premio Oscar alla scenografia (The avia- tor e Sweeny Todd), Dante Ferretti, collaboratore di Fellini, ha curato personalmente gli ambienti, ispi- randosi allo stile hollywoodiano anni “30. L’effetto è talmente riu- scito che ‘The New York Times’ ha inserito Rimini fra i cinquantadue Borgo San Giuliano, piazzetta Gabena, luoghi da vedere nel 2018. murale raffigurante Giulietta Masina. 43
coli fatti di casette basse e a oggi e’ borg è molto cambia- schiera, costruite attorno alla to: le case umili e malconce cinquecentesca Chiesa di San sono state tutte ristrutturate e Giuliano (all’interno si trovano il quartiere è il più alla moda una tela di Paolo Veronese e un della città. Il ricordo di Fellini, polittico di Bitino da Faenza): che pensieroso girava per quel- quelle atmosfere, quei perso- le viuzze, non è, tuttavia, sva- naggi pittoreschi, appartenenti nito: le facciate delle casette agli strati più umili della so- si sono trasformate in tele en cietà, sono poi stati riprodotti plein air, dipinte dai maggiori in alcuni dei maggiori film del artisti locali di solito in occa- Maestro. L’incipit de I clown, ad sione dell’ormai tradiziona- esempio, è nato così. le festa che si tiene ogni due Già oggetto d’importanti sven- anni. Neanche a dirlo, il tema tramenti urbanistici per ragioni preferito di questi murales è sanitarie durante gli anni ’30, quello felliniano! 44
La Grande Prua All’ingresso del Cimitero Monu- mentale di Rimini, sulla sinistra, ci si imbatte nella Grande Prua, opera bronzea di Arnaldo Pomo- doro in memoria di Fellini. L’artista morcianese, nel realiz- zarla, si ispirò al Rex, il transat- lantico rappresentato in E la nave va e in Amarcord. La prua, estre- mamente essenziale, è composta da due triangoli posti su di una lama d’acqua. Nella tomba, nsieme al regista, riposano la moglie, Giulietta Ma- sina, e lo sfortunato figlioletto Pierfederico. Il museo Fellini È prevista per la stagione balne- are 2020 l’apertura di un nuovo museo che renderà omaggio al grande regista, a cento anni dal- la sua nascita: l’amministrazione comunale ha, infatti, in cantiere l’apertura del museo dedicato a La tomba di Federico Fellini con la Grande Federico Fellini che sarà ospitato a Prua di Arnaldo Pomodoro. Castel Sismondo. Attraverso con- tenuti multimediali, allestimenti e sogno felliniano e vedrà i film del tecnologie interattive, il visitatore cinque volte premio Oscar prende- sarà guidato all’interno del grande re forma davanti a lui. 45
Panozzo Editore per conoscere meglio Rimini Romano Bedetti, Dr. Eutyches chirurgo romano – archeologia in diretta, 1997 La cronaca degli scavi della Domus del Chirurgo attraverso gli articoli di Romano Bedetti: un tesoro antico riemerge, a poco a poco, dall’oblio. Luisa Bartolotti, A tavola con i Malatesti, 1988 Uno spaccato di vita inedito delle corti del Rinascimento: Luisa Bartolotti rico- struisce i piatti protagonisti delle ricche tavole dei Signori di Rimini. In appendi- ce cinquanta ricette malatestiane da provare! Davide Bagnaresi, Vivere a Rimini negli anni della Belle époque, 2017 Vita quotidiana nella Rimini del primo Novecento tra progresso, turismo e tempo libero, senza dimenticare scioperi e agitazioni politiche. Un’epoca bella… ma non per tutti! M. Masini, G. Ghirardelli, Viale Vespucci – il cuore della riviera adriatica, 2008 Una passeggiata lungo la principale arteria della Rimini turistica, accompagnati da illustri vacanzieri