Riflessioni dei ragazzi e delle ragazze di 4A sulla giornata della memoria 2019
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Riflessioni dei ragazzi e delle ragazze di 4A sulla giornata della memoria 2019 INTRODUZIONE In occasione della giornata della memoria nell’ambito delle lezioni di storia e civica i ragazzi hanno potuto visionare alcuni spezzoni di documentari su Auschwitz (organizzazione del campo di concentramento e sterminio, compresi gli aspetti delle camere a gas e degli esperimenti del dottor Mengele attraverso le testimonianze dei sopravvissuti e il documento-video dei soldati sovietici che giunsero ad Auschwitz il 27 gennaio 1945); i momenti iniziale e finale del film “La tregua” (I-1997, di Francesco Rosi), incentrato sulla testimonianza di Primo Levi (Torino, 1919-1987), ebreo-italiano sopravvissuto ad Auschwitz; il momento iniziale del film “La verità negata” (GB/USA-2016, di Mick Jackson), legato alla diatriba tra la storica americana (ebrea) Deborah Lipstadt e l’inglese David Irving, quest’ultimo negazionista dell’Olocausto. Inoltre, durante un’ora di italiano hanno potuto leggere la poesia di Primo Levi (inserita nel suo romanzo “Se questo è un uomo”), in seguito commentata insieme in classe. Qui di seguito il testo di Levi: Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi alzandovi; ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. Infine, ogni ragazzo/a ha potuto isolarsi all’interno dell’aula o sul pianerottolo per scrivere i propri pensieri personali. Alcuni hanno ulteriormente sviluppato le loro riflessioni a casa. Qui di seguito i testi dei ragazzi/e, alcuni sotto forma di testo poetico.
RIFLESSIONI DEI RAGAZZI DI 4A La morte ad un passo da me era come un’ombra che mi perseguitava, pronta per portarmi con sé era, sarei stata una delle tante non ricordata. I ricordi sono ferite aperte nemmeno il tempo può farle dimenticare, fino alla tomba con me li porterò. La morte in faccia ho guardato, negli occhi suoi sangue ho visto nelle sue parole urla ho sentito, il suo odore il fetore dei cadaveri portava. La mia vecchia pelle come la Terra è, cicatrici indelebili porta che per sempre scolpite nella mente resteranno. Dimenticar tutto vorrei, ma gli occhi miei me lo impediscono. Queste brutali immagini nei miei sogni vedo, non riesco a lasciarmi alle spalle ciò che è successo. Prego Dio per non far più soffrire nessuno come noi, per non far dimenticare agli altri ciò che è avvenuto. [Anonimo] Migliaia e migliaia di vite, di opinioni, di anime messe a tacere nel silenzio dell’indifferenza umana; silenzio rotto solo dalle grida. Ma sembravano tutti sordi. Come se la paura e l’ignoto tappassero la bocca a tutti. Come se tutti fossero rimasti privi di un cuore. [Giorgia Scotti] “Se questo è un uomo” Il fatto che Primo Levi abbia voluto dare un messaggio a tutti con questa poesia, è positivo, perché ha un forte significato. Gli ultimi tre versi sono come delle maledizioni. Perciò abbiamo il dovere di non dimenticare il passato e ciò che è successo. [Anonimo]
Secondo me la guerra ci sarà sempre, e sempre rimarrà … a meno che gli uomini smettano di relazionarsi. Ma questo non sarebbe umano. La guerra nasce di solito da due persone che hanno un’opinione diversa che porta ad un conflitto chiamato “GUERRA”. Ma durante la seconda guerra mondiale il conflitto non nacque così: infatti una sola persona decise tutto, tutto … … lo sterminio di milioni di ebrei, le persone in crisi, l’equilibrio della pace. Al giorno d’oggi tutti abbiamo un’opinione su questa guerra, anche se non la medesima. E così i conflitti andranno avanti. Io però mi ritengo fortunato. [Anonimo] Se