e artisti che hanno animato la Riviera: da Caruso a Masca- gni, da D’Annunzio alla Duse, da Balbo a Buscaglione. Un viaggio alla ricerca dei mutamenti sociali e urbanistici conseguenti allo sviluppo dell’industria turistica. Davide Bagnaresi, Vivere a Rimini negli anni della Grande Guerra, 2015 La favola della Belle époque infranta dal dramma della Prima guerra mondiale: dalla fine della stagione balneare del 1914 ai bombardamenti del 1915, fino alla vittoria del 1918. La difficile vita in una Rimini bersaglio del nemico e sfregiata dal terremoto. Alessandro Catrani, Anni 20… che passione, 2004 Attraverso articoli di giornale, documenti inediti e meravigliose fotografie prove- nienti dal suo archivio, Alessandro Catrani ricostruisce il quadro storico e politico della Rimini degli anni Venti. Il borgo cambia pelle, 2011 Il Borgo quarant’anni dopo: i profondi mutamenti del Borgo San Giuliano nelle fotografie a confronto scattate da Gilberto Ceccarelli, negli anni ’70, e da Paolo Miccoli, nei primi anni 2000. 46
Indice dei nomi e dei luoghi Alberti, Leon Battista, 21 I vitelloni, 41 Amarcord, 32, 45 Malatesta, Sigismondo Pandolfo, 21, Anfiteatro romano, 13 22, 23, 24, 25, 27 Arco d’Augusto, 6, 7, 8 Marecchia (fiume), 8, 10, 43 Bellini, Giovanni, 26 Monumento ai caduti, 41 Biblioteca Gambalunga, 27 Museo della città, 13, 19, 26, 27 Borgo San Giuliano, 42, 43 Museo Fellini, 45 Caput viarum, 6 Palata, 41 Casa natale di Fellini, 42 Palazzo dell’Arengo, 15 Cattedrale di Santa Colomba, 17 Palazzo Garampi, 15 Castel Sismondo, 21, 22 Palazzo del Podestà, 15, 16 Chiesa di San Giuliano, 44 Piazza Cavour, 15, 41 Chiesa di Sant’Agostino, 18 Piazza Ferrari, 11, 41 Cimitero monumentale, 45 Piazza Malatesta, 22 Cinema Fulgor, 42, 43 Piazza Tre Martiri, 5, 6 Colonia Bolognese, 39 Piazzale Fellini, 30 Colonia Forlivese, 38 Pietà (Bellini), 26 Colonia Murri, 37 Piero della Francesca, 21 Colonia Novarese, 38 Ponte di Tiberio, 8, 9,10, 41 Crocifisso (Giotto), 19, 23 Porta Montanara, 8 De’ Pasti, Matteo, 21, 24, 27 Scuola riminese del Trecento, 19, 26, 27 Domus del Chirurgo, 10, 11, 12, 13 Statua di Paolo V, 16 Fellini 32, 33, 41, 42, 43, 44, 45 Teatro Galli, 16, 17, 22 Fontana dei Quattro Cavalli, 30 Tempietto di S. Antonio, 5 Fontana della Pigna, 16 Tempio Malatestiano, 23, 24, 25 Giotto, 19, 23 Torre dell’Orologio, 5 Giudizio Universale (Zangolo), 19, 27 Valturio, Roberto, 21, 27 Grande Prua, 45 Vecchia Pescheria, 17 Grand Hotel, 32 Viale Principe Amedeo, 30 Kursaal, 30, 31 Zangolo, 18, 19 47
Indice Presentazione 3 La Rimini romana 5 L’Arco d’Augusto / Porta Montanara / Il Ponte di Tiberio / La Domus del Chirurgo / L’anfiteatro romano La Rimini medioevale 15 Sant’Agostino / Giotto e la Scuola riminese La Rimini malatestiana 21 Castel Sismondo / Il Tempio malatestiano La Pietà del Bellini / Robero Valturio e il De re militari La Rimini della Belle époque 29 Il Grand Hotel La Rimini delle colonie 35 Colonia Murri / Colonia Forlivese Colonia Novarese / Colonia Bolognese La Rimini di Fellini 41 La casa natale di Fellini / Il Fulgor / E’ Borg La Grande Prua / Il museo Fellini Per conoscere meglio Rimini 46 Indice dei nomi e dei luoghi 47
Tommaso Panozzo Rimini le sue anime, i suoi tesori La Rimini romana La Rimini medioevale La Rimini malatestiana La Rimini della Belle époque La Rimini delle colonie La Rimini di Fellini Euro 5,00 ISBN 978-88-7472-401-7
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