penso a quello che è successo agli ebrei nella seconda guerra mondiale, provo solo orrore, non posso credere che delle persone abbiano ucciso così tanti ebrei, innocenti, uguali a loro. E questo per nessun motivo. Uomini, donne e bambini che avevano una casa, una vita, una famiglia e degli amici. La cosa che mi impressiona di più è ciò che ha fatto il dottor Mengele, “l’angelo della morte”. Com’è possibile poter fare delle cose simili a un tuo simile? Che coraggio … Non ci sono parole per descrivere una cosa che ha fatto tacere così tante persone, uguali a noi. [Anonimo] Le parole usate da Primo Levi sono molto pesanti, soprattutto quelle usate negli ultimi tre versi: una minaccia, una maledizione rivolta a chi dimenticherà. I negazionisti sono persone che continuano ad incolpare gli ebrei dicendo che l’Olocausto non sia mai avvenuto. Denigrano chi afferma il contrario. La loro tesi si basa sulla mancanza di qualsiasi documento scritto e fotografico che accerti l’esistenza delle camere a gas; dimenticano però i testimoni, coloro che hanno visto e raccontato ciò che è avvenuto. Io credo che ci sia stato l’Olocausto, una cosa atroce e inumana. I nazisti se ne sono vergognati, cercando di eliminare tutte le prove. [Davide Boccolato] Penso che quello che abbiamo visto in classe sia molto spiacevole e triste. Quello che è successo a tutte quelle persone uccise solamente perché erano ebrei è terribile e ingiusto. La cosa che mi ha colpito di più e che mi ha fatto pensare sono gli esperimenti che facevano sugli ebrei, trattandoli come animali per testare i loro inutili esperimenti. Mi chiedo come faccia l’uomo a comportarsi come se fosse un mostro. [Besuaio Riva]
Credo che quello che è successo sia una cosa molto spaventosa; nessuno potrà mai capire effettivamente come si potevano sentire quei poveri deportati. Moltissimi morirono soffocati nelle camere a gas oppure a causa del freddo o ancora a motivo del lavoro massacrante a cui venivano sottoposti. Altri riuscirono a sopravvivere. Ora non so se ritenere questi sopravvissuti delle persone fortunate per essere riuscite a restare in vita o invece delle persone molto sfortunate perché costrette a convivere per il resto della loro vita con quegli orribili ricordi con ancora il terrore addosso. Io personalmente stimo moltissimo le persone che ancora adesso riescono a raccontare la propria storia con molta forza mentale riuscendo soprattutto a coinvolgerti e a farti percepire la situazione. [Morgana Mobilio] Secondo me la seconda guerra mondiale è un periodo storico che non verrà mai dimenticato, una sequenza di fatti orribili che hanno segnato la storia umana e che hanno portato tanta paura nel mondo intero. Spero vivamente che non accadrà più. [Diego Riva] Ditemi se questo è un uomo, trattato da bestia al mattatoio, una singola sequenza di numeri in un mare di registri. Eroi di guerra o civili senza nome, massacrati come bestie. Guardami, o mio uccisore, o mio torturatore, e dimmi se tormentare un uomo indifeso e senza colpe possa definirsi essere uomo. [Ethan Triches] Il significato dei versi della poesia di Primo Levi mi lascia senza parole. Sono parole forti, che invitano a non dimenticare mai. In quegli anni a milioni di persone venne distrutta la dignità come se fosse la cosa giusta da fare per vivere in un mondo migliore: ma se queste persone avessero voluto anche loro vivere in questo mondo migliore? La cosa più terribile è che non lo sapremo mai. Purtroppo l’atteggiamento dei carnefici di quel tempo esiste ancora oggi. [Matilde Bonoli]
Le persone nei campi di concentramento erano uomini? Sopravvivevano al freddo, alla fame, al lavoro pesante perché avevano qualcuno da cui tornare o perché dovevano salvare un figlio. Essi vivevano con la speranza che gli Alleati venissero ad aiutarli, a liberarli. Loro erano più che uomini: erano eroi. E noi … che viviamo ogni giorno senza preoccupazioni. Torniamo dal lavoro o da scuola e guardiamo la TV. Sentiamo di guerra, ne parliamo, ma nessuno fa nulla. Finché la guerra non arriva qui da noi, noi ignoriamo il problema. [Anonimo] Certo che noi umani abbiamo la memoria corta, penso a volte. Nella nostra vita commettiamo molti errori e i ricordi ci aiutano a non ripeterli. Ma quando moriremo, che cosa resterà? Chi ci sarà a rivivere le nostre esperienze, a ricordarsi di non commettere sbagli già fatti? Queste domande sono ancora più importanti se parliamo di avvenimenti storici essenziali come l’Olocausto. Le persone che ancora vivono, condividono i ricordi delle atrocità subite con noi, nuove generazioni, che non eravamo presenti. Ma quando queste testimonianze non ci saranno più, basteranno i libri, le fotografie, i filmati e i nostri ricordi per mantenere viva la memoria di ciò che non andrebbe più ripetuto? Ci saranno mai abbastanza monumenti, targhe, musei? Potremo mai ricordare abbastanza? Oppure, tempo, cinquant’anni, cento, mille, torneremo a dimenticare? E lo sappiamo, quando si dimentica si torna a percorrere i passi di chi ci ha preceduto, si sbaglia di nuovo. Ma ci sono sbagli che non possiamo permetterci di ripetere. La popolazione sulla Terra sta aumentando, presto toccheremo gli 8 miliardi, ma un’altra guerra a livello mondiale potrebbe cancellare tutte le prove materiali che rimangono, un altro governo potrebbe giustificare le sue azioni con le scuse del passato, … e allora ripiomberemmo di nuovo giù, nel profondo e malvagio pozzo dell’odio razziale, della guerra e della paura. Noi umani abbiamo la memoria corta … [Sara Negri] A me ha fatto molta impressione di come i Tedeschi abbiano trattato quei poveri innocenti. Uccidevano, appena arrivati, le donne, i ragazzi e gli anziani. Una cosa veramente orribile. L’angelo della morte, un dottore, usava delle donne incinte, dei bambini e tanti altri prigionieri come cavie per degli esperimenti brutali. È veramente fuori luogo quello che facevano, perché comunque gli ebrei sono persone uguali a tutte le altre, senza alcuna distinzione. Quanto successo dovrebbe essere ricordato tutti i giorni e non solo in occasione del giorno della memoria. [Aurora Piffaretti]
L’uomo non è L’uomo non è caratterizzato da un numero, l’uomo non è un animale, l’uomo non è come un insetto. L’uomo non è il più forte davanti a nessuno. Per ritenersi forte non vi è il bisogno di uccidere, non vi è il bisogno di far soffrire, di far perdere la dignità, di far sentire inutile, insulso qualcuno. Ricorda: non distinguere qualcuno per la religione, il colore della pelle, la provenienza. Siamo tutti uguali. [Rinor Krasniqi] I documentari sullo sterminio degli ebrei mi hanno molto sconvolta. Ho riflettuto parecchio, ma non abbastanza per cercare di capire delle cose più personali che devo ancora elaborare meglio. È stata una crudeltà agghiacciante lo sterminio, ma secondo me … bisogna aggiungere pure … quelle persone … che non vengono molto ricordate, ovvero gay e disabili, che sono stati uccisi ma in silenzio. A parte questo … ci sono rimasta male quando ho saputo come trattavano i gemelli … non lo sapevo. Tutti gli esperimenti sulle persone … mi hanno dato botte fortissime allo stomaco. Non dobbiamo dimenticare … Una persona che non ricorda, o non vuole ricordare, non è un uomo. [Anonimo]
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